dall’internetdellepersone aquellodeglioggetti...

14
MONDO DIGITALE •n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA 1.1. Premessa C on il termine “Web 2.0” si è voluta indi- care una chiara evoluzione del modello di diffusione ed accesso all’informazione ti- pico del Web tradizionale caratterizzato dal paradigma dell’accesso tramite browser (client Web) all’informazione multimediale disponibile su numerosi server distribuiti in rete (siti Web) e, attraverso i link ipertestuali, orientato ad una consultazione “non-linea- re” dell’informazione [6]. Si deve al Web tra- dizionale l’innesco dello straordinario suc- cesso e diffusione di Internet come strumen- to fondamentale delle comunicazioni dell’era moderna, proprio per la straordinaria fruibi- lità ed efficacia espressiva del paradigma. È opportuno inoltre osservare che nel model- lo Web tradizionale si separano in modo net- to i ruoli dei generatori e dei fruitori di infor- mazione. I primi sono generalmente meno numerosi dei secondi e introducono, rive- stendo un ruolo attivo, nuove informazioni in rete inserendo nei siti Web nuovi contenuti corredati del “guscio” ipertestuale che li ren- de consultabili attraverso i browser. I fruitori di informazione sono invece la gran massa degli utenti della rete Internet che, nella dif- fusione dell’informazione, rivestono un ruolo “passivo” di consumo dell’informazione in- serita in rete dai generatori. La discontinuità principale introdotta dal nuo- vo paradigma 2.0 del Web sta proprio nella ge- neralizzazione del ruolo di generatore di infor- mazione nel Web che diventa prerogativa pro- pria di ogni utente della rete Internet. E ciò av- viene non semplicemente con la vasta accessi- bilità di strumenti per la creazione e la messa in linea di contenuti Web (Web-authoring), ma proprio con la concezione di nuovi modelli di contribuzione diffusa, di condivisione (socia- lizzazione tra utenti) e di accesso all’informa- zione, quali per esempio i Blog (contrazione di “web-log”, che significa tracciato su rete, è lo strumento per la redazione di diari personali on-line consultabili e commentabili da parte Questo contributo si inserisce nell’ambito di una serie di articoli pubblicati in precedenza sulla rivista con l’intento di dare una visione degli scenari e del- le direzioni di sviluppo delle architetture di rete viste nella prospettiva, da un lato, dell’evoluzione di Internet e, dall’altro, dell’evoluzione delle reti di tele- comunicazioni verso la NGN (Next Generation Network). Danilo Ciscato Vittorio Trecordi DALL’INTERNET DELLE PERSONE A QUELLO DEGLI OGGETTI IL FUTURO DELLE RETI IP 3 3.4 Nota - Gli autori ringraziano sentitamente il Prof. Gui- do Vannucchi che ha suggerito l’argomento e ha of- ferto continui stimoli e preziosi suggerimenti per mi- gliorare il lavoro.

Upload: others

Post on 05-Aug-2020

3 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: DALL’INTERNETDELLEPERSONE AQUELLODEGLIOGGETTI ...archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09... · MONDO DIGITALE • n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA

M O N D O D I G I T A L E • n . 2 - g i u g n o 2 0 0 9

1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATAINNOVATIVA

1.1. Premessa

C on il termine “Web 2.0” si è voluta indi-care una chiara evoluzione del modello

di diffusione ed accesso all’informazione ti-pico del Web tradizionale caratterizzato dalparadigma dell’accesso tramite browser(client Web) all’informazione multimedialedisponibile su numerosi server distribuiti inrete (sitiWeb) e, attraverso i link ipertestuali,orientato ad una consultazione “non-linea-re” dell’informazione [6]. Si deve al Web tra-dizionale l’innesco dello straordinario suc-cesso e diffusione di Internet come strumen-to fondamentale delle comunicazioni dell’eramoderna, proprio per la straordinaria fruibi-lità ed efficacia espressiva del paradigma.È opportuno inoltre osservare che nelmodel-lo Web tradizionale si separano in modo net-to i ruoli dei generatori e dei fruitori di infor-

mazione. I primi sono generalmente menonumerosi dei secondi e introducono, rive-stendo un ruolo attivo, nuove informazioni inrete inserendo nei siti Web nuovi contenuticorredati del “guscio” ipertestuale che li ren-de consultabili attraverso i browser. I fruitoridi informazione sono invece la gran massadegli utenti della rete Internet che, nella dif-fusione dell’informazione, rivestono un ruolo“passivo” di consumo dell’informazione in-serita in rete dai generatori.La discontinuità principale introdotta dal nuo-voparadigma2.0delWeb sta proprio nella ge-neralizzazione del ruolo di generatore di infor-mazione nelWeb che diventa prerogativa pro-pria di ogni utente della rete Internet. E ciò av-vienenonsemplicemente con la vasta accessi-bilità di strumenti per la creazione e la messain linea di contenutiWeb (Web-authoring), maproprio con la concezione di nuovi modelli dicontribuzione diffusa, di condivisione (socia-lizzazione tra utenti) e di accesso all’informa-zione, quali per esempio iBlog (contrazione di“web-log”, che significa tracciato su rete, è lostrumento per la redazione di diari personalion-line consultabili e commentabili da parte

Questo contributo si inserisce nell’ambito di una serie di articoli pubblicati in

precedenza sulla rivista con l’intento di dare una visione degli scenari e del-

le direzioni di sviluppo delle architetture di rete viste nella prospettiva, da un

lato, dell’evoluzione di Internet e, dall’altro, dell’evoluzione delle reti di tele-

comunicazioni verso la NGN (Next Generation Network).

Danilo CiscatoVittorio Trecordi

DALL’INTERNET DELLE PERSONEA QUELLO DEGLI OGGETTIIL FUTURO DELLE RETI IP

3

3.4

Nota - Gli autori ringraziano sentitamente il Prof. Gui-do Vannucchi che ha suggerito l’argomento e ha of-ferto continui stimoli e preziosi suggerimenti per mi-gliorare il lavoro.

Page 2: DALL’INTERNETDELLEPERSONE AQUELLODEGLIOGGETTI ...archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09... · MONDO DIGITALE • n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA

0

dei lettori) o laWikipedia (enciclopedia liberaon-line gestita da editori volontari praticamen-te in tutte le lingue).La propagazione del ruolo di contribuzione neicontenuti della rete conferisce ad esso un as-setto caratterizzato daunminore livello di pro-fessionalità (si pensi ai video amatoriali inseri-ti in Youtube o ai commenti - sempre più spes-soancheai contenuti - introdotti neiBlog) dan-dovitaadunaconformazionemagmaticadellabase informativa catturata dalla rete, frutto diun concorso di forze accrescitive sempre piùpolverizzate e diffuse. Si pensi per esempio al-le notizie incanalate in alcuni ambiti (quali peresempio quello di Wikipedia) che nascono invirtù di un processo di intelligenza collettiva edi una base di conoscenza in continuo accu-mulo con il contributo correttivo/migliorativodei generatori più edotti e illuminati.Il contributo diffuso dal modello Web 2.0 as-sume pertanto le forme congeniali all’espres-sione delle personalità individuali più impron-tate a spirito di protagonismo (è il caso deiBlog), ma anche le forme comunitarie chehanno creato le condizioni per la diffusionedeiSocial Networking, intrecci cioèdi servizi edi strutture informative in cui si sviluppano evalorizzano a scopi di intrattenimento o di af-fari le relazioni tra utenti (per esempio, Face-book oMySpace in ambito entertainment eLinked-in o Plaxo in ambito business).

La figura 1 mostra in modo concettuale l’evo-luzionedel paradigmada Internet/WebaWeb2.0. Nella rappresentazione del nuovo para-digma vengono riportati alcuni elementi chelo caratterizzano in modo distintivo e hannofatto entrare nel gergo nuovi termini. Con iltermine User Generated Content (UGC) siidentificano, ad esempio, i contenutimultime-diali (generalmente foto e video) che vengonoprodotti dagli utenti e iniettati in rete per favo-rirne la condivisione, attraverso luoghi discambio dedicati come Flickr e Youtube. Il ter-mine prosumer è stato coniato per contrasse-gnare la doppia valenza dell’utente della rete:al medesimo tempo consumatore e produtto-re di informazioni e contenuti. Il termine ma-shup è stato coniato per identificare applica-zioni basate su piattaforma Web e costruitecomponendo dati e informazioni provenientida differenti applicazioni che sono predispo-ste all’operazione di miscelatura. Ciò può av-venire attraverso il richiamo di interfacce pro-grammatiche accessibili viaWeb (API o Appli-cation Programming Interface) o attraversoaltri mezzi di esposizione (come per esempiole alimentazioni - feed - di informazioni dina-miche diffuse con meccanismi di publish &subscribe, ossia di diffusione in pagine Webche riportano l’inclusione del canale informa-tivo dinamico).È opportuno osservare che la svolta delSocial

M O N D O D I G I T A L E • n . 2 - g i u g n o 2 0 0 9

1

0

0

1

4

Web publisher

Web site

Webbrowsing

Contenrepository

Contenrepository

UserGeneratedContent

Contenrepository

Consumer

Internet Internet

E-mail P2P

Prosumer

Community

Mashup

Web 2.0site

Web 2.0site

SocialNetwork

ProsumerConsumer

User traffic User trafficFIGURA 1

Dal paradigmaInternet/Web

al Web 2.0

Page 3: DALL’INTERNETDELLEPERSONE AQUELLODEGLIOGGETTI ...archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09... · MONDO DIGITALE • n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA

Networking si concretizza attraverso la “cri-stallizzazione” dell’informazione e delle rela-zioni per renderle fruibili in modo permanen-te. Si superano in tal modo le forme di socia-lizzazione di base proprie di Internet - fin dallasua origine e ancora oggi assolutamente vali-de - di comunicazione effimera e privata (qua-li la posta elettronica e la comunicazione vo-cale via Internet) nonché le forme meno effi-mere e pubbliche dimailing-list, newsgroup,chat e del content-sharing peer-to-peer.Anche i professionisti dell’informazione e deimedia (inclusi i grandi gruppi editoriali e lemedia-company) sono stati contaminati daqueste evoluzioni generali e stanno progres-sivamente ristrutturando i loroassetti operati-vi e modelli strategici in relazione al contesto,cercando di preservare la linea di remunera-zione del proprio core business. In questocontesto fortemente destabilizzante, soggettiprovenienti dabusiness tradizionale e sogget-ti nati con i geni di queste innovazioni soprav-viveranno solo se continueranno a rinnovarele forme di remunerazione del valore. Peresempio, i soggetti che hanno la remunera-zione della proprietà intellettuale e dei dirittid’autore come fonte principale di valore sonosottoposti a fortissime pressioni dall’avventodi nuovi modelli abilitati dall’evoluzione dellereti e da Internet: basti pensare alla canniba-lizzazione dei ricavi dalla vendita delle licenzed’uso del software, consegnato al cliente colclassico CD di installazione, da parte dei mo-delli di vendita rete-centrici di tipo pay-per-use (secondo il paradigma del Software As AService – SaaS) o ancor di più dalla diffusionedel paradigma dell’Open Source.

1.2. Il Web 2.0: la “coda lunga” e il ruolodella pubblicitàUn risvolto particolarmente interessante diquesto fenomeno di sviluppo di nuove formedi relazione è la creazione spontanea di co-munità di utenti aggregati in base a comunio-ne di interessi e quindi molto ben connotateper affinità. Si apre così un versante partico-larmente innovativo e promettente dell’ap-proccio commerciale che punta a colpire unamiriade di target di mercato, ciascuno di di-mensioni modeste, ma molto ben caratteriz-zato e, per di più, dotato di capacità di intera-zione e di chiusura della transazione com-

merciale on-line. Il fenomeno definito long-tail da Chris Anderson [7] apre la via alla pub-blicitàmirata per prodotti di nicchia e per col-mare il fabbisogno crescente di margini dipersonalizzazione dell’offerta, per i quali imedia e la pubblicità generalisti non offronouna risposta.È opportuno osservare che lo spostamentodel business della pubblicità dai media tradi-zionali a Internet è in forte accelerazione negliultimi anni, proprio per l’efficacia dello stru-mento nello stabilire interazione col cliente enell’abilitare la transazione commerciale, e,nel caso del Web 2.0 anche nel mirare al tar-get non generalista in modo preciso. Tuttaviacoloro che sperano di ricostruire fonti di rica-vo sostitutive aquelle tradizionali degli opera-tori di telecomunicazioni a partire dagli introi-ti pubblicitari è opportuno che tengano contodel fatto che la dimensione complessiva deimercati dei media digitali in Italia (eContent),è di gran lunga inferiore alla dimensione com-plessiva del mercato delle telecomunicazionitradizionali [8]. Solo grazie ad un tasso di cre-scita straordinario del mercato dell’eContentnel suo complesso si potranno riuscire a com-pensare i cali dei ricavi tradizionali delle Tlc.Secondo i dati NetConsulting, infatti, nel 2007il mercato dell’eContent in Italia è stato di5.157Milioni di Euro, contro i 44.200Milioni diEuro del mercato Tlc. La crescita anno su annodell’eContent è stata del 21%mentre le Tlc so-no cresciute complessivamente dello 0,4%,con un calo dell 1,2% nelle Tlc fisse: la perditadi valore anno su anno del 2007 delle Tlc fisseitaliane, pari a 245Milioni di Euro, si confrontacon la crescita complessiva di 895 Milioni diEuro delmercato dell’eContent (+21%anno suanno), di cui il 50% circa è attribuibile a TV Di-gitaleTerrestre eSatellite,mentre la pubblicitàdigitale da sola è cresciuta anno su anno di288Milioni di Euro (+47,5%anno su anno).Nella disamina della trasformazione dei mo-delli di business dei player tradizionali, opera-tori e vendor di tecnologia delle Tlc, va consi-derato che i mercati dell’eContent in forte cre-scita sono terreno competitivo su cui opera-no, oltre ai player della TV, altri player in tra-sformazione (come i player del mercato deimedia tradizionali, per esempio gli editori del-la carta stampata) oltre ad una schiera di nuo-vi player particolarmente brillanti. A questo

M O N D O D I G I T A L E • n . 2 - g i u g n o 2 0 0 9

1

5

0

0

0

1

Page 4: DALL’INTERNETDELLEPERSONE AQUELLODEGLIOGGETTI ...archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09... · MONDO DIGITALE • n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA

0

proposito, non va dimenticato che giganti delsettore ICT mondiale (come Google e Yahoo)si sostengono, per ora, in larghissima partesugli introiti della pubblicità on-line. Tuttavia,il lancio da parte di Google di servizi che pon-gono un’alternativa all’acquisto tradizionaledelle licenze software per messaggistica, col-laborazione e gestione documentale a prezzimolto aggressivi (talvolta gratuiti), aprendo lastrada a fonti di introito addizionali per Goo-gle, impongono serie riflessioni sulla sosteni-bilità della value proposition dei soggetti cheoperano in modo più tradizionale per offriresoluzioni coperte dall’offerta in-the-cloud diGoogle (intesa come accessibile attraverso larete Internet senza certezza della dislocazio-ne delle risorse e dei dati).

1.3. Il Web 2.0 e lo sviluppodelle applicazioni e dei serviziL’evoluzione del paradigma di utilizzo dellarete introdotto dal Web 2.0 si completa conl’introduzione di pratiche per lo sviluppo diapplicazioni e servizi che considerano la piat-taformaWeb evoluta come l’ambiente nativodi sviluppo ed esecuzione di applicazioni eservizi (inclusi quelli orientati alla diffusione,condivisione ed accesso all’informazione). Ilparadigma del contributo distribuito alla cre-scita delle applicazioni e dei servizi in questocontesto si concretizza nelle Service OrientedArchitecture (SOA) e nelmashup: due moda-lità per connotare la componibilità delle appli-cazioni usando le tecnologieWeb, inmodo daconsentire l’incapsulamento di componentinon-Web-nativi la prima e Web-nativi la se-conda1. La portata di queste, apparentementesemplici, evoluzioni è stravolgente per l’indu-stria ICT e del software in particolare: le appli-cazioni e i servizi saranno sempre più rete-centrici (la rete sarà Internet) ed improntati al-la logica dell’accrescimento continuo basatosull’apertura a terzi di spazi di composizionedi nuove applicazioni e servizi.

1.4. Quasi tutto accade ai bordi della reteTutti i fenomeni descritti nella trattazione ri-guardano evoluzioni che si attuano “ai bordi”

della rete Internet e sono azionate da sogget-ti che si configurano come utenti della rete,intesa come strumento per il trasporto deidati, ed interessano pertanto, dal punto di vi-sta tecnico, entità che si configurano cometerminali della comunicazione (secondo lanomenclatura Internet: gli host).Un fenomeno particolarmente vistoso è il ric-chissimo business sviluppato su Internet daiplayer Over The Top (OTT) – soggetti che ope-ranoai bordi della rete Internet per l’appunto -come i grandi motori di ricerca (tra cui spicca-no Google e Yahoo) e i grandi player di com-mercio elettronico (tra cui citiamo Amazon eEbay). Per completezza si osserva che alcunidi essi adottano accorgimenti particolari peravvicinare i propri servizi agli utenti: ad esem-pio Google ha investito in una propria rete alarga banda parallela ad Internet e in propridata center distribuiti nelmondo e collegati aiprincipali punti di interconnessione di Inter-net, realizzando una propria Content DeliveryNetwork (CDN) – rete per replicare i servizi incentri distribuiti nel mondo e raggiungibili da-gli utenti con un numero limitato di hop (rou-ter intermedi attraversati).Il modello di business delle CDN, rappresen-tato in modo paradigmatico dal player di rife-rimento Akamai, si basa proprio sull’offerta aisoggetti Internet (interessati alla distribuzio-ne di contenuti voluminosi e relativamentestabili) di un serviziodi distribuzioneper repli-ca geografica dei contenuti, veicolati via Inter-net conmeccanismi di ridirezione delle richie-ste verso l’archivio più prossimo al richieden-te. Gli operatori CDN sono equipaggiati conreti ad altissima velocità, che collegano datacenter distribuiti nel globo ed attrezzati per lareplica dei contenuti dei propri clienti e chesono interconnesse con Provider Internet ocon punti di interconnessione Internet.Il paradigma delle reti specializzate, sovrap-poste ed interconnesse ad Internet, per la di-stribuzione dei contenuti si appresta ad es-sere generalizzato, con il paradigma delcloud computing alla distribuzione di risorseinformatiche in senso più generale (capacitàelaborativa, memoria, servizi applicativiecc.). Appare evidente che le soluzioni deglioperatori CDN si possono classificare comeoperanti “quasi ai bordi della rete” poiché sibasano su meccanismi di controllo applicati-

M O N D O D I G I T A L E • n . 2 - g i u g n o 2 0 0 9

1

0

0

1

6

1 Recentemente si è coniato il termineWeb Orien-ted Architecture (WOA).

Page 5: DALL’INTERNETDELLEPERSONE AQUELLODEGLIOGGETTI ...archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09... · MONDO DIGITALE • n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA

vi o di supporto (ridirezione DNS, cache eproxy applicativi, repliche applicative), maesse richiedono l’interconnessione alla reteInternet in punti non strettamente terminali(nodi di peering e nodi di interconnessioneInternet).Nella figura 2 si schematizzano diverse areedi evoluzione del paradigma di Internet versoil Web 2.0. Nella sezione degli utenti, fruitoridei servizi della rete, si mettono in evidenzaconsumatori (consumer), prosumer e le co-munità (community) di utenti – intesi comeinsieme di soggetti che attraverso la rete col-tivano una comunione di interessi e che rap-presentano di fatto un soggetto aggregato(caratterizzato da comportamenti di Gruppo)operante in rete.La sezionedei terminalimette in evidenzaunamoltitudine di terminali iconizzati in modo darappresentarne la loro molteplicità e diversitàcon potenzialità differenziate di ricchezzaespressiva e con finalità differenti (esempio,prevalenza di un servizio come l’accesso allaTV rispetto alla navigazione Internet o vicever-sa e l’orientamento a prediligere l’accesso inmobilità ai servizi telefonici o dati).La sezione della rete evidenzia la rete Inter-net, nelle sue varie evoluzioni, come sovrap-posta rispetto alle reti degli operatori, dinuova e vecchia generazione (Next Genera-tion Network e Legacy Network rispettiva-mente), separando al proprio interno lestrutture di accesso (intendendo i Provider

di Accesso ad Internet) da quelle di dorsale(intendendo i Provider delle dorsali di inter-connessione per la lunga distanza di Inter-net). È necessario notare che la rappresenta-zione della rete vuole evidenziare la distin-zione tra Internet (e sue evoluzioni) e le NGNrealizzate dai diversi operatori di rete che of-frono - oltre all’accesso ad Internet a largabanda generalmente con tariffazione piatta -una serie di servizi “premium” a qualità ga-rantita come reti aziendali basate su MPLS(MultiProtocol Label Switching) ovvero sumeccanismi di LAN-Estesa, o servizi IPTV aqualità garantita per gli utenti residenziali.A destra della figura sono stati indicati i sog-getti più rappresentativi che operano a livellodei servizi di rete (con infrastrutture propriedi tipo cablato o radi) e operatori che opera-no ai bordi della rete oOver-The-Top. Tra i pri-mi ritroviamo gli operatori ex-monopolisti e inuovi entranti delle telecomunicazioni, men-tre nei secondi troviamo una ben più ampiagamma di tipologie di soggetti, che vannodai grandi protagonisti del mercato IT (Micro-soft, Google, Apple ecc.) e dei servizi in rete(Amazon, Ebay ecc.), alle società sviluppate-si repentinamente proprio grazie all’evolu-zione Web 2.0 (Facebook, Youtube, Flickrecc.). Ma troviamo anche aziende manifattu-riere che hanno tradizionalmente gli operato-ri delle telecomunicazioni come propri clientie che si affacciano sul mercato dei serviziOver the Top creando situazioni di potenziale

M O N D O D I G I T A L E • n . 2 - g i u g n o 2 0 0 9

1

7

0

0

0

1

Utenti

Community

Prosumer

Terminali

Backoone

Next GenetationNetwork

LegacyNetwork

Access

INTERNET

Consumer

Player Over The Top(servizi su Internet)

Player telecomunicazioni(servizi e trasporti dati)

FIGURA 2Evoluzionedei servizi edelle infrastrutturedi Internet:i protagonistidel futuro

Page 6: DALL’INTERNETDELLEPERSONE AQUELLODEGLIOGGETTI ...archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09... · MONDO DIGITALE • n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA

0

conflitto/competizione (il caso più evidenteè quello di OVI2 di Nokia-Siemens).Ai bordi della rete Internet agisce Skype, con-trollata da Ebay, che si avvale in modo sor-prendentemente efficace del modello Peer-to-Peer per realizzare, con una rete overlaycanali di comunicazione audio e video tra isuoi utenti. Coppie di terminali Skpye comu-nicano attraverso flussi di dati crittografati etrasportati in pacchetti IP che attraversanohost che svolgono le funzioni di nodo di com-mutazione – “super-nodo” nella nomenclatu-raSkype – operante ai bordi della rete. Si rea-lizzano in tal modo comunicazioni vocali acosto zero tra utenti Internet. Per abilitarechiamate da utenze Skype Internet versoutenze di rete telefonica fissa e mobile contariffe locali si adotta il break-out (ossia, l’u-scita da Internet verso le reti telefoniche tra-dizionali solo in prossimità dell’utente chia-mato) diffuso in tutto il mondo mentre il tra-sporto su lunga distanza avviene sempre viaInternet con qualità accettabile ma senza ga-ranzia delle prestazioni.

1.5. Web 2.0 e la rete InternetAgli effetti dell’evoluzioneWeb 2.0, la rete In-ternet continua ad essere, dal punto di vistadel trasporto di dati (da intendersi non in sen-so letterale e riduttivo rispetto alle altre formedi informazione tra cui video e voce) una retedi reti indipendenti interconnesse, a dimen-sione e diffusione planetaria, basata sulla fa-miglia dei protocolli IP (Internet Protocol) ecapace di consegnare pacchetti IP da una ter-minazione ad un’altra della rete Internet, conuna variante non trascurabile rispetto al fab-bisogno di traffico. Il modello dei contributidiffusi (unitamente all’affermazione delle ap-plicazioni peer-to-peer) mette in discussionelo sbilanciamento del fabbisogno di traffico afavore del downstream (dalla rete verso il ge-nerico utente) considerato finora nell’ADSLdecisamente e stabilmente maggiore dell’up-stream (dal generico utente verso la rete).Tuttavia, il fenomeno contributivo del Web2.0 ha già contaminato gli operatori di tele-comunicazioni tradizionali dal punto di vista

dell’approccio allo sviluppo dei nuovi servizi:attraverso il meccanismo della Service Expo-sure (esposizione di servizi), gli operatoriaderiscono al modello della costruzione deiservizi evoluti con una logica di composizio-ne aperta amolti soggetti e basata sulla piat-taforma Internet (già quella attuale). La Ser-vice Exposure rende accessibili a soggettiterzi la possibilità di invocare funzionalitàesposte dall’operatore di telecomunicazioniattraverso interfacce programmatiche aper-te, accompagnate da Software DevelopmentKit (ambienti di supporto allo sviluppo delleapplicazioni distribuite) ed inserite in pro-grammi di certificazione e di sviluppo concor-suale all’innovazione.

2. INTERNET 2.0: VERSOUN NUOVO PARADIGMADI INTERNET

Le tendenze promosse dal Web 2.0 si uni-scono ad altri direttrici di sollecitazione delmodello di Internet tradizionale e proiettanoverso un modello di Internet evoluta, che in-dicheremo con il termine Internet 2.0. Si notiche all’interno del più ricco corpo della co-noscenza su Internet rappresentato da Inter-net stessa, non si trova una definizione con-divisa e quindi riproponibile come riferimen-to di Internet 2.0 e pertanto nella trattazionesi intendono delineare le linee di trasforma-zione che, aggiungendosi a quelle “ai bordi”della rete descritte come afferenti al feno-meno Web 2.0 (e successive ondate signifi-cative di innovazione), interessano anche il“cuore” della rete, ossia la sezione interna diquella che viene normalmente rappresenta-ta graficamente come una nuvola capace ditrasportare pacchetti IP tra terminazioni direte (riquadro 1 a p. 9).

2.1. Direttrici di evoluzioneTra le direttrici foriere di discontinuità dimaggior rilievo [9], spesso indirizzate connuovi protocolli che si aggiungono alla fami-glia IP e forzano i tradizionali paradigmi dellaclessidra (tutte le applicazioni su IP su tutti itipi di rete) e dell’end-to-end (i nodi di retenon trattano protocolli di livello superiore allivello 3 del modello di riferimento OSI –Open System Interconnection- lasciandone

M O N D O D I G I T A L E • n . 2 - g i u g n o 2 0 0 9

1

0

0

1

8

2 Si veda per qualchemaggior dettaglio alla fine delparagrafo 2.5.

Page 7: DALL’INTERNETDELLEPERSONE AQUELLODEGLIOGGETTI ...archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09... · MONDO DIGITALE • n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA

l’elaborazione ai soli nodi terminali di rete oHost) [10], citiamo:� la pressione sullo spazio di indirizzamento,in particolare in vista di una diffusione delprotocollo IP per le comunicazioni tra oggettie sui limiti del protocollo IPv4 che spingonoverso una migrazione al protocollo IPv6 (ri-quadro 2 a p. 10);� l’introduzione di servizi come il VoIP e l’IPTVche richiedonoqualitàdi servizio (ritardi garan-titi ed entità di banda continua e consistente);� il crescente fabbisognodi garanziadei requi-siti di sicurezza degli utenti della rete (rispettoa confidenzialità, integrità delle informazioni edisponibilità dei servizi per la salvaguardiadel-la privacy e la tutela rispetto alle frodi);� la progressiva compenetrazione di mondoreale emondo virtuale, ben rappresentata dalsuccesso di Second Life come ambito comple-mentare di espansione delle attività reali conelevata efficacia espressiva data dalla rappre-sentazioneantropomorficadegli agenti (avatar)che operano per conto e in nome degli utentidella rete e degli ambienti in cui essi si muo-vono: le applicazioni sonodi finalità ludica,maanche di business che si esplicano con transa-zioni nelmondo reale (esempio, vendita di be-

ni reali), ma anche nel mondo virtuale stesso(esempio, vendita di artefatti o spazi virtuali);� la distribuzione della capacità elaborativa,dei dati edelle applicazioni in rete e la crescen-te capacitàdi renderli accessibilion-demandaisuoi utenti, disaccoppiando inmodo completoi fruitori delle risorse dalla loro collocazione edalla loro dimensione (componibile e scompo-nibile in modo soft, ossia senza interventi dioperatori che alterino l’equipaggiamento deisistemi). La virtualizzazione viene usata per glielaboratori terminali,maancheper i nodi di re-te per plasmare in modo flessibile le risorse dielaborazione e il loro utilizzo: abbiamo cioè ilSoftware as a Service (SaaS) usato per sposta-re il modello di business del software dallacommercializzazione di licenze per l’uso di ap-plicazioni da installare presso i sistemi clienteverso un modello di accesso alle applicazioniinstallate presso data center on-demand viarete, con pagamento basato sull’effettivo uti-lizzo. Si arriva così fino al Cloud-computing,estremizzazione dei concetti di astrazione attiad abilitare la più spinta virtualizzazione di ca-pacità elaborativa (applicazioni e dati attraver-so la rete Internet) a beneficio delle applicazio-ni e degli utenti della rete.

M O N D O D I G I T A L E • n . 2 - g i u g n o 2 0 0 9

1

9

0

0

0

1

RIQUADRO 1 - La crescita inarrestabile del traffico IPIn un’epoca di crisi economica, caratterizzata da grafici delle vendite e del PIL che puntano verso il basso, c’e’un indicatore che continuaimperterrito la sua crescita monotòna verso l’alto: il volume di globale del traffico IP. Questo aumento apparentemente incessabile deivolumi di traffico ha rappresentato da sempre la motivazione principale per l’introduzione di nuove tecnologie di rete, sia per la tra-smissione che per lo smistamento dei pacchetti IP. Analizzare i fattori che hanno prodotto l’aumento è quindi utile per formulare delleipotesi sull’andamento futuro del traffico su Internet e quindi dello sviluppo della rete.Un primo fattore di crescita è dovuto ovviamente al numero di utenti, che ha ormai superato il miliardo e mezzo di individui(http://www.internetworldstats.com/stats.htm). È un numero elevato, che rappresenta circa il 24% della popolazione mondiale, ed èinteressante osservare che tutte le stime di crescita fatte in passato, nonostante sembrassero esagerate o figlie della bolla speculativadelle .COM, sono state ampiamente superate nella realtà. Il numero di utenti di Internet potrà continuare a crescere? Certamente si, ba-sta ricordare che è stata recentemente superata la soglia dei 4 miliardi di utenti della telefonia cellulare, anche se occorre tener contodelle maggiori barriere economiche e soprattutto culturali che l’accesso ad Internet comporta rispetto all’uso di un telefono. Tuttavia èevidente che questo fattore di crescita non può continuare a progredire agli stessi ritmi ed destinato a rallentare. Il secondo fattore è co-stituito dal traffico generato dal singolo utilizzatore, anch’esso cresciuto in misura esponenziale, nel passaggio dai primi rudimentaliipertesti delWeb 1.0 ai ricchi contenuti multimediali delWeb 2.0 di oggi.È proprio questo sostanziale cambiamento nei profili di traffico dell’utilizzatoremedio chedeterminerà la crescita futura di Internet. Per fa-re previsioni sulle dinamiche del traffico Internet Cisco ha sviluppato unametodologia, che si basa sulle proiezioni dei maggiori analisti dimercato (numero di utenti Internet, connessioni broadband, abbonati a servizi video, connessioni mobili, tassi di adozione delle applica-zioni su Internet), ma anche sulla validazione attraverso dati raccolti da sonde installate presso clienti operatori di telecomunicazioni. Se-condo l’ultimo rapporto, nel periodo dal 2007 al 2012 il traffico IP globale aumenterà di sei volte. Per fare un paragone Internet nel 2012avrà una dimensione pari a 75 volte quella che aveva nel 2002, raggiungendo un volumemensile di 27 exabytes trasmessi, equivalenti adoltre 6miliardi di DVD.Questo traffico è associato adunamoltitudinedi applicazioni diverse eormai quello derivante dalla tradizionale na-vigazioneWeb, secondo il paradigma 1.0, è stato superato in termini di volume dal P2P (Peer-to-Peer), generato da applicazioni che con-sentono lo scambio tra utenti di files, tipicamente contenentimusica o filmati. Tuttavia la componente del traffico che sta crescendopiù ra-pidamente è il video, nelle sue varie modalità (on demand o multicast), attraverso diversi terminali (oggi prevalentemente il PC, in pro-spettiva sempre di più il set-top box) e con livelli qualitativi crescenti (da finestre grandi comeun francobollo al formatoHD). Si prevede in-fatti che il video supererà in volume il P2P nel 2010 e arriverà nel 2012 a costituire circa il 90%del traffico IP globale.

Page 8: DALL’INTERNETDELLEPERSONE AQUELLODEGLIOGGETTI ...archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09... · MONDO DIGITALE • n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA

0

2.2. Internet 2.0 e NGNQueste direttrici intersecano il percorso disviluppo delle reti degli operatori di teleco-municazioni tradizionali sia fisse che mobili,in larga parte protagonisti dei servizi di ac-cesso alla rete Internet, impegnati nella tra-sformazione delle proprie infrastrutture di re-te secondo il paradigma della Next Genera-tion Network (NGN).Il modello NGN condiviso generalmente e co-dificato dagli organismi di standardizzazionesi basa su alcuni principi:• indipendenza delle funzioni di servizio dal-le tecnologie di trasporto;• utilizzo della tecnica a commutazione dipacchetto (basata su IP);• capacità di erogare una molteplicità di ser-vizi sulla stessa rete, attraverso una moltitu-

dine di accessi (a larga banda, fissi e mobili);• supporto alla qualità del servizio e alla mo-bilità generalizzata per consentire l’accessoubiquo e senza vincoli ad una moltitudine diservizi e di operatori di servizio.Il motore primario degli operatori verso l’at-tuazione di un piano NGN è la necessità di so-stituire le piattaforme di rete in campo, dedi-cate ai diversi servizi (telefonia fissa, telefoniamobile, dati incluso Internet), con una piat-taforma unica a maggiore potenzialità (sia intermini di banda trasmissiva, ma soprattuttodi servizi) e conminori costi operativi. Questopercorso incontra, tra gli altri, due scogli im-portanti, peraltro non indipendenti:� la necessità di dispiegare piani di investi-mento particolarmente onerosi, principal-mente tesi al potenziamento delle risorse diaccesso alla rete per la larga e larghissimabanda (sia fissa che mobile) a fronte di pianidi rientro economico non scontati (oltretuttoin periododi crisi economica generale e di an-nesse svalutazioni aziendali con difficoltà diaccesso al credito);� la necessità di definire e calibrare le funzionidi controllo, associate al trasporto e ai servizi,da calare all’interno della rete, in modo da ga-rantire le funzioni desiderate (quelle enunciatedal paradigmaNGN, con particolare riferimen-to alla convergenza dei servizi) e di assicurarsii livelli di remunerazione adeguati. In questoquadro non va trascurata la necessità di stabi-lire le modalità di interconnessione tra opera-tori, necessarie a garantire che le prestazionivengano veicolate in logica end-to-end (inquest’ambito i comitati di definizione deglistandard stanno lavorando per assicurare au-tonomia di scelta agli operatori nella propriagiurisdizione in temadi tecnologie e fornitori.

2.3. La neutralità della reteAmbedue i versanti di difficoltà ricorrono neldibattito emergente, finora primariamente di-scusso negli USA, della “neutralità della rete”[14] in cui gli operatori infrastrutturali perse-guonouna linea tesa a promuovere, nelle nor-me di utilizzo della rete, una separazione e untrattamento differenziato dei traffici in funzio-ne della loro natura: il traffico best effort del-l’Internet generale veicolato con risorse e pre-stazioni residuali rispetto al traffico a paga-mento (premium) con garanzie di qualità del

M O N D O D I G I T A L E • n . 2 - g i u g n o 2 0 0 9

1

0

0

1

10

RIQUADRO 2 - Internet delle cose e IPv6L’Internet delle cose (termine coniato da ITU - “Internet of Things” - nel 2005)si affaccia sempre più insistentemente comeuna direttrice di evoluzione del-la rete imminente attraverso le applicazioni di reti di sensori/attuatori diffusi,il cui rappresentante più noto è il sensore RFID per l’identificazione a brevedistanza delle merci/beni). Sulla natura di questa evoluzione si confrontanodue scuole di pensiero che prevedono profondità differenti di diffusione delprotocollo IP: in un caso si pensa di spingere l’uso del protocollo IP fino a li-vello di sensori (questo comporta la realizzazione di dispositivi miniaturizza-ti a basso costo e consumo energetico anche dal punto di vista dei protocolliIP inclusi nel singolo sensore), mentre nell’altro si pensa che il protocollo IPvenga usato fino a dispositivi di concentrazione/traduzione (concentra-tor/gateway) che aggregano verso la rete IP le comunicazioni di unamoltitu-dine di sensori che usano protocolli specifici per le reti di sensori (il più notoè Zigbee della Zigbee Alliance). La IPSO (IP for Smart Objects) Alliance lavoraper l’impiego di IP come protocollo pervasivo utilizzato fino ai sensori, pun-tando su implementazioni compatibili con le scarse risorse elaborative/dimemoria e la necessità di contenere i consumi [11].In entrambi i casi, e conmaggior impeto nel primo caso, si prefigura le neces-sità di disporre di una numerosità di indirizzi largamente superiore a quantorimane nello spazio di indirizzamento dell’IPv4 (32 bit). All’evoluzione versol’Internet delle cose viene attribuita la spinta dirompente verso l’introduzionedell’IPv6, auspicabile proprio per il suo ampio spazio di indirizzamento (128bit) [12].Giàdieci anni addietrosi era formulata laprevisionediesaurimentoaigiorni nostri dello spazio di indirizzamento dell’IPv4,ma l’impiego di tecnichedi riduzione dell’uso di indirizzi univoci (indirizzi privati e NAT – Network Ad-dress Translator - e indirizzi dinamici) e l’uso efficiente dello spazio di indiriz-zamentocongranularitàdi allocazione fineeaggregazionedi indirizzi nelle ta-belle di instradamento (uso del Classless Inter-Domain Routing - CIDR) hannofatto si che la previsione sia stata disattesa e le nuove previsioni fissino i nuo-vi termini per il giugno2011. Pressoché la totalità dei vendordi apparati termi-nali e di rete dispone della tecnologia IPv6 emolti operatori hanno già dispie-gato la tecnologia IPv6 inporzioni di rete, collegate tra loroa realizzareuna re-te IPv6di dimensionimondiali. Il percorso dimigrazione e coesistenza dall’at-tuale rete IPv4 all’uso progressivo dell’IPv6 si presenta comeparticolarmentecriticoproprioper lanecessitàdi gestireunparallelismodiusoedi assicurare,oveopportuno l’interoperabilità tra le due reti, dato che il processo verrà azio-nato inmaniera distribuita da unamiriade di soggetti ed avrà unadurata diffi-cilmente prevedibile [13].

Page 9: DALL’INTERNETDELLEPERSONE AQUELLODEGLIOGGETTI ...archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09... · MONDO DIGITALE • n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA

servizio per applicazioni di audio e videostreaming (inclusi servizi IPTV di qualità en-tertainment). Questa posizione è chiaramen-te tesa ad assicurare maggiori garanzie di re-munerazione degli investimenti in infrastrut-ture di rete con i proventi dei servizi “pre-mium” a discapito di traffici “parassiti”, ossiatraffici cui, rispetto alla quantità di risorse direte impiegate, corrispondono remunerazionitrascurabili se confrontati con i traffici “pre-mium” (esempio lampante: il traffico delle ap-plicazioni P2P e dei player OTT). Ad opporsi aquesta posizione, fino ad ora non fatta pro-pria dalle istituzioni USA, i soggetti che attri-buiscono a questa forma di discriminazionedel traffico una limitazione sull’accesso alle ri-sorse della rete (informazione e servizi), conripercussioni sullo sviluppo dell’innovazione,di cui Internet è stato fattore abilitante dienormeportata. D’altra parte è evidente che ilmercato delle telecomunicazioni tradizionali(imperniate su ricavi per telefonia fissa e mo-bile) ha raggiunto uno stadio di maturità cheporta ad una vistosa contrazione dei ricavi. Siimpone pertanto una ricerca di nuovi recuperidi margini grazie alle nuove tecnologie capacidi ridurre i costi (pacchetto e NGN) nonchénuovepotenzialità di ricavi (servizi dati a largabanda in mobilità e convergenti) di tipo flat esempre più semi-flat, al fine di conciliare ritor-niminimi garantiti con riferimento ai costi del-le risorse di rete effettivamente utilizzate.Si noti tuttavia che, per gli operatori di tele-comunicazioni, il bilancio di compensazionedei vettori di crescita e dei vettori di diminu-zione dei margini nel caso di servizi telco-centrici porta in ogni caso ad una risultantenegativa che spinge alle concentrazioni trasoggetti economici attivi su mercati sovrap-posti o adiacenti per ricercare equilibri eco-nomici non più accessibili con mercati forte-mente frammentati.

2.4. Lo sviluppo dell’accesso “wirelessbroadband” nell’ambito della convergenzafisso- mobileLa saturazione delmercato della telefoniamo-bile e lamaturità delmercato telefonicohannoprogressivamente spinto gli operatori mobiliverso la ricerca di valore nei servizi dati. Conl’evoluzione delle tecnologie cellulari dal 2G(basato sul GSM) verso il 2,5G (GPRS), ma so-

prattutto verso il 3G (UMTS) e le sue variantievolutive atte ad accrescere la banda accessi-bile nella tratta radio (dapprima down-link esuccessivamente up-link), i diffusissimi servizidi short messaging (SMS) sono stati affiancatida servizi di accessoad Internet a largabanda.Smartphone sempre più ergonomici e stilisti-camente pregiati (guidati senza discussionedall’IPhone di Apple per ilmercato residenzia-le e affiancato da Blackberry di Research InMotion (RIM) per il segmento affari) e “chia-vette” con interfaccia USB per il collegamentodi PCa reti 3Ge3,5Gsi stannodiffondendo ra-pidamente nel mercato come veicoli di acces-so ad Internet, favoriti, oltre che dalla praticitàd’uso, dall’adozione di piani commerciali se-mi-flat3 particolarmente accattivanti.Va sottolineato che le prestazioni accessibilida queste tipologie di accesso sono forte-mente dipendenti dall’uso promiscuo dellarisorsa radio da parte degli utenti della stes-sa rete e che le prestazioni di picco messe inevidenza dagli operatori rappresentanoun ri-ferimento distante da quelle continuativa-mente accessibili a regime. In ogni caso, tut-tavia, il successo del mobile broadband In-ternet access costringe gli operatori mobili apotenziare significativamente le risorse di re-te (in particolare la rete di accesso radio ri-correndo anche a tecnologie che consentonol’off-load della risorsa radio come le femto-celle che instradano su ADSL il traffico mobi-le che parte dall’interno delle abitazioni) ed apotenziare la rete di backhauling (passandodalle tecnologie di rilegamento TDM basatesu canali E1 alle tecnologie Ethernet ad altavelocità più adatte al trasporto efficiente deltraffico IP). Al rafforzamento delle risorse direte si affiancano anche interventi sulle trattedi interconnessione ad Internet e l’introdu-zione di strumenti di ottimizzazione delleprestazioni in grado di intervenire sui proto-colli di trasporto e di applicativi specifici (in-cludendo funzioni proxy e caching) per mi-gliorare la prestazione erogata agli utenti.

M O N D O D I G I T A L E • n . 2 - g i u g n o 2 0 0 9

1

11

0

0

0

1

3 Le proposte commerciali prevedono abbona-menti con compenso mensile indipendente dal-l’uso, purchè non si eccedano soglie di volume didati o di tempo di utilizzo, oltre le quali l’uso vie-ne tariffato a volume (dette anche offerte flatcon “capping”).

Page 10: DALL’INTERNETDELLEPERSONE AQUELLODEGLIOGGETTI ...archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09... · MONDO DIGITALE • n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA

0

2.5. Funzioni della rete: controllo e suaorganizzazioneAnche il tema delle caratteristiche della por-zione di controllo da sviluppare nella NGN ècontroverso, pur se in ambito di standardizza-zione si è sviluppata una certa convergenza divedute attorno al modello di riferimento ar-chitetturale IMS (IP Multimedia Subsystem),inizialmente proposto dal 3GPP per l’evolu-zione della parte di controllo dei servizi dellarete mobile basata su IP e successivamenteadottatoanchedaETSI-TISPANcomemodelloper la “core network” della rete NGN conver-gente (incluso accesso fisso a larga banda). Ilcontrollo dei servizi indirizzato da IMS si pren-

de carico della gestione delle sessioni avva-lendosi del protocollo SIP (Session InitiationProtocol) definito dall’IETF come protocollostandard per la segnalazione indipendentedal servizio. Le funzioni principali assolte daSIP sono la ricerca del partner di una comuni-cazione di cui è noto l’identificativo (secondouna logica che supera quella del numerodi te-lefono associato ad una linea), verificarne ladisponibilità ad instaurare una sessione mul-timediale, negoziare i parametri e gestire lasessione fino all’abbattimento. L’architetturaIMS (per qualche maggior dettaglio si vedaanche il riquadro 3) propone di articolare nelnucleo della rete una serie di componenti fun-

M O N D O D I G I T A L E • n . 2 - g i u g n o 2 0 0 9

1

0

0

1

12

RIQUADRO 3 - Il modello di riferimento dell’architettura NGN dell’ITU-TL’ITU-T avviò nel giugno 2004 un Focus Group per l’NGN (FGNGN) col mandato di sviluppare attività di normalizzazione su temi urgenticollegati all’emergente NGN: requisiti di servizio, architettura funzionale, mobilità, sicurezza, qualità del servizio, controllo e segnala-zione, evoluzione della rete di trasporto a pacchetto. Il lavoro dell’FGNGN è terminato nel Novembre 2005 ed è confluito nella NGNGlo-bal Standardization Initiative (NGN-GSI), istituita per consolidare gli standard dell’NGN secondo un piano articolato su più fasi.L’ITU-T, compresa la complessità del progetto di sviluppo delle norme per la NGN e lamolteplicità dei flussi di lavoro concorrenti, hamessoin linea uno strumento di gestione del progetto NGN [17] che consente di condividere lo stato avanzamento e i piani di lavoro di tutte le ini-ziative parallele di molti gruppi di lavoro, interni ed esterni all’ITU, che hanno rilevanza per l’iniziativa NGN-GSI. Il lavoro dell’NGN-GSI valo-rizzagli sforzi degli organismidi standardizzazione regionaleattivi sull’argomento (ETSI, siaTISPANoTelecommunicationsand Internet con-verged Services and Protocols for AdvancedNetworking, che 3GPP, per l’Europa, ATIS per gli US, CJK-NGNper Cina, Giappone e Corea), confortissime contaminazioni del lavoro di IETF (l’organismo di standardizzazione di Internet) e dei vari Forum (tra cui il Multiservice Forum oMSF e l’IMSForum, particolarmente attivi sull’interoperabilità in ambiente multivendor, ma anche il MetroEthernet Forum oMEF, il riferi-mento per lo sviluppo delle soluzioni di trasporto evolute, basate su tecnologia Ethernet).ITU-T ha completato le aree di lavoro riconducibili alla Release 1 della NGN: Requisiti di servizio e architettura funzionali di Fase 1, funzionidi controllo di accesso alla rete e di controllo delle risorse di fase 1, requisiti di convergenza fisso-mobile e impostazione di un frameworkper la sicurezza. Attualmente l’I-TU-T sta lavorando alla Release 2nelle seguenti aree: Requisiti diservizio e architettura funzionalidi Fase 2, funzioni di controllo diaccesso alla rete e di controllodelle risorse di fase 2, requisitifunzionali ed architetturali per iltraffico multicast, farmework perla mobilità, architettura apertaper lo sviluppo dei servizi.L’architettura di riferimento dellaNGN consolidata già nei docu-menti dell’ITU-T per la Release 1,evidenzia. come da figura A, laseparazione dello strato di tra-sporto (a sua volta ripartito trapiano di controllo e di attuazionedel trasporto), strato di servizio(con evidenza delle funzioni dicontrollo del servizio) e stratodelle applicazioni.Il ruolo dell’IMS nel modello NGNdell’ITU è ben chiarito nella Rac-comandazione Y.2021 (09/2006)in cui si affida all’IMS il ruolo dicontrollo per la fornitura di servizimultimediali basati su SIP e l’e-

Application

Application Support Functions & Service Support Functions

Service Control Functions

Transport Control Functions

Transport Functions

ControlMedia

Managem

entF

unctions

OtherNetworks

End-UserFunctions

Service stratum

Transport stratum

UNI NNI

ANI

Resourceand Admission

Control Functions

Network AttachmentControl Functions

Service UserProfiles

Transport UserProfiles

A - Architettura della NGN secondo ITU-T

segue

Page 11: DALL’INTERNETDELLEPERSONE AQUELLODEGLIOGGETTI ...archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09... · MONDO DIGITALE • n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA

zionali, accessibili con interfacce definite dal-le norme, deputate al controllo del servizio(discovery, selection, control), al controllo de-gli utenti a scopi di profilazione di accesso eal controllo dei media e delle risorse. Attra-verso questa struttura l’IMS core network siprefigge di mettere a fattor comune per tutti iservizi e per tutti gli utenti una serie di funzio-nalità, orchestrate dall’operatore e che arric-chiscono il ruolo dell’operatore di rete rispet-to al mero trasporto di dati.L’adozione diffusa di un’architettura di con-trollo IMS faciliterebbe in linea di principio ilraggiungimento di obiettivi di interconnessio-ne end-to-end per servizi complessi, anche setuttora è abbastanza evidente la difficoltà diintegrare semplici funzioni tra le comunità de-gli utenti di reti diverse come la rete mobile equella fissa o, a maggior ragione quella Inter-net. Iniziative recenti e anticipatrici del model-lo IMS completo in forma più modesta - qualiRich Communication Suite (RCS) di GSMA,3GPP/NGN-IMSMultimediaTelephony Service(MMTel) ed Open Mobile Terminal Platform

(OMTP) - si prefiggono di “cortocircuitare” lecommunity “Internet/fissa” e “mobile”. In al-tre parole si traghettano alcuni servizi basilarialtamente diffusi da una community all’altraintroducendo forme di accordo tra soggetti di-versi (operatori, manifatturieri di terminali)che rendano possibile la creazione di servizi dirubricaunica condivisa, dimessaggisticaunifi-cata e di arricchimento delle funzioni di chia-mata base (video-call/upload/sarin ecc. me-dia-add/drop, presence, IM, PoC).Il dibattito sulle funzioni che ci si attende ven-gano svolte dalla rete e dall’operatore che larealizza (e chegestiscee le funzioni cheposso-noessere svolte ai bordi della retedagli opera-tori OTT) è lontanodal trovare una risposta de-finitiva. Nel frattempo gli operatori infrastrut-turati che sviluppano i propri piani NGN appli-cano meccanismi di garanzia della qualità delservizioper i clienti cheaccedonoai propri ser-vizi premium (telefonia, streaming video diqualità entertainment), mentre continuano amantenere l’accesso ad Internet come un ser-vizio ben distinto, erogato in modalità best-

M O N D O D I G I T A L E • n . 2 - g i u g n o 2 0 0 9

1

13

0

0

0

1

mulazione di servizi PSTN/ISDN su NGN. Le funzioni offerte grazie all’IMS comprendono: il controllo della connettività IP della rete di ac-cesso (QoS, controllo di ammissione, autenticazione ecc.), coordinamento del controllo delle risorse di trasporto, interlavoro con le reti le-gacy, disaccoppiamento delle appli-cazioni dal controllo della sessione edal trasporto, indipendenzadalla tec-nologia di accesso.Rimandando al testo della racco-mandazione per i dettagli, si richia-mano nella figura B solo i blocchifunzionali della “core IMS” coinvoltie le loro funzioni: Call Session Con-trol Function (CSCF) attiva, monitorae abbatte sessioni multimdiali ge-stendo l’interazione con l’utente,Media Gateway Control Function(MGCF) controlla la Trunking MediaGateway Functional Entity (TMG-FE)allocando e disallocando risorse perla gestione dei media, MultimediaResource Function Controller (MRFC)alloca risorse per il trasporto dei da-ti della sessione nella rete, BreakoutGateway Control Function (BGCF) se-leziona la rete PSTN verso cui inol-trare le chiamate, selezionando l’op-portunoMGCF. La direzione strategi-ca dell’NGN-GSI è verso un’architet-tura che aumenti le proprie funzio-nalità includendo quelle del mondoWeb e abilitando la convergenza diuna serie di nuovi servizi che, oltrealla emulazione dei servizi tradizionali e all’offerta dei servizi IPTV, includa per esempio le Universal Sensor Network (USN).

B - IMS nel contesto NGN secondo ITU-T

Rf/Ro

AS-FE

ISC/Ma

I/S-CSCF

SL-FE

SG-FE

IBC-FE

NSTW-FE

P-CSCF

BGCF

MRFC

MRP-FE TMG-FE

IBG-FE

MGCF

DhSh

DxCx

Mw

Mw Mr

MiMk

Mg

MjMx

Mx

Mx

Mp

Rs

Gm

UE

e2Rs

Ic

Iw

Ib

Mn

Te

SUP-FESAA-FE

ChargingFunctions

Resource and AdmissionControl Function

IP Transport (access and core)

Networkattachment

control function

Ut

Rf/Ro

IPNe

tworks

PSTN

/ISDN

Page 12: DALL’INTERNETDELLEPERSONE AQUELLODEGLIOGGETTI ...archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09... · MONDO DIGITALE • n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA

0

effort. Le garanzie da commercializzare perl’accesso ad Internet in modo differenziato ri-guardano le caratteristiche dell’accesso (intermini di bandamassimadown-streamedup-stream) e di banda Internet minima garantita,dall’attaccoutente finoal IXP (Internet Exchan-ge Point): ovviamente sulla prestazione otte-nibili con lanavigazionedi tipogeneralistanonvi sono garanzie di prestazioni end-to-end.L’ipotesi semplicistica di una coincidenza traNGN e Internet 2.0 appare molto lontana dalrealizzarsi, anche se la tecnologia di base co-munemente adottata è IP, principalmente perla difficoltà di superare le difficoltà evidenzia-te edi raggiungereaccordi traunamoltitudinedi soggetti che operano in questo settore ed icui interessi non sempre sono coincidenti ocomunque facilmente allineabili [15].Il modello di Internet attuale privilegia, infat-ti, la capacità di mettere in comunicazionecoppie di terminali della rete Internet senzapreoccuparsi della qualità dello scambio(modellobest-effort dell’IP). Il passaggio del-l’introduzione di garanzie di qualità delle co-municazioni tra due utenti della rete Internetdi nuova generazione richiede invece l’ado-zione di tecniche di controllo della qualità deltrasporto da parte di tutti gli operatori Inter-net sulla catena che si interpone tra i dueutenti, inclusi gli operatori di interconnessio-ne Internet. Questo obiettivo è ancora lonta-

no e per ora i servizi di qualità (esempio, te-lefonia, IPTV) sono offerti ai clienti di opera-tori di accesso ad Internet con soluzioni pro-prietarie e basate sull’attuazione di tecnichedi gestione della QoS nella rete sotto il con-trollo dell’operatore stesso.La figura 3 offre una rappresentazione sem-plificata dell’architettura emergente dellarete NGN, elaborata con un’interpretazioneevolutiva di quanto emerge dagli organismidi standardizzazione (con particolare riferi-mento all’ITU-T).L’architettura mostra la separazione deglistati di trasporto, servizio ed applicazione(vedi anche figuraAdel riquadro 3) ad indica-re che si persegue l’obiettivo di astrarre le ca-ratteristiche implementative di ciascunostrato, mantenuto come indipendente, ren-dendo disponibili interfacce condivise estandardizzate per richiamare i servizi offertida uno strato all’altro.Lo strato di trasporto è a sua volta ripartito infunzioni di puramovimentazionedei dati e fun-zioni di controllo, distinte in funzioni di controllodel collegamentoalla retee funzionidi controllodelle risorse. Le funzioni svolte daquesto stra-to sono rappresentate sulla destra e ricom-prendono l’indirizzamento, l’instradamentouni-cast e multicast, le prestazioni di sicurezza(esempio, autenticazione), le funzioni di qua-lità del serviziodifferenziata edi affidabilità del

M O N D O D I G I T A L E • n . 2 - g i u g n o 2 0 0 9

1

0

0

1

14

CarrierApplications

Application & Service Support Functions Identity and Mobility Management

Service Specific Control Functions

Session and Media Management

Addressing Security

Routing QoS L2/L3 VPM

Multicast Resilience

Service Control Functions

Transport Functions

Ethernet (L2) / IP (L3) IP/MPLS

C-VLAN S-VLAN

Access CoreAggregation/Metro

Transport Control Functions

Network AttachmentControl Functions

Resource & AdmissionlControl Functions

OtherApplications

Applications

Stratum

Transport

Stratum

Service

Stratum

FIGURA 3Architettura

di riferimentoemergente per

la NGN

Page 13: DALL’INTERNETDELLEPERSONE AQUELLODEGLIOGGETTI ...archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09... · MONDO DIGITALE • n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA

serviziodi trasporto, nonché le funzioni per rea-lizzare reti private virtuali con tecniche di livel-lo 2 e/o3delmodello di riferimentoOSI (ossiautilizzandoservizi di LAN-estesabasati suEther-net e su funzioni di bridgingoservizi diVPN-IP).Sotto lo strato di trasporto si è inteso rappre-sentare la strutturagerarchicadellapartedi tra-sportodistinguendo traaccessopropriamentedetto, la parte di aggregazione con le tecno-logie di livello 2 e 3 offerte come interfaccia diservizio, quali Ethernet e/o IP - e si evidenza latendenza nel caso dell’uso dell’Ethernet a di-stinguere traVLANper cliente (C-VLAN) eVLANper servizio - (S-VLAN)nonché infine laparte didorsale o core in cui si tende ad impiegareMPLS,MultiProtocol Label Switching.Lo strato di servizio offre funzioni specializ-zate per i servizi offerti dalla rete, come lefunzioni di controllo della sessione (applica-bili per servizi orientati alla sessione) o fun-zioni di controllo dei media impiegati (comenel caso delmedia streaming per i servizi diIPTV) e funzioni generali, come ad esempiola gestione dell’identità dell’utente. Lo stratodi servizio offre inoltre funzioni di supportoai servizi stessi ma anche alle applicazioni:tra questi viene rappresentata la funzione diexposure di funzioni telco-centriche a benefi-cio dello sviluppo di applicazioni di terze par-ti che le richiamano e le compongono in logi-che di servizio innovative e indipendenti dal-l’operatore. Nello strato delle applicazionisono posizionate le applicazioni dell’opera-tore e di altri soggetti, ivi inclusi i player OTT.Per gli strati di trasporto e di servizio sonorappresentate a destra i blocchi funzionali diinterlavoro (IWF, InterWorking Function) chehanno lo scopo di garantire il collegamentotra strati realizzati da operatori diversi, assi-curando l’interlavoro delle funzioni che si de-sidera vengano garantire anche oltre lo stra-to di trasporto e di servizio del medesimooperatore (sia in condizioni di roaming, chenel caso che le terminazioni di un servizio direte si avvalgano di strati di trasporto e servi-zio di operatori diversi).Degne di nota per l’impatto che potrebberoavere sullo sviluppo deimodelli di business edel mercato dei servizi ICT sono le iniziativedi due grandi player del mercato che espan-dono la propriamission indirizzando inmododeciso ruoli non propri, creando nuove op-

portunità di sviluppo del business, in qual-che caso con conflitti verso i loro stessi corebusiness:� Nokia ha avviato l’iniziativa OVI4 che si po-ne comeuna piattaformadi erogazione di ser-vizi ad utenti per il mercato residenziale degliutenti che accedono da terminalemobile evo-luto (smartphone): il recente accordo per l’in-tegrazione di Skype apre una via di conflittocon i modelli di business perorati dai maggio-ri clienti diNokia (operatori mobili);� Google, sull’onda del successo dell’IPho-ne di Apple, e convinta del ruolo crescentedel terminale nello sviluppo dei nuovi servi-zi per utenza mobile, ha immesso sul mer-cato il proprio sistema operativo per termi-nali mobili evoluti, Android, puntando su unmodello aperto di sviluppo (contrapposto almodello tradizionalmente più chiuso di Ap-ple) su cui costruire la propria strategia perla platea dei clienti dell’accesso mobile adalta velocità destinata ad espandersi note-volmente nel futuro;� l’azienda canadese Research In Motion(RIM), nota in tutto ilmondoper gliSmartpho-ne Blackberry, si è allineata ai concorrentiaprendo unmarketplace per agevolare l’in-contro tra domanda e offerta di nuove appli-cazioni sviluppate secondo un modello aper-to alle aziende di sviluppo e con meccanismidi supporto allo scaricamento delle applica-zioni e al push sicuro degli aggiornamenti conpagamenti on-line basato su Paypal.

3. CONCLUSIONE

La rete Internet e la sua manifestazione piùvisibile il World Wide Web hanno cambiato ilmodo di comunicare, di fare le reti e di viveree di fare business in pochissimi anni. Discon-tinuità importanti spingono verso la nuovagenerazione di Internet e del Web (la 2.0), equesta trasformazione si interallaccia in mo-do complesso con lo sviluppo delle nuove in-frastrutture ed architetture di rete (NGN) daparte degli operatori di telecomunicazioni.Gli scenari che emergono da questo concor-so di trasformazioni sono complessi ed inte-ressanti soprattutto per gli importanti riflessi

M O N D O D I G I T A L E • n . 2 - g i u g n o 2 0 0 9

1

15

0

0

0

1

4 OVI significa Porta in lingua finlandese

Page 14: DALL’INTERNETDELLEPERSONE AQUELLODEGLIOGGETTI ...archivio-mondodigitale.aicanet.net/Rivista/09... · MONDO DIGITALE • n.2 - giugno 2009 1. IL WEB 2.0 E LA SUA PORTATA INNOVATIVA

0

sulla struttura del mercato dell’ICT e di tutti isettori della vita privata e lavorativa che sem-pre più ne fanno uso.

Bibliografia[1] DecinaM., Giacomazzi P.: Il futuro del protocollo

Internet.MondoDigitale, giugno 2007, p. 17-29.

[2] Ciscato D.: Rete IP ed Internet: il quadro evolu-tivo.Mondo Digitale, marzo 2008, p. 30-38.

[3] Spinelli C., Vannucchi G.: New GenerationNetwork: Strategie di Accesso.Mondo Digitale,dicembre 2008, p. 17-35.

[4] Decina M., Giacomazzi P.: WEB 2.0 Tecnologieabilitanti e nuovi servizi. Mondo Digitale, di-cembre 2008, p. 3-16.

[5] Giornata di Studio AICT: Internet 2.0: gli effettidelWeb 2.0 sul futuro delle reti e dei servizi. Ro-ma, 4 dicembre 2008.

[6] RileyMark:What hasWeb 2.0 got to dowithme?http://www.ncvovol.org.uk/uploadedFiles/NCVO/Events/Events_Archive/2008/What_is_web_2.0.ppt-TheNationalCouncil forVoluntaryOrganisations,Novembre 2008.

[7] Anderson Chris: Long Tail, The Revised and Up-dated Edition: Why the Future of Business isSelling Less of More. Hyperion, luglio 2008.

[8] Confindustria Servizi Tecnologici e Innovativi inpartnership con il Dipartimento per l'Innovazio-ne e le Tecnologie e con la collaborazione scien-tifica di Net Consulting.http://www.confindustriasi.it/files/File/Docu-

menti/Studi%20e%20Documenti/eContent-2008_exesum.pdf - Il TerzoRapporto sulMercatodei Contenuti Digitali in Italia, Settembre 2008.

[9] Vinton Cerf: Internet Collaboration for Change.PTC’09, gennaio 2009, http://www.ptc.org/-ptc09/images/papers/PTC%2709_Cerf_Slides.pdf

[10] Aguiar Rui L.: TheBloated IPProtocol. NeXtwor-king’07, aprile 2007, http://www.net.tlabs.tu-berlin.de/ARCADIA/talks/Aguiar.pdf.

[11] Internet Protocol for Smart Objects (IPSO) Al-liance, Settembre 2008: http: /www.ipso-al-liance.org/Documents/IPSO%201%20%20IP%20for%20Smart%20Objects.pdf.

[12] Quaderni di Telema: La domanda di comunica-zione chiede di aggiornare Internet. Coordina-tore del Quaderno Francesco Matera, Media2000, n. 242, XXIV - 10 - dicembre 2006/gen-naio 2007, dicembre 2006.

[13] Gaetano Roberto: From IPv4 to IPv6: impactand transition. Seminario Bordoni: “Internetdel futuro: evoluzione della piattaforma tecno-logica”, febbraio 2009,http://www.key4biz.it/files/000110/00011078.pdf.

[14] Carter Kenneth R., Scott Marcus J.,Wernick Ch-ristian: Network Neutrality: Implications forEurope. Wik Consult, dicembre 2008,http://www.wik.org/content/diskus/di-skus_314.pdf.

[15] Koichi Asatani: Trends of NGN and Its Issues. Ot-tobre 2008, http://www.ieeeboston.org/Presen-tations_Society/DLT08BostonAsataniDist.pdf.

[16] ITU-T:NGNManagement Project.http://www.itu.int/ngnproject/, 2009.

M O N D O D I G I T A L E • n . 2 - g i u g n o 2 0 0 9

1

0

0

1

16

DANILO CISCATO laurea con lode in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano nel 1985. Ha trascorso noveanni in IBM, ricoprendo vari ruoli tecnici, commerciali e manageriali, sia negli USA che in Italia. È entrato in Ci-sco nel luglio 1994, nella fase di startup della Societa’ in Italia, in qualità di consulente tecnologico nello staffeuropeo. Ha operato a stretto contatto con i maggiori clienti italiani nella realizzazione dei più importanti pro-getti di rete e ricoperto ruoli manageriali di crescente importanza. Attualmente è Direttore “Business Deve-lopment &Marketing” ed è responsabile di tutte le attività relative allo sviluppo del business, con particolareriferimento all’introduzione sul mercato di tecnologie innovative, che hanno da sempre costituito il motore dicrescita della Cisco.E-mail: [email protected]

VITTORIO TRECORDI laureatosi con lode in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Milano nel 1986, ha conseguitoil Master CEFRIEL in tecnologia dell’informazione nel 1988. Dopo brevi periodi in Laben e Pirelli Cavi, è statoimpiegato presso il CEFRIEL fino al 1998, occupandosi di ricerca, formazione e consulenza nel settore delle re-ti innovative. Nel 1998, lasciò l’incarico di Direttore Tecnico del CEFRIEL, per fondare insieme al Prof. Decina eall’Ing. Randi una società di consulenza, la ICT Consulting della quale è attualmente Direttore Generale. Dal1993 è docente presso la sede distaccata di Cremona del Politecnico di Milano ove attualmente tiene il corsodi “Infrastrutture e protocolli per Internet”. È stato autore di una cinquantina di pubblicazioni di ricerca percongressi e riviste in ambito internazionale e di numerose pubblicazioni nazionali, tra cui un libro: “Nuovimo-delli di business: evoluzione delle architetture di rete e dei servizi”, Franco Angeli, 2002.E-mail: [email protected]