dal fratellino ai superpoteri i sogni dei bambini per … che non mi aspetto. ti voglio bene....

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48 . Cronaca di Torino . LA STAMPA VENERDÌ 23 DICEMBRE 2016 T1 CV PR T2 ST XT Anita, 3 anni, guarda la letteri- na ancora bianca con gli occhi emozionati. Comincia con una grande «c» dalla calligrafia un po’ tentennante, poi aggiunge una «a», dopo si volta verso la mamma con lo sguardo sperdu- to: «ma io la “r” non la so fare». A questo punto la sorella Re- becca, che di anni ne ha 7, pren- de in mano la situazione e mette per iscritto i pensieri della so- rellina: «Caro Babbo Natale, mi chiamo Anita e quest’anno sono stata buona. Vorrei “Cicciobello ha la bua”, il cane Lucy. E anche una scatola di pennarelli». Al villaggio di Babbo Natale, nei 22 giorni d’apertura sono state im- bucate 27.166 letterine. Quasi tutte scritte da bambini, che si siedono davanti allo scrittoio e si concentrano nella stesura della lista dei loro desideri con serietà dolcissima. «Dobbiamo sbrigarci - dice Luisa al papà - oggi è già il 22 dicembre. Se non la imbuchiamo in tempo, Babbo Natale non riuscirà a fabbrica- re i miei pattini rosa». L’allegato C’è da perdersi nel frugare tra i loro sogni scritti con la matita rossa, o nei disegni quasi in- comprensibili di chi non cono- sce ancora l’alfabeto. In questo caso è quasi sempre allegata una letterina scritta da mam- ma o papà, oppure il biglietto si trasforma direttamente in un collage con le foto dei giochi stampate da internet e poi ri- tagliate. La lista di quello che vogliono scartare il 25 dicem- bre è infinita: «Nenuco chef», «Tanta felicità per me stesso», «Un iPad e un iPhone», «Una borsa originale di Louis Vuit- ton», chiesta da una bimba di nome Sofia che si atteggia a superstar. La letterina più ori- ginale è questa: «Caro Babbo Natale, sono Mattia. Sono sta- to bravo. Io vorrei un treno e un semaforo». Non è chiaro se il bimbo desideri un apparec- chio per far fluire meglio la cir- colazione sotto casa sua, e ab- bia voglia di partire per un viaggio vero in qualche località del mondo, ma è possibile che sia affascinato dal mestiere del capostazione. Luna da quello della veterinaria: «Vorrei uno scoiattolo vero», ha scritto a caratteri cubitali. «Tornate insieme» Non tutti i regali sono materia- li. Un bimbo anonimo ha chie- sto: «Vorrei che i miei genitori tornassero insieme», Luca de- sidera un fratellino, Giacomo «possedere i superpoteri», mentre Elisa ha imbucato una speranza molto generale per se stessa: «Vorrei il regalo che ca- pita da femmina. Grazie». A scanso di equivoci, ha disegna- to casa sua: un condominio L’ufficio postale Nell’ufficio postale del Villaggio di Babbo Natale, i bambini sono intenti a scrivere le letterine che poi vengono imbucate o consegnate agli «impiegati» arancione con il tetto rosso. E se qualcuno punta all’iro- nia, «Mi piacerebbe che tu fossi un po’ meno grasso», per esau- dire il desiderio di Anthony, Santa Claus dovrà aspettare il 7 maggio: «Vorrei che il Toro vinca il derby». Quello di Marta in parte è già diventato realtà: «Un Natale con la neve». I gio- cattoli più richiesti? Tra la tec- nologia e la manualità, i cellula- ri e droni vengono battuti da scatole di pennarelli, Lego, e macchine da cucire. Si ripetono le richieste di materiale per scoprire il mondo: cannocchia- li, microscopi, telescopi. E «tor- te in faccia», che potrebbe sem- brare uno scherzo, invece si tratta di un gioco piuttosto get- tonato. Quasi quanto «Ernesto il bidone lesto», «Otto il maiali- no che fa il botto» e «Donato scimmiotto scatenato». Qualcuno si spinge a deside- Il villaggio degli elfi Dal fratellino ai superpoteri I sogni dei bambini per Natale Oltre 27 mila letterine per Santa Claus imbucate in piazza d’Armi REPORTERS CRISTINA INSALACO I bimbi scrivono I desideri dei torinesi Caro Babbo Natale, ti ringrazio per tutti i regali che mi hai portato quest’anno. E non ti chiedo niente. Anonimo Caro Babbo Natale, io quest’anno per Natale vorrei: il gioco «Click e style», che tutta la mia famiglia sia a casa e dei giochi che non mi aspetto. Ti voglio bene. Caterina Ciao Babbo, sono Viola. Ti aspetto il 24 notte: se riesci portami una renna. E dei pattini per piacere. Ti voglio bene

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48 .Cronaca di Torino .LA STAMPAVENERDÌ 23 DICEMBRE 2016

T1 CV PR T2 ST XT

Anita, 3 anni, guarda la letteri-na ancora bianca con gli occhi emozionati. Comincia con una grande «c» dalla calligrafia un po’ tentennante, poi aggiunge una «a», dopo si volta verso la mamma con lo sguardo sperdu-to: «ma io la “r” non la so fare». A questo punto la sorella Re-becca, che di anni ne ha 7, pren-de in mano la situazione e metteper iscritto i pensieri della so-rellina: «Caro Babbo Natale, mi chiamo Anita e quest’anno sonostata buona. Vorrei “Cicciobelloha la bua”, il cane Lucy. E ancheuna scatola di pennarelli». Al villaggio di Babbo Natale, nei 22giorni d’apertura sono state im-bucate 27.166 letterine. Quasi tutte scritte da bambini, che si siedono davanti allo scrittoio e si concentrano nella stesuradella lista dei loro desideri con serietà dolcissima. «Dobbiamo sbrigarci - dice Luisa al papà - oggi è già il 22 dicembre. Se nonla imbuchiamo in tempo, BabboNatale non riuscirà a fabbrica-re i miei pattini rosa».

L’allegatoC’è da perdersi nel frugare trai loro sogni scritti con la matitarossa, o nei disegni quasi in-comprensibili di chi non cono-sce ancora l’alfabeto. In questocaso è quasi sempre allegatauna letterina scritta da mam-ma o papà, oppure il bigliettosi trasforma direttamente inun collage con le foto dei giochistampate da internet e poi ri-tagliate. La lista di quello chevogliono scartare il 25 dicem-bre è infinita: «Nenuco chef»,«Tanta felicità per me stesso»,«Un iPad e un iPhone», «Unaborsa originale di Louis Vuit-ton», chiesta da una bimba dinome Sofia che si atteggia asuperstar. La letterina più ori-ginale è questa: «Caro BabboNatale, sono Mattia. Sono sta-

to bravo. Io vorrei un treno eun semaforo». Non è chiaro seil bimbo desideri un apparec-chio per far fluire meglio la cir-colazione sotto casa sua, e ab-bia voglia di partire per unviaggio vero in qualche localitàdel mondo, ma è possibile chesia affascinato dal mestiere delcapostazione. Luna da quellodella veterinaria: «Vorrei unoscoiattolo vero», ha scritto acaratteri cubitali.

«Tornate insieme»Non tutti i regali sono materia-li. Un bimbo anonimo ha chie-sto: «Vorrei che i miei genitoritornassero insieme», Luca de-sidera un fratellino, Giacomo «possedere i superpoteri»,mentre Elisa ha imbucato una speranza molto generale per sestessa: «Vorrei il regalo che ca-pita da femmina. Grazie». Ascanso di equivoci, ha disegna-to casa sua: un condominio

L’ufficio postaleNell’ufficio postale del

Villaggio di Babbo Natale, i bambini sono intenti a

scrivere le letterine che poi vengono imbucate o

consegnate agli «impiegati»

arancione con il tetto rosso. E se qualcuno punta all’iro-

nia, «Mi piacerebbe che tu fossiun po’ meno grasso», per esau-dire il desiderio di Anthony, Santa Claus dovrà aspettare il 7 maggio: «Vorrei che il Toro vinca il derby». Quello di Martain parte è già diventato realtà:«Un Natale con la neve». I gio-cattoli più richiesti? Tra la tec-nologia e la manualità, i cellula-ri e droni vengono battuti da

scatole di pennarelli, Lego, e macchine da cucire. Si ripetonole richieste di materiale perscoprire il mondo: cannocchia-li, microscopi, telescopi. E «tor-te in faccia», che potrebbe sem-brare uno scherzo, invece sitratta di un gioco piuttosto get-tonato. Quasi quanto «Ernesto il bidone lesto», «Otto il maiali-no che fa il botto» e «Donato scimmiotto scatenato».

Qualcuno si spinge a deside-

Il villaggio degli elfi

Dal fratellino ai superpoteriI sogni dei bambini per NataleOltre 27 mila letterine per Santa Claus imbucate in piazza d’Armi

REPORTERS

CRISTINA INSALACO

I bimbiscrivono

I desideridei torinesi

Caro Babbo Natale, ti ringrazio per tutti i regali che mi hai portato quest’anno. E non ti chiedo niente. Anonimo

Caro Babbo Natale, io quest’anno per Natale vorrei: il gioco «Click e style», che tutta la mia famiglia sia a casa e dei giochi che non mi aspetto. Ti voglio bene. Caterina

Ciao Babbo, sono Viola. Ti aspetto il 24 notte: se riesci portami una renna. E dei pattini per piacere. Ti voglio bene

LA STAMPAVENERDÌ 23 DICEMBRE 2016 .Cronaca di Torino .49

T1 CV PR T2 ST XT

Caro Babbo Natale: tuttinoi, bambini, abbiamoscritto la nostra lettera

a colui che altrove chiamano Santa Klaus. E in tanti conti-nuiamo a scrivergli. In molti, però, non spediamo la lettera aun qualche indirizzo lappone scovato su Google, ovvero nellafinlandese Rovaniemi. Adulti o bambini, andiamo ad attacca-re la nostra lettera ai rami del-l’albero di Natale nell’atrio del-la stazione di Porta Nuova. «Caro Babbo Natale» è l’incipitdi tutte o quasi queste missive, per una volta scritte a mano suun foglio di carta anziché digi-tate sotto forma di e-mail. E c’èchi nell’atrio della stazione si ferma a fotografarle, o per farsiun selfie con alle spalle i desi-deri altrui. Ma il bello è leggerli,questi desideri: perché viene fuori un mondo. Il nostro.

Come un racconto«Caro Babbo Natale, dacci un paio di gioie che qui siamo in deficit», scrive un anonimo chepoi prosegue: «Facci trovare un lavoro, e facci restare uniti».A pensarci, queste due righe sono come un racconto di Car-ver. C’è chi chiede abbastanza, come l’ignoto autore della let-tera che recita: «Per il 2017 vorrei trovare una fidanzata e pubblicare il mio primo ro-manzo», e chi invece si accon-tenta di poco, per esempio Ele e Ale: «Quest’anno ti chiedia-mo solo di mandarci un po’ di neve e saremo felici». Fatto.

Certi messaggi apronosquarci su vite che ci passano accanto, magari ci sfiorano, spesso senza che noi si abbia idea di che cosa stanno passan-do. Un altro anonimo non chie-de nulla, ma ringrazia: «Grazie,grazie, grazie, per avere guari-to dal tumore la mia Dany. Gra-zie, grazie, grazie del miraco-lo». E la parola miracolo è sot-tolineata. Qualcuno invece nei

miracoli si limita a sperare: «Ca-ro Babbo Natale, ogni tanto falli arrivare in orario ‘sti cazzo di treni, che a casa c’è Katia che miaspetta. Con affetto, Roberto».

Una famiglia felice Ciascuna di queste lettere rap-presenta la punta dell’icebergdi una storia. Ambra e Robyscrivono: «Vorremmo poter fe-steggiare insieme tanti Natalisenza più veli. Vorremmo potervivere il nostro amore senzapaura». Oppure, Gabry: «Que-st’anno te lo scrivo! Gli altri an-ni lo pensavo, lo urlavo, ora lo scrivo. Portami per favore una

famiglia felice. O rendi la mia tale. Dove ogni mattina mi pos-sano dire “Buongiorno mam-ma” o “Buongiorno moglie”.“Come stai?” “Dove vai?” “Buo-nanotte mamma”. Non chiedo regali costosi. E nemmeno re-gali. Solo un sorriso per me».

A Scampia?Camilla e Silvia da parte loro hanno una richiesta comune: «Desideriamo liberarci dalla no-stra perenne sfiga». Fabiana de-ve avere qualche motivo di pre-occupazione: «Per Natale non voglio essere incinta», ma Max eRaffaella hanno aggiunto a mar-gine: «Noi sì». Valentina ha un desiderio ben preciso: «Que-st’anno ti chiedo solo di passare l’esame di matematica del Poli per favore». Naturalmente non èla sola, vedi Antonella: «Que-st’anno ti chiedo solo una piccolagioia: passare la maturità! Non chiedo tanto, mi basterebbe an-che solo un 70». Ma per restare in tema, si intuisce che gli iscrittial Politecnico sono in maggio-ranza, e come regalo sognano

REPORTAGE

“Siamo in deficit di gioia”

Amore, lavoro, esami, giocattoliI bigliettini sull’albero parlano del nostro mondo, esprimono

desideri molto materiali e grandi speranze

Oltre mille al giornoAl villaggio di Babbo Natale, nei 22 giorni d’apertura sono

state imbucate 27.166 letterine. Quasi tutte scritte da bambini

REPORTERS

REPORTERS

semplicemente di passare il prossimo, terrificante esame. Un’anonima ironica dice: «Vor-rei un llama con sopra Dylan O’Brien. PS E vorrei anche che Ada smetta di dirmi che il llama mi mangerà». Restando agli ani-mali esotici, ecco Francesco: «Per quest’anno voglio un pito-ne». Due rami più in là, il bigliet-to di un anonimo recita laconica-mente: «Un cammello». Di fron-te a chi scrive: «Voglio andare a vivere a Scampia alle Vele» ci si chiede se proprio tutti abbiano letto Saviano.

In tedesco e in araboI bambini naturalmente suscita-no tenerezza: «Per Natale vorreitre treni: Percy e Eduard. Se so-no stato bravo, anche un uovo di dinosauro». Oppure: «Io a Nata-le vorrei tanto Pisolone e Fashion Designer. Ma va bene anche qualcos’altro». Non man-ca la generosità, come nel caso diMacarena: «Per quest’anno non ti chiedo niente. L’unica cosa chedavvero voglio è che mia sorella gemella non mi manchi mai e che sia felice». Federico la butta sulla metafora: «Regalami una mappa perché mi sono perso». Tra i messaggi che restituisconolo spirito del tempo, spicca quel-lo di un anonimo: «Per quest’an-no ti chiedo solo di farmi trovare un lavoro che mi piaccia perché forse ingenuamente ci credo in quello che faccio». C’è poi Stefa-nia: «Fammi diventare una bra-va rappresentante sindacale e aiutami a evitare la deriva popu-lista che guida gli animi nella mia azienda. Cordialmente». Tra una richiesta di Pokemon e di un fidanzato, ecco un biglietti-no in tedesco e uno in arabo. Ma fa male leggere: «Voglio andare via da Torino, non sopporto ve-dere le persone che sono felici perché non sto bene con i miei genitori... sono sempre sola e ab-bandonata». Per cui davvero, Babbo Natale ha un gran lavoro in questi nostri giorni.

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

GIUSEPPE CULICCHIA

rare giocattoli che ancora nonesistono. Come Paula, che vor-rebbe un portapenne magicoche pronunciando la parola «matita» «fa fuoriuscire unamatita», mentre l’amica sogna di diventare invisibile: «Pro-prio come Babbo Natale» chesecondo lei trascorre tutto l’an-no a «saltellare da una casa al-tra spiando i bambini per vede-re se siamo buoni o cattivi». Ol-tre alle calligrafie dei piccoli,

nella buca delle lettere del vil-laggio piazza d’Armi ci sono an-che centinaia di sogni di adulti eragazzi che si affidano a SantaKlaus per chiedere di trovareun lavoro, di far innamorare un «latin lover» o Luisa, di laurear-si entro il 2017 al Poli anche se ilcalcolo delle probabilità è mol-to basso. O di guarire da un tu-more. In questo caso la letteri-na è come una preghiera.

c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Caro Babbo Natale, quando verrai ti preparerò i biscotti, una carota per le renne, e un’aranciata. «Super Wings» e «Napoleone il pesce mangione» sono i miei regali preferiti. Alvise

Caro Babbo Natale, come stai? Sono un po’ disubbidiente e faccio arrabbiare la mamma. Se ti prometto di stare più brava me lo porti un regalo? Vorrei «Faraon» e i «Trolls». Da Lara

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Una lettrice scrive:n«La povertà è più dura aNatale. Per una serie di ra-gioni, anche familiari, mi ri-trovo sola, con due bambini, e lavori solo saltuari e moltoprecari. Fatico tantissimo a pagare l’affitto e sono sem-pre in rosso. Così, da qualchesettimana, sono costretta aevitare di portare i bambininel centri commerciali.Troppo sfarzo, troppe luci esoprattutto troppi giocattoli.È davvero difficile dire lorosempre di no».

V. S.

Un lettore scrive:n«Non voglio venir classi-ficato tra le persone che sonosempre contrarie a ogni in-novazione o cambiamento.Però davvero mi chiedo sechi è seduto comodamentenegli uffici pubblici, ragionacon giudizio prima di delibe-rare certi lavori. In corso Giulio Cesare quasi angolo

corso Novara, stanno montan-do sei colonnine per la ricaricadelle vetture elettriche. Crede-temi: in zona come in mille al-tre parti della città, è un rebusparcheggiare. Così si perdono altri sei posti auto senza con-tare tanti spazi riservati a po-sti privati per disabili (in via Varese per esempio ne abbia-mo uno, sempre rigorosamen-te inutilizzato e ti chiedi chicontrolla i permessi). Ora, lazona Aurora Barriera Milano, ha necessità di venir rilancia-ta, ha bisogno di sicurezza, hanecessità di controlli dalle 16del pomeriggio in avanti ma

davvero credo si possa affer-mare che non ha bisogno di seie dico sei, stalli per ricaricheelettriche. A meno che valga ildiscorso dei permessi ai nuoviipermercati: tasse, soldi, in-troiti per il Comune. Ma il cit-tadino non beneficia di nulla».

F.S.

Un lettore scrive:n«Lunedì sera ho commes-so l’imprudenza di arrivare aPorta Susa alle 23, e dirigermialla metro per scoprire che illunedì chiude alle 22 per ma-nutenzione. Tutti i lunedì? Al-le 22? Evidentemente tutti i

responsabili delle metropoli-tane, automatiche e non, sucui ho viaggiato in mezzo mondo non hanno cura dellasicurezza dei passeggeri, per-ché almeno fino alle 24, maspesso assai più tardi, sette giorni su sette, gli impianti funzionano regolarmente. Oforse la manutenzione ordina-ria viene fatta di notte, quandogli impianti sono normalmen-te fermi. Non credo che l’even-tuale straordinario notturnodi un manipolo di tecnici da-rebbe il colpo di grazia al bi-lanci Gtt, ampiamente soste-nuti da balzelli di varia natura

nonché dai contribuenti. Sa-rebbe però un atto di rispettoper gli utenti, questo sì eviden-temente intollerabile per i ver-tici dell’azienda. Una nota amargine: 15 euro di taxi daporta Susa a corso MassimoD’Azeglio; cari tassisti, stabili-te tariffe più ragionevoli, e for-se potrete smettere di lamen-tarvi per la scarsità di lavoro».

GIANNI GIOVINE

La Direzione Catasto e Tributi della Città di Torino scrive:n«Ci scusiamo con la let-trice per il disguido relativo aidati utilizzati per il calcolo del

saldo della tassa sui rifiuti. Alcontempo ricordiamo che, persegnalare eventuali errori o chiedere chiarimenti, non ènecessario presentarsi aglisportelli di corso Racconigi,ma è sufficiente telefonare alnumero 011.011.24.853 o invia-re una mail a [email protected] (allegando do-cumento d’identità) per con-sentire agli uffici di effettuarele verifiche e, nel caso venga-no accertati errori, di proce-dere al ricalcolo. Poi, quantoeventualmente pagato in più dal contribuente, viene resti-tuito sottraendolo dall’impor-to della successiva rata Tari(in questo caso con l’accontodel 2017)».

SEGUE LA FIRMA

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Specchio dei tempi«La povertà rende più duro il Natale» - «Vogliamo sicurezza, non colonnine diricarica» - «La metro che va a letto con le galline» - «Rifiuti, rettifiche via mail»

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Ti chiedo solo di farmi trovare un lavoro che mi piaccia perché forse ingenuamente credo in ciò che faccio