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www.dafdaf.it
A TAVOLA La torta! pag. 2
gioco Il domino di tishrì pag. 8
lettereL’albero della memoria pag. 12
BUONcompleANNO!
NUMERO
37ottobre 2013
חשוון5774
DISE
GNO:
LUI
SA V
ALEN
TI
IL GIORNALE EBRAICO DEI BAMBINI
di pagina in paginaIL GIORNALE EBRAICO DEI BAMBINI
pag. 2 a tavola
Ciao, sono Jasmine! Ho 23 anni e vivo a Milano con la mia famiglia. Mi piace
tantissimo cucinare e sono molto golosa di dolci, soprattutto al cioccolato: per
questo devo sempre stare a dieta, e regalare quello che cucino ai miei amici! Spero
che potrete divertirvi con me ai fornelli, seguendo le ricette raccolte su DafDaf e sul
mio sito, Labna.it.
Questo mese abbiamo chiesto aJasmine la ricetta per una torta, perfesteggiare insieme il terzo compleannodi DafDaf: il risultato è un dolce facileda fare, per cui bastano dieci minuti, e sisporca una sola ciotola.... È talmentebuona che siamo sicuri non ne resteràneppure una briciola, anche se la ricettaè per 12.
Ingredienti:
200 g di farina 00
400 g di zucchero
80 g di cacao amaro
1 cucchiaino di bicarbonato
2 cucchiaini di lievito per dolci
245 g di latte
110 g di olio vegetale
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
240 g di acqua bollente
2 uova
panna montata e lamponi (o qualsiasi altra
cosa vi piaccia) per guarnire
Il procedimento è il più semplice del mondo.
In una ciotola (una sola!) mettete prima gli
ingredienti secchi, poi i liquidi esclusa l’acqua
bollente, e mescolate con le fruste
elettriche. Quando avete ottenuto una
crema liscia e omogenea, aggiungete l’acqua
bollente e mescolate ancora: otterrete un
impasto molto, molto liquido ma non
preoccupatevi, è normale che lo sia! Versate l’impasto liquido in una teglia ricoperta di carta da forno – io ne ho
usata una a cerniera con carta da forno sulla base e burro con pan grattato lungo i bordi – e fatelo cuocere nel
forno già caldo a 180° per 45/50 minuti: valutate il tempo di cottura in base alla misura della torta e fate la prova
stecchino per controllare che sia cotta anche al centro.
Una torta
pag. 3a tavola
Quando la torta è pronta, potete mangiarla così com’è – perché è davvero buona, umida e soffice – oppure
tagliarla orizzontalmente a strati e farcirla. O anche farne due, una liscia e una ripiena di panna montata e lamponi,
a strati, sono entrambe irresistibili!
E non dimenticate le 3 candeline, né di cantare “Tanti auguri, DafDaf!
per DafDaf
pag. 4 natura
Compiere gli anni in naturaBuon compleanno DafDaf!
Ma come funzionano gli anni in natura? Per un essere
vivente una vita può durare un’ora e mezza come per
l’effimera (che è un insetto dalle ali trasparenti) o durare
migliaia di anni, anche sette mila per le sequoie. Gli alberi
hanno un modo affascinante di relazionarsi con il tempo:
per esempio una Farnia si trasforma facilmente in un
essere vivente vecchio e saggio.
Si dice comunemente che per sapere l’età degli alberi
bisogna contarne “gli anelli”... ma un legno che arriva
dalle foreste tropicali non ha anelli! Ma allora che cosa
sono quest’ultimi?
Facciamo un passo alla volta.
Le piante ogni primavera si svegliano dal loro torpore e
cominciano a crescere e crescere approfittando delle belle
giornate. In estate continuano la loro crescita anche se alle volte si trovano costrette a
rallentare per via del troppo caldo, ma soprattutto per l’assenza di acqua. In autunno tutti gli
alberi cominciano a rallentare definitivamente la loro crescita per prepararsi all’inverno. Le
temperature scendono, le giornate si accorciano fino all’arrivo della neve… le piante quasi
dormono, continuano a crescere, ma poco, e molto lentamente. Le differenze nella crescita che
si avvicendano durante le stagioni creano diversi
tipi di legno, più chiaro in primavera ed in estate,
leggermente più scuro in autunno e decisamente
più scuro in inverno. Quest’ultimo colore è proprio
quello che “crea” l’anello. Con queste spiegazioni è
facile capire come in realtà gli anelli non corrispondano agli anni ma ai momenti in cui gli
alberi si addormentano.
Visto che da noi le piante si addormentano una volta l’anno per il freddo, in inverno, sembra
che un anello corrisponda ad un anno. È quindi chiaro perché nelle foreste tropicali dove
acqua, sole e caldo ci sono sempre, le piante non creino gli anelli: non dormono mai!
ARIANNA E ALINA
Alina Pratola aveva paura degli insetti e dei ragni ma voleva fare la veterinaria, poi la logopedista, e alla fineha scelto scienze forestali. Gli alberi rimangono i suoi preferiti e adora cucinare. A casa sua vive anche ungatto, che pero crede di essere un cane.
Info: www.studioartena.it
Arianna Giusta sin da piccola amava stare all'aria aperta. Voleva fare la psicologa ma ha decisodi studiare scienze forestali. È stata Guardiaparco e le piace disegnare. E rimane ancora sempre abocca aperta quando vede una rana.
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pag. 5
La mora DafdafaDafdafa
Nedelia Tedeschi ha insegnato per tanti anni a bambini di tutte le età,divertendosi a inventare giochi, racconti e poesie. Tra le mille cose che ha fatto c’èanche Il giornale Per Noi, che veniva pubblicato prima che nascesse DafDaf.
Rosh haShanah è puntuale,ci raggiunge a Tishrì.Pur se ci pare uguale,(e il mistero sta qui)
Ogni anno noi tendiamoa raggiungere metee ogni sforzo facciamoper sedar questa sete.
Sete esistenzialeDi procedere avanti.È come una spiraleche D. ci ha posto innanzi.
Rosh haShanah è puntuale,ci raggiunge a Tishrì,ma avanza la spirale:e il futuro... è già qui
IL TEMPO NELL’EBRAISMO
Questo mese mi rivolgo soprattutto ai ragazzi unpo’ più grandicelli... È appena trascorso settembre,un mese ricco di festività e ricorrenze, a partire daRosh haShanah (1 e 2 di Tishrì) seguito, diecigiorni dopo, da Kippur, e poi ci sono Sukkot einfine Simchat Torah.Ma avete vissuto queste giornate particolari cometutti gli anni passati o avete trovato qualche nuovoapprofondimento? C’è stato un “passo avanti” nelvostro modo di vivere queste ricorrenze? Non visembra che ad ogni anno, il tempo proceda efaccia un passo avanti?Un po’ come una spirale. Con questo pensiero intesta vi propongo una filastrocca-spirale.Parlatene con il vostro rabbino.
Ciao ciao, a prestoDafdafà
SONI
A BI
SCEL
LA
pag. 6 Pirke Avot
Come abbiamo spiegato sugli scorsi numeri di
DafDaf la Mishnà è formata da insegnamenti
dei maestri che inizialmente venivano
tramandati e ripetuti oralmente e che poi
vennero messi per scritto da Rabbì Yehudà
Hanassì, per timore che venissero persi. E’
composta da sei ordini e da 63 trattati che
affrontano i temi più vari. Il trattato dei Pirkè
Avot è molto bello e importante e tramite la
sua lettura si può imparare qual è il giusto
comportamento con gli altri e alcune mitzvot
ben adam la chaverò, ossia che riguardano
l’uomo e il suo prossimo.
Capitolo 1 mishna’ 6Yehoshu’a, figlio di Perachyà, e Nittay
Haarbelì ricevettero la tradizione dai
predecessori. Yehoshu’a, figlio di Perachyà,
diceva: “Procurati un maestro, acquistati un
compagno e giudica tutti dal lato positivo”.
Chi erano Hillel e Shammai? Hillel e Shammai furono tra i primi
rappresentanti delle zugot, le coppie che
studiavano insieme. Hillel si distinse per la
sua umiltà e il suo amore per le creature;
Shammai invece era differente dal compagno,
era molto pignolo nelle decisioni normative e
con coloro che venivano da lui per convertirsi.
Ovviamente la sua pignoleria non era
motivata da un atteggiamento negativo nei
confronti delle creature, ma solo dall’onore
che voleva dare alla Torah e dal timore che
aveva di trasgredirla. Da loro derivarono due
scuole, Bet Hillel e Bet Shammai. Le opinioni
di queste scuole vengono citate
continuamente nel Talmud e quasi sempre si
seguono le decisioni di Bet Hillel, che
rappresentavano la maggioranza perché più
morbide e perché tenevano conto del livello
del pubblico medio.
Riguardo alle conversioni c’è da citare un
avvenimento che toccò da vicino sia Hillel che
Shammai e che ci fa capire le loro due
modalità di approccio. Un non ebreo si
presentò da Shammai e gli disse: “Mi
convertirò se mi spiegherai tutta la Torah
mentre io starò su un piede solo”. Shammai,
indispettito, lo mandò via. Andò allora da
Hillel e gli disse la stessa cosa. Hillel rispose:
“Quello che non vuoi sia fatto a te, non lo fare
al tuo compagno, questa è la Torah, tutto il
resto non è altro che commento, va’ e studia”.
Aharon cohen gadol, paciere emaestro dei più lontaniLa caratteristica principale di Aharon era
un amore incondizionato per la pace. Fu il
primo kohen gadol, il primo sacerdote,
quando ancora avevamo il Mishkan, il
Tabernacolo del deserto. Nel libro di
Shemot, vengono descritti gli abiti del
kohen gadol, degli indumenti molto
significativi e simbolici. In particolare il
MICOLMicol ha allievi di tutte le età, a cui insegna Torah. Una cosa che le piaceparticolarmente è ascoltare le loro mille domande, e provare a trovareinsieme le risposte. Ha appena avuto un bimbo, che si chiama Asher, e seavete voglia di chiederle qualcosa anche voi, fra un impegno e l’altrotroverà sicuramente il tempo per rispondervi. Mail a [email protected]
Pirke Avot, anche
pag. 7Pirke Avot
choshen, il pettorale era formato da 12
pietre e in ognuna era scritto il nome di una
tribù, così, ogni volta che il sacerdote lo
indossava non poteva dimenticare il
popolo, lo portava sul suo cuore, lo teneva a
mente quando si occupava del culto del Bet
haMiqdash e quando espiava le colpe per
lui.
Durante i quarant’anni di permanenza nel
deserto, il popolo usufruì di tre doni per
merito di Moshè, Miriam e Aharon. Aveva
la manna per merito di Moshè, il pozzo e
l’acqua per merito di Miriam e le nuvole che
lo proteggevano per merito di Aharon. Aha-
ron aveva il merito di portare al popolo le
nuvole della Gloria Divina proprio come ri-
compensa per l’amore che provava nei con-
fronti della pace. Solo se siamo in pace
possiamo avere la protezione di Hashem.
Aharon, dunque, era solito portare
pace in mezzo al popolo di Israele. Se
vedeva due uomini che avevano liti-
gato, andava, si sedeva con uno dei
due e gli diceva, pur mentendo, che il
suo compagno era estremamente di-
spiaciuto di quello che era successo e
voleva trovare il modo per riconciliarsi.
Rimaneva con lui fino a che non si era
allontanata la rabbia dal suo cuore. Lo
stesso faceva con l’altro contendente così
che quando si incontravano si abbraccia-
vano e si baciavano.
In ogni momento dimostrava amore per i
suoi compagni ebrei, anche e soprattutto
per coloro che erano più lontani dalle mitz-vot, e attraverso questo amore riusciva ad
avvicinarli alla Torah. Se si imbatteva in un
ebreo il cui comportamento non era del
tutto corretto, era il primo a salutarlo e gli
dimostrava un affetto particolare. Fino a
che l’ebreo non provava vergogna e diceva:
“Ahimè, se Aharon sapesse come mi com-
porto veramente, neanche parlerebbe con
me”. E così faceva teshuvà, si pentiva, tor-
nava al giusto atteggiamento.
LE MASSIME DEI PADRI
Stampato lo scorso aprile dalla Litosdi Roma, il libro di Micol Nahon è unaguida alle Massime dei Padri pensata
per i ragazzi, ma non solo:si parte dal testo ebraicodi alcune mishnaiot perarrivare alla traduzione epoi alla spiegazione deibrani, partendo daicommentatori classici.I temi sono attuali: sitratta delcomportamento nei
confronti del prossimo, e di qualitàmorali… anche gli adulti vitroveranno spunti interessanti.
YOUTH PIRKEI AVOSEsiste un testo americano che, grazie alla traduzione e al commento di ravAvie Gold e alle illustrazioni di Andras Halasz e Michael Horen è da tantianni un punto di riferimento per tutti i bambini e i ragazzi che voglionoavvicinarsi ai Pirkè Avot: si tratta di Youth Pirkei Avos, pubblicato dalla ArtScroll, che anche se ha qualche anno è ancora facilmente reperibile.
in autunno
pag. 10 musica, maestra!
Musica da guardareIn molte lingue si usa lo stesso verbo per dire
“suonare” e “giocare”: to play in inglese, jouer
in francese, tocar in spagnolo, spielen in
tedesco. In italiano no, chissà perché! Eppure
la musica è molto divertente e si può davvero
giocare a tirare fuori i suoni, non solo dagli
strumenti veri, ma anche dagli oggetti che ci
circondano.
Questo mese parleremo del tatto e della
musica da “contatto”, quella che potete
produrre volontariamente o accidentalmente,
quella che vi porterete in vacanza ovunque
andrete.
Siete in viaggio con i genitori e avete già
ascoltato la playlist preparata con lo scorso
numero di DafDaf? Niente
paura, potete allestire la
vostra personale orchestra da
automobile, di cui sarete
l’autorevole direttore. Tenete
il tempo con i piedi e se avete
fratelli e sorelle affidate loro
un ritmo da produrre con le
mani (o schiocco della lingua,
denti, schiocco delle dita,
colpi sulle guance, ecc),
mentre la mamma, seduta
davanti, potrà fare un altro
ritmo battendo la matita sul
cruscotto. Papà deve stare
attento al volante, ma magari può inserire,
rigorosamente a tempo, un bel colpo di
clacson ogni 4 battute!
Redazione, organizzazione e controllo qualità:Ada Treves, Rossella Tercatin
Hanno collaborato: Marco Delmastro, Lucilla Efrati, Benedetta Guetta, Michele Luzzatto, Daniela Ovadia, Daniel Reichel, AdamSmulevich, Nedelia Tedeschi, Rossella Tercatin e Guido Vitale. La testata è di Paolo Bacilieri. La copertina e la Strega ComandaColor sono di Luisa Valenti. Le fotografie a tavola sono di Benedetta Guetta. La pagina Natura è scritta e illustrata da ArteNa. I di-segni della morà Dafdafà sono di Sonia Biscella e di Nedelia Tedeschi. Le pagine sui Pirkè Avot sono di Micol Nahon. Il Dominoè disegnato da Viola Sgarbi. Le pagine musica sono di Maria Teresa Milano. Per le letture ringraziamo la Mondadori ragazzi eDavidino, a pagina 16, e un personaggio di Enea Riboldi. Le faccine della gerenza sono di Giorgio Albertini. ∞
Impaginazione: G.D. Pozzi Stampa: SEREGNI CERNUSCO S.r.l. - via Brescia 22 - 22063 Cernusco s/N. (Mi)
www.dafdaf.it
Comitato scientifico:
rav Roberto Della Rocca
rav Benedetto Carucci Viterbi
rav Elia Richetti
Odelia Liberanome
Sonia Brunetti
Daniela Misan
Moria Maknouz
Orietta Fatucci
Giorgio Albertini
Nedelia Tedeschi
Dora Fiandra
Alisa Luzzatto
Chiara Segre
StefaniaTerracina
Consulenza artistica:Viola Sgarbi
di pagina in paginaIL GIORNALE EBRAICO DEI BAMBINI
Supplemento a Pagine Ebraiche, il giornale dell’ebraismo italiano - n.6/2012 - Direttore responsabile: Guido Vitale - Redazione: Lungotevere Sanzio 9 – Roma 00153 - Reg. Tribunale di Roma – numero 218/2009 – ISSN 2037-1543
DAFDAF è a cura
di Ada Treves
Jackson Pollock
pag. 11musica, maestra!
Siete in spiaggia? Riempite di sabbia
contenitori di grandezze diverse e otterrete
delle belle maracas, mentre con paletta e
rastrello potete produrre diverse basi ritmiche
battendoli sulla sdraio o sull’ombrellone. E se
avete delle cannucce potete creare la Sinfonia
Gorgogliante,
riempiendo
bicchieri e
secchielli di acqua
di mare
(attenzione, dovete
solo soffiare e non
bere!).
Siete in montagna?
Avete solo
l’imbarazzo della
scelta tra pietre,
rami, bastoni e
foglie di ogni forma e lunghezza. Potete
sbizzarrirvi a tagliare, cucire, legare e tirare
corde o elastici per sentire come suonano e
scoprire - così si ripassa un po’ di matematica
- quale rapporto c’è tra l’altezza del suono e la
lunghezza della corda. Potreste anche
approfondire la questione cercandovi in rete il
bellissimo cartone animato “Paperino nel
mondo della Matemagica.
E quando il caldo si fa davvero insopportabile
prendete un tubo di gomma e fate una
grandiosa battaglia con l’acqua che si
concluderà con l’inno dei vincitori. Dovete
tagliare in pezzi di lunghezze diverse il tubo di
gomma e ciascuno intonerà la sua personale
melodia soffiandoci dentro. Per ottenere un
timbro diverso inserite al fondo del tubo un
imbuto. Divertitevi a sentire il suono che
producono gli oggetti, rovistate nelle cose che
la mamma ha deciso di buttare e se volete
trovare nuove idee per “toccare” la musica,
fate un giro in internet e ascoltate gruppi
eccezionali che suonano solo strumenti
ottenuti con materiale di riciclo. Cercate i
Jashgawronski Brothers , STOMP e il
Riciclato Circo Musicale.
Vale la pena anche di
guardare il video
ufficiale della Orquesta
Reciclada e il loro sito:
http://orquestareciclada
.blogspot.it/ oltre ad
avere spunti interessanti
– gli strumenti che
vedete fotografati in
queste pagine sono loro -
conoscerete una storia
che vi scalderà il cuore!
MARIA TERESAMaria Teresa fa l'ebraista e la musicista e si ingegna per far incontrare quanto più possibile i suoi due mondi. Ama viaggiare, camminare in montagna e divora i libri gialli. Ha due bimbe,Micol Anna e Miriam Chiara con cui si diverte a cucinare e a inventare storie fantastiche.
Martin Klimas
Martin Klimas
pag. 12 Letture
L’albero della «Mamma!» chiama Samuele emozionato.
«Vieni a vedere che fressibità
hanno le canne che abbiamo portato!
Ma quando facciamo la sukkah?»
Come fermare un desiderio tanto urgente?
Gemma e Vittorio sono gia in azione:
per rendere le pareti resistenti
si aiutano con lo spago e col cartone.
Vestono di rami e foglie la capanna,
Sami li aiuta correndo qua e la.
«In premio» chiede sottovoce a mamma
«posso avere l’olorogio di papa?»
Arrivano gli zii con le cugine,
Samuele le aspettava per giocare
a moscacieca, alle belle statuine
e a tutti i giochi che riescono a inventare.
Mentre DafDaf stava viaggiando verso le vostrecase, la casa editrice Mondadori ha portato nellelibrerie il nuovo libro di Anna Sarfatti, di cui vioffriamo un’anteprima in queste pagine. Si intitola“L’albero della memoria” e per scriverlo Anna, cheha insegnato nella scuola dell’infanzia e primariaed è autrice di molti testi per bambini e saggi dipedagogia (ed è anche la traduttrice dei libri deldottor Seuss) ha potuto contare anche sull’aiuto diMichele Sarfatti, che è direttore della FondazioneCentro di Documentazione EbraicaContemporanea CDEC di Milano e si occupa distoria contemporanea, in particolare delle vicendedegli ebrei e della Shoah in Italia. L’autrice delleillustrazioni è Giulia Orecchia.
IL LIBRO
Per raccontarvi l’argomento del libro cheDafDaf vi propone questo mese la cosa miglioreè dare la parola agli autori: “L’albero dellamemoria narra la vicenda di un bambino ebreoitaliano, Samuele Finzi, che diviene ragazzodurante la Shoah. Sami esiste solo in questo
libro, ma tutte le vicende che accadono a lui ealla sua famiglia sono realmente accadute aebrei vissuti in Italia negli anni dellapersecuzione antisemita 1938-1945. Nella storia sono presenti anche italiani nonebrei con i vari
pag. 13Letture
memoriaÈ l’ora che anche al sole fa appetito,
cosi si entra in capanna per mangiare.
Papa benedice il pane, com’e rito,
poi il banchetto, tutto da gustare.
Tra un piatto e l’altro racconti divertenti
finche a un tratto Vittorio si fa serio
e chiede a tutti di stare zitti e attenti
e ascoltare cosa e successo allo zio Elio.
«Ho detto che il fascismo e una sciagura
e loro mi hanno cacciato dal lavoro,
l’ho detto perche mi indigna e fa paura
che a comandar l’Italia sia uno solo.»
Dite:
È faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
Perche bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non e questo che piu stanca.
E piuttosto il fatto di essere obbligati
a innalzarsi fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli.
Janusz Korczak, Varsavia 1878 - Treblinka 1942;
tratto da Quando ridiventero bambino (Luni, 2005)
comportamenti che ebbero in quell’epoca:persecutori, sostenitori della persecuzione,oppositori della persecuzione, soccorritori. Sullosfondo intervengono anche i combattentipartigiani. Ciascuno – adulto o bambino – scelsecosa pensare e cosa fare.”
Aggiungono Anna e Michele Sarfatti che l’albero,che dà il titolo al libro, “è una figura importante:in tempo di guerra, quando le famiglie vengonodisperse o uccise e le case razziate obombardate, accade che siano gli alberi a farsicarico della memoria delle persone.”
pag. 14 strega comanda color
Ciao ragazzi,
quest'estate non ho fatto vacanze al mare,
perché non potevo prendere troppo sole, ma
sono andata in un posto vicino a Rimini per
imparare i segreti di una
tecnica artistica a cui mi
avevano introdotto a
scuola molti anni fa: la
xilografia. Stavo in una
rocca abitata dal
fantasma della nobile
Costanza e, per
addolcire la sua
presenza, la mia
prima opera
sono state le
caramelle
che vedete in copertina per festeggiare il
compleanno di DafDaf.
La parola xilografia in greco significa scrittura
su legno e consiste nell'incisione di una
tavoletta di legno con degli strumenti affilati
detti sgorbie e nella successiva stampa su
carta o tessuto della matrice con il torchio
xilografico, che è una specie di grosso
mattarello scorrevole, ma per chi non
lo possiede può bastare anche un
cucchiaio. Le opere così
ottenute sono forti e
intense.
In Cina era una tecnica
conosciuta già nel VI secolo,
mentre noi europei l'abbiamo
utilizzata a partire dal XIV secolo
La xilografia, con la
Luisa è la SCC, la nostra Strega Comanda Color, che ogni mese ciregala le copertine per DafDaf e altre meraviglie. Ha studiatodisegno e animazione, adora l'incisione e l'acqua forte, dipinge sutaccuini rilegati da lei, crea libri origami, legge tantissimo ecolleziona libri per bambini e gommine profumate. Sostiene chemaneggiare carta e colori fa bene come mangiare una mela algiorno. Il suo motto è “non si finisce mai di imparare”.
LUISA VALENTI
pag. 15strega comanda color
per stampare carte da gioco e testi sacri. La
cosa interessante era che in questi libri testo
ed immagini erano stampati
contemporaneamente e quindi l'illustrazione
era legata alla parte scritta proprio come
accade oggi con la stampa digitale, mentre, da
Gutemberg in poi, per un lungo periodo le
illustrazioni e il testo sono stati riportati sui
libri con tecniche separate, con la conseguente
prevalenza delle parole sulle figure.
I primi libri xilografici sono i veri antenati dei
fumetti e dei picture book.
Tornando a noi, vi parlo ora della xilografia,
perché sarebbe l'attività giusta da fare all'
inizio della scuola. Uno studioso, che è stato
anche insegnante, Antonio Faeti, in un piccolo
saggio che si intitola “La via della sgorbia,
Stoppani ed, 2003”, scrive, più o meno: la
disciplina della sgorbia coniuga
l'intemperanza del bambino selvaggio (come
siete voi appena tornati dalle vacanze) con
necessità di responsabilità (perché le
sgorbiate alle dita fanno malissimo e sgorga
sangue come in un film horror), controllo
della mano e presenza a se stessi... cose
utilissime quando si deve tornare a
concentrarsi.
Aggiungerei che la xilografia è arte del
risparmio e del saper vedere e porta ad una
esaltazione del proprio mondo espressivo,
non a caso la riscoprirono gli Espressionisti.
Termino qui, ragazzi, e chiedo venia per
essere stata molto seria... la prossima volta mi
farò perdonare, ma mi raccomando, se avete
internet o qualche libro d'arte guardate un po'
di xilografie!
Ciao dalla SCC
Strega Comanda ColorAntonio Faeti dopo aver insegnatoper anni alle scuole elementari èstato titolare della prima cattedrauniversitaria italiana di Storia dellaLetteratura per l’Infanzia,all’Università di Bologna e in seguitodi Grammatiche della Fantasiaall’Accademia di Belle Arti. Hascritto romanzi, libri illustrati e notissimi saggi sullaletteratura per ragazzi, sull’illustrazione e sul fumetto, tracui il recente La via dellaSgorbia, pubblicato nel 2003dalla Giannino StoppaniEdizioni. Per Faeti lalinoleografia è un perfettoequilibrio fra arte e pedagogia,
con l’uso della sgorbia che porta alla responsabilità e alcontrollo della mano, e ad una grande presenza a se stessi.Perché insegnare arte è un gesto etico ed estetico.
LA VIA DELLA SGORBIA
noi siamo
e tu, chi sei?Come ti chiami?
Quanti anni hai?
Dove vivi?
Cosa c’è di bello lì?
E cosa non ti piace?
Cosa ti rende triste?
Cosa vuoi fare da grande?
Cosa fanno gli adulti tutto il tempo?
Come si chiama il tuo libro preferito?
Con quale parola ti descrivi?
Io sono
Come vi sarete accorti icollaboratori di DafDafa volte cambiano, si
aggiungono personenuove, ma molte rubriche
sono scritte sempre dalle stessepersone, esperte degli argomenti cheabbiamo loro affidato. Oltre a regalarci idee,testi e a volte chiacchiere e risate si sonotutti dichiarati disponibili arispondere alle vostre domande. Sequalcosa vi interessa o incuriosiscepotete scrivere a DafDaf, gli
indirizzi li trovate qui sopra... noigireremo le vostre domande agli
autori delle rubriche, cherisponderanno a tutti; e qualcosa
magari pubblicheremo sulle paginedel giornale.
Domande e risposte
Hai voglia di raccontare chi sei a tutti ilettori? Stampa la scheda che abbiamo messonel sito www.dafdaf. it e scrivi a penna letue risposte senza uscire dai margini. Poispedisci la scheda e una tua foto a:
DAFDAF / UCEI LUNGOTEVERE SANZIO 9 ROMA 00153
Tutte le schede saranno inserite nel sito e gliautori di quelle pubblicate sul giornalericeveranno la visita di un giornalista di ; la merenda se vorrete saràl’occasione per farvi raccontare come nasce ilgiornale e darci nuove idee.
Per scrivere alla redazione via postaelettronica, mandate una mail a:info@dafdaf. it