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Lezione: “Destination Management”
a.a. 2009/10
Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Facoltà di Lettere e Filosofia
Prof.ssa Claudia M. Golinelli
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Le reali unità concorrenziali in ambito turistico sono le destinazioni (cfr. Pechlaner/Weiermair, 1999, 2000).
Sono spazi geografici, in cui l‘ospite trova tutte quelle prestazioni che ritiene necessarie per il suo soggiorno. Questi spazi geografici cambiano a seconda del segmento degli ospiti.
Più è lontano il luogo di residenza dell‘ospite e più è ampia la destinazione; Più specifico è l‘interesse dell‘ospite potenziale e più ristretta è la
destinazione. Ciò comporta una sovrapposizione delle destinazioni e del marketing delle
diverse destinazione.
Destinazione turistica nell’ottica della domanda
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Significa determinazione dei servizi turistici e delle organizzazioni che se ne occupano in base alle richieste dell’ospite (potenziale).
Destination Management e marketing
Fonte: Pechlaner, 2000
Quest’ultimo percepisce sempre meno i confini politici di un territorio e richiede un pacchetto di servizi in base al tipo di vacanza e situazione, oltrepassando i confini delle organizzazioni turistiche locali e regionali. Da un lato questa situazione richiede un rapporto più flessibile fra i diversi livelli delle organizzazioni turistiche (locale vs comprensoriale vs regionale vs nazionale), dall’altro lato una regolamentazione chiara dei rapporti a seconda dei compiti da svolgere e delle problematiche da risolvere.
La creazione di organizzazioni volte ad un management della destinazione (DMO) diventa il principio base per una gestione vincente dei territori a vocazione turistica
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Catena e del valore
Fonte: Porter, 1993
Logistica in entrata
Logistica in uscita
Marketing e vendite
Assistenza ai clienti e servizi
Approvvigionamenti
Gestione Risorse Umane
Ricerca e Sviluppo
Infrastrutture
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Catene del valoredelle
agenzie viaggi
Catene d. valoredelle organizzazioni
turistiche
Catene d. valoredelle impresedi trasporto
Catene d. valoredi varie imprese
Catene d. valoredelle impresedi trasporto
Catene d. valoredelle strutturealberghiere-
Catene d. valoredelle impresedi trasporto
Catene d. valoredei Tour operator
Sistema del valoredi una destinazione
Sistema del valore per l’industria del turismo
Fonte: Porter, 1993; Pechlaner, 2000
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Informazioni
Prenotazione
Viaggio/Trasporti
Accoglienza
Sistemazione
Informazioni
Assistenza
Intrattenimento
Sport eattività
Vitto
Pagamento/
Congedo
Viaggio di ritorno
Cura del cliente dopo la vacanza
Pianificazione
Personale / Formazione
Marketing
Coordinamento e produzione dell’offerta / Controllo della qualità
Incoming distribuzione
Catena dei servizi della destinazione
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PIANIFICAZIONE PRODUZIONE PROMOZIONE
E MARKETING
GESTIONE
DISTRIBUZIONE VENDITA E
COMMERCIALIZ ZAZIONE
•Progettazioneindividuazione e delle risorse•Ricerca di mercato•Studio del territorio•Creazione di piattaforma per cooperazione
•Eventi•Informazione•Servizi
•Individuazione di target group•Distribuzione•Campagna di marketing•Branding
•Formazione•Direzione•Politica di incentivi•Standard della qualità
Catena dei servizi di una destinazione
Fonte: Pechlaner, 2000
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Catena dei servizi della destinazione
informazione e
prenotazione viaggio informazione sul luogo vitto trasporto
attività e
animazione
intratte- nimento partenza assistenza-
a posteriori pernot-
tamento
soggiorno
Processi di servizi integrati
Fonte: Pechlaner, 2000
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Livelli di DMO: ripartizione dei compiti
• Compiti di MERCATO Acquisizione di nuovi
mercati/segmenti Branding Distribuzione Sviluppo di prodotti Fidelizzazione dei clienti
• Compiti di PRODOTTO Informazione Animazione Fidelizzazione dei clienti Sviluppo di prodotti
DMCP
“PRO LOCO”
Fonte: Pechlaner, 2000
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Strategie per la creazione di destinazioni (cfr.Müller, 1998)
• Strategia 1: Sviluppo ulteriore di destinazioni conosciute
A
B
C
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Strategie per la creazione di destinazioni (cfr.Müller, 1998)
• Strategia 1
– Vantaggi: esistenza di un marchio molto forte focalizzazione su poche e forti destinazioni punti di vista del mercato e del cliente
vengono totalmente rispettati concentrazione delle risorse finanziarie creazione di pochi centri-competenza possibilità di essere presenti sul mercato
internazionale
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Strategie per la creazione di destinazioni (cfr.Müller, 1998)
• Strategia 1
– Svantaggi:scarsa considerazione di regioni con un potenziale di destinazione meno fortepolverizzazione di risorse scarsa motivazione in quelle regioni che vengono prese meno in considerazione
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Strategie per la creazione di destinazioni (cfr.Müller, 1998)
• Strategie 2: Coperatura dell‘intera area
A
B
C
D
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Strategie per la creazione di destinazioni (cfr.Müller, 1998)
• Strategia 2
– Vantaggi:sostegno politicoforte motivazione in tutte le regionifavorisce la disponibilità verso la cooperazioneconseguenze positive per l‘intera area dalla concorrenza fra regioni
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Strategie per la creazione di destinazioni (cfr.Müller, 1998)
• Strategia 2
– Svantaggi: le richieste dell‘ospite potenziale si trovano in secondo piano rispetto alle esigenze politiche, geografiche e topografiche
perdita di una certa efficienza dovuta a compromessi politici
nessuna concentrazione delle forze
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Strategie per la creazione di destinazioni (cfr.Müller, 1998)
• Strategia 3: Centralizzazione
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Strategie per la creazione di destinazioni (cfr.Müller, 1998)
• Strategia 3
– Vantaggi strutture organizzative ben definite:
compiti, competenze e responsabilità sono regolarizzate
reti di collaborazione con altri settori sono più efficienti
concentrazione sulle risorse
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Strategie per la creazione di destinazioni (cfr.Müller, 1998)
• Strategia 3
– Svantaggi difficoltà nel posizionamento di
destinazioni ulteriori del territorio scarsa possibilità di cooperazione dipendenza politica normalmente è più
forte