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ITALIA d i splay TRIMESTRALE DI POP - RETAIL - TRADE MARKETING | AUTUNNO 2012 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI - 15 EURO ANNO (4 NUMERI) Il retail che lascia il segno

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FIERE

TEMPORARY SHOP

GDO

MATERIALI

DIGITAL SIGNAGE

AGENZIE

POP IN SHOP

ITALIAITALIAITALIAdisplayTRIMESTRALE DI POP - RETAIL - TRADE MARKETING | • AUTUNNO 2012 •

ddLOGISTICA

HI DESIGN

ARREDO URBANO

MOODBOARD

VENDING

SPECIALISTI

INTERVISTE

CARTOTECNICA

SHOP FITTING

TENDENZE

PRODUZIONE

Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI -

15 EURO ANNO(4 NUMERI)

Il retail che lascia

il segno

èMagazine

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e di...VoiParliamo di noi

Display Italy:Layout 1 16/12/11 12:09 Pagina 1

Page 3: DisplayItaliaPreViscom

e di...VoiEDITORIALE

Non amo le autocelebrazioni, tuttavia abbiamo appena compiuto 2 anni, dato che il primo numero della nostra rivista fu postalizzato nel settembre 2010 per poi essere presentato in fi era a Viscom 2010.

Stampiamo in rotativa e per questo riusciamo a garan-tire una tiratura e una diffusione di diverse migliaia di copie raggiungendo i nostri lettori.

Parliamo a migliaia di marketing manager e di altret-tanti intermediari che operano nel mondo della comu-nicazione e in in particolare nella produzione di attrez-zature e soluzioni espositive per l’industria di marca e per ambienti indoor, outdoor e nondimeno virtuali. Tra i nostri lettori ci sono anche architetti, designer, account e

art director delle agenzie di comunicazione, non-ché retailer ed esperti di logistica. A monte di questa fi liera possiamo annoverare anche i pro-duttori di macchinari (plotter e stampanti di grande formato per esempio) utili alla realiz-zazione di supporti per la comunicazione.

La nostra mission è ov-viamente quella di creare reti di relazioni e opera-zioni d’immagine.

Per andare incontro alle esigenze del settore

abbiamo scelto un taglio d’immagine industriale. Il no-stro formato tabloid 380 x 265 è contro tendenza e con-ferisce maggiore visibilità ai contenuti. A chi sostiene che la stampa su carta scomparirà in seguito a un trasferimento di informazione a favore di blog, portali e siti internet, rispondo che, soprattutto nella stampa di settore, quando si riesce a garantire contenuti effettivamente giornalistici constatando diret-tamente i fatti – e limitando, ma senza ovviamente esclu-dere, la mediazione degli utilissimi comunicati stampa e dei dispacci aziendali- si può ancora offrire un’informa-zione (lo sottolineo) utile e approfondita. Senza contare che “sfogliare” una rivista resta un rituale di aggiorna-mento rapido e piacevole.

La nostra impostazione grafi ca è ritenuta affascinante da alcuni mentre in altri suscita reazioni di diffi denza, come spesso capita con le novità. Comunque facciamo

Marco Oltrona Visconti

tesoro delle critiche e accettiamo i consigli dei profes-sionisti della comunicazione che ci supportano. A partire da questo e nei prossimi numeri si noterà un aumento della qualità in modo da poter includere senza limiti di sorta, anche gli operatori della comunicazione apparte-nenti all’alto posizionamento.

Per gli amanti del web, fra pochi mesi, ci sarà la possi-bilità, di leggere i nostri contenuti via internet –già ora su www.displaymagazine.it- andando incontro alle diffe-renti regole di comunicazione del monitor determinate da quel diverso canale mediatico che è il web.

Nel frattempo devo ringraziare Voi, i nostri inserzioni-sti, gli specialisti nella produzione di sistemi di comuni-cazione che continuano a sostenerci nonostante il perio-do anticiclico del mercato. Tra questi devo menzionare il nostro partner Viscom con cui organizziamo il Concorso DIVA (Display Italia Viscom Award) e nondimeno tutti i collaboratori presenti sul colophone i quali “fanno” la rivista.

Questo numero, dedicato al comparto della scrittura e della cartoleria, inizia con lo specialista Trocart –in copertina- che produce diversi materiali per i retailer di questo settore.

Vi indirizzo quindi sull’intervista alla direttrice marke-ting del lussuoso brand S.T. Dupont e sulla galleria fo-tografi ca commentata e composta da una ventina di case history relative ai materiali espositivi di diversi marchi con differenti pricing.

Con l’articolo su C’art ed Ecostore inauguriamo uno spazio fi sso dedicato al franchising. Seguono articoli sulla sicurezza nel retail, sul vending. E sulle tendenze nella GDO e nel Retail Design, rispettivamente con Ser-gio Monsorno e Amelia Valletta.

Non perdetevi i nuovi materiali del produttore Euro Display e l’intervista a Piero Capodieci di GPP. Dal rac-conto di Sebastiano Branca vi segnalo l’operazione di visual merchandising di Moleskine che è stata quotata in borsa.

Sul fi nale presentiamo il libro di Gianfranco Giacoma Caire, forse l’unico testo pratico ed esaustivo scritto fi -nora sul visual merchandising.

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e di...e di...VVParliamo di noi Foto di Copertina: Trocart per Faber Castell

Page 4: DisplayItaliaPreViscom

N 8

Page 5: DisplayItaliaPreViscom

NSOMMARIO 8N 88N 88umeroNNumeroNNumeroN Nel

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03Editoriale

10 Storia di copertina: Trocart sempre più digitale

12 Pop in Shop: S.T. Dupont Testimonial della Scrittura

16 Pop in Shop: Rassegna Scrittura

30 Franchising: EcoStore e C’Art

26 Visual Merchandising: Moleskine

08 Pop News 08

24

26

12

10

16

03

30

1616

2626

1010

24 Moodboard: “Viaggio all’interno dell’inchiostro”

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in Questo NumeroSOMMARIO

38 Intervista a Maurizio Milani: I marchi, arte o professione?38

56 Biblioteca: Visual Merchandising di Gianfranco Giacoma Caire56

50 Intervista a Piero Capodieci: GPP torna ad Astra50

6

54 54 Sicurezza: Difendere per vendere meglio

42 Specialisti: EuroDisplay il prodotto a scaffale

42

44 Vending: D.A. Design Group Stilisti del Vending

44

46 GDO: È tempo di Virtual Category Management46

34 Retail Trend: ...coi tempi che corrono.343434

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in Questo NumeroPeriodico di

èMagazine Atiwww.displaymagazine.itnumero di ROC 20639

gestione editorialeIDM s.r.l. - Piazza Agrippa,1 20141 - Milanotel. +39 02 89546696 fax. +39 02 89515438 [email protected] - [email protected]

Direttore Responsabile: Marco Oltrona Visconti340 3142015 - [email protected]

Caporedattore Michele de Gennaro3398690799 - [email protected]

Art Director Alvise Oltrona Visconti 333 6498830 - [email protected]://alvise.oltronavisconti.it

Progetto grafi co e Copyright: Alvise e Marco Oltrona Visconti

Stampa interni: Centro Stampa Quotidiani SpAwww.csqspa.it - [email protected]: Arti Grafi che Jolly’s S.r.l.www.jollys.it - [email protected]

Collaborano: Umberto BabiniBarnaba BarattieriSebastiano Branca (Kobose)Luca Buttafava (Intersezioni) Andrea Cinelli (Inventia)Alessandro Confalonieri (Intersezioni), Elsa GalliMarco Maggioni (Marco Maggioni Design),Sergio Monsorno (C2C) Leonardo MurgoAmelia Valletta

Responsabile Marketing Gabriella Cosso 348 7321532 - 02 [email protected]

Pubblicità[email protected]

ITALIAITALIAdisplayTRIMESTRALE DI POP-RETAIL-TRADE MARKETING | autunno 2012 - ottobre

ddisplayisplay

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èMagazine Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale – 70% - LO/MI - abbonamento: 15 euro anno (4 numeri)

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in primo pianoin primo piano N ews

NN

POP

8

NNNNNNPOP NEWS a cura della redazione ••••

si parla di Epson e anche di Philps e di Assobioplasticheper fi nire con DPV e Sinerga

piano

Print e Digital signage in store a confronto

Epson presenta i dati Europa a ViscomIl 5 ottobre (ore12,30) in Sala Forum a Viscom Ita-lia, Epson presenterà per la prima volta in Italia i risultati della sua ricerca Vision 2020 sulle strategie di utilizzo nel retail dei si-stemi per la comunicazio-ne di marca e l’esposizione di prodotto sul punto di vendita. A confronto i materiali della categoria digital signage (DS) e i tradizionali materiali POP, cartellonistica inclusa, de-rivanti dalla produzione tramite stampa digitale. Al-l’indagine approfondita di Epson hanno partecipato centinaia di responsabili di brand e marketing mana-ger di Italia, Francia, Ger-mania, Spagna e Regno Unito.

La ricerca analizza, tra l’altro, l’uso di POP e DS per genere ed età del tar-get e valore del prodotto. Per esempio, oggi in Italia

Venerdì 5 ottobre alle 12.45 in Sala Viscom Forum, si parlerà di “Print signage e digital signage a confronto”. In questa occasione, Epson, in collaborazione con Display Italia (èMagazine), presenterà i risultati del primo studio europeo sul-l’in-store marketing, condotto con l’obiettivo di capire le esigen-ze del settore. Introduce Marco Oltrona Visconti, direttore della rivista Display Italia e interviene Giovanni Pizzamiglio, di Epson Europa. Anticipazioni qui a lato negli spazi azzurro e giallo.

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N ews

POP

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DPV e Sinerga-Promocast fusione da 50 milioni

Il marketing operativo ita-liano ha un nuovo leader di mercato. A partire da settembre DPV e Sinerga hanno si-glato un accordo di fusione che porterà le due società di fi eld marketing a poten-ziare, in un’ottica di single soucing, la già lunga lista di servizi dedicati all’indu-stria di marca. L’impiego sinergico di nuove tecnologie fi sse e mobili, applicate alla re-portistica, all’analisi dei dati e alla gestione dei materiali di comunica-zione, renderà ancora più strategica e competitiva la capacità di questa nuova entità logistica nell’ambito di: sistemi di distribuzione e forza vendita in outsour-cing, team dedicati e sha-red per channel marketing, gestione diretta di tutte le attività logistiche.

«L’obiettivo nel breve periodo è offrire alle rispettive clien-tele un range di servizi com-pleto e in grado di rispondere a tutte le sfi de quotidiane da vincere sul punto vendita» ha commentato il Presi-dente di DPV Angelo Pir-rello.

i materiali POP stampati sono il mezzo preferito per raggiungere gli uomini e le donne nei punti di vendita. Entro il 2020, però, mentre gli stampati continueranno a essere il mezzo più popo-lare per gli uomini, si de-crementeranno per le cam-pagne destinate alle donne. Retailer e manager dell’in-dustria prevedono di ri-durre in modo signifi cativo la quantità di stampati che utilizzano per promuovere i prodotti del mercato di massa,. Tuttavia i sistemi di stampa e i relativi materiali espositivi stampati saranno molto più signifi cativi per “comunicare” i prodotti di fascia alta nel 2020.

Pollice verso per i sacchetti in PP additivato

Dopo 365 giorni di analisi di laboratorio la biode-gradazione degli shopper in polietilene additivato è risultata di entità irrilevan-te: dal 6.5% al 10.5% mas-simo in un anno a fronte del 90% in 6 mesi degli shopper biodegradabili e compostabili. Lo studio su entrambe le tipologia di sacchetti attualmen-te in commercio è stato commissionato da Asso-bioplastiche a CHELAB, noto laboratorio italiano che si occupa, tra l’altro, di effettuare test di biodegra-dazione degli imballaggi e delle plastiche.

Nella foto: Marco Versari Presidente di Assobioplastiche

PHILIPS NEL PROXIMITY MARKETING

In occasione della Digital Signage Conference svol-tasi in settembre a Monaco di Baviera, MMD Philips Public Signage ha pre-sentato le nuove soluzioni professionali di proximity marketing all’interno di punti di vendita e per la visual communication nei luoghi pubblici, tra cui anche una nuova serie di prodotti che potrà essere gestita da Tablet e Smar-tphone.

Un sistema che consentirà di modifi care i contenuti anche a personale non dedicato.

Il modello da 42” (106.6 cm) BDL4251VS offre im-magini 3D chiare e nitide, senza l’utilizzo di speciali occhiali 3D.

Oltre alle immagini in autostereoscopia, questo monitor offre eccellenti immagini in 2D, rendendo-la una soluzione fl essibile per una vasta gamma di utilizzi.

Page 10: DisplayItaliaPreViscom

Digitalediventa

L’azienda di Cinisello si è dotata di una nuova stampante digitale che evita la plastifi cazione del materiale. Garantendo così tempi di produzione più veloci e maggiore biodegradabilità dei prodotti.

10

Michele de GennaroSTORIA DI COPERTINA

teplici esigenze, perché prima dell’utilizzo, essendo componibili, hanno un in-gombro minimo, risolven-do così problemi di spazio non solo in magazzino, ma anche durante il trasporto. Si montano agevolmente, grazie a un’attenta pro-gettazione e distribuzione delle pieghe che assecon-dano e guidano la costru-zione, con l’utilizzo di tutti i componenti che vengono forniti.

“Lo scorso giugno - dice Loris Santolini, direttore generale dell’azienda - ab-biamo collaudato una nuova macchina per la stampa di-gitale, l’Hp a foglio FB7600, a livello di prestazioni il top dell’offerta mondiale in questo momento. Questo strumento può stampare un foglio di grandezza fi no a 1.650 per 3.200 e offre un no-tevole vantaggio in senso di ecosostenibilità.

TROCART

DigitaleDigitalediventadiventad sempre più

Una vasta gamma di pro-dotti e servizi nel campo dell’imballaggio e degli espositori in cartone on-dulato, questa è l’offerta di Trocart. Soluzioni com-plete e personalizzate, ela-borate partendo da studi progettuali fi no alla pro-duzione e, su richiesta, alla consegna con montaggio e confezionamento.

L’azienda nasce nel 1980, progettando e costruendo imballaggi in cartone on-dulato, e nel corso degli anni, grazie all’impegno di un team di tecnici e ope-ratori con collaudata espe-rienza, arriva a guadagnare un posto di rilievo nel mercato dell’imballaggio.

Gli espositori proposti dalla società sono studiati per venire incontro a mol-

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Digitalediventa

stampa offset, accoppiatura e fustellatura, stoccaggio, confezionamento manua-le e riempimento degli espositori, spedizione sul territorio nazionale e in Europa, allestimento con personale dedicato sul punto di vendita.

Un esempio delle capaci-tà produttive è la soluzione creata per Faber Castell: un espositore a scaletta con quattro vasche per ac-cogliere i prodotti.

“Questo prodotto - spiega Santolini - viene spedito al-l’interno di una scatola dal-l’ingombro davvero minimo. Un volta giunto a destinazio-ne basta aprirlo lungo il trat-teggio, si formano i quattro gradini, si tolgono le quattro vasche che vengono poi facil-mente montate e l’espositore è completo. Forniamo anche dei divisori realizzati con elementi fustellati per creare due o tre spazi in ciascuna vasca. Un espositore funzio-nale, di grande impatto vi-sivo e molto vantaggioso dal punto di vista economico, che può anche essere posizionato all’interno di un’isola promo-zionale. Ne realizziamo 4.000 a stagione”.

Completamente realiz-zato con tecnica digitale è l’espositore creato per la catena di elettronica Expert. Tagliato al plotter senza utilizzo di fustelle, viene consegnato con gli elementi grafi ci già monta-ti. Al primo ordine Trocart ne ha realizzati 200 pezzi.

Dal 18 al 20 ottobre l’azienda ha organizzato un open-house presso la sua sede di Cinisello, dove clienti e responsabili d’ac-quisto di aziende potranno assistere a sessioni dimo-strative di stampa con le nuove dotazioni di Trocart su molteplici materiali, dal cartoncino al pv, dal re-board al forex.

[email protected]

Supporta infatti un siste-ma di lucidatura brevettato, denominato Gloss, che spruz-za una goccia di colore sul materiale e poi lo asciuga con lampade UV. Con que-sto procedimento possiamo ora evitare di ricorrere alla plastifi cazione del materiale: non applichiamo più un fi lm plastico. Quindi il prodotto fi nito è molto più biodegradabile. Senza contare poi il notevole risparmio di tempo in fase di realizzazione. Un grande ri-sparmio economico, maggiore fl essibilità sui tempi di con-segna e maggiore attenzione per l’ambiente. Con l’acquisto di questa stampante siamo diventati più competivi con il digitale, senza la necessità di ricorrere all’analogico”.

L’uffi cio tecnico di Tro-cart e i suoi impianti pro-duttivi sono inoltre dotati di una macchina da stam-pa digitale Hp Scitex HP Scitex FB6700 ACQUA, un plotter da taglio Esko Konsberg XPAuto (e a fi ne anno ne verrà un altra), con stampa offset in vari formati e la possibilità di plastifi cazione, fustellatura e confezionamento.

Oltre agli investimenti diretti, molto importante per Trocart è la collabora-zione stretta con Tepa Si-nergie Espositive. Un valore aggiunto grazie all’unione di intenti delle due aziende che moltipli-ca capacità ed esperienza nell’offerta, ben articolata: totem, banchetti, espositori da banco e da terra, isole espositive, piantane, fl oor stand, decorazioni per ve-trine e automezzi, banner, striscioni, vestizione di lineari, retroilluminabili, vetrofanie e cartelli vetrina. Trocart propone basse ti-rature con linea di stampa digitale e taglio al plotter, alte tirature con linea di

11

sempre più

Page 12: DisplayItaliaPreViscom

delladelladella Testimonial

dellaScrittura

POP IN SHOP Marco Oltrona Visconti

12

Il durevole è lo strumento espositivo prediletto e il cartotecnico è usato ad hoc. La produzione annuale 2011di materiali è intorno agli 80.000 pezzi

Può la presenza di S.T. Dupont nel mondo della scrittura essere descritta come una delle più antiche opera-zioni di brand extention nella storia?

Certamente. S.T.Dupont nasce nel 1872 grazie all’intuizione visio-naria di Simon Tissot Du-pont che fonda un atelier di pelletteria specializzato in malette e bauli da viag-gio. Nel 1941 S.T.Dupont, gra-

Intervista con la Direttrice marketing di

S.T. Dupont ItaliaMaria Vittoria Capocelli

S.T. DUPONT

Page 13: DisplayItaliaPreViscom

zie alla richiesta particolare del Maraja de Patjala, dà vita al primo accendino di prestigio a benzina. Nel 1973 nasce la penna a sfera S.T.Dupont, la prima penna a sfera di prestigio: Jackie Kennedy, dopo aver ricevuto un accendino Dupont in regalo ordinò alla maison la realizzazione di una penna a sfera che si coordinasse a questo accessorio: la penna ‘Clas-sique’. Oggi politici come Obama e Hu Jintao esibiscono una penna S.T.Dupont.

Sbaglio o per le campagne nei punti di vendita del vostro settore tradizionalmente è frequente l’impiego di testi-monial?

La penna S.T. Dupont, come tutta la storia del marchio, è legata a nomi leggendari come Humphrey Bogart e Audrey Hepburn. E per i 140 anni delll’azienda - che cadono

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proprio nel 2012 - sono state realizzate due col-lezioni di strumenti da scrittura intitolate ai due celebri attori. Sulla stessa linea è l’inizia-tiva per cui l’anno scorso è stata lanciata la collezione Mon Dupont, trait d’union tra il savoir faire unico di S.T.Dupont e l’estro crea-tivo di uno dei più impor-tanti interpreti della moda parigina.

Quali sono i prodotti di punta di S.T.Dupont nel mondo della scrittura?

Attualmente esistono tre collezioni di strumenti da scrittura best seller: Elysée, la collezione istituzionale, Liberté, quella femminile, Défi , la collezione più di design e tecnologica, che si indirizza ad un pubblico più giovane. S.T.Dupont è apprezzato

inoltre per le sue collezioni in edizione limitata di cui vengono prodotti un ri-dotto numero di esemplari numerati. Come per esempio: la col-lezione Tournaire.

Quali le linee più richieste?

Sicuramente la linea Défi , in tutte le sue de-clinazioni, sfera, roller e stilografi ca, è a oggi molto apprezzata.È anche vero però che negli ultimi anni si è vi-sta una notevole crescita anche nelle collezioni a tiratura limitata, oggetti da collezione e non solo caratterizzate da fi niture di pregio quali lacca di Cina, oro, diamanti.

Qual è il canale commer-ciale elettivo dei vostri pro-dotti?

Principalmente il nostro canale di vendita è caratte-rizzato da gioiellerie, spe-cialisti scrittura e tabaccai di alta gamma. Negli ultimi anni, per di-stinguere e preservare il nostro posizionamento ab-biamo scelto di ridurre il nostro parco clienti ad una cerchia ristretta di nego-zianti, perché per vendere un accessorio di lusso bi-sogna dimostrare di avere

della Testimonial

Scrittura

Page 14: DisplayItaliaPreViscom

competenze e un sovoir faire particolare che prefe-riamo trasmettere in modo chiaro e immediato.

Può dire quanti sono i pun-ti di vendita di competenza Dupont considerando che in Italia sono circa 12.000 i ne-gozi che trattano prodotti di cartoleria?

Poco più di 200. Al Nord sono principal-mente negozi di scrittura selezionati e negozi di re-galistica. Per quanto riguarda i department store è stata recentemente avviata una collaborazione con Coin. Differente è il discorso nel Sud Italia dove gli stru-menti da scrittura di lusso sono trattati principalmen-

POP IN SHOP

te nelle gioiellerie.

Esiste una stagione della penna di Lusso?

La regalistica e il colle-zionismo sono i due prin-cipali moventi connessi all’acquisto del comparto. Per tanto di solito in otto-bre inizia la preparazione al Natale. Trattandosi di articoli che principalmente vengono acquistati come regalo anche ricorrenze come la festa del Papà piuttosto

che il San Valentino o le lauree sono sempre mo-menti importanti. È di re-gola in questi periodi che vengono predisposti i ma-teriali per la promozione dei prodotti.

Quali materiali privilegiate per queste operazioni?

Senz’altro il durevole coinvolgendo tutti i nego-zianti della nostra rete di vendita. Tuttavia per le operazioni dedicate o concordate con

singoli negozianti è discre-to l’utilizzo di cartotecnica. La produzione delle so-luzioni espositive avviene in Francia, perché gestita direttamente dalla casa madre ma in alcuni casi la modalità espositiva si de-cide in Italia, soprattutto per quel che concerne la cartotecnica.

Quanti materiali vengono prodotti grosso modo nel-l’arco di un anno in media in relazione ai top brand?

14

Page 15: DisplayItaliaPreViscom

Mediamente il materiale espositivo durevole dura circa tre anni e come di-cevo prima viene fornito a tutta la rete di vendita per garantire una uniformità di immagine del marchio.

Le collezioni principali della maison, in fase di lancio, sono sempre pre-sentate con un proprio espositore che ne consenta la corretta visibilità all’in-terno del punto vendita e che ne enfatizzi le caratte-

ristiche principali.

Rispetto alle tre principa-li linee di strumenti per la scrittura –Elysèe, Liberté e Déf- sono stati prodotti nel 2011 circa 80.000 pezzi.

Quanto vale per la maison il mercato della scrittura/car-toleria?

Per l’Italia vale all’incir-ca il 40% del suo fatturato globale di cui all’incirca: 50% penne a sfera, 30% roller e 20% stilografica.

Nonostante le tendenze high-tech (iPhone, iPad etc) la penna resta tuttora un accessorio imprescin-dibile, a cui si è affezionati, che non passerà mai di moda.

Questa considerazione è valida sia per l’Europa che per tutti i Paesi.

15

Page 16: DisplayItaliaPreViscom

16

MarcaParker (Sanford Italy)

Tipologia espositivaEspositore da terra

MaterialiDurevole

Punto di VenditaErcolessiMilano

Il refi ll montato su un pennino fi nemente inciso è una nuova

tecnologia di scrittura all’insegna della scorrevolezza e della pulizia del tratto che si affi anca alle 4 consuete:

stilo, sfera roller e portamine. La ha brevettata Parker applicandola ai prodotti della collezione Ingenuity

5th, per designare appunto una quinta via della scrittura. La nuova linea è stata presentata alla fi ne del

2011 nel canale lusso del mondo della scrittura tramite un materiale espositivo, riprodotto in 100 unità e progettato per agevolare la prova

prodotto. Il display in plexiglas, metallo e visual cartotecnico monta due leggii contenenti diversi tipi di carta utili a valutare la performance

della nuova penna in condizioni differenti.

.

MarcaPaper Mate Replay

(Sanford Italy)

Tipologia espositivaEspositore da Banco

MaterialiNon durevole

Punto di VenditaCartoleria Ferrari

Via Casoretto 8 Milano

Il materiale nell’immagine rappresenta la svolta ecologica di Sanford nella produzione di

materiali espositivi. SI tratta di un espositore completamente riciclabile

sia per il cartone ondulato che lo compone sia per il tipo di plastica utilizzata. Posizionato nel 2009 per promuovere un prodotto classico

del mondo della scrittura nel canale school: la Paper Mate Replay ad

inchiostro cancellabile e disponibile in una decina di colori. Si stima che in Italia l’espositore sia stato

riprodotto in circa 10.000 esemplari per ricoprire l’intero canale

cartoleria. Durante il suo primo anno di posizionamento tra l’altro promuoveva un concorso a premi

che in caso di vittoria dava diritto ad assistere agli MTV award.

MarcaPaper Mate

(Sanford Italy)

Tipologia espositivaEspositore da banco

MaterialiNon durevole

Punto di VenditaCartoleria Ferrari

Via Casoretto 8 Milano

I materiali cartotecnici riprodotti nell’immagine si adattano senza

problemi ai diversi modelli di penna –fl exgrip ultra ed elite, fl air e gel per esempio- proposti durante il perio-do di massima stagionalità del cana-le cartoleria fast moving good, cioè a settembre per l’inizio del nuovo anno scolastico. Disponibile nella

versione prevaricata da 30 o 60 pen-ne il materiale in questione viene prodotto ogni anno in circa 30.000

unità. È completamente riciclabile e soprattutto ha un particolarità. Tutta

la comunicazione del visual è tra-dotta in 5 lingue in quanto si tratta di prodotti che hanno distribuzione

europea. È stato inoltre utilizzato per il lancio dei correttori di scrittu-

ra i cosiddetti Liquid Paper.

POP IN SHOP

Page 17: DisplayItaliaPreViscom

MarcaBic Italia

Tipologia espositivaIsola Promozionale

MaterialiNon durevole

Punto di VenditaFiniper Orio al Serio (Bg)

Da luglio a settembre, per affrontare il periodo del back to school, tutti i prodotti della gamma Bic stationery (strumenti di scrittura a marchio Bic, Marcatori a marchio Bic Marking e Bic Velleda, Coloring a marchio Bic Kids, Correzione a marchio Tipp-Ex) sono stati messi in evidenza all’interno di un’isola promozionale cartotecnica a forma e immagine di scuolabus. L’isola nella fattispecie è l’unica posizionata fi nora in un ipermercato, appunto l’Iper di Orio al Serio, considerato tra i più alto-vendenti nei reparti di cancelleria GDO italiani. La struttura misura 5 metri di lunghezza e ospita al suo interno diversi pallet box anche precaricati. È dedicato al target Mamme (35-45 anni) di bambini e ragazzi 8 – 18 anni.

MarcaBic Italia

Tipologia espositiva

Isola Promozionale

MaterialiNon durevole

Punto di VenditaAuchan

Porta di Roma (Roma Vigne

Nuove)

L’isola BTS misura 120cm di larghezza x140 cm di lunghezza e promuove tutti i prodotti della gamma Bic

stationery (strumenti di scrittura a marchio Bic, Marcatori a marchio Bic Marking e Bic Velleda, Coloring a marchio Bic Kids, Correzione a marchio Tipp-Ex). Posizionato durante l’intero periodo estivo per spingere le vendite nel back to school ha trovato posto in 80 punti di vendita del canale

ipermercati. La campagna promozionale mira a raggiungere un target generico di studenti ai quali viene comunque

proposta l’immagine della classica penna Bic compreso il modello a 4 colori in uno, come riportato dai visual posti sugli angoli della struttura . Il doppio crowner promuove

sia la marca sia i prodotti alloggiati al suo interno.

www.eurod isp lay. i t

Page 18: DisplayItaliaPreViscom

18

POP IN SHOP

Marca

Faber Castell

Tipologia espositiva Shop in shop

Materiali Durevole

Punto di Vendita Germania

Il concept style, firmato dal designer tedesco Heinrich Stukenkemper, è sinonimo di purezza e eleganza.

A dare questa impressione il legno d’acero norvegese e legno effetto pietra arenaria. Lo shop in shop

Graf von Faber-Castell è realizzato con moduli standard in misure differenti il cui elemento base è una vetrina da terra: da L 70 x H

197 x P 40. Oppure nella versione medium e large, una wall unit con

banco (nella foto) invece è di L 200 X H 253 X P 50 o di L 300 X h 253 x P 50 cm. La struttra è comunque pensata per un cliente hi-end dai 25 ai 65 anni, è destinata ai negozi

specializzati in scrittura e articoli da regalo ed è presente in 25 esemplari.

Le prime soluzioni espositive di questo tipo sono state posizionate

nel 2005.

Marca

Faber Castell

Tipologia espositiva Shop in shop

Materiali Durevoli

Punto di Vendita L’Eliografica

Corso di Porta Vittoria (Mi)

Legno zebrano e alluminio. Lo shop in shop Faber-Castell è realizzato con moduli standard in materiali altamente qualitativi come il legno

zebrano e l’alluminio satinato che possono essere assemblati facilmente ed adattati ai diversi

spazi ed esigenze del punto di vendita. Disponibile in due

versioni misuranti L 120 X H 236 X P 50 oppure L 200 X h 236 x P 50 cm, dall’inizio del 2012 è stato posizionato in 38 punti di vendita

specializzati nella scrittura per rivolgersi a un target dai 18 ai 65

anni, senza distinzione di genere. Le due torri in alluminio interne sono rotanti longitudinalmente Al suo

interno vengono esposti strumenti di scrittura ed articoli di pelletteria

della collezione Design.

Marca

Schneider

Tipologia espositiva Espositore da terra

Materiali Durevole

Punto di Vendita La scrittura

Via Turati Milano

Gli strumenti da scrittura economici per uso casa, scuola, ufficio di Schneider e nello specifico la collezione Slider penne a sfera che, grazie al brevetto relativo

all’inchiostro “Viscoglide” hanno una scorrevolezza superiore,

vengono promossi da un display in lamiera di ferro verniciata, inserti in metacrilato e scaffalatura illuminata.

Ne deriva un materiale elegante e attrattivo. Non a caso è stato

posizionato in 120 selezionatissimi negozi per la scrittura e cash&carry

hi-end. La campagna retail di Schneider è iniziata a settembre e la durata del materiale è fissata da 1 a 3 anni in rapporto alla località. Le misure del display sono 55cm l x 45cm p x 220cm h ed è rivolo a studenti e impiegati della fascia

15-65 anni.

Page 19: DisplayItaliaPreViscom

19

Marca

Osama (Mitsubishi)

Tipologia espositiva Espositore da parete

Materiali Durevole

Punto di Vendita Mondadori

C.so Vittorio Emanuele (Mi)

Le gamma di penne a sfera, evidenziatori, roller penne gel e

penne giapponesi Mitsubishi sono proposte per mezzo di un espositore

a parete che nella sua massima configurazione ha due crowner retroilluminati e un sistema di

digital signage che mette in rete uno schermo con touch screen che principalmente ha la funzione di raccontare le caratteristiche dei

prodotti ivi alloggiati. Posizionato in cartolerie e librerie anche

multifunzionali misura = H. 181 X 77 L X 40 P. Complessivamente ne esistono 11 anche senza schermo

tutti posizionati nel 2011 in versione rossa, grigia o appunto bianca. I

prodotti sono dedicati ai teenager a partire dai quindicenni. È presente

in 9 punti di vendita.

Marca

Uni Posca (Osama)

Tipologia espositiva Display da terra

Materiali Durevole

Punto di Vendita L’Eliografica

Corso di Porta Vittoria (Mi)

Uno dei marcatori classici del retail nel comparto cartoleria viene proposto in tutte le sue colorazione

utilizzando un moke up del prodotto stesso. Il display da terra Uni Posca XXL è composto da una struttura in metallo completamente rivestita di

plastica stampata. È alto un metro e ottantasette

centimetri e conta un diametro di mezzo metro. Posizionato in cartolerie

librerie e nei punti di vendita della catena Mondadori megastore è stato

realizzato in più di 100 esemplari a partire dal 2010. In termini di

comunicazione, la realizzazione di un moke up è stata possibile grazie

all’awarness del prodotto. Trattandosi di referenze con colorante a base acqua possono essere utilizzate a

partire dai sei anni d’età.

Marca

Uni Posca (Osama)

Tipologia espositiva Display da banco

Materiali Durevole

Punto di Vendita Cartoleria FDM

Corso XXII marzo (Mi)

È denominato espositore XXS Posca ed è sempre un moke up, ma rispetto al suo omologo da terra è stato ripro-dotto in 200 unità. Con anima interna in metallo e rivestimento in plastica

stampata è destinato a restare in store a tempo determinato. Misura 17 cm di disametro e 50 di altezza. Si trova

in cartolerie, librerie e megastore Mondadori e la sua immagine è stata

concepita per raggiungere i responsa-bili di acquisto di bambini dai 6 anni in su. A bordo infatti alloggia sempre marcatori ad acqua per una cinquan-tina di prodotti. La solida base in me-tallo ne regge il peso e la colorazione nera sull’estremità mette in mostra tutte le colorazioni disponibili del

prodotto. La colorazione divertente permette al negoziante di posizionar-

lo dove crede.

POP IN SHOP

Page 20: DisplayItaliaPreViscom

20

POP IN SHOP

Marca Pelikan

Tipologia espositiva Espositore da terra

Materiali Non Durevole

Punto di Vendita Cc Bennet

Brugherio (Mi)

Sono ben 600 i reparti di cancelleria del canale iper e supermercati che ospitano le schiere di espositori pre-

riempiti di Pelikan e dedicati alla vendita di gomme da cancellare.

Il loro tempo di permanenza in store è programmato da giugno a ottobre e spesso si

trovano nelle aree promozionali temporanee predisposte ad hoc

per spingere le vendite della categoria. In totale ne sono stati distribuiti circa un migliaio con misure h 160 cm, l 60 cm, p 40 cm. Incontrano le esigenze di

smaltimento essendo composti di cartone riciclato e riciclabile al 100%. Tuttavia a colpire di più di questo materiale è la

praticità: una volta posizionato è sufficiente aprire il cassettino ed è pronto per l’uso. Il loro target è

la fascia d’età 6-18 anni.

Marca Pelikan

Tipologia espositiva Espositore da terra

Materiali Non Durevole

Punto di Vendita Cc Bennet

Brugherio (Mi)

L’utilizzo di Nidopan o di materiali come il re-board è

ormai sempre più diffuso, tanto che anche nel mass market iniziano a vedersi display

siffatti. È il caso di Pelikan che, tramite una soluzione espositiva

costituita di cartone al 100% riciclato e riciclabile, promuove

tutti i prodotti per la scuola della linea Live Your Dream (penne colorate, correttori marcatori

eccetera). Unica eccezione alla cartotecnica sono i ganci in

metallo allineati per appendervi i prodotti. Il posizionamento

dei 300 display realizzati finora è iniziato a giugno mentre la loro permanenza in store ha

una scadenza fissata per la fine di ottobre. Il target è mirato a

bambini e ragazzi da 6 a 18 anni. Le misure sono: h 175 cm, l 36

cm, 29 cm.

Marca Pelikan

Tipologia espositiva Espositori

Materiali Non Durevoli

Punto di Vendita Cc Vulcano, Il Gigante

Sesto San Giovanni (Mi)

Sempre alla linea Live Your Dream (Penne, correttori eccetera) è

collegata l’esposizione dei prodotti per la scuola di Pelikan. Nel caso in specie il materiale è composto da

una struttura a silos in cartotecnica corredata di una parte trasparente

in Vivak la quale permette di osservare i prodotti massificati

al suo interno. Misura h 165 cm, l 37 cm, p 37 cm e come molti

materiali di Pelikan è stato collocato nel circuito della distribuzione

moderna per l’esposizione preferenziale all’interno di 400

reparti di cartoleria e cancelleria. . Realizzato in 500 esemplari ha durata quadrimestrale (giugno

ottobre 2012). Il visual dei materiali promuove anche un concorso a

premi con target 6-18 anni e 200 kit di cancelleria in palio.

Page 21: DisplayItaliaPreViscom

INNOVARE NEL DESIGN

Lucaprint GroupDisplay e soluzioni P.O.P.

C

M

Y

CM

MY

CY

CMY

K

Pagina Pubblicitaria Diva Display 2012 (da modificare).ai 1 9/7/2012 3:11:04 PM

Marca Stabilo

Tipologia espositiva Isola promozionale

Materiali Non durevole

Punto di Vendita Auchan

Cesano Boscone (Mi)

I prodotti di Stabilo per evidenziare, colorare e scrivere sono raggruppati sull’isola promozionale denominata

Massification per catturare l’attenzione di un target ampio e indifferenziato, ma focalizzato sui più piccoli. Implementato da giugno a settembre, in circa 150 punti di vendita delle principali catene della distribuzione moderna, è completamente in cartone facilmente smaltibile una volta terminato l’utilizzo. La struttura base occupa lo spazio di un pallet e raggiunge un’altezza pari a 2,5 m circa. La struttura esterna è l’archetipo di una scuola, ed è formata da più componenti espositivi. Ciascuno di essi è dedicato a una linea di prodotti diversa: l’esposizione risulta dunque ordinata. E di grande impatto. Ame.Va

Marca

Pritt (Henkel)

Tipologia espositiva Pall box per isola

Materiali Non Durevole

Punto di Vendita Auchan

Bussolengo (VR)

Sulla scorta della creatività dei

bambini sullo slogan “Inspiration to grow”,

le rotazioni dell’intera gamma Pritt di

colle stick, viniliche, correttori fluidi e roller e gommini, sono state incentivate

impiegando 8.000 box pallet disposti ad isola in 3.000 punti di vendita GDO canale iper e grandi superfici.

Ogni singolo modulo misura 57cm l x37cm p x169cm h ed è in cartotecnica con ganci di metallo. A seconda del

punto di vendita la massificazione degli espostori è stata esteticamente arricchita con mega espositore a caduta in plexiglass, alto 2,60m; Totem “Luci da Stadio” alto 2,50m;

(130 in tutta Italia). Sagomati Mr Pritt Calciatore (200 in tutta Italia) in alcuni casi con animazione. La campagna ha

avuto una durata di 15-20 per pdv tra luglio e settembre. Ame.Va

Page 22: DisplayItaliaPreViscom

22

POP IN SHOP

Marca

Smemoranda (Gut Edizioni)

Tipologia espositiva Espositore da terra

Materiali Non durevoli

Punto di Vendita Iper Fiordaliso

Rozzano (Mi)

La Smemoranda 16 mesi, ossia l’agenda studentesca per eccellenza, viene proposta anche nel circuito grande distribuzione all’interno

delle catene di ipermercati e supermercati -Il Gigante, Iper,

Lombardini, Dimar, Brendolan, Bennet. L’operazione di lancio sul canale è stata perpetrata da fine giugno a fine settembre per mezzo di 190 materiali espositivi

cartotecnici da terra di h 170 cm, l 57,5 cm, p 41 cm posizionati in 90 punti di vendita. La compagna è

improntata sul target 13-17 anni ed è in realtà un’operazione di brand

extension che mira a mettere in evidenza anche altre referenze per

la scuola come quaderni zaini e accessori.

Il claim della campagna è fondato sul claim “Be Different”

Ame.Va

Marca

Campo Marzio

Tipologia espositiva Espositore da terra

Materiali Durevole

Punto di Vendita Mondadori Megastore

C.so Vittorio Emanuele (Mi)

L’azienda Campo Marzio, che è versata al design generalista,

per la sua collezione di Penne a sfera, Minny, Minny Le Pois, Lady, Luna- ha progettato e realizzato

un centinaio di materiali espositivi come quello nella foto. Nel

complesso ne sono stati distribuiti 70 all’estero e 30 in Italia. I luoghi ideali per accogliere tali prodotti sono librerie e department store,

dove il materiale espositivo rimarrà da 6 a 12 mesi. In legno nobilitato

verniciato in bianco e Plexiglas può ospitare un’ottantina di astucci, i quali tra l’altro sono predisposti per mostrare il contenuto, il che garantisce al cliente la possibilità

di servirsi da sé. Il target è puntato sulla fascia d’età dai 18 ai 50 anni. Il lato della base misura 44 cm e

l’altezza è di 1 metro e 70 cm.

Marca

Faber Castell

Tipologia espositiva Display da terra

Materiali Non durevole

Punto di Vendita Auchan

Cesano Boscone (Mi)

Anche nel mass market Faber Castell si distingue attraverso la qualità dei materiali espositivi.

Il Display da terra a libero servizio nella foto è in cartone in stampa patinata. Dotato di vasche scalari

permette di esporre un ampio assortimento di prodotti divisi per

tipologia (matite colorate, pennarelli, gomme, temperini, eccetera).

Il crowner descrive tutti i valori aggiunti dei prodotti Faber Castell.

Mira a un target scolastico 6-12 anni ed è stato riprodotto in 4.000 pezzi che sono stati distribuiti in 1.000 punti di vendita dei canali ipermercati, supermercati e cash

& carry, per tre mesi da luglio a settembre. Nella sua normale

configurazione ogni modulo misura L 60cm, H 80 cm e P 110cm.

2011 © copyright all rights reserved m

anmade

ESPOSITORI DA TERRA E DA BANCO - TARGHE IN METALLO - TARGHE IN LEGNO - TARGHE IN PLEXIGLASS - OGGETTI UNICI

LA SOLUZIONE OTTIMALE PER PROMUOVERE IL VS MARCHIO NEL PUNTO VENDITA E CATTURARE ATTENZIONE IN VETRINA

Show Room / UfficiVia Modenese, 1475 - 41058 Vignola MO

Tel. 059.773220 - Fax 059.772403www.displaygroup.it

www.displaygroup.blogspot.comcontatti: [email protected]

LA CREATIVITA’ DIVENTA REALTA’

legno legno / metallo

metallo / allluminiometallo / vinile

metallo

legno / tessuto

alluminio / tessuto

alluminio

legno / plex

polistirolo/ tessuto

resina /rame

metallo

resina /rame

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2011 © copyright all rights reserved m

anmade

ESPOSITORI DA TERRA E DA BANCO - TARGHE IN METALLO - TARGHE IN LEGNO - TARGHE IN PLEXIGLASS - OGGETTI UNICI

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Marca EnerGel (Pentel)

Tipologia espositiva Espositore da Banco

Materiali Durevole

Punto di Vendita Punto Carta Marconi

Viale Marconi (Roma)

Il roller a scatto EnerGel è un prodotto realizzato per l’84% con materiali riciclati ed è disponibile in 8 colori e punto di 0,7mm. Sul display concepito per

promuoverlo vi è già una divisione dell’assortimento che rende agevole la scelta dell’item preferito. Questa soluzione da banco è stata realizzata in 1500 pezzi tutti in laminil. Le sue misure sono L 31cm x P 18cm x h 33cm e si trova a disposizione dell’utente finale nelle cartolerie di tutto il territorio nazionale. Anche in questo caso l’uso del display è connesso all’esigenza di far sperimentare EnerGel nel periodo del back to school a partire da giugno e fino a ottobre. Infatti sulla base è posto un blocchetto di foglietti per testarne la scorrevolezza.

Marca

Bic Italia

Tipologia espositiva Vetrina su scala

mobile

Materiali Non durevole

Punto di Vendita Cc Iper La Grande

Civitanova Marche (Mc)

I prodotti promossi non sono penne ma

Accendini Multiuso Bic Megalighter a riprova come spesso i marchi

della scrittura siano vicini al mondo degli accessori per tabaccheria in tutti i segmenti di pricing.

La personalizzazione dei 34 metri di scala mobile di un centro commerciale e lo sfruttamento dei 34 vani

al suo interno come alloggiamento dei prodotti è certo un’operazione di in store promotion non convenzionale.

È accaduto per un mese, da maggio a giugno 2012. L’operazione era dedicata a un target universale e

indifferenziato di uomini e donne. Per promuovere la marca oltre ai contenitori in cartotecnica sono stati utilizzati anche

dei pannelli decorativi adattati ad alcune pareti della scala.

Page 24: DisplayItaliaPreViscom

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo stereogramma

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

ossia viaggio all’interno del-

l’inchiostrospunti e puntini

dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

ossia viaggio all’interno del-

l’inchiostrospunti e puntini

dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

ossia viaggio all’interno del-

l’inchiostrospunti e puntini

MOODBOARD24

Marco Maggioni

MOODBOARD

stereogrammastereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

al raster passando per lo

stereogrammastereogramma

l’inchiostrospunti e puntini

l’inchiostrospunti e puntini

dall’offset

al raster passando per lo

al raster passando per lo

l’inchiostrospunti e puntini

dall’offset l’inchiostrospunti e puntini

l’inchiostrospunti e puntini

dall’offset del segnoossia viaggio all’interno del-

l’inchiostrospunti e puntini

al raster passando per lo

ossia viaggio all’interno del-

l’inchiostrospunti e puntini

l’inchiostrospunti e puntini

l’inchiostrospunti e puntini del segnoossia viaggio all’interno del-

del segnoossia viaggio all’interno del-

l’inchiostrospunti e puntini del segnol’inchiostrospunti e puntini del segno

ossia viaggio all’interno del-

del segnoossia viaggio all’interno del-

l’inchiostrospunti e puntini del segnol’inchiostrospunti e puntini

al raster passando per lo del segnoal raster passando per lo del segno

l’inchiostrospunti e puntini del segnol’inchiostrospunti e puntini del segno

Concetto: una

esplorazione in 3D

tra le nano particel-

le dell’inchiostro

di stampa, quasi un

viaggio cosmico tra

galassie immaginifi -

che....

La distanza ravvici-

nata rivela costella-

zioni, mondi colorati

che ancor prima di

rivelarsi sono pura

emozione.

al raster passando per lo

stereogramma

spunti e puntini dall’offset

stereogrammastereogramma

al raster passando per lo stereogramma

al raster passando per lo stereogramma

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo stereogramma

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo al raster passando per lo stereogramma

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del segnodel segnostereogramma

del segnostereogrammastereogramma

del segnostereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

del segnoossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

del segnoossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

del segnostereogramma

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ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

del segnoossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

del segnoossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset

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del segnodel segno

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

del segnoossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

del segnoossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset

del segnospunti e puntini dall’offset

spunti e puntini dall’offset

del segnospunti e puntini dall’offset

del segnostereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

al raster passando per lo

al raster passando per lo spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo spunti e puntini dall’offset

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al raster passando per lo

stereogramma

ossia viaggio

all’interno dell’inchiostro

stereogrammadel segnostereogrammadel segnostereogramma

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al raster passando per lo

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l’inchiostrospunti e puntini

l’inchiostrospunti e puntini ossia viaggio all’interno del-

l’inchiostrospunti e puntini

l’inchiostrospunti e puntini

stereogrammastereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset

spunti e puntini dall’offset stereogrammastereogramma

del segnostereogramma

del segnostereogramma

del segnostereogramma

del segnostereogramma

del segnodel segno

caso che la stessa

metodologia venga

utilizzata per ren-

dere le immagini in

3D anche in video.

Ora che abbiamo

stabilito che un’im-

magine può avere

due livelli di lettura

e comprensione

abbandoniamo la

sua superfi cie e os-

serviamo attraverso

un approccio me-

tafi sico improntato

alla ricerca della

tendenza visiva

Allontanandosi,

la vista mette a fuo-

co piano piano una

differente percezio-

ne: si comprende

il signifi cato della

misteriosa scrittu-

ra, un codice dal

lettering futuribile,

YOU.

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

stereogramma

ossia viaggio all’interno del-

l’inchiostrospunti e puntini al raster passando per lo

stereogramma

llontanandosi,

la vista mette a fuo-

co piano piano una

differente percezio-

ne: si comprende

il signifi cato della

misteriosa scrittu-

ra, un codice dal

lettering futuribile,

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

stereogrammastereogramma

Sono queste in-

somma quelle che

si potrebbero defi -

nire le profondità

metafi siche del

segno che esso sia

frutto del tratto di

una penna o di una

testina micropiezo.

Concetto 2: osser-

viamo la superfi cie

di un’immagine

retinata. Sfumando

appositamente il

fuoco del nostro

bulbo oculare. La

sfocatura della vista

non è più concepita

un difetto, ma un

livello percettivo

alternativo, una

funzione sensoriale

paradossalmente ri-

velatrice di quanto

si può celare dietro

un’immagine volu-

tamente nascosta e

il segno che la defi -

nisce.

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset del segnoal raster passando per lo

del segnoal raster passando per lo

del segnodel segno

stereogramma

del segnodel segnodel segno

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset caso che la stessa

metodologia venga

utilizzata per ren-

dere le immagini in

3D anche in video.

Ora che abbiamo

stabilito che un’im-

magine può avere

due livelli di lettura

e comprensione

abbandoniamo la

sua superfi cie e os-

serviamo attraverso

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset

una penna o di una

testina micropiezo.

oncetto 2: osser-

viamo la superfi cie

di un’immagine

retinata. Sfumando

appositamente il

fuoco del nostro

Come con altre

tecniche, la crea-

zione dello stereo-

gramma attiene

all’ottenimento di

un’immagine tridi-

mensionale da una

fi gura bidimensio-

nale, ossia da un

foglio.

La tecnica per la

creazione che i più

ritengono un sem-

plice effetto ottico e

il raster (reticolo o

bitmap). E non è un

Marco Maggioni

MOODBOARD

ProfonditàPPProfonditàProfonditàPProfonditàPProfonditàPProfonditàPProfonditàPProfonditàPPPPPPle al raster passando per lo stereogramma

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo stereogramma

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al raster passando per lo stereogramma

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stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

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ossia viaggio stereogramma

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ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-ossia viaggio

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset ossia viaggio

spunti e puntini dall’offset ossia viaggio

stereogrammaossia viaggio

stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-ossia viaggio

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-ossia viaggio stereogramma

ossia viaggio stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-ossia viaggio

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-ossia viaggio

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

stereogramma

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stereogramma

del segnoossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

del segnoossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset

del segnospunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

del segnoal raster passando per lo

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del segnoossia viaggio all’interno del-

del segnoossia viaggio all’interno del-

l’inchiostrospunti e puntini del segnol’inchiostrospunti e puntini ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

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del segnoossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

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ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

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stereogramma

del segnostereogramma

del segnoossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

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del segnoossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

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del segnoossia viaggio all’interno del-

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Concetto: una

esplorazione in 3D

tra le nano particel-

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

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del segnostereogramma

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all’interno dell’inchiostro

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all’interno dell’inchiostrospunti e puntini dall’offset

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all’interno dell’inchiostrospunti e puntini dall’offset

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all’interno dell’inchiostro

al raster passando per lo

all’interno dell’inchiostro

al raster passando per lo

all’interno dell’inchiostro

al raster passando per lo

all’interno dell’inchiostro

all’interno dell’inchiostro

al raster passando per lo

all’interno dell’inchiostro

al raster passando per lo

all’interno dell’inchiostro

al raster passando per lo

all’interno dell’inchiostro

al raster passando per lo

all’interno dell’inchiostro

al raster passando per lo

all’interno dell’inchiostro

al raster passando per lo

all’interno dell’inchiostrospunti e puntini dall’offset

all’interno dell’inchiostrospunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

all’interno dell’inchiostro

al raster passando per lo

all’interno dell’inchiostrospunti e puntini dall’offset

all’interno dell’inchiostrospunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

all’interno dell’inchiostro

al raster passando per lo

stereogramma

all’interno dell’inchiostro

stereogramma

all’interno dell’inchiostro

al raster passando per lo

all’interno dell’inchiostro

al raster passando per lo

stereogramma

all’interno dell’inchiostro

stereogramma

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stereogrammastereogramma

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del segnostereogramma

del segnostereogramma

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ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-al raster passando per lo

stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset al raster passando per lo al raster passando per lo stereogramma

al raster passando per lo al raster passando per lo stereogramma

all’interno dell’inchiostrospunti e puntini dall’offset

all’interno dell’inchiostrospunti e puntini dall’offset

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rofonditàal raster passando per lo stereogramma

rofonditàal raster passando per lo stereogramma

rofonditàal raster passando per lo stereogramma

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo stereogramma

spunti e puntini dall’offset rofonditàspunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo stereogramma

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo al raster passando per lo stereogramma

al raster passando per lo rofonditàal raster passando per lo al raster passando per lo stereogramma

al raster passando per lo al raster passando per lo stereogramma

rofonditàal raster passando per lo stereogramma

rofonditàrofonditàrofonditàrofonditàrofonditàMOODBOARDrofonditàMOODBOARDrofondità

spunti e puntini dall’offset rofonditàspunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo rofonditàal raster passando per lo rofondità

al raster passando per lo stereogramma

rofonditàal raster passando per lo stereogramma

spunti e puntini dall’offset

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spunti e puntini dall’offset rofonditàspunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo stereogramma

spunti e puntini dall’offset

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Metafi siche

Page 25: DisplayItaliaPreViscom

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

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spunti e puntini dall’offset

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spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

spunti e puntini dall’offset

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stereogramma

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strospunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

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strospunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchio-

strospunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

spunti e puntini dall’offset

ossia viaggio all’interno dell’inchio-

strospunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

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al raster passando per lo

stereogramma

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strospunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo spunti e puntini dall’offset

strospunti e puntini dall’offset

pelate e fondini ri-

velavano l’essenza

dell’immagine fi no

ai segni basilari che

la scomponevano.

La stessa inda-

gine si svolge oggi

sui pixel e sui dpi

(punti per pollice)

per migliorarne la

qualità magari la-

vorandola con Pho-

toshop. Prendendo

una via o l’altra dal

momento che si

prende la decisione

di stampare su carta

una fi gura digitale

o meno, nella mag-

stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchio-

strospunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchio-

strospunti e puntini dall’offset

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

strospunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchio-ossia viaggio all’interno dell’inchio-

strospunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchio-

strospunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchio-

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo

stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchio-

strospunti e puntini dall’offset

prende la decisione

di stampare su carta

una fi gura digitale

o meno, nella mag-

gioranza dei casi si

utilizza l’inchiostro e

si regredisce nuova-

mente alla pura di-

mensione del segno.

Ebbene armiamo-

ci nuovamente di

lentino o, chi può

di microscopio, per

scendere nelle sue

profondità. Analiz-

ziamo le particelle

che lo compongono.

Ne scaturiranno im-

magini sorprendenti:

i nano paesaggi e gli

ambienti molecolari.

spunti e puntini dall’offset

al raster passando per lo stereogramma

Tutte le immagini

di questo servizio

sono state create da

Marco Maggioni

con un software 3D

ossia viaggio all’interno dell’inchio-

strospunti e puntini dall’offset

ossia viaggio all’interno dell’inchio-

spunti e puntini dall’offset

ossia viaggio all’interno dell’inchio-

strospunti e puntini dall’offset

ossia viaggio all’interno dell’inchio-

strospunti e puntini dall’offset

pelate e fondini ri-

velavano l’essenza

dell’immagine fi no

ai segni basilari che

la scomponevano.

La stessa inda-

gine si svolge oggi

sui pixel e sui dpi

(punti per pollice)

per migliorarne la

qualità magari la-

vorandola con Pho-

toshop. Prendendo

del momento, cioè

al fi ne di scovare

quell’ immagine

che si respira nel-

l’aria e che soltanto

alcuni sono in gra-

do di carpire.

A tal proposito

vorrei che si facesse

un passo indietro

ricordando il tem-

po in cui la stampa

offset spopolava

e gli operatori del

settore controlla-

vano con il lentino

la qualità dello

stampato, scanda-

gliandone il retino.

L’esplorazione di

ombre, mezzi toni,

alte luci, le zone

Marco Maggioni

stereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-al raster passando per lo

stereogrammaal raster passando per lo

del segno

25 25 25 25

stereogramma

al raster passando per lo stereogramma

al raster passando per lo stereogramma

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del segnostereogramma

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

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del segnoossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

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spunti e puntini dall’offset

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del segnoossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

del segnoossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

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spunti e puntini dall’offset

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all’interno dell’inchiostro

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

ossia viaggio all’interno dell’inchiostro-

spunti e puntini dall’offset caso che la stessa

metodologia venga

utilizzata per ren-

dere le immagini in

3D anche in video.

Ora che abbiamo

stabilito che un’im-

magine può avere

due livelli di lettura

e comprensione

abbandoniamo la

sua superfi cie e os-

serviamo attraverso

un approccio me-

tafi sico improntato

alla ricerca della

tendenza visiva

Profondità Metafi siche

Page 26: DisplayItaliaPreViscom

Linee onNel 2011 i taccuini Moleskine

venduti in tutto il mondo hanno superato i 14 milioni di pezzi. Il prodotto è distribuito in oltre 90 paesi nel mondo, grazie a un network di 22.000 punti vendita e di oltre 10.000 strutture espositive. Al via la quotazione a Piazza Affari.

Borsa

VISUAL MERCHANDISING

Moleskine è la marca che storicamente identifi ca una famiglia di oggetti noma-

di come taccuini, agende, quaderni, borse, strumenti per la scrittura e oggetti per la lettura.

L’azienda è nata nel 1997, riproducendo i pattern del leggendario taccuino degli artisti e intellettuali

degli ultimi due secoli, da Vincent Van Gogh a Pablo Picasso, da Ernest Hemin-gway a Bruce Chatwin. Compagno di viaggio ta-scabile e fi dato, l’anonimo taccuino nero aveva custo-dito schizzi, appunti, storie e suggestioni prima che di-ventassero immagini famo-se o pagine di libri amati.

Nel 2011 sono stati ven-duti 14 milioni taccuini Moleskine in tutto il mon-do, Moleskine infatti vanta una presenza geografi ca completa, diversifi cata e ben bilanciata essendo presente in oltre 90 paesi nel mondo, dove può van-tare un network distribu-tivo in forte crescita, con 22.000 punti vendita.

La società opera anche con punti vendita mono-marca: dopo il successo nel 2011 dei primi tre ne-gozi in Cina, nel giugno del 2012, ha aperto i suoi primi due monomarca in Europa, nella stazione Ter-mini di Roma e in stazione Centrale a Milano.

Sebastiano Branca

Moleskine

26

in inorsa

ininStore

Page 27: DisplayItaliaPreViscom

Al di là del progetto del direct retail, Moleskine ha da sempre creduto nel potere dell’e-commerce in-fatti vende le sue collezio-ni on line in 15 Paesi del mondo tramite un proprio e-store.

Dopo aver registrato risultati in crescita, con ricavi consolidati pari a 66,6 milioni di Euro (in aumento del 26% rispetto al precedente esercizio) -corrispondenti a circa 250 milioni di Euro in termini di retail value- Moleskine a maggio 2012 ha dichia-rato di aver intenzione di avviare il processo di quotazione in piazza Affari entro la fi ne del 2012, per proseguire il percorso di crescita e sviluppo in tutto il mondo.

Prima l’assortimento, poi il merchandising

Sempre l’anno scorso Moleskine ha avviato un progetto di diversifi ca-

quadrata, e la matita nel-le quali si introduce una gestualità inaspettata che, grazie all’azione laterale della clip posta sul cap-puccio, rafforza e migliora il legame con il rispettivo taccuino (ora abbinati quasi in maniera indisso-lubile), mentre la scrivania si popola di 15 oggetti es-senziali che interpretano

zione che ha dato vita ad una famiglia di oggetti che accompagnano la sua identità nomade: oltre ai famosi taccuini, Moleskine ha recentemente lanciato la sua collezione Writing, Travelling and Reading che accanto ad agende propo-ne al mercato borse, zaini, strumenti per scrivere e per leggere e applicazioni digitali. Moleskine, infatti, si defi nisce un’icona ana-logica che vive in un am-biente digitale.

Si è cimentato nell’im-presa il designer Giulio Iacchetti che ha fi rmato la nuova linea completa di agende e strumenti di lavoro.

Fedeli alla griglia classi-ca fatta di fascia elastica, superfi ci lisce, angoli ar-rotondati, i nuovi progetti di borse, matite, penne, occhiali da lettura, custo-die per computer, lampada ricaricabile, supporto per e-reader, sono impreziositi

da inedite clip speciali e innovativi contenitori. E pensati nell’ottica della personalizzazione del pro-dotto, con l’utilizzo di ade-sivi e aggiunte rimovibili. Ovviamente, tutto rigoro-samente di nero…

Fulcro dell’intero proget-to sono la penna a sezione

27

Line

Borsa Store

Page 28: DisplayItaliaPreViscom

la sagoma della Moleskine, svolgendo funzioni diverse.

Sebbene i prodotti car-tacei vantino la quota più alta di mercato, nei primi due negozi monomarca italiani, aperti a Milano e Roma nel giugno di que-st’anno, i prodotti non- carta pesano già per il 10% del fatturato, i prodotti più acquistati sono le penne e la Messenger Bag dove si può riporre anche l’ipad.

Le borse sono caratteriz-zate da un catino, con la funzione di base rigida per facilitare l’appoggio, abbi-nato al materiale morbido comodo e avvolgente da indossare; inoltre la colle-zione da viaggio può essere personalizzata e organizza-ta con vari add-on (tasche multiuso e storage panel).

Fanno parte della linea di Giulio Iacchetti anche gli occhiali da vista simme-trici, pensati per essere in-dossati in entrambi i versi (se si ha la stessa gradazio-ne per entrambe le lenti).

Infine l’appoggio pieghe-

vole per e-reader e tablet, che re-interpreta l’antico leggio. Per lettori e scrittori romantici-contemporanei.

Foto via | www.giulioiacchetti.com

Oggi la gamma Moleski-ne è costituita da oltre 400 prodotti.

Con una gamma così am-pia di prodotti, la leggibi-lità dell’offerta riveste un ruolo fondamentale.

L’80% delle scelte di ac-quisto si compiono diret-tamente sul punto vendita: ecco perchè l’esposizione

28

VISUAL MERCHANDISING

Page 29: DisplayItaliaPreViscom

gioca un ruolo fonda-mentale nel supportare la leggibilità dell’offerta e il processo d’acquisto.

La distribuzione Mole-skine spazia dalla piccola Cartoleria ai grandi De-partment Store. Le strategie di visual mer-chandising pertanto si sviluppano a seconda della tipologia di punto vendita e della sua dimensione.

L’esposizione Moleskine può essere così classifica-ta:

-Espositori mono collezione:

prevalentemente durevoli, da banco o da terra, con-tengono un numero limita-to di prodotti.

-Espositori per limited edi-tion: prevalentemente non du-revoli, con base e top se-parabili in modo da poter essere utilizzati da terra e da banco, contengono la collezione completa limi-ted edition.

-Espositori Spinner, durevoli, da terra o da ban-co e che possono contene-re differenti combinazioni di taccuini, journals, stru-menti di scrittura.

-Espositori isola, in grado di esporre la col-lezione completa.

-Atelier, ovvero aree personalizza-te che si compongono di strutture a parete + esposi-tore a terra.

Moleskine sviluppa inoltre planogrammi per-sonalizzati per cliente e ca-nale al fine di ottimizzare l’esposizione di prodotto in ogni differente contesto.

Attualmente è presente

con oltre 10.000 display nel mondo, oltre 70 perso-nalizzazioni su strutture in punti di vendita di 50 ate-lier in tutto il mondo.

• • Sebastiano Branca • • [email protected] • • http://www.kobose.it/

29

Page 30: DisplayItaliaPreViscom

- sta dando i suoi frutti e siamo convinti che sia indi-spensabile per poter seguire l’andamento del nostro fran-chising, sia in termini di rea-lizzazione imprenditoriale, sia dal punto di vista della soddisfazione personale di ciascuno dei nostri affi liati”.

L’offerta dei negozi Eco Store è costituita princi-palmente da cartucce a getto d’inchiostro rigene-rate e ricaricate. Tutte com-patibili con le originali. E a parte la costante funzione di recupero dei consuma-bili esausti, la sostenibilità di questa attività si evin-ce dal fatto che le nuove

30

Michele de GennaroFRANCHISING

ECO STORE, IL BUSINESS SOSTENIBILEEco Store è la catena di negozi in franchising, pre-sente in tutta Italia, spe-cializzata nella vendita di consumabili per stampanti, in particolare di rigenerati e compatibili garantiti dal suo stesso marchio. Nasce nel marzo del 2001 con 3 negozi di proprietà a Mila-no, che diventano 7 l’anno successivo. Inaugura la sta-gione delle affi liazioni nel settembre del 2002 per poi espandersi velocemente nell’arco di 7 anni: attual-mente è costituita da 300 punti vendita in Italia,

Svizzera e Spagna.

Entusiasti fautori del franchisor Eco Store, i proprietari Alessandro, Amedeo, Paolo e Patrizia hanno come principale obiettivo quello di offri-re alla propria clientela un’alternativa ai prodotti originali che sia economi-camente conveniente, eco-sostenibile e soprattutto di qualità. Da qui la fi losofi a e l’idea del brand, che deve richiamare subito il bino-mio che sta alla base di questa società: Eco-nomico ed Eco-logico.

“L’investimento nella com-munity - dichiara Alessan-dro Gerardi, Responsabile sviluppo Brand Eco Store

cartucce compatibili sono realizzate con materiali smaltiti, mentre quelle ri-generate si ottengono riu-tilizzandone nuovamente l’involucro quando questo non risulta lesionato.

Dal 2002 a oggi, dopo l’apertura test di otto ne-gozi a gestione diretta nel 2001, sono stati avviati

complessivamente circa 330 negozi Ecostore in franchising, e negli ultimi tre anni le nuove aperture procedono a una media di 30 all’anno.

“Si tratta di un mercato relativamente nuovo per l’Italia – dice Gerardi - ma chiaramente in crescita se

- sta dando i suoi frutti e

Le case history delle catene

di franchising Eco Store e C’Art:

lay-out e business anti crisi, a servizio

del consumatore

IIIIIIIIInchiostro

CatenaIICCCCatenaCatenaCCatenaCCatenaCatenaCIICCCCatenaCatenaCCatenaCatenaCatenaC fi rma laIIIII

fi rmaI

fi rmaIl ’

Page 31: DisplayItaliaPreViscom

oggi una delle più impor-tanti catene di negozi in franchising del settore, con quasi 100 punti di vendita in tutta Italia.

Nello specifi co 98 punti vendita, di cui 79 in fran-chising.

Concepiti con la formula del libero servizio, i pun-ti di vendita C’Art sono allestiti in chiari settori merceologici affi nché il vi-sitatore possa muoversi in

31

novo, cioè emulandone an-che l’involucro.

C’ART, LA CARTOLERIA

CHICC’Art nasce dall’espe-rienza centenaria del-l’azienda Di Veroli, un an-tico e consolidato marchio che dal 1900 è presente con successo nel mondo della cartoleria e oggettisti-ca da regalo, realizzando a

consideriamo che, secondo quanto era emerso da una ricerca di Gfk Eurisco, nel 2002 solamente il 20% delle cartucce prodotte veniva ri-generato e riutilizzato, men-tre oggi ci stiamo assestando attorno al 50%, più vicino al dato europeo. In Nord Euro-pa si arriva al 70%”.

Per garantire la crescita di questo business l’opera di rigenerazione è stata semplifi cata: grazie al si-stema Ink Evolution, per procedere alla ricarica nei punti di vendita Eco Store è suffi ciente appoggiare la cartuccia usata su di un apposito dispositivo che ne esegue la rigenerazione immediatamente. Più dei tre quarti delle cartucce oggi in commercio sono idonee a questo procedi-mento.

Mentre per i prodotti ap-pena immessi nel mercato, Eco Store è in grado di assicurarne la ricarica con una formula compatibile in soli due mesi.

Ci vogliono invece dai 12 ai 18 mesi per creare una cartuccia compatibile ex

completa libertà per osser-vare, toccare, emozionarsi ed essere guidato come in un percorso all’interno di tante micro atmosfere.

Le affi liazioni per la dif-fusione della catena in franchising sono iniziate nel 1993 e negli ultimi tre anni, pur segnati da una durissima congiuntura

SCHEDA ECO STORE

Fatturato medio previsto: 260.000 Euro

Costi: 3% canone pubblicitario

Investimento iniziale: 45.000 Euro

Durata contratto: 5 anni

Superfi cie media pdv: 40 mq

Inchiostro

Catenafi rma la

Page 32: DisplayItaliaPreViscom

32

FRANCHISING

economica, sono stati aper-ti ben nove punti vendita ex novo, ed entro il 2012 sono previste altre due nuove aperture.

I negozi C’Art trattano tutti marchi leader di mer-cato, per un totale di circa 10.000 referenze a catalogo.

Le aziende fornitrici sono aziende di primo li-vello nel proprio settore di riferimento e hanno stipu-lato con C’Art un contratto preferenziale che garanti-sce ai gestori dei punti di vendita affiliati le migliori condizioni del mercato.

Le condizioni di assorti-mento sono regolate attra-verso un accordo di prima fornitura con il diritto di reso, mentre tutte le altre sono a discrezione degli affiliati, senza obblighi di acquisto. Questi devono però attenersi a una griglia assortimentale studiata a secondo dei best sellers di mercato indicati periodica-mente da C’Art.

E nell’offerta sono pre-senti, come abbiamo detto sopra, sia prodotti di alcu-

ne tra le principali aziende del mercato, alle migliori condizioni contrattuali, sia prodotti a marchio proprio distribuiti in esclusiva ai negozi della catena.

Il cliente tipo dei punti di vendita C’Art è una donna giovane, spesso madre, che scegli i negozi della catena per gli acquisti scolastici

destinati ai figli. Un target che vuole iden-tificarsi acquistando in questo comparto prodotti diversi, più trendy, origina-li e di qualità superiore in confronto a quelli offerti dal canale GDO.

Anche per questo il lay-out dei punti di vendita C’Art, come si evince dalle

foto pubblicate in que-ste pagine, è semplice e funzionale, progettato per poter esporre al meglio tutto il vasto assortimen-to, garantendo allo stesso tempo un percorso agevole tra gli scaffali, e una piace-vole esperienza sensoriale donata dal passare da un comparto all’altro.

SCHEDA C’ART

Fatturato medio previsto: 350.000 euro

Durata contratto: 6 anni

Costi affitto locali e personale vendita:

2% di royalty sul sell-out netto Iva

Investimento iniziale: 300,00 euro a mq per la

stigliatura e 600,00 euro a mq per il primo

assortimento di merce

Superficie media dei pdv: 60/70 mq

Page 33: DisplayItaliaPreViscom

33 TRASFORMIAMOI VOSTRI OBIETTIVI

IN REALTÀ.

C2C EVENTS

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Oggi potete scegliere di organizzare le vostre promozioni,gli eventi, le attività di merchandising, affidandovi ad un team di professionisti con una lunga esperienza nel field marketing e con grande capacità progettuale, creativa ed organizzativa.

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Page 34: DisplayItaliaPreViscom

Retail RRRRcoiTempi RRRil TTTempi Tempi TTempi Tempi cheCorronoCC

Anche quest’anno, Designtools, l’agenzia milanese specializzata in ricerche e consulenze nel campo del design e dell’architettura, pubblica i risultati di 2 Osservatorii focalizzati sulle nuove ten-denze nel design del retail.

Trend 1- Industrial heritage: il caso “all saints”

AllSaints, uno dei mag-giori British High Street Retailer strettamente le-gato al mondo della moda nella musica, è l’emblema di un nuovo modo di pro-gettare il punto vendita, dove nulla risplende di nuovo, tutto è come ricoperto da un fascino polveroso preso in prestito dalla storia industriale del secolo scorso.

Amelia VallettaRETAIL DESIGN TREND

Di fronte a una incalzante crisi economica, le aspettative dei

consumatori sono in forte evoluzione:

il portafoglio è più povero e questo ha in qualche

modo enfatizzato uno scollamento

sempre più profondo tra domanda e offerta

la 500: Milano Design Week,

allestimento per il Temporary store Mercy

curato da Paola Navone.

Non è facile innovare nel retail, e chi lo fa riesce ad avere dei successi interes-santi, attraverso formule complesse che vanno dal “retail liquido” al “ green-tailing” dal “socialtail-ing” al “fi ghtelling”. Nomi piuttosto curiosi che sot-tendono però le strategie usate dai grandi marchi per convincere il pubblico e catturarne l’attenzone, coinvolgendo a 360 gradi tutta la concezione della vendita, anche negli aspetti logistici e pratici.

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nella colonna qui a destra:le 3 foto in alto

All Saints, fl agship store, Londrale 3 foto in basso

Luke, fl agship store, Londra

qui sopra:Ben Sherman, fl agship store

Page 35: DisplayItaliaPreViscom

Le metrature sono sem-pre generose, i soffi tti alti, i materiali utilizzati sono legni grezzi usurati, metalli ossidati, cementi, resine. E ogni singolo espositore potrebbe aver avuto un al-tro uso in tempi passati.

Trend 2-Joyful time

Il design del punto ven-dita conduce il visitatore in una dimensione onirica, dove ogni problema sem-bra dissolversi. Hermès ha dato “carta bi-anca” al designer olandese Kiki Van Eijk per realiz-zare 5 vetrine eccezionali in Amsterdam Bijenkorf. Il tema dominante è il “tem-po” e la sua percezione in un mondo giocoso, ispirato alla fi losofi a e la storia di Hermès. È il tempo vissuto attraverso gli occhi di un bambino che gioca con la fantasia, come Alice nel paese delle meraviglie.

le 4 foto a destra:allestimento delle vetrine

Hermes di Parigi, curato da Kiki van Eijk.

cheCorrono

Page 36: DisplayItaliaPreViscom

cali, facendo leva sulla tra-dizione, sulla storia e sulla riconoscibilità iconica. Nuovi concept store evi-denziano questa esigenza attraverso un design forte-mente contestualizzato.

Trend 3-Hyper local

Sono sempre di più le evidenze anche quantita-tive che il mercato e il business stia subendo una forte virata verso internet e l’online.

Internet oramai ce l’abbiamo tutti, ogni fami-glia dispone di un com-puter o uno smartphone o tablet, la carta di credito – magari di quelle a sca-lare.

Ogni azienda ha il suo sito web. Ciononostante, in questa realtà si inserisce un altro filone di modelli definiti Hyper-Local, che sfruttano la prossimità fisica e le specificità lo-

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Sopra, a destra e a sinistra:

immagini del Puma flagship store,

Londra

Le 3 foto qui sopra: Milano Design Week, allestimento per il Temporary store Mercy curato da Paola Navone

Le foto a destra e a sinistra: il nuovo flagship store

di Starbucks ad Amsterdam Bank

Page 37: DisplayItaliaPreViscom

Trend 4 - Airy

Atmosfere areiformi e rarefatte, dove il confine tra spazi interni ed esterno sembra svanire, esclu-dendo la possibilità di una percezione prospettica tan-gibile.

In questo modo, il visita-tore, si sente immediata-mente immerso in un pae-saggio irreale, non finito e privo di riferimenti spazia-li, dove la luce, bianca per lo più, crea i presupposti per un’esperienza culturale più che di acquisto.

Trend 5 - Storytelling

Non vendere prodotti, ma storie ed emozioni, in un gioco dove i consumatori sono parte del racconto.

L’azienda è al centro della narrazione, in un processo di ricostruzione filologica finalizzato ad au-mentare la fiducia nel mar-chio: una rassicurazione che promette un futuro prospero e stabile.

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Le foto a destra e in basso di questa pagina

si riferiscono all’allestimento di Riva1920

al Salone del Mobile di Milano 2012.

RETAIL DESIGN TREND

I negozi diventano spazi museali, dove ripercorrere tappe, passag-gi, cambiamenti attraverso prodotti, persone, parole, personaggi.

Le foto qui a sinistra e in alto si riferiscono al nuovo allestimento dello store Selfrigea Londra

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Arte o AArte o Arte o A professione?Perché, in un’epoca in cui il brand spopola, le tue ultime lezioni svolte al Politecnico di Milano, all’accademia della Comunicazione e nei momen-ti di formazione aziendale le hai intitolate “Povero Mar-chio”?

Si tratta prima di tutto di una lezione sul concetto di identifi cazione. Per com-prendere questa accezione è necessario escludere da un qualsivoglia segno tutti gli aspetti della comunica-zione commerciale ossia quelli legati alla “vendi-

ta”. Il risultato di questa scrematura è quell’anima simbolica che è appunto il marchio. Il titolo della le-zione contiene una critica nemmeno troppo velata proprio perché spesso ho riscontrato la tendenza a confondere i due aspetti.

Potresti spiegare allora cosa intendi esattamente per anima simbolica?

DESIGN

38

Marco Oltrona Visconti

il designer Milanese che insieme a suo fratello

Armando per oltre 40 anni ha progettato alcuni tra i marchi

più celebri per il mondo del commercio

e non soltanto…

I MARCHIIntervista a

Maurizio Milani

Quando commissionan-domi la progettazione di un marchio mi chiedono se attraverso un nuovo se-gno rappresentativo della loro realtà aziendale fat-tureranno di più, spiego che bisogna intendere il marchio come un conteni-tore. Immaginiamoci una cassaforte che negli anni viene riempita dalle attività

3

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Come è cambiato il modo di intendere il marchio nel pri-mo decennio degli anni 2000?

Progettando un marchio si scopre che la sua essen-za non è tanto nella sua forma esteriore, ma nel pensiero evocabile che si cela dietro la sua immagi-ne. Il cosiddetto metapen-siero retrostante. Questo approccio fi no agli anni 90 non era propriamente sen-tito a causa delle correnti di pensiero che accademi-camente hanno infl uenzato gli studi di progettazione secondo un approccio ra-zionalista e formale che ha contraddistinto scuole come la Bauhaus.

E ora?

Con la proliferazione del-le tecnologie digitali ci sia-mo accorti che un marchio poteva assumere anche accezioni più dinamiche in una sorta di cinetismo che non esclude il movimento del marchio e la sua ani-mazione. È mutato altresì il livello percettivo visto che il marchio può determina-te nel fruitore l’apertura simultanea di più livelli di comunicazione ed es-sere multisensoriale e nel contempo visivo, auditivo, olfattivo. E e sempre in senso percettivo non è da

sottovalutare la possibilità di rendere il marchio tridi-mensionale.

Sento spesso parlare di scomposizione del marchio. Che cosa signifi ca esattamen-te?

Che i suoi elementi gra-

fi ci non debbono per forza essere concentrati in un unico punto né che alcuni di questi possano essere mutati. È un procedimento comunemente defi nito de-strutturazione che consiste nella variazione di alcuni elementi secondo la fun-zione che deve assolvere

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dell’azienda caricandosi soprattutto in termini di valori quali per esempio mission, notorietà e per-formance. Questa sedi-mentazione è un processo molto lungo e complesso che può durare anche 30 anni.

1

2

Lavori Maurizio Milani

1.Ospedale PoliclinicoSegnaleticaMilano, dal 2004 al 2006

2Ospedale Niguarda Ca’ GrandaSegnaletica interna ed esternaMilano, dal 2006

3Esterno mostra “Dal marchio alla segnaletica”Fortezza FirmafedeSarzana, 2012

4Interno mostra “Dal marchio alla segnaletica”Fortezza FirmafedeSarzana, 2012

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Marchi della pagina a sinistra.

A- Industriali Treviso,Confi ndustriaTreviso, 1980

B- Euro SwissGruppo bancarioLussemburgo, 1987

C- Magneti MarelliMotorsportMilano, 1990

D- Il MandarinoCasa EditriceMilano, 1992

E- Istituto Europeo di OncologiaMilano, 1995

F- Protocollo antitumorale UK101SicorMilano, 1998

G- Pietro Mezzaroma e FigliCostruzioniRoma, 2003

H- Anthilia Capital Partners sgrMilano, 2007

I- Canaleeuropa.tvPiattaforma on lineMilano, 2008

L- Mother Earth ProjectLondra, 2010

AB

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ID L

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G

Arte o professione?

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il marchio. Ovviamente a patto che tra questi sia costante la presenza di un denominatore comune. È come dire che a un so-stantivo possono essere associati aggettivi differen-ti secondo il contesto di utilizzo.

Mi pare di riconoscere mol-ti meccanismi presenti nelle opere dell’arte contempora-nea. Concordi?

Uso defi nire la progetta-zione di un marchio una “quasi arte”. L’arte pura infatti lascia molto spazio ai meccanismi dell’irra-zionale. Il problema è che I designer invece devono rispondere all’”istanza del professionismo” e assolve-re le richieste della com-mittenza. Nel caso della creazione di un logotipo, di un critto-gramma o di un ideogram-ma, il processo di realiz-

zazione risulta imbrigliato o incanalato da fi nalità prestabilite. È un percorso che comunque prevede un momento di creatività come nell’arte, tuttavia non è mai fi ne a se stesso.

Quale signifi cato assume la creatività nella progettazione di un marchio?

È prima di tutto la ricer-ca dell’unicità in termini assoluti. Insomma buttia-mo via tutto quello che dietro realizziamo un qual-cosa di mai visto prima. Per arrivare a questi risul-tati bisogna lavorare molto su fi gure retoriche, allego-rie e metafore e linguaggi tecnici. Annetto che nella mia vita professionale poche decine di volte ho realizzato qualcosa di vera-mente nuovo. Questo non signifi ca che non si debba mirare a essere dei bravi interpreti fi no perfezionar-

si sopra la media.

Quali sono i temi che porte-ranno all’ideazione di mar-chi nuovi oggi?

In generale si sta lavoran-do sul tema della sosteni-bilità. Fare grafi ca soste-nibile per esempio può signifi care non stampare se serve a evitare gli sprechi. Oppure cercare di impie-gare materiali riciclabili e più resistenti a favore di un ciclo di vita di lunga durata. E poi per esempio sul km zero delle commes-se.

Invece per quanto riguar-da la segnaletica, lavoran-do su quella per l’ospedale di Niguarda, mi sono reso conto che non c’è un vero e proprio processo creativo

ma assolutamente raziona-le. La creatività è piuttosto nella creazione di supporti per la segnaletica dalle for-me originali.

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Lavori di Maurizio Milani

5AiapPoster sul tema dell’energiaPavia, 2000

6Gruppo Cordenons CartiereBilancio ambientaleMilano, 2004

5

6

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ProdottoProdottoProdotto il

Una squadra che

punta, vincendo, unicamente sulla pro-

prie capacità creative e di analisi, con contaminazio-ni continue e costanti con il mondo dell’architettura e dell’industrial design, dell’arte e delle nuove tec-nologie, tanto che all’inter-no dell’azienda non esiste la fi gura dell’account:

“Sono le aziende, i clienti,

Non un semplice fornitore, bensì un

partner. Così l’architetto Andrea Tempesta descrive la natura di Eurodisplay Design in Progress, so-cietà romana certifi cata ISO 9001/2008 che svolge a 360° tutte le attività rela-tive al mondo dei materiali per il punto di vendita, seguendo in modo diretto tutte le fasi, dalla progetta-zione alla produzione fi no alla gestione della logistica integrata.

“Il nostro modus operandi - dice Tempesta - è caratte-rizzato da una grande pas-

sio-ne e

da un forte coinvolgimento.

Oltre a un’esperienza trentennale, Eurodisplay

ha un format di azienda ba-sato sull’impiego di altissime professionalità: il nostro è un team totalmente forma-to da architetti, designers e ingegneri. Professionisti costantemente impegnati nella ricerca sia nell’ambito delle soluzioni tecnologica-mente più avanzate, quali la prototipazione rapida, sia nell’ambito delle innovazioni culturali del moderno trade marketing”.

L’azienda romana lancia sul mercato uno strumento che rivoluzionerà la comunicazione a scaffale

Michele de Gennaro

EURODISPLAY

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ProdottoProdottola comunicazione a scaffale

Scaff ale

che ci contattano dopo aver visto un nostro prodotto. Ascoltiamo quelle che sono le loro esigenze, analizziamo e

SPECIALISTI

a

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poi facciamo delle proposte che spesso anticipano le idee stesse del cliente”.

Fornitore storico e certifi cato di colos-si dell’industria come Procter&Gamble e Johnson&Johnson, e tito-lare di decine di brevetti per materiali P.O.P., Eurodisplay ha il suo cen-tro di progettazione, uffi ci e stabilimento di produ-zione a Roma, mentre a Perugia è situato lo stabi-limento di manipolazione per le alte tirature. In un anno l’azienda gestisce 1.200 commesse, 160 nuovi progetti e tiene i contatti con ben 120 clienti, e si di-stingue per la capacità pro-duttiva in tutte le tecnolo-gie, con grande esperienza nella iniezione di materie plastiche, e per la compe-tenza specifi ca in tutte le nuove occasioni di visibi-lità sul punto di vendita, come shelf re-invention e category management.

Oltre ad avere sempre una grande attenzione per realizzare progetti ecoso-stenibili ed eco rispettosi.

Esemplare dimostrazione della capacità realizzativa e creativa di Eurodisplay è il nuovo brevetto di comuni-cazione dinamica a scaffale chiamato VisualTrays, un progetto realmente rivolu-zionario che consentirà di sostituire i messaggi stam-pati degli spazi dei fronta-lini davanti i prodotti.

Uno strumento grazie al quale il marketing delle aziende potrà inventare nuovi messaggi sia per fare education sia per fare orientamento all’acquisto, attrarre i consumatori in modo utile senza togliere

un millimetro di spazio ai facing dei prodotti. Il tutto potendo gestire il cambio della comunicazione da remoto.

“Come per molti altri nostri progetti - spiega Andrea Tempesta - anche questo Vi-sualTrays nasce da un’appro-fondita osservazione delle di-namiche sul punto di vendita. Abbiamo visto come il consu-matore davanti allo scaffale sia spesso distratto da tanti elementi che non sono qua-si mai legati al prodotto in esposizione, e come nella nuo-va generazione di strumenti per promuovere i prodotti mancasse sempre qualcosa legato direttamente allo scaf-fale. Su questo fronte i layout dei punti vendita sono molto arretrati. Così è nata l’idea di creare un’occasione nuova per comunicare in modo non invasivo cosa c’è sullo scaf-fale, uno spazio dinamico al servizio del marketing. Tutto questo strumento, a parte al-cuni componenti elettronici, è made in Italy”.

Si tratta di una struttura modulare da inserire sullo scaffale con, collocato nel front, un video extra wide che può fornire qualsiasi tipo di comunicazione, da una spiegazione dettagliata su come è fatto il prodotto in vendita, alle modalità d’uso e altro ancora. “Con dei moduli opzionali - dice Tempesta - si crea un indirizzo ip attraverso il quale il cliente può controlla-re da remoto il dispositivo e cambiarne i contenuti anche a seconda del punto di vendi-

ta. Mentre negli strumenti di digital signage c’è un sistema centrale che manda sempre lo stesso segnale a tutti i vi-deo, con VisualTrays si può controllare ogni singolo ele-mento, ogni singolo punto di vendita”.

Ideale per farmacie e profumerie, il suo posizio-namento è molto semplice. Eurodisplay inizierà a di-stribuire il primo lotto dal prossimo gennaio.

43

ProdottoScaff ale

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del

“Siamo nati nel 2006 per rispondere al mercato del vending corner, in cui da anni era evidente la necessità di migliorare l’ambiente circo-stante ai distributori automa-tici, sia nell’aspetto estetico che nella raccolta dei rifi uti più ordinata.

Anche se giovane, nel no-stro staff lavorano profes-sionisti che hanno maturato un’esperienza trentennale nel settore dell’arredamento e del design. E il nostro obiettivo è quello di creare ambienti piacevoli e confortevoli”.

VENDING

L’azienda di Latina è specializzata nella fornitura di sistemi modulari e componibili per migliorare l’ambiente circostante ai distributori automatici

Michele de Gennaro

D.A. DESIGN GROUP

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del delper migliorare l’ambiente circostante ai distributori automatici

Vending del

D.A. DESIGN GROUP

Vending del

Vending del

Vending del

Vending delStilista

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Così Alfredo Porrello, direttore commerciale di D.A. Design Group spiega il core business della so-cietà.

L’azienda di Latina veste gli spazi adibiti alla vendi-ta automatica con sistemi modulari e componibili, facili da assemblare, adat-tabili a qualsiasi macchina, con ampi spazi dedicati alla comunicazione. Inoltre D.A. Design Group offre anche portarifi uti differenziati e piani di ap-poggio per la degustazione. Tutte le soluzioni offerte sono studiate per essere antivandaliche, con o senza porte, da esterno e da in-terno, colorate con vernici antigrafi te.

Tra le ultime creazioni dell’azienda, vanno certa-mente segnalate per origi-nalità, estetica e funziona-lità Self Store 24h e Shop

Window. “Il primo - spiega Porrello - è un grande distributore automatico con la capacità erogatrice di 10 vending ma-chines. Sia per prodotti food, refrigerato, che non food, non refrigerato e indirizzato a tutti i settori merceologici.

Questo prodotto è dotato di Automatic Box, un sistema che consente di erogare qual-siasi prodotto merceologico di forma, misura e peso diffe-renti. Adattabile ai sistemi sia da interno che da esterno, si avvale di braccetti erogatori sui quali vengono posizionati gli articoli in vendita”.

La struttura, anch’essa antivandalica e modulare, è in grado di adattarsi a qualsiasi attività commer-ciale e può supportare spi-rali a gancio, spirali classi-che ed erogatori a spinta.

In grado di erogare fi no a 4.800 prodotti, con la pos-sibilità di personalizzare la confi gurazione dei casset-ti, Self Store 24h include un ampio pannello per la pubblicità, un monitor touch screen da 22”, getto-niera e rendiresto, tastiera, display, lettore di bancono-te, lettore di carta di credi-

to, lettore di carte sanitarie e stampa scontrini.“Il sistema Shop Window, in-vece - dice il direttore com-merciale di D.A. Design Group - offre la possibilità di esporre un’innumerevole varietà di prodotti. Attra-verso gli accessori “ganci e

buste” è poi possibile mettere in vendita molti prodotti non blisterati. Con questo nostro prodotto qualsiasi attività può trasformare la propria vetrina in un nuovo punto di vendita e migliorare i propri profi tti creando un nuovo fl usso di lavoro sul fronte strada per 365 giorni l’anno, senza interruzione notturna o festiva e senza costi di mano-dopera aggiuntivi, una realtà unica nel campo delle vendite automatizzate”.

Ideale per tutte le attività commerciali nel settore no-food, per esempio far-maceutica, uffi cio, casa, profumeria, gadget, telefo-nia ed elettronica, questo sistema ha la capacità di erogare fi no a 2.000 pro-dotti, con tre sistemi di erogazione differenti per prodotti con misure e pesi diversi.

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delVending

Stilista

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GDO

hanno introdotto nel mondo dei beni di largo consumo con-fezionati una nuova visione del modo di gestire le categorie merceologiche.

Per alcuni versi si direbbe che in Italia questo ventennio è passato pressoché invano: alcune azien-de hanno cambiato visibilmente il loro approccio alla ge-stione di categoria

Sono passati quasi vent’anni da quando ebbi la fortuna di es-sere mandato da Esse-lunga a frequentare i primi seminari inter-nazionali di Brian Har-

Sergio Monsorno (*)

facendo esperimenti più o meno riusciti, altre hanno ridotto il potenziale del CM a tecnica di space allo-cation, altre ancora navigano a tutt’oggi nell’incertezza non solo di sapere come si applica un proget-to di CM ma anche di capire cosa esso signifi chi tout court.

Tanto è vero che presso diversi retai-ler, anche blasonati, la fi gura professio-nale che dovrebbe occuparsi di CM è stata battezzata con l’imbarazzante neo-logismo di “bategory” (=buyer/category), il cui signifi cato incerto è emblematico della scarsa chiarezza or-ganizzativa con cui si rappresenta questo

NELLA GDO

ris e Lou Hall, i due guru del Category Management che

46

è tempo VCategory

Management

di irtual

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ruolo, a volte collo-cato nella funzione acquisti, a volte nel-le vendite, a volte, azzeccandoci fi nal-mente, tra le fi le del marketing.

Interpretare qua-li insegne abbiano fatto passi avanti e quali no è piuttosto semplice: dato che la foce di tutte le scelte gestionali effettuate a monte del punto di vendita da parte di un’azienda del retail si colloca proprio nel luogo dove i suoi clienti la premiano con le loro visite di spesa, basta guarda-re ai suoi scaffali, al modo in cui il display è concepito, al modo in cui il lay-out è or-ganizzato, e trovere-mo la risposta.

Inutile tuttavia fare la lista dei buoni e dei cattivi: ciò che conta veramente sono i risultati e di questi tempi pare che i prezzi la facciano da padroni e che di conseguenza sia leci-to fare saltare tutti gli schemi pur di asse-condare la tendenza del consumatore alla ricerca della conve-

nienza. Bando alle ciance, verrebbe da esclamare, ciò che guarda il cliente è una ed una sola cosa: il suo portafogli; il re-sto è roba da studiosi cervellotici.

Sembra cioè che i temi rilevanti intro-dotti dalla teoria del CM si possano ridur-re a poche semplici regole che non met-tono assolutamente in discussione l’ap-proccio mentale ai basics del mestiere; ci si accontenta di disquisire sull’espo-sizione verticale per marca o orizzon-tale per segmento,

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sul ruolo del tutto ipotetico di alcune categorie, sul titolo di capitano di cate-goria e così via, senza veramente lasciarsi tentare dal bisogno di ripensare il pro-prio modo di lavorare chiedendosi che cosa diamine desideri questo nostro benea-mato consumatore.

E allora tutto prose-gue più o meno come prima, innovando poco, scimmiottan-do le iniziative dei migliori, inseguendo i volumi di vendita attraverso veicoli promozionali la cui effi cacia peraltro continua a calare nel tempo. In questo senso i buyer del ca-nale discount hanno la vita un po’ più

facile: innanzitutto godono di un trend che premia ancora questa formula anti-ciclica per eccellenza; trattando poi cate-gorie costituite da pochi prodotti, poche marche e scale prezzi ristrette, si possono apparentemente per-mettere il lusso di non sapere nemmeno cosa sia e a cosa serva il Category Manage-ment.

Eppure se si va a visitare il nuovo fl a-gship-store Simply di Viale Corsica a Milano o alcuni U2 si capisce come ci sia qualcuno che non sta accettando una tale interpretazione delle cose; l’approccio hi-low alle scale prezzi di un soft-discounter,

lo studio raffi nato dell’ambientazione di vendita, l’accuratezza della comunicazione in-store che nulla ha a che vedere con la spartana impostazio-ne del discount vec-chio stile, dicono che partire dal cliente per ripensare il proprio business ha ancora un valore. Altrimenti, traslando il concetto sul canale super e iper, non si spieghe-rebbe il successo delle recenti iniziati-ve promozionali che non toccano i prezzi al pubblico come le raccolte di fi gurine che scatenano la fu-ria collezionistica di tanti clienti grandi e piccini.

La verità è che c’è sempre incessante-mente bisogno di innovare il modo di fare retail e non è detto che le uniche iniziative effi caci, anche in questo mo-

mento storico, siano quelle che fanno leva sui prezzi. Dunque il processo di Category Management, che per defi nizione assume il comportamento del consumatore come paradigma di svilup-

po del proprio posi-zionamento compe-titivo, può ancora es-sere molto utile a chi si trova all’asciutto di idee nuove. Anche e soprattutto su come costruire i propri di-splay.

A maggior ragione quando sul mercato si affacciano tentativi eccellenti di propor-re scaffali virtuali ai clienti pretendendo che questi non abbia-no nostalgia del buon vecchio carrello della spesa e del profumo di pane del reparto panetteria. Nel 2011 ha cominciato Tesco Homeplus in Corea del Sud offrendo la possibilità ai pen-dolari della metro-politana di riempire il cestino virtuale acquistando i pro-dotti rappresentati su cartelloni appesi ai muri delle fermate, semplicemente usan-do i QR scanner dei

propri smartphone (la spesa viene re-capitata in seguito direttamente a casa); sperimentato il gran-de successo di questi “supermercati mura-li”, quest’anno Tesco ha proseguito utiliz-zando le pensiline dei mezzi pubblici di superfi cie; ma poiché in UK entro il 2016

GDO

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il 90% dei cellulari saranno smartphone, la catena inglese ha intuito che questa operazione ha un fu-turo anche in patria, e dunque ha piazzato all’aeroporto di Ga-twick dei cartelloni virtuali rotanti, una sorta di maxi schermi touch-screen in cui i clienti scorrono la lista degli scaffali-categoria sfogliando le enormi pagine e soffermandosi sui prodotti da scegliere e infi ne cliccando il QR code. Stessa cosa stanno facendo Hits in Cina e Woolworths in Australia, questa volta sfruttando la stazione ferroviaria di Melbourne.

Vale la pena di sot-tolineare che questo modo di fare shop-ping implica per i clienti un risparmio certo di tempo ma anche dei costi extra, sia per via delle fee di consegna a domi-cilio applicate spesso dai retailer, sia per l’implicita limitatezza di scelta assortimen-tale che il display virtuale offre; non stiamo infatti parlan-do di un sito-insegna dove navigando con calma si può trovare praticamente tutto il range di articoli del distributore –inclusi i primi prezzi-, ma di un “para-display” in cui la velocità di ac-cesso ai prodotti è un tutt’uno con la per-cezione di risparmio di tempo offerta dal-l’opportunità di fare la spesa aspettando la metro. Se dunque l’elemento del ser-vizio, la possibilità

dello shopping du-rante l’attesa di treni, metro, aerei o bus, diventa così segmen-tante e premiante da convincere tanti con-sumatori ad acqui-stare in questo modo pur in tempi di crisi economica, allora è lecito approcciare il tema della raziona-lizzazione dell’offerta virtuale da un punto di vista di Virtual Ca-tegory Management, grazie al quale la selezione dell’offer-ta è imposta non da criteri di navigabilità di un sito, ma dalla concretissima esi-genza di ottimizzare i tempi di attesa di un cliente, e in cui la scelta espositiva è guidata da parametri completamente di-versi da quelli seguiti per la costruzione di uno scaffale di super-mercato.

Infatti le domande a cui questo nuovo processo decisiona-le deve rispondere sono: come selezio-nare effi cacemente

so prima, forse poteva anche non curarsi delle teorie del Signor Harris; per chi vorrà stare al passo domani è ormai venuto il tem-po del virtual category management, pena il rischio di farsi soffi are i clienti seduti alla fermata del tram ma-gari davanti all’ingres-so del proprio super-mercato …

(*) Amministratore delegato di C2C –Close to Consumer

l’offerta di un punto vendita e-convenien-ce-store costituito dal pannello di una pen-silina di fermata di autobus in cui ci sta l’equivalente di pochi metri lineari di scaf-fale? E come esporre i prodotti sul virtual display constatando che la classica altezza mani-occhi assume misure stravolte dal semplice fatto che i clienti sono seduti su una panchina di atte-sa?

Questa volta non ci sono scuse, i migliori retailer del mondo stanno pre-parando la prossima ri-voluzione dell’e-shop-ping e si stanno at-trezzando con stru-menti stra-tegici molto avanzati; chi voleva stare al pas-

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SPECIALISTI Marco Oltrona Visconti

G P PGPPGPPè ancora

L’amministratore delegato, già presidente

di Assografi ci e Conai, Piero Capodieci,

racconta gli avvicendamenti nel board del gruppo industriale milanese,

di come affrontare la crisi e dell’importanza

della cartotecnica per l’industria

di marca

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la crisi e dell’importanza della cartotecnica

per l’industria di marca

la crisi e dell’importanza la crisi e dell’importanza

AstraAAAAAAnella galassia

AAAAnella galassia

AdiNel 2006 era in parte usci-to dalla scena industriale cedendo le sue quote di Gpp industrie grafi che. Cosa l’ha spinta a tornare sui suoi passi in un momento così diffi cile?

Quando il fondo 21 inve-stimenti all’inizio dell’an-no ha messo in liquidazio-ne GPP insieme agli altri soci fondatori ho deciso di rimettermi in gioco per scommettere su quella che considero una realtà im-portante tra le industrie grafi che italiane. Compe-tenza ed entusiasmo sono presenti in azienda e per-ciò siamo convinti di poter dire la nostra anche in un momento congiunturale così delicato.

Chi sono gli altri soci fon-

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“Veduta aerea dello stabilimento di Truccazzano sulla cui copertura nel mese di Luglio 2012 è stato installato e collegato alla rete elettrica l’impianto fotovoltaico di 970 KW di potenza complessiva, grazie al quale GPP riduce le immissioni in atmosfera di 505 tonnellate di CO2 all’anno

Potrebbe spiegare come è avvenuta l’operazione che ha riportato il vecchio board nuovamente alla testa di GPP?

Hintermann con il 25%, HC Partners -composta dai soci fondatori- con il 70%, Foppa Pedretti con il 4% e Guido Paraboni, sono gli azionisti di Astra la socie-tà che ha costituito una srl, sempre denominata GPP, con la quale ha fatto una offerta di acquisto del

Piergiorgio Castelli di Li-totecnica Milano Nuova. Tutto si concretizzò con la fusione di quest’ultima con Occhipinti-Sisar-Gioja dando vita a un ‘entità in-dustriale che fornendo prodotti e servizi nel gene-ral packaging, nel luxury packaging, nella produzio-ne di display e nel mondo dell’affi ssione ha fatturato oltre 46 milioni nell’anno della cessione.

datori con cui ha intrapreso questa nuova avventura?

Gli stessi che hanno dato origine GPP affi ancati da Paolo Hintemann e Franco Foppa Pedretti. Nello spe-cifi co GPP nacque nel ’98 per volontà Roberto Nar-dini, Giorgio Tambuti, Rei Pagliato, Giuseppe Zap-pia, che allora erano come me manager di Bianchi-Saffapack. All’operazione partecipò anche

ramo di azienda attual-mente in affi tto. e che ha preso vita attraverso l’affi tto di ramo d’azienda di GPP spa in attesa che si concretizzi l’offerta d’ac-quisto. Ovviamente tutto si concretizzerà dopo l’omo-loga del tribunale del con-cordato della vecchia SpA

Quale sarà il nuovo posi-zionamento di GPP sul mer-cato?

GPP

Astra

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Allo stato attuale il giro d’affari di GPP srl si rea-lizza per 30% attraverso la produzione di display, per il 25% nel comparto del general packaging, per il 30% nel packaging specia-lizzato sia cosmetico che

farmaceutico e per il 15% nell’affissione e nella deco-razione.

Come ho già dimostrato in passato la filosofia ma-nageriale porteriana che impone di assumere in maniera esclusiva o il ruo-

lo di specialista o il ruolo di leader di costo, seppure sia affascinante, in Italia in molti settori non trova ri-scontro.

Noi vogliamo ridurre i costi di transazione pro-ponendo al cliente una

gamma ampia di prodotti e servizi con l’efficacia dello specializzato e l’efficien-za dei leader di costo. La nostra impostazione mul-tisettoriale infatti già ora consente di praticare eco-nomie di scala nell’acqui-sto di mezzi di produzione, materiali e materie prime che generano benefici an-che nei business di specia-lità.

…e i nuovi business in pro-spettiva?

SPECIALISTI 52

di studenti che ogni anno fanno visita agli stabilimenti per conoscere il ri-ciclo di vita del cartone.

In collaborazione con COMIECO, la sensibilità di GPP per l’ambiente viene trasmessa a centinaia

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Contiamo molto sullo sviluppo della recente di-visione per la produzione di astucci per il settore farmaceutico. Inoltre nel-l’ultimo periodo maggiore rilevanza si sta dando alla domanda di espositori pre-riempiti per il retail. E sempre per il retail stia-mo pensando a collabora-zioni con altri specialisti per offrire ai clienti mezzi per rafforzare l’impatto nel punto vendita che diventa sempre più rilevante nel-le decisioni di consumo.

Ognuno di questi pro-cessi produttivi è stato in-ternalizzato grazie a 27.000 mq di stabilimenti produt-tivi dei quali 11.000 sono stati dedicati al display. Comunque svilupperemo ancora di più la capacità di GPP di progettare su brie-fi ng del cliente

Potrebbe descrivere le di-mensioni della nuova GPP in termini economici?

È plausibile pensare che arriverà a fatturare una

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quarantina di milioni al-l’anno con circa 200 per-sone.

Cosa risponde a chi da per assodato che la cartotecnica e la carta verranno di qui a poco sostituite da supporti e sistemi digitali?

Di investire in ricerca in quanto le nuove tec-nologie, benché siano straordinarie, non possono sostituire i molteplici van-taggi della carta. Dovremo abituarci, anzi esaltare, la compresenza dei media.

Mi può enunciare tre van-taggi per esempio?

La carta e i suoi deriva-ti sono supporti per una comunicazione calda ed emozionale. Riciclabilità a parte, si tratta di uno stru-mento di relazione multi-sensoriale. Un pack, o un invito per un evento, infatti garantisce la disponibilità di un sistema di relazione olfattivo, visivo e tattile nel contempo.

Il secondo vantaggio è

“Vista dello stabilimento di Truccazzano sulla cui copertura nel mese di Luglio 2012 è stato installato e collegato alla rete elettrica l’impianto fotovoltaico di 970 KW di potenza comples-siva, grazie al quale GPP riduce le immissioni in atmosfera di 505 tonnellate di CO2 all’anno

la duttilità funzionale. Mi spiego. Un materiale espo-sitivo per il retail può adat-tarsi per forma o semplici-tà di trasporto e montaggio a ogni ambiente e con costi relativamente conte-nuti ed allo stesso tempo mostra e contiene.

Il terzo vantaggio è la presenza: l’informazione su supporto digitale bi-sogna reperirla sul web o nei propri fi le. Quindi devo decidere di compie-re un’azione, mentre, ad esempio, un catalogo car-taceo dell’Ikea è lì sl tavo-lino, viene notato e sugge-risce, stimola, non aspetta che si manifesti il bisogno. Non è poco.

Da industriale di lungo corso quale pensa che sia l’atteggiamento giusto verso la crisi?

La sintesi migliore per me è quella gramsciana: ottimismo della volontà e pessimismo dell’intelligen-za. Coraggio e numeri. In altre parole ancora Pancia, Cuore e Testa.

Questa è una crisi spe-ciale e avrà bisogno di ri-sposte speciali. Nel nostro piccolo possiamo lavorare per cogliere le opportunità nel cambiamento ed essere anche agenti culturali. Ci sarebbe da fare un lun-go discorso sul PIL, che nelle economie di “sod-disfazione dei desideri” e non dei bisogni non ha più correlazione con la qualità della vita; limitandoci al nostro ruolo credo che la crisi dovrebbe stimolarci a una maggiore collaborazio-ne per individuare cambia-menti nell’intero settore. Usare di più le Associazio-ni di categoria.

Ma per fare un rilievo concreto credo che a li-vello BtoB la crisi spinge-rà le aziende di marca a rivolgersi a fornitori che daranno garanzie di con-tinuità e rischi minori in fatto di prestazioni.

Quindi il problema della solidità dell’impresa divente-rà importante perché c’è bi-sogno di ridurre l’incertezza.

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DifendereLe ultime tecnologie per la sicurezza nel punto di venditaoltre a garantire il controllo della merce, dal magazzino al momento della vendita, rappresentano un valido strumento per analizzare i comportamenti d’acquisto dei consumatori.

DifendereDifendereSICUREZZA Michele de Gennaro

I retailer di tutto il mondo affermano che i danni fi -nanziari sono direttamente correlati alle perdite di in-ventario. Secondo studi re-centi, queste ultime hanno raggiunto circa i 119 miliardi di dollari nel 2011 con cause principalmente riconducibili ad atti criminosi ed errori di inventario.

Oggi non sono solo i ladri e i criminali organizzati, ma sempre più i clienti e gli stes-si dipendenti ad appropriarsi dei beni illegalmente. Inoltre,

l’errore amministrativo con-tribuisce per circa il 16%.

Alla luce di questo, la sor-veglianza elettronica degli articoli antitaccheggio (EAS) e l’etichettatura alla fonte, giocano un ruolo importante nell’ambito del business retail. Lo scopo è quello di proteggere i beni contro i

furti lungo tutta la catena di valore e di incrementare la trasparenza di inventario.

Gli strumenti utilizzati in questa battaglia sono vari e hanno in comune la caratter-istica di basarsi sulle tecnolo-gie più avanzate: dalle teleca-mere ad altissima defi nizione alla tecnologia acustico-mag-netica (AM) fi no alla Radio Frequency Identifi cation (Rfi d), in costante evoluzione.

Adt Fire & Security, società del gruppo Tyco International e tra le più importanti for-nitrici di soluzioni globali di sicurezza al mondo, e che re-centemente è stata scelta dal

Gruppo Limoni per fornire la dotazione di sicurezza per tutti i suoi punti di vendita, ha analizzato gli attuali rischi e le misure di protezione più avanzate per delineare le ten-denze principali che carat-terizzano il mercato della sicurezza nell’anno in corso.

I sistemi di videosorvegli-anza attuali consentono, in maniera più fl uida rispetto al passato, di inviare immagini e fi lmati via cellulare o e-mail al minimo segnale di inci-dente, per essere informati in tempo reale su quello che succede, velocizzare il tempo di risposta degli operatori in mobilità in caso di emer-genza, ridurre i falsi allarmi provenienti da altri sistemi di sicurezza quali antintrusione e antincendio.

Lo sviluppo di questi sistemi induce a una progres-siva diminuzione dei servizi

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Difenderestrumento per analizzare i

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Difenderecomportamenti d’acquisto

retailer di tutto il mondo

d’acquisto dei consumatori.

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l’errore amministrativo con-tribuisce per circa il 16%.

Alla luce di questo, la sor-veglianza elettronica degli articoli antitaccheggio (EAS) e l’etichettatura alla fonte, giocano un ruolo importante

furti lungo tutta la catena di

Gruppo Limoni per fornire la dotazione di sicurezza per tutti i suoi punti di vendita, ha analizzato gli attuali rischi e le misure di protezione più avanzate per delineare le ten-denze principali che carat-terizzano il mercato della

perVVendere endere Vendere VVendere VMeglio

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di vigilanza personale, che implicherebbero l’invio di un sorvegliante nel luogo dove è scattato l’allarme, compor-tando non solo un aumento dei costi, ma anche tempi di risposta più lunghi che potrebbero rivelarsi cruciali in caso di emergenza.

Megapixel e soprattutto alta defi nizione (HD) contin-uano a rappresentare il driver principale dell’impiego di sistemi di videosorveglianza con telecamere over IP risp-etto a telecamere con risoluz-ione tradizionale analogica. Pur con il limite di una visu-alizzazione che rimane bidi-mensionale, l’adozione di sistemi ad alta risoluzione non solo aumenta la quantità e il dettaglio delle informazi-oni a disposizione degli ope-artori, ma rende anche più affi dabili le applicazioni che si avvalgono di analitiche di analisi del contesto (p.e. mo-tion detection, intrusione, di-rezionalità, abbandono di oggetti e altri).

L’uso crescente di smart-phone e tablet si rifl etterà nei trend di sicurezza sotto vari aspetti anche oltre il 2012. Per gli utenti professionali, la visione di immagini dal vivo o registrate diventa più semplice e intuitiva; inoltre lo sviluppo di tecnologie quali l’NFC (Near Field Com-munications) potrà favorire la migrazione dei sistemi di controllo degli accessi ai dis-positivi mobili

La trasversalità di utilizzo delle tecnologie di identifi -cazione in radio frequenza, invece, raggiunge ormai ogni campo di applicazi-one e la sua diffusione ne favorisce l’impiego a costi inferiori rispetto al passato.

I vantaggi dell’impiego di tag RFID UHF nella catena logistica dei retailers, ad es-empio, si possono tradurre nell’abbattimento dei tempi di processamento della merce in ingresso nei punti vendita pari a 6 volte e con una preci-sione di inventario del 100%. L’identifi cazione e la traccia-bilità delle merci lungo tutta la fi liera logistica consente ulteriori miglioramenti delle attività e una riduzione delle perdite dovute a dolo o errori di processo.

Sempre in ambito Retail, la protezione degli articoli con tag acusto-magnetiche accoppiate alla tecnologia RFID consente un percorso di ricircolo delle tag stesse, che sono ritirate dal fornitore e successivamente riutilizzate. In questo caso, oltre a preser-vare l’ambiente, il retailer riceve crediti dal fornitore che ricompra le tag dal pro-prio cliente.

PER SCOPRIRE LE ABITUDINI DEI CLIENTI

Nei punti vendita, la ten-denza principale che si svi-lupperà nel corso del 2012 sarà l’implementazione di tecnologia atta a conoscere meglio il comportamento del cliente e ottimizzare le vendite. Attualmente è già possibile, grazie a sensori ottici, termici o video all’interno dei negozi, cal-colare il traffi co dei clienti che entrano da porte, cor-ridoi o aree aperte e anal-izzare le informazioni rile-vanti su fl ussi di traffi co e oc-cupazione degli spazi all’interno del punto vendita, trend sui fl ussi dei clienti, spostamenti, ecc.

Questi sistemi utilizzano anche una tecnologia avan-zata con un sistema di ricon-oscimento facciale per profi l-are i clienti in base a sesso, età o etnia. In questo modo, è possibile conoscere quali sono le zone più visitate del punto vendita, i percorsi ef-fettuati dai clienti, i luoghi verso cui si dirigono, incluso direzione e tempo di per-manenza per area.

Queste capacità permetto-no di stabilire tendenze di comportamento per tipologia di cliente e associare deter-minati prodotti ad un profi lo

di acquirente. Con questa in-formazione, i retailer possono ottimizzare le proprie risorse e la superfi cie del negozio per migliorare le vendite.

I retailer potranno sempre più migliorare il proprio ser-vizio nei confronti del cliente e la produttività del proprio personale, analizzando in tempo reale alcuni parametri vitali come il tempo medio di attesa in coda e il tempo di servizio del singolo cliente alla cassa. Una potente repor-tistica dei sistemi dedicati a questa funzione consentirà di organizzare i dati raccolti in grafi ci intuitivi e altamente

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DifendereperVendere Meglio

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intellegibili.

L’integrazione delle differ-enti soluzioni di sicurezza fi sica e tecnologica, che in-cludono controllo degli ac-cessi, anti-intrusione, biome-tria, fi no alla protezione elettronica degli articoli o la videosorveglianza, è già una realtà, ma verrà accelerata in futuro, sia grazie ai migliori risultati offerti che per la progressiva riduzione dei costi.

Questa tendenza implica che le soluzioni di sicurezza possano allinearsi con neces-sità operative più ampie e ad-dirittura con gli obiettivi stra-tegici delle aziende, in collab-orazione con altri diparti-menti, come IT, Produzione, Amministrazione e Risorse Umane, dando origine ad una convergenza delle soluzioni di sicurezza con i processi aziendali.

ETICHETTE SICURE E RICICLABILI

Gli ultimi sistemi antitac-

cheggio Sensormatic di Adt Fire & Security, quali Ultra-Max, basati sulla tecnologia AM, lavorano su questo prin-cipio e offrono numerosi vantaggi che includono un elevato tasso di rilevamento che riduce signifi cativamente le perdite di inventario ed elimina virtualmente i falsi allarmi. Inoltre, le etichette sono estremamente affi dabili anche quando si devono mi-surare con materiali metallici e in alluminio, e sono dis-ponibili in un’ampia gamma di formati per tutte le linee di prodotto.

Consentono inoltre di dis-tanziare le basi delle antenne (tra 1.50 a 2.40 m) in maniera signifi cativa, creando un lay-out del punto vendita privo di barriere. Un altro vantag-gio è la semplicità di riutiliz-zo delle etichette di sicurezza basate su tecnologia AM.

In aggiunta alla tradizionale tecnologia antitaccheggio nel punto vendita, l’etichettatura alla fonte gioca un ruolo im-portante. Grazie all’etichetta rigida Visible Source Tag (VST), Adt ha esteso Ultra-Max AM in una soluzione combinata di protezione dell’articolo ed etichettatura alla fonte. Ciò consente allo staff nei punti vendita di risparmiare il tempo legato alle attività di etichettatura dei beni.

In un ulteriore sviluppo, la società ha progettato l’etichetta rigida VST affi n-ché sia riutilizzabile e, medi-ante l’esclusivo programma di sostenibilità ambientale di

Adt, le etichette usate possono essere riciclate e riutiliz-zate.

Queste soluzioni di ADT adottano la strategia VST ILI (Item Level Intelli-gence), combinando i beni e l’etichettatura alla fonte AM con tecnologia RFID in un’unica etichetta rigida a doppia funzione. L’RFID in-tegrato offre anche il control-lo su informazioni specifi che del prodotto per una migliore analisi dell’inventario in magazzino e sugli scaffali, minimizzando di conseguen-za furti e perdite.

È anche possibile tenere traccia dei beni su tutta la supply chain in tempo reale. La connessione tra sicurezza e IT offre anche opportunità per ottimizzare i processi del punto vendita, migliorando le prestazioni complessive del negozio.

OCCHI VIGILI IN PALMO DI MANO

Axis Communications, tra le principali aziende del net-work video a livello mondiale, ha recentemente presentato le mini cupole fi sse per inter-ni che offrono una soluzione di video sorveglianza HDTV a prezzi accessibili per ne-gozi, hotel, scuole, banche e Grazie alle sue dimensioni di soli 10 cm x 5 cm, la serie Axis M30 comprende la Axis M3004, che offre una risoluzi-one HDTV 720p a 1 MP, e la Axis M3005, che supporta HDTV 1080p.

Queste telecamere, resis-tenti alla polvere e delle di-mensioni del palmo di una mano, sono progettate per

un’installazione rapida e fl essibile. Grazie alla regolazi-one dell’angolazione della telecamera a 3 assi, gli instal-latori possono montare le telecamere su pareti o soffi tti regolando facilmente la di-rezione della telecamera e raddrizzando l’immagine. Le telecamere supportano inol-tre il Corridor Format di Axis per i fl ussi video orientati verticalmente, che massimiz-za la copertura delle aree ver-ticali come corridoi, ingressi o passaggi. Sono strumenti che offrono angoli di visualiz-zazione orizzontali, rispettiva-mente di circa 80° e 118°. Le telecamere sono fornite con messa a fuoco, per cui non è necessaria la messa a fuoco manuale, diminuendo così il tempo di installazione. Per maggiore fl essibilità, l’azienda mette a dispo-sizione anche altri angoli di visualizzazione grazie agli obiettivi opzionali.

Le telecamere possono inviare più fl ussi video H.264 e Motion Jpeg e lo slot integrato per scheda micro Sdhc consente la memorizzazione locale del-le registrazioni di diversi giorni su una scheda di memoria. Gli utenti posso-no così visualizzare e ge-stire agevolmente il video in remoto da un massimo di 16 telecamere per sito.

SICUREZZA

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Merchandising

Nel 2011 è giunto alla

seconda ristampa l’unico libro pratico

ed esaustivo sul visual merchandising in Italia

BIBLIOTECA

I pochi atenei pubblici o privati che trattano la materia nell’ambito della comunicazione o del desi-gn lo hanno adottato come libro di testo. “Visual Mer-chandising specchio del-l’anima” è di fatto il tipico caso in cui un presidio di conoscenze passa dall’es-sere disciplina “esoterica” a compendio di tecniche liberamente condivise.

L’accostamento è un po’ spinto, ma gli stregoni in questo settore sono tanti da necessitare l’uso di un amuleto che scongiuri le pratiche improvvisate.

Il sistema di Giacoma Cai-re, che tra le altre cose in-segna allo IED, è quanto-meno strutturato in quanto confortato da 450 immagi-ni, 112 illustrazioni com-mentate e testimonianze di professionisti che immor-talano il frutto di un’espe-rienza quarantennale vissuta sul campo durante

la realizzazione di vetri-ne, facing, corner e lay out. Della capacità del-l’autore di

tra-mu-tare i valori di un marchio in scenografi e per la brand experience, si sono avval-se svariate note aziende che opera-no sul retail.

Dalla lettura del testo emerge che il visual merchandising non è una scienza, nemmeno dal punto di vista empirico, ma piuttosto un’arte o meglio una capacità per certi versi artigianale che presuppone un metodo, tanti espedien-ti pratici e una grande ca-

pacità organizzativa.

Inizia tutto da un procedimento

irrazionale che è la capacità

di carpire, esprimere

e costrui-re attor-

no al pro-

dotto (o alla marca)

l’immagine che tutti si aspettano ma

che nessuno è in grado di spiegare fi no al momen-to della sua creazione.

Il metodo Caire è estre-mamente coerente e indi-rizza “l’apprendista” visual

merchandiser, o il profes-sionista che vuole capire di più, al linguaggio e alla pratica della disciplina. Proprio come spiega l’au-tore in un passo della nota introduttiva alla lettura:

«Il volume racconta gli aspetti estetici dell’allesti-mento di vetrine e di visual all’interno del punto ven-dita.

Analizza le componenti psicologiche, le reazioni

del cliente, l’infl uenza dei colori sull’uomo e la luce per coinvolgere. Informa su come utilizzare mate-riali e piccoli accorgimenti per le scenografi e. Presen-ta alcune case history e infi ne un glossario dei ter-mini tecnici più usati».

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seconda ristampa l’unico libro pratico VisualVisualVVVisualVisualV Anima e

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«Il volume racconta gli aspetti estetici dell’mento di vetrineall’interno del punto ven-dita.

Analizza le psicologiche,

del cliente, l’infl uenza dei colori sull’uomo e la luce per coinvolgere. Informa su come utilizzare mate-riali per le scenografi e. Presen-ta alcune case history e infi ne un

Specchio e anima del p

unto vendita.

Manuale Tecnico Pratico

Gianfranco G

iacoma-Caire

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Marco Oltrona Visconti

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al Merch

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specchio dell’a

nima e del punto di vendita

236 pagine

Edizioni C

reative Group 2011

Page 59: DisplayItaliaPreViscom

€154N

360P

ANNO

ABBONAMENTODISPLAY ITALIA

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MerchandisingVisual

Anima Specchio

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