dietrol’angolo · portante romanzo storico: “margherita pusterla”, uscito nel 1838 e tradotto...

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l’angolo Dietro Periodico dedicato al tempo libero, alla cultura e ai viaggi dal Nord Milano ai laghi Ottobre 2017 & Brianza dintorni

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l’angoloDietroPeriodico dedicato al tempo libero, alla cultura e ai viaggi dal Nord Milano ai laghi

Ottobre 2017

&Brianzadintorni

Territorio • Itinerari LA BRIANZA 4BRIANZOLI ILLUSTRI 5CANZO, I TRE CORNI 11TRIUGGIO, 4 PAESI IN UNO 16AGRATE BRIANZA, LA STORIA DI UN ANTICO BORGO 20

Gusto e tradizioni brianzole BUSECCA E PAN DE MEI 22POLENTA UNCIA E LUGANEGA 24ARROSTO ALLA BRIANZOLA E RUSUMADA 25

Casa e dintorni DETRAZIONI, ECOBONUSE CONTO TERMICO 26VADEMECUM SULLE DETRAZIONI CASA 28

Motori LA MATERIA FISCALE SULLE AUTOVETTURE AZIENDALI 35INTESTAZIONE TEMPORANEA DEI VEICOLI 38

Eventi e appuntamenti 40

l’angoloDietro

SOMMARIOTorniamo così a parlare di Brianza, con un occhio indi-rizzato ai paesi che punta-no al nord, anticipando le montagne del lecchese e del comasco. Un territorio che continua a mantenere le sue sfumature geografi-che, ma anche a entusia-smare per l’abbondanza di riferimenti che è in grado di evocare dal punto di vista storico, sociale e na-turalistico. Riprendiamo la pubblicazione del nostro magazine, sempre allegato

a Il Sole 24 Ore, da dove ci eravamo fermati prima delle vacanze estive, cercando di affrontare nuove tematiche e aspetti che finora abbiamo tralasciato. Una tappa, in realtà: perché la nostra idea è quella di continuare su questa strada, con la speranza di riuscire a ricamare un’immagine finale esaustiva di questo territorio che è orgoglio della Lombardia e dell’intera Italia. Anche per questo appuntamento, dunque, saranno gli itinerari a farla da padrone, con paesi di grande interesse: Erba, Besana Brianza, Giussano, Aicurzio, Montorfano… con al-trettanto riguardo nei confronti della Brianza più spiccia, che viviamo tutti i giorni, magari in un piatto di ossobu-co o di risotto giallo o confrontandoci con tematiche più delicate, come le agevolazioni fiscali. E ci saranno anche interessanti excursus sul mondo letterario brianzolo, con la rievocazione storica di figure come Cesare Cantù, Giuseppe Parini, Giovanni Testori, Eugenio Corti. Ripar-tiamo da qui con i numerosi appuntamenti che con-traddistingueranno la Brianza in questi mesi autunnali, conferendo all’area regionale ulteriore fascino e magia. Torniamo con la consapevolezza di una distribuzione po-tenziata e della versione online del giornale che permet-te di mantenere un contatto continuo fra voi e la nostra idea di vivere il territorio attivamente: il filo conduttore che, peraltro, ci unirà al prossimo numero, in programma prima di Natale, in occasione di un nuovo appuntamento con le “terre del nord”. E allora buon viaggio a tutti e non smettiamo di ripetercelo: le zone più belle del nostro territorio sono davvero Dietro l’Angolo!

Daniele GalbiatiAmministratore Unico - Nuova Comunicazione srl

INFO E PRENOTAZIONI T. +39 0344 56110 - [email protected] - www.fondoambiente.it

Prezzi biglietti d’ingresso / Ticket Prices:Iscritti FAI / FAI members e residenti / residents Comune di Tremezzina 95€, intero / adult 115€

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CENE / DINNERS6, 13 e 20 ottobre / october 2017

dalle 19 alle 24 / from 7pm to 12pm

Arrivo solo via lago dal Lido di Lenno / Arrival by boat only from Lenno.Evento con prenotazione obbligatoria / Booking required.

6 ottobre: Il Giardino della Kolymbetra incontra Balbianello con cucina e vini siciliani

13 ottobre: I Castelli di Masino e Manta incontrano Balbianello con cucina e vini piemontesi

20 ottobre: Villa dei Vescovi incontra Balbianello con cucina e vini veneti

SponsorMain SponsorCon il Patrocinio di

Comune diTremezzina

Con la collaborazione di Si ringrazia

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Dietro L’ANGOLO è un’iniziativa Nuova Comunicazione SrlViale Rimembranze, 43/b Saronno (Varese) - Tel. 02/39437659 - www.nuova-comunicazione.com

Responsabile: Daniele Galbiati - [email protected] editoriale: dott. Gianluca Grossi

Hanno collaborato: Dott.ssa Elena Cappellaro e Studio Progea s.r.l.Impaginazione e grafica: Annalisa Bondì - [email protected]

Stampa: Olivares s.r.l. - www.olivares.it

Il Sole 24 Ore non ha partecipato alla realizzazione di questo periodico e non ha responsabilità per il suo contenuto.

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Territorio • ItinerariTerritorio • Itinerari

LA BRIANZACosì come è difficile tracciare i confi-ni estremi della Brianza, è altrettanto complicato distinguerla nella sua inti-mità. Molti discutono di diversi tipi di Brianza, e in effetti è concettualmen-te possibile dividerla in quattro settori: settentrionale, meridionale, orientale e occidentale. Sono blocchi a sé stan-ti, contraddistinti da microcosmi sociali specifici, che trovano conferma in in-flessioni dialettali presenti solo in deter-minati angoli della Brianza. In generale, l’immaginario collettivo, quando parla di questa “regione”, si riferisce idealmen-te alla parte più settentrionale; dove trionfa il verde e mette a fuoco perfet-tamente l’idea che l’ha rappresentata da secoli, riferendola a un giardino ric-co di flora e fauna, appoggiato a monti aspri e bacini lacustri dove i nostri ante-nati hanno trovato dimora subito dopo la fine dell’ultimo lungo periodo glaciale (il wurmiano). Le differenze fra nord e sud, di fatto, sono tangibili anche all’oc-chio meno esperto. Basta percorrere una qualunque arteria che taglia in due verticalmente la Brianza, per rendersi conto dei cambiamenti. Considerando l’ala sud-orientale, si parte da Agra-

te Brianza e dal monzese, per punta-re verso Missaglia e Monticello. Le pri-me diversità si possono già constatare superando la frazione San Maurizio di Vimercate; le Prealpi sono sempre più vicine e i saliscendi divengono parte integrante del territorio da Barzanò in poi.Il verde emaciato della bassa Brianza si fa sempre più convinto e vigoroso. A Montevecchia è possibile percorrere sentieri completamente immersi nel-la natura, attività che non può essere svolta nella parte meridionale della “re-gione”, piena di fabbriche e fortemen-te urbanizzata. C’è qualcosa nel Parco Molgora o nel Parco del Rio Vallone, ma è nulla in confronto degli habitat situati più a nord. Più o meno lo stes-so iter è perscrutabile muovendosi da sud a nord nella parte occidentale della Brianza, che dà sul varesotto. Il grigio di Cesano Maderno e di Meda - imprezio-sito solo dal Parco delle Groane - viene lentamente soppiantato dal respiro bu-colico della zona di Cantù e soprattutto di Erba. Altra considerazione da fare riguarda le attitudini lessicali e tradi-zionali, per certi versi molto distanti. Le propaggini di Carimate (estremo ovest) e di Robbiate (estremo est) lo rendono evidente anche dal punto di vista pae-saggistico. La desinenza dei nomi - ate - ricorda che in Brianza comandavano i romani, tuttavia nel primo caso domina la cultura comasca e varesina, nel se-condo quella lecchese e bergamasca. A sud è, invece, un universo più cosmopo-lita, risentendo soprattutto del monze-se, ma anche del milanese.

BRIANZOLI ILLUSTRILa Brianza, giardino d’Italia, un con-cetto di natura geografica, che però sposa anche quello letterario. E non è un caso che proprio in questo angolo del Belpaese abbiamo avuto epigoni dell’intellighenzia letteraria riconosciu-ti ancora oggi. C’è l’Illuminismo, la fede nella scienza, ma anche l’incrollabile de-siderio di vivere la religiosità cristiana, così sintomatica in Brianza da quando l’epopea pagana ha ceduto il passo ai fermenti evangelici. E in questo mix di intenti non possono certo mancare contenuti filosofici, dal Settecento del Parini al Novecento del Banfi. Cesare Cantù nacque a Brivio il 5 di-cembre del 1804. Lottò per tutta la vita contro il dominio austriaco; atteggia-mento che gli costò l’arresto e il carcere fra il 1833 e il 1834. E’ autore di un im-portante romanzo storico: “Margherita Pusterla”, uscito nel 1838 e tradotto in più lingue. Fu un grande appassionato di storia; e lo dimostrano opere come “La Lombardia nel secolo XVII” e “L’a-bate Parini e la Lombardia nel secolo passato”. Si spense a Milano all’età di

segue

Giuseppe Parini

Cesare Cantù

novantuno anni, sollevando cordoglio da ogni angolo della penisola. Cantù stimava Giuseppe Parini, gi-gante della cultura brianzola del Set-tecento. Nato a Bosisio il 23 maggio 1729, pubblicò la prima raccolta di poesie, “Alcune poesie di Ripano Eupi-lino “ (dall’anagramma di Parino), ispi-randosi a Francesco Berni, scrittore e drammaturgo italiano di origine tosca-na. Divenne sacerdote e si avvicinò alla letteratura francese - rappresentata da figure come Voltaire, Montesquieu, Rousseau - durante il servizio alle di-pendenze della famiglia Serbelloni (in qualità di precettore di Gian Galeaz-zo, figlio del duca Gabrio Serbelloni). Il suo pensiero abbraccia molte correnti filosofiche, ma ritiene irrinunciabili “pre-cetti” come l’uguaglianza fra gli uomini, il solidarismo sociale, l’importanza delle scoperte scientifiche; ma dell’illumini-

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Territorio • ItinerariTerritorio • Itinerari

Giovanni Testori

Antonio BanfiEugenio Corti

smo rifiuta il materialismo e, in gene-rale, tutto ciò che va contro il cristia-nesimo. L’impostazione letteraria fortemente religiosa è viva anche in Giovanni Te-stori; che nasce a Novate Milanese il 12 maggio 1923 da una famiglia profon-damente cattolica. Il cristianesimo let-terario lo vive parafrasando le opere di Manzoni e di Caravaggio, due autori che stima per la loro attenzione alla “Prov-videnza”. Collabora con alcune riviste politiche e compone articoli di arte contemporanea. Parte con “Il Dio di Ro-serio”, “Il ponte della Ghisolfa”, “L’Arial-da”, con un’attenzione maniacale per i substrati sociali più disastrati. Spesso utilizza il dialetto lombardo. Si avvicina a Comunione e Liberazione. Muore a Milano nel 1993. Gli è contemporaneo Eugenio Corti, nato a Besana Brianza il 21 gennaio 1921 e scomparso nello stesso paese il 4 febbraio 2014. Anche in lui soprav-vive uno spiccato senso religioso. La

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nonna paterna dello scrittore, peraltro, Giuseppina Ratti, è la prima cugina di Papa Pio Xi, eletto capo della chiesa nel 1922. Va a scuola a Besana e frequen-ta il Collegio San Carlo a Milano durante le superiori. Nel ‘44 è in università, dove studia giurisprudenza, poco prima di

prestare il suo servizio fra le file dell’e-sercito in Russia. La sua grande opera è “Il cavallo rosso”, composto a parti-re dal 1972. Viene pubblicato da Ares, casa editrice di stampo cattolico. Nel 2010 è candidato al Premio Nobel per la letteratura.

Nasce a Bellano il 23 gennaio 1790, ma il suo lavoro si fa sentire anche in Brianza. Tommaso Grossi diverrà molto amico di Manzoni (e del Porta) e la sua opera è ancora oggi riconosciuta fra le più importanti dell’Ottocento lombar-do. Si laurea in giurisprudenza a Pavia, ma si dedica fin da giovanissimo alla letteratura. La “Prineide” è forse il suo scritto più significativo. E’ un poemetto satirico in dialetto milanese, in sestine di endecasillabi. Si riferisce alla tragica parabola esistenziale di Giuseppe Pri-na, che venne massacrato dai milanesi il 20 aprile 1814, accusato di essere il responsabile del malgoverno asburgico (e delle tasse troppo salate). Carlo Porta deve invece la sua fama a “I desgrazzi de Giovannin Bongee” e “La ninette del Verzee”. Quest’ultimo com-ponimento viene definito il suo capola-voro e racconta la storia di un’ex ven-ditrice di pesce del mercato milanese, che finisce per prostituirsi. E’ accusato dagli austriaci di avere dato alle stam-

pe la “Prineide” che invece porta la fir-ma dell’amico Grossi. Muore nel pieno della fama per un violento attacco di gotta; circostanza che porterà il Grossi a dedicargli la poesia “In morte di Carlo Porta”. Infine Antonio Banfi, che si espresse soprattutto in ambito filosofico. Nasce a Vimercate il 30 settembre 1886, da una famiglia colta e attenta a principi cattolici e liberali del Paese. Si laurea in lettere con una monografia su France-sco da Barberino (notaio e poeta ita-liano vissuto a cavallo fra il Duecento e il Trecento) e inizia l’attività di insegna-mento presso l’Istituto Cavalli-Conti di Milano. Il suo pensiero vira a sinistra con il Manifesto degli intellettuali antifascisti e nel 1948 viene eletto per le liste del

Partito Comunista. Tra le sue opere di possono ricordare “Vita di Galileo Gali-lei”, “La filosofia del Settecento”, e “La filosofia critica di Kant”.

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Territorio • Itinerari

CURIOSITÀ DIALETTALIDal punto di vista lessicale le diversità sono tangibili. Percorrendo i chilometri che separano l’est dall’ovest, anche le inflessioni linguistiche subiscono cam-biamenti, che a volte sono riscontrabili anche solo passando da un paese all’al-tro. Del resto il cosiddetto dialetto lom-bardo non esiste, ma esistono piccole lingue simili fra loro contrassegnate da firme specifiche. In Lombardia si parla il dialetto alpino; l’occidentale; l’orientale, il trentino-occidentale; e quelli di tran-sizione lombardo-emiliani. La Brianza, dunque, cade nel secondo gruppo, quel-lo del dialetto lombardo occidentale, che cede il passo a quello orientale oltre il corso dell’Adda. Ma a sua volta questa famiglia linguistica è suddivisa in altri mi-nigruppi lessicali, oggettivamente diversi fra loro. Il brianzolo, pertanto, trova voce nel dialetto dell’alta Brianza e in quello della bassa; nell’occidentale e nell’o-rientale. Il primo è parlato nella zona di Merate; il secondo dalle parti di Monza; il terzo è appannaggio di paesi come Can-tù e Mariano Comense; il quarto riguar-

da centri che finiscono per confrontarsi con il trezzese (Basiano, Trezzano Rosa, Grezzago), tipicamente influenzati dalla parlata bergamasca. E non finisce qui. Perché in molti casi i dialetti locali pren-dono spunto anche dal laghée, diffuso nelle province di Lecco e Como; dal sa-ronnese e dal canzese. E c’è il fantasma transalpino che continua ad aleggiare. Chi, infatti, non ha mai trovato analogie fra il francese e il brianzolo o il milane-se? C’è una spiegazione. La Lombardia è stata per anni soggetta al dominio francese. E si spiega perché in dialetto chiamiamo il prosciutto “giambon”, che in francese è “jambon”; lo stesso vale per paletot, cappotto; e uovo, in brian-zolo, che si pronuncia come il francese, oeuf. Senza contare intere frasi come “ca te dit?”, che sia in brianzolo che in francese significa “cos’hai detto?”. Ma è certo che i vari dialetti brianzoli sono figli di un’unica radice; che per alcuni studio-si va ricercata nell’antico dialetto gallo-italico, per altri è invece riconducibile al leoponzio, di origine ligure.

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Territorio • ItinerariTerritorio • Itinerari

Sono tre piccole cime che prendono il nome dal comune nel quale risiedono (anche se un’altura, per la verità, fa parte di Valmadrera). Il Corno situa-to più a ovest raggiunge i 1.373 metri; quello centrale i 1.368 metri; e infine quello che guarda a est tocca i 1.232 metri. La leggenda narra che derivino dallo scontro fra angeli e diavoli. Un an-gelo avrebbe soffiato polvere di ellebo-ro in faccia a un diavolo che poi è finito per conficcare le sue corna nel terreno, senza più essere capace di recuperarle. L’intera area rientra nella Foresta Re-gionale dei Corni di Canzo, 450 ettari di foreste abitati da numerose specie floristiche e faunistiche. Per gli appas-

sionati di geologia c’è anche il Sentiero Geologico della Val Rella. Si parte dalla località Gajum, a 485 metri, e si arriva al Rifugio Terz’Alpe, dopo un’ora di cam-mino e circa trecento metri di dislivello. E’ alla portata di tutti e consente di sof-fermarsi su manifestazioni geologiche particolari come le rocce carbonatiche di origine marina, risalenti al mesozoico, e i tufi calcarei, concrezioni compren-denti materiale roccioso e organico. Fa-cile anche individuare reperti fossili, so-prattutto ammoniti, molluschi comparsi per la prima volta nel devoniano (400 milioni di anni fa). Dal Rifugio Terz’Alpe è infine possibile raggiungere i tre i Corni, lungo sentieri di tutte le difficoltà.

E’ una gola situata nella parte più inter-na della valle Bova, posta fra i comuni di Erba, Albavilla e Ponte Lambro. Il nome deriva dalla cattiva nomea che circon-dava questi luoghi nel 1600, frequentati da balordi, ladri e assassini. E’ possibile percorrerlo seguendo comodi sentieri, affiancati da efficaci segnaletiche, scale in legno e in ferro. Il fenomeno geologico

deriva dal cammino del torrente Bovio che divide in due la valle Bova creando una suggestiva rete di crepacci e can-yon circondati da alberi lussureggianti. L’Orrido rientra nella Riserva Naturale Regionale Valle Bova istituita nel 2007 dal Consiglio Regionale della Lombar-dia, su proposta del comune di Erba. In essa è possibile riscontrare anche nu-merose grotte, fra cui quella del Presi-dente, la Stretta e la Lino. Attualmente si calcolano 7mila metri di passaggi sot-terranei e si presume che ce ne siano altrettanti da scoprire. La vegetazio-ne è rappresentata perlopiù da aceri, frassini, ciclamini, mughetti, aquilegie e dente di cane. Fra gli animali si possono citare il colubro di Esculapio (detto an-che saettone), un grande serpente pri-vo di ghiandole velenifere; la salaman-dra, la lucertola, il ghiro, il nibbio, il falco pellegrino, e il cinghiale.

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Territorio • ItinerariTerritorio • Itinerari

E’ un’opera risalente al 1844, situa-to nel cimitero di Paina, una frazio-ne di Giussano. E’ stato concepito e realizzato dall’architetto Antonio Rinaldi, fa-moso per i suoi lavori eseguiti per l’Impero russo, in particolare a San Pietroburgo, a partire dal 1752. Ri-naldi lo edificò per il conte Giovanni Battista Lucini Passalacqua, su ri-chiesta della figlia e con l’appoggio economico del fratello del nobiluo-mo. I Passalacqua erano una ricca fa-miglia di Como che aveva molti pos-sedimenti nell’area “giurisdizionale” della città, compresi centri come Mariano Comense e Moltrasio. Ha una forma piramidale e reca sulla sommità una grossa sta-

Giussano

IL SEPOLCRO PASSALACQUA

tua dedicata alla religione cristia-na (opera dello scultore Gaetano Manfredini). E’ contraddistinta da uno stile architettonico severo, e comprende al suo interno una ca-mera sepolcrale con sei nicchie dove riposarono il conte e alcuni suoi familiari. Preziosa la presenza di un affresco firmato da Giacomo Martinis, pittore dell’epoca, noto in tutto il comasco. La tomba venne demolita pez-zo per pezzo nel 1936, per lascia-re spazio alla chiesa di Paina; ma è stata ricostruita fedelmente a poca distanza. Oggi custodisce le spoglie dei parroci che si sono al-ternati in paese.

Besana Brianza è un centro di poco più di 15mila abitanti, le cui origini risalgono all’epoca romana. Un tempo ospitava un castello, abbattuto verosimilmente dai popolani intorno al 1200. Ma è possibile va-lorizzare questo paese anche dal punto di vista naturalistico, riflettendo sul periodo delle glaciazioni; periodi in cui le lingue gla-ciali alpine scivolarono fino alla zona del vi-mercatese. A Besana Brianza c’è una trac-cia importante del passaggio dei ghiacciai: è il monumento naturale regionale del Sas-so di Guidino. Si tratta di un masso erratico di ottanta metri cubi, frutto del trasporto glaciale avvenuto durante l’ultima glacia-zione, detta wurmiana; terminata 13mila anni fa. I geologi ritengono che la sua sede originale fosse la Valmalenco o la Valtelli-na. Ma prima che la scienza potesse dar-gli un senso, veniva assimilato a un corpo miracoloso provenente dallo spazio. Non a caso gli insubri, antica popolazione locale

pre-romama, lo ritenevano un corpo sca-gliato sulla terra dalla dea Morrigan, divinità irlandese associata alla guerra, alla morte e al destino. In zona esistono altri massi er-ratici, in particolare in corrispondenza del comune di Valmadrera. Si tratta del Sasso di Preguda e del Sass Negher. Il primo è un masso proveniente dalla Val Masino, alto sette metri; il secondo è un corpo roccioso di mille tonnellate, riconosciuto “monumen-to naturale” dalla Regione Lombardia.

Besana Brianza

IL SASSO DI GUIDINO

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Dietro l’Angolo è un’iniziativa

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Territorio • Itinerari

Montorfano è un centro di appena tre-mila anime. Il nome deriva dal monte di origine glaciale che lo sovrasta. Pre-senta un centro caratteristico di sa-pore cinquecentesco, impreziosito da una vecchissima chiesa dedicata a San Giovanni Evangelista, ristrutturata re-centemente. Nelle alture vicine sorgo-no i resti di una costruzione preroma-na, abbattuta nel 1600. Probabilmente furono i golasecchiani a realizzarla, tre secoli prima di Cristo; una popolazione di origine celtica alla quale succedette-ro gli insubri, storici abitanti del territorio brianzolo. Il “castello” serviva a regolare i passaggi dal comasco alla Valtellina e a controllare la pianura sottostante. E in seguito dette ospitalità ai soldati di Fe-derico Barbarossa, che fece scorriban-de in Brianza. Al paese è anche legata la Riserva naturale Lago di Montorfano.

Sorge in corrispondenza di un bacino lacustre di mezzo chilometro quadrato, con un perimetro di quasi tre chilometri, e una profondità massima di sei metri e mezzo. Ospita molte specie ittiche e funge da luogo di sostentamento per uccelli e piccoli mammiferi. Durante la Peg, Piccola Età Glaciale che si verifi-cò fra il 1450 e il 1850, con un abbas-samento medio delle temperature, il lago forniva spessi strati di ghiaccio; che venivano conservati in apposite ghiac-ciaie, le cui tracce sono ancora visibili percorrendo i sentieri che circondano il piccolo bacino.

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Territorio • Itinerari

In dialetto brianzolo si dice TRIUGG, centro gemellato con il comune france-se di Fismes. Il nome deriva dal latino “treiectus” che significa traghetto, col quale si attraversava il Lambro, che qui scorre ancora impetuoso. Cuore dell’al-ta Brianza, è contraddistinto da quasi diecimila abitanti sparsi fra il centro e le frazioni Tregasio, Canonica e Rancate. Sono luoghi molto antichi, dove si sono spese pagine importanti della storia lombarda; non tanto di natura politica, religiosa, o militare, bensì sociale, ap-pannaggio della vita di tutti i giorni.TREGASIO viene menzionato per la pri-ma volta nel 1147 e si riferisce a un’im-portante area di sosta sulla strada per i confini settentrionali d’Italia. Qui sor-ge La Rotonda, monumento nazionale eretto nel 1842 dalla contessa Federi-ca d’Adda, dedicata alle più importanti virtù cristiane. Abbandonata nei primi

Triuggio

QUATTRO PAESI IN UNOdecenni del Novecento (in cui venne adibita perfino a granaio), è stata ri-strutturata nel 1927 con i risparmi de-gli abitanti di Tregasio. A poca distanza sorge la Chiesa dei Santi Martiri Gerva-so e Protaso. CANONICA deve la sua importanza a Villa Taverna, dal nome del suo co-struttore vissuto fra il Quattrocento e il Cinquecento. Nel diciassettesimo se-colo Giampaolo Osio (l’amante della Monaca di Monza che il Manzoni chiama Egidio), qui si rifugiò per sfuggire alle au-torità dopo un omicidio. L’uomo venne poi scoperto e giustiziato nelle secrete dell’antica dimora.

RANCATE, infine, è la frazione situata più a nord di Triuggio; significativa per la presenza della Chiesa di Santa Maria Assunta, edificata nel 1606 su richiesta del cardinale Federico Borromeo.

E’ un piccolo paese a ridosso di Lecco, che si affaccia sull’omonimo lago. Fra i monumenti più interessanti di Calolzio-corte c’è il Monastero del Lavello, meta turistica per eccellenza dal dopoguer-ra in poi, e ancora oggi ritenuto fra gli esempi più validi della storia architetto-nica brianzola; spiccano i tratti dell’arte romanica, diffusasi in Europa nell’undi-cesimo e dodicesimo secolo. Si tratta di un monastero che è stato recente-mente restaurato, la cui storia rimanda alla fine del Quattrocento. Si narra in-fatti di uno scavo avvenuto nel 1480 che avrebbe consentito di individuare una fonte in grado di fare guarire gli am-malati. In questo punto presero sede i Servi di Maria, una congregazione reli-

Calolziocorte

IL MONASTERO DEL LAVELLOgiosa proveniente da Bergamo che nel giro di pochi anni posero le fondamen-ta per la nascita di una nuova chiesa. I lavori iniziarono ufficialmente nel 1510 e verso la fine del sedicesimo secolo la struttura assunse le sembianze attuali. Il monastero visse un periodo d’oro fino all’arrivo dei lanzichenecchi, nei primi decenni del Seicento, soldati mercenari arruolati da legioni tedesche del Sacro romano impero. Ci fu anche la peste a complicare ulteriormente le cose. La ri-nascita del monastero è ascrivibile agli anni Duemila e ora è incluso nel tragitto del Cloister Route, itinerario culturale e religioso che coinvolge vari territori, fra cui il lecchese, Gussing, in Austria e Leipzig, in Germania.

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Territorio • Itinerari

Merate

IL CONVENTO DI SANTA MARIANASCENTE IN SABBIONCELLO

Appartenente alla diocesi di Milano e gestito dall’ordine dei frati minori fran-cescani, il convento di Santa Maria Na-scente risale al Cinquecento. All’inizio si trattava di uno spazio ristretto de-dicato al culto della Vergine, poi è sta-to ingrandito e rielaborato secondo lo stile tardo-gotico. In seguito sono sta-te aggiunte le quattro cappelle late-rali, il campanile (risalente al 1553) e il chiostro. Quando i francesi invasero la Lombardia, giunse la notifica di soppri-mere tutti gli ordini religiosi. Da questo momento il convento passa nelle mani dei privati. Ma alla caduta di Napoleone tornano a occuparlo i frati. Ancora oggi è gestito dall’ordine religioso france-scano, svolgendo una funzione di sede d’infermeria provinciale dei francescani lombardi. Il luogo sacro è frequentato anche per la presenza di una reliquia

(il saio) di Giovanni Capestrano. Fu un religioso italiano proclamato santo dalla chiesa cattolica nel 1690 per la sua in-tensa opera di evangelizzazione svolta in molti paesi stranieri, fra cui l’Ungheria. A Merate si ricorda anche la presenza di altri ordini religiosi. Le Dame Inglesi (Congregazione Jesu) - presenti al liceo Mary Ward - rappresentano un istitu-to religioso femminile sorto per volere di Mary Ward, una religiosa britannica vissuta a cavallo fra il Cinquecento e il Seicento. Le Ancelle del Bambin Gesù (presenti nell’Istituto geriatrico e riabi-litativo “G. e C. Frisia”) si riferiscono in-vece all’arcivescovo di Sarajevo, Josip Stadler, che fondò una congregazione di suore a Sarajevo nel 1890.

Un piccolo borgo di duemila anime, nel cuore del Parco del Rio Vallone, caratte-rizzato da strette e pittoresche vie che rimandano al secolo scorso. Così si pre-senta Aicurzio, nome derivante dal latino “curtius”, capo militare romano che pre-sidiava la zona e i comuni limitrofi. Deve la sua rinomanza a due presidi edificati per accogliere i pellegrini e contenere gli attacchi dal comasco. Il riferimento è a Castel Negrino e alla Commenda, gesti-ti dai cavalieri di Malta e dai Templari, e soggetti all’egemonia di Verderio. Oggi le tracce medievali sono state so-stituite da interventi architettonici che hanno snaturato il valore originale de-gli edifici, tuttavia è ancora possibile respirare il sapore dell’antica Brianza. Altrettanto significativo il santuario di Campegorino, che sorge all’esterno del centro abitato, su un terreno dove per secoli si portavano al pascolo le peco-re. Già luogo di devozione (durante le epidemie di peste venivano sepolti i ca-daveri), nel 1705 destò interesse per via

Aicurzio

AL SERVIZIO DEI TEMPLARI di un evento miracoloso. Si narra infatti dello scontro fra austro piemontesi e franco spagnoli, per accaparrarsi le lan-de brianzole; gli aicurzesi tremarono di paura nelle loro case, ma all’improvviso, dal nulla, spuntò un esercito senza ban-diere e colori, ma assolutamente effi-cace, che in poco tempo liberò il borgo dagli invasori. Poi si disse che era l’esercito dei morti di peste che fino a quel momento avevano riposato in pace in quelle terre “sacre”.

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Territorio • ItinerariTerritorio • Itinerari

L’ultima interessante indagine stori-ca ad Agrate, riguarda il territorio che darà ospitalità al nuovo asilo. In questa sede, infatti, sono stati portati alla luce resti che risalgono a secoli prima della venuta di Cristo. Così il baricentro del paese cambia la sua collocazione, spo-standosi verso est. Gli archeologi riten-gono che il paese fosse contraddistinto da una grande necropoli preromana che si estendeva dalla via Lecco alla via Dante, così come mostrano le tracce di particolari strutture legate alla tumula-zione dei defunti. Si pensa, dunque, che il primo insediamento agratese non fos-se in corrispondenza dell’attuale piazza Sant’Eusebio, il centro del paese, ma di questa zona nei secoli finita in secondo

Agrate Brianza

LA STORIA DI UN ANTICO BORGO

piano. Gli esperti teorizzano che da qui fosse più semplice raggiungere il Mol-gora, torrente posto a un paio di chi-lometri, riserva di acqua e pesce. Negli anni poi ci si è spostati verso ovest. E si pensa che il nucleo abitativo originario

sorgesse lungo la via Ferrario. Anche in questa sede, infatti, decen-ni fa, sono emersi molti elementi del passato. In Via Madonnina, che conflu-isce in via Ferrario, si trovarono i resti di strutture in muratura che fanno pen-sare all’epoca romana; e nella vicina via IV novembre, dove un tempo sorgeva una sontuosa villa, è stata scoperta un’antica statua, dei primi secoli dopo Cristo. Mentre la lapide dedicata a Pri-mula, probabile moglie di un console romano, venne recuperata da un muro dell’antica chiesa parrocchiale, demoli-ta all’inizio del Novecento. Ma a farla da padrone in questa zona è la chiesetta di Santa Maria e villa Corneliani. Sono due edifici contigui, di cui è difficile dire l’esatta data di costruzione. La chieset-

ta ha senz’altro più di mille anni, ma è altrettanto certo che sorgesse su una struttura preesistente che affonda le sue radici agli albori della storia agra-tese. Simile il cammino di villa Cornelia-ni; che oggi presenta una parca archi-tettura sette-ottocentesca, ma che è senz’altro il risultato della rielaborazione di un edificio costruito su una realtà più antica. L’intero comprensorio fu spartito fra tre nobili famiglie lombarde, che ave-vano parecchi possedimenti in paese: gli Arbona, gli Stampa e gli Schira. Du-rante l’Ottocento tutto finì nelle mani degli Schira che, non avendo eredi, la-sciarono l’immobile all’ultima famiglia, attuale proprietaria, i Corneliani. Fa da contraltare a villa Corneliani, villa Trivul-zio, a Omate, ancora più prestigiosa ed elegante. Fu abitata dai Trivulzio, altra storica casata locale. Dalla costruzione omatese passò anche Montesquieu, fi-losofo e giurista francese, che fece vi-sita al principe nel Settecento. Ma d’al-tro canto villa Corneliani può vantare di avere ospitato fra i suoi confini il padre del futurismo italiano, Filippo Tomma-so Marinetti. Qui, infatti, veniva a tra-scorrere alcune ore liete, all’ombra del grande faggio che ancora oggi svetta nel cuore del giardino della villa.

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Gusto e tradizioni brianzoleGusto e tradizioni brianzole

BRIANZA A TAVOLA

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nome deriva dalla parola miglio, un ce-reale minore un tempo molto utilizzato in cucina; anche per produrre il pane. Si procede prendendo le uova, separan-do l’albume dal tuorlo e aggiungendo zucchero, burro ammorbidito, farina bianca e gialla, latte e lievito. Il tutto fini-sce in una ciotola per formare un impa-sto denso, l’ideale per essere raccolto da un cucchiaio e sistemato un po’ alla volta su carta da forno. All’impasto si cerca di dare forme tondeggianti o al-lungate, tipiche dei biscotti, a cui vanno aggiunti zucchero e facoltativamente fiori di sambuco. Alla fine si cuoce a 160 gradi per venti minuti e i biscotti sono pronti per essere serviti.

L’imperativo della cucina brianzola sembra essere la fretta. Laboriosi per natura, i brianzoli si davano (e si danno) soprattutto per piatti nutrienti e da preparare sen-za spendere troppo tempo; e comunque in grado di soddisfare un pasto dall’inizio alla fine. E’ il caso della cassuola che veniva servita con la polenta e rendeva sazi per ore e ore. Si usava la stufa a legna che permetteva cotture lente e perfette per questo tipo di cibi. La cucina brianzola assomiglia a quella milanese, ma ha una sua dignità. E anche quando i piatti sembrano gli stessi, in realtà la scelta degli in-gredienti e le modalità per la preparazione cambiano. Ecco alcuni esempi.

BUSECCA

Leggendario piatto brianzolo e lombar-do. La busecca, detta anche trippa, è un piatto a base di ortaggi e soprattut-to frattaglie derivanti da parti dello sto-maco delle mucche. Si cucina in Brianza dalla notte dei tempi e in passato era un classico delle feste popolari e della vigilia di Natale. Si prepara lavando e pulendo la trippa, che poi va cotta in acqua salata. Dopo un’ora si scola e si

interviene con porzioni (variabili in base al gusto) di aglio, pomodoro, carote, fa-gioli, e olio e con l’aggiunta di un po’ di brodo (in base al desiderio di renderla più o meno morbida). Si fa cuocere per un’ora e infine si serve con un pizzico di sale, pepe e Parmigiano grattugiato.

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Storico dolce brianzolo riconducibile ai biscotti della pasticceria tradizionale. Il

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Gusto e tradizioni brianzoleGusto e tradizioni brianzole

POLENTA UNCIA

Piatto indicato soprattutto nelle serate d’autunno, umide e nebbiose. Si tratta di un cibo appetitoso, saporito e sazian-te. Prende spunto dalla polenta tradi-zionale, ma va aggiunto anche il for-maggio. La tradizione rimanda il piatto

e vino. La salsiccia viene utilizzata an-che per impreziosire il tipico risotto alla monzese, una variante di quello me-neghino. La storia della luganega po-trebbe risalire al tempo dei longobardi e all’occupazione delle regioni centro-meridionali. Si pensa che possa essere stata introdotta nel beneventino e nel ducato di Spoleto per poi giungere al Nord dopo l’arrivo di Carlo Magno.

ARROSTO ALLA BRIANZOLA

Si parte da un taglio di carne bovina specifico, lo scamone, che si recupera nel punto di congiunzione fra la lombata e la coscia. Viene lardato (operazione che consiste nell’inserimento di listelli di pancetta o lardo), passato con l’aceto e fatto riposare in frigo per una decina di ore. Si soffrigge la cipolla che viene poi unita alla carne, nel frattempo rosolata, salata e trattata con panna. Per tre ore

alla cucina povera brianzola; quando venivano raccolti gli avanzi della polenta e abbrustoliti nel fornello con l’impiego di prodotti caseari, come il burro e, ap-punto, il formaggio. Per preparare una buona polenta uncia si utilizza il paiolo di rame e si possono aggiungere aglio, sale, salvia. Il piatto brianzolo è comune anche nel comasco e nella bergamasca.

LUGANEGA

Quella di Monza si riferisce a una tipica salsiccia brianzola derivante dal maia-le; lunga una ventina di centimetri e con un diametro di 4-5 centimetri. E’ la più particolare perché di solito viene arric-chita di formaggio grana, brodo di carne

si cuoce il tutto a fuoco basso, bagnan-do di tanto in tanto con un po’ di brodo. Si ritratta con panna e l’arrosto è pron-to per essere servito a fette.

RUSUMADA

Un po’ caduta nel dimenticatoio, ma proprio per questo importante da ri-cordare e salvaguardare. La rusumada è un dolce a base di uova, che un tempo si dava ai bimbi malaticci, e in genera-le a chi voleva qualcosa di energetico per merenda. Si prende una ciotola e si riempie con tuorli e zucchero. Le uova devono essere fresche perché l’alto contenuto proteico consente la buona riuscita dell’impasto. Si sbatte e si ag-giunge latte (o vino per gli adulti), con-tinuando a mescolare. A questo punto la rusumada, da cui, peraltro, prende il nome una band folk comasca, è pronta per essere assaporata.

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Casa e dintorni

Bonus ristrutturazioni, ecobonus e con-to termico sono le valide alternative in funzione fino a fine anno per interventi di riqualificazione in casa. Gli interventi che beneficiano della detrazione Irpef e Ires del 65% per il risparmio energetico possono beneficiare alternativamente della detrazione Irpef sulle ristruttura-zioni del 50% e sono recuperabili in dieci rate, fino a capienza fiscale. Per gli in-terventi su singole unità immobiliari, en-trambe le misure sono in scadenza il 31 dicembre e salvo proroghe resterà solo la versione “a regime” del 50%, cioè il 36% con una spesa massima di 48mila euro. Per gli interventi su parti comuni condominiali l’ecobonus è attualmente applicabile alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2021, con possibilità di maggiorare la detrazione fino al 70% per gli interventi sull’involucro dell’e-dificio che interessano almeno il 25% della superficie disperdente lorda o al 75% per i lavori che migliorano la pre-stazione invernale ed estiva. Le spese per opere su parti comuni che non ri-spettano i requisiti tecnici per accede-re all’ecobonus, invece, potranno avere la detrazione per il recupero edilizio al 50% fino al 31 dicembre, mentre dal 2018 scenderanno al 36 per cento. La detrazione del 50% sul recupero edilizio, al contrario, ha un confine più ampio e

l’unico vincolo è che sono esclusi, nelle singole unità, i lavori di manutenzione ordinaria, come ad esempio la sempli-ce pittura di un muro, agevolati invece quando si interviene sulle parti comuni. Il conto termico è invece un contributo diretto, erogato poche settimane dopo la fine dei lavori e anche in una soluzio-ne unica, quando la cifra è al di sotto dei 5mila euro. Riguarda solo interventi di piccole dimensioni fatti da privati per l’incremento dell’efficienza energetica degli edifici e per la produzione di ener-gia termica da fonti rinnovabili.

DETRAZIONI, ECOBONUSE CONTO TERMICO

Come beneficiare ancora degli incentivi sulla casatesto a cura di Beatrice Pauselli - Progea s.r.l.

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Casa e dintorniCasa e dintorni

CLIMATIZZAZIONE CON POMPA DI CALORE

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eventuali assensi condominiali, occorre inviare all’Enea entro 90 giorni da fine lavori una scheda descrittiva dell’ inter-vento. Da conservare l’asseverazione di un tecnico (anche autocertificata dal produttore sotto i 100kW). Non serve certificazione energetica.Conto termico Possibile solo in sostituzione di un im-pianto di riscaldamento preesistente. Il contributo si recupera a fine lavori e anche in una sola rata se fino a 5mila euro, ma l’apparecchio deve rientrare fra quelli del catalogo. In genere, la cifra che si raggiunge è circa la metà rispetto al 65 per cento.

VADEMECUMSULLE DETRAZIONI CASA

testo a cura di Giuseppe Ossoli - Progea s.r.l.

Detrazione Irpef 50%È ammessa solo se l’installazione rien-tra in un progetto di risparmio energe-tico o di ristrutturazione edilizia. Copre anche la posa in opera. A par-te eventuali pratiche edilizie e assensi condominiali (di solito non necessari) serve solo il bonifico parlante.Detrazione Irpef-Ires 65% Dopo la legge di stabilità 2015 sono due le opzioni. La più semplice sotto l’aspetto burocratico (ammessa an-che se l’intervento non è inserito in un più ampio progetto di efficientemento energetico a differenza della possibili-tà offerta dal comma 344 , articolo 1 , legge 296/2006) è quella del comma

347 sempre della legge 296. Consente l’inserimento di un nuovo impianto an-che in stabile privo in precedenza. Per le procedure si veda www.acs.enea.it/vademecum.Conto termicoPrevede un contributo variabile secon-do parametri ben definiti, tra cui la zona climatica. Offre il vantaggio di poter recuperare parte della spesa anche in un’unica so-luzione a fine lavori con un bonifico su conto corrente. Ma il contributo a fon-do perduto è ridotto anche della metà rispetto al 65 per cento. Il conteggio preciso dipende da fattori da valutare caso per caso.

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Detrazione Irpef 50% Scatta anche per impianti non ad alta efficienza, purché sia integrata la fun-zione riscaldamento invernale (anche a completamento di un impianto esisten-te). La detrazione si recupera in 10 anni. A parte eventuali pratiche edilizie e as-sensi condominiali (di solito non neces-sari) serve il bonifico parlante.Detrazione Irpef -Ires 65%Riservata a impianti ad alta efficienza (caldo/freddo) in sostituzione dell’im-pianto di riscaldamento esistente. De-trazione in 10 anni con bonus massimo di 30mila euro. Tra i principali adem-pimenti, oltre a bonifico parlante e ad

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Casa e dintorni

Detrazione Irpef 50% Sempre prevista per l’installazione di pannelli solari termici. La metà della spesa si recupera in dieci anni con de-trazione dall’Irpef. A parte eventuali pratiche edilizie e assensi condominiali (di solito non ne-cessari tranne le installazioni nei centri storici) occorre solo il bonifico parlante.Detrazione Irpef-Ires 65% È prevista per un massimo di detra-zione di 60mila euro e copre anche impianti installati in autocostruzione. Oltre al bonifico parlante e a eventuali assensi edilizi e condominiali, occorre inviare all’Enea, entro 90 giorni da fine

lavori, una scheda dell’intervento. Da conservare fra i documenti l’assevera-zione di un tecnico (oppure autocerti-ficazione del direttore lavori).Conto termico L’incentivo viene calcolato secondo una formula che tiene conto di molti fattori: superficie lorda dell’impianto, energia termica prodotta, coefficiente di valorizzazione dell’energia termica prodotta, zona climatica. Fino a 5mila euro il contributo si re-cupera subito a fine lavori in un’unica tranche. Ma quasi mai si riesce a rag-giungere una copertura pari al 65% dell’investimento iniziale.

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Detrazione Irpef 50%Trattandosi di opera di manutenzione ordinaria non è ammessa per le singole unità immobiliari a meno che il rifaci-mento, anche parziale, comporti modi-fiche di materiali o colori. In condominio, invece, è sempre ammesso a godere della detrazione che spetta ai singo-li condomini in ragione delle differenti quote millesimali (e sempre a capienza Irpef). Serve il bonifico parlante a cura dell’amministratore.Detrazione Irpef-Ires 65-70%Scatta se contestualmente alla facciata viene migliorata anche l’efficienza ener-getica dell’involucro ad esempio, con la coibentazione dell’ involucro in grado di raggiungere elevate prestazioni ter-miche. In questo caso, all’Enea vanno trasmessi attestato di qualificazione energetica e scheda descrittiva dell’in-tervento. Fra la documentazione da

conservare, anche l’Ape. La detrazione arriva al 70% se i lavori interessano al-meno il 25% della superficie disperdente lorda. In questo caso, cambiano le rego-le sulla documentazione da conservare o trasmettere.Conto termicoIl contributo a fondo perduto per questo intervento non è previsto per i privati, ma solo per la Pubblica amministrazione.

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Detrazione Irpef 50%L’incentivo scatta come ristrutturazione dell’esistente (anche senza raggiungere soglie prefissate di isolamento termico, misurato in termini trasmittanza). La spesa si recupera in dieci anni come detrazione solo a capienza Irpef. A par-te eventuali pratiche edilizie e assensi condominiali (di solito non necessari) occorre solo il bonifico parlante.Detrazione Irpef-Ires 65% Previsto per sostituzione di finestre (compresi infissi) già esistenti e se l’in-tervento garantisce un certo migliora-mento della cosiddetta trasmittanza (valore tecnico).

Il tetto di detrazione è di 60mila euro. Per le singole unità immobiliari all’Enea va trasmesso il contenuto dell’allegato F del decreto edifici (anche autocom-pilato dal privato).Per opere più complesse, come gli in-terventi sulle parti comuni, occorrono attestato di qualificazione energetica e scheda descrittiva dell’intervento. Necessario anche l’Ape (da conser-vare).Conto termicoIl contributo a fondo perduto per que-sto tipo di intervento non è previsto per i privati ma solo per la Pubblica amministrazione.

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Il caso del Noleggio a Lungo Termine

L’uso delle autovetture in azienda è argo-mento di grande interesse e, purtroppo, non sempre molto chiaro. Facciamo allora il punto della situazione, soprattutto per il caso del noleggio a lungo termine. Intan-to, incominciamo con il dire che si ha diritto alla deducibilità totale dei costi del noleg-gio nel caso di veicoli adibiti ad uso pubbli-co e di quelli utilizzati esclusivamente come beni strumentali all’attività dell’impresa. Poi, eccoci ad una serie di domande.Quali sono i veicoli strumentali? I veicoli sono strumentali all’attività dell’im-presa solo nella misura in cui sono essen-ziali al suo svolgimento, tanto che l’attività stessa non potrebbe essere svolta senza di essi.Deducibilità noleggio 100% - Servizi 100%. Detraibilità Iva 100%.Deducibilità in caso uso non strumentale del veicoloSi tratta di tutti i casi in cui il veicolo non può essere considerato strumentale all’attività d’impresa, ossia indispensabile, ma è a di-sposizione della stessa.Deducibilità noleggio 20% fino a € 3.615,20 con ragguaglio annuo e limitatamente al singolo veicolo - Servizi 20%. Detraibilità Iva: noleggio - servizi 40%.Il diritto alla deducibilità parziale dei costi del NLT ed in cosa consisteVeicoli concessi ad agenti di commercio e rappresentanti, ovvero coloro che as-sumono, stabilmente e dietro retribuzio-ne, l’incarico di promuovere contratti in una zona determinata, avvalendosi di una

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propria autonoma organizzazione ed a proprio rischio. L’agente assume il nome di rappresentante di commercio quando, oltre a promuovere la conclusione di con-tratti, ha anche il potere di concluderli in nome e per conto del soggetto a favore del quale presta la propria opera.Deducibilità noleggio 80% fino a € 3.615,20 con ragguaglio annuo e limitatamente al singolo veicolo - Servizi 80%. Detraibilità Iva: noleggio - servizi 100%.Veicoli concessi a professionisti o esercen-te arte e professione in forma individualeSi definisce tale colui che, avvalendosi di uno specifico titolo di studio, svolge atti-vità di carattere intellettuale senza avere datori di lavoro e con un impiego minimo di persone, mezzi e capitali. È imprenditore chi esercita professionalmente una attività economica organizzata al fine della produ-zione o dello scambio di beni o di servizi.Deducibilità noleggio 20% fino a € 3.615,20 con ragguaglio annuo e limitatamente al singolo veicolo - Servizi 20%. Detraibilità Iva: noleggio - servizi 40%.Società semplice o associazioneÈ una società di persone che può esercita-re solo attività non commerciali ed è iscrit-ta in una sezione speciale del registro delle imprese. L’associazione, invece, è un ente senza finalità di lucro costituito da un in-sieme di persone fisiche o giuridiche legate dal perseguimento di uno scopo comune.Deducibilità noleggio 20% fino a € 3.615,20 con ragguaglio annuo e limitatamente al singolo veicolo - Servizi 20%. Detraibilità

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Iva: noleggio - servizi 40%.Uso promiscuo: il caso dei Fringe benefitL’utilizzo promiscuo si verifica nei casi in cui il mezzo di trasporto viene utilizzato sia per finalità lavorative che per esigenze per-sonali. Si parla di uso promiscuo quando il datore di lavoro assegna ad uno specifico dipendente il veicolo al fine di espletare l’attività di lavoro ed abbia consentito an-che l’uso personale dello stesso.Deducibilità noleggio 70% - Servizi 70%. Detraibilità Iva: noleggio - servizi 40%.In tutti i casi di uso promiscuo (e quindi di utilizzo del veicolo sia per finalità lavorative che per esigenze personali) il dipenden-te beneficia di una retribuzione in natura (fringe benefit) che concorre a formare reddito e ad accrescere la base imponibile. In busta paga, pertanto, va incluso un im-porto calcolato moltiplicando il costo chilo-

metrico di esercizio del veicolo (tabelle ACI) per una percorrenza annua forfettaria di 4.500 Km (30% di 15.000 Km). Nel caso in cui il veicolo sia consesso in uso promiscuo a dipendente per un periodo inferiore alla maggior parte del periodo d’imposta (< 180 gg + 1) la deducibilità del costo è la se-guente: deducibilità noleggio 20% fino a € 3.615,20 con ragguaglio annuo e limitata-mente al singolo veicolo - servizi 20%. De-traibilità Iva: noleggio - servizi 40%.Trattamento fiscale in caso di veicoli asse-gnati ad AmministratoriGli autoveicoli possono essere attribuiti ad amministratori legati all’azienda con un contratto di collaborazione. Il trattamento fiscale varia a seconda del tipo di utilizzo:• USO PROMISCUO: l’uso promiscuo si veri-fica nei casi in cui il mezzo di trasporto vie-ne utilizzato sia per finalità lavorative che

per esigenze personali.Deducibilità nel limite del compenso in na-tura spettante all’amministratore (ovvero 30% dell’importo corrispondente ad una percorrenza convenzionale di 15.000 Km calcolato sulla base del costo chilome-trico di esercizio desumibile dalla tabelle Aci). Costi eccedenti 100% - detraibilità Iva 100%. • USO PERSONALE esclusivo: in questo caso l’assegnazione costituisce compenso in natura da valorizzare al valore norma-le (canone medio di noleggio) e, pertanto, tutte le spese deducibili nei limiti in cui con-corrono a formare il suddetto compenso.Il caso dell’omologazione come autocarroSi tratta di veicoli destinati al trasporto di cose e delle persone addette all’uso o al trasporto delle cose stesse. I costi soste-nuti in caso di veicolo immatricolato come

autocarro sono deducibili se sussistono elementi che impattano sulla deducibilità integrale del mezzo. L’autocarro non potrà beneficiare della deduzione integrale se il libretto di circolazione riporta congiunta-mente le seguenti indicazioni: • immatricolazione come N1; • codice carrozzeria F0 (effe zero); • numero posti consentiti per condu- cente e passeggeri di quattro o più.Ai fini IVA la detraibilità è totale nel caso di autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e di cose carrozzati a pianale o a cassone con cabina profonda o a furgone anche fenestrato con motore di cilindrata superiore a 2.000 centimetri cubici o con motore diesel superiore a 2.500 centime-tri cubici che formano oggetto dell’attività d’impresa. Precisiamo che l’onere della prova spetta all’impresa.

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MotoriMotori

Le nuove norme del codice della strada rendono sempre più importante stabili-re con esattezza chi sono i responsabili della circolazione dei veicoli, sia per la tutela dell’ordine pubblico che per l’indi-viduazione dei reali conducenti nel caso di sinistri con danni alle persone o cose.Nel caso in cui una vettura sia guidata da una persona diversa dall’intestata-rio, la legge prevede che per periodi di tempo superiori ai 30 giorni il nomina-tivo dell’utilizzatore sia segnalato sulla carta di circolazione o negli archivi del-

la Motorizzazione. Le norme in materia sono riportate nell’articolo 94, comma 4-bis, del Codice della strada, concepi-to anche per contrastare il fenomeno delle intestazioni fittizie: una norma un po’ passata sotto tono, ma assoluta-mente utile.In pratica, chiunque abbia il veicolo in disponibilità per uso esclusivo e perso-nale superiore a 30 giorni continuativi, ha l’obbligo di comunicare il nominativo alla Motorizzazione utilizzando i canali abilitati. L’obbligo non si pone per i fa-

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EventiEventi

OTTOBRE • 13 Ottobre - Villa del Balbianello Tremezzina - dalle 19 alle 24 Sete di cultura e peccati di gola

• 14-15 Ottobre - Morbegno Mostra del Bitto

• 14-15 Ottobre - Morbegno Morbegno in Cantina

• 15 Ottobre - Macherio 3° Palta e Pagnotta - MTB experience

della Brianza Dalle ore 8.00 alle 16.00. Biciclettata

non competitiva in mountain bike per la Brianza. Info su www.paltaepagnotta.it

• 15 Ottobre - Carate Brianza - Residen-za Il Parco, via Garibaldi 37

Carate tra il verde e l’antico 37° marcia internazionale ludico-moo-

toria. Partenza libera dalle 7.45 alle 10

• 15 Ottobre - Montevecchia Visita guidata GEV: Trekking d’autunno Una camminata tra la pianura e le pri-

me colline del Parco, tra campi coltivati e vallette boscate, con all’orizzonte la collina di Montevecchia e le Prealpi

• 15 Ottobre - Lecco Borgo Antico Creatività Artigianato Agricoltura biologica, antiquariato eco-

compatibile e commercio equosolidale

• 15 Ottobre - Lentate Sul Seveso Creart 2017 Fiera itinerante della creatività locale

• 16 Ottobre - Mezzago (Bloom) Ian Hunter & The Rant Band Apertura porte ore 20.30 - Inizio con-

certi ore 21.00 • 20 Ottobre - Villa del Balbianello Tremezzina - dalle 19 alle 24 Sete di cultura e peccati di gola

• 21 Ottobre - Oasi di Baggero, Merone Il cielo del Parco – Stelle cadenti e pia-neti azzurri

Ore 21.00 Osservazione di Urano, Net-tuno e dello sciame delle Orionidi

• 27-29 Ottobre - Cantù Sagra delle Carni in Umido

segue

EVENTI E APPUNTAMENTIBrianza e dintorni

• 28 Ottobre - Vimercate MUST For Teen 14 – Raccontaci i tuoi

ricordi con un oggetto Ore 14.00 Premiazione del concorso

on-line di fotografie e vasi della memo-ria esposti in mostra.

• 28-29 Ottobre - Sondrio Formaggi in Piazza Mostra mercato dei produttori di for-

maggi di montagna a latte crudo.

• 29 Ottobre - Lomazzo Francesco Somaini – Storia del Cotoni-

ficio e Villaggio Operaio Mostra per Francesco Somaini, Im-

prenditore illuminato.

• 29 Ottobre - Lecco Lecco Antiquaria (creatività)

• 29 Ottobre - Pontile di Alserio Domeniche sul lago 2017 Escursioni sul lago con la barca elettri-

ca “Amicizia”, con accompagnamento di un naturalista che farà conoscere i luoghi più incantevoli e suggestivi di questo lago.

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Eventi

• 31 Ottobre - Lurago d’Erba Concorso fotografico nazionale “Profili

di Brianza” Lurago1883 Ore 21 Premiazione. Tema obbligato

“Profili di Brianza. Volti, paesaggi e me-stieri”,

• 31 Ottobre - 1 Novembre - Cantù Sagra delle Carni in Umido

NOVEMBRE

• 1 Novembre - Lecco Lecco Antiquaria (creatività)

• Fino al 5 Novembre - Parco di Monza Dinosauri in carne ed ossa Dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle

19.30 (ultimo ingresso alle 18.30). Sa-bato, domenica e festivi: 10.00 - 19.30 (ultimo ingresso ore 18.30).Biglietti In-tero: 10,00 euro Ridotto: 7,00 euro per bambini 4-14 anni (compresi).

• 5 Novembre - Montevecchia Centro Parco Ca’ Soldato – ore 9.00 Visita guidata GEV: Le cascine

• 5 Novembre - Lecco Maratonina d’Autunno K21 Lecco Distribuzione pettorali ore 8:00/9:30 Partenza ore 10:00 Premiazioni ore 12:30

• 10 Novembre Seveso, Cinema Politeama Brianza Film Corto Festival 6^ edizione

• 11 Novembre Lecco - Basilica San Nicolò ore 21.00 30^ Rassegna Internazionale “Capolavori di musica Religiosa” Fra protestantesimo e cattolicesimo Abriel Fauré MESSE’ DE REQUIEM OP. 48 Per soli, coro e orchestra segue

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EventiEventi

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Gruppo corale ad Libtium Orchestra: Orchestra da Camera città

di Cantù Organo: Massimo Borassi Direttore: Daniela Gargantini

• 12 Novembre - Carate Brianza Brianza Wine Festival 2017 Terza edizione del festival dedicato

al vino di qualità più importante della Brianza

• 12 Novembre - Calolziocorte Mercatino dell’Antico Monastero 2017

• 15 Novembre - Morbegno / Arzo GOinUP 2^ Arz-up Corsa benefica. Maggiori informazioni sul sito goinupver-

tical.it oppure sulla pagina Facebook dedicata.

• 13-26 Novembre - Sondrio 30° Sondrio Festival Mostra internazionale dei documentari

sui parchi

• 19 Novembre - Lecco Borgo antico, Creatività e Artigianato

Agricoltura biologica, antiquariato eco-compatibile e commercio equosolidale

• 25 Novembre - Lecco Lecco Antiquaria (creatività)

• 26 Novembre - Montevecchia Visita guidata GEV: Scalinate aromatiche Un suggestivo percorso attraverso

sentieri sconosciuti e scalinate in pietra utilizzate nei secoli per trasportare con il “gerlo” a spalla il rosmarino, la salvia e le erbe aromatiche, prodotti tipici della collina di Montevecchia.

Aperitivo finale “aromatico”.

• 26 Novembre - Lecco Vecchi mestieri, occasioni in piazza

• 27 Novembre Montorfano Mercatini di Natale

• 29 Novembre Lecco Basilica San Nicolò - ore 20.30 30^ Rassegna Internazionale

“Capolavori di musica Religiosa” La Polifonia

Cattolica dalla Controriforma - Concerto straordinario

Coro: Cappella Musicale Pontificia Sistina - Direttore: Mons. M° Massimo Palom-bella

• Fino al 30 novembre - Seregno Mostra Luca Crippa da lunedì a venerdì dalle 9 alle 12.30;

giovedì dalle 9 alle ore 18.30 con orario continuato

DICEMBRE

• dal 7 al 10 Dicembre - Castello di Cari-mate

Mercatini Di Natale e Street FUD Festival L’evento più grande e importante mai

organizzato prima.

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Eventi

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• dall’8 al 10 Dicembre - Lazzate Mercatini di Natale nel Borgo 2017 15^ Edizione Canti, luci e colori divengono i padroni

delle vie del Borgo di Lazzate, adorna-te delle tipiche casette di legno, stra-boccanti di strenne e regali, immerse nella magica atmosfera della più tipica tradizione natalizia

• 10 Dicembre - Ceriano Laghetto Aspettando Natale Bancarelle, canti, mostre, iniziative

• 17 Dicembre - Lecco Borgo antico, Creatività e Artigianato

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