A.S. 2016-2017
IC SARNELLI DE DONATO RODARI
www.ic-sarnellidedonatorodari.gov.it
Dirigente scolastico
prof. Nicola Pasquale De Donato
PREMESSA
VISTA la legge n.107 del 13.07.2015, .recante la “ Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle
disposizioni legislative vigenti”, Il Collegio Docenti redige il presente Piano Triennale dell'Offerta Formativa, che potrà essere rivisto
annualmente entro il mese di ottobre per eventuali modifiche.
Il PTOF è il documento fondamentale costitutivo della identità culturale e progettuale dell'istituzione scolastica. Esso esplicita la
progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa. Riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della
realtà locale. Mette in atto il Piano di Miglioramento elaborato in base agli esiti del RAV, elabora il potenziamento dell'offerta formativa;
promuove finalità, principi e strumenti previsti nel Piano nazionale Scuola Digitale; programma le attività formative rivolte al personale
Docente e ATA. Presenta il fabbisogno di posti per l'organico potenziato, attrezzature e materiali.
Il Collegio dei Docenti elabora il presente piano, sulla base degli indirizzi definiti dal Dirigente scolastico. Il piano è approvato dal
Consiglio di Istituto. Dopo approvazione, esso verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola, sul sito della scuola..
Il Territorio e il Contesto socio-culturale Dove siamo
Il Comune di Polignano a Mare conta circa 18.000 abitanti ed è situato a m 24 sul livello del mare. Si tratta di una popolazione stabile,
nonostante l’inserimento di non pochi extracomunitari, con relativi nuclei familiari.
L’integrazione di questi ultimi nel tessuto sociale e lavorativo si è rivelata abbastanza agevole; infatti, non si sono evidenziati sinora segnali
di intolleranza e/o rifiuto. Vi è, anzi, un’apertura reciproca alle differenze culturali e religiose.
La parte più antica di Polignano, con le case e le terrazze, si affaccia sul mare; la parte più recente, si estende verso i paesi limitrofi:
Monopoli, Bari, Conversano, Castellana.
Località turistico-balneare, Polignano ha sviluppato nel settore terziario la ricezione turistica, prevalentemente nell’ambito della
ristorazione, ma adesso anche nel campo alberghiero, con la nascita di nuove strutture e l’ammodernamento di antiche case, divenute bed
and breakfast o case vacanze. La biblioteca comunale “R.Chiantera” è disponibile all’utilizzo. È funzionante un solo cinema-teatro
multisala.
Nel territorio, sono presenti due istituti comprensivi e un istituto superiore, succursale I.P.S.S.A.R. di Castellana Grotte.
E’ in crescita, nel paese, il numero delle strutture sportive private.
Pochi sono i luoghi di ritrovo e di divertimento validi (centri parrocchiali e/o di volontariato); pertanto facili centri di aggregazione dei
ragazzi sono le numerose sale gioco, pizzerie, pub, la piazza. Scarseggiano luoghi pubblici di promozione e produzione culturale, luoghi di
incontro e aggregazione. Ultimamente, è stato inaugurata nuova sede del Museo/Fondazione “Pino Pascali”, che lascia ben sperare.
In particolare, comunque, mancano servizi pubblici per l’infanzia e l’adolescenza.
In questo contesto, la Scuola costituisce, quindi, il polo principale, se non l’unico, di formazione, aggregazione, socializzazione ed
elaborazione culturale, e le aspettative della comunità nei confronti di essa riguardano sia l’istruzione e la formazione primaria in senso
stretto, sia le opportunità formative ulteriori.
La comunità cittadina chiede alla Scuola che essa sia sempre più un luogo attrezzato, fisicamente e culturalmente, ad accogliere bisogni ed
aspettative, il luogo in cui più generazioni possano incontrarsi, scambiare e costruire insieme valori e cultura, il luogo in primis in cui
sperimentare la democrazia e la convivenza civile. L’ambiente in cui le scuole operano non presenta gravi problemi, sotto il profilo
economico.
La maggior parte degli alunni proviene da nuclei familiari il cui titolo di studio più diffuso tra i genitori è rappresentato dalla licenza media
; seguono i diplomati in istituti superiori, pochi sono i laureati.
Gli alunni mostrano un rapporto in genere positivo con la scuola. Tutti hanno frequentato la scuola materna.
Nella scuola media, difficoltà maggiori si riscontrano nell’area linguistico -espressiva e in quella logico-matematica, ma non mancano le
eccellenze che partecipano a gare/concorsi a livello nazionale. In questi anni, è stato costatato un crescente interesse dei genitori e degli
alunni verso le attività didattiche e sono aumentate le attese degli stessi nei confronti del sistema scolastico.
Chi siamo
PRESENTAZIONE
A partire dall’anno scolastico 2012-13 , all'interno del Piano Regionale Pugliese di dimensionamento delle strutture scolastiche, ai sensi del DPR 233
del 18/6/1998, le due scuole dell’infanzia Collodi e Pascali, la Scuola Primaria Rodari e la Scuola Secondaria di 1° Grado Sarnelli-De Donato sono
state incorporate in un'unica istituzione scolastica: l’Istituto Comprensivo Statale “SARNELLI-DE DONATO - RODARI” .
Le scuole dell'Istituto Comprensivo , pur restando distinte con la propria peculiarità, sono impegnate nella costruzione di percorsi educativi e didattici
coordinati, per favorire una migliore realizzazione della continuità, in sinergia educativa e didattica con obiettivi condivisi e con organi amministrativi,
pedagogici e dirigenziali unitari.
Composizione dell’Istituto e sedi
Scuola dell’Infanzia “ Collodi”
Via Rodolovich
Tel.080/4240498
Scuola dell’Infanzia “ Pascali”
Via Papa Giulio III
Tel.0804241186// 0804240027
Scuola Primaria “ Rodari”
Via Vivarini
Tel.0804241186// 0804240027
Scuola Secondaria di 1° grado “ Sarnelli-De Donato”
Via P. Sarnelli
080/4240796 // 0804248549
Plesso Pompeo Sarnelli – Nicola De Donato , Sede legale
Scuola dell’Infanzia “Carlo Collodi”
La Scuola dell’Infanzia “Carlo Collodi” è frequentata da 61 alunni, distribuiti in tre sezioni .E' presente una docente di sostegno per la sezione dei 4
anni.
Dispone di un ampio salone e di aule, abbastanza luminose ed arieggiate.
Il salone viene utilizzato come luogo di socializzazione, degli incontri in maxi – gruppo e per attività fra le sezioni di plesso (drammatizzazioni,
spettacoli di burattini, conoscenza di personaggi, teatro, ecc.).
C’è anche una zona adibita a laboratorio stabile dei linguaggi non verbali, dotata di mezzi multimediali (computer, televisore, videoregistratore, …).
Vi è un cortile esterno, che si presta alla esplorazione e alla scoperta.
Scuola dell’Infanzia “Pino Pascali”
La Scuola d’Infanzia “Pino Pascali” funziona nel piano terra della Scuola Primaria “Rodari”, con tre sezioni a doppio organico.
Accoglie un totale di 78 alunni. E' presente una docente di sostegno per la sezione dei tre anni.
La scuola è composta da 5 aule, molto ampie e arieggiate, dotate di sussidi per le attività scolastiche, e da un salone utilizzato per attività di
socializzazione.
Gli ambienti, originariamente destinati agli alunni di scuola Primaria, sono stati alquanto adattati.
I bambini utilizzano, nel momento della refezione scolastica, lo stesso refettorio, in orario diverso rispetto a quello degli alunni di Scuola Primaria.
Le insegnanti si servono anche delle strutture della scuola Primaria “Rodari” (palestra e laboratori), in orario compatibile con le esigenze didattiche dei
docenti del predetto plesso.
SCUOLA PRIMARIA “ G. RODARI”
L’edificio è ubicato nella zona est del paese.
E’ composto dal piano rialzato e da un primo piano dove sono dislocate 26 aule abbastanza luminose e ben arieggiate.
Sul secondo piano, è stata recentemente costruita l’aula magna, destinata a dibattiti, manifestazioni teatrali, incontri.
Ogni piano è dotato di ampi corridoi, che vengono utilizzati per varie attività (manifestazioni teatrali, mostre, ascolto di concerti musicali, recupero e/o
sostegno per piccoli gruppi di alunni).
Nell’edificio, funzionano 6 laboratori sufficientemente dotati di “strumenti di lavoro”.
Un’aula è adibita a “sala delle proiezioni” ed è dotata di apparecchi TV, videoregistratori, episcopio, diaproiettore, schermo e altro materiale
audiovisivo e tre LIM; inoltre, al piano terra, si trova il refettorio, capace di contenere circa 400 alunni, insonorizzato e con impianti di areazione,
adiacente al quale è collocata una cucina, dotata di attrezzature moderne.
E’ annessa all’edificio un’ampia palestra, recentemente ristrutturata, con servizi igienici, che viene utilizzata dalle classi, secondo un orario settimanale
concordato e rispettoso delle esigenze di tutti.
La scuola è circondata da un ampio spazio esterno, convenientemente recintato.
Il plesso contiene 3 classi a tempo pieno (ore 8.00 – 16.00 dal lunedì al venerdì) con un totale di 54 alunni e 12 funzionanti in orario antimeridiano,
dalle ore 8.00 alle ore 13.30 dal lunedì al giovedì, il venerdì dalle ore 8.00 alle ore 13.00, con un totale di 302 alunni..
Scuola secondaria 1° grado “Sarnelli De Donato”
La data di istituzione della Scuola Media a Polignano risale al 6 dicembre 1964.
Nel corso degli anni, la scuola da Comunale diventò Statale e prese il nome di Scuola Media Statale “ Pompeo Sarnelli”. Questo illustre concittadino,
oltre ad essere stato un apprezzato letterato, storico e poeta del ‘600, era stato anche un amato sacerdote , nominato poi Vescovo di Bisceglie. Dopo
altri ampliamenti, il Comune costruì la nuova Scola Media, sita in via P. Sarnelli.
La scuola presenta, oggi, una struttura moderna grazie ai lavori di strutturazione effettuati con i fondi FESR, aule spaziose, ampi corridoi, infrastrutture
varie, aule per i laboratori, spazi esterni dall’aspetto gradevole per la presenza di alberi, fiori, panchine.
Nel 1987-1988, essendo aumentato il numero delle classi, il Provveditorato agli Studi di Bari decise di dividere la scuola media Sarnelli in due istituti;
nacque, così, la seconda scuola media del paese, la “Nicola De Donato”, intitolata ad sacerdote e letterato polignanese, studioso di Mons. Sarnelli,
vissuto tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento.
Nel 1990 -2000, a seguito di un primo dimensionamento, le due Scuole Medie furono riunite in un’unica scuola , la “P. Sarnelli – N. De Donato”, con
sede legale in via Sarnelli al n°255.
Nel 2012-2013 , e’ nato l’Istituto Comprensivo “ Sarnelli-De Donato-Rodari”, in seguito al dimensionamento delle scuole del primo ciclo di Polignano
( ai sensi del DPR 233 del 18/6/1998).
LE SCUOLE in cifre
scuole alunni insegnanti ATA
Ss1° grado Sarnelli De Donato 332 35
Scuola Primaria Rodari 298 28
Scuola dell’infanzia 139 14
totale 769 77 12
IL TEMPO SCUOLA
Scuola infanzia Scuola primaria Scuola secondaria
Ingresso dalle 8.00
alle 9.00 dal lunedì al
venerdì
Uscita ore 16,00.
Tempo pieno dal lunedì al
venerdì dalle 8.00 alle 16.00
Modulo a tempo normale
tutti i giorni dalle 8,00 alle 14,00
Uscita ore 13,00
senza servizio mensa
Tempo normale dal lunedì al
giovedì dalle 8.00 alle 13.30, il
venerdì dalle ore 8.00 alle ore
13.00
Modulo indirizzo musicale ore
8.00- 14.00
con due rientri pomeridiani
ORARI, SPAZI, SERVIZI, ATTREZZATURE
In ogni sede, sono esistenti e funzionanti, a seconda dei bisogni degli allievi e delle risorse umane presenti ( docenti), le aule/ laboratorio di :
Musica
Arte
Informatica
Scienze ( scuola secondaria)
Multimediale
Aule dotate di LIM
Biblioteca
Palestra
Auditorium
Mensa ( scuola infanzia/ primaria)
Giardini e spazi aperti
Ambienti di apprendimento
La scuola dispone di fondi concessi dal Ministero e destinati al normale funzionamento dell’istituto, che comprende l’acquisto di tutto il materiale
necessario ( da quello di pulizia, alla cancelleria, ai sussidi didattici, al pagamento della tassa di rimozione rifiuti). A questi fondi, si aggiungono i
contributi ministeriali per la realizzazione dei Progetti di autonomia, i contributi del Comune e i contributi volontari delle famiglie, nonché il ricavato
ottenuto dalla vendita dei prodotti artistici realizzati dagli alunni in occasione di mostre e mercatini di Natale.
Nell'Istituto comprensivo è presente il Corso ad Indirizzo Musicale.
Nel rispetto delle vigenti normative il corso si articola su 33 ore settimanali. Alle 30 ore normalmente previste si aggiungono infatti 3 ore post-
curricolari per ciascun iscritto, dedicate alle attività musicali (Pratica strumentale; Ascolto partecipativo; Musica d’insieme; Formazione musicale).
Secondo quanto previsto dal D.M. 201/1999, l'elemento di socializzazione, caratterizzante il corso, è l'esperienza orchestrale. La nostra orchestra
giovanile è composta dagli alunni delle Classi II e III del Corso E e partecipa a concorsi e rassegne a livello nazionale. Inoltre tutti gli alunni possono
prendere parte ai progetti in rete con le altre istituzioni scolastiche presenti sul territorio (Licei Musicali - Conservatori)."
Il pomeriggio, la scuola è aperta per gli alunni che hanno scelto libere attività extracurricolari, attività di recupero, progetti di varia natura.
MISSION DELL’ISTITUTO e VISION
Mission: Favorire lo sviluppo di competenze sociali e culturali
Realizzare percorsi educativi e formativi condivisi, coerenti e finalizzati alla costruzione di un futuro"nuovo"
Identificare la propria specificità culturale, valorizzandone il patrimonio
Assumere responsabilità ed impegni nei confronti della comunità
Prevenire e recuperare fenomeni di disagio e di dispersione
Promuovere e valorizzare le diverse abilità
Monitorare la qualità e l'efficacia dei processi d'insegnamento -apprendimento
Vision: Formare l'uomo e il futuro cittadino responsabile e consapevole attraverso una
Scuola che colloca nel mondo
Scuola che promuove il successo scolastico e formativo
Scuola orientativa nelle discipline e nella scoperta di sé
Scuola della prevenzione e del recupero degli svantaggi
Scuola dell’accoglienza e dell’integrazione
Scuola della motivazione e del significato
La Mission è il mandato
istituzionale
interpretato nel proprio
contesto di appartenenza.
La Vision è la ragione esistenziale
di una scuola, perché risponde
alla domanda” perché esisto”
come istituzione ed è
sempre specifica di una scuola.
Una scuola per tutti e per ciascuno
Dalla scuola delle conoscenze alla scuola delle competenze
La scuola, come affermano le recenti Indicazioni Nazionali per il curricolo, deve promuovere lo sviluppo di competenze, da spendere nel mondo reale.
La scuola deve offrire risposte concrete alle esigenze di continuo cambiamento che la società manifesta, pertanto, gli alunni saranno guidati in questo
processo di cambiamento perché è necessario “acquisire le competenze chiave per interpretare la complessità del mondo, per immaginare e progettare
il futuro , per vivere in modo libero, creativo e responsabile”.
Obiettivo è modificare l'atteggiamento delle giovani generazioni verso aree significative del sapere, accrescendone conoscenze e competenze.
Infatti, solo un cittadino “ competente” può esercitare i propri diritti di cittadinanza. Per questo è importante promuovere nei giovani competenze che li
preparino a rispondere alla sfida della globalizzazione, ad adattarsi in modo flessibile ad un mondo in rapido cambiamento, ad affrontare problemi
complessi attraverso adeguati strumenti.
Il lavoro del docente è, perciò, cambiato: da esperto che dispensa conoscenze, è diventato guida, facilitatore, supporto per un apprendimento autonomo,
nella costruzione attiva della conoscenza da parte degli allievi. L'attenzione si è sempre più concentrata sulla diversità umana, sui bisogni formativi di
ciascuno, sui personali stili di apprendimento e di pensiero. La scuola deve, perciò, divenire flessibile, comprendere, valorizzare e adeguarsi alle
differenze.
Vari sono gli approcci metodologici, per migliorare la qualità dell’insegnamento-apprendimento, sviluppando, al contempo, le competenze trasversali
di cittadinanza. In particolare, la didattica cooperativa - che favorisce la partecipazione attiva e consapevole di tutti i ragazzi , con un docente regista
piuttosto che attore. Un ruolo attivo da parte del discente nel processo di apprendimento è – soprattutto nel mondo attuale – imprescindibile.
Alla luce di quanto su esposto, il nostro Istituto si pone come obiettivo prioritario quello di guidare e formare i futuri cittadini, conducendoli in un
affascinante viaggio alla scoperta delle proprie potenzialità, attraverso la continuità educativa e didattica tra i vari ordini di scuola, in un’ottica tesa al
pieno sviluppo
della persona in tutti i suoi aspetti cognitivi, affettivi, relazionali, etici, spirituali.
delle conoscenze,
delle abilità
delle competenze degli allievi
mediante interventi che afferiscono alle aree dell'educazione, dell'istruzione e della formazione.
L’offerta formativa è finalizzata a migliorare gli esiti del processo di insegnamento-apprendimento, con l’uso di metodologie didattiche che favoriscano
la crescita degli alunni, ne valorizzino le diversità e promuovano tutte le loro potenzialità.
L’Istituto si pone come finalità quella di riprogrammare l’apprendimento, nell’ottica dell’unitarietà e della verticalità.
La continuità nasce dall’esigenza primaria di garantire il diritto dell’alunno ad un percorso formativo organico e completo, che promuova uno sviluppo
articolato e multidimensionale del soggetto il quale , pur nei cambiamenti evolutivi e nelle diverse istituzioni scolastiche, costruisce la sua identità.
Coerentemente, con questa affermazione della C.M. 339/92, con le direttive ministeriali della Legge 28 marzo 2003 n°53 e successive norme
applicative e con riferimento all’Atto di Indirizzo dell’8 settembre 2009, il nostro istituto si pone l’obiettivo di perseguire, accanto alla continuità
orizzontale, anche quella verticale.
La ricerca di coordinamento dei curricoli riguarda tutti i versanti del curricolo stesso. Si tratta, infatti, di individuare linee culturali comuni, su cui
lavorare in modo coordinato, rispettando , tuttavia, le differenziazioni proprie di ciascun ordine di scuola.
All’interno di un simile percorso, la scelta di finalità educative e di obiettivi generali comuni garantisce la dimensione della continuità e dell’organicità
del percorso formativo, mentre la definizione di obiettivi specifici assicura la necessaria discontinuità e specificità del percorso dei singoli ordini di
scuola.
Linee guida dell’offerta formativa
L’offerta formativa del nostro istituto tiene conto degli obiettivi generali ed educativi ordinamentali (principi della Costituzione,
Regolamento dell’Autonomia, Indicazioni Nazionali) , degli obiettivi formativi ( indicati dalla della L.107) , del Piano di miglioramento
della scuola.
OBIETTIVI EDUCATIVI La scuola ,attraverso l’azione didattica , contribuisce alla formazione del cittadino attivo; pertanto, il nostro istituto si propone di:
Educare alla conoscenza di sé e favorire l’autostima
Favorire atteggiamenti positivi verso le differenze, con attenzione ai cambiamenti della società e della cultura;
Offrire opportunità per la socializzazione, l'interazione e la collaborazione con gli altri;
Orientare verso scelte consapevoli ed educare alla responsabilità individuale;
Educare alla cittadinanza e alla legalità;
Favorire lo sviluppo armonico dell’intelligenza in tutte le sue forme;
Favorire la capacità critica, la riflessione sui contenuti e sui processi dell’apprendimento;
Sviluppare la capacità di pensare, comprendere, progettare, impadronendosi di strumenti atti a sviluppare l’autonomia personale;
Motivare alla conoscenza, fornendo occasioni di esperienze concrete di tipo espressivo, motorio, linguistico, logico e scientifico;
Facilitare l’acquisizione delle strumentalità, delle abilità e delle competenze di base, anche attraverso attività personalizzate ,che consentano a tutti
l’accesso alle conoscenze;
Valorizzare e promuovere le diverse potenzialità creative ed espressive;
Promuovere il successo formativo di tutti gli alunni, mediante il raggiungimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze , fissati pr i tre ordini di
scuola;
Realizzare la continuità tra i diversi ordini di scuola.
Impostazioni metodologiche
Valorizzare l’esperienza e le conoscenze degli alunni ( per ancorarvi nuovi contenuti)
Attuare interventi adeguati nei riguardi delle diversità ( difficoltà nell’apprendere, alunni non italiani, disabili..)
Favorire l’esplorazione e la scoperta (problematizzazione, pensiero divergente e creativo)
Incoraggiare l’apprendimento collaborativo ( aiuto reciproco, gruppo cooperativo…) sia interno alla classe sia per gruppi di lavoro di classi e di
età diverse
Promuovere la consapevolezza del proprio modo di apprendere ( difficoltà incontrate, strategie adottate per superarle, comprensione delle
ragioni di un insuccesso, conoscenza dei propri punti di forza) e sviluppare l’autonomia nello studio
Realizzare percorsi in forma di laboratorio (valorizzando il territorio come risorsa per l’apprendimento)
Valorizzare la Biblioteca scolastica ( luogo deputato alla lettura, alla scoperta dei libri)
Non separare rigidamente gli interventi individualizzati dalla didattica normale
Applicare all’insegnamento la tecnologia moderna e l’attività di ricerca
Promuovere sempre più l’alfabetizzazione informatica per favorire :
lo sviluppo delle capacità creative, logiche e organizzative;
l’acquisizione e il potenziamento dei contenuti delle discipline;
lo sviluppo del ragionamento logico necessario alla gestione delle informazioni.
Rispetto dell’altro Conoscenza di sé Consolidamento conoscenze di base
Dialogo con le altre culture Autostima Acquisizione competenze
Formazione del cittadino Solidarietà Metodo di studio - Multimedialità
L’alunno e il processo di crescita sono posti al centro dell’educazione educativa, che tiene conto delle complessità e delle differenze di ciascuno.
Particolare cura viene data all’acquisizione dei contenuti e di un corretto metodo di studio, in un clima positivo e sereno, puntando al recupero dei
saperi, al consolidamento delle competenze, alla valorizzazione dell’eccellenza, favorendo lo sviluppo globale della personalità di ogni singolo alunno.
La scuola affianca al compito dell’insegnare ad apprendere quello dell’insegnare a essere.
“ Per adattarsi in modo flessibile a un mondo in rapido mutamento e caratterizzato da forti interconnessioni, ciascun cittadino dovrà disporre di
un’ampia gamma di competenze chiave, una combinazione di conoscenze, abilità e attitudini appropriate al contesto.”
La nozione di competenze chiave serve a designare le competenze necessarie e indispensabili, che permettono agli individui di prendere parte attiva in
molteplici contesti sociali e contribuiscono alla riuscita della loro vita e al buon funzionamento della società; sono tali, se forniscono le basi per un
apprendimento che dura tutta la vita, consentendo di aggiornare costantemente conoscenze e abilità, in modo da far fronte ai continui sviluppi e alle
trasformazioni.
Partendo dai saperi essenziali adeguati agli studenti delle varie età, valorizzando le discipline come strumenti di conoscenza, sono state evidenziate le
competenze essenziali, cioè quelle competenze necessarie per condurre una vita autonoma e responsabile. Le competenze essenziali si dividono in
competenze sociali e competenze trasversali, come di seguito illustrato, che discendono direttamente dalle Competenze Chiave Europee per
l’apprendimento permanente:
DIMENSIONE AFFETTIVA
DIMENSIONE culturale
DIMENSIONE SOCIALE
Centralità
dell’alunno
Comunicazione nella madrelingua
Comunicazione nelle lingue straniere
Competenza matematica e competenze di base in scienza e tecnologia
Competenza digitale
Imparare ad imparare
Competenze sociali e civiche
Spirito di iniziativa e imprenditorialità
Consapevolezza ed espressione culturale.
COMPETENZE ESSENZIALI
COMPETENZE SOCIALI COMPETENZE TRASVERSALI
comuni alle aree di apprendimento
Ed. alla cittadinanza basata sulla conoscenza dei propri diritti e doveri
Obiettivi: educare alla legalità, al rispetto di sé e degli altri, alla solidarietà
Comunicare
Obiettivi: gestire una corretta comunicazione, attraverso l'uso di linguaggi
specifici delle varie discipline
Gestione del sé e autocontrollo Obiettivi: avere fiducia in sé, imparare a gestire e a risolvere i conflitti,
gestire le emozioni, difendere e affermare i propri diritti
Collaborare e partecipare Obiettivi:abituare al lavoro di gruppo, accettando ed esercitando il
coordinamento
Agire in modo autonomo e responsabile Obiettivi: favorire lo sviluppo di autovalutazione
Risolvere i problemi Obiettivi: migliorare la capacità di risolvere i problemi tramite
l'applicazione di metodologie induttive e deduttive
Individuare collegamenti e relazioni Obiettivi: sviluppare la capacità di operare collegamenti interni e
trasversali alle varie discipline
organizzare le proprie conoscenze in modo logico, concettualizzare e
argomentare correttamente ( anche attraverso l'uso di mappe concettuali,
schemi, griglie...)
Le competenze sono il punto di riferimento e insieme lo sbocco educativo e metodologico della didattica dell’Istituto per cui i singoli alunni,
ciascuno con i propri ritmi e stili, vengono guidati allo sviluppo
di conoscenze e abilità attinenti ai saperi delle diverse discipline
dell’io collettivo capace di stabilire significativi rapporti con gli altri
della capacità di comprendere, interpretare, intervenire in modo personale.
In tal modo, l’apprendimento non è semplicemente una somma di conoscenze, ma diventa padronanza dei saperi, ampliamento delle competenze di
ciascuno e fornisce “le chiavi per apprendere ad apprendere”.
DALL’APPROCCIO PER OBIETTIVI ALL’APPROCCIO PER COMPETENZE
Approccio per obiettivi Approccio per competenze
Centratura sui contenuti disciplinari che
l’alunno deve assimilare
Centratura sulle situazioni/ compiti in forma di
problemi complessi che l’alunno deve essere in
grado di affrontare
Decontestualizzazione/ contenuto
insegnato per se stesso
Contestualizzazione degli apprendimenti
Centratura sulle azioni dell’insegnante Centratura sulle azioni del discente
Profilo in uscita: contenuti disciplinari da
riprodurre
Profilo in uscita: compiti di realtà/ situazioni da
trattare con competenza
Valutazione: del grado di acquisizione dei
contenuti
Valutazione: delle potenzialità di impiego degli
apprendimenti disciplinari
OBIETTIVI FORMATIVI indicati dalla L107 che il nostro istituto assume come priorità e orienta su di essi la propria offerta formativa
SVILUPPO E POTENZIAMENTO DI :
competenze linguistiche
competenze matematico-logiche e scientifiche
discipline motorie e comportamenti ispirati a uno stile di vita sano
competenze digitali e uso consapevole dei social network
metodologie laboratoriali
prevenzione della dispersione scolastica, lotta al bullismo, inclusione scolastica e diritto allo studio dei BES
percorsi formativi individualizzati
percorsi di sistemi funzionali alla premialità e alla valorizzazione del merito degli alunni
valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio
comportamenti ispirati a legalità e sostenibilità ambientale
STRATEGIE EDUCATIVE e STRUMENTI
Programmazione e pratica disciplinare
Progetti interdisciplinari
Interventi individualizzati
Attività di recupero/ sviluppo
Accoglienza
Orientamento
Pratica del lavoro di gruppo
Laboratori
Cooperative Learning - Peer tutoring
Ambienti di apprendimento –spazio di azione della mente
Uscite/visite didattiche/ fruizione di spettacoli teatrali e cinematografici
Attività sportive
Attività integrative varie
Audiovisivi
Materiale didattico – disciplinare
Audiovisivi
LIM
Attrezzature sportive, scientifiche, artistico-espressive
Biblioteche
IL CURRICOLO VERTICALE
Il curricolo dell’istituto si articola, attraverso i campi di esperienza nella scuola dell’infanzia e gli apprendimenti disciplinari nella scuola primaria e
secondaria di 1° grado.
Il curricolo organizza e descrive l’intero percorso formativo, che uno studente compie, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria, nel quale si
intrecciano e si fondono i processi cognitivi e quelli relazionali.I diversi momenti evolutivi dell’apprendimento vedono un progressivo passaggio
dall’imparare facendo, alla capacità sempre maggiore di riflettere e formalizzare l’esperienza, attraverso la ri-costruzione degli strumenti culturali e la
capacità di utilizzarli consapevolmente come chiavi di lettura della realtà.
Le principali finalità del curricolo verticale sono:
assicurare un percorso graduale di crescita globale
consentire l’acquisizione di competenze, abilità, conoscenze
realizzare le finalità dell’uomo e del cittadino
orientare nella comunità
favorire la realizzazione del proprio progetto di vita.
curricolo in riferimento a:
Profilo dell’alunno competente ( in uscita scuola dell’infanzia, primaria e secondaria)
Traguardi per lo sviluppo delle competenze
Obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina ( declinati in conoscenze e abilità)
Dal curricolo, i docenti individuano:
le esperienze di apprendimento più efficaci
le scelte didattiche
le strategie più idonee
Curricolo verticale Premessa
Area linguistica (italiano, storia, geografia, religione, lingue comunitarie)
Lo sviluppo delle competenze linguistiche è una condizione indispensabile per la crescita della persona e per l'esercizio della cittadinanza , come
sottolineano le Indicazioni nazionali, ed essendo queste trasversali è necessario che l'apprendimento della lingua italiana sia oggetto di attenzione da
parte di tutti i docenti. Mentre nella scuola dell'infanzia , gli alunni vengono a contatto con i campi di esperienza e nella scuola primaria acquisiscono
gli strumenti dell'alfabetizzazione di base, nella scuola secondaria di 1° grado sviluppano una più ampia padronanza delle competenze linguistiche.
La trasversalità della lingua italiana, oggi più che mai, impone un confronto tra discipline, per un accesso ai saperi sempre più integrato.
La Storia è la disciplina ,attraverso la quale, si impara a conoscere e interpretare i fatti, eventi e processi del passato. Le conoscenze del passato offrono
metodi e saperi utili per comprendere e interpretare il presente. E' fondamentale aggiornare gli argomenti di studio adeguandoli alle nuove prospettive,
facendo sì che la Storia ( a livello mondiale, europeo, italiano e locale) si presenti come un intreccio significativo di fatti, persone, culture...che hanno
generato processi di grande rilevanza per comprendere il mondo attuale.
Lo studio della Geografia contribuisce a fornire gli strumenti per formare persone autonome che siano in grado di assumere decisioni responsabili
nella tutela dell'ambiente.
L'insegnamento della religione cattolica risponde all'esigenza di riconoscere nei percorsi scolastici il valore della cultura religiosa e il contributo che i
principi del cattolicesimo offrono alla formazione globale della persona e al patrimonio storico, culturale e civile. E' così che la scuola può svolgere il
suo ruolo privilegiato di apprendimento e di confronto ,rispettoso delle diversità.
L'apprendimento della lingua inglese e di una seconda lingua comunitaria apre l'alunno alla consapevolezza e all'esercizio della cittadinanza europea
nel contesto in cui vive e oltre i confini e gli permette di sviluppare una competenza plurilingue per interagire con gli altri attraverso lo sviluppo di un
repertorio diversificato di risorse linguistiche e culturali.
La continuità verticale, della lingua inglese, si realizza dalla scuola primaria alla scuola secondaria di 1° grado attraverso la progressione degli
obiettivi relativi alle diverse competenze e lo sviluppo delle strategie per imparare le lingue. L'insegnante, nella scuola secondaria 1° grado, guida
l'alunno a riconoscere, rielaborare, interiorizzare modalità di comunicazione e regole della lingua che egli applicherà in modo sempre più autonomo e
consapevole, a sviluppare la capacità di riflettere sugli usi dei codici linguistici e scegliere quelli adeguati allo scopo e alle situazioni.
La seconda lingua comunitaria viene introdotta nella scuola secondaria di 1°grado e ,nell'ottica dell'educazione plurilingue, la nuova lingua dovrà
essere considerata come un'opportunità di ampliamento del repertorio linguistico già acquisito dall'alunno e come occasione per riutilizzare in modo
sempre più consapevole le strategie di apprendimento delle lingue.
Area scientifica- tecnologica
Lo studio della tecnologia e delle scienze matematiche favoriscono e stimolano l'attitudine a porre in atto abilità di tipo cognitivo, operativo,
metodologico e sociale.
Elemento fondamentale ,in matematica è ,il laboratorio inteso non solo come luogo fisico ma come momento in cui l'alunno è attivo, fa ipotesi,
progetta, raccoglie dati, costruisce significati. Nella scuola secondaria si svilupperà un'attività più propriamente di matematizzazione, formalizzazione
e generalizzazione.
Lo studio delle scienze è basato sul metodo sperimentale che risulta particolarmente motivante in quanto gli alunni vengono incoraggiati a porre
domande,a progettare e realizzare esperimenti, fare ipotesi di lavoro, relazionare la loro attività di ricerca attraverso varie tipologie di testi.
La tecnologia è la disciplina che si occupa degli interventi di manipolazione e trasformazione che l'uomo opera sull'ambiente. E' dunque indispensabile
che la cultura tecnologica sia basata su principi etico-sociali , infatti compito prioritario della tecnologia è la promozione nei ragazzi di atteggiamenti
responsabili e di sensibilità per un uso consapevole dei mezzi e delle risorse .
Compito del docente sarà quello di guidare, con metodi e strumenti diversi, il percorso d'apprendimento degli alunni.
Area artistica (arte, musica, scienze motorie)
Le discipline di questa area promuovono la conoscenza e l'espressione di sé e permettono di comunicare in maniera non verbale, utilizzando linguaggi
diversi tra loro. Sono discipline il cui apprendimento ha in comune la forte necessità di acquisizione di abilità di tipo pratico,
che possono scaturire da un approccio metodologico di tipo laboratoriale, cioè legato al “ fare”. Un'altra peculiarità in comune alle suddette discipline,
è lo sviluppo di capacità critico-estetiche cioè di una sensibilità tale da trasformare i nostri alunni custodi del proprio corpo e del proprio patrimonio
artistico-ambientale.
Tutte le discipline concorrono alla acquisizione delle competenze chiave definite nel profilo dello studente in uscita dal 1° ciclo, attraverso lo sviluppo
delle unità di apprendimento disciplinare e interdisciplinare e i compiti in situazione ovvero attraverso una didattica per competenze..
Unità di competenza verticale e orizzontale
IL MIO TERRITORIO
Valore formativo del progetto
Il progetto si pone come lo studio della storia del proprio paese; partendo dalla storia personale e dai rapporti che legano la vita di ognuno di loro
alla città in cui vivono, si cercherà di effettuare un viaggio nel paesaggio polignanese per scoprire luoghi, usi, costumi di ieri che persistono nel
presente.
Valenza didattica del progetto: tale studio contribuisce a sviluppare atteggiamenti di ricerca, di apprendimento cooperativo.
Scopo del progetto è quello di consentire ai più piccoli di conoscere la città in cui vivono, e ai più grandi di allargare le proprie conoscenze al di là
del paese. Verranno valorizzati aspetti legati al folklore, alle tradizioni, agli usi mantenuti nel tempo.
La metodologia privilegiata sarà di tipo laboratoriale per consentire ai più piccoli, e non solo, di accostarsi ai temi proposti in termini operativi.
Saranno, perciò, valorizzate le uscite sul territorio.
Obiettivi formativi:
promuovere lo studio della storia locale allo scopo di potenziare il senso di identità sociale e la loro appartenenza ad uno stesso territorio
valorizzare i beni culturali locali e contribuire alla formazione civica dei futuri cittadini
Il progetto è articolato in nuclei tematici relativamente ai 3 ordini di scuola;
scuola dell'infanzia : il mio paese
scuola primaria : le case ( dal borgo antico al territorio)
scuola secondaria il filo conduttore è la terra: classi 1 ” Osservo il mio territorio: la mia terra tra le mani” ;
classi 2 ” I sapori della mia terra”;
classi 3 " La mia terra nel 900"
Saranno sviluppati compiti in situazione per osservare le competenze acquisite dagli alunni, che sono chiuse in continuo divenire.
Denominazione Il mio territorio
Compito-prodotto
INFANZIA
Rappresentazione finale
PRIMARIA
Produzione di un testo descrittivo, rappresentazione grafico-pittorica
Reportage
Elaborati creativi
Costruzione di un plastico
Produzione di manufatti
SECONDARIA
Realizzazione di un documentario digitale o non sulle caratteristiche fisiche, storiche e sulle tradizioni locali di Polignano a Mare
Realizzare una scheda-identikit relativa a campioni di terreno
Descrivere l'immagine scelta con didascalie in lingua straniera
Realizzazione di un video o di un documento digitale con analisi dei processi di produzione delle ceramiche tradizionali
Riprodurre su cartoncino un'immagine del proprio paese, scelta dall'alunno
Progettare ed elaborare una piantina della città, rappresentando graficamente con simboli, le strutture sportive presenti
Competenze mirate
Cocomuni/cittadinanza
Competenze chiave europee:
imparare a imparare
comunicare
collaborare e partecipare
agire in modo autonomo e responsabile
interpretare e organizzare le informazioni
Competenze di indirizzo
Competenze scuola dell'infanzia
conosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici
riconosce gli elementi naturali dell'ambiente esterno
assume buone abitudini ecologiche
riconosce le sequenze temporali e la ciclicità del tempo
Competenze scuola primaria
sa osservare, analizzare, descrivere, comunicare attraverso linguaggi verbali e non verbali
sa ricavare informazioni da fonti di diverso tipo
Competenze scuola secondaria classi prime
Comunica in modo efficace ( attraverso tutti i linguaggi verbali e non verbali)
Ricava informazioni da fonti diverse
Organizza le informazioni
Impara a conoscere il proprio territorio
Produce brevi testi descrittivi
Interagisce– sa formulare domande e risposte
Riconosce le proprietà caratteristiche dei materiali
Riconosce e descrive i cicli riproduttivi dei materiali
Competenze digitali
Sperimenta semplici fenomeni naturali
Analizza e interpreta fenomeni
Elabora e interpreta dati
Realizza elaborati personali e creativi
Utilizza tecniche e materiali operativi
Sa descrivere stati di cose e contesti
Competenze scuola secondaria classi prime
Competenze scuola secondaria classi seconde
Organizza il lavoro – impara a conoscere/riconoscere gli elementi tipici dell’ambiente naturale ed antropico della Terra di
Puglia
Comunica, dopo una fase individuale e di gruppo, le informazioni apprese sia in forma scritta che orale
Produce informazioni storico-geografiche con fonti di vario genere privilegiando il racconto dei nonni
Sa leggere le ricette e concretizzare quanto letto rispettando le fasi di sviluppo del prodotto
Produce testi regolativi utilizzando, strutture, lessico ed espressioni utili allo scopo
Interagisce creativamente con i componenti di un gruppo
Riconosce e descrive i metodi di conservazione degli alimenti
Analizza e interpreta informazioni, dati, schemi, modelli
Adotta stili di vita rispettosi della salute e dell'ambiente
Padroneggia gli elementi principali del linguaggio visivo, in particolare pubblicitario
Comprende la corrispondenza suono-segno
Fa musica
Riconosce, ricerca, applica comportamenti per una corretta alimentazione e un salutare stile di vita Competenze scuola secondaria classi terze Saper ascoltare e leggere notizie di personaggi significativi nell'area dell'Italia del Sud nel novecento
Saper Intervenire in una discussione rispettando i turni di parola
Saper organizzare il lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per produrre testi, commenti, relazioni
Saper analizzare il materiale di ricerca per ricavare informazioni
Saper individuare le cause dei flussi migratori
Saper esporre il lavoro prodotto con linguaggio appropriato
Saper scrivere una relazione sul lavoro svolto, organizzando le informazioni
Saper costruire e leggere grafici rappresentativi di fenomeni reali in contesti diversi
Saper analizzare, interpretare e valutare rappresentazioni di dati. Orientarsi con valutazioni di probabilità
Competenza digitale
Saper leggere, comprendere, interpretare e produrre testi orali e scritti riguardanti i luoghi di interesse del proprio territorio
Saper riconoscere le diverse forme di energia nei processi e comprendere le problematiche energetiche e la stretta relazione
con i problemi ecologici
Saper produrre messaggi con specifiche funzioni comunicative, personali nel contenuto e originali nella forma. Utilizzare in
modo personale i singoli elementi del linguaggio visivo
Approfondire la conoscenza del territorio inerente al contesto musicale europeo
Saper analizzare e interpretare informazioni, dati, schemi e modelli
Interiorizzare l'importanza del rispetto delle regole, dell'acquisizione di comportamenti corretti e responsabili quando si
gioca
Abilità Conoscenze
Vedere progettazioni
disciplinari
Vedere progettazioni disciplinari
Tempi Anno scolastico
Esperienze attivate
Visite guidate, ricerche, visite al museo, uscite sul territorio, incontri con le autorità, attività di laboratorio,interviste
Metodologia Lezioni frontali dialogate
Lavoro individuale e di gruppo
Cooperative Learning
Utilizzo delle TIC
Metodo scientifico
Role playing
Webquest
Flipped classroom
Brainstorming
Risorse Interne
Tutti i docenti
Esterne
Famiglie / Esperti
Strumenti LIM, computer, fotocamera, videocamera, Biblioteca comunale e d’Istituto, testi didattici, materiale di facile consumo e di
supporto, proiettore, lettore CD.
Valutazione delle
conoscenze / abilità
Valutazione delle
competenze
Valutazione formativa calibrata sugli obiettivi disciplinari
Valutazione sommativa: test, relazioni, colloqui orali
Valutazione del processo
Valutazione del prodotto
Diario di bordo
Autovalutazione
DIDATTICA INCLUSIVA
Integrazione
Finalità educativa generale
Promuovere l'autonomia personale e sociale attraverso una didattica inclusiva che miri al raggiungimento dell'integrazione scolastica,
dello sviluppo delle potenzialità e dell'acquisizione di competenze minime.
Inserimento alunni diversamente abili L’inserimento di alunni diversamente abili , regolato dalla legge 104 del 1992, ha come obiettivo fondamentale quello di garantire il diritto allo
studio , anche in presenza di gravi difficoltà di apprendimento. Lo sviluppo degli apprendimenti si articolerà mediante la comunicazione, la
socializzazione e la relazione interpersonale. Tale inserimento è finalizzato al raggiungimento dell’autonomia e alla acquisizione delle abilità
necessarie per un inserimento sociale soddisfacente. L’attività didattica di sostegno, in continuità nei tre ordini di scuola, è realizzata dagli
insegnanti specializzati e curricolari che, insieme alle famiglie e agli operatori sociosanitari, collaborano a definire le difficoltà da superare e le
possibilità di recupero, programmano gli interventi educativi e didattici, rispondenti alle singole esigenze,, e valutano i progressi nei processi di
apprendimento.
Per realizzare un’integrazione che abbia successo, sono necessari una stretta collaborazione e un lavoro di equipe tra il docente di sostegno e gli altri
insegnanti di classe, in particolar modo quando:
-il ragazzo in condizione di handicap viene inserito nella classe;
-nell’analisi della documentazione utile: analisi funzionale (rilasciata dall'Ente assistenziale da cui l’alunno è seguito) e fascicolo personale (inviato
dalla scuola elementare);
-nei contatti con la famiglia;
-negli incontri con gli operatori esterni, per avere ulteriori informazioni ed indicazioni nell'elaborazione del profilo dinamico funzionale;
nel definire la programmazione di un progetto educativo individualizzato.
Nel nostro istituto è presente il Gruppo H (detto Gruppo tecnico o Gruppo operativo) composto da:
1. il Dirigente scolastico o un suo delegato,
2. il coordinatore del sostegno che ha il compito di
curare i rapporti con gli Enti esterni,
organizzare le attività all’interno dell’istituto creando le condizioni di un clima affettivo stabile che permetta ad ogni diversabile di sentirsi
“riconosciuto” e quindi “ incluso” nel gruppo,
confrontarsi con i docenti di sostegno in relazione ai rapporti di questi ultimi con le famiglie degli alunni diversabili e con i docenti del
Consiglio di classe in ordine all’attività didattica programmata e al sostegno psicologico e psicopedagogico da garantire.
3. il docente di sostegno (che ha il compito di curare i rapporti con la famiglia, con gli operatori socio-sanitari, con gli insegnanti curricolari,
coordinare il percorso formativo)
4. il consiglio di classe
5. i genitori dell’alunno
6. i rappresentanti dell’équipe socio-sanitaria che segue il ragazzo
7. i rappresentanti dell’ente comunale ( assistenti sociali, responsabili educativa)
E’ presente anche il Gruppo di studio e di lavoro d’istituto (G.L.H.I.), composto da:
Dirigente scolastico
Rappresentanti dei docenti curricolari
Tutti i di sostegno
Rappresentanti degli Enti locali ( Comune, ASL)
Rappresentanti dei genitori.
Per favorire completa integrazione l’edificio è dotato di rampe di accesso per disabili, sono rispettati i parametri fissati dal DM141/99 per quanto
riguarda il numero di alunni per classi frequentate dai disabili (max 20), l’organizzazione delle gite scolastiche e l’individuazione della meta e del
percorso deve tener conto delle esigenze e delle possibilità del diversabile presente nella classe.
Accoglienza
La scuola secondaria Sarnelli De Donato, al fine di favorire l’accoglienza e la continuità didattica degli alunni diversamente abili, si impegna,
all’inizio dell’anno scolastico, ad organizzare iniziative ad hoc, per cercare di rendere il più naturale possibile l’ingresso nella scuola dei nuovi
alunni.
A tale riguardo, la scuola organizza un primo incontro tra la famiglia dell’alunno in entrata e l’insegnante specializzato che dovrà seguire l’alunno,
e un secondo incontro tra il docente specializzato e l’insegnante che ha seguito l’alunno portatore di handicap negli ultimi anni della scuola
primaria.
Nei primi giorni di scuola viene organizzata l’accoglienza di tutti gli alunni in ingresso.
Prima dell’inizio delle lezioni e dopo assegnazione dell’alunno, il docente di sostegno si impegna a leggere tutta la documentazione inviata dalla
scuola primaria e in particolare : la Diagnosi funzionale, il Profilo dinamico funzionale, la relazione finale dell’anno scolastico precedente.
E' importante sottolineare che la classe diventa la variabile e la risorsa più efficace per un reale inserimento dell'allievo portatore di handicap e che
l'insegnante di sostegno è, a tutti gli effetti, docente della classe, in quanto il suo apporto è funzionale al progetto educativo e didattico dell'intero
gruppo.
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSABILI
ED ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL I CICLO D’ISTRUZIONE
Nei confronti degli alunni con minorazioni fisiche o sensoriali non si procede, di norma, a valutazioni differenziate, mentre, per gli alunni in
situazione di handicap psichico, la valutazione, adeguatamente differenziata e di esclusiva competenza del personale docente, tiene conto degli
obiettivi prefissati nel Piano Educativo Individualizzato (PEI). Esso non è l’oggetto bensì lo strumento di progettazione degli interventi.
Tutti i docenti della classe, non solo l’insegnante di sostegno, concorrono al successo del percorso scolastico dell’alunno diversamente abile e,
quindi, tutti i docenti sono corresponsabili del momento valutativo. La valutazione segue i descrittori comuni alla classe. Possono comunque essere
adottati strumenti di valutazione differenziati o equipollenti (capaci cioè di verificare i medesimi obiettivi), ma i criteri o le regole di valutazione
devono restare quelli della classe.
Nella valutazione si terrà conto dei progressi compiuti dagli alunni, a livello educativo didattico, rispetto alla situazione di partenza, alle potenzialità
da sviluppare e all’impegno profuso, facendo comunque sempre riferimento al PEI . La valutazione, quindi, in nessun caso può essere la media
aritmetica delle varie prove di verifica.
Il P.E.I. può essere redatto in conformità agli obiettivi didattici previsti dalle Indicazioni nazionali o, comunque, ad essi globalmente riconducibili,
ma può anche definire percorsi con obiettivi didattici e formativi differenziati, con contenuti ridotti o facilitati. Nell’uno e nell’altro caso la
valutazione rappresenta una fase ineludibile proprio per il carattere formativo ed educativo che essa acquisisce nei confronti dell’allievo.
Nella normativa per la scuola del primo ciclo non si fa alcun riferimento ad eventuali indicazioni relative al P.E.I. sulla scheda di valutazione. Non
deve essere fatto alcun riferimento al P.E.I. nella pubblicazione degli scrutini e degli esami affissi alla scuola. Un P.E.I. ben costruito, con descrittori
che corrispondano chiaramente ai voti in decimi, rende inutile qualsiasi integrazione alla scheda di valutazione.
L’articolo 9 del D.P.R. n. 122 cit. prevede che, in sede di esame conclusivo del 1° ciclo di istruzione, le prove siano adattate in relazione agli
obiettivi del PEI. Le prove differenziate hanno valore equivalente a quelle ordinarie ai fini del superamento dell’esame e del conseguimento del
diploma di licenza.
Ai sensi dell’art. 318 del D. Lgs. n. 297/94 (Testo Unico), per le prove di esame sono predisposte apposite prove scritte atte a valutare i progressi
dell’alunno sulla base degli insegnamenti impartiti.
Le prove d’esame:
- possono essere differenziate in relazione a quanto previsto dal PEI,
- anche se differenziate, sono considerate equivalenti a quelle ordinarie;
- possono essere sostenute con l’uso di strumenti compensativi.
- possono essere attuate con la mediazione didattica dei docenti
Nel caso in cui gli obiettivi previsti dal PEI non siano riconducibili ai programmi ministeriali, il percorso formativo consente l’acquisizione di un
attestato di credito formativo valido anche per l’accesso ai percorsi integrati di istruzione e formazione.
Sui diplomi di licenza sarà riportato il voto finale in decimi, senza alcun riferimento alla differenziazione delle prove.
Per la Certificazione delle Competenze, su modello individualizzato, si terrà conto delle caratteristiche e delle abilità dell'allievo diversabile.
Integrazione alunni stranieri La scuola favorisce l’accoglienza degli alunni stranieri, il cui inserimento è garantito dal DPR n°394/99
(Regolamento recante norme di attuazione del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione
dello straniero, a norma dell’art. 1, comma 6, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n° 286) e dalle Linee guida (marzo 2006) realizzando interventi
che siano in grado di creare un clima aperto al confronto tra culture diverse. Per questo, si propone di :
favorire un clima di accoglienza scolastica e sociale, che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla piena integrazione
costruire un contesto favorevole all’incontro e al dialogo con le altre culture
proporre adeguate modalità di intervento per l’apprendimento della lingua italiana.
Di fronte alla varietà di vita e di storia ,che caratterizzano questi bambini, e ai differenti bisogni didattici e linguistici, per offrire risposte efficaci, si
fa ricorso a:
progetti di accoglienza particolarmente mirati
attività ed interventi specifici, per favorire la conoscenza della lingua italiana
momenti socializzanti, per conoscere e valorizzare le diverse culture.
Nella Nostra Scuola, la presenza di ragazzi provenienti da alcuni Paesi extracomunitari, offre già numerose occasioni, per prepararci ad una reale
situazione interculturale.
Gli interventi didattici puntano, non solo alla valorizzazione della cultura di appartenenza, ma, soprattutto, alla scoperta della persona come risorsa e
come soggetto, coinvolto in un progetto comune di sviluppo futuro.
Essi prevedono:
la raccolta di documenti, informazioni biografiche e scolastiche sui saperi già acquisiti, per individuare i punti di forza e gli eventuali bisogni
l’inserimento in classe, prestando attenzione alle interazioni fra i gruppi per prevenire forme di esclusione e di distanza e favorire lo stabilirsi
di relazioni di reciprocità;
l'insegnamento della lingua Italiana come L2 (seconda lingua), con un intervento tempestivo e mirato, per evitare che la condizione di non
conoscenza finisca per diventare un motivo di insuccesso, sotto forma di ritardo scolastico accumulato.
Successivamente, si passerà a far apprendere l'italiano per lo studio, attraverso:
momenti di supporto individualizzato, rivolto ad un piccolo gruppo
modalità di facilitazione dell'apprendimento delle discipline
interventi di consolidamento linguistico
semplificazione delle consegne
uso di linguaggi non verbali
sottolineatura dei concetti base e semplificazione dei testi
valorizzazione dei saperi precedenti e confronti con i saperi della società di approdo .
Per prevenire il fenomeno della dispersione scolastica, si cerca - se necessario- di fornire, tramite la presenza di facilitatori con competenze
specifiche (mediatori culturali, da richiedere al CRIT di Monopoli o nel Progetto annuale della Regione Puglia “Diritti a scuola”), un sostegno ai
ragazzi stranieri e alle loro famiglie, cominciando dal momento dell’accoglienza a scuola sino al momento dell’orientamento circa la scelta dei
percorsi formativi successivi alla scuola secondaria di 1° grado. Inoltre, tramite un protocollo d’intesa(approvato e sottoscritto dai Dirigenti
scolastici dell’I.C. “Sarnelli-De Donato-Rodari” di Polignano a Mare e dell’I.C. “G.Modugno – G.Galilei” di Monopoli, insieme al Dirigente dei
Servizi Sociali del Comune di Polignano a Mare, nell’a.s.2012/2013) gli alunni a rischio abbandono scolastico e/o inadempienti possono frequentare
il C.T.P.
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI ed ESAME DI STATO CONCLUSIVO DEL I CICLO D’ISTRUZIONE Per gli alunni con cittadinanza non italiana si conferma quanto previsto al punto 5.c della C.M. n°32/2008 e ci si riferisce alle Linee Guida
Ministeriali C.M. n° 24/2006, ad oggi unico riferimento normativo.
La valutazione degli alunni stranieri, in particolare di coloro che si possono definire neo arrivati, pone diversi ordini di problemi, dalle modalità di
valutazione a quelle di certificazione, alla necessità di tener conto del singolo percorso di apprendimento. La pur significativa normativa esistente
sugli alunni con cittadinanza non italiana non fornisce indicazioni specifiche a proposito della valutazione degli stessi. Valutare un alunno straniero
è sicuramente molto più difficile di quanto non sia valutare un alunno italofono. L’alunno non italofono, o non ancora sufficientemente italofono,
non è generalmente un alunno incompetente su tutto, ma si trova, per qualche tempo, in una situazione nella quale non ha le parole per dire, per
comunicare la sua competenza scolastica. Incompetenza linguistica, quindi non significa incompetenza scolastica.
Dall’emanazione della Legge n°517 del 4 agosto 1977 ad oggi, l’approccio alla valutazione è positivamente cambiato. Accanto alla funzione
certificativa si è andata sempre più affermando la funzione regolativa in grado di consentire un continuo adeguamento delle proposte di formazione
alle reali esigenze degli alunni e a traguardi programmati per il miglioramento dei processi e dei risultati, sollecitando, altresì, la partecipazione
degli alunni e delle famiglie al processo di apprendimento.
L’art. 4 del DPR n°275/1999, relativo all’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, assegna alle stesse la responsabilità di individuare le
modalità e i criteri di valutazione degli alunni, prevedendo altresì che esse operino “nel rispetto della normativa nazionale”.
Il riferimento più congruo a questo tema lo si ritrova nell’art. 45,comma 4, del DPR n.° 394 del 31 agosto1999 che così recita “ il Collegio dei
Docenti definisce, in relazione al livello di competenza dei singoli alunni stranieri, il necessario adattamento dei programmi di insegnamento..”. Ne
consegue che il possibile adattamento dei programmi per i singoli alunni comporti un adattamento della valutazione, anche in considerazione degli
orientamenti generali su questo tema che sottolineano l’attenzione ai percorsi personali degli alunni. Questa norma va ora inquadrata nel suo assetto
ordinamentale ed educativo esplicitato dalle “ Indicazioni Nazionali per i piani di studio personalizzati” con le finalità del “ Profilo educativo dello
studente” che costituiscono il nuovo impianto pedagogico, didattico ed organizzativo della scuola Italiana, basato sulla Legge 53/03, art 3, relativi in
particolare alla valutazione.
Per il C.d.C. che deve valutare alunni stranieri inseriti nel corso dell’anno scolastico- per i quali i piani individualizzati prevedono interventi di
educazione linguistica e di messa a punto curricolare - diventa fondamentale
• conoscere la storia scolastica precedente
• considerare la situazione linguistica di partenza
• conoscere le caratteristiche delle scuole
• privilegiare la formazione valutativa rispetto a quella certificativa
• considerare il percorso dell’alunno, sulla base di osservazioni sistematiche operate dagli insegnanti e dai docenti alfabetizzatori
• considerare la verifica dei progressi ottenuti in relazione alla situazione di partenza
• considerare il conseguimento degli obiettivi minimi, la motivazione, l’impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate.
Sul documento di valutazione, laddove non si abbiano indicazioni chiare sul raggiungimento degli obiettivi, a seconda della data di arrivo
dell’alunno e delle informazioni raccolte sulle sue abilità e conoscenze scolastiche, negli spazi riservati alle discipline o agli ambiti disciplinari,
possono essere espressi enunciati di questo tipo o simili:
- “ La valutazione non viene espressa in quanto si trova nella prima fase di alfabetizzazione in lingua italiana”
- “ La valutazione espressa si riferisce al percorso personale di apprendimento in quanto l’alunno si trova nella fase di alfabetizzazione in lingua
italiana”
Gli allievi che seguono per alcune discipline il programma di classe, senza alcuna individualizzazione, riceveranno una valutazione priva di
specifiche annotazioni, ma caratterizzata dalla necessaria attenzione alla loro particolare situazione linguistica.
Per quanto concerne la valutazione finale, è possibile, almeno per il primo anno dell’inserimento scolastico degli alunni non italofoni, avere una
visione ed un uso più elastico della scheda, utilizzando giudizi globali che mettano in evidenza i progressi nell’acquisizione del lessico disciplinare e
le operazioni mentali che lo sottendono, facendo riferimento agli obiettivi programmati e tenendo conto dei dati di partenza di ciascun alunno. Il
lavoro svolto dagli alunni stranieri durante i corsi di alfabetizzazione o di sostegno linguistico diventa parte integrante della valutazione di italiano o
di altre discipline, nel caso che durante tale attività sia possibile l’apprendimento di contenuti. Possono essere espressi enunciati di questo tipo o
simili:
- “L’alunno viene ammesso all’esame e/o alla classe successiva in base agli obiettivi previsti nel piano individualizzato e ai progressi compiuti.”
In merito all’Esame di Stato ci si orienterà verso prove d’esame a “ ventaglio” ( diverse modalità e tipologie di prove) o a “ gradini “ ( diversi livelli
di raggiungimento delle competenze essenziali), prove a “ contenuto ampio”che individuino il livello di sufficienza e i livelli successivi e si terrà
conto del tempo di presenza dell’alunno in Italia e dei percorsi specifici seguiti nell’apprendimento dell’italiano L2. La commissione, tenuto conto
del percorso scolastico dell’alunno, definirà il peso/incidenza delle prove nazionali INVALSI.
Il colloquio multidisciplinare dovrà consentire di valutare il livello globale di maturazione e potrà riguardare, nel rispetto della responsabilità delle
singole sottocommissioni, approfondimenti delle singole discipline di studio e altri elementi derivati da qualificate esperienze realizzate. Si potranno
accertare, eventualmente , i contenuti in lingua madre, tramite un mediatore linguistico culturale o grazie a docenti presenti al colloquio competenti
nella lingua conosciuta dall’allievo.
Integrazione alunni con disturbi di apprendimento
La nostra scuola favorisce misure educative e didattiche, per garantire il corretto processo di apprendimento degli alunni con BES, attraverso la
stesura di un Piano didattico personalizzato, redatto dal Consiglio di classe e, successivamente, condiviso con la famiglia, come previsto dalla legge
n°170/2010 e dal DM5669/2011.
Nella nostra scuola, è presente la figura della psicologa dell’A.I.D. con lo scopo di supportare i colleghi nelle fasi operative e di consulenza e
approfondire le tematiche relative all’ambito.
Da quest’anno scolastico, presso il plesso di Scuola primaria “Rodari” è attivo lo Sportello della dislessia (con la presenza della psicologa
dell’A.I.D. sezione di Bari).
VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DIFFICOLTÀ SPECIFICA DI APPRENDIMENTO (DSA),
CON DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI E CON SVANTAGGIO SOCIOECONOMICO, LINGUISTICO, CULTURALE ed ESAME DI
STATO CONCLUSIVO DEL I CICLO D’ISTRUZIONE
Gli allievi con diagnosi di Disturbo Specifico di Apprendimento, in assenza di certificazione possono accedere comunque a un piano didattico
individualizzato e personalizzato, nonché a tutte le misure che le esigenze educative riscontrate richiedono ed al conseguente percorso valutativo
individualizzato.( CM n°8 6/3/2013).
Per gli alunni con difficoltà specifiche di apprendimento (DSA) certificate, con disturbi evolutivi specifici e con svantaggio socioeconomico,
linguistico, culturale si applicano i criteri previsti dall’art. 10 del DPR n. 122/09 e si conferma quanto previsto al punto 5.a della C.M. n° 32/2008.
Pertanto la valutazione sarà espressa con voto in decimi. Si terrà conto dei progressi compiuti dagli alunni, a livello educativo-didattico, rispetto alla
situazione di partenza, tenendo conto soprattutto del miglioramento delle competenze e delle abilità. Le verifiche degli apprendimenti, comprese
quelle effettuate in sede di esame conclusivo del primo ciclo, terranno “in debita considerazione le specifiche situazioni soggettive, le modalità
didattiche e le forme di valutazione individuate nell’ambito dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati” (c.3 art.6, D.M.5669/11) . A tale
scopo i Consigli di Classe interessati, programmeranno un percorso educativo-didattico personalizzato e individualizzato nello svolgimento
dell'attività didattica adotteranno gli strumenti compensativi e dispensativi ritenuti più idonei.
Durante gli esami del primo ciclo saranno messi in atto tutte le azioni previste dalla normativa a favore degli alunni che presentano un disturbo
dell’apprendimento diagnosticato o svantaggio o disturbo evolutivo specifico.
“I candidati con disturbi specifici di apprendimento, di cui alla legge n. 170/2010, possono utilizzare per le prove scritte e orali gli strumenti
compensativi previsti dal PDP o da altra documentazione, redatta ai sensi dell’art. 5 del D.M. 12 luglio 2011” ( C.M.n° 48, 31/05/2012). In terza
classe, tra tutti gli strumenti compensativi e dispensativi possibili per assicurare la riuscita scolastica dell’allievo, sarà necessario individuare quelli
strettamente necessari per lo svolgimento dell’Esame di Stato. Essi saranno indicati nella relazione finale coordinata del CdC.
In sede d’esame per le prove scritte sarà concesso tempo aggiuntivo. Esse:
- possono essere sostenute con l’uso di strumenti compensativi.
- possono essere lette ad alta voce da parte dei docenti delle prove.
- possono essere presentate su formato digitale leggibile con sintesi Vocale.
In merito alle lingue straniere “…le istituzioni scolastiche valorizzano le modalità attraverso cui il discente meglio può esprimere le proprie
competenze, privilegiando l’espressione orale, nonché ricorrendo agli strumenti compensativi e alle misure dispensative più opportune…” Le prove
scritte di lingua straniera sono progettate, presentate e valutate secondo modalità compatibili con le difficoltà connesse ai DSA.” ( Art. 6 c. 4 DM
5669/11).
La relazione finale di presentazione della classe dovrà contenere il percorso scolastico dell'alunno, tutte le notizie relative al percorso triennale, agli
strumenti compensativi, alle dispense messe in atto, alle verifiche, ai tempi e al sistema valutativo. Nel diploma finale rilasciato al termine degli
esami non viene fatta menzione delle modalità di svolgimento e della differenziazione delle prove.
I sistemi valutativi utilizzati nel corso del triennio sono utilizzabili anche in sede d'esame (nota MIUR 1787/05) e per la Certificazione delle
Competenze è opportuno tener conto delle caratteristiche e delle abilità dell'allievo con DSA.
LA VALUTAZIONE
“ Si tratta di accertare non ciò che lo studente sa, ma ciò che sa fare con ciò che sa”
G. Wiggins
Premessa
La valutazione è una componente fondamentale di qualsiasi esperienza educativa ed ha una duplice funzione: da un lato, quella formativa, che
consente agli alunni di essere consapevoli dei progressi conseguiti, rispetto agli obiettivi prefissati, e dei percorsi da seguire per migliorare;
dall’altro, serve ai docenti per controllare l’efficacia del proprio insegnamento e predisporre eventuali modifiche o percorsi personalizzati.
La valutazione si articola in diagnostica, formativa, sommativa.
Valutazione diagnostica
accerta la situazione di partenza riguardo
ai livelli di conoscenze, abilità e
competenze possedute mediante prove
d’ingresso, mediante una rilevazione
sistematica
Valutazione formativa
effettuata in itinere, dai docenti di ciascuna
disciplina, con lo scopo di individuare i
punti forti e i punti deboli delle procedure di
apprendimento di ciascuno e avviare
l’alunno all’autovalutazione
Valutazione sommativa
effettuata a scadenza quadrimestrale dai
Consigli di classe, verifica i livelli di
conoscenze e abilità raggiunti da ogni
singolo alunno
LA VALUTAZIONE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1° GRADO
Secondo le disposizioni di cui all’art. 3 della legge n. 169 cit. e all’art. 2 del D.P.R. n. 122 /2009, per gli alunni della Scuola Secondaria di
1° grado la valutazione periodica e finale dei livelli di apprendimento degli alunni e del comportamento, la certificazione delle competenze
da essi acquisite, nonché la valutazione dell’esame finale del 1° ciclo, vengono espresse dal Consiglio di classe con voto in decimi
riportato anche in lettere.
La valutazione viene registrata su un apposito documento di valutazione (scheda individuale dell'alunn
o) che viene consegnata alla famiglia e accompagnata da un colloquio esplicativo.
VALUTAZIONE QUADRIMESTRALE Il voto quadrimestrale viene espresso tenendo in considerazione: l’impegno, gli obiettivi raggiunti, il progresso rispetto ad una valutazione
iniziale. La valutazione riguarderà, di conseguenza, due aspetti fondamentali: quello relativo all’apprendimento di contenuti disciplinari e
alla capacità di organizzare e utilizzare le conoscenze apprese, e quello relativo alla maturazione globale di ogni alunno.
Il Collegio docenti ha deliberato l’adozione della seguente griglia di valutazione
DESCRITTORI DEI LIVELLI DI APPRENDIMENTO
(CRITERI DI VALUTAZIONE)
VOTO
Possiede conoscenze e competenze complete e strutturate ed esegue
esercizi/compiti/consegne in modo approfondito e razionale, anche in
contesti nuovi. Opera collegamenti sicuri e rielabora criticamente.
Interagisce e si applica in modo consapevole maturo.
10
Possiede conoscenze e competenze approfondite e sa risolvere/seguire
autonomamente esercizi/compiti/consegne complesse. Opera in modo
sicuro confronti e collegamenti. Interagisce in modo immediato e
costruttivo e si mostra diligente nell’applicazione e nell’attenzione.
9
Possiede esaurienti conoscenze e buone competenze, sa risolvere/eseguire
autonomamente esercizi, problemi, compiti anche di una certa complessità.
Possiede capacità di collegamento e confronto. Interagisce con prontezza e
mostra puntuali capacità attentive e applicative.
8
Possiede adeguate conoscenze e competenze, sa eseguire autonomamente
esercizi, problemi, compiti di routine. Si orienta globalmente
nell’interazione e mostra di possedere una certa capacità attentiva e
applicativa.
7
Possiede conoscenze e competenze essenziali e semplici capacità esecutive
e organizzative (necessita sporadicamente di sollecitazioni/guida). Si
orienta in semplici interazioni.
6
Possiede conoscenze e competenze parziali e/o superficiali e non ha
acquisito accettabili capacità esecutive. Si orienta in semplici interazioni
solo se guidato.
5
Non partecipa al dialogo educativo. Possiede conoscenze frammentarie e/o
gravemente lacunose . Anche guidato, non ha capacità di orientamento
nella comprensione e produzione. Non consente di accertare nettamente le
competenze, anche in presenza di potenziali capacità.
4
ESAME DI STATO – CRITERI PER LO SVOLGIMENTO DELLE PROVE D’ESAME
PROVE SCRITTE
Italiano – prova scritta - Durata della prova: 4 ore
Le tre tracce, sulle quali gli alunni eserciteranno la loro scelta, saranno formulate in modo da rispondere quanto più possibile agli interessi degli alunn.,
La prova accerterà:
1. coerenza e organicità del pensiero
2. capacità di espressione personale
3. corretto e appropriato uso della lingua
Matematica – prova scritta - Durata della prova: 3 ore
La prova scritta di matematica ed elementi di scienze e tecnologia verifica le capacità e le abilità essenziali indicate dal curricolo di studi, con
riferimento ad un certo numero di argomenti, scelti tra quelli maggiormente approfonditi nel triennio. Pertanto la prova si riferisce a più aree tematiche.
La prova sarà articolata su quattro quesiti, che non comportano soluzioni dipendenti l’una dall’altra, per evitare che la loro progressione blocchi
l’esecuzione della prova stessa.
La prova accerterà:
1. capacità di applicare regole, proprietà e procedimenti;
2. capacità di analizzare e risolvere problemi;
3. capacità di comprendere e usare i linguaggi specifici.
Lingue comunitarie – prova scritta - Durata della prova: 3 ore
Le prove scritte sono separate in giorni diversi per le due lingue comunitarie (come deliberato dal Collegio docenti in data 18/05/2012).
Ciascuna della due prove scritte si articolerà su due tracce, sulle quali gli alunni eserciteranno la loro scelta, che saranno elaborate dai docenti sulla
base delle seguenti indicazioni di massima:
• riassunto di un brano basato essenzialmente su una sequenza di eventi, sia pure frammista ad elementi descrittivi, che permetta all’allievo di
cogliere i nessi temporali e di causa – effetto in esso rilevanti;
• composizione di lettere personali su tracce date e riguardanti argomenti di carattere familiare o di vita quotidiana;
• risposta a domande relative ad un brano che viene proposto per la lettura,e risposte a carattere personale.
La prova accerterà:
1. la capacità di comprensione del testo
la organizzazione del testo
la pertinenza e coerenza alla traccia
la correttezza lessicale e grammaticale
PROVE ORALI
Modalità
Le prove orali consistono in un Colloquio pluridisciplinare su tutte le materie d’esame.
Indicazioni di massima:
• il colloquio deve consentire di valutare, attraverso il coinvolgimento delle varie discipline, la maturazione globale dell’alunno;
• il colloquio, per quanto attiene agli approfondimenti delle singole discipline, può essere condotto in modo autonomo;
• come per le altre discipline, per quanto riguarda la valutazione delle due lingue comunitarie la commissione esaminatrice verifica quali capacità
e competenze sono state conseguite dall’alunno;
• per la classe ad indirizzo musicale, nell’ambito del colloquio, viene verificata, come espressamente previsto dal D.M. n. 201/1999, anche la
competenza musicale raggiunta al termine del triennio sia sul versante della pratica esecutiva, individuale e/o d’insieme, sia su quello della conoscenza
teorica.
Considerazioni generali sul colloquio
• Il colloquio può riguardare gli approfondimenti delle singole discipline di studio e altri elementi derivanti da qualificate esperienze realizzate;
• il colloquio accerta il livello di capacità e competenze trasversali raggiunte dal candidato;
• il colloquio deve consentire una valutazione complessiva del livello raggiunto dall’allievo nelle varie discipline, evitando peraltro che esso si
risolva in un repertorio di domande e risposte su ciascuna disciplina, prive del necessario organico collegamento;
• il colloquio non deve consistere in una somma di colloqui distinti, ma dovrà svolgersi escludendo ogni artificiosa connessione tra le materie;
• per le discipline di carattere eminentemente operativo (Musica, Tecnologia, Arte e Scienze motorie), il colloquio prenderà spunto da quanto
prodotto in esercitazioni pratiche effettuate nel corso dell’anno scolastico, evitando che esso si risolva in accertamenti di carattere esclusivamente
teorico;
• si verificherà che il candidato abbia maturato una prima consapevolezza delle forme di autonomia e responsabilità personale del cittadino
italiano nell’ambito delle libertà garantite dalla Costituzione (conoscenza dei principi essenziali della Costituzione italiana);
• per quanto riguarda le lingue straniere, ad integrazione degli elementi forniti dalla prova scritta, sarà sufficiente una breve conversazione su
argomenti di carattere corrente o meglio ancora su spunti eventualmente offerti dal colloquio pluridisciplinare stesso.
La prova accerterà:
1. Padronanza della lingua ed esposizione
◦ conoscenza degli argomenti di studio
◦ capacità di stabilire relazioni
VALUTAZIONE DELL’ESAME FINALE
All’esito dell’esame di Stato concorrono gli esiti delle singole prove scritte, ivi compresa la prova scritta nazionale, il voto della prova orale e il
giudizio di idoneità (voto di ammissione). I testi della prova sono scelti dal Ministro tra quelli predisposti annualmente dall'Istituto nazionale per la
valutazione del sistema di istruzione (INVALSI).
Il voto finale è costituito dalla media dei voti in decimi ottenuti nelle singole prove scritte, nel colloquio e nel giudizio di idoneità, arrotondata all’unità
superiore per frazione pari o superiore a 0,5. Ai candidati che conseguono il punteggio di dieci decimi può essere assegnata la lode da parte della
commissione esaminatrice con decisione assunta all’unanimità.
Per i candidati privatisti, all'esito dell'esame di Stato e all'attribuzione del voto finale, concorrono solo gli esiti delle prove scritte e orali, ivi compresa
la prova nazionale.
Gli esiti finali degli esami sono resi pubblici mediante affissione all’albo della scuola, ai sensi dell’art. 96, comma 2, del d.l. 30/06/03 n. 196.
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE E VALUTAZIONE DELL’ESAME FINALE
Le competenze acquisite dagli alunni nonché la valutazione dell’esame finale sono effettuate mediante l’attribuzione di voti numerici espressi in
decimi.
Le competenze acquisite potranno essere articolate in un numero contenuto di livelli riferiti esclusivamente alla accezione positiva e, con particolare
riferimento all’esito dell’esame conclusivo del primo ciclo, opportunamente descritte.
L’esito dell’esame conclusivo del primo ciclo è espresso con valutazione complessiva in decimi e il diploma di licenza si consegue con una valutazione
non inferiore a sei decimi, secondo quanto disposto dal comma 3-bis dell’articolo 3 della legge 30 ottobre 2008, n. 169 di conversione, con
modificazioni, del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137.
Indicatori per i livelli di accertamento delle competenze
LIVELLO AVANZATO LIVELLO INTERMEDIO LIVELLO
BASE
10/10 9/10 8/10 7/10 6/10
La competenza
programmata è
manifestata in modo
positivo con:
-completa
autonomia,
originalità,
responsabilità;
-ottima
consapevolezza e
padronanza delle
abilità e conoscenze
connesse;
-ottima integrazione
dei diversi saperi.
La competenza
programmata è
manifestata in modo
positivo con:
-completa autonomia,
originalità,
responsabilità;
-completa
consapevolezza e
padronanza delle
abilità e conoscenze
connesse;
-completa
integrazione dei
diversi saperi.
La competenza
programmata è
manifestata in
modo positivo con:
- buona autonomia,
originalità,
responsabilità;
-buona
consapevolezza e
padronanza delle
abilità e
conoscenze
connesse;
-buona integrazione
dei diversi saperi.
La competenza
programmata è
manifestata in
modo positivo con:
-discreta
autonomia;
-discreta
consapevolezza e
padronanza delle
abilità e conoscenze
connesse;
-discreta
integrazione dei
diversi saperi.
La competenza
programmata è
manifestata in
forma essenziale
con:
-relativa
autonomia;
-basilare
consapevolezza e
padronanza delle
abilità e
conoscenze
connesse;
-sufficiente
integrazione dei
diversi saperi.
Dovendo adeguare la misurazione in decimi ai criteri di valutazione dell’Istituto, sono state predisposte le seguenti corrispondenze tra voto e livello di acquisizione
di un obiettivo o punteggio percentuale ottenuto in una prova.
◦ Si è anche stabilito di non utilizzare voti inferiori al quattro nelle valutazioni quadrimestrale e finale. Valutazione della singola prova
Voto Prove che non si prestano a
misurazione per punteggio
(interrogazioni, testi scritti, tavole
artistiche...)
Prove che si prestano ad una
misurazione per punteggio
(quesiti, prove a risposta chiusa,
test oggettivi…)
10 Obiettivo acquisito pienamente e con
sicurezza
Da 95% a 100%
9 Obiettivo pienamente conseguito Da 85% a 94%
8 Obiettivo acquisito Da 75% a 84%
7 Obiettivo sostanzialmente acquisito Da 65% a 74%
6 Obiettivo acquisito negli aspetti base Da 55% a 64%
5 Obiettivo parzialmente acquisito negli
aspetti base
Da 45% a 54%
4 Obiettivo non acquisito Da 0% a 44%
LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI NELLA SCUOLA PRIMARIA
La valutazione è un momento pedagogico fondamentale nel processo formativo nella scuola e può essere definito come il confronto tra gli obiettivi
prefissati nell'azione educativa e didattica e gli esiti conseguiti , intesi in termini di conoscenze, di saper fare (abilità) e di comportamenti concreti,
posti in essere dal bambino. Nella scuola primaria, la valutazione ha "prevalentemente una finalità formativa" e concorre "al miglioramento degli
apprendimenti e al successo formativo di ciascun alunno". Essa "si realizza attraverso l'osservazione sistematica dei processi di
apprendimento formali ed informali". (co. 3 e 4 art.1 L.30/10/2008 n.169).
Gli strumenti di verifica sono rappresentati da:
- questionari
- prove soggettive/oggettive
- prove pratiche
- test oggettivi
- prove a scelta multiple
- colloqui individuali e collettivi con gli alunni (interrogazioni)
opportunamente integrate da osservazioni continue e significative degli apprendimenti, in momenti informali.
I risultati delle verifiche periodiche, insieme alle osservazioni condotte sui comportamenti, sono utilizzati ai fini della valutazione quadrimestrale per
gli opportuni adeguamenti, oltre che per eventuali interventi di recupero e di sostegno.
La valutazione globale tiene conto della situazione di partenza, delle reali capacità dell’alunno, dell’impegno dimostrato e dell’efficacia dell’azione
formativa, considerate le condizioni ambientali, fisiche e psichiche.
Oggetto di valutazione è il processo che avrà permesso il conseguimento di determinati esiti.
La valutazione del processo formativo risponde alla finalità di far conoscere:
- all’alunno, in ogni momento, la sua posizione nei confronti degli obiettivi prefissati;
- ai docenti l’efficacia delle strategie adottate, per eventualmente adeguare le metodologie di insegnamento,
- alla famiglia, per certificare i livelli conseguiti in funzione di abilità/capacità, conoscenze, comportamenti.
Generalmente ,nella scuola primaria, nella valutazione delle prove di verifica, si limita l'uso dei voti da 1 a 4 corrispondenti a descrittori molto
negativi, poiché possono ingenerare negli alunni demotivazione, sconforto e frustrazione. La valutazione, infatti, ha valenza e funzione di motivare
l'alunno verso gli apprendimenti.
Sul documento di valutazione quadrimestrale, invece, viene limitato l'uso dei voti da 1 a 4.
La valutazione degli alunni diversamente abili è in relazione agli obiettivi previsti per ogni singolo PEI e rapportata alla situazione di partenza di
ciascun bambino.
Indicatori di voto nella Scuola Primaria.
DESCRITTORI DEL VOTO VOTO IN DECIMI Piena competenza e autonomia operativa e di giudizio. Utilizzo di
un linguaggio corretto, articolato e specifico. Impegno costante e
partecipazione motivata.
10/10
Piena competenza e autonomia operativa. Utilizzo di un
linguaggio corretto ed appropriato. Impegno e partecipazione
costanti.
9/10
Più che buono il livello di competenza e autonomia operativa.
Utilizzo di un linguaggio preciso, consapevole e specifico.
Impegno regolare e partecipazione apprezzabile.
8/10
Buone competenze dei contenuti, presenza di alcune imprecisioni
nell'esposizione sia orale che scritta. Discreta autonomia operativa
Utilizzo di un linguaggio corretto ma semplice. Impegno e
partecipazione non del tutto costanti.
7/10
Competenze essenziali, parziale autonomia nell'organizzazione
del lavoro. Utilizzo di un linguaggio semplice e poco articolato.
Impegno e partecipazione discontinui.
6/10
Competenze frammentarie e incomplete. Utilizzo di un
linguaggio povero e non del tutto corretto.
5/10
I voti in decimi espressi sul Documento di Valutazione non sono da intendersi come il risultato della media aritmetica dei voti delle singole
prove; essi comprendono anche altri elementi formativi legati agli indicatori di processo (tempi di applicazione, autonomia, ritmo di apprendimento,
attenzione, partecipazione, responsabilità e consapevolezza).
Nella valutazione sul Documento di Valutazione quadrimestrale, inoltre, viene limitato l'uso dei voti da 1 a 5 nelle classi prime e seconde , da
1 a 4 nelle classi terze, quarte e quinte.
LA VALUTAZIONE AL TERMINE DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA
Al termine della scuola dell'Infanzia , le insegnanti esprimono una valutazione globale su ogni singolo bambino, in relazione al grado di
maturazione di competenze cognitive, linguistiche e motorie raggiunto da ciascuno.
La valutazione nella scuola dell'Infanzia è funzionale al passaggio nella scuola primaria, soprattutto per quanto attiene la formazione di classi
eterogenee. La valutazione riguarda la persona e si basa, non solo su comportamenti osservabili ,ma soprattutto sui fattori di processi, quali le
strategie e gli stili di apprendimento personali, le attitudini, le capacità logiche, gli atteggiamenti, le motivazioni, l'autonomia, la relazionalità,
l'attenzione e la memoria, l'espressione verbale, l'orientamento spaziale ecc...
Strumenti privilegiati,per la rilevazione del grado di maturazione raggiunto, sono:
-le interviste,
-i questionari;
- le annotazioni sul diario di bordo;
-le osservazioni mirate dell'insegnante, inerenti le prestazioni;
- i colloqui collettivi.
Le insegnanti delle sezioni terminali compilano una "scheda di passaggio" a conclusione del ciclo dell'Infanzia.
VALUTAZIONE ESTERNA
Allo scopo di attivare un sistema di valutazione funzionale e condiviso, il nostro Istituto ha inteso adottare, come metodologia di lavoro, un percorso
che si snoda nelle fasi di progettazione, monitoraggio,valutazione e decisione. Il progetto di valutazione prevede due modalità, una interna e l’altra
esterna.
La valutazione interna si concretizza nella:
1. verifica dell’azione educativa, cioè la corrispondenza tra gli obiettivi specifici concordati nei C.d.C. e le finalità generali del C.d.D., e i
comportamenti cognitivi della classe
2. verifica dell’azione didattica, cioè l’accertamento del livello generale di apprendimento della classe, nell’ottica di una eventuale rimodulazione delle
strategie di lavoro.
La valutazione esterna è caratterizzata dai seguenti fattori:
-
-
-
Alla luce dell’importanza di un sistema di valutazione complessivo, che rapporti il livello del micro-sistema con il livello del macro-sistema, l’istituto
ha adottato un sistema di valutazione esterna, che si snoda nei percorsi delineati dall’INVALSI.
LA VALUTAZIONE INVALSI NELLA SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA 1° GRADO
La mission dell’INVALSI: normativa
Art. 1, c. 5, Legge 25 ottobre 2007, n. 176:
……. dall’anno scolastico 2007/08 il Ministro della Pubblica Istruzione fissa con direttiva annuale gli obiettivi della valutazione esterna condotta dal
Servizio nazionale di valutazione in relazione al sistema scolastico e ai livelli di apprendimento degli studenti per effettuare verifiche periodiche e
sistematiche sulle conoscenze e abilità degli studenti, di norma, alla classe seconda e quinta della scuola primaria, alla prima e terza classe della scuola
secondaria di I grado e alla seconda e alla quinta classe del secondo ciclo (…).
Rapporto tra l’INVALSI e le scuole
…la mission dell’INVALSI non è solo quella di “misurare” a livello di sistema. L’INVALSI (come dichiarato dai responsabili e come si induce dal suo
modo di procedere) ritiene che la finalità ultima della misurazione degli apprendimenti sia quella di fornire alle singole scuole uno strumento di
diagnosi per migliorare il proprio lavoro. Perciò la lettura e l’analisi dei dati restituiti permettono a ciascuna scuola di individuare all’interno di ogni
disciplina le aree di eccellenza e quelle problematiche che necessitano di una particolare cura, quindi di formulare una “diagnosi” che è la prima
necessaria fase di ogni percorso di miglioramento.
Le prove di Italiano e Matematica
Le prove INVALSI di Italiano, anche per motivi di tipo tecnico-organizzativo (elevato numero di studenti, difficoltà di correzione uniforme ecc.), sono
circoscritte alla valutazione della competenza di lettura, intesa come comprensione, interpretazione, riflessione e valutazione del testo scritto, avente a
oggetto un’ampia gamma di testi letterari e non letterari, e delle conoscenze e competenze grammaticali, il cui apprendimento è previsto nelle
indicazioni curricolari dei vari gradi di scuola. Tali competenze svolgono un ruolo importante nei curricoli di italiano della scuola primaria e di quella
secondaria di I e II grado e il loro sviluppo continua nel corso dell’intera vita. Anche il punto di arrivo rappresentato dall’esame di Stato, a conclusione
della Secondaria di II grado, non è che una tappa di un percorso, di un apprendimento in progredire. Quello che si intende valutare, dunque, è un certo
grado di competenza relativo a diverse tappe del curricolo. .
Le prove INVALSI di Matematica per il primo ciclo scolastico sono volte a valutare le conoscenze e le abilità matematiche acquisite dagli studenti in
entrata e in uscita del ciclo d’istruzione. Tali prove consistono di quesiti costruiti in relazione a due dimensioni:
I. i contenuti matematici: divisi per grandi blocchi o nuclei: Numeri, Spazio e figure, Relazioni e funzioni, Misure, dati e previsioni;
II. i processi coinvolti nel lavoro matematico e nella risoluzione di problemi.
Visti gli obiettivi generali che sono attribuiti all'insegnamento della matematica dalle disposizioni di legge, ma più in generale dalla nostra società, le
prove INVALSI non si limitano a valutare l'apprendimento della matematica utile, ma cercano di far riferimento alla matematica come strumento di
pensiero e alla matematica come disciplina con un proprio specifico statuto epistemologico.
Valutazione del comportamento
Scuola secondaria 1° grado
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEGLI STUDENTI sottoposta ad approvazione del Collegio dei
docenti il 23 ottobre 2012 e tuttora in vigore.
Il giudizio complessivo che esprime la condotta del comportamento dell’alunno, deve tener conto dei seguenti obiettivi:
Educativi
Comportamentali
Didattici
La valutazione del comportamento viene attribuito in base ai seguenti criteri comuni a tutte le classi dell’Istituto.
Rispetto del Patto Educativo di corresponsabilità e dell’intero Regolamento d’Istituto / rispetto degli altri e delle regole
Frequenza
Rispetto degli impegni scolastici
Partecipazione e interesse
Collaborazione con insegnanti, compagni e tutto il personale scolastico/ capacità relazionali
GRIGLIA DI VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO DEGLI STUDENTI
INDICATORI Valutazione
Scrupoloso rispetto del Regolamento d’Istituto, degli altri e dell’istituzione
scolastica
Frequenza assidua
Puntuale e serio svolgimento delle consegne scolastiche
Interesse e partecipazione propositiva alle lezioni e alle attività della scuola
Ruolo proattivo ed esemplare all’interno della classe e ottima socializzazione
10
Rispetto delle norme disciplinari d’istituto, degli altri e della istituzione
scolastica
Frequenza assidua
Costante adempimento dei doveri scolastici
Interesse e partecipazione attiva alle lezioni
Ruolo positivo e collaborazione nei rapporti interpersonali e nel gruppo classe
9
Osservazione regolare delle norme fondamentali relative alla vita scolastica
Frequenza regolare
Svolgimento regolare dei compiti assegnati
Buona attenzione e partecipazione alle attività scolastiche
Correttezza nei rapporti interpersonali e ruolo collaborativo al funzionamento el
gruppo classe
8
Episodi non gravi di mancato rispetto del regolamento scolastico( ammonimento
verbale)
Ricorrenti assenze, ritardi e/o uscite anticipate
Saltuario svolgimento dei compiti assegnati
Partecipazione discontinua all’attività didattica e interesse selettivo
Rapporti sufficientemente collaborativi con gli altri
7
Episodi di mancato rispetto del regolamento scolastico, anche soggetti a sanzioni
disciplinari (con allontanamento dalla scuola)
Frequenti assenze e numerosi ritardi/ uscite anticipate
Mancato svolgimento dei compiti assegnati
Scarsa partecipazione alle lezioni, disturbo dell’attività didattica e
disinteresse per alcune discipline
Rapporti poco collaborativi con gli altri
6
Comportamenti di particolare gravità, che abbiano comportato
sanzioni disciplinari con allontanamento dalla scuola (Episodi di
bullismo, di violenza verso persone e oggetti)
Mancanza di apprezzabili e concreti cambiamenti nel
comportamento, tali da evidenziare
un sufficiente livello di crescita e di maturazione, successivamente alla
irrogazione delle
sanzioni di natura educativa e riparatoria previste dal sistema disciplinare.
( Statuto delle studentesse e degli studenti - DPR 235/2007; nota prot. 3602/PO
del 31/07/2008; art.4 commi 9, 9bis e 9 ter dello Statuto).
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