dicembre 2006 gli interruttori abb nei quadri di bassa tensione · 2018-05-09 · 4 gli...
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Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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IndiceGli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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Introduzione ............................................. 2
1 Il riscaldamento nei quadri elettrici
1.1 Generalità. ............................................... 3
1.2 La portata in corrente ............................. 3
1.3 Verifica delle sovratemperature mediante prova secondo la CEI EN 60439-1 ...................................... 4
1.4 Verifica delle sovratemperature mediante estrapolazione ......................... 7
2 Consigli per migliorare la portata degli interruttori in quadro
2.1 Potenza dissipata all’interno del quadro ............................................... 9
2.1.1 Conformazione struttura interna........................... 9
2.1.2 Tipologia di interruttore istallato ........................... 9
2.1.3 Sezione dei conduttori interni al quadro ............11
2.1.4 Percorsi effettuati dalla corrente ........................15
2.2 Smaltimento del calore prodotto all’interno del quadro ............................ 16
2.2.1 Ventilazione del quadro ......................................16
2.2.2 Superfici laterali e posizionamento del quadro ..........................................................16
2.2.3 Le segregazioni del quadro ................................17
2.2.4 Grado di protezione del quadro .........................17
2.3 Smaltimento del calore prodotto nei terminali .......................................... 17
2.3.1 Problematiche legate alla convezione ................17
2.3.2 Problematiche legate alla conduzione................20
2.3.3 Portata interruttori e sbarre ................................22
3 Problematiche relative al cortocircuito
3.1 Principali definizioni dei parametri che caratterizzano il quadro in condizioni di cortocircuito ..................... 39
3.1.1 Prescrizioni generali ed informazioni sulla tenuta al cortocircuito .........................................39
3.2 Prescrizioni relative ai circuiti elettrici del quadro ................................ 40
3.2.1 Sistemi di sbarre principali .................................40
3.2.2 Sbarre e conduttori di distribuzione derivati dalle sbarre principali .........................................41
3.3 Riduzione delle possibilità e degli effetti del cortocircuito .......................... 42
3.3.1 Distanze minime di ancoraggio dei conduttori ...........................................................42
3.3.2 Verifica della tenuta al cortocircuito e limitazione degli interruttori ................................45
3.3.3 Problematiche relative alle distanze d’installazione ......................................46
Appendice A: Esempio di quadri elettrici realizzati con interruttori ABB ............................................... 48
Appendice B: Forme di segregazione .......................................... 50
Appendice C: Gradi di protezione IP ............................................ 51
Glossario ............................................................... 52
2 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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Introduzione
Un quadro elettrico è costituito dall’assieme di più appa-recchiature di protezione e manovra raggruppate in uno o più contenitori adiacenti.In un quadro si distinguono il contenitore, chiamato dalla norma involucro (che svolge la funzione di supporto e pro-tezione meccanica dei differenti componenti contenuti), e l’equipaggiamento elettrico, costituito dagli apparecchi, dalle connessioni interne e dai terminali di entrata e di uscita per il collegamento dell’impianto.Il presente Quaderno Tecnico intende dedicare particolare attenzione alle apparecchiature contenute nel quadro, fornendo al lettore le informazioni basilari e indispensabili per effettuare nel modo più semplice e corretto la scelta degli interruttori da installare all’interno dei quadri di bassa tensione, con particolare attenzione alla gamma di prodotti ABB SACE.Dopo una breve panoramica sulle principali norme di
prodotto1 relative a quadri e interruttori, rispettivamente la CEI EN 60439-1 e la CEI EN 60947-2 che recepiscono nella loro totalità le corrispondenti norme internazionali IEC, vengono analizzate le problematiche più importanti che un quadrista si trova ad affrontare nella realizzazione di un quadro. Il Quaderno Tecnico risulta così articolato in tre parti fondamentali relative alle problematiche legate al ri-scaldamento nel quadro, alle indicazioni per migliorare la portata degli interruttori e alle problematiche che si generano in un quadro a causa del cortocircuito.
1 Introd
uzione
1 La norma di prodotto CEI EN 60439-1 si applica ai quadri di BT, per i quali la tensione nominale non sia superiore a 1000 V in corrente alternata con frequenza non superiore a 1000 Hz, oppure a 1500 V in corrente continua.
La norma di prodotto CEI EN 60947-2 si applica agli interruttori automatici, i cui contatti principali sono da inserire in circuiti di tensione nominale non sia superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua.
3Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
1 Il riscaldam
ento nei q
uadri elettrici
1 Il riscaldamento nei quadri elettrici
1.1 Generalità
Uno dei principali problemi che si incontrano e che rendono difficile l’identificazione della corretta tipologia di interruttore da installare all’interno di un quadro è la determinazione della massima corrente che l’apparecchio potrà portare continuativamente senza danneggiamenti o invecchiamenti precoci in relazione alla temperatura alla quale lavora.
La totale libertà d’azione che ha il quadrista nel realizzare quadri con componenti diversi per numero, posizione e dimensione, rende differenti le condizioni d’installazione di uno stesso interruttore, quindi risulta impossibile deter-minarne con esattezza la “portata massima in corrente” che, influenzata appunto dalle particolari condizioni di lavoro, risulta differente da quella indicata dal costruttore e riferita a condizioni standard.
1.2 La portata in corrente
Analizzeremo ora come il concetto di portata in corrente è trattato nelle diverse norme, in particolare nella norma di prodotto relativa agli interruttori ed in quella relativa ai quadri elettrici di bassa tensione.Gli interruttori, conformemente a quanto prescritto dalla Direttiva Europea Bassa Tensione 2006/95/CE (ex Direttiva CEE 73/23), sono costruiti e sottoposti a prove secondo la norma di prodotto CEI EN 60947-2 (CEI 17-5) “Apparecchiature a bassa tensione Parte 2: Interruttori automatici”, identica alla norma internazionale IEC 60947-2 “Low-voltage switchgear and controlgear Part 2: Circuit-breakers”.
Per quanto riguarda la verifica della portata in servizio continuativo, la norma CEI EN 60947-2 precisa le con-dizioni in cui deve essere effettuata la prova. Riportiamo qui sotto le più importanti:
- la portata è verificata in aria liberala norma CEI EN 60947-1 “Apparecchiature a bassa tensione Parte 1: Regole generali” specifica nel dettaglio cosa si intende per aria libera:“Per aria libera, si intende aria nelle condizioni normal-mente esistenti all’interno (per interno si intende non all’interno di quadri o involucri ma all’interno di edifici o ambienti similari), ragionevolmente priva di correnti e radiazioni esterne” non possono quindi esserci radiazioni esterne (per
esempio quelle dovute ai raggi solari - figura1) o correnti d’aria che non siano dovute al naturale moto convettivo originato dal riscaldamento (figura.1a)Fig.1 Fig.1a
- la portata è verificata collegando all’interruttore conduttori con sezione (massima) e lunghezza (minima) specificate nella norma
questo vuole significare che le condizioni standard sono riferite anche alla modalità di connessione all’interrut-tore
- la portata è verificata accertandosi che durante la prova la sovratemperatura ammessa su diverse parti dell’interruttore non sia oltrepassata
queste sovratemperature, intese non come temperatu-re assolute, ma come differenza di temperatura, sono espresse in Kelvin e sono riferite ad una temperatura dell’aria ambiente pari a 40°C.
Per ovvie ragioni, gli interruttori sono installati gene-ralmente all’interno d’involucri che assolvono diverse funzioni tra le quali:- rendere inaccessibili alle persone le connessioni dei
diversi apparecchi (se non a seguito di azioni volon-tarie);
- fornire un alloggiamento fisico agli interruttori che permetta una stabilità del posizionamento;
- garantire un’adeguata protezione contro la penetrazio-ne di corpi solidi estranei e contro l’ingresso di sostanze liquide.
Questi involucri sono chiamati quadri elettrici e rispon-dono ad una specifica norma di prodotto, la CEI EN 60439-1 (CEI 17-13) “Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) Parte 1: Apparecchiature soggette a prove di tipo (AS) e apparecchiature parzialmente soggette a prove di tipo (ANS)”, identica alla norma internazionale IEC 60439-1.
Le condizioni d’installazione all’interno di un quadro elet-trico sono però differenti rispetto alle condizioni standard previste dalla CEI EN 60947-2, sulla base delle quali è verificata la portata di un interruttore in aria libera.All’interno del quadro le condizioni intrinseche (cablaggio, segregazioni, disposizione dei vari apparecchi) costrin-
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uadri elettrici
gono l’interruttore a lavorare in condizioni caratterizzate prevalentemente dai seguenti aspetti:
- non in aria libera, ma con vincoli sulla circolazione dell’aria
in particolare possiamo avere quadri con forme di segre-gazione elevata (figura 2) oppure quadri con ventilazione forzata o quadri climatizzati
Fig.2
- il cablaggio degli interruttori è realizzato con con-duttori di sezione e lunghezza stabiliti dal quadri-sta
- con una temperatura dell’aria intorno all’interruttore che dipende da come è realizzato il quadro e da quali apparecchi sono installati nello stesso.
In particolare, il differente grado di protezione e la mo-dalità di posizionamento del quadro nell’ambiente fanno variare la quantità di calore scambiato verso l’esterno e conseguentemente anche la temperatura dell’aria all’in-terno del quadro.A conclusione di queste considerazioni si vede come le condizioni che portano il costruttore a definire una por-tata ininterrotta nominale per il singolo interruttore sono fondamentalmente diverse dalle condizioni in cui l’inter-ruttore verrà poi utilizzato all’interno di un quadro; risulta quindi ovvio che la portata degli interruttori determinata in accordo alla relativa norma di prodotto non può essere considerata, senza le opportune valutazioni, uguale alla portata quando questi sono installati in quadro.Questa concetto è comunque accennato anche nella norma CEI EN 60947-1 che, nelle prescrizioni relative alla sovratemperatura, ricorda come nel servizio ordinario le portate possono essere diverse da quelle riscontrate in prova, a causa ad esempio delle diverse condizioni di in-stallazione o delle diverse sezioni dei conduttori usati.Inoltre, anche la norma relativa agli interruttori di bassa tensione CEI EN 60947-2, nelle condizioni generali di prova, ricorda che le prove prescritte non escludono la necessità di effettuare prove aggiuntive sugli interruttori
quando installati in insiemi, per esempio in accordo con la CEI EN 60439-1.
1.3 Verifica delle sovratemperature mediante prova (secondo la CEI EN 60439-1)
La norma quadri CEI EN 60439-1 non fa riferimento ai sin-goli componenti presenti, ma “all’apparecchiatura” intesa come combinazione di uno o più apparecchi di protezione e manovra completi di eventuali dispositivi di comando, misura, protezione e regolazione, montati e cablati con connessioni elettriche e meccaniche interne.Con riferimento quindi alla portata in corrente, la norma quadri prende in considerazione la corrente nominale che caratterizza il singolo circuito elettrico e non la corrente nominale dei singoli componenti quali interruttori o con-duttori. Secondo la definizione, la corrente nominale di un circuito è definita dal costruttore del quadro in funzione dei valori nominali, della disposizione fisica e dell’utiliz-zazione dei componenti elettrici del circuito. Questa corrente deve essere sopportata senza che il riscaldamento delle diverse parti dell’apparecchiatura superi i limiti specificati quando la prova è effettuata in conformità alle prescrizioni della norma stessa. Le modalità di esecuzione della prova di riscaldamento forniscono due prescrizioni che risultano essere di mag-gior interesse:- i circuiti del quadro devono essere provati con una corrente pari alla corrente nominale moltiplicata per il fattore di contemporaneità fc, inteso come rapporto tra il valore massimo della somma, in un momento qualsia-si, delle correnti effettive che passano in tutti i circuiti principali considerati e la somma delle correnti nominali degli stessi
Iprova = InC x fc
- se non sono note informazioni dettagliate sui conduttori esterni che saranno impiegati nel normale esercizio del quadro, la norma impone delle sezioni dipendenti dalla corrente nominale dei circuiti.
Per ulteriori prescrizioni su argomenti correlati si rimanda alle indicazioni fornite dalla norma stessa.Dalle due prescrizioni precedenti si evince che:- se esiste un fattore di contemporaneità fc<1 (non tutte le utenze sono alimentate al 100% della loro corrente nominale), i circuiti del quadro sono provati ad una cor-rente inferiore rispetto alla corrente nominale di pieno carico, comunque la prova deve essere eseguita su quei circuiti che permettono di riprodurre le condizioni di sovratemperatura più gravose;- se il quadro verrà cablato con conduttori di sezione
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1 Il riscaldam
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minore rispetto a quelli prescritti dalla norma e utilizzati nella prova, durante il normale esercizio potrebbero riscontrarsi valori di sovratemperatura superiori ai valori massimi ammissibili e riscontrati nella verifica.
Con un esempio numerico cerchiamo di illustrare quanto in precedenza esposto: facciamo riferimento al quadro rappresentato in figura 3, le cui utenze sono cablate con gli stessi conduttori con i quali sarà messo in servizio e per le quali il quadrista indica la corrente nominale dei circuiti e assegna un fattore di contemporaneità “fc” allo scomparto del quadro oggetto della prova. In queste con-dizioni il quadro, o la porzione di quadro, viene provato “caricando” contemporaneamente tutti i circuiti presenti con una corrente di prova pari alla corrente nominale assegnata moltiplicata per “fc”.
I2 = 160A fc=0.8 I2p= 128AI3 = 400A fc=0.8 I3p = 320AI4 = 250A fc=0.8 I4p = 200AI5 = 630A fc=0.8 I5p = 504AI6 = 160A fc=0.8 I6p = 128AI7 = 400A fc=0.8 I7p = 320A
Fig.3
Quindi in un quadro la corrente nominale di un circuito non è quella assegnata, ma è quella che si determina considerando il fattore di contemporaneità assegnato.Secondo queste condizioni di prova si determinano i va-lori di temperatura assoluta TT , espressi in °C, alla quale lavorano i vari componenti del quadro, e con riferimento a una temperatura media dell’aria ambiente TA inferiore o pari a 35 °C, i limiti di sovratemperatura ΔT = (TT - TA) imposti dalla norma CEI EN 60439-1 non devono essere superati. Di seguito, in tabella 1, riportiamo per i vari componenti del quadro le indicazioni dei valori di sovratemperatura e i relativi commenti forniti dalla norma CEI EN 60439-1 (aggiornamento dell’appendice A1 del marzo 2005) che
hanno validità quando la verifica della temperatura è condotta mediante prova secondo la prescrizione della norma stessa.Tabella 1
Parti di una apparecchiatura
Sovratemperatura(valori o prescrizioni)
Componenti incorporatiPer esempio apparecchi conven-zionali di protezione e di manovra; sottoassiemi elettronici come ponti raddrizzatori e circuiti stampati; parti di equipaggiamento come regolatore, alimentatore stabiliz-zatore di potenza, amplificatore operazionale.
In accordo con le relative prescri-zioni delle norme di prodotto per i componenti singoli, o secondo le istruzioni del costruttore dei compo-nenti, tenendo in considerazione la temperatura all’interno del quadro.
Terminali per conduttori esterni isolati
70KUn quadro utilizzato o provato nelle condizioni di installazione può avere connessioni di tipo, natura e dispo-sizione diverse da quelle utilizzate per la prova; può quindi risultare ed essere richiesta o accettata una sovratemperatura diversa sui terminali di connessione.
Quando i terminali dei componenti incorporati sono anche i terminali per i conduttori esterni isolati, si deve applicare il limite di sovratem-peratura più basso.
Sbarre e conduttori, contatti di innesto di parti asportabili o estraibili che si collegano
alle sbarre
Limitata da:- resistenza meccanica del mate-
riale conduttore;- possibili influenze sull’apparec-
chiatura adiacente;- limite di temperatura ammissibile
per i materiali isolanti a contatto con il conduttore;
- influenza della temperatura del conduttore sugli apparecchi ad esso connessi;
- per i contatti ad innesto, natura e trattamento superficiale del materiale dei contatti.
Supponendo che tutti gli altri criteri elencati siano soddisfatti, una so-vratemperatura massima di 105K per sbarre e conduttori di rame nudi non deve essere superata per garantire la resistenza meccanica del materiale conduttore.
Organi di comando manuale:
Accessibili dopo apertura del quadro chiuso
di metallo 15K
di materiale isolante 25K
Accessibili solo a quadro aperto
di metallo 40K
di materiale isolante 50K
Involucri e coperture esterne accessibili:
Richiedono di essere toccati in normale servizio
di metallo 30K
di materiale isolante 40K
Non richiedono di essere toccati in normale servizio
di metallo 40K
di materiale isolante 50K
Connessioni particolari del tipo presa a spina e spina
Determinata dai limiti fissati per i componenti dell’equipaggiamento di cui fanno parte
Gli interruttori rientrano nella definizione di componenti incorporati e dovranno quindi rispondere alle prescrizioni
I1
IG I2
I3
I4
I5
I6
I7
C
B
D
E
A
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Tabella 2
delle norme di prodotto. Risulta evidente però che l’in-terruttore e in particolare alcune sue parti (ad esempio le parti accessibili e gli organi di manovra) possono anche essere considerate a tutti gli effetti parte del quadro. In particolare, questo vale per i terminali a cui vengono connessi i conduttori esterni isolati, i quali, secondo i commenti riportati in tabella 1, dovranno rispondere alla prescrizione più restrittiva tra quelle fornite dalla norma degli interruttori e dei quadri. Per esplicitare meglio questo concetto riportiamo in tabella 2 e in figura 4 le indicazioni relative alla sovratem-peratura fornite nella norma CEI EN 60947-2 per l’inter-ruttore inteso come apparecchio singolo in aria libera.
Descrizione della parteLimite di
sovratemperatura
Limite di temperatura(partendo da TA = 40 °C)
Terminali 80K 120 °C
Organi per la manovra manuale:
parti metalliche 25K 65 °C
parti di materiale isolante 35K 75 °C
Parti intese ad essere toccate ma non afferrate:
metalliche 40K 80 °C
di materiale isolante 50K 90°C
Parti che non necessitano di essere toccate durante le normali operazioni:
metalliche 50K 90°C
di materiale isolante 60K 100°C
Fig.4
Dalla tabella 2 si vede come per l’interruttore in aria libera, sui terminali è ammessa una sovratem-peratura ΔT=80K; quindi, prendendo come rife-rimento una temperatura ambiente TA = 40°C, si deduce che la temperatura massima ammessa sia TT = (ΔT + TA) = 120°C.Le prescrizioni per la sovratemperatura riportate nella norma dei quadri fanno invece riferimento ad una tempe-ratura media dell’aria ambiente TA = 35°C e per i terminali del quadro per conduttori esterni isolati è ammessa una sovratemperatura di 70K e quindi una temperatura di funzionamento di 105°C.Se l’interruttore è inserito in quadro, deve appunto essere considerata una temperatura di riferimento di 35°C, e la tabella 1, con riferimento ai commenti riportati per i com-ponenti incorporati (l’interruttore è un componente del quadro), permette al costruttore di indicare per i terminali
dell’interruttore una temperatura massima di 120°C, così per differenza si ottiene che la sovratemperatura massima ammissibile per i terminali dell’interruttore è pari a 85K.Nel caso in cui ci si attesti ai terminali dell’interruttore con cavi isolati in PVC, allora è la temperatura del componente cavo che determina la massima temperatura ammessa sui i terminali, che in questo caso è di 70°C. Invece se la connessione all’interruttore è costituita da sbarre di rame nudo la cui temperatura massima di lavoro è di 105°C, in questo caso è la prescrizione per i terminali del compo-nente interruttore che determina la massima temperatura di lavoro e quindi 85°C. Nella tabella 3 e in figura 5, come sintesi di quanto detto in precedenza, riportiamo i limiti di sovratemperatura e di temperatura massimi ammissibili per le varie parti come indicato nella norma dei quadri, e le sovratemperature ammesse per un interruttore installato in quadro rivalutate con riferimento alla temperatura dell’aria TA = 35°C.
Descrizione della parteLimite di
sovratemperatura
Limite di temperatura(partendo da TA = 35 °C)
Terminali per conduttori esterni isolati(CEI EN 60439-1)
70K 105 °C
Terminali (per interruttore in quadro)
85K 120 °C
Organi per la manovra manuale:
Accessibili a quadro chiuso (CEI EN 60439-1)
parti metalliche 15K 50 °C
parti di materiale isolante 25K 60 °C
Accessibili a quadro aperto (per interruttore in quadro)
parti metalliche 30K 65 °C
parti di materiale isolante 40K 75 °C
Parti intese ad essere toccate ma non afferrate: (CEI EN 60439-1)
metalliche 30K 65 °C
di materiale isolante 40K 75°C
Parti accessibili che non necessitano di essere toccate durante le normali operazioni (CEI EN 60439-1)
metalliche 40K 75°C
di materiale isolante 50K 85°C
Parti non accessibili e che non necessitano di essere toccate durante le normali operazioni (per interruttore in quadro)
metalliche 55K 90°C
di materiale isolante 65K 100°C
Tabella 3
Fig.5 Connessione con cavo isolato PVC
Connessione con sbarra
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1.4 Verifica delle sovratemperature mediante estrapolazione
La norma relativa ai quadri elettrici di bassa tensione prevede per i quadri ANS che la verifica delle sovra-temperature possa essere eseguita anche mediante estrapolazione con specifico rimando alle prescrizioni date nella norma CEI 17-43 o IEC/TR 60890 “Metodo per la determinazione delle sovratemperature, median-te estrapolazione, per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT) non di serie (ANS)”.
Il metodo proposto permette di determinare la sovra-temperatura dell’aria all’interno dell’involucro ANS senza ventilazione forzata.
La validità del calcolo è limitata da una serie di ipotesi iniziali:- la ripartizione della potenza dissipata all’interno del-
l’involucro è sostanzialmente uniforme;- l’apparecchiatura installata è disposta in modo da non
ostacolare, se non in maniera modesta, la circolazione dell’aria;
- l’apparecchiatura installata è prevista per c.c. o per c.a. fino a 60 Hz compresi, con la somma delle correnti dei circuiti di alimentazione non superiore a 3150 A;
- i conduttori che trasportano le correnti elevate e le parti strutturali sono disposti in modo che le perdite per correnti parassite siano trascurabili;
- per gli involucri con aperture di ventilazione, la sezione delle aperture d’uscita dell’aria è almeno 1.1 volte la sezione delle aperture di entrata;
- non ci sono più di tre diaframmi orizzontali nel quadro o in uno dei suoi scomparti;
- qualora gli involucri con aperture esterne di ventilazione siano suddivisi in celle, la superficie delle aperture di ventilazione in ogni diaframma interno orizzontale deve essere almeno uguale al 50% della sezione orizzontale della cella.
I dati necessari per determinare la temperatura dell’aria all’interno del quadro sono:- le dimensioni geometriche;- la totale potenza dissipata dagli apparecchi, dalle
sbarre, dai cavi e dalle connessioni;- il posizionamento del quadro (esposto, separato, co-
perto su un lato...);- la presenza e le dimensioni delle aperture di ventila-
zione;- il numero di setti orizzontali. Per l’analisi dei metodi di calcolo proposto si rimanda il lettore alla consultazione della norma stessa.
Per effettuare un’analisi della sovratemperatura secon-do questo metodo, ABB SACE mette a disposizione il software OTC. Questo modulo di calcolo, partendo dai dati in ingresso richiesti, fornisce la temperatura dell’aria alle diverse altezze del quadro, attraverso un’interfaccia dedicata che appare come nell’immagine di seguito riportata.
Una volta calcolata la temperatura dell’aria alle diverse altezze del quadro è possibile verificare se i componenti che si trovano in quella posizione sono idonei a funzio-nare a quella temperatura o se devono essere sostituiti da componenti diversi. Ai fini di questa valutazione, per quanto riguarda gli in-terruttori, ABB SACE fornisce un derating della portata in funzione della temperatura dell’aria intorno all’interruttore: risulta così possibile valutare se la portata ammessa per l’interruttore alla temperatura calcolata nel punto d’installazione dello stesso risulta superiore alla corrente dell’utenza alimentata.
È doveroso ricordare che, per quanto detto in preceden-za, la semplice conoscenza della temperatura dell’aria intorno all’interruttore non consentirebbe di stabilirne correttamente la portata; dobbiamo però considerare che il metodo di calcolo proposto dalla CEI 17-43 è un meto-do conservativo che porta a temperature generalmente superiori a quelle riscontrabili nella realtà.
Si può quindi sostenere che, se si rispettano le dimensioni minime dei collegamenti consigliati da ABB (vedere ta-belle 16 e 17 alla pagina 21), e si calcolano correttamente le potenze dissipate da tutti i componenti e si integrano i risultati così ottenuti con l’esperienza del quadrista, è possibile utilizzare il metodo di calcolo proposto senza incorrere in errori.
Interfaccia OTC
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2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
2 Consigli per migliorare la portata degli interruttori in quadroPer fornire una serie di indicazioni sui metodi da adottare per migliorare la portata degli interruttori in quadro è ne-cessario, prima di tutto, fare un breve e semplice cenno alla termodinamica di un quadro elettrico.Il quadro elettrico può essere considerato una struttura al cui interno una serie di elementi generano calore, e capace a sua volta di dissipare calore verso l’esterno.Il calore che si genera all’interno del quadro interagisce con il quadro stesso e viene perciò scambiato tra i vari apparecchi che lo hanno generato (conduzione), con l’aria all’interno del quadro (convezione) e con le pareti del quadro stesso (irraggiamento) come schematizzato in figura 6.
Fig.6
Il quadro a sua volta scambia calore verso l’ambiente esterno. Questo scambio avviene anch’esso per condu-zione (attraverso i cavi collegati al quadro), convezione ed
irraggiamento, come schematizzato in figura 7. Nei quadri con grado di protezione non troppo elevato, oppure con aperture di ventilazione, parte del calore vie-ne scambiato attraverso una vera e propria circolazione di aria tra il quadro e l’ambiente esterno.
Fig.7
Tutti questi fenomeni di circolazione e scambio d’aria interna ed esterna, unita alla struttura del quadro, influen-zano la temperatura in ogni punto del quadro stesso e di ogni componente in esso installato.Lo scopo di questo capitolo è quello di analizzare i principali elementi che concorrono a generare e condi-zionare la temperatura in un quadro, cercando di fornire informazioni utili per una loro ottimizzazione al fine di ridurre la temperatura e quindi ridurre il declassamento della portata in corrente dell’interruttore. Tali elementi sono:- la potenza dissipata all’interno del quadro; - lo smaltimento del calore prodotto all’interno del qua-
dro; - lo smaltimento del calore prodotto nei terminali.
Conduzione
Convezione
Irraggiamento
Calore
Calore
Calore
Interruttore
Sbarre di connessione
Sbarre di connessione
Sbarre di connessione
Interruttore
Interruttore
Par
ete
del
qua
dro
Aria interna
Aria esterna
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Struttura portante inmateriale amagnetico
Sbarre
Isolatore
Sbarre di un polo
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2.1 Potenza dissipata all’interno del quadro
Come noto, una variazione di temperatura può essere prodotta a causa di una dissipazione di potenza legata al passaggio di corrente. Si vedranno ora nel dettaglio gli elementi presenti in un quadro che costituiscono le principali sorgenti di potenza dissipata e, quindi, di calore all’interno del quadro e quali accorgimenti devono essere adottati per ridurre la dissipazione e limitarne gli effetti. I principali elementi che andremo a considerare sono: la conformazione della struttura interna, la tipologia di interruttore installato, la sezione dei conduttori interni al quadro, ed i percorsi effettuati dalla corrente.
2.1.1 Conformazione struttura internaNei quadri spesso accade che il materiale utilizzato per realizzare la struttura e le segregazioni sia di tipo ferro-magnetico e conduttore. Se la geometria del sistema è tale da creare un percorso chiuso che abbraccia i conduttori, si generano perdite per effetto joule, dovute alle correnti parassite indotte, e perdite per isteresi, con conseguenti riscaldamenti locali anche di notevole entità. Lo stesso fenomeno si manifesta nelle blindosbarre tra l’involucro e i condotti sbarre.
A puro titolo esemplificativo, per mostrare l’influenza di questo fenomeno, riportiamo nella tabella 4 il valore percentuale indicativo che rappresenta la quota parte delle perdite che si sviluppano nell’involucro, riferito alla potenza dissipata nei condotti sbarre.
Tabella 4
n°Fasi
n°Sbarre in parallelo per fase
Sezione[mm]
In[A]
Materiale dell’involucro (blindosbarre)
Perdite nell’involucro
% delle perdite totali nei
condotti sbarre
3 1 100x10 1000 ferromagnetico 35% - 45%
3 3 100x10 3000 ferromagnetico 55% - 65%
3 3 100x10 3000 amagnetico (alluminio) 15% - 20%
Da questi dati si può osservare come l’aumentare della corrente nominale, e quindi il numero di sbarre in parallelo per fase, e la tipologia di materiale utilizzato per realizzare la segregazione delle sbarre conduttrici possano influen-zare in maniera rilevante il riscaldamento.
Per una valutazione delle perdite bisogna anche conside-rare la geometria della forma della segregazione: infatti, se una spira di materiale ferromagnetico circonda tutti e
Anche il fissaggio meccanico dei conduttori potrebbe generare questo inconveniente, è perciò importante im-pedire la formazione di spire chiuse inserendo ad esempio setti di separazione o ancoraggio in materiale amagnetico e/o isolante (vedere figura 9).
tre i conduttori di un sistema trifase, come in figura 8 (o tutti e quattro i conduttori nel caso di sistema con neutro), la sommatoria delle correnti dà luogo ad un’induzione nulla, mentre se, attorno ad ogni conduttore si forma una spira (figura 8a), l’induzione totale non è nulla, con conseguente circolazione di corrente indotta, potenza dissipata e quindi generazione di calore.
Fig.8 Fig.8a
Fig.9
2.1.2 Tipologia di interruttore istallatoL’interruttore è un elemento del quadro che ovviamente deve essere preso in considerazione nel computo della potenza tolale dissipata. Per facilitare questa valutazione, ABB SACE fornisce le tabelle di seguito riportate relative rispettivamente a interruttori scatolati serie Tmax (tabella 5) ed a interruttori aperti serie Emax (tabella 6). Come si può osservare dalle tabelle riportate, la dissipazione di potenza da parte di uno stesso interruttore varia in relazione all’esecuzione e alla tipologia di relè di prote-zione installato.
Materiale ferromagneticodella segregazione
Terminali
Induzione di correnteNessuna induzione
10 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
��������������������������������
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
Con riferimento a queste due variabili si può dire che:- gli interruttori estraibili dissipano potenze superiori
rispetto a quelli in esecuzione fissa;- gli interruttori equipaggiati con sganciatori termoma-
gnetici dissipano potenze superiori rispetto agli inter-ruttori equipaggiati con sganciatori elettronici.
In situazioni particolarmente gravose dal punto di vista termico è quindi consigliabile l’utilizzo d’interruttori in
esecuzione fissa ed equipaggiati con sganciatori di tipo elettronico.
Non si considera differente la dissipazione di un interrut-tore in versione tripolare rispetto ad una versione tetrapo-lare, poiché in un normale circuito si ipotizza trascurabile la corrente che transita nel conduttore di neutro.
Potenza dissipata totale
(3/4 poli)In T11P T1 T2 T3 T4 T5 T6 T7 S,H,L T7 V
[W] [A] F F F P F P F P/W F P/W F W F W F W
Relé 1 4.5 5.11.6 6.3 7.52 7.5 8.7
2.5 7.8 93.2 8.7 10.24 7.8 95 8.7 10.5
6.3 10.5 12.38 8.1 9.6
10 9.3 10.812.5 3.3 3.916 1.5 4.5 4.2 4.8
TMF 20 1.8 5.4 5.1 6 10.8 10.8TMD 25 2 6 6.9 8.4TMA 32 2.1 6.3 8.1 9.6 11.1 11.1MF 40 2.6 7.8 11.7 13.8MA 50 3.7 11.1 12.9 15 11.7 12.3
63 4.3 12.9 15.3 18 12.9 15.380 4.8 14.4 18.3 21.6 14.4 17.4 13.8 15
100 7 21 25.5 30 16.8 20.4 15.6 17.4125 10.7 32.1 36 44.1 19.8 23.7 18.6 21.6160 15 45 51 60 23.7 28.5 22.2 27200 39.6 47.4 29.7 37.2250 53.4 64.2 41.1 52.8320 40.8 62.7400 58.5 93500 86.4 110.1630 92 117800 93 11910 1.5 1.825 3 3.663 10.5 12
100 24 27.2 5.1 6.9PR221 160 51 60 13.2 18PR222 250 32.1 43.8PR223 320 52.8 72 31.8 53.7
400 49.5 84 15 27 24 36630 123 160.8 90 115 36 66 60 90800 96 125 57,9 105,9 96 144
1000 150 90 165 150 2251250 141 258 234,9 351,91600 231 423
Tabella 5
F:fisso W:estraibile P:rimovibile
Potenza dissipata totale
(3/4 poli)X1B-N X1L E1B-N E2B-N-S E2L E3N-S-H-V E3L E4S-H-V E6H-V
[W] F W F W F W F W F W F W F W F W F WIn=630 41 63 50 87In=800 65 100 80 140 65 95 29 53 22 36
In=1000 102 157 125 219 96 147 45 83 38 58In=1250 159 257 196 342 150 230 70 130 105 165 60 90In=1600 260 400 253 378 115 215 170 265 85 150In=2000 180 330 130 225 215 330In=2500 205 350 335 515In=3200 330 570 235 425 170 290In=4000 360 660 265 445In=5000 415 700In=6300 650 1100
F:fisso W:estraibile P:rimovibile
Tabella 6
11Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
1)d d d d
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
2.1.3 Sezione dei conduttori interni al quadroNei quadri di distribuzione primaria la potenza dissipata dai sistemi di connessione (sbarre/cavi) è in genere com-presa tra il 20% ed il 40% della potenza totale dissipata nel quadro. La norma CEI 17-43 (IEC/TR 60890) fornisce una serie di tabelle che indicano, con riferimento alla portata, la potenza dissipata da cavi e sbarre interne al quadro per unità di lunghezza.Tramite queste tabelle (di seguito indicate come tabelle 7 – 8 – 9) è possibile mettere in luce come ad un aumento di sezione venga a corrispondere una diminuzione della
potenza dissipata all’interno del quadro.
Si ritiene inoltre utile far osservare come i cavi che en-trano nel quadro dall’esterno diano un contributo non trascurabile alla potenza dissipata, mentre spesso essi non sono considerati nel calcolo poiché non sono con-siderati “strettamente” parte del quadro.Di seguito, tramite un esempio, viene mostrato come il contributo dei cavi di collegamento sia determinante per la corretta valutazione della totale potenza dissipata dai componenti interni al quadro.
Tabella 7: Corrente di funzionamento e potenze dissipate dei conduttori isolati
Sezione(Cu)
Temperatura massima ammessa del conduttore 70° C
Temperatura dell’aria intorno ai conduttori all’interno dell’involucro
35 °C 55 °C 55 °C 35 °C 55 °C
corr
ente
di f
unzi
onam
ento
pot
enze
dis
sip
ate
2)
corr
ente
di f
unzi
onam
ento
pot
enze
dis
sip
ate
2)
corr
ente
di f
unzi
onam
neto
pot
enze
dis
sip
ate
2)
corr
ente
di f
unzi
onam
ento
pot
enze
dis
sip
ate
2)
corr
ente
di f
unzi
onam
ento
pot
enze
dis
sip
ate
2)
corr
ente
di f
unzi
onam
ento
pot
enze
dis
sip
ate
2)
mm2 A W/m A W/m A W/m A W/m A W/m A W/m
1.52.54
121722
2.12.52.6
81114
0.91.11.1
122025
2.13.53.4
81218
0.91.31.8
122025
2.13.53.4
81220
0.91.32.2
61016
283852
2.83.03.7
182534
1.21.31.6
324864
3.74.85.6
233142
1.92.02.4
325065
3.75.25.8
253250
2.32.13.4
253550
85104130
6.37.57.9
556785
2.63.13.4
85115150
6.37.9
10.5
6585115
3.7 5.06.2
7095120
161192226
8.48.79.6
105125147
3.63.74.1
175225250
9.911.911.7
149175210
7.27.28.3
150185240
275295347
11.710.912.0
167191225
4.34.65.0
275350400
11.715.415.9
239273322
8.89.4
10.3
300 400 13.2 260 5.6 460 17.5 371 11.4
Conduttori per i circuiti ausiliari
mm2 A W/m A W/m Diam.
0.120.14
2.62.9
1.21.3
1.71.9
0.50.6
0.4-
0.200.22
3.23.6
1.11.3
2.12.3
0.50.5
-0.5
0.300.34
4.44.7
1.41.4
2.93.1
0.60.6
0.60.6
0.500.56
6.4 1.81.6 4.2 0.8
0.70.8-
0.751.00
8.29.3
1.91.8
5.46.1
0.80.8
1.0-
1) Ogni disposizione desiderata con i valori specifici si riferisce a un gruppo di conduttori raggruppati in fascio (6 conduttori caricati al 100%)2) Lunghezza singola
35 °C
12 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
��������������������������������
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
Larghezzax
Spessore
Sezione(Cu)
Temperatura massima ammessa del conduttore 85° C
Temperatura dell’aria intorno ai conduttoriall’interno dell’involucro: 35°C
Temperatura dell’aria intorno ai conduttoriall’interno dell’involucro: 55°C
50 Hz 60 Hz c.a. c.c.; c.a. con 16 2/3 Hz 50 Hz 60 Hz c.a. c.c.; c.a. con 16 2/3 Hz
corre
nte
di
funz
iona
men
to
pote
nze
diss
ipat
e 1)
corre
nte
di
funz
iona
men
to
pote
nze
diss
ipat
e 1)
corre
nte
di
funz
iona
men
to
pote
nze
diss
ipat
e 1)
corre
nte
di
funz
iona
men
to
pote
nze
diss
ipat
e 1)
corre
nte
di
funz
iona
men
to
pote
nze
diss
ipat
e 1)
corre
nte
di
funz
iona
men
to
pote
nze
diss
ipat
e 1)
corre
nte
di
funz
iona
men
to
pote
nze
diss
ipat
e 1)
corre
nte
di
funz
iona
men
to
pote
nze
diss
ipat
e 1)
mm x mm mm2 A* W/m A** W/m A* W/m A** W/m A* W/m A** W/m A* W/m A** W/m12 x 2 23.5 144 19.5 242 27.5 144 19.5 242 27.5 105 10.4 177 14.7 105 10.4 177 14.715 x 215 x 3
29.544.5
170215
21.723.1
282375
29.935.2
170215
21.723.1
282375
29.935.2
124157
11.612.3
206274
16.018.8
124157
11.612.3
206274
16.018.8
20 x 220 x 320 x 520 x 10
39.559.599.1199
215271364568
26.127.629.936.9
3514636651097
34.840.249.869.2
215271364569
26.127.629.936.7
354463668
1107
35.440.250.369.6
157198266414
13.914.716.019.6
256338485800
18.521.426.536.8
157198266415
12.314.716.019.5
258338487807
18.821.426.737.0
25 x 5 124 435 34.1 779 55.4 435 34.1 78 55.6 317 18.1 568 29.5 317 18.1 572 29.530 x 530 x 10
149299
504762
38.444.4
8941410
60.677.9
505770
38.244.8
8991436
60.777.8
368556
20.527.7
6521028
32.341.4
369562
20.423.9
6561048
32.341.5
40 x 540 x 10
199399
641951
47.052.7
11121716
72.588.9
644968
47.052.6
11281796
72.390.5
468694
25.028.1
8111251
38.547.3
469706
24.928.0
5861310
38.548.1
50 x 550 x 10
249499
7751133
55.760.9
13222008
82.9102.9
7821164
55.461.4
13572141
83.4103.8
566826
29.732.3
9641465
44.154.8
570849
29.432.7
9891562
44.355.3
60 x 560 x 10
299599
9151310
64.168.5
15302288
94.2116.2
9261357
64.769.5
15832487
94.6117.8
667955
34.136.4
11161668
50.162.0
675989
34.436.9
11541814
50.362.7
80 x 580 x 10
399799
11701649
80.785.0
19292806
116.4138.7
12001742
80.885.1
20353165
116.1140.4
8581203
42.945.3
14072047
61.973.8
8751271
42.945.3
14841756
61.874.8
100 x 5100 x 10
499999
14361982
100.1101.7
23013298
137.0164.2
14762128
98.7102.6
24073844
121.2169.9
10481445
53.354.0
16782406
72.984.4
10771552
52.554.6
17562803
69.890.4
120 x 10 1200 2314 115.5 3804 187.3 2514 115.9 4509 189.9 1688 61.5 2774 99.6 1833 61.6 3288 101.0
*) un conduttore per fase **) due conduttori per fase 1) lunghezza singola
Tabella 8: Corrente di funzionamento e potenze dissipate dalle sbarre nude, con disposizione verticale, senza connessioni dirette con l’apparecchio
Tabella 9: Corrente di funzionamento e potenze dissipate delle sbarre nude utilizzate come connessioni tra l’apparecchio e le sbarre principali
Larghezzax
Spessore
Sezione(Cu)
Temperatura massima ammessa del conduttore 65° C
Temperatura dell’aria intorno ai conduttoriall’interno dell’involucro: 35°C
Temperatura dell’aria intorno ai conduttoriall’interno dell’involucro: 55°C
50 Hz 60 Hz c.a. e c.c. 50 Hz 60 Hz c.a. e c.c.
corre
nte
di
funz
iona
men
to
pote
nze
diss
ipat
e 1)
corre
nte
di
funz
iona
men
to
pote
nze
diss
ipat
e 1)
corre
nte
di
funz
iona
men
to
pote
nze
diss
ipat
e 1)
corre
nte
di
funz
iona
men
to
pote
nze
diss
ipat
e 1)
mm x mm mm2 A* W/m A** W/m A* W/m A** W/m
12 x 2 23.5 82 5.9 130 7.4 69 4.2 105 4.915 x 215 x 3
29.544.5
96124
6.47.1
150202
7.89.5
88102
5.44.8
124162
5.46.1
20 x 220 x 320 x 520 x 10
39.559.599.1199
115152218348
6.98.09.912.8
184249348648
8.910.812.722.3
93125174284
4.55.46.38.6
172198284532
7.76.88.415.0
25 x 5 124 253 10.7 413 14.2 204 7.0 338 9.530 x 530 x 10
149299
288482
11.617.2
492960
16.932.7
233402
7.611.5
402780
11.321.6
40 x 540 x 10
199399
348648
12.822.7
6481245
22.341.9
284532
8.615.3
5321032
15.028.8
50 x 550 x 10
249499
413805
14.728.5
8051560
27.953.5
338660
9.819.2
6551280
18,536.0
60 x 560 x 10
299599
492960
17.234.1
9601848
32.763.2
402780
11.522.5
7801524
21.643.0
80 x 580 x 10
399799
6481256
22.745.8
12562432
42.685.8
5321032
15.330.9
10321920
28.853.5
100 x 5100 x 10
499999
8051560
29.258.4
15602680
54.886.2
6601280
19.639.3
12802180
36.957.0
120 x 10 1200 1848 68.3 2928 85.7 1524 46.5 2400 57.6*) un conduttore per fase **) due conduttori per fase 1) lunghezza singola
13Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
EsempioLo scopo di questo esempio è valutare in prima approssimazione la potenza totale dissipata all’interno del quadro di cui viene fornito in fi gura 10 il fronte quadro con la disposizione dei componenti, le dimensioni, la struttura, e il relativo schema unifi lare.
Fig.10
Gli elementi che compongono il quadro sono gli interruttori, le sbarre e i cavi.Si procede valutando la potenza dissipata da ciascun componente per poi determinare la potenza complessiva dissipata.
Fronte quadro
Schema unifilare
H
L
P
IGI1 I2 I3 I4 I5
H[mm]
L[mm]
P[mm]
2000 1440 840
Dimensioni
Numero di partizioni orizzontali = 0
Involucro separato per montaggio a muroIG
B
D
F
A
E
C
I1
I2
I3
I4
I5
Tabella 10
InterruttoreIn CB
[A]Ib[A]
Potenza dissipata[W]
IG E2 1600 EL 1600 1340 80.7
I1 T5 400 EL 400 330 33.7
I2 T5 400 EL 400 330 33.7
I3 T5 400 EL 400 330 33.7
I4 T3 250 TMD 250 175 26.2
I5 T3 250 TMD 250 175 26.2
Potenza totale dissipata dagli interruttori [W] 234
InterruttoriPer gli interruttori la potenza dissipata può essere determinata sulla base della potenza dissipata “PnCB” alla corrente nominale “InCB” (vedere precedenti tabelle 5 e 6) riferita alla corrente che effettivamente attraversa l’interruttore “Ib” (corrente reale di carico del circuito). La formula che lega queste tre grandezze è la seguente:
PCB = PnCB x (Ib / InCB)2
Quindi, con riferimento alla tipologia di apparecchio presente nel quadro, il contributo in potenza dissipata dal sin-golo interruttore alla corrente di carico e poi la potenza totale dissipata sono riportati nella seguente tabella 10.
14 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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2 Co
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liorare la p
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egli interrutto
ri in quad
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Sbarre Per le sbarre principali, le sbarre di distribuzione e le barre di congiunzione che connettono gli interruttori la reale potenza dissipata può essere determinata partendo dalle potenze dissipate, alla corrente nominale e per unità di lunghezza, come riportato nelle precedenti tabelle 8 e 9. La formula da impiegare per riferire i dati in tabella alle caratteristiche (corrente di carico e lunghezza) delle sbarre presenti nel quadro è la seguente:
PSB = PnSB (Ib/InSB)2 x 3 x LSB
Quindi, con riferimento alla tipologia, alla lunghezza “L” e alla corrente di carico delle sbarre presenti nel quadro, il contributo in potenza dissipata dal singolo tratto e poi la potenza totale dissipata sono riportati nella seguente tabella 11.
Barra di connessioneSezionenx[mm]x[mm]
Lunghezza[m]
Ib[A]
Potenza dissipata[W]
IG 2x60x10 0.450 1340 54
I1 30x10 0.150 330 3.8
I2 30x10 0.150 330 3.8
I3 30x10 0.150 330 3.8
I4 20x10 0.150 175 1.6
I5 20x10 0.150 175 1.6
Potenza totale dissipata dalle barre di connessione [W] 68
Tabella 11
CaviPer i cavi, con riferimento alla precedenta tabella 7, può essere applicato lo stesso metodo utilizzato per le sbarre e il risultato a cui si giunge è riportato nella tabella 12.
La totale potenza dissipata all’interno del quadro è quindi data dalla somma dei tre contributi in precedenza deter-minati, per cui
PTQ = 234+68+332=784W
Si osserva come, se non si tenesse in conto il contributo dei cavi (332W), la totale potenza dissipata sarebbe pari a 452W e si avrebbe quindi una stima della temperatura molto inferiore a quella reale.
Tabella 12Cavo
Sezionenx[mm2]
Lunghezza[m]
Ib[A]
Potenza dissipata[W]
IG 4x240 1.0 1340 133.8
I1 240 2.0 330 64.9
I2 240 1.7 330 55.2
I3 240 1.4 330 45.4
I4 120 1.1 175 19
I5 120 0.8 175 13.8
Potenza totale dissipata dai cavi [W] 332
Tabella 12
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2.1.4 Percorsi effettuati dalla correnteIl posizionamento degli apparecchi e dei conduttori può portare ad una differente potenza dissipata all’interno del quadro. Buona regola è quella di cercare di posizionare gli interruttori, come indicato in figura 11, in modo da rendere più brevi possibili i percorsi delle correnti più elevate. In tal modo, contrariamente a quanto avviene in una installazione come in figura 11a, si riduce la po-tenza dissipata all’interno del quadro e si hanno indubbi benefici dal punto di vista termico.
Fig.11
Posizionamento consigliato:La corrente maggiore (500 A) fa il percorso più breve
Fig.11a
Posizionamento sconsigliato:La corrente maggiore (500 A) fa il percorso più lungo
Nel caso di quadri con molte colonne è consigliabile, ove possibile, posizionare l’interruttore generale nella colonna centrale o comunque in posizione baricentrica rispetto alla distribuzione dei carichi come rappresentato in figura 12; in questo modo, dividendo la corrente nei due rami del sistema sbarre del quadro, si ottiene - a parità di sezione - una notevole riduzione della potenza dissipata rispetto ad una configurazione con arrivo all’estremità come in figura 12a, soluzione che implica circolazioni di correnti più elevate.
Fig.12
Soluzione meno gravosa dal punto di vista termico
Fig.12a
Soluzione più gravosa dal punto di vista termico
50 A
50 A
100 A
300 A
500 A
INGRESSO USCITA
50 A
50 A
100 A
300 A
500 A
INGRESSO USCITA
2000 A 1200 A
3200 A
Sbarre
Cavi
3200 A
3200 A
Sbarre
Cavi
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2.2 Smaltimento del calore prodotto all’interno del quadro
Dopo aver analizzato le principali sorgenti di calore e le modalità per contenerne la produzione, si passa ora ad analizzare le modalità grazie alle quali il quadro può smaltire verso l’esterno il calore prodotto. Molte di queste considerazioni derivano dalla norma CEI 17-43 (IEC/TR 60890), che fornisce formule e tabelle nelle quali vengono messe in relazione caratteristiche costruttive e modalità di installazione al valore di temperatura che si genera nel quadro a parità di potenza dissipata. In particolare in questo capitolo saranno prese in considerazione la ventilazione del quadro, le superfici del quadro ed il loro posizionamento, le segregazioni del quadro, ed il grado di protezione del quadro.
2.2.1 Ventilazione del quadroPer aumentare il raffreddamento è importante che sia realizzata e mantenuta una buona circolazione dell’aria all’interno del quadro (vedere figura 13) che si ottiene ad esempio posizionando e dimensionando correttamente le eventuali aperture presenti.Per quanto riguarda il loro dimensionamento, la norma CEI 17-43 (IEC/TR 60890) per il calcolo della sovratempe-ratura all’interno del quadro richiede che, per gli involucri con aperture di ventilazione, la sezione delle aperture d’uscita dell’aria sia almeno 1.1 volte la sezione delle aperture di entrata. Questo requisito è motivato dal maggior volume dell’aria calda (in uscita dal quadro) rispetto al volume dell’aria fredda (in entrata nel quadro).In pratica, se non si segue questa prescrizione, non si sfrutta appieno la superficie d’entrata dell’aria nel qua-dro.
Per quanto riguarda il posizionamento delle aperture di ventilazione queste devono essere poste in modo da creare il così detto effetto camino: un’apertura sarà po-sizionata in basso nella parte frontale del quadro, l’altra sarà posizionata in alto, nella parte posteriore, oppure sul “tetto” del quadro. È importante ricordare che eventuali altre aperture ad altezze intermedie potrebbero portare ad una riduzione dell’effetto camino, si avrebbe cioè una diminuzione del “tiraggio” dell’aria.
Per non ostacolare il flusso dell’aria è importante che anche gli apparecchi all’interno del quadro siano posti in modo da non ostacolare in maniera eccessiva la circola-zione dell’aria, riducendone la sezione di passaggio.Nel caso d’interruttori estraibili si deve porre attenzione a non ostruire i fori di ventilazione presenti nella parte fissa dell’interruttore per non ostacolarne la ventilazione e il raffreddamento (figura 14).
Fig.13
Fig.14
2.2.2 Superfici laterali e posizionamento del quadro
È necessario tenere presente che il quadro scambia calore con l’esterno attraverso la sua superficie (pareti superiore, inferiore e laterali) e quindi, a parità di po-tenza dissipata dagli elementi interni, più grande sarà la superficie di scambio con l’esterno e migliore sarà la condizione di scambio che dipende dalla modalità di installazione, maggiore sarà appunto il calore ceduto verso l’esterno. Ad esempio, il quadro elettrico dovrebbe essere posizionato in modo da facilitare o comunque da limitare il meno possibile la naturale circolazione dell’aria intorno alla propria superficie esterna migliorando così lo scambio di calore.La norma CEI 17-43 (IEC/TR 60890) che, come detto in precedenza, propone un metodo per determinare la sovratemperatura dell’aria all’interno del quadro, non considera la reale superficie geometrica esterna del quadro, ma introduce il concetto di superfcie effettiva di raffreddamento “Ae” definita come la somma delle superfici individuali (superiore,anteriore, laterale,....) “A0” moltiplicate per il fattore di superficie “b”. Questo fattore tiene conto della dissipazione di calore delle superfici
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individuali a seconda del tipo di installazione dell’invo-lucro, tiene cioè in considerazione la diversa capacità di smaltire calore a seconda della loro posizione e del fatto che siano più o meno libere. I valori indicati per il para-mentro “b” in relazione alle tipologie di superficie sono indicati nella tabella 13.
Ae = ∑ (A0 x b)
Tabella 13
Tipo di installazioneFattore di superficie “b”
Superficie superiore esposta 1.4
Superficie superiore coperta, es. involucri ad incasso 0.7
Parti laterali esposte, es. parete anteriore, posteriore e pareti laterali 0.9
Parti laterali coperte, es. lato posteriore dell’involucro per montaggi a parete 0.5
Parti laterali di involucri centrali 0.5
Superficie di fondoNon presa in considerazione
2.2.3 Le segregazioni del quadroPer forma di segregazione si intende il tipo di suddivisione prevista per i vari circuiti all’interno del quadro.La segregazione è realizzata mediante barriere o dia-frammi metallici o isolanti Per un approfondimento sul significato delle varie forme di segregazione si rimanda al contenuto dell’appendice B o alle indicazioni presenti nella norma CEI EN 60439-1. Come ovvio, le forme di segregazione elevate tendono a limitare la circolazione dell’aria all’interno del quadro con relativa influenza sulla temperatura che si stabilisce all’interno del quadro. Per tenere in considerazione questo fenomeno, nelle tabelle 14 e 15, si forniscono i valori del coefficiente “d” che la norma CEI 17-43 suggerisce di utilizzare in particolari condizioni per incrementare la sovratemperatura dell’aria all’interno del quadro in funzione del numero di partizioni orizzontali della colonna in esame.
Numero di partizioni orizzontali n Fattore d
0 1
1 1.05
2 1.15
3 1.3
Tabella 14: Per quadri senza apertura di ventilazione, con superficie effettiva di raffreddamento >1.25m2
Tabella 15: Per quadri con apertura di ventilazione, con superficie effettiva di raffreddamento >1.25m2
Numero di partizioni orizzontali n Fattore d
0 1
1 1.05
2 1.10
3 1.15
Dalle tabelle si osserva come le partizioni orizzontali possano comportare aumenti della temperatura dell’aria anche dell’ordine del 30% (3 partizioni senza aperture di ventilazione).
2.2.4 Grado di protezione del quadroRicordiamo che il grado di protezione IP indica il livello di protezione dell’involucro contro l’accesso a parti pe-ricolose, contro la penetrazione di corpi solidi estranei e contro l’ingresso di acqua. Il codice IP è il sistema di identificazione dei gradi di protezione in base alle pre-scrizioni della norma CEI EN 60529.Il grado di protezione di un quadro ne influenza la ca-pacità di smaltire il calore: più il grado di protezione è elevato tanto meno il quadro riesce a smaltire calore. Per questa ragione è sconsigliabile utilizzare gradi di prote-zione elevati quando non risultano necessari. Si deve inoltre tenere ben presente che un determinato grado di protezione può essere raggiunto con diverse modalità. Per esempio la protezione verso la caduta verticale di acqua (IPX1) si può realizzare con modalità tali da non inficiare lo smaltimento di calore e riuscendo a mantenere un “effetto camino” all’interno del quadro.
2.3 Smaltimento del calore prodotto nei terminali
Dopo aver analizzato le principali sorgenti di potenza interne al quadro e le modalità di smaltimento del calore, analizziamo come sia possibile migliorare la portata degli interruttori dando indicazioni su come ridurre il riscalda-mento localizzato vicino ai terminali.È frequente nella pratica, quando non si sia ottimizzato lo smaltimento del calore prodotto, rilevare dei riscal-damenti localizzati che limitano la massima corrente di impiego del circuito, anche se le temperature medie dell’aria interna al quadro non sono elevate. I fenomeni che interessano lo smaltimento del calore da parte dei terminali degli interruttori sono principalmente la convezione (attraverso l’aria in movimento nel quadro) e la conduzione (attraverso le barre collegate ai terminali); tali fenomeni sono da mettere in relazione alla tipologia di terminali utilizzati e all’esecuzione (fissa, estraibile o rimovibile) dell’interruttore installato.
2.3.1 Problematiche legate alla convezioneCome principio generale legato al fenomeno della conve-zione basato sul moto convettivo dell’aria che scaldan-dosi tende a salire verso l’alto, la struttura delle sbarre dovrebbe essere tale da opporre la minima sezione al flusso d’aria e da essere lambita dal flusso stesso sulla massima superficie, si dovrebbe quindi realizzare una struttura tipicamente definita “a pettine”. La tipologia d’interruttore che meglio si adatta a realizzare questa configurazione è quella che prevede l’utilizzo di terminali posteriori verticali.Forniamo ora a titolo d’esempio alcune considerazioni di
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carattere pratico legate all’utilizzo e alle modalità di in-stallazione dei terminali posteriori verticali per interruttori Emax. L’utilizzo di questi terminali permette di ottenere un miglior smaltimento del calore poiché, rispetto a quelli orizzontali, oppongono una sezione minore al moto naturale dell’aria e una superficie di scambio termico maggiore. Tuttavia uno dei problemi principali che si riscontrano nell’utilizzo dei terminali verticali è costituito dalla loro laboriosa connessione con il sistema di sbarre principali posizionate verticalmente nella loro distribuzio-ne longitudinale lungo il quadro. Questo problema non si pone con lo stesso sistema di sbarre principali quando i terminali dell’interruttore sono orizzontali, infatti sbarre e terminali sono entrambi orientati secondo due piani di semplice raccordo. Il concetto risulta più chiaro con riferimento alla figura 15.
Fig.15
Interruttore con terminali verticali e sbarre principali verticali
Interruttore con terminali orizzontali e sbarre principali verticali
Ad esempio, nel caso di interruttori E4 ed E6, per facilitare la connessione tra terminali verticali e le barre di con-giunzione verticali, è possibile eseguire una connessione tramite sbarre opportunamente piegate come mostrato in figura 16.
Fig.16
Emax E6
Terminali verticali per Emax E4 - E6(particolare di 1 polo)
Vista dall’alto
Barre di congiunzionealle sbarre principali
Barre opportunamentepiegate
Terminaliverticali
Barre opportunamentepiegate
Barre di congiunzionealle sbarre principali
Barre di congiunzione
Sbarre principali con distribuzione longitudinale poste verticalmente
Interruttore con terminali orizzontali
Particolare della barra di congiunzione orizzontale con flusso d’aria
Sbarre principali con distribuzione longitudinale poste verticalmente
Interruttore con terminali verticali
Particolare della barra di congiunzione verticale con flusso d’aria
Barre di congiunzione
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Riportiamo in figura 17, ad ulteriore titolo di esempio, altre due tavole che mostrano una ipotetica soluzione per il collegamento dei terminali verticali alle barre di congiun-zione verticali relativamente ad interruttori Emax E3. Fig.17
Quando invece si è in presenza di terminali superiori di tipo verticale ed inferiori di altro tipo, o comunque di terminali superiori e inferiori diversi, si devono adottare soluzioni che non limitano la circolazione dell’aria nei terminali superiori.
Ad esempio, come si vede nella figura 18 i terminali inferiori non dovranno deviare eccessivamente il flusso d’aria impedendo che questo vada ad investire i termi-nali superiori e facendo così perdere i benefici effetti del raffreddamento per convezione.
Fig.18
Connessione inferiore con terminali posteriori orizzontali. La circolazione dell’aria, in prossimità dei terminali superiori (verticali) è limitata.
Connessione inferiore con terminali anteriori. La circolazione dell’aria, in prossimità dei terminali superiori (verticali) è solo parzialmente ridotta.
A livello generale, per migliorare la condizione del riscal-damento delle sbarre e dei terminali dell’interruttore, il posizionamento delle sbarre assume una notevole importanza; di seguito forniamo un esempio di alcune soluzioni che possono essere adottate. Si deve tenere in considerazione che, più le sbarre sono distanti tra loro, più smaltiscono calore e che il terminale centrale superiore è solitamente quello con maggiori problemi dal punto di vista termico. Pertanto è buona norma cercare di separare e allontanare il più possibile le sbarre di congiunzione per non aggra-vare la situazione legata al riscaldamento.
Sbarre
Barre di congiunzione
Terminale
Sbarre
Barre di congiunzione
Terminale
Sbarre
Terminale
Barre di congiunzione
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Ad esempio, come mostrato nella figura 19, nel caso d’interruttori tripolari, è possibile disallineare le connes-sioni esterne rispetto ai terminali in modo da aumentarne la distanza.Fig.19
Nel caso di connessione dell’interruttore con sistemi di sbarre con le tre fasi disposte verticalmente, è con-sigliabile iniziare il più vicino possibile all’interruttore il distanziamento delle 3 fasi, con una soluzione come quella rappresentata in figura 20.
Fig.20
Come già detto, sono solamente i terminali superiori e particolarmente il centrale che, per la propria posizione, raggiungono le temperature più elevate. Si possono quin-di prendere particolari accorgimenti al fine di migliorare lo scambio di calore di questi terminali, per esempio allungando maggiormente la parte orizzontale delle sbar-re di congiunzione superiori rispetto alle inferiori come mostrato in figura 21.Fig.21
Ulteriori incrementi della portata dei circuiti possono essere realizzati installando sui conduttori di connes-sione, tra interruttore e sistema sbarre, degli elementi dissipatori (vedere figura 22) che permettono un migliore smaltimento del calore, oppure verniciando le sbarre e gli eventuali dissipatori con speciali vernici che permettano un aumento del calore irraggiato senza creare per contro un isolamento termico superficiale.
Fig.22
2.3.2 Problematiche legate alla conduzioneCon riferimento invece allo scambio termico attraverso il fenomeno della conduzione, i terminali di un interruttore scambiano calore anche verso le sbarre o i cavi ad essi collegati. In particolar modo le sbarre di congiunzione, oltre a portare la corrente elettrica, trasportano il calore lontano dai terminali degli interruttori. Il loro dimensiona-mento e la loro disposizione deve quindi tener conto di questa duplice funzione.Il calore scambiato attraverso la conduzione aumenta sia al crescere della sezione attraverso la quale viene scambiato il calore (sezione di contatto tra i cavi o le barre di connessione e i terminali dell’interruttore) che all’aumentare della differenza di temperatura tra i corpi a contatto interessati dallo scambio. Da quest’ultimo punto risulta evidente che i conduttori di congiunzione devono, a loro volta, smaltire efficacemente il calore per mantenere bassa la propria temperatura. Al fine di ottenere una con-nessione che permetta uno scambio di calore adeguato tra i terminali e il sistema di distribuzione del quadro, ABB SACE fornisce l’indicazione della sezione minima dei cavi e delle sbarre che devono essere utilizzate.
Sbarre principali
Barre di congiunzione
Barre di congiunzione
Sbarre principali
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Tabella 16
Tipo interruttore In Cavi Barre
Tmax [A] [ n // ] x [ mm2 ] [ n // ] x [ mm x mm ]
T2 <=8 1
T2-T4 10 1,5
T1-T2 16 2,5
T1-T2-T4 20 2,5
T1-T2-T4 25 4
T1-T2-T4 32 6
T1-T2-T4 40 10
T1-T2-T4 50 10
T1-T2-T3-T4 63 16
T1-T2-T3-T4 80 25
T1-T2-T3-T4 100 35
T1-T2-T3-T4 125 50
T1-T2-T3-T4 160 70
T3-T4 200 95 20x5
T3-T4 250 120 25x5
T4-T5 320 185 40x5
T5 400 240 50x5
T5 500 2x150 2x30x5
T5-T6 630 2x185 2x40x5
T6 800 2x240 2x50x5
T6-T7 1000 3x240 2x60x5
T7 1250 4x240 2x80x5
T7 1600 5x240 2x100x5
Di seguito riportiamo in tabella 16 le indicazioni per inter-ruttori scatolati serie Tmax e in tabella 17 le indicazioni per interruttori aperti serie Emax.
La sezione dei cavi e delle sbarre riportate in queste tabelle 16 e 17 sono quelle impiegate per determinare la portata nominale in aria degli interruttori libera secondo la CEI EN 60947-2.
Interruttore Terminali verticali Terminali orizzontali e anteriori
Emax [ n // ] x [ mm x mm ] [ n // ]x[ mm x mm ]
E1B/N 08 1x(60x10) 1x(60x10)
E1B/N 12 1x(80x10) 2x(60x8)
E2B/N 12 1x(60x10) 1x(60x10)
E2B/N 16 2x(60x10) 2x(60x10)
E2B/N 20 3x(60x10) 3x(60x10)
E2L 12 1x(60x10) 1x(60x10)
E2L 16 2x(60x10) 2x(60x10)
E3S/H 12 1x(60x10) 1x(60x10)
E3S/H 16 1x(100x10) 1x(100x10)
E3S/H 20 2x(100x10) 2x(100x10)
E3N/S/H 25 2x(100x10) 2x(100x10)
E3N/S/H 32 3x(100x10) 3x(100x10)
E3L20 2x(100x10) 2x(100x10)
E3L 25 2x(100x10) 2x(100x10)
E4H 32 3x(100x10) 3x(100x10)
E4S/H 40 4x(100x10) 6x(60x10)
E6V 32 3x(100x10) 3x(100x10)
E6V 40 4x(100x10) 4x(100x10)
E6H/V 50 6x(100x10) 6x(100x10)
E6H/V 63 7x(100x10) ----------------------
Tabella 17
22 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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2.3.3 Portata interruttori e sbarre A conclusione di questo capitolo riportiamo nella figura 23 le curve relative alla portata degli interruttori scatolati Tmax equipaggiabili con relè elettronico, riferite alle di-verse temperature, alle diverse tipologie di terminali e di esecuzioni disponibili; mentre nelle tabelle 18 riportiamo
i valori della portata in corrente degli interruttori scatolati Tmax equipaggiabili con relè termomagnetico. Per gli interruttori aperti serie Emax nella tabella 19 riportiamo i valori della portata in corrente alle varie temperature per il singolo apparecchio (si intende in aria libera) con terminali posteriori verticali.
Nota: nell’esecuzione rimovibile lamassima taratura è declassatadel 10%.
Nota: nell’esecuzione rimovibile lamassima taratura è declassatadel 10%.
F = Anteriori piattoFC Cu = Anteriori per cavi in rame
EF = Anteriori prolungatiFC CuAl = Anteriori per cavi in rame o alluminio
ES = Anteriori prolungati divaricatiR = Posteriori orientabili
r
F = Anteriori piattoFC Cu = Anteriori per cavi in rame
EF = Anteriori prolungatiFC CuAl = Anteriori per cavi in rame o alluminio
ES = Anteriori prolungati divaricatiR = Posteriori orientabili
T2 160
Fisso
T2 160
Rimovibile
Fig.23
23Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
2 Co
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ro
215
220
225
230
235
240
245
250
255
Iu [A]
T [°C]40 45 50 55 60 65 70
210
205
VR
HR-F-FC
T4 250
Rimovibile /Estraibile
215
220
225
230
235
240
245
250
255Iu [A]
T [°C]40 45 50 55 60 65 70
HR-F-FC
VR
T4 250
Fisso
FC = Anteriori in cavoVR = Posteriori verticali
F = Anteriori in piatto HR = Posteriori orizzontali
FC = Anteriori in cavoVR = Posteriori verticali
F = Anteriori in piatto HR = Posteriori orizzontali
24 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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2 Co
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ro
250
260
270
280
290
300
310
320
330
Iu [A]
T [°C]40 45 50 55 60 65 70
240
VR
HR-F-FC
T4 320
Fisso
250
260
270
280
290
300
310
320
330Iu [A]
T [°C]40 45 50 55 60 65 70
24030 35
FC-HR-F
VR
T4 320
Rimovibile /Estraibile
FC = Anteriori in cavoVR = Posteriori verticali
F = Anteriori in piatto HR = Posteriori orizzontali
FC = Anteriori in cavoVR = Posteriori verticali
F = Anteriori in piatto HR = Posteriori orizzontali
25Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
2 Co
nsigli p
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ortata d
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ro
365
370
375
380
385
390
395
400
405Iu [A]
T [°C]40 45 50 55 60 65 70
360
355
350
HR-FC-F
VR
T5 400
Fisso
365
370
375
380
385
390
395
400
405Iu [A]
T [°C]40 45 50 55 60 65 70
360
355
350
35
345
340
335
330
HR-FC-F
VR
T5 400
Rimovibile /Estraibile
FC = Anteriori in cavoVR = Posteriori verticali
F = Anteriori in piatto HR = Posteriori orizzontali
FC = Anteriori in cavoVR = Posteriori verticali
F = Anteriori in piatto HR = Posteriori orizzontali
26 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
��������������������������������
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
560
570
580
590
600
610
620
630
640Iu [A]
T [°C]40 45 50 55 60 65 70
550
540
530
35
520
510
500
490
30
480
470
VR
HR-FC-F
T5 630
Fisso
Iu [A]
T [°C]40 45 50 55 60 65 7035
600
550
500
450
400
VR
EF-HR
T5 630
Rimovibile /Estraibile
FC = Anteriori in cavoVR = Posteriori verticali
F = Anteriori in piatto HR = Posteriori orizzontali
EF = Anteriori prolungati VR = Anteriori in piatto verticaliHR = Posteriori in piatto orizzontali
27Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
4
T6 630
Fisso
VR
EF-HR
T6 630
Rimovibile
R(VR)
F-FC
R(HR)
FC = Anteriori in cavoF = Anteriori in piatto R(VR) = Posteriori (verticali) R(HR) = Posteriori (orizzontali)
EF = Anteriori prolungati HR = Posteriori in piatto orizzontali VR = Posteriori in piatto verticali
28 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
��������������������������������
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
4
VR
EF-HR
T6 800
Estraibile
R(VR)
T6 800
Fisso
F-FC
R(HR)
FC = Anteriori in cavoF = Anteriori in piatto R(VR) = Posteriori (verticali) R(HR) = Posteriori (orizzontali)
EF = Anteriori prolungati HR = Posteriori in piatto orizzontali VR = Posteriori in piatto verticali
29Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
900
1000
35 40 45 50 55 60 65 70
1100
R(VR)
FC
R (HR)
ES
T6 1000
Fisso
FC = Anteriori in cavo R(VR) = Posteriori (verticali)R(HR) = Posteriori (orizzontali) ES = Anteriori prolungati divaricati
30 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
��������������������������������
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
950
900
1000
35 40 45 50 55 60 65 70
1050
VR
EF-HR
T7 V 1000
Fisso
950
900
1000
35 40 45 50 55 60 65 70
1050
T7 V 1000
Estraibile
VR
EF-HR
Nota: Per valori al di sotto di 1000 A, Tmax T7 non subisce nessun declassamento termico.
EF = Anteriori prolungati VR = Posteriori in piatto verticali HR = Posteriori in piatto orizzontali
rEF = Anteriori prolungati VR = Posteriori in piatto verticali HR = Posteriori in piatto orizzontali
31Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
1200
1150
800
850
900
950
1000
1050
1100
1250
35 40 45 50 55 60 65 70
1300
VR
EF-HR
T7 S,H,L, 1250
Fisso
1200
1150
800
850
900
950
1000
1050
1100
1250
35 40 45 50 55 60 65 70
1300
T7 V 1250
Fisso
VR
EF-HR
EF = Anteriori prolungati VR = Posteriori in piatto verticali HR = Posteriori in piatto orizzontali
EF = Anteriori prolungati VR = Posteriori in piatto verticali HR = Posteriori in piatto orizzontali
32 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
��������������������������������
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
1200
1150
800
850
900
950
1000
1050
1100
1250
35 40 45 50 55 60 65 70
1300
VR
EF-HR
T7 S,H,L, 1250
Estraibile
1200
1150
800
850
900
950
1000
1050
1100
1250
35 40 45 50 55 60 65 70
1300
T7 V 1250
Estraibile
VR
EF-HR
EF = Anteriori prolungati VR = Posteriori in piatto verticali HR = Posteriori in piatto orizzontali
EF = Anteriori prolungati VR = Posteriori in piatto verticali HR = Posteriori in piatto orizzontali
33Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
1200
1000
1100
1400
1500
1600
1700
35 40 45 50 55 60 65 70
1300
VR
EF-HR
T7 S,H,L, 1600
Fisso
1200
1000
1100
1400
1500
1600
1700
35 40 45 50 55 60 65 70
1300
T7 S,H,L, 1600
Estraibile
EF = Anteriori prolungati VR = Posteriori in piatto verticali HR = Posteriori in piatto orizzontali
EF = Anteriori prolungati VR = Posteriori in piatto verticali HR = Posteriori in piatto orizzontali
VR
EF-HR
34 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
��������������������������������
Tabella 18
Tmax T1 e T1 1P (*)
In [A]
10 °C 20 °C 30 °C 40 °C 50 °C 60 °C 70 °C
MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX
16 13 18 12 18 12 17 11 16 11 15 10 14 9 13
20 16 23 15 22 15 21 14 20 13 19 12 18 11 16
25 20 29 19 28 18 26 18 25 16 23 15 22 14 20
32 26 37 25 35 24 34 22 32 21 30 20 28 18 26
40 32 46 31 44 29 42 28 40 26 38 25 35 23 33
50 40 58 39 55 37 53 35 50 33 47 31 44 28 41
63 51 72 49 69 46 66 44 63 41 59 39 55 36 51
80 64 92 62 88 59 84 56 80 53 75 49 70 46 65
100 81 115 77 110 74 105 70 100 66 94 61 88 57 81
125 101 144 96 138 92 131 88 125 82 117 77 109 71 102
160 129 184 123 176 118 168 112 160 105 150 98 140 91 130
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
Tmax T2
In [A]
10 °C 20 °C 30 °C 40 °C 50 °C 60 °C 70 °C
MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX
1,6 1,3 1,8 1,2 1,8 1,2 1,7 1,1 1,6 1 1,5 1 1,4 0,9 1,3
2 1,6 2,3 1,5 2,2 1,5 2,1 1,4 2 1,3 1,9 1,2 1,7 1,1 1,6
2,5 2 2,9 1,9 2,8 1,8 2,6 1,8 2,5 1,6 2,3 1,5 2,2 1,4 2
3,2 2,6 3,7 2,5 3,5 2,4 3,4 2,2 3,2 2,1 3 1,9 2,8 1,8 2,6
4 3,2 4,6 3,1 4,4 2,9 4,2 2,8 4 2,6 3,7 2,4 3,5 2,3 3,2
5 4 5,7 3,9 5,5 3,7 5,3 3,5 5 3,3 4,7 3 4,3 2,8 4
6,3 5,1 7,2 4,9 6,9 4,6 6,6 4,4 6,3 4,1 5,9 3,8 5,5 3,6 5,1
8 6,4 9,2 6,2 8,8 5,9 8,4 5,6 8 5,2 7,5 4,9 7 4,5 6,5
10 8 11,5 7,7 11 7,4 10,5 7 10 6,5 9,3 6,1 8,7 5,6 8,1
12,5 10,1 14,4 9,6 13,8 9,2 13,2 8,8 12,5 8,2 11,7 7,6 10,9 7,1 10,1
16 13 18 12 18 12 17 11 16 10 15 10 14 9 13
20 16 23 15 22 15 21 14 20 13 19 12 17 11 16
25 20 29 19 28 18 26 18 25 16 23 15 22 14 20
32 26 37 25 35 24 34 22 32 21 30 19 28 18 26
40 32 46 31 44 29 42 28 40 26 37 24 35 23 32
50 40 57 39 55 37 53 35 50 33 47 30 43 28 40
63 51 72 49 69 46 66 44 63 41 59 38 55 36 51
80 64 92 62 88 59 84 56 80 52 75 49 70 45 65
100 80 115 77 110 74 105 70 100 65 93 61 87 56 81
125 101 144 96 138 92 132 88 125 82 117 76 109 71 101
160* 129 184 123 178 118 168 112 160 105 150 97 139 90 129
(*) Per l’interruttore T1 1P (provvisto di sganciatore termomagnetico fisso TM) considerare la sola colonna corrispondente alla regolazione massima degli sganciatori TMD.
Tmax T3
In [A]
10 °C 20 °C 30 °C 40 °C 50 °C 60 °C 70 °C
MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX
63 51 72 49 69 46 66 44 63 41 59 38 55 35 51
80 64 92 62 88 59 84 56 80 52 75 48 69 45 64
100 80 115 77 110 74 105 70 100 65 93 61 87 56 80
125 101 144 96 138 92 132 88 125 82 116 76 108 70 100
160 129 184 123 176 118 168 112 160 104 149 97 139 90 129
200 161 230 154 220 147 211 140 200 130 186 121 173 112 161
250* 201 287 193 278 184 263 175 250 163 233 152 216 141 201
* Per interruttori in versione rimovibile considerare un declassamento del 10%.
* Per interruttori in versione rimovibile considerare un declassamento del 10%.
35Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
Tmax T4
In [A]
10 °C 20 °C 30 °C 40 °C 50 °C 60 °C 70 °C
MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX
20 19 27 18 24 16 23 14 20 12 17 10 15 8 13
32 26 43 24 39 22 36 19 32 16 27 14 24 11 21
50 37 62 35 58 33 54 30 50 27 46 25 42 22 39
80 59 98 55 92 52 86 48 80 44 74 40 66 32 58
100 83 118 80 113 74 106 70 100 66 95 59 85 49 75
125 103 145 100 140 94 134 88 125 80 115 73 105 63 95
160 130 185 124 176 118 168 112 160 106 150 100 104 90 130
200 162 230 155 220 147 210 140 200 133 190 122 175 107 160
250 200 285 193 275 183 262 175 250 168 240 160 230 150 220
Tmax T5
In [A]
10 °C 20 °C 30 °C 40 °C 50 °C 60 °C 70 °C
MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX
320 260 368 245 350 234 335 224 320 212 305 200 285 182 263
400 325 465 310 442 295 420 280 400 265 380 250 355 230 325
500 435 620 405 580 380 540 350 500 315 450 280 400 240 345
Tmax T6
In [A]
10 °C 20 °C 30 °C 40 °C 50 °C 60 °C 70 °C
MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX MIN MAX
630 520 740 493 705 462 660 441 630 405 580 380 540 350 500
800 685 965 640 905 605 855 560 800 520 740 470 670 420 610
36 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
��������������������������������
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
Tabella 19
Estraibile X1 - posteriori orizzontali
Temperatura[°C]
X1 630 X1 1800 X1 1000 X1 1250 X1 1600
% [A] % [A] % [A] % [A] % [A]
10 100 630 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
20 100 630 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
30 100 630 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
40 100 630 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
45 100 630 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
50 100 630 100 800 100 1000 100 1250 97 1550
55 100 630 100 800 100 1000 100 1250 94 1500
60 100 630 100 800 100 1000 100 1250 93 1480
Estraibile X1 - posteriori verticali
Temperatura[°C]
X1 630 X1 1800 X1 1000 X1 1250 X1 1600
% [A] % [A] % [A] % [A] % [A]
10 100 630 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
20 100 630 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
30 100 630 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
40 100 630 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
45 100 630 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
50 100 630 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
55 100 630 100 800 100 1000 100 1250 98 1570
60 100 630 100 800 100 1000 100 1250 95 1520
SACE Emax E1
Temperatura[°C]
E1 800 E1 1000 E1 1250 E1 1600
% [A] % [A] % [A] % [A]
10 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
20 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
30 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
40 100 800 100 1000 100 1250 100 1600
45 100 800 100 1000 100 1250 98 1570
50 100 800 100 1000 100 1250 96 1530
55 100 800 100 1000 100 1250 94 1500
60 100 800 100 1000 100 1250 92 1470
65 100 800 100 1000 99 1240 89 1430
70 100 800 100 1000 98 1230 87 1400
37Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
2 Co
nsigli p
er mig
liorare la p
ortata d
egli interrutto
ri in quad
ro
SACE Emax E2
Temperatura[°C]
E2 800 E2 1000 E2 1250 E2 1600 E2 2000
% [A] % [A] % [A] % [A] % [A]
10 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000
20 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000
30 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000
40 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000
45 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000
50 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 97 1945
55 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 94 1885
60 100 800 100 1000 100 1250 98 1570 91 1825
65 100 800 100 1000 100 1250 96 1538 88 1765
70 100 800 100 1000 100 1250 94 1510 85 1705
SACE Emax E3
Temperatura[°C]
E3 800 E3 1000 E3 1250 E3 1600 E3 2000 E3 2500 E3 3200
% [A] % [A] % [A] % [A] % [A] % [A] % [A]
10 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000 100 2500 100 3200
20 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000 100 2500 100 3200
30 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000 100 2500 100 3200
40 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000 100 2500 100 3200
45 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000 100 2500 100 3200
50 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000 100 2500 97 3090
55 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000 100 2500 93 2975
60 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000 100 2500 89 2860
65 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000 97 2425 86 2745
70 100 800 100 1000 100 1250 100 1600 100 2000 94 2350 82 2630
SACE Emax E4
Temperatura[°C]
E4 3200 E4 4000
% [A] % [A]
10 100 3200 100 4000
20 100 3200 100 4000
30 100 3200 100 4000
40 100 3200 100 4000
45 100 3200 100 4000
50 100 3200 98 3900
55 100 3200 95 3790
60 100 3200 92 3680
65 98 3120 89 3570
70 95 3040 87 3460
SACE Emax E6
Temperatura[°C]
E6 3200 E6 4000 E6 5000 E6 6300
% [A] % [A] % [A] % [A]
10 100 3200 100 4000 100 5000 100 6300
20 100 3200 100 4000 100 5000 100 6300
30 100 3200 100 4000 100 5000 100 6300
40 100 3200 100 4000 100 5000 100 6300
45 100 3200 100 4000 100 5000 100 6300
50 100 3200 100 4000 100 5000 100 6300
55 100 3200 100 4000 100 5000 98 6190
60 100 3200 100 4000 98 4910 96 6070
65 100 3200 100 4000 96 4815 94 5850
70 100 3200 100 4000 94 4720 92 5600
38 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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egli interrutto
ri in quad
ro
Per gli interruttori scatolati di piccole dimensioni non vi è apprezzabile differenza fra le diverse tipologie di terminali, mentre per interruttori scatolati di dimensioni maggiori (a partire dal T4) sono generalmente da preferire i terminali posteriori verticali rispetto alle altre tipologie di terminali, considerando l’interruttore installato in po-sizione verticale. In generale comunque si vede come sia da preferire la versione fissa rispetto alla versione estraibile e a quella rimovibile. Se l’interruttore fosse installato in posizione orizzontale per determinare la portata in corrente, si deve fare riferimento alla curva più bassa riportata nei grafici. Per gli interruttori aperti serie Emax, il comportamento dei terminali posteriori orizzontali e dei terminali anteriori
è simile. Maggiore è sicuramente la capacità di smalti-mento del calore dei terminali posteriori verticali.
Analogamente, a titolo esemplificativo, riportiamo nella tabella 20 le diverse portate fornite dalla norma DIN 43671 per sbarre di rame a sezione rettangolare istallate in ambiente interno, dove si ipotizza che il coefficiente di irraggiamento sia pari a 0.4 per le sbarre non verniciate e 0.9 per le sbarre verniciate.
Come si può osservare dalla tabella, a pari condizioni di sistema di sbarre utilizzato, passando da barre nude a barre verniciate si ha un incremento di portata che può raggiungere il 15%.
Tabella 20
Larghezzax
Spessore
Portata in Acorrente alternata fino a 60Hz
per sbarre di ramenude
Portata in Afino a 60Hz
per sbarre di rameverniciate
[mm] x [mm] I II III II II* I II III II II*
50 x 5 583 994 1240 1920 679 1140 1330 2010
50 x 10 852 1510 2040 2600 1020 1720 2320 2950
60 x 5 688 1150 1440 2210 826 1330 1510 2310
60 x 10 985 1720 2300 2900 1180 1960 2610 3290
80 x 5 885 1450 1750 2720 1070 1680 1830 2830
80 x 10 1240 2110 2790 3450 1500 2410 3170 3930
100 x 5 1080 1730 2050 3190 1300 2010 2150 3300
100 x 10 1490 2480 3260 3980 1810 2850 3720 4530
Condizione di validità della tabella : temperatura ambiente 35°C, temperatura delle barre 65°C,conduttori con dimensione maggiore in verticale, distanza tra i conduttori in parallelo pari allo spessore. *La distanza minima tra le sbarre centrali è 50mm
39Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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atiche relative al corto
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3 Problematiche relative al cortocircuito
In questo capitolo si analizzano le problematiche relative al cortocircuito riferite all’interazione tra l’interruttore di protezione presente nel quadro e il quadro stesso. Dopo una breve introduzione che definisce i principali parametri elettrici relativi al cortocircuito, si passerà ad analizzare le prescrizioni relative ai circuiti elettrici del quadro e alle modalità per ridurre le possibilità che si verifichi un cortocircuito nei circuiti interni del quadro e per ridurne gli effetti.
3.1 Principali definizioni dei parametri che caratterizzano il quadro in condizioni di cortocircuito
Per quanto riguarda la tenuta al cortocircuito di un qua-dro, i principali parametri che caratterizzano un quadro sono costituiti dalla:- corrente nominale di breve durata; - corrente nominale di picco;- corrente nominale di cortocircuito condizionata.
La norma CEI EN 60439-1 relativa ai quadri elettrici di bassa tensione ne fornisce la definizione nel seguente modo:
Corrente nominale di breve durata “Icw” La corrente nominale ammissibile di breve durata di un circuito di un quadro è un valore di corrente espresso come valore efficace simmetrico della corrente di cor-tocircuito ed è assegnato dal costruttore a un determi-nato circuito, che deve essere in grado di sopportarlo per un certo tempo senza danneggiarsi nelle condizioni di prova specificate dalla norma stessa. Salvo diversa indicazione del costruttore, la durata alla quale si fa rife-rimento è di 1s. A questa corrente di breve durata viene associato anche un determinato valore di picco “Ipk” e si suppone che il massimo valore di corrente che si possa verificare e che il quadro possa sopportare non superi il picco legato al valore di Icw attraverso un coefficiente di relazione “n”.
Corrente nominale di picco “Ipk”La corrente nominale di picco di un circuito di un quadro è il valore del picco di corrente, assegnata dal costruttore a tale circuito, che esso deve essere in grado di soppor-tare in modo soddisfacente secondo le modalità di prova indicate nella norma. Il valore di picco della corrente, che serve per definire gli sforzi elettrodinamici, si ottiene moltiplicando la corrente di breve durata per il fattore “n”.
I valori normalizzati per il fattore di moltiplicazione “n” sono riportati nella tabella 21
Valori normalizzati per fattore n
Valore efficace della corrente di cortocircuito
kA Coj n
I ≤ 5 0.7 1.5
5 < I ≤ 10 0.5 1.7
10 < I ≤ 20 0.3 2
20 < I ≤ 50 0.25 2.1
50 < I 0.2 2.2
Tabella 21
Corrente nominale di cortocircuito condizionata “Icc”La corrente nominale di cortocircuito condizionata che caratterizza un circuito di un quadro è il valore della corrente presunta di cortocircuito, fissata dal costruttore e riferita alla presenza di un apparecchio di protezione, anch’esso indicato dal costruttore, che il circuito può sopportare in modo soddisfacente durante il tempo di funzionamento dell’apparecchio nelle condizioni di prova specificate.
Con riferimento a queste definizioni possiamo dire che il circuito di un quadro dichiarato per un determinato valore di Icw è in grado di sopportare gli sforzi elettrodinamici dovuti al picco iniziale che può avere un valore massimo pari a “Icw x n” e un’energia termica specifica dovuta alla corrente che si può ritenere pari a Icw2 x t (con t = 1s). Il circuito di un quadro protetto da un dispositivo di protezione, invece, ha un valore di corrente nominale di cortocircuito condizionata se è in grado di sopportare gli sforzi elettrodinamici dovuti al picco limitato dal disposi-tivo di protezione e un’energia termica specifica lasciata passare dal dispositivo di protezione in corrispondenza del valore di corrente di cortocircuito presunta Ik.
3.1.1 Prescrizioni generali ed informazioni sulla tenuta al cortocircuito
Per quanto riguarda la tenuta del quadro al cortocircuito, la norma CEI EN 60439-1 fornisce indicazioni secondo le quali l’utilizzatore del quadro deve fornire al costruttore i dati relativi alle correnti di cortocircuito nel punto d’instal-lazione in modo che il quadro sia protetto dal cortocircuito mediante apparecchi di protezione - per esempio tramite interruttori automatici all’interno del quadro stesso op-pure all’esterno - e che sia costruito quindi per resistere alle sollecitazioni termiche e dinamiche che si possono verificare durante un cortocircuito. Le indicazioni circa la tenuta al cortocircuito del quadro sono fornite dal quadrista in modo differente in relazione alla presenza o meno del dispositivo di protezione.
40 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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3 Pro
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atiche relative al corto
circuito
Se è presente un interruttore automatico all’ingresso del quadro viene indicato il massimo valore ammissibile della corrente di cortocircuito espresso come:- corrente di cortocircuito condizionata Icc quando il
dispositivo di protezione è un interruttore con spiccate caratteristiche di limitazione;
- corrente ammissibile di breve durata Icw quando il di-spositivo di protezione è un interruttore con un elevato valore di Icw.
Se non è presente un interruttore automatico all’ingresso del quadro il quadrista può indicare:- una corrente di cortocircuito condizionata del quadro
(Icc) specificando le caratteristiche del dispositivo esterno che protegge il quadro (corrente nominale, potere di interruzione, corrente limitata, energia spe-cifica lasciata passare);
- una corrente ammissibile di breve durata (Icw).
Se non è specificata la durata della corrente è sottoin-teso che questa sia pari a 1sec; se non è specificato il valore di picco iniziale è sottointeso che questo è legato, attraverso il fattore “n”, alla corrente di cortocircuito condizionata dichiarata.
3.2 Prescrizioni relative ai circuiti elettrici del quadro
Oltre alle precedenti indicazioni di carattere generale relative alle modalità d’indicazione del valore limite di cortocircuito sopportabile da un quadro, la norma for-nisce una serie di prescrizioni su come devono essere dimensionati i circuiti elettrici interni al quadro al fine di ridurre la possibilità di un guasto.Le principali prescrizioni sono fornite con riferimento al sistema di sbarre interno che deve essere appunto rea-lizzato con modalità tali da rendere remota la possibilità che si possa generare su di esse un cortocircuito. Per il dimensionamento delle sbarre in relazione alla tenuta al cortocircuito diverse prescrizioni devono essere rispet-tate in relazione al fatto che ci si riferisca ad un sistema di sbarre principali, oppure a circuiti da esse derivati.
3.2.1 Sistema di sbarre principali Le sbarre principali (nude o isolate) devono essere di-sposte in modo che risulti improbabile che si produca un cortocircuito interno in condizioni ordinarie di servizio. Salvo indicazione contraria, le sbarre devono essere dimensionate in accordo con i dati relativi alla tenuta al cortocircuito e realizzate in modo da resistere almeno alle sollecitazioni di cortocircuito limitate dai dispositivi
di protezione installati a monte delle sbarre sul lato ali-mentazione.In pratica, se il dispositivo di protezione a monte del sistema di sbarre non ha caratteristiche di limitazione apprezzabili (oppure non è noto a priori) occorre dimen-sionare il sistema di sbarre principali in modo che abbia una Icw maggiore della corrente di cortocircuito presente nel punto di installazione.Di seguito cerchiamo di approfondire il concetto con un esempio pratico:
Nel quadro di figura 24 l’interruttore posto a protezione del sistema di sbarre principale è un Emax E4H con valore di Icw = 100kA. Se anche il sistema di sbarre ha una Icw pari a 100kA o superiore si dirà che il circuito, costituito dall’interruttore e dal sistema di sbarre, ha una Icw = 100kA
Se invece il dispositivo posto a protezione del sistema di sbarre principali è un interruttore automatico con caratteristiche di limitazione, il sistema di sbarre può essere dimensionato per resistere alle sollecitazioni dovute al picco limitato ed all’energia specifica limitata dall’interruttore.
Prendiamo in considerazione ad esempio il quadro di figura 25 che dovrà essere installato in un impianto avente una corrente di cortocircuito presunta Ik pari a 100kA a 400V. Come interruttore di ingresso quadro si prevede l’utilizzo di un Tmax T6L1000.
Fig.24
Icw=100kA
Ik=100kA
SACE
41Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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atiche relative al corto
circuito
In corrispondenza della Ik, a valle del dispositivo in in-gresso, si rilevano i seguenti parametri: - energia specifica passante inferiore a 20MA2s- corrente di picco limitata inferiore a 80kA La presenza di un apparecchio limitatore interno al quadro, permette quindi di installare a valle di questo dispositivo un sistema di sbarre con una Icw < 100kA (corrente di cortocircuito nell’impianto) a cui però do-vranno corrispondere un valore di picco e di energia specifica sopportabile superiori a quelli rilevati a valle dell’interruttore.
Fig.25
Considerando per esempio un sistema di sbarre carat-terizzato da una Icw pari a 50kA, esso può sopportare i seguenti parametri:- energia specifica 50kA x 50kA x 1s = 2500MA2s - una corrente di picco 50kA x 2.1 = 105kA Risulta facile verificare che il sistema di sbarre (Icw=50kA Ipk = 105kA I2t = 2500MA2s) è in grado di sopportare delle sollecitazioni maggiori di quelle che si producono a valle dell’interruttore T6L. In conclusione è quindi possibile installare a valle del T6L un sistema di sbarre con una Icw pari a 50kA. In questo caso si dirà che il circuito, costituito dalle barre e dall’interruttore, ha una Icc = 100kA, quindi idoneo alla corrente di cortocircuito presunta dell’impianto.
3.2.2 Sbarre e conduttori di distribuzione derivati dalle sbarre principali
Nella sezione di un quadro i conduttori e le sbarre di distri-buzione posti tra le sbarre principali e il lato alimentazione delle singole unità funzionali, come pure i componenti costitutivi di queste unità, possono essere dimensionati in base alle sollecitazioni di cortocircuito ridotte che si producono a valle del dispositivo di protezione dal cor-tocircuito delle singole unità, purché i conduttori siano disposti in modo tale che, in condizioni normali di servizio, il cortocircuito interno tra le fasi e/o tra le fasi e la terra sia da considerarsi una possibilità remota. È preferibile che tali conduttori siano di costruzione massiccia e rigida. Da questa prescrizione normativa, sono ovvi i vantaggi economici e dimensionali che si ottengono, soprattutto quando si hanno molti circuiti derivati da un unico sistema di sbarre generale.
Fig.26
Consideriamo il quadro in figura 26: dalla sbarra prin-cipale è derivata la distribuzione verticale costituita da sbarra nuda di costruzione massiccia e con distanziatori, così da poter essere considerata remota la possibilità di un cortocircuito. Da questa sbarra si staccano diversi conduttori oriz-zontali (in cavo) che costituiscono l’alimentazione degli interruttori generali delle varie partenze. Per un corretto dimensionamento della sbarra di distri-buzione verticale è possibile considerare il dispositivo in partenza che ha caratteristiche di limitazione meno spiccate rispetto agli altri. In questo modo, anche per un guasto a valle dell’interruttore con minori capacità di
Icw=50kA
Ic=100kA
T2 160
T2 160
T3 250
T3 250
T3 250
T7
S b a r r a p r i n c i p a l e
Sb
ar
ra
d
i
di
st
ri
bu
zi
on
e
Dimensionata in base allalimitazione dell’interruttore generale
Dimensionata in base allalimitazione dell’interruttore T2
Dimensionata in base allalimitazione dell’interruttore T3
Conduttori
Dimensionata in base allalimitazione dell’interruttorepiù grande delle partenzedelle singole unità, oppure inbase alle prestazionidell’interruttore generale diquadro.
42 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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limitazione, la sbarra si troverà sottoposta a sollecitazioni accettabili.
Un dimensionamento della sbarra di distribuzione ef-fettuato sulla base di quanto descritto trova riscontro nelle prescrizioni normative; nonostante questo è prassi comune di molti quadristi dimensionare le sbarre di distri-buzione con riferimento alle prestazioni dell’interruttore presente all’ingresso del quadro, in termini di energia lasciata passare e di picco limitato.I diversi cavi che alimentano i singoli interruttori saranno invece dimensionati in funzione delle caratteristiche di limitazione del relativo dispositivo che alimentano.
3.3 Riduzione delle possibilità e degli effetti del cortocircuito
Per quanto riguarda le prescrizioni volte a rendere remota la possibilità di cortocircuito nei conduttori attivi, la nor-ma CEI EN 60439-1 propone una serie di accorgimenti dipendenti dalla tipologia di condutture.
A scopo di esempio riportiamo le indicazioni relative a:- conduttori nudi, o conduttori ad un’anima singola con
isolamento principale, come i cavi conformi alla IEC 60227-3, per i quali si deve evitare il contatto reciproco o il contatto con parti conduttrici, per esempio attra-verso l’uso di distanziatori;
- conduttori ad un’anima singola con isolamento prin-cipale ed una temperatura massima ammessa per il funzionamento del conduttore superiore a 90° C, per esempio i cavi conformi alla IEC 60245-3 oppure i cavi isolati in PVC resistenti al calore conformi alla IEC 60227-3 per i quali il contatto reciproco o con parti conduttrici è consentito là dove non viene applicata una pressione esterna. Si deve evitare il contatto con spigoli vivi. Non deve esserci il rischio di danni mec-canici. Questi conduttori possono essere unicamente alimentati in modo tale che non venga superata una temperatura di funzionamento di 70° C;
- conduttori con isolamento principale, (cavi conformi alla IEC 60227-3), aventi un isolamento secondario supplementare, ad esempio ricoperti singolarmente con una guaina restringente o posti individualmente in tubi in materiale plastico, oppure conduttori isolati con materiale ad elevata resistenza meccanica, (isolamento FTFE), per i quali nessuna prescrizione supplementare è richiesta per l’installazione se non c’è il rischio di danni meccanici.
3 Pro
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atiche relative al corto
circuito
3.3.1 Distanze minime di ancoraggio dei conduttori
Uno dei principali problemi relativi al cortocircuito che interessa direttamente il quadrista sono le massime distanze di ancoraggio dei conduttori connessi agli interruttori rispetto ai terminali degli interruttori stessi. Come noto, all’interno dei quadri è necessario che i cavi e le sbarre siano fissati alla struttura. Infatti, durante un cortocircuito, le sollecitazioni dinamiche prodotte nei conduttori potrebbero ripercuotersi sui terminali degli interruttori con conseguente danneggiamento.
Riportiamo qui di seguito in figura 27 una serie di gra-fici riferiti ad interruttori della serie Tmax ed Emax che permettono, in funzione della corrente di picco massima in cortocircuito e della tipologia di interruttori, di deter-minare le massime distanze ammesse tra i terminali dell’interruttore e il primo elemento di ancoraggio dei conduttori.Per conduttori ci si riferisce alle sbarre quando la cor-rente è superiore o uguale a 400A, mentre ci si riferisce a cavi quando la corrente è inferiore. Questa distinzione è fatta conformemente alle tabelle 8 e 9 della norma CEI EN 60439-1. Se le esigenze specifiche richiedono o prevedono l’utilizzo di sbarre anche per correnti inferiori a 400A, le distanze ricavabili dai grafici non subiscono variazioni, mentre le distanze riferite all’utilizzo di sbarre non sono valide se si utilizzano cavi.
Distanza di posizionamento consigliata per primo setto di ancorag-gio delle sbarre in funzione del picco di corrente di cortocircuito massima presunta
Fig.27
Tmax T1350
300
250
200
150
100
50
0
10 100Ipk [kA]
L [m
m]
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450
400
350
300
250
200
150
0
10 100
L [m
m]
100
50
1000
Ipk [kA]
Ipk [kA]
500
400
350
300
250
200
150
0
10 100
L [m
m]
100
50
1000
450
Tmax T3
Tmax T4
Tmax T2
Distanza di posizionamento consigliata per primo setto di anco-raggio delle sbarre in funzione del picco di corrente di cortocir-cuito massima presunta. Interruttore con terminali orizzontali e verticali.
Emax
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Tmax T5Valido per:- terminali anteriori e posteriori- connessione attraverso barre rigide.
700
400
500
300
200
0
10 100
L [m
m]
100
1000
600
Ipk [kA]
600
400
500
300
200
0
10 100
L [m
m]
100
1000Ipk [kA]
0
40Ipk [kA]
60 80 100 120 140 160 180 200 220 240 260 280 300
50
100
150
200
250
300
350
400
450
500
L [m
m]
E4 S-HE6 H-V
E2 B-NE3 N-S-HE1 B
E2 L
E3 L
44 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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3 Pro
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Fig.28
200
200
200
200
300
300
Tmax T1 Tmax T3
Tmax T5 Tmax T6 Tmax T7
200
200
Tmax T2
5050
1÷10mm2
200
200
200
200
5050
16÷70mm2
6060
2.5÷10mm2
200
200
Tmax T4
La figura 28 fornisce per gli interruttori scatolati Tmax un esempio della distanza massima consigliata (in mm) a cui
posizionare il primo setto di ancoraggio, in relazione alla massima corrente di picco possibile per l’interruttore.
45Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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La figura 29 fornisce per gli interruttori aperti Emax un esempio della massima distanza (in mm) a cui posizionare il primo setto di ancoraggio delle barre che si connet-tono all’interruttore in funzione delle diverse tipologie di terminali disponibili, e per i valori di picco più alti, come si ricava dai grafici di figura 27.
Fig.29
3.3.2 Verifica della tenuta al cortocircuito e limitazione degli interruttori
La norma CEI EN 60439-1 permette che, in alcuni casi, non sia necessario verificare la tenuta al cortocircuito del quadro. In particolare, sono esenti da verifica quei quadri che: - hanno correnti di breve durata o correnti condizionate inferiori a 10kA; - sono protetti da dispositivi limitatori di corrente aventi una corrente di picco limitata non superiore a 17kA in corrispondenza della massima corrente di cortocircuito presunta ai teminali del circuito di ingresso del quadro.Come è noto le caratteristiche di limitazione dell’inter-ruttore sono funzione della tensione di lavoro dell’inter-ruttore stesso.Riportiamo nella seguente tabella 22, per i diversi inter-ruttori di protezione e per le più comuni tensioni d’im-pianto, i valori che approssimativamente rappresentano la massima corrente di cortocircuito presunta in [kA] tale per cui il picco limitato non supera i 17kA, così da non dover effettuare la prova di verifica della tenuta al cortocircuito per il quadro.
Tabella 22
Interruttore Tensione nominale d’impianto
Tipologia
Corrente nominale In
[A] 230Vac 415Vac 500Vac 690Vac
S200 ≤63 20 10 - -
S200M ≤63 25 15 - -
S200P ≤25 40 25 - -
S200P 32-63 25 15 - -
S800 ≤125 50 5015(In≤80A) 6(In≤80A)
10(In≥80A) 4.5(In≥80A)
S290 ≤125 25 15 - -
T1 <160 50 35 15 6
T1 160 37 33 15 6
T2 ≤32 120 85 50 10
T2 ≤50 120 85 39 10
T2 ≤63 120 65 30 10
T2 80 -160 120 50 29 10
T3 63 37 20 18 8
T3 80 27 18 17 8
T3 100 21 16 15 8
T3 125-160 18 15 14 8
T3 200-250 16 14 13 8
T4 20 200 200 150 80
T4 32-50 200 200 150 55
T4 80 200 100 48 32
T4 100-320 200 24 21 19
T5 T6 T7 320-1600 10 10 10 10
Il valore di corrente di cortocircuito riportato in tabella dovrà essere con-frontato con il potere d’interruzione dell’interruttore per le diverse versioni disponibili.
Emax X1
Emax E1÷E6
200
200
200
PAttacchi verticali
PAttacchi orizzontali
Attacchi anteriori Attacchi piani
PP
PP
Emax
AttacchiOrizzontali
P [mm]
VerticaliP
[mm]
AnterioriP
[mm]
PianiP
[mm]E1-E2 250 250 - -E3-E4-E6 150 150 - -E1-E6 - - 250 250
46 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
��������������������������������
3.3.3 Problematiche relative alle distanze d’installazione
La norma CEI EN 60439-1 demanda ai costruttori degli interruttori il compito di fornire prescrizioni per l’installa-zione di questi all’interno del quadro.
Riportiamo qui di seguito nelle figure 30 e 31, rispettiva-mente per gli interruttori ABB SACE serie Tmax ed Emax, le indicazioni relative alle distanze da rispettare nelle in-stallazioni fino a 690V c.a.; tali distanze sono già presenti nei cataloghi tecnici e nei manuali degli interruttori.
Fig.30
3 Pro
blem
atiche relative al corto
circuito
A
B
C
I
HHH
Distanza di isolamento per installazione
T1T2T3T4T5T6T7
A[mm]25255030(*)
30(*)
35(*)
50(*)
B[mm]20202525252520
C[mm]20202025(*)
25(*)
2010
(*) Per Un ≥ 440V e T6L tutte le versioni: distanza A 100 mmNota: Per le distanze di isolamento degli interruttori a 1000V, chiedere ad ABB SACE.
Distanze tra due interruttori affiancati o sovrappostiPer il montaggio affiancato o sovrapposto verificare che le sbarre o i cavi di collegamentonon riducano la distanza di isolamento in aria
Interasse minimo tra due interruttori affiancati
T1T2T3T4T5T6T7
3 poli7690105105140210210
4 poli102120140140184280280
Larghezza interruttore [mm]
3 poli76.890105105140(*)
210210
4 poli102120140140184(*)
280280
Interasse I [mm]
(*) Per Un ≥ 500V interasse I (mm) 3 poli 180, interasse I (mm) 4 poli 224
Distanza minima tra due interruttori sovrapposti
T1T2T3T4T5T6T7
6090140160160180180
H[mm]
CapocordaCavo isolato
Connessionenon isolata
Note: Le dimensioni indicate valgono con tensioni di esercizio Un fino a 690V. Le distanze di rispetto sono da aggiungere all’ingombro massimodegli interruttori nelle varie esecuzioni, terminali compresi. Per esecuzionia 1000V, chiedere ad ABB SACE.
47Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
Fig.31
3 Pro
blem
atiche relative al corto
circuito
Dimensione della cella
EmaxE1E2E3E4E4fE6E6f
A[mm]400400500700
-1000
-
B[mm]490490630790880
11301260
Emax versione estraibileEmax versione fissa
380
500
A3 poliB
4 poli242 min.282 max
A3 poliB
4 poli
500
Nota: per Emax X1 considerare le stesse indicazioni fornite infigura 30 e riferite alla distanza di isolamento dell’interruttoreTmax T7.
48 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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Appendice A
Esempio di quadri elettrici realizzati con interruttori ABB
In questa appendice si riportano alcune considerazioni relative a due tipologie di quadro realizzate con interruttori ABB.
Primo esempio
Tabella dati Circuito Q1 Q2 Q3 Q4 Q5 Q6 Q7 Q8 Q9
Interruttore E6H E3H E2L E2L S7L S7L S6L S5L S4L
Corrente nominale In [A] 5000 2500 1250 1250 1600 1250 630 400 250
Fattore di contemporaneità 0.9 0.8 0.9 0.9 0.85 0.85 0.85 0.85 0.85
Corrente di prova [A] 4500 2000 1125 1125 1360 1062.5 535.5 340 212.5
Corrente di breve durata Icw [kA] 100 100 - - - - - - -
Corrente di picco Ipk [kA] 220 220 - - - - - - -
Corrente condizionata Icc [kA] - - 100 100 100 100 100 100 100
Caratteristiche del quadroDimensioni quadro Altezza: 2300 mm Larghezza: 2900 mm Profondità: 1100 mm
Grado di protezione IP3X Grado di segregazione 4B
Nella tabella sono riportati i dati degli interruttori montati nel quadro e le portate effettive, rilevate da test eseguiti secondo la norma CEI EN 60439-1. Dai risultati ottenuti risulta evidente che, se il quadro è costruito con un’opportuna geometria e opportuni gradi di segregazione, posizio-nando correttamente gli apparecchi e con conduttori e sbarre dimensionati secondo i valori di sezione e lunghezza minima specificate dalla norma, si ottengono per gli interruttori nel quadro delle portate prossime alle portate nominali. Dalla tabella si vede anche come il circuito di distribuzione principale (traccia arancione), che prevede un interruttore non limitatore, dovrà essere dimensionato per poter sopportare la corrente di cortocircuito per 1 secondo e il relativo picco; i circuiti di distribuzione (traccia marrone) che prevedono un interruttore limitatore, potranno invece essere dimensionati per la corrente di cortocircuito condizionata, cioè per la sezione C dovranno essere dimensionati relativamente a picco ed energia lasciati passare da E2L, mentre per la sezione A dovranno essere dimensionati relativamente a picco ed energia lasciati passare da S7L. Il dimensionamento secondo questo criterio è valido se si è in grado di assicurare che la possibilità che si verifichi un guasto sulla sbarra di distribuzione sia nulla. In caso contrario, anche la sbarra di distribuzione dovrà essere dimensionata come la sbarra principale.
Ap
pend
ice A
S7L - 1600A
S7L - 1250A
S6L - 630A
S5L - 400A
S4L - 250A
E6 - 5000AE3 - 2500A
E2 - 1250A
E2 - 1250A
Alimentazione
Sezione A Sezione B Sezione CConfigurazione del “fronte-quadro”
SACE
SACE
SACE
SACE
Q5
Q6
Q7
Q8
Q9
Q1 Q2
Q3
Q4
49Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
Secondo esempio
Tabella dati Circuito Q1 Q2 Q3 Q4 Q5
Interruttore E6H S7H T5H T5H T4H
Corrente nominale In [A] 5000 1250 630 400 250
Fattore di contemporaneità 1 1 1 1 1
Corrente di prova [A] 5000 1250 630 400 250
Corrente di breve durata Icw [kA] 100 - - - -
Corrente di picco Ipk [kA] 220 - - - -
Corrente condizionata Icc [kA] - 100 100 100 100
Caratteristiche del quadroDimensioni quadro Altezza: 2320 mm Larghezza: 1800 mm Profondità: 1240 mm
Grado di protezione IP30 Grado di segregazione 4
Per la realizzazione dei circuiti di questo quadro sono stati utilizzati conduttori e sbarre con sezioni maggiori di quelle consigliate dalla norma. In queste condizioni, come si può notare dall’analisi dei dati riportati nella tabella, le effettive portate dei circuiti nel quadro sono venute a coincidere con le portate nominali degli interruttori. Per la verifica della protezione delle sbarre valgono le stesse considerazioni fatte nel caso precedente.
Ap
pend
ice A
Configurazione del “fronte-quadro”
Sezione A Sezione BCaminoCamino
SACE
E6Hestraibile5000A
S7estraibile1250A
T5estraibile630A
T5estraibile400A
T4fisso250A
Q1
Q2
Q3
Q4
Q5
50 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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Forme di segregazione
Suddividendo il quadro mediante barriere o diaframmi (metallici o non metallici) in celle separate o frazioni di scom-parto, si possono ottenere protezione contro i contatti con parti attive appartenenti ad unità funzionali adiacenti e protezione contro il passaggio di corpi solidi estranei da una unità del quadro ad una unità adiacente.
Le forme tipiche di segregazione mediante barriere o diaframmi sono le seguenti:
Appendice B
Ap
pend
ice B
Forma 1Nessuna segregazione interna
Forma 2 Segregazione delle sbarre dalle unità funzionali
Forma 2aTerminali per i conduttori esterni non separati dalle sbarre
Forma 2b Terminali per i conduttori esterni separati dalle sbarre
Forma 3 Segregazione delle sbarre dalle unità funzionali e segregazione di tutte le unità funzionali l’una dall’altra. Segregazione dei terminali per i conduttori esterni dalle unità funzionali, ma non da quelli delle altre unità funzionali
Forma 3aTerminali per i conduttori esterni non separati dalle sbarre
Forma 3bTerminali per i conduttori esterni separati dalle sbarre
Forma 4 Segregazione delle sbarre dalle unità funzionali e segregazione di tutte le unità funzionali l’una dall’altra. Segregazione dei terminali per conduttori esterni associati ad un’unità funzionale da quelli di qualsiasi altra unità funzionale e dalle sbarre
Forma 4aTerminali per i conduttori esterni nella stessa cella come le unità funzionali associate
Forma 4bTerminali per i conduttori esterni non nella stessa cella come le unità funzionali associate ma in singoli spazi separati e racchiusi o in celle
Legendaa Involucrob Segregazione internac Unità funzionali compresi i terminali per i conduttori esterni associatid Sbarre, comprese le sbarre di distribuzione
ba
d
c
Simboli
51Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
Ap
pend
ice C
Gradi di protezione IP
A titolo di esempio riportiamo in tabella C i gradi di protezione minimi che deve avere un quadro affinchè possa essere installato negli ambienti indicati, conformemente a quanto prescritto dalla norme citate. Il grado di protezione previsto per una apparecchiatura contro i contatti con le parti attive e la penetrazione di corpi estranei liquidi e solidi è indicato dalla sigla IP... in accordo con la CEI EN 60529.
Di seguito forniamo un breve riassunto del significato dei vari termini che compongono il codice. Per maggiori det-tagli rimandiamo alla norma CEI EN 60529.
La lettera “X” deve essere utilizzata quando non è richiesta una cifra caratteristica, “XX” se sono omesse entrambe le cifre.
Lettere caratteristiche (Protezione Internazionale) IP
Prima cifra caratteristica (cifra da 0 a 6, o lettera X) Contro la penetrazione di corpi solidi estranei
Seconda cifra caratteristica (cifra da 0 a 8, o lettera X) Contro la penetrazione di acqua con effetti dannosi
Lettera addizionale (opzionale) (lettere A, B, C, D): Contro l’accesso a parti pericolose
Lettera supplementare (opzionale) (lettere H, M, S, W) Informazioni supplementari
Tipo di quadro / tipo di ambiente Norma e paragrafo Grado minimo di protezione
Apparecchiatura di protezione e manovra: quadri chiusi CEI EN 60439-1 par. 2.3.3 Non definito
Quadri per esterno CEI EN 60439-1 par. 7.2.1.3 IPX3
Quadri aventi protezione con isolamento completo CEI EN 60439-1 par. 7.4.3.2.2 IP2XC
Impianti in ambienti ordinari
Zone non a portata di mano CEI 64-8/4 par. 412.2.1 IPXXB (IP2X)
Zone a portata di mano orizzontali CEI 64-8/4 par. 412.2.2 IPXXD (IP4X)
Impianti in bagni docce e bagni pubblici
Zone 1 e 2 CEI 64-8/7 par. 701.512.2 IPX4
Zona 3 CEI 64-8/7 par. 701.512.2 IPX1
Zone 1 –2 –3 bagni pubblici soggette a pulizia con getti d’acqua CEI 64-8/7 par. 701.512.2 IPX5
Impianti in piscine
Zona 0 CEI 64-8/7 par. 702.512.2 IPX8
Zona 1 CEI 64-8/7 par. 702.512.2 IPX5
Zona 2 al coperto CEI 64-8/7 par 702.512.2 IPX2
Zona 2 all’aperto CEI 64-8/7 par 702.512.2 IPX4
Zona 2 soggette a pulizia con getti d’acqua CEI 64-8/7 par 702.512.2 IPX5
Impianti in saune CEI 64-8/7 par 703.512.2 IP24
Impianti in luoghi a maggior rischio di incendio CEI 64-8/7 par 751.04.1 IP4X
Impianti in cantieri (Quadri ASC) CEI EN 60439-4 par.7.2.1.1 IP44
Appendice C
52 Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
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Glo
ssario
Glossariofc fattore di contemporaneità
Inc corrente nominale del circuito
I2p, I3p... corrente di prova del circuito “2”, corrente di prova del circuito “3”, ecc.
TT temperatura assoluta [°C]
TA temperatura dell’aria ambiente [°C]
ΔT sovratemperatura [K]
BT bassa tensione
ANS quadro parzialmente soggetto a prove di tipo (quadro non di serie)
c.c. corrente continua
c.a. corrente alternata
Ib corrente reale di carico
PCB potenza dissipata dall’interruttore alla Ib
PnCB potenza dissipata dall’interruttore alla InCB
InCB corrente nominale dell’interruttore
PSB potenza dissipata dalla sbarra alla Ib
PnSB potenza dissipata dalla sbarra alla InSB
InSB corrente nominale della sbarra
LSB lunghezza della sbarra
PTQ potenza totale dissipata dal quadro
AE superficie effettiva di raffreddamento
b fattore di superficie
A0 somma delle superfici individuali
d coefficiente di temperatura
IP grado di protezione
Icw corrente nominale di breve durata
Ipk corrente nominale di picco
Icc corrente nominale di cortocircuito condizionata
Ik corrente di cortocircuito presunta
n fattore di picco
Quaderni di Applicazione Tecnica
QT1La selettività in bassa tensione coninterruttori ABB
Low voltage selectivity with ABB circuit-breakers
QT2Cabine MT/BT teoria ed esempi di calcolo
MV/LV trasformer substations: theory and exam-ples of short-circuit calculation
QT3Sistemi di distribuzione e protezione contro i contatti indiretti ed i guasti di terra
Distribution systems and protection against indi-rect contact and earth fault
QT4Gli interruttori ABB nei quadri di bassa tensione
ABB circuit-breakers inside LV switchboards
QT5Interruttori ABB per applicazioni in corrente continua
ABB circuit-breakers for direct current applications
QT6Quadri per bassa tensione a tenuta d’arco interno
Arc-proof low voltage switchgear and controlge-ar assemblies
1SD
C00
7103
G09
02 M
aggi
o ’0
8P
rinte
d in
Ital
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Per tener conto dell’evoluzione delle Norme e dei materiali, le caratteristiche e le dimensioni di ingombro indicate nel presente catalogo si potranno ritenere impegnative solo dopo conferma da parte di ABB SACE.
��������������������������������Dicembre 2006
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http://bol.it.abb.comTutte le soluzioniper la Bassa Tensionee l’Automazione.
ABB SACEUna divisione di ABB S.p.A.
Interruttori B.T.Via Baioni, 3524123 BergamoTel.: 035.395.111 - Telefax: 035.395.306-433