c’È chi dice no? stampa quotidiana italiana e protesta no tav nel periodo gennaio - maggio 2013

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Università degli Studi di Torino Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione LINGUAGGI DEI MEDIA (a.a. 2012/13) Prof. Giuseppe Tipaldo C’È CHI DICE NO? Stampa quotidiana italiana e protesta NO TAV nel periodo gennaio - maggio 2013 di Serena Bertoglio (Matr. 283082)

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Università degli Studi di TorinoFacoltà di Lettere e Filosofia

Corso di Laurea in Scienze della ComunicazioneLINGUAGGI DEI MEDIA (a.a. 2012/13)

Prof. Giuseppe Tipaldo

C’È CHI DICE NO?

Stampa quotidiana italiana e protesta NO TAV

nel periodo gennaio - maggio 2013di

Serena Bertoglio (Matr. 283082)

Indice

1. ELABORAZIONE DEL DISEGNO DELLA RICERCA............................................. p. 31.1 Introduzione, scelta dell’argomento e definizione del problema................................ p. 31.2 Definizione dei concetti e formulazione della domanda cognitiva............................. p. 41.3 Definizione di campo, popolazione e tecnica d’indagine............................................. p. 6

2. COSTRUZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE EMPIRICA.................................. p. 82.1 Individuazione del corpus testuale................................................................................ p. 82.2 Campionamento.............................................................................................................. p. 92.3 Il corpus NO TAV................................................................................................................. p. 10

3. ANALISI DEI MATERIALI EMPIRICI REPERITI................................................... p. 113.1 Sequenza di analisi.......................................................................................................... p. 11 3.1.1 Trattamento........................................................................................................... p. 11 3.1.2 Analisi lessicale...................................................................................................... p. 12 3.1.3 Analisi del contenuto............................................................................................. p. 123.2 Analisi complessiva......................................................................................................... p. 133.3 Analisi per variabili........................................................................................................ p. 16 3.3.1 Testate.................................................................................................................... p. 16 3.3.2 Mesi........................................................................................................................ p. 173.4 Protesta negativa e positiva............................................................................................ p. 183.5 Ragioni del no e del sì..................................................................................................... p. 223.6 Confronto......................................................................................................................... p. 25

4. CONCLUSIONI................................................................................................................ p. 26

Appendice 1........................................................................................................................... p. 29Appendice 2........................................................................................................................... p. 32

Bibliografia............................................................................................................................ p. 33

2

1. ELABORAZIONE DEL DISEGNO DELLA RICERCA

1.1 Introduzione, scelta dell’argomento e definizione del problema

La questione TAV in Val di Susa ha radici lontane: sono i primi anni Novanta

quando i governi italiano e francese optano per la realizzazione di una nuova linea

ferroviaria ad alta velocità tra Torino e Lione. La protesta NO TAV ha origini

altrettanto distanti nel tempo: fin dall’inizio alla «formazione di una coalizione

favorevole al progetto, che comprende società di costruzione, istituzioni

finanziarie, società tecniche incaricate degli studi di progettazione, pubbliche

amministrazioni e partner specifici» [Celata 2005: 14] si accompagna la nascita di

un movimento in cui si riconoscono i soggetti contrari alla costruzione dell’opera.

Indagarne la composizione non è impresa facile, tanto che ogni pubblicazione in

materia propone il proprio tentativo classificatorio. Ecco un breve esempio:

«Tra i soggetti contrari si distingue una corrente radicale che rifiuta il

dialogo e motiva su presupposti di tipo ideologico la sua opposizione alla

linea, e una corrente ambientalista e localista che utilizza un approccio

maggiormente pragmatico […]. All’interno di questo secondo approccio si

possono inoltre distinguere una linea morbida e una linea intransigente, che

non è disposta a discutere di alternative progettuali o di compensazioni, ma

che si batte per l’abbandono del progetto» [ivi: 9-10].

Quale che sia la struttura individuata, è unanime il riconoscimento di una natura

complessa e composita del movimento, la sua prerogativa di riunire soggetti

diversi e molteplici: «Non è un unicum granitico, è una realtà magmatica» – dice

in un’intervista Roberto Canu, presidente del Valsusa Filmfest e psicologo di

comunità1. Inoltre, viene spontaneo assumere che una realtà esistente da così

lungo tempo abbia delle 'buone ragioni'2 per mantenersi in vita e per motivare

un’adesione convinta e costante. Luigi Bobbio scriveva già nel 2006 a proposito

dell’opposizione in Val di Susa: «Qui non si è verificata una sollevazione

1 Alvaro, L. «Ecco chi sono i No Tav», in Vita, 09/03/2012 consultato il 14/05/2013.2 Concetto coniato dal sociologo francese Raymond Boudon.

3

dell’ultima ora […], ma esiste un movimento che si è andato formando e

consolidando per quindici anni» [Bobbio 2006: 124].

Ora, questa ricerca non ha l’obiettivo di indagare la composizione del

movimento NO TAV in ogni sua diversificazione interna, né di osservarne

l’evoluzione diacronica, né di analizzare o tantomeno giudicare le ragioni

profonde della protesta. Questa ricerca si rivolge piuttosto alla stampa italiana

cosiddetta generalista quale mezzo deputato a farlo, per verificare se essa assolva

il suo fondamentale dovere di offrire ai cittadini copertura informativa, proposte

interpretative e possibili risposte ad interrogativi complessi come quello legato

alla realizzazione dell’alta velocità ferroviaria. «Se solo ci fermassimo a pensare a

quanto le nostre scelte dipendono dall’informazione che ci giunge attraverso i

media, resteremmo atterriti dalle conseguenze dell’inadeguatezza del giornalismo

[…]. I giornalisti hanno una responsabilità della quale dovrebbero essere

coscienti» [Calafati 2006].

Il dato quantitativo è inequivocabile: basta digitare la query 'no tav'

nell’archivio online di una qualsiasi testata giornalistica italiana per trovarsi al

cospetto di un’autentica mole di informazioni3. L’ipotesi zero parrebbe dunque

autorizzare una certa rassicurazione: tutti quei contenuti disponibili (articoli,

video, fotografie, infografiche) permetteranno di sciogliere ogni dubbio. Ma

occorre essere cauti con le risposte plug and play offerte dal senso comune: tanto

ottimismo troverà conferma scientifica? La quantità si rivelerà un indice

attendibile di qualità?

1.2 Definizione dei concetti e formulazione della domanda cognitiva

L’argomento di questa ricerca è dunque la comunicazione della protesta NO

TAV da parte della stampa quotidiana italiana. Si rifletterà sul problema della

trasmissione corretta di informazione su un tema così delicato, complesso ed

urgente. Informazione e correttezza: soffermiamoci su questi due concetti e – una

volta definiti il più univocamente possibile – osserviamoli in rapporto al topic

scelto.

3 La ricerca su www.repubblica.it offre come output più di quindicimila risultati.

4

L’informazione può essere intesa come «la capacità di ridurre l’incertezza

sullo stato del mondo» [Volli 2000: 7]. Essa permette dunque un accrescimento di

conoscenza, la sostituzione del noto all’ignoto. Ciò che viene comunicato dalla

stampa quotidiana italiana in merito alla protesta NO TAV può essere definito

'informazione'? Dopo aver letto uno dei numerosissimi articoli dedicati, si sa

veramente qualcosa in più?

Non è questa la sede opportuna per chiarire in modo esauriente cosa sia

un’informazione corretta. Come molti dei concetti complessi di cui si serve la

sociologia, è impossibile pervenire ad una definizione univoca e stabile: di volta

in volta è possibile isolare una serie diversa di dimensioni (l’imparzialità,

l’attendibilità delle fonti, e così via). Qui si è deciso di privilegiare quella della

completezza, anche perché più facilmente individuabile in chiave operativa,

richiamando la 'Regola delle 5 W' e assumendo ognuna di esse a mo’ di variabile.

Chi, cosa, quando, dove e soprattutto perché si protesta: queste le domande cui si

intende trovare risposta.

Infine, cosa significa effettivamente protestare? Anche in questo caso le

definizioni possibili sono molteplici. Si tratta però di un termine neutro: la

presenza di un’eventuale accezione – negativa o positiva – va interpretata come

esito di precise scelte connotative, non già come dimensione intrinseca. Vedremo

come si colloca la stampa italiana rispetto all’uso di questo termine chiave.

A questo punto è possibile formulare una serie di domande cognitive, che

rappresentano il punto di partenza della ricerca. Non si tratta di vere e proprie

ipotesi4, ma di questioni più specifiche in grado di operativizzare il problema

complesso posto in apertura di paragrafo. Eccole di seguito.

1) La stampa quotidiana italiana dedica maggiore attenzione alla cronaca

della protesta NO TAV o all’indagine delle ragioni di tale protesta? Sono

osservabili differenze significative a seconda della testata?

2) Se e quando vi si sofferma, la stampa quotidiana italiana presenta la

protesta in modo positivo, neutro o negativo? Sono osservabili differenze

significative a seconda della testata?

4 «L’ipotesi […] risponde al problema con una supposizione, relativa al modo di presentarsi di unoggetto e alle sue cause o effetti» [Scamuzzi 2010: 12].

5

3) Se e quando vi si sofferma (e posto che non esistono due movimenti – uno

pro, l’altro contro – ma uno solo), la stampa quotidiana italiana indaga

maggiormente le ragioni del no o quelle del sì? Sono osservabili differenze

significative a seconda della testata?

1.3 Definizione di campo, popolazione e tecnica d’indagine

La protesta NO TAV ha continuato ad essere presente sulle pagine dei

quotidiani anche durante i primi mesi del 2013. Come si spiegherà più

dettagliatamente di seguito, si è deciso di limitare il campo d’indagine a questo

breve arco temporale, anche in considerazione delle moderate ambizioni del

presente lavoro di ricerca. Nel periodo considerato, il tema in oggetto ha occupato

i primi posti dell’agenda5 dei media in almeno tre occasioni:

- la campagna elettorale in occasione delle elezioni politiche di febbraio

2013, soprattutto in virtù dell’attenzione dedicata dal Movimento Cinque

Stelle;

- la visita di alcuni parlamentari Sel e Cinque Stelle al cantiere TAV di

Chiomonte tenutasi in data 23 marzo 2013;

- gli scontri verificatisi nella notte del 13 maggio 2013, quando un gruppo di

NO TAV6, sempre presso il cantiere di Chiomonte, ha lanciato razzi e

molotov, è riuscito a penetrare all’interno dell’area presidiata dalle forze

dell’ordine e ad incendiare un generatore7.

Delimitato il campo, occorre individuare la popolazione oggetto di indagine:

un corpus testuale formato da cento articoli a tema NO TAV, costruito per

campionamento del totale disponibile nell’archivio online delle principali testate

giornalistiche della stampa quotidiana italiana.

Tale corpus è stato sottoposto ad analisi del contenuto attraverso il software

TaLTaC²8, che dunque costituisce la tecnica d’indagine impiegata. Ideato da5 Il termine fa riferimento alla teoria dell’agenda setting [Mc Combs e Shaw, in Bentivegna 2003:99-113].6 Si è scelto di omettere qualsiasi appellativo (attivisti, militanti, simpatizzanti) nel tentativo direstituire maggiore imparzialità possibile.7 Lo scontro, ad onor di cronaca, è durato un quarto d’ora ed ha coinvolto in totale una trentina diNO TAV.8 TaLTaC² sta per Trattamento Automatico Lessicale e Testuale per l’Analisi del Contenuto di unCorpus.

6

Sergio Bolasco, TaLTaC² serve ad analizzare documenti o corpus testuali,

sfruttando risorse di tipo statistico e linguistico, fortemente integrate fra loro.

L’acronimo individua le finalità stesse del software: sviluppare un trattamento del

testo in modo automatico, a livello sia lessicale sia testuale, finalizzato all’analisi

del contenuto, nella duplice logica del Text Analysis e del Text Mining [Bolasco

2010: 13].

7

2. COSTRUZIONE DELLA DOCUMENTAZIONE EMPIRICA

2.1 Individuazione del corpus testuale

Come prima operazione si è trattato di comprendere quali testate

giornalistiche disponessero di un proprio archivio online, accessibile

gratuitamente e comprendente articoli scaricabili in formato .doc o .txt, estensioni

riconosciute da Taltac9. Questo requisito ha costretto ad escludere alcuni

importanti quotidiani: Il Giornale e Il Fatto Quotidiano hanno archivi che si

appoggiano a Google, La Padania e La Luna Nuova10 rimandano a servizi in

abbonamento per la consultazione completa degli articoli, l’archivio di Libero non

è utilizzabile perché non individua alcun contenuto e quello de Il Manifesto è

poco attendibile perché comprende articoli pubblicati al massimo da quindici

giorni. Sono state così selezionate sei testate: la Repubblica, La Stampa, Corriere

della Sera, Il Sole 24 ORE, Il Foglio, L’Unità.

Si è dunque passati a digitare la query 'no tav', sia nell’apposita sezione di

ricerca presente in home page sia – quando presente – nella sezione archivio.

Filtrando la ricerca ai soli articoli veri e propri (esclusione dei video e delle

gallerie di immagini) e limitandola al periodo compreso tra il 01/01/2013 e il

31/05/2013, si è pervenuti a un totale di 932 articoli. Ha fatto seguito una rapida

scorsa dei medesimi, in conseguenza della quale sono stati eliminati gli articoli

considerati non pertinenti (topic differente e solo accenno alla protesta NO TAV,

riferimento alla questione TAV di Genova o Firenze) e le ripetizioni (stesso articolo

sulla testata nazionale e locale, lead di articoli presenti anche per intero). Si è

invece scelto di mantenere i numerosi articoli in forma di 'breve' perché

potenzialmente indicativi del tipo di attenzione riservato all’oggetto d’indagine,

ovvero di eventuali lacune nell’approfondimento delle notizie. Questa prima

selezione ha prodotto un totale di 322 articoli, da cui si possono rilevare le

seguenti considerazioni d’insieme: il numero delle interviste (formula che

permette un’analisi di maggiore profondità) è estremamente esiguo, gli articoli di

riflessione socio-politica sono quasi altrettanto rari, la stragrande maggioranza è

9 Di qui in seguito si opterà per questa grafia più snella.10 La principale testata locale della Val di Susa, ancorché bisettimanale, avrebbe potuto fornirespunti di ricerca interessanti.

8

costituita da articoli di cronaca. Altri dati rilevanti emergono dall’osservazione

della distribuzione degli articoli, sia a livello di scansione temporale sia a livello

di testata. Per quanto riguarda il primo aspetto, e in coerenza con quanto

evidenziato nel paragrafo 1.3, l’incidenza percentuale maggiore risulta essere

quella dei mesi di maggio con il 41% e marzo con il 29%. Seguono, con sensibile

distacco, febbraio (19%), gennaio (7%) ed aprile (4%). Per quanto riguarda la

distribuzione a livello di testata, risulta evidente la predominanza di articoli de la

Repubblica e La Stampa: su 322 articoli totali, 147 provengono da la Repubblica

(46%) , 128 da La Stampa (40%), 17 da Il Corriere della Sera (5%), 17 da Il Sole

24 ORE (5%), 11 da L’Unità (3%) e solo 2 da Il Foglio (1%).

2.2 Campionamento

Questa procedura ha permesso di selezionare, mantenendo le dovute

proporzioni sia a livello di scansione temporale sia di testata, 100 dei 322 articoli

precedentemente individuati come pertinenti. Si è così definito il corpus NO TAV, da

sottoporre ad analisi del contenuto tramite Taltac.

Il campionamento è stato effettuato facendo riferimento alla procedura

utilizzata da Pisciotta11, cui si rimanda per la descrizione completa di ogni fase.

Qui basterà citarne punto di partenza ed esito: la Tabella 1 evidenzia il passaggio

dal totale pertinente (T) al campione rappresentativo (C).

Tabella 1 – Articoli per testata nelle diverse scansioni temporali, prima e dopo il campionamento

Fonte: elaborazione propria su dati forniti da archivi online

La distribuzione degli articoli tra le varie testate emerge con immediatezza

osservando il Grafico 1:

11 http://academia.edu/2491856/Capitolo_5-_Analisi_del_contenuto_con_TaLTaC2

9

Testata gennaio febbraio marzo aprile maggioT C T C T C T C T C

la Repubblica 15 4 30 9 46 15 6 2 50 16La Stampa 9 3 27 8 28 9 5 2 59 18Corriere della Sera 0 0 2 1 4 1 0 0 11 3Il Sole 24 ORE 0 0 2 1 7 2 1 0 7 2L'Unità 0 0 0 0 7 2 0 0 4 1Il Foglio 0 0 0 0 0 0 0 0 2 1Totale 24 7 61 19 92 29 12 4 133 41

Grafico 1 – Articoli catalogati per testata, corpus NO TAV

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

la R

epub

blic

a

La S

tam

pa

Cor

riere

del

laS

era

Il S

ole

24 O

RE

L'U

nità

Il Fo

glio

maggioaprilemarzofebbraiogennaio

Fonte: elaborazione propria su dati forniti da archivi online

2.3 Il corpus NO TAV

Il passo successivo è stato quello di preparare il corpus NO TAV per la lettura e

acquisizione da parte di Taltac: si è crato un file di testo in formato .txt, si sono

inseriti i marcatori richiesti e si sono individuate alcune variabili (testata e mese).

La codifica tipo è stata la seguente:

****articolo1 *testata=nome testata *mese=nome mese++++titoloTitolo1++++catenaccioCatenaccio1++++testoTesto1

Si sono infine eliminati occhielli, header e intestazioni varie, link a risorse

esterne, date, firme e alcune sequenze alfanumeriche prive di significato, tipiche

del 'rumore' informatico.

10

3. ANALISI DEI MATERIALI EMPIRICI REPERITI

Prima di passare all’analisi vera e propria, è bene dedicare un primo

paragrafo all’esplicitazione della sequenza di operazioni effettuate tramite Taltac,

nell’intento di rendere la lettura dei dati più chiara ed agevole.

3.1 Sequenza di analisi

Taltac è un programma complesso e difficilmente gestibile in autonomia per

un beginner. In questo senso, il contributo offerto da Luca Giuliano e Gevisa La

Rocca, autori di un testo12 dedicato all’alfabetizzazione ai principali software di

analisi testuale, si è rivelato prezioso per l’impostazione di una procedura dotata

di una qualche ratio. L’applicazione della strategia di base suggerita è stata

puntuale, specie per quanto riguarda le operazioni iniziali.

Dopo aver creato una nuova sessione di lavoro e avervi importato il corpus

NO TAV, si è proceduto secondo una sequenza comprendente tre macro-fasi:

trattamento, analisi lessicale e analisi del contenuto. Osserviamole più nel

dettaglio.

3.1.1 Trattamento

Il primo intervento è stato l’uniformazione grafica del testo: il comando

Normalizzazione permette di eliminare in modo automatico le possibili fonti di

sdoppiamento del dato [Bolasco 2010: 19]. Si è così composto un primo

Vocabolario d e l corpus, su cui è stato possibile eseguire alcune Misure

lessicometriche: totale delle occorrenze e delle forme grafiche13, misure di

ricchezza lessicale, gamme di frequenza e tasso di copertura del vocabolario

[ivi: 20]. Il successivo Tagging ha provveduto ad etichettare le forme grafiche non

ambigue presenti nel vocabolario, sia in chiave grammaticale sia in chiave

semantica [ibidem]. Nel Tagging vengono riconosciuti i lemmi, per cui con la

Lemmatizzazione è stato possibile generare un’utile lista che accorpa le parole

secondo la loro forma canonica [Giuliano 2008: 211]. Infine, l’estrazione dei

12 Consultabile anche online all’indirizzo www.ledonline.it/ledonline/giuliano/giuliano-analisi-automatica-dati-testuali.pdf 13 Un’occorrenza è ogni apparizione di una forma grafica (parola) nel testo.

11

segmenti ripetuti14 e la conseguente Lessicalizzazione hanno permesso di ottenere

un secondo vocabolario, più raffinato e attendibile.

3.1.2 Analisi lessicale

In questa fase è stato analizzato il corpus prendendo in esame la sua

frammentazione minima: parole o segmenti più o meno estesi [Giuliano 2008:

237]. Tutte le operazioni riportate di seguito si collocano in quest’ottica, e hanno

come riferimento il vocabolario ottenuto nella fase precedente.

Il confronto con alcuni Lessici di frequenza15 ha reso possibile estrarre le

forme peculiari del corpus e conoscerne l’Indice di negatività; il Calcolo delle

sub-occorrenze e l’Analisi delle specificità hanno individuato rispettivamente le

forme più frequenti e più caratteristiche per ciascuna delle variabili. Infine, il Text

Data Mining ha permesso, in ogni momento, di creare liste o sottoinsiemi di

parole contenenti solo i records reputati significativi.

3.1.3 Analisi del contenuto

L’analisi del contenuto ha costituito il complemento ideale della fase

precedente: tenendo in considerazione non solo le singole forme grafiche ma

anche il loro contesto di apparizione è stato possibile superare il principale limite

connesso ad un’analisi squisitamente lessicale. Come emergerà successivamente,

si è trattato di condurre un’indagine più propriamente qualitativa [ibidem], in cui

lo sguardo del ricercatore ha giocato un ruolo fondamentale.

A questo livello le operazioni diventano estremamente complesse, per cui

per la ricerca in oggetto si è scelto di limitare le operazioni all’individuazione

delle Concordanze16 e al Calcolo dell’Indice TFIDF17.

14 I segmenti ripetuti sono sequenze di forme grafiche che si ripetono per un certo numero di voltenel corpus [Bolasco 1999: 194 in Giuliano 2008: 219].15 Un Lessico di frequenza è un vocabolario di dimensioni tali da poter essere consideratorappresentativo di un dato dominio del linguaggio. 16 Con lo strumento delle Concordanze «è possibile visualizzare le occorrenze di una forma […]all’interno di un contesto rappresentato dalle parole adiacenti a un termine scelto come parolaperno» [ivi: 183].17 L’Indice TFIDF permette di «ordinare i documenti secondo la pertinenza rispetto a una o piùparole chiave scelte dall’utente» [ivi: 239].

12

3.2 Analisi complessiva

Il calcolo delle misure lessicometriche sul vocabolario del corpus,

opportunamente normalizzato e lessicalizzato, rende possibile una primissima

valutazione d’insieme: si tratta di un corpus di media dimensione (circa 50000

occorrenze), con un indice di ricchezza lessicale (type/token ratio) appena

sufficiente (soglia minima 20%) ed una percentuale di hapax18 che eccede

abbondantemente la soglia ritenuta accettabile (50%). Pertanto, il corpus non è da

considerarsi pienamente valido dal punto di vista statistico (Tabella 2).

Tabella 2 – Misure lessicometriche del corpus NO TAV

Occorrenze N 44303Forme grafiche V 8891Type/Token ratio (V/N)*100 20,29Percentuale di hapax (V1/V)*100 58,98

Fonte: Taltac

Da questi primi calcoli emerge un secondo dato importante per le operazioni

di selezione a venire: la soglia di frequenza consigliata – quella al di sotto della

quale «le parole possono essere abbandonate senza una significativa perdita di

informazione» [Giuliano 2008: 208] – è fissata alle 5 occorrenze. Tale soglia

garantisce una copertura del testo del 71,24%.

A questo punto è possibile osservare quali forme grafiche occupano i

ranghi19 più elevati del vocabolario. La Tabella 3 mostra le prime dieci entrate,

parole vuote escluse. Ignorando le parole banali (no tav, cantiere, tav, opera) e i

principali riferimenti al contesto (Chiomonte, Torino, Susa), il cerchio si stringe a

tre voci: contro, PD e movimento possono dunque essere considerate le parole

chiave del corpus.

Tra queste, l’esame delle concordanze di quella che occupa il rango più

elevato (cioè contro) rende il panorama più preciso: chi è contro chi? O contro

cosa? Per rispondere a queste domande è stato necessario distinguere in modo

manuale le sub-occorrenze, classificandole a seconda dell’associazione con una

posizione favorevole o contraria alla linea ad alta velocità. Il totale dei contro

18 Parole che compaiono una sola volta nel corpus [Giuliano 2010: 21].19 Il rango è il posto occupato da una forma grafica nella graduatoria lessicometrica, cioè pernumero di occorrenze [Giuliano 2008: 206].

13

affiancati a termini riconducibili all’universo NO TAV (83 occorrenze) supera

abbondantemente quello riconducibile all’universo del sì (22 occorrenze), il che è

significativo del maggiore risalto conferito ad una precisa associazione di

significati. La Tabella 4 mostra la partizione delle sub-occorrenze.

Tabella 3 – Forme grafiche principali appartenenti alla fascia di alta e media frequenza

Forma grafica Occorrenze Rango Fasciano tav 253 22 Altacantiere 228 26 Mediatav 194 30 MediaChiomonte 124 37 Mediacontro 113 39 MediaPD 107 42 Mediamovimento 102 43 MediaTorino 91 47 MediaSusa 89 50 Mediaopera 82 54 Media

Fonte: elaborazione propria su dati forniti da Taltac

Tabella 4 – Sub-occorrenze della forma grafica contro in seguito ad esame delle concordanze

NO TAV: Oggetto dell’opposizione Occorrenzel'alta velocità, il tav, il supertreno et sim. 48il cantiere, gli operai del cantiere, gli agenti di polizia et sim. 12personaggi o soggetti politici (Virano, Esposito, il governo, Ltf, Cota, …) 16altro (gli arresti domiciliari, la devastazione ambientale, le altre tav, …) 7Sub-totale 83SÌ TAV: Oggetto dell’opposizione Occorrenzei no tav, i militanti, gli attivisti 9la violenza, il terrorismo et sim. 7altro 6Sub-totale 22Altro OccorrenzeGenerici/non disambiguabili 8Totale 113

Fonte: elaborazione propria su dati forniti da Taltac

Con il Tagging semantico (categoria Celebrità) e il Text Data Mining sui

record con iniziale maiuscola è possibile comprendere quali siano i personaggi

richiamati più di frequente dagli articoli in esame. Questa lista mostra una curiosa

inversione di tendenza rispetto al caso precedente: a prevalere ora è chi fa

riferimento all’universo del sì, anche se complessivamente lo scarto rispetto alle

14

sub-occorrenze delle personae contrarie è minore (276 occorrenze a 203, escluse

le forme grafiche con occorrenze minori di 5). Il Grafico 2 provvede a darne

sintetica rappresentazione:

Grafico 2 – Personaggi citati nel corpus, occorrenze maggiori di 5

Favorevoli

Conrari

Neutrali

Fonte: elaborazione propria su dati forniti da Taltac

La Tabella 5 riporta il numero di occorrenze dei dieci soggetti più 'popolari',

distinti per orientamento.

Tabella 5 – Personaggi con numero di occorrenze più elevato, distinzione per orientamento

Forma grafica Favorevole Contrario NeutraleStefano Esposito 79 - -Beppe Grillo - 53 .Alberto Perino - 39 -Mario Virano 37 - -Marco Scibona - 26 -Maurizio Lupi 26 - -Angelino Alfano 25 - -Giancarlo Caselli - - 22Lele Rizzo - 20 -Sandro Plano - 17 -

Fonte: elaborazione propria su dati forniti da Taltac

Il confronto con il lessico di frequenza Italiano standard ha individuato

1784 forme peculiari del corpus NO TAV, pari al 20,07% delle forme grafiche totali.

Tra queste, 466 superano la soglia delle 5 occorrenze (5,24% del totale). Rispetto

al lessico Linguaggio comune20 le forme peculiari sono invece 2164 (24,34% del

corpus) di cui 454 superano la soglia minima di frequenza, pari al 5,11% del

totale. Le Tabelle 6 e 7 mostrano le prime dieci entrate delle liste, ordinate per

valori decrescenti dello scarto standardizzato. Grillo, cantiere e attivisti risultano

20 Lista tratta da una raccolta di 270 milioni di occorrenze di 10 annate del quotidiano laRepubblica [Giuliano 2008: 228].

15

essere le voci sovrautilizzate rispetto ad entrambi i lessici. Significativa è anche la

presenza di due termini forti come ordigni e molotov. Tabella 6 – Confronto con Italiano standard Tabella 7 – Confronto con Linguaggio comune

Fonte: elaborazione propria su dati forniti da Taltac Fonte: elaborazione propria su dati forniti da Taltac

Con il calcolo dell’indice di negatività21 si può ottenere una valutazione

d’insieme sul tono complessivo dei cento articoli. Tale risultato è frutto di

un’operazione automatica e standardizzata, quindi certamente approssimato e

contenente una buona dose di ambiguità22: conoscere la natura del dato è

d’obbligo, anche se questo non deve inibirne la considerazione. In generale,

l’indice di 0,66 (344 occorrenze negative vs 524 occorrenze positive) suggerisce

una netta tendenza alla negatività da parte del corpus NO TAV23.

3.3 Analisi per variabili

Questa analisi ha considerato i sub-testi distinti attraverso le variabili testata

e mese. Il lavoro è stato organizzato secondo tre binari paralleli: il calcolo delle

sub-occorrenze, delle specificità e della negatività.

3.3.1 Testate

Il calcolo delle sub-occorrenze a livello di testata rivela una sostanziale

omogeneità delle forme grafiche più frequenti. Escludendo parole vuote e banali, i

21 Tale indice si ottiene dopo due operazioni: il confronto tra gli aggettivi del corpus e il dizionariotematico degli aggettivi positivi e negativi di Taltac [Giuliano 2008: 231] e il rapporto tra il totaledelle occorrenze negative e il totale delle occorrenze positive rinvenute nel corpus [ivi: 233].22 Per citare un caso, la voce autonomo è classificata come aggettivo positivo, anche se in questocontesto è quasi sempre usato come sostantivato per indicare i soggetti attivi nella protesta.23 Secondo la Pollyanna hypothesis «si ritiene che un valore del rapporto tra termini negativi epositivi maggiore di 0,40 esprima una propensione del testo verso il tono negativo» [Giuliano2010: 28-29].

16

Forma grafica Occorrenze Scartocantiere 228 399,000Grillo 40 370,650Maddalena 24 343,735Virano 16 321,720recinzioni 18 194,969cesoie 8 154,137attivisti 41 151,381molotov 31 141,356escavatore 6 135,331autoporto 6 117,171

Forma grafica Occorrenze ScartoGrillo 40 407,909cantiere 228 406,806attivisti 41 170,242tunnel 42 131,532Caselli 12 122,218scavo 18 97,756ordigni 10 83,038euro 18 81,640Rizzo 8 81,405compensazioni 11 79,050

primi posti sono generalmente occupati dai termini contro, PD e parlamentare/i,

in continuità con le parole chiave del corpus. Fanno parziale eccezione La Stampa

e Il Sole 24 ORE (voci attivisti e manifestazione come terza entrata). Le sub-

occorrenze più originali sono quelle del Corriere della Sera: solo in questo caso le

voci Grillo e Cinque Stelle occupano ranghi così elevati24 (Tabella 8).

L’uniformità del lessico è quindi il dato fondamentale. Assodato questo, è

comunque possibile individuare delle specificità25. La Tabella 9 riporta le prime

tre forme grafiche caratteristiche di ogni giornale26.

Dal calcolo dell’indice di negatività secondo la testata si ottengono i

seguenti valori: 1,17 per il Corriere della Sera, 0,69 La Repubblica, 0,61 La

Stampa, 0,57 Il Sole 24 ORE, 0,55 L’Unità e 0,5 Il Foglio. Il Corriere della Sera

risulta essere di gran lunga il quotidiano con il valore superiore.

Tabella 8 – Sub-occorrenze, variabile testata

La Repubblica Occorrenze La Stampa Occorrenze Corriere Occorrenzecontro 49 PD 44 contro 12PD 38 contro 40 Grillo 7parlamentari 36 attivisti 34 Cinque Stelle 6

Il Sole 24 ORE Occorrenze L'Unità OccorrenzePD 8 PD 11contro 8 presidente 7manifestazione 7 parlamentari 6

Fonte: elaborazione propria su dati forniti da Taltac

Tabella 9 – Analisi delle specificità, variabile testata

La Repubblica La Stampa Corriere Il Sole 24 ORE L’Unitàimputati attivisti Alfano progetto presidentegoverno ruolo Cinque Stelle Parlamento PDpubblico Comune Grillo Movimento Esposito

Fonte: elaborazione propria su dati forniti da Taltac

3.3.2 Mesi

L’analisi delle sub-occorrenze rispetto al mese verrà tralasciata, in quanto i

termini maggiormente frequenti risultano essere i medesimi già individuati sia per24 La voce presidente d e L’Unità è assimilabile alla voce parlamentare; Il Foglio non haoccorrenze maggiori di 5.25 Forme grafiche sovrautilizzate in ciascuna delle partizioni rispetto all’intero corpus [Giuliano2008: 223].26 Le specificità de Il Foglio sono trascurabili, vista la mancanza di occorrenze superiori a 5.

17

il corpus sia per la variabile testata. Dall’analisi delle specificità è possibile

risalire agli eventi maggiormente 'coperti' dalla stampa italiana per ognuno dei

periodi in esame27: a gennaio i processi e le lettere di minaccia ai sindaci

favorevoli all’alta velocità, a febbraio la campagna elettorale, a marzo la visita

parlamentare e una grande manifestazione NO TAV, maggio – infine – è il mese

dell’assalto al cantiere e della conseguente reazione governativa (Tabella 10).

Il Grafico 3 evidenzia l’andamento della negatività lungo i cinque mesi

considerati: è complessivamente crescente, con due brusche impennate nei mesi di

marzo e maggio. Sorprende anche come due mesi successivi (aprile e maggio)

registrino rispettivamente il minimo e il massimo della negatività, rivelando

un’evoluzione affatto lineare.

Tabella 10 – Analisi delle specificità, variabile testata

Gennaio Febbraio Marzo Aprile Maggio udienza Grillo parlamentari Italia molotovscavo partiti marcia opera operaioimputati recinzioni visita - ministrosolidarietà costi Sel - violenzaminacce danni manifestazione - Alfano

Fonte: elaborazione propria su dati forniti da Taltac

Grafico 3 – Indice di negatività, variabile data

gen-13 feb-13 mar-13 apr-13 mag-130

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

0,8

0,9

1

Fonte: elaborazione propria su dati forniti da Taltac

3.4 Protesta negativa e positiva

Le operazioni riportate di seguito sono state compiute con l’obiettivo di

rispondere alla seconda delle domande cognitive formulate nel paragrafo 1.2. Pur

27 Ad esclusione di aprile, il mese in cui l’attenzione al tema è stata minore.

18

conoscendo il valore dell’indice di negatività, si è preferita un’analisi che

conducesse ad un’informazione più raffinata.

Per prima cosa si è trattato di reperire nel corpus tutte le forme grafiche con

occorrenze superiori a 5 associabili ai campi semantici della protesta negativa e

della protesta positiva. Tale operazione è stata svolta attraverso analisi manuale

del vocabolario lemmatizzato. A questo punto si è reso necessario un intervento di

disambiguazione, per stabilire con sicurezza la collocazione dei lemmi e per

eliminare dal totale alcune occorrenze non pertinenti. La risorsa delle concordanze

si è rivelata fondamentale per il raggiungimento di questo obiettivo28. Infine, si è

provveduto ad effettuare una seconda lemmatizzazione manuale, per accorpare

ulteriormente le forme grafiche selezionate29.

Per quanto riguarda la protesta negativa, con l’intervento di

disambiguazione si è passati da 1640 a 1390 occorrenze, eliminando 250 forme

non pertinenti. Si è poi deciso di agevolare la comprensione del dato collocando

ogni forma grafica in un sottoinsieme: il lessico negativo, il lessico fortemente

negativo, il lessico dei protagonisti e quello processuale. Ecco le prime entrate per

ognuno di essi:

- lessico negativo (637 occorrenze): contro, attacco, minaccia, sicurezza,

danni, scontro, lotta, tensione, provocazione, raid;

- lessico fortemente negativo (289 occorrenze): violenza, molotov, ferito,

pietra, aggressione, battaglia, colpire, omicidio, terrorismo, ordigno;

- protagonisti della protesta negativa (229 occorrenze): attivisti, forze

dell’ordine, polizia, carabinieri, Digos, delinquenti, militanti, agenti,

antagonisti, militari;

- lessico processuale (235 occorrenze): processo, imputato, inchiesta,

denuncia, avvocati, reato, udienza, questura, condanna, tribunale.

Le medesime operazioni sono state condotte sui vocaboli appartenenti

all’universo della protesta positiva, eliminando 146 voci e passando da 752 a 60628 Per esempio, in una prima fase il lemma civile è stato inserito nel campo semantico dellaprotesta positiva con le 15 occorrenze riportate dal vocabolario. La disambiguazione tramiteconcordanze ha però rivelato che 7 di queste erano incluse nel segmento parte civile –riconducibile piuttosto alla protesta negativa – e altre 5 non erano pertinenti perché riferite alpartito Rivoluzione civile. Il lemma è così sceso da 15 a 3 occorrenze 'effettive'.29 Per esempio, le voci verbali sono state ricondotte al sostantivo di provenienza (le occorrenze diattaccare in quelle di attacco, di minacciare in minaccia), e i derivati al primitivo (sassaiolaaccorpato con sassi).

19

occorrenze pertinenti. Anche qui si è poi operata una suddivisione del campo

semantico:

- lessico positivo (480 occorrenze): spiegare, chiedere, manifestare,

parlare, marcia, incontrare, partecipare, parole, riunione, iniziativa;

- lessico fortemente positivo (55 occorrenze): confronto, pacifico, dialogo,

democrazia, diritto, libertà;

- protagonisti della protesta positiva (71 occorrenze): manifestante,

comitato, comunità.

A questo punto è stato possibile operare un confronto e rispondere alla

domanda di partenza: sulla base delle occorrenze, il corpus NO TAV risulta conferire

maggiore spazio alla presentazione della protesta in chiave negativa, con una

percentuale del 69,64%. Il Grafico 4 provvede a mostrarlo30.

Grafico 4 – Protesta negativa e positiva, corpus NO TAV

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

protesta negativa protesta positiva

lessico processuale

accezione deiprotagonisti

lessico fortementecaratterizzante

lessico caratterizzante

Fonte: elaborazione propria su datiforniti da Taltac

Per la valutazione del rapporto protesta negativa/protesta positiva a livello

di testata non è stato possibile considerare solo le occorrenze pertinenti: per farlo,

l’intervento di disambiguazione avrebbe dovuto non solo accettare o respingere

una voce, ma anche provvedere a collocare ogni forma selezionata sotto la testata

di riferimento, operazione oltremodo onerosa. Si è dunque ritenuto accettabile il

30 Per agevolare il confronto, alcune categorie sono state rinominate sotto un’etichetta comune(lessico caratterizzante, lessico fortemente caratterizzante, accezione dei protagonisti). La classelessico processuale ha mantenuto la propria marca.

20

vocabolario lemmatizzato prodotto da Taltac in modo automatico, in cui il campo

semantico della protesta negativa copre il 68,56% del totale31. Il Grafico 5 mostra

i valori percentuali di ogni testata: la Repubblica è il quotidiano col valore

'negativo' più simile a quello del corpus, La Stampa e il Corriere della Sera

presentano un tasso ancora superiore. È interessante notare come l’unico caso in

controtendenza (rappresentazione positiva predominante) sia quello de

Il Sole 24 ORE, e non di un quotidiano apertamente schierato a sinistra come

L’Unità, che pure presenta una percentuale di termini negativi minore rispetto a

quella generale. Anche Il Foglio rivela un rapporto diverso da quello che ci si

sarebbe potuti aspettare da un giornale di destra. Tale risultato è solo parzialmente

in linea con quello offerto dalla misura automatica dell’indice di negatività

(paragrafo 3.3.1). Invece, il calcolo dell’indice TFIDF esprime valori di sostanziale

continuità con quelli ottenuti tramite analisi qualitativa: gli articoli con il maggior

numero di parole chiave della protesta negativa sono quelli de La Stampa (prime

tre entrate), viceversa quelli col maggior numero di termini 'positivi' provengono

da Il Sole 24 ORE (due voci tra le prime tre).

Grafico 5 – Protesta negativa e positiva, variabile testata

La R

epub

blic

a

La S

tam

pa

Cor

riere

del

la S

era

Il Sole

24

ORE

L'Unit

à

Il Fog

lio

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

67% 73% 75%

48% 54%63%

33% 27% 25%

52% 46%38%

protesta positiva

protesta negativa

Fonte: elaborazione propria su dati forniti da Taltac

A livello di titoli, il rapporto in oggetto cresce ulteriormente: considerando

anche i valori al di sotto della soglia di frequenza consigliata, si contano 98

occorrenze di tono negativo e solo 14 di accezione opposta. Il dato non stupisce:

31 La disambiguazione non ha dunque prodotto sensibili alterazioni nel rapporto negativo/positivo,avendo escluso più o meno la stessa percentuale di occorrenze su ogni versante.

21

nel giornalismo i titoli positivi sono di norma meno frequenti, perché attraggono

meno. Dunque, non solo riguardo la TAV «Bad news is good news».

3.5 Ragioni del no e del sì

Attraverso questa analisi si è cercato di dare risposta al terzo interrogativo

posto in fase di formulazione della domanda cognitiva. Per farlo, si è trattato

innanzitutto di individuare quali fossero – secondo i soggetti che le sostengono –

le ragioni del no e del sì all’alta velocità ferroviaria. Nell’Appendice 1 (pag. 29) è

presente un elenco delle fonti interrogate per entrambi gli schieramenti, corredato

delle motivazioni chiamate in causa di volta in volta. Quindi, si è passati al

reperimento di tali ragioni nel corpus: è stata ancora un’operazione di natura

qualitativa, complessivamente più agevole della precedente visto l’esiguo numero

di occorrenze rilevate. È d’obbligo sottolineare che per questa fase della ricerca si

sono considerate anche le occorrenze al di sotto della soglia di frequenza

consigliata, e già questo è un dato indicativo dello scarso livello di copertura

garantito al tema da parte della stampa italiana.

Il successivo intervento di disambiguazione tramite esame delle

concordanze è stato imprescindibile, sia per eliminare le occorrenze solo

apparentemente riconducibili ad una delle motivazioni individuate32 sia per dare

giusta collocazione ad alcuni termini chiave richiamati da entrambi gli

schieramenti33.

Le Tabelle 11 e 12 mostrano le ragioni reperite nel corpus, ordinate per

numero di occorrenze. La prima colonna di ogni tabella non riporta le forme

grafiche originali, ma una lista di concetti più generici relativi ad esse: il

procedere qualitativo ha autorizzato tale soluzione, che dovrebbe garantire una

comprensione più immediata dei dati34.

32 Facciamo l’esempio della strategicità dell’opera, una delle motivazioni cardine del sì. L’esamedelle concordanze rivela come il termine sia spesso utilizzato per richiamare la strategia adottatadai NO TAV durante gli scontri; sarebbe dunque un errore far rientrare tali occorrenze fra le ragionidel sì.33 Si dia il caso di ambiente e di costi: tanto i soggetti favorevoli quanto i contrari richiamano latutela del territorio e l’attenzione alle spese come ragioni della propria posizione. 34 Per esempio, le voci ridotto consumo di suolo, consuma poco territorio e appena un ettaroconsumato sono confluite nel concetto consumi ridotti, catalogato come ragione del sì.

22

Tabella 11 – Ragioni del no Tabella 12 – Ragioni del sì

Ragione Occorrenzecosti elevati/opera costosa 16opera non prioritaria 11inutilità 5altre priorità di spesa 5appalti sospetti 4mancanza di soldi 3infrastruttura non prioritaria 3effetti devastanti 2rischi per l'ambiente 2investimento non necessario 2fondi destinabili ad altro 3truffa 2rischi per la salute 1coinvolgimento mafia 1effetti negativi sul territorio 1risorse ingenti 1effetti economici negativi 1Totale 63

Fonte: elaborazione propria

Fonte: elaborazione propria

Il corpus NO TAV offre dunque maggiore spazio all’indagine delle ragioni del

sì (61,59%) rispetto a quelle del no (38,41%): constatare che la copertura delle

ragioni istituzionali – cioè di quelle dei soggetti favorevoli alla realizzazione

dell’opera – sia prevalente rispetto al risalto conferito alle motivazioni del

movimento che vi si oppone è certamente un dato interessante. Le ragioni del no

sono quelle in virtù delle quali esiste una protesta, e pure non vengono indagate

come priortià. Il Grafico 6 evidenzia la situazione, suddividendo per testata le

entrate dei due campi.

23

Ragione Occorrenzevalorizzazione territorio 10garanzia fondi europei 10opera strategica 8tutela ambiente 7copertura dei costi 5consumi ridotti 5infrastruttura 5opportunità 5riduzione impatto ambientale 4posti di lavoro 4finanziamenti garantiti 3investimento 3penali da pagare 3corridoio Lisbona-Kiev 3autonomia energetica 3riduzione polveri 3effetti economici positivi 3competitività 3soldi ben spesi 2corridoio ferroviario 2riduzione rumore 2linea storica non competitiva 1risorse ben investite 1inquinamento ridotto 1rischio necessario 1tir inquinanti 1contributo europeo 1riduzione costi 1efficienza 1

101

Grafico 6 – Ragioni del no e del sì, corpus NO TAV

0

20

40

60

80

100

120

ragioni no ragioni sì

Il FoglioL'UnitàIl Sole 24 ORECorriere della SeraLa StampaLa Repubblica

Fonte: elaborazione propria su dati forniti da Taltac

Il Grafico 7 riporta invece la distribuzione percentuale delle occorrenze: il

Corriere della Sera e Il Foglio indagano esclusivamente le ragioni del sì (si tratta

però di sole 7 occorrenze totali), seguono la Repubblica, La Stampa e L’Unità,

che risultano riportare prioritariamente le motivazioni dei soggetti favorevoli. Il

Sole 24 ORE rappresenta l’unico caso in cui le ragioni del no sono privilegiate

rispetto a quelle del sì. È un dato di rilievo, specie se osservato in proporzione: è

vero che in termini assoluti le sue occorrenze sono all’incirca un mezzo di quelle

de la Repubblica e La Stampa (12 contro 28 e 20), ma bisogna considerare che in

partenza gli articoli de Il Sole 24 ORE erano molto meno che la metà (5

provenienti dal primo, oltre 40 dalle altre due testate).

Sempre in termini assoluti, si calcola che 38 articoli su 100 riservino almeno

un’occorrenza all’analisi di una ragione: 26 articoli per quelle del sì, 22 per quelle

del no (in 10 articoli sono presenti termini riferibili alle motivazioni di entrambi

gli schieramenti).

Nessuno dei termini individuati è stato rinvenuto nei titoli.

24

Grafico 7 – Ragioni del no e del sì, variabile testata

La R

epub

blic

a

La S

tam

pa

Cor

riere

del

la S

era

Il S

ole

24 O

RE

L'U

nità

Il Fo

glio

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

33%41%

75%

50%

67%59%

100%

25%

50%

100%

ragioni sìragioni no

Fonte: elaborazione propria su dati forniti da Taltac

Infine, alcune ragioni sono tout-court assenti nel corpus: significativa è la

mancanza di riferimenti a ragioni care ai NO TAV quali l’insostenibilità ambientale e

il sottoutilizzo delle linea ferroviaria attualmente in uso, o a refrain ricorrenti tra

chi è favorevole all’opera come il pluricitato riequilibrio modale o il richiamo alla

crescita, alle prospettive future e alla tecnologia. Rinviamo all’Appendice 2 (pag.

32) per un elenco completo.

3.6 Confronto

Con questi dati alla mano è possibile rispondere anche alla prima delle

domande poste in apertura. Il confronto tra il vocabolario della protesta (sia

positiva sia negativa) e quello delle ragioni del no non lascia alcun dubbio: 1996

occorrenze per il primo, solo 63 per il secondo.

L’analisi delle sub-occorrenze ha dimostrato inoltre che la testata non può essere

assunta come variabile indipendente capace di determinare un rapporto diverso tra

cronaca della protesta e comunicazione delle ragioni del no: tale rapporto si

riproduce in effetti in maniera sostanzialmente omogenea in ognuna delle testate

considerate, fatta eccezione per Il Sole 24 ORE, i cui articoli costituiscono però

solo il 5% del corpus.

Per quanto la comunicazione delle ragioni profonde di una protesta sia in

genere meno 'notiziabile' della sinossi di uno scontro o del resoconto di una

vicenda processuale, si tratta di dati che meritano un’accurata riflessione, cui

dedicheremo il capitolo a venire.

25

4. CONCLUSIONI

Framing

La ricerca effettuata ha dimostrato che, nel periodo in esame, ad una grande

attenzione mediatica riservata alla questione NO TAV35 fa da contraltare un minimo

spazio dedicato alla comunicazione delle ragioni connesse alla protesta. Si tratta

dunque di un caso di framing più che di setting/cutting: il problema legato alla

realizzazione dell’alta velocità ferroviaria è ben presente nell’agenda dei media, i

quali provvedono però a porlo in una determinata maniera, ossia con particolari

attributi [Bentivegna 2003: 112]. Le ragioni della protesta – quel why che ogni

buon articolo dovrebbe indagare – non sembrano essere comprese nella cornice.

In questa prospettiva, anche l’ipotesi per cui una sorta di minoranza rumorosa (gli

oppositori violenti) sarebbe capace di oscurare le ragioni di una maggioranza

silenziosa36 (gli oppositori pacifici) risulta insondabile: a regolare il 'volume' è

solo chi ha la possibilità di trasformare i fatti in notizia.

Notiziabilità, narrazioni mediatiche e drammatizzazione

Perché questo frame? Come già accennato in precedenza, la cronaca della

protesta – specie se quest’ultima è radicata, aggressiva e polarizzante – rientra più

agevolmente nei canoni della notiziabilità37 rispetto ad una pacata analisi delle

motivazioni che la sorreggono. Scrive Papuzzi a proposito di drammaticità e

conflittualità: «Se una notizia può fare impressione e destare emozioni, diventa

preferibile ad altre, piatte, monotone o di routine. […] Ogni volta che una notizia

si presenta in forma di conflitto, con due poli antagonisti, sostenitori di due

posizioni diverse o opposte, è probabile un forte coinvolgimento del pubblico»

[Papuzzi 2003: 21].

Inoltre, gli scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine rappresentano

degli schemi narrativi perfetti, e un articolo di giornale risulta più fruibile se

diventa una storia in cui ci sono dei protagonisti (i politici?) che grazie a degli

aiutanti (i finanziamenti europei?) tentano di risolvere una mancanza (il treno ad

35 322 articoli interamente dedicati al tema in un periodo di cinque mesi.36 Il riferimento è alla teoria della spirale del silenzio di Elisabeth Noelle-Neumann (per unapresentazione della quale si veda Bentivegna 2003: 114-127).37 La notiziabilità è «l’attitudine di un evento a essere trasformato in notizia» [Wolf 2000: 190].

26

alta velocità?) contrastati da alcuni antagonisti (i militanti NO TAV, che non di rado

vengono definiti proprio per mezzo di questo termine)38.

La stampa provvede dunque a fornire ai cittadini una narrazione

drammatizzata, semplificata, focalizzata su elementi poco razionali. «La notizia

c’è solo quando c’è violenza, o muore qualcuno. Allora spuntano i giornalisti. Il

resto dell’anno quello che facciamo non interessa» – afferma una manifestante che

da anni si oppone all’alta velocità39. O ancora: «Non c’è niente di peggio che

trasformare un problema politico, sociale, ambientale ed economico in una

semplice questione di ordine pubblico» – scrive Davide Falcioni su Agoravox40. È

questo il modo auspicabile di presentare la vicenda? Non occorrerebbe piuttosto

provare a costruire un ragionamento meno emotivo41?

Autenticità

Per trovare un framing diverso è stato necessario rivolgersi alle

pubblicazioni di testate specialistiche o di nicchia, scarsamente accessibili al

grande pubblico. Tale constatazione impone una considerazione a proposito

dell’area di autenticità42 riferibile alla stampa generalista italiana, ossia circa il

contesto all’interno del quale essa è inserita. Considerato che in Italia vige da

sempre uno strettissimo rapporto tra sistema mediatico, politico ed economico, e

che questo influenza il processo di selezione e produzione delle notizie [Tipaldo

2007: 32], è verosimile aspettarsi di ottenere dai giornali l’indagine super partes

della posizione diametralmente opposta a quella assunta istituzionalmente?

Circoli viziosi

Infine, l’analisi del contenuto ha rivelato l’esistenza di una specularità tra le

ragioni sostenute da ognuno dei due schieramenti: tipicamente, un esponente

38 Il lessico richiama alcune funzioni della fiaba individuate da Vladimir Propp (si veda Volli 2000:92-94).39 Alvaro, L. «Ecco chi sono i No Tav», in Vita, 09/03/2012 consultato il 14/05/2013.40 Falcioni, D. «Le 150 ragioni dei No Tav», in Agoravox Italia, 28/02/2012 consultato il25/06/2013.41 Boitani, A. e Ramella, F. «Tutti i nodi della Tav», in La Voce, 05/07/2011 consultato il20/06/2013.42 Determinare l’area di autenticità di un documento significa «circoscrivere l’insieme delledomande cognitive cui il documento è in grado di rispondere e con quale autorevolezza» [Cardano2003: 68 in Tipaldo 2007: 30].

27

politico favorevole alla costruzione dell’opera richiama una motivazione, quindi

un militante NO TAV provvede a respingerla. Il meccanismo prosegue su questo

schema, avvitandosi sempre più su se stesso in un interminabile botta e risposta, e

rivelando una complessiva inconsistenza.

Più di ogni altra cosa, stupisce la facilità con cui le motivazioni del sì

riescono ad essere confutate, il che apre un interrogativo circa la loro attendibilità:

perché è così facile replicare? Che le vere ragioni siano impresentabili presso

l’opinione pubblica?

Prendere posizione su questioni di questo tipo esula dagli scopi di una

ricerca scientifica; adottare la logica è invece un compito da cui essa non può

prescindere. Ed è una conclusione logica affermare che non si possa garantire ai

cittadini un’informazione corretta quando non viene offerta loro informazione

tout-court.

28

Appendice 1

RAGIONI DEL NO1) COMITATO NO TAV TORINO (www.notavtorino.org)

Ben visibile in home page il rinvio alla sezione interna dedicata alle ragioni del no, indagate siaattraverso un breve testo prodotto dal Comitato stesso (2.1) sia attraverso link a documenti esterni(2.2 e 2.3).1.1) Testo del Comitato: inutile, in quanto non giustificata da ragionevoli previsioni di traffico merci e passeggeri; dal costo insostenibile tutto a debito della spesa pubblica; crescita dell’intreccio partiti-imprenditori-mafie; impatto devastante ed irreversibile sul territorio attraversato.1.2) IBL Briefing Paper, di Andrea Boitani, Marco Ponti e Francesco Ramella: fattore non determinante per la crescita economica dell’Italia e del nord-ovest; benefici di gran lunga inferiori ai costi; nessun privato disposto a finanziare l’opera; modestissime ricadute ambientali positive (necessità di tenere in considerazione anche i

consumi energetici relativi alla fase di costruzione della nuova linea); maggiore riduzione inquinamento attraverso altre soluzioni; inesistenza di una domanda di trasporto sia di passeggeri sia di merci; capacità infrastrutture esistenti; riequilibrio modale irrealistico e al limite perseguibile attraverso un ammodernamento della

tratta esistente; sensibile sottoutilizzo della futura linea ad alta velocità a meno che non vengano imposti

divieti al trasporto su gomma; iniquità della politica di finanziamento; obbligo ai contribuenti di partecipare al finanziamento di un investimento ad alto rischio.1.3) Mario Cavargna, presidente di Pro Natura Piemonte: inutilità, vista la caduta dei movimenti di merci e di passeggeri sulla direttrice; insostenibilità dei costi e sottrazione dei fondi ad altri interventi; investimento pubblico ad alto rischio; critiche ufficiali al progetto nelle due perizie più autorevoli; ampia capacità delle infrastrutture esistenti; flop dell’Autostrada Ferroviaria e del trasferimento modale; inesistenza di un corridoio di traffico esteso tra Lisbona e Kiev, inesistenza di un vero

corridoio merci neppure tra Lione e Torino; inaffidabilità gestionale e tecnica di Ltf; nessuna garanzia di maggiore sicurezza sulla nuova linea; impatto ambientale: inesistente risparmio energetico, impatto dei cantieri (rumori, polveri,

inquinamento, stravolgimento dell’ambiente, pericoli per la salute), perdita e compromissionerisorse idriche, difficoltà di collocazione dello smarino;

insoddisfacente ricaduta occupazionale. 2) SITO DI INFORMAZIONE NO TAV (www.notav.eu)

Ben visibili in home page i link a documenti esterni che trattano le ragioni del no (sono i medesimiindicati in 2.2 e 2.3); assenza di contributi originali.

3) COMITATO DI LOTTA POPOLARE NO TAV (www.notav.info)Sezione “Difendi il tuo futuro” in cui viene proposto, con toni piuttosto enfatici, un breve egenerico documento sulle ragioni della protesta; il link alla sezione è però ben individuabile sullahome page. Nessun rimando a documenti esterni che chiariscano in modo più approfondito leragioni del no. Inutilità; insostenibilità economica; utilizzo esclusivo di fondi pubblici sottratti ad altri interventi prioritari; truffa del secolo.

4) REPORT 23/10/2011Alberto Perino, movimento No Tav - Marco Ponti, docente di Economia dei Trasporti Politecnico diMilano - Danilo Marigo, direttore logistica interporto di Orbassano. Inutile; devastante; economicamente incompatibile; ambientalmente incompatibile;

29

diminuzione traffico merci e passeggeri; sottoutilizzo linea storica esistente (e già rimodernata).

5) OFF THE REPORT 27/05/2013Claudio Giorno, movimento No Tav - Mario Castaldo, Responsabile Divisione Cargo Trenitalia -Sergio Ulgiati, Docente di Analisi Energetica Università Parthenope di Napoli - Angelo TartagliaDocente di Fisica Politecnico di Torino - Nilo Durbiano, sindaco di Venaus. Recente ammodernamento/adeguamento linea storica alle esigenze del traffico moderno; sottoutilizzo linea storica ammodernata; riduzione traffico ferroviario tra Francia e Italia, riduzione flussi di traffico sulla direttrice est-

ovest; previsioni (di aumento traffico merci) dei proponenti inattendibili; utilizzo di fondi pubblici per la realizzazione della tratta nazionale; scarsa affidabilità di Ltf (appalti truccati, turbativa d’asta, infiltrazioni mafiose), anche dal

punto di vista gestionale; inesistenza di un Corridoio V né interesse a realizzarlo da parte degli altri paesi, ad esclusione

di Italia e Francia; rischio che la Torino-Lione rimanga una “cattedrale nel deserto”.

RAGIONI DEL SÌ1) LYON TURIN FERROVIAIRE (www.ltf-sas.com)

Ammodernamento della linea esistente insufficiente; volume degli scambi commerciali; anello mancante situato all’intersezione di due grandi assi di comunicazione; consistente trasferimento di traffico dalla gomma alla rotaia; considerevole riduzione dei tempi di percorrenza per i viaggiatori; tutela ambientale; contributo Unione Europea.

2) STEFANO ESPOSITO, Senatore PD (www.stefanoesposito.net) Ripresa di ruolo guida del Piemonte nell’economia europea e nella competizione mondiale; rischi di marginalizzazione/isolamento sia dell’Italia sia dell’area del torinese; rischi di perdita competitività dell’economia piemontese; Corridoio V Lisbona-Kiev; saturazione imminente degli attuali collegamenti stradali e ferroviari; trasferimento del traffico dalla strada alla ferrovia (riequilibrio modale); limiti insuperabili della linea storica; riduzione degli impatti ambientali dovuti al traffico autostradale; opportunità per la ricerca scientifica e l’innovazione tecnologica; finanziamento europeo; investimento; prospettive/futuro.

3) REPORT 23/10/2011Bartolomeo Giachino, viceministro alle Infrastrutture e Trasporti IV governo Berlusconi - RobertoCota, presidente Regione Piemonte. Traffico passeggeri e merci; Corridoio V Lisbona-Kiev; futuro/crescita paese/prospettive; spendere bene le risorse; contributo europeo; aprire il Piemonte/l’Italia verso l’Europa; ricadute commerciali e produttive; investimento; strategicità.

4) OFF THE REPORT 27/05/2013 Angelino Alfano, ministro dell’Interno - Piero Fassino, sindaco di Torino - Mario Virano,presidente Osservatorio Governativo sulla Torino-Lione - Barbara Bonino, assessore ai TrasportiRegione Piemonte. Accrescimento accessibilità, rapidità, efficienza e competitività dell’infrastruttura; flussi di traffico est-ovest; utilizzo fondi europei; opportunità per il territorio;

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questione strategica internazionale; potenzialità del nuovo Corridoio Mediterraneo Miskolc-Algeciras.

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Appendice 2

PAROLE CHIAVE NON PRESENTI (né sotto forma di aggettivi né di sostantivi)

RAGIONI DEL NO: devastazione; insostenibilità; iniquità; ingiustizia; inaffidabilità; inattendibilità; linea storica; rimodernamento/ammodernamento; adeguamento; sottoutilizzo; contribuenti; perizia; gestione; risparmio; stravolgimento (dell’ambiente); risorse idriche; smarino; turbativa d’asta; infiltrazioni (mafiose); natura (presente ma in senso figurato es. natura degli scontri); polvere (presente ma non come ragione del no).

RAGIONI DEL SÌ: crescita; prospettiva; esigenze future/esigenze; congestione; saturazione; trasferimento/riequilibrio modale; trasferimento/trasferimento traffico; direttrice; est-ovest; corridoio Mediterraneo; scambi/commerciali/scambi commerciali; flusso; ottimizzazione; accessibilità; rapidità; potenzialità; marginalizzazione; inadeguatezza; tempi di percorrenza; viaggiatori; ricerca scientifica; innovazione tecnologica/tecnologia.

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