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COME LAMPADE NELLA NOTTE IN CAMMINO CON SANT'EFISIO! Allegato al numero 9 di "COME LAMPADE NELLA NOTTE"

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Page 1: di COME LAMPADE NELLA NOTTE...Nacque ad Elia Capitolina (nella foto, le rovine oggi), una colonia romana nel seno di Gerusalemme, attorno al 250 d.C. alle porte di Antiochia in Asia

COME LAMPADENELLA NOTTE

IN CAMMINOCON SANT'EFISIO!

Allegato al numero 9di "COME LAMPADE NELLA NOTTE"

Page 2: di COME LAMPADE NELLA NOTTE...Nacque ad Elia Capitolina (nella foto, le rovine oggi), una colonia romana nel seno di Gerusalemme, attorno al 250 d.C. alle porte di Antiochia in Asia

CHI E' SANT'EFISIO?Nacque ad Elia Capitolina (nella foto, le rovine oggi), una coloniaromana nel seno di Gerusalemme, attorno al 250 d.C. alle porte diAntiochia in Asia minore, da madre pagana e padre cristiano.Perduto il padre in giovane età, la madre lo educò al paganesimo.Essendo di origine aristocratica introdusse il figlio alla corte diAntiochia, presso l'imperatore Diocleziano, il quale lo prese sottola sua protezione. Efisio si arruolò fra i Pretoriani, diventò ufficialee fu inviato in Italia per partecipare alla campagna diannientamento dei Cristiani, considerati nemici dello Stato e dellalegge romana. Qui il giovane ufficiale visse un episodio checambiò il corso della sua vita: durante una notte, in marcia versoNapoli (o Brindisi) venne disarcionato da un bagliore improvviso egli apparve una croce che risplendeva fra le nuvole,accompagnata da tuoni e fulmini. Mentre contemplava questostraordinario fenomeno, la voce di Gesù dal cielo gli annunciò ilsuo futuro martirio per la fede cristiana rimproverandogli: "Sono ilCristo, colui che tu perseguiti".

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E sul palmo della sua mano destra si impresse una croce. Inseguito a questo evento prodigioso Efisio decise di convertirsi allafede cristiana e si fece battezzare a Gaeta. Decise quindi diannunciare il Vangelo ai pagani. Venne trasferito in Sardegna(dove seppe che il paganesimo era ancora molto diffuso tra imonti dell’interno) per contrastare gli Iliesi, le popolazioni ribellidell'interno: prima prese servizio a Tharros, quindi presso ilcomando militare di Nora. Nonostante gli editti anticristianiemanati da Diocleziano, Efisio cominciò a diffonderepubblicamente il Vangelo e radunò attorno a sé un gruppo diseguaci. Da Cagliari scrisse addirittura una letteraall'imperatore invitandolo a convertirsi alla fede cristiana.Ottenne l’effetto contrario, tanto che per questo motivo venneconvocato a Cagliari presso il governatore Iulio, il quale gli intimòdi tornare nei ranghi. Efisio rifiutò decisamente di abiurare la fedecristiana, atto che obbligò il governatore ad arrestarlo eimprigionarlo in una cella ricavata da una caverna, nel luogo incui oggi sorge la chiesa a lui dedicata a Stampace. Qui venneflagellato, bastonato, scarnificato e bruciato con tizzoni ardenti. Inquell'occasione avvenne un prodigio: le ferite si rimarginaronocompletamente e spontaneamente.

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Tuttavia, né le torture, né la madre Alessandra fatta interveniredalla corte imperiale, riuscirono a farlo recedere. Anzi la notiziadel prodigio corse presso la popolazione, provocando unaconversione di massa al cristianesimo. Il nuovo governatoreFlaviano allora ordinò che Efisio fosse bruciato vivo quale esempioper tutti i Cristiani, ma le fiamme del rogo si riversarono sugli stessicarnefici. Allora Flaviano dispose la decapitazione per spada, daeseguirsi lontano dalla città per timore di insurrezioni a difesa delmartire. La condanna fu eseguita sulla spiaggia di Nora (in foto) il15 gennaio del 286 (o, secondo altre fonti, nel 303). Si tramandache prima dell'esecuzione Efisio abbia formulato questa preghiera:"Ti prego, Signore, di proteggere la città di Cagliaridall'invasione dei nemici. Fa che il suo popolo abbandoni ilculto degli Dei, respinga gli inganni del Demonio e riconosca Te,Gesù Cristo Nostro Signore, quale unico vero Dio. Fa che i malatiche pregheranno sul luogo della mia sepoltura possanorecuperare la salute, e chiunque si trovi in pericolo nel mare ominacciato dagli invasori, tormentato dalla fame o dalla peste,dopo aver invocato me, Tuo servo, possa essere condotto insalvo." Per questa richiesta nei momenti più tragici della storiacagliaritana e sarda, il popolo si è rivolto a lui affinchéintercedesse presso Dio.

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PERCHE' LO INVOCHIAMO?Sant’Efisio è stato sempre silenzioso protagonista della Storiadella città di Cagliari e della nostra Arcidiocesi e viene portato inprocessione tre volte l’anno, per adempiere a tre voti fatti al Santoin tre momenti diversi. Partiamo dal più conosciuto e importante,quello che ogni anno sciogliamo il 1° Maggio, e che comesappiamo è legato ad un’epidemia come quella che stiamovivendo in questi giorni. Nel 1652 la Sardegna era vittima di unaterribile epidemia di peste, la Municipalità di Cagliari decise alloradi fare un voto perpetuo al Santo che, prima di esseregiustiziato, aveva promesso di proteggere per sempre Cagliari ei suoi cittadini. Il voto consiste nel portare in solenne processioneil simulacro del Santo da Cagliari a Nora, luogo del suo martiriosotto la supervisione dell’Arciconfratenita. La processione a Noraesisteva già, ma la Municipalità volle dare una dote annua di 100scudi d’argento per poterla solennizzare maggiormente. Ilsecondo voto, in ordine cronologico, è quello che viene scioltoogni Giovedì Santo, per cui la statua di Sant’Efisio, vestita a lutto,con mantello nero e pennacchio

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nero sull’elmo, viene portata a fare il giro delle sette chiese, pervisitare gli Altari della Reposizione del Santissimo Sacramento.Questo secondo voto fu istituito quando, nel 1720, Sant’Efisioapparve in sogno al viceré di Cagliari Filippo Pallavicino di SaintRemy per avvisarlo di un tentativo di avvelenamento dei pozzi diCastello, che fu poi sventato. L’ultimo voto fatto è quello cheviene sciolto con una processione che ha luogo il Lunedìdell’Angelo e parte dalla sua chiesa a Stampace fino allaCattedrale. Fu istituito nel 1794, per ringraziarlo di aver dispersouna flotta di venti navi da guerra francesi che intendevanoattaccare Cagliari il 26 febbraio 1793, quando il simulacro diSant’Efisio fu portato sull’omonimo bastione nel porto di Cagliarisu richiesta di una monaca cappuccina a cui, in sogno, il Santochiede di essere portato lì per poter difendere la città. Questi sonoi tre voti che la cittadinanza ha fatto al Santo nel corso del tempoe che mostrano la Fede dei cagliaritani verso questo Martire,protettore anche, dell’Arcidiocesi, che lo ricorda anche il 15Gennaio, data del suo martirio, nonché giorno della sua memorialiturgica.

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Protettori poderosuDe Sardigna spezialiLiberainosi de maliEfis martiri gloriosu. (Rit.) In Elia nascistisAcanta de Antiochia,E donau a s’idolatriaFinzas trint’annus bivistisA su tempu chi movistisContra Sardigna orgogliosu. (Rit.) Armau de crudeli zeluArribais a Beneventi,Aundi, accampada sa gentiOs fueddat Deus de su Xelu;Ponendusì in prus de sveluUnu raiu e tronu spantosu.(Rit.) A su Imperiu SoberanuA su tronu, raiu e luxiBieis in s’aria una gruxi,E un’atera in sa manuAturdiu a bonumengianuPartisti meda paurosu.(Rit.)

GOCCIUS A SANT'EFISIO(CON TESTO ITALIANO A FRONTE)

Protettore potenteSpeciale di SardegnaLiberaci dal maleEfisio martire glorioso (Rit.) Nasceste a EliaVicino ad AntiochiaE nell’ idolatriaViveste fino ai trent’anniAl tempo in cui movesteOrgoglioso contro la Sardegna (Rit.) Armato di uno zelo crudeleArrivaste a BeneventoDove, accampate le personeVi parlò Dio dal CieloSvelandosi in un raggio e in untuono formidabile(Rit.) Al Comando SupremoAl tuono, al raggio di luceVedesti in aria una CroceE un’altra nella manoStupito, di buon mattinoPartisti molto impaurito(Rit.)

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In Gaieta differentiTottu giai de su chi fustisOsi feis unu pagu appustisCristianu segretamenti,Cun tottu s’armada gentiSigheisi allirgue gustosu.(Rit.) A s’intrada in ArboreaIncontrastis resistenzia,E bosu cun passienziaLuegu mudastis de idea,Passendi a fai peleaA sa Ogliastra carignosu. (Rit.) Capitanu giai valentiDe Deus cun talis azionisSuggetastis in NazionisDe sa prus barbara genti:E de inni gloriosamentiA Casteddu vittoriosu.(Rit.) Isciendu s’ImperadoriCusta santa mutazioniIscrit a os ponni in presoniCun ira, rabbia et furori,Ma s’Angelu de su SignoriOs visitas quidadosu.(Rit.)

A Gaeta, diversoIn tutto da chi foste,Vi avvicinate,Segretamente cristiano,Con tutta l’armataContinuaste allegro e contento(Rit.) All’ ingresso ad ArboreaIncontrasti resistenzaE voi mite con pazienzaSubito cambiaste idea,Andando a combattereIn Ogliastra (Rit.) Capitano di Dio, già valoroso,Con tali azioniAssoggettasti le NazioniDella più barbaragenteE gloriosamente da lìA Cagliari vittorioso(Rit.) Venuto a sapere l’ImperatoreDi questo santo cambiamentoCon ira, rabbia e furoreScrive per mettervi in prigione,Ma l’Angelo del SignoreVi visita pieno di cura(Rit.)

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Giuliu iniquu PresidentiCumandat chi a bastonadasIs palas bostas sagradasOs seghint in continenti,E mudu in mesu a sa gentiSias oggettu bregungiosu.(Rit.) Non cuntentu ‘a custas penasCussu iniquu PresidentiCun puntas de ferru callentiOs raschait nerbiu et venasCun respirus essendu appenasSu corpu bostu diciosu.(Rit.)

Giulio, giudice iniquoComanda subitoChe le vostre sante spalleVi rompessero a bastonateE muto in mezzo alla genteFoste oggetto di scherno(Rit.) Non contento di queste peneQuel giudice iniquoCon delle punte di ferro bollentiVi fa raschiare nervi e vene,lasciando poco respironel vostro corpo felice(Rit.)

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Luegu os torrat cun premuraA presoni un’atera bortaAundi s’Angelu os cunfortatE de totu giai osi curatParendu cussa grutta oscuraUnu Xelu luminosu.(Rit.) Giuliu Prefettu atturdiuDe osi biri aicci sanuPo chi tenestis prus manuDe s’idolu destruiu,De Sardigna s’est fuiu A su istanti timorosu.(Rit.)

Subito vi riporta un’altra voltadi fretta in prigioneDove l’Angelo vi confortaE da tutto già vi curaFacendo sembrare quella grotta oscuraUn Cielo luminoso(Rit.) Il prefetto Giulio stupitoDi vedervi così sanoPoiché foste più protettoDell’idolo distruttoFuggì dalla Sardegna timorosoAll’istante(Rit.)

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Su successori FlavianuPustis de setti turmentusInumanus et sagrientusOs cundennant po CristianuE bosu allirgu e uffanuAbbrazzais sa morti gustosu.(Rit.) Custu barbaru infiammauA vista de tanti passienziaOs fulminat sa sentenziaD’essi in Nora degugliau:E de su Xelu animauOffreis su zugu preziosu.(Rit.)

Il successore FlavianoDopo sette tormentiInumani e cruenti Vi condanna come CristianoE voi, allegro e alteroAbbracciate la morte con gusto(Rit.) Questo barbaro iratoAlla vista di tanta pazienzaEmette la sentenzaChe foste decapitato a NoraE sostenuto dal CieloOffriste il collo prezioso(Rit.)

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De Casteddu appassionauSempri sias difensoriSighi a essiri intercessoriEfis martiri sagrau. Ora pro nobis, Beati EphysiUt digni efficiamurpromissionibus Christi OremusDomine Jesu Christe, qui perCrucem et Passionem tuamMundum vicisti, eodemquesigno Mirabili BeatumEPHYSIUM Martyrem tuumfidei praeconem delectum adconvertendas infidelium gentescaelitus vocare dignatus es;praesta quaesumus ut quemfidei propagatorem habuimus interris, intercessorem gloriosummereamur in Coelis. Qui vivis et regnas cum DeoPatre, in unitate Spiritus Sancti,Deus, per omnia saeculasaeculorum. Amen.

Siate sempre l’appassionato difensore,Continuate a essere intercessoreDi CagliariEfisio Martire Santo Prega per noi, Beato EfisioAffinché siamo fattidegni delle promesse di Cristo PreghiamoSignore Gesù Cristo che vincesti ilmondo con la Croce e la Tua Passione e,allo stesso fine, ti sei degnato dichiamare dal Cielo il Beato Efisio MartireTuo, araldo diletto della Fedestraordinaria per convertire i popoliinfedeli; ti chiediamo di concedere che ilpropagatore della Fede che abbiamoavuto in terra, meritiamo di averlo comeintercessore glorioso in Cielo.Tu che vivi e regni con Dio Padre, nell’unità dello Spirito Santo, Dio, per tutti isecoli dei secoli. Amen

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Disegno di copertina:Lorenzo Zucca

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