libertà e impegno. radici religiose e politica europea

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SELECTA

STUDI FILOSOFICO–TEOLOGICI

Direttori

Sergio GFacoltà Teologica del Triveneto

Comitato scientifico

Stefano BUniversità di Ginevra, Svizzera

Francesco BPontificia Facoltà Teologica di Sicilia

Paolo GUniversità di San Francisco, USA

Eduardo G OUniversità del Noreste, Messico

Giuseppe MPontificio Ateneo Sant’Anselmo, Roma

Lubomir ZPontificia Università Lateranense, Roma

SELECTA

STUDI FILOSOFICO–TEOLOGICI

L’essenza veritativa della religione non risiede nella parola, ma nel rapportonegativo della parola con la Verità. Penetrare nella finitezza della propria parolasignifica attraversarla, non sopprimerla. Nessun misticheggiante silenzio. IlSilenzio — così come la Verità — può esperirsi soltanto nella parola. Nella parolache incenerisce se stessa.

Vincenzo V

Eredi di un estenuante onere profetico, filosofia e teologia si interroganosull’urgenza del dire ciò che è oltre ogni parola. Un compito arduo, seè vero che per onorarlo è spesso necessario violare il dettato atrofico ditradizioni ormai incapaci di raggiungere l’Altro se non per incatenarlo,ricondurlo a sé e negarlo.

Questa collana raccoglie studi scelti, testimoni creativi dell’attraversa-mento necessario di una parola che tutto pretenderebbe vedere e infor-mare. Incenerire per rinascere, come nel mito della fenice: è la propostadi un pensiero vivo, capax Dei et hominis.

Sergio Rostagno

Libertà e impegno

Radici religiose e politica europea

Aracne editrice

[email protected]

Copyright © MMXVIGioacchino Onorati editore S.r.l. – unipersonale

[email protected]

via Sotto le mura, Canterano (RM)

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I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: luglio

Alla mia generazione

Indice

Sigle

Le ragioni di questo libro

Karl Barth. La conoscenza cristiana

Capitolo IAlcuni chiarimenti preliminari

.. Necessità di alcuni chiarimenti, – .. La distinzione tra «dogmatica»e «etica», – .. Tommaso, Ockham e molti altri, – .. Dogmaticaed etica secondo Barth, .

Capitolo IIRischio, scelta, decisione

Capitolo IIIRealtà e realizzazione in Karl Barth

.. Realtà e realizzazione, – .. Analisi dei volumi, – .. Realtà erealizzazione da parte dell’uomo, .

Capitolo IVPagine del § della Dogmatik

.. L’insieme della Dogmatica, – .. Il concetto di conoscenza, .

Capitolo VFrontiere dell’autodeterminazione

.. Visibilità e invisibilità della fede, – .. La libertà di scelta, – .. La frontiera dell’autonomia in etica e in politica, – .. Notabibliografica e qualche chiarimento sui testi citati, .

Indice

Capitolo VIIuxta te

Appendice I. Lo schema della Dogmatica di Barth

Appendice II. Occorrenze del lemma “realizzare”

Sigle

AWA Archiv der Weimarer Ausgabe. Lezioni e appunti diLutero in edizione migliorata e arricchita. Vedi WA.

GA Karl Barth, Gesamtausgabe. L’opera omnia (Gesamtaus-gabe) è divisa in sezioni numerate in numeri romani(Prediche, Lezioni, Studi, Colloqui, Lettere, Elemen-ti biografici), che comprendono ciascuna vari volumicorrispondenti a un determinato arco di anni.

KD Karl Barth, Die kirchliche Dogmatik, voll. I–IV in varitomi, EVZ, Zurigo –.

WA Weimarer Ausgabe, edizione critica delle opere diLutero (Weimar –).

Le ragioni di questo libro

È proprio soltanto utopia sognare un Parlamento rappresentativo dipiù ragioni che si preoccupa di fare le migliori leggi per tutti piuttostoche scontri verbali basati su preconcetti? È pura utopia pensare a unGoverno che governa nell’interesse legittimo di un paese intero, sottola sorveglianza dell’opinione pubblica e del Parlamento? È solo inge-nuità ritenere che i soldi ragionevolmente messi insieme dai cittadinie ridistribuiti dallo Stato attraverso la scuola, la ricerca, la solidarietà,la sicurezza, siano l’investimento più sicuro e certamente più redditi-zio, da preferire cento volte ai rischi bancari? Dobbiamo mettere inarchivio tutte queste utopie oppure sta soltanto nell’impegno che esseci offrono il senso di una prassi degna dell’uomo?

All’inizio dell’anno i giornali riferiscono che il Governo inglesedecide di permettere ai suoi esperti la ricerca sugli embrioni umani perscopi scientifici. Nello stesso periodo per settimane il Parlamento italia-no dibatte una legge sulle unioni civili che rischiano, secondo alcuni, dimettere in pericolo l’idea di famiglia che essi si fanno, appoggiandosiall’art. della Costituzione italiana: «La Repubblica riconosce i dirittidella famiglia come società naturale fondata sul matrimonio». Entrambele opzioni pongono di fronte a dei pro e dei contro e quindi obbliganoa scelte ben argomentate. Devo rispettare l’embrione umano in modoassoluto quasi fosse un’entità soprannaturale? Mi posso al contrario in-serire al suo interno a scopo scientifico, con rischi forse, ma anche convantaggi per la specie umana? Le riviste scientifiche o di divulgazionescientifica hanno ampiamente dibattuto per anni domande dello stessoordine. La «famiglia» a sua volta rappresenta un’entità soprannaturaleanch’essa? Anche le Chiese cristiane, in Europa e negli Stati Uniti peresempio, hanno partecipato al dibattito avanzando ragionamenti di cau-tela e buon senso. Al loro interno si sono formati gruppi intransigenti emovimenti innovatori. In Italia molti esponenti di chiese cristiane hannofatto conoscere al Parlamento il loro appoggio a leggi più avanzate diquelle votate dal Parlamento.

Le ragioni di questo libro

Per la tradizione umanistica e religiosa, cristiana in particolare,la ricerca di un fondo roccioso della realtà quale fondamento solidorisulta premessa indispensabile per la proclamazione di regole daseguire nella vita pratica. Tutto deve cominciare nel regno delle idee, eda queste occorre poi trarre l’intera etica, che conduce la vita umana alsuo vero scopo. La filosofia ha da tempo posto in dubbio che l’assoluto,da cui tutto il resto discende, possa essere realmente formalizzato inmodo che il relativo ne discenda quasi da sé. Non c’è alcun bisognodi salire così in alto. È appunto la pratica che alla fine può esprimerele proprie regole. Ma allora il religioso quale importanza può avere?Per quanto il cristianesimo abbia perduto ormai ogni significato per lamaggior parte delle persone in Europa, la sua influenza non sembradel tutto spenta. Le religioni vengono ancora sollecitate proprio sullapossibilità di sapienza sulla quale possano essere costruite e legittimatele pratiche. Di fronte a scelte da compiere, l’essere umano si interrogae sollecita l’aiuto di idee orientatrici, se non direttrici. Le religionirispondono secondo i loro propri intendimenti.

Per ciò che concerne il cristianesimo alcune premesse sono necessa-rie. Il cristianesimo in ogni sua componente ha asserito la conseguenzastretta tra quanto si crede e quanto si fa. Ciononostante la discussionesu passaggio dall’una all’altra realtà continua ancora e non trova perora esaurimento. Nel Cattolicesimo la libertà è formalmente connessae strettamente unita con la verità. Aspirando alla verità l’essere umanoè veramente libero. Altri vedono molto più leggera la libertà e piùproblematica la verità. In ogni caso l’elaborazione di un’etica nel suorapporto con l’annuncio evangelico è un compito rilevante e durevoledei credenti.

Abbiamo licenziato queste pagine in prossimità della Pasqua ,dopo nuovi simultanei attentati che hanno fatto molte vittime all’aero-porto e nella metropolitana a Bruxelles. A tali eventi si deve rispondere,tra l’altro, con un sempre più approfondito studio della relazione tralibertà e impegno. Non c’è forse, nelle nostre teologie e filosofie nes-suna verità ultima, ma con esse abbiamo costruito le nostre societàrelativamente più libere di altre. E se anche non abbiamo provatoverità ultime, tuttavia abbiamo imparato e dobbiamo sempre di nuovoimparare a usare concetti come verità, trascendenza e simili comerichiami — indiscutibili e in un certo senso anche ultimi — per op-porci a ogni ingiustizia. A sua volta questo fatto non può costituire

Le ragioni di questo libro

in nessun modo un alibi per dimenticare le nostre colpe. Il potersirichiamarsi alla giustizia comporta un essere richiamati alla giustizia.

La dialettica che risale alla Riforma protestante distingue forte-mente fede ed etica per poterle unire di nuovo sotto forma di scelteresponsabili. Esiste un’espressione proverbiale che dice alla lettera:meglio molte parole troppo poche che un’unica di troppo. Un secolofa Karl Barth elaborando la Lettera ai Romani dell’apostolo Paolo, alcapitolo , dove inizia una sezione specificamente etica dell’epistola,citava proprio questo proverbio: «Nella problematica etica molte paro-le sono poche, ma sempre meglio che una sola di troppo» (Innerhalbder ethischen Problematik sind viele Worte zu wenig besser als ein einzigeszu viel). In etica occorrono molte parole per render conto di una realtàsempre in divenire, alla luce dell’annuncio evangelico che costituiscenella sua specificità la base libera e definitiva dell’esistenza. Il problemadi una «realizzazione» corrispondente a una verità apodittica, comequello della «decisione» o della «scelta» coerente con essa, richiedeun trattamento che tenga ben distinte le due istanze. I saggi seguentisono dedicati a tale delicata questione.

Iniziamo con un testo tratto da uno degli ultimi volumi della gran-diosa Dogmatica di Barth. Il testo illustra l’epistemologia cristiana cosìcome Barth l’ha intesa e vissuta. Essa è stata determinante per la gene-razione del primo e del secondo Dopoguerra. Se possa ancora essereattuale è la domanda che ci facciamo.

Nel corpo del libro il lettore troverà prima di tutto un capitolo sulrapporto tra il comandamento di Dio e la sua esecuzione partendodall’affermazione molto antica che dice: il comandamento di Dioè a misura dell’uomo che lo riceve, ti è vicino, è «per te», che nellatraduzione latina diventa un significativo iuxta te. A questo capitolointroduttivo corrisponde il capitolo finale, che riprende lo stesso tema:iuxta te. L’elaborazione consente di approfondire l’idea centrale in cuietica e non etica, ovvero etica e fede, sono prima fortemente distintee poi cautamente riavvicinate.

I tre capitoli centrali offrono elementi di ricerca a partire dallateologia di Karl Barth (–). Barth fu una delle personalità diriferimento della discussione teologica nei momenti più travagliatidel secolo. In compagnia di Barth si studiano tre temi connessi conla dialettica tra fede e prassi: quelli di «realizzazione», di «decisione» edi «conoscenza cristiana».

Le ragioni di questo libro

Il capitolo V sulle «Frontiere dell’autodeterminazione» è stato ag-giunto in ragione della sua affinità con il tema generale. Il primo el’ultimo capitolo sono nuovi nella redazione. Vi ho inserito passaggidi precedenti miei saggi e pagine preparate per riviste e convegni. Lamateria è ovunque rielaborata e migliorata, ma — lungi da ciò — nonesaurita.

I capitoli centrali possono interessare chi abbia già spunti di co-noscenza sufficienti. I capitoli I e VI sono destinati a qualsiasi lettoreanche profano della teologia, purché interessato al tema qui esposto.Quello del rapporto tra conoscenza e azione è un campo sempreaperto alla discussione. Nei secoli ha visto profonde fratture culturalie politiche. Neppure oggi la problematica si può dire conclusa.

Ringrazio il Prof. Sergio Gaburro per l’accoglienza nella collana dalui diretta.

Indicazioni per la lettura del testo di Barth

Sono nostri i titoli entro parentesi quadre. I quattro punti in Barth sonosolo numerati. Per favorire la leggibilità sono stati aggiunti tutti gli acapo, mentre sono stati conservati i trattini, le virgolette e le parentesiprofusi da Barth nel suo testo. Il carattere spaziato è stato reso conil corsivo. Le espressioni latine sono in corsivo nel testo. Pur senzaappesantire la traduzione, abbiamo cercato di riprodurre la strutturadel pensiero di Barth e di tener conto della sua retorica. A p. (terzoa capo) è stato usato il corsivo essere per tradurre Sein, usato in sensofilosofico, altrimenti non si sarebbe potuto capire il senso.