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Cisco Internet Business Solutions Group (IBSG) Cisco IBSG © 2011 Cisco e/o le sue società affiliate. Tutti i diritti sono riservati. 04/11 White paper Internet of Things Tutto cambierà con la prossima era di Internet Autore Dave Evans Aprile 2011

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Dave Evans,Internet of ThingsTutto Camb

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Page 1: Dave Evans,Internet of ThingsTutto Cambierà Con La Prossima Era Di Internet Cisco

Cisco Internet Business Solutions Group (IBSG)

Cisco IBSG © 2011 Cisco e/o le sue società affiliate. Tutti i diritti sono riservati. 04/11

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Internet of Things Tutto cambierà con la prossima era di Internet

Autore Dave Evans

Aprile 2011

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L'Internet delle cose Tutto cambierà con la prossima era di Internet

Internet of Things, in italiano Internet delle cose o Internet degli oggetti, cambierà tutto, compresi noi stessi. Potrà sembrare un'affermazione azzardata, ma basta pensare all'impatto che Internet ha già avuto su istruzione, comunicazioni, economia, scienza, amministrazione pubblica e sull'umanità. Si tratta chiaramente di una delle invenzioni più importanti e potenti di tutta la storia dell'uomo.

L'Internet delle cose rappresenta la prossima evoluzione di Internet, con un notevole miglioramento della capacità di raccogliere, analizzare e distribuire dati convertibili in informazioni, conoscenza e, in ultima istanza, saggezza. In questo scenario l'Internet delle cose diventa incredibilmente importante.

Sono già in fase di realizzazione progetti di Internet delle cose volti a colmare il divario tra ricchi e poveri, migliorare la distribuzione delle risorse mondiali a chi ne ha più bisogno e aiutarci a capire il nostro pianeta in modo da adottare un approccio maggiormente proattivo e meno reattivo. Ciononostante, esistono diversi ostacoli che minacciano di rallentare lo sviluppo dell'Internet delle cose, tra cui la transizione a IPv6, la definizione di una serie di standard comuni e il reperimento di fonti di alimentazione per milioni (se non miliardi) di sensori di dimensioni minuscole.

Tuttavia, grazie alla collaborazione tra aziende, governi, organismi di standardizzazione e università per far fronte a queste sfide, l'Internet delle cose continuerà a progredire. Scopo del presente documento, quindi, è fornire informazioni chiare e semplici sull'Internet delle cose e sulla sua potenziale capacità di trasformare tutto ciò che costituisce la nostra realtà di oggi.

Internet delle cose: situazione attuale Come accade per molti nuovi concetti, le radici dell'Internet delle cose possono essere fatte risalire al Massachusetts Institute of Technology (MIT) e, nella fattispecie, all'Auto-ID Center. Fondato nel 1999, questo gruppo operava nel campo dell'RFID (Radio Frequency IDentification, identificazione con radiofrequenza) di rete e delle tecnologie di rilevamento emergenti. Il centro era costituito da sette università di ricerca ubicate in quattro continenti. Questi istituti sono stati scelti dall'Auto-ID Center per progettare l'architettura dell'Internet delle cose1.

Prima di parlare dell'attuale situazione dell'Internet delle cose, è importante trovare un accordo sulla definizione. Secondo Cisco IBSG (Internet Business Solutions Group), l'Internet delle cose indica semplicemente il momento in cui a Internet hanno iniziato a essere connesse più "cose (o oggetti)" che persone2.

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Nel 2003 sulla Terra vivevano all'incirca 6,3 miliardi di persone e i dispositivi connessi a Internet erano più o meno 500 milioni3. Dividendo il numero di dispositivi connessi per la popolazione mondiale, il risultato (0,08) è meno di un dispositivo per ogni persona. Sulla base della definizione di Cisco IBSG, perciò, nel 2003 l'Internet delle cose non esisteva ancora, dal momento che il numero di oggetti connessi era relativamente basso. Infatti i dispositivi utilizzabili da qualsiasi luogo, come gli smartphone, erano stati introdotti solo da poco. È stato solo il 9 gennaio 2007, ad esempio, in occasione della Macworld Conference & Expo4 , che Steve Jobs ha presentato l'iPhone.

Nel 2010 l'incredibile boom di smartphone e tablet PC ha portato il numero di dispositivi connessi a Internet a 12,5 miliardi, mentre la popolazione mondiale è salita a 6,8 miliardi. Per la prima volta nella storia, quindi, il numero di dispositivi connessi per persona ha superato quota uno (attestandosi per l'esattezza a 1,84)5.

Metodologia

Nel gennaio del 2009 un team di ricercatori cinesi ha studiato i dati di routing di Internet a intervalli di sei mesi, dal dicembre 2001 al dicembre 2006. In linea con le proprietà della legge di Moore, il gruppo ha scoperto che le dimensioni di Internet raddoppiano ogni 5,32 anni. Utilizzando questo dato in combinazione con il numero di dispositivi connessi a Internet nel 2003 (500 milioni, come stabilito da Forrester Research) e la popolazione mondiale secondo lo U.S. Census Bureau (l'ufficio del censimento statunitense), Cisco IBSG ha calcolato il numero approssimativo dei dispositivi connessi per persona6.

Per dare un quadro ancor più preciso, Cisco IBSG stima che l'Internet delle cose sia "nato" tra il 2008 e il 2009 (vedere la figura 1). Oggi l'Internet delle cose è una realtà ben avviata, come dimostrano i costanti progressi di iniziative quali Cisco Planetary Skin, smart grid e veicoli intelligenti7.

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Figura 1. L'Internet delle cose è "nato" tra il 2008 e il 2009

Orientando lo sguardo verso il futuro, Cisco IBSG prevede che i dispositivi connessi a Internet raggiungeranno quota 25 miliardi entro il 2015 e 50 miliardi entro il 2020. È importante notare come queste stime non prendano in considerazione la rapida evoluzione della tecnologia di Internet o dei dispositivi. Le cifre, infatti, si basano sulla situazione attuale.

È inoltre possibile che il numero di dispositivi connessi per persona sembri basso. Ciò è dovuto al fatto che il calcolo si basa sull'intera popolazione mondiale, molta della quale in realtà non dispone ancora di connessione a Internet. Riducendo il campione di popolazione a coloro che sono effettivamente connessi a Internet, il numero di dispositivi connessi per persona aumenta notevolmente. Ad esempio, sappiamo che oggi gli utenti di Internet si aggirano intorno ai 2 miliardi8. Utilizzando questo dato, il numero dei dispositivi connessi per persona nel 2010 balza a 6,25 anziché 1,84.

Naturalmente, siamo consapevoli del fatto che nulla rimane statico, in particolare quando si parla di Internet. Iniziative e progressi quali Cisco Planetary Skin, il progetto CeNSE (Central Nervous System for the Earth) di HP e lo smartdust possono arricchire Internet di milioni (se non miliardi) di sensori9. Man mano che la connessione all'Internet delle cose si estende a mucche, tubature dell'acqua, persone e persino scarpe, alberi e animali, il mondo ha l'opportunità di diventare un posto migliore.

"Con un trilione di sensori integrati nell'ambiente (il tutto collegato da sistemi informatici, software e servizi), sarà possibile sentire battere il cuore della Terra, con un impatto sull'interazione umana con il pianeta profondo come il modo in cui Internet ha rivoluzionato le comunicazioni."

Peter Hartwell Ricercatore senior presso HP Labs

Fonte: Cisco IBSG, aprile 2011

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L'Internet delle cose come rete di reti

Attualmente l'Internet delle cose è costituito da una serie di reti eterogenee, non collegate tra loro e appositamente create per scopi specifici. Le automobili di oggi, ad esempio, dispongono di più reti per gestire il funzionamento del motore, le funzioni di sicurezza, I sistemi di comunicazione, ecc. Anche gli edifici commerciali e residenziali hanno vari sistemi di controllo per HVAC (Heating, Ventilation and Air Conditioning: riscaldamento, aerazione e condizionamento dell'aria), servizi di telefonia, sicurezza e illuminazione. Con l'evoluzione dell'Internet delle cose, queste reti (e molte altre) avranno accesso a ulteriori funzionalità di sicurezza, analisi e gestione (vedere la figura 2). In questo modo l'Internet delle cose diventerà ancora più potente in termini di ciò che potrà aiutare a ottenere.

Figura 2. L'Internet delle cose può essere considerato una rete di reti

È interessante notare come questa situazione rifletta ciò che l'industria tecnologica ha vissuto agli albori delle reti. Tra la fine degli anni '80 e i primi anni '90, ad esempio, Cisco si è affermata integrando reti eterogenee mediante il routing multiprotocollo, determinando con il tempo l'individuazione del protocollo IP come standard riconosciuto per le reti. Con l'Internet delle cose la storia si sta ripetendo, benché su scala molto più vasta.

Importanza dell'Internet delle cose Per poter intuire l'importanza dell'Internet delle cose è necessario comprendere le differenze tra Internet e il World Wide Web (o semplicemente Web), termini che vengono spesso utilizzati come sinonimi. Internet è il livello fisico (o rete) composto da switch, router e altre apparecchiature. La sua funzione principale è trasportare informazioni da un punto a un altro in modo rapido, affidabile e sicuro. Il Web, invece, è un livello applicativo sovrapposto a Internet. Il suo ruolo specifico è fornire un'interfaccia che renda utilizzabili le informazioni disponibili in Internet.

Fonte: Cisco IBSG, aprile 2011

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Confronto tra l'evoluzione del Web e di Internet

Il Web ha attraversato numerose fasi evolutive distinte:

Fase 1. Tutto è iniziato con la fase di ricerca, in cui il Web era denominato ARPANET (Advanced Research Projects Agency Network). In questa fase il Web veniva utilizzato principalmente dalle università per scopi di ricerca.

Fase 2. Alla seconda fase del Web può essere applicata l'etichetta "brochureware". Caratterizzata dalla "corsa all'oro" della registrazione dei nomi di dominio, questa fase si è concentrata sulla necessità per quasi tutte le aziende di condividere informazioni su Internet in modo che gli utenti potessero venire a conoscenza di prodotti e servizi.

Fase 3. La terza evoluzione ha spostato il Web da dati statici a informazioni sulle transazioni, con la possibilità di acquistare e vendere prodotti e servizi (e, nel caso di questi ultimi, anche di erogarli). Nel corso di questa fase la scena è stata monopolizzata da società come eBay e Amazon.com. Questo periodo passerà inoltre alla storia in modo controverso come quello della bolla delle "Dot-com" e del suo successivo scoppio.

Fase 4. La quarta fase, quella in cui ci troviamo in questo momento, è la fase del Web "social" o delle esperienze, in cui società quali Facebook, Twitter e Groupon sono diventate estremamente popolari e redditizie (una differenza sostanziale rispetto alla terza fase del Web) consentendo agli utenti di comunicare, tenersi in contatto e condividere informazioni (testo, foto e contenuti video) su se stessi con amici, familiari e colleghi.

Internet delle cose: la prima evoluzione di Internet

Facendo un paragone, anche se segue un costante percorso di sviluppo e miglioramento, forse Internet non è cambiato poi molto. Svolge sostanzialmente la stessa funzione per la quale era stato pensato ai tempi di ARPANET. Nella prima fase, ad esempio, si utilizzavano svariati protocolli di comunicazione, tra cui AppleTalk, Token Ring e IP. Oggi, in linea di massima, lo standard di Internet si basa sul protocollo IP.

In questo contesto, l'Internet delle cose diventa immensamente importante in quanto rappresenta la prima vera evoluzione di Internet, un progresso che porterà ad applicazioni rivoluzionarie potenzialmente in grado di migliorare significativamente il modo di vivere, di apprendere, di lavorare e di divertirsi delle persone. L'Internet delle cose ha già conferito una dimensione sensoriale a Internet (temperatura, pressione, vibrazione, luce, umidità, tensione), permettendoci di diventare più proattivi e meno reattivi.

Internet, inoltre, si sta espandendo in luoghi finora irraggiungibili. I pazienti ingeriscono dispositivi Internet per aiutare i medici a diagnosticare e determinare le cause di certe malattie10. Sensori piccolissimi possono essere applicati a piante, animali ed elementi geologici che vengono quindi connessi a Internet11. All'estremità opposta della scala, Internet va nello spazio grazie al programma IRIS (Internet Routing in Space) di Cisco12.

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Evoluzione mediante la comunicazione

Gli esseri umani evolvono perché comunicano. Dopo aver scoperto e condiviso il fuoco, ad esempio, non è stato più necessario scoprirlo di nuovo. È stato sufficiente comunicarlo. Un esempio più vicino nella storia è la scoperta della struttura elicoidale del DNA, molecole che trasportano informazioni genetiche da una generazione all'altra. Dopo la pubblicazione dell'articolo di James Watson e Francis Crick su una rivista scientifica nell'aprile del 1953, le discipline della medicina e della genetica hanno potuto sfruttare queste informazioni per fare giganteschi passi avanti13.

Per capire al meglio questo principio di condivisione delle informazioni e di sfruttamento delle scoperte, può essere utile esaminare il modo in cui gli esseri umani elaborano i dati (vedere la figura 3). Dal basso verso l'alto, i livelli della piramide prevedono dati, informazioni, conoscenza e saggezza. I dati sono la materia prima che viene elaborata per creare informazioni. I singoli dati in sé non sono particolarmente significativi, ma se analizzati in grandi volumi possono aiutare a identificare tendenze e modelli. Questi, insieme ad altre fonti di informazioni, formano la conoscenza. Nell'accezione fondamentale, la conoscenza è quell'insieme di informazioni di cui qualcuno è al corrente. Conoscenza ed esperienza, a loro volta, generano saggezza. Tuttavia, mentre la conoscenza cambia nel tempo, la saggezza è eterna. Tutto, comunque, ha inizio con l'acquisizione di dati.

Figura 3. Gli esseri umani trasformano i dati in saggezza

È poi importante sottolineare la correlazione diretta tra input (dati) e output (saggezza). Più dati vengono creati, più conoscenza e saggezza si possono ottenere. L'Internet delle cose aumenta radicalmente la quantità di dati che possiamo elaborare. Questo, unito alla capacità di Internet di comunicare tali dati, consentirà ulteriori progressi.

Fonte: Cisco IBSG, aprile 2011

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Internet delle cose: cruciale per il progresso umano

Man mano che la popolazione del pianeta continua a crescere, diventa ancora più importante proteggere la Terra e le sue risorse. Tutti, poi, vogliono vite all'insegna della salute, delle soddisfazioni e del comfort per sé, per le proprie famiglie e per i propri cari. Coniugando la capacità della prossima evoluzione di Internet (l'Internet delle cose) di rilevare, acquisire, trasmettere, analizzare e distribuire dati su vastissima scala con il modo in cui le persone elaborano le informazioni, l'umanità disporrà delle conoscenze e della saggezza di cui ha bisogno non solo per sopravvivere, ma per prosperare nei mesi, negli anni, nei decenni e nei secoli a venire.

Applicazioni dell'Internet delle cose: cos'hanno in comune mucche, tubature dell'acqua ed esseri umani? Quando il numero di oggetti connessi a Internet ha superato quello delle persone, si sono aperte enormi opportunità per la creazione di applicazioni nei campi dell'automazione, del rilevamento e delle comunicazioni tra macchine. Di fatto, le possibilità sono quasi infinite. Gli esempi riportati di seguito mettono in evidenza alcuni dei modi in cui l'Internet delle cose sta cambiando in meglio le nostre vite.

Mucche 2.0

Nel mondo dell'Internet delle cose, persino le mucche saranno connesse. Un servizio speciale pubblicato su The Economist con il titolo "Augmented Business" (L'impresa aumentata) ha descritto come verranno monitorate le mucche (vedere la figura 4). Sparked, una startup olandese, impianta sensori nelle orecchie dei bovini per consentire agli allevatori di tenere sotto controllo le loro condizioni di salute e di monitorarne gli spostamenti. Il risultato? Una fornitura di carne più sicura e abbondante per i consumatori. In media ogni mucca genera circa 200 MB di informazioni all'anno14.

Figura 4. Anche le mucche saranno dotate di sensori.

Fonte: The Economist, 2010.

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Mumbai: la storia di due città

Anche se maggiori efficienze e nuovi modelli aziendali avranno conseguenze economiche positive, sarà dal punto di vista umano, sotto molti aspetti, che si registrerà il vantaggio più significativo dell'Internet delle cose. Una delle aree in cui l'Internet delle cose può fare davvero la differenza è il divario tra ricchi e poveri. Nel libro di C.K. Prahalad The Fortune at the Bottom of the Pyramid: Eradicating Poverty Through Profits (La fortuna in fondo alla piramide: estirpare la povertà attraverso i profitti) vengono fornite statistiche sbalorditive confrontando Dharavi (il quartiere più povero di Mumbai) con Warden Road (la parte più elegante della città, a pochi isolati di distanza).

Gli abitanti di Dharavi pagano l'acqua pubblica 1,12 dollari al metro cubo, contro gli 0,03 dei residenti di Warden Road. L'ingiustizia è palese: i poveri di Mumbai pagano l'acqua (un elemento indispensabile per la sopravvivenza) 37 volte più cara15.

La principale fonte di disparità è il costo della fornitura dei servizi di pubblica utilità, più elevato nei quartieri più poveri a causa di inefficienze delle infrastrutture, problemi come perdite e furti. Secondo un articolo del Wall Street Journal, "sette anni fa oltre il 50% dell'energia elettrica distribuita da North Delhi Power Ltd. non veniva pagato dai clienti. Una delle sfide cruciali per le società elettriche è ridurre i furti da parte dei poveri del Paese".

Figura 5. Inefficienze nella fornitura di energia elettrica in India.

Grazie a sensori installati ovunque e a sistemi connessi, l'Internet delle cose garantirà alle autorità più informazioni e controllo per individuare e risolvere questi problemi. I servizi di pubblica utilità diventeranno così più redditizi, con un ulteriore incentivo a migliorare le infrastrutture nei quartieri più disagiati. L'aumento di efficienza si tradurrà inoltre in una riduzione dei prezzi, che, a sua volta, spingerà chi usufruisce dei servizi gratuitamente a diventare cliente e pagarli16.

Fonte: Wall Street Journal, 2009.

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Migliore qualità di vita per gli anziani

La popolazione mondiale sta invecchiando. Più precisamente, circa un miliardo di persone dai 65 anni in su verranno classificate come "in età non lavorativa" entro la metà del secolo17. L'Internet delle cose può migliorare notevolmente la qualità di vita della crescente popolazione di anziani. Si immagini, ad esempio, un piccolo dispositivo indossabile in grado di rilevare i parametri vitali di un individuo, di inviare un avviso a un professionista dell'assistenza sanitaria al raggiungimento di un determinato valore o di rilevare quando una persona è caduta e non riesce a rialzarsi.

Sfide e ostacoli per l'Internet delle cose Lo sviluppo dell'Internet delle cose, tuttavia, potrebbe essere rallentato da numerosi ostacoli. I tre più importanti sono l'implementazione di IPv6, l'alimentazione dei sensori e l'accordo sugli standard.

Implementazione di IPv6. Gli ultimi indirizzi IPv4 disponibili sono stati assegnati nel febbraio del 2010. Anche se il grande pubblico non si è accorto praticamente di nulla, questa situazione rischia di rallentare il progresso dell'Internet delle cose, dal momento che I potenziali miliardi di nuovi sensori richiederanno indirizzi IP univoci. Inoltre, IPv6 semplifica la gestione delle reti grazie alle funzionalità di autoconfigurazione e offre caratteristiche di sicurezza avanzate.

Alimentazione dei sensori. Affinché l'Internet delle cose sfrutti appieno il proprio potenziale, I sensori dovranno essere in grado di alimentarsi autonomamente. Immaginare di poter sostituire le batterie a miliardi di dispositivi installati in tutto il pianeta (e persino nello spazio) è pura follia. Occorre una soluzione che consenta ai sensori di generare elettricità da elementi dell'ambiente quali vibrazioni, luce e flusso dell'aria18. In quella che può essere considerata una svolta epocale, in occasione della 241ª National Meeting & Exposition dell'American Chemical Society del marzo 2011, alcuni scienziati hanno annunciato il lancio di un nanogeneratore redditizio dal punto di vista commerciale, ovvero un chip flessibile che sfrutta i movimenti del corpo, ad esempio la pressione di pollice e indice, per generare elettricità19.

"Questo sviluppo [il nanogeneratore] rappresenta una tappa decisiva sulla strada che condurrà alla produzione di dispositivi elettronici portatili alimentati dai movimenti del corpo senza batterie né prese di corrente. I nostri nanogeneratori sono pronti per trasformare il modo di vivere nel futuro. L'unico limite al loro potenziale è dato dall'immaginazione degli utenti."

Zhong Lin Wang Responsabile scientifico del Georgia Institute of Technology

Standard. Nonostante nel campo degli standard siano stati fatti grandi passi avanti, ne servono ancora, soprattutto nei settori della sicurezza, della privacy, dell'architettura e delle comunicazioni. Lo IEEE è solo una delle organizzazioni che lavorano al superamento di queste sfide consentendo il routing dei pacchetti IPv6 in diversi tipi di rete.

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È tuttavia importante sottolineare che, nonostante ostacoli e sfide esistano, non sono insormontabili. Visti i vantaggi dell'Internet delle cose, si tratta di problemi che verranno risolti. È solo questione di tempo.

Fasi successive Come spesso accade, la storia si sta ripetendo. Proprio come nei primi tempi, quando lo slogan di Cisco era "The Science of Networking Networks" (la scienza delle reti di reti), l'Internet delle cose si trova in una fase in cui è necessario connettere e far interagire reti eterogenee e una miriade di sensori in base a una serie comune di standard. Per riuscirci, aziende, governi, organismi di standardizzazione e università dovranno collaborare a un obiettivo comune.

In secondo luogo, affinché l'Internet delle cose venga accettato dal grande pubblico, provider di servizi e altre figure dovranno mettere a disposizione applicazioni in grado di portare valore tangibile nelle vite delle persone. L'Internet delle cose non deve incarnare il progresso tecnologico fine a se stesso. L'industria deve dimostrare valore in termini umani.

In conclusione, l'Internet delle cose rappresenta la prossima evoluzione di Internet. Poiché gli esseri umani progrediscono ed evolvono trasformando dati in informazioni, conoscenza e saggezza, l'Internet delle cose ha il potenziale per cambiare il mondo così come lo conosciamo oggi. In meglio. La velocità con cui raggiungeremo questo obiettivo dipende da noi.

Per ulteriori informazioni, contattare Dave Evans, Chief Futurist di Cisco e Chief Technologist per Cisco IBSG, all'indirizzo [email protected].

Le persone riportate di seguito hanno fornito contributi decisivi alla redazione di questo documento:

● Scott Puopolo, vicepresidente della Service Provider Practice di Cisco IBSG

● Jawahar Sivasankaran, Senior Manager del gruppo Cisco IT Customer Strategy & Success

● JP Vasseur, Distinguished Engineer di Cisco Emerging Technologies

● Michael Adams della Communications Strategy Practice di Cisco IBSG

Note 1. Fonte: Wikipedia, 2011.

2. Fonte: Cisco IBSG, 2011.

3. Fonti: U.S. Census Bureau, 2010; Forrester Research, 2003.

4. Fonte: Wikipedia, 2010.

5. Fonti: Cisco IBSG, 2010; U.S. Census Bureau, 2010.

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6. Anche se nessuno può prevedere il numero esatto dei dispositivi connessi a Internet in un determinato momento, la metodologia che prevede l'applicazione di una costante (il fatto che le dimensioni di Internet raddoppino ogni 5,32 anni) a un dato generalmente accettato in termini di dispositivi connessi in uno specifico punto nel tempo (500 milioni nel 2003) fornisce una stima appropriata ai fini del presente documento. Fonti: "Internet Growth Follows Moore's Law Too (Anche la crescita di Internet segue la legge di Moore)" di Lisa Zyga, PhysOrg.com, 14 gennaio 2009, http://www.physorg.com/news151162452.html; George Colony, fondatore e CEO di Forrester Research, 10 marzo 2003, http://www.infoworld.com/t/platforms/forrester-ceo-web-services-next-it-storm-873

7. Fonte: "Planetary Skin: A Global Platform for a New Era of Collaboration (Planetary Skin: una piattaforma globale per una nuova era di collaborazione)", Juan Carlos Castilla-Rubio e Simon Willis, Cisco IBSG, marzo 2009, http://www.cisco.com/web/about/ac79/docs/pov/Planetary_Skin_POV_vFINAL_spw_jc_2.pdf

8. Fonte: Internet World Stats: Usage and Population Statistics (Internet World Stats: statistiche su utilizzo e popolazione), 30 giugno 2010.

9. Fonti: Cisco, 2010; HP, 2010.

10. Fonte: "The Networked Pill (La pillola in rete)", Michael Chorost, MIT Technology Review, 20 marzo 2008, http://www.technologyreview.com/biomedicine/20434/?a=f

11. Fonte: "Researchers Debut One-Cubic-Millimeter Computer, Want to Stick It in Your Eye (I ricercatori lanciano il computer da 1 mm³ da impiantare nell'occhio)", Christopher Trout, Endadget, 26 febbraio 2011, http://www.engadget.com/2011/02/26/researchers-debut-one-cubic-millimeter-computer-want-to-stick-i/

12. Il programma IRIS (Internet Routing in Space) di Cisco utilizza il router spaziale Cisco per ampliare l'accesso IP per mezzo di satelliti. Grazie al router, infatti, non è più necessario trasmettere dati da e verso una stazione terrestre supplementare, un'operazione che può risultare costosa e dispendiosa in termini di tempo. I router spaziali di Cisco, inoltre, estendono l'accesso IP ad aree non coperte da reti terrestri tradizionali o reti 3G, garantendo funzionalità IP uniformi e capillari indipendentemente dall'ubicazione geografica.

13. Fonte: "The Discovery of the Molecular Structure of DNA (La scoperta della struttura molecolare del DNA)", NobelPrize.org.

14. Fonte: "Augmented Business (Espansione dell'attività)", The Economist, novembre 2010.

15. Fonte: Fortune at the Bottom of the Pyramid: Eradicating Poverty Through Profits (La fortuna in fondo alla piramide: estirpare la povertà attraverso i profitti), C.K. Prahalad.

16. Fonte: "India Has Its Own Kind of Power Struggle (L'India e la sua lotta per l'elettricità)", Wall Street Journal, Jackie Range, 7 agosto 2009.

17. Fonte: Nazioni Unite, 2010.

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18. Fonte: "Smart Dust Sensor Network with Piezoelectric Energy Harvesting (Rete di sensori smartdust con accumulo di energia piezoelettrica)", Yee Win Shwe e Yung C. Liang, ICITA, 2009, http://www.icita.org/papers/34-sg-Liang-217.pdf

19. Fonte: "First Practical Nanogenerator Produces Electricity with Pinch of the Fingers (Il primo nanogeneratore produce energia elettrica con la semplice pressione di due dita)", PhysOrg.com, 29 marzo 2011, http://www.physorg.com/news/2011-03-nanogenerator-electricity-fingers.html