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16 Domenica 12 Gennaio 2020 Il Sole 24 Ore .lifestyle Le torri. L’hotel Nhow è all’ultimo piano bile per raccogliere i fondi di caffè, distribuiti da disoccupati, costano 15 euro l’uno e in Olanda sono di- ventati trendy anche come regali nel nome della sostenibilità. La fattoria galleggiante Quello delle mucche di Peter van Wingerden è un latte molto parti- colare. Sì perché il “Floating Farm Melk” è l’unico al mondo munto dai bovini di una fattoria galleg- giante, ormeggiata nella zona del porto. Ottocento litri di latte fresco prodotto ogni giorno da una qua- rantina di mucche che ruminano erba a chilometro zero, perché proveniente dal golf club locale e dai campi di allenamento del Feye- noord, la squadra di calcio di Rot- terdam. Lo potete trovare nei su- permercati della città, anche le grandi catene, al ragionevole prez- zo di 1,5 euro al litro. Costruita in un anno, inaugurata in maggio e costata tre milioni di euro tutti rac- colti da capitali privati, in buona parte dal portafoglio del suo visio- nario fondatore, la fattoria galleg- giante olandese punta a raggiun- gere il pareggio in 7-8 anni, spiega van Wingerden, ex ingegnere in grandi multinazionali come Gene- ral Electric e Alstom. Sul tetto della “floating farm” ci sono pannelli solari in grado di fornire il 40% dell’energia necessaria, oltre che collettori di acqua piovana. Una ri- sposta al climate change e all’in- nalzamento del livello del mare che sta riscuotendo interesse an- che in Estremo Oriente, assicura van Wingerden. Il giardino «spugna» e il parco fluviale Il climate change ci sta abituando all’alternarsi di eventi meteo estre- mi, con alluvioni seguite da periodi di siccità. Un’idea per combattere i capricci del mutamento climatico è cercare di trasformare le città in “spugne” in grado di trattenere l’acqua in eccesso per poi rilasciar- la quando necessario. Una missio- ne che Rotterdam vuole affidare ai suoi parchi cittadini: per questo ha allestito uno speciale “giardino spugna” con la vegetazione più adatta e un innovativo sistema di stoccaggio idrico. Ma la città è pie- na di altri ingegnosi metodi per conservare l’acqua piovana, dai serbatoi sotterranei ai tetti multi- funzione, fino alla “waterplein”, una piazza con speciali bacini per la raccolta idrica. Nella Manhattan sulla Mosa c’è pure un “parco di plastica galleggiante”, costruito con rifiuti in Pvc raccolti nell’area portuale grazie a trappole passive e diventato un ecosistema protetto per l’habitat fluviale. La moderna Rotterdam insom- ma, tutta acqua e design, ha scoper- to che diventare campionessa del- l’economia circolare non è solo do- veroso. Ma anche molto divertente. © RIPRODUZIONE RISERVATA Enrico Marro I ncubatori per startup ecoso- stenibili, fattorie galleggianti, giardini e piazze “spugna”, parchi fluviali in plastica rici- clata: Rotterdam, il porto più grande d’Europa e fino al 2004 del mondo, che ogni anno movi- menta circa 470 milioni di ton- nellate di merci, ha fatto dell’eco- nomia circolare una bandiera non solo di facciata. Abituata da secoli a lottare con- tro il mare, rasa al suolo dalla Luf- twaffe tedesca nel 1940 e risorta nel dopoguerra come hub logistico continentale, negli ultimi decenni la seconda maggiore città olandese si è costruita un’identità giovane, dinamica, internazionale. La Manhattan sulla Mosa, com’è stata ribattezzata per la sua skyline, si trova oggi in prima fila nel cercare di adattarsi al mondo di domani: quello del climate change, dell’in- nalzamento dei mari e della scarsi- tà delle risorse, a partire dalla terra. L’incubatore di startup sostenibili Negli spazi dell’iconico Tropicana, ex complesso di piscine coperte art déco, è nato per esempio Blue City, un incubatore riservato a startup circolari. Sono oltre una trentina quelle ospitate nel complesso a due passi dalla Mosa, spiega la commu- nication manager Diana van Ewijk, accomunate dalla convinzione che l’economia lineare non sia in grado di sostenere un pianeta che fra trent’anni arriverà a 10 miliardi di persone. «Non può più esistere il concetto di produrre, consumare e smaltire: in un mondo sempre più povero di materie prime e pieno di rifiuti, il futuro dev’essere una nuo- va economia in cui l’output di un imprenditore diventa l’input di un altro», sottolinea van Ewijk. In per- fetto stile nordeuropeo, nell’espe- rimento di BlueCity convergono tutti gli attori locali: imprenditori sociali, cittadini, ricerca scientifica, università e istituzioni. Settemila posti di lavoro green In prima linea nella battaglia della sostenibilità c’è anche il porto, che di recente ha pubblicato uno studio proprio per cercare di creare valore dai rifiuti prodotti nell’attività logi- stica. Il tutto attraverso il riciclo ma soprattutto l’innovazione, per esempio con l’adozione delle tec- nologie che permettono di cattura- re CO2 per poterla riutilizzare (Car- bon Capture Utilisation). La road- map dell’autorità portuale prevede tre tappe: efficienza energetica, svi- luppo di nuove infrastrutture basa- te anche sulle tecnologie a idrogeno e, nello stadio finale, implementa- zione di un sistema economico cir- colare sul quale, per la verità, stan- no lavorando già molte delle im- prese attive nel grande hub logisti- co europeo. Un processo nel quale la città conta di creare oltre 7mila posti di lavoro già nel prossimo de- cennio, come riportato da un altro studio, Circulair Rotterdam, com- missionato dal Comune. Tonnellate di funghi «circolari» Qualche esempio di startup circola- ri ospitate tra le ex piscine del Tro- picana? RotterZwam, creata nel 2013 da Mark Slegers (ingegnere) e Siemen Cox (consulente finanzia- rio), che coltiva funghi sui fondi di caffè, fino a ieri considerati sempli- cemente rifiuti da bruciare. Oggi grazie alla collaborazione dei citta- dini, l’azienda olandese riesce a raccogliere fino a 7 tonnellate di caffè al mese, in grado di far cresce- re oltre una tonnellata di funghi grazie a speciali unità frigorifere ri- cavate da vecchi container (che qui si trovano a prezzi stracciati, «me- no di 5mila euro»). Non solo. Rot- terZwam ha un suo programma di formazione per imprenditori circo- lari interessati a creare da zero una “mushroom farm”. I cestoni bian- chi di plastica riciclata biodegrada- Acqua e design. L’ex complesso di piscine art decò Tropicana ospita la sede di Blue City, l’incubatore riservato alle startup circolari. A destra, la fattoria galleggiante ormeggiata nella zona del porto Turismo green A Rotterdam l’avanguardia circolare è già di casa L’ex porto più grande del mondo oggi sfoggia uno skyline degno di Manhattan e le migliori startup sostenibili: dal latte prodotto nella fattoria galleggiante il cui pascolo è il campo da golf ai funghi coltivati su fondi di caffè IL FITTO CALENDARIO 2020 Sarà un 2020 pieno di eventi quello di Rotterdam. A partire dall’Eurovision Music Contest che si terrà a metà maggio all’arena Ahoy, accompagnato da un fitto calendario di eventi collaterali, dai concerti alle mostre. Ma la seconda città dei Paesi Bassi celebrerà anche l’Art Rotterdam Week (dal 5 al 9 febbraio) e il 400mo anniversario, in agosto, della partenza dei padri pellegrini olandesi per il Nuovo Mondo. Chi ama i grattacieli deve provare il moderno Nhow, un quattro stelle ospitato in una delle tre torri da 150 metri del complesso De Rotterdam, vera e propria “città verticale” con uffici, negozi e ristoranti ultimata nel 2013 da Rem Koolhaas: strepitosa la vista dall’ultimo piano dell’edificio sul famoso ponte illuminato di Erasmusbrug, simbolo della città, soprannominato “il cigno”. Pochi minuti a piedi e ci si immerge nel fascino molto più antico dell’Hotel New York, aperto nello stabile costruito nel 1917 dalla Holland America Line, la compagnia che trasportava gli emigranti olandesi in America. Chi ama la movida deve invece fare due passi nella vicina penisola di Katendrecht, sempre in pieno centro, un tempo Chinatown cittadina e ora paradiso dei foodies: tra i tanti locali, valgono una tappa il Kwiezien e il The Lisa Marie. © RIPRODUZIONE RISERVATA Dopo il caffè. RotterZwam è la startup che raccoglie 7 tonnellate di rifiuti al mese da cui crescono i funghi “circolari”. Qui sotto il giardino spugna con la vegetazione adatta alla raccolta dell’acqua piovana IRISVANDENBROEK IRISVANDENBROEK IRISVANDENBROEK CLAIRE-DROPPERT

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16 Domenica 12 Gennaio 2020 Il Sole 24 Ore

.lifestyle

Le torri. L’hotel Nhow è all’ultimo piano

bile per raccogliere i fondi di caffè,distribuiti da disoccupati, costano15 euro l’uno e in Olanda sono di-ventati trendy anche come regalinel nome della sostenibilità.

La fattoria galleggianteQuello delle mucche di Peter vanWingerden è un latte molto parti-colare. Sì perché il “Floating FarmMelk” è l’unico al mondo muntodai bovini di una fattoria galleg-giante, ormeggiata nella zona delporto. Ottocento litri di latte frescoprodotto ogni giorno da una qua-rantina di mucche che ruminanoerba a chilometro zero, perchéproveniente dal golf club locale edai campi di allenamento del Feye-noord, la squadra di calcio di Rot-terdam. Lo potete trovare nei su-permercati della città, anche legrandi catene, al ragionevole prez-zo di 1,5 euro al litro. Costruita inun anno, inaugurata in maggio ecostata tre milioni di euro tutti rac-colti da capitali privati, in buonaparte dal portafoglio del suo visio-nario fondatore, la fattoria galleg-giante olandese punta a raggiun-gere il pareggio in 7-8 anni, spiegavan Wingerden, ex ingegnere ingrandi multinazionali come Gene-ral Electric e Alstom. Sul tetto della“floating farm” ci sono pannellisolari in grado di fornire il 40%dell’energia necessaria, oltre checollettori di acqua piovana. Una ri-sposta al climate change e all’in-nalzamento del livello del mareche sta riscuotendo interesse an-che in Estremo Oriente, assicuravan Wingerden.

Il giardino «spugna»e il parco fluvialeIl climate change ci sta abituandoall’alternarsi di eventi meteo estre-mi, con alluvioni seguite da periodidi siccità. Un’idea per combatterei capricci del mutamento climaticoè cercare di trasformare le città in“spugne” in grado di trattenerel’acqua in eccesso per poi rilasciar-la quando necessario. Una missio-ne che Rotterdam vuole affidare aisuoi parchi cittadini: per questo haallestito uno speciale “giardinospugna” con la vegetazione piùadatta e un innovativo sistema distoccaggio idrico. Ma la città è pie-na di altri ingegnosi metodi perconservare l’acqua piovana, daiserbatoi sotterranei ai tetti multi-funzione, fino alla “waterplein”,una piazza con speciali bacini perla raccolta idrica. Nella Manhattansulla Mosa c’è pure un “parco diplastica galleggiante”, costruitocon rifiuti in Pvc raccolti nell’areaportuale grazie a trappole passivee diventato un ecosistema protettoper l’habitat fluviale.

La moderna Rotterdam insom-ma, tutta acqua e design, ha scoper-to che diventare campionessa del-l’economia circolare non è solo do-veroso. Ma anche molto divertente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Marro

Incubatori per startup ecoso-stenibili, fattorie galleggianti,giardini e piazze “spugna”,parchi fluviali in plastica rici-clata: Rotterdam, il porto piùgrande d’Europa e fino al 2004

del mondo, che ogni anno movi-menta circa 470 milioni di ton-nellate di merci, ha fatto dell’eco-nomia circolare una bandieranon solo di facciata.

Abituata da secoli a lottare con-tro il mare, rasa al suolo dalla Luf-twaffe tedesca nel 1940 e risorta neldopoguerra come hub logisticocontinentale, negli ultimi decennila seconda maggiore città olandesesi è costruita un’identità giovane,dinamica, internazionale. LaManhattan sulla Mosa, com’è stataribattezzata per la sua skyline, sitrova oggi in prima fila nel cercaredi adattarsi al mondo di domani:quello del climate change, dell’in-nalzamento dei mari e della scarsi-tà delle risorse, a partire dalla terra.

L’incubatore di startup sostenibiliNegli spazi dell’iconico Tropicana,ex complesso di piscine coperte artdéco, è nato per esempio Blue City,un incubatore riservato a startupcircolari. Sono oltre una trentinaquelle ospitate nel complesso a duepassi dalla Mosa, spiega la commu-nication manager Diana van Ewijk,accomunate dalla convinzione chel’economia lineare non sia in gradodi sostenere un pianeta che fratrent’anni arriverà a 10 miliardi dipersone. «Non può più esistere ilconcetto di produrre, consumare esmaltire: in un mondo sempre piùpovero di materie prime e pieno di

rifiuti, il futuro dev’essere una nuo-va economia in cui l’output di unimprenditore diventa l’input di unaltro», sottolinea van Ewijk. In per-fetto stile nordeuropeo, nell’espe-rimento di BlueCity convergonotutti gli attori locali: imprenditorisociali, cittadini, ricerca scientifica,università e istituzioni.

Settemila posti di lavoro greenIn prima linea nella battaglia dellasostenibilità c’è anche il porto, chedi recente ha pubblicato uno studioproprio per cercare di creare valoredai rifiuti prodotti nell’attività logi-stica. Il tutto attraverso il riciclo masoprattutto l’innovazione, peresempio con l’adozione delle tec-nologie che permettono di cattura-re CO2 per poterla riutilizzare (Car-bon Capture Utilisation). La road-map dell’autorità portuale prevedetre tappe: efficienza energetica, svi-luppo di nuove infrastrutture basa-te anche sulle tecnologie a idrogenoe, nello stadio finale, implementa-zione di un sistema economico cir-colare sul quale, per la verità, stan-no lavorando già molte delle im-prese attive nel grande hub logisti-co europeo. Un processo nel qualela città conta di creare oltre 7milaposti di lavoro già nel prossimo de-cennio, come riportato da un altrostudio, Circulair Rotterdam, com-missionato dal Comune.

Tonnellate di funghi «circolari»Qualche esempio di startup circola-ri ospitate tra le ex piscine del Tro-picana? RotterZwam, creata nel2013 da Mark Slegers (ingegnere) eSiemen Cox (consulente finanzia-rio), che coltiva funghi sui fondi dicaffè, fino a ieri considerati sempli-cemente rifiuti da bruciare. Oggi

grazie alla collaborazione dei citta-dini, l’azienda olandese riesce araccogliere fino a 7 tonnellate dicaffè al mese, in grado di far cresce-re oltre una tonnellata di funghigrazie a speciali unità frigorifere ri-cavate da vecchi container (che quisi trovano a prezzi stracciati, «me-no di 5mila euro»). Non solo. Rot-terZwam ha un suo programma diformazione per imprenditori circo-lari interessati a creare da zero una“mushroom farm”. I cestoni bian-chi di plastica riciclata biodegrada-

Acqua e design. L’ex complesso di piscine art decò Tropicana ospita la sede di Blue City, l’incubatore riservato alle startup circolari.A destra, la fattoria galleggiante ormeggiata nella zona del porto

Turismo green

A Rotterdam l’avanguardia circolare è già di casa

L’ex porto più grande del mondo oggi sfoggia uno skyline degno di Manhattan e le migliori startup sostenibili:dal latte prodotto nella fattoria galleggiante il cui pascolo è il campo da golf ai funghi coltivati su fondi di caffè

IL FITTO CALENDARIO 2020

Sarà un 2020 pieno di eventi quello di Rotterdam. A partire dall’Eurovision Music Contest che si terrà a metà maggio all’arena Ahoy, accompagnato da un fitto calendario di eventi collaterali, dai concerti alle mostre. Ma la seconda città dei Paesi Bassicelebrerà anche l’Art Rotterdam Week (dal 5 al 9 febbraio) e il 400mo anniversario, in agosto, della partenza dei padri pellegrini olandesi per il Nuovo Mondo. Chi ama i grattacieli deve provare il moderno Nhow, un quattro stelle ospitato in una delle tre torri da 150 metri del complesso De Rotterdam, vera e propria “città verticale” con uffici, negozi e ristoranti ultimata nel 2013 da Rem Koolhaas: strepitosa la vista dall’ultimo piano dell’edificio sul famoso ponte illuminato di Erasmusbrug, simbolo della città, soprannominato “il cigno”. Pochi minuti a piedi e ci si immerge nel fascino molto più antico dell’Hotel New York, aperto nello stabile costruito nel 1917 dalla Holland America Line, la compagnia che trasportava gli emigranti olandesi in America. Chi ama la movida deve invece fare

due passi nella vicina penisola di Katendrecht, sempre in pieno centro, un tempo Chinatown cittadina e ora paradiso dei foodies: tra i tanti locali, valgono una tappa il Kwiezien e il The Lisa Marie.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Dopo il caffè. RotterZwam è la startup che raccoglie 7 tonnellate di rifiuti al mese da cui crescono i funghi “circolari”. Qui sotto il giardino spugna con la vegetazione adatta alla raccolta dell’acqua piovana

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