i capraiesi nella marina elbana

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Dopo la disastro-sa ritirata dallaRussia alla fine

del 1812, Napoleone ècostretto a contrastarela sesta coalizione deisovrani europei (Russia,Inghilterra, Prussia, Au-stria, Portogallo, Sveziae Sicilia). Dopo una se-rie di battaglie vittorio-se in Germania, nell’ot-tobre del 1813 vienesconfitto a Lipsia nellacosiddetta battaglia delle Nazioni e gli eserciti del-la coalizione si apprestano ad entrare in Francia.Nel febbraio del 1814 Napoleone sconfigge a piùriprese le forze nemiche che sono ormai penetratesul suolo francese ma non riesce ad impedire l’en-trata dei Russi e dei Prussiani in Parigi il 31 marzodel 1814. Ritiratosi a Fontainebleau con i resti del-la sua Guardia Imperiale, il 4 aprile abdica in favo-re del figlio, ma il 6 aprile è costretto ad accettareuna resa incondizionata che viene ratificata il 14aprile con il Trattato di Fontainebleau.Nel trattato gli viene concesso di mantenere per seil titolo di Imperatore e per la moglie Maria Luisaquello di Imperatrice, e gli vengono assegnati la si-gnoria sull’isola d’Elba, una corvetta e i mezzi ditrasporto necessari per trasferirvi la sua guardia,formata da un distaccamento di quattrocento vo-lontari. La corvetta, dopo il trasporto, rimarrà di

proprietà dell’Imperato-re. Il porto d’imbarcoper l’isola d’Elba vienefissato a Saint Tropez.Napoleone, con la suacorte, lascia Fontaine-bleau il 20 aprile, mainvece di dirigersi aSaint Tropez, a causadelle strade in cattivecondizioni, devia per ilporto di Fréjus dove il28 aprile si imbarca sul-la fregata inglese Un-

daunted. In realtà, avrebbe dovuto imbarcarsi sulbrick francese L’Inconstant che gli era stato asse-gnato in proprietà e che si trovava ad attenderlo aSaint Tropez insieme alla fregata francese Dryadeche deve scortarlo. Quando i due navigli vengonoinformati dell’avvenuto imbarco dell’Imperatore,si recano a Tolone, mentre il 4 maggio Napoleonesbarca a Portoferraio e prende possesso dell’isolache gli è stata assegnata.L’Inconstant, dopo essere stato revisionato a Tolo-ne, il 25 maggio raggiunge, sempre scortato dallaDryade, Portoferraio nell’isola d’Elba. Il 27 l’Incon-stant, privo di equipaggio, viene consegnato uffi-cialmente a Napoleone che ne affida il comandoal guardiamarina François Louis Taillade, che il 29maggio viene promosso tenente di vascello e co-mandante della marina elbana. Taillade fa innal-zare sull’Inconstant la bandiera del regno elbano.

I capraiesinella MarinaElbanadi Roberto Moresco

Buona partedegli equipaggi

della piccola forzanavale di Napoleone,nell’esilio dell’Elba,erano capraiesi

Una piccola forzanavaleDopo la partenza dei va-scelli che lo avevano scor-tato, Napoleone si ritrovaai primi di giugno 1814 conuna piccola flottiglia cosìcomposta: il brick L’Incon-stant privo di equipaggio;tre avvisi, l’Abeille, la Mou-che, la Caroline, acquistatiin loco; tre lance dedicateal servizio dell’Imperatoree della sua casa.L’Inconstant era stato co-struito a Livorno tra il 1809e il 1811 e fu varato il 28novembre 1811 alla pre-senza della granduchessaElisa, sorella di Napoleone.Aveva una lunghezza di cir-ca 32 metri, una larghezzadi 8,7, un pescaggio di 3,5,e un dislocamento di 350tonnellate. Aveva trinchet-to e albero maestro con unavelatura di 750 metri qua-dri. Era armato (al momen-to della consegna a Napo-leone) con 18 carronate da18 libbre. Gli effettivi erano di 95 uomini in tem-po di guerra e 79 uomini in tempo di pace.La prima preoccupazione dell’Imperatore è quelladi trovare gli uomini necessari a formare l’equipag-gio dell’Inconstant. Poiché la ricerca di marinai inloco si rivela difficile, suoi emissari si recano all’iso-la di Capraia e a Genova. Un gruppo di dodici ca-praiesi viene esaminato a bordo del brick il 26 lu-glio. Mentre l’arruolamento dei marinai si riveladifficile tanto da dover fissare l’organico a 60 uo-mini, quello degli ufficiali si risolve in pochi gior-ni: entro agosto l’equipaggio può dirsi completato.Il 5 agosto, Napoleone, per rinforzare la sua mari-na militare, decide di acquistare lo sciabecco Etru-sco dal capitano e proprietario Marcantonio Berto-lani di Portoferraio e lo ribattezza Étoile. È un ba-stimento di 83 tonnellate con un equipaggio di 16uomini, che Napoleone affida al guardiamarinaRichon e fa armare con piccoli cannoni. Ancheper l’equipaggio dello sciabecco è necessario ar-ruolare dei marinai a Genova e all’isola di Capraia.Lo sciabecco, nel 1814, viene utilizzato essenzial-

mente per il trasporto di derrate e rifornimenti dalcontinente all’isola d’Elba.L’arruolamento dei capraiesi, che costituiscono laparte principale dell’equipaggio dei due bastimen-ti, è stato facilitato dalla situazione in cui si troval’isola dopo gli avvenimenti che da oltre mezzo se-colo ne hanno alterato l’economia.

La marineria capraieseTra la seconda metà del Seicento e la prima metàdel Settecento, sotto il dominio della Repubblicadi Genova, gli abitanti di Capraia si sono riconver-titi da contadini e pescatori in abili marinai ecommercianti.La loro flotta di gondole (robusti e capaci lancioniche niente hanno a che vedere con le più famoseimbarcazioni veneziane) nei primi decenni delSettecento si è sviluppata a tal punto di diventareuna delle più importanti nel cabotaggio nell’alto emedio Tirreno. I marinai di Capraia godono dimolta stima per la loro perizia e il loro coraggionel navigare anche in avverse condizioni.

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Una mappa dell’epoca mostra l’isola d’Elba che, dal mare, fronteggia il principato di Piombino;in apertura, la bandiera della piccola Marina napoleonica del periodo elbano

La decisione di Pasquale Paoli di impadronirsi del-l’isola nel 1767 e la cessione della Corsica da partedella Repubblica di Genova alla Francia, portanoad un primo arresto di questo sviluppo. Lo scop-pio della rivoluzione francese e la lotta tra France-si e Inglesi per l’egemonia nel Mediterraneo (Nel-son occupa Capraia, nel 1796, per oltre un mese ele truppe francesi la occupano nel 1801) infliggo-no un colpo mortale alla vita dell’isola.Quando, nel 1803, Napoleone impone alla Repub-blica Ligure la cessione dell’isola alla Francia e suc-cessivamente la annette alla Corsica (Dipartimen-to del Golo), numerose famiglie capraiesi (oltretrecento persone in un decennio) si trasferisconoin Corsica alla ricerca di una migliore condizionedi vita.Gli arruolamenti forzati, imposti da Napoleone performare gli equipaggi della sua flotta, impoverisco-no ulteriormente l’economia dell’isola, sottraendo-le esperti marinai, ma adesso, in queste condizioni,i superstiti marinai capraiesi accettano ben volen-tieri l’arruolamento proposto nella sua nuova, pic-cola Marina, con la speranza di una paga sicura.Ma ritorniamo alla breve storia della marina elba-na di Napoleone seguendo le vicende dei due ba-stimenti più importanti.A partire dal luglio, a L’Inconstant spettano le mis-sioni di maggior prestigio. La prima lo porta a Ge-nova per imbarcare molte vettovaglie ed alcunipatrioti milanesi che vogliono fare delle proposteall’Imperatore. Rientrato a Portoferraio, riparte su-bito per Civitavecchia con l’ordine di imbarcare inquel porto la madre dell’Imperatore, che però sitrova a Livorno. A Civitavecchia imbarca solo i ba-gagli della madre dell’Imperatore e rientra a Porto-ferraio.Il 20 agosto, riparte per Genova con a bordo unemissario di Napoleone incaricato di una missionepresso l’Imperatrice Maria Luisa che Napoleonespera di convincere a raggiungerlo con il figlio all’i-sola d’Elba. L’Inconstant attende invano a Genoval’arrivo dell’Imperatrice fino ai primi di settembre,poi rientra a Portoferraio. Da questo porto, il bricksi sposta a Portolongone per dare la caccia a duevascelli di corsari algerini. Intorno al 20 settembre,porta Napoleone all’isola di Pianosa dove l’Impera-tore si ferma per tre giorni. Verso la fine del mese,riparte prima per Civitavecchia e poi Baia, per im-barcare Paolina Borghese, sorella dell’Imperatoreche il primo novembre sbarca a Portoferraio.Tra il 22 e il 23 dicembre, il brick riparte per Civi-tavecchia per caricare del grano e condurvi André

Ramolino, cugino della madre dell’Imperatore, in-caricato da Napoleone di recarsi a Roma per con-tattare degli emissari di Gioacchino Murat, re diNapoli.Il due gennaio 1815, l’Inconstant riparte da Civita-vecchia con il suo carico di grano e Ramolino, rien-trato dalla sua missione a Roma. Ma il viaggio di ri-torno si rivela difficile a causa delle condizioni delmare e di un forte vento di grecale che sorprende lanave all’altezza di Giannutri e la costringe a met-tersi alla cappa e a lasciarsi spingere verso la Corsi-ca dove si mette al riparo dal vento e dai flutti nelgolfo di Saint Florent.Questa sosta si prolunga fino all’11 gennaio, per ri-parare i danni e in attesa di un tempo favorevole.Lasciato il riparo di Saint Florent e superato il CapoCorso, un forte vento di libeccio spinge il brick ver-so Capraia ma il comandante riesce a mantenere larotta per Portoferraio dove arriva verso sera manon entra nel porto a causa dell’oscurità.Alle prime luci dell’alba, il comandante Taillard dàordine di entrare nella rada e di calare due ancorema queste non tengono e arano e il brick si arenasulla spiaggia di Bagnaia dopo aver sparato unacannonata per segnalare di essere in pericolo.Adesso però rischia di finire in pezzi e i marinai,mezzi nudi, si danno da fare per cercare di salvareil vascello: per alleggerirlo scaricano il carico di gra-no e i cannoni, poi con l’aiuto di diversi battelliviene trascinato nel porto per essere riparato. Na-poleone ordina un’inchiesta sull’accaduto e, il 18gennaio, nomina il capitano di fregata Jean-Fran-cois Chautard nuovo comandante de L’Inconstant.

La decisione di NapoleoneNel frattempo, Napoleone ha maturato la decisio-ne di ritornare in Francia, spinto dalle continuesollecitazioni dei bonapartisti, dalla notizia che aVienna nelle discussioni del congresso per la pacesi stava parlando di relegarlo in un’isola più lonta-na dalle coste francesi, e dal rifiuto dell’Imperatri-ce Maria Luisa di raggiungerlo all’isola d’Elba conil figlio.A metà febbraio, la decisione viene presa e Napo-leone dà ordini affinché L’Inconstant venga ripara-to e messo in condizione di navigare. Tutto deveessere pronto per la partenza prevista tra il 24 e il25 febbraio. I lavori di riparazione terminano il 22febbraio e subito si incomincia a caricare viveri emunizioni per la spedizione.L’equipaggio dell’Inconstant prima della partenza èformato da 59 persone così ripartite:

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10 ufficiali e aspiranti; 3 sottocapi; 6 sottufficiali(4 di Capraia: 2 timonieri, 1 calafato, 1 carpentie-re); 19 marinai veterani di 1ª classe (8 di Capraia);7 marinai di 2ª classe (2 di Capraia); 6 marinai di3ª classe (5 di Capraia); 1 addetto ai viveri; 5 novi-zi (2 di Capraia).I capraiesi sono più di un terzo dell’equipaggio(50% della bassa forza) e la maggior parte sonostati arruolati nel 1814. Il ruolo di equipaggio deL’Inconstant del 1815, depositato nell’Archivio del-la Marina Francese a Tolone, permette di conosce-re i loro nomi e le loro qualifiche. Tra i loro cogno-mi compaiono quelli delle famiglie che più hannocontribuito allo sviluppo della marineria capraie-se: Chiama, Cuneo, Gregorj, Sussone, Sesini, Oli-vieri, Trama.Ma L’Inconstant da solo non è in grado di portaretutta la truppa, i rifornimenti necessari al viaggio eil personale della casa imperiale. Viene perciò af-fiancato dallo sciabecco L’Étoile, dalla polacca fran-

cese Saint-Esprit, requisita da Napoleone mentre sitrovava a Portoferraio, e da due pinchi di Rio.L’equipaggio de L’Étoile prima della partenza è for-mato da 18 persone così ripartite: 2 ufficiali; 3 sot-tocapi; 1 sottufficiale (di Capraia, timoniere); 11marinai di 1ª classe (4 di Capraia); 1 mozzo (di Ca-praia). Come si vede in entrambi i bastimenti unodegli incarichi più delicati, quello di timoniere, èaffidato ai capraiesi.Il 26 febbraio, alle due del pomeriggio, viene datol’ordine di imbarcare la truppa. Alle sette della sera,Napoleone, in carrozza, lascia la sua residenza deiMulini e si dirige all’imbarcadero dove lo attende lalancia imperiale che lo porta a bordo de L’Inconstant.Il viaggio non è privo di pericoli in quanto vascel-li inglesi e francesi sono stati posti a sorvegliare lerotte che dall’isola d’Elba portano verso le costefrancesi, poiché da qualche tempo si era sparsa lavoce che Napoleone si preparava a lasciare il suopiccolo regno.

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Una rievocazione storica dei nostri giorni all’Elba; alle spalle del figurante che impersona Napoleone è Roustam, sua guardia del cor-po mamelucca che ebbe in dono durante la campagna d’Egitto, nota come “il mamelucco dell’Imperatore”

Un trasferimento pericolosoVerso le nove della sera, la flottiglia lascia Portofer-raio, doppia il capo Sant’Andrea e prende la rotta dinord-ovest per evitare un incontro con la corvettainglese Partrigde, che si sapeva di ritorno da Livorno.Mare calmo e poco vento. Solo alle otto del matti-no L’Inconstant si trova all’altezza di Capraia. Nellamattinata si scorge in lontananza il Partridge cheperò non avvista la flottiglia e continua la sua rot-ta per Portoferraio.Nel primo pomeriggio, superata Capraia, si scorgo-no due fregate francesi all’altezza della Corsica,ma L’Inconstant prosegue la sua rotta verso Nord-Nord-Ovest. Al calar del sole viene scorto un va-scello che ben presto viene riconosciuto per ilbrick francese Zephir, diretto a Livorno per riceve-re ordini relativi alla sorveglianza delle mosse diNapoleone.I due vascelli marciano in senso opposto e benpresto lo Zephir è a portata di voce e tra i due va-scelli si scambiano delle conversazioni senza che il

comandante francese si renda conto che L’Incon-stant porta a bordo l’Imperatore. Durante la notte,mentre il vento rinfresca, L’Inconstant perde di vi-sta gli altri bastimenti della flottiglia che naviga-vano in ordine sparso per non farsi riconoscere.Il 28 febbraio al levar del sole si scorgono le mon-tagne della Riviera di Genova e verso sera appaio-no le montagne che dominano il Capo de la Ga-roupe nella Riviera francese. Il primo marzo, alleluci dell’alba, vengono scorti gli altri vascelli dellaflottiglia. L’Inconstant fa ora rotta sul Golfo Juannei pressi di Antibes e durante la mattinata si avvi-cina sempre più alla costa; alle due del pomeriggioviene gettata l’ancora. Subito inizia lo sbarco, pri-ma le truppe e poi, verso le quattro del pomerig-gio, l’Imperatore.Lasciamo qui Napoleone che dà inizio alla campa-gna dei Cento Giorni che si concluderà con lasconfitta di Waterloo (18 giugno 1815), la sua se-conda abdicazione (22 giugno), e il suo esilio aSant’Elena.

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“Napoleone si imbarca da Portoferraio per la Francia il 15 febbraio 1815”, olio su tela di Joseph Beaume conservato nel Museo di Versailles

Seguiamo invece gli spostamenti successivi de L’In-constant e la sorte dei marinai capraiesi. Il 2 marzola flottiglia elbana, su ordine di Napoleone, lascia ilGolfo Juan e si divide in due gruppi: L’Inconstant el’Ètoile fanno rotta per il regno di Napoli in attesadello svolgimento degli eventi in Francia, mentre ilresto dei vascelli ritorna all’isola d’Elba.L’Inconstant arriva a Gaeta il 9 marzo e in quel portoripara i danni che ha subito in precedenza e poi simuove tra Gaeta, Castellamare, Baia, e Napoli. Il 13maggio parte da Gaeta, di scorta alla fregata Dryadesulla quale erano imbarcati la madre dell’Imperato-re, Girolamo Napoleone Re di Napoli e il cardinaleFesch, zio di Napoleone, e fa rotta verso Nord.Il 18 maggio, a causa del cattivo tempo, fa scalo aBastia da dove riparte la sera del 19 insieme allaDryade. Durante la sosta a Bastia tre capraiesi del-l’equipaggio, Costanzo Trama, Leonardo Sussoni,Nicola Chiama, non si presentano a bordo al mo-

mento della partenza. I due vascelli arrivano nelGolfo Juan il 22 maggio da dove ripartono per To-lone il 23, dopo che la Dryade ha sbarcato gli illu-stri passeggeri.Anche l’Étoile parte da Napoli il 21 maggio con abordo diversi ufficiali francesi, e il 29 arriva a Tolo-ne. Il 14 giugno, buona parte dell’equipaggio del-l’Étoile, tra cui nove capraiesi, viene trasferito suL’Incostant.Con la caduta di Napoleone, i due vascelli vengonomessi in disarmo il 2 luglio. Gli equipaggi vengonotrasferiti sulle due navi da guerra l’Agamemnon e loSceptre. Il ministro della Marina dà ordine che le pa-ghe arretrate e maturate nel breve periodo napoleo-nico, non vengano pagate. Un solo capraiese, Nico-la Lucari, dà le dimissioni e ritorna a casa. Degli al-tri, che senza rendersene conto erano stati partecipidi un evento gravido di conseguenze per tutta l’Eu-ropa, non si hanno altre notizie. �

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Ambroise Louis Garneray: ”Ritorno dall’Isola d’Elba”, olio su tela; il quadro rappresenta il momento del fortuito incontro tra il bri-gantino napoleonico Inconstant e quello francese Zephir