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Time: 03/03/18 23:05 IL_MATTINO - NAZIONALE - 9 - 04/03/18 ----

9PrimopianoDomenica 4 marzo 2018IlMattino

FlavioPompetti

NEWYORK«Qualunque siailrisulta-to del voto, le elezioni non avrannoun esito positivo per l’Italia». Daqualchegiornoquestogiudizioaleg-gianeicommentiincircolazionene-gli Usa circa la consultazione che ciprepariamo ad affrontare. Abbia-mo chiesto all’autrice originale diquestaanalisidispiegarcicosavole-va dire. La sociologa Mabel Berèzindella Cornell University studia datempo i risvolti politici della globa-lizzazione, la deriva nazionalista inEuropa e la diffusione della culturapopulista.

Che cosa la preoccupa nelpanorama elettorale italiano?«La quasi certezza che il paese neuscirà con un assetto politico

instabile, e chenon sia in gradodi esprimere unacontinuità diguida di governo,nei tempi difficiliche si trova adaffrontare. Hoguardato a lungoil quadro dellepossibilialleanze, e nonriesco a trovareuna formula nondico

convincente, ma che abbia unaqualche possibilità di durare neltempo, a cominciare dall’ipotesidavvero bislacca che Berlusconi siallei con Renzi».Ci sono dei precedenti, sia purenon ufficiali.«Sì, ma sono maturati inun’atmosfera politica moltodifferente da quella attuale.Guardiamo ad esempio alla stessacoalizione del centrodestra, con laquale Berlusconi ha cercato di

riesumare la formula vincente del1994. La Lega di Bossi che loaffiancava al tempo era una forzapoco più che regionale, che non hanulla a che vedere con l’autorità econ l’estremismo espresso oggi daSalvini. L’Alleanza Nazionale diFini aveva una composizione diforze e di temi ben diversi da quelliche oggi esprime Fratelli d’Italiadella Meloni. E il centrodestra nelsuo complesso non aveva unacostola extraparlamentare con laconsistenza dell’odiernoCasaPound».Lei vede quindi unaradicalizzazione a destra.«Più che un’etichetta politica, iovedo il desiderio del centrodestradi allinearsi su quella che sta

emergendo come una nuovacultura europea del nazionalismoe del radicamento di posizioni antimigratorie e xenofobe. A miogiudizio questa è la dimensionepeggiore della moderna Europa, eil mio timore è che l’Italia siappresti a sposare i suoi propriproblemi specifici di economia eoccupazione, con quelli dellapeggiore Europa. Berlusconi sipresenta come il garante dellanuova coalizione, ma l’esperienzadel passato ci ha insegnato che ilsuo orientamento non è semprerettilineo».Nazionalismo e rigidità neiconfronti dell’immigrazione sonoil nuovo corso politico di Trump.È sicura che la sue

preoccupazioni sarebberocondivise anche alla CasaBianca?«Trump si sta mostrando come uncampione dell’imprevedibilità,quindi non penso che sia un buonpunto di riferimento. In ogni casoall’interno del partito conservatoreamericano c’è una massamaggioritaria che si distacca da luiogni volta che indica scelteestremistiche. È all’interno diquesta fascia che io vedo anchenegli Usa delle preoccupazioniconsistenti sul futuro del vostropaese. Ed è lì che bisogneràguardare lunedì prossimo in cercadi commenti, qualunque sarà lareazione estemporanea del nostropresidente».

Parte delle preoccupazioni è unapossibile uscita dell’Italiadall’Europa?«Questo è uno slogan che funzionabene in chiave elettorale, ma chefinora non è mai sopravvissuto alladata del voto. Perfino Marine LePen ha dovuto ammorbidire la suaposizione alla vigilia delleconsultazioni francesi. Persino laGrecia che aveva cavalcato il temacon tanta enfasi, non l’ha maitradotto in un reale strappopolitico. Pericolosa invece misembra l’idea di sottoporre laquestione alla consultazionepopolare. Nessun leader oggi sipuò permettere di abdicare alla suafunzione di direzione politica, e dilasciare che sia il malcontentopopolare a dettare l’agenda del suopaese».Stiamo dando per scontato che lasinistra uscirà battuta dal voto?«Prima ancora che dalle urne,questo giudizioviene daldibattitoelettorale che si èvisto in Italianegli ultimi mesi.Al tempo dellaprima vittoria diBerlusconi lasinistra avevaancora una fortefunzione dimediazione e digaranzia control’ipotesi di una svolta politicaradicale. Questa voltal’impressione è che non abbia piùl’autorità necessaria per farlo, unpo’ per via delle scissioni interne,ma soprattutto perché il suorichiamo europeista non sembrapiù essere in grado di catalizzareuna forte minoranza. È Berlusconiancora una volta l’ago dellabilancia della vostra politica, e lasua permanenza al potere è unsegno di instabilità».

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MarioAjello

Almenodalpuntodivistadellepa-role,bisognaammetterecheèsta-ta una campagna elettorale pienadi novità. Spicca un’espressionesu tutte: competenza. E il suo con-trario:incompetenza.Icompeten-tisiamo noi,gli incompetenti sietevoi. E basta avere una cattedra,non solo agli occhi dei grillini maanchedi Salvinie del Pd,peravereunseggiosicuro(almenosullacar-ta) e presumere di saper governa-re. Il telefono è squillato nell’orec-chio di qualsiasi post-dottorando(«Le folle la invocano») e l’ingag-gioinlista èdiventato automatico.Pochi sapienti (o pseudo) si sonopotuti lamentare in questo perio-do come capitò a Giorgio Manga-nelli che vedendo fioccare candi-datureper i suoiamiciintellettualisinghiozzò (negli «Improvvisi permacchina da scrivere»): «Il telefo-no tace, e sono depresso, frustra-to. Perché gli altri sì e io no?».

MailLa parola che ne contiene altre.Cioèinomideifanta-ministri.Vir-tualità più virtualita, in quello - lacampagnaelettorale-chetradizio-nalmente è sempre stato il mo-mento più carnale e meno aleato-rio della politica.

NeveAchigiovalaneve?Aiutailcentro-destra, i grillini o il centrosinistra?Tuttivantanodiaverfattoodiaver

favorito l’Alta Velocità - sia Berlu-sconi sia i renziani si consideranodelleFrecceRosse-maitrenisonobloccati.

PeròIo non sono razzista, però... (trop-pi neri). Io sono democratico, pe-rò... (vanno sciolti tutti i gruppitroppodidestra).Iononsonocon-tro la scienza, però... (meglio gliunguenti della medicina pre-co-lombiana che il vaccino esavalen-te).Però,però,però...Vaiallavocequi sotto.

AntifascismoUnadelleduearcheologichenovi-tà,l’altraèfascismo,cheperòhan-nodavveroammorbatotutti.Tran-nequellidellamanifestazioneOraè sempre Resistenza e qualche te-sta rapata in cerca di visibilità.

CopertureCi sono sempre, nel Paese dei ba-locchi di Promessopoli. Funziona

così.Prima si spara laballa: toglie-remo la Fornero (la cui abolizionepriverebbe le casse pubbliche dicirca 100 miliardi, secondo al Ra-gioneria dello Stato) e poi si ag-giunge: «Naturalmente abbiamogià fatto i conti, e le coperture cisono». E c’è perfino il placetdell’Europa, ovviamente.

ImmigratiOssia sicurezza. Vale a dire Mace-rata e tutte le Macerate d’Italia. Lacampagna elettorale è servita ascoprirecheilmulticulturalismoèunaballa,chel’integrazionevafat-ta bene e qui non si sa fare, che lacrisi produce paura e la paura puòsfociareinviolenza.Sipotevacapi-relostesso,ebenprimadellacam-pagnaelettorale,malacorsaalvo-tohatrovatoilcavallogiustosucuigaloppare.

Reddito di cittadinanzaLapanacea pertutti imali, laricet-ta miracolosa che regalerà final-

mentebenessereecrescita(ancheinmodalità«decrescita» bastachesia «felice»). Peccato soltanto chela verità - scriveva Ennio Flaiano -ormai non ha più senso, da quan-do la menzogna è diventata così abuon mercato».

ControNon pro. Quindi voto di paura(nei confronti degli avversari) nondi fiducia (verso i propri). E «turia-moci il naso», serve «il voto utile»,«siamo il meno peggio». Perfino lapropagandasembraaveresmessodicrederenellapropriapartepoli-tica.

PapàQuellodelDibbacontrola«demo-cristianeria» alla Di Maio. Quellodi Francesca Pascale in favore dei5 stelle. Quello della fanta-mini-straM5SagliEsteri, laprofessores-sa Emanuela Del Re, iscritto allaP2. Da padre di una bimba vi dico:«Elsa di Frozen non deve diventa-re gay» (Salvini). E «mio padre,cheeraunmilitare,mihainsegna-to a dire di sì, se la patria mi chia-ma» (Tajani).

RosarioÈilnomedelpapàgrillinodellaPa-scale, ma anche il rosario vero epropriosventolatoinpiazza,insie-me al Vangelo, da Salvini. Un ateodiventato devoto dieci giorni pri-ma delle elezioni.

RimborsiQuellidelloscandalettopentastel-lato:coneffettoespulsionienasci-ta anzitempo del prossimo Grup-po Misto pieno di peones utili adogni manovra governista. Ma unoscandaletto è poco, ed ecco il se-condoperòdelPd,quellodiDeLu-ca.Probabilmentenél’unonél’al-tro hanno spostato un voto.

Larghe inteseSi fanno (improbabile), ma non sidicono.

VaffaSe «è finita l’epoca del Vaffa», co-me sostiene Grillo, lo si vedrà nel-lo spoglio di stanotte.

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Alcune parole chiave bipartisanhanno scandito la vigiliadel voto dai rimborsi ai vaffa

La tendenzaLa destrasi allineaa una culturaeuropeacon posizionianti-migrantie xenofobe

«Quadro di alleanze nel caosgli Usa temono l’instabilità»La sociologa americana Berèzin: tempi difficili qualunque sia l’esito

Elezioni, le prospettive

Comizio finale La chiusura della campagna elettorale di Grasso a Palermo

Il linguaggio

Antifascismo, coperture, competenzela campagna elettorale in 13 refrain

ile ntervistedel Mattino

MabelBerèzinLa sociologa dellaCornell Universitystudia i risvoltipolitici dellaglobalizzazione; inalto la Casa Bianca

L’ipotesiLa sinistranon ha piùautoritàdi garanziaTra le causele scissioniinterne

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