Download - Centoanni Indivisi (bimestrale n. 1 - 2011)
Ciao
Teo!
CENTOANNI INDIVISILA COOPERATIVA CASE POPOLARI MANCASALE E COVIOLO
anno 2 Numero 1
maggio 2011
annannannannannannannannannanno 2o 2 N N N N N N N N N N N Numumumererererererererero o o o o o o o o 11
“… le creature di fuori guardavano dal maiale all’uomo, dall’uomo al maiale e ancora dal maiale all’uomo, ma già era loro impossibile dis� nguere fra i due".
Da La fa� oria degli animali,
George Orwell - 1945
www.coopera� vacasepopolarimancasalecoviolo.it - sede sociale via selo, 3 (42124) reggio emilia - circoscrizione nordest - bimestrale di espressione e libera informazione
27-28 novembre 2010St-Claude e la cooperazio-ne globale
In questo numero intervengono:
Antonio Canovi
Maurizio Salami
Gaetano Borciani
Roberto Nasi
Alessandro Arden�
to dalle re! cenze di natura poli! ca. Tu� o ciò, ci
viene ricordato, produrrà pesan! conseguenze
per il movimento coopera! vo di quel paese (for-
te di 20 milioni di soci, con tan! microprodu� ori
e una rete coopera! va di consumo fondata su
di uno schema distribu! vo porta a porta molto
simile ai nostrani Gruppi di Acquisto Solidale).
Grande sisma e nostra situazione.
L’11 marzo ero nell’is! tuto di ricerca di Tokio con
i miei compagni, al quinto piano.
Per una durata di tre minu! , la stanza ha ballato
intensamente a causa di un terremoto.
E’ stata la prima esperienza così terribile per noi.
Alcuni grandi mobili sono cadu! . L’ele� ricità
corrente non ha avuto problemi, ma tu� e le fer-
rovie erano completamente ferme (mol! operai
della regione metropolitana u! lizzano una via
ferrata). Abbiamo passato una no� e in questa
stanza. Felicemente tu" stavano bene.
Alcune riunioni sono state annullate, ma noi ab-
biamo terminato i nostri compi! .
Apparentemente, sembrava che la vita della
gente a Tokio ritornasse quella di prima. Ma il
problema di un così grande numero di vi" me è
molto serio.
Inoltre, i rea� ori nucleari di Fukushima sono
sempre più cri! ci. La cosa seria è che il gover-
no giapponese, la televisione e i giornali dico-
no la verità con molta fa! ca. Mol! giapponesi
credevano nell’informazione dei media, ma re-
centemente la popolazione che giudica in modo
cri! co la tela dell’informazione aumenta gra-
dualmente.
In ogni caso, la contaminazione dell’ambiente,
del cibo e dell’acqua diventeranno sempre più
seri. La radioa" vità con! nua a diff ondersi, gran
parte della provincia di Fukushima è in una si-
tuazione molto cri! ca, anche a Tokyo risulta ora
6-8 volte superiore a quanto era prima (cioè più
del doppio del margine di tolleranza). Tu� o que-
sto avrà una grande infl uenza sui prodo" Coop.
Takashi Suzuki
ucciso in comba" mento l’8 gennaio 1945 al ponte della Ga� ala dignità violata di
Aldo BoniEmerenzio Borciani “Ribello” (Bobi)Lina Cavazzoni (Mirka)Mario Masoni (Buli)Marta Bedogni Vivaldo Bertani (Rudi)Walter Bedogni (Teo)
imprigiona! nel carcere fascista dei “Servi” e a Villa Cucchi, qui tortura!
donne e uomini resisten! che hanno fa� o la vita della nostra Coopera! va.
•
Le ul� me da Takashi, cooperatore d'Oriente
di Maurizio Salami e Antonio Canovi
Da Tokio il 26 marzo è pervenuta a Maurizio
Salami, socio della Coopera! va Case Popolari
di Mancasale e Coviolo, una le� era (giunta in
lingua francese, trado� a dall’Associazione Eu-
topia) di Takashi Suzuki, ricercatore alla Robert
Owen Associa! on di Tokio (sostenuta dal movi-
mento coopera! vo giapponese).
La conoscenza con Takashi rimonta al semina-
rio coopera! vo internazionale di Saint-Claude
dell’o� obre 2008, ove a nome di una delegazio-
ne reggiana guidata da Roberta Pavarini (Cir-
coscrizione Se" ma) relazionarono Renzo Tes!
(Legacoop) e Antonio Canovi (Centro Documen-
tazione Storica di Villa Cougnet).
La sua le� era tes! monia di una situazione par-
! colarmente seria. Prima i mor! per lo tsunami,
poi la contaminazione nucleare che pare oggi
inarrestabile, in un contesto informa! vo grava-
Centoanni indivisi al suo secondo appunta-
mento vuole ribadire gli ideali che hanno
portato, tra tanto altro, alla sua nascita.
Per questo apriamo con il testo della nuova
stele, che il "vento an! fascista" muoverà, a
moto perpetuo, qui tra le case e speriamo
molto oltre esse.
Aspe� ando il ritorno dei Writers, a se� em-
bre, che altri segni lasceranno sui nostri muri,
ci! amo Migliori per il quale i muri vivono
ormai di vita propria, con un proprio "alto"
passato fa� o di mani che li hanno vissu! e di
occhi che li hanno guarda! .
Lo sguardo si estende poi al resto dell'Area
Nord a� raverso le considerazioni di taglio
urbanis! co elaborate dal Laboratorio Oltre-
luogo. In collaborazione con la Circoscrizione
Nordest, Oltreluogo ha presentato l'interven-
to da noi qui riproposto, al Tavolo di Proget-
to voluto dall'Amministrazione di Reggio in
preparazione del prossimo Piano Opera! vo
Comunale.
Infi ne, con solidale senso di partecipazione, si
cercherà a� raverso le parole e i vol! raccol!
dire� amente dai nostri luoghi, di avvicinare
ulteriormente la tragica a� ualità giappone-
se ai nostri soci.Vida Borciani
23 aprile 2011, giorno della Memoria alle
Case Operaie di Mancasale.
Che cos’è un uomo in rivolta? E’ un uomo che dice no.Ma se rifi uta, non rinuncia tu� avia: è anche un uomo che dice di sì, fi n dal suo primo muoversi.Insomma, questo no aff erma l’esistenza di una fron! era.La coscienza viene alla luce con la rivolta.
(da L’uomo in rivolta, Albert Camus) Oggi 23 aprile 2011 i Cooperatori di Mancasale e Coviolo rammemorano
il sacrifi cio del giovane garibaldino Angelo Masini (Tonino)
20 gennaio 2011prima serata di convivio
↳
gennaio 2011compleanni in cooperativa
↳
febbraio 2011presentazione del corso di improvvisazione teatrale - cabaret
Ri-generazioni territoriali
di Alessandro Arden� archite� o di Oltreluogo
Relazione presentata il 29 marzo 2011 al tavolo di lavoro
sull'area nord organizzato dalla Amministrazione comunale di
Reggio Emilia.
Oltreluogo lavora a nord della ci! à da più cin-
que anni, direi per scelta, perché anche noi,
come tu! o l’Ente Circoscrizionale Nordest (dal-
le scuole agli operatori di strada, dagli assisten-
� sociali agli anziani volontari e più in genera-
le dagli operatori dei centri socio assistenziali),
riconosciamo un forte senso di appaesamento
nei luoghi a nord della ci! à. Lo strenuo lavoro
che la Circoscrizione eff e! ua sul territorio ogni
giorno è fa! o di giuste mescolanze. La capacità
che ha questo “pezzo” del Comune di catalizzare
le voci delle persone si traduce dire! amente nel
con� nuo servizio-azione dell’ascolto, direi non
soltanto rivolto alle molteplici richieste portate
dalla “strada”, ma sopra! u! o da quel par� co-
lare potere crea� vo che deriva dire! amente da
quelle stesse istanze.
Dal “basso” credo debba provenire quel contri-
buto fondamentale che serve ad umanizzare il
fa! o tecnico. Analizzare, prima “crea� vamente”
(quindi in modo a# vo e al tempo stesso espres-
sivo) poi norma� vamente, la tes� monianza
portata dal territorio credo s� a alla base di un
qualsiasi processo rigenera� vo sia in termini ur-
banis� ci che più in generale culturali. Infa# , la
convinzione è che lo spazio fi sico sia da pra� ca-
re e da a! raversare con il corpo, perche il movi-
mento crea i� nerari e costruisce luoghi mentali.
Ecco, allora, mi dico: è u� le esplorare, andare
a vedere, osservare, ascoltare, raccogliere de-
scrizioni e informazioni sul territorio, me! endo
sullo stesso piano edifi ci, cose, storie an� che e
nuove, non solo con l’occhio di chi vuole con-
servare ogge# che ci sembrano più belli o ap-
partenen� ad una memoria colle# va, ma anche
costruendo mappe, collegando storie e luoghi,
lasciando che emerga in modo disaggregato e
contraddi! orio lo stato a! uale delle cose, in
evoluzione, cosa che riserva un sacco di sorpre-
se. Lasciare che l’immagine della ci! à emerga
in tu! a la sua dinamicità e confl i! ualità. Voglio
dire: più povera, più semplifi cata, è l’immagine
del territorio in cui ci muoviamo meno oppor-
tunità riusciamo a cogliere: non sme! ere mai,
insomma, di leggere lo stato eff e# vo e mutevo-
le dei servizi. Penso che, da questo punto di vi-
sta la presenza di un museo-a# vatore o centro
di documentazione sia u� lissimo nel diff ondere
descrizioni e memorie grezze, non epurate e
normalizzate, con la consapevolezza dell’impos-
sibilità di “esaurire” la ricchezza delle storie nel
territorio.
Ritengo, pertanto, che l’enorme ques� one tecni-
ca legata al processo rigenera� vo dell’area nord
di Reggio Emilia, possa rappresentare l’occasio-
ne per fare meglio. Questa volta c’è più tempo
e più consapevolezza dei problemi, ci sono più
strumen� di analisi e conoscenza, non c’è la
Si sa che il viaggiatore occidentale che appro
da in Giappone non riesce proprio a dormire,
almeno i primi giorni… Ques� one di jet lag, si
dice!
Il mercato del pesce di Tsukiji a Tokyo è il più
grande mercato i# co del mondo ed apre alle
4.30 del ma# no. Ci lavorano più di 60.000 per-
sone in vari turni, ma se ci si arriva dopo le 8 si
rischia di assistere alle operazioni di chiusura.
Tra l’operare vor� coso e perfe! amente sincro-
nizzato si riconoscono gestualità e rituali, dove
sacralità e crudeltà si legano indissolubilmen-
te...
Una tappa obbligata... Per chi soff re d’inson-
nia!
Roberto Nasi archite� o di Oltreluogo
•
Il Giappone tra noi
Due chiacchiere con la Socia Emiko Rinaldi.
Dopo gli even� che hanno scosso il Giappone
e il mondo intero, mi sono chiesto come in ef-
fe# i giapponesi riescano a convivere così bene
con gli even� sismici e le calamità e, apparente-
mente, senza mai perdere la calma. Già l’amico
cooperatore di Tokio Takasci ci dà uno spaccato
interessante: nonostante la scossa sono rimas�
al lavoro, preoccupa� ma consapevoli che altro
non sarebbe servito. Ho allora chiesto alla nostra
Socia Emiko, da poco più di un anno residente
in via Selo col marito e il fi gliole! o, originaria di
Tokio quale impressioni avesse raccolto dai pa-
ren� . Ci ha raccontato che subito ha chiamato i
genitori e gli amici. La sua mamma, che ha ses-
santo! o anni, di terremo� ne ha vissu� tan� s-
simi, quasi da non riuscire a contarne il numero
esa! o ma, l’undici Marzo per la prima volta ha
pensato che sarebbe potuta morire. Lo spaven-
to è stato sopra! u! o dato dalla lunghezza del
sisma, ci dice infa# che le scosse di ven� , ven-
� cinque secondi lasciano indiff eren� i più, ma
questa sembrava non fi nire mai. Tu! o questo e
sopra! u! o il grave incidente nucleare di Fuku-
scima, sembra non aver scalfi to la loro fi ducia
nella tecnologia nucleare e infa# anche Emiko
dice che la colpa del disastro è da ricercare nelle
ca# ve condizioni di quella centrale in par� co-
lare e non nell’uso del nucleare che, ci dice, in
Giappone è l’unica possibilità di approvvigiona-
mento energe� co.
Chiedo poi come si trova in Italia e con gli Ita-
liani. Dice che tra i due popoli ci sono numero-
se somiglianze, entrambi popoli di lavoratori e,
dice, nonostante le apparenze, anche i giappo-
nesi sono persone allegre, gioviali e che amano
diver� rsi. Anche la geografi a dei due popoli li
accomuna, entrambi sono circonda� dal mare.
Gaetano Borciani
(Emiko Rinaldi)
31 gennaio 2011seminario sulla sicurezza domestica
↳
27 gennaio 2011Giorno della Memoria
↳
Giovedì 14 aprile si è concluso “Fare Narrare
Camminare”, il ciclo di o� o incontri conviviali
scelto dall’Associazione Eutopia - Rigenerazioni
Territoriali.
Eutopia signifi ca buon luogo, e dove – se non in
Coopera� va – poteva trovare dimora presso la
neonata Associazione? Il luogo prescelto, Salet-
ta Civica Coopera� va in via Selo n. 4, ha rivelato
una rara du� lità, un po’ come le “case di gom-
ma” della memoria, aff ollate all’inverosimile e
pure sempre ospitali a gente nuova. Per chi an-
cora non la conosca, è una sale� a al piano ter-
reno dello stabile di via Selo 4 (“Il Cremlino”),
delimitata sul fronte stradale interno da ampie
vetrate. Qui vi è stato ricavato un accesso diret-
to. Per l’appunto, un luogo “rigenerato”.
Suddividendo per o� o incontri, ci si è a� esta�
sulla media di una 50 di persone a serata. Nella
top-eight, la serata sul camminare condo� a da
Carlo Possa: oltre 80 presenze! Ma ad ogni sera-
ta, in verità, si sono succedute non poche perso-
ne nuove. E in tan� hanno pure trovato la voglia
di scambiare una parola con gli altri partecipan-
� , di lasciare un contributo. Diciamolo: quanto
è raro, oggi, frequentare luoghi che sappiano
confondano la socialità con la libertà personale.
Abbiamo toccato con mano che cosa voglia dire
rigenerazione, di questo dobbiamo essere gra�
al Laboratorio di archite� ura Oltreluogo.
Venendo al programma culturale: senza le opere
e la disponibilità di Nico Guide� , va de� o, non
avremmo potuto concepire il format qui propo-
sto, tenendo nel medesimo fi lo Parola, Gusto,
Immagine. Ma nulla si sarebbe mangiato, vo-
gliamo ricordarlo, senza il volontariato assoluta-
mente gratuito del pluricooperatore (nel senso
che appar� ene a molte coopera� ve, senza mai
confondersi) Maurizio Salami.
Per ritrovare i comunica� stampa e futuri com-
men� : www.villacougnet.it
Il format scelto
Ogni incontro si è svolto nella fascia oraria com-presa tra le 19 e le 23 ed è stato pensato seguen-do una par� tura in tre movimen� , per rendere gradevole la partecipazione a quan� arrivano da una giornata di lavoro e intendono riappaesarsi la sera in un luogo conviviale:- la Parola: l’apertura su di un argomento culturale che, incrociando il profi lo geostorico di Reggio Emilia, tocca da vicino la nostra vita contemporanea (a par� re da qua� ro rassegne: sguardi di ci� à; muoversi; andar per paesaggi; lavorare);- il Gusto: la condivisione di un pasto “de-dicato”, in sintonia con l’argomento culturale proposto;- l’Immagine: la proiezione di una sequen-za fotografi ca o di un docufi lm, per res� tuirci in argomento un punto di vista narra� vo.
regolata dei sistemi urbanis� ci e pianifi catori,
garantendo perciò una capacità di ada� amen-
to dei sudde� parametri alla mutevolezza delle
condizioni interne ed esterne dell’intervento.
Ciò che facilmente registriamo dalle esperienze
dire� e che svolgiamo “lentamente” sul territo-
rio, è che la scala di cui s� amo parlando è sicu-
ramente quella in cui l’archite� ura si iden� fi ca
nel paesaggio.
Va de� o che, come si evince dai livelli strategici
sul modello di proge� azione integrata descri�
dal PTCP, il Paesaggio rappresenta l’espressio-
ne della iden� tà culturale e dei valori storico-
tes� moniali, naturali, morfologici ed este� ci del
territorio; pertanto e per quanto de� o fi nora,
ci sembra sempre più necessario, riprendendo
peraltro una delle proposte di ricerca avanzata
nel 2007 dallo stesso Sindaco Graziano Del Rio,
trovare lo spazio nonché la giusta dimensione
per un parco-museo geostorico sulla scienza ma
anche sulla ci� à, capace sopra� u� o di promuo-
vere il patrimonio archivis� co delle Offi cine, at-
tualmente solo depositato, senza aver ancora di
fa� o ado� ato suffi cien� misure di salvaguardia,
all’interno dei piani seminterra� della palazzina
di via Agos� .
Come valutava giustamente già nel 2006 l’Asses-
sore Ugo Ferrari, vige ancora oggi la necessità
di mantenere una presenza di � po museale (noi
aggiungeremmo di natura diff usa, quindi capil-
larmente inserita ed a� vamente coinvolta nelle
trame urbane dei quar� eri), sui fenomeni che
qui hanno avuto le loro origini:
- Al� ssima qualità della tecnologia mecca-
nica reggiana;
- La storia e l’evoluzione del movimento
operaio e sindacale;
- Lo straordinario sviluppo, dopo lo sman-
tellamento post-bellico, della piccola e media
impresa meccanica.
Tu� o questo da affi ancare ad una sezione mo-
derna – il futuro Tecnopolo - che sappia guarda-
re al futuro e sia, al contempo, luogo di incontro
e promozione dei pun� di eccellenza del sistema
economico e produ� vo della provincia.
Renè Magri� e sosteneva che la realtà non è
quella della vita ma quella della mente.
Salvaguardare, quindi, le diversità o favorirne la
dinamica sopra� u� o in termini relazionali, non
dipende da esper� ma da una coscienza colle� -
va in con� nua trasformazione.
Per chi volesse corrispondere con Alessandro Ar-
den� : [email protected]
•
Il 14 aprile 20 11 si è conclusa l'esperenza del
Convivio Civico Coopera! vo a cura dell'associa-
zione culturale Eutopia
di Antonio Canovi
Geostorico del tempo presente
fre� a, l’emergenza sociale che l’Italia si trovava
di fronte sessanta anni fa. I problemi di oggi, in
buona parte eredita� da quella stessa stagione,
sono in trasformazione con� nua; la velocità di
cer� paesaggi in perenne movimento risulta nei
fa� troppo spesso inaff errabile, dimostrandoci
con una certa pervicacia che non può esistere
un disegno dominante facilmente controllabile.
La mutevolezza dei paesaggi è connaturata alla
complessità iden� taria della società che li abita.
C’è un senso di appartenenza che va rispe� ato.
Le Reggiane, come più volte ci è stato de� o,
rappresentano la ragione nodale della recente
avventura industriale della ci� à realizzando in
un lungo arco temporale un forte valore anche
simbolico oltre che iden� tario per ques� luoghi.
Dalle storie d’avanguardia industriale pre-belli-
che fi no alle lo� e operaie degli anni ’50, le Reg-
giane hanno contraddis� nto il fulcro primordia-
le dell’industria reggiana, contribuendo in modo
fondamentale alla nascita dei distre� industriali
della piccola e media industria che oggi sono il
fi ore all’occhiello dell’industria reggiana in Italia
e nel mondo. Da ques� stabilimen� sono usci�
migliaia di operai specializza� che, grazie al loro
prezioso lavoro altamente professionale, han-
no dato slancio all’innovazione nel se� ore della
meccanica industriale italiana.
Le Reggiane rappresentano molto di quello
che siamo, l’archite� ura popolare di Santa Cro-
ce ascolta, ancora oggi, dall’interiorità dei suoi
quar� eri, il Genius Loci del suo “midollo” stori-
co. Lì, a Santa Croce, si abita e si vive senza avere
una vera percezione di degrado; anzi, la qualità,
crediamo, di questo pezzo di ci� à, sta proprio
nelle molteplici diffi coltà quo� diane sul fare
comunità. Da quel midollo nasce, forse, il sano
orgoglio di auto referenziarsi e al contempo co-
s� tuire una delle principali referenze ancora in-
sediate della realtà urbana reggiana.
Santa Croce come la Rosta non cos� tuisce più
da tempo un’en� tà periferica, infa� , chiede a
pieno diri� o di legarsi defi ni� vamente alla cit-
tà. Al tempo stesso, però, chiede di poter essere
parte a� va di questo processo, per non fi nire
vi� ma di strane astrazioni conce� uali che a
volte lo svolgimento dei piani produce anche in-
consapevolmente.
Passando alla tecnica, è probabilmente giusto,
come già sosteneva il professore Campos Venu-
� nel 2006 proprio in occasione del convegno
sulle Reggiane voluto dalla nostra Amministra-
zione, infl uenzando conseguentemente la suc-
cessiva proge� azione del master plan, “assi-
curare all’area delle Reggiane una sostenibilità
ecologica e sociale mescolando il terziario con
la residenza, i servizi con il verde, in modo da
garan� re un paesaggio urbano assai variato, un
tessuto sociale plurale e vivo in tu� e le ore del
giorno e della sera, scongiurando, pertanto, la
possibilità di trasformare l’area in un ghe� o mo-
nofunzionale”.
Andrebbe però parallelamente sostenuta, riba-
dendo e completando con le sue stesse parole
la rifl essione di Campos Venu� , una fl essibilità
23 APRILE 2011rammemorazione delle dignità violate ↳
14 APRILE 2011ricordando in saletta il sette luglio 1960 ↳
28 marzo 2011partecipazione al bando regionale di edilizia sociale
le
L'uffcio della Cooperativa di via candelù 3 è aperto il lu-nedì e il giovedì dalle 18.00 alle 19.00
COOPERATORI VIRTUOSI
Il territorio a nord del centro storico, l’an� ca Se� ma Circoscrizione, è
stato il pilota per la raccolta diff erenziata dei rifi u� col sistema del porta
a porta, ormai quasi cinque anni fa.
Chiediamo a Roberta Pavarini, Presidente della Circoscrizione Nordest,
un bilancio: alla luce degli ul� mi da� , e considerando le diffi coltà dei
primi tempi, può ritenersi soddisfa� a dei risulta� o� enu� ?
“I risulta� sono incoraggian� e denotano una crescita culturale diff usa
sui temi della sostenibilità ambientale. A Santa Croce siamo sempre sta-
� con una media superiore al 65% di diff erenziata. Abbiamo installato
tre oasi ecologiche (via Acqui, via Zacche� , via Jacopo da Mandra) per
incontrare le esigenze degli isola� a maggior densità abita� va.
In media qua� rocento ci� adini al mese si rivolgono al nostro eco-spor-
tello circoscrizionale per ri� rare i materiali di consumo, quali sacche�
ecologici e mastelli per diff erenziare, o per fare segnalazioni (che si sono
diradate mol� ssimo avendo cercato di risolvere puntualmente tu� i
problemi che venivano presenta� ). Insomma, possiamo dire che il si-
stema, allargato da circa un anno a tu� e le zone del forese dell'intero
Comune, sia arrivato veramente a regime. Permangono solo in alcune
zone certe diffi coltà puntuali, sulle quali s� amo cercando di intervenire,
eventualmente anche predisponendo una ulteriore oasi ecologica”.
E per chi avesse necessità di svuotar can! ne e solai ma senza bu" ar
nulla, diamo appuntamento all’AGORA’ EUTOPICO tra le case popolari
e il circolo Pigal un merca! no-labirinto senza soluzione di con! nuità
per proseguire la rammemorazione colle# va, a Se" embre nell’ambito
dell’evento “Murales”.
GIOVANI SOCIALISTI IN GITA (1920)
Nella splendida fotografi a, parte dei ricordi e cimeli della famiglia Bo� azzi, che
Lauro ha portato alla luce e che qui riproduciamo, vediamo un folto gruppo
di giovani socialis� che posano per avere una foto ricordo, come ogni bell’in-
contro, oggi come allora. E’ stata sca� ata nel 1920 qui tra le case popolari.
Si riconoscono Angelo Ferrari, in piedi nella quarta fi la dal basso e Abramo
Bo� azzi, papà del nostro Lauro, in terza fi la, con un bel colle� o bianco giusto
so� o ad Angelo; Abramo del Par� to Socialista reggiano era il tesoriere. Giovani
socialis� che con Prampolini la domenica, a piedi, andavano ad inaugurare le
coopera� ve di consumo che con� nuavano a nascere in quei primi decenni del
Novecento.
Centoanni Indivisi
Bimestrale della Coopera� va Case
Popolari di Mancasale e Coviolo
Numero 1 - Maggio 2011 - Anno 2
Redazione*: Vida Borciani
Disegni, proge" o grafi co, impagina-
zione: Oltreluogo Laboratorio di ar-
chite� ura - laboratorio@oltreluogo.
it - www.oltreluogo.it
Fotografi e e immagini: Alessandro
Arden� , Roberto Nasi, Roberta Pava-
rini, Cesare Prandi.
---
* Per partecipare alla redazione dei pros-
simi numeri conta� are i seguen� indiriz-
zi di posta ele� ronica:
vida.borciani@! scali.it
GIOVANI SOCIALISTI IN GITA (1920)