1
Collegio di Torino
Chi ha fatto letteratura:
dall’esigenza sentita, alla concretizzazione
di un’idea
Dott. Roberto Brisichella
Dott.ssa Ermina Ferrante
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 2
Ci siamo chiesti: Come agire il cambiamento?
• Cambiare le condizioni
• Facilitare
• Toccare le corde
• Tenere viva la tensione di ruolo
• Tenere vivo l’orientamento al gioco, allo sperimentare, al miglioramento
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R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 3
Tecnologia e Applicazione sono imprescindibili …
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R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 4
Teoria del ritardo culturale (W. Ogburn)
La Cultura materiale (dal tangibile) è più rapida e costituisce un elemento propulsivo che porta la mente dell’uomo a cambiare nel profondo i valori La Cultura adattiva (dalla discussione sui valori e norme) è lenta e spesso rischia di essere inefficace Correlazione (interdipendenza) tra i due tipi di cultura. La C. materiale è portatrice della C. immateriale ed è responsabile dei cambiamenti e stili di vita
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R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 5
Cosa ritarda lo sviluppo della cultura adattiva?
• La tendenza dell’uomo all’inerzia
• La presenza di interessi contrapposti
Alimentare la tensione di ruolo (spingere i gruppi di lavoro la dove si può assaporare il significato
disciplinare)
Declinando il significato di cultura
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R. BRISICHELLA, E. FERRANTE
6
Cultura…
…Seduzione
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Pragmatica (Conoscenze
pratiche)
Antropologica (visione
identitaria - arte)
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 7
Un primo passo
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R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 8
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R. BRISICHELLA, E. FERRANTE
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Seduzione in:
“Non si è morti fin quando si desidera sedurre ed essere sedotti “
C. Baudelaire
Innovazione metodologica e di pensiero Gestione del cambiamento nell’organizzazione
Capitolo 1-2
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R. BRISICHELLA, E. FERRANTE
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Seduzione in:
“La sai una cosa, Maria? Certe volte quando ti vedo è come se l’avessi davanti.
Specialmente qui, nella casa di Egina”. “Ci somigliamo?” “Beh, il giorno e la notte…Lei era brutta”. “Bruttissima, hai ragione”. “Eppure” si raddrizzò compiaciuta, “è riuscita a prendersi cinque mariti, uno meglio
dell’altro, uno più bello dell’altro e uno più ricco dell’altro”. “Dai raccontami. Come ha fatto la ruffiana, mentre noi non riuscivamo a cavare una
ragno dal buco?” Mia madre indicò il bauletto e mi guardò sorridendo con un cenno d’intesa.
(M. Meimaridi “Le streghe di Smirne”)
Gli indicatori come strumento dell’assistenza infermieristica
Capitolo 3
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R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 11
Rapporto ruolo/agito/risultato (Doran 2010+ profilo ‘94)
Funzione di
ruolo
Attività Esito
Ruolo
dipendente
-giudizi clinici
-garanzia applicazione prescrizioni
terapeutiche e diagnostiche
-collaborazione a trattamenti medici
-risposta clinica alle terapie
(controllo dei sintomi)
-riduzione eventi avversi
terapeutici
Ruolo
indipendente
-valutazione
assistenziale/infermieristica
-processo decisionale
-interventi
-miglioramento e mantenimento
dello stato funzionale (ruoli di vita)
-percezione di soddisfazione p.te
Ruolo
interdipendente
-continuità assistenziale
-coordinamento percorso assistenziale e
di cura (+-integrazione interdisciplinare)
-gestione dati predittivi di rischio
-riduzione degli eventi avversi
-riduzione della degenza
-prevenzione delle riammissioni
non programmate
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE
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• attività di vita
• Self-care
• gestione dei sintomi
• dolore
• esiti avversi
• sofferenza psicologica
• soddisfazione del paziente
• mortalità
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R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 13
Seduzione in:
“…sedere presso i feriti e alleviare le pene, e in
silenzio vegliare i morti.
Tanti anni dopo queste scene, queste furiose
passioni, queste occasioni.”
(L’infermiere dei feriti, Walt Whitman)
Lo specifico infermieristico e gli outcomes
Capitolo 4
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R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 14
ImogeneImogene KingKing TheoryTheory ofof goal goal attainmentattainment
Chi sei tu per gli altri?
L’infermiere vede la persona
nel suo contesto con i suoi ruoli
che ne connotano l’identità.
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 15
Raggiungere gli obiettivi e sentirsi partecipi, guidati, accolti (mai soli) conduce
ad una riduzione dello stress negativo e dello
stato di ansia (l’assistito sa sempre in quale fase del percorso si trova),
migliorandone l’apprendimento.
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE
16
Seduzione in:
Ognuno vede quel che tu pari, pochi sentono quel che tu sei.
(Il principe, Niccolò Machiavelli)
Outcomes: pensiero o metodologia
Capitolo 5
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R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 17
Giusto ciò che basta perché sia applicabile e modificabile
FASI
1. Progettazione e strutturazione
2. Sviluppo
3. Verifica e miglioramento continuo
ESPLORATE
• Quesiti guida (domande che mi spingano oltre!)
• Metologia (cosa, come e quando)
• Strumenti (il supporto EBN- EBM)
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE
18
Narrazione
di alcune esperienze Capitolo 6
• Sperimentazione PTA-PTG + profilo di posto
• Sperimentazione CAS
• Progetto percorso senologico oncologico, chirurgico
• Control pannel (esempi di prossimi passi…)
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R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 19 R.Brisichella- E.Ferrante 19
Esempio sviluppo delle competenze ruolo infermiere esperienza PTA- PTG
Profilo di Posto
0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%
100%
programmaz ricovero
prestazioni tecniche sanitarie
controllo
intervento infermieristico
0%10%20%30%40%50%60%70%80%90%
100%
ide
nt
bis
og
ni e
…
pia
nif
ica
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ga
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resc
…
ag
isce
in
co
lla
b
con
pe
r. S
up
po
rto
program ricovero
prest sanitarie
controllo
inter infer
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 20
Percepito degli operatori esperienza PTA e PTG
• Ridefinita l’assistenza infermieristica • tempi e spazi dedicati all’assistenza
infermieristica • Acquisito un linguaggio comune • Definita la presa in carico • Acquisizione di conoscenze cliniche avanzate • ruolo nel gruppo multidisciplinare e trasversale ai
servizi • gli obiettivi assistenziali come leva motivazionale • attivazione del miglioramento continuo
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 21
Sviluppo e Trasferibilità Capitolo 7
Esito tangibile = Competenza clinica e
metodologica avanzata =enpowerment
Predittività e gestione del rischio
Set indicatori (standard di Accreditamento
Regionale)
Pretesto-opportunità per l’integrazione
disciplinare
Care management di percorsi
Percorsi Standard e misurazione assistenziale
Peso assistenziale che ridetermina il DRG
Gestione manageriale dell’apice con control
panel su risorse, tecnologie e outcomes
Riprogettazione percorsi formativi (formarsi
giocando al gruppo che disegna percorsi e fissa
risultati)
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 22
Sicuramente è utile a fissare una rotta Sicuramente è utile a fissare una rotta tenendo per mano l’intero equipaggio e i tenendo per mano l’intero equipaggio e i
navigantinaviganti
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE
23
Evoluzione in cantiere:
Risultati dell'assistenza infermieristica: una sfida da raccogliere per esistere - Torino 1 e 2 dicembre 2014 - Collegio IPASVI di Torino
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 24
Evoluzione degli outcomes
Safety (qualcosa non ha funzionato!):
- Ldp
- Cadute
- Malnutrizione
- Errori terapia
- Deterioramento…
Misurati in:
Mortalità
Tempo di degenza
Effectivenes (qualcosa ha inciso positivamente)
- Autonomia ADL
- Selfcare (gestione sintomi)
- Comfort
- Coping
- Soddisfazione p.ti/famiglia
Rilevati come:
Qualità di Vita
Riammissione ospedaliera
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 25
Evoluzione delle dinamiche organizzative
frammenti • monoprofessionalità
Percorsi
• Professionisti che si alternano sulla persona
Presa in carico
• Lavoro di equipe (condivisione strategie, obiettivi, interventi e risultati)
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 26
Speranza… per noi - da noi
Risultati dell'assistenza infermieristica: una sfida da raccogliere per esistere - Torino 1 e 2 dicembre 2014 - Collegio IPASVI di Torino
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 27
MISURARE GLI ESITI PER
MIGLIORARE L’AGIRE
27
IL PROGETTO DI RICERCA DELL’ ASLTO1
Darsi un metodo e raccogliere direttamente i risultati
sulla Persona affidata, rende l’Infermiere
consapevole del proprio ruolo/responsabilità,
esercitando di conseguenza
«buone pratiche»
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 28
Quali sono i livelli decisionali coinvolti con cui cooperare nel progetto di studio
• Direzione strategica
• Direzione Professioni Sanitarie
• Direzione medica del Dipartimento
• Contratto con gli stakeholder
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 29
COME CONDIVIDERE IL CAMBIAMENTO ED EVOLVERE VERSO UNA PROSPETTIVA NUOVA
Chiarezza sulle competenze assegnate
Chiarezza sulle responsabilità dei ruoli professionali coinvolti
Governare il trasferimento del metodo fino a regime
Conoscenza, informazione, partecipazione dei professionisti nella formulazione
/progettazione di uno studio»
Dialogo, cooperazione multidisciplinare
Formazione idonea alle competenze
Mantenere vivo interesse e partecipazione del professionista
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 30
IL RUOLO DEL TEAM LEADER: ADOTTARE UNA LEADERSHIP PARTECIPATIVA
• Il decentramento viene adottato per la sua capacità di motivare il gruppo professionale
• Le persone creative, in possesso di una alta competenza, richiedono libertà di azione
• Attribuire un considerevole potere decisionale nella responsabilità e conduzione di processi assistenziali
• Favorire la crescita dell’Infermieree/o Ostetrica come «decision makers», può consentire il rafforzamento della responsabilità del/dei processi assegnati.
• La motivazione è un fattore chiave per il buon esito di uno studio
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 31
PERCHE’ IL COORDINATORE AVVALE QUESTO MODELLO
• Partecipa allo sviluppo di “buone pratiche “
• Si abbandona il modello centrato sui compiti
• Si pone l’attenzione sul progetto di salute della persona riattribuendole il ruolo di protagonista principale
• Favorisce un piano di lavoro degli Infermieri, per processi e misura gli esiti
• Prevede uno sviluppo culturale della professione infermieristica/ostetrica
• Produce valore aggiunto al risultato di salute delle Persone – OUTCOME
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 32
FINALITA’ DELLA RICERCA
Miglioramento continuo delle prestazioni utilizzando
metodologie e strumenti che favoriscono scelte atte a
garantire un percorso di cura ottimale
centrato sul paziente.
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 33
OBIETTIVI SPECIFICI
1.Gestire il cambiamento verso nuovi modelli e
strumenti organizzativi /assistenziali
2.“Contratto” con il paziente
3.Conoscere modelli organizzativi / assistenziali
che si orientano verso una maggior
responsabilizzazione sui percorsi di cura
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 34
PIANIFICARE LE FASI DELLO STUDIO
FASI DI ATTIVITA’ TEMPO
1° fase: riunione con componente Università, riunione per
presentazione e condivisione con: Coordinatori Infermieristici
delle Strutture partecipanti, Dirigenti responsabili delle
Strutture ed Operatori coinvolti
Ottobre / Novembre 2013
2°fase: predisposizione dei protocolli di studio e degli strumenti
operativi
Dicembre 2013, Gennaio 2014
3° fase: rilevazione dati Da Febbraio 2014 a Ottobre
2014 (con tempistiche specifiche
in base ai protocolli di studio)
4° fase: formazione Progettazione: ottobre 2013
Realizzazione: marzo-maggio
2014
5° fase: elaborazione dei dati e analisi dei risultati Novembre 2014
6° fase: presentazione dei risultati: stesura report,
organizzazione convegno, diffusione esterna interna/esterna
Dicembre 2014 / Marzo 2015
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 35
DARSI UN METODO
STUDIO OSSERVAZIONALE PROSPETTICO
SU UN CAMPIONE DI CONVENIENZA NON
RANDOMIZZATO DI PAZIENTI PRESI IN
CARICO DALLE STRUTTURE ARRUOLATE,
RAPPRESENTATIVE DEL CONTINUUM
ASSISTENZIALE DELLE MACRO AREE
OSPEDALE-TERRITORIO-DOMICILIO
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 36
INDIVIDUARE GLI ATTORI
PICCOLA CASA DELLA DIVINA PROVVIDENZA
OSPEDALE COTTOLENGO PRESIDIO SANITARIO
Corso di Laurea Magistrale
in Ingegneria gestionale
Presidio Ospedale Martini
ASL TO1
S.C. Cardiologia
S.S.D. Cure Palliative domic.
Area Territoriale
ASL TO1
D.M.I.
(Neonatologia –Ostetricia
Consult. Famil.
Consult.Ped. )
D.S.M.
– Centro salute Mentale
36
Partnership
S.C. UROLOGIA
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 37
dott..ssa Erminia Ferrante ASL TO 1 - S.C. Formazione e Sviluppo
Professionale - Referente Sviluppo,
Formazione e Ricerca per le Professioni
Sanitarie
Project leader,, organizzazione del progetto,
coordinamento gruppi di lavoro, progettazione
della formazione propedeutica al progetto
dott.ssa Teresa Miotti ASL TO1 S.S.D. Qualità Consulenza nella predisposizione degli
strumenti operativi (questionari , flow chart,
PDTA), progettazione della formazione
propedeutica al progetto
dott. Giuseppe Marmo Università Cattolica Sacro Cuore- Polo
formativo Cottolengo di Torino, Corso di
Laurea Magistrale in Scienze
Infermieristiche e Ostetriche
Consulenza e partner nel progetto, attraverso
la competenza in metodologia della ricerca
dott. Riccardo Sperlinga Università Cattolica Sacro Cuore- Polo
formativo Cottolengo di Torino, Corso di
Laurea Magistrale in Scienze
Infermieristiche e Ostetriche
Consulenza e partner nel progetto, attraverso
la competenza in metodologia della ricerca
Referenti del progetto Outcome
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 38
Dott.ssa Loredana Gianarda S.C.Cardiologia, Degenza ed Ambulatori - P.O. Martini
Coord.Inf. Carmine Bramante Centro Salute Mentale 2. Via Gorizia
Dott. Roberto Brisichella Referente dei “percorsi assistenziali” CSM 2
Coord.Inf. Adriano Albano S.S. Cure palliative (Dip. Integ.Lunga Assistenza)
Coord.Inf. Caterina Cassinelli S.C. Urologia Presidio Ospedaliero Martini
Coord.Dip. Lucia Centillo D.M.I.
Coord.Inf.co . Maria Bono S.C. Pediatria e Neonatologia P.O. Martini
Coord.Ost. Maria Grazia Cella Consultorio Familiare
Coord.Ost. Filomena Collarino S.C. Ostetricia e Ginecologia Pres.O. Martini
Coord.Ost. Fulvia Ranzani Consultorio Familiare
Coord.Inf.co Gabriella Cossu Consultori Pediatrici Territoriali
Inf. Ped. Marina Remon Consultori Pediatrici Territoriali
Inf. Dott.ssa Marcella Rivolta S.S. Cure palliative (Dip. Integ. Lunga Assistenza)
Ost. Giovanna Volonnino S.C. Ostetricia e Ginecologia Pres.O. Martini
Referenti del protocollo di ricerca per Struttura
38
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 39
STRUTTURE ARRUOLATE NELLO STUDIO Dipartimento Struttura Direttore Coordinatore
dipartimento
Coordinatore
Inf/ost
Sedi N°
Inf/Ost/M
ed
Medico S.C.
Cardiologia G. Fiasconaro L. Agu’ L.Gianarda (CI)
P.O. Martini 23
Chirurgico S.C. Urologia D. Sciandrello F. Martinelli C. Cassinelli (CI)
P.O. Martini 9
Integrato di lunga assistenza
S.S.D. Cure Palliative A. Calorio A. Ajmo A. Albano (CI) Via Spalato 11
Salute Mentale
S.C. Psichiatria W. Xocco C. Bellinato C. Bramante
(CI) Via Gorizia 17
Materno Infantile
S.C. Pediatria e Neonatologia
P. Capalbo L.Centillo
M.Bono (CO) P.O. Martini 31
Ostetricia e Ginecologia F. Carnino F. Collarino P.O. Martini 23
S.S.D. Consultori Familiari
C. V. Zanotto
M.G. Cella F. Ranzani
Via Avigliana, Via M. Ortigara
Via Bellono, Via Candiolo
Via S. Pellico, Corso Corsica
Via S. Secondo, Via
Ventimiglia
29
S.S.D. Consultori Pediatrici
Dr.ssa R. Balboni G. Cossu (CO)
Via Avigliana, Via M. Ortigara
Via Bellono, Via Candiolo
Corso Corsica, Via S. Secondo
Via Ventimiglia, Via Spalato,
V. S.Pellico,V.Gorizia
26
S.S.D. Gest. int. ass. in gravidanza
Dr. A. Schiavone
Totale 169
39
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 40
PIANO DELLE ATTIVITA’ FASI DI ATTIVITA’ TEMPO RESPONSABILITA’
1° fase: riunione con componente
Università, riunione per
presentazione e condivisione con:
Coordinatori Infermieristici delle
Strutture partecipanti, Dirigenti
responsabili delle Strutture ed
Operatori coinvolti
Ottobre /Novembre 2013 Ferrante, Marmo, Sperlinga
2° fase: predisposizione del
protocollo di studio e degli
strumenti operativi
Dicembre 2013, Gennaio 2014 Ferrante, Miotti, Marmo, Sperlinga
ed i referenti per i singoli
sottoprogetti
3° fase: rilevazione dati Da Febbraio 2014 a Ottobre 2014
(con tempistiche specifiche per
sottoprogetto) (vedi protocollo di
studio allegato 1)
Ferrante, Miotti, Marmo, Sperlinga
ed i referenti per i singoli
sottoprogetti
4° fase: formazione Progettazione: ottobre 2013
Realizzazione: marzo-maggio 2014
Ferrante
5° fase: analisi dei dati Novembre 2014 Ferrante, Miotti, Marmo, Sperlinga
ed i referenti per i singoli
sottoprogetti
6° fase: presentazione dei risultati:
stesura report, organizzazione
Convegno, comunicazione interna ed
esterna
Dicembre 2014 /Gennaio 2015 Ferrante, Miotti, Marmo, Sperlinga
ed i referenti per i singoli
sottoprogetti dott. E.Ferrante- Inf. Dirigente
ASL TO1
40
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 43
PROGETTO AUTORIZZATO DALLA
DIREZIONE GENERALE
D.G.R. 811/B.03/2014
CONDIVISIONE, PARTECIPAZIONE
DI TUTTI GLI ATTORI COINVOLTI
Circa 180
OPERATORI COINVOLTI
43
342
STAKEHOLDER
R. BRISICHELLA, E. FERRANTE 44 44
Risultati attesi • Sperimentare modelli organizzativi che si orientino verso una
maggior responsabilizzazione sugli outcomes
• Favorire processi appropriati all’interno delle fasi cliniche/gestionali/organizzative che vede coinvolto il team professionale
• Creare “cultura” - sviluppo competenze
• Applicare pratiche ass.li di provata efficacia
UTENTE