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1 Diocesi di Bergamo 7 settembre 2013 preghiera e digiuno per la pace A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: il compito di ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà: i rapporti della convivenza tra i singoli esseri umani; fra i cittadini e le rispettive comunità politiche; fra le stesse comunità politiche; fra individui, famiglie, corpi intermedi e comunità politiche da una parte e dall’altra la comunità mondiale. Compito nobilissimo quale è quello di attuare la vera pace nell’ordine stabilito da Dio. Pacem in terris, 87

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Diocesi di Bergamo

7 settembre 2013

preghiera e digiuno per la pace

A tutti gli uomini di buona volontà spetta un compito immenso: il compito di ricomporre i rapporti della convivenza nella verità, nella giustizia, nell’amore, nella libertà: i rapporti della convivenza tra i singoli esseri umani; fra i cittadini e le rispettive comunità politiche; fra le stesse comunità politiche; fra individui, famiglie, corpi intermedi e comunità politiche da una parte e dall’altra la comunità mondiale. Compito nobilissimo quale è quello di attuare la vera pace nell’ordine stabilito da Dio. Pacem in terris, 87

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Celebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo Francesco

Esposizione Eucaristica e inizio adorazione

Possa il cammino venirti incontro, possa il vento soffiare alle tue spalle, possa il sole brillare caldo sul tuo volto, cada dolcemente la pioggia sui tuoi campi e, fino al nostro prossimo incontro, Dio ti conservi sulla palma delle sue mani. (testo irlandese) Durante il canto offriamo il “Pane della pace”, che riposerà davanti all’Eucaristia lungo tutta la nostra preghiera e condivideremo nel buio della notte. E’ l’offerta della semplicità, del quotidiano, della vita. Gesù è pane, noi vogliamo diventare pane. Un pane di pace. Parole e pane per nutrire la nostra relazione con Dio e con i fratelli. Questo scambio diventa adorazione, questo tempo si fa preghiera. Un quaderno che dall’altare portiamo in fondo alla chiesa raccoglierà liberamente preghiere, sentimenti, attese, speranza. Sarà il segno del nostro essere passati di qui. Dov’è carità e amore qui c’è Dio

Ci ha riuniti tutti insieme Cristo, Amore: godiamo esultanti nel Signore! Temiamo ed amiamo il Dio vivente e amiamoci tra noi con cuore sincero. Noi formiamo qui riuniti un solo corpo, evitiamo di dividerci tra noi. Via le lotte maligne, via le liti! E regni in mezzo a noi Cristo Dio. Chi non ama resta sempre nella notte e dall'ombra della morte non risorge: ma se noi camminiamo nell'Amore, noi saremo veri figli della Luce.

Nell'amore di Colui che ci ha salvato, rinnovati dallo Spirito del Padre, tutti insieme sentiamoci Fratelli e la gioia diffondiamo sulla terra. Imploriamo con fiducia il Padre Santo perché doni ai nostri giorni la Sua Pace: ogni popolo dimentichi i rancori, ed il mondo si rinnovi nell'Amore. Fa' che un giorno contempliamo il Tuo volto nella gloria dei beati, Cristo Dio. E sarà gioia immensa, gioia vera: durerà per tutti i secoli, senza fine.

Un solista prega: O Signore, c'è una guerra e io non possiedo parole. Tutto quello che posso fare è usare le parole di Francesco d'Assisi. E mentre prego questa antica preghiera io so che, ancora una volta, tu trasformerai la guerra in pace

e l'odio in amore. Dacci la pace, o Signore, e fa’ che le armi siano inutili in questo mondo meraviglioso. Amen Madre Teresa di Calcutta

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La comunità risponde: Oh, Signore, pace fa' di me lo strumento della Tua Pace; Là, dove è l'odio che io porti l'Amore. Là, dove è l'offesa che io porti il Perdono. Là, dove è la discordia che io porti l'Unione. Là, dove è il dubbio che io porti la Fede. Là, dove è l'errore che io porti la Verità. Là, dove è la disperazione che io porti la Speranza. Là, dove è la tristezza, che io porti la Gioia. Là, dove sono le tenebre che io porti la Luce. Oh Maestro, fa' ch'io non cerchi tanto d'essere consolato, ma di consolare. Di essere compreso, ma di comprendere. Di essere amato, ma di amare. San Francesco d’Assisi Lo Spirito del Signore è su di me , lo Spirito con l’unzione mi ha consacrato , lo Spirito mi ha mandato ad annunziare ai poveri un lieto messaggio di salvezza . Lo Spirito di Sapienza è su di me , per essere luce e guida sul mio cammino , mi dona un linguaggio nuovo per annunziare agli uomini la Tua Parola di salvezza . Lo Spirito di Fortezza è su di me , per testimoniare al mondo la Sua Parola , mi dona il suo coraggio per annunziare al mondo l’avvento glorioso del Tuo Regno . Lo Spirito del Timore è su di me , per rendermi testimone del Suo Perdono , purifica il mio cuore per annunziare agli uomini le opere grandi del Signore . Lo Spirito della Pace è su di me , e mi ha colmato il cuore della Sua Gioia , mi dona un canto nuovo per annunziare al mondo il giorno di grazia del Signore .

La pace del cuore è pace per il mondo Per la riflessione, preghiera, contemplazione personale: Signore, Dio di pace, che hai creato gli uomini, oggetto della tua benevolenza, per essere i familiari della tua gloria, noi ti benediciamo e ti rendiamo grazie;

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perché ci hai inviato Gesù, tuo figlio amatissimo, hai fatto di lui, nel mistero della sua Pasqua, l'artefice di ogni salvezza, la sorgente di ogni pace, il legame di ogni fraternità. Noi ti rendiamo grazie per i desideri, gli sforzi, le realizzazioni che il tuo spirito di pace ha suscitato nel nostro tempo, per sostituire l'odio con l'amore, la diffidenza con la comprensione, l'indifferenza con la solidarietà. Apri ancor più i nostri spiriti ed i nostri cuori alle esigenze concrete dell'amore di tutti i nostri fratelli, affinché possiamo essere sempre più dei costruttori di pace. Ricordati, Padre di misericordia, di tutti quelli che sono in pena, soffrono e muoiono nel parto di un mondo più fraterno. Che per gli uomini di ogni razza e di ogni lingua venga il tuo regno di giustizia, di pace e d'amore. E che la terra sia piena della tua gloria! Paolo VI La pace, non è semplicemente il contrario della guerra, ma un valore autonomo, un bene universale, che vive di vita propria se reggono i pilastri su cui poggia: cioè su “un ordine fondato sulla verità, costruito secondo giustizia, vivificato e integrato dalla carità e posto in atto nella libertà. Pacem in terris, 89

La pace non è semplice assenza di guerra, né può ridursi unicamente a rendere stabile l’equilibrio delle forze avverse; essa non è effetto di una dispotica dominazione, ma viene con tutta esattezza definita opera della giustizia. È il frutto dell’ordine impresso nella società umana dal suo divino Fondatore e che deve essere attuato dagli uomini che aspirano ardentemente ad una giustizia sempre più perfetta... Per questo la pace non è mai qualcosa di raggiunto una volta per tutte, ma è un edificio da costruirsi continuamente…Tale pace non si può ottenere sulla terra se non è tutelato il bene delle persone e se gli uomini non possono scambiarsi con fiducia e liberamente le ricchezze del loro animo e del loro ingegno. La ferma volontà di rispettare gli altri uomini e gli altri popoli e la loro dignità, e l’assidua pratica della fratellanza umana sono assolutamente necessarie per la costruzione della pace. In tal modo la pace è frutto anche dell’amore, il quale va oltre quanto può apportare la semplice giustizia. Gaudium et Spes 78 Le disuguaglianze economiche, sociali e culturali troppo grandi tra popolo e popolo provocano tensioni e discordie e mettono in pericolo la pace. Come dicevano ai Padri Conciliari al ritorno del Nostro viaggio di pace all’ONU: “La condizione delle popolazioni in via di sviluppo deve formare l’oggetto della nostra considerazione, diciamo meglio, la nostra carità per i poveri che si trovano nel mondo – e sono legione infinita – deve divenire più attenta, più attiva, più generosa”. Combattere la miseria e lottare contro l’ingiustizia è promuovere, insieme con il miglioramento delle condizioni di vita, il progresso umano e spirituale di tutti, e dunque il bene comune dell’umanità. La pace non si riduce a un’assenza di guerra, frutto dell’equilibrio sempre precario delle forze. Essa si costruisce giorno per giorno, nel perseguimento di un ordine voluto da Dio che comporta una giustizia più perfetta tra gli uomini. Populorum progressio 76 Il panorama prevalentemente negativo, della situazione dello sviluppo del mondo contemporaneo, non sarebbe completo se non si segnalasse la coesistenza di aspetti positivi. La prima nota positiva è la consapevolezza, in moltissimi uomini e donne, della dignità propria e di ciascun essere umano. Tale consapevolezza si esprime, per esempio, con la preoccupazione dappertutto più viva per il rispetto dei diritti umani e col più deciso rigetto delle loro violazioni. Ne è segno rivelatore il numero delle Associazioni private, alcune di portata mondiale, di recente istituzione, e quasi tutte impegnate a seguire con grande cura e lodevole obiettività gli avvenimenti internazionali in un campo così delicato. Su questo piano bisogna riconoscere l’influsso esercitato dalla Dichiarazione dei Diritti Umani, promulgata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. La sua stessa esistenza e la sua progressiva accettazione da parte della Comunità

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internazionale sono già segno di una consapevolezza che si va affermando. Lo stesso bisogna dire, sempre nel campo dei diritti umani, per gli altri strumenti giuridici della medesima Organizzazione delle Nazioni Unite o di altri Organismi internazionali. La consapevolezza, di cui parliamo, non va riferita soltanto agli individui, ma anche alle Nazione e ai popoli, che, quali entità aventi una determinata identità culturale, sono particolarmente sensibili alla conservazione, alla libera gestione e alla promozione del loro prezioso patrimonio. Sollecitudo rei socialis 26

Potremmo dire che sulla parola "pace" non c'è pace, perché lungo i secoli della storia e ancora oggi essa viene intesa in maniere molto diverse, spesso restrittive. L'antichità classica considerava la pace semplicemente come una tregua tra due guerre, costituendo le guerre una condizione quasi permanente dell'umanità. Oppure si può pensare a una pace imposta con la forza delle armi, con la conquista, come avveniva al tempo dei romani. Nella versione più moderna, c'è la pace sicurezza, che è il risultato dell'equilibrio del terrore, delle forze che potrebbero annientarci e che, quindi, potenzialmente si elidono. Nei suoi significati più profondi, la pace significa armonia: armonia dell'uomo con Dio, dell'uomo con il suo prossimo e dell'uomo con la terra. Questa è la visione biblica armonica dei primi capitoli del libro della Genesi. E, ancora, c'è la pace-comunione: comunione profonda di amore di Dio con l'uomo e degli uomini tra loro, che è la pace portata da Gesù. La pace dunque è composta di tanti elementi, ha il suo culmine nella pace-comunione e tuttavia non trascura le altre realtà e le altre situazioni terrene. Proprio per questo, è necessario continuamente ripensarla, riproporla nei termini attuali, affinché non sia una semplice astrazione, una semplice ideologia + Carlo Maria Martini Certo ammetterete che la parola Patria è stata usata male molte volte. Spesso essa non è che una scusa per credersi dispensati dal pensare, dallo studiare la storia, dallo scegliere, quando occorra, tra la Patria e valori ben più alti di lei. Non voglio in questa lettera riferirmi al Vangelo. E' troppo facile dimostrare che Gesù era contrario alla violenza e che per sé non accettò nemmeno la legittima difesa Mi riferirò piuttosto alla Costituzione. Articolo 11: "L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli...". Articolo 52: "La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino". Misuriamo con questo metro le guerre cui è stato chiamato il popolo italiano in un secolo di storia.Se vedremo che la storia del nostro esercito è tutta intessuta di offese alle Patrie degli altri dovrete chiarirci se in quei casi i soldati dovevano obbedire o obiettare quel che dettava la loro coscienza. E poi dovrete spiegarci chi "difese" più la Patria e l'onore della Patria: quelli che obiettarono o quelli che obbedendo resero odiosa la nostra Patria a tutto il mondo civile? Basta coi discorsi altisonanti e generici. Scendete nel pratico. Diteci esattamente cosa avete insegnato ai soldati. L'obbedienza ad ogni costo? E se l'ordine era il bombardamento dei civili, un'azione di rappresaglia su un villaggio inerme, l'esecuzione sommaria dei partigiani, l'uso delle armi atomiche, batteriologiche, chimiche, la tortura, l'esecuzione di ostaggi, i processi sommari per semplici sospetti, le decimazioni (...), una guerra di evidente aggressione, l'ordine di un ufficiale ribelle al popolo sovrano, la repressione di manifestazioni popolari? Eppure queste cose e molte altre sono il pane quotidiano di ogni guerra. Don Lorenzo Milani

Litanie a Maria Madre dei dolori Signore pietà Signore pietà Cristo pietà Cristo pietà Signore pietà Signore pietà Cristo ascoltaci Cristo ascoltaci Cristo esaudiscici Cristo esaudiscici Padre che sei nei cieli abbi pietà di noi

Figlio, redentore del mondo abbi pietà di noi Spirito santo Paraclito abbi pietà di noi Trinità santa, unico Dio abbi pietà di noi Madre del Crocifisso prega per noi Madre dal cuore trafitto prega per noi Madre del Redentore prega per noi

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Madre dei redenti prega per noi Madre dei viventi prega per noi Madre dei discepoli prega per noi Vergine obbediente prega per noi Vergine offerente prega per noi Vergine fedele prega per noi Vergine del silenzio prega per noi Vergine del perdono prega per noi Vergine dell' attesa prega per noi Donna esule prega per noi Donna forte prega per noi Donna intrepida prega per noi Donna del dolore prega per noi Donna della nuova alleanza prega per noi Donna della speranza prega per noi Novella Eva prega per noi Socia del Redentore prega per noi Serva della riconciliazione prega per noi

Difesa degli innocenti prega per noi Coraggio dei perseguitati prega per noi Fortezza degli oppressi prega per noi Speranza dei peccatori prega per noi Consolazione degli afflitti prega per noi Rifugio dei miseri prega per noi Conforto degli esuli prega per noi Sostegno dei deboli prega per noi Sollievo degli infermi prega per noi Regina dei martiri prega per noi Gloria della Chiesa prega per noi Vergine della Pasqua prega per noi Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, perdonaci Signore Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, ascoltaci Signore Agnello di Dio che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi

Nel cuore della “Pacem in terris” Risuona la parola nata dal cuore di Papa Giovanni Scoppi la pace: ce lo ripete il cuore di Papa Giovanni nella parola di Papa Francesco! Da Sotto il Monte, attraverso i sentieri del mondo, il messaggio raggiunge ogni uomo. La vita di Papa Giovanni, il suo ministero respirano di pace. Gravemente attuale è affidato alla libertà dei singoli, fa appello al rapporto tra i popoli, si concretizza nell’esperienza religiosa, chiede di abitare le nostre case, domanda continua conversione. Siamo qui a far risuonare nel cuore parole di pace per imparare a seminare la pace. Per farci portatori di pace abbiamo bisogno di immergerci nel Mistero di Dio. Papa Giovanni ha vissuto per Dio, per Dio ha amato i suoi fratelli, per Dio ha percorso il mondo, per Dio ha cercato, con tutte le sue forze, insistentemente, la pace. Nelle parole della Pacem in terris c’è non solo una lezione magistrale di umanità e fede, ma il racconto dei valori che hanno ispirato tutta la sua vita. Nel nostro desiderio di pace sono queste parole che: “ci fanno bene” e ci conducono, ancora una volta , alla sorgente della pace: il Mistero di Dio. Dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sarò con loro, pregherò con loro, amerò con loro, perché il mondo venga a Te, o Padre, conoscere il tuo amore e avere vita con Te. Voi che siete luce della terra, miei amici, risplendete sempre della vera luce, perché il mondo creda nell'amore che c'è in voi, o Padre, consacrali per sempre, diano gloria a Te.

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Ogni beatitudine vi attende nel mio nome, se sarete uniti, se sarete pace, se sarete puri, perché voi vedrete Dio che è Padre, in Lui la vostra vita gioia piena sarà. Voi che ora siete miei discepoli nel mondo, siate testimoni di un amore immenso, date prova di quella speranza che c'è in voi, coraggio, vi guiderò per sempre, Io rimango con voi. Spirito che animi la Chiesa e la rinnovi, donale fortezza, fa' che sia fedele, come Cristo che muore e risorge perché il Regno del Padre, si compia in mezzo a noi e abbiamo vita in Lui.

Ogni essere umano ha il diritto all’esistenza, all’integrità fisica, ai mezzi indispensabili e sufficienti per un dignitoso tenore di vita, specialmente per quanto riguarda l’alimentazione, il vestiario, l’abitazione, il riposo, le cure mediche, i servizi sociali necessari; ed ha quindi il diritto alla sicurezza in caso di malattia, di invalidità, di vedovanza, di vecchiaia, di disoccupazione, e in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà. Pacem in terris, 6

Chi ci separerà dal suo amore, la tribolazione, forse la spada? Né morte o vita ci separerà dall'amore in Cristo Signore. Chi ci separerà dalla sua pace la persecuzione, forse il dolore? Nessun potere ci separerà da Colui che è morto per noi. Chi ci separerà dalla sua gioia, chi potrà strapparci il suo perdono? Nessuno al mondo ci allontanerà dalla vita in Cristo Signore

Tutti gli esseri umani e tutti i corpi intermedi sono tenuti a portare il loro specifico contributo all’attuazione del bene comune. Ciò comporta che perseguano i propri interessi in armonia con le sue esigenze; e adducano, allo stesso scopo, gli apporti — in beni e servizi — che le legittime autorità stabiliscono, secondo criteri di giustizia, nella debita forma e nell’ambito della propria competenza; e cioè con atti formalmente perfetti e i cui contenuti siano moralmente buoni o, almeno, ordinabili al bene. Però l’attuazione del bene comune costituisce la stessa ragione di essere dei poteri pubblici; i quali sono tenuti ad attuarlo nel riconoscimento e nel rispetto dei suoi elementi essenziali e secondo contenuti postulati dalle situazioni storiche

Pacem in terris, 32 Ho dipinto la pace Avevo una scatola di colori, brillanti decisi e vivi avevo una scatola di colori, alcuni caldi, alcuni molto freddi.

Non avevo il rosso per il sangue dei feriti, non avevo il nero per il pianto degli orfani,

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non avevo il bianco per i volti dei morti non avevo il giallo per le sabbie ardenti. Ma avevo l'arancio per la gioia della vita, e il verde per i germogli e per i nidi,

e il celeste per i chiari cieli splendenti e il rosa per il sogno e il riposo. Mi son seduta e ho dipinto la pace.

(Tali Sorek, 12 anni, Medio Oriente)

Riempici di Te Padre Creatore Riempici di Te Figlio Salvatore Riempici di Te Spirito d'Amore Riempici di Te 1. Sciogli il cuore dei tuoi figli dalle catene dell'inganno dalla cieca indifferenza dalla vanità del mondo.

2. Sciogli il cuore dei tuoi figli con la vera libertà con la dolcezza del perdono con la lieta povertà.

Ci è pure doloroso costatare come nelle comunità politiche economicamente più sviluppate si siano creati e si continuano a creare armamenti giganteschi; come a tale scopo venga assorbita una percentuale altissima di energie spirituali e di risorse economiche; gli stessi cittadini di quelle comunità politiche siano sottoposti a sacrifici non lievi; mentre altre comunità politiche vengono, di conseguenza, private di collaborazioni indispensabili al loro sviluppo economico e al loro progresso sociale. Pacem in terris, 59 Beati quelli che poveri sono beati quanti son puri di cuore beati quelli che vivono in pena nell'attesa d’un nuovo mattino.

Saran beati, vi dico beati, perché di essi è il regno dei cieli (2v).

Beati quelli che fanno la pace. beati quelli che insegnano l'amore

beati quelli che hanno la fame e la sete di vera giustizia.

Beati quelli che un giorno saranno perseguitati per causa di Cristo perché nel cuore non hanno violenza ma la forza di questo vangelo.

Nella convivenza umana ogni diritto naturale in una persona comporta un rispettivo dovere in tutte le altre persone: il dovere di riconoscere e rispettare quel diritto. Infatti ogni diritto fondamentale della persona trae la sua forza morale insopprimibile dalla legge naturale che lo conferisce, e impone un rispettivo dovere. Coloro pertanto che, mentre rivendicano i propri diritti, dimenticano o non mettono nel debito rilievo i rispettivi doveri, corrono il pericolo di costruire con una mano e distruggere con l’altra. Pacem in terris, 15 La pace del Signore sia con te. La pace del Signore dentro te. La pace vera che il mondo non può dare. La pace del Signore su di te.

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La dignità di persona, propria di ogni essere umano, esige che esso operi consapevolmente e liberamente. Per cui nei rapporti della convivenza, i diritti vanno esercitati, i doveri vanno compiuti, le mille forme di collaborazione vanno attuate specialmente in virtù di decisioni personali; prese cioè per convinzione, di propria iniziativa, in attitudine di responsabilità, e non in forza di coercizioni o pressioni provenienti soprattutto dall’esterno. Una convivenza fondata soltanto su rapporti di forza non è umana. In essa infatti è inevitabile che le persone siano coartate o compresse, invece di essere facilitate e stimolate a sviluppare e perfezionare se stesse. Pacem in terris, 17

E ti accarezza la pace! Come se qualcuno ti prendesse per mano nell’attraversare il guado di un fiume. Impetuosa l’acqua si schianta sulle pietre, solo il tempo le darà ragione di lievi scalfitture, ma tu devi arrivare dall’altra parte. Quella mano è una carezza per aprirti a gustare il dono della vita. Appartieni alla vita e non puoi tenerla per te. La proposta della pace è per attraversare il fiume e scoprire legami e libertà, incontri e silenzi, progetti e fantasie. Ci accarezza la pace! Proprio a partire dalla fede, nel vissuto delle comunità, è grande la responsabilità della pace. O Dio, che a tutte le genti hai dato un’unica origine e tutte vuoi riunire in una sola famiglia, fa’ che gli uomini si riconoscano fratelli promuovendo con sincera solidarietà il bene comune; e le risorse della creazione, da te offerte a tutto il genere umano, servano allo sviluppo di ogni paese, così che la comunità dei popoli possa godere un’era di uguaglianza, di libertà e di pace. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen. Solo tu sei il mio pastore Niente mai mi mancherà. Solo tu sei il mio pastore, o Signore! Mi conduci dietro te sulle verdi alture ai ruscelli tranquilli, lassù dov’è più limpida l’acqua per me, dove mi fai riposare. Anche fra le tenebre d’un abisso oscuro io non temo alcun male perché tu mi sostieni, sei sempre con me rendi il sentiero sicuro.

Siedo alla tua tavola che mi hai preparato ed il calice è colmo per me di quella linfa di felicità che per amore hai versato. Sempre mi accompagnano lungo estati e inverni la tua grazia, la tua fedeltà

Preghiera di un uomo di pace. Ho una grande tristezza dentro; ho bisogno di sfogarmi con qualcuno e mi rivolgo a te, Signore,

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perché so che mi ascolti e capisci. Fa’ smettere per sempre, Signore, la falsa propaganda dei militari e le nere previsioni dei politologi a servizio delle multinazionali. «Quanto vi pagano per ingannare la gente anime nere dell’informazione? Pagherete cara questa manipolazione delle coscienze, questa strumentalizzazione del potere che avete!». Non c’è alternativa! Devo convivere con una società fondata sulla violenza e sul culto del potere e della forza. Ormai la conosco bene questa mentalità che sgretola i rapporti di solidarietà e la vera amicizia fra gli uomini infischiandosene della pace. La pace, invece, è la mia grande preoccupazione, il mio impegno primario; ma quando propongo qualcosa mi si fa intorno il deserto!

(Salmo 119 da: Sergio Carrarini - Salmi d'oggi - Editrice Mazziana Cantico del pellegrinaggio.

Supplica di un esiliato che vive tra gente violenta. I suoi tentativi di dialogo sono respinti e derisi.

Ci richiama il senso di impotenza che spesso prova chi si impegna per costruire la pace)

Ogni essere umano ha il diritto all’esistenza, all’integrità fisica, ai mezzi indispensabili e sufficienti per un dignitoso tenore di vita, specialmente per quanto riguarda l’alimentazione, il vestiario, l’abitazione, il riposo, le cure mediche, i servizi sociali necessari; ed ha quindi il diritto alla sicurezza in caso di malattia, di invalidità, di vedovanza, di vecchiaia, di disoccupazione, e in ogni altro caso di perdita dei mezzi di sussistenza per circostanze indipendenti dalla sua volontà. Pacem in terris, 6 O Dio, che chiami i tuoi figli operatori di pace, donaci di lavorare senza mai stancarci nel promuovere la giustizia, che sola può garantire una pace autentica e duratura. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Vite di pace si fanno racconto

Misericordias Domini in aeternum in cantabo Finché i contadini, e gli operai e i loro dirigenti non hanno sicurezza; finché il popolo viene sistematicamente assassinato dalle forze di repressione della giunta, io, che sono un semplice servitore del popolo, non ho nessun diritto di cercare misure di sicurezza.

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Vi prego di non fraintendermi: non voglio morire, perché so che il popolo non lo vuole, ma non posso tutelare la mia vita come se fosse più importante della loro vita. La più importante è quella dei contadini, degli operai, delle organizzazioni popolari, dei militanti e dei dirigenti, ed essi muoiono tutti i giorni; ogni giorno ne trucidano venti, trenta, quaranta o più ancora. Come potrei adottare delle misure di sicurezza personale? Sì, possono uccidermi; anzi, mi uccideranno, benché alcuni pensino che sarebbe un grave errore politico; ma lo faranno ugualmente, perché pensano che il popolo sia insorto dietro le pressioni di un vescovo. Ma non è vero: il popolo è pienamente consapevole di chi sono i suoi nemici; e altrettanto conosce bene i propri bisogni e le alternative che si presentano. Se uccidono me, resterà sempre il popolo, il mio popolo. Un popolo non lo si può ammazzare.

Oscar Arnulfo Romero, otto giorni prima del suo assassinio.

Da una intervista rilasciata al domenicano spagnolo Juan Carmelo Garcia

Misericordias Domini in aeternum cantabo Impazzisco, perdo la testa per i brandelli di umanità ferita: più sono feriti, più sono maltrattati, disprezzati, senza voce, di nessun conto agli occhi del mondo, più io li amo. E questo amore è tenerezza, comprensione, tolleranza, assenza di paura, audacia. Questo non è un merito, è un'esigenza della mia natura. Ma è certo che in loro io vedo Cristo, l'agnello di Dio che patisce nella sua carne i peccati del mondo, che se li carica sulle spalle, che soffre, ma con tanto amore..., nessuno è al di fuori dell'amore di Dio".

Annalena Tonelli Misericordias Domini in aeternum cantabo Se mi capitasse un giorno (e potrebbe essere anche oggi) di essere vittima del terrorismo che sembra voler coinvolgere ora tutti gli stranieri che vivono in Algeria, vorrei che la mia comunità, la mia Chiesa, la mia famiglia si ricordassero che la mia vita era donata a Dio e a questo Paese... Che essi accettassero che l'unico Padrone di ogni vita non potrebbe essere estraneo a questa dipartita brutale. Che pregassero per me: come potrei essere trovato degno di tale offerta? Che sapessero associare questa morte a tante altre ugualmente violente, lasciate nell'indifferenza dell'anonimato. La mia vita non ha più valore di un'altra. Non ne ha neanche meno.

Lettera di frére Christian de Chergé, monaco trappista di Notre Dame de l'Atlas, in Algeria,

ucciso dai fondamentalisti islamici il 21 maggio 1996, assieme a sei suoi confratelli

Misericordias Domini in aeternum cantabo Le mani alzate verso Te , Signor , per offrirti il mondo . Le mani alzate verso Te , Signor , gioia è in me nel profondo . Guardaci Tu , Signore , siamo tuoi piccoli siam davanti a Te . Come ruscelli siamo d'acqua limpida semplici e puri innanzi a Te .

Guidaci Tu , Signore , siamo tuoi Sei Via , Vita e Verità . Se ci terrai le mani nella mano , il cuore più non temerà . Formaci Tu , Signore , siamo tuoi nulla noi siamo senza Te . Fragili tralci uniti alla tua vite , fecondi solo uniti a Te .

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Riempici tu , Signore , siamo tuoi donaci Tu il Consolatore . Vivremo in Te , Signor , della tua gioia , daremo gioia al mondo inter .

Usaci Tu , Signore , siamo tuoi nulla possiamo senza Te . Nel Nome tuo potremo far prodigi nulla potremo senza Te .

O Dio, sei tu la nostra pace, ma non ti può comprendere chi semina discordia e non ti può accogliere chi ama la violenza; dona ai costruttori della pace la forza di perseverare nel loro proposito e, a quelli che la turbano con i loro pensieri e le loro azioni, di essere liberati dall’egoismo e dall’odio. Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Benedizione Eucaristica

Dio sia benedetto. E la sua mano sorregga la nostra vita. Benedetto il Suo santo Nome. E la sua presenza rinnovi la creazione. Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero Uomo. E la sua storia incontri i nostri passi. Benedetto il Nome di Gesù. E la sua voce riscaldi il nostro cuore. Benedetto il Suo sacratissimo Cuore. Ed il suo amore rafforzi la nostra carità. Benedetto il Suo preziosissimo Sangue. E la sua Parola attraversi la nostra vita. Benedetto Gesù nel SS. Sacramento dell’altare. E il suo Pane nutra la nostra speranza Benedetto lo Spirito Santo Paraclito. E nel suo fuoco arda la nostra missione Benedetta la gran Madre di Dio, Maria Santissima. E la sua tenerezza avvolga la nostra testimonianza. Benedetta la Sua santa e Immacolata Concezione. E la sua bellezza rinnovi la creazione Benedetta la Sua gloriosa Assunzione. E la presenza ci insegni a guardare il cielo. Benedetto il Nome di Maria, Vergine e Madre. E il suo sorriso raggiunga ogni uomo. Benedetto S. Giuseppe, Suo castissimo Sposo. E la sua sapienza nutra la nostra quotidianità Benedetto Dio nei Suoi Angeli e nei Suoi Santi. E la sua pace risplenda nelle nostre comunità. Tu sei la prima stella del mattino tu sei la nostra grande nostalgia, tu sei il cielo chiaro dopo la paura, dopo la paura di esserci perduti, e tornerà la vita in questo mare. Soffierà, soffierà il vento forte della vita;

Soffierà, sulle vele e le gonfierà di Te. (2 v) Tu sei l'unico volto della pace, tu sei speranza delle nostre mani, tu sei il vento nuovo sulle nostre ali sulle nostre ali soffierà la vita, e gonfierà le vele per questo mare.