Download - CAMMINIAMO INSIEME OTTOBRE 2012
obbedienti alla legge del Signore. La grande figura
di Francesco non finirà di spingerci all' Amore vero
verso Cristo Crocifisso, alla fratellanza e alla
povertà di spirito.
La notizia che il Padre Damiano ha avuto dal suo
Superiore il permesso di rimanere ancora un altro
anno con noi, nella nostra Parrocchia, sicuramente
per i bambini, per i giovani, per gli adulti, per tutti
quelli che l'hanno conosciuto e apprezzato nella
conduzione pastorale, si uniscono al nostro canto
di lode e di ringraziamento al Signore, datore di
ogni bene.Il mese di Ottobre è il mese delle
Missioni, un mese di preghiera, di raccolta di
offerte per i nostri missionari. Non posso chiudere
senza prima ringraziare il nostro Vescovo per
l'offerta donataci, quale contributo dell 8x% e tutti
i benefattori per averci dato la possibilità di
restaurare le pitture murali dell'Abside della
Chiesa Angelo Custode. Mancava quest' angolo
per rendere la Chiesa più bella e accogliente.
L'anno sociale è incominciato. L'anno della fede è
stato proclamato. Il programma diocesano
„Educhiamoci alla Verità" ormai è nelle nostre
mani, attende di essere sviluppato e vissuto. A tutti
Pace e Bene
P. Angelo
REDAZIONE
P. Damian FrunzaSalvatore BurrometoIrene Cafiso
La voce del Parroco...
SedeParrocchia Angelo CustodeC.so V. Veneto 328Tel. 0932.622146
Hanno collaborato:
P. Angelo SparacinoChiara BoscarinoGiovanna Nobile
Giovanni Iacono
Mariacarmela Di Rosa
P. Damian Frunză
Grafica:Salvatore Burrometo
Foto:Fra Damian Frunză
Anno 1 - n° 6, Ottobre 2012
insieme
Parrocchia Angelo Custode - Frati Minori Conventuali - Ragusa
Camminiamo
opo una lunga pausa, riprendiamo il nostro
giornalino parrocchiale „Camminiamo
inssieme" perchè ormai, cosi ci sembra, è Duna voce amica che vi arriva nelle vostre case, è una
voce amica per dirvi che vi vogliamo tanto bene,
che vi ringraziamo per la vostra accoglienza e per
i vostri suggerimenti per migliorare.
Il numero 6 esce nel mese di Ottobre, mese
ricco di circostanze religiose. Il giorno 7
abbiamo celebrato il 50 Anniversario
Sacerdotale del nostro amatissimo Vescovo Mons.
Paolo Urso, al quale rinnoviamo gli auguri più belli di
santità apostolica per lui e per il novello Sac.
Giovanni Piccione.
La festa degli Angeli Custodi e quella di San
Francesco di Assisi con le manifestazioni religiose e
socio-culturali-ricreative hanno creato un clima
meraviglioso di fraternità, di solidarietà, di gioia
vera. Ringrazio ancora una volta tutti coloro che mi
sono stati vicini nel giorno del mio onomastico.
Voglio augurare che l'Angelo Custode che cammina
davanti a noi non ci lasci mai soli. La sua dolce voce
ci liberi da ogni trasgressione e ci renda umili e
Flavia Bognanni
Cari amici,
con il tempo che non concede soste e che richiama costantemente i nostri impegni siamo di nuovo sulla "linea del
via" per ricominciare un nuovo anno pastorale. Vorrei che gli impegni dell'anno pastorale non fossero dettati solo
dal tempo (è di nuovo tempo di ricominciare) e neanche solo da un dovere (da gestire fra le altre mille cose), ma
fossero guidati dal cuore, dall'amore per il Signore e per i fratelli per costruire una comunità sempre più familiare.
Sono sicuro che è già così. Ma possiamo ancora crescere, io insieme a voi desidero che il Signore invada sempre
più la nostra vita, la trasformi, la rassereni, la converta . Molte saranno le attività e molti gli impegni di questa
comunità.
Proviamo insieme a viverlo non come un ammasso di appuntamenti, ma come un cammino di pentimento e di
conversione. Proviamo insieme a viverlo con il cuore carico di amore compassionevole rileggendo la nostra
storia, singolare e comunitaria, come storia di salvezza. Proviamo insieme a scommettere la
nostra esistenza su Colui che ci rivela la bellezza divina di cui il nostro cuore ha nostalgia e bisogno.
Con l'invito a pregare gli uni per gli altri vi auguro un buon anno pastorale pieno di grazia.
UN ALTRO ANNO COME DONO P. Damian Frunza
Si riprende! E' giunto il momento dell'inizio del nuovo anno pastorale.
Ersilia Divita
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utti abbiamo visto il manifesto di quest’anno della
Parrocchia Angelo Custode: "Festa degli Angeli TCustodi e San Francesco di Assisi"! Tutti conosciamo il contenuto di questa festa: ci viene subito
in mente che la nostra Parrocchia è sotto la protezione degli
Angeli Custodi ed essendo una parrocchia francescana San
Francesco lo dobbiamo festeggiare in un modo molto più
intenso... e poi ci vengono subito in mente le belle e saporite
focacce preparate con gusto… la tanta gente che si
incontra… il clima di festa che si vive… gli amici che si
incontrano. La gente che viene per l'occasione e che forse ha solo ricordi
Festa degli Angeli Custodi e di San Francesco d’Assisi P. Damian Frunza
vaghi della vita di parrocchia… e tanti ragazzi e giovani che
si ritrovano per un momento di amicizia, costituiscono il vero
"tesoro" che rende preziosa e significativa la festa. La
parrocchia per queste persone e per tutti può essere ancora un
salutare richiamo: testimonia infatti vita, festa, apertura… e
spirito di collaborazione e di servizio. La festa degli Angeli Custodi e quella di San Francesco di
Assisi con le manifestazioni religiose e socio-culturali-
ricreative hanno creato anche quest anno un clima
meraviglioso di fraternità, di solidarietà, e di gioia vera.
momenti di fratenità
Commedia «U’ Primu amuri nun si scorda mai»
«Spiazza la Piazza»
I giovani e la voglia di scappare via di casa! Mariacarmela Di Rosa
"Beati i giovani, che stanno vivendo l'età più bella e spensierata, come sono fortunati i giovani d'oggi, rispetto ai loro padri e ai loro nonni che hanno trascorso la giovinezza in un periodo tanto diverso!" Ma ci siamo mai chiesti cosa si intende con il termine giovinezza? La giovinezza è una realtà culturale carica di valori e di simboli che variano a seconda del contesto storico o sociale. Per ogni individuo la giovinezza è fase crucia le d i formazione e d i trasformazione corporale e spirituale per accedere alla vita della comunità. Ne è un esempio la storia del nostro serafico "SAN FRANCESCO D'ASSISI "è significativa di un periodo in cui la religiosità e la nascita di movimenti spirituali erano il prodotto di una ribellione dei giovani "SANTI" contro i padri ricchi e corrotti. La frase riportata all'inizio ce la ripetono in molti…. ma corrispondono proprio al vero? Non sono piuttosto affermazioni di comodo per evitare di affrontare un problema? Perché si tratta di un problema che coinvolge tutta la società, allora è giusto chiedersi: chi sono veramente i giovani? Essi appaiano come una massa eterogenea di ragazzi che seguono la follia della moda, magari per il gusto di imitare l'idolo del momento. I linguaggi che usano, gli atteggiamenti liberi e provocatori che tendono a volte offendendo, non sono forse una na tu ra l e r eaz ione a l l o s t a to d'insoddisfazione e di incertezza generato da questa nostra società dispensatrice di falsi bisogni? Il ragazzo/a che si impegna negli studi e che a costo di sacrifici consegue il diploma o una laurea ha diritto ad un adeguato inserimento nel mondo del lavoro. Ma ciò non avviene perché mai come oggi è stato tanto grave il problema della disoccupazione. Sono molti i giovani che non balzano agli "ONORI" della cronaca, sono quelli che, dimostrano una maturità ed uno spirito di iniziativa lodevole e non si lasciano vincere dalle difficoltà e proseguono con
forza nel cammino intrapreso, perché sorretti dagli ideali in cui credono. Io sono una ragazza cattolica praticante e quando mi trovo con amici e quando io dico che frequento la chiesa e sono impegnata all'interno con diverse attività, poiché è una cosa meravigliosa per me, perché mi arricchisce di grande gioia nel mio cuore. Sapete cosa mi rispondono? LA CHIESA PORTA A SEGUIRE UNA CATTIVA STRADA. E io mi domando questo lo credono e lo pensano loro, posso capire che non è facile credere in qualcosa oggi, in un'epoca dimenticata in cui si è assistito al crollo di tutti quei valori che costituivano dei solidi pilastri a cui l'uomo del passato si è sempre potuto aggrappare. Ecco la ragione per cui il giovane, che è alla ricerca di un suo preciso ruolo nella società, ha bisogno di affetto, di comprensione e di solidarietà. Se non si riesce a trovare tutto questo nelle persone che si amano, può ripiegare su scelte irrazionali. Quali? La più comune è la Voglia di scappare di Casa, quante volte i giovani ragionano cosi: << Il clima è diventato pensante e prima o poi deciderò di scappare di casa! >>. << Ogni giorno è sempre peggio, non ce la faccio più>>. Spesso i ragazzi si sfogano, si lamentano, della situazione familiare. Alcuni minacciano o giurano che se ne andranno di casa, sono pochi per fortuna quelli che mantengono le promesse. Tanti desideri che non si realizzano, tante frustrazioni, tanti litigi inutili, tanta voglia di cambiare che resta solo voglia… Non rimane che la FUGA! Chi scappa, di solito, fugge per vari motivi: i genitori troppo assillanti, fatti che sconvolgono la normalità o condizioni non sane della vita familiare. Chi scappa ha dentro una ferita piccola, grande, enorme e cerca tranquillità per coccolarsi e vivere un po' in pace. Scappare di casa non è difficile! Basta tirarsi la porta con più o meno coraggio ( come Giufà, non penso proprio), ma il bello inizia
quando si sceglie una meta, scappare verso dove? Verso la casa della nonna << oh poverino! Hai fatto bene a venire da me… ma vedrai che tutto si aggiusta>> e gentilmente ti rispedisce a casa! Verso la casa dell' amico/a del cuore che non potrà negarvi l'ospitalità, sennò che amico è? Verso un'altra città? E i soldi, i carabinieri, la televisione e i giornali che vi cercano? Parliamoci chiaro ragazzi chi decide di scappare combina tanti guai, ma poi non si conclude proprio un bel niente. La casa spesso può diventare un' ambiente difficile da abitare: i rapporti con i genitori possono essere freddi, ( ma non vedi che adesso non ho tempo?) tesi (per favore sparisci). I genitori possono avere problemi tra di loro, ma non è giusto, prendersela con gli altri. La casa si può' trasformare in una trappola, ma la nave non va abbandonata proprio nella tempesta. Anche noi facciamo parte della famiglia, anche noi abbiamo ognuno il nostro ruolo. Scappare di casa non va visto come una sfida, ma bisognerebbe avere un dialogo con mamma e papà. Quando i fari si spengono ritornerete ad essere soltanto voi e il problema vi aspetta puntuale e bisogna affrontarlo. Immagino che già molte domande farfugliano nella vostra mente, se ho vissuto un'esperienza simile? No, io non l'ho vissuta, ma frequentando alcuni coetanei ho ascoltato le loro esperienze e le loro reazioni. Un consiglio che non solo ho dato a loro, ma lo do a tutti voi: se qualcuno ride su di loro che vogliono scappare di casa, prendeteli sul serio anzi aiutateli, confortateli e fate loro conoscere un sacerdote o qualsiasi altra persona che li possa aiutare. Per loro basta sentirsi solo accolti, sarà già molto meglio. Concludo con un verso di un salmo: Signore guidami con giustizia, di fronte ai miei nemici, spianami davanti il tuo cammino. (5,9) Pace e bene!
d eccoci pronti per iniziare questo nuovo anno catechistico, durante il quale apriremo le nostre Eorecchie e il nostro cuore per ascoltare la parola di
Dio e mettere in pratica i Suoi insegnamenti. Ovviamente non c'è modo migliore di iniziare che con la Santa Messa, nella quale i nostri bambini e ragazzi sono stati presentati alla comunità e hanno ricevuto dai loro catechisti un simbolo del lavoro che svolgeranno nel corso dell'anno: alcuni muoveranno i primi passi verso la conoscenza di Gesù, altri riceveranno i sacramenti, altri ancora approfondiranno la Sua parola. Il catechismo, inoltre, permette a ragazzi di tutte le età di crescere insieme e di volersi bene come fratelli, uniti dallo spirito di San Francesco e illuminati dalla luce di Gesù che ci invita a
metterci dietro di Lui e seguirLo, come fanno le
pecorelle con il loro pastore. Alla fine della celebrazione i ragazzi hanno recitato la promessa di partecipare costantemente agli incontri di catechismo e a Messa per poter manifestare e fortificare la loro fede e la loro amicizia con il Signore, sempre sostenuti dai catechisti e dai loro genitori che li accompagnano lungo il cammino verso Gesù.
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Chiara BoscarinoUNO,DUE,TRE...VIA ALL'ANNO CATECHISTICO!!!
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I cinquant'anni del Concilio Vaticano II Ersilia Divita
.
ra la sera dell'11 ottobre 1963 e Papa Giovanni
XXIII dalla sua finestra pronunciava queste Eparole piene di speranza e di gioia. Per Roma e
per tutto il mondo cattolico quella giornata era da ricordare
perché sarebbe passata alla storia grazie al Concilio Vaticano
II. Un Concilio riformatore e restauratore che aveva lo scopo di
far riprendere a parlare la Chiesa con il mondo, un mondo
nuovo e moderno. Si iniziò dunque dal "movimento bibblico"
che, grazie al passaggio dalla traduzione in latino alle lingue
vive e correnti, puntava a ridare la Bibbia in mano ai fedeli per
uno studio e una riscoperta personale. Poi fu la volta del
"movimento ecumenico" che premeva per un'apertura e un
dialogo con i fratelli delle Chiese separate. Si prese la
decisione di modificare anche la liturgia infatti vi fu il
passaggio alla lingua "volgare" al posto del latino (ad opera di
papa Paolo VI ) e tra le innovazioni risalta anche
lo staccamento degli altari dalle pareti al centro del
presbiterio. Fu ridefinito il concetto di Messa come
«comunione dei cristiani tra loro», di Liturgia come ,
«parola, insegnamento comunicato agli uomini » , di
Chiesa come «sacramento di Cristo, segno e strumento
dell'intima unione con Dio e dell'unità di tutto il genere
umano, del popolo di Dio». Venne ribadito il fatto che
all'uomo deve essere garantita la libertà di credere
(rifiutando quindi l'ateismo di stato) e allo stesso tempo
la fede non deve essere imposta con la forza, un concetto
che in passato veniva rifiutato. Il Concilio determinò
inoltre una svolta decisiva nei rapporti della Chiesa
cattolica con l'Ebraismo, che rese possibile la visita di
papa Giovanni Paolo II alla sinagoga di Roma il 13
aprile 1986 e nel 2010 la visita alla sinagoga di Roma di
Benedetto XVI. Fu insomma una vera e propria
rivoluzione, un momento di incontro con le Chiese
cattoliche di rito orientale, ma anche con Chiese latino-
americane ed africane, che chiedevano maggiore
considerazione per la loro "diversità", inoltre al Concilio
parteciparono per la prima volta, in qualità di osservatori,
anche esponenti delle comunità cristiane scismatiche con
la Chiesa di Roma, come ad esempio quelle ortodosse e
protestanti. Il Concilio dunque fu il completamento della
riflessione sulla Chiesa, sia nel rapporto con il mondo sia
nella definizione della sua identità e natura. Credo che fu
proprio un "Big bang" ed ha portato senza dubbio delle
ottime innovazioni ed un contatto diretto tra la Chiesa e
noi cristiani, come è giusto che fosse. Forse ci sarà
qualcosa da rivedere ed approfondire ma il Concilio fu
presentato in modo che potesse rispondere alle esigenze
del nostro tempo ed è come un seme che, buttato sulla
terra buona, cresce e diventa pian piano un grande albero
forte e robusto. «Gaudet Mater Ecclesia» . «Gioisce la
Madre Chiesa» perché la provvidenza ha voluto
l'apertura del Concilio ecumenico Vaticano II.
«Cari figlioli, sento le vostre voci. La mia è una sola,
ma riassume tutte le voci del mondo; e qui di fatto il
mondo è rappresentato. Si direbbe che persino la luna si
è affrettata stasera… Osservatela in alto, a guardare
questo spettacolo… Noi chiudiamo una grande giornata
di pace… Sì, di pace: Gloria a Dio, e pace agli uomini di
buona volontà.»
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Gli Scrigni di Ragusa Giovanni Iacono
agusa barocca, patrimonio
dell 'Unesco, lo sfarzo di R un'epoca, il '700, che ha
arricchito una città uscita da un terremoto,
quello del 1693, con le ossa rotte e con
un'immensa perdita in numero di vite
umane. Il 1693 il punto di inizio della
nuova era che ha portato Ragusa ad essere
la città che conosciamo, che viviamo,
moderna ma con un piede nel passato,
industriale ma con le radici nella
campagna.
Molti però sconoscono "la storia"iblea
prima del 1693. Il grande "tramuotu" alla
ventunesima ora dell'11 gennaio dell'anno
del Signore 1693, ha cancellato intere città
ma anche i ricordi di molti. Fa parte dello
spirito ibleo mettere una pietra sul passato
e ricominciare daccapo. Intraprendere una
nuova vita.
Tutto questo per dire che prima del disastro
esisteva una comunità florida e industriosa.
Non dimentichiamo che nella metà del
1500 i Conti Cabrera diedero in enfiteusi
perpetua i terreni ai coltivatori che
divennero i gestori dei fondi a loro
assegnati, sancendo in questo modo, la
prima riforma agraria della storia. Ma
andiamo a ritroso nel tempo: le nostre
vallate e i nostri costoni sono sforacchiati
da tombe e insediamenti preistorici o
risalenti agli albori della storia. Basti
percorrere la "centralissima" vallata di
Santa Domenica o la Cava Gonfalone per
vedere una miriade di tombe a "tolos"
risalenti ai primi insediamenti siculi nella
zona. Questi sono quelli sotto gli occhi di
tutti. Ma non esiste vallata o concrezione
rocciosa affiorante che non presenti le
tracce di un antico insediamento umano.
Basti pensare alle necropoli di contrada
Celone, Cisternazzi, Donnafugata,
Centopozzi e tante altre, in abbandono, ma
di inestimabile valore storico ed
antropologico. Meraviglia dell'architettura
funeraria iblea è la grotta delle Trabacche,
che con le sue due sepolture a baldacchino,
le Trabacche appunto, rappresenta un
gioiello dell'archeologia iblea. Ma
recentemente un altro pezzo forte ha
arricchito il già vasto patrimonio
archeologico ibleo. In contrada Cisternazzi
una sepoltura, simile a quella
delle Trabacche è venuta alla
luce. Simile si, ma di fattura più
raffinata. Infatti la teguria che
sormonta il sarcofago è formata
da dieci pilastri scolpiti nella
parte alta. Il sarcofago è
circondato da una serie di
sepolture sia alle pareti che nel
terreno. Per trovare un'architettura
funeraria simile a quella della Grotta delle
Trabacche e a quella di Cisternazzi,
bisogna andare alla Larderia di Cava
d'Ispica. La presenza di roccia calcarea in
tutta l'area dei Monti Iblei ha fatto si che
questi siti archeologici si conservassero nel
tempo. Infatti sia gli insediamenti ipogeici
che quelle "sub divo" sono giunti fino a noi
quasi perfettamente integri. Tra l'altro la
roccia calcarea con la sua compattezza ha
permesso la realizzazione di insediamenti
ipogeici che, non deteriorandosi
facilmente, permettevano sepolture eterne
contrariamente alle "sub divo" che invece
sono più caduche e alla mercè di agenti
esterni. Il territorio ibleo è ricco di
entrambe le cose. Un tesoro, solo quello
archeologico, che opportunamente
valorizzato potrebbe fare schizzare più in
alto l'economia della nostra terra sempre
più legata al turismo.
PICCOLO VIAGGIO TRA LE BELLEZZE DI RAGUSA CHE POCHI CONOSCONO
" Non c'e chi possa comprendere quanto mi senta infelice quando vedo aumentare di anno in anno, sotto un governo
materialista e immorale, la corruzione, lo scetticismo sui vantaggi dell'Unità, il dissesto finanziario e svanire tutto
l'avvenire dell'Italia, tutta l'Italia ideale. " (Giuseppe Mazzini 1805-1872)
arole quanto mai attuali nonostante siano passati 200 anni !!!. Allora che fare? arrendersi e dire è stato sempre così o in qualche modo reagire per arginare il dilagare della corruzione, delle ingiustizie sociali, dell'egoismo, Pdella ricerca della ricchezza materiale a costo anche di danneggiare l'intera comunità?. La rincorsa al successo
economico che si ottiene senza troppe remore etiche e la vita vissuta all'insegna del divertimento sfrenato portano l'uomo a momenti di solitudine, di noia, di insicurezza, di vuoto, di smarrimento morale Il tutto si acuisce per la libertà e il benessere di cui l'uomo del mondo occidentale gode, ma che non sa gestire, per la facoltà delle molteplici opzioni di scelta a cui è chiamato di fare, ma è un uomo solo, senza riferimenti certi, solamente guidato dal profitto economico e dall'interesse personale. Siamo in possesso di meravigliose conoscenze scientifiche, di impensabili strumenti di ricerca eppure tutto è convulso, smanioso, disgregato, l'unica cosa aggregante è l'economia, ma che senza etica distrugge l'uomo. Viviamo un momento in cui ci sono trasformazioni velocissime che siccome esigono delle risposte non comuni schiacciano l'uomo, facendolo sentire ancora più impotente e insicuro. La mancanza di etica, poi, fa lievitare tanti mali sociali: criminalità, violenza, alcolismo, malattie mentali. Quindi i mostri contro cui dobbiamo combattere ogni giorno sono il consumismo, l'egoismo, il prevalere della sfera materiale su quella spirituale, l'edonismo esibizionista. Una soluzione potrebbe essere la diffusione di comportamenti etici in tutte le situazioni che viviamo. Infatti il pensiero etico contrasta i sistemi che trascurano la centralità dell'individuo e favorisce la diffusione del pensiero, offre al mondo prosperità in comunione e armonia con l'universo, fa riscoprire la cosa preziosa che è l'amore, che ci lega tutti, che dà il gusto alla vita, alla scienza, alla tecnologia, e anche alla politica. E' un ottica che ci permette di vivere senza paure, sempre meno schiavi del lavoro e del denaro.
Riflessioni... Ivana Nobile
Quattro chiacchiere ed un caffè Flavia Bognanni
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ro davvero insicura sulla
possibilità di scrivere questo
articolo, ma non per pigrizia, Ecapitemi, quanto per una assoluta
mancanza di idee. Non avevo nessun
argomento di cui mi avrebbe fatto
piacere scrivere, se non qualcosa di
triste, angosciante, che ero decisa ad
evitarvi ad ogni costo.Ero pertanto convinta che avrei mandato un bel messaggino a p. Damiano, in cui gli spiegavo che, a causa della mia totale mancanza di ispirazione, avrebbe dovuto trovare qualcos'altro da pubblicare nello spazio destinato al mio articolo. Dal momento, però, che mi dispiaceva darvi buca ( non che pensi che avreste sentito la mia mancanza, no di certo), prendevo tempo in a t tesa di "qualcosa".E nel momento stesso in cui mi prendevo una pausa da questa inconcludente ricerca, per riposare, alle sei e mezzo del mattino è arrivato questo "qualcosa", mi ha fatto alzare dal letto e mi ha catapultata in veranda. Questo, come potete quindi ben capire, non è un articolo che ho voluto io; non mi sono messa lì, per intenderci, a pensare a cosa avrei potuto dire riguardo una certa cosa. È un articolo nato da sé, che ha preso le mie mani, e
si è creato da solo. E comincia così: sono le sei e mezzo del mattino, ancora la bianca luna regna su quell'infinito tappeto blu, aspettata solo da qualche stella, ed è lì, sopra queste case, sopra queste terre, meravigliosa. È ferma lì, bellissima, mentre dietro di lei, più in là, centinaia di colori, l'uno sull'altro, con ordine, sorreggono, dal rosso al verde, passando per l'arancio e il giallo, il blu, grandissimo. E rimandano lo sguardo a quelle nuvole rosa, che sembrano il soggetto di qualche pittore m a t t o , c h e l e h a r i e m p i t e , distrattamente, di un rosa pieno, forte, quasi un fucsia, piuttosto che del più tradizionale bianco. Un quadro di incredibile valore, destinato a scomparire fra poco, per farsi ammirare nuovamente domani. Beh, amici lettori, il mio consiglio è questo, affacciatevi alle vostre finestre, smettete di guardare in terra, e alzate gli occhi al cielo. Vi meraviglierete di cosa avete ogni giorno sul capo. E se per caso dalle vostre finestre il cielo non si dovesse vedere bene, allora scendete in strada, fatevi anche prendere per matti, ma godete della bellezza del creato. Sarete sopraffatti dall'incanto della natura, dall'incanto di quella natura di cui troppo spesso ci dimentichiamo, di cui sempre meno ci importa, ma nella quale possiamo
trovare Dio. E poi chissà, potreste anche essere fortunati, e diverse decine di rondini potrebbero attraversare l'aria proprio sopra la vostra testa. Perchè sono le sei e mezzo del mattino, e si sente ancora quell'aria buona che a mezzogiorno, ahimè, in città è difficile trovare. Quell 'ar ia si lenziosa, quell'aria fresca, pulita. Le sei e mezzo del mattino, qualcuno è già sveglio, qualcuno dorme ancora. Qualcuno finalmente torna a casa, stanco di una notte di lavoro. E vi scoprirete a perdervi in tutta quella bellezza, il tempo passerà e senza che ve ne sarete accorti sarà già ora di prepararsi. Ma se avete ancora un po' di tempo, allora aspettate lì, fuori. I palazzi torneranno ad essere protagonisti dello spazio, mentre i colori lassù sbiadiranno pian piano. Ma ancora qualche stormo nero impreziosirà il blu, mentre lì, ecco proprio lì, il sole compirà la sua ascesa trionfale. Tutti i colori saranno investiti dalla sua luce, tutto quasi si dileguerà lassù, godetevi la meraviglia e in men che non si dica saranno già le sette. Se qualcuno è stato poco attento, il mio consiglio è sempre questo, alle sei e mezzo del mattino, alzate gli occhi al cielo: il biglietto, per ora, non ve lo farà pagare nessuno.
Parrocchia Angelo Custode
S. Messa per i fedeli cattolici
di lingua romena
Domenica 11 Novembreore 16.00
AvvisoAvvisoAvviso Avviso
Gigi Avantiné dice sempre delle belle