Download - 9. Villa Aldini Bologna LGBT Friendly
Bologna è conosciuta anche per essere luogo con una lunga tradizione di apertura alle diversità e all’accoglienza delle minoranze. Già a partire dagli anni ‘70 in città furono aperti luoghi ritrovo e di divertimento in cui potesse ritrovarsi la comunità LGBT.
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Villa Aldini
9. Villa Aldini - Via dell’Osservanza, 35Fu edificata tra il 1811 e il 1816 su un preesistente complesso benedettino per volontà del conte Antonio Aldini, che intendeva in tal modo ricordare l’escursione che Napoleone Bonaparte (di cui era ministro e plenipotenziario) aveva compiuto in quei luoghi nel giugno del 1805. L’edificio è organizzato su di una pianta ad “U” e concepito come un tempio sull’Acropoli, contraddistinto da un avancorpo retto da otto colonne ioniche ed accessibile mediante
scalinate laterali simmetriche. Nella costruzione venne inglobata la Rotonda della Madonna del Monte (sec. XII), di cui sono tutt’ora visibili alcuni brani di affreschi duecenteschi. Qui Pier Paolo Pasolini ambientò le riprese esterne del suo ultimo film Salò o Le 120 giornate di Sodoma. Ispirandosi, seppure solo parzialmente, all’opera del marchese De Sade, Pasolini compie un viaggio estremo all’interno della parte più buia dell’animo umano. Il film creò non pochi scandali poiché per l’epoca conteneva forti immagini, alcune anche di omoerotismo.
8. Porta SaragozzaPorta Saragozza è il luogo per eccellenza simbolo della lunga presenza sul territorio bolognese della comunità LGBT. Non senza polemiche venne concesso nel 1982 dalla giunta comunale guidata dal sindaco Zangheri ad uno dei primi collettivi LGBT della città, il Circolo di cultura omosessuale 28 giugno, e rimase sede della più grande associazione per i diritti gay, delle lesbiche e
dei transgender fino al 2002. Ora l’edificio ospita il museo dedicato alla B.V. di San Luca. A poca distanza dalla porta si trovano i Giardini di Villa Cassarini. Bologna è stata la prima città in Italia a creare un simbolo pubblico di Memoria della persecuzione nazifascista nei confronti di gay, lesbiche e trans, cruenta e per tanti anni taciuta. Qui si trova il monumento, il primo comparso su territorio italiano e uno dei tre ufficiali esistenti in Europa, costituito da una lapide, un triangolo di marmo rosa rovesciato, a ricordare quello che gli omosessuali erano costretti a portare appuntato sulla casacca nei campi di sterminio. Il progetto è dell’architetto Corrado Levi. Ogni anno, il 27 gennaio e il 25 aprile, ospita una cerimonia di commemorazione.
Lapide pressoGiardini Cassarini
Locali suggeriti1 Cassero (via Don Minzoni, 18)2 Bar’t (via Polese, 47/a)3 Les Rois du Monde (via del Pratello, 29)4 Red Club (via del Tipografo, 2)5 Stile Libero (via Lame, 108/A)6 Steamstation Pub (via Riva di Reno, 37)
In collaborazione con Arcigay “Il Cassero” di Bologna. Testi di Jonathan Mastellari. Per ulteriori informazioni: www.cassero.it
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Bologna LGBT Friendly
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Sede Piazza Maggiore 1/e
Sede Aeroporto “G. Marconi”via Triumvirato 84
Libreria Igor
Pier Paolo Pasolini - foto Roberto Villa
Cassero LGBT Center
7. Giardini StefanoCasagrandeVia Calori/Via Graziano/Viale Silvani Un giardino, situato tra le mura medievali e inaugurato nel 2012, dedicato ad uno dei più noti artisti ed attivisti del movimento gay bolognese, Stefano Casagrande, tra i fondatori del Cassero e ispiratore nel 1994 della manifestazione The Italian Miss Alternative per raccogliere fondi da destinare alle associazioni impegnate nella lotta all’Aids. E proprio a causa dell’Aids Casagrande è morto prematuramente nel 2000 a soli 39 anni.
1. Palazzo D’AccursioPiazza MaggiorePalazzo D’Accursio, sede del Comune di Bologna e dei suoi organi istituzionali. Marcella Di Folco fu eletta Consigliere comunale di Bologna nel 1995, prima trans al mondo a ricoprire una carica pubblica. Negli anni settanta, periodo della sua attività cinematografica, fu una delle protagoniste del cinema di Federico Fellini; ha lavorato tra gli altri anche con Rossellini, Risi e Sordi. Nel 1988 diventa Presidente del Movimento Identità Transessuale (MIT) e nel 1997 vicepresidente dell’Osservatorio Nazionale sull’Identità di Genere. Sua l’idea di creare un consultorio per le persone transessuali, il primo al mondo, autogestito.
4. Zona universitariaVia ZamboniNegli anni si sono susseguite varie forme di attivismo con giovani protagonisti di collettivi femministi, lesbici, omosessuali, trans, queer spesso legati a facoltà o ambienti universitari. Al civico 1 di via Zamboni, si trova quello che può essere definito un luogo storico di ritrovo e di divertimento della comunità LGBTQI, il Club Kinky (www.kinkiclub.com). Negli anni ‘70 è stato uno dei primi locali della città ad accogliere senza pregiudizio la comunità LGBTQI, in un periodo storico in cui in Italia poche città avevano bar o club apertamente gay-friendly. Ancora oggi il locale é uno dei più aperti ed accoglienti verso la comunità omosessuale e transessuale della città.
5. Sede Movimento Identità Transessuale
Via Polese, 22 Il MIT, fondato nel 1982, è una ONLUS che difende e sostiene i diritti delle persone transessuali, travestiti e transgender. Il movimento è impegnato a livello nazionale ed europeo nella lotta contro le discriminazioni legate all’identità di genere, fornisce servizi specifici e promuove importanti attività culturali. Sempre in via Polese aveva sede il Paquito, storico cruising bar della città, uno dei primi apparsi sul territorio nazionale. Oggi al suo posto c’è un locale analogo, il Bar’t Club. www.mit-italia.it
6. La SalaraVia Don Minzoni, 18Questo edificio, antico magazzino del sale, è posto all’interno della Manifattura delle Arti, crocevia con Cineteca di Bologna, Dipartimenti di Musica e Spettacolo e di Scienze della Comunicazione dell’Università di Bologna, MAMbo. Alla Salara ha sede il Cassero LGBT Center, la più longeva associazione LGBT italiana oltre che presidio bolognese dell’Arci Gay, e numerose altre associazioni LGBT. All’interno il centro di documentazione arcigay Cassero è la più importante biblioteca LGBT italiana e una delle maggiori d’Europa, nata nel 1983 per promuovere, conservare e proporre al pubblico strumenti di elaborazione critica sulle tematiche della sessualità, dell’identità di genere e dell’esclusione sociale. Qui si trova una vasta raccolta di materiali sulla storia del Cassero (prima associazione omosessuale italiana ad ottenere nel 1982 una sede di proprietà di un’amministrazione comunale).www.cassero.it
2. Libreria Igorc/o Senape Vivaio Urbano, Via Santa Croce 10/ABCE’ l’unica libreria di Bologna totalmente dedicata alla cultura LGBTQ e prende il nome dal simpatico cagnolino dei due proprietari che vi accoglie all’entrata. Ospita molto spesso presentazioni di libri ed incontri di approfondimento sulle tematiche LGBTQI. Su richiesta procura libri da tutto il mondo perché nata come commissionaria di editoria straniera nel 1975. www.facebook.com/igor.libreria
3. Casa natale di Pier Paolo PasoliniVia Borgonuovo, 4A Bologna in questa strada, nasce nel 1922 Pier Paolo Pasolini, regista e intellettuale italiano, simbolo della riscoperta e dello sviluppo dell’identità della comunità omosessuale italiana. Qui trascorre gli anni della sua formazione scolastica (frequentò il Liceo Galvani),
dell’Università (laurea in Lettere) e delle sue prime poesie. Nel 1955 fonda e dirige, assieme a Francesco Leonetti e Roberto Roversi, la rivista Officina. Nella Biblioteca Renzi della Fondazione Cineteca di Bologna ha sede il Centro Studi-Archivio Pier Paolo Pasolini che conserva tra l’altro documenti dell’artista, riviste, monografie e saggi di studiosi sull’opera di Pasolini, più di 1000 audiovisivi con i suoi film, fotografie e nastroteca di interventi vari di Pasolini.