la nuova city library di newcastle

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47 Biblioteche nel mondo Biblioteche oggi ottobre 2009 La nuova City Library di Newcastle Nell’importante città del Nord-Est dell’Inghilterra nasce un nuovo spazio all’insegna della trasparenza e dell’autonomia dell’utente È impossibile non vedere la nuova City Library della città di Newcastle upon Ty- ne, 1 nel Nord-Est dell’Inghil- terra. Dal centro della città, Monument Square, dove le persone passeggiano, fanno acquisti e dove si concentra la maggior parte dei negozi e dei centri commerciali del- la città, la vista viene cattu- rata da un palazzo di vetro che sporge dalla linea degli edifici che costeggiano New Bridge Street, una “fetta” di vetro scintillante con la scrit- ta “library” a caratteri cubi- tali bianchi, distesa in verti- cale lungo i sei piani del lato orien- tato verso la piazza. Anche passeg- giando lungo la vicina Northum- berland Street, la via dello shop- ping, altro punto nevralgico della vita sociale della città, l’attenzione viene catturata dalla struttura di ve- tro che brilla in una piazzetta adia- cente e da una seconda scritta “li- brary” identica alla prima per co- lore e dimensioni. La City Library di Newcastle, insom- ma, non può certo essere definita anonima. Ha carattere e non passa inosservata, ed è così che l’ha volu- ta il gruppo di bibliotecari, archi- tetti e committenti che ne ha stu- diato e progettato le caratteristiche: visibile e riconoscibile, trasparente, attraente e aperta. La biblioteca precedente costruita negli anni Sessanta, anche se col- locata nello stesso luogo di quella nuova, era invisibile, ospitata in un anonimo palazzo di cemento, con l’entrata nascosta in una piazzetta interna e senza alcuna entrata dal- le strade principali, tanto che pote- va venire facilmente confusa con un palazzo per uffici o con un parcheg- gio multipiano; un’ulteriore ostaco- lo era costituito dal lungo percorso che i lettori dovevano fare per rag- giungere dall’entrata i servizi della biblioteca. L’indagine commissiona- ta dal City Council nel 2001 (Libra- ries Best Value Review 2001 ) 2 rile- vò che la biblioteca e i suoi servizi erano utilizzati relativamente poco, principalmente per prendere in pre- stito o restituire libri, e che c’erano i presupposti per avviare uno stu- dio sulla necessità di costruire una nuova biblioteca. Le procedure bu- rocratiche e la gara d’appalto ini- ziarono nel 2004, mentre la fase progettuale vera e propria iniziò nel maggio del 2006 con l’assegna- zione dei lavori al consorzio incaricato della costruzione. La vecchia biblioteca venne demolita nell’aprile del 2007 e la nuova biblioteca è stata inaugurata poco più di due anni dopo l’inizio dei lavori, il 7 giugno di quest’anno. Il progetto è stato finanziato per mezzo di una private fi- nance initiative 3 che con- sente di finanziare i grandi progetti senza ricorrere nel- l’immediato a fondi pubblici, ma attuando una sorta di leasing che in questo caso durerà circa 25 anni, dopodi- ché l’edificio passerà sotto la completa responsabilità dell’ammi- nistrazione cittadina. Il finanzia- mento è stato di circa 40.2 milioni di sterline, dei quali 23 destinati al- la costruzione dell’edificio della nuova biblioteca, 1 per la costru- zione della piccola biblioteca de- centrata di High Heaton, e il re- stante per coprire i futuri costi di gestione e manutenzione della bi- blioteca. L’edificio Dall’esterno la biblioteca si pre- senta costituita da due parallelepi- pedi affiancati, uno più lungo e slan- ciato con le pareti esterne costitui- te quasi completamente di cristal- lo, l’altro di uguale altezza, ma più corto e tozzo, di cemento ricoper- to di pannelli antipioggia e in par- te di cristallo. Il cristallo è la com- Fabio Venuda Università degli studi di Milano [email protected] Il grande palazzo di vetro che ospita la Newcastle City Library

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Biblioteche nel mondo

Biblioteche oggi – ottobre 2009

La nuova City Library di NewcastleNell’importante città del Nord-Est dell’Inghilterranasce un nuovo spazio all’insegna della trasparenza e dell’autonomia dell’utente

È impossibile non vederela nuova City Library dellacittà di Newcastle upon Ty-ne,1 nel Nord-Est dell’Inghil-terra. Dal centro della città,Monument Square, dove lepersone passeggiano, fannoacquisti e dove si concentrala maggior parte dei negozie dei centri commerciali del-la città, la vista viene cattu-rata da un palazzo di vetroche sporge dalla linea degliedifici che costeggiano NewBridge Street, una “fetta” divetro scintillante con la scrit-ta “library” a caratteri cubi-tali bianchi, distesa in verti-cale lungo i sei piani del lato orien-tato verso la piazza. Anche passeg-giando lungo la vicina Northum-berland Street, la via dello shop-ping, altro punto nevralgico dellavita sociale della città, l’attenzioneviene catturata dalla struttura di ve-tro che brilla in una piazzetta adia-cente e da una seconda scritta “li-brary” identica alla prima per co-lore e dimensioni. La City Library di Newcastle, insom-ma, non può certo essere definitaanonima. Ha carattere e non passainosservata, ed è così che l’ha volu-ta il gruppo di bibliotecari, archi-tetti e committenti che ne ha stu-diato e progettato le caratteristiche:visibile e riconoscibile, trasparente,attraente e aperta.La biblioteca precedente costruitanegli anni Sessanta, anche se col-locata nello stesso luogo di quellanuova, era invisibile, ospitata in un

anonimo palazzo di cemento, conl’entrata nascosta in una piazzettainterna e senza alcuna entrata dal-le strade principali, tanto che pote-va venire facilmente confusa con unpalazzo per uffici o con un parcheg-gio multipiano; un’ulteriore ostaco-lo era costituito dal lungo percorsoche i lettori dovevano fare per rag-giungere dall’entrata i servizi dellabiblioteca. L’indagine commissiona-ta dal City Council nel 2001 (Libra-ries Best Value Review 2001)2 rile-vò che la biblioteca e i suoi servizierano utilizzati relativamente poco,principalmente per prendere in pre-stito o restituire libri, e che c’eranoi presupposti per avviare uno stu-dio sulla necessità di costruire unanuova biblioteca. Le procedure bu-rocratiche e la gara d’appalto ini-ziarono nel 2004, mentre la faseprogettuale vera e propria iniziònel maggio del 2006 con l’assegna-

zione dei lavori al consorzioincaricato della costruzione.La vecchia biblioteca vennedemolita nell’aprile del 2007 ela nuova biblioteca è statainaugurata poco più di dueanni dopo l’inizio dei lavori,il 7 giugno di quest’anno. Ilprogetto è stato finanziatoper mezzo di una private fi-nance initiative 3 che con-sente di finanziare i grandiprogetti senza ricorrere nel-l’immediato a fondi pubblici,ma attuando una sorta dileasing che in questo casodurerà circa 25 anni, dopodi-ché l’edificio passerà sotto la

completa responsabilità dell’ammi-nistrazione cittadina. Il finanzia-mento è stato di circa 40.2 milionidi sterline, dei quali 23 destinati al-la costruzione dell’edificio dellanuova biblioteca, 1 per la costru-zione della piccola biblioteca de-centrata di High Heaton, e il re-stante per coprire i futuri costi digestione e manutenzione della bi-blioteca.

L’edificio

Dall’esterno la biblioteca si pre-senta costituita da due parallelepi-pedi affiancati, uno più lungo e slan-ciato con le pareti esterne costitui-te quasi completamente di cristal-lo, l’altro di uguale altezza, ma piùcorto e tozzo, di cemento ricoper-to di pannelli antipioggia e in par-te di cristallo. Il cristallo è la com-

Fabio VenudaUniversità degli studi di Milano

[email protected]

Il grande palazzo di vetro che ospita la NewcastleCity Library

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Biblioteche nel mondo

Biblioteche oggi – ottobre 2009

mente la vista dall’interno su unavia non particolarmente bella e mol-to trafficata, è stata decorata conun’opera dell’artista Kathryn Hodg-kinson, dal titolo Four Questions.Le immagini di fiori e farfalle involo stampate sul cristallo sono in-fatti formate da tutte le rispostefornite dai cittadini di Newcastleche hanno risposto ad un questio-nario composto da quattro doman-de: cosa ti rende felice? Cosa vor-resti cambiare? Cosa temi? Cosa tidà speranza? E le risposte serie eprofonde si mescolano con quellepiù leggere e divertenti a formarefiori e farfalle in volo.4

Sempre sullo stesso lato attirano l’at-tenzione due apparecchiature in-cassate nella parete che, se non fos-se per la scritta “24 hours library”

ponente essenziale di questa biblio-teca: oltre a renderla visibile, rico-noscibile e attraente dai punti dimaggiore appeal e traffico pedo-nale della città, la rende trasparen-te, e la trasparenza è stata infattiun’altra delle condizioni poste dalgruppo di progetto. La bibliotecanon deve poter essere scambiatacon un qualsiasi altro palazzo oedificio, ma deve essere visibile etrasparente, in modo che chiun-que si trovi a passare davanti sia ingrado di riconoscerla e vedere glispazi, le persone, i materiali, i ser-vizi e le attività che si svolgono alsuo interno, e ne possa venire at-tratto e invogliato ad entrare. La parete di cristallo che costituisceil lato esterno più lungo della co-struzione, per mascherare parzial-

che le sovrasta, sembrerebbero aprima vista degli sportelli banco-mat. Si tratta di un’altra particolari-tà che rende giustamente molto or-gogliosi i bibliotecari di Newcastle,ovvero di uno sportello automati-co per la restituzione dei materialipresi a prestito e di una vendingmachine che permette ai lettori discegliere e prendere a prestito librie dvd, anche negli orari di chiusu-ra della biblioteca. Questa soluzio-ne risponde ad un’altra delle carat-teristiche volute dal gruppo di pro-getto: una biblioteca aperta, selfservice, utilizzabile 24 ore su 24,sette giorni su sette. La vending machine e lo sportelloper le restituzioni, infatti, si accom-pagnano ad altri due sportelli perle restituzioni e a cinque sportelliself check out per il prestito auto-matico situati all’interno della biblio-teca, che costituiscono l’unico mo-do per prendere a prestito e resti-tuire i materiali della biblioteca ecaratterizzano l’impostazione dataalla modalità di erogazione dei ser-vizi, ossia completa libertà e auto-nomia – assistita – dei lettori.La parete del parallelepipedo piùtozzo che continua la facciata prin-cipale della biblioteca è anch’essa incristallo, ma a partire dal secondolivello è schermata da grandi pinneorizzontali di metallo che riparanodalla luce diretta del sole, eventodel resto non così comune in que-sta città, nemmeno in piena estate.Il resto dell’edificio, vale a dire lafacciata interna e la parte posterioresono in cemento ricoperto di pan-nelli antipioggia, questa sì moltofrequente, con grandi vetrate in cor-rispondenza dell’entrata secondariae della caffetteria, e grandi apertureper dare luce ai diversi piani.

L’interno

Attirato da ciò che è possibile ve-dere attraverso le grandi vetrate, illettore può entrare in biblioteca dal-

Foto Venuda

Veduta esterna dei due parallelepipedi che costituiscono la nuova biblioteca

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l’entrata principale, in New BridgeStreet, oppure può utilizzare l’en-trata secondaria raggiungibile e vi-sibile dalla principale e molto fre-quentata via dello shopping com-pletamente riservata ai pedoni. L’en-trata principale è caratterizzata dauna sorta di bussola, un box anti-freddo di colore blu intenso che ri-prende e idealmente si collega al-la particolare pavimentazione del-la zona culturale della città costi-tuita dalla Laing Art Gallery al di làdella strada; si tratta del Blue Carpet:una vera e propria opera di artemoderna realizzata dallo studio lon-dinese Heatherwick nel 2002, lecui piastrelle sono state fabbricateutilizzando i cocci di vetro blu del-le bottiglie riciclate della Harvey’sBristol Cream impastate con resinabianca e che è stata sagomata co-me se fosse un vero e proprio tap-peto, forato dai piloni anti-parcheg-gio e con alcuni strappi ripiegati aformare delle panchine.Il lettore entra in biblioteca e si tro-va in un atrio incredibilmente am-pio, alto più di quindici metri conun’ampiezza di oltre cinquemila me-tri cubi e che a prima vista sembraun enorme spreco di spazio. Non ècosì, però: questo è infatti il modoche la biblioteca ha scelto per dareimmediatamente al lettore la visio-ne e la percezione dei piani, deiservizi e delle modalità per acce-dervi, ovvero la vista dei diversi pia-ni fino al quarto ai quali accedereper mezzo di una grande scala e didue ascensori panoramici gemelliin continuo silenzioso movimento. In questo atrio, e in tutti i piani,manca qualsiasi bancone: non c’èun bancone per l’accoglienza e leinformazioni, né uno per il prestito,né per il reference, anzi come ve-dremo non c’è proprio una colle-zione o una zona per il reference.Il lettore entra e nessuno lo fermaod ostacola chiedendo credenzialio altro. La biblioteca è aperta a tut-ti, tutti i piani sono liberamente ac-cessibili e il lettore può prendere

un libro o una rivista e mettersi aleggere in uno dei tanti salottini odei tavoli di lettura che sono strate-gicamente distribuiti in giro per labiblioteca facendo uno spuntino osorseggiando un caffè, oppure puòscegliere e visionare un dvd primadi prenderlo in prestito. Nessunochiede di depositare borse od om-brelli, o di motivare la propria pre-senza in biblioteca, nessuno chiededove si sta andando o perché, ameno che non ve ne sia la necessi-tà e si giri con un’aria sperduta: intal caso l’assistenza c’è e anzi vieneofferta e va incontro al lettore. I ra-gazzi circolano per la biblioteca e siaccomodano sui divani per leggereun libro magari con lo skateboardal loro fianco, ossia passano per labiblioteca mentre vanno a fare ostanno facendo ciò che li diverte.Con la trasparenza delle pareti e lamancanza di qualsiasi ostacolo,tornello all’entrata o bancone chesia, il gruppo di progetto ha intesocosì rimuovere ogni possibile bar-riera psicologica fra la cittadinanzae la biblioteca, fra i lettori e l’ac-cesso ai materiali e ai servizi.

Assistenza ai lettoriPer fornire ai lettori tutto il sup-

porto di cui hanno bisogno sonostati predisposti in tutti i piani deipunti di riferimento per le infor-mazioni, nove chioschi in tutto dicui tre al piano terra (level 1): sitratta di postazioni di diversa al-tezza utilizzabili stando seduti, inpiedi o appollaiati su sgabelli, chedi solito possono accomodare duepersone dello staff e due lettori; al-tri membri dello staff si alternanoe prestano il loro aiuto nelle vici-nanze degli sportelli automatici diprestito e restituzione, o in prossi-mità delle due entrate e delle iso-le di personal computer, ponendodiscreta ma visibile attenzione adeventuali comportamenti non cor-retti ed eventuali tentativi di furtorilevati dal sistema antitaccheggio,abbastanza improbabili in un am-biente così amichevole, aperto e sen-za ostacoli all’utilizzo e al prestitodi qualsiasi materiale. Complessi-vamente la biblioteca può contaresu circa 80 unità di personale, del-le quali ogni giorno, a rotazione,25 sono a disposizione del pubbli-co. Il termine “a disposizione” è daintendersi nel senso più esteso: in-fatti grazie ad una attività di trai-ning molto intensa – su cui il di-rettore della biblioteca durante l’in-

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Il Blue Carpet

Foto Venuda

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tervista che mi ha concesso5

ha posto un forte accento –il personale è in grado dirispondere a qualsiasi esi-genza del pubblico, di svol-gere qualsiasi servizio oprocedura: registrare in po-chi minuti un nuovo lettoreper abilitarne subito l’acces-so ai vari servizi controllati,come il prestito, l’accesso ainternet, le stampe e le fo-tocopie; orientare all’usodella biblioteca; chiamareun tecnico del settore ITper aiutare nell’accesso al-la rete wireless; accompa-gnare un lettore in cerca diun libro, prenotarlo o an-darlo a prendere nei depo-siti per lui; aiutare in una ri-cerca bibliografica o effet-tuarla; aiutare nell’utilizzodi tutte le attrezzature di-sponibili. Ma ciò che colpi-sce soprattutto è l’atteggia-mento proattivo e non reat-tivo del personale, che vaincontro al lettore, cerca di antici-pare i suoi bisogni; se vede un let-tore incerto o un po’ disorientato siavvicina e chiede se ha bisogno d’aiu-to; se interpellato risponde imme-diatamente, con atteggiamento pro-positivo, e cerca di trovare una so-luzione ai problemi, occupandose-ne di persona o, nel caso, chiaman-do la persona più adatta a risolver-lo, non per telefono, ma per mez-zo di un sistema di comunicazionemolto discreto (“Vocera”) che ognipersona dello staff porta al collo.

Organizzazione di materiali e servizi

Effettuare una analisi dei servizi dibiblioteca secondo i canoni orga-nizzativi correnti non è possibile;al di là di una macro divisione frala parte riservata allo staff e quellaaccessibile al pubblico, i servizi e imateriali sono distribuiti lungo i

sei piani della biblioteca senza al-cuna separazione fisica, ma con unacaratterizzazione percettiva data dalparticolare colore della moquette,ripetuto nei pannelli informativi su-gli scaffali, che permette di identi-ficarli, oppure dalla loro localizza-zione su un particolare piano.Per questo motivo risulta più utileseguire la distribuzione dei servizie dei materiali voluta dalla biblio-teca, seguendo il percorso che unlettore potrebbe fare nel corso del-la sua prima visita.

Level 1: l’entrata, le informazioni, lo studio, il prestito

L’entrata del piano terreno è da NewBridge Street, sotto la grande scrit-ta “library” e attraverso il grande cu-bo blu sorvegliato da due antennedi rilevazione RFID (Radio Frequen-cy IDentifier).

Sulla destra c’è subito unpannello informativo con iservizi e la disposizione deimateriali elencati in ordinealfabetico, contraddistintidai colori che li rendono ri-conoscibili e con l’indica-zione del piano nel qualesi trovano, poco più avantisi trova la grande scala cheporta ai vari livelli della bi-blioteca, sotto la quale c’è lazona self-service, costituitada quattro postazioni per ilprestito automatico (un’altraè al secondo livello) e dueper la restituzione automati-ca. Sotto la scala si trova illocale con la parte internadella vending machine econ le attrezzature che per-mettono di convogliare i li-bri restituiti tramite le trebocche interne e quella e-sterna e di ripartirli – trami-te un sistema di nastri tra-sportatori e rulli – su settecarrelli che corrispondono

alle diverse destinazioni, ad esem-pio piani e sezioni, libri prenotatio da restituire ad altre biblioteche.Tutto il sistema che governa la cir-colazione dei materiali della biblio-teca è controllato per mezzo dellatecnologia RFID ed è stato fornitodalla ditta D-Tech,6 per la quale ilmaggior ostacolo, brillantemente su-perato, è stato quello di rendere in-teroperabili le attrezzature del nuo-vo sistema con il software integratodi gestione della biblioteca, il siste-ma DS recentemente acquisito dal-la ditta Axiell.I sistemi di prestito e restituzioneautomatici e la vending machinericonoscono i chip RFID inseriti neilibri e quelli presenti nelle tesseredei lettori, che conducono all’ac-count del lettore nel quale posso-no anche essere caricate modestequantità di denaro, massimo 10sterline, necessarie a pagare i pic-coli contributi richiesti per il pre-stito di cd e dvd, 50 pence per i cd

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L’atrio di ingresso

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e 2 sterline per i dvd. In caso dimomentanea mancanza di monetela biblioteca permette di prenderein prestito questi materiali senzapagare, offrendo un credito massi-mo di 10 sterline, che una voltaraggiunto deve essere saldato, pe-na la temporanea sospensione datutti i servizi della biblioteca cherichiedono la registrazione del let-tore. Per nessuna di queste opera-zioni è richiesta la digitazione diuna password o di un pin number,necessarie invece per motivi di si-curezza quando il lettore vogliautilizzare i personal computer eaccedere alla Rete.Benchè il sistema di prestito e re-stituzione automatica sia estrema-mente intuitivo, tutta l’area self-ser-vice è assistita dal personale dellabiblioteca che contemporaneamen-te presidia anche l’uscita e i puntiinformativi.Poco più avanti i due ascensori pa-noramici conducono ai piani, im-mediatamente sulla sinistra dell’en-trata si trovano un meeting pointinformale e diversi scaffali, le “quickchoice display units”, che espon-gono bene in vista di piatto i libripiù nuovi o più richiesti, privi dicollocazione da scegliere veloce-mente senza consultare il catalo-go, affiancati da qualche tavolinocon materiale informativo e opu-scoli editi localmente e da una po-stazione con cinque personal com-puter a disposizione dei lettori eutilizzabili per sessioni di lavorodella durata massima di due ore.Tutti i personal computer destinatial pubblico della biblioteca sonoprenotabili e utilizzabili per sessio-ni di due ore, ad esclusione dell’a-rea Internet express, al secondo li-vello, pensata per una rapida con-sultazione al massimo di 15 minuti.Al centro del grande atrio ben trepunti informativi – sono nove intutta la biblioteca – con sei unità dipersonale forniscono una efficacerisposta alle richieste di informa-zioni dei lettori, siano esse di ca-

rattere generale, oppure ricerche bi-bliografiche, prelievo di libri daidepositi o registrazione e attivazio-ne di servizi. Sulla sinistra una stanza aperta ar-redata e dotata di personal com-puter è prenotabile e destinata adaccogliere le organizzazioni che vo-gliono utilizzare la biblioteca perpromuovere le proprie iniziative edattività; accanto a questa tre toilet-te, rispettivamente per uomini, don-ne e accessibili con carrozzella. Èopportuno a questo proposito se-gnalare che nell’intero edificio cisono 43 toilette di cui 28 destinateal pubblico. Nel resto del pianoterreno, in un’area corrispondentea circa metà del piano, trovano

posto 62 posti di lettura tutti conprese di corrente, due chioschi diconsultazione dell’OPAC, l’emero-teca e dieci studioli individuali. Inrealtà nella biblioteca di Newcastleci sono relativamente poche areeo postazioni dedicate allo studio,infatti il compito di fornire spaziadeguati agli studenti per studiareè demandato alle biblioteche delleuniversità dei college. Trovano po-sto al piano terra anche le sezionilibrarie di non-fiction e reference,tra loro integrate e a scaffale aper-to: la scelta di non mantenere unasezione separata per il materiale direference, è stata motivata dal fat-to che entrambe le sezioni posso-no essere utili ai lettori per effet-

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Foto Ricaird: <http

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Enquiries desk nella zona Local Studies

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tuare delle ricerche o per i motividi studio, quindi le due sezioni ven-gono presentate assieme in modoindistinto salvo l’indicazione di nonprestabilità sul dorso dei libri ap-partenenti al reference.

Level 2: i servizi, la caffetteria,la sala multifunzionale, la crèche

Il secondo livello è accessibile tra-mite la scala o gli ascensori dal pia-no terra oppure utilizzando l’entra-ta secondaria, in Princess Square inlinea e visibile da NorthumberlandStreet, la strada dello shopping. Ilsecondo livello accoglie la caffet-teria, organizzata anche per servi-re un pranzo leggero, con circa 100coperti di cui un terzo all’esterno,una meeting room organizzata an-che come crèche per accogliere iragazzi che seguono le attività or-ganizzate dalla biblioteca o i bim-

bi delle persone impegnate neicorsi, l’isola Internet express con12 personal computer per consul-tare la posta elettronica (massimo15 minuti) e la Bewick Hall, unasala multifunzionale da 185 posti,riconfigurabile in tre separate mee-ting rooms. Fa bella mostra di séun grande video touchscreen conil quale è possibile consultare lacollezione di libri antichi e rari del-la biblioteca, la Newcastle Collection,opportunamente digitalizzata dallaBritish Library che ha anche forni-to il software per la consultazione,“Turning the pages”, con il quale èpossibile selezionare con un ditosullo schermo i libri e sfogliarli nelmodo consueto per le copie carta-cee. Il secondo livello può essereisolato dal resto della biblioteca eaccogliere attraverso l’entrata se-condaria manifestazioni che pos-sono aver luogo in orari diversi daquello programmato per l’aperturadella biblioteca. Anche il secondo

piano è presidiato dalpersonale che offre as-sistenza alla stazionedi prestito automatico,controlla l’entrata se-condaria e regola l’ac-cesso alla sala multi-funzionale.

Level 3: i bimbi e i ragazzi

Il terzo livello è com-pletamente dedicato aibambini e ai ragazzi, èorganizzato in zone de-finite, ma aperte, rico-noscibili dal colore gial-lo e dal colore verdedei pannelli che “eti-chettano” gli scaffali in-dicando la materia deilibri esposti, ed è statorealizzato secondo quan-to emerso dagli incon-tri fra il Young PeopleGroup delle biblioteche

e gli architetti incaricati del pro-getto. La zona gialla, dedicata ai bambi-ni, prende circa mezzo piano e ol-tre ad offrire libri per le classichefasce di età (0-5, 6-10, 11-15 anni)e per lo svolgimento dei compitiscolastici per casa, offre un’area dicomputer dedicati ai più piccoli, edue sistemi per la visione e ascol-to di cd e dvd, utilizzabili non pervedere un film o ascoltare un cd,ma per visionarli prima di pren-derli in prestito.Particolare attenzione è stata postanella realizzazione di una “Story tel-ling area”, visivamente separata dalresto del piano, quieta e conforte-vole nella quale le mamme e i pa-pà possono raccontare le favole ailoro bimbi accoccolati sui gradinidella collina verde, sotto l’albero. Col-lina verde e albero sono infatti illuogo preferito indicato dai bimbi acui la biblioteca ha chiesto doveavrebbero voluto ascoltare le favole. La biblioteca si è resa inoltre con-sapevole del fatto che i teenager ri-fiutano l’idea di essere etichettati enon accettano di leggere la lettera-tura che qualcuno ha deciso esse-re adatta per loro; di conseguenzala biblioteca ha preferito non co-stituire una “sezione ragazzi” ed haorganizzato sullo stesso piano la zo-na fiction, caratterizzata dal coloreverde. Questa zona accoglie libridi fiction, fantasy, audiolibri, libristampati in corpo 18 per ipove-denti, romanzi e riviste, due siste-mi per la visione e l’ascolto preli-minare di cd e dvd, quattro perso-nal computer per il pubblico, e co-stituisce un naturale passaggio dal-la sezione dedicata ai bambini aquella per i ragazzi più grandi, pas-saggio che continua, rimanendo sul-lo stesso piano, nella zona musicae multimedia, caratterizzata dal co-lore rosa, che offre la possibilità diprendere a prestito cd e dvd e co-stituisce una naturale attrazione peri teenager. Un accordo nazionaleconsente alla biblioteca di prestare

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Foto Venuda

Il ripartitore di libri

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musica e film registrati su cd e dvdpurché ciò avvenga a distanza di al-meno tre mesi dal lancio dell’albummusicale o dalla presentazione delfilm. L’uso dei colori per contraddi-stinguere e rendere riconoscibili lediverse aree della biblioteca è statoil frutto di un attento studio di bran-ding : infatti i colori identificatividelle aree vengono proposti in tuttii pannelli informativi, su quelli mu-rali che identificano le varie aree elivelli della biblioteca, sui pannellidegli scaffali e talvolta anche neicolori della moquette insonorizzan-te che riveste i pavimenti, gli stessicolori costituiscono e caratterizzanoil logo della biblioteca. Anche suquesto piano l’assistenza al pub-blico è garantita da uno dei puntiinformativi e da due o più personedello staff.

Level 4: la computer suite

Questa è l’area tecnologica, la “com-puter suite” con ben 35 postazionidi lavoro dotate di personal com-puter liberamente e autonomamen-te prenotabili dai lettori7 e con ac-cesso alla Rete, su un totale di cir-ca 65 postazioni distribuite fra tut-ti i livelli della biblioteca, ed è lazona con la più alta concentrazio-ne di computer e attrezzature di tut-ta la biblioteca. Completa il parcomacchine una piccola area dedica-ta alle riproduzioni, costituita dadue grandi stampanti di rete multi-funzione sulle quali possono esse-re mandati in stampa i lavori diret-tamente dai personal computer ditutta la biblioteca, eseguite le foto-copie ed eventualmente scansionatii documenti, un fax e un sistemaper la rilegatura. Il costo delle stam-pe e delle fotocopie è di 10 penceper le copie A4/BN, 20 pence perle copie in A4/colore o A3/BN. Tut-ti i pagamenti di stampe e ripro-duzioni possono venire effettuati di-rettamente con le monete: lanciatala stampa di uno o più documenti

dal computer, il sistema comunicaun numero di codice, un job num-ber, il nome e numero delle pagi-ne dei singoli documenti mandatiin stampa, il totale delle pagine ela somma che dovrà essere pagata;sull’unità di pagamento che abilitala stampa dovrà essere poi digita-to il numero di codice ed inseritele monete per l’importo richiesto.8

La “computer suite” accoglie anchespazi e attrezzature destinati all’e-ducazione permanente (lifelong lear-ning); a questo proposito 10 per-sonal computer sono riservati allesessioni di lavoro dell’ExchangeGroup, un network nazionale dicentri basati sulle public librariesche supportano l’avvio delle per-sone al lavoro o all’apprendimen-to; una “meeting room and digitaltheatre”, divisibile in due sale di-stinte, attrezzata con 24 personalcomputer dotati di webcam, è de-stinata invece ad accogliere sessio-ni di addestramento professionalee lezioni, ad esempio per i corsidi formazione e aggiornamento pro-mossi dalla biblioteca per il pub-blico o per il proprio personale.9

In questo livello, in un ampio bal-latoio prospiciente l’atrio di ingres-so, fa bella mostra di sé la BookGallery, una mostra che accoglie eporta alla luce a rotazione, su scaf-fali di noce in stile totalmente diffe-rente dal resto della biblioteca, i te-sori, i libri interessanti possedutidalla biblioteca finora tenuti nasco-sti negli anfratti dei depositi librari.

Una buona parte del piano è de-stinata ad accogliere una zona dilavoro che può essere utilizzata datutto lo staff della biblioteca, nellaquale lavorano assieme gli addettialle acquisizioni, il personale chesi occupa delle pubblicazioni cura-te dalla biblioteca, il servizio di as-sistenza, i responsabili ed il perso-nale dei servizi rivolti ai bambini eai ragazzi.Come sempre non manca un en-quiry point che con quattro perso-ne dello staff offre la necessariaassistenza tecnica e organizzativaper tutti i servizi disponibili su que-sto livello.

Level 5: i depositi e la direzione

L’intera area del quinto livello è ri-servata allo staff ed è accessibiledallo scalone riservato al pubblicoe da una coppia di ascensori di ser-vizio, facendosi riconoscere dal si-stema per mezzo di rilevatori di pros-simità e tessere RFID. In questo li-vello sono collocati i depositi li-brari, e tutto il materiale della bi-blioteca non a scaffale aperto è con-servato in armadi compatti visibiliattraverso le pareti di cristallo: vitrovano posto le annate delle rivi-ste, il materiale di reference e di stu-dio (non-fiction) più vecchio, i li-bri di fiction non esposti a scaffaleaperto, le pubblicazioni governati-ve e gli spartiti. Fra materiale espo-

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La Story Telling Area nella zona dedicata ai bambini

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sto a scaffale aperto e quello con-servato nei depositi, la NewcastleCity Library possiede un conside-revole patrimonio costituito da cir-ca 400.000 volumi distribuiti su cir-ca 12 km di scaffali, mentre più di150.000 volumi sono conservatinelle 17 biblioteche decentrate delsistema bibliotecario cittadino. Praticamente tutte le risorse desti-nate allo sviluppo delle collezionisono assegnate ad un unico forni-tore che seleziona e fornisce i libria un costo particolarmente vantag-gioso, sulla base della specifica po-litica delle acquisizioni e delle li-nee guida fornite dalla direzionedella biblioteca per ogni settoredelle collezioni, mentre l’acquistodi materiali specifici come periodi-ci, risorse elettroniche, audiolibri ei prodotti multimediali viene decisodai gruppi di lavoro incaricati del-la gestione dei rispettivi settori.Assieme ai libri e agli altri materia-li acquistati vengono forniti anchei record bibliografici rilasciati dalfornitore nel formato UKMARC adesclusione di materiali specifici co-me gli spartiti musicali o i materia-li pubblicati localmente che ven-gono ancora catalogati dalla biblio-teca. Questo, segnala la direttrice,ha comportato senza molti rim-pianti una progressiva perdita dicompetenze catalografiche, libe-rando risorse ed energie da poterdedicare alla realizzazione e gestio-ne dei numerosi servizi messi a di-sposizione dei lettori.La zona riservata alla direzione inrealtà accoglie gli uffici del diretto-re del sistema bibliotecario, DavidLinch, della direttrice della City Li-brary Angela Forster e della respon-sabile delle Community Libraries ol-tre che del settore bambini e ragaz-zi Janice Hall. Adiacente agli ufficidella direzione si trova una zonariservata al Management Team, ilpersonale che supporta la direzio-ne, che può utilizzare, ossia un uf-ficio con tavoli le cui postazioni dilavoro – definite “hot desking offi-

ce” – computer compresi, non so-no personali ma condivise da tuttolo staff e utilizzate dal personale inservizio in un determinato turno.Conclude la dotazione del quintolivello una sala riunioni da 16 po-sti e una sala ricreazione/pranzocon cucina a disposizione del per-sonale, con 120 armadietti, toilettee docce.

Level 6: storia locale e studidemografici (local studiesand family history)

L’ultimo livello, se vi si accede dal-la scala, si presenta con una sortadi grande pianerottolo circondatodalle pareti di cristallo, un angolo pa-noramico sovrastante l’entrata prin-cipale, dal quale si può godere unaspettacolare vista sulla città, o nelquale ci si può rilassare e leggerecomodamente seduti nelle elegan-tissime e costosissime poltrone fu-xia, oggetti di grande design dalnome “Swan and Egg”, donate al-la biblioteca dallo studio di archi-tettura, il Ryder Architecture Ltd.,che l’ha progettata.Oltrepassato il salotto panoramicosi entra nella sala di studi locali co-stituita da lunghi tavoli nei qualitrovano posto in tutto 84 postazio-ni di lavoro, delle quali 14 dotatedi personal computer ad uso pub-blico, 24 di lettori di microfiches e6 attrezzate con lettori stampatoridi micro forme. Questa grande quan-tità di posti e di attrezzature10 per-mette di consultare l’estesa raccol-ta di libri, foto, giornali raccolti apartire dal 1711 e mappe, tutti ri-guardanti la storia di Newcastle,della contea del Tyne & Wear edella regione a cui appartiene sto-ricamente ed amministrativamente,il Northumberland. Buona parte diqueste risorse è disponibile su mi-croforma e tutte sono conservatein questo livello, in un ambienteclimaticamente controllato con se-zioni separate adatte alla conser-

vazione del materiale fotografico edi quello particolarmente delicato.

Sostenibilità ambientale

È interessante notare che la costru-zione di nuovi edifici pubblici, maanche di case private, in Gran Bre-tagna richiede l’approvazione e lavalutazione del grado di sostenibi-lità ambientale da parte del BuildingResearch Establishment tramite ilprotocollo di valutazione ambienta-le Environmental Assessment Method(BREEAM),11 che, su una scala di 5livelli, va dal sufficiente (pass) al-l’eccezionale (outstanding). L’edifi-cio che ospita la Newcastle City Li-brary è stato progettato con solu-zioni che ne attenuano molto l’im-patto con l’ambiente, tanto da per-mettergli di ottenere la valutazioneBREEAM di “Molto buono”. Fra lenumerose soluzioni adottate si se-gnalano l’impianto di raccolta del-l’acqua piovana che assieme al ri-ciclo delle acque grigie provenien-ti dall’uso dei lavandini, viene uti-lizzata per alimentare gli sciacquo-ni delle numerose toilette, 30 me-tri quadrati di pannelli solari in-stallati sul tetto che garantiscono ilriscaldamento dell’acqua che escedai rubinetti, mentre l’utilizzo di unsistema di rilevazione permette diregolare in modo automatico l’illu-minazione interna e il movimentodelle tende oscuranti in tutti gliambienti della biblioteca sulla ba-se dell’intensità della luce esterna,limitando i consumi di energia.12

La formazione del personale

Le caratteristiche del nuovo edifi-cio avrebbero dovuto favorire ilcambiamento di tutti i servizi, il lo-ro impatto, la tecnologia RFID, lacompleta autonomia offerta dalself-service e un nuovo modo proat-tivo di rapportarsi con gli utentiavrebbero permesso di creare un

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nuovo modello per la realizzazio-ne e lo sviluppo non solo della Ci-ty Library, ma anche di tutte le bi-blioteche decentrate e dei punti diprestito della città.Perché ciò fosse possibile, il grup-po di progetto biblioteconomico(Management Team) organizzò ini-zialmente gruppi di lavoro incarica-ti di seguire gli aspetti preliminari,come ad esempio la visione globa-le del progetto, le imprese che sa-rebbero state coinvolte nel proget-to, le caratteristiche che avrebbedovuto avere il personale, l’indagi-ne sulle necessità espresse dalla cit-tadinanza, i consulenti da utilizza-re e i rapporti con gli utenti dellabiblioteca.Una volta assegnati i lavori, ven-nero creati dei nuovi gruppi di la-voro con il compito di analizzare ibisogni futuri di ogni specifica areadei nuovi servizi, in particolare irapporti con le biblioteche decen-trate, l’area degli studi locali, la se-zione per bambini e ragazzi, il ser-vizio informazioni, e quello relativoalla circolazione dei documenti.Ognuno di questi gruppi produssedelle liste di “cose che si sarebbe-ro dovute fare” per realizzare i nuo-vi servizi o migliorare quelli esi-stenti. Queste “azioni” vennero poiraggruppate in sei nuove aree piùspecifiche, ognuna gestita da unAction group guidato da un mem-bro del Management Team; in par-ticolare ne vennero attivati sei: quel-lo relativo alla gestione dei sistemiinformativi e del digitale, il gruppoICT, quello sul Marketing e attivitàpromozionali, sull’assistenza ai let-tori e servizi al pubblico (Customerservice), su personale e formazio-ne, e infine quello sulla gestionedelle collezioni.Molta, molta attenzione è stata po-sta nel corso del progetto alla pre-parazione del personale e la stessadirettrice più volte, nel corso del-l’incontro che abbiamo avuto, hasottolineato gli sforzi effettuati dal-la biblioteca per promuovere la

formazione e conversione del per-sonale già in servizio e di quello dinuova assunzione. I bisogni di formazione per fornireal personale le competenze ade-guate al nuovo modo di intenderei servizi vennero individuati dai pri-mi gruppi di lavoro, preliminari al-l’assegnazione dei lavori, dal Mana-gement Team e da successivi mo-menti di valutazione e verifica del-le competenze e conoscenze delpersonale. Il Management Team ri-chiese in modo particolare che ilpersonale fosse messo in grado dioperare efficacemente e indifferen-temente in tutti i servizi come sequesti fossero un unico servizio, piut-tosto che fornire loro competenzespecifiche per ogni particolare set-tore. Gli interventi di formazione sonostati diversi e molto articolati, po-nendo molta attenzione al modo dirapportarsi e fornire assistenza alpubblico: una giornata formativa perottenere il massimo dalla tecnolo-gia RFID, che come abbiamo vistogoverna il funzionamento dei prin-cipali servizi, è stata organizzata pertutto lo staff e delle linee guida perorientare il personale rispetto al nuo-vo modo di lavorare furono pre-parate dal gruppo di lavoro per iservizi al pubblico.Oltre a questi corsi di carattere ge-nerale sono stati organizzati per tut-to lo staff dei corsi sul modo di for-nire assistenza al pubblico adattan-do alle esigenze della biblioteca diNewcastle i corsi di accoglienza delTourist Information Board; lo staffha potuto seguire inoltre un corsoonline di information literacy,13 de-nominato “Lollipop”, orientato a for-nire le competenze necessarie alpersonale incaricato di operare neipunti informativi (enquiries points)interni alla biblioteca, mentre par-te dello staff ha seguito un corsoprofessionale (“National VocationalQualification”) di Library and Infor-mation Science. In aggiunta tutti ifunzionari hanno seguito un corso

di 12 settimane disegnato apposi-tamente dalla University of Northum-bria, sostanzialmente per motivareil personale, rinfrescare le loro com-petenze professionali, incoraggiar-li a lavorare in squadra in modotrasversale all’intera gamma di ser-vizi offerti e dare loro gli strumen-ti per lavorare nel nuovo ambien-te che si stava andando a formare. Il personale ha poi autonomamen-te pianificato la continuazione diquesti momenti formativi prenden-do parte a corsi organizzati dal CI-LIP e dal Museum Libraries and Ar-chives Council (MLA).

Conclusioni

La nuova City Library di Newcastleè una biblioteca fortemente orien-tata al pubblico, anzi progettata con-siderando proprio le esigenze e-spresse dalla cittadinanza per mez-zo di consultazioni e ricerche di mer-cato. Una biblioteca bella, attraen-te, visibile e riconoscibile, traspa-rente, accessibile a tutti, posiziona-ta nella zona più frequentata dellacittà, la zona dello shopping, in mo-do che i lettori possano frequen-tarla o farvi visita senza dovervi an-dare appositamente, aperta settegiorni su sette, completamente self-service e utilizzabile anche negliorari di chiusura per mezzo di ser-vizi di prestito e restituzione self-service esterni e con un servizio direference online agganciato a uncircuito internazionale sempre ac-cessibile.14

La biblioteca è dotata di un riccopatrimonio, 400.000 volumi, sele-zionato e aggiornato continuamen-te, costituito da materiali librari emultimediali come cd e dvd chepossono essere letti in sede o presia prestito con procedure estrema-mente semplificate e offre inoltreun’ampia gamma di servizi a carat-tere tecnologico liberamente acces-sibili alla cittadinanza che vannodal semplice accesso alla Rete all’u-

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tilizzo delle attrezzature IT comecomputer, stampanti, scanner e fax.Gli spazi della biblioteca sono or-ganizzati con strutture modulari cheassieme alle attrezzature e ai servi-zi sono in grado di accogliere leiniziative promozionali delle asso-ciazioni di volontariato e i più di-versi corsi rivolti alla cittadinanza,organizzati dalla biblioteca o dallacomunità cittadina a supporto deibisogni di formazione permanen-te, offrendo ai cittadini l’opportu-nità di migliorare le proprie capa-cità e competenze per i più diver-si scopi (dal coltivare un hobby al-l’acquisire nuove professionalità perrendersi meglio spendibili nel mon-do del lavoro); una di queste zoneattrezzata come crèche ospita le at-tività per i bimbi quando i genito-ri sono impegnati nei corsi. La caf-fetteria infine permette alle perso-ne di incontrarsi e di vivere la bi-blioteca non come un corpo estra-neo alla comunità ma come partedella vita di tutti i giorni: si va inbiblioteca anche per un tea e unoscone, magari dopo l’orario di chiu-sura dei negozi, o per una pausafra un acquisto e l’altro altro, e poisi accede alla Rete, si prende un li-bro, si legge, si discute, si stampaun lavoro, si acquisisce e si creainformazione e conoscenza.La nuova biblioteca di Newcastle èun punto di riferimento per l’inte-ra città, costruita e “organizzata co-me uno spazio sociale”15 in fun-zione del pubblico, realizzata conintelligenza e flessibilità, un mo-dello di biblioteca che, come pos-siamo vedere nei punti caratteriz-zanti riassunti nelle righe che pre-cedono, curiosamente presenta tut-ti gli elementi individuati in quelloche può essere definito il manife-sto, il documento di sviluppo stra-tegico degli Idea Store di TowerHamlets a Londra,16 una bibliotecadinamica, proattiva, facile, accatti-vante, con buoni materiali e servi-zi, in grado attirare i lettori e dipermettere loro di trovare ed ela-

borare le idee e produrre nuovaconoscenza. Il modello Idea Storeè stato esportato, in grande, a New-castle, dove è stato adattato allarealtà locale, ha trovato terreno fer-tile, attenzione da parte delle isti-tuzioni e buoni finanziamenti e, sequesti sono i risultati, è un model-lo che funziona, che certo richiedeun cambio di mentalità nella pro-gettazione di spazi e servizi e so-prattutto del modo di consideraree rapportarsi con i lettori, ma alquale, avendone le possibilità, sa-rebbe opportuno e utile per la cit-tadinanza e per la pubblica letturaispirarsi.È interessante notare poi come ilprogetto strategico che sta alla ba-se degli Idea Store e della stessabiblioteca di Newcastle possa es-sere considerato il naturale svilup-po del modello di “biblioteca a trelivelli” affermatosi all’inizio deglianni Ottanta in Germania, di cui labiblioteca di Gütersloh, inauguratanel 1983 ed analizzata da Laura Ric-china su “Biblioteche oggi” nel 1997,costituisce una realizzazione avan-zata.17 Infatti i principi ispiratori emolte soluzioni adottate a Gütersloh,come la collocazione nella zona pe-donale per consentire la massimafruibilità, le vetrine che si affaccia-no sulla strada, l’ingresso con lenovità non collocate presentate dipiatto come in libreria per una ra-pida scelta, la grande sala circola-re da cui si vedono tutti i piani e isettori della biblioteca, il caffè nelquale è possibile rifocillarsi o sfo-gliare un libro preso dagli scaffali,il senso di continuità fra i settori ela mancanza di zone di studio, de-mandate alle biblioteche dell’uni-versità o a quelle scolastiche, si ri-trovano sia nel modello organizza-tivo studiato per la biblioteca diNewcastle sia in quello elaboratoper la realizzazione degli Idea Storedi Tower Hamlets a Londra. Ma laconcezione della biblioteca che siapre ai lettori e li pone al centrodella propria ragione di esistere è

presente da tempo nel dibattito in-ternazionale e ha radici profonde,che si possono far risalire ad esem-pio all’esperienza della Public Libra-ry di Detroit negli anni Cinquanta,o a quella delle browsing areas chesi sono diffuse nelle biblioteche del-le università statunitensi negli stessianni.18

Note

1 Newcastle Upon Tyne, è una città dicirca 270.000 abitanti che si trova nel-la contea di Tyne and Wear nel Nord-Est dell’Inghilterra al confine con laScozia, è sede di due Università, l’Uni-versity of Newcastle e la NorthumbriaUniversity, e di numerosi college. 2 POLICY AND RESEARCH SERVICES AND STRA-TEGIC SUPPORT DIRECTORATE, Libraries BestValue Review. IPF Public Libraries UserSurvey of Newcastle Library Service 2001.Some basic analyses, Newcastle UponTyne, Newcastle City Council, March2001.3 Private finance initiative (PFI), De-partment of Health, 2009, <http://www.dh.gov.uk/en/Procurementandproposals/Publicprivatepartnership/Privatefinanceinitiative/index.htm> (Last access:September 2009).4 City Library Glass Art, Newcastle Ci-ty Council, 2009, <http://www.newcastle.gov.uk/core.nsf/a/librarypublicart>(Last access: September 2009).5 Intervista rilasciata da Angela Forstera Fabio Venuda, Newcastle Upon Tyne,31 luglio 2009.6 La D-Tech (http://www.d-techdirect.com) è una ditta inglese con sede aRendlesham nel Suffolk, specializzatain sistemi di sicurezza e self-serviceper le biblioteche ed è il distributoreesclusivo dei sistemi VendorTech mul-ti media vending machine, azienda te-desca con sede a Wolnzach, specializ-zata in sistemi per la vendita e distri-buzione self-service di qualsiasi pro-dotto. La ditta D-Tech ha realizzato efornito i sistemi di controllo antitac-cheggio alle uscite della biblioteca, e isistemi BibloSelf-checkTM per il presti-to, BiblioReturnTM per la restituzionee BiblioSorterTM per lo smistamento eclassificazione automatica dei materia-li restituiti, mentre ha fornito il sistema

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per il prestito esterno durante le oredi chiusura della biblioteca utilizzan-do la Vending Machine della ditta Ven-dorTech. Per completezza di informa-zione si segnala che un sistema ana-logo, governato da RFID e completo diantenne antitaccheggio, prestito auto-matico esterno (vending machine), pre-stito automatico interno (self-check),sportello per la restituzione e lo smista-mento automatico dei libri interno edesterno, oltre che delle attrezzature perla gestione e riordino dei libri a scaffa-le, è prodotto anche dalla ditta 3M.7 Tutti i pc destinati ad essere utilizzatidai lettori, in qualsiasi livello della bi-blioteca siano posizionati, sono preno-tabili in modo autonomo accedendo alproprio account da qualsiasi computerdella biblioteca per mezzo del sistemaMyPc, realizzato dalla ditta DS Ltd., chepermette di vedere graficamente le fa-sce orarie di disponibilità di tutti i com-puter pubblici. Restano esclusi dallapossibilità di prenotazione i 12 pc del-l’isola Internet express,al 2. livello e ipc utilizzati nelle meeting rooms duran-te le riunioni. In assenza di prenotazio-ni, le meeting rooms possono essereutilizzate come salette di studio e i pcin esse contenuti prenotati e utilizzatidai lettori.8 Il sistema che permette di gestire l’ac-codamento, la contabilizzazione e ilpagamento di stampe e fotocopie èInepro client, <http://www.inepro.com>.9 La disponibilità della Rete e di at-trezzature come stampanti, scanner efax attira di più i giovani, e gli intra-prendenti non mancano; infatti, conuna certa soddisfazione viene fattonotare che alcuni ragazzi hanno potu-to avviare e conducono la loro attivitàprofessionale appena iniziata utilizzan-do spazi e tecnologia messi a disposi-zione dalla biblioteca, in attesa proba-bilmente di migrare verso spazi piùadatti ma più onerosi nel momento incui la loro attività si sia consolidata.10 La quantità di 84 posti di lavoro estudio disponibili al 6. livello, può es-sere considerata alta se rapportata al to-tale di circa 160 posti di lettura dispo-nibili in biblioteca, calcolati escludendole circa 95 postazioni di personal com-puter destinate al pubblico, le meetingrooms e i salottini che si trovano ingrande numero quasi su ogni piano. 11 BUILDING RESEARCH ESTABLISHMENT,

BREEAM: BRE Environmental AssessmentMethod, BRE Global Ltd 2009, <http://www.breeam.org/> (Last access: Sep-tember 2009).12 Intervista rilasciata da Angela For-ster a Fabio Venuda, Newcastle UponTyne, 31 luglio 2009; ADRIAN WELCH –ISABELLE LOMHOLT, Newcastle City Li-brary, Building, Architect, Image, e-architect, 2009, <http://www.e-architect.co.uk/newcastle/newcastle_city_library.htm> (Last access: September 2009).13 Il sito web Information Literacy è insostanza un consorzio didattico di al-to livello dedicato all’information lite-racy curato e realizzato grazie al con-tributo di enti come il CILIP, il Mu-seum Libraries and Archives Council(MLA), la Society of College, Nationaland University Libraries (SCONUL), laHigher Education Academy: Informa-tion & Computing Sciences e la SchoolLibrary Association (SLA). Cfr. The In-formation Literacy Website, Eduserv,<http://www.informationliteracy.org.uk/Develop_Professional_Practice/Teaching_resources.aspx> (Last access:September 2009).14 Enquire è un progetto cooperativoche coinvolge oltre 80 biblioteche dipubblica lettura Inglesi e Scozzesi ingrado di mettere in contatto gli utenticon personale preparato nel fornireaiuto e risposte dal lunedì al sabatocon orario 9-17. Negli orari di chiusu-ra il sistema inoltra le domande a bi-blioteche statunitensi partner del pro-getto, aperte grazie alla differenza difuso orario. The Museums Libraries andArchives Council, People’s network. Wel-come to Enquire, Birmingham, c2009,<http://www.questionpoint.org/crs/ser-vlet/org.oclc.home.TFSRedirect?virtca-tegory=10836>, (Last access: September2009).15 Intervista rilasciata da Angela For-ster a Fabio Venuda, Newcastle UponTyne, 31 luglio 2009.16 LEISURE CUSTOMER SERVICES AND EDU-CATION DIRECTORATES FOR THE ARTS, SPORTS

COMMITTEE, AND YOUTH AND COMMUNITY

SERVICES COMMITTEE, A Library and Life-long Learning Development Strategyfor Tower Hamlets. A joint accommo-dation strategy, (PDF file), April 1999,Information updated as at January2002, <http://www.ideastore.co.uk/downloads/strategy.pdf>, (Last access:September 2009). Sugli Idea Store e

sui principi strategici che li hannoispirati è molto interessante l’intervistarilasciata ad Antonella Agnoli da Ser-gio Dogliani, il Principal Manager de-gli Idea Store di Tower Hamlets a Lon-dra, pubblicata su questa rivista: AN-TONELLA AGNOLI, Nuovi progetti per nuo-vi spazi nel laboratorio creativo di Lon-dra, Biblioteche oggi, 26 (2008), 10.Altri lavori che approfondiscono l’a-nalisi offrendo nel contempo nuovispunti di discussione e differenti pun-ti di vista su questo nuovo concetto dibiblioteca sono: SERGIO DOGLIANI, La(mia) verità su Idea Store, “BollettinoAIB”, 49 (2009), 2; ANNA GALLUZZI, GliIdea Stores di Londra. Biblioteche nel‘mercato’ urbano e sociale, “Biblioti-me”, 11 (2008), 2, <http://www2.spbo.unibo.it/bibliotime/num-xi-2/galluz-zi.htm>, (Last access: September 2009);ALBERTO SALARELLI, “Pubblica 2.0”, “Bol-lettino AIB”, vol. 49 (2009), 2.17 LAURA RICCHINA, Il laboratorio di Gü-tersloh, “Biblioteche oggi”, 15 (1997),2, p. 38-48.18 LAURA RICCHINA, La Biblioteca tripar-tita. Dalla Germania un modello or-ganizzativo alternativo per la pubbli-ca lettura, “Biblioteche oggi”, 15 (1997),1, p. 55-57.

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The New City Library of Newca-stle Upon Tyne, UK, has beenbuilt in 2009 following a newPublic library concept that meetspopulation needs and rethinks thelibrary as a “social space”, ope-ned to the whole community wi-thout any physical and psycholo-gical obstacle that can keep peo-ple from entering and using itsservices; it is completely self-ser-vice and offers its main self-ac-cess services “Twentyfour Seven”,even during closing times. The li-brary meets the Idea Store modeldeveloped for the Tower HamletsCouncil libraries in London, a newway to intend the Public librarypurposes, services and relation-ships with the whole community.

Abstract

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