dall'activity theory al change laboratory di engestrom

26
Change-In-Lab Change-In-Lab Antonietta Antonietta Caterina Caterina Chiara Chiara

Upload: chiara-franco

Post on 24-Jun-2015

2.347 views

Category:

Education


1 download

TRANSCRIPT

Page 1: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Change-In-LabChange-In-LabChange-In-LabChange-In-Lab

AntoniettaAntonietta

CaterinaCaterina

ChiaraChiara

Page 2: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Indice

1. Activity Theory2. Sviluppi recenti dell’ A.T.3. Il sistema di attività di Engestrom4. Activity Theory e apprendimento:

expansive learning5. Il change laboratory: nuova

proposta di lavoro

Page 3: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

1. L’Activity Theory• Nasce a partire dalle tesi di un gruppo di

psicologi russi (Vygotskij, Rubinstejn,Leont’ev, Lurija ed altri) che operarono nell’allora Unione Sovietica a partire dagli anni ’20 e ’30.

• E’ un approccio di ricerca volto al cambiamento delle pratiche organizzative.

• Studia le diverse forme di prassi umana come processi di sviluppo in cui interagiscono sia il livello individuale che quello sociale

Page 4: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

• Intende l’apprendimento proprio come una costruzione ed elaborazione di nuove idee e di nuovi strumenti.

• Considera l’individuo come “partecipante attivo” al processo di trasformazione e di rinnovamento del proprio apprendimento e del proprio contesto.

• L’individuo non ha bisogno, come un vaso, di essere riempito ma piuttosto, come legna, di una scintilla che l’accenda e infonda la volontà di approfondire i propri interessi attivando le abilità naturali e la predisposizione ad apprendere

Page 5: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Modello triadico di Vygotskij e Leont’ev

Strumenti

Soggetto Oggetto Prodotto

Page 6: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Concetti di base(Kaptelinin e Nardi)

• Struttura gerarchica dell’attività• Orientamento all’oggetto• Interiorizzazione/Esteriorizzazione• Mediazione• Sviluppo

Page 7: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Struttura gerarchica dell’attività

Attività

Azioni orientate ad uno scopo di cui il soggetto è

perfettamente consapevole

Operazioni automatiche, indipendenti dalle caratteristiche dell’attività

Page 8: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Orientamento all’oggetto

• L’oggetto è l’obiettivo verso cui è diretta tutta l’attività

• Esso è trasformato in risultato durante il processo di attività del sistema

Page 9: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Interiorizzazione/Esteriorizzazione

• Le attività interne non possono essere del tutto comprese se analizzate separatamente da quelle esterne

• L’interiorizzazione è la trasformazione di attività esterne in attività interne

• L’esteriorizzazione spesso è necessaria quando: - un’azione interiorizzata necessita di essere

riparata o pianificata- la collaborazione tra più persone richiede che le loro singole attività vengano esteriorizzate per poter essere coordinate

Page 10: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Mediazione

• Viviamo in un ambiente trasformato dalla presenza di artefatti che mediano la nostra interazione con il mondo

• Ogni pratica a cui veniamo introdotti e a cui partecipiamo contiene elementi e strumenti che mediano culturalmente la nostra relazione con il mondo

• Tra gli artefatti che svolgono funzioni di mediazione: strumenti, segnali, modelli mentali, etc.

Page 11: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Sviluppo

• Lo sviluppo è sia un oggetto di studio, sia una metodologia di ricerca.

• Il metodo di ricerca fondamentale dell’Activity Theory non sono i tradizionali esperimenti di laboratorio, ma piuttosto l’esperimento formativo che unisce la partecipazione attiva all’azione di monitoraggio dei cambiamenti nello sviluppo dei partecipanti alla ricerca

Page 12: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

2. Sviluppi recenti dell’Activity Theory ….

• nel corso degli anni ‘80 e ‘90 i principi della A.T. si sono diffusi sempre più in Europa e negli U.S.A.

• Tra gli sviluppi moderni della A.T quello di Engestrom sembra essere uno dei più interessanti, specialmente per chi si occupa del funzionamento delle organizzazioni e dello sviluppo dell’apprendimento e della conoscenza all’interno di essa.

Page 13: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

L’apporto di Engestrom all’A.T.

• Engestrom comincia la sua analisi del concetto di mediazione ampliando il modello

triadico disegnato da Vygotskij ed elaborato da Leont’ev

Page 14: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

3. Il sistema di attività di Engestrom

Page 15: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

• Soggetti: individuo o gruppo di individui scelto come protagonista dell’attività

• Strumenti: risorse e mezzi di mediazione per raggiungere l’obiettivo

• Oggetto: materia prima, problema verso cui è diretta l’attività.

• Norme: regole e convenzioni che costituiscono le azioni e interazioni all’interno dell’attività

• Comunità: individui e/o sottogruppi che vogliono raggiungere lo stesso oggetto di attività

• Divisione del lavoro: divisione dei compiti tra i membri della comunità

Page 16: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Analisi del sistema di attività

• Nel sistema di attività c’è una costante e sempre continua costruzione e ri-negoziazione di significato.

• I compiti possono essere ri-assegnati e ri-distribuiti, le regole possono essere ri-viste e ri-interpretate.

• Ciò che inizialmente era l’oggetto di attività subito può essere trasformato in risultato, che magari, più tardi, potrà rappresentare lo strumento di mediazione e più tardi ancora una regola.

Page 17: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

4. Activity Theory e apprendimento:

expansive learning

• Secondo Engestrom la A.T. è particolarmente adatta all’analisi dell’apprendimento che avviene nei contesti lavorativi

• Negli anni ’80 elabora la teoria dell’expansive learning attraverso la rielaborazione dei concetti classici dell’A.T.

Page 18: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Expansive learning• L'apprendimento espansivo, è parte

dell’Activity Theory e può essere considerato come una sorta di metodologia di progettazione (ricerca per lo sviluppo), che mira al cambiamento.

• “Parliamo di expansive learning quando una comunità di pratica comincia ad analizzarsi e a trasformarsi”.

• “E’ un processo di lungo termine di ridefinizione degli oggetti, degli strumenti e delle strutture sociali degli ambienti di lavoro”

Page 19: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Il processo dell’ E.L.

1. Porsi domande: mettere in discussione la pratica in uso

2. Analizzare: analisi della situazione, della sua origine ed evoluzione

3. Modellare: costruire modello della nuova idea, soluzione alla situazione problematica

4. Esaminare il modello: sperimentare il modello5. Implementare: mettere in pratica il modello

nell’attività reale incorso6. Riflettere e valutare: monitorare il processo, le

sue conseguenze e i suoi risultati7. Consolidare: costruire la soluzione dentro una

nuova forma di pratica

Page 20: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Ciclo di apprendimento espansivo

1. Contraddizione primaria

stato di necessità

5. Implementare ilnuovo modello

6. Riflettere sul processo

2. Analisi delle contraddizioni

3. Modellare la nuovasoluzione

4. Esaminare il nuovomodello

7. Consolidamento della

nuova pratica

Page 21: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

5. Il Change Laboratory: nuova proposta di lavoro

• Metodo che si è sviluppato nel Center for Activity Theory and Developmental Work Research” dell’Università di Hensilki nel 1997 e basato sulla teoria dell’apprendimento espansivo di Yrjo Engestrom

• Nasce come modalità per mettere di attuazione della Developmental Work Research, una metodologia basata sulla teoria dell’attività e finalizzata allo studio e allo sviluppo di pratiche e tecnologie di lavoro collaborative tra ricercatori e professionisti.

Page 22: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Origini

• Utilizzato in Finlandia in diverse organizzazioni private e pubbliche: ha avuto particolare successo nei servizi sanitari, nelle grandi compagnie di telecomunicazione, e nell’integrazione delle ICT nelle scuole

• Il Change Lab nasce allo scopo di aiutare i gruppi di lavoro o i membri di una unità organizzativa, a focalizzare ed affrontare i problemi insiti nella propria pratica quotidiana analizzandone le cause ed implementando nuovi modelli di attività capaci di superale.

Page 23: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

L’approccio del Change Lab

• Si tratta di uno spazio che offre ai partecipanti una larga varietà di strumenti di analisi delle problematiche e delle contraddizioni presenti nelle prevalenti pratiche di lavoro e permette di costruire nuovi modelli e strumenti e di metterli alla prova.

• I partecipanti si incontrano in un luogo dedicato solitamente durante le ore di lavoro, una volta ogni 1/2 settimane, o anche ogni pomeriggio e allo stesso tempo partecipano virtualmente attraverso le nuove tecnologie ICT.

Page 24: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

• Durante le sessioni di laboratorio, i partecipanti prendono momentanea distanza dai propri compiti e ruoli individuali per focalizzare l’attenzione sull’ attività congiunta della comunità che diventa l’oggetto della ricerca e della sperimentazione.

• Si parte dall’analisi etnografica delle pratiche correnti e dalle contraddizioni evidenziate nel contesto di lavoro per produrre collettivamente un nuovo modello di attività che definisca una Zona di Sviluppo Prossimale per il gruppo.

• La ZSP è il gap esistente tra le proprie performance attuali e quelle possibili future.

Page 25: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

• La zona di sviluppo prossimale diviene lo spazio concettuale in cui il gruppo può espandere l’oggetto della propria attività per produrre alla fine un nuovo oggetto.

• Una volta messo alla prova, il nuovo modello viene valutato dal gruppo attraverso l’utilizzo di strumenti riflessivi (diagrammi specchio, video, diari, blog, etc.) al fine di poter essere analizzato, messo in discussione e migliorato.

Page 26: Dall'Activity Theory al Change Laboratory di Engestrom

Strumenti di supporto al Change lab