l'alfabeto latino inciso sul masso camisana 1 di carona (bergamo) - nab 21 - stefania casini -...

12
NOTIZIE ARCHEOLOGICHE BERGOMENSI 21 2013

Upload: unicatt

Post on 01-Mar-2023

0 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

NOTIZIEARCHEOLOGICHE

BERGOMENSI

212013

2

Periodico di Archeologia del Civico Museo Archeologico di Bergamofondato da Stefania Casini

I testi sono stati tutti sottoposti a revisione paritaria.La responsabilità di quanto riportato nel testo, nonché di eventuali errori e omissioni,rimane esclusivamente degli Autori.

Autorizzazione del Tribunale di Bergamo, n. 32 del 27.11.1993

Direttore responsabile: Stefania Casini

Tutti i diritti riservati Comune di Bergamo, Museo Archeologico

Sede: Civico Museo Archeologico di Bergamo, piazza Cittadella 9, 24129 BergamoProprietà: Comune di BergamoStampato da: Grafo s.r.l., Palazzago, Bergamo - marzo 2014

ISSN: 1127-2155

3

SOMMARIO

Primi dati sulla storia della vegetazione in alta Val Brembanadurante l�Olocene. Indagini palinologiche pressola Moia Armentarga (Carona, Bergamo)Marco Zanon p. 5

I resti faunistici della tarda età del Rame di Verona, loc. BongiovannaUmberto Tecchiati » 23

Due reperti isolati attinenti all�età del Rame:val Belviso (Orobie) ed Edolo (alta Valcamonica)Francesco Fedele » 35

Il monolito M1 di Plasagróp (�Ossimo 6�)Francesco Fedele - Angelo E. Fossati » 51

La Galleria Tadini di Lovere e il Gabinetto ArcheologicoFrancesca Roncoroni » 65

La lavorazione dei metalli a Genova dal V al I secolo a.C.Costanza Cucini » 81

Danza e banchetto sulle stele funerarie felsineeDaniele Vitali » 119

L�alfabeto latino inciso sul masso Camisana 1 di Carona (Bergamo)Stefania Casini - Angelo E. Fossati » 147

L�iscrizione in alfabeto di Lugano al Mur d�Hannibal (Liddes, Valais)Stefania Casini - Angelo E. Fossati - Filippo Motta » 157

Nuove riflessioni su una lapide romana del Padergnone (Zanica, Bergamo)Marco Malerba - Lorenzo Mascheretti - Marina Vavassori » 167

Catalogo delle lapidi di età romanadel Museo Archeologico di Bergamo: aggiornamentoMarina Vavassori » 171

Lapidi e sarcofagi di età romana nella Basilica Alessandrina di BergamoMarina Vavassori » 189

Lo scavo di via Sudorno 1 a Bergamo. Un contesto pluristratificatodall�età romana a quella rinascimentaleChiara Ficini - Maria Fortunati - Angelo Ghiroldi - Francesco Macario - Cecilia Rossi » 205

La Strada Francesca: i due percorsi alternativi nella pianura bergamascaRiccardo Caproni » 253

147

Notizie Archeologiche Bergomensi, 21, 2013, pp. 147-155ISSN: 1127-2155

L�alfabeto latino inciso sul masso Camisana 1di Carona (Bergamo)Stefania Casini - Angelo E. Fossati

Il masso CMS1 è noto da tempo per la presenza di numerose iscrizioni preromane in alfabetodi Lugano, che per la grafia possono essere attribuite ad un periodo tra il III e il I secolo a.C. Adoggi ne sono state lette circa 40, di cui 16 pubblicate1. Le iscrizioni sono solitamente composte dauna a quattro parole, con l�eccezione di una complessa sequenza formata da almeno 12 parolediverse, ancora in studio.

Particolarmente interessante per le implicazioni culturali la presenza di un alfabetario latino,già pubblicato e di cui riproponiamo qui la scheda redatta con F. Motta2 e approfondiamo diseguito gli aspetti simbolici:

a b c d e f g h i k l m n o p q r s t u x/z (figg. 1-2)

L�alfabeto ha andamento destrorso ed è costituito da 21 lettere di piccole dimensioni fino allalettera l, più grandi dalla m alla x/z. Rispetto alla grafia si osserva che mentre la maggior parte dellelettere corrisponde all�alfabeto latino, la a e la p corrispondono alle lettere dell�alfabeto di Lugano.Da segnalare la particolarità della e tracciata con due tratti verticali paralleli.

La f è indicata da un�asta verticale e forse da un breve trattino orizzontale, che però è appenariconoscibile a causa di un�abrasione. Un�altra ipotesi di lettura potrebbe considerare come partedella f, un breve tratto verticale e parallelo, simile a un apostrofo; quest�ultima forma, secondoCagnat, è derivata dal corsivo e molti esempi lapidari si conoscono in Germania e in Gallia3.

L�ultima lettera potrebbe essere una z leponzia, della quale però non conosciamo la posizionenell�alfabeto di Lugano, ma potrebbe essere con maggiore grado di certezza una x con l�interferenzadi un tratto inciso successivamente, che risulta anche più profondo. La serie si concluderebbe,dunque, con la x come gli altri alfabetari latini dell�Italia preromana4. Per questo motivo l�iscrizionesarebbe attribuibile all�età repubblicana, in un momento antecedente l�introduzione della z.

Gli aspetti simbolici e culturali

Il documento epigrafico di Carona va ad aggiungersi all�esiguo numero degli alfabetari latiniattestati in Italia settentrionale in ambiente non romano: uno è redatto su una tavoletta bronzea asei comparti, in associazione con una dedica, traslitterata dalla lingua locale in caratteri latini (megodonasto), rinvenuta nel santuario di Este5; tre sono noti in Valcamonica, incisi su roccia, uno aRedondo (roccia 20) (fig. 3-4) e due a Piancogno (figg. 5-6, Roccia del labirinto e Roccia

1) CASINI-FOSSATI-MOTTA 2010. CASINI-FOSSATI-MOTTA c.s.

2) CASINI-FOSSATI-MOTTA c.s., iscrizione n. 16, fig. 17.

3) CAGNAT 1976, p. 15.

4) GAUCCI 2012: si vedano l�alfabetario da Lanuvio (fig. 1) eda Caere (fig. 3).

5) MARINETTI 1990, p. 141, n. 29, tav. LIII.

148

dell�alfabetario)6.Questi alfabeti sono tutti destrorsi, ad eccezione di quello della Roccia del labirinto di Piancogno

che si legge da destra a sinistra (fig. 6), come le iscrizioni in caratteri camuni; quest�ultimo presentaanche altre anomalie, tra cui il fatto che alcune lettere (b, g, f, p) non seguono l�andamento dellaserie, ma sono destrorse, e altre non si trovano nella posizione della sequenza latina (la g è primadella f, la n è prima della m), ma nell�ordine di alcune serie camune di Piancogno (PC 6-19; PC10b)7 e di Foppe di Nadro (FdN 3c-59; FdN 4d-60; FdN 5e-61)8. Vi sarebbe, inoltre, un nessoILN di lettura complessa9.

Gli alfabetari latini di Carona, della Valcamonica e di Este sono accomunati dalla presenzadella e a due tratti verticali paralleli10, che secondo Cagnat è una forma che compare nelle seriealfabetiche del IV e III secolo a.C. e nella scrittura corsiva e che sopravvive nelle iscrizioni lapidariedi epoca romano-imperiale11. Quando le iscrizioni sono complete, terminano con la lettera x.

Gli alfabetari latini dell�Italia settentrionale non sono privi di antecedenti. A. Gaucci12 osserva,infatti, come la loro redazione rispecchi una tradizione ben radicata nel mondo etrusco e in altreculture italiche che da questo acquisirono la scrittura. Possiamo aggiungere che il loro contesto dirinvenimento è particolarmente interessante, poiché riguarda, sin dalle origini, la sfera rituale.

In ambiente paleoveneto si conoscono le numerose tavolette alfabetiche di bronzo del santuariodi Este e quella dal santuario di Vicenza13, che si ispirano a modelli in uso per l�apprendimentodella scrittura, ma hanno attinenza con le pratiche cultuali, essendo a tutti gli effetti ex voto. A.Marinetti sostiene, infatti, che la scrittura aveva assunto valenze di carattere religioso in sé, non solo per lasua funzione di veicolare le manifestazioni di culto, ma essendo essa stessa manifestazione di culto. Si tratterebbedunque di una funzionalizzazione sacrale di quanto inizialmente costituiva solo una trasmissione di conoscenzetecniche14.

In Valcamonica i numerosi alfabetari camuni15, localizzati a Zurla e Foppe di Nadro (Ceto) ePiancogno, sono incisi su rocce all�aperto, solitamente in contesti di arte rupestre del IV stile (etàdel Ferro)16. Anche in questo caso la loro presenza non può essere riferita a mere pratiche dididattica scrittoria, ma va ricondotta ad azioni simboliche, assimilabili al gesto di incidere le roccecon le ben più note scene figurate.

Più avaro di testimonianze è, invece, l�ambito golasecchiano, entro il quale si collocaprobabilmente il sito di Carona17, poiché per il momento non si conoscono alfabetari completi;due coppe frammentate del V secolo a.C., rinvenute nell�abitato protostorico di Como (loc. Prestino,via Isonzo-La Pesa), recano le prime tre lettere della sequenza entro rotaia (aev) incise all�internodella vasca18; il contesto del loro ritrovamento non è cultuale, ma domestico ed è probabile che leiscrizioni fossero state redatte per un semplice scopo beneaugurale.

6) Redondo: MARCHI 1998, fig. 14. Piancogno: PRIULI 1993,fig. a p. 152; BUONOPANE 1985, p. 94; VALVO 1993, p.246, figg. 2-3; ZAVARONI 2005, pp. 26-28, figg. 4, 7-9.

7) TIBILETTI BRUNO 1990, pp. 60-65, fig. a pp. 62-63; pp.67-76, fig. a p. 72.

8) TIBILETTI BRUNO 1990, pp. 128-139, figg. a pp. 128-129, a p. 133 e a p. 137.

9) Da segnalare che tra il rilievo di Priuli-Valvo e quello di Zavaroniesiste una differenza a livello del nesso ILN, non riconosciutodai primi due (v. nota 6). Pur avendo accettato la lettura diZavaroni, è comunque assolutamente necessaria una visioneautoptica, anche per stabilire se la serie termina con la lettera S.

10) L�alfabetario di Redondo è stato pubblicato da MARCHI1998, p. 80, fig. 14, dove compare erroneamente con una E atre barre orizzontali; in questa forma era stata rilevata ancheda Paul Louis Van Berg nei primi anni �70 (rilievo inedito e inMARCHI 1994, fig. 194); un nuovo rilievo dell�incisione è statorecentemente effettuato dagli Autori che hanno potuto cosìverificare la reale forma della e.

11) CAGNAT 1976, pp. 3, 7-8 e 14.

12) GAUCCI 2012, p. 78.

13) MARINETTI 1990, pp. 95-137 (Este), p. 142 (Vicenza).MARINETTI 2002, pp. 40-41.

14) MARINETTI 2002, p. 41.

15) TIBILETTI BRUNO 1990 e 1992.

16) Allo stato attuale degli studi non è possibile dare indicazionipiù precise sulla cronologia degli alfabetari, tenendo presenteche le più antiche iscrizioni camune risalgono alla fine del VIsec. a.C.: FOSSATI 1991 pp. 42-43 e DE MARINIS 1992, pp.161-163.

17) Si vedano le considerazioni in CASINI-FOSSATI -MOTTA2010, p. 92; CASINI et Al. 2012, pp. 145-151.

18) DE MARINIS-MOTTA 1990-91, p. 215, fig. 10; SOLINAS1995, p. 348, n. 74, p. 370, n. 118.

149

Fig. 1: Rilievo dell�alfabeto latino inciso sul masso CMS 1 (ril. S. Casini-A. Fossati; rid. 1:2).

Fig. 2: Particolare dell�alfabeto latino inciso sul masso CMS 1 (foto S. Casini).

150

La redazione di alfabetari e la loro presenza nei luoghi di culto è tutt�altro che sconosciuta inepoche più antiche e in altri contesti culturali. G. Garbini ha approfondito lo studio della presenzadegli alfabeti semitici nei luoghi sacri, indicando alcuni esempi significativi19: dai santuari di DeirAlla (VIII sec. a.C., Giordania) e Sarepta (Libano) provengono ceramiche inscritte prima dellacottura, dal santuario di Kuntillat Ajrud (Sinai, Egitto) è nota un�anfora dell�VIII secolo a.C. contre serie alfabetiche. L�alfabeto aramaico inciso su roccia nel Wadi Hammamat (Egitto),probabilmente databile al V secolo a.C., deve essere riferito a un ambito rituale.

Anche in Grecia si conoscono numerose serie alfabetiche, più o meno complete, provenienti dacontesti religiosi; particolarmente interessanti sono le testimonianze epigrafiche dal santuario di Zeussul Monte Imetto20, dove si contano numerose iscrizioni su frammenti ceramici volutamente spezzatiper essere utilizzati come materiale scrittorio; riportano oltre a nomi singoli e formule di appartenenza,anche abecedari, come indicazione prioritaria dello scrivere21. La loro datazione non è concordemente definita,a partire comunque dalla metà dell�VIII-VII secolo a.C., mentre un�attestazione è sicuramente riferita alperiodo romano22, prova della continuità di una pratica assai più antica.

Una tavoletta votiva di terracotta dipinta proviene dal santuario di Poseidon a Penteskouphia23

(prima metà VI secolo a.C., Corinto) e una tazza dall�Heraion di Samo della metà del VII sec.a.C.24; interessante come confronto per Carona e la Valcamonica, l�iscrizione su roccia pressoAigiale ad Amorgos25.

Anche gli scavi dell�Agorà di Atene hanno restituito un gruppo numeroso di alfabetari, più omeno completi, incisi su frammenti ceramici e su un peso da telaio di terracotta26, che sidistribuiscono su un arco temporale che va dall�VIII al IV secolo a.C. Purtroppo, ad eccezione didue frammenti di spalla di una grande anfora del VI secolo a.C. provenienti dal Metroon, di tuttigli altri pezzi non è definito il contesto originario di deposizione; per F. Ghinatti alcuni alfabetiredatti con grafia incerta sono da riferire ad esercitazioni scrittorie, mentre altri sembrano risponderea scopi differenti, di natura non prettamente didattica 27, che potremmo forse ascrivere alla sfera rituale.Una placca di piombo con un alfabetario è stata rinvenuta durante gli scavi dell�Acropoli,probabilmente datata successivamente al 403 a.C.28.

Vale la pena, infine, ricordare anche le serie alfabetiche scritte sui muri della casa dei sacerdotidi Dura Europos (Siria), alle quali è attribuito un valore magico astrologico29.

Molte e distribuite su un lungo periodo sono, dunque, le testimonianze che fanno supporre latrasmissione dell�alfabeto da un�area culturale all�altra insieme ai suoi significati simbolici, ancoraprima di giungere in Etruria; anche qui, dove la scrittura fu acquisita prioritariamente rispetto alterritorio italico, in alcuni santuari sono documentate serie alfabetiche etrusche più o meno complete,databili tra il VI e gli inizi del V secolo a.C., come espressione di devozione; si tratta di frammenticeramici iscritti rinvenuti nel santuario emporico di Gravisca30, in quello suburbano di Arezzo31,nel deposito votivo di Roselle32, nel santuario campestre presso il valico di Sasso di Furbara33 e inquello di Vignale di Civita Castellana34.

19) GARBINI 1982, p. 22.

20) JEFFERY 1961, p. 304, n. 23; GHINATTI 2005, pp. 29-32, n. 3.8.

21) GHINATTI 2005, p. 29.

22) GHINATTI 2005, p. 32, n. 3.8.8.

23) JEFFERY 1961, p. 117, Plate 20, n. 16; GHINATTI 2005,pp. 37-38, n. 3.13.

24) GUARDUCCI 1967, p. 265 ss., n. 7; GHINATTI 2005,p. 52, n. 3.29.

25) JEFFERY 1961, p. 304, n. 23, pl. 56; GHINATTI 2005,p. 21, n. 3.4.

26) LANG 1976, pp. 6-7, pl. 1; GHINATTI 2005, pp. 21-29, n. 3.6.

27) GHINATTI 2005, p. 22.

28) GHINATTI 2005, p. 21, n. 3.5.

29) GHINATTI 2005, p. 42, n. 3.19.

30) PANDOLFINI 1990, p. 40, n. II, 5, tav. XVIII, p. 53, n.III, 5, tav. XXV.

31) PANDOLFINI 1990, p. 42, n. II, 7, tav. XIX.

32) PANDOLFINI 1990, p. 52, n. III, 3, tav XXIV.

33) PANDOLFINI 1990, p. 63, n. III, 16, tav. XXVIII.

34) PANDOLFINI 1990, p. 94, n. III, 35.

151

Fig. 3: Rilievo dell�alfabeto latino inciso sulla parete rocciosa a Redondo (Capo di Ponte)(ril. S. Casini-A. Fossati; rid. 1:2).

Fig. 4: Particolare dell�alfabeto latino inciso sulla parete rocciosa di Redondo (Capo di Ponte)(foto A. Fossati).

152

Naturalmente alfabetari etruschi sono documentati anche in contesti funerari, su ceramica,pietra e dipinti su pareti di tombe. Interessanti sono quelli incisi su due frammenti di pietra fetida,forse pertinenti allo stesso monumento, della fine VI-primi V secolo a.C., rinvenuti a Chiusi el�alfabeto sulla lastra di Vetulonia, loc. Costa delle Dupiane, della seconda metà III-inizi II secoloa.C., proveniente da un�area sepolcrale. In entrambi i casi l�originaria funzione delle pietre è sconosciuta,ma potrebbe trattarsi di segnacoli di tombe, con un confronto in una sepoltura monumentale di Gericodel I secolo d.C., di fronte al cui ingresso è stato trovato il coperchio di un ossuario, posto verticalmente,che reca sulla parete interna le prime otto lettere dell�alfabeto greco, tracciate a carbone35.

La tradizione di redigere serie alfabetiche in contesti religiosi ha dunque un�origine moltoantica e sembra non avere soluzione di continuità fino all�età romano-imperiale, quando alfabetariincisi su lastre di marmo si rinvengono nei santuari dedicati a Giove Dolicheno, in particolare diOstia e di Carnutum (Bad Deutsch Altenburg, Austria)36. Giove Dolicheno è una divinità sincretistica,originatasi in area siriana e acquisita nel culto ufficiale dall�esercito romano, soprattutto in epocaseveriana e, quindi, diffusa in territorio europeo grazie allo spostamento dei soldati37. Si conosconoaltre lastre di marmo con alfabeti incisi anche da Pozzuoli38 con una serie completa, da Napoli39 inlettere greche e con la precisazione che fu messa in opera �per ordine del dio� e, infine, da Roma40.Nonostante non siano noti i contesti di rinvenimento di questi ultimi, sono comunque messi inrelazione con il culto del dio orientale. Dall�accampamento dei legionari di Carnutum si conosce,infine, una serie alfabetica incisa su tegola41.

Sia che provengano da santuari, sia che si trovino in contesti funerari, è evidente il valorereligioso delle serie alfabetiche, di cui Garbini pone in risalto la complessa realtà di significati 42; ilricorrere degli alfabeti negli edifici sacri semitici è messo in relazione con la richiesta e l�ottenimentodi benedizione, cioè vita, fecondità e fertilità, cui rimandano anche le immagini che talora liaccompagnano, come il dio Bes, l�albero della vita con i capridi, la mucca e il vitello e gli oranti43.La stessa idea è sottesa nella caratteristica di ciclicità intrinseca alla successione delle letteredell�alfabeto, per cui la sua stessa redazione significava evocare l�eternità con le sue implicazioni religiose dibenedizione e di vita44.

35) GARBINI 1982, p. 22; GHINATTI 2005, p. 43, n. 3.20.

36) Ostia: CCID 443; Carnutum: CIL III, 11186; CCID n. 218,p. 145. Si ringrazia il prof. Michel E. Fuchs della Sectiond�archéologie et des sciences de l�antiquité dell�Università diLosanna, che ci ha segnalato l�iscrizione di Carnutum e la relativabibliografia: JOBST 2012, p. 264, Abb. 5.

37) BODA-SZABÓ 2011.

38) CCID 465.

39) CCID 466.

40) CIL VI, 36790; CCID 426.

41) CCID 227.

42) GARBINI 1982, p. 21.

43) GARBINI 1982, p. 22.

44) GARBINI 1982, p. 23. Egli mette in risalto il fatto che alfae omega esprimono il concetto di eternità in ambiente cristiano(Apocalisse I, 8, XXI, 6 e XXII, 13), dove perdurano tradizionireligiose semitiche. Interessante notare che la credenza èsopravvissuta fino a oggi, poiché su alcune lastre tombali ledue lettere greche indicano rispettivamente la data di nascita equella di morte.

Fig. 5: Piancogno, alfabeto della Roccia dell�alfabetario (non in scala; ridisegnato da ZAVARONI 2005).

153

È particolarmente interessante il fatto che il legame tra l�alfabeto e la sfera religiosa, sorto inambiente semitico, sia sopravvissuto sino ad oggi nella tradizione ebraica, per la quale le letteresono ideogrammi che esprimono le energie primordiali e sono i mattoni della costruzione del cosmo, fonte dienergie dinamiche e cosmogoniche45. Si ritiene che l�alfabeto non sia solamente uno strumento didenominanzione, ma anche il mezzo per controllare la realtà ed intervenire su di essa.

Una suggestione interessante per spiegare l�antica tradizione di redigere gli alfabeti all�internodei santuari e in contesti rituali è offerta da una midrash del XVI secolo che narra di un contadinoche recitava, al posto delle preghiere, le prime dieci lettere dell�alfabeto, ritenendo che il Signorepotesse così formare le parole a lui più gradite46.

L�interesse e l�importanza dell�alfabeto di Carona, oltre ad arricchire il novero delle testimonianzealfabetiche latine in aree sottoposte a romanizzazione, risiede soprattutto nel suo stesso contestodi incisione. Insieme alle altre iscrizioni in alfabeto di Lugano, di cui due riportano il nome del dioceltico Pennino, la serie alfabetica rappresenta una testimonianza devozionale, da riconnettereprobabilmente alla difficoltà di percorrere i sentieri d�alta quota e alla richiesta di protezione daparte della divinità. Come già indicato da Garbini per le ben più antiche testimonianze, è evidenteche la serie alfabetica, dunque, non è un modello per l�insegnamento e la pratica della scrittura, maun�espressione religiosa.

Supponendo che sia un poco più recente delle iscrizioni leponzie, si pone in continuità con lalunga tradizione, che individua nel masso CMS1 il punto focale di un piccolo santuario naturale inquota, circondato dalle acque sorgive e prossimo al passo di Valsecca47.

Stefania CasiniCivico Museo Archeologico

Piazza Cittadella 9I-24129 Bergamo

[email protected]

Angelo E. FossatiDipartimento di Storia, Archeologia e Storia dell�Arte

Università Cattolica del S. CuoreLargo Gemelli 1 I-20123 Milano

[email protected]

Fig. 6: Piancogno, alfabeto della Roccia del labirinto (non in scala; ridisegnato da ZAVARONI 2005).

45) Rav. L. CARO, L�alfabeto ebraico, protoplasma del creato, in http://www.keshet.it/rivista/set-ott-03/p.9.hatm.

46) Rav. L. CARO, L�alfabeto ebraico, protoplasma del creato, inhttp://www.keshet.it/rivista/set-ott-03/p.9.hatm.

47) CASINI et Al. 2012, pp. 145-151.

154

Summary

The Latin alphabet engraved on the boulder Camisana 1 at Carona (Bergamo). The Latin alphabet that isengraved together with the many Lepontian inscriptions on the boulder CMS 1 (Carona, Bergamo), is the fifth foundin Northern Italy in a non-Roman milieu: the other four are recorded in Este (one on a bronze tablet) and in Valcamonica(three engraved on rocks). They all can be compared for the presence of the e in the form of two parallel vertical linesand, if they are complete, for their ending with the letter x. The Carona alphabet shows mixed characters: most of theletters follows the standard Latin alphabet, but a and p are written in the Lugano alphabet (Lepontic). Epichoricalphabets are absent in the Golasecca cultural area, while in the Paeloveneti and Camunnian ones they are frequent inritual contexts, as sanctuaries and engraved rocks. The relation between alphabets and worship places has a longtradition in the Semitic milieu, from where it was transmitted, together with writing, to the Greek world and then tothe Etruscan-Italic one. This connection seems to never last, for Latin alphabets inscribed on marble slabs are arecurrent character of the Jupiter Dolichenus sanctuaries, during the Roman imperial age.

At any rate alphabets are not models for the teaching of writing, but an expression of religious devotion. In fact,the sequence of the alphabet letters is symbolically linked to the cycle of the seasons and to the demand of fecundity,fertility, rebirth, blessing and protection. The alphabet of Carona reconnects to these symbolic values, given thecontext of the boulder on which it is engraved, a rock which should have been the focus of a small natural sanctuary,in relation with the spring waters that surround it and the proximity to the pass of Valsecca.

Riferimenti bibliografici

Akeo2002 AA.VV., Akeo. I tempi della scrittura. Veneti antichi.

Alfabeti e documenti, Catalogo della mostra(Montebelluna, 2002), Cornuda (TV).

BODA I.-SZABÓ C.2011 Notes on a Dolichenian Relief at Mehadia, in Marisia,

Arheologie, XXXI, Târgo Mure , pp. 273-282.

BUONOPANE A.1985 Iscrizioni romane su roccia nell�arco alpino (Alpes

Maritimae, Alpes Cottiae, Regiones XI, X), in F.GAGGIA-A. GATTIGLIA-M. ROSSI-G.VEDOVELLI (a c. di), Benaco �85. La culturafigurativa rupestre dalla protostoria ai nostri giorni:archeologia e storia di un mezzo espressivo tradizionale,Atti del I Convegno internazionale di arterupestre (Torri del Benaco, 1985), Torino, pp.83-102.

CAGNAT R.1976 Cours d�épigraphie latine, Quatrième édition,

L�Erma di Bretschneider, Roma.

CASINI. S.-FOSSATI A.-MOTTA F.2010 Incisioni protostoriche e iscrizioni leponzie su roccia alle

sorgenti del Brembo (Val Camisana di Carona,Bergamo), Note preliminari, in Notizie ArcheologicheBergomensi, 16, 2008, pp. 75-101.

c.s. Un santuario celtico alle fonti del Brembo? Le iscrizioniin alfabeto di Lugano incise su roccia a Carona(Bergamo), in D. VITALI (a c. di), Les Celtes et leNord de l�Italie / I Celti e l�Italia del Nord (Vérone,17-20 mai 2012), XXXVIe ColloqueInternational de l� Association Française pourl�Étude de l�Age du Fer (Vérone, 2012).

CASINI S.-LONGHI C.-CASTELLANO L.-CROCEE.-LANDO E.2012 Un santuario celtico a Carona (Bergamo)? Ricerche e

ritrovamenti nell�area del masso inciso CMS 1, in Not.Archeol. Bergomensi, 18, 2010, pp. 133-154.

CCID1987 M. HÖRIG-E. SCHWERTHEIM (a c. di.),

Corpus Cultus Iovis Dolicheni, Leiden.

CIL1863- Corpus Inscriptionum Latinarum, Berolini.

DE MARINIS R.C.1992 Il territorio prealpino e alpino tra i laghi di Como e di

Garda dal Bronzo recente alla fine dell�età del Ferro, inDie Räter-I Reti, Bolzano, pp. 145-174.

DE MARINIS R.C.-MOTTA F.1990-91 Una nuova iscrizione lepontica su pietra da Mezzovico

(Lugano), in Sibrium, 21, pp. 201-225.

FOSSATI A.1991 L�età del Ferro nelle incisioni rupestri della Valcamonica,

in Immagini di una aristocrazia dell�età del Ferro nell�arterupestre camuna, Milano, pp. 11-71.

GARBINI G.1982 Gli alfabetari semitici e il loro significato, in La ricerca

folclorica, 5, pp. 21-24.

GAUCCI A.2012 Alfabetari latini nell�Italia preromana, in Atti e

memorie della Accademia Petrarca di Lettere Artie Scienze, n.s. LXXII-LXXIII, 2010-11, pp. 59-83.

GHINATTI F.2005 Problemi di epigrafia greca: gli alfabetari, in Minima

Epigraphica et Papyrologica, VII-VIII, ff. 9-10,2004-05, Roma, pp. 12-68.

JEFFERY L.1961 The local Scripts of Archaic Greece, Oxford.

JOBST W.2012 Der Kult des Iuppiter Dolichenus und der Iuno Regina

(Donau-und Ostalpenraum), in M. BLÖMER-E.WINTER (Hrgs.), Iuppiter Dolichenus. Vom

155

Lokalkult zur Reichsreligion, Mohr Siebeck Verlag,Tübingen, pp. 259-289.

LANG M.1976 Graffiti and dipinti, The Athenian Agora, XXI, The

American School of Classical Studies at Athens,Princeton.

MARCHI E.1994 La roccia 20 di Redondo (Capo di Ponte). Contributo

allo studio dell�arte rupestre camuna dell�età del Ferro,tesi di laurea, rel. Prof. R.C. De Marinis,Università degli Studi, Milano, a.a. 1993-94.

1998 La roccia 20 di Redondo (Capo di Ponte, Valcamonica),in Notizie Archeologiche Bergomensi, 5, 1997,pp. 65-83.

MARINETTI A.1990 Le ta volette alfabetiche di Este , in M.

PANDOLFINI-A.L. PROSDOCIMI, Alfabetarie insegnamento della scrittura in Etruria e nell�Italiaantica, Biblioteca di Studi Etruschi, Leo S. Olschkied., Firenze, pp. 95-142.

2002 Caratteri e diffusione dell�alfabeto venetico, in Akeo, pp.39-54.

MORANDI A.2004 Epigrafia e lingua dei Celti d�Italia, in P. PIANA

AGOSTINETTI (a c. di), Celti d�Italia, Popoli eciviltà dell�Italia antica, Spazio Tre Ed., Roma,II tomo.

PANDOLFINI M.1990 Gli alfabetari etruschi, in M. PANDOLFINI-A.L.

PROSDOCIMI, Alfabetari e insegnamento dellascrittura in Etruria e nell�Italia antica, Biblioteca diStudi Etruschi, Leo S. Olschki ed., Firenze, pp.3-94.

PRIULI A.1993 I graffiti rupestri di Piancogno. Le incisioni di età celtica

e romana in Valle Camonica, Darfo Boario Terme.

SOLINAS P.1995 Il celtico in Italia, in Studi Etruschi, 54, pp. 311-

408.

TIBILETTI BRUNO M.G.1990 Nuove iscrizioni camune, Quaderni Camuni, 49-

50, Capo di Ponte.1992 Gli alfabetari, Quaderni Camuni, 60, Capo di

Ponte.

VALVO A.1993 Le iscrizioni rupestri latine di Pian Cogno, in A.

PRIULI, I graffiti rupestri di Piancogno. Le incisionidi età celtica e romana in Valle Camonica, DarfoBoario Terme, pp. 244-248.

ZAVARONI A.2005 Il passaggio dall�alfabeto epicorico all�alfabeto latino in

Valcamonica, in Aevum, 79, 2005, pp. 23-39.