ALDO MORO EXPRESS
EDITORIALE Eccoci qua, siamo arrivati alla fine dell’anno
scolastico e il terzo numero è pronto. Anche
questa volta troverete descritti i progetti
della scuola, elencati gli appuntamenti più
importanti, narrate le esperienze che i nostri
ragazzi hanno vissuto in questi ultimi mesi
(gite, laboratori, dinamiche di classe…). È un
modo per voi per capire meglio il loro mondo, e
per loro di metabolizzare tutte queste
esperienze. Ad essere sinceri, quando questo
giornalino ha mosso i primi passi non credevamo
che avremmo trovato tanti argomenti
interessanti di cui parlare: nel primo numero ci
siamo scervellati per individuare articoli di
vario genere su ciò che interessava ai ragazzi,
ma andando avanti loro si sono dimostrati bravi
anche a raccogliere vari spunti tra le loro
numerose attività e a proporceli. Quindi il
giornalino ha iniziato a “vivere di vita propria”.
Non siamo stati scelti tra i primi venti vincitori
del premio al concorso indetto dall’Ordine dei
Giornalisti, ma non ce l’aspettavamo nemmeno:
era già stato forte provarci! Penso che un
bell’applauso i ragazzi lo meritino comunque! Il
giornalino è comunque cresciuto, anche nella
serietà e profondità degli argomenti trattati.
Non saremo da Pulitzer, però ci siamo messi in
gioco. A settembre torneremo ancora più
carichi e con tante idee in più. Per ora vi
lasciamo con un saluto, che è un arrivederci a
presto. Noi, da parte nostra, continueremo a
pubblicare!
I professori responsabili Cecchini e Sottile.
Mancano pochi giorni alla fine della scuola. In
questa occasione l’istituto propone a tutti gli
alunni un ultimo incontro, per divertirsi e
stare insieme: quest’anno la festa si terrà il
31/05/2016 e il 01/06/2016 nello spazio dell’oratorio di Mornico, dove i professori di
arte, musica e tecnologia presenteranno i nostri capolavori prodotti durante l’anno
scolastico. Questi nostri lavori verranno venduti e il ricavato servirà per acquistare il
materiale scolastico. Inoltre a questa festa parteciperanno tutti i plessi, ovvero Palo-
sco, Mornico, Cavernago e Calcinate.
LABORATORIO DI ARTE: Alcuni ragazzi delle classi prime sono molto contenti perché
secondo loro è un’ottima idea vendere i mosaici prodotti a scuola seguendo le indicazioni
della professoressa Mostosi.
LABORATORIO DI TECNOLOGIA: Anche il professor Benfante, insegnante di tecnolo-
gia, è molto entusiasta dell’iniziativa: infatti lui ha sempre venduto tutti i lavori e an-
che questa volta dichiara che farà lo stesso. Mostrerà
dei ciondoli realizzati nel laboratorio
pomeridiano del vetro. I soldi ricavati da
questi ciondoli verranno spesi per acqui-
stare un nuovo forno per la fusione del
vetro. Le classi prime hanno realizzato
dei ciondoli, le seconde dei cubi e le terze
degli anelli di vetro.
SAGGIO MUSICALE: Adesso arriva la parte divertente, il saggio musicale organizzato
dal professor Tenti, dove a cantare e suonare saranno gli alunni delle classi terze. Dice
il professor Tenti che questa esperienza ormai si ripete da molti anni e può essere un
momento per stare insieme anche perché il professore ha messo insieme una vera e
propria “band musicale”. Sono passati i tempi in cui “saggio di musica” equivaleva a un
“coro di flauti”: infatti nel triennio il professore prepara i suoi alunni a suonare stru-
menti diversi, ad esempio la batteria, il basso e la chitarra, in vista del saggio finale,
perché tutti gli alunni funzionino come un “gruppo” ben coordinato. Per quest’anno i ra-
gazzi hanno preparato canzoni di cantanti famosi come Marco Mengoni, Emma Marrone
e altri. Questa è l’organizzazione che la scuola ha preparato per la festa di fine scuola.
Speriamo che veniate a vederci e a comprare i nostri capolavori.
A CURA DI GREWAL E BALA 1^C E 1^B
- Festa di fine anno: pag.1-2
- Attività scolastiche: pag. 3
- Progetti della scuola: pag. 4-5
- Gite scolastiche: pag. 6-7
- Festività: pag. 8
- Poesie, racconti: pag. 9
- Cultura e Culture: pag. 10
- Vignette: pag. 11
- Enigmistica: pag. 12-13
- Gli amici animali: pag.14-15
- Ludolinguistica: pag. 16
- Le dinamiche della classe: pag.17
- Le dipendenze: pag 1-18
- Sport: pag. 19
“La nuova tecnologia…”
Già da alcuni anni è
divampata, tra i ragazzi, la
moda del cellulare che, come
la televisione ed il computer,
rappresenta uno strumento
tecnologico di crescente
utilizzo che ha superato ogni
altro mezzo di comunicazione,
incluso l’incontro faccia a
faccia. Il comportamento dei ragazzi è diventato
compulsivo, infatti influisce spesso sul rendimento
scolastico, causando continua distrazione.
Continua a pag 17
BREAKING NEWS FESTA DI FINE ANNO
Aldo Moro EXPRESS Anno 1. Numero 3. a cura della classe 1^B e 1^C.
ISTITUTO
COMPRENSIVO
ALDO MORO
DI CALCINATE
MONDO SCUOLA I GIOVANI E LE DIPENDENZE
SOMMARIO
ALDO MORO EXPRESS
Pagina 2 Aldo Moro EXPRESS
LA FESTA DI FINE ANNO… SPETTACOLO ASSICURATO!
ALDO MORO EXPRESS
INTERVISTA ai ragazzi della scuola se-
condaria di Cavernago sul CCR:
D: In che anno è nato questo progetto? Chi ha
avuto l’idea?
R: Il progetto è nato nell’anno scolastico
2014-15 su proposta del comune di Cavernago,
progetto che la scuola ha accolto con entu-
siasmo.
D: Come funziona?
R: Il progetto è stato strutturato in due
fasi: una teorica in cui gli insegnanti ci hanno
fornito gli strumenti per poter operare, e
una fase pratica in cui noi ragazzi della secon-
daria di I grado insieme agli alunni della pri-
maria, divisi in gruppi misti, abbiamo formato
le liste elettorali e stilato un programma.
D: Come avviene l’elezione del Sindaco del
Consiglio Comunale dei Ragazzi?
R: Gli alunni candidati a sindaco, attraverso
un comizio, fanno conoscere le linee program-
matiche della propria lista. Il candidato che
ottiene il maggior numero di voti viene eletto.
D: Quanto dura il mandato?
R: Il mandato dura due anni.
D: Che compito ha il sindaco?
R: Il sindaco ha il compito di fare da porta
voce per le idee proposte del CCR e deve
convocare il CCR.
D: Quante volte incontrate il vero consiglio
comunale? Cosa avviene durante queste riu-
nioni?
R: Il vero Consiglio Comunale lo incontriamo
2/3 volte l’anno.
D: Il Consiglio Comunale dei Ragazzi ha gli
stessi ruoli di quello degli adulti?
R: Il nostro CCR non agisce su tutti gli am-
biti come il vero consiglio comunale.
D: Che classe devono frequentare i compo-
nenti del Consiglio Comunale dei Ragazzi?
R: Gli alunni che possono partecipare al CCR
sono quelli di quinta elementare e quelli di
prima media
D: Questi componenti quali caratteristiche
devono avere?
R: I componenti devono essere responsabili,
portare avanti l’impegno che si sono presi
diventando membri del consiglio.
D: Ogni quanto si deve riunire?
R: Si riunisce a seconda delle necessità
minimo 2 volte all’anno.
INTERVISTA ai docenti della scuola se-
condaria di Cavernago sul CCR:
D: Che finalità ha il Progetto?
R: Il progetto ha la finalità di sviluppare
negli alunni il senso civico e il senso di ap-
partenenza a una comunità.
D: Quali competenze intende promuovere?
R: Il CCR promuove competenze comunica-
tive, sociali e civiche, ma anche competen-
ze matematiche e tecnologiche.
D: Quali sono stati i maggiori successi, e
quali i limiti?
R: I successi sono stati molti, ma primo fra
tutti promuovere un senso di appartenenza
e collaborazione.
Tra i limiti c’è sicuramente il tempo, consi-
derato che la scuola è a tempo normale e il
progetto richiede un grande impegno da
parte dei docenti e degli alunni.
Soluzioni? Il coinvolgimento di tutte le
discipline
D: Qual è il punto di forza del progetto?
R: Sicuramente il suo valore sociale e la
possibilità di sperimentare direttamente la
gestione della "Cosa Pubblica"
D: Vi divertite anche voi o a volte può di-
ventare un impegno?
R: E' un grande impegno per noi docenti ma
è una bella soddisfazione vedere i nostri
ragazzi crescere.
Pagina 3 Aldo Moro EXPRESS
NOTIZIE DA ALTRI PLESSI IL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI DI CAVERNAGO
ALDO MORO EXPRESS
Come si chiama un progetto che fa in modo che
gli alunni stessi siano pienamente soddisfatti? Si
chiama “progetto accoglienza”. Questo lavoro
consiste nel presentare immagini e lavori artisti-
ci svolti durante l’anno scolastico. In generale
questo progetto serve a promuovere il valore
dell’accoglienza e a presentare nel migliore dei
modi ciò che viene affrontato nella scuola secon-
daria di primo grado. Per partecipare alla mostra
occorreva scattare delle foto con i compagni
rispettando il titolo consegnato dalla professo-
ressa Mostosi. Il tema delle classi prime era
“l’abbraccio”. I nostri compagni, impegnandosi,
hanno scattato parecchie foto, le quali verranno
mostrate l’8 giugno nella palestra della scuola di
Calcinate.
A CURA DI GREWAL E BALA 1^C E 1^B
Il progetto Kangourou è un concorso inter-
nazionale che serve a promuovere la passio-
ne per la Matematica. Il progetto consiste
in un gioco che si ripete annualmente in cui
concorrono diverse scuole internazionali e
nazionali. Alcuni pensano che lo scopo sia
confrontare i diversi livelli tra le varie na-
zioni, invece l’intento principale è quello di
avvicinare i giovani alla matematica. Nel
2015 i paesi che vi hanno preso parte erano
55, con più di 7.000.000 di partecipanti.
Tutto il nostro istituto comprensivo è stato
coinvolto, con i plessi di Calcinate, Mornico,
Cavernago e Palosco. La partecipazione era
libera, ma la quota era di €4,50. La finale
del torneo si sarebbe svolta a Mirabilandia.
Ecco le emozioni e sensazioni che ha prova-
to la vincitrice del nostro istituto compren-
sivo del plesso di Calcinate, Emma Mancori
di 1^B. Le abbiamo chiesto cosa l’avesse
spinta a partecipare, che emozioni ha prova-
to durante lo svolgimento e dopo, quando ha
scoperto di essere stata la migliore
dell’Istituto. Queste sono state le sue ri-
sposte. La motivazione a partecipare è sta-
ta soprattutto che le sue amiche vi prende-
vano parte, ma l’ha fatto anche per testare
KANGOUROU
Pagina 4 Aldo Moro EXPRESS
LABORATORIO DI INGLESE
Nel laboratorio di inglese negli ultimi due mesi
abbiamo realizzato dei video e le foto di Hallowe-
en, Carnevale e Natale; prima di girare i video
guardiamo l’argomento, poi il prof. ci dà un foglio
e dobbiamo tradurlo in inglese, quindi studiare le
nostre battute e infine incominciare a girare i
video in diversi spazi della scuola. Alla fine, il
professore ci mostra il risultato. Alcune volte il
prof. ci dà i cioccolatini perché siamo stati bravi
a realizzare il video, ma quando non facciamo
bene il nostro lavoro ci fa fare anche le verifi-
che. Il laboratorio è un ripasso di quello che fac-
ciamo in classe con la professoressa di inglese.
A CURA DI KUMAR 1^C
PROGETTI SCUOLA
PROGETTO ACCOGLIENZA
TORNEO DI LETTURA
Il terzo gioco si chiamava “trova l’inizio” e il
nostro capo squadra doveva scegliere 8
ragazzi che correvano veloci, la prof doveva
leggere l’inizio dei libri e chi sapeva ricono-
scere il libro doveva dirlo al corridore il
quale doveva prendere la bandierina che
aveva la prof e rispondere. L’ultimo gioco si
chiamava “ tutti in scena”: dovevamo recita-
re una scenetta tratta da uno dei libri e
l’altra squadra doveva indovinare. Il gioco
che mi è piaciuto di più è stato il crucipuz-
zle perché serviva l’aiuto di tutti e ognuno
doveva trovare una parola. Per me sono
stati tutti bravi e solo per poco ha vinto la
classe 1C. Questo torneo di lettura mi è
piaciuto tanto e non vedo l’ora di ripeterlo
in seconda media.
A CURA DI KUMAR 1^C
Il giorno 4 aprile ci siamo riuniti in palestra
per la seconda manche del torneo di lettu-
ra. All’inizio la nostra prof. ha distribuito
ad ogni squadra delle istruzioni. Il primo
gioco consisteva nella lettura di una frase
tratta da uno dei libri: chi sapeva di che
libro si trattava doveva dirlo al capo squa-
dra e se lo avevamo indovinato in cambio ci
davano un indizio con cui poter comporre
l’identità del libro. Il secondo gioco era un
crucipuzzle con 32 parole tratte dai libri
che avevamo letto e una chiave da trovare.
le proprie capa-
cità. Non pen-
sava di vincere,
perché le per-
sone che partecipavano erano tante, ed
anche più brave, quindi la vittoria è giunta
pressoché inaspettata. L’emozione principa-
le durante lo svolgimento è stata l’ansia, per
paura di non finire in tempo. In seguito,
quando ha capito di essere arrivata prima,
ha provato una grande soddisfazione.
A CURA DI HOTU 1^C
ALDO MORO EXPRESS
UN GESTO PICCOLO… MA UNICO!!!
Anno 1. Numero 3. a cura della classe 1^B e 1^C. Pagina 5
Quest'anno il Dirigente Scolastico ha pro-
posto a noi, alunni della classe 2^ C, il com-
pito di organizzare la seconda edizione della
Colletta alimentare che si è svolta dal 26 al
30 aprile. In tutto questo avvincente per-
corso ci ha accompagnati la prof.ssa Ciglio-
ne. Il nostro compagno Borali Iago ha chie-
sto di essere nominato responsabile dell'ini-
ziativa e, dopo aver chiesto alla classe chi
volesse partecipare, abbiamo costituito lo
Staff operativo. Il Progetto è partito dall'i-
deazione dei volantini per la pubblicizzazio-
ne della nostra iniziativa. Iago, con l'aiuto
del nostro compagno Dragos, li ha ideati e
stampati in numerose copie, anche per la
Scuola Primaria che ci ha supportato nella
raccolta presso la sede delle elementari.
Altro passaggio è stato l'acquisto di 11 ma-
gliette nere che, con l'aiuto della prof.ssa
Mostosi, abbiamo personalizzato decorando-
le con la scritta verde STAFF sul retro. Ci
siamo poi divisi in gruppi da 2 e abbiamo
Così, dal 2 al 6 maggio la Scuola Primaria ha
dato vita alla Colletta alimentare presso le
elementari che hanno raccolto perfino più di
noi! A loro vanno i nostri primi ringraziamenti!
Ringraziamo anche tutti i professori che han-
no messo a nostra disposizione il loro tempo e
la loro pazienza, soprattutto per tutte le volte
che ci hanno autorizzati ad uscire dalla classe
durante le loro ore di lezione.
Ma, su tutti, il nostro ringraziamento va al
Dirigente Scolastico Alessandro Mazzaferro,
per averci dato l’opportunità di vivere in prima
persona questa fantastica ed entusiasmante
esperienza di vita, un piccolo gesto… Ma unico!
E, seppur minuscolo, capace di cambiare un
pezzo di mondo!!!
Lo Staff della Colletta Alimentare
esposto alle altre classi dell'Istituto il
nostro progetto, distribuendo i volantini
e chiedendo a tutti di contribuire gene-
rosamente. La Dirigenza ha messo a
nostra disposizione una classe da utiliz-
zare come magazzino per il deposito del
cibo raccolto. Per tutta la settimana, gli
alunni della scuola hanno potuto deposi-
tare il cibo dentro uno scatolone deco-
rato dai membri del gruppo e posto
all'ingresso della scuola. Durante l'in-
tervallo alcuni dello staff avevano il
compito di prendere lo scatolone e por-
tarlo in magazzino per lo smistamento
dei viveri. Al termine della settimana di
raccolta, abbiamo invitato le classi quar-
te della Scuola Primaria a farsi nostri
portavoce presso le elementari. Abbia-
mo mostrato loro il nostro progetto
tramite un PPT invitando i volontari del
gruppo parrocchiale a cui destineremo la
raccolta.
PROGETTI SCUOLA
ALDO MORO EXPRESS
Il 5 maggio ci siamo recati in gita a Tren-
to. A dire il vero è stata una gita davvero
emozionante, bella, interessante e diver-
tente! Inizialmente abbiamo visitato il
castello del Buonconsiglio. Immortalato
nel 1494 in un celebre acquerello di Al-
brecht Dürer, esso fu fondato come pre-
sidio imperiale nella prima metà del 13
secolo lungo le mura urbane in posizione
dominante rispetto alle città. Fin dal
1255 divenne la sede dei principi vescovi
di Trento che lo trasformarono nel corso
dei secoli in una residenza. Esso è diviso
in tre parti: Castel Vecchio, Magno Palaz-
zo e Giunta Albertina. Noi abbiamo visita-
to le tre sezioni, ma sfortunatamente non
abbiamo potuto vedere la Torre
dell’Aquila. La visita è durata fino alle
11.30, dopo di che ci siamo recati al Duo-
mo: sembrava di essere nella cattedrale
di San Pietro, il prete ha perfino voluto
farci prendere parte alla preghiera del
mezzogiorno. Dopo la pausa pranzo siamo
andati a visitare il Muse (il museo della
scienza naturale di Trento), dove siamo
stati divisi in due gruppi: il primo ha se-
guito la guida ai piani superiori, che ha
spiegato i vari stadi dell’evoluzione uma-
na, ha illustrato alcune delle principali
nuove conquiste tecnologiche (come la
stampante 3D) e spiegato i principali
problemi ambientali. Il secondo gruppo,
invece, è rimasto nella “palestra della
scienza”, dove ha eseguito alcuni esperi-
menti. Quello che è piaciuto di più in ge-
nerale è stato l’esperimento della cannuc-
cia: esso consisteva nell’ infilare una can-
nuccia in un bastoncino di metallo e mor-
derlo, in modo che tappandosi le orecchie
si sentiva della musica classica! Da parte
di noi ragazzi, vorremmo dire che è stata
una gita indimenticabile perché siamo
stati insieme, ci siamo divertiti e abbiamo
fatto nuove scoperte.
A CURA DI PEZZOTTA 1^B
Pagina 6 Aldo Moro EXPRESS
GITE SCOLASTICHE
Arena e natura...
Le seconde sono andate in gita il 18 aprile 2016 a Verona.
Sono partiti alle 7.30 e sono ritornati alle 19:30. Li hanno
accompagnati le professoresse Pievani, Barcella, Giavarini,
Ciglione e la nostra adorabile stagista Beatrice. Le seconde
hanno raccontato che si sono divertite perché a Sirmione
hanno giocato in riva al lago di Garda ma soprattutto perché
sono stati insieme. Il clima era sereno e caldo, dunque hanno
pranzato sulla spiaggia a Sirmione. La parte che ci ha colpiti
di più è stata l’arena di Verona. Hanno imparato la storia
della città, anche se i castelli ed i musei erano tutti chiusi, e
dunque non hanno potuto visitarli. A CURA DI ASGHAR 1^B
Trento: che Buonconsiglio!
Toscana: una terra ricca.. di energia!
Il ritrovo davanti alla scuola era previsto per
le 5:15, ma talmente tanta era l’adrenalina che
molti sono arrivati perfino in anticipo. Il viag-
gio è durato 5 ore, durante le quali qualcuno
ha dormito (recuperando preziose ore di son-
no perse la notte per l’emozione), qualcun
altro ha ascoltato musica, molti giocavano ad
“Obbligo o verità”… Insomma, i classici passa-
tempi da viaggio in pullman! Firenze è una città
bellissima, con molta gente per le viuzze, un
sacco di turisti (specie orientali: loro sono
dappertutto…) e moltissimi ambulanti, i prefe-
riti di noi ragazzi: come resistere alla tenta-
zione di un bel paio di occhiali “fashion”??
All’arrivo i professori ci hanno lasciati liberi di
scorrazzare – purché tornassimo in tempo per
la visita guidata – così ci siamo potuti sfogare,
dopo tutte quelle ore seduti in pullman. Abbia-
mo pranzato ai giardini, poi è iniziata la visita.
La prima tappa è stata Piazza della Signoria,
poi ci siamo avviati per Ponte Vecchio e in
seguito abbiamo visitato un Palazzo bellissimo
situato su una collina (sempre inseguiti dagli
onnipresenti venditori ambulanti). Dopo siamo
andati a Santa Maria del Fiore e abbiamo
visto la famosa cupola di Brunelleschi; infine i
professori ci hanno lasciato un po’ liberi e
siamo entrati all’Hard Rock Café e alla Apple.
A questo punto il pullman ci ha portati all’hotel
e, dopo l’assegnazione delle camere, ci siamo
precipitati in stanza a fare una doccia sacro-
santa (dopo tutto quel caldo e quella strada).
Dopo cena i professori ci hanno lasciati liberi
di passare da una stanza all’altra (sarebbe
stato inutile impedircelo) fino alle 23.30 (vi
basti pensare che ad un certo punto eravamo
in 20 sdraiati su tre letti a vedere “Ciao
Darwin” e ridere come scemi!), poi sono
passati a controllare e tutti siamo andati
buoni a fare la nanna. Come potrete im-
maginare non tutti lo hanno fatto davve-
ro… Ma questa è un’altra storia! Ed è il
bello delle gite. Il giorno dopo la sveglia è
suonata alle 7 e abbiamo fatto colazione
tutti insieme per poi partire in direzione
di Larderello. Anche la visita alla centrale
geotermica è stata interessante (a parte
la micidiale puzza di zolfo). Ci hanno divisi
in due gruppi, mentre il primo visitava la
centrale l’altro visitava il “museo” e vede-
va un video esplicativo, poi ci si scambia-
va. Qualcuno l’ha trovato un po’ noioso, ma
ci siamo rifatti con il pranzo: infatti ab-
biamo mangiato una pizza strepitosa in un
luogo che ci hanno indicato le guide! Dopo
un po’ di svago, purtroppo è arrivato il
momento di partire: eravamo tutti molto
stanchi, ma le risate non sono mancate di
certo. Alla fine siamo rientrati alle 20.30
nella nostra Calcinate, pieni di bei ricordi.
Si ha ragione quando si dice che la gita di
terza media è la più bella, perché ci siamo
divertiti tantissimo e abbiamo avuto modo
di conoscerci meglio tra di noi.
A CURA DI GUSSAGO 3^C
ALDO MORO EXPRESS
Pagina 7 Aldo Moro EXPRESS
LE MERAVIGLIOSE GITE SCOLASTICHE!!!!!!
TRENTO
TRENTO
FIRENZE
VERONA
ALDO MORO EXPRESS
Questo sondaggio mi è sembrato molto
deludente perché mi aspettavo che il 90%
lo sapesse in quanto è un argomento molto
toccante. C'è a questo punto da chiedersi
quanto valori come la Resistenza siano
ancora attuali e come si potrebbe fare per
aumentare la consapevolezza di fronte a
questi temi...
A CURA DI CAPOFERRI 1^B
LA STORIA DI HOLI
Anno 1. Numero 3. a cura della classe 1^B e 1^C. Pagina 8
Holi è la festa dei colori che si celebra
il 22 marzo in India e assomiglia un po’
al Carnevale europeo: infatti, come a
Carnevale si lanciano i coriandoli, in
India per la festa di Holi si gioca con i
colori, nel senso che i partecipanti
prendono la polvere colorata (rosso,
giallo, verde, blu, viola, azzurro ecc…),
la spargono nell’aria o la buttano ad-
dosso a qualcuno e infatti per questo
tutti devono vestirsi di bianco, da un
lato perché se qualcuno vuole buttare
il colore non si può sporcare con i ve-
stiti normali, dall’altro perché alla fine
i vestiti bianchi diventano colorati.
Tanto tempo fa c’era un re che doveva
vendicare la morte di suo fratello cau-
sata dal signore Vishnu che è il dio
degli hindu. Il re aveva un figlio di
nome Prahlad che pregava il dio Vishnu:
il padre cercava sempre di convincerlo
protetto dal dio Vishnu. La morale è quella che il
bene vince sempre e invece il male perde sem-
pre.
A CURA DI KAUR E BASRA 1^B
Ecco le risposte più esilaranti che abbiamo
ricevuto: per qualcuno è la festa del giubi-
leo o, ancora meglio, la gita scolastica. Tra
gli alunni di prima media il 70% non lo sa-
peva mentre il 30% lo sapeva. In seconda
media i dati sono invertiti: il 30% non lo
sapeva e al contrario il 70% lo sapeva.
Nella classe di terza media il 30% no men-
tre il 70% sì. .
a non pregare il dio Vishnu, ma non riusciva
mai. Un giorno decise di ucciderlo e lo disse a
sua sorella Holika, zia di Prahlad.
Il piano per ucciderlo era quello di far seder
Holika e Prahlad sul fuoco, ma quando Holika si
era seduta insieme a Prahlad succede che
Holika muore ma Prahlad no, perché era
Il 25 aprile 1945 l'Italia è stata liberata
dal nazifascismo. Era l’ultimo atto di una
terribile guerra civile iniziata con l’8 set-
tembre 1943, quando il nostro Paese si tro-
vò tagliato in due e teatro di scontro tra i
tedeschi da una parte e gli angloamericani
dall’altra. In questa drammatica situazione
a lottare per la libertà restavano solo i
partigiani, combattenti che non appartengo-
no a un esercito fisso ma a un movimento di
resistenza. Senza la lotta dei Partigiani noi
non avremmo un governo libero e democrati-
co. Quando ho sentito questa storia mi è
sembrata molto interessante ed emozionan-
te perché la nostra liberazione è costata
davvero lacrime e sangue. Io, insieme ad
alcune mie compagne, ho dunque fatto un
sondaggio su quanti studenti all'interno
della nostra scuola sapevano cosa è succes-
so e perché il 25 aprile è per l'Italia festa
nazionale.
IL 25 APRILE
FESTIVITÀ
ALDO MORO EXPRESS
Le stelle che brillano
Nell’azzurro del ciel
Mi fanno pensare
Soltanto a te.
A CURA DI RANIERI 1^C
POESIE, RACCONTI, RECENSIONI.
ragazzi iscritti al club se vanno via perché
si annoiano. Le vacanze estive di Greg sono
quasi terminate, non sono andate tanto
bene, perché ha avuto alcune discussioni
con suo padre ma dopo si è risolto tutto.
“Diario di una schiappa” mi ha colpito mol-
to perché affronta le questioni di noi ado-
lescenti per esempio: essere responsabili,
affrontare le difficoltà, essere prudenti e
impegnarsi.
A CURA DI VECCHI 1^C
“INSIDE-OUT”: Il film parla di una
ragazza di nome Riley che dal Minnesota si
deve trasferire a San Francisco: la atten-
dono dunque una nuova vita, una nuova
scuola e una nuova casa.
In questo
numero vi
parlerò di
questo adole-
scente di nome
Greg Affley
che frequenta
le scuole se-
condarie che
si sente una
vera schiappa.
Sono appena
arrivate le
vacanze estive, tutti i ragazzi si divertono
molto all’aria aperta, ma Greg è un “nerd” che
si diverte a stare chiuso in casa davanti alla
televisione, a giocare ai video games; sua
madre Susan Affley vuole fargli capire che
l’estate è fatta non solo per stare davanti alla
televisione, ma anche per stare in compagnia
con la famiglia. Allora decide di andare in
vacanza con la famiglia del suo amico del cuo-
re, di nome Rowley ma non è andata come
sperava. Visto che Greg ei suoi amici non leg-
gono tanti libri, alla mamma di Greg viene in
mente un’idea stupenda: di fondare un club
per leggere i libri; ma a poco a poco tutti i
IL DIARIO DI UNA SCHIAPPA “VITA DA CANI” (di Jeff Kinney)
Pagina 9 Aldo Moro EXPRESS
LE STELLE
Ti vedo ma non ti
guardo,
ti sento ma non ti
ascolto.
Le tue dolci parole
Mi portano timore.
A CURA DI RANIERI 1^C
AFORISMI
Il silenzio non significa sempre sì.
A volte significa ‘sono stanca di spiegare
a persone a cui non importa di capire’.
Al giorno d’oggi,
le relazioni incominciano con un “mi piaci”
e finiscono con un “rimuovi dagli amici’”
la gente vede, sente, parla …
purtroppo vede male, sente poco e parla troppo.
Vado a scuola penso a te …
Vado alla lavagna penso a te …
Vado al posto e prendo tre.
Non ho tempo di odiare chi mi odia …
Sono impegnata ad amare chi mi ama …
Tanta voglia di crescere
Per poi accorgersi che rimanere bimbi
È la cosa più bella che ci sia.
A CURA DI MOUSHINE 1^C
IL TIMORE
RECENSIONI:
Riley non riesce ad accettare il cambiamen-
to e scappa. Nel frattempo, nel Quartier
Generale (ovvero il luogo della nostra mente
in cui nascono le emozioni), Gioia e Tristezza
vengono risucchiate da un tubo e finiscono
nella memoria a lungo termine. Insieme cer-
cano di ritornare al Quartier Generale anche
perché, in loro assenza, Rabbia, Disgusto e
Paura hanno preso il comando provocando una
serie di guai. Solo dopo un lungo viaggio Tri-
stezza e Gioia sono riuscite a ritornare nel
Quartiere Generale. Alla fine Gioia ha capito
che Tristezza sarebbe stata la salvezza di
Riley perché solo accettando la Tristezza
Riley inizia a compiere le scelte giuste per il
suo futuro.
Morale della storia: la Gioia è importante ma
anche la tristezza lo è! A CURA DI NDOME 1^C
Sulle verdi foglie
Ci sta il bruco con le voglie
Su un cespuglio tutto e’ in fiore
ci sono le api che fan rumore.
Da lontano nello stagno ci sono le rane,
che fanno il bagno.
Le campane suonano a festa
sento un grillo nella testa.
Nell’erba ci sono i grilli,
e i bambini che corrono arzilli.
I balconi sono in fiore,
Trasformano tutto in colore.
La primavera è arrivata
E finalmente son rinata!
A CURA DI GRITTI 1^C
E’ PRIMAVERA!
ALDO MORO EXPRESS
Ciao, mi chiamo Mamadou, ho 11 anni e mi
sono appena trasferito in Italia. Ora vi
racconterò qualcosa di me: vivevo a Kaolack,
che è una città del Senegal abbastanza
vicina a Dackar. Ogni mattina andavo a
scuola alle otto. La mia scuola si chiamava
Immaculè e le materie che facevo erano:
matematica, lingua inglese, scienze, geogra-
fia e storia. La storia era la mia materia
preferita. Dopo la scuola giocavo a calcio
con i miei amici ma prima andavo dai nonni e
mangiavo un bel piatto invitante di Khie-
budjen (mmm, che buoni). Poi andavo a casa
e facevo i compiti. Subito dopo, mangiavo
Chiere e andavo a dormire. Quando mi sono
trasferito in Italia ho sentito nostalgia di
Kaolack! Mi mancano molto i miei parenti, la
scuola, gli amici.
A CURA DI MAMADOU E NDOME 1^B E 1^C
CULTURA E CULTURE: PAESI DI ORIGINE
tici; quello che mi è piaciuto particolarmente
era lo scivolo nel quale scorreva l’acqua. Un
altro posto che abbiamo visitato è stato
“Haveli”, un museo, nel quale viene rappresen-
tata l’India antica, ad esempio le sculture dei
contadini che lavorano la terra senza macchi-
ne, le donne che si occupano della casa e figli
che aiutano il padre. Inoltre alcune stanze
erano fatte di terra: nell’antichità infatti il
mattone costava troppo e gli uomini poveri, non
avendo soldi, costruivano case fatte di terra.
Questi erano i luoghi nei quali ho viaggiato: mi
manca l’India, spero di tornarci presto.
A CURA DI BALA 1^B
Aeroporto, bagagli, aereo vi faranno ricor-
dare un bel viaggio. Quest’inverno, nono-
stante l’anno scolastico fosse in corso, sono
dovuta partire per l’India, per partecipare
ad un matrimonio. In India ci sono molte
tradizioni diverse per celebrare un matri-
monio; uno di questi è lo “Jaggo”, un rito che
consiste nel celebrare la felicità cantando e
ballando il “Giddha”. Io e mia cugina abbia-
mo ballato tantissimo. Il secondo giorno ci
siamo recati in un ristorante, nel quale ab-
biamo ballato, scattato tante foto e cele-
brato i riti. In seguito siamo andati nel
“Gurudwa-ra” (tempio indiano) nel quale il
sacerdote leggeva il libro sacro e lo sposo e
la sposa gli giravano intorno sette volte.
Successivamente, siamo tornati al ristoran-
te e abbiamo celebrato il “Jaimala”, un rito
nel quale il ragazzo deve mettere una colla-
na di fiori alla ragazza e viceversa. Da quel
momento i due sono diventati marito e mo-
glie. Dopo questo rito si balla e si celebra
l’ultimo rito, ovvero il “Doli”, nel quale la
ragazza deve lasciare la propria famiglia e
recarsi a casa del marito. Dopo due, tre
giorni mio cugino, per farci piacere, ci disse
di andare a Hardy’s World, un grande parco
giochi. Ci siamo divertiti tantissimo, in que-
sto parco abbiamo visto tanti giochi acqua-
Anno 1. Numero 3. a cura della classe 1^B e 1^C.
VIAGGIO IN SENEGAL
VIAGGIO IN INDIA
ALDO MORO EXPRESS
VIGNETTE: IL MONDO DI TOBY
Anno 1. Numero 3. a cura della classe 1^B e 1^C. Pagina 11
A CURA DI VECCHI 1^C
ALDO MORO EXPRESS
ENIGMISTICA
Anno 1. Numero 3. a cura della classe 1^B e 1^C. Pagina 12
Definizioni orizzontali
1.La capitale dell’Italia. 3.Lo si dà al cane. 7.Gara in centro.
8.Li usano le tessitrici. 9.Parente brutto della rana 12. Un
po’ di energia. 13.Vi si mette la mano quando c’è freddo.
16.Si muovono mangiando. 18.Si presentano al Festival di
Sanremo. 19.Meravigliato, stupito. 21.Religioso. 22.Vocali
nel patto. 23.Mezza esca.
Definizioni verticali
1.Introvabili. 2.Metallo prezioso per fare catenine. 3.Vocali
della notte. 4.Non la conosce l’amico fidato. 5.Prima di Ni-
cola sul calendario. 6.Noia in centro. 8.La regione con Fi-
renze. 10.Lo è chi ha lavorato tanto. 11.Precede a tavola la
carne. 14.Dieci per dieci. 15.Fine della trasmissione. 16. Si
lavano a vicenda. 17. Bisticcio. 18.Lo emette il passerotto.
20.Mezzo osso.
1 2 3 4 5 6
7 8
9 10 11 12
13 14 15
16 17
18
19 20
21 22 23
C O M P I T I I I R O R R E I
B A M B I N I R B I L I A B S
A U M A N I T A E E B U D I S
C A E U R S N L T T E N I D A
I C L A E N A O C D T I C E L
T A E A D V N C I E M O I L C
T L M T A N G S G P E N R L O
A A E G U H E I E I M I L E M
D M N U Q R S G S S O A O G P
I A T E P E N N A O R V C A A
D I A R I O I I M D I I A P G
C O R R I D O I I I A V L N N
I D E E E I D E S E R C I Z I
AGENDA EPISODI NOTE
ALUNNI ERRORI PAGELLE
BACI ESAMI PENNA
BAMBINI ESERCIZI PRESIDE
BIDELLE GIOVANI QUADER-
NI
CALAMAIO GUERRE RADICI
CAMPIONI IDEE RETTORE
CLASSI IMPEGNO RIUNIONI
COMPAGNI INSEGNANTI SCOLARI
COMPITI LAVAGNA SEDIE
CORRIDOI LIBRI TEMI
DIARIO LOCALI TURNI
DIDATTICA MAESTRI UMANITÀ
ELEMENTARE MEMORIA
IL CRUCIVERBA
IL CRUCIPUZZLE della scuola
ALDO MORO EXPRESS
ENIGMISTICA
Anno 1. Numero 3. a cura della classe 1^B e 1^C. Pagina 13
IL CRUCIPUZZLE scientifico
A R T E R I E I
M A F O R T S N
R R T T T I I O
O O A I S T R I
F C T T V T C Z
O A O T N A A A
P L N E E B C S
E M C M R P I L
R A T U O O L U
I M R L M M A P
C E M O U P R A
A D U V R A T Z
R I S G I R I M
D A C O N E M E
I S O N M A L M
O T L R C O S B
S I O I V L I R
E N N L I E N A
P O A N E V N N
C V E R O M A E
Chiave – (5-11)Il cuore… può avere……………………………………….
AMORE-ANNI MUSCOLO
ARTERIE NORME
ATRI PERICARDIO
BATTITI PESO-PETTO
CALMA POMPARE
CAVITA’ PULSAZIONI
CENTRO RUMORE
CONICA SANGUE
FORMA SISTOLE
MEDIASTINO VALVOLE
MEMBRANE VELO-VENA
MITRALICA VOLUME
D E C R I S T O F A R O M L Q D
E U L E U N A M I K B N A Q C D
S N E Q D E I T E T R I R E A E
I V M A M O T R E G E C K L L D
R W I S L E O N A R D O I O W I
E M L B O L T T A V U L R G H V
E V I C A I E M I F A E R D N A
A R A I H C I C G W N I A X O D
I F N G S L T P R Z E E G F B M
R O O L V U U I O A G C B A X Z
S E H I E O O C I B B U B B D Z
M E A O V S F E G U A M G I F X
Q Q I N A V E I P I E T R O Z B
R A L E H C I M O S T O S I D W
O G A L L F D Y A R I W I A N B
R N P I M K F D O A E D M I G L
IL CRUCIPUZZLE dei nostri nomi ( 2^ B)
ANDREA BARCELLA BENFANTE
BUBBICO CHIARA CIGLIONE
DALILA DAVIDE DECRISTOFARO
DESIREE EMILIANO FABIO
FACOETTI FIORE GIAVARINI
GIORGIA IKRAM KEROLAIN
LEONARDO LIONEL LORENZO
MANUEL MICHELA MILVIA
MOSTOSI NICOLE NOHAILA
PIETRO PIEVANI REDUANE
SEMAA SONIA SVEVA
TENTI
ALDO MORO EXPRESS
L’orso polare è uno degli animali più a rischio d’estinzione del pianeta, insieme
all’orso bruno, al lupo, alla lince iberica e al gipeto. L’orso polare si trova in Rus-
sia, in Groenlandia e in Svalbard, è a rischio d’estinzione soprattutto per i cambiamenti
del clima. Le 19 specie di orsi polari che abitano l’artico dal Canada all’Alaska (Stati Uniti),
dalla Russia alle Svalbard (Norvegia), fino alla Groenlandia (Danimarca), sono per gran
parte del loro tempo vicino alle banchise o ai loro margini, alla ricerca di cibo per nutrirsi.
Il livello dei gas serra nell’atmosfera sta aumentando, ciò vuol dire che sta avvenendo un
surriscaldamento globale; infatti negli ultimi anni la formazione dei ghiacciai all’avvicinarsi
dell’inverno è sempre più in ritardo, per questo gli orsi polari hanno sempre meno tempo
per procurarsi cibo. Molti orsi infatti trascorrono primavera, inverno, autunno ed estate
alle banchise, dove è più semplice trovarne. Quando il ghiacciaio inizia a sciogliersi, molti
orsi restano sui frammenti di ghiaccio galleggianti, mentre altri raggiungono la terra fer-
ma, sfruttando il grasso che hanno
per sopravvivere. La fitta pelliccia
dell’orso polare è costituita da peli idrorepellenti ed essa nasconde una pelle nera,
ideale per assorbire i raggi del sole artico. L’orso polare si è adattato alla vita del
nord, dove le temperature sono rigidissime: non superano i 10° durante l’estate e
scendono anche a -30° d’inverno, per questo l’habitat preferito di questo animale è
il ghiaccio, dove trascorre la maggior parte del suo tempo, cacciando e riproducen-
dosi. I maschi adulti di orso polare possono misurare dai 200 ai 250 cm di altezza, e
possono pesare dai 400 ai 600 chilogrammi, mentre le dimensioni delle femmine
sono circa la metà. Secondo me, per non mettere più a rischio d’estinzione queste
specie di animali, bisognerebbe smettere di cacciarli e diminuire l’utilizzo dei gas
serra per evitare il surriscaldamento globale. Apprezzo molto le associazioni che
salvano gli animali in generale, come l’ ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) che ogni giorno “lotta” per salvare gli animali di ogni spe-
cie. Molti pensano che sia stupido fare un album con una raccolta di figurine solamente per salvare gli animali ma secondo altre persone, è
una cosa molto importante, perché comunque stai contribuendo a dare un aiuto al pianeta e quando sentiranno pronunciare la frase: “grazie
a voi abbiamo potuto salvare molte specie a rischio d’estinzione”, si sentiranno orgogliosi di aver aiutato questi animali.
A CURA DI MANZONI 1^C
“I NOSTRI AMICI ANIMALI”
Pagina 14 Aldo Moro EXPRESS
Il mio coniglio si chiama Pepe ed è molto
furbo e vivace. Ha un pelo di color noccio-
la, ha la cresta e le orecchiette sempre
una su e l’altra giù. Quando me l’hanno
regalato, subito gli ho preso una mini vil-
letta di legno perché a lui piace sgranoc-
chiare il legno. Lo lascio libero per la casa
perché non mi fa i suoi bisogni in giro; lui
si lascia accarezzare ma se lo prendi dal
fondo schiena si allunga e fugge via, invece
se lo prendi dalle orecchie lui si lascia
prendere in braccio. Tutte le sere dopo
cena viene sempre sotto al tavolo e inizia a
tirarmi il pigiama. I difetti di Pepe sono
che odia i fili, le sedie di legno, i nastrini e
le foglie delle piante. Una sera ero a letto
e avevo lasciato aperta la porta della mia
camera e sento le zampe, allora mi sono
alzata a vedere dove era ed era sopra
l’altro letto, quindi ho chiuso la porta e
l'ho lasciato in camera mia; però io non
avevo pensato che lui potesse granocchia-
re tutti i fili della corrente, allora dopo un
po’ sento a cadere qualcosa e vedo che lui
era sul comodino e aveva sgranocchiato
tutto il filo della lampada.
Io a Pepe voglio tanto bene, anche se lo
vedo raramente perché i miei genitori lavo-
rano fino tardi e io sono sempre da mia
nonna. Io una volta volevo portare Pepe da
mia nonna dove c’era il suo cane Laki però
non sapevo che i cani e i conigli si odiano,
allora ho sentito Pepe sbattere le zampe
anteriori come segno di pericolo e Laki
invece iniziò ad avvicinarsi a me annusando-
mi ed a saltarmi addosso, quindi ho dato il
coniglio a mia mamma che l'ha portato a
casa. Pepe è l’unico dei fratelli che ha il
pelo diverso dai gli altri. Ora mostrerò
Pepe, Laki, la sua villetta e i suoi fratelli.
A CURA DI BENTI 1^B
L’ESTINZIONE DELL’ORSO POLARE
IL MIO CONIGLIO: PEPE
ALDO MORO EXPRESS
Oggi vi parlerò del mio migliore amico, il coniglio. Questo buffo animaletto mol-
to dispettoso di colore bianco e nero e si chiama Fulmine. Ha una macchia nera
sull’ occhio destro e le zampe sono due nere e due bianche, con una coda candi-
da di colore bianco e una macchia nera al centro. Fulmine è un coniglio di razza
nana. Esistono altri tipi di conigli, ad esem-
pio il coniglio a cresta di leone che ha corna
di capricorno. Fulmine è una bestiola molto
carina: quando lo lascio andare nel giardino
salta come un matto, però poi quando lo chia-
mo si fa prendere per farsi mettere in gab-
bia. Nell’ ultima settimana fa un po’ il cattivello perché non si lascia prendere e
ti morsica ogni tanto. Il mio coniglio l’ha trovato il papà di un mio amico in un
cantiere e ha chiesto chi lo voleva, ma tutti quanti dicevano che se lo portavano
a casa se lo cucinavano con le patatine fritte, allora il papà di Luca ha chiesto a
sua moglie se per caso voleva un coniglio e lei gli ha risposto che andava bene e
l’ha portato a casa; la sera, quando il papà del mio amico è arrivato a casa, mi è
venuto a chiamare e abbiamo deciso il nome insieme e l’abbiamo chiamato Ful-
mine, poi Luca mi ha chiesto se volevo essere la padroncina di Fulmine e io gli ho
risposto che andava bene per me e allora sono diventata la sua padroncina. Il
mio coniglio mangia un sacco di cose, ad esempio il suo mangime, le carote. (ma
non troppe perché sta male), la lattuga e la mela secca.
A CURA DI MARENZI 1^C
“I NOSTRI AMICI ANIMALI”
Pagina 15 Aldo Moro EXPRESS
IL MIO TORO: E.T.
L’animale che accudisco è il toro, mi è arrivato due
anni fa, quando avevo otto anni; il mio toro ha 4 anni
e si chiama Eti perché dietro le sue orecchie aveva
inciso le lettere “ E T”. Quando mi avevano regalato
il toro, la mia prima sensazione è stata la paura, per-
ché temevo che se fosse uscito dal recinto mi avreb-
be fatto male. Poi mi è passata perché sapevo che
non mi avrebbe fatto niente. Il mio toro pesa circa
600kg, è alto 140cm circa ed è di colore nero con una
macchia sulla coda.
Gli piace mangiare
soprattutto il fieno
e la farina di grano.
Quando mi voglio
divertire vado nella
stalla del mio toro,
perché tante volte salgo sul fieno così mi rilasso e
intanto il toro mi guarda e mangia. Mio zio, che è
esperto di tori, mi ha detto che quando era piccolo i
maschi e le femmine venivano separati, invece alcuni
dicono che avere un toro porta anche fortuna.
A CURA DI VECCHI 1^C
IL MIO CONIGLIO: FULMINE
Nella razza Sheltie il mantello è lungo come nella razza peruviana, ma cresce all'indietro lascian-
do scoperto il musetto dell'animale; ha una notevole quantità di pelo, grosso e lucido, soprattutto
ai lati e sulle guance. Mantello liscio, lungo fino alle zampe, morbidissimo e color ambra con rifles-
si biondi sul dorso, due simpatici occhietti neri sempre attenti e curiosi, sempre allegro e gioche-
rellone. Ama brucare erba in piccole quantità nel prato. Io adoro, durante le lunghe giornate
d’estate, accarezzarlo in giardino e farlo divertire con i suoi giochini. Mi piace tanto prenderlo in
braccio ogni giorno per accarezzarlo e ascoltare le sue dolci fusa. Goldie si ciba esclusivamente
di frutta e verdura, i suoi ortaggi preferiti sono: lattuga, radicchio rosso, erba del prato o dei campi, basilico, prezzemolo, salvia, alloro,
carote, sedano, fragole, pera, ciliegie, arancia e mela . Goldie proviene da sant’ Omobono Imagna e l’abbiamo acquistato da un veterinario
che gestiva un allevamento di porcellini d’india nella sua fattoria. Giunti a destinazione ci trovammo di fronte a centinaia di porcellini d’india
e non sapevamo proprio come avremmo potuto fare una scelta, ma fummo attratti da un porcellino d’india diverso dagli altri sia come aspet-
to che come carattere. Chiedemmo di poterlo vedere più da vicino. Nel 2013 Goldie aveva solo quattro mesi ed io lo presi in braccio e capii
subito che era lui che cercavamo. Nel frattempo mio fratello aveva già pensato al nome: “Goldie”, che significa dorato. Esattamente come il
colore del suo mantello. Da quel momento Goldie non tornò più nella sua piccola gabbia ma fu accolto da noi, nella nostra casa dove avevamo
già organizzato la sua stanzetta e la sua gabbia personalizzata. A CURA DI MANCORI 1^ B
IL MIO PORCELLINO D’ INDIA: GOLDIE
ALDO MORO EXPRESS
LUDOLINGUISTICA
Anno 1. Numero 3. a cura della classe 1^B e 1^C. Pagina 16
TUTTI POETI CON FIBONACCI
Sapendo che la serie Fibonacci è una progressione numerica (0-1-1-2-3-5-8-13) in cui ogni numero è la somma dei due pro-
cedimenti, utilizzatela come regola matematica per comporre versi. Scrivete un componimento poetico in cui ad ogni nume-
ro corrispondono le equivalenti parole (per ogni verso).
PRIMO COMPONIMENTO
Ciao,
ciao,
come va?
bene La La.
Cosa fai oggi di bello ?
Faccio tante cose come giocare sempre al trotterello.
Anche a me piace molto giocare al trotterello perché è troppo troppo bello.
SECONDO COMPONIMENTO
Piccolo
piccolo
come LoLò
è lo stupidino
che non ha un fratellino
noi insieme giochiamo a rincorrerci come dei pazzoidi
anche se cadiamo noi insieme ci rialziamo aiutati dai nostri cari amici stramboidi.
La Filastrocca dei personaggi improbabili (realizzata con la scacchiera)
Una tigre nuotava nel laghetto
quando un gatto la raggiunse su un traghetto.
Un bambino biondo e assai carino
correva nel prato con il suo cagnolino.
In fondo all’angolo più acuto
c’era un orsetto muto.
Poi, una splendida Barbie animata
allegramente faceva una passeggiata.
Nell’erba rimase abbandonato un astuccio sporco
per fortuna lo raccolse l’amico Orco.
A CURA DI GREWAL E BALA 1^C E 1^B
ALDO MORO EXPRESS
La prima volta che sono arrivata davanti al cancello di scuola ero da sola perché cono-
scevo solo Bryan e Emma, ma loro non c’erano. Poi sono arrivati altri alunni della mia
stessa età e c’era una ragazza che era lì da sola, allora io mi sono fatta avanti e le ho
chiesto se voleva fare amicizia: lei ha accettato e ora dopo tutto siamo ancora amiche.
A metà anno scolastico con me c’è stato un problema: infatti ad alcuni compagni non
andavo bene perché dicevano che con il mio comportamento facevo litigare persone che
erano amiche già dall’infanzia, però da quei pochi alunni che si lamentavano alla fine mi
hanno dato addosso tutti. I miei compagni hanno dunque pensato di prepararmi una
“lettera di cambiamento entro 3 settimane,” che conteneva le seguenti indicazioni:
-non litigare più con gli altri
-non parlare alle spalle di altri
-rispettare gli altri
Io in quel momento se avessi avuto una pala mi sarei scavata una fossa e sarei sprofondata sottoterra. Dopo una settimana ho cercato
di cambiare un po’ ma non so se dal punto di vista dei miei compagni ero cambiata abbastanza. Dopo tre settimane ho fatto un passo
avanti e ho iniziato a scusarmi con loro. Ora vado d’accordo con quasi tutti: un po’ mi hanno fatto soffrire, ma mi rendo conto che senza
il loro aiuto non ce l’ avrei fatta.
A CURA DI BENTI E RAPIS 1^B
ADOLESCENTI ALLO “SBARAGLIO”
Pagina 17 Aldo Moro EXPRESS
LE DINAMICHE DI CLASSE
COSA DICONO LE RAGAZZE... Noi ragazze spesso veniamo paragonate a delle Barbie che sorri-
dono sempre, simpatiche, dolci, tenere e carine (fisicamente), ma
vi possiamo assicurare che dopo aver letto questo articolo cambie-
rete opinione. Di sicuro siamo molto complicate, quando qualcuno ci
chiede qualcosa e rispondiamo di “sì”, spesso significa “no” e vice-
versa. Siamo molto competitive, la maggior
parte delle volte si litiga perché magari
una va in giro a far vedere che ha il voto
più alto, o che piace al ragazzo più bello
della classe, insomma alla fine ce ne dicia-
mo di ogni e ci può essere la litigata che
dura un giorno e quella che dura un mese.
Le liti tra ragazze nella nostra classe si
verificano spesso in palestra durante le
partite di palla prigioniera, ad esempio
quando si dice: ”io non prendo te, tu non prendi me”, poi non si
rispetta il patto e si litiga per delle cavolate. Solitamente, quando
una ragazza di maggiore età passa davanti ad una più piccola, si
sente superiore. Spesso all’interno della
classe si creano dei piccoli gruppi formati
da ragazze solidali e che difendono i com-
pagni più fragili, mentre altri gruppi sono
formati da ragazze che si sentono superio-
ri e fanno le prepotenti peggio dei maschi!
Speriamo che ora abbiate capito che le
ragazze spesso non sono come dimostrano
di essere.
A CURA DI BALA E MANZONI 1^B E 1^C
COSA DICONO I RAGAZZI... In tutte le classi ci sono persone che vanno d’accordo ed altre invece
che non si sopportano; alcune addirittura erano amiche fin dalle ele-
mentari per poi scoprirsi acerrime nemiche alle medie. Ma come av-
viene tutto ciò? A volte queste dinamiche si creano a causa di amici,
altre volte invece a causa del maggior peso che i voti sembrano assu-
mere alle medie. Spesso, questi nodi vengo-
no al pettine durante l’ora di ginnastica,
quando si gioca a palla prigioniera, forse
perché tutti pensano che il nostro profes-
sore sia più tollerante. Un elemento della
nostra classe, ma non solo lui, ha il vizio di
prendere in giro, provocare o proporre
sfide che non riesce a vincere. Molti di noi,
dicono sempre di non dargli ascolto, ma
secondo la mia opinione è praticamente
impossibile, perché se si ignora continua con offese ben più gravi.
Indovinate un po’ dove succedono queste cose? Esatto, nello spoglia-
toio della palestra, solitamente in quello maschile. Durante l’ultima
gita, però, io e lui abbiamo discusso questo
fatto, e siamo giunti ad un chiarimento. La
mia questione è risolta, mentre i miei amici
devono ancora fare pace con lui. Tra maschi e
femmine è questa la differenza: noi le cose le
risolviamo in qualche modo, magari a botte o a
insulti, ma alla fine trovando una soluzione. Le
femmine invece si trascinano la lite anche per
diversi mesi, perché non sono capaci di dirsi
le cose in faccia!
A CURA DI HOTU 1^C
ALDO MORO EXPRESS
Si trova scritto in molti articoli (ed è un opi-
nione comune) che il telefonino peggiora la
vista, l’udito oppure che ti può causare gravi
dipendenze e a volte ti serve per colmare
paure o insicurezze. Alcune di queste cose
sono vere per metà mentre altre sono del
tutto false. Per esempio non è vero che i tele-
foni hanno un impatto negativo sui ragazzi,
anzi, riesci a fare nuove conoscenze tramite i
social o a rafforzare amicizie sia a distanza
che in vicinanza; inoltre la tecnologia degli
smartphone può essere funzionale ad un uti-
lizzo didattico, come avviene ad esempio al
Liceo Scientifico Lussana, dove sono utilizzati
i tablet al posto dei libri. Certi ragazzi, però,
fanno un uso eccessivo del telefono e questo
fa temere che essi diventino un elemento di
distrazione: a questo si può ovviare fissando
alcune semplici regole, come impostare una
fascia oraria di utilizzo oppure limitarlo
all’uso scolastico. La cosa che non riesco a
capire è perché si facciano tante storie que-
sti smartphone: in fondo il mondo si è
sempre evoluto. Pensiamo per esempio
all’invenzione della stampa e questo ciclo
si ripeterà per sempre perché il progres-
so è nell’ordine delle cose. Forse il pro-
blema è che sono gli adulti ad avere paura
delle nuove tecnologie, perché non le
sanno usare, e d’altro canto noi che le
sappiamo usare non sappiamo spesso come
comportarci: allora forse dovremmo colla-
borare, noi mettendoci le competenze da
SMARTPHONE A SCUOLA: SÌ O NO?
Pagina 18 Aldo Moro EXPRESS
Tra gli adolescenti, i soggetti più compulsi-
vi si sono dimostrate le ragazze che si
lasciano coinvolgere dai messaggi delle
chat e l’ansia di controllarli danneggia il
loro rendimento scolastico. Uno studio,
però ha dimostrato che allontanarsi per
una settimana, o più, dal proprio smartpho-
ne, porterebbe, chi ne fa uso, a non sentir-
ne più la mancanza in quanto si sforzereb-
be di trovare delle soluzioni alternative per
affrontare la giornata. Sicuramente emer-
gerebbero alternative anche più produtti-
ve, perché alla fine non siamo noi a essere
dipendenti dai telefoni, ma è esattamente
il contrario!
Telefoni a scuola… Per quanto
riguarda l’uso dei telefoni a scuola, ogni
istituto ha delle proprie regole, infatti per
esempio il nostro regolamento scolastico
cita che: “E’ fatto divieto di introdurre
telefoni cellulari nell’Istituto Scolastico,
se non previa specifica richiesta della fa-
miglia. In questi casi, gli alunni dovranno
consegnare il proprio telefono, al momento
LE RAGIONI DEL SÌ
LE RAGIONI DEL NO [Continua da pag 1]
dell’ingresso a scuola, ai Collaboratori
Scolastici, i quali depositeranno gli stessi
nella cassaforte della scuola per la neces-
saria custodia. I telefoni saranno ripresi
in consegna dagli alunni al momento
dell’uscita.” Io penso che la regola del
nostro Istituto sia giusta, perché il tele-
fono a scuola sarebbe solo una fonte di
distrazione continua… Se ne può benissimo
fare a meno!!!
Demenza digitale…
La tecnologia è sinonimo di futuro e sem-
pre più spesso sentiamo parlare di born
digital, ossia “nativi digitali”, riferendosi
alla generazione attuale che, con queste
tecnologie, ha a che fare fin dalla nascita
e spesso le padroneggia molto meglio degli
adulti di riferimento. In America si è arri-
vati progressivamente all’abbandono del
corsivo, considerata una scrittura antiqua-
ta e scomoda: lento da scrivere e difficile
da capire, infatti nelle scuole libri e qua-
derni iniziano a cedere il passo a dispositi-
vi elettronici. Perciò l’uso sempre più mas-
siccio di tablet, smartphone e computer
sia a scuola che a casa, inizia a far cresce-
re preoccupazioni di “demenza digitale” e
gravi danni neurologici nei bambini. Molti
studi infatti affermano che la tecnologia
può avere effetto negativo sull’istruzione
e che la scrittura a mano migliora
l’attenzione e la capacità di lettura e po-
tenzia l’apprendimento.
A CURA DI MANCORI 1^B
nativi digitali, loro l’esperienza e il senso
di responsabilità che spesso a noi manca.
A CURA DI RANIERI 1^ C
LIBERI DAI
CELLULARI ! ! ! !
ALDO MORO EXPRESS
La Calcinatese è scarsa: ma questa non è una novità… Sabato scorso ci
siamo ritrovati al campo di Calcinate all’ una e 45 e siamo partiti alle 2.
Giunti al campo di Albano abbiamo atteso la squadra avversaria. Abbia-
mo fatto l’allenamento a piacere. Iniziata la partita abbiamo incomincia-
to noi a tirare la palla, ma ce la rubavano sempre e la tiravano in porta.
Alla fine abbiamo fatto solo un gol mentre loro ne hanno segnati ben 9!!
La colpa però non è del tutto del portiere (cioè mia) perché la difesa
era tutta spostata in avanti e quelli di Albano erano veloci come un
Freccia Rossa. Alla fine riuscivano a centrare sempre l’incrocio dei pali.
Io ci provavo, ma senza difesa non ho avuto scampo! Speriamo vada
meglio la prossima volta!!
A CURA DI BASSANI 1^B
La Champions League
è un torneo di calcio
che si svolge tutti gli
anni in tutta l’Europa.
La coppa della Cham-
p ions è fatta
d’argento. Dopo la
finale sul trofeo viene
inciso il nome della
squadra vincitrice. La
Champions 2015 è
stata vinta dalla FC
BARCELLONA, contro
la JUVENTUS per 3-1. Quest’anno sono state qualificate le squadre:
ATLETICO MADRID, REAL MADRID, MANCHESTER CITY, BAYER
MONACO per quarti di finali. Il BARCELLONA è stato squalificato
dall’ATLETICO MADRID, perché L’ATLETICO MADRID aveva capito la
strategia del BARCA, dopo la sconfitta dei quarti di finali della Cham-
pions League la FC BARCELLONA ha cambiato la strategia e per questo
è riuscita a vincere 8-0 contro il DEPORTIVO, 6-0 contro il VILLERE-
AL,2-0 contro BETIS e 5-0 contro ESPANYOL e 3-0 contro GRANA-
DA. Il pallone della Champions League viene cambiato ogni anno. La fina-
le della Champions League che si è svolta il 28 MAGGIO allo stadio SAN
SIRO è stata trasmessa da tutti i canali di sport. È stata una specie di
derby: infatti si sono scontrate l’ATLETICO MADRID con il REAL MA-
DRID: alla fine ha vinto il REAL ai rigori con uno strepitoso gol di Cri-
stiano Ronaldo. Quest’anno sono stati loro a sollevare la celebre “Coppa
dalle grandi orecchie”.
A CURA DI MANJOT 1^B
SPORT: IL CALCIO
Anno 1. Numero 3. a cura della classe 1^B e 1^C. Pagina 19
LA CALCINATESE “EL PIBE DE ORO” MARADONA
Diego Armando Maradona è un ex calciatore argentino, nato
a Lanùs il 30 ottobre 1960 nella periferia di Buenos Aiers.
Fin da bambino ha sempre amato e giocato a calcio, come
tutti gli altri bambini della periferia. Gran parte della sua
giornata, la trascorreva giocando a pallone. E grazie ai piccoli
spazi in cui era costretto a giocare, tra macchine, passanti e
trasporti, egli imparò a manovrare la palla in modo magistra-
le. Era già un mito per i suoi amici e così iniziarono a chiamar-
lo “el pibe de oro” (il ragazzo d’oro). Verrà chiamato così
anche quando diventerà una celebrità. Ben presto passa a
praticare il calcio a livello professionistico: all’inizio, entra a
far parte dei “Argentinos Juniors” poi nei “Boca Juniors”.
Grazie alle sue capacità, già a 16 anni è stato scelto per en-
trare nella nazionale Argentina. Da allora prende il volo la sua
carriera, che tuttavia non è stata tutta rosa e fiori: insieme
alla fama e alla ricchezza, sono arrivate le tentazioni, per le
donne, la “vida loca” e soprattutto la droga: infatti è risulta-
to 2 volte positivo a un test antidoping, ma a fregarlo è so-
prattutto lei, la “polvere degli dei”. La cocaina... E da quel
momento è solo una lunga, rapida discesa, costellata di scan-
dali. Sempre a causa degli eccessi, l’ex “pibe de oro” arriva a
pesare 127 chili e deve ricorrere ad un bypass gastrico per
rientrare in forma. Nel 2014 Maradona sostiene Fidel Castro
nella sua battaglia politica (l’aveva conosciuto all’inizio del suo
tentativo di riabilitazione dalle droghe, trascorso per
l’appunto a Cuba), ma già in precedenza aveva spreso ammira-
zione per il presidente venezuelano Hugo Chavez e per Erne-
sto “Che” Guevara. Resta un personaggio controverso e per
molti versi affascinante: episodi particolarmente “gustosi”
della sua vicenda sono il famoso “gol di mano” contro
l’Inghilterra nei mondiali del Messico nel 1986 (Maradona
disse che era stata la “mano de Dios” a segnare, per via della
contesa tra l’Argentina e l’Inghilterra per il possesso delle
isole Falkland), o, nella stessa partita, lo “slalom” pazzesco
che nemmeno il cronista sportivo Viktor Hugo Morales era
riuscito a rendicontare per quanto era stato rapido (60 me-
tri in 10 secondi, saltando 5 avversari!), se non con un “ta-ta-
ta-ta-ta-ta... Goooooool... “.
A CURA DI DIALLO E REDA 1^C
A CHI PIACE LA CHAMPIONS?