dinamiche insediative nella media valle del mascari (ss):tracce inedite della viabilità antica

17
ATTI DEL a cura di Maria Grazia Melis

Upload: canunadia

Post on 27-Jul-2015

756 views

Category:

Documents


6 download

DESCRIPTION

Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità anticaContributo di Nadia Canu in Uomo e Territorio, dinamiche di frequentazione e di sfruttamento delle risorse naturali nell'antichità (Atti del convegno Nazionale dei giovani archeologi)

TRANSCRIPT

Page 1: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

ATTI DEL

a cura di Maria Grazia Melis

Page 2: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

VOLUME PUBBLICATO CON IL CONTRIBUTO DI:

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SASSARIFACOLTÀ DI LETTERE E FILOSOFIACORSO DI LAUREA IN SCIENZE DEI BENI CULTURALI

Nuova Stampa Color07030 Muros, SassariTel. 079 345945 - 079 345999 fax 079 345634

Muros 2009

Page 3: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

INDICE

Presentazione Attilio Mastino

Giovani archeologi tra entusiasmo, aspettative e incertezze.Maria Grazia Melis

SalutiErcole Contu, Giuseppe Meloni, Maria Margherita Satta, Luca Doro

SESSIONE PREISTORIA E PROTOSTORIA

COMUNICAZIONI

ALESSANDRO SPERA, Contributo allo studio delle società di cacciatori e rac-coglitori fra il Paleolitico medio avanzato e il Paleolitico superiore arcaiconella Puglia meridionale, ipotesi e modelli comportamentali.

GIUSEPPINA MUTRI, Approvvigionamento delle materie prime silicee e scelteinsediamentali durante il Pleistocene finale nell’area di Shakshuk (JebelGharbi, Libia).

RAMONA CAPPAI, Lo sfruttamento delle risorse litiche tra Paleolitico e Neoliticoantico in Sardegna.

FRANCESCO BELSITO - ROBERTO VANNATA, La prima neolitizzazionedell’Appennino campano: le vie di penetrazione e insediamenti.

STEFANIA PIRAS, Materie prime vegetali dalle zone umide tra etnologia e archeo-logia sperimentale.

ANTONELLA DEIANA, Materiali di cultura Ozieri dalla collezione Miele.

GRAZIANO DORE, La muraglia megalitica a Punta Corrales-Chiaramonti (SS).L’influenza dei fattori ambientali sulle scelte insediamentali.

VERONICA NICCOLAI - NEVA CHIARENZA, La facies eneolitica di Laterza: scel-te territoriali e viabilità.

GIOVANNA CONGIU, Modalità insediative preistoriche in Barbagia: il caso diSirilò (Orgosolo-NU).

7

9

11

23

25

32

38

46

54

61

69

77

83

573

Page 4: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

MARIA ANTONIETTA TADEU, Gli insediamenti preistorici nel territorio diLodè (NU).

GIACOMO PAGLIETTI, Origini del megalitismo nell’occidente mediterraneo:le tombe a circolo.

CLAUDIA PAU, Oggetti d’ornamento e bottoni della cultura del VasoCampaniforme in Sardegna e Sicilia.

CINZIA LOI, Modelli di insediamento nel territorio del Barigadu.

VALENTINA SANNA, Aspetti e problemi di preistoria e protostoria nel territoriodi Thiesi.

MICHELA DANESI - VALENTINA COPAT - ALESSANDRO DE DOMINICIS - CRISTIANARUGGINI, Modelli di popolamento durante l’età del Bronzo nellaValle delBiferno.

FEDERICA SULAS, Sviluppo archeologico nell’Etiopia settentrionale: note daAksum.

THIBAULT LACHENAL - KEWIN PECHE-QUILICHINI, Relazioni culturali nelMediterraneo nord-occidentale durante il Bronzo medio. Contributo delletipologie ceramiche.

CARMEN LOCCI, Il ruolo della risorsa idrica nell’Età del Bronzo in un’areacampione della Marmilla (Sardegna centro-meridionale).

DAVIDE DELFINO, Val Bormida: nuovi dati per lo studio della metallurgianell’età del Bronzo ligure.

SILVIA VIDILI, Relazioni territoriali tra tombe collettive e insediamenti nellaSardegna nuragica.

FABIO SERCHISU, Considerazioni sulla circolazione del rame in Sardegna e nelMediterraneo: i lingotti ox-hide.

DANIELA MANCINI, La valle del Sacco durante l’Età del Bronzo e la Prima etàdel Ferro: modelli insediamentali.

DANIELA MURPHY, Studio delle incisioni rupestri delle regioni del Cu-Ili e delKaratau, due casi di studio: Tamgaly e Arpauezen (Kazakistan meridionale).

NICOLA SANNA, I templi in antis protosardi e mediterranei: significato cultua-le e ruolo socio-economico.

EMILI GARCIA, Il processo costruttivo di un edificio dell’età del Bronzo a Minorca.

90

97

104

112

120

128

134

141

149

156

163

170

177

185

193

201

574

Page 5: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

Il caso di Son Marcer de Baix (Ferreries, Minorca).

VIVIANA ARDESIA, Dinamiche insediamentali e organizzazione territorialedella Val Pescara nell’età del Ferro.

SESSIONE PREISTORIA E PROTOSTORIA

POSTER

FRANCESCO BELSITO, Le ceramiche decorate del Neolitico antico da La Starza,Ariano Irpino.

ROBERTO VANNATA, La ceramica non decorata del Neolitico antico da La Starzadi Ariano Irpino (AV).

PAOLA MANCINI, Dinamiche di frequentazione della Gallura costiera in etàneolitica nell’ambito della diffusione dell’ossidiana e della selce.

FRANCESCO BELLU, Ipogeismo nella media valle del Tirso: la domus de janas n. 1in località Su Campu-Luzzanas – Benettutti (SS).

GIOVANNI FRAU, Aspetti dell’ipogeismo nel territorio di Ozieri.

LAURA SORO, Distribuzione degli idoli cicladici della Sardegna preistoria.

LUCA LAI, Territorio e risorse alimentari in Sardegna tra 4000 e 1900 a.C.circa: riesame dei dati e nuove prospettive.

LUCA DORO, L’uso delle grotte nella cultura eneolitica di Monte Claro.

ELISABETTA ALBA, Strategie di insediamento nella Sardegna protostorica.

ALICE MELONI, Architetture cultuali e culto delle acque in età nuragica:le rotonde.

EMANUELA ATZENI - MARIA LUCIA ATZENI - FELICITA FARCI, Monumenti nura-gici in territorio di Carlo Forte.

SARA PUGGIONI, Il contesto funerario nell’ambito delle dinamiche di insedia-mento della Gallura preistorica e nuragica. Un esempio di analisi territoriale.

SILVIA MADEDDU, Pugnale inedito dal nuraghe Coa ‘e Serra-Baunei.

209

213

217

219

222

225

228

231

234

237

240

243

246

249

252

255

575

Page 6: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

SESSIONE ANTICHITÀ ITALICHE, FENICIO-PUNICAE CLASSICA

COMUNICAZIONI

PIER MATTEO BARONE, Geoarcheologia ed “Antropocene”: esempi di conflit-tualità tra archeologia, geologia e sviluppo moderno in alcune zone dellacosta molisana di epoca sannitico-romana.

FABRIZIO VISTOLI, Tra Veio e Roma. Contributo all’individuazione dei markersterritoriali di due “comunità cittadine organizzate” dalla bassa valle del fiumeTevere.

SIMONA MARIANELLI, Magliano in Toscana. Dinamiche del popolamentorurale a nord dell’Albegna tra III e I secolo a.C.

ANGELO AMOROSO - PIETRO BARBINA - FABIOLA FRAIOLI, Etruria Meridionale,Lazio e Sabina, Abruzzo: l’esame di situazioni territoriali diverse dall’epocaarcaica alla romanizzazione.

ANDREA ROPPA, Impostazione metodologica ed esiti interpretativi nella rico-gnizione archeologica: il caso studio del transetto 17 nel Riu Mannu survey(Sardegna).

GIANLUCA MASTROCINQUE, Dinamiche di frequentazione del paesaggio urbanoa Taranto in età imperiale.

MARIA RAFFAELLA CIUCCARELLI, Dinamiche di popolamento e romanizzazionenel Piceno meridionale.

MARCO GERMANI, Casinum: una città su terrazze. Criteri di sfruttamentoe occupazione dell’area urbana.

STEFANIA CAPORALI, Il sito di Nora (CA): dinamiche di popolamento.

ANDREA GHIOTTO - LORENZA CAMPANELLA, Lo sfruttamento del sale marinonella Sardegna antica.

STEFANIA ATZORI, La viabilità sulcitana: l’esempio della “A Karalibus-Sulcos”.

PAOLO TOGNINELLI, Ager Nomentanus: modalità insediative, vie di comunica-zione ed attività produttive in rapporto alla geografia del territorio.

ELISA POMPIANU, Prospezione archeologica nel “Territorium Neapolitanum”(Sardegna).

261

263

271

279

287

295

303

311

319

326

333

341

347

355

576

Page 7: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

CINZIA OLIANAS, Il diaspro verde in Sardegna. I giacimenti, le caratteristichee il suo utilizzo nelle botteghe incisorie della Sardegna fenicio-punica.

MICHELE GUIRGUIS, Indicatori di attività rituale e diversificazioni dei corredinella necropoli fenicia di Monte Sirai (Sardegna). La campagna di scavo2006.

PIETRO BARBINA - GERARDO FRATIANNI, Il sistema di approvvigionamentoidrico di un complesso edilizio di epoca romana del suburbio nord-orientaledi Roma.

DOLORES TOMEI, Il tempio di Antas tra Sardegna e Libano.

FEDERICA DETTORI, Il nuraghe Nuracale: un esempio di controllo del territo-rio nel Montiferru.

FEDERICA MICHELA ROSSI, Nuove testimonianza di attività estrattive di tufonell’area sud-ovest del Palatino.

NADIA CANU, Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica.

ROSITA GIANNOTTU, Aspetti dell’insediamento umano nel territorio di TurrisLibisonis in età romana. Un esempio di G.I.S. in archeologia.

MARCELLA GIULIA PAVONI, Le campagne dell’Italia settentrionale in età romana:dinamiche di frequentazione attraverso i rinvenimenti monetari.

FLORINDA CORRIAS, Il territorio di Villa Speciosa. Censimento e interpretazio-ne delle evidenze archeologiche in epoca romana.

SESSIONE ANTICHITÀ ITALICHE, FENICIO-PUNICAE CLASSICA

POSTER

NICOLETTA CAMEDDA, Insediamenti rurali nell’ager Tharrense: alcuni esempi.

GIANFRANCO CANINO, Un miliario di età romana da Villamassargia (CI, Sardegnasud-occidentale).

GIORGIO BAZZUCCHI - FRANCESCA LEZZI - MARINA MAIETTA - FRANCESCASANTINI - CARLO VIRILI, La villa dei Bruttii Praesentes: autori antichi e risor-se alimentari a confronto.

363

370

377

385

393

400

408

416

422

430

439

441

444

447

577

Page 8: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

CARLA CICCOZZI - ALESSANDRA GRANATA - WALTER GROSSI, Il territorio,l’uomo e la transumanza nell’Abruzzo interno in età romana. Testimonianzeepigrafiche.

MYRIAM GIANNACE - ANDREA MASI - CARMINE SANCHIRICO, La persistenzadel paesaggio vitinicolo di età protostorica ed estrusca in area medio-tirre-nica: il Progetto VINUM.

SESSIONE ARCHEOLOGIA CRISTIANA E MEDIEVALE

COMUNICAZIONI

CHIARA BRUNALE, Linee evolutive ed aspetti di archeologia medievale nel ter-ritorio di Agnone in Molise.

CLAUDIO FILIPPO MANGIARACINA, Uomo e territorio nelle divisae del monasterobenedettino di Santa Maria La Nuova di Monreale tra XII e XIII secolo.

GIUSEPPE MAISOLA, Note su alcuni villaggi abbandonati della Sardegnacentrale.

MICHELE CASTOLDI, Insediamenti dell’Ogliastra centro-orientale nell’altomedioevo.

PAOLO DAL MIGLIO - VINCENZO DESIDERIO - PAOLA DI GIUSEPPANTONIO DIFRANCO - TIZIANA FIORDIPONTI - NICOLETTA GIANNINI - SERENA ORAZI -ROBERTA TOZZI, Metodologie di approccio allo studio degli abitati rupestrimedievali nel Lazio.

ALESSANDRA SPINA, Territorio, dieta e stato di salute nel Medioevo: analisipaleopatologica della necropoli altomedievale di Ferento (VT).

SARA VIAN, Guerrieri, contadini e monaci nella valle Muzia (RI): dinamichedi popolamento ed ottimizzazione della montagna.

ANTONIETTA BUGLIONE, Paesaggi e risorsa animale in Puglia fra Tardoanticoe Altomedioevo: il contributo dell’archeozoologia.

GIOVANNI DE VENUTO, Economie d’allevamento in tre villaggi abbandonatid’età medievale in Puglia: analisi archeozoologiche ad Ordona (FG),Vaccarizza (FG) e Apigliano (LE).

GIOVANNA BALDASARRE, Produzione di materiali da costruzione nellaPuglia centro-settentrionale, in età tardoantica: i casi di Canosa ed Ascoli

450

453

459

461

469

477

485

493

501

509

515

523

531

578

Page 9: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

Satriano-Faragola.

ALBINA MOSCARIELLO, Un contributo per l’individuazione di alcune cave ditravertino e l’organizzazione del cantiere medievale di San Vincenzo alVolturno (IS).

DONATELLA DE BERNARDIS - MICHELE TOMMASO FORTUNATO - MADDALENAVOLPINI, Acquapendente (VT): studio interdisciplinare di 2 pozzi da butto.

SESSIONE ARCHEOLOGIA CRISTIANA E MEDIEVALE

POSTER

GIORGIO BAZZUCCHI - FRANCESCA LEZZI - MARINA MAIETTA - FRANCESCASANTINI - CARLO VIRILI, La villa dei Bruttii Praesentes (RI): frequentazionee trasformazione dall’età tardo-antica al medioevo.

GIOVANNA BENNI - BARBARA VENANTI - LUCA DONNINI - FILIPPO PACIOTTI,Insediamenti fortificati tra Tardo antico ed Altomedioevo in Umbria set-tentrionale: alcune precisazioni.

GABRIELE CARENTI, La fauna dello scavo in Largo Monache Cappuccinea Sassari.

BARBARA LIPPI - EMMANUELE PETITI, Per una osteoarcheologia del postme-dioevo.

SILVIA SERUGERI, Le vie di comunicazione e il territorio del nord Italia:la navigazione nel Lago di Garda in epoca medievale.

INDICE

538

546

555

557

560

563

566

569

573

579

Page 10: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

Nadia Canu*

Parole chiave: Sardegna, valle Mascari, viabilità anticaKeywords: Sardinia, valley Mascari, ancient roads

RIASSUNTO – DINAMICHE INSEDIATIVE NELLA MEDIA VALLE DEL MASCARI (SS): TRACCE INE-DITE DELLA VIABILITÀ ANTICA – La media valle del Mascari (SS) costituisce un passaggioobbligato per l’accesso dalla costa nord-occidentale della Sardegna verso l’entroterra: perquesto motivo è caratterizzata dalla presenza di vie di comunicazione e insediamenti stabilia partire dall’età preistorica per arrivare a quella contemporanea. Viene delineato un quadrodelle modalità di occupazione del territorio con riferimento specifico all’età romana, sullabase delle fonti storiche e d’archivio, delle attestazioni epigrafiche e archeologiche, dellatoponomastica e delle fonti orali. Tra le attestazioni inedite alcuni materiali dal santuario diSa Turricula dedicato ad una dea delle messi, le tracce della viabilità antica nelle regioni diSan Leonardo e Badde Ivos, le tracce di riutilizzo di ipogei preistorici ancora in localitàBadde Ivos.

SUMMARY – SETTLEMENT DYNAMICS IN THE MIDDLE VALLEY OF MASCARI (SS): NEW SIGNSOF ANCIENT ROADS – The middle valley of Mascari (SS) constitutes an obliged passagewayfor the access from the north-western coast of Sardinia to the hinterland: for this reason ischaracterised from the presence of highway and stable settlements starting from the prehis-toric age to the contemporaneous age. A picture of the manners of the territory occupation isunderlined, with specific reference to roman age, based on historical and archives sources,on epigraphy and archaeological attestations, on toponimy and oral sources. Among theunpublished attestations, some materials of Sa Turricula sanctuary, consacrated to a goddessof the harvest, traces of ancients roads and of the re-use of prehistoric hypogeal in the areaof San Leonardo and Badde Ivos.

Il contributo è volto a delineare un profilo delle dinamiche insediative nella media valle delRio Mascari (SS), con specifico riferimento all’occupazione e all’infrastrutturazione del ter-ritorio in età romana1. I dati e la documentazione analizzati allo scopo comprendono fontistoriche, archivistiche, orali, attestazioni epigrafiche, toponomastica, documentazionearcheologica, edita e inedita, relativa all’antropizzazione del territorio, integrate dall’analisidella cartografia storica e attuale, delle fotografie aeree e dalle immagini da satellite. Il Rio Mascari è un affluente del Rio Mannu, che sfocia a Porto Torres: l’importanza comecorso d’acqua è limitata, ma la parte alta della valle da esso modellata, attualmente attraver-sata dalla SS 131 e corrispondente alle località di Scala di Giocca e Campomela (fig. 1), hacostituito la principale via di comunicazione tra la costa settentrionale e l’interno dell’isola

* Dipartimento di Storia - Università degli studi di Sassari, viale Umberto I, 52, 07100, Sassari,[email protected].

408

Page 11: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

già in età preistorica e protostorica e successivamente in età punica. Si tratta quindi di un ter-ritorio che ha avuto nei secoli un’importante valenza strategica, grazie al controllo sulla viadi comunicazione da una parte, e alla ricchezza delle risorse (abbondanza di sorgenti, buonaqualità dei suoli) dall’altra. L’immediata vicinanza alla via di comunicazione e i fattori geomorfologici hanno favoritol’occupazione del territorio a partire dal neolitico antico, come mostrano i materiali rinvenu-ti nella Grotta dell’Inferno, contesto dal quale provengono anche attestazioni databili al neo-litico medio e recente (Contu 1970, p. 435; Loria, Trump 1978, pp. 130-132, 175-176, fig.11 e tav. X; Lilliu 1999, p. 384, scheda 191). Pertinente al neolitico medio una statuina fem-minile rinvenuta a Muros, in località Su Monte, ora al Museo Nazionale G.A. Sanna diSassari, appartenente alla classe degli “idoletti” di stile geometrico e volumetrico (Loria-Trump 1978, pp. 153-154; Lilliu 1999, p. 180, scheda 3). Per quanto riguarda l’antica età delbronzo, un posto di primo piano spetta al sito di Sa Turricula, che dà il nome alla facies fina-le della Cultura di Bonnanaro, marcando il passaggio dall’età prenuragica all’età nuragica.È il primo insediamento di cultura Bonnanaro riconosciuto nell’isola, presso il quale sonoanche un dolmen e un nuraghe. Le indagini archeologiche, concentrate negli anni ’70 e con-dotte da Maria Luisa Ferrarese Ceruti, hanno riguardato una delle capanne del villaggio, ildolmen situato non molto distante, in località Funtana ‘e Casu, e il nuraghe, arroccato su unosperone roccioso lungo lo spartiacque tra il Monte Tudurighe e il Monte Muros (FerrareseCeruti 1978, pp. 444-445; Ferrarese Ceruti 1997, pp. 224-225). La capanna e il dolmenhanno restituito una serie di materiali omogenei (facies di Sa Turricula): le analisi radiome-triche sui resti di un focolare hanno indicato una datazione intorno al 1500 a.C.2; dal nura-ghe proverrebbero esclusivamente materiali inerenti una fase di rioccupazione in età punicae romana (il condizionale è d’obbligo giacché a differenza di quelli della capanna e del dol-men, non sono stati pubblicati). Riferibili all’età nuragica nuraghi, tombe megalitiche,domus a prospetto architettonico. Scarsa ma significativa è la documentazione relativa al periodo punico, consistente in una seriedi reperti provenienti dal nuraghe Sa Turricula, segnalati dalla scavatrice senza ulteriori speci-fiche: tra questi, pubblicate solo quattro monete puniche della zecca di Sardegna, ora nel meda-gliere del museo Sanna, datate tra il 241 e il 216 a.C. (Guido 1978, pp. 227-228). Alcune veri-fiche preliminari, effettuate dalla scrivente su 1/9 ca. dei materiali conservati nei magazzini delmuseo, hanno consentito di individuare la presenza di almeno 33 thymiateria fittili a testa fem-minile4, indizi di un riutilizzo del nuraghe in senso cultuale già in età punica.La valle riveste un’estrema importanza nel corso dell’età romana.Nel nuraghe del villaggio di Sa Turricula è attestata una fase di riutilizzo a fini cultuali:durante lo scavo del 1976 si rinvenne una cospicua serie di materiali, alcuni dei quali elen-cati in un documento dell’archivio della Soprintendenza per i Beni Archeologici delle pro-vince di Sassari e Nuoro5, ciascuno con una sommaria descrizione. Di questi si hanno sololaconiche notizie in bibliografia: “In età romana la costruzione era stata adibita ad edificiocultuale e vi si doveva esplicare il culto a Cerere. Numerosi piccoli busti in terracotta di que-sta divinità si rinvennero in associazione con lucerne, per lo più bilicni, con o senza bollo difabbricazione e databili alla prima metà del I sec. d.C.” (Ferrarese Ceruti 1978, p. 444).Tali materiali sono rimasti inediti per oltre 30 anni e solo recentemente l’accesso ai magaz-zini del Museo Sanna ha permesso un’analisi autoptica di parte di essi e la realizzazione didocumentazione fotografica, solo parzialmente pubblicata (Canu 2007 b). Spiccano numero-si frammenti dei busti fittili tipici della Sardegna romana, rinvenuti in particolare nella zonaNW dell’isola, raffiguranti una divinità femminile delle messi nota in letteratura come Sarda

409

Page 12: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

Ceres. Nel 1980 Cinzia Vismara raccolse tutte le attestazioni note di questa particolare pro-duzione (Vismara 1980)6, fornendo una scheda tipo7 e distinguendo due sottotipi, il primopiù naturalistico, con il piedistallo basso, busto più sagomato, proporzioni e panneggio piùrealistici, con firma e di produzione più accurata; il secondo dalle forme più slanciate maappiattite, panneggio stilizzato a forma di fiore di loto, sul retro motivo a spina di pesce aindicare le pieghe del velo (Vismara 1980, p. 14). Tra i busti rinvenuti a Sa Turricula sonopresenti almeno due esemplari del primo sottotipo: uno (fig. 2)8 mancante della parte superio-re della testa, recante FRVCT inciso a stilo sulla parte posteriore; l’altro9, costituito da dueframmenti combacianti del volto. La maggioranza dei votivi è invece pertinente al secondosottotipo: 5 busti sono stati ricostruiti dai rispettivi frammenti10; 8 sono le teste complete dipolos11; 6 i busti privi di testa12; 1 framm. di polos e 3 di torso13. In associazione a questi voti-vi sono presenti materiali ceramici, in prevalenza lucerne (per la maggioranza bilicni a volu-te con ansa plastica del I sec. d.C., ma anche esemplari a disco del II-III sec. d.C. e un’africa-na I B Hayes del IV-V sec. d.C.), reperti bronzei, vitrei, ossa animali14. Lo studio integrale deimateriali e la revisione della documentazione dello scavo sarebbe di estrema importanza perla comprensione di quello che, già ad un’analisi preliminare, si rivela come un notevole con-testo santuariale a sfondo rurale, il cui sviluppo si snoda ininterrottamente dal III sec. a.C. alV sec. d.C.15.La presenza di questo santuario deve essere letta in connessione alle attestazioni della viabi-lità primaria e secondaria nel territorio in esame, per le quali la documentazione è piuttostonutrita.La valle era infatti attraversata dalla strada a Turre Karalis16, la cui costruzione, risalentenelle prime fasi alla seconda metà del I sec. a.C., ha favorito l’intensivo sfruttamento agri-colo del retroterra turritano. La via partiva dal foro della colonia di Turris Libisonis, oggiPorto Torres (SS), passava per Ottava (toponimo che testimonia l’ottavo miglio da Turris)superando con un ponte l’omonimo rio; nella prima parte del tracciato la strada era affianca-ta dall’acquedotto che aveva origine in territorio di Sassari, e convogliava diverse sorgenti,tra le quali quelle dell’Eba Ciara-Rosello e delle Conce-Lu Regnu (Satta 2000). Il primomiliario con l’indicazione della distanza è stato rinvenuto nel 1822 a Scala di Giocca (CILX 8014 e recentemente Ibba 2007), presso il ponte situato appena a monte della confluenzatra il rio Bunnari e il Mascari: è datato agli anni finali del principato di Nerone e indica ilXVI miglio a Turre17. In base a tale rinvenimento si può ipotizzare che lo stesso ponte (fig.3), a due arcate e realizzato in blocchi di calcare locale, possa nelle sue prime fasi essere per-tinente alla viabilità romana18: sicuramente esisteva nel 1580, quando viene citato da Fara(Fara 1975, p. 76), ma ad un mero esame autoptico non può essere attribuito ad età romanaa causa delle superfetazioni successive. Da questo punto la strada seguiva la valle in esame,passando per Campomela, dove, sempre Fara ricorda il ponte sul Mascari (Fara 1975, p. 76),mentre una fonte archivistica del 177619 segnala la presenza dei resti dell’antico selciato. Nel territorio di Muros tracce della viabilità secondaria sono state individuate durante unaserie di ricognizioni a carattere intensivo, effettuate nel 2003 e finalizzate al riconoscimentodi evidenze archeologiche in un’area di concessione mineraria.In località Badde Ivos è visibile un tratto di strada antica, che si dirige verso est. La stradaversa in cattive condizioni e si presenta invasa dalla vegetazione (fig. 4). La pavimentazio-ne è realizzata con pietrame calcareo, di media e grande pezzatura, di morfologia piuttostoirregolare; i margines sono realizzati con pietre di maggiori dimensioni e si possono osser-vare delle modine in blocchi squadrati. Si tratta della tecnica costruttiva maggiormente dif-fusa per le strade romane della Sardegna, che erano principalmente viae glareae stratae: il

410

Page 13: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

rivestimento lapideo non prevedeva l’uso di basoli ma di un acciottolato costruito con accor-gimenti particolari (Belli 1988, p. 380). Dopo 140 m ca., si perdono le tracce della stradaantica, ma il sentiero prosegue per un tratto di 750 m ca., fino ad immettersi nella SS 131,pressoché coincidente in questo tratto con la a Turre Karalis. Con grande probabilità, la stra-da di Badde Ivos è un esempio di viabilità secondaria, che collegava la via principale a uninsediamento rurale. In effetti nella zona di S. Leonardo, area utilizzata negli anni passaticome cava di sabbia, dove ha inizio il percorso, le fonti orali segnalano la presenza di sepol-ture in ziro, ad indicare la presenza di una necropoli e quindi di un villaggio, databile dallafine dell’età punica ai primi secoli dell’occupazione romana. Sembra che in una di questedeposizioni sia stato trovato un anello in oro recante una spiga di grano, perduto, perfetta-mente coerente con la vocazione agricola dell’insediamento e con il culto di Cerere attesta-to a Sa Turricula. Si aggiunga che il toponimo catastale della strada, Coa de Redulas20, indi-cherebbe “il sentiero delle anime”, avvalorando la notizia della necropoli.Al relativo insediamento è con tutta probabilità ascrivibile il riutilizzo e il rimaneggiamentodi una domus de janas del neolitico recente che si trova a poche decine di metri dalla strada,affiancata da un secondo ipogeo realizzato in epoca successiva (fig. 5).L’ingresso, di largh. 0,70 m, è costituito da un vano trapezoidale di lungh. 1,60 m, realizza-to in pietrame di medie dimensioni con volta a botte (h sul piano di campagna 1,80 m) e giu-stapposto all’ipogeo vero e proprio ricavato nella roccia. All’interno si succedono due vani,il primo, di forma ellissoidale, lungh. 3,80 m, larg. 2,77 m, h media 1,80 m; il secondo sub-trapezoidale, con largh. dell’ingresso di 1,10 m, largh. massima 2,50 m, lungh. totale di 5,60m ca., h media di 1,78 m; nella parte più interna si osserva a destra una vasca quadrangola-re scavata nella roccia, di 2,10 x 1,93 m (largh. del bancone 0,42 m), profonda 0,85 m; a sini-stra una nicchia quadrangolare larga 1,07 m. A ca. 3 m di distanza si trova un secondo ipo-geo con sezione grosso modo semicircolare e planimetria sub-rettangolare (largh. ingresso1,51 m; largh. max 2,08; lungh. totale 4,52 m; h da 1,40 a 1,88 m). Vista la presenza dellastrada antica e l’uso della volta, si può ipotizzare una fase di riutilizzo in epoca romana oaltomedievale, per un uso forse anche abitativo, produttivo o cultuale (presenza della vasca),mentre il secondo ipogeo può essere interpretato come vano di servizio, realizzato con gran-de probabilità contestualmente alla fase di riutilizzo.In diretta connessione con la strada denominata di Badde Ivos, si può osservare un secondoesempio di viabilità antica: il sentiero di Canechervu, denominato nelle mappe catastali stra-da di Santu Lionardu; il sentiero si inerpica in direzione nord, verso la cima di Canechervu;dopo 80 m iniziano a riconoscersi i resti della strada. Questa è percorribile per una lungh. dica. 180 m, poi prosegue, infestata dagli arbusti per un tratto di 140 m; qui è tagliata da ungradone trasversale di un fronte di cava; la carreggiata (tra 1,60 m e 4,40 m) è delimitata damuretti a secco; la pavimentazione è realizzata con la stessa tecnica della strada di BaddeIvos. Si osservano le modine trasversali in grossi blocchi. Considerando la connessione tra idue tratti descritti, si osserva chiaramente come dalla valle del Mascari (e quindi dalla viaprincipale) si diramasse un deverticulum che in primo luogo portava ad un insediamento(testimoniato dalla necropoli di tombe in ziro segnalata dalle fonti orali) e in secondo luogoprocedeva inerpicandosi sulla cima del monte Canechervu, dove si rilevano evidenti traccedi frequentazione, raggiungendo un punto di assoluto dominio sulla vallata circostante. Unconfronto significativo per i due tratti presentati è la strada di Sos Baiolos (Manca di Mores1998, pp. 767-770), nel vicino territorio di Cargeghe, che si avvicina per tipologia e per esse-re stata usata e rimaneggiata fino ad epoca recente.In conclusione, sono stati identificati elementi che contribuiscono a chiarire le dinamiche

411

Page 14: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

d’occupazione di un’area a vocazione agricola gravitante lungo la via a Turre: una dirama-zione rispetto alla via principale, un insediamento al quale può essere ascritto il rimaneggia-mento dell’ipogeo, e, in posizione dominante, un santuario dedicato alla dea delle messi agarantire l’abbondanza dei prodotti della terra alla popolazione contadina.

NOTE1 Sullo stesso argomento Canu 2007.2 Cfr. Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Sassari e Nuoro, documentodatato 21 marzo 1974 (Analisi C14 comunicate al prof. E. Contu dalla dott.ssa M. L. Ferrarese Ceruti),con risultato 3460±50 BP, equivalente al 1510 a.C.3 Canu 2007 b, fig. 1. Il primo, sul quale non è riportato l’inventario, ricostituito da 5 frammenti, h 13,2cm, matrice stanca; il secondo, inv. R 293/77, è un frammento di volto, di lungh. 8,4 cm, così come ilterzo, inv. R 300/77, di lungh. 5,0 cm.4 Sulla diffusione della tipologia in Sardegna Regoli 1991; Moscati 1993, pp. 83-92; Garbati 2005, pp.41-43 e 74-86.5 Archivio Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Sassari e Nuoro, prot. 3619 del 23novembre 1976 (Restauro e analisi, Elenco dettagliato del materiale, Materiali da Muros-Nuraghe SaTurricula).6 Vengono schedati 66 reperti. Ritrovamenti editi dopo il 1980 in Basoli 1984, pp. 255-257 e Solinas-Lissia 1997, pp.133-136, Rovina 2001, pp. 28-30. Inediti gli esemplari rinvenuti durante una ricogni-zione diretta dal prof. M. Milanese del Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari e coordinatadal dott. F. Campus e dalla dott.ssa L. Biccone in località Santa Giusta-Osilo, attualmente in corso distudio da parte del dott. M. Biagini. 7 I busti si presentano cavi all’interno, formati da due parti, anteriore e posteriore, non unite sul fondo. Lafigura è rappresentata a mezzo busto, su un piedistallo, con il capo diademato e coperto da un polos sulquale poggia un velo; sul copricapo è una spiga in rilievo; i capelli sono divisi a metà sulla fronte e scen-dono lungo il volto; spesso sono visibili le orecchie adorne di orecchini emisferici; la veste è indicata daun panneggio; sul retro può essere impressa o graffita la firma del ceramista. Vismara 1980, p. 13.8 R 291/77; h. 9,0 cm.9 R 295/77; h. 3,9 cm. Cfr. esemplare 9 in Vismara 1980, pp. 23-24, tav. IX (Museo di Cagliari, pro-venienza ignota).10 R 277, 278, 279, 289, 299/77.11 R 273, 274, 275, 288, 294, 297, 298/77; 687.12 R 280, 283, 285, 286, 287, 290/77.13 Framm. di polos e 1 framm. di torso senza inventario; 2 framm. di torso 687 e 695.14 I reperti faunistici costituiscono la maggioranza dei reperti in quanto delle 27 cassette conservate neimagazzini del Museo Sanna, ben 13 contengono esclusivamente ossa.15 Oltre ai materiali ceramici cfr. i ritrovamenti numismatici in Guido 1978, pp. 228-230: insieme alle4 monete puniche cit. alla nota 6, sono stati rinvenuti altri 28 esemplari, di cui 24 decifrati, datati dalsecondo quarto del III sec. d.C. (Salonina post 235 d.C.) alla fine del IV secolo (Teodosio).16 La strada, almeno nel suo primo tratto, non è ricordata dall’Itinerario Antoniniano, ma è ben docu-mentata grazie ai miliari nei quali è denominata a Turre Karalis (CIL X, 8022, 8025; EE VIII, 743), aTurre (CIL X, 8014, 8016, 8017, 8023, 8024; ILDS I, 383), a Karalibus Turrem (CIL X, 8011= ILS 530;CIL X, 8019). La prima denominazione è quella più antica, mentre l’inversione del caput viae è docu-mentata a partire dalla prima metà del III sec. d.C. (Meloni 1975, pp. 266-269, 424).17 La distanza indicata pone una problematica, se il percorso aggirasse l’area attualmente occupata daSassari, da est (Carbonazzi 1832, pp. 66-68; La Marmora 2001, p. 90), da ovest, come finora ritenutopiù probabile (Spano 2001, p. 58; Meloni 1975, p. 269; Belli 1988, pp. 356-358), o se passasse per lacittà, lungo la direttrice del Corso e l’attuale via Roma proseguendo lungo la vecchia Carlo Felice eScala di Giocca, come propone Mastino (Mastino 2005, p. 365), considerando l’esistenza del toponimo

412

Page 15: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

medievale Iscala de Clocha, che sembra implicare un percorso a tornanti già esistente in tale periodo. 18 L’ipotesi viene ventilata anche in Belli 1988, p. 343.19 Archivio di Stato di Cagliari, Fondo 1383, Segreteria di stato e di guerra, II, serie, n° XI, 1776,Informativa redatta dall’Arciprete della cattedrale di Sassari G. Battista Simon intitolata “Dell’anticastrada romana tra Sassari e Cagliari”.20 Catasto Comunale di Muros, foglio 7.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICIAA.VV. 2007, Territorio e patrimonio. Conoscere per valorizzare, Atti del convegno, Muros 4 giugno2007, Genova, GGallery.BASOLI P. 1984, Un busto fittile di Sarda Ceres proveniente da Ozieri (Sassari), Nuovo BullettinoArcheologico Sardo 1, 1984, pp. 255-257.BELLI E. 1988, La viabilità romana nel Logudoro-Meilogu, in MORAVETTI A., a cura di, Il nuragheSantu Antine nel Logudoro-Meilogu, Sassari, C. Delfino, pp. 331-395.CANU N. 2007a, La porta d’accesso al Golfo dell’Asinara: il territorio di Muros (SS) tra archeologiadel paesaggio e pianificazione integrata, in AA.VV., Territorio e patrimonio. Conoscere per valoriz-zare, Atti del convegno, Muros 4 giugno 2007, Genova, GGallery, pp. 17-22.CANU N. 2007b, Cenni su alcuni materiali votivi punici e romani da Sa Turricula, in AA.VV.,Territorio e patrimonio. Conoscere per valorizzare, Atti del convegno, Muros 4 giugno 2007, Genova,GGallery, pp. 33-34.CARBONAZZI G. A. 1832, Sulle operazioni stradali di Sardegna, Torino, L. e F. Pic, Librai della R.Accademia delle Scienze, 1832.CONTU E. 1970, Notiziario-Sardegna, Rivista di Scienze Preistoriche XXV 2, p. 435. FARA G.F. 1975, Geografia della Sardegna, in SECCHI P., a cura di, Sassari, Editrice Quattromori.FERRARESE CERUTI M. L. 1978, Nuraghe di Sa Turricula (Muros); abitato di Sa Turricula (Muros);Funtana ‘e Casu (Osilo), Rivista di Scienze Preistoriche XXXIII 2, pp. 444-445.FERRARESE CERUTI M. L. 1997, Archeologia della Sardegna preistorica e protostorica, ANTONA A., LOSCHIAVO F., a cura di, Nuoro, Poliedro. GARBATI G. 2005, Religio votiva. Per un’interpretazione storico-religiosa delle terrecotte votive nellaSardegna punica e tardo-punica, Tesi di dottorato, Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari,AA. 2004-2005.GUIDO F. 1978, Sassari. Museo G. A. Sanna, Annali di Numismatica 25, pp. 227-230.IBBA A. 2007, Il miliario di Nerone da Scala di Giocca, in AA.VV., Territorio e patrimonio. Conoscereper valorizzare, Atti del convegno, Muros 4 giugno 2007, Genova, GGallery, pp. 23-25.LA MARMORA A. 2001, Itinerario dell’isola di Sardegna, vol. II, traduzione a cura di Brigaglia M.,Nuoro, Editrice Archivio Fotografico Sardo.LILLIU G. 1999, Arte e religione della Sardegna prenuragica: idoletti, ceramiche, oggetti d’ornamen-to, Sassari, C. Delfino.LORIA R., TRUMP D. H. 1978, Le scoperte a Sa Ucca de Su Tintirriolu e il Neolitico Sardo, MonumentiAntichi 49, Serie miscellanea 2, Roma, Accademia Nazionale dei Lincei.MANCA DI MORES G. 1998, Aspetti topografici del territorio di Cargeghe (SS) in età romana, inKHANOUSSI M., RUGGERI P., VISMARA C., a cura di, L’Africa Romana, Atti del XII convegno di studio,Olbia, 12-15 dicembre 1996, pp. 767-770.MASTINO A. 2005, Storia della Sardegna Antica, Sassari, Edizioni Il Maestrale.MELONI P. 1975, La Sardegna romana, in Storia della Sardegna antica e moderna, vol. III, Sassari,Chiarella.MOSCATI S. 1993, Nuovi studi sull’artigianato tardo-punico in Sardegna, Rivista di Studi Fenici XXI,1, pp. 83-98.REGOLI P. 1991, I bruciaprofumi a testa femminile dal nuraghe Lugherras (Paulilatino), Roma.ROVINA D. 2001, Il santuario nuragico di Serra Niedda a Sorso, Viterbo, BetaGamma editrice.

413

Page 16: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

SATTA M. C. 2000, L’Acquedotto Romano della colonia di Turris Libisonis, Piedimonte Matese (Ce),Imago Media.SOLINAS M., LISSIA D. 1997, Sassari. Nuraghe Li Luzzani, Bollettino di Archeologia XLIII-XLIV, pp.133-136.SPANO G. 2001, Note, aggiunte e emendamenti all’Itinerario dell’isola di Sardegna, in BRIGAGLIA M.,a cura di, Itinerario dell’isola di Sardegna, vol. III, Nuoro, Editrice Archivio Fotografico Sardo.VISMARA C. 1980, Sarda Ceres. Busti fittili di divinità femminile della Sardegna romana, Quadernidella Soprintendenza ai Beni Archeologici per le province di Sassari e Nuoro 11, Sassari, Dessì.

Fig. 1 - Stralcio IGM, Foglio 459, sezz. I, Sassari e II, Ossi, con localizzazione dei sitimenzionati nel testo.

Fig. 2 - Busto fittile di Sarda Ceres, primo sottotipo, visione frontale, laterale, poste-riore (da Canu 2007b).

414

Page 17: Dinamiche insediative nella media valle del Mascari (SS):tracce inedite della viabilità antica

Fig. 3 - Ponte sul Rio Bunnari presso la confluenza con il Rio Mascari (Foto N. Canu).

Fig. 4 - Muros, loc. Badde Ivos: strada di Coa deRedulas, particolare (Foto N. Canu).

Fig. 5 - Muros, loc. Badde Ivos: planimetriae prospetto. Rilievo C. Giuffrida (da AA.VV.2007).

415