cs 1/2007 - vite esemplari. le storie biografiche per la letteratura, il cinema, la televisione

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UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE MILANO

Anno XXIX Nuova serieSezione ComunicazioneSezione ComunicazioneN. 1 Gennaio-Aprile 2007

Vite esemplariLe storie biografiche per la letteratura, il cinema, la televisionea cura di Armando Fumagalli

COMUNICAZIONI SOCIALI

In caso di mancato recapito si restituisca al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa

Pubblicazioni dell’Università CattolicaLargo Gemelli 120123 Milano

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Rivista di media, spettacolo e studi culturali

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© 2008 Vita e Pensiero - Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreProprietario: Istituto Giuseppe Toniolo di Studi SuperioriÈ vietata la riproduzione degli articoli senza il preventivo consenso dell’Editore

Abbonamento annuo: per l’Italia € 40,00 - per l’Estero € 57,00Prezzo del presente fascicolo: per l’Italia € 15,00 - per l’Estero € 20,50Conto Corrente Postale 989202

Redazione e Amministrazione: L.go Gemelli, 1-20123 Milano (tel. 7234.2368 red.; 7234.2310 amm.)Direttore responsabile: Gianfranco Bettetini

Registrazione del Tribunale di Milano 30 novembre 1973, n. 446

Copertina: Andrea MussoComposizione: Gi&Gi, Tregasio di Triuggio (Mi)Stampa: Tipolito Uggè di Bottelli Santino, Crema (Cr)

Finito di stampare nel mese di aprile 2008Pubblicità inferiore al 45%

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Comitato di RedazionePIERMARCO AROLDI, CLAUDIO BERNARDI, ANNAMARIA CASCETTA, FRANCESCO CASETTI,FAUSTO COLOMBO, RUGGERO EUGENI, MARIAGRAZIA FANCHI, ARMANDO FUMAGALLI,CHIARA GIACCARDI, ALDO GRASSO, SILVANO PETROSINO, GIORGIO SIMONELLI

DirettoreGIANFRANCO BETTETINI

RedazioneCHIARA GIACCARDI, coordinatoreROBERTA CARPANI, MASSIMO LOCATELLI, ELENA MOSCONI,MASSIMO SCAGLIONI, BARBARA SCIFO, SIMONE TOSONI,MARINA VILLA, NICOLETTA VITTADINILAURA PEJA, segretario

COMUNICAZIONI SOCIALIRivista di media, spettacolo e studi culturali

A CURA DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE DELLA COMUNICAZIONE EDELLO SPETTACOLO E DELL’ALTA SCUOLA IN MEDIA, COMUNICAZIONEE SPETTACOLO

pubblicazione quadrimestrale

Anno XXIX Nuova serieSezione ComunicazioneSezione ComunicazioneN. 1 Gennaio-Aprile 2007

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Sommario

ARMANDO FUMAGALLIIntroduzione

GIULIA GIBERTONIScrivere un’autobiografia

FRANCESCO ARLANCHLa struttura drammatica del biopic

FEDERICO LEONARDIL’attore di Dio e il regista del RegnoLa drammatizzazione della figura di Cristo nel cinema

LUISA COTTA RAMOSINOScrivere l’autobiografia di un altroIntervista a Robert Harris, autore del romanzo «Il Ghostwriter».

VITE ESEMPLARILe storie biografiche per la letteratura, il cinema, la televisione

a cura di Armando Fumagalli

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Secondo Aristotele, la domanda essenziale che ogni persona si pone, e che quindi aprealla vita morale, è la domanda su quale sia la vita buona, la vita degna di essere vissu-ta. Si comprende quindi come la riflessione autobiografica sulla vita e il raccontodella/e vita/e altrui sia da secoli uno dei generi principe della narrazione. Come affer-ma Francesco Arlanch nel suo lucidissimo saggio, «la vita degli altri è un argomento diconversazione che raramente lascia indifferenti [...]. Ogni conversazione sulla vita deglialtri riguarda anche, implicitamente, la nostra personale felicità».

Nel fascicolo collettaneo che qui presentiamo, abbiamo raccolto il frutto di rifles-sioni nate autonomamente in contesti diversi, ma collegate dalla vicinanza di un grup-po informale di ricerca che lavora nell’ambito del Dipartimento di Scienze dellaComunicazione e dello Spettacolo e che da alcuni anni si sta focalizzando sulle dina-miche di costruzione narrativa dei testi rivolti a un pubblico vasto, sia che si tratti ditesti letterari sia di testi audiovisivi per la televisione o il cinema.

Si tratta, per i due saggi che aprono il fascicolo, di un primo risultato di tesi di dot-torato discusse nel 2007, lavori che speriamo vivamente che possano vedere una piùampia maturazione in altrettanti volumi: qui si presenta il ‘cuore’ concettuale del fruttodella loro ricerca, una sorta di nucleo forte che confidiamo abbia poi ulteriori sviluppiin altrettante pubblicazioni più ampie.

Nel caso di Giulia Gibertoni, è infatti in preparazione un volume che presenterà lanarrazione autobiografica di alcune scrittrici inglesi del XX secolo. Qui il suo ampiosaggio indaga le radici storiche e teoriche dell’autobiografia, ed è quindi diviso in dueparti: la prima è una ricognizione su tre giganti – veri e propri fondatori – della lettera-tura autobiografica, Agostino, Montaigne e Rousseau, e la seconda è una sistematizza-zione teorica della nozione di autobiografia, elaborata a partire dalle riflessioni di stu-diosi contemporanei.

Nel caso di Francesco Arlanch, quello che presentiamo è il nucleo concettuale diun lavoro sul biopic che confidiamo verrà più avanti ampliato e presentato in un volu-me autonomo, corredato da alcune approfondite e dettagliate analisi di film ‘esemplari’del genere. L’Autore da alcuni anni affianca alle sue ricerche un’intensa attività sulcampo come autore di biografie per il cinema e la televisione e nel suo saggio si uni-scono la lucidità dello studioso con la consapevolezza delle sfide creative molto dure(gli imperativi del box office cinematografico e dell’audience televisivo) che gli autoridi fiction e cinema devono affrontare.

A completare il fascicolo, altri due saggi: il bel lavoro di Federico Leonardi, chemuove una riflessione profonda e maturata attraverso innumerevoli letture drammatur-giche, teologiche, esegetiche, cinematografiche – di cui viene dato un resoconto neces-

INTRODUZIONE

COMUNICAZIONI SOCIALI, 2007, n. 1, 3-5© 2007 Vita e Pensiero / Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore

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sariamente molto parziale nelle relativamente poche note del suo saggio – sulle rappre-sentazioni cinematografiche della vita di Gesù. Anche qui l’ottica non è solo quella dellostudioso, ma è filtrata anche dalla sensibilità di autore in proprio di un testo drammatur-gico sullo stesso tema. La confidenza con il materiale trattato è propria di chi ha spesolunghi mesi di confronto – di analisi prima e creativo poi – con il testo dei Vangeli.

Infine, abbiamo una recensione-intervista a uno degli scrittori più noti e popolaridella contemporaneità, Robert Harris. L’Autore inglese si è recentemente confrontatocon un romanzo sulla vita di un politico, che è anche una riflessione meta-letteraria sucome normalmente vengono ‘messe in forma’ le biografie da quei professionisti dellascrittura (e in particolare della scrittura della vita altrui) che sono i Ghostwriters. LuisaCotta Ramosino presenta il volume e offre qui in esclusiva un’intervista a Robert Harriscompiuta quando lo scrittore (e sceneggiatore: sta lavorando con Roman Polanski allatrasposizione filmica del suo romanzo) è venuto a Milano, nel novembre 2007, a pre-sentare il suo libro.

Il quadro è quindi variegato negli approcci e negli stessi oggetti indagati, ma sin-tonico e sinfonico. Tutti i contributi si muovono infatti sul filo di alcune domande difondo. È possibile una narrazione fedele della vita di una persona? È possibile propor-si di fare questo racconto per un pubblico vastissimo come la platea televisiva o quelladi un best seller letterario, oppure il rivolgersi a un pubblico così ampio costringe amesse in forma e reinterpretazioni che cancellano la nozione stessa di verità? Che cosacerchiamo, in fondo e ultimativamente, quando raccontiamo la vita di qualcun altro? Equando raccontiamo ad altri la nostra stessa vita?

Altra cosa che accomuna i contributi e la sensibilità degli Autori è quella di cono-scere gli oggetti che trattano sia sul versante della produzione che su quello dell’anali-si. L’intrecciarsi di una competenza analitica con un’esperienza poietica è in molti casi,come nei testi che stiamo presentando, fonte di importanti illuminazioni sui due fronti.Lo è stato già, e ci piace ricordarlo, nell’esperienza di lavoro realizzativo e di studi pio-nieristici nell’ambito dei media, di Gianfranco Bettetini, che è stato il fondatoredell’Istituto prima, oggi Dipartimento, di cui questa rivista è espressione insiemeall’Alta Scuola in Media, Comunicazione e Spettacolo. Il suo lavoro di regista televisi-vo e cinematografico è stato molto importante per guidare la sua riflessione teorica eancorarla a una fedeltà al reale particolarmente feconda. Siamo lieti che questo nume-ro monografico sia in qualche modo erede anche di questa tradizione di confronto vivofra teoria e prassi.

In questo senso, gli autori sono sostanzialmente concordi nel ritenere molto ‘salu-tare’ – contrariamente alle visioni iper-autoriali spesso vigenti negli studi sul cinema esulla televisione – la preoccupazione di agganciare un pubblico molto vasto che alcunigeneri narrativi comportano. Tale preoccupazione costringe infatti spesso tutte le perso-nalità artistiche coinvolte in quell’immenso lavoro di squadra che è la produzione di unfilm per il cinema o la televisione, ad andare a fondo su grandi temi umani, a persegui-re un’originalità espressiva che non sia estranea alle preoccupazioni e ai palpiti che acco-munano l’umanità, alle grandi forze che la fanno desiderare, piangere, ridere e sognare.

Affidiamo quindi questo numero monografico al lettore, confidando che – sia chesi tratti di uno studioso o uno studente, sia che si tratti di un professionista concreta-mente impegnato nella produzione di testi letterari o audiovisivi – possa trovare ben piùdi un motivo di riflessione e di interesse.

4 INTRODUZIONE

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Per concludere, una breve nota sugli Autori, che si sono tutti formati pressol’Università Cattolica (Giulia Gibertoni con una laurea in Lingue e letterature stranie-re; gli altri con una laurea in Filosofia) e poi hanno proseguito negli studi di dramma-turgia cinematografica seguendo i corsi di quello che oggi è il Master in Scrittura e pro-duzione per la fiction e il cinema.

Francesco Arlanch, pur molto giovane, è già uno dei più brillanti sceneggiatori italia-ni, almeno nel campo della fiction, avendo firmato prodotti di grande qualità e successo,come il Giovanni Paolo II con Jon Voight e il San Pietro con Omar Sharif trasmessi daRaiuno (scritti insieme ad altri sceneggiatori italiani e americani), mentre da solo ha fir-mato, fra l’altro, il più recente Chiara e Francesco, sempre per la prima rete nazionale.

Luisa Cotta Ramosino, dopo un paio d’anni come story editor in Lux vide, stalavorando da tre anni nel team di head-writers della serie Distretto di polizia: anche leiha quindi un’esperienza diretta di scrittura per il grande pubblico, e nella sua tesi di dot-torato, che speriamo di vedere presto pubblicata in un volume, ha indagato le modalitàdi scrittura delle serie poliziesche italiane e americane. Si era occupata precedentemen-te dei rapporti fra cinema e storia in un volume, scritto con Laura Cotta Ramosino eCristiano Dognini, Tutto quello che sappiamo su Roma l’abbiamo imparato adHollywood, Bruno Mondadori, Milano 2004.

Giulia Gibertoni, dopo il conseguimento del dottorato di ricerca nel 2007, ha con-cluso l’adattamento per il cinema di un classico della letteratura russa, che è stato recen-temente opzionato dalla casa di produzione cinematografica Film Kairòs. Alla ricercascientifica e alla scrittura creativa ha affiancato negli ultimi anni l’attività di criticacinematografica e televisiva, collaborando ai volumi annuali di Scegliere un film (a curadi Armando Fumagalli e Luisa Cotta Ramosino), Ares, Milano 2004 ss., e a Sceglierela Tv (a cura di Armando Fumagalli e Chiara Toffoletto), Ares, Milano 2007.

Federico Leonardi, che attualmente sta frequentando un dottorato in Filosofia dellaStoria presso l’Università Vita e Salute S. Raffaele, ha affiancato agli studi degli ultimianni un’intensa attività di drammaturgo, mettendo in scena in varie città italiane un suodenso testo teatrale sulla vita di Cristo, dal titolo Gesù. Forte come la morte è l’amore.

Armando Fumagalli

Milano, dicembre 2007

5INTRODUZIONE

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