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GUIDA AI CORSI, MASTER E SEMINARI PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE L AZIENDA LE LIBERE PROFESSIONI ROMA, SETTEMBRE - DICEMBRE 2017 Visitate il nostro sito www.ceida.com per le informazioni dettagliate SCUOLA SUPERIORE di AMMINISTRAZIONE PUBBLICA e degli ENTI LOCALI SCUOLA SUPERIORE di STUDI GIURIDICI ISTITUTO di STUDI di MANAGEMENT CEIDA dal 1980 aiutiamo il tuo futuro aiutiamo il tuo futuro

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GUIDA AI CORSI, MASTER E SEMINARIPER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONEL’AZIENDALE LIBERE PROFESSIONI

ROMA, SETTEMBRE - DICEMBRE 2017

Visitate il nostro sito www.ceida.comper le informazioni dettagliate

SCUOLA SUPERIORE di AMMINISTRAZIONE PUBBLICA e degli ENTI LOCALISCUOLA SUPERIORE di STUDI GIURIDICIISTITUTO di STUDI di MANAGEMENTCEIDA

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CEIDA

S C U O L A S U P E R I O R E

D I A M M I N I S T R A ZI O N E P U B B L I C A E D E G L I E N T I L O C A L I

S C U O L A S U P E R I O R E D I S T U D I G I U R I D I C I

I S T I T U T O D I S T U D I D I M A N A G E M E N T

Settembre-Dicembre 2017

a Scuola propone, nel secondo semestre 2017, un vasto ed aggiornato programma di formazione diretto alle Amministrazioni Pubbliche, alle imprese pubbliche e private e ai liberi professionisti.

La lunga esperienza nel settore della formazione, la continua ricerca della qualità didattica e dell’approfondimento dei nuovi temi amministrativi ed economici garantiscono un servizio all’altezza delle esigenze sempre crescenti, alla luce dei notevoli cambiamenti che hanno caratterizzato l’ultimo decennio.

Ci pregiamo quindi di inviarLe con il presente catalogo il dettaglio dei Master e dei corsi previsti

tra Settembre e Dicembre 2017.

I migliori saluti.

Il Direttore

(dott. Giacomo Macchia)

FORMAZIONE IN HOUSE

Corsi e programmi personalizzati presso Enti e Amministrazioni pubbliche e private

Oltre ai seminari e master tenuti in Roma a catalogo, la Scuola organizza, su richiesta, gli stessi corsi e altre iniziative formative personalizzate, da realizzare presso la propria sede o quella del Committente.

Gli obiettivi, i contenuti e la durata degli interventi vengono definiti con riguardo alle esigenze di volta in volta rappresentate.

La realizzazione dei corsi di formazione in house può essere concordata contattando il nostro Ufficio corsi esterni telefonicamente, via fax oppure per e-mail all’indirizzo [email protected].

CEIDA Via Palestro, 24 - 00185 Roma - Tel 06.492531 - Fax 06.44704462 - Email: [email protected]

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INDICE GENERALE 1 – Diritto amministrativo e delle Pubbliche Amministrazioni Pag. 1 2 - Autonomie territoriali ed Enti locali Pag. 47 3 – Contrattazione telematica Pag. 55 4 – Contratti, appalti e servizi pubblici Pag. 60 5 – Lavori pubblici Pag. 93 6 – Urbanistica, edilizia, espropri Pag. 102 7 – Fondi strutturali e finanziamenti comunitari Pag. 113 8 – Patrimonio immobiliare Pag. 127 9 – Economia, finanza e contabilità pubblica Pag. 130 10 – Tributi e fisco Pag. 147 11 – Diritto del lavoro e gestione del personale Pag. 151 12 – Previdenza Pag. 180 13 – Sanità pubblica Pag. 188 14 – Ambiente e tutela del territorio Pag. 195 15 – Sicurezza del lavoro Pag. 215 16 – Protezione dati personali Pag. 230 17 – Servizi di segreteria Pag. 232 18 – Comunicazione istituzionale Pag. 240 19 – Cerimoniale Pag. 257 20 – Beni e attività culturali Pag. 264 21 – Amministrazione militare, Forze Armate Pag. 268 22 – Diritto sportivo Pag. 277 23 – Amministrazione digitale e gestione informatica dei documenti Pag. 283 24 – Informatica e applicazioni informatiche Pag. 289

ATTENZIONE I corsi in questo catalogo sono aggiornati al 15 luglio 2017.

Per i nuovi seminari e per gli aggiornamenti di quelli inseriti nel presente catalogo, consultare il ns. sito www.ceida.com

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M104 Master in diritto amministrativo................................................................................................pag. 2

A052 Il diritto amministrativo nell’evoluzione normativa e giurisprudenziale...........................................pag. 4

A101/2Il processo amministrativo telematico alla luce della recente giurisprudenza................................pag. 5

A128 Il nuovo diritto di accesso civico ai documenti amministrativi........................................................pag. 6

F209 Corso teorico-pratico sul diritto di accesso nella Pubblica Amministrazione........................pag. 7

B273 Procedimenti amministrativi e atti di gestione negli ordini e collegi professionali..........................pag. 8

A643 I Big data: gestione ed elaborazione dei dati della P.A...................................................................pag. 9

A071 La responsabilità delle Pubbliche Amministrazioni verso terzi.....................................................pag. 11

A089 La gestione del Piano triennale 2016-18 di prevenzione della corruzione (PTPC).......................pag. 13

A079 Gli obblighi di trasparenza per le Pubbliche amministrazioni.......................................................pag. 15

A049 Procedimento e tecniche di redazione dei provvedimenti in materia di accesso........................pag. 17

A293 Le notificazioni amministrative: formazione teorico-pratica..........................................................pag. 18

M272 Master sulla disciplina dell’azione amministrativa................................................................pag. 19

A053 L’attività contrattuale nelle pubbliche amminsitrazioni..................................................................pag. 20

A046 Potere discrezionale e motivazione nelle Pubbliche Amministrazioni..........................................pag. 21

A112 Il procedimento amministrativo: la l. 241/90 e le s.m.i. Profili teorici e attuativi............................pag. 23

A023 Amministrazione digitale e innovazione organizzativa nella P.A...................................................pag. 24

A037 Tecniche di verbalizzazione e formalizzazione delle decisioni negli organi collegiali..................pag. 26

A080 La prevenzione della corruzione nella P.A.....................................................................................pag. 27

A163 L’ispezione amministrativa - Profili teorico-pratici.........................................................................pag. 29

A121 La redazione degli atti amministrativi e il sistema di controllo......................................................pag. 30

A127 Disciplina e controlli relativi alla documentazione amministrativa e alle autocertificazioni...............pag. 31

A216 La pianificazione del recupero dei crediti nelle amministrazioni pubbliche..................................pag. 32

A166 Aspetti pratico-attuativi delle conferenze di servizi e degli accordi di programma......................pag. 34

A060 La P.A. nel processo amministrativo digitale alla luce del codice e dei decreti attuativi...............pag. 36

B127 Disciplina generale del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici.................................................pag. 37

A030 Come si esercita l’autotutela amministrativa.................................................................................pag. 39

F170 Il diritto penale della Pubblica Amministrazione...........................................................................pag. 40

A032 Le funzioni di responsabile di procedimento e di provvedimento nelle P.A..................................pag. 42

A106 Come gestire le controversie nelle Amministrazioni Pubbliche....................................................pag. 43

A137 Responsabilità e controlli sulle P.A. e sui gestori di risorse pubbliche.........................................pag. 45

1 - INDICE DELLA MATERIADIRITTO AMMINISTRATIVO E DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI

www.ceida.comVia Palestro, 24 - 00185 Roma / Tel. 06.492531-06.4450700 - Fax 06.49384866

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2www.ceida.com

Via Palestro, 24 - 00185 Roma / Tel. 06.492531-06.4450700 - Fax 06.49384866

M104MASTER IN DIRITTO AMMINISTRATIVO

DURATA15 giorni

articolato in 7 moduli frequentabili anche singolarmente

PERIODI DI SVOLGIMENTO9-10-11-12 ottobre 20176-7-8-9 novembre 2017

28-29-30 novembre - 1 dicembre 201718-19-20 dicembre 2017

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 2.715,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Lorenzo ANELLIAvvocato amministrativista in RomaProf. Ida CARACCIOLOOrdinario di Diritto internazionale, Seconda Università di NapoliDott. Oberdan FORLENZAConsigliere di StatoDott. Marco LIPARIConsigliere di StatoAvv. Nicola MARCONEAvvocato amministrativista in RomaProf. avv. Giuseppe MONTANARADocente di diritto penale, Università di TeramoDott. Paolo PASSONIPresidente di Sezione TAR CampaniaDott. Armando POZZI Presidente di Sezione del TAR Toscana - Esperto in diritto del lavoro privato e pubblicoProf. avv. Vito TENOREConsigliere Corte dei conti

Il Master è finalizzato all’accrescimento professionale degli Amministratori pubblici e del personale delleAmministrazioni pubbliche di carriera dirigenziale e direttiva.Esso è articolato in 7 moduli fruibili anche singolarmente. Il 1° modulo si occupa delle fonti, dei soggettie dell’organizzazione amministrativa. Specifici moduli tratteranno il tema del procedimento amministra-tivo, del diritto di accesso e delle recenti riforme che hanno semplificato e modificato l’assetto dell’eser-cizio della potestà amministrativa, nonché la giustizia amministrativa, con ampia focalizzazione sullemodifiche introdotte dal nuovo codice del processo. Tematiche monografiche riguarderanno il regime delleresponsabilità e dei controlli, i contratti e l’attività negoziale dei soggetti pubblici e la disciplina del lavoronella P.A.

PROGRAMMA1° modulo (A052):9-10 ottobre 2017Il diritto amministrativo nell’evoluzione normativa e giurisprudenziale

2° modulo (A128B):11-12 ottobre 2017Il diritto di accesso ai documenti amministrativi

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Via Palestro, 24 - 00185 Roma / Tel. 06.492531-06.4450700 - Fax 06.49384866

3° modulo (A053):6-7 novembre 2017L’attività contrattuale nelle Pubbliche Amministrazioni

4° modulo (A112):8-9 novembre 2017Il procedimento amministrativo: la l. 241/90 e le s.m.i. Profili teorici e attuativi

5° modulo (A060):28-29 novembre 2017La P.A. nel processo amministrativo alla luce del codice e dei decreti correttivi

6° modulo (B127C):30 novembre - 1 dicembre 2017Disciplina generale del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici

7° modulo (A137):18-19-20 dicembre 2017Responsabilità e controlli sulle P.A. e sui gestori di risorse pubbliche

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente re-latore

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A052Il diritto amministrativo nell’evoluzione normativa e giurisprudenziale

- LE FONTI- I SOGGETTI

- L’ORGANIZZAZIONE- L’INFLUENZA DEL DIRITTO COMUNITARIO

DURATA2 giorni

DATE9-10 ottobre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16

2° giorno: 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf. Ida CARACCIOLOOrdinario di Diritto internazionale, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”Dott. Oberdan FORLENZAConsigliere di Stato

PROGRAMMAIl sistema delle fonti del diritto amministrativo: fonti atto e fonti fatto. La Costituzione: la revisione delTitolo V e l’assetto costituzionale delle Autonomie locali (l. cost. n. 3/2001). Iter approvativo delle leggi diriforma del diritto costituzionale. I testi unici misti. La potestà regolamentare: il riparto delle competenzealla luce del vigente assetto costituzionale. La delegificazione. L’impugnabilità dei regolamenti.Le situazioni giuridiche soggettive nel diritto amministrativo. La lesione di situazioni giuridiche sogget-tive: tutela risarcitoria; interesse legittimo; evoluzione della giurisprudenza con particolare riguardo allaCorte dei conti (in tema di rivalsa – dopo la condanna al risarcimento - sul funzionario che ha adottatol’atto), alla Cassazione, al Consiglio di Stato. Organizzazione dello Stato: il Governo e la Presidenza del Consiglio alla luce delle più recenti riforme. Au-tonomie ed Enti locali.Organizzazione amministrativa: figure giuridiche soggettive; tipologie di enti pubblici; organi e uffici. Formedi organizzazione alternative al modello burocratico: le agenzie. Le figure soggettive pubbliche non enti-ficate e gli enti privati di interesse pubblico. Privatizzazione e società a partecipazione pubblica dopo la ri-forma del diritto societario alla luce della giurisprudenza comunitaria. L’organismo di diritto pubblico e lesocietà miste locali. L’affidamento “in house”: condizioni e limiti alla luce della recente normativa egiurisprudenzaLe Autorità amministrative indipendenti: poteri; organizzazione; rapporti con le tradizionali strutture am-ministrative dello Stato.Le fonti del diritto dell’Unione europea: diritto primario e diritto derivato. La influenza del diritto del-l’Unione Europea sul diritto amministrativo. Regolamenti, direttive e decisioni: loro diretta applicabilità,effetto diretto e primato sul diritto nazionale degli Stati membri. L’adeguamento dell’ordinamento ita-liano all’ordinamento dell’Unione europea: il quadro normativo; la legge comunitaria annuale; l’adegua-mento diretto, per delega legislativa, per atto amministrativo; la giurisprudenza comunitaria e costituzionale.I conflitti tra diritto comunitario e diritto interno e i criteri di risoluzione alla luce della più recente giu-risprudenza costituzionale. La violazione del diritto comunitario e i riflessi sulla legalità dell’azione am-ministrativa. Diritto dell’Unione Europea e riflessi sull’azione dei giudici interni: giudice ordinario e giudiceamministrativo. La giurisprudenza della Corte di Giustizia: tipologie di giudizi; loro efficacia nei riguardidegli Stati membri. Responsabilità extracontrattuale dello Stato per inerzia legislativa. Responsabilità di am-ministratori e funzionari pubblici per omessa o errata applicazione di norme comunitarie.

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A101-2Il processo amministrativo telematico alla luce della recente

giurisprudenza

- MODALITÀ OPERATIVE, PROBLEMI PRATICI, NOVITÀ PER LE P.A. E SOLUZIONI GIURISPRUDENZIALI

DURATA2 giorni

DATE11-12 ottobre 2017

ORARIO1° giorno 9,30-13/14-16,30

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Elia BARBUJANIAmministrativista in Bologna, esperto di informatica giuridicaDott.ssa Ines PISANOConsigliere TAR Lazio

Il seminario esamina le concrete modalità di gestione del processo amministrativo telematico: dalla notificadel ricorso alla pubblicazione della sentenza. I partecipanti potranno formulare quesiti inerenti ad ogni sin-gola questione oggetto dell’incontro e prendere parte al dibattito concernente gli aspetti pratico-operatividel PAT.La docenza è affidata a un magistrato amministrativo particolarmente qualificato - già responsabile del-l’Ufficio informatico della Giustizia amministrativa e autore di fondamentali testi sul PAT - e a un ammini-strativista, noto esperto di informatica giuridica.

DESTINATARIProfessionisti legali, Avvocature e servizi legali di Enti pubblici, Regioni ed Enti locali.

PROGRAMMAL’entrata in vigore: nuovi profili di responsabilità per gli avvocati e per le pubbliche amministrazioni. Ildoppio binario: il problema del fascicolo cartaceo e digitale dal 1 gennaio 2018. Principi generali delle re-gole tecniche: cosa cambia nel processo amministrativo. Il nuovo ruolo del domiciliatario e la disciplinatransitoria. La forma digitale e i moduli di deposito. L’atto di parte digitale e i documenti digitali. La pro-cura alle liti. Il pagamento del contributo unificato. Il problema della attestazione di conformità ai sensi del-l’art. 22 CAD e del d.l. 179/12. Il PAT e le Pubbliche Amministrazioni: le novità.Le comunicazioni telematiche. Le notificazioni telematiche dopo il PAT. L’accesso al fascicolo proces-suale e i nuovi problemi di privacy. La prima giurisprudenza sul PAT.Parte pratica-operativa. I moduli di deposito e l’upload. Le notifiche PEC. Le attestazioni di conformità.

E’ prevista la concessione di crediti formativi per avvocati e praticanti abilitati.

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A128Il nuovo diritto di accesso civico ai documenti amministrativi

- LA TRASPARENZA NEL DECRETO LEGISLATIVO 25/5/16, N. 97: IL “FREEDOM OF INFORMATION ACT” EL’ACCESSO ORDINARIO - LA “RIVOLUZIONE” DEL “FOIA” NEL SISTEMA NAZIONALE

- LA RIFORMA MADIA (L. 124/15) - LE NUOVE LINEE GUIDA DELL’ANAC PER L’ATTUAZIONE DELL’ACCESSO CIVICO GENERALIZZATO E DEGLI OBBLIGHI DI PUBBLICAZIONE PREVISTI DAL D.L.VO

97/16, APPROVATE IL 29/12/2016 - LA TUTELA DELLA PRIVACY- NUOVI OBBLIGHI DI TRASPARENZA E CONSEGUENZE DELL’INADEMPIMENTO

- NORME, GIURISPRUDENZA, ECCEZIONI; CASISTICA

DURATA2 giorni

DATE1a edizione: 11-12 ottobre 20172a edizione: 11-12 dicembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Marco LIPARIPresidente di Sezione del Consiglio di Stato

PROGRAMMADefinizioni e principi in materia di diritto di accesso ai documenti amministrativi. L’accesso civico e I nuoviprincipi di pubblicità trasparenza, e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Versol’affermazione piena del “FOIA” (Freedom of Information Act). I rapporti tra diritto di accesso e tutela della pri-vacy: il Codice in materia di protezione dei dati personali (d.l.vo 196/03); il trattamento dei dati personali e laconciliazione tra interessi contrapposti. Gli orientamenti del Garante e dei giudici amministrativi. Il nuovo ruolodell’ANAC. L’evoluzione normativa più recente della l. 241/90 e il codice del processo amministrativo (d.l.vo104/2010). I regolamenti attuativi della l. 241/90, in particolare il d.P.R. 184/06. Le innovazioni contenute neld.l.vo 33/13, nella l. 124/15 e nei decreti di attuazione. Il completamento della normativa nel d.l.vo 25/5/16,n. 97. La disciplina statale, regionale, degli enti locali territoriali e delle altre amministrazioni pubbliche.Le nuove linee guida dell’ANAC (determinazione n. 1309 del 28/12/16) recanti indicazioni operative ai finidella definizione delle esclusioni e dei limiti all’accesso civico di cui all’art. 5 co. 2 del d.l.vo 33/13.Le prime indicazioni dell’ANAC (delibera n. 1310 del 28/12/16) sull’attuazione degli obblighi di pubblicità, tra-sparenza e diffusione di informazioni contenute nel d.l.vo 33/13 come modificato dal d.l.vo 97/16.La legittimazione all’accesso e il requisito dell’interesse. Il nuovo accesso civico e la libertà di accesso di chiun-que ai dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni. Atti soggetti a pubblicazione. Conseguenzedella violazione degli obblighi. Dati pubblici aperti e Trasparenza nell’utilizzo delle risorse pubbliche. Le limitazionioggettive all’accesso civico. L’accesso con riguardo ai gestori di servizi pubblici e agli organismi di diritto pub-blico. Casi problematici di accesso ai documenti. Le normative speciali in materia di accesso ambientale e di con-tratti pubblici. Le modalità di esercizio del diritto di accesso: l’accesso informale; il rilascio di copie e i costi; ildifferimento; i controinteressati. Le strutture organizzative e i compiti degli URP. L’accesso ai documenti infor-matici: in particolare alle registrazioni fonografiche e videofonografiche. La gestione delle banche dati. Il testounico sulla documentazione amministrativa. L’accesso effettuato dalle P.A. Particolari modalità attuative del-l’accesso civico. L’accesso ai documenti in materia ambientale. L’accesso nelle procedure di gara per l’affi-damento di contratti pubblici: le novità del codice degli appalti, d.l.vo 50/16. La tutela giurisdizionale; ilsilenzio rifiuto e il suo superamento nell’accesso civico; la legittimazione e l’interesse ad agire; l’ordine di esibi-zione del giudice; l’ottemperanza. Il ricorso al difensore civico e alla Commissione per l’accesso. La difesa direttadell’amministrazione e del ricorrente. Violazione del diritto di accesso e tutela risarcitoria. Il regime delle re-sponsabilità, civili, amministrative, penali, disciplinari e contabili dei funzionari.

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F209Corso teorico-pratico sul diritto di accesso

nella Pubblica Amministrazione

DURATA4 giorni, articolato in due moduli frequentabili anche singolarmente

PERIODI DI SVOLGIMENTO1a edizione: 11-12 e 23-24 ottobre 20172a edizione: 11-12-13-14 dicembre 2017

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 830,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Michelangelo FRANCAVILLAMagistrato del TAR Lazio, già Magistrato ordinarioDott. Marco LIPARIConsigliere di Stato

Il corso propone una panoramica integrata, sia teorica che operativa, del diritto all’accesso, alla luce dellal. 124/15 e dei decreti di attuazione.Il 1° modulo prevede un puntuale inquadramento delle fonti normative in materia di trasparenza, riserva-tezza, diritti d’autore e segretazione della documentazione amministrativa, fornendo un’ampia illustrazionedella disciplina di settore, della giurisprudenza, degli orientamenti del Garante della privacy. Seguirà nel 2°modulo una concreta illustrazione e simulazione delle fasi operative, durante la quale i partecipanti po-tranno sperimentare i concetti acquisiti nella pratica simulata, attraverso una continua interazione con il do-cente.

PROGRAMMA1° modulo (A128):1a edizione: 11-12 ottobre 20172a edizione: 11-12 dicembre 2017Il diritto di accesso ai documenti amministrativi e l’“accesso civico”

2° modulo (A049):1a edizione: 23-24 ottobre 20172a edizione: 13-14 dicembre 2017Procedimento e tecniche di redazione dei provvedimenti in materia di accesso

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B273Procedimenti amministrativi e atti di gestione

negli Ordini e Collegi professionali

DURATA2 giorni

DATE16-17 ottobre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Roberto PROIETTIConsigliere TAR, già Direttore degli Uffici di Segreteria dei Consigli nazionali professionali presso il Ministerodella Giustizia e Magistrato addetto all’Ufficio Libere Professioni del Ministero della Giustizia

OBIETTIVIFornire un quadro della normativa e della giurisprudenza relative agli adempimenti e ai poteri inerenti allagestione dei procedimenti e all’adozione di atti e provvedimenti di specifica competenza degli Ordini e deiCollegi professionali.

DESTINATARIIl seminario è diretto ai componenti degli organi nazionali e periferici degli Enti professionali, ai dirigenti,ai funzionari e, in genere, ai responsabili dei procedimenti e al personale che cura la predisposizione degliatti interni e dei provvedimenti destinati agli iscritti all’Albo e ai praticanti.

PROGRAMMAGli Enti Professionali: fonti normative e inquadramento costituzionale e sovranazionale. Gli ordinamentiprofessionali. Natura pubblicistica, fini e compiti. Struttura e funzionamento degli organi. Vigilanza. Le com-petenze: i poteri normativi; tenuta dell’albo; formazione; tariffe; contributi, quote e tasse; vigilanza sugliiscritti; poteri disciplinari; competenze circa ricorsi e reclami.Atti e provvedimenti: elementi, requisiti, caratteristiche e struttura dei provvedimenti amministrativi dicompetenza degli Enti professionali; perfezione, efficacia e validità; la motivazione; l’interpretazione; attidiversi dai provvedimenti; i vizi del provvedimento; l’autotutela; convalida, sanatoria e ratifica; la conser-vazione del provvedimento invalido.La disciplina dei procedimenti amministrativi di competenza degli Enti professionali: la l. 241/90 ed i rap-porti con gli ordinamenti professionali; l’obbligo di concludere in forma espressa il procedimento; il silen-zio; i termini di conclusione del procedimento; il responsabile del procedimento e l’istruttoria; lapartecipazione al procedimento; l’intervento nel procedimento, gli enti professionali come portatori di in-teressi diffusi; riflessi sulla legittimazione processuale. I procedimenti: le elezioni del Consiglio; iscrizione,cancellazione e reiscrizione; il procedimento disciplinare; i procedimenti contenziosi.La deontologia professionale: le regole deontologiche: correttezza, colleganza, riservatezza, informativae disinteresse. I codici deontologici. Il potere disciplinare. L’illecito disciplinare. Le sanzioni.L’Albo professionale: l’iscrizione e la sua natura; requisiti e condizioni; incompatibilità; il trasferimento adaltro albo; revoca, sospensione e cancellazione.L’accesso agli atti degli Enti professionali: aspetti generali; i titolari del diritto di accesso; accesso e inte-ressi della Categoria professionale; l’esercizio del diritto di accesso; i documenti accessibili; limiti al dirittodi accesso; i rapporti tra accesso e riservatezza (il Codice della privacy, d.l.vo 196/03); d.l.vo 33/13 e l’ac-cesso civico; le forme di tutela del diritto di accesso.

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A643I Big data: gestione ed elaborazione dei dati

della Pubblica Amministrazione

- BIG DATA E OPEN DATA A SERVIZIO DEGLI ENTI E DELLE P.A. IN GENERALE

DURATA2 giorni

DATE19-20 ottobre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-17

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Elisa IANDIORIODocente in corsi di formazione, Presidente Sabes Lab, Associazione di professionisti della consulenzaaziendale per lo sviluppo socio-economico di aziende e start up del territorio

OBIETTIVI Questo percorso formativo permette di acquisire le competenze e le conoscenze necessarie per la valuta-zione in ottica di Pubblica Amministrazione dei Big Data: cosa sono, come vengono analizzati ed utilizzati peraumentare le performance dell’ente.I Big Data sono enormi volumi di dati provenienti da differenti fonti aziendali che, analizzati in tempo reale,determinano un nuovo modo di interpretare e gestire le informazioni e consentono di ottenere nuove formedi conoscenza del cittadino o dell’impresa. Questo vuol dire che grazie all’utilizzo dei Big data si possonoanalizzare grossi volumi di dati, di diversa provenienza e in tempo reale e permette a chi li analizza con cri-terio di offrire i propri prodotti o servizi al momento giusto, nel posto giusto, alla persona giusta, tramite ilcanale giusto.I dati gestiti ed elaborati dalla P.A. sono “big” per definizione e le amministrazioni sono tra i principali ge-neratori e collettori di informazioni, spesso non sempre strutturate. In questo contesto diventa fondamen-tale sfruttare l’enorme quantità d’informazioni per migliorare i servizi tra le stesse P.A., e i servizi rivoltiai cittadini e imprese.I Big data sono fondamentali per le amministrazioni pubbliche, in particolare il loro legame stretto con gliopen data: i dati dell’amministrazione sono big, ma devono essere “aperti” e soprattutto “leggibili” da partedi cittadini e imprese. Non basta infatti rendere pubbliche le informazioni: fornire troppi dati, disomogeneie dispersi significa – di fatto – non averne reso pubblico nessuno. La soluzione per evitare queste distorsionista proprio nel ricorrere alle tecnologie per all’analisi dei Big data con l’obiettivo di estrarre degli open datain grado di riattivare la trasparenza nell’amministrazione, tramite il controllo dei cittadini.In breve il seminario permetterà ai partecipanti di: valutare l’impatto dei Big Data a livello tecnologico, ma-nageriale e di analisi del comportamento del cittadino/utente; capire le opportunità che offrono i Big dataper le P.A. e i loro costi; strutturare una strategia in ottica di user experience.

DESTINATARIIl seminario risponde all’esigenza di qualificare e aggiornare in maniera specifica il personale e i responsa-bili delle funzioni di marketing nelle amministrazioni pubbliche e nelle aziende private, con particolare at-tenzione ai manager e ai dipendenti della P.A. che operano nell’area della gestione degli utenti e allo studioe all’analisi dei servizi a loro rivolti in termini quantitativi e qualitativi.

PROGRAMMA

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Via Palestro, 24 - 00185 Roma / Tel. 06.492531-06.4450700 - Fax 06.49384866

I Big data: cosa sono e perché sono importanti per la P.A. Le varie definizioni di “Big data”; come si passada questi agli “Open data” tipici della Pubblica Amministrazione.Come i Big data hanno cambiato le P.A. e il loro rapporto con i cittadini e le imprese. Alimentare il rap-porto di fiducia tra cittadino e valutare il potere di controllo dei cittadini sull’operato dell’ente pubblico in-centivandone la partecipazione. Trasparenza, Valore pubblico e Partecipazione.Web, Social Media e P.A. Come il cittadino sul web si informa, cerca soluzioni, instaura un dialogo direttocon il proprio interlocutore, sia esso un’azienda o un ente pubblico. Il web e i social, grande fonte di datiper la Pubblica Amministrazione, potendo analizzare il singolo utente e capirne i gusti e le abitudini. Comequesta analisi permette a un’azienda pubblica o privata di proporre i propri prodotti o servizi al momentogiusto, nel posto giusto, alla persona giusta e tramite il canale giusto.Open data e Data drive decision. Come passare dal processo tradizionale di raccolta, elaborazione e diffu-sione dei dati al processo inverso, dal quale si parte dai bisogni della cittadinanza e si individuano le deci-sioni da prendere. Partire da dati quantitativi per ricavare decisioni qualitative. La User Experience: cosa è e perché è importante per la P.A. Come avviene il processo di analisi del-l’esperienza dell’utente-cittadino, sottolineandone gli aspetti peculiari e fondamentali per l’ente pubblico.

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A071La responsabilità delle Pubbliche Amministrazioni verso terzi

DURATA2 giorni

DATE19-20 ottobre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Paolo PASSONIPresidente di Sezione TAR Campania

PROGRAMMAL’art. 28 della Costituzione: la responsabilità diretta del dipendente pubblico e la responsabilità che si“estende” allo Stato secondo le leggi penali, civili ed amministrative; l’interpretazione adeguatrice dellanorma nel diritto vivente della Corte Costituzionale anche alla luce degli artt. 22 e 23 del T.U. 3/1957.Il nesso organico che determina l’estensione di responsabilità dell’ente pubblico per danni recati da attio comportamenti del suo dipendente: la cd. occasionalità necessaria ed i casi di interruzione del nesso or-ganico per fatti estranei all’occasione del servizio.I gradi di colpevolezza sufficienti per rispondere dei danni recati a terzi: differenze fra l’amministra-zione-apparato e il dipendente pubblico; giudizio di rivalsa della Corte dei conti per il dipendente che ha re-cato danni all’ente pubblico: il nuovo processo contabile e le rinforzate garanzie di difesa del funzionarioinquisito.La responsabilità dell’amministrazione per la violazione di interessi legittimi e l’abolizione (apparente)della pregiudizialità amministrativa; l’art. 30 del CPA e il concorso di colpa del creditore nell’adunanza ple-naria del Consiglio di Stato n. 3/2011.Responsabilità contrattuale, extracontrattuale e precontrattuale della Pubblica Amministrazione nellaviolazione di interessi legittimi. La culpa in contrahendo della stazione appaltante nelle procedure di evi-denza pubblica. Prova del danno, consulenza tecnica, liquidazione equitativa e criteri direttivi per la quan-tificazione risarcitoria nel processo amministrativo; onere rinforzato di prova nel danno emergente e ricorsoa criteri presuntivi per il lucro cessante. Il risarcimento in forma specifica ex art. 2058 c.c. nella respon-sabilità dell’amministrazione; differenze con l’esecuzione in forma specifica della sentenza. I danni derivantidalla inesecuzione del giudicato. Il responsabile del procedimento ed il titolare del provvedimento: ripartodi responsabilità in relazione ai distinti ambiti di competenze. Il conflitto di interessi introdotto con l’art. 6bis della l. 241/90.La responsabilità dell’amministrazione per gli atti illegittimi e per il mancato esercizio dell’autotutelaai sensi delle modifiche all’art. 21 nonies della l. 241/90 ad opera della l. 164/14. L’autorità nazionale an-ticorruzione: poteri e funzioni, anche alla luce delle peculiari competenze previste dal d.l.vo 50/16 (nuovoCodice degli appalti pubblici): in particolare la responsabilità patrimoniale diretta e personale del dirigente,per inesecuzione dell’ordine di autotutela impartito da ANAC nei confronti della stazione appaltante, per attidi gara ritenuti illegittimi (art. 211 comma 2 d.l.vo 50/16).La responsabilità dell’amministrazione nelle procedure di evidenza pubblica: gli artt. 120-125 del CPA;l’inefficacia ex nunc ed ex tunc del contratto in corso di esecuzione nel caso di annullamento degli atti digara; la sanzione pecuniaria introdotta dall’art. 123 CPA. le materie a rischio di corruzione ed il monito-raggio rinforzato di legalità nel d.l.vo 33/13, come modificato dal d.l.vo 97/16. Il danno non patrimonialeex art. 2059 nella più recente giurisprudenza della Corte di cassazione e del giudice amministrativo. Il dannoda chance e il danno da disturbo nella giurisprudenza amministrativa. Il danno da ritardo cd. puro, l’art. 2bis della l. 241/90 e l’art. 30 comma 5 del CPA. L’efficienza amministrativa, la specifica giurisdizione del G.A.

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mirata a ripristinarla (d.l.vo 198/09 cd. “class action pubblica”) e le connesse responsabilità della P.A. soc-combente. Le responsabilità delle amministrazioni assenteiste nella nuova conferenza di servizi regolata dald.l.vo 30/5/16 n. 126; L’inerzia pubblica nel nuovo accesso civico così come modificato dal d.l.vo 97/16.Le pene accessorie alle condanne: in particolare l’estinzione del rapporto di impiego; l’interdizione tem-poranea e perpetua; i rapporti con il procedimento e le sanzioni disciplinari. La responsabilità dirigen-ziale dopo il d.l.vo 150/09. Il silenzio-inadempimento e la responsabilità dei dirigenti e dei funzionariper inosservanza dei termini del procedimento: le modifiche e le integrazioni all’art. 2 della l. 241/90introdotte nel 2012. Le responsabilità da silenzio-assenso. Le sanzioni. Il procedimento di valutazionedel dirigente e dei funzionari: l’organismo indipendente di valutazione. La tutela amministrativa e giuri-sdizionale del dirigente. Responsabilità dirigenziale per omessa attivazione di azioni disciplinari. Divietoper il dirigente di distribuire i premi in mancanza delle verifiche e attestazioni. Responsabilità del diri-gente per omessa vigilanza sulla effettiva produttività.Responsabilità dirigenziale e procedimento disciplinare nel pubblico impiego dopo la legge anticorru-zione 190/12 e il decreto “trasparenza” 33/13 modificato dal d.l.vo 97/16. Il “nuovo” licenziamentodisciplinare per falsa attestazione della presenza in servizio ex d.l.vo 116/16. La responsabilità diri-genziale del responsabile anticorruzione e del responsabile della trasparenza; l’applicazione della norma-tiva anticorruzione anche agli Ordini professionali; la rotazione dei dirigenti e dei dipendenti, comestrumento per contrastare la corruzione: inconvenienti e criticità.

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A089La gestione dei Piano triennale 2016-18-di prevenzione della corruzione

(PTPC)(*)

- VIGILANZA E CONTROLLO RISCHI NEL “SISTEMA” ANTICORRUZIONE DELLA FUNZIONE PUBBLICA- IL NUOVO PTPC APPROVATO NELL’ADUNANZA DEL CONSIGLIO ANAC 20/1/16

- LA REPORTISTICA PERIODICA DOPO L’AGGIORNAMENTO 2016

DURATA1 giorno

DATA20 ottobre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORE Avv. Angelita CARUOCCIOLOAvvocato amministrativista in Roma e Napoli. Componente tavoli tematici coordinati da ANAC per la re-dazione del nuovo Piano nazionale Anticorruzione

PROGRAMMANorme di riferimento: le norme nazionali e delibere dell’ANAC il valore delle circolari ANAC e AVCP. Ambitodi applicazione: pubbliche amministrazioni e società in controllo pubblico.Relazione tra d.l.vo 231/01 e l. 190/12: insufficienza degli adempimenti ex d.l.vo 231/01 e obblighi diadeguamento alla legge anticorruzione; la delibera ANAC 8/2015 e il suo aggiornamento in corso di redazione.Tecniche di implementazione degli adempimenti ex 231 con la predisposizione dei Piani anticorruzione. Lenovità apportate dalla l. 124/15 e dal d.l.vo 97/16. Il PTPC 2016-18 approvato nell’adunanza del ConsiglioANAC 20/1/16.I suggerimenti del nuovo Piano nazionale anticorruzione (delibera ANAC 3/8/16, n. 831) per la gestionedei Piani. I poteri dell’ANAC. Le sanzioni in tema di anticorruzione e trasparenza secondo le indicazioniANAC del 2014 e 2015. Le novità recate dalla Determina ANAC n. 12/2015 e dalla delibera del 3/8/16. Lanuova funzione di Responsabile anticorruzione all’interno dell’ente che assorbe anche le funzioni del Re-sponsabile della trasparenza. Le differenze delle caratteristiche del RPCT alla luce delle differenti ammini-strazioni. L’Ufficio del RPCT: competenze e rapporti con le altre unità organizzative. La auspicata funzionecentrale dell’organo di indirizzo delineata da ANAC.Gestione, controllo e aggiornamento dei piani anticorruzione. La verifica e il controllo dell’applicazione delPiano: la crucialità della funzione. La simmetria con il sistema della performance e con gli altri strumentidi organizzazione. Tecnica di redazione e tempistica della somministrazione delle schede tecniche per ra-zionalizzare la “reportistica”. Inserimento a sistema dei dati ricevuti dai referenti. Gestione dei rapporti conANAC. Le aree a rischio ordinarie e specifiche.Piano nazionale e Piani interni: aggiornamenti e implementazione. Monitoraggio e gestione dei rischi: im-patti organizzativi e sistema di controllo dei rischi. Tecniche di aggiornamento e di modifica dei Piani, deiProgrammi della trasparenza e dei Codici di comportamento durante l’esercizio del PTPC. I riscontri alle ve-rifiche periodiche di funzionamento del PTPC. La formazione come strumento di prevenzione: aree in cui simanifestano gli obblighi formativi.Monitoraggio del rispetto dei Codici di comportamento. Metodo di aggiornamento dei Codici di comporta-mento. Gestione dei conflitti di interessi.

(*) Formazione obbligatoria esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010, che stabilisce di non su-perare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.

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La figura e le attribuzioni del Responsabile dell’anticorruzione. Relazioni con gli altri organi di vigilanzacontrollo: OIV, Revisori interni, ODV delle società, referenti e dirigenti. La trasparenza nell’amministrazionedopo la l. 124/15 e decreti attuativi; prospettive di estensione dell’accesso: il FOIA. Siti web pubblici e bi-lanciamento con gli obblighi di riservatezza. Le linee guida del Garante privacy. La gestione delle commessepubbliche.Controlli sulle procedure di affidamento e sulla fase di esecuzione: analisi degli atti ANAC in materia diappalti. Come migliorare la individuazione delle misure di prevenzione della corruzione. I protocolli di le-galità e l’apposizione quale clausola del contratto. La redazione dei regolamenti interni quali misure di pre-venzione.La disciplina del conflitto di interessi. Le sanzioni disciplinari irrogabili per violazioni del Codice di com-portamento. Competenze e procedure a carico dell’ufficio di disciplina. Conseguenze interne della irroga-zione delle sanzioni amministrative inflitte da ANAC. Rapporti tra il Responsabile dell’anticorruzione el’Ufficio concorsi e reclutamento. Nomina delle commissioni dopo la disciplina recata dall’art. 35 bis deld.l.vo 165/01. Obblighi di trasparenza. Individuazione delle misure di prevenzione della corruzione e moni-toraggio. Le varie forme di responsabilità in materia di prevenzione: diretta, per danno erariale, perdanno all’immagine. Come individuare il soggetto responsabile. La rilevanza delle carenze organizzative del-l’apparato.

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A079Gli obblighi di trasparenza per le Pubbliche Amministrazioni

DURATA2 giorni

DATE23-24 ottobre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Angelita CARUOCCIOLOAvvocato amministrativista in Roma e Napoli. Componente tavoli tematici coordinati da ANAC per la redazionedel nuovo Piano nazionale AnticorruzioneDott.ssa Anna CORRADOMagistrato TAR Campania

L’istituto della trasparenza amministrativa ha assunto nell’ambito dello svolgimento della funzione pubblica unruolo centrale anche al fine di assicurare la legalità e la legittimità dell’azione amministrativa.Il legislatore infatti ha costruito un castello articolato attraverso cui oramai il raggiungimento dello scopo pub-blico deve passare necessariamente attraverso di forme di “conoscenza” da parte della collettività e imponendoalla pubblica amministrazione e ai soggetti ad essa assimilati adempimenti di pubblicazione di dati e documentiche determinano una serie di obblighi e responsabilità particolarmente gravosi.Il seminario intende dunque analizzare le singole disposizioni in tema, favorendo un panorama complessivo ma alcontempo dettagliato della materia al fine di soccorrere i soggetti tenuti a tali adempimenti nello svolgimento ditali incombenze. L’art. 11 del d.l.vo 150/09 ha introdotto il principio della trasparenza amministrativa quale diritto all’accessi-bilità, da parte di tutti coloro che intendono acquisire informazioni, indipendentemente da uno specifico e qua-lificato interesse, sui dati che concernono le funzioni amministrative delle P.A., attraverso la pubblicazione sulsito internet dell’ente, in una apposita sezione denominata “Trasparenza, valutazione e merito”. Tali dati devonoessere resi di facile accesso e quindi essere acquisibili e riutilizzabili dall’utente.Il decreto trasparenza (d.l.vo 33/13) è stato peraltro innovato recentemente con il d.l.vo 97/16, ritoccando inmaniera sostanziale l’istituto dell’accesso civico.Questo innovativo istituto - che fino ad oggi si era caratterizzato, prevalentemente, per la obbligatorietà dellapubblicazione del curriculum di ciascun dirigente, organo politico e consulente dell’ente, con indicazione delcorrispettivo riconosciuto - con un primo intervento legislativo (art. 18 d.l. 83/12) aveva visto ampliare i propriorizzonti applicativi andando a investire i dati di tutte quelle operazioni di attribuzione di vantaggi economici,oltre ai corrispettivi ed ai compensi (fatta esclusione degli emolumenti e dei contributi dovuti per rapporti di la-voro), riconosciuti in favore di terzi soggetti privati da parte di enti pubblici e società in house. La mancata pub-blicazione dei dati sul sito web dell’ente comporta il divieto di corresponsione di somme superiori ai mille euronel corso dell’anno solare, con inevitabili conseguenze sia sotto il profilo del danno erariale, per gli eventuale pa-gamenti effettuati disattendendo il divieto, sia per il riconoscimento del danno da ritardo da riconoscersi a co-loro che sono interessati a ricevere il pagamento.Con la legge anticorruzione (l. 190/12, art. 1, comma 16) l’obbligo di pubblicazione dei dati è stato esteso pres-soché a tutte le attività delle amministrazione, dal rilascio di autorizzazioni e concessioni all’espletamento deiconcorsi pubblici. In particolare per quanto riguarda gli appalti (comma 32) è prevista la pubblicazione di nume-rosi dati relativi anche ai pagamenti effettuati all’appaltatore, con la previsione di sanzioni nell’ipotesi di man-cata pubblicazione. Tutte queste nuove disposizioni creano difficoltà organizzative agli uffici e accrescono leresponsabilità di coloro che vi operano e quindi si rende necessaria una puntuale conoscenza delle disposizioni inquestione da parte di tutti i soggetti che intervengono nelle varie fasi della filiera procedimentale, dai dirigenti,ai funzionari fino a giungere agli addetti ai pagamenti.Con il Testo unico della trasparenza (d.l.vo 14/3/13, n. 33) il nostro ordinamento conosce una vera e propria tra-

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sformazione dello stile amministrativo, dal momento che il legislatore ha giuridicamente invertito il rapporto trasegreto e libera conoscenza con riferimento all’esercizio di funzioni amministrative (coinvolgendo anche le so-cietà in mano pubblica). In particolare è stato introdotto il diritto di accesso civico che porrà le Amministrazionidinanzi alla impossibilità di nascondere i dati, potendo “chiunque” pretendere, anche giudizialmente, che i datiobbligatoriamente pubblici siano pubblicati sul sito web dell’ente.Infine vanno considerate, come accennato, le ulteriori novità introdotte dal decreto 97/16, adottato in attuazionedella l. 124/15, sia in termini di nuovi obblighi di pubblicità che di accesso civico c.d. “generalizzato”.

PROGRAMMAUn approccio multiforme al nuovo stile della P.A.: dalla semplificazione dei procedimenti a una più decifrabilescansione dei subprocedimenti, dal vaglio del comportamento dell’impresa negli appalti in fase di scelta ed in fasedi esecuzione del contratto al rafforzamento delle white list (Dir. UE 7/2011) accanto a quello delle black list. I singoli rimedi proposti recentemente dal legislatore. Impossibilità per i condannati di partecipare ad appalti;la banca dati online sugli appalti; l’istituzione di una Authority anti-corruzione: prevenzione e contrasto attraversocontrolli e sanzioni nei confronti delle P.A. non in regola.L’obbligo di pubblicare notizie su procedimenti amministrativi, costi di opere e servizi, monitoraggi sul ri-spetto dei tempi. Onere della P.A. di dotarsi di un indirizzo di posta elettronica per comunicare con i cittadini.Pubblicazione di ruoli, incarichi e retribuzioni.Limiti alla transitabilità dal pubblico al privato: chi ha svolto ruoli dirigenziali nel settore pubblico non potrà pas-sare a svolgere la stessa mansione nel privato prima che siano trascorsi tre anni.La nuova incompatibilità dei responsabili di procedimento introdotta con l’art. 6-bis della l. 241/90. L’obbligodi rispondere in misura “semplificata”. L’istituzione di corsi di etica e la redazione di codici di comportamentoper i dipendenti. La progettazione e pianificazione dell’azione di contrasto alla corruzione.Le figure responsabili (es. i segretari comunali) che vadano a rimuovere il “risk management” (individuazionedei rischi legati alla gestione della Pubblica amministrazione e delle sanzioni nei casi in cui questi piani non ven-gano portati avanti).Il ruolo delle Prefetture e l’elenco delle imprese “virtuose”. L’inasprimento delle pene per i reati coinvolti enuova definizione di alcuni reati, tra cui la concussione. Il nuovo reato di “traffico di influenze”: l’intermedia-rio tra il funzionario pubblico e chi vuole ottenere favori.La trasparenza come sistema anticorruzione: dall’incompatibilità degli incarichi, alla pubblicazione dei dation-line (art. 18 d.l. 83/12 e art. 3 l. 190/12 e d.l.vo 33/13 e sue modifiche del 2016). In particolare, la respon-sabilità del “controllore” e l’ampliamento delle circostanze causa di danno all’erario e delle fattispecie di dannoall’immagine della Pubblica amministrazione. Le linee guida del Garante per la privacy (deliberazione n. 243del 15/5/14). Analisi dettagliata del d.l.vo 33/13 alla luce del decreto delegato dalla legge Madia (T.U. Tra-sparenza, d.l.vo 97/16): analisi del Parere del Consiglio di Stato n. 515/2016; dati, informazioni e documentila cui pubblicazione è obbligatoria; limiti alla pubblicazione; soggetti tenuti alla pubblicazione (pubbliche am-ministrazioni e società che svolgono funzioni amministrative); quando sorge l’obbligo di pubblicare; caratteristi-che del sito e modalità di pubblicazione del dato; esame delle principali “famiglie” di dati da pubblicare (organipolitici, dirigenti, dipendenti, organizzazione, procedimenti amministrativi, concessioni e autorizzazioni, sov-venzioni e contributi, concorsi, tempi di pagamento, appalti, urbanistica, edilizia e espropriazione, servizio sa-nitario nazionale, ecc.). Le novità recate dalla l. 124/15 e dei decreti delegati 2016.La pubblicità e trasparenza in materia di appalti: delibera ANAC n. 39/2016, art. 29 del codice del contratti(d.l.vo 50/16). Il responsabile per la trasparenza (nomina, compiti, adempimenti e responsabilità). Sanzioni perla violazione delle disposizioni del T.U. Trasparenza; la delibera ANAC del 21/1/15 e il regolamento del15/7/15 che individua l’autorità amministrativa competente all’irrogazione delle sanzioni. Il “diritto di accessocivico” e il “FOIA”. Le delibere ANAC 1309 e 1310 del 28/12/16. Il nuovo regolamento dell’ANAC in tema di vigilanza e poteresanzionatorio in materia di trasparenza. Gli obblighi di pubblicità previsti dall’art. 14 del d.l.vo 33/16: ambitosoggettivo.Il nuovo volto dell’accesso documentale a seguito della introduzione dell’Amministrazione aperta; in parti-colare la nuova configurazione del controinteressato nell’accesso a documenti e ad atti di gara. Le respon-sabilità connesse alla comunicazione impropria di dati.Tutela giurisdizionale esclusiva dinanzi al G.A.Le tutele per il dipendente che rivela informazioni su pratiche scorrette fino all’impossibilità di esserelicenziato, in particolare le nuove linee guida: determina ANAC n. 6 del 28/4/15. Rapporto tra traspa-renza e tutela di chi denuncia: la prevenzione da possibili comportamenti e ritorsivi e/o integranti mob-bing.

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A049Procedimento e tecniche di redazione dei provvedimenti

in materia di accesso

- IL PROCEDIMENTO DI “ACCESSO CIVICO” EX D.L.VO 97/2016

DURATA2 giorni

DATE1a edizione: 23-24 ottobre 20172a edizione: 13-14 dicembre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Michelangelo FRANCAVILLAMagistrato del TAR Lazio, già Magistrato ordinario

OBIETTIVIIl seminario si caratterizza per la sua impostazione prevalentemente pratica e vuole offrire agli operatori utiliindicazioni sui modelli di comportamento cui essi sono tenuti, in base alla normativa, a seguito della presenta-zione dell’istanza di “accesso civico” ex d.l.vo 97/2016. Il corso avrà ad oggetto anche le indicazioni delle lineeguida elaborate dall’ANAC con la determinazione n. 1309 del 28/12/2016. Nel corso di ogni giornata sono pre-visti l’esame di casi giurisprudenziali e la redazione di provvedimenti da parte dei partecipanti.

PROGRAMMAGli atti organizzatori delle amministrazioni. Opportunità di atti generali con cui disciplinare le modalità diesercizio dell’accesso civico. La possibilità di prevedere in via organizzativa un accesso c.d. “informale” nelsilenzio della legge. L’accesso civico ed il piano triennale di prevenzione della corruzione. Il registro delleistanze di accesso civico. Il contenuto del diritto di accesso civico. Visione ed estrazione di copia. L’accessoai dati e alle informazioni nel c.d. “accesso civico”. I costi. Gratuità del rilascio dei dati o documenti. Il rim-borso dei costi e l’eliminazione dei diritti di ricerca e visura. La predisposizione di modulistica e vantaggi.L’istanza di accesso civico secondo il d.l.vo 97/16.Contenuto, requisiti, legittimazione e modalità di pre-sentazione. In particolare, l’eliminazione di ogni riferimento all’interesse, l’identificazione dell’autore del-l’istanza. Modalità di presentazione dell’istanza: per fax, per posta e in via telematica.L’oggetto dell’accesso. Gli atti della procedura concorsuale. L’accesso civico agli atti delle procedure di ap-palto e delle procedure edilizie. Gli atti trasmessi dall’autorità amministrativa al giudice penale.Il procedimento amministrativo conseguente alla presentazione dell’istanza di accesso. Ufficio e soggettidestinatari della richiesta di accesso civico. La comunicazione ai controinteressati e loro individuazione.Le modalità della comunicazione e dell’opposizione. Effetti dell’opposizione ai fini della decisione. La di-sciplina del termine di conclusione del procedimento e differenza rispetto alla l. 241/90. L’integrazioneistruttoria. Il valore del silenzio in materia di accesso civico. La tutela del controinteressato.Il provvedimento finale. Casi di esclusione e differimento. La motivazione del provvedimento finale.I limiti all’accesso civico. L’attività ispettiva. La riservatezza. Il segreto. La tutela di chi presenta l’istanza.Tutela procedimentale e processuale. Il responsabile del procedimento in materia di accesso civico. L’in-dividuazione. Compiti. Rapporti con il soggetto che predispone materialmente l’istruttoria e con il respon-sabile del provvedimento. La responsabilità penale, civile, disciplinare e amministrativa. Esame di casi giurisprudenziali. Redazione di provvedimenti in materia di accesso in contraddittorio coni partecipanti sulla base di casi predisposti dal relatore nell’ambito dei quali verranno esaminati: a) profiligiuridici, b) procedimento e c) contenuto dei singoli atti da predisporre.

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A293Le notificazioni amministrative: formazione teorico-pratica

DURATA2 giorni

DATA23-24 ottobre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Alessandra BARONEDirigente dell’Ufficio Unico Ufficiali giudiziari del Tribunale di Pistoia

DESTINATARIDipendenti dotati di titolo di studio rilasciato da scuola media superiore di 2° grado e messi notificatori nonancora abilitati secondo le modalità di cui alla l. 296/06.

OBIETTIVIOggetto del seminario è la piena conoscenza della normativa, della procedura e della prassi relativa alle no-tificazioni amministrative, anche alla luce delle più recenti sentenze che hanno regolamentato la materia.Scopo del corso è quello di formare personale qualificato, a seguito dell’emanazione della l. 296/06 (Finan-ziaria 2007).La disciplina delle nuove modalità di nomina dei messi notificatori prevede la necessità di sostenere unesame di abilitazione, previa partecipazione ad un corso di formazione e qualificazione. Dopo una breve in-troduzione agli aspetti generali della materia delle notificazioni, se ne approfondiranno gli aspetti norma-tivi e si procederà alla disamina delle competenze inerenti la figura professionale interessata, nonché degliobblighi e delle responsabilità relativi allo svolgimento del servizio. Successivamente, saranno illustrate lediverse modalità di compilazione della relazione di notifica e gli effetti giuridici che ne scaturiscono, con par-ticolare riferimento alla nullità.Al termine del seminario formativo, sarà effettuerà una verifica del profitto mediante test di apprendimentoformato da domande a risposta multipla.

PROGRAMMAIl sistema delle notificazioni in generale secondo l’ordinamento giuridico. In particolare, le norme del codicedi procedura civile, con riferimento alle notificazioni amministrative.Concetto e definizione di notificazione amministrativa. I soggetti che possono effettuare le notificazioniamministrative. Competenze, obblighi, responsabilità e rispetto delle normative sulla privacy.La relazione di notificazione o relata di notifica. Il registro delle notificazioni. Tipologie di notificazione:presso la residenza, irreperibilità o rifiuto, presso il domiciliatario, a persona di residenza, dimora o domi-cilio sconosciuti, a persona diversa dal destinatario, a persona giuridica, a società o associazioni prive dipersonalità giuridica, a persone incapaci, a persone decedute, agli impiegati civili e militari dello Stato. Lanotificazione all’estero.La notificazione a mezzo posta (l. 890/82) e quella telematica. La notificazione degli atti dell’Ammini-strazione finanziaria. La notificazione dei verbali del Codice della strada. Importanza della corretta notificazione dei verbalidel Codice della strada in Italia e all’estero: problema di elementare giustizia, di responsabilità contabile,di perdita di entrate rilevanti.Consegna degli atti elettorali, albo pretorio e pubblicazioni.Conclusioni e test di verifica dell’apprendimento.

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M272MASTER SULLA DISCIPLINA DELL’AZIONE AMMINISTRATIVA

DURATA8 giorni

articolato in 4 moduli frequentabili anche singolarmente

PERIODI DI SVOLGIMENTO6-7-8-9 novembre 2017

12-13-14-15 dicembre 2016

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 1.500,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott.ssa Pierina BIANCOFIOREConsigliere TARAvv. Angelita CARUOCCIOLOAvvocato amministrativista in Roma e NapoliDott. Oberdan FORLENZAConsigliere di StatoDott. Paolo PASSONIConsigliere TAR

Il master, particolarmente consigliato a chi desidera approfondire le più attuali tematiche della PubblicaAmministrazione, si articola in 4 moduli fruibili anche singolarmente.I primi due trattano dei principi generali, che devono ispirare non solo i provvedimenti amministrativi maanche il potere discrezionale della P.A., con una analisi dettagliata della l. 241/90 e s.m.i. e in particolaresecondo i dettami previsti dalla l. 124/15. Il terzo affronta le tematiche afferenti alla gestione del conten-zioso amministrativo e giurisdizionale, mettendo a fuoco i parametri di riferimento per istruire e adottarele decisioni più opportune in questa delicata materia. Il quarto pone al centro dell’attenzione gli adempi-menti dei responsabili di procedimento e di provvedimento e i rapporti di tali figure con i dirigenti, le strut-ture e l’organizzazione amministrativa.

PROGRAMMA1° modulo (A046):6-7 novembre 2017Potere discrezionale e motivazione nelle Pubbliche Amministrazioni

2° modulo (A112):8-9 novembre 2017Il procedimento amministrativo: la l. 241/90 e le s.m.i. Profili teorici e attuativi

3° modulo (A106):12-13 dicembre 2017Come gestire le controversie nelle Amministrazioni Pubbliche

4° modulo (A032):14-15 dicembre 2017Le funzioni di responsabile di procedimento e di provvedimento nelle Amministrazioni Pubbliche

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• affronti gli argomenti trattati in una prova finale

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A053L’attività contrattuale nelle Pubbliche Amministrazioni

- APPALTI, CONCESSIONI, AFFIDAMENTO DI SERVIZI E FORNITURE DOPO IL D.L.VO 50/2016 (CODICE DEICONTRATTI PUBBLICI) E IL DECRETO CORRETTIVO

- LE LINEE GUIDA ANAC

DURATA2 giorni

DATE6-7 novembre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Lorenzo ANELLIAvvocato amministrativista in RomaAvv. Nicola MARCONEAvvocato amministrativista in Roma

PROGRAMMAL’attività negoziale nelle Pubbliche Amministrazioni alla luce del Codice dei contratti pubblici (d.l.vo18/4/16, n. 50) e del decreto correttivo. Il sistema delle fonti: principi del Trattato, direttive europee, co-dice dei contratti, decreti ministeriali. La giurisprudenza della Corte costituzionale e della Corte di giu-stizia. I contratti esclusi. Sistematica del nuovo codice: struttura; principi; ambito soggettivo; ambitooggettivo; profili organizzativi.Concetti base degli istituti più importanti: pubblicità, procedure di gara, criteri di aggiudicazione, organi-smi di diritto pubblico, ecc. Il procedimento: il RUP e i suoi rapporti con l’organizzazione amministrativa.L’ANAC. Struttura del procedimento: dalla determina di indizione, all’aggiudicazione e alla stipulazionedel contratto.Tipologie di fattispecie negoziali: i contratti di appalto e le concessioni; accordi quadro nei settori ordinarie speciali; sistemi dinamici di acquisizione; gare on-line e marketplace; la centrale di committenza CONSIP;l’obbligatorio ricorso al MEPA per le forniture e servizi di valore inferiore alla soglia europea.L’avvio della procedura e gli atti di gara: la delibera di indizione, il bando; il capitolato speciale di gara;lo schema di contratto.La qualificazione delle imprese; le novità sull’istituto dell’avvalimento. Certificazioni di qualità delle im-prese e riduzioni delle garanzie. Le novità sul “soccorso istruttorio” e problematiche operative.Le operazioni di gara: casi di irregolarità essenziali sopperibili con il “soccorso istruttorio”; criteri di sceltadel contraente; nomina, poteri e funzioni della commissione di gara; l’anomalia dell’offerta; criteri e sot-tocriteri nella valutazione dell’offerta; proposta di aggiudicazione e aggiudicazione, consegna d’urgenza; ac-cesso agli atti e privativa industriale. La stipula e la gestione del contratto. Le variazioni soggettivedell’appaltatore. La modifica dei contratti durante il periodo di efficacia.Le novità sul contenzioso amministrativo e ordinario. Rimedi alternativi alla tutela giurisdizionale: pa-reri di precontenzioso dell’ANAC, accordo bonario, transazione.

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A046Potere discrezionale e motivazione nelle Pubbliche Amministrazioni

- SECONDO IL DIRITTO COMUNITARIO E LA GIURISPRUDENZA

DURATA2 giorni

DATE6-7 novembre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Paolo PASSONIPresidente di Sezione TAR Campania

Il seminario si propone come guida teorico-pratica nella ricognizione dei vari paradigmi procedimentali e de-cisori che presidiano l’istruttoria e le scelte finali delle pubbliche amministrazioni, anche in relazione ai ri-verberi processuali e ai limiti di sindacato giurisdizionale che tali modelli presentano in caso di ricorsi algiudice amministrativo.In particolare oggetto del seminario saranno le tecniche di individuazione delle alternative decisionali a di-sposizione, il cronoprogramma procedurale, l’elaborazione dei motivi e la definizione delle conseguenti de-cisioni, con particolare riguardo al riparto di competenze fra responsabile del procedimento e il titolare delprovvedimento.Le tecniche oggetto di esame appaiono particolarmente utili sia per prevenire patologie degli atti ammini-strativi, sia per evitare che l’adozione di determinate scelte possa provocare in capo al funzionario pubblicoconseguenze personali anche sul piano delle responsabilità.

PROGRAMMAAtto vincolato, discrezionale, di alta amministrazione e politico; la natura di “alta amministrazione” del-l’attività sostituiva del Governo ex art. 120 Cost.: la discrezionalità parziale solo nell’an, nel quid, nel quomodo o nel quando. Atto autoritativo e paritetico: la posizione “intermedia” dell’atto vincolato. La dis-crezionalità amministrativa e la riserva di legge: la problematica dei cosiddetti poteri impliciti ai con-fini fra una discrezionalità blindata e lo straripamento di potere; l’acquisizione degli elementi alla basedei giudizi; la ponderazione degli interessi pubblici e privati; motivazione, la partecipazione procedimentalee la sanatoria dei vizi formali ex art. 21 octies l. 241/90 nell’atto vincolato ed in quello discrezionale; il“favor” europeo verso il procedimento discrezionale: l’offerta economicamente più vantaggiosa nel nuovoCodice degli appalti, e il ruolo residuale del criterio del minor prezzo (art. 95 d.l.vo 50/16); la ponderazionedegli interessi pubblici nelle procedure ad evidenza pubblica con il sistema dell’offerta più vantaggiosa.Merito amministrativo e discrezionalità tecnica, anche alla luce del nuovo modo di amministrare per pro-getti e per via convenzionale. La discrezionalità tecnica nello svolgimento dell’istruttoria; caratteri e limitidel cd. soccorso istruttorio da parte del responsabile del procedimento: in particolare, la fattispecie gene-rale di soccorso ex art. 6 l. 241/90 e le previsioni di settore dell’art. 83 comma 9 del nuovo Codice degli ap-palti (d.l.vo 50/16). Le rispettive competenze del responsabile del procedimento (discrezionalità tecnica) edel titolare del provvedimento (merito amministrativo). La discrezionalità mista.Le valutazioni tecniche ed economiche alla base dei provvedimenti amministrativi. La nuova SCIA ex art.19 l. 241/90 estesa alle valutazioni tecniche, come modificata da ultimo con il d.l.vo 50/16; il silenzio as-senso previsto dall’art. 20 della l. 241/90 e le ultime fattispecie introdotte dalla l. 124/15 e dal d.l.vo50/16: in particolare il silenzio-assenso nella conferenza dei servizi (art. 14 bis comma 4 l. 241/90) e il suodifficile coordinamento con il silenzio-assenso istruttorio introdotto nel 2015 (art. 17 bis l. 241/90): il cd. as-

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senso tacito “senza condizioni”; il silenzio assenso in materia di gare pubbliche (artt. 32 e 33 d.l.vo 50/16).Configurabilità o meno del silenzio assenso in presenza di discrezionalità (tecnica e/o amministrativa);necessità di giustificare gli ostacoli all’istruttoria, puntualizzando l’eventuale vincolo di legge (art. 14 biscomma 3 l. 241/90, come modificato dal d.l.vo 50/16); la problematica delle valutazioni tecniche facolta-tive, non contemplate dall’art. 17 l. 241/90. I poteri del giudice amministrativo nel sindacato dell’attivitàdiscrezionale: la verificazione e la CTU nel codice del processo amministrativo. L’azione sul silenzio-rifiutoex art. 31 CPA e la possibilità del GA di dichiarare la fondatezza della pretesa nei soli casi di atti vincolati odi discrezionalità già consumata.L’autotutela e la discrezionalità nei ripensamenti dell’amministrazione. Le modifiche introdotte dalla l.164/14 agli artt. 21 quinquies e 21 nonies: in particolare, la responsabilità per il mancato autoannulla-mento di un atto illegittimo e la discrezionalità sulla revoca per motivi di merito; il temine massimo (18mesi) per l’esercizio dell’autotutela su atti pattizi, introdotto nell’art. 21 nonies l. 241/90 dalla l. 124/15;l’indennizzo nella revoca ex art. 21 quinquies l. 241/90.I rimedi per le amministrazioni rimaste dissenzienti nella nuova conferenza di servizi (artt. 14 quatercomma 2 e 14 quinquies l. 241/90 come modificati dal d.l.vo 50/16); il cd. dissenso extraconferenziale e l’art.21 septies l. 241/90; la natura endoprocedimentale ravvisata dalla più recente giurisprudenza nei riguardidella determinazione motivata di conclusione dei lavori della conferenza: conseguenze sul potere o meno delprovvedimento finale di derogare ai contenuti della determinazione motivata.Le responsabilità nell’esercizio dell’attività discrezionale anche alla luce della nuova normativa sulla tra-sparenza (d.l.vo 33/13 come modificato dal d.l.vo 50/16): in particolare, i rapporti fra la discrezionalità ela nuova trasparenza amministrativa; il mancato rispetto dei termini, la responsabilità dirigenziale e ildanno da ritardo; il risarcimento dei danni per violazione di interessi legittimi pretensivi: criteri di deter-minazione a seconda se trattasi di attività vincolata o discrezionale; in particolare il danno da spettanza eil danno da chance. La colpevolezza della P.A. secondo la giurisprudenza (diversificata) della Corte di Giu-stizia UE, della Cassazione e del Consiglio di Stato: il paradigma dell’art. 1176 secondo comma c.c. e la di-ligenza professionale del “bravo” funzionario. Il vaglio della discrezionalità amministrativa e tecnica nelprocesso amministrativo.

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A112Il procedimento amministrativo: la l. 241/90 e le s.m.i. Profili teorici e

attuativi

DURATA2 giorni

DATE8-9 novembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,302° giorno: 9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Oberdan FORLENZAConsigliere di Stato

PROGRAMMALa disciplina del procedimento amministrativo; integrazione dei principi generali con quelli di fonte co-munitaria. Le novità previste in materia dalla legge delega di riforma della Pubblica Amministrazione (l.124/15). L’applicabilità della l. 241/90 alle Regioni e agli Enti locali. L’azione amministrativa di naturanon autoritativa: l’applicazione delle norme di diritto privato e il rapporto paritario con i soggetti destina-tari; gli accordi procedimentali e gli accordi sostitutivi di procedimento. La Commissione per l’accesso ai do-cumenti amministrativi. La esternazione dei motivi nell’atto amministrativo e nella attività di natura privatadella P.A. Il procedimento e le forme di partecipazione: i termini di durata del procedimento; l’emanazionedel provvedimento; la comunicazione ai destinatari quale elemento integrativo dell’efficacia. Le conse-guenze della mancata o tardiva emanazione del provvedimento (art. 1 d.l. 5/12); in particolare, le con-seguenze per i dirigenti.L’obbligo di concludere il procedimento con provvedimento espresso e la sua motivazione dopo la l.190/12. La problematica del “silenzio” della P.A. La disciplina del silenzio-inadempimento alla luce del Co-dice del processo amministrativo. Il danno da ritardo o da inerzia ai sensi dell’art. 2-bis, come modificatodal d.l. 69/13. il nuovo silenzio-assenso tra le P.A. e tra esse e i gestori di servizi e beni pubblici, istituitodalla l. 124/15.L’amministrazione telematica: forme, modalità, effetti. Il trattamento informatico dei procedimenti am-ministrativi (d.P.C.M. 14/10/03). I rapporti con il codice dell’amministrazione digitale.Il provvedimento amministrativo: elementi essenziali e motivazione. Illegittimità e nullità del provve-dimento.La disciplina dell’autotutela dopo la l. 124/15. Revoca e annullamento d’ufficio del provvedimento ammi-nistrativo. L’obbligo di corrispondere indennizzo in caso di revoca e la sua quantificazione; i rapporti conla responsabilità precontrattuale e contrattuale della P.A. I limiti temporali dell’annullamento.La figura del responsabile del procedimento: qualifica, poteri, responsabilità. Rapporti tra il responsabiledel procedimento e i titolari delle funzioni di direzione politica e gestione amministrativa. Le incompatibi-lità (art. 6-bis, introdotto dalla l. 190/12). I regolamenti attuativi delle singole Amministrazioni: principi e suggerimenti pratici per la redazione deiregolamenti di competenza delle Amministrazioni di appartenenza dei partecipanti. La gestione del proce-dimento: comunicazione di avvio e conseguenze dell’omissione; l’art. 21-octies l. 241/90.La conferenza di servizi, dopo le disposizioni introdotte dal d.l.vo 127/2016. Gli accordi di programma. Lesemplificazioni procedimentali, anche alla luce del d.l. 5/12. In particolare, i regolamenti per la riduzionedegli oneri amministrativi. La SCIA (art. 19 l. 241/90), alla luce delle modifiche normative introdotte dald.l.vo 126/16. Il silenzio assenso della P.A.Esame ragionato della giurisprudenza.

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A023Amministrazione digitale e innovazione organizzativa nella P.A.

PROFILI TEORICI ED APPLICATIVI, AGGIORNATI ALLA LUCE DELLE NUOVE DISPOSIZIONI DI CUI ALLE LEGGI124/15 E 208/15 E AL D.L.VO 179/16

- LE REGOLE TECNICHE DI CUI AL D.P.C.M. 13/11/14 E LE MISURE MINIME DI SICUREZZA- P.A. DIGITALE: I NUOVI STRUMENTI INFORMATICI E ORGANIZZATIVI NEL PROCEDIMENTO AMMINISTRA-

TIVO E ARMONIZZAZIONE CON LE PIATTAFORME TECNOLOGICHE- LA TRASPARENZA DELLA P.A. E IL TRATTAMENTO DEI DATI

- L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE- LA DEMATERIALIZZAZIONE DEI PROCEDIMENTI E IL DOCUMENTO INFORMATICO

DURATA2 giorni

DATE9-10 novembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Anna Mariagrazia CRESCENZIAmministrativista e Referendario Presidenza del Consiglio dei Ministri – Esperto in diritto amministrativoelettronico e delle tecnologie.Dott. Vincenzo FRANCODirigente dell’Amministrazione degli Archivi e Docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Vi-terbo (a r.)

L’obiettivo del seminario è sviluppare nei partecipanti una conoscenza estesa delle questioni rilevanti e delleproblematiche connesse con il sempre più diffuso sviluppo dell’e-government. Sotto il profilo delle conoscenze, delle abilità e dei comportamenti, il corso si propone di fornire un quadroesaustivo delle possibilità di applicazione delle nuove tecnologie ICT all’interno dei processi della P.A. E que-sto, sia in relazione alle funzioni di back office, sia per quel che riguarda lo sviluppo di nuove forme di co-municazione tra P.A. e cittadini. Particolare rilievo è dato alla normativa che detta le condizioni giuridiche e organizzative per il passaggioda un’amministrazione tradizionale basata sulla carta e sul riconoscimento de visu dei cittadini ad una “am-ministrazione digitale”, ispirata a modelli operativi e strumenti di comunicazione in grado di sfruttare ap-pieno i vantaggi e le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie. Con l’entrata in vigore della riforma del CAD introdotta dal d.l.vo 26/8/16, n. 179, alla luce delle nuoveAgende digitali europea e nazionale, rafforzate dai sistemi di identificazione elettronica stabiliti dal Rego-lamento europeo eIDAS (n. 910/2014) e dalle misure minime di sicurezza ICT previste dalla direttiva del Pre-sidente del consiglio dei ministri 1/8/15 e dalla circolare Agid 17/3/17, si delinea la road map per lo sviluppoefficiente dei servizi della Pubblica Amministrazione, in particolare quella locale, tenuto conto del conte-sto tecnologico in evoluzione e delle nuove esigenze di contenimento della spesa pubblica.

PROGRAMMAL’amministrazione digitale e il quadro regolamentare e organizzativo alla luce delle modifiche intro-dotte dal d.l.vo 26/8/16, n. 179, attuativo della riforma Madia in materia di P.A. digitale.Governance delle nuove disposizioni nella Pubblica Amministrazione integrate con i programmi previsti dal-l’Agenda digitale europea e nazionale, dalla Strategia per la crescita digitale 2014-20 e dal Piano stra-

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tegico nazionale per la banda ultralarga. Confronto con i sistemi UE.Azioni applicative e implementazione delle soluzioni per l’attuazione del sistema informativo della P.A.:il Sistema pubblico di identità digitale (SPID): domicilio digitale delle persone fisiche e anagrafe della po-polazione residente; connettività pubblica - cyber security. Documento elettronico e firme elettroniche, cosa cambia nel nuovo CAD e armonizzazione con il Regola-mento europeo n. 910/14 Eidas: servizi di identificazione, autenticazione e fiduciari.La disciplina giuridica delle comunicazioni tra P.A., cittadini e imprese. Il procedimento amministrativoelettronico e il fascicolo informatico: comunicazioni, istanze dichiarazioni sostitutive e documenti con Pece firme elettroniche. Piattaforme abilitanti: e-payment pubblico, fatturazione elettronica, open data, banche dati di interessenazionale e cooperazione applicativa.Sicurezza informatica: tracciabilità, trasparenza e interoperabilità nei processi. I livelli di attuazionedelle misure minime di sicurezza ICT previsti dalla circolare Agid 17/3/17 e complementarietà con ladirettiva del Presidente del consiglio dei ministri 1/8/15.Impatto sulle regole tecniche per la gestione informatica dei procedimenti della P.A. (d.P.C.M. 13/11/14)e del trattamento dei dati pubblici. Complementarietà con la riforma in tema di anticorruzione nella P.A.(l. 190/12).La trasparenza nella P.A.: obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni per la P.A.(d.l.vo 33/13). Piano anticorruzione 2017-2019. Accesso e limiti alle informazioni.Evoluzione delle disposizioni del Testo unico sulla documentazione amministrativa (d.P.R. 445/2000) inrapporto alle nuove regole dell’amministrazione digitale: la transizione dal documento amministrativo al-l’informazione digitale strutturata alla luce delle disposizioni regolamentari e tecniche. Le Regole tecnicheper il protocollo informatico ai sensi degli artt. 40-bis, 41, 47, 57-bis e 71, del Codice dell’amministrazionedigitale (d.P.C.M. 3/12/13).Le regole tecniche e le modalità di attuazione del procedimento amministrativo informatico: forma-zione, tenuta e conservazione del documento informatico; gestione documento informatico e gestione flussidocumentali. Nuovo CAD e impatto sul processo civile telematico (d.l. 90/2014 conv. nella l. 114/14) perla semplificazione, la trasparenza amministrativa e l’efficienza degli uffici giudiziari. Il ruolo delle banchedati delle P.A. nei processi di integrazione e innovazione dei servizi in rete. Sanità digitale e fascicolosanitario elettronico. Scuola digitale e anagrafe dell’edilizia scolastica.Esemplificazioni pratiche.

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A037Tecniche di verbalizzazione e formalizzazione delle decisioni

negli organi collegiali

- RESPONSABILE NELLA VERBALIZZAZIONE- STESURA DEI PROVVEDIMENTI

- PUBBLICITÀ- SINTESI

- SISTEMI DI REGISTRAZIONE

DURATA2 giorni

DATE9-10 novembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-17

2° giorno: 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Giacomo AREZZO di TRIFILETTIgià Segretario generale di Amministrazioni comunali e Dirigente ispettore del Ministero per i Beni e le Atti-vità culturali

Oggetto del seminario è l’analisi delle principali tematiche inerenti alle tecniche di verbalizzazione, conparticolare riguardo all’influenza esercitata dall’uso della tecnologia in questa particolare materia. Ampiaattenzione sarà riservata ai profili pratici e operativi.

DESTINATARISoggetti addetti ai servizi di segreteria di organi collegiali e Commissioni; segretari comunali; dirigenti pre-posti alla formalizzazione di decisioni collegialmente assunte.

PROGRAMMAL’atto pubblico. Gli atti e i provvedimenti della Pubblica Amministrazione. La verbalizzazione. Gli elementiessenziali ed eventuali del verbale. II Responsabile del procedimento e i suoi rapporti con il Presidente dellaseduta. Tecniche di redazione del verbale. I sistemi elettronici di verbalizzazione delle sedute degli organicollegiali. I rapporti fra il Segretario della seduta e il soggetto verbalizzante. La sottoscrizione del verbale.La redazione non contestuale del verbale. Il valore probatorio del verbale. Il c.d. brogliaccio delle sedute.Pubblicità dei provvedimenti, accesso e riservatezza. Nullità del verbale. Gli errori del verbale e loro sana-bilità. Il regime delle responsabilità. La verbalizzazione delle sedute degli organi collegiali societari: pro-blematiche connesse. Casi pratici.

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A080La prevenzione della corruzione nella P.A. (*)

DOPO LA L. 190/12, I DD.L.VI 33/13 E 97/16 E LA L. 69/15- LA TRASPARENZA DELL’ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA ANCHE ALLA LUCE DELLE LINEE GUIDA DEL GA-

RANTE PRIVACY E DELLE DELIBERE ANAC

DURATA2 giorni

DATE13-14 novembre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Carlo POLIDORIConsigliere TAR LazioDott.ssa Anna CORRADOMagistrato TAR Campania

Il seminario offre una panoramica completa delle misure in materia di trasparenza dell’attività amministra-tiva e di prevenzione del fenomeno della corruzione all’interno della Pubblica Amministrazione - in partico-lare degli Enti pubblici e territoriali - alla luce delle recenti norme emanate in materia: dalla l. 190/12 (cd.legge anticorruzione) al d.l.vo 33/13 (T.U. “Trasparenza”), come modificato dal d.l.vo 97/16, e al d.l.vo39/13, nonché alle intese di cui al comma 60, al nuovo Piano nazionale Anticorruzione (delibera ANAC 3/8/16)e al d.l. 90/14 e alla l. 69/15.L’analisi di nuovi istituti giuridici, come il piano di prevenzione della corruzione e la figura del responsabiledella corruzione, è affiancata dalla disamina di tematiche già da tempo all’attenzione degli operatori del set-tore - come i rapporti tra trasparenza e diritto di accesso, la gestione dei siti web della P.A., i codici deon-tologici, la gestione delle situazioni di conflitto d’interessi del pubblico dipendente - che si rivelano, però,ancora foriere di numerose questioni applicative di non facile soluzione. Il tutto, come la legge stessa pre-vede, con un riguardo particolare alla formazione del personale.

PROGRAMMAGenesi e ambito applicativo della l. 190/2012. Il quadro delle misure anticorruzione, alla luce della l.190/12 e dei decreti attuativi. Le novità recate dalla l. 27/5/15, n. 69. Il ruolo delle intese del comma60.Il responsabile della prevenzione della corruzione, alla luce della circolare della PCM n. 1/2013.Il Piano triennale di prevenzione della corruzione: procedura di approvazione e contenuto, alla luce delnuovo Piano nazionale Anticorruzione (delibera ANAC 3/8/16). Il ruolo della dirigenza nella prevenzionedella corruzione. Le nuove linee guida ANAC sull’applicazione della disciplina anticorruzione alle societàpubbliche e agli enti di diritto privato in controllo pubblico. La trasparenza dell’attività amministrativa come accessibilità totale e l’accesso civico, alla luce deld.l.vo 33/13, del d.l.vo 97/16, della circolare della PCM n. 2/13 e delle linee guida del Garante per laPrivacy (Deliberazione n. 243 del 15/5/14). La trasparenza dell’attività amministrativa come misura di pre-venzione della corruzione: rapporti tra il responsabile della prevenzione della corruzione e il responsabile

(*) Formazione obbligatoria esclusa dal campo di applicazione dell’art. 6, comma 13 del d.l. 78/2010, che stabilisce di non su-perare, per la formazione del personale pubblico, il tetto del 50% della spesa per il 2009.

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della trasparenza. Obblighi di pubblicazione concernenti gli organi di indirizzo politico (delibera ANAC144/14). Assolvimento obblighi di pubblicazione (delibera ANAC 148/14); la delibera ANAC del 21/1/15 cheindividua l’autorità amministrativa competente all’irrogazione delle sanzioni per la violazione delle di-sposizioni del T.U. Trasparenza. La disciplina anticorruzione e i soggetti di diritto privato in controllo pub-blico. Determinazione ANAC n. 8/15. Gli obblighi di pubblicazione e la determina ANAC n. 1310/2016.Funzione, struttura e contenuto dei siti web della pubblica amministrazione: la sezione “Amministra-zione trasparente”, l’accesso agli atti in via telematica, la pubblicità legale e l’albo pretorio on line. Il qua-dro degli obblighi di pubblicazione finalizzati alla accessibilità totale, alla luce del d.l.vo 33/13. Le novitàrecate dal d.l.vo 97/16. Il FOIA e la determina ANAC n. 1309/2016.La trasparenza dell’attività amministrativa e la pubblicità legale in materia di appalti pubblici: le novità re-cate dal nuovo codice degli appalti. La trasparenza dell’attività amministrativa in materia di sovvenzioni,contributi e ausili finanziari pubblici e i pagamenti di importo superiore a mille euro. Rapporti tra traspa-renza e diritto alla riservatezza.Il rispetto dei tempi del procedimento amministrativo, tra efficienza della pubblica della amministrazionee prevenzione della corruzione. L’indennizzo da ritardo.I codici di comportamento dei dipendenti pubblici alla luce del d.P.R. 62/13 e delle linee guida della Civit(ora ANAC): deliberazione 75/13.La disciplina in materia di incompatibilità e di inconferibilità degli incarichi dirigenziali e di vertice e ild.l.vo 39/13.Le misure di prevenzione della corruzione nella gestione del personale: il ruolo della formazione e dellarotazione del personale. Le scelte in materia di assegnazione agli uffici e formazione delle commissioni. I di-vieti e le autorizzazioni in materia di incarichi conferiti a pubblici dipendenti. I poteri dell’ANAC.Obblighi di trasparenza in capo agli enti di diritto privato in controllo pubblico.Le misure di prevenzione della corruzione in materia di appalti pubblici: funzione e contenuto dei pro-tocolli di legalità e dei patti di integrità. L’elenco degli operatori economici non soggetti a tentativo di in-filtrazione mafiosa. Le novità introdotte in materia dal d.l. 90/14, convertito in l. 114/14. Il poteresanzionatorio dell’ANAC. Il regolamento ANAC 9/12/14, la delibera n. 10/15 e la determina 8/1/15. Il regolamento ANAC del 16/11/16 in materia di esercizio del potere sanzionatorio.Gli strumenti di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti, in particolare le linee guida di cui alladetermina ANAC n. 6 del 28/4/15. Cenni alle diverse forme di responsabilità del pubblico dipendente. La di-sciplina del danno all’immagine della P.A.La disciplina del conflitto d’interessi e degli obblighi di astensione.

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A163L’ispezione amministrativa - Profili teorico-pratici

- NATURA - TECNICHE ISPETTIVE - GARANZIE DELL’ISPEZIONATO- ADEMPIMENTI DELL’ISPETTORE - RAPPORTI CON LA PRIVACY

DURATA1 giorno

DATE13 novembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREProf. Avv. Vito TENORE Consigliere della Corte dei conti

Il seminario, anche alla luce dei poteri ispettivi dell’ANAC, della novellata l. 241/90, della riforma dei con-trolli interni, del d.l.vo 123/11 e del potenziamento ispettivo previsto dalla l. 15/09 (art. 4, lett. i) e so-prattutto dalla legge anticorruzione 190/12 e decreti attuativi, tende a fornire un accurato supporto teoricoe pratico a tutti i soggetti coinvolti nel procedimento ispettivo, sia come preposti all’ispezione (o verifica)sia come sottoposti a controllo ispettivo (o verifica).

DESTINATARIPersonale dirigente, direttivo, ausiliario, amministrativo e tecnico, di amministrazioni pubbliche (centrali elocali), di Aziende USL, di Enti pubblici economici e di Authorities preposto a compiti ispettivi e di verifica(c.d. verificatori) nei più diversi settori dell’azione amministrativa.

PROGRAMMACollocazione sistematica, nozione e finalità dell’ispezione amministrativa. Il fondamento della potestàispettiva. Ruolo dell’ispezione nella lotta alla corruzione: rapporti con la l. 190/12 e ispezioni dell’ANAC.La potestà ispettiva e i suoi limiti. Le ispezioni interne all’Amministrazione e quelle esterne (su privatio su altre Amministrazioni). Le ispezioni della Funzione Pubblica e del MEF.La tecnica ispettiva. La tutela dell’ispezionato. Elementi sul procedimento amministrativo in generale el’incidenza degli istituti della l. 241/90 sul procedimento ispettivo (comunicazione di avvio, di procedimento,diritto di accesso, partecipazione procedimentale, ecc.). In particolare il procedimento di controllo ispet-tivo: fasi procedimentali (iniziativa, istruttoria, conclusione), oggetto e modalità. Il verbale (o relazione)d’ispezione: tecniche di redazione, contenuto minimale, errori di formulazione. Le responsabilità (civile, pe-nale, amministrativo-contabile, disciplinare e dirigenziale) nascenti dall’esercizio della funzione ispettiva.L’attuale evoluzione della funzione ispettiva e il rapporto con i controlli interni: la diversa impostazionedel d.P.R. 286/99 e del d.P.R. 267/2000. La direttiva “Frattini” della Funzione pubblica sull’attività ispet-tiva. Osservanza dei precetti anticorruzione e riscontri ispettivi.L’obbligo di denuncia di fatti dannosi per l’Erario e di fatti penalmente rilevanti:modalità e tecniche espo-sitive. Responsabilità in caso di omessa denuncia (indirizzi della Procura generale della Corte dei conti). I po-teri spettanti all’ispettore e le tecniche di accertamento ispettivo. Incidenza del T.U. 30/6/03, n. 196 sullatutela della privacy, sui poteri di accesso dell’ispettore (o verificatore). La possibilità di accesso agli attiispettivi nella giurisprudenza amministrativa. Ispezioni e lotta all’assenteismo e a fenomeni di illegalità al-l’interno della P.A. Raccordi tra organi ispettivi e responsabili anticorruzione. Rapporti tra attività ispet-tiva e Corte dei conti dopo il Codice di giustizia contabile (d.l.vo 174/16).

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A121La redazione degli atti amministrativi e il sistema di controllo

- IL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO, LA PREDISPOSIZIONE DEGLI ATTI, LA DEFINIZIONE DELLA MOTIVA-ZIONE E DEL DISPOSITIVO, IL SISTEMA DI CONTROLLO MEDIANTE LE CHECK LIST

DURATA2 giorni

DATE16-17 novembre 2017

ORARIO9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Santo FABIANOEsperto di Diritto degli Enti locali

Il percorso formativo ha lo scopo di fornire un quadro aggiornato e sistematico riguardo le modalità di re-dazione degli atti e dei provvedimenti amministrativi con particolare riguardo alla predisposizione della mo-tivazione, nonché agli adempimenti richiesti dalla recente normativa in materia di trasparenza e diprevenzione della corruzione.

DESTINATARIIl seminario è diretto a tutti i dipendenti delle Pubbliche amministrazioni e degli enti partecipati e control-lati, nonché a professionisti e imprese interessati agli aspetti relativi alla redazione degli atti e alla even-tuale loro patologia

PROGRAMMAPrincipi generali dell’azione amministrativa dalla l. 241/90 alla l. 124/15 (riforma della P.A.) e ai decretiattuativi: buon andamento e imparzialità, pubblicità e trasparenza, economicità, efficacia ed efficienza.L’accesso ai documenti amministrativi dopo la l. 15/05 e i decreti attuativo della riforma Madia.La conclusione del procedimento e conseguenze in termini di danno e indennizzo. L’esercizio del poteresostitutivo.Il responsabile del procedimento: requisiti, ruoli, inquadramento e modalità di esercizio dell’attività anchecon riferimento al nuovo codice dei contratti. La disciplina del rapporto tra dirigente e responsabile del pro-cedimento.Il provvedimento amministrativo: la struttura della motivazione anche riguardo ai nuovi obblighi di tra-sparenza, codice dei contratti e prevenzione della corruzione.Il potere dei dirigenti, anche con riferimento agli atti di gestione del personale e al sistema dei rimedi am-ministrativi. L’attività amministrativa negli atti di negoziazione. Il controllo sulla regolarità amministrativa.Il rispetto della trasparenza amministrativa.Laboratorio. Modelli di provvedimenti amministrativi. Le check list degli atti di maggiore rilievo.

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A127Disciplina e controlli relativi alla documentazione amministrativa e alle

autocertificazioni

- PRESCRIZIONI- DICHIARAZIONI SOSTITUTIVE DOPO LA LEGGE 183/11 E LA DIRETTIVA MIN. 14/11

- DISPOSIZIONI DELLA LEGGE ANTICORRUZIONE (L. 190/12)- LA SEMPLIFICAZIONE AMMINISTRATIVA DOPO IL D.L.VO 97/16 E I DECRETI DI ATTUAZIONE DELLA RI-

FORMA MADIA; IL D.P.R. 194/2016- MODALITÀ DEI CONTROLLI

- RESPONSABILITÀ

DURATA2 giorni

DATE20-21 novembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Salvatore MEZZACAPOConsigliere di TAR

Il seminario propone una analisi completa delle più recenti disposizioni e del loro impatto sulla attività deifunzionari delle P.A. Particolare attenzione verrà rivolta all’esame di casi pratici, alla risoluzione di quesitie ai profili di responsabilità collegati all’esercizio della funzione.

PROGRAMMALe fonti normative in materia di produzione, rilascio e conservazione della documentazione amministrativa.L’evoluzione della disciplina in tema di produzione documentale dalla l. 15/68 alla l. 183/2011 (“decertifi-cazione”). La semplificazione amministrativa e documentale; l’eliminazione delle certificazioni alla lucedella Direttiva n. 14/2011 del Ministro per la P.A., del d.l. 5/2012 conv. In l. 35/12, della legge “semplifica-zioni-bis”.del d.l.vo 97/16 e del d.P.R. 194/16. Le disposizioni di accelerazione dei procedimenti ammi-nistrativi previste dai decreti di attuazione della c.d. riforma Madia, l. 124/15.Dichiarazioni sostitutive: concetto giuridico; ambito di applicazione. Utilizzazione delle dichiarazioni so-stitutive di certificazioni e delle dichiarazioni dell’atto di notorietà. Modalità di produzione delle dichiara-zioni sostitutive. Autocertificazione in materia di appalti, concorsi, sovvenzioni, contributi, sussidi edincentivi finanziari. Dichiarazioni presentate da stranieri.Obblighi a carico delle amministrazioni. Predisposizione della modulistica. Acquisizione d’ufficio obbli-gatoria e facoltativa delle certificazioni. La cd. amministrazione di soccorso. Certificati non sostituibili.Autocertificazione ed imposta di bollo. I controlli sui contenuti delle dichiarazioni sostitutive: obblighi deifunzionari in presenza di dichiarazioni mendaci. Ipotesi di controllo a campione su autocertificazioni.Illustrazione di tecniche di controllo a campione; provvedimenti e denunce in presenza di dichiarazioni men-daci; sanzioni amministrative e penali. Responsabilità di privati dichiaranti e dei pubblici funzionari, siain relazione alla omessa applicazione delle norme sulle autocertificazioni che alla omessa vigilanza sulla ve-ridicità delle dichiarazioni. Le modalità di acquisizione diretta dei documenti. La tutela della riservatezza dei dati contenuti nei do-cumenti acquisiti dalla P.A. Le norme introdotte in materia dalla l. 15/05 e dalla legge anticorruzione (l.190/2012). Casi in cui non può essere applicata la disciplina autocertificativa: in particolare la produzionedi documentazione amministrativa a soggetti privati.

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A216La pianificazione del recupero dei crediti

nelle Amministrazioni Pubbliche

- PROFILI GIURIDICI, ORGANIZZATIVI E PRATICI

DURATA2 giorni

DATE23-24 novembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott.ssa Adelisa CORSETTIConsigliere della Corte dei contiDott. Fabio ZOLEAResponsabile della Funzione “Normativa e contenzioso” Equitalia Spa

Il seminario propone una trattazione completa di tutte le problematiche connesse al recupero dei creditinelle amministrazioni pubbliche. Il tema assume una importanza strategica in un momento storico connotatodalle gravi difficoltà finanziarie degli enti pubblici: la scarsa efficienza nel recupero dei crediti provoca unpregiudizio all’amministrazione di appartenenza e può causare ipotesi di responsabilità amministrativo-con-tabile per i funzionari che trascurano di gestire correttamente i crediti della propria amministrazione.Dopo un’analisi delle fonti normative e dei profili giuridici nell’ambito delle diverse tipologie di credito dellepubbliche amministrazioni, alla luce del nuovo Codice di giustizia contabile (d.l.vo 26/8/16, n. 174), gliapprofondimenti riguarderanno le diverse procedure di recupero, tenuto conto delle misure introdotte dald.l. 22/10/16, n. 193, in tema di riscossione. In tale ottica saranno esaminate le questioni connesse allatransigibilità e ai relativi criteri di comportamento di parte pubblica in tali contesti. La transazione, infatti,comportando rinunce da parte del creditore pubblica amministrazione, deve trovare puntuale, ragionevolee congruente motivazione.Il seminario si occupa anche dei profili organizzativi e pratici della riscossione, suggerendo comportamentianche informali dei funzionari, utili a prevenire le procedure amministrative ed esecutive: servizi di recu-pero telefonico; esazioni domiciliari attraverso una adeguata istruzione dei recuperatori nell’ambito di com-petenza dell’ente; forme di partenariato ammesse dalla legge.

PROGRAMMAAspetti generali della riscossione mediante ruolo: le entrate riscuotibili a mezzo ruolo; la procedura diformazione e consegna dei ruoli; la decadenza e la prescrizione del diritto di credito iscritto a ruolo. Gli ac-certamenti esecutivi: le nuove norme sull’esecutività degli avvisi di accertamento; i riflessi sul conten-zioso. Le cartelle di pagamento: il contenuto; le modalità di pagamento; il responsabile del procedimento;la notifica all’estero. Le azioni esecutive: l’evoluzione normativa e giurisprudenziale delle problematicherelative all’espropriazione mobiliare ed immobiliare; la sospensione dei pagamenti delle Pubbliche Ammini-strazioni ai sensi dell’art. 48-bis del d.P.R. 602/73; il pignoramento “speciale” presso terzi di cui all’art. 72-bis del d.P.R. 602/73. Le azioni cautelari: il fermo amministrativo dei beni mobili registrati; l’ipoteca e irelativi limiti di importo; le problematiche relative alla giurisdizione sulle misure cautelari. La rateazionee la sospensione: la disciplina della rateazione e le direttive di Equitalia; i presupposti della sospensione cau-telare; gli interventi giurisprudenziali.I rapporti tra gli enti creditori e gli agenti della riscossione: il passaggio da Equitalia al nuovo ente pub-blico economico Agenzia delle entrate-riscossione (d.l.193/16, conv. in l. 225/16) e la definizione agevolata

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dei carichi di ruolo; l’esame dell’inesigibilità delle somme iscritte a ruolo; la disciplina dei compensi e deirimborsi spese per l’attività di riscossione coattiva. La riscossione delle entrate degli enti locali: l’evolu-zione della normativa di settore; gli strumenti utilizzabili; le problematiche applicative. L’azione di danno esercitata dalla Procura contabile e le responsabilità del pubblico dipendente. Esecuzionedelle sentenze di condanna ed effettività della giurisdizione. Pubblico ministero contabile: poteri di ini-ziativa e attività ai sensi degli artt. 213-216 del d.l.vo 174/16.Sistema di tutela in executivis delle ragioni del credito erariale alla luce delle modifiche del processo ese-cutivo introdotte con d.l. 132/14. Competenza a provvedere ed individuazione del creditore. Coordina-mento tra Amministrazione titolare del credito e soggetti che collaborano alla sua realizzazione (Procuracontabile e Avvocatura dello Stato). Inclusione del credito erariale tra i crediti assistiti da privilegio ai sensidell’art. 2750 c.c. (art. 216, co. 3, d.l.vo 174/16).Esecutività e irrevocabilità della sentenza contabile. Procedimento per indebito rilascio di copie esecutive(art. 24 delle norme di attuazione del Codice della giustizia contabile, in allegato 2 al d.l.vo 174/16). So-spensione automatica dell’esecuzione in caso di appello. La provvisoria esecuzione della sentenza impu-gnata (art. 190, d.l.vo 174/16). Questioni inerenti alla regolarità e all’efficacia del titolo esecutivo.Esecuzione nei confronti dell’erede, rinuncia all’eredità e revoca della rinuncia.Il responsabile del procedimento: obbligo di informazione ex art. 214, co. 8, d.l.vo 174/16. La vigilanzadella Corte dei conti.L’azione di recupero del credito erariale (art. 214). Recupero in via amministrativa e riscossione coat-tiva per le Amministrazioni statali e gli Enti locali. Applicazione dell’art. 33, co. 3-bis, d.l.vo 163/06 ai ser-vizi di riscossione delle entrate degli enti locali. L’iscrizione al ruolo. L’ingiunzione fiscale. L’alternativadell’esecuzione ordinaria con riferimento al nuovo processo esecutivo. Ruolo del pubblico ministero conta-bile nel fornire istruzioni all’amministrazione per tempestivo e regolare svolgimento delle attività nel pro-cedimento di esecuzione forzata innanzi al giudice ordinario (art. 216, co. 1, d.l.vo 174/16). Il giudizio diinterpretazione dinanzi alla Corte dei conti (art. 211).

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A166Aspetti pratico-attuativi delle conferenze di servizi e degli accordi di

programma

DOPO LA RIFORMA MADIA (L. 124/15 E DECRETI LEGISLATIVI DI ATTUAZIONE): LA CONFERENZA SEMPLI-FICATA E LE NUOVE MODALITÀ DI TUTELA DELLE AMMINISTRAZIONI DISSENZIENTI

- PROCEDIMENTI- SCHEMI NEGOZIALI

- COPERTURE ECONOMICHE E ALLOCAZIONI IN BILANCIO- LAVORI DELLA CONFERENZA DI SERVIZI- EFFETTI DEL DISSENSO E DEL SILENZIO

- RISOLUZIONE DI CONFLITTI

DURATA2 giorni

DATE27-28 novembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Marco LIPARIPresidente di Sezione del Consiglio di Stato

PROGRAMMAEvoluzione degli istituti della conferenza e degli accordi di programma dalla l. 241/90 alla l. 124/15 eai decreti di attuazione. La disciplina contenuta nel decreto n. 127/2016. Il riordino e l semplificazionedella normativa. I rapporti tra amministrazioni centrali e locali dopo la riforma del Titolo V della Costi-tuzione: riflessi sulla disciplina degli accordi e della conferenza di servizi. Gli accordi di programma. No-zione, fonti normative, tipologie. Fattispecie procedimentali di formazione degli accordi. Contenuti eschemi negoziali degli accordi. Coperture economiche e allocazioni in bilancio delle risorse necessarie perl’attuazione degli accordi. Problematiche attuative degli accordi. Controlli e risoluzione di conflitti nellaattuazione degli accordi. Il riordino della disciplina delle conferenze di servizi e la loro tipologia. Conferenze dei servizi interne ed esterne: elementi comuni e tratti differenziali. La conferenza di serviziistruttoria, decisoria e preliminare. L’obbligo di indizione della conferenza di servizi: casi e modalità. Laconferenza di servizi semplificata “asincrona”. Conferenza di servizi in forma simultanea e in modalità sin-crona. Il passaggio eventuale dalla semplificata a quella ordinaria con riunione. Le regole di svolgimentodella conferenza e i termini.Il ruolo dell’amministrazione procedente e del responsabile del procedimento. L’espressione della vo-lontà unitaria dell’amministrazione partecipante. Unanimità, principio di maggioranza, strumenti dicomposizione dei conflitti nelle conferenze dei servizi. Il ruolo della P.C.M., della Conferenza Stato-Re-gioni, della conferenza unificata. Il problema degli interessi esclusi: i cosiddetti interessi deboli. Effetti deldissenso espresso nella conferenza di servizi. Il problema della rappresentanza degli enti coinvolti nellanegoziazione. Disciplina e verbalizzazione delle sedute. Lavori della conferenza di servizi.La determinazione conclusiva della conferenza: forma, effetti, regime di impugnabilità. Il riesame delladecisione.Conferenze di servizi e compatibilità economiche: effetti sui bilanci delle Amministrazioni Pubbliche in-teressate. Assenza e silenzio degli enti convocati: effetti. La trasposizione delle conclusioni in accordi,modalità ed organi competenti. I rimedi a tutela delle amministrazioni dissenzienti: l’opposizione motivatae la devoluzione della questione alla Presidenza del Consiglio. Le prerogative delle Regioni e delle province

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Autonome. La partecipazione dei privati e dei presentatori dei progetti alla conferenza dei servizi. Le de-terminazioni adottate in via di autotutela.Le conferenze dei servizi previste da leggi speciali e la riforma Madia. I progetti sottoposti a VIA e la con-ferenza di servizi di cui all’art. 25, comma 3 del d.l.vo 152/06. Lo sportello unico per le imprese e le atti-vità produttive. Le attività di competenza. Semplificazioni in materia edilizia.La conferenza di servizi e gli istituti limitrofi. Le novità in materia di SCIA e l’istituto del silenzio tra pub-bliche amministrazioni (art. 17 bis della l. 241/90).Il coordinamento con le procedure di VIA e dinanzi al SUAP.Il nuovo regime delle autorizzazioni paesaggistiche semplificate e il ruolo della conferenza di servizi.

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A060La P.A. nel processo amministrativo digitale alla luce del codice

e dei decreti attuativi

DURATA2 giorni

DATE28-29 novembre 2017

ORARIO9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Oberdan FORLENZAConsigliere di Stato

PROGRAMMALa giustizia amministrativa: evoluzione storica; principi informatori; influenza del diritto comunitario; qua-dro normativo vigente. La riforma del processo amministrativo.Il processo amministrativo alla luce del Codice (d.l.vo 104/2010), dei correttivi di cui ai dd.l.vi 195/11,160/12 e 33/13, e delle ulteriori modifiche (in particolare, in tema di appalti). Le misure introdotte dalTitolo IV del d.l. 90/14 (come modificato dal d.l. 117/16, conv. in l. 161/16), per lo snellimento del processoamministrativo e l’attuazione della sua informatizzazione. I tipi di giurisdizione del giudice amministrativoe i principi fondamentali del processo, in particolare, la giurisdizione sui diritti patrimoniali conseguenziali(servizi pubblici, appalti, edilizia e urbanistica); competenza e incompetenza territoriale, contenuti delricorso.Le azioni esperibili innanzi al giudice amministrativo. Il ricorso giurisdizionale. La fase cautelare, con par-ticolare riguardo alla tutela ante causam. L’esecuzione dei provvedimenti cautelari e la loro impugna-zione.Il processo amministrativo speciale per determinate materie. Le decisioni in forma semplificata e la esecu-zione della sentenza di I grado.Il Regolamento recante le regole tecnico-operative per l’attuazione del processo amministrativo tele-matico (d.P.C.M. n. 40 del 16/2/16).Il giudizio di ottemperanza; nomina e poteri del commissario ad acta. Il giudizio sul silenzio dell’ammini-strazione e i poteri del giudice. La ulteriore condanna della P.A. alla penale di mora (cd. astreinte) e lenovità della legge di stabilità 2016.Il processo amministrativo per gli appalti pubblici: la cd. Direttiva ricorsi (Dir. 2007/66/CE) e le normeintrodotte in materia processuale per i contratti pubblici dal decreto di recepimento 53/2010 e dal d.l.vo195/11; le misure per l’ulteriore accelerazione dei giudizi in materia di appalti pubblici di cui al d.l. 90/14.I processi amministrativi speciali. In particolare: il processo a tutela del diritto di accesso. L’accesso ci-vico (art. 5 d.l.vo 33/13). Il procedimento di ingiunzione nei confronti della P.A. Le decisioni in forma sem-plificata e l’esecuzione della sentenza di I grado non sospesa. La disciplina dei mezzi di prova: la consulenzatecnica d’ufficio.L’azione collettiva per l’efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei concessionari pubblici (d.l.vo198/09).

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B127Disciplina generale del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici

- LA PRIVATIZZAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO: SIGNIFICATO, EFFETTI, ESCLUSIONI- FONTI NORMATIVE: NORME UE, LEGGI E REGOLAMENTI STATALI E REGIONALI, STATUTI E REGOLAMENTI

(ENTI LOCALI, UNIVERSITÀ, ENTI PUBBLICI)- IL T.U. DEL PUBBLICO IMPIEGO (D.L.VO 165/01) ALLA LUCE DEL D.L.VO 75/17

- LE NOVITÀ DEGLI ULTIMI ANNI: DAI DECRETI LEGGE DEL 2011 (NN. 98 E 138) ALLE RIFORMEDEL 2012-14 (RIFORMA FORNERO, SPENDING REVIEW, LEGGE ANTICORRUZIONE, CODICE

DI COMPORTAMENTO DEI DIPENDENTI PUBBLICI, DECRETO SEMPLIFICAZIONE E TRASPARENZA, DECRETOINCONFERIBILITÀ E INCOMPATIBILITÀ), FINO ALLE RIFORME DEL LAVORO (C.D. JOBS ACT)

E DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE, C.D. RIFORMA MADIA (D.L. 90/14, L. 124/15E DECRETI LEGISLATIVI ATTUATIVI 74 E 75 DEL 2017)

- CONTRATTAZIONE COLLETTIVA DI COMPARTO E INTEGRATIVA - GESTIONE DEL PERSONALE: PRINCIPI ESTRUMENTI - MANSIONI - MOBILITÀ - DISTACCHI, COMANDI, COLLOCAMENTI FUORI RUOLO

– ASSEGNAZIONI PROVVISORIE - ASSENZE - RESPONSABILITÀ E SANZIONI DISCIPLINARI- CESSAZIONE DEL RAPPORTO - LA GIURISDIZIONE

- CENNI SUL PROCESSO DEL LAVORO E SULLA TUTELA DEL DIPENDENTE PUBBLICO ALLA LUCEDEGLI ULTIMI INTERVENTI LEGISLATIVI

DURATA2 giorni

DATE30 novembre - 1 dicembre 2017

ORARIO9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf.ssa Maria GENTILEProfessoressa della Scuola nazionale dell’amministrazione (SNA)Pres. Armando POZZIPresidente TAR Toscana - Esperto in diritto del lavoro privato e pubblico

DESTINATARIDirigenti e funzionari di amministrazioni pubbliche (aziende sanitarie ed ospedaliere, Regioni ed enti locali,amministrazioni dello Stato, enti pubblici non economici, enti di ricerca); responsabili uffici di staff; re-sponsabili ed addetti agli uffici del personale e gestione delle risorse umane; responsabili ed addetti degliuffici del contenzioso del personale; avvocati lavoristi.

PROGRAMMALa privatizzazione del rapporto di lavoro: significato ed effetti. Materie e categorie escluse. Le fonti di di-sciplina e regolazione dei rapporti di lavoro: norme comunitarie, Costituzione, leggi, regolamenti, statuti,contratti collettivi. La delega per il riordino della disciplina del lavoro alle dipendenze delle amministrazionipubbliche di cui alla l. 124/15. Procedimenti di contrattazione e rapporti sindacali. Contratti collettivi na-zionali, integrativi e decentrati. La gerarchia tra livelli contrattuali. Il Contratto collettivo nazionale qua-dro per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione nazionale. Dalla pronuncia della Cortecostituzionale n. 178/2015 alla ripresa della contrattazione collettiva nel pubblico impiego. Le novitàdella contrattazione collettiva (nazionale e integrativa) per la tornata contrattuale in itinere alla lucedelle modifiche apportate dai dd.l.vi 74 e 75 del 2017, attuativi della c.d. “Riforma Madia”.Tecniche di gestione del personale. Il ruolo della dirigenza: nomina, compiti, poteri e responsabilità del

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dirigente. La mancata riforma della dirigenza pubblica: le valutazioni utilizzabili per il miglior funziona-mento degli istituti.Il potere di organizzazione degli uffici e gli effetti sulla gestione ed utilizzazione delle risorse umane: fontie competenze. La pianificazione dei fabbisogni di personale e l’individuazione degli organici alla luce deld.l.vo 75/17. Il Piano triennale dei fabbisogni e le conseguenze delle assunzioni effettuate in diffor-mità. La rimodulazione degli organici in base agli effettivi fabbisogni nel rispetto dei limiti di spesa. Gliobblighi di comunicazione dei contenuti dei piani.I contratti di lavoro flessibile nell’evoluzione e nel susseguirsi delle varie riforme, dalla riforma del mer-cato del lavoro, di cui ai decreti attuativi del c.d. “jobs act” (l. 183/14) al diverso assetto nel lavoro alle di-pendenze della P.A. all’esito del d.l.vo 75/17, emanato in attuazione della delega di cui alla l. 124/15.L’onere delle amministrazioni di redigere un analitico rapporto informativo sulle tipologie di lavoro fles-sibile utilizzate. Il superamento del precariato secondo le procedure introdotte dall’art. 20 del d.l.vo75/17.Le altre modifiche al testo unico di cui al d.l.vo 165/01 apportate dal d.l.vo 75/17 attuativo degli artt.16 e 17 della l. 124/15, in tema di reclutamento di personale.Le vicende del rapporto di lavoro. Le mansioni e il nuovo sistema classificatorio del personale. La valo-rizzazione del merito e il sistema premiale: dalla c.d. “Riforma Brunetta” alla c.d. “spending review” efino al riordino dei sistemi di valutazione previsto dalla l. 124/15: il d.l.vo 74/17.Mansioni superiori. Incompatibilità. La disciplina della mobilità temporanea (comandi, distacchi e asse-gnazioni provvisorie). Le misure di prevenzione della corruzione nella gestione e organizzazione dei rap-porti di lavoro, introdotte dalla l. 190/12 e successivi decreti delegati.La gestione degli esuberi e la mobilità collettiva: la disciplina delle eccedenze di personale e le moda-lità di riassorbimento del personale in disponibilità ivi comprese quelle conseguenti all’istituto dell’asse-gnazione di nuove mansioni, di cui all’art. 34, comma 4, del d.l.vo 165/01.La mobilità volontaria dopo le più recenti modifiche apportate all’art. 30 del d.l.vo 165/01.La disciplina delle assenze e, in particolare, le assenze per malattia dopo le modifiche apportate all’art.55-septies del d.l.vo 165/01 dal d.l.vo 75/17, in attuazione della delega conferita dalla l. 124/15. Il Polounico per le visite fiscali. I controlli e le sanzioni per le ipotesi di assenteismo.La responsabilità e il procedimento disciplinare dopo le recenti modifiche introdotte dagli artt. da 12 a 17del d.l.vo 75/17, in attuazione della c.d. “Riforma Madia”. Il licenziamento disciplinare nel rapporto di la-voro dei dipendenti pubblici dopo i decreti legislativi 116/16 e 75/17, attuativi dell’art. 17 della l. 124/15.Il codice di comportamento dei dipendenti pubblici di cui al d.P.R. 62/13: natura, ambito di applicazionesoggettiva ed effetti.Le cause di cessazione del rapporto di lavoro. Il licenziamento del dipendente pubblico. Il processo del la-voro e la tutela del lavoratore pubblico alla luce delle modifiche introdotte dall’art. 21 del d.l.vo 75/17 al-l’art. 63 del d.l.vo 165/01. Il risarcimento del danno. Cenni su alcuni ordinamenti settoriali. Esame ragionatodella giurisprudenza più recente.

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A030Come si esercita l’autotutela amministrativa

- DOPO LA LEGGE MADIA (L. 124/2015)- QUADRO NORMATIVO-GIURISPRUDENZIALE E MODELLI DI COMPORTAMENTO

DURATA2 giorni

DATE4-5 dicembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Oberdan FORLENZAConsigliere di Stato

PROGRAMMAAutotutela esecutiva e decisionale. L’autotutela come forma di prevenzione delle controversie.I casi in cui in cui è possibile l’autotutela esecutiva. Criteri di scelta tra autotutela esecutiva e tutela giuri-sdizionale (art. 832 cod. civ.).L’autotutela decisionale alla luce della l. 124/15: annullamento di ufficio e revoca del provvedimento giàemanato. Presupposti dell’autotutela: illegittimità dell’atto, interesse pubblico. Limiti temporali e di og-getto per l’esercizio del potere di annullamento.Il provvedimento di autotutela: modalità istruttorie; motivazione; valutazione; situazioni di fatto matu-rate al momento dell’esercizio dell’autotutela; ponderazione degli interessi in gioco. Casi e limiti dell’au-totutela doverosa: il recupero di somme indebitamente erogate. I rapporti tra autotutela e processoamministrativo. In particolare, l’autotutela successiva alla fase cautelare. Conseguenze dell’autotutela aifini del giudizio sul risarcimento del danno conseguente a provvedimento illegittimo. In particolare: l’au-totutela in materia di procedure di affidamento di lavori, servizi, forniture.L’indennizzo da erogare in caso di revoca.

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F170Il diritto penale nella Pubblica Amministrazione

DURATA3 giorni

DATE4-5-6 dicembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf. avv. Giuseppe MONTANARADocente di diritto penale, Università di TeramoDott. Carlo POLIDORIConsigliere TAR Lazioe inoltre,altri Magistrati di magistrature superiori

Il seminario si propone di fornire un aggiornamento sulla tutela penale della Pubblica Amministrazione, allaluce della più recente normativa e giurisprudenza, sia nei confronti dei soggetti privati che degli stessi di-pendenti pubblici. Vengono altresì esaminate le conseguenze dei reati sul piano della responsabilità civile eamministrativo-contabile.Per la sua specificità, esso risulta diretto in particolare a tutti coloro che hanno funzione di dirigenza o co-munque di responsabilità nell’ambito delle amministrazioni pubbliche, ai dipendenti che hanno compiti direlazioni con il pubblico (responsabili di procedimento, ecc.), nonché a tutti i funzionari che si occupano del-l’attività contrattuale della P.A.; inoltre a professionisti, avvocati, dipendenti di S.p.A. a partecipazionepubblica e cultori della materia.

PROGRAMMALa nuova strategia per il contrasto alla corruzione nella pubblica amministrazione alla luce della l.190/12. Misure di prevenzione e misure repressive. Quadro generale delle modifiche apportate alla disci-plina del codice penale. Rilevanza del piano triennale per la prevenzione e del codice deontologico ai finidella configurazione e dell’accertamento della responsabilità penale.La definizione di pubblica funzione amministrativa e di pubblico servizio. Individuazione dei soggetti ti-tolari della qualifica di pubblico ufficiale e di incaricato di pubblico servizio. Quadro generale dei com-portamenti dei dipendenti pubblici penalmente rilevanti: i beni giuridici protetti.I reati mediante abuso della qualità: in particolare, abuso d’ufficio, concussione, induzione indebita a dareo promettere utilità, rivelazione di segreti d’ufficio. Il discrimine fra illiceità penale e illegittimità ammi-nistrativa. Conflitto di interessi ed obbligo di astensione riguardante atti di gestione: casistica del con-flitto di interessi e procedimentalizzazione dell’obbligo di astensione.I reati contro il buon andamento della P.A.: rifiuto ed omissione di atti d’ufficio; rapporti con il procedi-mento amministrativo. Rapporti con la responsabilità disciplinare.La fattispecie di corruzione: la corruzione propria ed impropria. La corruzione attiva e passiva. La corru-zione antecedente e susseguente. La induzione alla corruzione. La riforma dei delitti di corruzione e lenuove figure di reato introdotte con la nuova legge di riforma 6/11/12, n. 190. Le convenzioni interna-zionali in tema di corruzione.Gli altri reati, introdotti o modificati dalla l. 190/12: Traffico di influenze illecite. Corruzione tra privati.Attività di diritto privato della P.A. e tutela penale: i reati a tutela della libertà di scelta del contraentein sede di gara; i reati a tutela dei contratti conclusi dalla P.A., con particolare riguardo all’appalto.I reati contro il patrimonio della P.A. commessi da pubblici ufficiali e da incaricati di pubblico servizio:

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i reati di peculato. I reati contro il patrimonio della P.A. commessi anche da privati: la malversazione aidanni dello Stato; la frode in pubbliche erogazioni.I reati contro la fede pubblica. Le fattispecie di falsità documentale. Il falso materiale e quello ideologico.Le false attestazioni rese al pubblico ufficiale. Cenni ai reati in materia informatica.Le conseguenze dei reati: le pene accessorie, le incapacità; le conseguenze sullo status di pubblico dipen-dente e di titolare di cariche pubbliche. Riferimenti ed esame della giurisprudenza. Contenuti e critiche.I codici di comportamento dopo la legge anticorruzione 190/12 e il d.P.R. 62/13: indicazioni ANAC. Le mi-sure interdittive dei pubblici uffici. I rapporti tra responsabilità penale e disciplinare dopo l’art. 69 deld.l.vo 150/09. La pregiudiziale penale superata e le novità dalla riforma Madia 2017 e nel codice del-l’ordinamento militare novellato. Incidenza delle condanne penali in sede disciplinare. La pena acces-soria della estinzione del rapporto impiego pubblico. La responsabilità delle persone giuridiche previstadalla l. 231/01: esame ragionato della giurisprudenza e della prassi. La prescrizione, la decadenza del-l’azione di danno e la responsabilità per non aver interrotto la prescrizione (art. 1, l. 20/94 e succ. mod.).L’obbligo di denuncia di reato (art. 361 c.p.) e di danno erariale alle rispettive Procure: il giudizio innanzialla Corte dei conti su fatti vagliati in parallelo in sede penale. Tutela dei dipendenti segnalatori di ille-citi: art. 54 bis, d.l.vo n. 165 introdotto dalla l. 190/12.

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A032Le funzioni di responsabile di procedimento e di provvedimento nelle

Amministrazioni Pubbliche

- LE NOVITÀ NORMATIVE

DURATA2 giorni

DATE14-15 dicembre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Angelita CARUOCCIOLOAvvocato amministrativista in Roma e Napoli. Componente tavoli tematici coordinati da ANAC per la reda-zione del nuovo Piano nazionale Anticorruzione

DESTINATARIDirigenti, responsabili di servizi o di singoli procedimenti, amministratori degli Enti locali, funzionari dele-gati a svolgere compiti di rilievo per effetto di delega, segretari comunali, legali degli Enti pubblici e del li-bero foro.

PROGRAMMAIndirizzo politico e gestione amministrativa: l’ambito delle nuove competenze nelle Amministrazionipubbliche statali e non statali alla luce della riforma sulla dirigenza e vicedirigenza. La dirigenza nel-l’Amministrazione statale, in quella sanitaria, nella pubblica istruzione, negli enti non economici, nelle Re-gioni (a Statuto speciale e ordinario) e negli Enti locali. La questione della “delega di poteri”: riflessisull’assetto delle posizioni lavorative e di responsabilità all’interno dell’organizzazione degli uffici pubblici.Individuazione della figura del “responsabile del procedimento” e distinzione con quella del “respon-sabile del provvedimento”. Soggetti, unità, uffici e servizi nell’organigramma organizzativo dell’ammini-strazione. Il RdP quale organo indipendente, titolare di apposito ufficio preordinato alla direzionedell’istruttoria e alla gestione della discrezionalità tecnica. La peculiare situazione delle “posizioni orga-nizzative”.L’attività dei responsabili di procedimento: dalla assunzione dell’incarico alla redazione dell’atto. Re-sponsabilità di procedimento amministrativo e dell’esecuzione dei contratti: elementi comuni e distintivi.Le figure di responsabilità connesse alla normativa introdotta dai Testi Unici in materia edilizia ed espro-priativa.I decreti delegati dalla legge Madia in tema di nuovi procedimenti: principi di accelerazione e speditezzadei procedimenti. Responsabilità del RP e del Dirigente. La nuova Conferenza di servizi, la nuova SCIA e ilnuovo annullamento d’ufficio.Le peculiarità della posizione del responsabile unico del procedimento in materia di appalti pubblici.Rapporti tra responsabile del procedimento e dirigenti preposti alla assunzione delle decisioni e dellefunzioni di rappresentanza. Il responsabile dei procedimenti concorsuali. Lo strumento della conferenza diservizi dopo le più recenti modifiche e i compiti del responsabile di procedimento.L’obbligo di intervento in autotutela (annullamento, revoca, dichiarazione di decadenza) dopo le modi-fiche del 2014 - 2016: ruolo e distinzione di competenze del responsabile del procedimento e del dirigenteresponsabile del provvedimento.Responsabilità amministrativa e contabile, penale, civile: aspetti, forme di manifestazione, ipotesi di ve-rificazione, modalità di prevenzione. Conseguenze connesse alla riforma della dirigenza pubblica e alla vi-

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A106Come gestire le controversie nelle Amministrazioni Pubbliche

- PREVENZIONE DEI CONFLITTI- STRATEGIE PROCESSUALI- PARAMETRI DECISIONALI

- RESPONSABILITÀ PER ERRATA GESTIONE DELLE CONTROVERSIE- LITI TEMERARIE

- ACCORDI E TRANSAZIONI- RICONOSCIMENTI DI DEBITO

- VALUTAZIONI IN SEDE AMMINISTRATIVA E PROCESSUALE- CONSEGUENZE DELLE SENTENZE DI CONDANNA (IN PARTICOLARE, SE NON ESEGUITE)

- ESAME DI CASI PRATICI

DURATA2 giorni

DATE12-13 dicembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,302° giorno: 9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott.ssa Pierina BIANCOFIOREConsigliere TARDott. Oberdan FORLENZAConsigliere di Stato

Il seminario è rivolto ad amministratori, dirigenti, funzionari e membri di Uffici legali della P.A., al fine diapprofondire le tematiche e le tecniche decisionali che possono assicurare una proficua gestione delle con-troversie in cui è parte la P.A. I nuovi criteri manageriali alla base dell’agire pubblico impongono da un latouna maggiore flessibilità sulla valutazione delle controversie, dall’altro massima padronanza dei pro-cessi valutativi che conducono ad assumere decisioni quali l’acquiescenza alle sentenze, la transazione,il ricorso all’arbitrato o comunque tutte le decisioni che possono orientare in modo irreversibile il corsodei processi e l’esito delle controversie.Il programma tratterà ampiamente le norme introdotte dal codice del processo amministrativo (d.l.vo104/2010), come modificato dai dd.l.vi 195/11, 160/12 e 33/13, dai dd.l. 90/14 convertito con l. 114/14 e83/15 convertito con l. 132/15, e dalla l. 208/15 c. 781 (legge di stabilità 2016).

PROGRAMMAIl processo amministrativo e i rapporti con l’arbitrato. Le altre forme di definizione del contenzioso alter-native al processo (accordo bonario, transazione, conciliazione).La prevenzione dei conflitti nella P.A.: modelli di comportamento; criteri e limiti per la composizionebonaria dei conflitti. Le diverse tipologie di contenzioso in cui può essere parte attiva o passiva la P.A.Il concetto di obbligo al recupero dei crediti. I giudizi davanti al giudice ordinario, amministrativo, ai giu-dici speciali. Il danno da illecito della P.A.: criteri e limiti per la adozione di accordi ai fini di prevenzionedella chiamata in giudizio. Le norme del codice dei contratti di alternativa al contenzioso (artt. 239-243d.l.vo 163/06). Le norme introdotte dal recepimento della cd. Direttiva ricorsi (d.l.vo 53/2010).Imputazione delle responsabilità in caso di mancato esercizio della difesa o di difesa temeraria, ai sensidel d.l.vo 195/11. Competenze e attribuzioni in tema di assunzione della delibera a stare in giudizio e di

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conferimento del mandato. Come si motiva un provvedimento di resistenza in giudizio o di attivazione diun contenzioso. Il responsabile dei procedimenti contenziosi nella P.A. La risoluzione in via amministra-tiva delle controversie. Le transazioni: modalità; limiti alla disponibilità delle controversie; tecniche di ne-goziazione; profili di responsabilità. Analisi economica degli schemi di contratto. Risoluzione di controversienelle procedure di riconoscimento dei debiti fuori bilancio. La tematica degli atti di diffida ingiuntivi e diprecetto e i comportamenti della P.A. a fronte di tali atti. I riconoscimenti di debito: gestione, copertura,modalità per la loro quantificazione. Tipologie di ricorsi giurisdizionali. La disciplina dell’istruttoria. Lagiurisdizione sui diritti patrimoniali conseguenziali del G.A. Il risarcimento del danno da atto amministrativo illegittimo, da inerzia e da ritardo: il nuovo art. 2-bisl. 241/90.I provvedimenti cautelari, le ordinanze di condanna al pagamento di somme, la loro esecuzione e la loroimpugnazione. Tipologie di sentenze nei confronti della P.A. e loro esecuzione. Determinazione della prov-visionale in ordine al credito azionato. Rapporto tra commissario ad acta e responsabili del procedimento;termini per il pagamento spese da condanna; insufficienza fondi; pagamenti da regolare in conto sospeso.La disciplina della esecuzione forzata. I fondi impignorabili. La copertura delle spese derivanti da sen-tenze: copertura, imputazione a bilancio, obblighi di denunzia al giudice contabile, relative responsabilità.I processi amministrativi speciali. In particolare: il processo a tutela del diritto di accesso. Il procedimentodi ingiunzione nei confronti della P.A. Le decisioni in forma semplificata e l’esecuzione della sentenza di Igrado non sospesa. La disciplina dei mezzi di prova: la consulenza tecnica d’ufficio.Il processo amministrativo, anche alla luce del nuovo Codice (d.l.vo 104/2010, come integrato dai dd.l.vi195/11 e 160/12): tipi di giurisdizione del giudice amministrativo e i principi fondamentali del processo;in particolare, la giurisdizione sui diritti patrimoniali conseguenziali (servizi pubblici, appalti, edilizia e ur-banistica). Le novità in materia introdotte dal d.l. 90/14, conv. con modificazioni in l. 114/14. Il nuovoprocesso amministrativo telematico.La difesa in giudizio della P.A. nei processi relativi all’accesso ai documenti amministrativi. I ricorsi con-tro il silenzio della P.A.; la disciplina introdotta dall’art. 2 l. 241/90, come modif. dalla l. 69/09, dal d.l.5/12 e dalla l. 190/12. L’azione collettiva per l’efficienza delle pubbliche amministrazioni e dei conces-sionari pubblici (d.l.vo 198/09).Il giudizio di ottemperanza (artt. 112 ss. Cpa). La ulteriore condanna della P.A. inadempiente alla penaledi mora (cd. astreinte). Il commissario ad acta. Il ricorso al giudice per chiedere chiarimenti su come ese-guire la sentenza.

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A137Responsabilità e controlli sulle P.A. e sui gestori di risorse pubbliche

- RESPONSABILITÀ CIVILE- RESPONSABILITÀ PENALE

- RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVO-CONTABILE- RESPONSABILITÀ DISCIPLINARE- RESPONSABILITÀ DIRIGENZIALE

DURATA3 giorni

DATE18-19-20 dicembre 2017

ORARIO8,45 – 14,45

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Paolo PASSONIPresidente di Sezione TAR CampaniaProf. avv. Giuseppe MONTANARADocente di diritto penale, Università di Teramoe inoltre altri Magistrati di magistrature superiori

PROGRAMMAIl dipendente pubblico e le sue 5 responsabilità. L’art. 28 della Costituzione e la responsabilità civile:la responsabilità diretta delle P.A. e quella degli impiegati per danni a terzi: limiti alla solidarietà passiva.Casistiche di danno. Rapporti tra responsabilità della P.A. e dei dirigenti e funzionari agenti: criteri perla imputazione del risarcimento ai funzionari.La responsabilità amministrativa e contabile alla luce della più recente legislazione e giurisprudenza e delCodice di giustizia contabile (d.l.vo 174/16): in particolare la l. 97/01, la legge anticorruzione 190/12, il de-creto anti-assenteisti 116/16, i nuovi orientamenti della Cassazione con particolare riguardo alle pronunziedel 2015-2016. Danno da tangente e all’immagine: il nuovo regime contro l’assenteismo. Il concetto di colpagrave alla luce della giurisprudenza della Corte dei conti. La compensatio lucri cum damno e la insindaca-bilità del potere discrezionale. Danno erariale diretto e indiretto: casi e questioni. Non assicurabilità deldanno erariale: l’art. 3, c. 59, della l. 244/07 e la giurisprudenza della Corte dei conti.La responsabilità disciplinare: i contratti collettivi, il d.l.vo 150/09, la l. 190/12, la riforma Madia 124/15(e decreto 75/17 attuativo) e il d.l.vo 116/16. Rapporti tra illecito penale e illecito disciplinare dopo ild.l.vo 150/09: il licenziamento “rapido” dopo il d.l.vo 116/16 sugli assenteisti. Le modifiche su compe-tenze, termini, vizi non invalidanti, rapporto penale/disciplinare nel recente d.l.vo 75/17. Responsabil-ità da omessa attivazione dei procedimenti disciplinari. I nuovi illeciti nella legge anticorruzione 190/12e nel d.l.vo 75/17. Sospensioni cautelari rapide nel d.l.vo 116/16. I termini procedimentali generali (d.l.vo75/17.) e in casi di assenteismo.La responsabilità aquiliana della P.A. e dei suoi funzionari per danno ingiusto. L’elemento soggettivo (doloo colpa). La responsabilità dell’amministrazione senza colpa per violazione del diritto comunitario se-condo la giurisprudenza della Corte di Giustizia; soggetti passivi e criteri per la quantificazione del danno.Danno da ritardo. Esame della principale giurisprudenza della Corte costituzionale, della Corte di Cassa-zione e del giudice amministrativo in materia. La diligenza qualificata del “bravo funzionario” ex art.1176 c.c. La responsabilità dell’amministrazione per gli atti illegittimi e per il mancato esercizio del-l’autotutela ai sensi delle modifiche all’articolo 21 nonies della l. 241/90 ad opera della l. 164/14.L’Autorità nazionale anticorruzione: poteri e funzioni, anche alla luce delle peculiari competenze previ-

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ste dal d.l.vo 50/16 (nuovo Codice degli appalti pubblici): in particolare la responsabilità patrimoniale di-retta e personale del dirigente, per inesecuzione dell’ordine di autotutela impartito da ANAC nei confrontidella stazione appaltante, per atti di gara ritenuti illegittimi (art. 211 comma 2 d.l.vo 50/16).La responsabilità dell’amministrazione nelle procedure di evidenza pubblica: gli artt. 120-125 del CPA;l’inefficacia ex nunc ed ex tunc del contratto in corso di esecuzione nel caso di annullamento degli atti digara; la sanzione pecuniaria introdotta dall’art. 123 CPA. Le materie a rischio di corruzione e il monito-raggio rinforzato di legalità nel d.l.vo 33/13, come modificato dal d.l.vo 97/16. Il danno non patrimonialeex art. 2059 nella più recente giurisprudenza della Corte di cassazione e del giudice amministrativo. Il dannoda chance e il danno da disturbo nella giurisprudenza amministrativa. Il danno da ritardo cd. puro, l’art. 2bis della l. 241/90 e l’art. 30 comma 5 del CPA. L’efficienza amministrativa, la specifica giurisdizione del G.A.mirata a ripristinarla (d.l.vo 198/09 cd. “class action pubblica”) e le connesse responsabilità della P.A. soc-combente. Rapporti fra azione sul silenzio e class action. Le responsabilità delle amministrazioni assentei-ste nella nuova conferenza di servizi regolata dal d.l.vo 126/16.Le responsabilità del funzionario e della P.A. da silenzio-inadempimento: le modifiche e le integrazioniall’art. 2 della l. 241/90 introdotte dalle leggi 35/12 e 134/12. La sostituzione del funzionario inerte conavocazione della pratica ai vertici apicali. Le responsabilità del funzionario e della P.A. da silenzio-as-senso ex art. 17 bis e art. 14 bis comma 4 della l. 241/90, alla luce delle riforme-“Madia”. Responsabilitàdirigenziale e procedimento disciplinare nel pubblico impiego dopo la legge anticorruzione 190/12 e ildecreto trasparenza 33/13 modificato dal d.l.vo 97/16. Il “nuovo” licenziamento disciplinare per falsaattestazione della presenza in servizio ex d.l.vo 116/16.La responsabilità penale alla luce delle norme e della giurisprudenza più recenti. I reati contro il patri-monio della P.A. commessi da pubblici ufficiali e da incaricati di pubblico servizio: il peculato. I reati con-tro il patrimonio della P.A. I reati contro il buon andamento della P.A.: rifiuto e omissione di atti d’ufficio;rapporti con il procedimento amministrativo. Rapporti con la responsabilità disciplinare. La fattispecie di cor-ruzione: la corruzione propria e impropria; la corruzione attiva e passiva; la corruzione antecedente e sus-seguente; la induzione alla corruzione. La riforma dei delitti di corruzione e le figure di reato introdottecon la l. 190/12. I reati contro la fede pubblica. Le fattispecie di falsità documentale. Il falso materiale equello ideologico. Le false attestazioni rese al pubblico ufficiale.

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A631 Finanziamenti dell’UE e strumenti di “impact investing” per le Smart Cities...................................pag. 2

A293 Le notificazioni amministrative: formazione teorico-pratica............................................................pag. 4

A219 L’armonizzazione dei sistemi contabili nelle Regioni, Enti locali e loro organismi.........................pag. 5

C269 Vigilanza e sanzioni in materia edilizia.............................................................................................pag. 7

2 - INDICE DELLA MATERIAAUTONOMIE TERRITORIALI ED ENTI LOCALI

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A631Finanziamenti dell’UE e strumenti di “impact investing”

per le Smart Cities

DURATA2 giorni

DATE17-18 ottobre 2017

ORARIO1°giorno: 8,45-13/14-17

2° giorno: 8,45–14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Antonio BONETTIEsperto di pianificazione strategica, project management e fondi europei. Docente su tematiche inerentipolitiche e fondi dell’UE e finanza sociale dal 2002

OBIETTIVI L’obiettivo generale è di migliorare la conoscenza delle principali opportunità di finanziamento dell’UE e dinuovi modelli di funding potenzialmente disponibili per Città Metropolitane e medie città delle regioni ita-liane per migliorare le politiche urbane.Il corso tratta finanziamenti dell’UE e nuovi modelli di funding degli Enti locali (impact investing, crowd-funding e fundraising per la P.A.) rilevanti per finanziare sia gli interventi di efficientamento dei servizi pub-blici locali resi possibili dalle nuove tecnologie digitali, sia nuovi modelli di riqualificazione delle periferie edi inclusione sociale. Esso si propone specificamente di: diffondere, ampliare e migliorare la conoscenzadei principali strumenti di finanziamento dell’UE più rilevanti per gli Enti locali; sensibilizzare gli ammini-stratori locali su quanto i Fondi strutturali, nella programmazione in corso, siano rilevanti per sostenere leriforme istituzionali (ex “legge Del Rio) e quelle amministrative (“riforma Madia”); diffondere la conoscenzadi nuovi modelli di finanziamento dei servizi pubblici locali, basati su contratti di esternalizzazione informatialla logica “payment-for-results” e al modello dei Social Impact Bonds; diffondere la conoscenza di nuovi mo-delli di funding delle politiche pubbliche informati alle pratiche in uso nella raccolta fondi da privati.

DESTINATARINeo-laureati con una significativa “dimensione europea” nel loro corso di studi. Dirigenti e funzionari di Am-ministrazioni pubbliche, in primo luogo Enti Locali, che da un lato desiderano conoscere le principali fontidi finanziamento a livello europeo e, dall’altro, desiderano capire meglio come diritto dell’UE e politiche eu-ropee incidono sull’attività amministrativa quotidiana. City Manager e dirigenti di aziende municipalizzate.Dirigenti e funzionari di altri Enti che hanno responsabilità di governo dei territori rilevanti. Dirigenti e ope-ratori di centri di ricerca pubblici e privati. Esperti di diritto amministrativo e altri liberi professionisti (ar-chitetti, geometri e ingegneri edili, esperti nella tutela del territorio e dell’ambiente) che intendonoampliare le conoscenze sul novero dei finanziamenti europei potenzialmente disponibili per gli Enti locali.Operatori del sistema finanziario e liberi professionisti coinvolti in operazione di finanza di progetto. Altri ope-ratori potenzialmente interessati: dottori commercialisti, esperti di contabilità e finanza pubblica, opera-tori sociali, dirigenti e funzionari dell’ANCI e delle Amministrazioni regionali, Sopraintendenze, agenzietecniche regionali, avvocati.

PROGRAMMAI finanziamenti pubblici per le smart cities. Il dibattito sulle smart cities. I principali finanziamenti pub-blici e nazionali.Smart cities e nuovi modelli di inclusione sociale. Nuovi modelli di intervento per l’inclusione sociale nelle

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periferie urbane: paradigma “housing first” e “centri polifunzionali di servizi” (“community hubs”).Impact investing e nuovi partenariati pubblici privati per finanziare le smart cities. L’esternalizzazionedei servizi pubblici: l’affermazione dei modelli di contrattualizzazione “payment-for-results” (pagamentocondizionato al raggiungimento di risultati). I Social Impact Bonds: l’architettura generale e i vantaggi; leesperienze dei Comuni di New York e di Londra. Altri nuovi modelli di funding per la P.A.: cittadinanza attivae crowdfunding per la P.A.I Fondi europei per sostenere riforme della P.A. e smart cities. Mappatura dei fondi europei. Fondi del-l’UE a “gestione diretta” e a “gestione concorrente”. Principali programmi a gestione diretta di interesse pergli Enti locali: Iniziativa “Urban Innovative Actions”. Europa per i Cittadini. I Programmi di cooperazione ter-ritoriale europea e le Iniziative “Interreg Europe” e “Urbact”.Principali interventi dei fondi strutturali di interesse per l’operatore pubblico e nuovi modelli di funding.Fondi dell’UE “a gestione concorrente” (Fondi strutturali) in Italia: obiettivi tematici e programmi (POR ePON). Le riforme e il PON Governance 2014-2020. La priorità “agenda urbana” della programmazione 2014-2020, il PON “Città Metropolitane” e gli interventi dei POR FESR regionali per le medie città. La struttura delPON Città metropolitane. Nuovi modelli di inclusione sociale: gli Assi 3 e 4 del PON “Città metropolitane”.Esercitazione: analisi da parte di gruppi di lavoro del modello di finanziamento pay-by-results alla basedei Social Impact Bonds.

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A293Le notificazioni amministrative: formazione teorico-pratica

DURATA2 giorni

DATA23-24 ottobre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Alessandra BARONEDirigente dell’Ufficio Unico Ufficiali giudiziari del Tribunale di Pistoia

DESTINATARIDipendenti dotati di titolo di studio rilasciato da scuola media superiore di 2° grado e messi notificatori nonancora abilitati secondo le modalità di cui alla l. 296/06.

OBIETTIVIOggetto del seminario è la piena conoscenza della normativa, della procedura e della prassi relativa alle no-tificazioni amministrative, anche alla luce delle più recenti sentenze che hanno regolamentato la materia.Scopo del corso è quello di formare personale qualificato, a seguito dell’emanazione della l. 296/06 (Finan-ziaria 2007).La disciplina delle nuove modalità di nomina dei messi notificatori prevede la necessità di sostenere unesame di abilitazione, previa partecipazione ad un corso di formazione e qualificazione. Dopo una breve in-troduzione agli aspetti generali della materia delle notificazioni, se ne approfondiranno gli aspetti norma-tivi e si procederà alla disamina delle competenze inerenti la figura professionale interessata, nonché degliobblighi e delle responsabilità relativi allo svolgimento del servizio. Successivamente, saranno illustrate lediverse modalità di compilazione della relazione di notifica e gli effetti giuridici che ne scaturiscono, con par-ticolare riferimento alla nullità.Al termine del seminario formativo, sarà effettuerà una verifica del profitto mediante test di apprendimentoformato da domande a risposta multipla.

PROGRAMMAIl sistema delle notificazioni in generale secondo l’ordinamento giuridico. In particolare, le norme del codicedi procedura civile, con riferimento alle notificazioni amministrative.Concetto e definizione di notificazione amministrativa. I soggetti che possono effettuare le notificazioniamministrative. Competenze, obblighi, responsabilità e rispetto delle normative sulla privacy.La relazione di notificazione o relata di notifica. Il registro delle notificazioni. Tipologie di notificazione:presso la residenza, irreperibilità o rifiuto, presso il domiciliatario, a persona di residenza, dimora o domi-cilio sconosciuti, a persona diversa dal destinatario, a persona giuridica, a società o associazioni prive dipersonalità giuridica, a persone incapaci, a persone decedute, agli impiegati civili e militari dello Stato. Lanotificazione all’estero.La notificazione a mezzo posta (l. 890/82) e quella telematica. La notificazione degli atti dell’Ammini-strazione finanziaria. La notificazione dei verbali del Codice della strada. Importanza della corretta notificazione dei verbalidel Codice della strada in Italia e all’estero: problema di elementare giustizia, di responsabilità contabile,di perdita di entrate rilevanti.Consegna degli atti elettorali, albo pretorio e pubblicazioni.Conclusioni e test di verifica dell’apprendimento.

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A219L’armonizzazione dei sistemi contabili nelle Regioni, Enti locali

e loro organismi

- SCHEMI DI BILANCIO- IL PIANO DEI CONTI INTEGRATO

- IL PRINCIPIO DI COMPETENZA FINANZIARIA- LA CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE NELLE REGIONI E NEGLI ENTI LOCALI

DURATA2 giorni

DATE1a edizione: 8-9 maggio 20172a edizione: 6-7 novembre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-16,30

2° giorno 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREProf. Carmine COSSIGAgià Direttore generale del Comune di Pozzuoli - Professore incaricato di Economia delle Amministrazioni pub-bliche, Università “Parthenope”, Napoli – Esperto Corte dei conti

PROGRAMMAArmonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loroorganismi. Il quadro normativo e costituzionale: il d.l.vo 118/11 e le disposizioni integrative e correttive di-sposte col d.l.vo 126/14. I sistemi contabili armonizzati. Gli strumenti dell’armonizzazione: a) Regole con-tabili uniformi, b) Piano dei conti integrato, c) Schemi di bilancio comuni, d) Bilancio consolidato. I nuoviprincipi generali postulati del bilancio armonizzato. Il Piano dei conti integrato: la rilevazione unitaria deifatti gestionali sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economico-patrimoniale. La struttura delpiano dei conti. Il piano dei conti e gli schemi di bilancio.Gli strumenti della programmazione pluriennale: il Documento di Economia e Finanza regionale (DEFR),il Documento unico di Programmazione (DUP) e la nota di aggiornamento.Bilanci per missioni e programmi: La classificazione delle entrate e delle spese: le missioni e i programmi.I macroaggregati.Bilancio politico e bilancio gestionale o piano esecutivo di gestione. Unità di voto e unità elementare delbilancio. Il piano delle performance. Le previsioni di cassa. I residui attivi e passivi quali crediti e debitiscaduti.La gestione provvisoria e l’esercizio provvisorio alla luce dell’armonizzazione contabile.I vincoli di finanza pubblica: studi e incarichi di consulenza; gli incarichi di consulenza in materia informa-tica; relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza; le spese per sponsorizzazioni; lespese per formazione; servizio auto; mobili e arredi; le operazioni di acquisto o di locazione di immobili;spesa del personale e vincoli al turn over.Gli atti prodromici a supporto del bilancio: il piano triennale delle OO.PP.; il programma biennale degli ac-quisti di beni e servizi; la dichiarazione annuale di assenza di personale in sovrannumero o in eccedenza. Lavalutazione periodica, almeno triennale, della consistenza ed eventuale variazione delle dotazioni organi-che, previa verifica degli effettivi fabbisogni; il piano triennale del fabbisogno del personale; il piano trien-nale di azioni positive in materia di pari opportunità; la fissazione delle aliquote e tariffe dei tributi; lafissazione delle tariffe dei servizi a domanda individuale e determinazione del grado di copertura dei rela-tivi costi; il programma di valorizzazione e alienazione del patrimonio; il programma delle collaborazioni; la

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deliberazione con la quale si procede alla verifica della quantità e qualità di aree e fabbricati da destinarsialla residenza, alle attività produttive e terziarie; la deliberazione di Giunta municipale di individuazionedelle quote dei proventi da sanzioni al codice della strada da destinare alle finalità di cui all’art. 208 c.d.s.nella misura minima del 50% dei proventi totali. Il prospetto della concordanza tra bilancio di previsionee rispetto del saldo di finanza pubblica (pareggio di bilancio). La gestione del bilancio. Il nuovo principio di competenza finanziaria: definizione di accertamento e im-pegno e loro imputazione. Esempi di contabilizzazione delle principali voci di spesa e di entrata. La conta-bilizzazione della spesa di personale e delle spese legali. L’utilizzo dei proventi per oneri concessori. Ilregime delle anticipazioni di tesoreria e dei fondi vincolati da utilizzare in termini di cassa.Le patologie della spesa: i debiti fuori bilancio.Il fondo crediti di dubbia esigibilità: modalità di calcolo, adeguamento durante la gestione e relativo ac-cantonamento in sede di rendicontazione. Il fondo pluriennale vincolato: definizione e funzionamento.Contabilizzazione delle spese di investimento. La nuova contabilizzazione dei prestiti. La programma-zione dei tempi di realizzazione delle opere: il cronoprogramma degli investimenti e la sua compatibilità coni nuovi equilibri.Le variazioni di bilancio. Le diverse competenze degli organi politici nelle variazioni di bilancio e la compe-tenza dei dirigenti nelle variazioni al bilancio gestionale o al PEG. L’assestamento del bilancio e la verificadella salvaguardia degli equilibri di bilancio.Il riaccertamento dei residui e il connesso fondo pluriennale vincolato. Il risultato della gestione di cassa.Il risultato della gestione di competenza. Il risultato della gestione dei residui. La nuova formulazione del risultato di amministrazione: gli accantonamenti e i fondi vincolati. La tabella relativa ai parametri di riscontro della situazione di deficitarietà strutturale. Enti in predis-sesto ed enti dissestati (cenni).L’avvio della contabilità economico-patrimoniale armonizzata nelle Regioni e negli enti locali: il rac-cordo tra contabilità finanziaria ed economico-patrimoniale; il patrimonio nella Pubblica Amministrazione.Il primo stato patrimoniale: criteri di valutazione; gli elementi patrimoniali attivi e passivi; Il Patrimonionetto; Ratei e risconti; i conti d’ordine. Componenti del conto economico. Le scritture di assestamento. Cenni al bilancio consolidato con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società e altri organismicontrollati.

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C269Vigilanza e sanzioni in materia edilizia

- GUIDA TEORICO-PRATICA PER FUNZIONARI PUBBLICI ED ESPERTI DELLA MATERIA DOPO IL D.L.133/14, LA L. 124/15, IL D.L.VO 126/16 (SCIA1) E IL D.L.VO 222/16 (SCIA2)

DURATA2 giornate

DATE6-7 novembre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf. Pietro FALCONEPresidente di sezione del Consiglio di StatoAutore del “Codice dell’edilizia e dell’urbanistica annotato con la giurisprudenza”Avv. Maria Lidia IASCONEDirigente Avvocatura Comune di Viareggio

Il seminario intende fornire agli operatori pubblici e privati una guida teorica-pratica aggiornata, in tema disanzioni per abusi edilizi, con particolare attenzione alle novità normative ed alle più recenti pronunce giu-risprudenziali.Saranno esaminati i diversi procedimenti sanzionatori previsti per ciascuna tipologia di abuso, con riferi-mento ai singoli titoli edilizi: attività edilizia libera; CIL, CILA, SCIA, permesso di costruire e silenzio as-senso, come disciplinati dopo le modifiche normative introdotte dai dd.l.vi 126 e 222 del 2016.Per le aree soggette a vincolo paesaggistico, l’esame riguarda le sanzioni per mancanza dell’autorizzazionepaesaggistica a regime o semplificata dopo le novità recate dal d.P.R. 31/2017.Le singole questioni - illustrate alla luce della più recente giurisprudenza - saranno esposte con numeroseesemplificazioni, in modo da consentire modelli di risoluzione dei principali casi che si presentano nel-l’esercizio della professione.Il materiale didattico comprende una aggiornata rassegna normativa e una giurisprudenziale.

PROGRAMMAVigilanza e repressione per abusi edilizi: attività obbligatoria e vincolata; imprescrittibilità e disciplinaapplicabile. La denuncia dei cittadini: quando corre l’obbligo di attivare il procedimento repressivo. Sospensione dei lavori perché abusivi, nonché per lavoro irregolare, per sicurezza dei lavoratori o per as-senza del DURC. Opere abusive soggette a: CIL, CILA, SCIA dopo le modifiche introdotte dal d.l.vo 30/6/16,n. 126 (SCIA1) e dal d.l.vo 25/11/16, n. 222 (SCIA2).Gli interventi in assenza e in difformità dalla SCIA. Opere senza permesso di costruire, in totale difformitào con variazioni essenziali. Ingiunzione di demolizione. Questioni controverse: è dovuta la comunicazionedell’avvio del procedimento? necessita il previo esame della domanda di sanatoria o di variante? chi sono isoggetti responsabili? quando è responsabile il proprietario? in quale fase e con quale atto va individuatal’area da acquisire? Termine per demolire; bene sottoposto a sequestro.Definizioni tecniche e giuridiche dei principali interventi edilizi alla luce delle modifiche intervenute conil d.l.vo 126/16 e il d.l.vo 222/16. Le nuove definizioni di manutenzione straordinaria, ristrutturazioneedilizia e di nuova costruzione e le conseguenze sanzionatorie connesse.Analisi casistica delle principali tipologie di “abuso edilizio”; le procedure sanzionatorie determinate dagliinterventi in assenza di titolo alla luce del testo unico e delle successive modifiche introdotte all’art. 3 delT.U. 380. La nuova disciplina del mutamento di destinazione d’uso. Ristrutturazione edilizia c.d. pesante.

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Mutamento di destinazione d’uso; quale sanzione, a seconda dei casi concreti? Inottemperanza all’ingiunzionedi demolizione; necessita un apposito provvedimento? Demolizione o conservazione del bene; quali presup-posti. Rapporti con l’ordine di demolizione impartito dal giudice penale. Acquisizione di diritto al patrimo-nio comunale; necessità di un provvedimento? Quali opere possono acquisirsi. Proprietario incolpevole.Abusi su aree vincolate dopo il d.P.R. 31/2017: le novità sugli interventi che non necessitano dell’autoriz-zazione. Opere abusive a seguito di annullamento del permesso; i termini e i presupposti per l’annullamentoe per la scelta della sanzione. Opere eseguite in parziale difformità dal permesso.Accertamento di conformità e titolo in sanatoria; ambito: opere già eseguite e abusi formali; presupposti:doppia conformità urbanistica; possibilità e limiti della cd. sanatoria giurisprudenziale. Quali gli effetti sullemisure sanzionatorie da adottare o già adottate? L’art. 167 del d.l.vo 42/04 e i casi di accertamento di com-patibilità paesaggistica; sanzione pecuniaria dell’indennità. Procedimento e obbligo di provvedere. Quandoopera la sospensione dell’azione penale e l’estinzione dei reati urbanistici? Diniego e silenzio-diniego. Lot-tizzazione abusiva, materiale, giuridica o mista: casi concreti. Sospensione delle opere. Confisca. Nullitàdegli atti.Sanzioni penali: per inosservanza di norme urbanistiche; per opere in assenza del permesso di costruire; perlottizzazione abusiva. Sequestro penale. Sospensione condizionale della pena. Prescrizione del reato. L’av-venuta demolizione del manufatto esclude il reato urbanistico?Aspetti operativi e applicativi sulla qualificazione e definizione tecnica e giuridica dei principali inter-venti edilizi alla luce delle recenti modifiche intervenute al TU 380 /2001 con il d.l.vo 126/16 (SCIA1) e ild.l.vo 222/16 (SCIA2).Analisi della casistica delle principali tipologie di ordinanze ablatorie: le varie fasi del procedimento. L’or-dinanza/ diffida e la ordinanza coattiva di demolizione (art. 31). L’acquisizione gratuita al patrimonio:procedura e ambito applicativo. Il regime sanzionatorio in caso di opere in assenza di SuperDIA. La nuovasanzione pecuniaria prevista dal co. 4 bis. art. 31 TU 380/01 in caso di inottemperanza.Gli interventi di ristrutturazione edilizia in assenza o in totale difformità dal Permesso di costruire (art.33 TU 380/01): casistica e relativa procedura sanzionatoria.Le sanzioni in caso di interventi in parziale difformità dal permesso: tipologie di parziale difformità e li-miti di applicazione della sanzione. Le sanzioni pecuniarie alternative alla demolizione (art. 33 e 34 TU380/01): presupposti applicativi.Determinazione delle variazioni essenziali ai fini della qualificazione della tipologia di abuso. Competenzestatali e regionali. Gli interventi in assenza e in difformità dalla SCIA e le relative sanzioni amministra-tive. Modalità e termini di applicazione. Casistica. Modalità e termini di applicazione.L’attività edilizia c.d. libera e le norme introdotte dalla l. 124/15, l’attività soggetta a comunicazione erelative sanzioni in caso di assenza/difformità.

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C085 Esercitazione pratica di uso dei sistemi telematici di acquisto nel MEPA......................................pag. 2

F219 Corso generale in contrattazione telematica e di utilizzazione dei sistemi CONSIP.......................pag. 3

C034-1Gli acquisti telematici: Convenzioni e Sistema dinamico di acquisizione (SDAPA)........................pag. 4

C034-2Gli acquisti telematici: il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione...............................pag. 5

3 - INDICE DELLA MATERIACONTRATTAZIONE TELEMATICA

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C085Esercitazione pratica di uso dei sistemi telematici di acquisto nel MEPA

- IL MERCATO ELETTRONICO CONSIP DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

DURATA2 giorni

DATE12-13 ottobre 201722-23 novembre 2017

ORARIO9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREIng. Fabio DELLA MARTAPorzio & Partners Srl, Roma

Il seminario, tenuto con l’ausilio di personal computer e collegamento alla piattaforma telematica, è il ne-cessario completamento ai corsi di formazione sugli acquisti pubblici tradizionali e telematici previsti dallanormativa vigente. Il corso fornisce ai dipendenti pubblici le conoscenze pratiche ed operative indispensa-bili per utilizzare il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione nel rispetto del disposto della leggedi stabilità 2016 che amplia ulteriormente il perimetro delle Pubbliche Amministrazioni obbligate adusarlo, con le novità apportate dal d.l.vo 50/2016.

PROGRAMMAIl Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione: obbligo e disciplina di utilizzo, la posizione del TARe della Corte dei conti. I beni e i servizi acquistabili, la documentazione che ne disciplina il funzionamento.Le novità introdotte dal d.l.vo 50/2016, dal decreto correttivo e i relativi impatti sul MEPA. Strumenti e pro-cedure: l’affidamento diretto, la procedura negoziata, la procedura aperta. Le regole del Mercato elettro-nico, responsabilità e ruoli della Consip. Modalità per effettuare acquisti diretti o richiedere offerte.Esercitazione pratica di accesso al Mercato elettronico: ricerca prodotti tramite la funzione “Sfoglia il ca-talogo”, ricerca semplice e ricerca avanzata dei prodotti, visualizzazione dei risultati della ricerca e con-fronto tra prodotti presenti nel catalogo. Scaricamento dei cataloghi in formato Excel per la consultazionesul proprio personal computer. Inserimento dei prodotti nel carrello. Creazione di Ordine diretto: inseri-mento nell’Ordine delle informazioni consentite, sottoscrizione dell’Ordine con firma digitale ed invio.Creazione di Richiesta di Offerta (RdO): inserimento dei requisiti e sulle condizioni di offerta, vincoli diprezzo, modalità e tempi di presentazione, criteri di valutazione tecnica, criteri di valutazione economicadelle offerte. Invito dei fornitori alla RdO: la scelta dei fornitori da invitare, gli elenchi dei fornitori, la RdOrivolta a tutti i fornitori abilitati. Il lancio della Richiesta di Offerta.Creazione della Trattativa diretta: le specifiche dei beni e dei servizi, la richiesta di documenti, la scelta del-l’Impresa da invitare, la predisposizione della Trattativa diretta.La valutazione delle offerte: apertura delle buste, verifica e confronto delle proposte ricevute, aggiudica-zione della Richiesta di Offerta, stipula del Contratto.

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F219Corso generale in contrattazione telematica e di utilizzazione

dei sistemi CONSIP

- IL CODICE DELL’AMMINISTRAZIONE DIGITALE- CONVENZIONI; SDAPA E MERCATO ELETTRONICO

DURATA4 giorni

articolato in tre moduli frequentabili anche singolarmente

ORARIO9,00 - 14,30 con due riprese pomeridiane

DATE20-21-22-23 novembre 2017

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 830,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIIng. Francesco PORZIODocente e consulente in materia di acquisti telematici, contrattualistica e contenimento della spesa pressoPorzio & Partners Srl in RomaIng. Fabio DELLA MARTAPorzio & Partners Srl, Roma

OBIETTIVIFornire ai partecipanti, anche alla luce introdotte dal nuovo Codice (d.l.vo 50/2016, dal relativo decreto cor-rettivo e dalle Linee guida ANAC, le conoscenze teoriche, normative e pratiche ed operative sui sistemi te-lematici di acquisto predisposti dalla CONSIP (Convenzioni, Sistema dinamico di acquisizione, Mercatoelettronico della Pubblica Amministrazione).

DESTINATARIDirigenti, funzionari e responsabili degli uffici che stipulano contratti di acquisto per beni e servizi (nonchépunti ordinanti e punti istruttori) presso Pubbliche Amministrazioni centrali, Enti Locali, Aziende del servi-zio sanitario, Università, Istituti scolastici, Agenzie, Società pubbliche, ecc.

PROGRAMMA1° modulo (C034_1):20 novembre 2017Gli acquisti telematici: Convenzioni e Sistema dinamico di acquisizione (SDAPA)

2° modulo (C034_2):21 novembre 2017Gli acquisti telematici: il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione

3° modulo (C085C):22-23 novembre 2017Esercitazione pratica di uso dei sistemi telematici di acquisto nel MePA

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C034_1Gli acquisti telematici: Convenzioni e Sistema dinamico di acquisizione

(SDAPA)

- L’USO EFFICACE DEI PROGRAMMI CONSIP

DURATA1 giorno

DATA20 novembre 2017

ORARIO9-13/14-16

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREIng. Francesco PORZIODocente in materia di contrattualistica, contenimento della spesa, informatica e telecomunicazioni, Porzio& Partners Srl, già dirigente CONSIP

Il seminario fornisce ai dipendenti di Pubbliche Amministrazioni le conoscenze indispensabili per effettuareacquisti nel rispetto delle più recenti disposizioni legislative in materia di acquisti e “spending review”, conparticolare riferimento alle Convenzioni ed al Sistema dinamico di acquisizione della Pubblica Amministra-zione (SDAPA) realizzati da Consip. Il corso è finalizzato, anche tramite esempi e casi di studio, ad applicarela normativa vigente in termini di uso degli strumenti predisposti dalla Consip, valutando le circostanze incui vige l’obbligo di uso delle Convenzioni e del Sistema dinamico di acquisizione, e le modalità con cui pos-sono essere effettuati acquisti in autonomia. Saranno inoltre forniti idonei suggerimenti per assicurare, nelrispetto della normativa, l’esigenza di contenimento della spesa con le aspettative di qualità della P. A.

PROGRAMMA Gli strumenti di acquisto Consip: Convenzioni e Sistema dinamico di acquisizione della Pubblica Ammini-strazione (SDAPA). L’obbligo di utilizzo delle Convenzioni e del Sistema dinamico di acquisizione Consip.Le norme introdotte dalla legge di stabilità 2016 (l. 208/15, commi 494 e segg.) sugli obblighi di utilizzodelle Convenzioni Consip e dello SDAPA. Le Convenzioni Consip ex art. 26 l. 488/99: modalità di adesionee di utilizzo, beni e servizi acquistabili. La stipula e la gestione del contratto attuativo, responsabilità eruoli della Consip e dell’Amministrazione aderente alla Convenzione. Convenzioni attive, in corso di at-tivazione, allo studio ed esaurite. Le circostanze in cui è applicabile l’obbligo di acquisto tramite le Con-venzioni. Esempi di applicabilità e di non applicabilità dell’obbligo di acquisto in Convenzione. La ricerca el’adesione alle Convenzioni: la vetrina delle Convenzioni e la ricerca per area merceologica, la funzione“Sfoglia Catalogo”, la ricerca a testo libero, l’adesione alle Convenzioni previo Ordinativo di Fornitura, l’ade-sione alle Convenzioni previo Ordinativo preliminare / Richiesta di Progetto. Gli acquisti in autonomia: in-dividuare e motivare la legittimità dell’acquisto, applicare i parametri di prezzo e qualità Consip. Lecaratteristiche essenziali oggetto delle Convenzioni definite dal Ministro dell’Economia e delle Finanze aifini dell’applicazione dei parametri di prezzo-qualità di cui all’art. 26, comma 3, l. 488/99. Esempi di ac-quisti in autonomia. Gli acquisti tramite il Sistema dinamico di acquisizione della Pubblica Amministra-zione, ai sensi del recente d.l.vo 50/16. Gli obblighi di utilizzo dello SDAPA per gli Enti del Servizio sanitarionazionale e per tutte le Amministrazioni limitatamente al caso di alcune categorie merceologiche indicatenel (d.l. 95/12). Principali caratteristiche: il quadro normativo, le principali caratteristiche. L’istituzionedello SDA da parte di Consip. L’ammissione delle imprese. La negoziazione e l’Appalto specifico. La ricercadei Bandi: la vetrina dei Bandi e la ricerca per area merceologica, l’individuazione delle caratteristiche delBando, la funzione “Sfoglia Catalogo”, la ricerca a testo libero. Le caratteristiche dell’Appalto Specifico, l’in-vito, il Confronto Concorrenziale, l’aggiudicazione.

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C034_2Gli acquisti telematici: il Mercato elettronico della P. A.

- L’USO EFFICACE DEI PROGRAMMI CONSIP

DURATA1 giorno

DATA21 novembre 2017

ORARIO9-13/14-16

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREIng. Francesco PORZIODocente in materia di contrattualistica, contenimento della spesa, informatica e telecomunicazioni, Porzio& Partners Srl, già dirigente CONSIP

Il seminario fornisce ai dipendenti di Pubbliche Amministrazioni le conoscenze indispensabili per effettuareacquisti nel rispetto delle più recenti disposizioni legislative in materia di acquisti e “spending review”, conparticolare riferimento al Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione. Esso è finalizzato, anche tra-mite esempi e casi di studio, ad applicare la normativa vigente in termini di uso degli strumenti predispostidalla Consip, valutando le circostanze in cui vige l’obbligo di uso e le modalità con cui possono essere ef-fettuati acquisti in autonomia. Saranno inoltre forniti idonei suggerimenti per assicurare, nel rispetto dellanormativa, l’esigenza di contenimento della spesa con le aspettative di qualità della P.A.

PROGRAMMAGli strumenti di acquisto Consip: il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA).Gli obblighi di utilizzo del Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione e degli altri mercati elettro-nici, differenziati per tipo di Ente Pubblico e per tipo di appalto. Conseguenze e sanzioni in caso di violazionedell’obbligo o della disciplina del MePA: nullità o annullabilità del contratto. Le deliberazioni della Corte dei contie l’ipotesi di mitigare l’obbligo per contenere la spesa. Esempi pratici di obbligo, inefficacia dell’obbligo e ne-cessità di uscire dal MePA. La disciplina del MePA. Il Bando o Capitolato d’Oneri: i requisiti dei Fornitori e le ca-tegorie merceologiche di beni, servizi e lavori in cui è organizzato il Mercato elettronico. Il Capitolato tecnico:i requisiti dei beni e servizi che possono essere acquistati. Il Patto di integrità: gli obblighi dei Fornitori del MePA.Le Condizioni generali di contratto e la possibilità di derogare ad esse. Le regole del sistema di e-procuremente la disciplina di dettaglio. Le responsabilità di Consip e degli Enti nell’utilizzo del MePA. Come riconoscere leofferte illegittime che si possono trovare nel Catalogo del MePA. Come motivare nella determina la necessitàdi acquistare fuori dal Mercato elettronico. Le sentenze dei TAR sul MePA: dalla 325/2014 del TAR Marche acui sfugge l’illegittimità di un appalto sul MePA, alla 2715/2015 del TAR Sicilia che rileva l’illegittimità di un ap-palto in relazione alla lex specialis del MePA. Gli appalti di lavori sul MePA. I Capitolati d’Oneri pubblicati daConsip: i requisiti dell’appaltatore e l’oggetto degli appalti stipulabili. La possibilità di appaltare i lavori sulMePA e l’assenza dell’obbligo. I lavori che è possibile appaltare nel MePA. Le procedure di acquisto per appal-tare i lavori: il limite di importo e la procedura negoziata. Le procedure di acquisto sul Mercato elettronico(d.l.vo 50/16, decreto correttivo e Linee guida ANAC). La collocazione del MePA tra gli strumenti telematicidi acquisto e gli strumenti telematici di negoziazione di cui all’art. 3 del Codice. L’Affidamento diretto realiz-zato tramite l’Ordine diretto di acquisto. L’Affidamento diretto realizzato tramite la Trattativa diretta. L’Affi-damento diretto realizzato tramite la Richiesta di Offerta. La Procedura negoziata realizzata mediante laRichiesta di Offerta. I metodi legittimi per scegliere le Imprese da invitare alla Procedura negoziata: indaginedi mercato, elenco di fornitori, manifestazione di interesse. La Procedura aperta realizzata mediante la Richie-sta di Offerta rivolta a tutte le Imprese.Esempi di utilizzo. Esame di casi di studio inerenti merceologie di interesse proposti dai docenti.

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C164 Il nuovo Codice degli appalti come aggiornato dal decreto correttivo...........................................pag. 2

C443 Procedure semplificate e ultra semplificate per acquisti di modico valore.....................................pag. 4

C446 La disciplina del Testo unico per le società a partecipazione pubblica..........................................pag. 5

C435 Gli adempimenti all'ANAC da parte delle stazioni appaltanti..........................................................pag. 8

C164/1Il decreto 56/2017 di correzione e integrazione del Codice dei contratti pubblici...........................pag. 10

C452 Requisiti generali di partecipazione in fase di ammissione delle offerte nel Codice appalti.............pag. 12

M141 Master in teoria e pratica dei contratti pubblici.....................................................................pag. 13

C454 Governance di sistema nella nuova disciplina dei contratti pubblici............................................pag. 15

C180/1Responsabile unico procedimento e altri attori del processo realizzativo dei contratti pubblici...........pag. 16

C455 Procedure di affidamento e stipula dei contratti pubblici..............................................................pag. 18

C451 Il RUP nel nuovo codice dei contratti pubblici...............................................................................pag. 20

C426/1La fatturazione elettronica e la conservazione della documentazione.........................................pag. 21

C287 Appalti di servizi e forniture nelle amministrazioni pubbliche alla luce del nuovo Codice...........pag. 22

C409 Gli appalti sotto soglia dopo il d.l.vo 56/17 (correttivo Codice appalti)........................................pag. 23

C449 Esecuzione e collaudo dei contratti pubblici.................................................................................pag. 25

A314 Tecniche di redazione e modalità di stipulazione dei contratti pubblici........................................pag. 26

C028 Partenariato pubblico privato e concessioni per finanziamento e gestione OO.PP. e servizi.................pag. 27

C042 Gestione del contenzioso nei contratti pubblici............................................................................pag. 29

C091 Subappalto, antimafia e tracciabilità del flussi nei contratti pubblici............................................pag. 30

C419 Il contratto in forma elettronica. Firma avanzata e fatturazione elettronica..................................pag. 32

C190 Seminario pratico sulla redazione degli atti di gara......................................................................pag. 33

4 - INDICE DELLA MATERIACONTRATTI, APPALTI E SERVIZI PUBBLICI

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C164Il nuovo Codice degli appalti come aggiornato dal decreto correttivo

- MODIFICHE E INTEGRAZIONI INTRODOTTE AL D.L.VO 50/16 DAL CORRETTIVO (D.L.VO 56/2017)- RECEPIMENTO DELLA DISCIPLINA COMUNITARIA DEI CONTRATTI DI APPALTO E CONCESSIONE E RIOR-

DINO DELLA LEGISLAZIONE NAZIONALE DI SETTORE– LEGALITÀ, SEMPLIFICAZIONE E TUTELA DELLE MPMI, QUALI PRINCIPI ISPIRATORI DELL’INTERVENTO

NAZIONALE E COMUNITARIO: CENTRALITÀ DELLA PROGETTAZIONE E LIMITAZIONE DEL SUBAPPALTO TRALE SPECIFICITÀ NAZIONALI

– I RUOLI DELL’ANAC: SOFT LAW E LINEE GUIDA COME SUPPORTO PER GLI OPERATORI- IL DIRITTO TRANSITORIO

DURATA2 giorni

1ª edizione: 25-26 settembre 20172ª edizione: 9-10 novembre 2017

ORARIO1a giornata: 9-13/14-16,302a giornata: 9,00–14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Stefano de MARINISAvvocato amministrativista in Roma - Esperto in materia di contrattualistica pubblica; già componente del“Private Forum” dell’EPEC (European PPP Expertise Center)Avv. Maria Francesca MATTEIAvvocato amministrativista in Roma - Esperta in materia di contrattualistica pubblica; già Dirigente del Ser-vizio Contenzioso e del Servizio Studi giuridici di ANAS S.p.A.

Il nuovo Codice dei contratti pubblici (d.l.vo 18/4/16, n. 50), che recepisce le 3 direttive UE del 2014, èstato di recente aggiornato dal d.l.vo 19/4/17, n. 56. L’intervento, noto anche come “correttivo” reca131 disposizioni, per la quasi totalità modificative del testo previgente, che lo stesso decreto si incarica dibattezzare ufficialmente “Codice”.Il seminario intende analizzare compiutamente contenuti vecchi e nuovi della disciplina che, nel recepire lepiù recenti direttive comunitarie in materia, mira altresì al riordino dell’intera legislazione regolante i con-tratti pubblici, nell’ottica di un forte rinnovamento della stessa, della sua semplificazione e dell’inserimentodi un forte presidio applicativo in capo ad ANAC, per garantire linearità di comportamenti per tutti gli ope-ratori. Ciò puntando su un corpus normativo più snello e su un ampio ricorso alla soft law che sta entrandovia via a regime. Il quadro che ne deriva segue logiche che il correttivo sostanzialmente conferma e che ca-povolgono radicalmente la precedente impostazione risalente alla “Merloni”, estesa, attraverso il codice“de Lise”, a forniture e servizi. L’analisi del riferito contesto, che porrà particolare attenzione al dirittotransitorio articolato su ben tre regimi, avrà modo di considerare anche il contesto dei c.d. settori speciali.Il d.l.vo 50/2016, che recepisce le 3 direttive UE del 2014, di recente aggiornato dal d.l.vo 19/4/17, n. 56,e che peraltro lo battezza ufficialmente “Codice”, rappresenta un momento di grande cambiamento per ladisciplina di settore, paragonabile a ciò che per i lavori è stata, nel 1994, la legge Merloni.Presupposti in buona parte analoghi ma strumenti di intervento del tutto diversi, caratterizzano un corpusnormativo nuovo, fondato sull’obiettivo della semplificazione declinata su diversi fronti: dalla riduzione nu-merica delle norme, al ricorso alla c.d. soft law; dalla riduzione dei presupposti normativi in grado di gene-rare contenzioso al grande tema della qualificazione delle imprese e delle stazioni appaltanti. Il tutto senzaperdere di vista la chiave di intervento dell’adeguamento all’Europa, che resta uno dei due pilastri che fannoda fondamento al decreto, e il ruolo del l’ANAC, subentrata all’ex AVCP con il d.l. 90/14 che, in nuce, già

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conteneva gli spunti basilari dai quali ha preso le mosse il legislatore del 2016.In tale contesto non possono peraltro sfuggire gli stimoli comunitari su temi quali la regolazione del conflittodi interessi, le consultazioni preventive di mercato, la disciplina delle cause di esclusione dalle gare, l’uti-lizzo dell’offerta economicamente più vantaggiosa come unico criterio di scelta del contraente.

PROGRAMMARatio e contenuti del d.l.vo 18/4/16, n. 50 e delle correzioni ad esso apportate dal d.l.vo 56/17. Le di-rettive “Appalti pubblici” (2014/24/UE), “Settori speciali” (2014/25/UE) e il testo in materia di Conces-sioni (2014/23/UE). La legge delega e i relativi criteri: il recepimento e il riordino della disciplina deicontratti pubblici e il superamento delle norme previgenti: l’abrogazione del Regolamento di cui al d.P.R.207/2010 e il suo progressivo abbandono; i provvedimenti attuativi e la soft law.Ambito soggettivo e oggettivo di applicazione del codice dopo le “correzioni”: 220 articoli e 25 allegati.La governance e la centralità di ruolo dell’ANAC: soft law, vigilanza collaborativa ed altre forme di inter-vento. L’accentramento della domanda e i rating per la committenza. La programmazione: le nuove regoleper forniture e servizi. Il quadro esigenziale e il documento di fattibilità: il raccordo con la progettazione.La centralità della progettazione: i nuovi livelli progettuali (il progetto di fattibilità tecnica ed economica);l’obbligo di affidare sull’esecutivo e le precisazioni del correttivo. Il dibattito pubblico. Il Responsabile delprocedimento nella nuova disciplina. Gli incentivi per funzioni tecniche e il caso delle forniture e dei ser-vizi. L’obbligo di suddivisione in lotti: lotti funzionali e lotti prestazionali. I termini per concorrere e il re-gime di pubblicità delle gare: trasparenza e pubblicità. Modalità di gestione delle procedure di evidenzapubblica e strumenti di negoziazione vecchi e nuovi: le procedure ristrette e le regole per la scelta deglioperatori da invitare; lo specifico regime delle gare sottosoglia con particolare riferimento ai lavori. Il nuovoistituto delle preventive consultazioni di mercato. Il conflitto di interessi e i termini della sua rilevanza.Cause di esclusione dalle gare: nuove figure di reato e coordinamento con la normativa antimafia; il c.d.“self cleaning”. Qualificazione degli operatori economici e avvalimento. IL DGUE e le indicazioni del MIT.I rating delle imprese: rating d’impresa e rating di legalità. Nuova disciplina delle “banche dati” e Il Docu-mento di gara unico europeo (DGUE). Bandi di gara e relative prescrizioni: soccorso istruttorio e sua sem-plificazione. Le clausole sociali. Modalità di aggiudicazione e superamento del massimo ribasso. Gli appaltidi minor importo e le problematiche riguardanti le manutenzioni; l’offerta economicamente più vantaggiosacome criterio unico e assorbente: il costo a vita intera (life cycle cost) e la sua rilevanza in termini di po-litica degli appalti (appalti “verdi”). Possibilità di valorizzare elementi di qualificazione specifica in sede diofferta e relative limitazioni. Formazione delle Commissioni giudicatrici e ruolo dell’ANAC. Le verifiche sul-l’aggiudicatario.Nuove regole per la fase dell’esecuzione: le modifiche soggettive e oggettive dei contratti in corso: l’ob-bligo del riaffidamento. Le ipotesi di risoluzione da parte del committente. La disciplina del subappalto ele sue radicali limitazioni: la rilevanza in sede di gara dei nominativi dei subappaltatori e le implicazioni sulleprocedure. Limitazioni quantitative e relativo computo. Il divieto di subappaltare a chi ha partecipato allagara La qualificazione in presenza di subappalti. Regime dei pagamenti. La verifica di conformità e col-laudi. Risoluzione dei contratti e recesso. Il regime delle garanzie.La disciplina dei settori speciali e specificità e clausole di rinvio interne ed esterne: differenziazione perrilevo ed efficacia Gli istituti autonomi.Concessioni e le diverse tipologie di PPP: il senso della distinzione e i presupposti dell’intervento comuni-tario. Rischio operativo “sostanziale” e il rapporto tra regole di affidamento e impatto sui conti pubblici. Ilimiti alla contribuzione pubblica. La sopravvivenza del contraente generale e sua differenza rispetto al-l’appalto di progettazione ed esecuzione.Procedure vecchie e nuove per la risoluzione del contenzioso: il contenzioso in gara e in corso di esecu-zione; i pareri di precontenzioso dell’ANAC. Accordi bonari e termini di contestazione.

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C443Procedure semplificate e ultrasemplificate per acquisti di modico valore

- PROBLEMATICHE E CRITICITÀ NELLA SCELTA DEI CONTRAENTI, RESPONSABILITÀ E RISCHI DEL RUPANCHE ALLA LUCE DELLE NORME IN TEMA DI ANTICORRUZIONE

- LE MODIFICHE RECATE DAL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI E DAL DECRETO CORRETTIVO 56/2017

DURATA1 giorno

DATA13 ottobre 2017

ORARIO9-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Angelita CARUOCCIOLOAvvocato amministrativista in Roma e Napoli. Componente tavoli tematici coordinati da ANAC per la reda-zione del nuovo Piano nazionale Anticorruzione

La maggior parte delle commesse pubbliche è affidata attraverso procedure semplificate o ultrasemplifi-cate. Il mondo dei “sottosoglia”, infatti, per quanto apparentemente meno impattante sull’interesse pub-blico detiene il primato della quantità cospicua di contratti stipulati, i quali incidono in particolare sull’erariopubblico.A fronte di ciò, le responsabilità per una non corretta conduzione delle relative procedure di scelta del con-traente, anche alla luce della normativa anticorruzione, sono numerose e soprattutto frequenti.Il seminario vuole offrire i suggerimenti operativi per sollevare da responsabilità e al contempo assicurarela legittimità delle dette procedure, con un taglio pratico ed efficace.

PROGRAMMAI “sottosoglia” nel Codice dei contratti pubblici aggiornato al correttivo (d.l.vo 56/17). Le nuove procedurecaratterizzate dalla flessibilità procedimentale. Il responsabile del procedimento nell’affidamento diretto neisottosoglia. L’applicazione delle regole dei “soprasoglia” agli affidamenti di modico valore. La suddivisionedegli appalti in lotti funzionali: presupposti e condizioni. Il coinvolgimento delle piccole e medie imprese neilavori. La limitazione del principio di economicità. Le considerazioni svolte dal Consiglio di Stato nel parererelativo al Codice. Il nuovo “affidamento diretto”.La nuova procedura negoziata nei lavori pubblici dopo il d.l. 70/11, convertito in l. 106/11 e dopo il Co-dice di cui al d.l.vo 50/16. Le pronunce di ANAC in tema e l’analisi delle Determine AVCP 2 e 8 del 2011 ag-giornate a oggi: loro possibile utilizzo durante il regime transitorio. Presupposti di legittimità, casi,adempimenti per l’uso delle nuove procedure flessibili. Gli scaglioni previsti dal Codice.L’acquisto con il MEPA. I criteri di aggiudicazione e il costo del personale: il prezzo più basso e la sua(quasi) scomparsa. L’offerta economicamente più vantaggiosa: analisi delle metodologie di criteri da uti-lizzare per l’attribuzione dei punteggi: il ciclo vita dell’oggetto contrattuale. La verifica del rispetto delcosto del personale in base alla normativa vigente a seguito dell’abrogazione dell’art. 81, c. 3bis del d.l.vo163/06 e s.m.i. Il procedimento di verifica dell’anomalia dell’offerta.Gli incarichi di progettazione a seguito delle modifiche introdotte dalla manovra Monti. I limiti di applica-zione. La procedura di importo sopra la soglia europea. Le diverse procedure in base agli scaglioni previstidal Codice. La costituzione dell’elenco degli operatori economici e la differenza con l’indagine di mercatoa seguito delle norme di cui al d.P.R. 207/2010 e del nuovo Codice di cui al d.l.vo 50/16. Le modifiche in corsodi esecuzione contrattuale (varianti in corso d’opera). Responsabilità del RUP e della Stazione appaltante.L’utilizzo dei ribassi di gara: limitazione e decorrenza di tali limiti a norma della manovra salva Italia.

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L’indagine di mercato e l’elenco degli operatori economici. Le offerte migliorative. Gli elenchi aperti e laprocedimentalizzazione. La questione della responsabilità per c.d. “danno alla concorrenza” nelle recentisentenze della Corte dei conti. Gli affidamenti diretti. L’importanza del regolamento interno. Le norme in-trodotte dal d.l. 70/11 in materia di affidamento senza gara e dal Codice del 2016. L’innalzamento dei li-miti di valore per lavori e forniture.Gli accordi quadro, le indicazioni dell’AVCP sui contratti aperti: differenze tra contratto aperto e accordoquadro.Le “estensioni” dei contratti: le proroghe dei contratti ed i rinnovi. Presupposti e limiti (ove possibili). Lanecessità del provvedimento formale e il divieto di rinnovazione tacita.Le categorie di contratti esclusi dall’obbligo di gara: i contratti ad oggetto immobiliare. L’acquisto di beniimmobiliari e la costituzione di diritti reali (locazione, usufrutto, ecc.). Tecniche di redazione degli atti daassumere per la corretta gestione della procedura. La determina a contrattare, la lettera di invito, il fogliopatti e le condizioni, il contratto, il collaudo fornitura/attestato regolare esecuzione servizio, la liquidazione.Il ritardo dei pagamenti.Le responsabilità derivanti da affidamenti illegittimi. Gli effetti sul contratto della illegittimità accertata.Le conseguenze risarcitorie e le sanzioni alternative. Le responsabilità civili, amministrative e disciplinari.La responsabilità erariale per danno diretto ed indiretto. Le conseguenze per l’illegittimità dell’affidamentonei “sottosoglia”. Il risarcimento del danno e le conseguenze per il RUP. Le responsabilità dopo la legge an-ticorruzione e il d.l. 90/14.

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C446La disciplina del Testo unico per le società a partecipazione pubblica

DURATA2 giorni

DATE2-3 ottobre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Angelita CARUOCCIOLOAvvocato amministrativista in Roma e Napoli. Componente tavoli tematici coordinati da ANAC per la reda-zione del nuovo Piano nazionale Anticorruzione

PROGRAMMAIl nuovo quadro normativo con particolare riferimento al d.l.vo 175/16 (Testo unico in materia di societàa partecipazione pubblica). Le finalità delle partecipazioni societarie pubbliche: partnership pubblico-pri-vato e tutela della concorrenza. Ambito soggettivo di applicazione: le differenti forme di partecipazione (vi-gilanza, controllo, partecipazione azionaria, ecc.). compatibilità dell’intervento finanziario con il TrattatoUE e con la disciplina europea in materia di aiuti di Stato e procedura avanti la Corte dei conti l’interventodell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato. Il decreto correttivo (d.l.vo 100/17).L’incidenza della sentenza della Corte costituzionale n. 251/16. L’importanza dell’”intesa” e la parteci-pazione delle Regioni nelle materie della legge Madia e dei decreti da essa delegati. Le disposizioni che man-tengono la loro efficacia. I possibili rimedi da parte del Governo finalizzati alla conservazione dei testidelegati.La lettura del Consiglio di Stato del 17/1/17 recata dal parere n. 83.Modalità di costituzione di società e acquisto di partecipazioni societarie. Forme di alienazione di par-tecipazioni societarie pubbliche: l’incidenza sulla tutela della concorrenza. La nuova disciplina dell’affi-damento in house e delle società a partecipazione mista pubblico-privata: soggetti ammessi allapartecipazione al capitale delle società in house, definizione del controllo analogo e del controllo congiunto,assetto organizzativo e statuti delle società in house, requisiti necessari e conseguenze del mancato rispettodei limiti posti: le modalità di sanatoria. I caratteri delle società a partecipazione mista pubblico-privata:requisiti della gara a doppio oggetto. I patti parasociali nella regolazione dei rapporti tra soci. La deliberaANAC 7/2017 (Linee guida per l’iscrizione nell’Elenco Amm.ni ed enti aggiudicatori che operano medianteaffidamenti diretti nei confronti di proprie società in house).Analisi delle normative speciali di settore nelle società affidatarie di servizi pubblici locali dopo il T.U.:modalità, presupposti e durata di affidamento. La rilevanza strategica del piano economico-finanziario: co-pertura dei costi, efficienza gestionale, trasparenza tariffaria. I controlli della Corte dei conti e ruolo del-l’ANAC e dell’AGCM. La cessazione degli affidamenti in house. Cessione di partecipazioni societariepubbliche, presupposti e tutela della concorrenza. Organizzazione, affidamento, gestione, regolazione, vi-gilanza e controllo dei SPL degli enti pubblici responsabili dell’organizzazione del servizio. Distinzione difunzioni ed esercizio separato. La tutela dei consumatori e degli utenti. Le eventuali misure premiali per glienti territoriali.Ambito di applicazione della normativa anticorruzione e trasparenza. Le società in controllo pubblico ele società in partecipazione: differenze e responsabilità. La determinazione ANAC 8/2015 e gli orientamentidel MEEF e dell’AGCM. Come redigere il piano e le misure di prevenzione della corruzione. Modalità di no-mina del responsabile anticorruzione e trasparenza. La disciplina su accesso civico e obblighi di pubblicità ele previsioni della legge “Madia”. Analisi degli obblighi di pubblicazione per gli incarichi conferiti nelle so-

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cietà pubbliche. Analisi degli obblighi di trasparenza in materia di appalti. Il regime della inconferibilitàdegli incarichi e i rapporti tra enti pubblici affidanti e affidatari.La crisi di impresa nelle società a partecipazione pubblica: fallimento e amministrazione straordinariadelle grandi imprese insolventi, concordato, accordi di ristrutturazione e convenzioni di moratoria. Irapportitra procedure concorsuali, azioni contabili e sequestri. Le responsabilità dell’ente pubblico holder per abusodi dominio: primi orientamenti nell’attività professionale e giurisprudenziale.Revisione straordinaria delle partecipazioni societarie pubbliche. Gli obblighi di dismissione delle societànon compliant. Gestione del personale in esubero: trasferimento d’azienda e disciplina transitoria. La re-dazione e gestione del piano di razionalizzazione: necessità degli adeguamenti statutari e della pianta or-ganica. Controlli della Corte dei conti e ruolo dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato.Monitoraggio, indirizzo e coordinamento del MEF.Il governo d’impresa delle società pubbliche. La struttura e la remunerazione dell’organo amministra-tivo: dal CdA all’Amministratore unico. L’organizzazione e gestione delle società in controllo pubblico. Latitolarità e la responsabilità della gestione societaria e dei diritti dell’azionista. organi societari, compensi,buonuscite, omnicomprensività della retribuzione dei pubblici funzionari e dei dipendenti di società pubbli-che che assumono cariche di amministrazione. Sistemi di amministrazione-controllo e governance societa-ria. Gestione, reclutamento, mobilità e giurisdizione del personale.La peculiarità delle società partecipate da enti locali. La gestione economico finanziaria: perdite societa-rie e impatto finanziario sul bilancio dell’ente locale socio. Risultato di esercizio in ambiti speciali. Regimetransitorio degli accantonamenti e armonizzazione contabile: la gestione del bilancio consolidato. Perdite so-cietarie e conseguenze per gli amministratori. Il regime delle responsabilità e la giurisdizione della Cortedei conti dopo il T.U. Analisi delle differenti forme di responsabilità per danno erariale e societario.

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C435Gli adempimenti all’ANAC da parte delle stazioni appaltanti

- SECONDO QUANTO PREVISTO DAL CODICE DEGLI APPALTI E DAL DECRETO CORRETTIVO, NEL PANO-RAMA ISTITUZIONALE DELLE FUNZIONI DELL’AUTORITÀ ANTICORRUZIONE PER GLI APPALTI

DURATA2 giorni

DATE16-17 ottobre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Francesca PETULLÀAvvocato amministrativista

Il Codice dei contratti pubblici ha previsto che l’ANAC assolva a innumerevoli funzioni che la legge attribui-sce a questo organismo, intervenendo in modo sostanzioso nella materia degli appalti, materia altamente arischio per la corruzione.Ripercorrendo il procedimento amministrativo e la fase della esecuzione del contratto il corso ha la finalitàdi illustrare in modo organico gli adempimenti che le stazioni appaltanti debbono porre in essere secondotempi e modalità stabiliti dall’ANAC stessa nell’esercizio della diverse funzioni ad essa attribuite.

PROGRAMMAIl controllo delle stazioni appaltanti. La qualificazione delle stazioni appaltanti. Adempimenti art. 1comma 32, l. 190/12: le comunicazioni al portale trasparenza. Deliberazione n. 26 del 22/5/13; Comuni-cato del Presidente dell’Autorità del 27/5/13; Avvisi 12 e 30/1/15. Quali sono i contenuti della scheda “ag-giudicazione” e delle tabelle di sintesi dell’ANAC; corrette modalità di trasmissione dei dati nel caso di gared’appalto annullate, revocate o senza esito. Comunicazioni in caso di procedure negoziate o in economia,nel caso di appalti di servizi e forniture nei settori ordinari, comunicazioni riferite agli stati d’avanzamento,alle sospensioni, alle varianti, agli accordi bonari ed ai subappalti; corrette modalità di trasmissione dei datidi un contratto qualora, in corso d’opera, si verifichi il fallimento del soggetto esecutore. Come si può ot-tenere la modifica e/o integrazione di schede già compilate e confermate. Come si può ottenere la cancel-lazione di schede “duplicate - compilate per errore - non dovute - ecc.” I rinnovi o le proroghe possonoessere considerati come estensioni dei contratti originari? Nel caso di acquisti sul Mercato elettronico dellaPubblica Amministrazione (MePA), qual è la procedura di scelta del contraente da indicare e come deve es-sere compilato l’elenco degli operatori invitati a presentare offerta? La duplicazione degli invii: i dati alMEF. Il controllo dei contratti.Invio dati sezioni regionali dell’Osservatorio. Comunicato dell’Autorità del 3/4/07 relativo alla trasmissionedei dati dei contratti pubblici di importo inferiore alla soglia dei 150.000 euro; Comunicato dell’Autorità del31/7/07 relativo alla trasmissione dei dati dei contratti pubblici di importo superiore alla soglia dei 150.000euro; Deliberazione dell’Autorità del 24/1/08 recante disposizioni attuative art. 1, commi 65 e 67 della l.266/05 e le relative istruzioni operative; Comunicato dell’Autorità del 30/1/08 relativo alla trasmissione deidati dei contratti pubblici esclusi di importo superiore ai 150.000 euro; Comunicato del Presidente dell’Au-torità del 4/4/08; Comunicato del Direttore generale OSIT del 16/6/08; Comunicato del Presidente del14/12/2010.La ricostruzione della tempistica attraverso i comunicati dell’ANAC. Da quale termine decorrono i 60giorni previsti per la comunicazione della scheda informativa relativa alla fase di “inizio esecuzione del con-tratto; quali sono le date da indicare come inizio e fine fornitura nel caso di acquisto di beni che preveda

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somministrazioni periodiche; come vanno valorizzati i campi “Data stato di avanzamento” e “Importo SAL”della scheda relativa alla fase di esecuzione ed avanzamento del contratto con riguardo ad un appalto di la-vori; quali sono le corrette modalità di comunicazione dei dati relativi agli stati d’avanzamento nel caso dicontratti di servizi o di forniture e nel caso di contratti “misti” nei settori ordinari di importo inferiore,uguale o superiore a 500.000 euro. Le deroghe per i cd. settori speciali. Le differenze tra osservatori re-gionali.Il regime delle varianti. L’art. 106 del nuovo codice (d.l.vo 50/16). Il controllo della spesa. La raziona-lizzazione della spesa. Adempimenti artt. 9 e 10 d.l. 66/14, conv. in l. 89/14. Comunicato presidente10/12/14; deliberazione 26/11/14; d.P.C.M. 30/9/15. La rilevazione dei prezzi di riferimento nei contrattiesistenti e da stipulare. La comunicazione della determina a contrarre per le procedure negoziate e le pro-cedure con un unico partecipante. Il primo costo standardizzato: le risme di carte. L’indagine conoscitivasui costi servizi di pubblica utilità di cui all’art. 1 l. 135/15 e comportamenti virtuosi delle P.A., rispetto alleconvenzioni Consip.Il controllo delle imprese. La verifica dei requisiti. Il rating d’impresa la verifica dei requisiti Delibera-zione 111/12. Il sistema AVCPass: finalità; obbligatorietà; modalità operative; funzionamento; il regimetransitorio della verifica requisiti degli operatori economici per la partecipazione alle gare. Il controllodei requisiti in gara e in fase di aggiudicazione. Il casellario informatico imprese e il servizio annotazioni ri-servate. Le comunicazioni di avvalimento.

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C164_1Il decreto 56/2017 di correzione e integrazione del Codice dei contratti

pubblici

ANALISI DELLE NOVITÀ PER STAZIONI APPALTANTI ED IMPRESE APPORTATE DAL CORRETTIVO AL CODICEAPPALTI - GUIDA PRATICA PER LA STESURA DELLA DOCUMENTAZIONE DI GARA E DEGLI ALTRI ATTI IN-TERNI RICHIESTI ALLE AMMINISTRAZIONI COME IL REGOLAMENTO PER IL SOTTO-SOGLIA E QUELLO PERLA NOMINA DELLE COMMISSIONI DI GARA - ESAME DEI PRINCIPALI PROBLEMI APPLICATIVI, ANCHE ALLALUCE DELLE INDICAZIONI FORNITE DALLE LINEE GUIDA ANAC EMANATE IN MATERIA E DEI SUGGERIMENTIFORMULATI DALLE BEST PRACTICES OPERATIVE E DALLA MAGISTRATURA AMMINISTRATIVA E CONTABILE

DURATA2 giorni

DATE1ª edizione: 16-17 ottobre 20172ª edizione: 4-5 dicembre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Stefano de MARINISAvvocato amministrativista in Roma - Esperto in materia di contrattualistica pubblica; già componente del“Private Forum” dell’EPEC (European PPP Expertise Center)Avv. Maria Francesca MATTEIAvvocato amministrativista in Roma - Esperta in materia di contrattualistica pubblica; già Dirigente del Ser-vizio Contenzioso e del Servizio Studi giuridici di ANAS S.p.A.

Il corso, dal taglio spiccatamente operativo, intende fornire agli operatori del settore gli strumenti per ap-plicare con efficacia il d.l.vo 18/4/16, n. 50, modificato dal decreto 56/17, individuando le variazioni daapportare alla documentazione di gara e agli atti interni dell’amministrazione, risolvendo i principalidubbi applicativi emersi nel primo anno di vita del nuovo Codice.Particolare attenzione sarà prestata alla disciplina di diritto transitorio al fine di consentire ai parteci-panti di individuare con chiarezza le norme applicabili, anche tenuto conto dei diversi Comunicati ANACemanati sul tema e delle modifiche introdotte dal correttivo.Rilievo centrale assume l’esame delle novità introdotte dal decreto correttivo e dalle Linee guida ema-nate dall’ANAC in materia di: Commissioni di gara; appalti sotto soglia; Direzione lavori; RUP; offerta eco-nomicamente più vantaggiosa; servizi di ingegneria; cause di esclusione e criteri reputazionali degli operatorieconomici; indicazione dei mezzi di prova adeguati e delle carenze nell’esecuzione di un precedente con-tratto di appalto che possono considerarsi significative per la dimostrazione della causa di esclusione di cuiall’art. 80, comma 5, lett. d) del nuovo Codice; Partenariato pubblico-privato.

PROGRAMMALe novità in materia di programmazione: il quadro esigenziale. Il dibattito pubblico e le norme attuative.Le novità in materia di progettazione: progettazione interna ed esterna e i parametri per la determinazionedella base d’asta. Il documento di fattibilita� delle alternative progettuali e il capitolato prestazionale. De-roghe tipologiche e temporali all’obbligo di affidamento su progetto esecutivo: in particolare il caso dellemanutenzioni. L’indicazione nei progetti degli oneri della sicurezza e dei costi della manodopera. L’obbligodi utilizzo di prezzari aggiornati. Il recupero dei pareri scaduti per l’approvazione dei progetti.Le novità in materia di affidamenti sotto soglia comunitaria: l’innalzamento dell’ambito di utilizzo delmassimo ribasso e le semplificazioni in materia di garanzie. Il problema dei preventivi negli affidamenti

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sotto i 40.000 euro: modalità di acquisizione e i contenuti di un possibile regolamento interno delle stazioniappaltanti per la selezione degli operatori da consultare: le indicazioni rivenienti dalle Linee guida ANAC.La predisposizione della documentazione di gara alla luce del correttivo: indicazioni operative per la pre-disposizione dei bandi e delle lettere di invito: termini per concorrere ed il regime della pubblicità. Le di-verse procedure messe a disposizione dal Codice. Le modifiche all’art. 80 del Codice e le indicazionioperative dell’ANAC sul caso dei gravi illeciti professionali di cui alla lettera c) del comma 5.Gli altri aspetti della qualificazione degli operatori economici e l’istituto del l’avvalimento: obblighi dicomunicazione e rischio nullità dei relativi contratti. Soccorso istruttorio e sua gratuità. Il rating d’impresae rating di legalità nella nuova lettura del correttivo. I criteri di aggiudicazione come disegnati dal Codicee le correzioni apportate all’art. 97: identificazione delle modifiche e funzionamento dei singoli meccani-smi. Le modifiche alla disciplina del subappalto: il ripristino dell’obbligo e la limitazione al 30% dell’im-porto contrattuale; il divieto di affidare a chi ha preso parte alla gara; nuove figure contrattuali. La disciplinadelle modifiche oggettive e soggettive e la variata incidenza dell’errore progettuale.I nuovi strumenti di intervento dell’ANAC in tema di contenzioso: la possibilità di impugnativa direttadelle procedure di gara. L’abolizione del Collegio consultivo tecnico e i rimedi alternativi. Oneri di traspa-renza e pubblicità anche alla luce dell’attuazione della legge Madia: gli atti da sottoporre a pubblicità nelsito Amministrazione trasparente.Concessioni e altre tipologie di PPP: il rischio operativo “sostanziale” e il rapporto tra regole di affida-mento e impatto sui conti pubblici. La sopravvivenza del contraente generale. Il leasing in costruendo e ilproject finance.Come risolvere il contenzioso? Transazione, accordo bonario e i pareri di precontenzioso dell’ANAC. Il su-peramento dell’istituto del Collegio consultivo tecnico ad opera del decreto correttivo. L’arbitrato e il de-stino delle clausole compromissorie presenti nei contratti stipulati prima del nuovo Codice.

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C452I requisiti generali di partecipazione nella fase di ammissione

delle offerte nel nuovo Codice degli appalti

- L’ART. 80 DEL CODICE, IL SOCCORSO ISTRUTTORIO, ASPETTI PROCEDIMENTALI E PROCESSUALI, QUE-STIONI APPLICATIVE E APPLICAZIONI GIURISPRUDENZIALI. LA POSIZIONE DELL’ANAC, LE MODIFICHE DEL

DECRETO CORRETTIVO

DURATA1 giorno

DATA18 ottobre 2017

ORARIO9,00 -14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici

RELATOREAvv. Simone ABRATEAvvocato amministrativista in Roma, dottore di ricerca in diritto amministrativoEsperto in materia di contrattualistica pubblica

Il seminario si propone di affrontare, con un taglio pratico ed operativo, le modalità di dimostrazione, daparte dei concorrenti, e di verifica, in fase di gara, dei c.d. “requisiti generali” di partecipazione, che co-stituiscono lo snodo centrale della “fase di ammissione delle offerte”.Per ogni argomento saranno esaminate le principali pronunce giurisprudenziali, la posizione dell’ANAC,nonché verranno discusse le pratiche operative più diffuse e, infine, le modifiche introdotte dal decreto cor-rettivo al codice degli appalti.

PROGRAMMAInquadramento generale-sistematico dei requisiti generali di partecipazione alle gare, nell’ambito delleprocedure di evidenza pubblica. I requisiti generali dal Codice del 2006 al Codice del 2016.Profili sostanziali: quali sono le verifiche e gli adempimenti che l’operatore economico deve effettuare persapere se è in possesso o meno dei requisiti generali di partecipazione previsti dall’art. 80 del Codice e dallalegge di gara. Analisi delle singole cause di esclusione (esistenza di condanne, soggetti tenuti ad effettuarele dichiarazioni, regolarità contributiva e fiscale, ecc.).Profili formali: la compilazione del DGUE.La procedura di gara: la seduta pubblica di apertura della documentazione amministrativa; la fase eventualedi soccorso istruttorio; la fase di esclusione o di dichiarazione di ammissione alla gara dei concorrenti. Le ver-ifiche sul possesso dei requisiti in corso di gara e sull’aggiudicatario. Gli adempimenti formali per comuni-care ai concorrenti l’ammissione o l’esclusione. La disciplina dell’accesso agli atti. Cenni agli aspettiprocessuali: il nuovo rito “super accelerato” ex art. 120, comma 2-bis, c.p.a.Questioni operative: la gestione delle modifiche soggettive in corso di gara; i mezzi di prova dei requisitigenerali; il controllo-collegamento; il grave errore professionale ex art. 80, comma 5, lett. c); il rispetto dellanormativa sul lavoro.

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M141MASTER IN TEORIA E PRATICA DEI CONTRATTI PUBBLICI

DURATA10 giorni

articolato in sei moduli frequentabili anche singolarmente

PERIODI DI SVOLGIMENTO23-24-25-26-27 ottobre 2017

20-21-22-23-24 novembre 2017

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 1.850,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Lorenzo ANELLIAvvocato amministrativista in RomaAvv. Angelita CARUOCCIOLOAvvocato amministrativista in Roma e NapoliAvv. Stefano de MARINISAvvocato amministrativista in Roma - Esperto in materia di contrattualistica pubblicaAvv. Nicola MARCONEAvvocato amministrativista in RomaAvv. Maria Francesca MATTEIAvvocato amministrativista in Roma - Esperta in materia di contrattualistica pubblica; già Dirigente del Ser-vizio Contenzioso e del Servizio Studi giuridici di ANAS S.p.A.Ing. Francesco PORZIOConsulente e docente in materia di contrattualistica, strategie, informatica e telecomunicazioni

La disponibilità di profili professionali adeguati per la gestione dell’intero processo realizzativo dei contrattipubblici costituisce questione di assoluto rilievo e attualità per le amministrazioni, posto che l’art. 37 delCodice dei contratti pubblici (di cui al d.l.vo 50/2016) dispone che non tutte le stazioni appaltanti oggi ope-ranti potranno continuare a svolgere tale attività in futuro, a meno di non dimostrarsi qualificate secondo iparametri fissati dal successivo art. 38; questo, allo scopo, dà rilievo alla dotazione di strutture organiz-zative stabili deputate alle attività di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione di appaltie concessioni, alla presenza nella struttura organizzativa di dipendenti aventi specifiche competenze inrapporto alle predette attività nonché all’adeguata formazione e aggiornamento del personale.In tale contesto non v’è dubbio che la figura professionale centrale è quella del Responsabile unico delProcedimento, al quale il master sui contratti pubblici è destinato. Ciò, anche al fine di tentare di colmareun vuoto educativo che senz’altro esiste, quello di un corso globale destinato alla formazione e all’aggior-namento della figura professionale del RUP e di quanti, a vario titolo, sono chiamati a collaborare con lui.Il Master, articolato in 6 seminari fruibili anche singolarmente, e messo a punto con la collaborazionescientifica dell’avv. Stefano de Marinis, potrà essere utilizzato a tale scopo, con attestazione della relativafrequenza e indicazione, per quanti lo richiederanno, della valutazione finale.

DESTINATARIDirigenti, funzionari e responsabili di uffici contratti delle P.A. Segretari comunali. Rappresentanti legali diimprese pubbliche e private operanti nei settori immobiliari, dei servizi, dei lavori edili e delle forniture ein generale tutti i dipendenti degli Enti Pubblici interessati alla materia.

PROGRAMMA1° modulo (C454):23 ottobre 2017Governance di sistema nella nuova disciplina dei contratti pubblici: il ruolo dell’ANAC e i compiti diStazione appaltante

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2° modulo (C180_1):24 ottobre 2017Il Responsabile unico del procedimento e gli altri attori del processo realizzativo dei contratti pubblici

3° modulo (C455):25-26-27 ottobre 2017Procedure di affidamento e stipula dei contratti pubblici

4° modulo (C449):20-21 novembre 2017Esecuzione e collaudo dei contratti pubblici

5° modulo (C028):22-23 novembre 2017Partenariato pubblico privato e concessioni per finanziamento e gestione di opere pubbliche e servizi

6° modulo (C042):24 novembre 2017Gestione del contenzioso nei contratti pubblici

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente re-latore

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C454Governance di sistema nella nuova disciplina dei contratti pubblici

- IL RUOLO DELL’ANAC E I COMPITI DI STAZIONE APPALTANTE

IL SISTEMA TRACCIATO DAL NUOVO CODICE – SEMPLIFICAZIONE E SOFT LAW – IL QUADRO DELLE DISPO-SIZIONI ATTUATIVE – GOVERNANCE DI SISTEMA - RUOLO DEL GOVERNO E DELL’ANAC - QUALIFICAZIONEDELLA COMMITTENZA E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE - RATING PER LA VALORIZZAZIONE DEGLI

OPERATORI ECONOMICI

DURATA1 giorno

DATA23 ottobre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Stefano de MARINISAvvocato amministrativista in Roma - Esperto in materia di contrattualistica pubblica

Il Codice dei contratti pubblici, di cui al d.l.vo 50/2016, rappresenta senza dubbio un momento assai signi-ficativo per la disciplina di settore, paragonabile, per profondità di impatto culturale e omnicomprensivitàdi contenuti, a ciò che la legge 109 fu, negli anni ‘90, per il più limitato contesto dei lavori. Il concetto disemplificazione, inteso nella più larga accezione possibile, unitamente al ripristino di spazi di discreziona-lità per l’azione amministrativa cui fa da supporto l’ANAC, rappresentano le innovative linee di sviluppo diun intervento occasionato anche dalla necessità di recepire 3 nuove direttive comunitarie e non contraddettodal decreto correttivo 56/17. Il tutto secondo logiche e meccanismi che attendono necessariamente la provadei fatti e che necessitano, per essere correttamente applicati, di opportuna conoscenza e approfondimento.

PROGRAMMAIl sistema delineato dal nuovo Codice dei contratti pubblici; presupposti e ragioni della codificazione: ilrecepimento delle Direttive comunitarie e il riordino della disciplina vigente in materia. La legislazione co-munitaria del 2014 e le relative motivazioni. Il riordino della legislazione vigente nel quadro della lotta allacorruzione e alle altre distorsioni del mercato. Il raccordo tra Codice dei contratti pubblici, Codice antima-fia e l. 190/12 con le relative norme attuative.Gli obiettivi di semplificazione del Codice dei contratti e gli strumenti attraverso i quali si applica: l’abro-gazione dell’ambito regolamentare e il quadro normativo che ne deriva. Codice e disposizioni attuative; lac.d. soft law e il suo valore vincolante; tipologia di atti e limiti: le indicazioni del Consiglio di Stato e la col-laborazione istituzionale. Il quadro delle disposizioni attuative.La nuova governance e i relativi attori: la Cabina di regia, funzioni e competenze; il MIT e gli ambiti pro-grammatori. L’ANAC e i nuovi strumenti di intervento a disposizione: poteri di iniziativa, di impugnativae sanzionatori. Il recupero dell’incidenza sulla valutazione della performance dei dipendenti pubblici in rap-porto all’osservanza del Codice dei contratti. Gli altri soggetti istituzionali della Governance con i relativiruoli.La qualificazione delle stazioni appaltanti e i prescritti parametri. Centrali di committenza e accorpa-mento della domanda pubblica. La valorizzazione della qualificazione degli operatori economici e i rating. Ipresupposti per la riduzione del contenzioso.Le ulteriori finalità ispiratrici della nuova codificazione: ambiente, salute e altri profili di tutela sociale.Il favor per le micro-, piccole e medie imprese.

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C180_1Il Responsabile unico del procedimento e gli altri attori del processo

realizzativo dei contratti pubblici

IL RUP NEL CODICE DI CUI AL D.L.VO 50/2016 – LA DISCIPLINA DI DETTAGLIO DEL L’ANAC - RAPPORTIESTERNI E INTERNI ALL’AMMINISTRAZIONE DI APPARTENENZA - LIMITI ALLA RAPPRESENTANZA ESTERNA -RAPPORTI CON I VERTICI DELL’AMMINISTRAZIONE E DEL L’UFFICIO DI APPARTENENZA, CON IL RESPON-SABILE “ANTICORRUZIONE” E CON GLI ALTRI ATTORI – IL RUOLO DI INTERFACCIA NEI CONFRONTI DELLE

AUTORITÀ - POTERI ED ADEMPIMENTI – REGIME DEGLI ATTI E RESPONSABILITÀ

DURATA1 giorno

DATA24 ottobre 2017

ORARIO9-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Stefano de MARINISAvvocato amministrativista in Roma - Esperto in materia di contrattualistica pubblica

L’estensione della figura del RUP dall’ambito dei contratti di lavori, per il quale era stato in origine con-cepito, a quello delle forniture e dei servizi, appare scelta acquisita e irreversibile anche alla luce deicontenuti del d.l.vo 50/2016, di recepimento delle direttive comunitarie in materia di appalti e concessionie riordino del quadro legislativo esistente, nonché della disciplina di maggior dettaglio da adottarsi dal-l’ANAC.Il seminario si propone di realizzare una ricognizione puntuale e sistemica degli adempimenti, delle moda-lità organizzative e dei profili di responsabilità collegati a questa nodale figura di grande importanza nelcampo dei contratti pubblici, anche ai fini dell’operatività concreta dei Piani anticorruzione predisposti dalleP.A. Specifica attenzione verrà quindi rivolta in questo modulo ai rapporti tra responsabile unico del proce-dimento e ANAC, nonché al suo ruolo nella fase esecutiva dei contratti.

PROGRAMMACompiti e funzioni del responsabile unico del procedimento per forniture e servizi nel nuovo Codice deicontratti pubblici (d.l.vo 50/16) e nelle indicazioni dell’ANAC. Conferma dell’estensione della figura giàprevista per gli appalti di lavori al campo delle forniture e dei servizi: presupposti e ragioni. Il concetto diResponsabile unico (RUP) ed il rapporto con la disciplina generale di cui alla l. 241/90. Le fonti legislativedi riferimento e le previsioni normative recenti: il diritto transitorio. Le interferenze con le normative di-verse: la semplificazione amministrativa; la lotta alla corruzione; le valutazioni di performance organizza-tiva e gestionale dei dipendenti.Requisiti soggettivi di nomina: i livelli apicali. Ruoli, competenze e funzioni del RUP: in fase di program-mazione, di progettazione di affidamento ed esecuzione delle commesse: enumerazione specifica ed ambitiresiduali. Relazioni e rapporti con gli altri attori del procedimento. L’obbligo di cooperazione nei confrontidel RUP dei dipendenti dell’amministrazione. Il rapporto del RUP con: il responsabile per la lotta alla cor-ruzione; i vertici dell’amministrazione di appartenenza; la figura apicale dell’ufficio di appartenenza; tec-nici e progettisti; uffici gare e contratti, il direttore dell’esecuzione gli incaricati della verifica di conformitàle altre figure che intervengono nell’esecuzione del contratto; i deputati alla gestione della sicurezza.L’attribuzione degli incentivi secondo i parametri indicati dall’art. 113. Il RUP tra procedure di acquisi-zione di intese, pareri, concessioni ed autorizzazioni, validazione dei progetti, acquisizione di schemi con-trattuali e verifiche degli adempimenti dell’appaltatore. La gara e le valutazioni di anomalia. La gestione

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delle gare senza bando. L’avvio dell’esecuzione del contratto; l’urgenza. L’esercizio delle funzioni di co-ordinamento, direzione e controllo tecnico-contabile sull’esecuzione del contratto ed il regolare adempi-mento dell’esecutore in conformità ai documenti contrattuali.Le verifiche, anche a sorpresa, sull’effettiva ottemperanza a tutte le prescrizioni rese. Il subappalto eprocesso autorizzatorio. Il ruolo di interfaccia con ANAC: obblighi di acquisizione di CIG e CUP; comunica-zioni ed informative; sanzioni nel caso di mancata ottemperanza. Il RUP nel caso di ricorso alle centrali dicommittenza o ad altre forme di committenza aggregata. Il ruolo del RUP nelle concessioni di servizi enel PPP. La gestione del contenzioso; in specie degli accordi bonari.

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C455Procedure di affidamento e stipula dei contratti pubblici

TIPOLOGIE CONTRATTUALI PER LA REALIZZAZIONE DI CONTRATTI PUBBLICI – CONTRATTI DI COMPE-TENZA NAZIONALE E COMUNITARIA – PROCEDURE DI SCELTA DEL CONTRAENTE – FORMALIZZAZIONE

DEGLI ESITI – STIPULA DEI CONTRATTI E RELATIVI CONTENUTI

DURATA3 giorni

DATE25-26-27 ottobre 2017

ORARIO9,00–14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 640,00+ IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Lorenzo ANELLIAvvocato amministrativista in RomaAvv. Nicola MARCONEAvvocato amministrativista in RomaIng. Francesco PORZIODocente e consulente in materia di acquisti telematici, contrattualistica e contenimento della spesa pressoPorzio & Partners Srl in Roma

Il seminario opera la ricognizione delle diverse modalità di realizzazione dei contratti pubblici e delle pro-cedure di scelta del contraente a seconda degli importi e delle tipologie dei singoli affidamenti, per poigiungere alla fase della stipula dei contratti e della definizione dei relativi contenuti.

PROGRAMMALa fase interna delle procedure di affidamento dei contratti pubblici. Determina a contrarre e gli atti equi-valenti: presupposti e motivazioni. Individuazione dei contenuti del contratto: lavori, forniture o servizi: icontratti misti. Le procedure di scelta del contraente. Gare ad invito e con preventiva pubblicazione delbando o di avviso. Le consultazioni preliminari di mercato. Gli elenchi di operatori economici: caratteristi-che, formazione e modalità di tenuta e gestione.Le procedure di gara: aperte, ristrette, negoziate; procedura competitiva con negoziazione, partenariatoper l’innovazione, consultazioni preliminari di mercato, dialogo competitivo, sistema dinamico di acquisi-zione, aste elettroniche, accordi quadro. Il bando: funzioni e lex specialis della gara. Pubblicità nazionale e comunitaria. Termini per concorrere.Contenuti. Requisiti di accesso e qualificazione degli operatori: i requisiti di ordine generale e quelli di qua-lificazione economico finanziaria e tecnico-organizzativa; regimi specifici e ambiti di discrezionalità delle sta-zioni appaltanti. Strumenti di integrazione della qualificazione del l’operatore economico: associazionetemporanea; avvalimento e obblighi di comunicazione; il subappalto. Consorzi di imprese: differenti tipolo-gie e discipline. Cause di esclusione dalla gara e principio di tassatività. Soccorso istruttorio e relative pro-blematiche operative. Casellario delle imprese e la Banca dati nazionale degli operatori economici. Gli altricontenuti dei bandi: caratteristiche del contratto da affidare. I bandi tipo dell’ANAC. I poteri di selezionenelle procedura ristretta e possibilità di ridurre il numero dei candidati.I criteri di aggiudicazione: limite all’applicazione del prezzo più basso e preferenza accordata all’offertaeconomicamente più vantaggiosa quale criterio generale. Il rapporto qualità prezzo. Il costo del ciclo di vita.Operazioni di gara: commissione di gara e individuazione dei commissari dagli elenchi ANAC; la disciplinasotto soglia comunitaria e le casistiche specifiche. Sedute pubbliche e sedute riservate, vicende patologiche.La disciplina delle offerte anomale e casi in cui è possibile procedere all’esclusione automatica: i presup-

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posti e i meccanismi di calcolo della soglia a sorteggio. La verifica delle offerte anormalmente basse. L’ag-giudicazione e gli obblighi di comunicazione. Verbali di aggiudicazione: criteri per la loro compilazione,clausole discrezionali ed obbligatorie. I limiti al potere di non aggiudicare. Il termine di “stand still”. Regolein materia di trasparenza.Stipulazione del contratto: modalità di forma e di sostanza; adempimenti propedeutici (controllo delle di-chiarazioni sostitutive di certificazione e dei contenuti del Documento di Gara unico europeo inerenti i mo-tivi di esclusione e i requisiti di partecipazione, acquisizione della cauzione definitiva, accertamentiantimafia. I doveri di controllo dell’ufficiale rogante anche con riferimento alle fasi del procedimento ne-goziale anteriori alla stipulazione.Contenuti tecnici e normativi del contratto: schemi grafici e capitolato. Compilazione del capitolato spe-ciale e relative tecniche. Clausole contrattuali principali: contratti a corpo e a misura, durata, revisioneprezzi, rinnovo contrattuale, modalità e termini di consegna, controlli e verifiche, periodo di prova, aggior-namenti tecnologici, termini di pagamento, divieto di cessione del contratto, cessione dei crediti, foro com-petente, clausole di salvaguardia e norme di rinvio.L’obbligo di utilizzo delle convenzioni Consip e del MePA come da spending review e i pronunciamenti dellaCorte dei conti.Le Convenzioni quadro per servizi e forniture stipulate dalla Consip. Come applicare parametri di prezzodelle convenzioni Consip. Responsabilità e ruoli della Consip e dell’Amministrazione aderente alla conven-zione. Convenzioni in fase di studio, attive ed esaurite. Esempi di applicabilità e di non applicabilità del-l’obbligo di acquisto di servizi in convenzione. Rapporti tra convenzione e contratti attuativi: ipotesi dicontenzioso e ruolo della Consip. Analisi ed esempi di stipula di contratti attuativi per servizi in adesionealle convenzioni. Gli acquisti in autonomia: criteri per individuare le circostanze di legittimità dell’ac-quisto.Il Sistema dinamico di acquisizione (SDAPA) gestito da Consip. L’istituzione dello SDA e l’ammissione delleImprese. L’aggiudicazione di appalti da parte delle Pubbliche Amministrazioni.Gli acquisti tramite Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA). La disciplina del MePA.L’abilitazione. I beni e i servizi legittimamente acquistabili sul Mercato elettronico. Il catalogo elettro-nico: caratteristiche, modalità di accesso e di utilizzo, tipologie di beni e servizi idonei e disponibili. Esempidi accesso. Le procedure di acquisto sul Mercato elettronico ai sensi del d.l.vo 50/16. Responsabilità eruoli della Consip nelle procedure telematiche di acquisto sul MePA. Gli strumenti Ordine diretto di Acqui-sto, Trattativa diretta e Richiesta di offerta. Le procedure eseguibili sul MePA: procedura aperta, proceduranegoziata, affidamento diretto. I criteri per individuare i fornitori da invitare alle RdO previsti da normativa.I criteri di aggiudicazione e di valutazione nelle RdO. Esempi di utilizzo.

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C451Il RUP nel nuovo codice dei contratti pubblici

DURATA1 giorno

DATA10 novembre 2017

ORARIO9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORE Avv. Angelita CARUOCCIOLOAvvocato amministrativista in Roma e Napoli. Componente tavoli tematici coordinati da ANAC per la reda-zione del nuovo Piano nazionale Anticorruzione

Il seminario ha lo scopo di analizzare in dettaglio le diverse attribuzioni che la legge e i provvedimenti ANACaffidano al RUP. In particolare sarà enucleata la serie di prerogative che nel corso di tutta la vicenda con-trattuale il RUP manifesta nell’esercizio delle sue funzioni.L’analisi di tale figura centrale è l’occasione per elaborare non solo le sue attribuzioni ma soprattutto perripercorrere e scomporre le diverse fasi e sub-fasi sia dei momenti procedimentali legati alla scelta del con-traente sia della fase di esecuzione.

PROGRAMMACodice dei contratti pubblici e coordinamento con le modifiche normative del c.d. decreto Madia. Il nuovosistema delle fonti del diritto in materia di appalti pubblici. Legge e soft law: le linee guida di ANAC e MIT.La funzione consultiva del Consiglio di Stato: in particolare le nuove linee guida sull’attività dei RUP.I requisiti professionali del RUP e le eventuali cause di incompatibilità. Supporto esterno per il RUP. I casidi rotazione delle mansioni. La valutazione della sussistenza dei conflitti di interesse. I chiarimenti dellelinee guida su RUP, commissioni, OE+V. Le quattro fasi dell’operazione contrattuale.La scelta e nomina del RUP: in particolare la redazione dell’atto di nomina. Le regole sulla scelta del RUPnelle società in mano pubblica dopo il d.l.vo 175/16 (in attesa di rivisitazione). Ruolo e poteri del RUP nellefasi dell’operazione contrattuale.L’incidenza del PNA 2016 e la sezione dedicata agli acquisti anche con riferimento al mondo della sanità. RUPe rispetto delle misure del Piano di prevenzione della corruzione. Il nuovo rapporto con il responsabiledella prevenzione della corruzione e della trasparenza.La questione delle cause di incompatibilità: in particolare le dichiarazioni sul conflitto di interessi. Moda-lità di acquisizione delle dichiarazioni sul conflitto di interessi relative agli altri soggetti che intervengononella procedura contrattuale. Conseguenze della mancanza o della infedeltà della dichiarazione: la ge-stione consequenziale. Analisi dei rapporti con il dirigente (se diverso dal RUP): in particolare la delega difirma e la delega di funzioni e le relative responsabilità.L’applicazione del sistema di rotazione degli incarichi: in particolare la rotazione ordinaria e quella stra-ordinaria. La responsabilità del RUP nella fase di esecuzione dell’appalto e la contestazione dei gravi ina-dempimenti. Gli atti del RUP e obblighi di trasparenza. Il RUP tra accesso ai documenti e accesso civico agliatti della procedura contrattuale.La gestione della fase precontenziosa (autotutela, parere precontenzioso ad ANAC), giudiziale (giudiceamministrativo/giudice civile) e susseguente (intervento successivo di ANAC ai sensi dell’art. 211, comma2, d.l.vo 50/16 e Corte dei conti) e individuazione degli specifici oneri rimessi alla competenza del RUP. San-zioni e profili di responsabilità a carico del RUP. Analisi strumenti per la corretta operatività del respon-sabile dell’operazione contrattuale.

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C426_1La fatturazione elettronica e la conservazione della documentazione

DURATA1 giorno

DATE10 novembre 2017

ORARIO9-14/15-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREIng. Fabio MASSIMIAgenzia per l’Italia Digitale - Esperto nei processi di digitalizzazione della P.A., specialista di documento di-gitale fiscale e normativo

A decorrere dal 31 marzo 2015 è divenuto obbligatorio l’utilizzo della fatturazione elettronica nei rap-porti commerciali con le amministrazioni pubbliche italiane. Il seminario si prefigge di fornire un quadrodel contesto normativo aggiornato e degli aspetti tecnici ed organizzativi che imprese e pubbliche ammini-strazioni devono conoscere adeguatamente.

PROGRAMMAParte 1a: Introduzione.- L’adozione dei processi di fatturazione e conservazione digitale: problemi e op-portunità. Il ciclo ordine-pagamento: i diversi approcci alla digitalizzazione: l’esempio della regione EmiliaRomagna. Fatturazione elettronica PA: lo scenario, il progetto, gli adempimenti. Conservazione digitale: ilruolo e le funzioni del responsabile della conservazione.Parte 2a: Quadro normativo.- La normativa sulla fatturazione elettronica (d.P.R. 633/1972, Dir. 2010/45/EU).La fatturazione elettronica verso la P.A., regole tecniche e linee guida (l. 244/07, d.m. 55/13). I dati non fi-scali obbligatori in fattura (d.l. 66/14, conv. in l. 89/14); le interazioni con la BDAP (Banca dati Ammini-strazioni Pubbliche). Gli obblighi di conservazione e le regole tecniche del sistema di conservazione (nuovoCAD, d.m. MEF 17/6/14, d.P.C.M 3/12/13). L’introduzione della fattura elettronica europea (Dir.2014/55/EU). La fatturazione elettronica tra privati (d.l.vo 5/8/15, n. 127, d.l. 193/16).Parte 3a: Aspetti organizzativi, tecnologici e applicativi.- Il processo di fatturazione elettronica verso laP.A.: soggetti coinvolti e fasi. La fattura elettronica P.A.: il nuovo formato FatturaPA 1.2 in vigore dal1/1/2017, le informazioni obbligatorie, i dati per l’integrazione nel processo di ciclo passivo, la firma dellafattura. Il ruolo dell’IndicePA: creazione e gestione dell’ufficio e del servizio di fatturazione elettronica,l’identificazione degli uffici destinatari di fatturazione elettronica, le procedure in caso di mancata identi-ficazione della P.A., l’ufficio di fatturazione elettronica “centrale”, le comunicazioni ai fornitori. Il sistemadi interscambio: i nuovi controlli bloccanti introdotti il 1/12/2016, i canali di trasmissione, i file gestiti (fat-ture, lotti ed archivi), messaggi: ricevute e notifiche. Piattaforma per la certificazione dei crediti (PCC):gestione della fattura elettronica. Linee guida per l’adeguamento delle procedure interne delle ammini-strazioni: misure organizzative e tecnologiche. La conservazione digitale delle fatture: sistema di conser-vazione, responsabile della conservazione, manuale della conservazione. Gli strumenti: il nuovo serviziogratuito FatturaPA.gov.it, i software open source. Il processo operativo: compilazione, firma, trasmissione,ricezione, archiviazione e conservazione della fattura. Accettazione e rifiuto: normativa e prassi. Le attivitàinternazionali di standardizzazione: standard CEN PC 434 “electronic invoicing, CEN PC 440 “public elec-tronic procurement”, BII/WS standard europei per l’interoperabilità nel public procurement, OpenPEPPOL.

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C287Gli appalti di servizi e forniture nelle Amministrazioni Pubbliche

- BANDI E CAPITOLATI - SISTEMI DI AGGIUDICAZIONE - PROCEDURE IN ECONOMIA- ACQUISTI CENTRALIZZATI E MERCATI ELETTRONICI - L’EFFETTO DELLE DELLE NOVITÀ 2015-17

DURATA2 giorni

DATE14-15 novembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Francesca PETULLÀAvvocato amministrativista in RomaIng. Francesco PORZIOConsulente e docente in materia di contrattualistica, strategie, informatica e telecomunicazioni

PROGRAMMAI contratti di forniture e servizi: secondo il codice civile, le leggi nazionali, le direttive comunitarie. Il re-cepimento delle direttive UE nel Codice degli appalti (d.l.vo 50/16); il decreto correttivo 56/17.La figura del responsabile delle procedure di affidamento ed esecuzione dei contratti pubblici di servizie forniture (art. 31). Analisi di alcune tipologie di contratti di forniture e servizi. La predisposizione dibandi e avvisi di gara: ipotesi simulate in relazione alle varie tipologie di servizi. Le tecniche di redazionedei capitolati con particolare riguardo alle concrete caratteristiche del contratto. Le linee guida ANACsu requisiti di qualificazione: norme specifiche e discrezionalità del committente. Forme e modalità di as-sociazione di imprese, anche alla luce della giurisprudenza comunitaria e nazionale. Il nuovo istituto del-l’avvalimento. I sistemi di affidamento: procedure aperte, ristrette, negoziate. Vicende del rapporto nelcontratto di servizi e forniture: inadempimenti, jus variandi, doppio quinto d’obbligo. Alterazioni dell’e-quilibrio contrattuale e rimedi ammissibili. Valutazioni di congruità dei prezzi. Rinnovi e proroghe alla lucedell’evoluzione normativa e della giurisprudenza e del nuovo art. 106.L’obbligo di utilizzo delle convenzioni Consip e del MePA come da spending review e i pronunciamenti dellaCorte dei conti. Le Convenzioni quadro per servizi e forniture stipulate dalla Consip. Come applicare pa-rametri di prezzo delle convenzioni Consip. Responsabilità e ruoli della Consip e dell’Amministrazione ade-rente alla convenzione. Convenzioni in fase di studio, attive ed esaurite. Esempi di applicabilità e di nonapplicabilità dell’obbligo di acquisto di servizi in convenzione. Rapporti tra convenzione e contratti attua-tivi: ipotesi di contenzioso e ruolo della Consip. Analisi ed esempi di stipula di contratti attuativi per ser-vizi in adesione alle convenzioni. Gli acquisti in autonomia: criteri per individuare le circostanze dilegittimità dell’acquisto.Il Sistema dinamico di acquisizione (SDAPA) gestito da Consip. L’istituzione dello SDA e l’ammissione delleImprese. L’aggiudicazione di appalti da parte delle Pubbliche Amministrazioni.Gli acquisti tramite Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA). La disciplina del MePA.L’abilitazione. I beni e i servizi legittimamente acquistabili sul Mercato elettronico. Il catalogo elettro-nico: caratteristiche, modalità di accesso e di utilizzo, tipologie di beni e servizi idonei e disponibili. Esempidi accesso. Le procedure di acquisto sul Mercato elettronico ai sensi del d.l.vo 50/16. Responsabilità eruoli della Consip nelle procedure telematiche di acquisto sul MePA. Gli strumenti Ordine diretto di Acqui-sto, Trattativa diretta e Richiesta di offerta. Le procedure eseguibili sul MePA: procedura aperta, proceduranegoziata, affidamento diretto. I criteri per individuare i fornitori da invitare alle RdO previsti da normativa.I criteri di aggiudicazione e di valutazione nelle RdO. Esempi di utilizzo.

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C409Gli appalti sotto soglia dopo il d.l.vo 56/17 (correttivo Codice appalti)

DURATA1 giorno

DATE15 novembre 2017

ORARIO9-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Michelangelo FRANCAVILLAMagistrato del TAR Lazio, già Magistrato ordinario

Il decreto legislativo n. 56 del 19/4/2017, pubblicato in G.U. del 5/5/17, ha introdotto modifiche al Codicedegli appalti emanato con decreto legislativo n. 50/2016.Tra le novità di maggiore rilievo va segnalata l’applicazione temporale delle nuove disposizioni, l’aumentodegli operatori da consultare per le procedure sottosoglia, la ridefinizione dei compiti degli organi del pro-cedimento di appalto (dirigente, RUP, commissione e segretario verbalizzante), la nuova disciplina in mate-ria di commissione di gara (con la previsione obbligatoria di componenti esterni, almeno in parte) e di criteridi selezione delle offerte (implementato l’ambito applicativo del prezzo più basso).Il seminario intende evidenziare le principali problematiche applicative della nuova disciplina con l’esamedelle linee guida ANAC e della giurisprudenza che si è formata in questo primo anno di applicazione del co-dice.

PROGRAMMAL’efficacia temporale delle modifiche introdotte dal correttivo. Le linee guida ANAC n. 4 del 26/10/16 inmateria di appalti sottosoglia. I principi generali del Codice. L’inclusione tra i principi generali della tuteladei lavoratori. Novità in materia di obblighi sostitutivi della stazione appaltante. Le novità del correttivo:lo scorporo dal costo assoggettato al ribasso d’asta del costo della manodopera e dei costi della sicurezza.La disciplina del costo del lavoro. Le novità in materia di criteri ambientali minimi e clausole sociali.Le fasi delle procedure di affidamento. L’eliminazione dell’aggiudicazione provvisoria. Il correttivo: l’affi-damento diretto con la delibera a contrarre.L’eliminazione di ogni distinzione tra affidamenti sottosoglia e in economia. La nuova disciplina degli af-fidamenti sottosoglia. Eliminazione dei limiti qualitativi per gli appalti sottosoglia. La disciplina della sommaurgenza.Il RUP nella procedura di appalto sottosoglia. Novità in materia di modalità e requisiti per la nomina. Lastruttura stabile di supporto e l’attività formativa dei RUP. L’individuazione preventiva delle modalità orga-nizzative e gestionali dell’esecuzione delle prestazioni e rapporti con le competenze del RUP. Le linee guidaANAC n. 3 del 26/11/16 e le novità introdotte dal correttivo.I principi generali e specifici per gli affidamenti sottosoglia; in particolare, il principio di rotazione degliinviti secondo il correttivo. L’affidamento diretto. Modalità e “adeguata motivazione” della delibera a con-trarre. L’aumento degli operatori da consultare per gli affidamenti procedimentalizzati. L’individuazionedegli operatori tramite elenchi e indagini di mercato. Le linee guida dell’ANAC n. 4/2016.Cauzione provvisoria e definitiva negli affidamenti sottosoglia dopo il correttivo.La verifica dei requisiti negli affidamenti sottosoglia e le novità introdotte dal correttivo. La verifica deirequisiti negli affidamenti di somma urgenza. Distinzione tra requisiti di ordine generale e speciale. Il Do-cumento unico di gara europeo. Il correttivo e la prova dei requisiti: il certificato di esecuzione dei lavori(art. 85). La nuova disciplina delle cause di esclusione e la documentazione di gara.Le novità in materia di cause di esclusione: l’ampliamento delle ipotesi d’esclusione, la precisazione dei

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soggetti interessati, la regolarità contributiva, la durata dell’esclusione. I requisiti di ordine speciale. La do-cumentazione necessaria per la prova dei requisiti. Le linee guida ANAC n. 6 del 16/11/16. Il soccorso istrut-torio dopo il correttivo. Le cause di esclusione dalla gara e l’obbligo di sopralluogo secondo la giurisprudenza.Trasparenza e accesso negli appalti: le novità del correttivo. La pubblicazione dei provvedimenti e docu-menti relativi alla procedura di appalto. L’obbligo di uso dei mezzi di comunicazione elettronica.Criteri di selezione delle offerte: prezzo più basso e offerta economicamente più vantaggiosa. Ampliamentodei casi di prezzo più basso secondo il correttivo. Le linee guida dell’ANAC n. 2 del 21/9/16. Le offerte anor-malmente basse. Il sorteggio del criterio di individuazione dell’anomalia: casi. Criteri di valutazione del-l’offerta anomala. Esclusione automatica per gli appalti di minore importo. Le novità del correttivo inmateria di avvalimento: nullità del contratto di avvalimento e sanzioni per la mancata comunicazione adANAC.Oneri di sicurezza e costo del lavoro.La commissione di gara. Le nuove modalità di nomina. Le incompatibilità per componenti e segretari. Mo-dalità di conduzione della seduta negli appalti sottosoglia e verbalizzazione. Le linee guida dell’ANAC. Le no-vità del correttivo in materia di componenti interni, nomina del RUP quale componente, accertamento dellecause di incompatibilità e modalità di svolgimento delle sedute di gara.Il Mercato elettronico della P.A. Le novità normative introdotte dalla l. 208/15. L’estensione del parame-tro prezzo-qualità ex art. 26 comma 3 l. 488/99 anche alle società controllate dallo Stato e dagli Enti locali.La possibilità di acquistare fuori MePA per importi inferiori a 1.000 euro. L’attività di manutenzione come og-getto degli strumenti di acquisto di CONSIP. Il MePA come modalità ordinaria di affidamento degli appaltisotto-soglia dopo la l. 94/12. Rapporti tra affidamenti sottosoglia e in economia. La motivazione della de-termina a contrarre. Il contratto stipulato in violazione dell’obbligo di ricorrere al MePA: conseguenze exart. 1 d.l. 95/12. Le modalità di perfezionamento del contratto: ordine diretto e richiesta di offerta. La RDOcon unico operatore per negoziare la prestazione. Il ruolo del punto istruttore. Il controllo dei requisiti nelMePA: differenze tra ordine diretto e RDO; in particolare, il DURC e il sistema AVCPass. Il principio di rota-zione nel MePA. Soccorso istruttorio e cauzione provvisoria nel MePA. Le condizioni particolari della proce-dura e del contratto nel caso di RDO. Le modalità (pubblica/riservata) di svolgimento della seduta. Laverbalizzazione delle sedute di gara. Le modalità di comunicazione ai partecipanti. La valutazione dei re-quisiti nel caso di RDO con offerta economicamente più vantaggiosa: la commissione di gara. L’offerta ano-mala. MePA e subappalto. La forma del contratto nel MePA. Le clausole accessorie in materia di pagamentie di risoluzione del contratto. La tracciabilità finanziaria. Inapplicabilità dello stand still. Gli obblighi di pub-blicazione dei contratti stipulati con il MePA.Le ulteriori novità del correttivo in tema di appalto integrato, appalto a corpo e a misura, penali, cau-zione, avvalimento e subappalto: in particolare, il calcolo del limite del 30 per cento negli appalti di lavorie la facoltatività della terna degli esecutori. La facoltatività dell’autorizzazione al subappalto è compatibilecon la disciplina comunitaria?L’affidamento dei servizi legali dopo l’interpretazione fornita dall’ANAC nella procedura di consultazioneon line del 10/4/2017.

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C449Esecuzione e collaudo dei contratti pubblici

DURATA2 giorni

DATE20-21 novembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Angelita CARUOCCIOLOAvvocato amministrativista in Roma e Napoli. Componente tavoli tematici coordinati da ANAC per la re-dazione del nuovo Piano nazionale AnticorruzioneAvv. Stefano de MARINISAvvocato amministrativista in Roma -Esperto in materia di contrattualistica pubblica

La fase dell’esecuzione dei contratti pubblici ha assunto un ruolo centrale in relazione alle numerose re-sponsabilità che ne derivano. Tale centralità è stata evidenziata anche dall’ANAC che ne ha delineato iprofili più critici anche ai fini anticorruttivi. Inoltre, le novità introdotte dal nuovo Codice dei contrattihanno fortemente inciso sugli istituti tipici di tale fase, soprattutto le modifiche in corso di esecuzione eil subappalto, determinando la necessità di attenzione e rigore nella loro applicazione.

PROGRAMMAL’esecuzione del contratto. Il superamento del d.P.R 207/10 e il diritto transitorio dell’art. 216 del Codice.La consegna del contratto e i casi di esecuzione anticipata. Il decorso dei termini per l’esecuzione/adempi-mento delle prestazioni e i casi di sospensione dell’esecuzione. Gli obblighi di formalizzazione. I pagamentiin acconto e a saldo. Le modifiche del contratto in corso di esecuzione secondo il Codice: modifiche sog-gettive e oggettive; i limiti e gli obblighi di riaffidamento. La revisione dei prezzi. Le varianti e le comuni-cazioni all’ANAC. Il quinto d’obbligo. L’ultimazione delle prestazioni. Collaudo e verifica di conformità; lecertificazioni di regolare esecuzione.Le garanzie tipiche della fase esecutiva. Garanzia definitiva; modalità di determinazione del relativo am-montare e modalità di progressivo svincolo. Garanzia per lo svincolo del saldo. Altre forme di garanzia.L’esecuzione tramite subappalto. I limiti quantitativi e l’obbligo di prenotare in gara le parti oggetto di pos-sibile subappalto. Gli affidatari e la loro preventiva indicazione in gara. Verifiche antimafia e autorizza-zione: distinzione dei diversi aspetti. Subappalti e sub-contratti. Differenze tra subappalto, RTI verticali,avvalimento; gli obblighi di comunicazione. Il pagamento diretto dei subappaltatori micro- e piccole im-prese.Modalità e tempi dei pagamenti. Termini per i pagamenti e il calcolo degli interessi in caso di ritardo. D.l.vo192/12 e disciplina del Codice. I premi di accelerazione: quantificazione. La tracciabilità dei flussi finanziariai sensi della l. 136/2010.La contestazione degli inadempimenti tra le parti: forme delle contestazioni dell’appaltatore. Le penali:la fissazione contrattuale; l’applicazione e i limiti. Risoluzione per inadempimento e recesso. Alterazionidell’equilibrio contrattuale e rimedi ammissibili. Rapporti della relativa disciplina con il codice civile. Riso-luzione del contratto per eccessiva onerosità.

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A314Tecniche di redazione e modalità di stipulazione dei contratti pubblici

- ALLA LUCE DEL CODICE DEI CONTRATTI E DEL DECRETO CORRETTIVO (DD.L.VI 50/16 E 56/17)

DURATA2 giorni

DATE20-21 novembre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-16

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Riccardo RANDISIDirigente Acquisizione Beni e Servizi E.S.T.A.R. (Servizio Sanitario Regione Toscana)

PROGRAMMAPrincipi dell’attività amministrativa: legalità, buona amministrazione e imparzialità. Iter procedimentale:affidamento degli appalti sopra e sotto la soglia comunitaria; contratti di partenariato pubblico-privato;ruolo e funzioni del responsabile del procedimento. La nomenclatura contrattuale di origine comunitaria:procedura aperta, procedura ristretta, procedura competitiva con negoziazione, partenariato per l’innova-zione, consultazioni preliminari di mercato, dialogo competitivo, sistema dinamico di acquisizione, aste elet-troniche, accordi quadro. Il principio dell’evidenza pubblica: forme di pubblicità del programma biennaledegli acquisti di beni e servizi e dei relativi aggiornamenti annuali, degli avvisi di pre-informazione e di in-dizione ed aggiudicazione delle procedure di gara. Deroghe per i contratti di importo inferiore alla soglia co-munitaria.Principali clausole contrattuali: durata, revisione prezzi, rinnovo contrattuale, modalità e termini di con-segna, controlli e verifiche, periodo di prova, aggiornamenti tecnologici, termini di pagamento, divieto dicessione del contratto, disciplina del subappalto, cessione dei crediti, foro competente, clausole di salva-guardia.Stipulazione del contratto: modalità di forma (atto pubblico notarile, forma pubblica amministrativa, scrit-tura privata, scambio di corrispondenza secondo l’uso del commercio, in modalità informatica o elettronica)e di sostanza (contenuti e allegati); adempimenti propedeutici (controllo delle dichiarazioni sostitutive di cer-tificazione e dei contenuti del documento di gara unico europeo inerenti i motivi di esclusione e i requisitidi partecipazione, acquisizione della cauzione definitiva, accertamenti antimafia, verifiche di anomalia del-l’offerta); modifica dei contratti durante il periodo di efficacia.Profili di responsabilità del funzionario pubblico: civile, amministrativo-contabile, dirigenziale e penale.Contenzioso: controllo dell’esecuzione e contestazioni formali, penali, risoluzione e recesso, ricorsi giudi-ziari ed azioni risarcitorie, accordo bonario, Collegio consultivo tecnico, transazione.Esemplificazioni pratiche.

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C028Partenariato pubblico privato e concessioni per finanziamento e gestione

di opere pubbliche e servizi

CONCESSIONI E PPP NEL NUOVO CODICE – DIRETTIVA 2014/23 E LE SCELTE NAZIONALI – IL RISCHIO OPE-RATIVO E LE ALTRE NOZIONI DI RISCHIO - LE IMPLICAZIONI SULLA GESTIONE DEI SERVIZI – SELEZIONEDEGLI INVESTIMENTI E TRATTAMENTO OFF BALANCE – LA ATIPICITÀ DEI PPP – LA COSTRUZIONE DEL

PIANO ECONOMICO FINANZIARIO – LA SCELTA DEL CONTRAENTE – LE GARANZIE - IL RUOLO DELLE BAN-CHE

DURATA2 giorni

DATE22-23 novembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Stefano de MARINISAvvocato amministrativista, esperto in materia di contratti pubblici; componente del Private Forum del-l’EPEC (European PPP Expertise Center)

L’introduzione di una nuova direttiva UE destinata specificamente a regolare il contesto delle concessioni,compresa la fase esecutiva del contratto con la disciplina delle modifiche e del subappalto, rappresenta unanovità importante in ambito comunitario che testimonia quanto rilevante sia il tema del finanziamento pri-vato degli investimenti per tutti i Paesi europei. Ciò perché, così operando, si dovrebbe conseguire una mi-gliore selezione degli investimenti, coniugando altresì il controllo della spesa pubblica con la realizzazionedegli investimenti comunque necessari. La stessa logica permea, del resto, anche il più ampio contesto delPPP secondo un approccio, fatto proprio anche dal legislatore italiano che differenzia i diversi regimi par-tendo dalla nozione di rischio. Completano il quadro i PPP cosiddetti istituzionali e la disciplina delle societàmiste.

PROGRAMMAConcessioni e partenariato pubblico privato nella disciplina comunitaria e in quella nazionale. La distin-zione comunitaria tra contratti di lavori o servizi e concessioni. PPP contrattuali e istituzionali. Sovrapposi-zione tra disciplina degli affidamenti e regole sul l’impatto della spesa per investimento sui conti pubblici;regole Eurostat e loro evoluzione.La Direttiva 2014/23/UE e il suo recepimento: nozione di rischio operativo sostanziale e le fluttuazioni delmercato; la natura necessariamente inmprenditoriale del concessionario. Differenze tra concessioni e PPP.Le diverse nozioni di rischio nella legislazioni nazionale: rischio operativo, rischio di disponibilità, rischiodi costruzione e rischio di domanda; le condizioni operative normali.Tipologie contrattuali afferenti il PPP: contratto di disponibilità, locazione finanziaria e altre formule nontipizzate. Procedure per la scelta del contraente e valorizzazione dell’iniziativa privata: la finanza diprogetto come procedura e non come modello contrattuale.Il Piano economico e finanziario, sua determinazione ed equilibrio: contenuti, asseverazione e modalitàdi riequilibrio; prezzo ed eventuale cessione di beni immobili, compensazioni fiscali; il tetto al finanzia-mento pubblico e l’apporto del “correttivo”. Il diverso ruolo delle banche e degli altri soggetti autorizzati.Le società di progetto e il loro finanziamento. La possibilità di emettere obbligazioni.

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Bando di gara e qualificazione dei concorrenti. La qualificazione per l’affidamento del contratto e quellaper l’esecuzione dei lavori e/o la gestione del servizio. Il regime delle garanzie in sede di partecipazionee per l’esecuzione: la gestione del servizio e le regole che ne disciplinano l’erogazione. Il closing finanzia-rio e le relative tempistiche: gli effetti risolutivi sui contratti già sottoscritti.Il subappalto nelle concessioni. Il regime per l’affidamento di prestazioni a terzi. Il rapporto impresa di co-struzione - società di leasing. Pagamento di contributi e canoni: il pagamento dell’infrastruttura.I PPP istituzionali: le società miste; la scelta del socio; l’affidamento del contratto; l’esecuzione tramiteterzi e l’esecuzione in house. Gara a monte o gara a valle: obbligo. Il regime dell’opera realizzata tramitecontratti di concessione o PPP.

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C042Gestione del contenzioso nei contratti pubblici

IL CONTENZIOSO NEL NUOVO CODICE – CONTENZIOSO DI GARA E LE MODIFICHE AL CODICE DEL PRO-CESSO AMMINISTRATIVO – CONTENZIOSO IN SEDE DI ESECUZIONE – COMPATIBILITÀ DELLA DISCIPLINA NA-

ZIONALE CON QUELLA COMUNITARIA

DURATA1 giorno

DATA24 novembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Maria Francesca MATTEIAvvocato amministrativista in Roma - Esperta in materia di contrattualistica pubblica; già Dirigente del Ser-vizio Contenzioso e del Servizio Studi giuridici di ANAS S.p.A.

Nel Codice dei contratti pubblici l’approccio al contenzioso rappresenta una delle chiavi di intervento mag-giormente rilevanti sul piano della strategia complessiva perseguita. Infatti, la riduzione delle occasioni ge-neratrici della necessità di ricorrere al giudice, sia esso amministrativo o civile,viene perseguita in vari modi: dal soccorso istruttorio reso, da ultimo, del tutto gratuito, alla preclusione del ricorso sull’aggiudicatario perquestioni attinenti alla sua qualificazione sino alla conferma degli strumenti alternativi, quali la transazione,l’arbitrato e l’accordo bonario. In controtendenza l’abolizione del Collegio consultivo tecnico, voluto dalcorrettivo, mentre saldo resta l’apporto dell’ANAC con i pareri di precontenzioso.

PROGRAMMAIl contenzioso nelle procedure di gara. La riduzione delle ragioni di ricorso al giudice. Il soccorso istrutto-rio: sua gratuità e funzionamento. L’irrilevanza di ogni modifica dei presupposti di determinazione della so-glia di anomalia delle offerte. Le verifiche sull’aggiudicatario. La conferma delle regole rivenienti dalladirettiva ricorsi (2007/66/CE): gli obblighi di comunicazione. L’ANAC e gli strumenti per la riduzione del con-tenzioso; i pareri di precontenzioso e la loro impugnabilità. Il rito appalti nei ricorsi amministrativi: com-petenza e ambiti di tutela in via cautelare. Le modifiche all’art. 120 del c.p.a. recate dal codice deicontratti. Gli effetti dell’annullamento dell’aggiudicazione sulla sorte del contratto. La reintegrazione informa specifica e in forma equivalente.Il contenzioso nella fase di esecuzione. Presupposti della domanda giudiziale; le riserve negli appalti pub-blici. Strumenti alternativi rispetto al ricorso al giudice ordinario. La transazione: presupposti e regole. L’ac-cordo bonario; utilizzabilità anche per forniture e servizi. Valutazione sulla fondatezza e ammissibilità dellerichieste; poteri e responsabilità del RUP; composizione della commissione di esperti e designazione del pre-sidente; le modifiche introdotte dal correttivo.L’arbitrato e l’applicabilità delle relative regole anche ai rapporti nati ante codice. Il principio secondo cuil’arbitrato è ammesso se previsto nel bando; il divieto del compromesso; compensi degli arbitri; nuove in-compatibilità alla nomina ad arbitro; deposito del lodo presso la camera arbitrale; differenze rispetto al re-gime previsto dal c.p.c.; nuovo regime di impugnazione del lodo.Il giudizio ordinario: termini; predisposizione degli atti difensivi; mezzi di prova.

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C091Subappalto, antimafia e tracciabilità dei flussi nei contratti pubblici

di lavori, forniture e servizi

- IL CODICE ANTIMAFIA E NUOVO CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI- ANTIMAFIA E ANTICORRUZIONE: LE “WHITE LIST”PER ATTIVITÀ A RISCHIO DI INFILTRAZIONE- L’ATTIVAZIONE DELLA BANCA DATI NAZIONALE UNICA DELLA DOCUMENTAZIONE ANTIMAFIA

- IL NUOVO REGIME DEL SUBAPPALTO AI SENSI DELL’ART. 105 DEL D.L.VO 50/2016- LA TRACCIABILITÀ DEI FLUSSI FINANZIARI

DURATA2 giorni

DATE29-30 novembre 2017

ORARIO9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Stefano de MARINISAvvocato amministrativista in Roma - Esperto in materia di contrattualistica pubblica

Con l’attivazione della Banca dati nazionale unica della documentazione antimafia il 7 gennaio 2016 giungea compimento il quadro normativo voluto dal Codice delle leggi antimafia, di cui al d.l.vo 159/11. Nellostesso tempo il nuovo Codice dei contratti pubblici, di cui al d.lvo 50/16, ha introdotto una disciplina radi-calmente nuova in materia di cause di esclusione dalle gare e, sopratutto, di subaffidamenti (art. 105), am-pliando in modo importante l’ambito applicativo della normativa antimafia e attuando il coordinamento trai due sistemi che da sempre mancava. Grazie all’utilizzo della Banca dati unica, peraltro, il lavoro delle Pre-fetture dovrebbe risultare via via ridotto a misura di come verrà caricata, da parte delle stazioni appaltanti(dei concessionari e dei contraenti generali) con i dati necessari alla sua utile consultazione; a tali fini oc-correrà, tra l’altro, procedere all’accreditamento presso le prefetture del personale addetto ad operarvi.L’attivazione della Banca dati ha altresì esaurito il regime transitorio disposto dall’art. 32 del d.l. 90/14 intema di white list riguardanti le imprese affidatarie di prestazioni a rischio di infiltrazione mafiosa, fatti-specie la cui disciplina origina nella legge “anticorruzione” (l. 190/12). La normativa antimafia appare pe-raltro sempre più connessa a quest’ultima se solo si considera la disciplina sul commissariamento dellecommesse e la tracciabilità dei flussi finanziari. Il corso si propone, quindi, di analizzare in termini di si-stema l’intera disciplina in tema di antimafia anche alla luce delle più recenti indicazioni rese dalla giuri-sprudenza e dall’ANAC.

PROGRAMMACodice antimafia e Codice dei contratti pubblici: il recepimento delle direttive comunitarie come mo-mento di riordino e coordinamento dell’intero sistema; le norme anticorruzione. La Banca dati nazio-nale unica della documentazione antimafia (BDNUDA): i presupposti e le ragioni della disciplina; lacentralità delle nozioni di impresa e di spendita di danaro pubblico. Le circolari esplicative del Ministero degliInterni. La Banca dati nazionale dei contratti pubblici dell’ANAC, voluta dall’art. 213 del nuovo Codice deicontratti di cui al d.l.vo 50/16, dove confluiscono tutte le informazioni contenute nelle banche dati esi-stenti. Il d.P.C.M. 193/15 e l’operatività della BDNUDA: interrogazione e accreditamento delle persone fisi-che autorizzate ad operarvi. Le liberatorie. Le imprese censite e quelle non censite. La gestione esclusivadelle interdittive da parte delle Prefetture: i tempi del pronunciamento e il loro decorso. Le soglie applica-tive della disciplina antimafia e il regime libero. Lavorazioni “a rischio” di infiltrazione: l’art. 91 del codiceantimafia e i commi 52-53 dell’anticorruzione. Le white list; rapporto tra white list e BDNUDA. Le indicazioni

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ministeriali al venir meno del regime transitorio di cui all’art. 32 del d.l. 90/14.Applicazione della disciplina antimafia in gara e per la stipula dei contratti: le nuove disposizioni recatedall’art. 80 del nuovo Codice dei contratti. L’ambito dei “soggetti sensibili” da assoggettare a verifica comerecentemente aggiornato; il controllo sulle imprese estere. Elementi da raccogliere per l’interrogazionedella BDNUDA. L’obbligo per le imprese di aggiornare i propri dati. Autocertificazione ed urgenza. Recessodal contratto e commissariamento (o tutoraggio) dell’impresa: il rapporto con le misure di cui all’art. 32del d.l. 90/14. I protocolli di legalità come strumento di integrazione negoziale della disciplina vigente:obblighi di denuncia e clausole di trasparenza; le sanzioni per il caso di violazione degli obblighi aggiuntiviassunti.La disciplina del subappalto come riformulata dall’art. 105 del nuovo Codice dei contratti: l’operativitàdell’istituto rimessa alla discrezionalità delle stazioni appaltanti da esercitarsi nel bando; l’obbligo di indi-care una terna di nomi per ogni subappalto; il limite massimo del 30% dell’importo dell’appalto principalevalevole in termini generali; il nuovo regime dei sub contratti assimilati; subappalto e certificazione dei la-vori eseguiti tramite terzi; limiti particolari per le lavorazioni superspecializzate che superino il 10% del-l’importo dell’appalto. Subappalto e avvalimento: profili civilistici e ragion d’essere nei processi produttivi.La natura di contratto derivato e il ruolo per lo sviluppo delle MPMI: pagamento diretto ed esonero di re-sponsabilità. Le ulteriori condizioni per il rilascio delle autorizzazioni: richiesta e inoltro della documenta-zione da parte dell’interessato; obbligo di produrre il contratto di subappalto; qualificazione tecnica efinanziaria del subappaltatore; altri presupposti per il rilascio dell’autorizzazione. La tempistica: il decorsodei termini e la formazione del silenzio-assenso. La disciplina dei subappalti e cottimi d’importo più conte-nuto. Divieto di subappalto “a cascata” ed eccezioni. Casi dove è sufficiente la semplice comunicazione. For-niture e servizi non configurabili come subappalti. Il prezzo del subappalto e il pagamento deisubappaltatori: pagamento diretto e relative cautele. L’obbligo di remunerare per intero la sicurezza. La spe-cificità dei lavori: antimafia e attestazioni SOA.L’accesso dei Prefetti nei cantieri. Abrogazione della responsabilità solidale dell’appaltatore principale perl’adempimento delle obbligazioni del subappaltatore verso i dipendenti e verso terzi. La responsabilità delsubappaltatore per l’adempimento delle proprie prestazioni e decorrenza del regime di garanzia. Le dispo-sizioni riguardanti la risoluzione dei rapporti in corso o la revoca delle autorizzazioni dei sub contratti. La tracciabilità dei flussi finanziari e le indicazioni dell’ANAC. Il divieto dell’uso del contante; indicazionedi CIG e/o del CUP; altri strumenti volti ad assicurare la piena tracciabilità delle operazioni. Clausole con-trattuali nei rapporti stazione appaltante – affidatari e tra affidatari. I contratti interessati ed i limiti dellafiliera. Fattispecie escluse dagli obblighi di tracciabilità o soggette ad obblighi di tracciabilità cd. “atte-nuata”: le spese tratte su fondi economali. I controlli sui soggetti tenuti a garantire la tracciabilità; le san-zioni; la competenza per la relativa irrogazione e le ulteriori conseguenze. Il monitoraggio finanziario dellegrandi opere (MGO).

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C419Il contratto in forma elettronica.

Firma avanzata e fatturazione elettronica

ALLA LUCE DEL CODICE DEI CONTRATTI (D.L.VO 50/16) E DEL CORRETTIVO 56/17

- COME CAMBIA IL VOLTO DELL’ATTIVITÀ NEGOZIALE DELLA P.A.- PROBLEMI PRATICI E SOLUZIONI

- COMPITI E RESPONSABILITÀ DELL’UFFICIALE ROGANTE

DURATA1 giorno

DATA1 dicembre 2017

ORARIO9-13/14-17

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Angelita CARUOCCIOLOAvvocato amministrativista in Roma e Napoli. Componente tavoli tematici coordinati da ANAC per la reda-zione del nuovo Piano nazionale Anticorruzione

Il seminario ha l’obiettivo di analizzare dettagliatamente la disciplina che trasforma in dati telematici e in-formatici l’attività della P.A., ingenerando difficoltà applicative e incertezze sulla relativa obbligatorietà.Verranno riesaminati i vari istituti, con particolare attenzione al ruolo degli ufficiali roganti, alle relative com-petenze e responsabilità nonché agli adempimenti ivi compresa l’allegazione dei documenti al contratto ealla registrazione. Saranno quindi esaminate le problematiche riscontrate e offerte soluzioni operativepratiche al fine di evitare sanzioni, conseguenze e soprattutto responsabilità.

PROGRAMMALa stipula del contratto. I tipi di contratto pubblico. Contratto in forma pubblica, scrittura privata e formanotarile, cenni alla disciplina anteriore alla norme recate dall’art. 11, comma 13 del Codice dei contratti pub-blici. Gli adempimenti della stazione appaltante preliminari alla stipula del contratto. L’importanza del sitoweb alla luce delle disposizioni in tema di anticorruzione e amministrazione trasparente. Le comunicazioniistituzionali ai sensi della nuova impostazione della trasparenza amministrativa (d.l. 83/12, legge anticor-ruzione, T.U. Trasparenza). La figura dell’ufficiale rogante. I controlli. I documenti da allegare. Gli adempi-menti preliminari alla stipula. Le novità introdotte in tema di forma di contratto. L’obbligatorietà. Le spesedi contratto e quelle accessorie. La registrazione. Le conseguenze della mancata stipula in forma elettro-nica.Il sistema UNIMOD. I rapporti con l’Agenzia delle Entrate. I diversi metodi di registrazioni indicati dalle di-verse sede territoriali dell’agenzia. Difficoltà e mancanza di uniformità.La firma elettronica (cenni). Il d.P.C.M. 5/6/13 n. 55 in tema di firma avanzata.I certificatori accreditati. La marca temporale. La verifica della firma digitale. Il codice dell’Amministra-zione digitale. Il d.l.vo 235/2010 e le modifiche al CAD. La determinazione della Commissione UE 28/7/2010e la modifica della deliberazione CNIPA n. 45/09.La fatturazione elettronica. Decreto MEF 3/4/13, n. 55. Oggetto e ambito applicativo. Regole tecniche difatturazione. Codici degli uffici. Supporto alle piccole e medie imprese. Intermediari. Ruoli e responsabilitàdei dipendenti. Sanzioni.

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C190Seminario pratico sulla redazione degli atti di gara

- PROGRAMMA BIENNALE DEGLI ACQUISTI DI BENI E SERVIZI E RELATIVI AGGIORNAMENTI ANNUALI- BANDO DI GARA, LETTERA D’INVITO, CAPITOLATO SPECIALE, DOCUMENTO DI GARA UNICO EUROPEO,RELAZIONE UNICA SULLA PROCEDURA DI AGGIUDICAZIONE E VERBALI DELLA COMMISSIONE GIUDICA-

TRICE NEGLI APPALTI PUBBLICI DI FORNITURE E SERVIZI- PROBLEMATICHE INTERPRETATIVE E SOLUZIONI OPERATIVE

- MODELLI TIPO E ATTI STANDARD

DURATA2 giorni

DATE11-12 dicembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Riccardo RANDISIDirigente Acquisizione Beni e Servizi E.S.T.A.R. (Servizio Sanitario Regione Toscana)

DESTINATARIFunzionari pubblici in servizio presso gli uffici Provveditorato, Economato, Affari legali e Contratti, Patri-monio, Area tecnica delle P.A. ed operatori economici interessati agli appalti pubblici di forniture e servizi.

PROGRAMMAAspetti generali.- Programmazione dell’attività contrattuale: piano biennale ed aggiornamenti annuali. Di-sciplina normativa: procedure di affidamento ordinarie e straordinarie per l’acquisizione di forniture e ser-vizi di valore superiore alla soglia comunitaria; semplificazioni procedurali e deroghe al principiodell’evidenza pubblica per i contratti di importo inferiore alla soglia comunitaria; contratti di partenariatopubblico-privato. Trasparenza delle procedure: Avvisi di pre-informazione e post-informazione; comunica-zioni ai concorrenti. Requisiti di partecipazione dei concorrenti: dimostrazione della capacità tecnico-pro-fessionale ed economico-finanziaria; documento di gara unico europeo; obblighi di verifica; ambiti diapplicazione del “soccorso istruttorio”; motivi di esclusione. Tutela delle P.M.I. e della concorrenza: asso-ciazioni temporanee di imprese; avvalimento; subappalto; indicazioni discriminatorie; frazionamento in lotti.Criteri di aggiudicazione dell’appalto: valorizzazione del miglior rapporto qualità/prezzo; costi del ciclo divita; residualità dell’affidamento al prezzo più basso. Commissione giudicatrice: nomina, composizione,responsabilità, organizzazione dei lavori e redazione dei verbali. Responsabile del procedimento: indivi-duazione, compiti e responsabilità; relazione unica sulla procedura di aggiudicazione. Accesso agli atti e ri-servatezza: modalità e limiti. Strumenti di tutela: penali per inadempimenti contrattuali; risoluzione delcontratto; ricorsi giurisdizionali; rimedi deflattivi del contenzioso giudiziario.Parte pratica.- Atti di gara: contenuti del provvedimento di autorizzazione a contrattare (indizione gara)e dei suoi allegati (bando, lettera di invito/disciplinare di gara, capitolato speciale). Formalizzazione delcontratto: contenuti del provvedimento di aggiudicazione definitiva, del contratto e dei relativi allegati (sti-pulazione mediante atto pubblico notarile, in forma pubblica amministrativa a cura dell’ufficiale rogante,per scrittura privata, scambio di corrispondenza secondo l’uso del commercio, in modalità informatica oelettronica); adempimenti propedeutici e conseguenti (verifica offerte anomale; costituzione cauzione de-finitiva; accertamenti antimafia; controllo sulla sussistenza dei requisiti di ordine generale). Particolariclausole contrattuali: revisione prezzi; durata e rinnovo del contratto; modalità e termini di consegna; ter-mini di pagamento; cessione dei crediti; divieto di cessione del contratto e disciplina del subappalto.

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M101 Master in teoria e pratica dei lavori pubblici...........................................................................pag. 2

C075 Pratica delle opere pubbliche: ruolo e interventi del RUP dalla programmazione al collaudo..............pag. 4

C456 La centralità della progettazione nell'esecuzione delle opere pubbliche.......................................pag. 6

C143 Procedure di affidamento dei contratti di lavori pubblici.................................................................pag. 7

C457 Esecuzione e collaudo degli appalti pubblici di lavori....................................................................pag. 9

5 - INDICE DELLA MATERIALAVORI PUBBLICI

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M101MASTER IN TEORIA E PRATICA DEI LAVORI PUBBLICI

DURATA7 giorni

articolato in quattro moduli frequentabili anche singolarmente

PERIODI DI SVOLGIMENTO14-15-16 novembre 2017

11-12-13-14 dicembre 2017

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 1.350,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Lorenzo ANELLIAvvocato amministrativista in RomaAvv. Angelita CARUOCCIOLOAvvocato amministrativista in Roma e NapoliAvv. Stefano de MARINISAvvocato amministrativista in RomaEsperto in materia di contrattualistica pubblicaIng. Andrea FERRANTEConsigliere tecnico del Consiglio superiore dei Lavori pubbliciAvv. Nicola MARCONEAvvocato amministrativista in RomaIng. Francesco PORZIOConsulente e docente in materia di contrattualistica, strategie, informatica e telecomunicazioni

La disponibilità di profili professionali adeguati per la gestione dell’intero processo realizzativo dei con-tratti pubblici costituisce questione di assoluto rilievo e attualità per le amministrazioni, posto che l’art.37 del Codice dei contratti pubblici (di cui al d.l.vo 50/2016) dispone che non tutte le stazioni appaltantioggi operanti potranno continuare a svolgere tale attività in futuro, a meno di non dimostrarsi qualificatesecondo i parametri fissati dal successivo art. 38; questo, allo scopo, dà rilievo alla dotazione di strut-ture organizzative stabili deputate alle attività di programmazione, progettazione, affidamento ed ese-cuzione di appalti e concessioni, alla presenza nella struttura organizzativa di dipendenti aventispecifiche competenze in rapporto alle predette attività nonché all’adeguata formazione e aggiorna-mento del personale.In tale contesto non v’è dubbio che la figura professionale centrale è quella del Responsabile unico delProcedimento, al quale il master sui lavori pubblici è destinato. Ciò, anche al fine di tentare di colmareun vuoto educativo che senz’altro esiste, quello di un corso globale destinato alla formazione e all’ag-giornamento della figura professionale del RUP e di quanti, a vario titolo, sono chiamati a collaborare conlui.Il Master, articolato in 4 seminari fruibili anche singolarmente, e messo a punto con la collaborazionescientifica dell’avv. Stefano de Marinis, potrà essere utilizzato a tale scopo, con attestazione della relativafrequenza e indicazione, per quanti lo richiederanno, della valutazione finale.

PROGRAMMA1° modulo (C075):14-15 novembre 2017La pratica delle opere pubbliche: ruolo e interventi del RUP dalla programmazione al collaudo

2° modulo (C456):16 novembre 2017La centralità della progettazione nell’esecuzione delle opere pubbliche

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3° modulo (C143):11-12 dicembre 2017Procedure di affidamento dei contratti di lavori pubblici

4° modulo (C457):13-14 dicembre 2017Esecuzione e collaudo degli appalti pubblici di lavori

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• affronti gli argomenti trattati in una prova finale

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C075La pratica delle opere pubbliche: ruolo e interventi del RUP

dalla programmazione al collaudo

IL RUP NEL CODICE DI CUI AL D.L.VO 50/2016 – LA DISCIPLINA DI DETTAGLIO DELL’ANAC - RAPPORTIESTERNI E INTERNI ALL’AMMINISTRAZIONE di APPARTENENZA - LIMITI ALLA RAPPRESENTANZA ESTERNA -RAPPORTI CON I VERTICI DELL’AMMINISTRAZIONE, DEL L’UFFICIO DI APPARTENENZA, CON IL RESPONSA-BILE “ANTICORRUZIONE” e con gli ALTRI ATTORI – IL RUOLO DI INTERFACCIA NEI CONFRONTI DELLE AU-

TORITÀ - POTERI ED ADEMPIMENTI - VALIDAZIONE DEI PROGETTI, CERTIFICATI DI REGOLAREESECUZIONE E COLLAUDI - REGIME DEGLI ATTI E RESPONSABILITÀ

DURATA2 giorni

DATE14-15 novembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Stefano de MARINISAvvocato amministrativista in RomaEsperto in materia di contrattualistica pubblica

Il seminario propone una lettura sistemica della normativa vigente e delle indicazioni in via di adozione daparte dell’ANAC, con particolare riferimento ai compiti del RUP e ai requisiti di professionalità ad esso ri-chiesti, ulteriori rispetto a quanto previsto dal nuovo codice, in relazione alla complessità dei lavori ed aicasi di coincidenza con il progettista o con il direttore dell’esecuzione.

PROGRAMMACompiti e funzioni del responsabile unico del procedimento per la realizzazione di opere pubbliche nelnuovo codice e nelle indicazioni dell’ANAC. Le fonti normative che disciplinano i relativi adempimenti:gli equilibri risalenti al d.P.R. 207/10 e le previsioni normative più recenti e il diritto transitorio (art. 216,d.l.vo 50/16). Le interferenze con altre normative di riferimento: la semplificazione amministrativa e le va-lutazioni di performance organizzativa e gestionale dei dipendenti. Requisiti soggettivi di nomina: i livelliapicali. Ruoli, competenze e funzioni del RUP: in fase di programmazione, di progettazione di affidamentoed esecuzione delle commesse; enumerazione specifica e ambiti residuali. L’attribuzione degli incentivi se-condo i parametri indicati dall’art. 113 del Codice.Relazioni e rapporti con il responsabile per la lotta alla corruzione; con i vertici della Amministrazione diappartenenza; con tecnici e progettisti; con la direzione lavori; con i collaudatori; con le altre figure che in-tervengono nella fase di esecuzione dell’opera; con i deputati alla gestione della sicurezza. Deleghe al di-rettore dei lavori. Lo specifico ruolo del RUP nel caso di ricorso e/o utilizzo di centrali di committenza estrumenti aggregativi della domanda. Il RUP tra procedure di acquisizione di intese, pareri, concessioni edautorizzazioni, validazione dei progetti, acquisizione di schemi contrattuali e verifiche degli adempimentidell’appaltatore: in particolare l’accertamento della libera disponibilità delle aree e degli immobili ne-cessari e le verifiche, anche a sorpresa, sull’effettiva ottemperanza a tutte le prescrizioni rese.La fase di gara e le valutazioni di anomalia. La gestione delle gare senza bando. Consegna dei lavori e rela-tive modalità: consegna anticipata; limiti. La vigilanza sul cantiere in capo alla Direzione lavori e i rapporticon gli assistenti e con l’appaltatore. Il subappalto e processo autorizzatorio. Sospensioni e ripresa delle at-tività esecutive e relative verbalizzazioni: i contenuti e la determinazione degli oneri del fermo lavori.

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Modifica dei contratti durante il periodo di efficacia: l’art. 106 del nuovo Codice. Modifiche soggettive eoggettive. Casi di ammissibilità e copertura economica: il limite generale del divieto di alterazione dellanatura generale del contratto. La gestione delle risorse e i profili interni al rapporto contrattuale conl’impresa: la sopravvivenza del quinto d’obbligo. Qualità e prezzo dei lavori di variante. Obblighi di comu-nicazione all’ANAC e la lettura dei risultati applicativi delle prime disposizioni del d.l. 90/14.Ultimazione dei lavori e collaudi. Il collaudo in corso d’opera e certificato di regolare esecuzione. Le penali.Il responsabile del procedimento nella gestione del contenzioso: l’accordo bonario e le transazioni; il nuovoistituto del Collegio consultivo tecnico. L’arbitrato amministrato. Responsabilità e direzione nei contrattidi concessione lavori, nelle opere in PPP e nei contratti atipici come la locazione di lavori pubblici e le spon-sorizzazioni. Il RUP nel caso di ricorso alle centrali di committenza o ad altre forme di committenza ag-gregata.Esame della giurisprudenza e delle pronunzie dell’ANAC in materia.

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C456La centralità della progettazione nell’esecuzione delle opere pubbliche

L’OBBLIGO DI APPALTO SU PROGETTO ESECUTIVO – LIVELLI DI PROGETTAZIONE E UNITÀ PROGETTUALE –I SERVIZI DI INGEGNERIA - INCARICHI INTERNI ALLA P.A. ED ESTERNI – LE TABELLE DEI CORRISPETTIVI DA

PORRE A BASE DI GARA – LA VALIDAZIONE DELLA PROGETTAZIONE

DURATA1 giorno

DATE16 novembre 2017

ORARIO9-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREIng. Andrea FERRANTEConsigliere tecnico del Consiglio superiore dei Lavori pubblici

Il seminario si propone di approfondire il tema della progettazione, questione centrale per l’intero processoche porta alla realizzazione di un’opera pubblica. E’ di tutta evidenza,infatti,come una progettazione com-pleta e puntuale costituisca la migliore garanzia di rispetto di tempi e costi di un appalto, aspetto che, an-corché variamente affrontato nel corso del tempo, non ha fin qui incontrato un approccio risolutivo:dall’obbligo di affidare su progetto esecutivo, all’appalto di progettazione ed esecuzione per poi tornare al-l’appalto solo sull’esecutivo, il tutto passando attraverso la validazione e la (ri)qualificazione delle stazioniappaltanti che, per continuare a svolgere la loro attività dovranno dotarsi di professionalità idonee.

PROGRAMMANuova legislazione ed indirizzi applicativi inerenti i servizi di architettura e di ingegneria: la disciplinacodicistica vecchia e nuova; i presupposti dell’approccio legislativo più recente. Le finalità della progetta-zione. I livelli della progettazione e l’unità progettuale. Il documento di indirizzo alla progettazione. Il pro-getto di fattibilità tecnica ed economica e il documento di fattibilità delle alternative progettuali. Il progettodefinitivo. Il progetto esecutivo.La centralità della progettazione e l’obbligo di affidamento sull’esecutivo: le eccezioni. Le flessibilità ap-plicative in capo al RUP. La progettazione semplificata per gli interventi di manutenzione ordinaria fino a 2,5mil. di euro. L’individuazione del progettista. Progettazione mediante ricorso a professionalità interne allaP.A. e mediante affidamenti esterni.La determinazione dell’importo a base di gara: le tabelle di cui al d.m. 17/6/16. La disciplina degli inca-richi per lavori di particolare rilevanza architettonica, ambientale paesaggistica ecc. Gli incarichi riguar-danti le altre prestazioni tecniche. I concorsi di progettazione e di idee.Modalità di affidamento degli incarichi: la disciplina legata alle diverse fasce d’importo. Gli operatori eco-nomici titolati a concorrere: professionisti singoli, associazioni professionali e società di ingegneria; rag-gruppamenti temporanei e consorzi. Il diritto transitorio in rapporto alla diversa operatività del Codice. Gliincarichi per la validazione dei progetti.Individuazione della prestazione da porre in gara e modalità di aggiudicazione: identificazione delle opereper la definizione dei requisiti di accesso; criteri/parametri di valutazione dell’offerta (economicamentepiù vantaggiosa). Procedure concorsuali e garanzie cauzionali e coperture assicurative. Validazione del pro-getto. Distinzione tra progettazione e validazione; gli effetti della validazione sull’eventuale contenzioso.Incompatibilità tra progettazione ed esecuzione delle opere progettate (limiti). Strutturazione delle ammi-nistrazioni aggiudicatrici con uffici di progettazione in vista della qualificazione di cui all’art. 38 del Codice.

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C143Procedure di affidamento dei contratti di lavori pubblici

- TIPOLOGIE CONTRATTUALI PER LA REALIZZAZIONE DI CONTRATTI PUBBLICI DI LAVORI – CONTRATTI DICOMPETENZA NAZIONALE E COMUNITARIA – PROCEDURE DI SCELTA DEL CONTRAENTE – STIPULA DEI

CONTRATTI E RELATIVI CONTENUTI

DURATA2 giorni

DATE11-12 dicembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Lorenzo ANELLIAvvocato amministrativista in RomaAvv. Nicola MARCONEAvvocato amministrativista in RomaIng. Francesco PORZIODocente e consulente in materia di acquisti telematici, contrattualistica e contenimento della spesa pressoPorzio & Partners Srl in Roma

Il seminario opera la ricognizione delle diverse modalità di attribuzione dei contratti pubblici relativi a la-vori e delle procedure di scelta del contraente, a seconda degli importi e delle tipologie dei singoli affida-menti, per poi giungere alla fase della stipula dei contratti e della definizione dei relativi contenuti.

PROGRAMMALa fase interna delle procedure di affidamento dei contratti pubblici di lavori. Determina a contrarre egli atti equivalenti: presupposti e motivazioni. Individuazione dei contenuti del contratto.Le procedure di scelta del contraente. Gare ad invito e con preventiva pubblicazione del bando o di avviso.Le consultazioni preliminari di mercato. Gli elenchi di operatori economici: caratteristiche, formazione e mo-dalità di tenuta e gestione.Le procedure di gara: aperte, ristrette, negoziate; procedura competitiva con negoziazione, partenariatoper l’innovazione, consultazioni preliminari di mercato, dialogo competitivo, sistema dinamico di acquisi-zione, aste elettroniche, accordi quadro. Il bando: funzioni e lex specialis della gara. Pubblicità nazionalee comunitaria. Termini per concorrere. Contenuti.Requisiti di accesso e qualificazione degli operatori: i requisiti di ordine generale e quelli di qualificazioneeconomico-finanziaria e tecnico-organizzativa: il sistema SOA. Categorie generali e specializzazioni: relazionie contenuti delle declaratorie. Strumenti di integrazione della qualificazione dell’operatore economico:associazione temporanea; avvalimento e obblighi di comunicazione; il subappalto. Consorzi di imprese: dif-ferenti tipologie e discipline. Cause di esclusione dalla gara e principio di tassatività. Soccorso istruttorio erelative problematiche operative. Casellario delle imprese e Banca dati nazionale degli operatori economici.Gli altri contenuti dei bandi: lavori di categoria prevalente lavori di categoria scorporabile. I bandi tipodell’ANAC. I poteri di selezione nelle procedura ristretta e possibilità di ridurre il numero dei candidati.I criteri di aggiudicazione: limite all’applicazione del prezzo più basso e preferenza accordata all’offertaeconomicamente più vantaggiosa quale criterio generale. Il rapporto qualità prezzo. Il costo del ciclo di vita.Operazioni di gara: commissione di gara e individuazione dei commissari dagli elenchi ANAC; la disciplinasotto soglia comunitaria e le casistiche specifiche. Sedute pubbliche e sedute riservate, vicende patologiche.

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La disciplina delle offerte anomale e casi in cui è possibile procedere all’esclusione automatica: i presup-posti e i meccanismi di calcolo della soglia a sorteggio. La verifica delle offerte anormalmente basse. L’ag-giudicazione e gli obblighi di comunicazione. Verbali di aggiudicazione: criteri per la loro compilazione,clausole discrezionali e obbligatorie. I limiti al potere di non aggiudicare. Il termine di “stand still”. Regolein materia di trasparenza.Contenuti tecnici e normativi del contratto: schemi grafici e capitolato. Compilazione del capitolato spe-ciale e relative tecniche. Clausole contrattuali principali: contratti a corpo e a misura, durata, revisioneprezzi, rinnovo contrattuale, modalità e termini di consegna, controlli e verifiche, periodo di prova, aggior-namenti tecnologici, termini di pagamento, divieto di cessione del contratto, cessione dei crediti, foro com-petente, clausole di salvaguardia e norme di rinvio. La stipula dei contratti, le nuove modalità prescritte apena di nullità.Gli appalti di lavori di manutenzione sul MePA. Tipologie e categorie di lavori che possono essere appal-tati sul MePA: opere edili, beni del patrimonio culturale, opere stradali, ferroviarie, aeree, idrauliche, marit-time e reti gas, impianti del settore ambiente e territorio ed opere specializzate. La disciplina degli appaltidi lavori nel MePA secondo i Capitolati d’Oneri pubblicati da Consip. L’assenza di obbligo di utilizzo delMePA. I requisiti delle Imprese abilitate. L’assenza di offerte nel Catalogo del MePA. Il valore economicomassimo degli appalti di lavori stipulabili sul MePA. Le procedure per gli appalti di lavori che possono es-sere eseguite sul MePA. Esecuzione di una procedura negoziata per l’affidamento di lavori di manutenzionetramite il lancio di RdO sul MePA.

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C457Esecuzione e collaudo degli appalti pubblici di lavori

DURATA2 giorni

DATE13-14 dicembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Angelita CARUOCCIOLOAvvocato amministrativista in Roma e NapoliAvv. Stefano de MARINISAvvocato amministrativista in RomaEsperto in materia di contrattualistica pubblica

La fase dell’esecuzione dei contratti pubblici ha assunto un ruolo centrale in relazione alle numerose re-sponsabilità che ne derivano. Tale centralità è stata evidenziata anche dall’ANAC che ne ha delineato iprofili più critici anche ai fini anticorruttivi. Inoltre, le novità introdotte dal nuovo Codice dei contrattihanno fortemente inciso sugli istituti tipici di tale fase, soprattutto le modifiche in corso di esecuzione eil subappalto, determinando la necessità di attenzione e rigore nella loro applicazione.

PROGRAMMAL’esecuzione del contratto. Il superamento del d.P.R 207/10 e il diritto transitorio dell’art. 216 del Codice.La consegna del contratto e i casi di esecuzione anticipata. Il decorso dei termini per l’esecuzione/adempi-mento delle prestazioni e i casi di sospensione dell’esecuzione. Gli obblighi di formalizzazione. I pagamentiin acconto e a saldo. Le modifiche del contratto in corso di esecuzione secondo il Codice: modifiche sog-gettive e oggettive; i limiti e gli obblighi di riaffidamento. La revisione dei prezzi. Le varianti e le comuni-cazioni all’ANAC. Il quinto d’obbligo. L’ultimazione delle prestazioni. Collaudo e verifica di conformità; lecertificazioni di regolare esecuzione.Le garanzie tipiche della fase esecutiva. Garanzia definitiva; modalità di determinazione del relativo am-montare e modalità di progressivo svincolo. Polizze RCT e CAR. Garanzia per il pagamento della rata di saldo.Polizza a garanzia della responsabilità decennale ex art. 1669 c.c.L’esecuzione tramite subappalto. I limiti quantitativi e l’obbligo di prenotare in gara le parti oggetto di pos-sibile subappalto. Gli affidatari e la loro preventiva indicazione in gara. Verifiche antimafia e autorizza-zione: distinzione dei diversi aspetti. Subappalti e sub-contratti. Differenze tra subappalto, RTI verticali,avvalimento; gli obblighi di comunicazione. Il pagamento diretto dei subappaltatori micro- e piccole im-prese.Modalità e tempi dei pagamenti. Termini per i pagamenti e il calcolo degli interessi in caso di ritardo. D.l.vo192/12 e disciplina del Codice. I premi di accelerazione: quantificazione. La tracciabilità dei flussi finanziariai sensi della l. 136/2010.La contestazione degli inadempimenti tra le parti: forme delle contestazioni dell’appaltatore. La specialedisciplina delle riserve. Riserve tecniche e riserve finanziarie. Obblighi di iscrizione, tempestività e com-pletezza. La gestione delle riserve. Relazioni del direttore dei lavori e del collaudatore. Le penali: la fissa-zione contrattuale; l’applicazione e i limiti. Risoluzione per inadempimento e recesso. Alterazionidell’equilibrio contrattuale e rimedi ammissibili. Rapporti della specifica disciplina con il codice civile. Ri-soluzione del contratto per eccessiva onerosità.

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D139 Urbanistica e pianificazione del territorio.........................................................................................pag. 2

C235 L’autorizzazione paesaggistica ordinaria e cd. semplificata dopo il d.P.R. 31/2017........................pag. 3

C269 Vigilanza e sanzioni in materia edilizia ............................................................................................pag. 4

C218 Programmi complessi e partenariati pubblico-privato (PPP) per lo sviluppo urbano....................pag. 6

C321 Gli espropri alla luce delle ultime riforme........................................................................................pag. 8

C323 Espropri, occupazioni illegittime e acquisizioni con strumenti alternativi.......................................pag. 10

6 - INDICE DELLA MATERIAURBANISTICA, EDILIZIA, ESPROPRI

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D139Urbanistica e pianificazione del territorio

DURATA2 giorni

DATE16-17 ottobre 2017

ORARIO1° giorno: 9,00-13/14-16

2° giorno: 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREProf. Ing. Francesco RUBEODocente di urbanistica, Università di Roma “La Sapienza”

Il corso si propone di fornire conoscenze e competenze specifiche a funzionari e dirigenti di strutture pub-bliche e private e a professionisti, sia di formazione tecnica che giuridico-amministrativa, che si trovano adover gestire processi e/o procedure nelle quali la conoscenza della componente urbanistica risulta rile-vante ai fini del raggiungimento degli obiettivi aziendali, amministrativi o professionali. Infatti, sia nella ge-stione dei grandi che dei piccoli patrimoni immobiliari, sia nella gestione di procedure e/o contenziosi edilizie urbanistici, sia nella definizione di scelte strategiche di investimento, è determinante conoscere il quadronormativo, strumentale e procedurale all’interno del quale ci si deve muovere, per non incorrere in erroridi approccio che possono generare, nel procedere, ostacoli insormontabili o, peggio ancora, contenziosi divario ordine e grado. L’incontro propone, perciò, un percorso formativo a “tutto campo”, proprio con l’in-tento di fornire un quadro il più possibile completo del vasto panorama di indirizzi, prescrizioni, vincoli e ap-procci progettuali che l’ordinamento urbanistico “compone” sia a livello nazionale che regionale.

PROGRAMMAIntroduzione all’urbanistica. Definizioni: città, area urbana, area metropolitana. Modelli interpretativi anni’80. Reti insediative non gerarchiche; città diffusa, metropolizzazione” e governance metropolitana. Urba-nistica e teorie classiche della rendita. Urbanistica e abusivismo. I temi della città contemporanea e i nuovicompiti dell’urbanistica: sostenibilità urbana e resilienza; qualità; risorse; riqualificazione. Le procedure“accelerate” degli anni ’90: Accordi di programma e conferenze dei servizi. Elementi base della pianifica-zione: fonti dati, cartografie, strumenti di analisi e metodologie di base. La pianificazione territoriale eurbanistica: La concezione gerarchica della pianificazione. L’organizzazione degli strumenti di pianifica-zione: generale e settoriale. Livelli e tipi di piani. Le c.d. tutele parallele e la pianificazione territorialesovra-comunale: Evoluzione della normativa urbanistica, dalla l. 1150/42 alle normative regionali. Gli stru-menti di pianificazione territoriale o di Area vasta: la tutela del paesaggio e il piano paesaggistico; le areeprotette e il piano del parco; i vincoli idrogeologici e il piano di bacino; la pianificazione territoriale regio-nale; il piano territoriale di coordinamento provinciale; altri strumenti settoriali. Procedura VAS, cenni.Il Piano urbanistico comunale. Struttura del piano urbanistico comunale: strumenti tradizionali e strumentiinnovativi. Limiti dei nuovi strumenti. Elaborazione tecnica: fabbisogni, dimensionamenti, standard, para-metri per la sostenibilità, disegno del piano. Procedura di formazione. Piano urbanistico comunale e at-trazione di risorse. La pianificazione strategica e il marketing territoriale, cenni. Gli strumenti attuativi.Piano particolareggiato di esecuzione (PPE). Lottizzazione convenzionata (LC). Piano per l’Edilizia economicae popolare (PEEP). Piano di recupero (PdR). Piano per gli insediamenti produttivi (PIP). Strumenti complessie partenariati tra e pubblico privato (PPP): I “costi” della città e la crisi delle risorse pubbliche. I pro-grammi complessi. I PPP. Costruzione della sostenibilità degli strumenti. Le valutazioni di fattibilità. La so-stenibilità economico-finanziaria: parametri, strumenti di valutazione. La sostenibilità socio-economica: iprocessi partecipativi, il coinvolgimento degli attori locali, il marketing di progetto.

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C325L’autorizzazione paesaggistica ordinaria e cd. semplificata dopo il d.P.R.

31/2017

- PROCEDURE E COMPETENZE DEI COMUNI DELLE PROVINCE E DELLE REGIONI IN MATERIA DI PAESAGGIO- LA SANATORIA AMBIENTALE

DURATA1 giorno

DATA27 ottobre 2017

ORARIO9-13/14-16

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Maria Lidia IASCONEDirigente Avvocatura Comune di Viareggio

PROGRAMMAI nuovi interventi legislativi in materia di autorizzazione paesaggistica: modifiche sostanziali e proce-durali alla luce del d.P.R. 31/17. Gli interventi edilizi soggetti ad autorizzazione paesaggistica, anche se-condo le definizioni del nuovo T.U. in materia edilizia.Le esenzioni secondo l’art. 149. Le novità introdotte sul titolo III del codice Urbani e sul d.P.R. 139/2010dal nuovo regolamento in tema di esenzione e semplificazione. I nuovi casi di esonero di autorizzazione pae-saggistica .Presupposti e tipologie secondo l’allegato A.Il procedimento ordinario di autorizzazione paesaggistica. L’art. 146: esame presupposti, requisiti e tem-pistica della nuova procedura in attesa dell’adeguamento alle prescrizioni d’uso paesaggistiche. I ruoli e lecompetenze diverse di Comune, Provincia e Regione e della Soprintendenza: il parere vincolante e la pro-cedura dell’ente preposto alla tutela del vincolo. Novità in tema di tempistica e di efficacia dell’autorizza-zione. La nuova disciplina di rinnovo di autorizzazione scaduta.L’istruttoria e la documentazione obbligatoria secondo il d.P.C.M. 12/12/05. Il parere espresso dalla Soprin-tendenza oltre il termine di legge, l’esaurimento o meno del potere di pronunciarsi e la sua portata vinco-lante o meno per il Comune nell’adozione del provvedimento finale non ancora emesso.L’autorizzazione paesaggistica a sanatoria: sua ammissibilità secondo il codice Urbani. La differente qua-lificazione e rilevanza degli interventi sotto il profilo edilizio e paesaggistico ai fini della sanatoria. Il parerevincolante della Soprintendenza prima e dopo l’approvazione del piano paesaggistico. Determinazione e ir-rogazione dell’indennità risarcitoria in luogo della demolizione nell’ipotesi ampliativa introdotta dal decreto31/17. La disciplina dell’art. 167 introdotto dal decreto 157/06: sanzione demolitoria e di ripristino. Terminitemporali di applicazione. Orientamenti giurisprudenziali recenti e le direttive contenute nelle varie circo-lari ministeriali.Le novità ampliative di applicazione della sanatoria introdotte con il nuovo decreto: l’art.17 del regola-mento.Gli effetti penali. Sanzioni penali anche a seguito alla sentenza della Corte Costituzionale n. 56/2016 ecenni al collegamento con il condono edilizio e con l’accertamento di conformità urbanistico-edilizio: con-seguenze procedimentali.La nuova procedura semplificata introdotta dal d.P.R. 31/17, art. 7 titolo II: L’ambito di applicazione con par-ticolare riguardo alle ipotesi di interventi di cui ai nuovi allegati del decreto-allegato B; la conseguente abro-gazione del d.P.R. 139/2010. La documentazione semplificata secondo l’art. 8 per la presentazione delladomanda (allegati C e D) , la procedura semplificata rispetto a quella ordinaria.( art.11). La nuova tempisticae le competenze del SUE e del SUAP (artt.9,10) .L’efficacia immediata della autorizzazione semplificata.

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C269Vigilanza e sanzioni in materia edilizia

- GUIDA TEORICO-PRATICA PER FUNZIONARI PUBBLICI ED ESPERTI DELLA MATERIA DOPO IL D.L.133/14, LA L. 124/15, IL D.L.VO 126/16 (SCIA1) E IL D.L.VO 222/16 (SCIA2)

DURATA2 giornate

DATE6-7 novembre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf. Pietro FALCONEPresidente di sezione del Consiglio di StatoAutore del “Codice dell’edilizia e dell’urbanistica annotato con la giurisprudenza”Avv. Maria Lidia IASCONEDirigente Avvocatura Comune di Viareggio

Il seminario intende fornire agli operatori pubblici e privati una guida teorica-pratica aggiornata, in tema disanzioni per abusi edilizi, con particolare attenzione alle novità normative ed alle più recenti pronunce giu-risprudenziali.Saranno esaminati i diversi procedimenti sanzionatori previsti per ciascuna tipologia di abuso, con riferi-mento ai singoli titoli edilizi: attività edilizia libera; CIL, CILA, SCIA, permesso di costruire e silenzio as-senso, come disciplinati dopo le modifiche normative introdotte dai dd.l.vi 126 e 222 del 2016.Per le aree soggette a vincolo paesaggistico, l’esame riguarda le sanzioni per mancanza dell’autorizzazionepaesaggistica a regime o semplificata dopo le novità recate dal d.P.R. 31/2017.Le singole questioni - illustrate alla luce della più recente giurisprudenza - saranno esposte con numeroseesemplificazioni, in modo da consentire modelli di risoluzione dei principali casi che si presentano nel-l’esercizio della professione.Il materiale didattico comprende una aggiornata rassegna normativa e una giurisprudenziale.

PROGRAMMAVigilanza e repressione per abusi edilizi: attività obbligatoria e vincolata; imprescrittibilità e disciplinaapplicabile. La denuncia dei cittadini: quando corre l’obbligo di attivare il procedimento repressivo. Sospensione dei lavori perché abusivi, nonché per lavoro irregolare, per sicurezza dei lavoratori o per as-senza del DURC. Opere abusive soggette a: CIL, CILA, SCIA dopo le modifiche introdotte dal d.l.vo 30/6/16,n. 126 (SCIA1) e dal d.l.vo 25/11/16, n. 222 (SCIA2).Gli interventi in assenza e in difformità dalla SCIA. Opere senza permesso di costruire, in totale difformitào con variazioni essenziali. Ingiunzione di demolizione. Questioni controverse: è dovuta la comunicazionedell’avvio del procedimento? necessita il previo esame della domanda di sanatoria o di variante? chi sono isoggetti responsabili? quando è responsabile il proprietario? in quale fase e con quale atto va individuatal’area da acquisire? Termine per demolire; bene sottoposto a sequestro.Definizioni tecniche e giuridiche dei principali interventi edilizi alla luce delle modifiche intervenute conil d.l.vo 126/16 e il d.l.vo 222/16. Le nuove definizioni di manutenzione straordinaria, ristrutturazioneedilizia e di nuova costruzione e le conseguenze sanzionatorie connesse.Analisi casistica delle principali tipologie di “abuso edilizio”; le procedure sanzionatorie determinate dagliinterventi in assenza di titolo alla luce del testo unico e delle successive modifiche introdotte all’art. 3 delT.U. 380.

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La nuova disciplina del mutamento di destinazione d’uso. Ristrutturazione edilizia c.d. pesante. Muta-mento di destinazione d’uso; quale sanzione, a seconda dei casi concreti? Inottemperanza all’ingiunzione didemolizione; necessita un apposito provvedimento? Demolizione o conservazione del bene; quali presuppo-sti. Rapporti con l’ordine di demolizione impartito dal giudice penale. Acquisizione di diritto al patrimoniocomunale; necessità di un provvedimento? Quali opere possono acquisirsi. Proprietario incolpevole.Abusi su aree vincolate dopo il d.P.R. 31/2017: le novità sugli interventi che non necessitano dell’autoriz-zazione. Opere abusive a seguito di annullamento del permesso; i termini e i presupposti per l’annullamentoe per la scelta della sanzione. Opere eseguite in parziale difformità dal permesso.Accertamento di conformità e titolo in sanatoria; ambito: opere già eseguite e abusi formali; presupposti:doppia conformità urbanistica; possibilità e limiti della cd. sanatoria giurisprudenziale. Quali gli effetti sullemisure sanzionatorie da adottare o già adottate? L’art. 167 del d.l.vo 42/04 e i casi di accertamento di com-patibilità paesaggistica; sanzione pecuniaria dell’indennità. Procedimento e obbligo di provvedere. Quandoopera la sospensione dell’azione penale e l’estinzione dei reati urbanistici? Diniego e silenzio-diniego. Lot-tizzazione abusiva, materiale, giuridica o mista: casi concreti. Sospensione delle opere. Confisca. Nullitàdegli atti.Sanzioni penali: per inosservanza di norme urbanistiche; per opere in assenza del permesso di costruire; perlottizzazione abusiva. Sequestro penale. Sospensione condizionale della pena. Prescrizione del reato. L’av-venuta demolizione del manufatto esclude il reato urbanistico?Aspetti operativi e applicativi sulla qualificazione e definizione tecnica e giuridica dei principali inter-venti edilizi alla luce delle recenti modifiche intervenute al TU 380 /2001 con il d.l.vo 126/16 (SCIA1) e ild.l.vo 222/16 (SCIA2).Analisi della casistica delle principali tipologie di ordinanze ablatorie: le varie fasi del procedimento. L’or-dinanza/ diffida e la ordinanza coattiva di demolizione (art. 31). L’acquisizione gratuita al patrimonio:procedura e ambito applicativo. Il regime sanzionatorio in caso di opere in assenza di SuperDIA. La nuovasanzione pecuniaria prevista dal co. 4 bis. art. 31 TU 380/01 in caso di inottemperanza.Gli interventi di ristrutturazione edilizia in assenza o in totale difformità dal Permesso di costruire (art.33 TU 380/01): casistica e relativa procedura sanzionatoria.Le sanzioni in caso di interventi in parziale difformità dal permesso: tipologie di parziale difformità e li-miti di applicazione della sanzione. Le sanzioni pecuniarie alternative alla demolizione (art. 33 e 34 TU380/01): presupposti applicativi.Determinazione delle variazioni essenziali ai fini della qualificazione della tipologia di abuso. Competenzestatali e regionali. Gli interventi in assenza e in difformità dalla SCIA e le relative sanzioni amministra-tive. Modalità e termini di applicazione. Casistica. Modalità e termini di applicazione.L’attività edilizia c.d. libera e le norme introdotte dalla l. 124/15, l’attività soggetta a comunicazione erelative sanzioni in caso di assenza/difformità.

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C218Programmi complessi e partenariati pubblico-privato (PPP)

per lo sviluppo urbano

DURATA1 giorno

DATA8 novembre 2017

ORARIO9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREProf. Ing. Francesco RUBEODocente di urbanistica, Università di Roma “La Sapienza”

La crescente riduzione delle risorse pubbliche, assieme a problematiche sempre più evidenti nella capacitàgestionale della pubblica amministrazione, ha portato all’introduzione, a partire dagli anni ’90, di strumentiche avessero come obiettivo quello di reperire risorse e know-how dei privati per la realizzazione e, in al-cuni casi, gestione di opere pubbliche.Questo particolare tipo di strumenti va sotto la più ampia definizione di “partenariati pubblico-privato”,PPP, dei quali il cd. project financing è certamente il più noto.La definizione di PPP si è evoluta assieme alla normativa europea talvolta escludendo o includendo alcunistrumenti rispetto ad altri, ma in generale, se ci si attiene alla definizione più letterale (e meno giuridica)il partenariato, partnership, è un forma nel quale pubblico e privato collaborano con un obiettivo comune,che è la realizzazione dell’opera pubblica, fermi restando i rischi imprenditoriali del privato e i conseguentimargini di remunerazione del capitale da questi investito nell’operazione.L’approccio che si propone, quindi, è un approccio a “tutto campo” che vuole fornire un quadro comples-sivo della strumentazione di PPP oggi disponibile al fine di supportare tecnici e funzionari pubblici e pri-vati, professionisti, amministratori, nelle scelte che dovranno operare, con la consapevolezza che ognistrumento ha le sue caratteristiche, i suoi limiti e i suoi ambiti di impiego. Non solo, nel ripercorrere l’in-tero percorso di “costruzione” di un PPP, si vedrà che l’individuazione dello strumento migliore è fruttodi un processo articolato e complesso al termine del quale, solo quando si sono delineati i “margini” del-l’operazione in termini tecnico-ambientali, economico-finanziari e socio-economici, sarà possibile indivi-duare, all’interno di uno “scenario ottimale”, quale possano essere lo o gli strumenti più idonei allaspecificità dell’intervento.

PROGRAMMAIntroduzione. La prima “crisi” delle risorse pubbliche degli anni ’90. L’introduzione dei nuovi strumenti peril coinvolgimento dei privati nella realizzazione delle opere pubbliche: la “nascita” del PPP in Italia. Defini-zioni, quadro normativo e nuove direttive UE. Costruire un PPP: fasi, attori, processo, criticità.Gli strumenti di PPP. Strumenti di matrice urbanistica: i programmi complessi. Strumenti di matrice “im-mobiliare” per la valorizzazione dei beni immobili pubblici: vendita con convenzione e concessione di valo-rizzazione. Strumenti di PPP istituzionalizzato: società miste e società di trasformazione urbana. Strumentidi PPP inquadrati nel nuovo Codice degli appalti pubblici e nella legislazione in materia. Costruzione e ge-stione: le concessioni di LL.PP. e il project financing; finanziamento: leasing in costruendo e contratto di di-sponibilità.La costruzione dei PPP: lo studio di fattibilità. Le fasi di costruzione e gestione di una PPP: definizionedegli, obiettivi pubblici; studio di fattibilità e individuazione dello scenario “ottimale”; fase competi-tiva per l’individuazione del/i partner privato/i; realizzazione; gestione; monitoraggio e controllo pub-blico.

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Lo studio di fattibilità (SdF). Contenuti di uno SdF. Formazione del team di lavoro. Fasi dello studio di fatti-bilità: analisi tecnico-ambientali, socio-economiche, economico-finanziarie, giuridico-amministrative. Qua-dro delle compatibilità. Alternative di scenario. Individuazione dello scenario ottimale e scelta dellostrumento di PPP. Valutazione dello scenario ottimale. Outoput dello SdF.La scelta dello strumento di PPP. I contenuti dello scenario di attuazione in PPP: tecnico-ambientali, socio-economici, economico-finanziari giuridico-amministrativi. ruolo della fattibilità tecnico-ambientale, ruolodella socio-economica, fattibilità economico-finanziaria e piano economico finanziario, fattibilità giuridico-amministrativa, la scelta dello strumento di PPP.Casi di studio. Realizzazioni, esperienze, criticità.

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C321Gli espropri alla luce delle ultime riforme

- DAL D.M. 18/11/2016 SULLA ISTITUZIONE UFFICI DEPUTATI ALLA D.P.U., ALLO “SBLOCCA ITALIA”,ALLA LEGGE DI STABILITÀ 2016

DURATA1 giorno

DATE23 novembre 2017

ORARIO9,30-13/14-16

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Marco MORELLIAvvocato amministrativista del Foro di Roma. Docente per il Master universitario sul Diritto dell’ambiente,Università di Roma La Sapienza

In ordine di tempo l’ultimo intervento normativo in materia espropri è il d.m. 18/11/16 sulla istituzionedegli elenchi delle autorità competenti alla pubblica utilità. Andando indietro col tempo, si ha la legge di stabilità 2016 (l. 208/15) che ha toccato, seppure in manieracircostanziata, la materia espropri che, dunque, resta comunque al centro di attenzione del legislatore na-zionale. In particolare è stata dettata una nuova disciplina per gli espropri collegati a beni gravati da usi ci-vici.La l. 124/15 di riforma della P.A., seppure non direttamente incidente sugli espropri, comunque toccandoanche il procedimento amministrativo non può non essere considerata per la materia ablativa.La l. 164/14, di conversione del c.d. decreto “sblocca Italia”, tocca seppure in maniera settoriale anche lamateria delle espropriazioni per pubblica utilità.Quelli indicati sono solo gli ultimi degli interventi riformatori del testo unico sugli espropri che, a più di 10anni dalla sua entrata in vigore, tra i colpi della Corte Costituzionale e quelli del legislatore, rischia, comegià indicato da più parti, di perdere la sua ratio di origine.Nel seminario si vuole analizzare nel dettaglio il tema delle espropriazioni per pubblica utilità. Verranno af-frontati tutti gli aspetti della procedura ablativa nonché il tema dell’indennità di esproprio. In particolaresaranno analizzati il tema del vincolo, della pubblica utilità e dell’indennità anche con lo sguardo rivolto asituazioni particolari, tipo realizzazione impianti di produzione di energia rinnovabile, PIP e PEEP.

PROGRAMMAInquadramento generale del tema. Il d.m. del 18/11/16 sulla istituzione degli elenchi di autorità espro-prianti deputate alla pubblica utilità. La legge di stabilità 2016 (l. 208/15) e gli espropri. L’impatto dellariforma Madia in relazione alle novità sul procedimento amministrativo. Le modifiche normative che hannointeressato la disciplina dei beni gravati da uso civico.Il c.d. decreto “sblocca Italia” 133/14 conv. in l. 164/14 e gli espropri. Il tema degli acquedotti. Gli entidi governo d’ambito e la delega di poteri ai gestori del servizio. Le opere idrauliche. Le compensazioni ur-banistiche. Impianti di recupero di energia e smaltimento rifiuti urbani. Le risorse energetiche nazionali.L’espropriazione per P.U. Il procedimento. Le varie fasi. Applicazione a casi specifici. Il vincolo preor-dinato all’esproprio. Il vincolo conformativo: la necessità di variante. La reiterazione del vincolo: istrutto-ria, motivazione, indennizzo, copertura finanziaria. La partecipazione degli interessati. Le comunicazioniavvio procedimento: avvisi pubblici o raccomandate a/r? La partecipazione degli interessati alla proceduradi apposizione del vincolo: quale posizione per i soggetti diversi dal proprietario (enfiteuti, livellari, affit-tuari). I vincoli discendenti dai piani attuativi. La dichiarazione di pubblica utilità. Come e quando viene

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apposta. La pubblica utilità discendente dai piani attuativi: la necessità di ultimazione interventi nei limitipiano. La pubblica utilità discendente dal dato progettuale: quale valore per i progetti preliminari, defini-tivi ed esecutivi. Le novità della l. 164/14. Le novità sulla progettazione esecutiva. Il piano particellare gra-fico, descrittivo e i tipi di frazionamento.Le procedure: quelle ordinarie e quelle accelerate. Gli artt. 20, 22 e 22-bis T.U.: analogie e differenze.L’occupazione d’urgenza preordinata all’esproprio. Le procedure accelerate: collocazione nell’ambito delprocedimento espropriativo. Il frazionamento. La conclusione del procedimento: il decreto, la cessione. Ildecreto di esproprio: presupposti, contenuti ed effetti. Esecuzione, trascrizione, registrazione, volturazione.La cessione volontaria: presupposti, operatività, termini, forma.Le procedure con riguardo alla loro applicazione per realizzare impianti di produzione di energia rin-novabile. L’iter autorizzatorio delineato dal d.l.vo 387/03. L’autorizzazione unica. La localizzazione degli im-pianti: la scelta del sito e la sua “disponibilità”. La disponibilità delle aree e il rapporto con le procedureespropriative.Le procedure con riguardo alla loro applicazione per realizzare piani di zona e piani PIP. La proceduraper la realizzazione dei piani di zona. L’acquisizione delle aree destinate ad edilizia residenziale pubblica,agevolata e convenzionata. L’iter acquisitivo, la durata dei piani in relazione alla pubblica utilità dell’in-tervento. La possibilità di avviare le procedure espropriative connesse ai piani di zona. L’inadempimento. Laprocedura per l’acquisizione di immobili strumentali alla realizzazione di PIP.Indennità di esproprio. Il procedimento per la determinazione ed il pagamento dell’indennità provvisoria edefinitiva. Indennità per le aree edificabili, edificate ed agricole. L’indennità di espropriazione aree edifi-cabili. Indennità ed IMU: effetti e limitazioni. Indennità ed IVA. Indennità e regime fiscale: la ritenuta del20% alla fonte. Indennità aggiuntive. Indennità per servitù. Indennità per aree non edificabili: conseguenzedella sentenza n.181/11 per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli. Quali effetti della sentenza sullemaggiorazioni e sulle indennità aggiuntive. Il danno alla azienda agricola. Come redigere le nuove stime: l’im-portanza dell’accesso ai fondi.La sentenza n. 338 del 22/12/11 della Corte Costituzionale sulla verifica ICI: effetti e conseguenze pratichee le novità negli indirizzi della giurisprudenza più recente.

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C323Espropri, occupazioni illegittime e acquisizioni con strumenti alternativi:

case histories con esercitazioni pratiche

DURATA1 giorno

DATE24 novembre 2017

ORARIO9,30-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Marco MORELLIAvvocato amministrativista del Foro di Roma. Docente per il Master universitario sul Diritto dell’ambiente,Università di Roma La Sapienza

Superando la tradizionale formazione frontale ove il docente relaziona su una serie di istituti giuridici, sa-ranno presentati una serie di case histories, ossia di esperienze pratiche realmente verificatesi in materiadi espropri e occupazioni illegittime e di acquisizioni alternative.Le case histories mirano a dotare i partecipanti di un metodo di lavoro, di uno strumentario concreto per af-frontare le tematiche delle acquisizioni di immobili, ad ogni livello. Si parte dalla illustrazione, tramite l’au-silio di collegamenti ipertestuali in slides didattiche, delle esperienze concrete vissute da operatori di settoree confrontate con l’ausilio del docente.L’esercitazione consente la proiezione multimediale di atti e provvedimenti amministrativi realmente adot-tati da autorità esproprianti di diverse regioni di Italia.I partecipanti potranno, con i casi esaminati, interfacciarsi con veri e propri atti realmente adottati da au-torità esproprianti italiane.

PROGRAMMARiparto di competenze espropriative e di acquisizioni immobili: esame dei casi reali tramite illustra-zione multimediale degli atti adottati. L’esperienza di un’autorità espropriante e di un consorzio di urba-nizzazione sottoscrittori di convenzione: esame del caso tramite illustrazione multimediale degli attiadottati. L’esperienza di un soggetto privato alle prese con la realizzazione di un impianto di produzione dienergia rinnovabile. L’esperienza di un soggetto privato che intende realizzare un centro commerciale e diuno che intende costituire un campus sportivo polifunzionale.Imposizione di vincoli espropriativi: esame dei casi reali tramite illustrazione multimediale degli attiadottati. L’esperienza di un ente espropriante che deve apporre una variante ad iniziale centro di quartieree successiva area a servizi. L’esperienza di un ente espropriante alle prese con la procedura di imposizionedel vincolo per la realizzazione di una strada. L’esperienza di un ente espropriante che deve interfacciarsicon le istanze di privati dirette al riconoscimento dell’indennizzo da reiterazione dei vincoli.Dichiarazione di pubblica utilità e di procedura: esame dei casi reali tramite illustrazione multimedialedegli atti adottati. L’esperienza di un ente espropriante costretto alla revoca, in autotutela, di una appro-vata pubblica utilità per mancata adozione di comunicazione di avvio del procedimento. L’esperienza diun’autorità espropriante alle prese con l’approvazione di un piano degli insediamenti produttivi. L’espe-rienza di un ente espropriante che approva un decreto di occupazione di urgenza per interventi connessi adun piano di zona. L’esperienza di un ente espropriante alle prese con mendaci dichiarazioni dei proprietaricatastali. L’esperienza di un ente espropriante dinanzi al rifiuto di accettazione di indennizzo.Occupazioni divenute illegittime: esame dei casi reali tramite illustrazione multimediale degli atti adot-tati. L’esperienza di un soggetto pubblico ed un soggetto privato che curano congiuntamente la proceduraespropriativa quando scade la pubblica utilità (caso di realizzazione di opere di urbanizzazione connesse ad

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un PP). L’esperienza di un ente che vede annullare la procedura ablativa dal TAR. L’esperienza di un enteche deve acquisire l’area su cui è stato realizzato un palazzo di giustizia in assenza di valido ed efficace de-creto di esproprio. L’esperienza di un ente alle prese con una sentenza di ottemperanza e nomina di com-missario ad acta chiamato a fare applicazione dell’art. 42-bis.Acquisizioni alternative agli espropri: esame dei casi reali tramite illustrazione multimediale degli attiadottati. L’esperienza di un privato che promette la cessione di un’area al Comune e non adempie l’obbligo.L’esperienza di un privato svuotato delle facoltà dominicale per l’esistenza di una strada di uso pubblico.L’esperienza di un privato e di un Comune collegati ad obblighi di formazione di una piazza.

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A631 Finanziamenti dell’UE e strumenti di "impact investing" per le Smart Cities...................................pag. 2

A644 I finanziamenti europei a gestione diretta........................................................................................pag. 4

M218 Master su gestione, attuazione e controllo dei fondi strutturali 2014-2020...........................pag. 5

A524 Fondi strutturali europei: la programmazione 2014-2020...............................................................pag. 7

A562 I sistemi di gestione e controllo dei programmi: adempimenti e vincoli normativi.........................pag. 8

A634 Finanziamenti dell’UE per la ricerca medica, la tutela della salute e l’invecchiamento attivo..............pag. 9

M232 Master in europrogettazione – Programmi comunitari..........................................................pag. 10

A571 Le regole di ammissibilità delle spese dei fondi strutturali............................................................pag. 12

A638 Agenda digitale e "open government": quadro strategico e finanziamenti pubblici.....................pag. 13

A570 Fondi strutturali: le procedure di selezione e gli aiuti di Stato......................................................pag. 14

7 - INDICE DELLA MATERIAFONDI STRUTTURALI E FINANZIAMENTI COMUNITARI

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A631Finanziamenti dell’UE e strumenti di “impact investing”

per le Smart Cities

DURATA2 giorni

DATE2a edizione: 17-18 ottobre 2017

ORARIO1°giorno: 8,45-13/14-172° giorno: 8,45–14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Antonio BONETTIEsperto di pianificazione strategica, project management e fondi europei. Docente su tematiche inerentipolitiche e fondi dell’UE e finanza sociale dal 2002

OBIETTIVI L’obiettivo generale è di migliorare la conoscenza delle principali opportunità di finanziamento dell’UE e dinuovi modelli di funding potenzialmente disponibili per Città Metropolitane e medie città delle regioni ita-liane per migliorare le politiche urbane.Il corso tratta finanziamenti dell’UE e nuovi modelli di funding degli Enti locali (impact investing, crowd-funding e fundraising per la P.A.) rilevanti per finanziare sia gli interventi di efficientamento dei servizi pub-blici locali resi possibili dalle nuove tecnologie digitali, sia nuovi modelli di riqualificazione delle periferie edi inclusione sociale. Esso si propone specificamente di: diffondere, ampliare e migliorare la conoscenzadei principali strumenti di finanziamento dell’UE più rilevanti per gli Enti locali; sensibilizzare gli ammini-stratori locali su quanto i Fondi strutturali, nella programmazione in corso, siano rilevanti per sostenere leriforme istituzionali (ex “legge Del Rio) e quelle amministrative (“riforma Madia”); diffondere la conoscenzadi nuovi modelli di finanziamento dei servizi pubblici locali, basati su contratti di esternalizzazione informatialla logica “payment-for-results” e al modello dei Social Impact Bonds; diffondere la conoscenza di nuovi mo-delli di funding delle politiche pubbliche informati alle pratiche in uso nella raccolta fondi da privati.

DESTINATARINeo-laureati con una significativa “dimensione europea” nel loro corso di studi. Dirigenti e funzionari di Am-ministrazioni pubbliche, in primo luogo Enti Locali, che da un lato desiderano conoscere le principali fontidi finanziamento a livello europeo e, dall’altro, desiderano capire meglio come diritto dell’UE e politiche eu-ropee incidono sull’attività amministrativa quotidiana. City Manager e dirigenti di aziende municipalizzate.Dirigenti e funzionari di altri Enti che hanno responsabilità di governo dei territori rilevanti. Dirigenti e ope-ratori di centri di ricerca pubblici e privati. Esperti di diritto amministrativo e altri liberi professionisti (ar-chitetti, geometri e ingegneri edili, esperti nella tutela del territorio e dell’ambiente) che intendonoampliare le conoscenze sul novero dei finanziamenti europei potenzialmente disponibili per gli Enti locali.Operatori del sistema finanziario e liberi professionisti coinvolti in operazione di finanza di progetto. Altri ope-ratori potenzialmente interessati: dottori commercialisti, esperti di contabilità e finanza pubblica, opera-tori sociali, dirigenti e funzionari dell’ANCI e delle Amministrazioni regionali, Sopraintendenze, agenzietecniche regionali, avvocati.

PROGRAMMAI finanziamenti pubblici per le smart cities. Il dibattito sulle smart cities. I principali finanziamenti pub-blici e nazionali.Smart cities e nuovi modelli di inclusione sociale. Nuovi modelli di intervento per l’inclusione sociale nelle

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periferie urbane: paradigma “housing first” e “centri polifunzionali di servizi” (“community hubs”).Impact investing e nuovi partenariati pubblici privati per finanziare le smart cities. L’esternalizzazionedei servizi pubblici: l’affermazione dei modelli di contrattualizzazione “payment-for-results” (pagamentocondizionato al raggiungimento di risultati). I Social Impact Bonds: l’architettura generale e i vantaggi; leesperienze dei Comuni di New York e di Londra. Altri nuovi modelli di funding per la P.A.: cittadinanza attivae crowdfunding per la P.A.I Fondi europei per sostenere riforme della P.A. e smart cities. Mappatura dei fondi europei. Fondi del-l’UE a “gestione diretta” e a “gestione concorrente”. Principali programmi a gestione diretta di interesse pergli Enti locali: Iniziativa “Urban Innovative Actions”. Europa per i Cittadini. I Programmi di cooperazione ter-ritoriale europea e le Iniziative “Interreg Europe” e “Urbact”.Principali interventi dei fondi strutturali di interesse per l’operatore pubblico e nuovi modelli di funding.Fondi dell’UE “a gestione concorrente” (Fondi strutturali) in Italia: obiettivi tematici e programmi (POR ePON). Le riforme e il PON Governance 2014-2020. La priorità “agenda urbana” della programmazione 2014-2020, il PON “Città Metropolitane” e gli interventi dei POR FESR regionali per le medie città. La struttura delPON Città metropolitane. Nuovi modelli di inclusione sociale: gli Assi 3 e 4 del PON “Città metropolitane”.Esercitazione: analisi da parte di gruppi di lavoro del modello di finanziamento pay-by-results alla basedei Social Impact Bonds.

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A644I finanziamenti europei a gestione diretta

- ISTITUZIONI EUROPEE, FINANZIAMENTI TEMATICI, PROGRAMMI DI RIFERIMENTO

DURATA2 giorni

DATE18-19 ottobre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Maurizio DI GENOVAEsperto di Affari europei: processo d’integrazione europea, politiche europee, finanziamenti europei a ge-stione diretta 2014-20, lobbying europea, gare d’appalto europee, progettazione europea

La programmazione finanziaria 2014-2020 è arrivata a metà del suo percorso. Da almeno un decennio siguarda con sempre maggiore interesse ai finanziamenti europei quale possibile opportunità per intercettarei finanziamenti aggiuntivi che sono sempre più difficili da intercettare sul territorio. Una possibile alter-nativa ai fondi strutturali è data dalla partecipazione agli inviti a presentare proposte a gestione diretta,lanciati dalla Commissione europea o dalle sue Agenzie tematiche o dalle sue delegazioni sui territori. Ma ibandi a gestione diretta non sono solo un’alternativa ai fondi strutturali; l’attuale programmazione prevedeinfatti la possibilità del loro affiancamento ai fondi a gestione decentrata. Ovviamente, permangono diffe-renze d’impostazione generale tra gli uni e gli altri, a partire da quella forse più conosciuta: l’obbligo dellacreazione di un partenariato internazionale per i progetti a gestione diretta (tranne poche eccezioni).

OBIETTIVIIl seminario mira a presentare il quadro generale degli “Affari europei”, a presentare le Istituzioni europeee il loro ruolo, le politiche europee, le linee di finanziamento che ne derivano e che si concretizzano in bandie gare d’appalto. Ma anche a fornire suggerimenti utili e pratici su come muoversi per affrontare al meglioogni singola fase operativa, scongiurando così possibili errori.

DESTINATARISettore pubblico: Regioni, Province, Comuni, Enti pubblici, Università, ecc. Settore privato: ONG, PMI, As-sociazioni professionali, ecc.

PROGRAMMAIl settennato 2014-2020: principali novità e opportunità. Le politiche europee: le tematiche strategicheche impattano sui nostri territori. I finanziamenti a gestione diretta: dalle politiche all’operatività. Comeun’esigenza europea può essere tradotta in un’esigenza locale.Capire come funziona la macchina amministrativa e politica europea: il funzionamento delle Istituzioni eu-ropee; relazionarsi con la Commissione, il Parlamento, il CESE e il Comitato delle Regioni.Lavorare con le Istituzioni europee: l’accreditamento personale e dei propri clienti, fare lobbying a Bru-xelles, le altre istituzioni di riferimento nella Capitale d’Europa.Introduzione alla progettazione europea a gestione diretta: punti di contatto e differenze tra la proget-tazione a gestione diretta e la progettazione a gestione decentrata. Il progetto: conoscere le politiche europee per gestire al meglio i bandi e le gare d’appalto; l’idea proget-tuale, le verifiche preliminari, la costruzione del partenariato, la suddivisione dei ruoli, la gestione del pro-getto, l’interazione con la Commissione europea, la rendicontazione finale.

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M218MASTER SU GESTIONE, ATTUAZIONE E CONTROLLO

DEI FONDI STRUTTURALI 2014-2020

DURATA8 giorni

articolato in quattro moduli frequentabili anche singolarmente

ORARIO9,00 – 14,30

PERIODI DI SVOLGIMENTO23-24-25-26 ottobre 201720-21-22-23 novembre 2017

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 1.500,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Sabina ARMATIAvvocato esperto diritto europeo, aiuti di Stato e concorrenzaDott. Lorenzo IMPROTAEsperto in programmazione, gestione, monitoraggio, controllo e valutazione di programmi e progettiDott.ssa Monica LAIEsperto in materia di appalti e aiuti di Stato Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica (DPS)Dott. Michele NICOLAJEsperto e consulente per la pubblica amministrazione sulla programmazione, gestione, controllo e valuta-zione di programmi e progetti complessi

OBIETTIVII Fondi dell’Unione Europea costituiscono, soprattutto nell’attuale contesto economico, una delle principalifonti di finanziamento per molti degli interventi pubblici promossi dalle Amministrazioni centrali, regionalie dagli Enti locali. In particolare, il nuovo periodo di Programmazione 2014–2020, oltre ad offrire nuove op-portunità in tutti i settori interessati dai fondi, presenta molte novità rispetto al passato.Alla luce delle sempre maggiori conoscenze e competenze richieste per l’attuazione, la gestione e il controllodegli interventi cofinanziati dai fondi comunitari, con questo Master vengono approfondite le principali te-matiche di interesse per gli stakeholder (Amministrazioni pubbliche e private, beneficiari dei finanzia-menti, ecc.) alla luce dei nuovi regolamenti per il periodo 2014-20, della voluminosa documentazioneprodotta dagli organismi comunitari e nazionali di riferimento e dell’esperienza maturata nei passatiperiodi di programmazione dal team di docenti che operano quotidianamente all’interno e a fianco delleamministrazioni titolari dei programmi.L’attuazione e la gestione efficace di un programma o di singoli progetti è, infatti, possibile solo nella mi-sura in cui si conoscono a fondo le regole e le procedure che governano la programmazione comunitarianonché ruoli, responsabilità e competenze delle Autorità individuate dai regolamenti comunitari (Autoritàdi gestione e controllo, Autorità di certificazione e Autorità di audit) e dei principali organismi coinvolti.Il Master si propone, quindi, di esaminare i principali aspetti relativi a tutti i Fondi strutturali e di inve-stimento europeo – Fondi SIE (FSE- Fondo sociale europeo, FESR - Fondo europeo di sviluppo regionale,FEASR - Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e FEAMP - Fondo europeo per gli affari marittimi e lapesca) ed approfondire gli aspetti specifici connessi all’Accordo di partenariato, ai singoli Programmi ope-rativi ed alle nuove regole per la gestione ed attuazione degli interventi per il periodo 2014-20.Particolare attenzione sarà posta ai Fondi strutturali europei (FSE e FESR), in quanto rappresentano il prin-cipale strumento attraverso cui l’Unione Europea concorre al finanziamento di grandi programmi e progettifinalizzati a favorire la crescita e l’occupazione di tutte le Regioni d’Italia (da quelle più sviluppate del Cen-tro-Nord a quelle meno sviluppate del Mezzogiorno), nonché al rafforzamento della Cooperazione territorialeeuropea. I Fondi strutturali costituiscono un opportunità ad ampio raggio, infatti il campo di applicazione

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è molto ampio, sia dal punto di vista temporale (la loro durata si estende dal 1/1/2014 al 31/12/2023), siadal quello settoriale (si va dai progetti infrastrutturali, ai servizi pubblici, alla scuola, ricerca, formazione equalificazione delle risorse umane, agli aiuti diretti a diversi settori produttivi, ecc.). A ciò si aggiunge ten-denza, in particolare degli ultimi anni, ad estendere l’utilizzo dei meccanismi che regolano i fondi struttu-rali alle altre fondi di finanziamento, dal momento che molti programmatori, nazionali e regionali, stannosempre più adottando regole comuni per la gestione dei finanziamenti pubblici, anche al fine di assicurareil raggiungimento dei target imposti a livello comunitario ed il necessario overbooking dei programmi ope-rativi.Pertanto, la finalità principale del Master è quella di fornire una conoscenza pratica ed operativa ap-profondita sull’evoluzione della programmazione comunitaria dal periodo 2007-13 al periodo 2014-20,sugli aspetti connessi alla chiusura della programmazione 2007-13, sul nuovo sistema di gestione e con-trollo, sulle nuove regole di ammissibilità delle spese e su tematiche specifiche particolarmente rilevantie complesse, quali: appalti pubblici, le varianti, strumenti finanziari, performance framework, aiuti diStato e Servizi di interesse economico generale, ecc.I partecipanti, attraverso il percorso formativo che prevede sempre esercitazioni con casi concreti e mo-menti di confronto, avranno la possibilità di approfondire le diverse tematiche sia attraverso l’analisi gui-data della documentazione prodotta dagli organismi comunitari e nazionali, sia attraverso specifichesimulazioni e/o esercitazioni su temi specifici.

DESTINATARISettore pubblico: Ministeri, Regioni, Province, Comunità montane, Comuni, Società pubbliche e a parteci-pazione pubblica, Enti e istituti di ricerca, formazione, Università, agenzie di sviluppo, ecc.Settore privato: società di consulenza e assistenza tecnica, Società di revisione, agenzie di sviluppo pri-vate, singoli professionisti, ecc.Il programma è rivolto in particolare a: beneficiari pubblici e privati o singoli operatori privati che parteci-pano o che sono interessati a partecipare ai programmi cofinanziati dai Fondi strutturali o a svolgere atti-vità di assistenza e supporto nei confronti delle Autorità coinvolte nella gestione e controllo dei programmi.

PROGRAMMA1° modulo (A524):23-24 ottobre 2017Fondi strutturali europei: la programmazione 2014-2020

2° modulo (A562):25-26 ottobre 2017I sistemi di gestione e controllo dei programmi: gli adempimenti e i vincoli normativi

3° modulo (A571):20-21 novembre 2017Le regole di ammissibilità delle spese dei Fondi strutturali

4° modulo (A570):22-23 novembre 2017Fondi strutturali: le procedure di selezione e gli aiuti di Stato

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente re-latore

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A524Fondi strutturali europei: la programmazione 2014-2020

- STRATEGIA, OBIETTIVI E QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO

DURATA2 giorni

DATE23-24 ottobre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Lorenzo IMPROTAEsperto in programmazione, gestione, monitoraggio, controllo e valutazione di programmi e progettiDott. Michele NICOLAJEsperto e consulente per la pubblica amministrazione sulla programmazione, gestione, controllo e valuta-zione di programmi e progetti complessi

PROGRAMMAIl periodo di programmazione 2014-2020: aspetti generali. Europa 2020: strategie, obiettivi e priorità. IlQuadro strategico comune ed i Regolamenti 2014-20. L’Accordo di partenariato e i Programmi operativi 2014-20. I Programmi complementari. Obiettivi e priorità di investimento. La programmazione operativa, i contenuti e le modalità d’accesso dei programmi operativi regionali enazionali. Analisi di alcuni programmi operativi finanziati dal FESR e dal FSE a livello nazionale e regionalee individuazione della struttura logica dei programmi e le procedure di gestione e accesso ai finanziamenti.Il performance framework: i principi, le modalità di calcolo, le sanzioni. Cenni sul sistema di gestione e con-trollo. Funzioni dell’Autorità di gestione e controllo, dell’Autorità di certificazione e dell’Autorità di audit.

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A562I sistemi di gestione e controllo dei programmi: adempimenti e vincoli

normativi

DURATA2 giorni

DATE25-26 ottobre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Lorenzo IMPROTAEsperto in programmazione, gestione, monitoraggio, controllo e valutazione di programmi e progettiDott. Michele NICOLAJEsperto e consulente per la pubblica amministrazione sulla programmazione, gestione, controllo e valuta-zione di programmi e progetti complessi

PROGRAMMAIl sistema di gestione e controllo dei programmi 2014–2020. Principi generali dei sistemi di gestione e con-trollo. Funzioni dell’Autorità di gestione e controllo, dell’Autorità di Certificazione e dell’Autorità di audit.I requisiti e il processo di designazione delle Autorità. Delega di potere e disposizioni di attuazione e attid’esecuzione. La gestione finanziaria, liquidazione dei conti, rettifiche finanziarie e disimpegno. Interru-zione dei termini di pagamento e sospensione dei pagamenti. Irregolarità e recuperi.Il sistema dei controlli della programmazione 2014-2020. I controlli di I livello. I controlli di II livello. Lecheck list di controllo. Metodologie di campionamento delle operazioni da sottoporre a controllo nell’ambitodei controlli di I e di II livello. La metodologia per l’individuazione dei rischi nell’ambito delle misure anti-frode e la gestione dei rischi.

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A634Finanziamenti dell’UE per la ricerca medica, la tutela della salute

e l’invecchiamento attivo

DURATA2 giorni

DATE 7-8 novembre 2017

ORARIO1°giorno: 8,45-13/14-172° giorno: 8,45–14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Antonio BONETTIEsperto di pianificazione strategica, project management e fondi europei. Docente su tematiche inerenti po-litiche e fondi dell’UE e finanza sociale dal 2002

OBIETTIVI L’obiettivo generale è diffondere, ampliare e migliorare la conoscenza dei principali strumenti di finanzia-mento dell’UE a sostegno della ricerca medica, della tutela della salute e dell’invecchiamento attivo. Sivuole anche favorire una migliore comprensione delle potenziali sinergie fra gli strumenti di finanziamentodiretto dell’UE a sostegno di ricerca e innovazione, i programmi nazionali e regionali cofinanziati dai FondiSIE e gli strumenti di sostegno nazionali e sensibilizzare sull’invecchiamento attivo come opportunità di in-novazione e di creazione di nuovi mercati.

DESTINATARIDirigenti e operatori di centri di ricerca pubblici e privati e del sistema universitario. Dirigenti e responsa-bili del Ministero della Salute, di Assessorati alla sanità, di ASL e Ospedali che desiderano accedere ai fondieuropei per migliorare i loro servizi. Dirigenti e staff di cooperative di produzione e anche di associazioni ealtre organizzazioni del terzo settore. Dirigenti di PMI impegnate nel settore sanitario e in quello della ro-botica per la riabilitazione e la mobilità di persone che hanno subito traumi gravi. Esperti di finanziamentieuropei che desiderano migliorare la conoscenza dei fondi disponibili per la ricerca scientifica, la tuteladella salute e la promozione di una vita attiva per le persone anziane. Neo-imprenditori che hanno avviatostart-up innovative ex d.l. 179/12 impegnate nello sviluppo e nella commercializzazione di servizi innova-tivi per la tutela della salute. Dirigenti e staff di incubatori di impresa e centri servizi per il trasferimentotecnologico. Neo-laureati con una significativa “dimensione europea” nel loro corso di studi.Altri operatori potenzialmente interessati: dottori commercialisti, dirigenti e funzionari di Camere di Com-mercio e di organizzazioni di categoria, dirigenti e funzionari di Amm.ni pubbliche e di agenzie tecniche re-gionali.

PROGRAMMAIl programma per la ricerca Horizon 2020: obiettivi e struttura. Horizon 2020: l’area tematica “Salute” delIII Pilastro “Sfide sociali”. Il Programma di lavoro 2016-2017 dell’area “Salute”. Il progetto ALHTOUR per mi-gliorare i servizi socio-assistenziali forniti ai turisti più anziani. Il Programma Health 2014-2020: obiettivi,struttura e azioni ammissibili. Altre iniziative dell’UE in materia di salute. L’iniziativa “Active and AssistedLiving”: obiettivi e azioni ammissibili. Il sostegno di questa iniziativa all’innovazione e il coinvolgimentodelle PMI. I finanziamenti dei POR FESR regionali per la ricerca e la tutela della salute. Il tema salute nelPiano nazionale della Ricerca 2015-2020 del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca.Esercitazione: analisi da parte di gruppi di lavoro della call for proposal 2017 del Programma “Active andAssisted Living” a sostegno dell’invecchiamento attivo e del relativo formulario di candidatura.

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M232MASTER IN EUROPROGETTAZIONE - PROGRAMMI COMUNITARI

DURATA4 giorni

PERIODI DI SVOLGIMENTO13-14 novembre 20174-5 dicembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 830,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Lorenzo IMPROTAEsperto in programmazione, gestione, monitoraggio, controllo e valutazione di programmi e progetti comu-nitariDott. Michele NICOLAJEsperto e consulente per la pubblica amministrazione sulla programmazione, gestione, controllo e valuta-zione di programmi e progetti complessiDott. Sergio VASARRIProfessore a contratto Università di Siena – Facoltà di scienze politiche, Corso fondi strutturali e politicheeuropee

OBIETTIVI La programmazione dei fondi comunitari 2014–2020 costituisce una delle più importanti opportunità di fi-nanziamento per lo sviluppo dei territori, fornendo nuove possibilità per gli Enti pubblici, le imprese, gli Or-ganismi pubblici e privati. I programmi a gestione diretta si aggiungono ai programmi finanziati dai fondistrutturali in Italia (Fondo sociale europeo e Fondo europeo per lo sviluppo regionale) e ai fondi per l’agri-coltura(FEASR) e la pesca (FEAMP) e hanno una dotazione finanziaria significativa, pari a circa il 22% dellerisorse del bilancio dell’Unione. La crescita intelligente, sostenibile e inclusiva costituisce l’obiettivo prin-cipale del nuovo periodo di programmazione che prevede il finanziamento, attraverso programmi dedicati,di interventi nel campo della ricerca, delle infrastrutture, istruzione, cultura, sicurezza, ambiente, ecc.Il finanziamento dei progetti sarà sempre più vincolato e commisurato al raggiungimento di obiettivi chiarie misurabili e la possibilità di finanziamento sarà legata alla credibilità delle proposte progettuali che do-vranno dimostrare la capacità di raggiungere in maniera efficiente ed efficace i risultati previsti. Per au-mentare le possibilità di successo, i progetti non dovranno più unicamente rispondere allo schema di unbando, ma dimostrare la loro sostenibilità, attraverso un nesso logico tra input, output e risorse impiegate.L’utilizzo degli strumenti di finanziamento europei deve integrare la conoscenza dei fondi comunitari direttie indiretti con tecniche del project management che rappresentano il know-how indispensabile perla pre-disposizione di una proposta progettuale vincente.Il corso Europrogettazione 2016 si colloca nel nuovo ciclo programmatorio 2014-2020 e ha la finalità di for-nire ai partecipanti una panoramica dei nuovi programmi (quali ad esempio Horizon 2020, Erasmus +, Life,Creative Europe, CoSME, ecc.) e delle procedure previste, assicurando percorso di approfondimento specia-listico delle più collaudate metodologie e tecniche di progettazione europea. Per costruire un progettovincente è necessario disporre di conoscenze adeguate che consentano di: individuare i programmi e le op-portunità più adatte al progetto che si intende realizzare; creare partnership vincenti ed elaborare idee pro-gettuali credibili e ben strutturate utilizzando metodologie che rispondono alle aspettative della Commissionee che forniscano tutti quegli elementi fondamentali per migliorare la valutazione del progetto e la sua suc-cessiva realizzabilità.Ottenere il finanziamento di un progetto costituisce solo il primo traguardo che un operatore deve porsi. Seil progetto non è costruito correttamente sulla base di milestone credibili e misurabili, basati su un piano fi-

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nanziario adeguato e ben strutturato, l’opportunità potrebbe tradursi in minaccia per l’organizzazione chedovrà comunque assicurare il raggiungimento dei risultati per ottenere il riconoscimento delle spese soste-nute.Il corso si caratterizza per un approccio fortemente pratico basato sull’analisi di calls for proposals (bandi)aperte e, attraverso l’attività svolta, si propone di fornire all’operatore esperienze concrete e le competenzenecessarie per presentare una proposta vincente e realizzabile nei tempi e nei modi previsti.

DESTINATARI Settore pubblico: Ministeri, Regioni, Province, Comunità montane, Comuni, Società pubbliche e a parteci-pazione pubblica, Enti e istituti di ricerca, formazione, Università, agenzie di sviluppo, ecc.Settore privato: ONG, PMI, società di consulenza e assistenza tecnica, Società di revisione, Agenzie di svi-luppo private, Associazioni professionali, singoli professionisti, ecc.Il programma è rivolto in particolare a: beneficiari pubblici e privati o singoli operatori privati che parteci-pano o che sono interessati a partecipare ai programmi a gestione diretta della Commissione europea o a svol-gere attività di assistenza e supporto nei confronti dei destinatari dei finanziamenti.

PROGRAMMAIntroduzione ai programmi comunitari e le procedure per l’accesso ai finanziamenti comunitari a ge-stione diretta. La programmazione comunitaria. La Strategia Europa 2020 e le priorità previste. I finanzia-menti comunitari a gestione diretta, indiretta e concorrente nella programmazione 2014-2020. Introduzioneai principali programmi a gestione diretta nella programmazione 2014-20: Crescita intelligente ed inclusiva(Horizon 2020 e Health for Growth), crescita sostenibile risorse naturali (Life), sicurezza e cittadinanza (Crea-tive Europe, Justice, Rights and citizenship, Europe for citizens, Asylum and migration fund, Internal secu-rity fund, European social change and innovation - EaSI -, Consumers e Cosme; Erasmus+; ecc.). Le proceduredi evidenza pubblica comunitarie (Call for proposals e Call for tender).Esercitazione: Analisi della principale documentazione relativa al programma e al bando di riferimento e let-tura e interpretazione di una Call for proposals.Come progettare. L’approccio del quadro logico (analisi, programmazione, realizzazione e valutazione) ap-plicato alla call for proposals e alla proposta progettuale. Il GOPP (Goal Oriented Project Planning). La pia-nificazione del progetto orientata agli obiettivi e la metodologia di progettazione. La costituzione delprogetto: il PCM (Project Cycle Management). La definizione degli obiettivi: il Logical Framework. La piani-ficazione del progetto: il diagramma di Gantt.Esercitazione: Sulla base di quanto appreso nella precedente giornata, sviluppo dell’idea progettuale sullabase delle indicazioni fornite e attraverso l’analisi della Call for proposals di riferimento, costruzione del qua-dro logico e formulazione dell’idea progettuale.La costruzione e la redazione del progetto. Sviluppo dell’idea progettuale. La predisposizione del pro-getto. Obiettivi del progetto. Giustificazione del progetto. Descrizione attività (WP). Risultati. Metodologia.Impatto. Partners.Esercitazione: Articolazione dell’idea progettuale secondo i punti del formulario utilizzato dalla CommissioneEuropea.La gestione e la rendicontazione del progetto. La gestione finanziaria di un progetto comunitario. La co-struzione del quadro finanziario. Le principali regole di rendicontazione degli interventi. I costi ammissibili.La valutazione dei progetti.Esercitazione: Revisione ed ultimazione del progetto, formulazione del budget, presentazione dei progetti.Valutazione dei progetti sulla base della griglia di valutazione.

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• affronti gli argomenti trattati in una prova finale

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A571Le regole di ammissibilità delle spese dei Fondi strutturali

DURATA2 giorni

DATE20-21 novembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Lorenzo IMPROTAEsperto in programmazione, gestione, monitoraggio, controllo e valutazione di programmi e progettiDott. Michele NICOLAJEsperto e consulente per la pubblica amministrazione sulla programmazione, gestione, controllo e valuta-zione di programmi e progetti complessi

PROGRAMMALa norma nazionale di ammissibilità delle spese per i fondi SIE. Ambito di intervento ed ammissibilitàdelle spese FESR per il periodo 2014-2020. Norme specifiche relative al FESR. Le forme di sostegno deifondi strutturali e le forme di sovvenzioni. Operazioni che generano entrate nette. Stabilità degli interventi.Cenni sulla gestione e controllo degli strumenti finanziari. Ambito di intervento ed ammissibilità delle spese FSE per il periodo 2014-20. L’ammissibilità delle speseper il FSE. La normativa comunitaria e nazionale di riferimento per l’ammissibilità della spesa. Le novità nel-l’utilizzo delle misure di semplificazione: tabelle standard di costi unitari, somme forfettarie, finanziamentia tasso forfettario.

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A638Agenda digitale e “open government”: quadro strategico e finanziamenti

pubblici

DURATA2 giorni

DATE 21-22 novembre 2017

ORARIO1°giorno: 8,45-13/14-172° giorno: 8,45–14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Antonio BONETTIEsperto di pianificazione strategica, project management e fondi europei. Docente su tematiche inerentipolitiche e fondi dell’UE e finanza sociale dal 2002

OBIETTIVI L’obiettivo generale è di migliorare la conoscenza degli operatori pubblici in merito al paradigma “open go-vernment” e alle principali opportunità di finanziamento dell’UE e nazionali per attuare la c.d. “P.A. digitale”.Il corso si propone specificamente di: a) aggiornare il quadro strategico – a livello nazionale ed europeo – sullastrategia per la crescita digitale e per l’e-government, b) diffondere, ampliare e migliorare la conoscenza deiprincipali strumenti di finanziamento dell’UE e nazionali più rilevanti per dare corso alla “P.A. digitale”, c) pre-sentare in modo dettagliato gli Assi 1 e 2 del PON Governance e i principali progetti di questo PON già finanziati.

DESTINATARINeo-laureati con una significativa “dimensione europea” nel loro corso di studi. Dirigenti e funzionari di Am-ministrazioni pubbliche, in primo luogo Enti Locali, Dirigenti e funzionari di altri Enti che hanno responsabilitàdi governo dei territori rilevanti. Dirigenti ed operatori di centri di ricerca pubblici e privati. Esperti di dirittoamministrativo e altri liberi professionisti (architetti, geometri e ingegneri edili, esperti informatici) che in-tendono ampliare le conoscenze sul novero dei finanziamenti europei potenzialmente disponibili per gli EntiLocali e per l’attuazione dell’agenda digitale. Operatori del sistema finanziario e liberi professionisti coinvoltiin operazione di finanza di progetto. Altri operatori potenzialmente interessati: dottori commercialisti, espertidi contabilità e finanza pubblica, dirigenti e funzionari dell’ANCI e dell’Agenzia AgID, dirigenti di Società pri-vate che si occupano di ri-uso e analisi dei dati, Sopraintendenze, agenzie tecniche regionali, avvocati.

PROGRAMMALa P.A. digitale e il paradigma “open government”. Il paradigma “open data” e l’Amministrazione aperta.Le politiche dell’UE per l’agenda digitale e per l’e-government. L’agenda digitale in Italia: le linee direttrici,il ruolo dell’AgID e la “strategia per la crescita digitale”; il Codice dell’amministrazione digitale (CAD).I Fondi europei per sostenere riforme della P.A. ed e-government. Mappatura dei fondi europei. Fondi del-l’UE a “gestione diretta” e a “gestione concorrente”. Principali programmi a gestione diretta di interesse perl’attuazione della “P.A. digitale”: Horizon 2020 e l’Iniziativa “ICT-enabled Public Sector Innovation”; il Pro-gramma ISA 2 e il programma “Interreg Europe”. Principali programmi strategici e di finanziamento il Italia.Fondi dell’UE “a gestione concorrente” (Fondi strutturali) in Italia: obiettivi tematici e programmi (POR e PON).L’Obiettivo tematico 2 “Agenda digitale” dei Fondi strutturali e la “strategia per la crescita digitale” dell’AgID.Il Programma nazionale per la ricerca 2015-2020 e il Piano nazionale per la scuola digitale (PNSD). L’Asse 1 delPON Città metropolitane (“Agenda digitale metropolitana”). Le riforme e il PON Governance 2014-2020. Gli Assi1 e 2 del PON Governance. La coerenza del PON con la “strategia per la crescita digitale” dell’AgID.Caso di studio. Esame della call co-creation 04-2017: Applied co-creation to deliver public services (ap-plicazione di strumenti partecipativi per le scelte sui servizi pubblici) dell’Iniziativa “ICT-enabled Public Sec-tor Innovation”.

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A570Fondi strutturali: le procedure di selezione e gli aiuti di Stato

- PROCEDURE AD EVIDENZA PUBBLICA- GLI AIUTI DI STATO

- I SERVIZI D’INTERESSE ECONOMICO GENERALE (SIEG)

DURATA2 giorni

DATE22-23 novembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Sabina ARMATIAvvocato esperto diritto europeo, aiuti di Stato e concorrenzaDott.ssa Monica LAIEsperto in materia di appalti e aiuti di Stato, Dipartimento per lo Sviluppo e la coesione economica (DPS)Avv. Gianpaolo POLIDOROEsperto diritto europeo e contrattualistica pubblica

PROGRAMMALe procedure ad evidenza pubblica. Gli appalti e le sovvenzioni. La disciplina applicabile ai fondi struttu-rali. Cenni sulle direttive comunitarie i materia di appalti pubblici (Direttiva 2014/24/UE), di utilities (Di-rettiva 2014/25/UE) e di aggiudicazione dei contratti di concessione (Direttiva 2014/23/UE). Il lororecepimento nella normativa nazionale: il d.l.vo 50/16. Aspetti principali dei contratti pubblici e le normespecifiche che disciplinano il procedimento amministrativo nell’ambito dei fondi strutturali. Le principalicriticità riscontrate e la posizione assunta dalla Commissione europea. Le varianti in corso d’opera. Rettifi-che forfettarie applicabili in materia di appalti pubblici.Gli aiuti di Stato e i servizi d’interesse economico generale (SIEG). La definizione e il campo di applica-zione degli aiuti di Stato. Le disposizioni specifiche per le diverse categorie di aiuto. Gli aiuti de minimis. Ladefinizione dei servizi di interesse generale. L’applicazione ai SIEG delle norme in materia di aiuti di Statoe agli appalti.

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A588 La gestione del patrimonio immobiliare pubblico.............................................................................pag. 2

8 - INDICE DELLA MATERIAPATRIMONIO IMMOBILIARE

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A588La gestione del patrimonio immobiliare pubblico

DURATA1 giorno

6 novembre 2017

ORARIO9,30-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Marco MORELLIAvvocato del Foro di Roma. Docente per il Master universitario di II livello sul diritto dell’ambiente del-l’Università di Roma” La Sapienza”

La giornata formativa intende analizzare le problematiche relative alla dismissione e valorizzazione di benidi proprietà dello Stato e degli Enti pubblici.A tal fine saranno prese in considerazione le diverse tipologie di beni della P.A. (demaniali, patrimoniali di-sponibili ed indisponibili); l’iniziale inquadramento dei beni in proprietà o in uso della P.A. consentirà l’ap-profondimento del tema delle dismissioni e delle valorizzazioni immobiliari alla luce delle recentissimeriforme che toccano, tra gli altri, anche il Ministero della Difesa.L’analisi seguirà l’evoluzione del panorama legislativo degli ultimi anni, fino alle indicazioni del decreto“Sblocca Italia” (d.l. 133/14), come modificato ed integrato dalla legge di conversione 164/14. In tale legge,infatti, il Capo V (artt. da 20 a 26) è dedicato agli immobili di proprietà pubblica e loro gestione.Quando si parla di immobili della P.A., soprattutto in periodo di economie di spesa non può non assumere unaveste centrale la problematica delle dismissioni e delle valorizzazioni del patrimonio immobiliare pubblico.Il tema verrà trattato nel corso della giornata formativa con specifico richiamo alle interpretazioni offertedalla giurisprudenza, dall’Agenzia del Demanio e gli sviluppi della prassi nonché gli indirizzi della Corte deiconti riguardo sulle responsabilità di funzionari e amministratori nella gestione del patrimonio immobiliarepubblico. Infine saranno affrontati anche i temi delle locazioni e dei comodati d’uso di immobili delle P.A.

PROGRAMMAIl patrimonio immobiliare pubblico. Istituti e problematiche in materia demaniale e patrimoniale. Distin-zione patrimonio disponibile e indisponibile. Beni demaniali. Regime giuridico, concessione, locazione, ca-noni, indennizzi, forme di valorizzazione (piano alienazioni, federalismo demaniale, concessione migliorativa,fondi di investimento immobiliare), gara ad evidenza pubblica per la scelta dei concessionari.Le misure introdotte dalla legge di conversione del decreto “Sblocca Italia” (d.l. 133/14 conv. in l.164/14). Le misure per il rilancio del settore immobiliare pubblico. Le misure per l’incentivazione degli in-vestimenti in abitazioni in locazione. Le misure urgenti per la valorizzazione degli immobili pubblici inuti-lizzati. La disciplina dei contratti di godimento in funzione della successiva alienazione di immobili. Misuredi agevolazione della partecipazione delle comunità locali in materia di tutela e valorizzazione del territo-rio. L’accordo di programma di cui al d.l.vo 267/2000, avente ad oggetto il recupero di immobili. Le misureurgenti per la valorizzazione degli immobili pubblici inutilizzati.Le misure indirizzate al Ministero della Difesa dalla l. 190/14, commi 374 e segg.Ricognizione e valorizzazione del patrimonio immobiliare. Le nuove politiche del patrimonio immobiliarepubblico. Le indicazioni dell’Agenzia del demanio: gli strumenti di ultima generazione per la gestione e lavalorizzazione degli asset immobiliari pubblici. Nuovi veicoli finanziari e societari per incrementare il valoreeconomico e sociale dei patrimoni immobiliari pubblici (artt. 33 e 33 bis del d.l. 98/11). Processo di valo-rizzazione del territorio per il miglior utilizzo del patrimonio immobiliare pubblico (art. 3 ter d.l. 351/01 es.m.i.). Federalismo demaniale e valorizzazione culturale degli immobili dello Stato (art. 5, comma 5, d.l.vo85/2010). Art. 56-bis del d.l. 69/13, conv. in l. 98/13.

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Dismissioni, locazioni e comodati d’uso di immobili dalle P.A. L´attuazione dei progetti di valorizzazionedi immobili pubblici: la cooperazione istituzionale tra Agenzia del Demanio e gli Enti territoriali e statalipreposti alla tutela del patrimonio pubblico. Il ricorso agli strumenti e ai procedimenti (Programmi unitaridi valorizzazione territoriale, concessioni di lunga durata, veicoli societari e finanziari) previsti dal d.l.351/01, conv. dalla l. 410/01, come modificati ed integrati dai più recenti interventi normativi (artt. 33 e33-bis del d.l. 98/11, conv. dalla l. 111/11, art. 6 della l. 183/11, art. 27 del d.l. 201/11 conv. dalla l.214/11). Piano di alienazione e valorizzazione degli enti territoriali (art. 58, d.l. 112/08 conv. in l. 133/08)come modificato dal d.l. 201/11 art. 27). L’incidenza della normativa sulla c.d. spending review sulle alie-nazioni e valorizzazioni immobiliari. Cenni su riferimenti europei e metodi di selezione della società di ge-stione del risparmio (SGR) quale principale partner privato per la valorizzazione del patrimonio immobiliarepubblico. La locazione di immobili dalla P.A. e gli immobili in comodato d’uso.Le disposizioni in materia di immobili pubblici di cui al d.l. 151/13. Le indicazioni dell’art. 2. L’impattodelle riforme.La responsabilità di dirigenti, funzionari ed amministratori per la gestione del patrimonio immobiliarepubblico. Gli indirizzi in materia di responsabilità amministrativa e contabile della Corte dei conti riguardola gestione del patrimonio immobiliare pubblico.

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M269 Master in alta specializzazione in contabilità pubblica e finanza allargata............................pag. 2

A637 Armonizzazione contabile in Europa e gli effetti sulle amministrazioni pubbliche italiane.................pag. 4

A265 La gestione delle risorse nelle amministrazioni statali dopo la riforma contabile...........................pag. 6

A359 Gli inventari nelle Pubbliche Amministrazioni: procedure operative e contabili.............................pag. 7

A219 L’armonizzazione dei sistemi contabili nelle Regioni, enti locali e loro organismi.........................pag. 9

A281 La contabilità integrata armonizzata negli enti pubblici non economici.......................................pag. 11

A583 Provvedimenti d’impegno contabile, accertamento e liquidazione di atti amministrativi.............pag. 12

A216 La pianificazione del recupero dei crediti nelle Amministrazioni pubbliche.................................pag. 13

A400 Strumenti operativi di programmazione e controllo nelle P.A........................................................pag. 15

A541 La revisione e il controllo contabile nelle P.A.................................................................................pag. 16

B241 Processo budgetario, controllo di gestione e contabilità nelle ASL e ospedaliere......................pag. 17

9 - INDICE DELLA MATERIAECONOMIA, FINANZA E CONTABILITÀ PUBBLICA

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M269MASTER DI ALTA SPECIALIZZAZIONE IN CONTABILITÀ PUBBLICA E FINANZA

ALLARGATA

DURATA12 giorni

articolato in 6 moduli frequentabili anche singolarmente

PERIODI DI SVOLGIMENTO2-3-4-5 ottobre 20176-7-8-9 novembre 2017

11-12-13-14 dicembre 2017

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 2.190,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott.ssa Cinzia BARISANOMagistrato Corte dei contiDott. Angelo CAGNAZZODirigente Ministero Economia e FinanzeProf. Carmine COSSIGAgià Direttore generale del Comune di Pozzuoli - Professore incaricato di Economia delle Amministrazioni Pub-bliche, Seconda Università di Napoli – Esperto Corte dei contiProf. Fabio Giulio GRANDISAssociato di economia delle Amministrazioni Pubbliche, Università degli Studi di Roma Tre – Revisore con-tabile - Componente del Gruppo di lavoro della Ragioneria generale dello Stato sull’armonizzazione conta-bile ex d.l.vo 91/11Dott.sa Giorgia MATTEIAssegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Roma Tre - Dottore commercialista e Revisore legale- Componente del Gruppo di lavoro della Ragioneria generale dello Stato sugli IPSASProf. Stefano POZZOLIOrdinario di ragioneria delle P.A. locali Università di Napoli “Parthenope”Coordinatore Gruppo Principi di revisione IFACDott. Angelo Vittorio SESTITODirigente amministrativo ASL Roma 2Dott. Eugenio STARNINODirigente Ministero Economia e FinanzeDott.ssa Agnese STORTIAssegnista di ricerca presso l’Università degli studi di Roma Tre - Dottore commercialista, revisore legale

L’integrazione europea e i correlati obblighi comunitari, la complessa tematica dei vincoli di bilancio e deisistemi contabili sottostanti, la forte interrelazione dei bilanci pubblici, indotta dai processi di armonizza-zione contabile che attraversano tutte le Amministrazioni Pubbliche italiane, la accentuata mobilità della di-rigenza pubblica, rendono necessario il perfezionamento di professionalità capaci di leggere, analizzare,gestire e revisionare i diversi tipi di contabilità rinvenibili nel settore pubblico.Il Master, attraverso moduli fruibili anche separatamente, propone una analitica ricognizione delle princi-pali tipologie contabili, della loro disciplina generale e della evoluzione normativa e giurisprudenziale. In par-ticolare, dopo un inquadramento generale inerente al processo di armonizzazione contabile a livello europeo(Direttiva 85/2011) si procede a una analisi per comparto, partendo dalle Amministrazioni statali (l. 196/09;l. 243/12; d.l.vo 90/16; d.l.vo 93/16) e proseguendo con le Regioni e gli Enti locali (Titolo I, III e IV del d.l.vo118/11 e s.m.i.), gli Enti pubblici non economici nazionali (d.l.vo 91/11) e gli enti del Servizio sanitario na-zionale (Titolo II del d.l.vo 118/11 e s.m.i.). Inoltre un modulo è dedicato specificamente alla riforma deicontrolli interni negli Enti locali (d.l.174/12 conv. con l. 213/12).

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DESTINATARIDipendenti pubblici e responsabili degli Uffici Ragioneria, degli Uffici di controllo, degli Uffici di supporto agliorgani decisionali e di controllo dei diversi enti pubblici. Revisori dei conti, ispettori, laureati in scienze eco-nomiche, giuridiche e ragionieristiche.Per la vastità e la completezza delle tematiche contabili il master è particolarmente utile per i concorsidella magistratura della Corte dei conti e di Dirigente nelle P.A., e per i dipendenti pubblici che intendanoprepararsi ai concorsi per le progressioni di carriera.

PROGRAMMA1° modulo (A637B):2-3 ottobre 2017L’armonizzazione contabile in Europa e gli effetti sulle amministrazioni pubbliche italiane

2° modulo (A265B):4-5 ottobre 2017La gestione delle risorse nelle Amministrazioni statali dopo la riforma contabile

3° modulo (A219B):6-7 novembre 2017L’armonizzazione dei sistemi contabili nelle Regioni, Enti locali e loro organismi

4° modulo (A281B):8-9 novembre 2017La contabilità integrata armonizzata negli enti pubblici non economici

5° modulo (A541B):11-12 dicembre 2017La revisione e il controllo contabile nelle P.A.

6° modulo (B241B):13-14 dicembre 2017Processo budgetario, controllo di gestione e contabilità economico-patrimoniale nelle aziende sanitariee ospedaliere

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente re-latore

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A637L’armonizzazione contabile in Europa e gli effetti sulle amministrazioni

pubbliche italiane

DURATA2 giorni

DATE2-3 ottobre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-16,30

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf. Fabio Giulio GRANDISAssociato di Economia delle aziende e delle Amministrazioni Pubbliche, Università degli Studi di Roma Tre– Revisore legale - Componente del Gruppo di lavoro della Ragioneria generale dello Stato sull’armonizza-zione contabile ex d.l.vo 91/11Dott.ssa Giorgia MATTEIAssegnista di ricerca presso l’Università degli Studi di Roma Tre - Dottore commercialista e Revisore legale- Componente del Gruppo di lavoro della Ragioneria Generale dello Stato sugli IPSAS

La direttiva comunitaria 2011/85/UE ha avviato il processo di armonizzazione contabile di tutte le ammini-strazioni pubbliche degli Stati membri. In particolare l’art. 3 prevede l’adozione di sistemi di contabilitàpubblica fondati sul principio “accrual”, ossia sulla contabilità economico-patrimoniale. Presso EuroStat èstata istituita una “task force” che ha già elaborato il progetto EPSAS (European Public Sector AccountingStandard) che prevede l’adozione definitiva di tale sistema contabile entro il 2025. A ben vedere, infatti, lacontabilità economico-patrimoniale è l’unico sistema ormai comune, almeno sul piano normativo, a tutti icomparti della Pubblica Amministrazione italiana: in alcuni casi in via esclusiva, in altri in affiancamento allacontabilità finanziaria.Lo scopo del corso è quello di inquadrare il processo di armonizzazione di tutte le amministrazioni pubbli-che italiane nel più ampio contesto dell’armonizzazione contabile a livello europeo. Pertanto, dopo l’illu-strazione del contesto sopra descritto, si affrontano i principi contabili generali e le nozioni essenziali dicontabilità economico-patrimoniale indispensabili, anche per chi non conosca a fondo la materia, per ac-quisire la preparazione di base con cui affrontare i moduli successivi del Master che hanno contenuti piùtecnici e specifici per comparto.

PROGRAMMAIl processo di armonizzazione contabile del settore pubblico previsto dalla Direttiva 2011/85/UE delConsiglio Europeo. L’armonizzazione attraverso la standardizzazione. La Direttiva 2011/85/UE ed i “quadridi bilancio”. Il mandato della Commissione Europea a Eurostat. Il lavoro di Eurostat: le basi per il lavoro diarmonizzazione a livello europeo. Classificazione dei sistemi contabili pubblici in un campione di Paesi Eu-ropei. Tipologie di sistemi contabili per le amministrazioni pubbliche. I sistemi contabili nel settore pubblico. Si-stema contabile basato sul principio di cassa (“cash basis”). Sistema contabile basato sul principio di com-petenza giuridica (“legal accrual”). Sistema contabile basato sul principio della competenza economica(“accrual basis”).Elementi di contabilità economico-patrimoniale nelle pubbliche Amministrazioni. La differenza fra no-zione di uscita/entrata, la nozione di costo/ricavo e la nozione di provento/onere. La competenza econo-mica nelle gestioni erogatrici pubbliche La significatività del risultato economico delle attività svolte dallepubbliche Amministrazioni. La contabilità generale (alias civilistica o economico-patrimoniale) e la contabi-

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lità analitica: i centri di costo. Verifiche ed analisi del Conto del patrimonio/Stato patrimoniale e del Contoeconomico. Contabilità economica e finanziaria: differenze e collegamenti. Le tecniche sintetiche di riclas-sificazione di bilancio. Il Piano dei conti integrato e la matrice di correlazione secondo il d.P.R. 132/13.Analisi dei sistemi contabili economico-patrimoniali dei diversi comparti della Pubblica AmministrazioneItaliana. La contabilità pubblica italiana: cenni al percorso evolutivo e al processo di armonizzazione con-tabile in atto. Ambito di applicazione dell’armonizzazione contabile: quattro confini indefiniti. I decreti le-gislativi attuativi dell’armonizzazione: quadro normativo generale. L’Elenco ISTAT e gli enti soggetti al d.l.vo165/01. Gli enti strumentali e la nozione di gruppo pubblico.Criticità degli ordinamenti vigenti rispetto alla prospettiva europea. Analisi per comparto: Amministrazionistatali; Enti previdenziali; Enti territoriali (Regioni ed Enti locali); gli Enti del Servizio sanitario nazionale;gli Enti pubblici non economici e le altre Amministrazioni pubbliche centrali e locali.I limiti dell’attuale processo di armonizzazione contabile in Italia e le prospettive future in ottica euro-pea.

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A265La gestione delle risorse nelle Amministrazioni statali dopo la riforma

contabile

DURATA2 giorni

DATE4-5 ottobre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Angelo CAGNAZZODirigente Ministero dell’economia e delle finanzeDott. Eugenio STARNINODirigente Ministero dell’economia e delle finanze

OBIETTIVIIl seminario si propone di illustrare la disciplina della gestione delle risorse nelle Amministrazioni centralidello Stato, sulla base delle disposizioni contenute nella legge di contabilità e finanza pubblica (l. 196/09),recentemente modificata dai decreti legislativi n. 90/16 e 93/16 e dalla l. 163/16.

PROGRAMMALa riforma della legge di contabilità e finanza pubblica. L’introduzione del “principio del pareggio di bi-lancio” nella Carta costituzionale e la relativa disposizione attuativa (l. 243/12, come modificata dalla l.164/16).Il ciclo e gli strumenti della programmazione economico-finanziaria e di bilancio: il documento di eco-nomia e finanza, la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza pubblica. L’integrazione delprocesso di revisione della spesa nel ciclo del bilancio: gli accordi tra i Ministeri. Il rafforzamento del ruoloallocativo del bilancio dello Stato e il superamento della legge di stabilità.Il bilancio dello Stato. La struttura del bilancio dello Stato per missioni e programmi e il suo raccordo conla COFOG (Classificazione delle funzioni di governo). Il programma quale unità di voto per la decisione par-lamentare. L’introduzione delle azioni. Bilancio decisionale e bilancio gestionale. La classificazione dellespese secondo la natura economica e autorizzatoria. La flessibilità del bilancio in fase di formazione e di ge-stione. La gestione di competenza, di cassa e dei residui. La nuova nozione di impegno contabile e la predi-sposizione del piano finanziario dei pagamenti (cronoprogramma). La copertura finanziaria delle leggi. Ilrendiconto generale dello Stato.La nota integrativa agli stati di previsione dei Ministeri e al rendiconto generale dello Stato. La direttivadel Ministro. L’individuazione e la definizione degli obiettivi. L’interrelazione con il Piano delle performance.Il budget strumento di programmazione: finalità, formazione e tecniche di elaborazione. La consuntivazioneeconomica: la rilevazione annuale dei costi e il sistema Sicoge. La riconciliazione del budget economico conil bilancio finanziario.La contabilità economico-analitica per centri di costo: finalità, funzionamento e relazione con il controllodi gestione. Il sistema contabile: 1) il piano dei conti; 2) il piano dei centri di costo; 3) il piano dei servizi.L’applicazione delle Missioni e dei Programmi in contabilità economica. Il d.l.vo 90/16: adozione, in fase di gestione e a fini conoscitivi, della contabilità economico-patrimonialein affiancamento alla contabilità finanziaria da parte delle Amministrazioni dello Stato, il piano dei conti in-tegrato, la transazione contabile elementare ed i principi contabili.

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A359Gli inventari nelle Pubbliche Amministrazioni: procedure operative e

contabili

- LE NOVITÀ IN ARMONIZZAZIONE CONTABILE- LE NORME DELLA CIRCOLARE MEF-RGS N. 26 DEL 9/9/2015

DURATA2 giorni

DATE12-13 ottobre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Adelia MAZZIEsperta di processi organizzativi e sistemi contabili delle Pubbliche Amministrazioni. Autrice di pubblicazioniin materia

DESTINATARIIl corso è rivolto a coloro che svolgono attività legate alla gestione patrimoniale; agli Economi, ai Provvedi-tori, ai Consegnatari, ai Dirigenti contabili-finanziari, agli Agenti contabili del Servizio economato, e quindiai dipendenti: Ufficio Inventario; Ufficio Patrimonio; Ufficio Provveditorato; Consegnatario; ai Dirigenti, fun-zionari e addetti Servizi contabili-finanziari.

OBIETTIVIIl pieno e soddisfacente utilizzo dei beni pubblici è in grado di fornire importanti ed utili occasioni per mi-gliorare la qualità del servizio istituzionale, di favorire una corretta e proficua gestione economico-finanziariae di dare un concreto contributo alla realizzazione dei nuovi principi di autonomia, previsti dalla più recentelegislazione.La formazione e la gestione dell’elenco dei beni immobilizzati, facenti parte del conto del patrimonio del-l’ente implicano azioni immediate, ai fini della loro obbligatoria riclassificazione economica.La consistenza del patrimonio all’inizio dell’esercizio deve corrispondere alla consistenza finale dell’eserci-zio precedente come risulta deliberata dal consiglio in sede di approvazione del rendiconto. Il d.l.vo 118/11e gli aggiornamenti normativi. Per gli enti territoriali le evidenze del d.l.vo 126/14 con la definizione dellacontabilità economico patrimoniale, impone la necessità di fornire le informazioni sull’evoluzione del valoreeconomico del patrimonio dell’ente e della dinamica reddituale.Il corso evidenzia con aspetti operativi la rilevazione del patrimonio nel sistema contabile economico-patri-moniale, approfondendo le specifiche attività di rendicontazione contabile relative alle registrazioni dei ce-spiti ammortizzabili.

PROGRAMMAIl censimento e la gestione degli inventari dei beni immobili. La formazione e la gestione dell’elenco deibeni immobilizzati, facenti parte del conto del patrimonio dell’ente. La gestione della contabilizzazione delbene e le relative riduzioni dei costi per locazioni passive della Pubblica amministrazione. La razionalizza-zione delle spese di manutenzione degli immobili. La rendicontazione annuale dei beni a conto del patri-monio.Le immobilizzazioni immateriali e le immobilizzazioni materiali: i concetti dei beni pubblici; le norme delcodice civile. Le immobilizzazioni finanziarie: i concetti dei beni pubblici. I ratei, i risconti. L’attivo ed il

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passivo circolante, il conto del patrimonio. L’inventario dei beni e le indicazioni della circolare RGS/MEFn. 26/2015. Le operazioni inventariali: ricerca, classificazione beni mobili ed immobili, descrizione e valu-tazione. Consegnatario dei beni immobili. La disciplina civilistica dei beni soggetti ad inventariazione. L’in-ventario e lo stato patrimoniale. L’aggiornamento annuale dell’inventario. L’anagrafe degli agenti contabilinel d.l.vo 26/8/16, n. 174.La procedura operativa di gestione dell’inventario: l’inventario dei beni immobili e mobili. La ricerca, laclassificazione, la descrizione e la valutazione dei beni mobili, i beni da contratto di locazione finanziaria(leasing). Acquisto di singoli beni e di “universalità” di beni. Incrementi: commesse di lavori pubblici. In-crementi: donazioni. Manutenzioni straordinarie. Costruzioni in economia. Decrementi. Beni inferiori ad unadeterminata soglia di valore. Immobilizzazioni relative alla gestione sociale delegata da altre P.A. Beni nonstrumentali. Opere d’arte. Beni in comodato e beni in locazione. Casi particolari: Beni acquisiti con riservadi proprietà. Attribuzione degli acquisti al CdC. Libri e registri dei cespiti, inventario tecnico e procedura diinventario fisico. Conti d’ordine. Ammortamenti e procedure di sterilizzazione. Costi di start–up. Svalutazioni,ripristini di valore e rivalutazioni. Voci di patrimonio netto afferenti ai cespiti. Il carico e lo scarico dei benimobili. La ricognizione dei beni mobili e l’aggiornamento civile delle scritture. La gestione delle rimanenzee dei relativi magazzini. I controlli amministrativi dei dati contabili.Il regime delle responsabilità, riferimenti normativi, concetto di colpa alla luce della giurisprudenza: gliagenti contabili a denaro e a materia; verbali di consegna; verbali di trasferimento; verbali di discarico; ver-bali di annullamento o variazione valore; la resa del conto al proprio Ente. La mala gestione.

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A219L’armonizzazione dei sistemi contabili nelle Regioni, Enti locali

e loro organismi

- SCHEMI DI BILANCIO- IL PIANO DEI CONTI INTEGRATO

- IL PRINCIPIO DI COMPETENZA FINANZIARIA- LA CONTABILITÀ ECONOMICO-PATRIMONIALE NELLE REGIONI E NEGLI ENTI LOCALI

DURATA2 giorni

DATE6-7 novembre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-16,30

2° giorno 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREProf. Carmine COSSIGAgià Direttore generale del Comune di Pozzuoli - Professore incaricato di Economia delle Amministrazioni pub-bliche, Università “Parthenope”, Napoli – Esperto Corte dei conti

PROGRAMMAArmonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loroorganismi. Il quadro normativo e costituzionale: il d.l.vo 118/11 e le disposizioni integrative e correttive di-sposte col d.l.vo 126/14. I sistemi contabili armonizzati. Gli strumenti dell’armonizzazione: a) Regole con-tabili uniformi, b) Piano dei conti integrato, c) Schemi di bilancio comuni, d) Bilancio consolidato. I nuoviprincipi generali postulati del bilancio armonizzato. Il Piano dei conti integrato: la rilevazione unitaria deifatti gestionali sia sotto il profilo finanziario che sotto il profilo economico-patrimoniale. La struttura delpiano dei conti. Il piano dei conti e gli schemi di bilancio.Gli strumenti della programmazione pluriennale: il Documento di Economia e Finanza regionale (DEFR),il Documento unico di Programmazione (DUP) e la nota di aggiornamento.Bilanci per missioni e programmi: La classificazione delle entrate e delle spese: le missioni e i programmi.I macroaggregati.Bilancio politico e bilancio gestionale o piano esecutivo di gestione. Unità di voto e unità elementare delbilancio. Il piano delle performance. Le previsioni di cassa. I residui attivi e passivi quali crediti e debitiscaduti.La gestione provvisoria e l’esercizio provvisorio alla luce dell’armonizzazione contabile.I vincoli di finanza pubblica: studi e incarichi di consulenza; gli incarichi di consulenza in materia informa-tica; relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanza; le spese per sponsorizzazioni; lespese per formazione; servizio auto; mobili e arredi; le operazioni di acquisto o di locazione di immobili;spesa del personale e vincoli al turn over.Gli atti prodromici a supporto del bilancio: il piano triennale delle OO.PP.; il programma biennale degli ac-quisti di beni e servizi; la dichiarazione annuale di assenza di personale in sovrannumero o in eccedenza. Lavalutazione periodica, almeno triennale, della consistenza ed eventuale variazione delle dotazioni organi-che, previa verifica degli effettivi fabbisogni; il piano triennale del fabbisogno del personale; il piano trien-nale di azioni positive in materia di pari opportunità; la fissazione delle aliquote e tariffe dei tributi; lafissazione delle tariffe dei servizi a domanda individuale e determinazione del grado di copertura dei rela-tivi costi; il programma di valorizzazione e alienazione del patrimonio; il programma delle collaborazioni; ladeliberazione con la quale si procede alla verifica della quantità e qualità di aree e fabbricati da destinarsi

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alla residenza, alle attività produttive e terziarie; la deliberazione di Giunta municipale di individuazionedelle quote dei proventi da sanzioni al codice della strada da destinare alle finalità di cui all’art. 208 c.d.s.nella misura minima del 50% dei proventi totali. Il prospetto della concordanza tra bilancio di previsionee rispetto del saldo di finanza pubblica (pareggio di bilancio). La gestione del bilancio. Il nuovo principio di competenza finanziaria: definizione di accertamento e im-pegno e loro imputazione. Esempi di contabilizzazione delle principali voci di spesa e di entrata. La conta-bilizzazione della spesa di personale e delle spese legali. L’utilizzo dei proventi per oneri concessori. Ilregime delle anticipazioni di tesoreria e dei fondi vincolati da utilizzare in termini di cassa.Le patologie della spesa: i debiti fuori bilancio.Il fondo crediti di dubbia esigibilità: modalità di calcolo, adeguamento durante la gestione e relativo ac-cantonamento in sede di rendicontazione. Il fondo pluriennale vincolato: definizione e funzionamento.Contabilizzazione delle spese di investimento. La nuova contabilizzazione dei prestiti. La programma-zione dei tempi di realizzazione delle opere: il cronoprogramma degli investimenti e la sua compatibilità coni nuovi equilibri.Le variazioni di bilancio. Le diverse competenze degli organi politici nelle variazioni di bilancio e la compe-tenza dei dirigenti nelle variazioni al bilancio gestionale o al PEG. L’assestamento del bilancio e la verificadella salvaguardia degli equilibri di bilancio.Il riaccertamento dei residui e il connesso fondo pluriennale vincolato. Il risultato della gestione di cassa.Il risultato della gestione di competenza. Il risultato della gestione dei residui. La nuova formulazione del risultato di amministrazione: gli accantonamenti e i fondi vincolati. La tabella relativa ai parametri di riscontro della situazione di deficitarietà strutturale. Enti in predis-sesto ed enti dissestati (cenni).L’avvio della contabilità economico-patrimoniale armonizzata nelle Regioni e negli enti locali: il rac-cordo tra contabilità finanziaria ed economico-patrimoniale; il patrimonio nella Pubblica Amministrazione.Il primo stato patrimoniale: criteri di valutazione; gli elementi patrimoniali attivi e passivi; Il Patrimonionetto; Ratei e risconti; i conti d’ordine. Componenti del conto economico. Le scritture di assestamento. Cenni al bilancio consolidato con i propri enti ed organismi strumentali, aziende, società e altri organismicontrollati.

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A281La contabilità integrata armonizzata negli enti pubblici non economici

DURATA2 giorni

8-9 novembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf. Fabio Giulio GRANDISAssociato di economia delle Amministrazioni Pubbliche, Università degli Studi di Roma Tre – Revisore conta-bile - Componente del Gruppo di lavoro della Ragioneria generale dello Stato sull’armonizzazione contabileex d.l.vo 91/11Dott.ssa Agnese STORTIAssegnista di ricerca presso l’Università degli studi di Roma Tre - Dottore commercialista, revisore legale

OBIETTIVIIl seminario propone un’accurata analisi degli aspetti applicativi del regolamento 97/03 alla luce del suoschema di riforma e dei principi introdotti dalla legge 196/09 e dal d.l.vo 91/11.

PROGRAMMAL’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio alla luce della l. 196/09 e del d.l.vo91/11; i prevedibili impatti sulla contabilità degli enti pubblici istituzionali. L’ambito di applicazione deld.l.vo 91/11. La distinzione fra Amministrazioni in contabilità finanziaria/integrata e Amministrazioni incontabilità civilistica. I principi generali di contabilità previsti dal d.l.vo 91/11.La disciplina delle Amministrazioni pubbliche in contabilità finanziaria/integrata: pianificazione, pro-grammazione e budget. L’articolazione del bilancio di previsione. La disciplina delle variazioni di bilancio edei fondi. Il preventivo economico. Centri di responsabilità di 1° e 2° livello. Le fasi di gestione dell’entratae delle spese. La disciplina del risultato di amministrazione: parte vincolata e parte disponibile. La compe-tenza finanziaria “a scadenza” e il raccordo con la competenza economica. Il rendiconto generale. Ilconto del bilancio. Il conto economico. Lo stato patrimoniale. La nota integrativa. Funzioni e compiti del Col-legio dei revisori dei conti. Il bilancio in forma abbreviata: enti legittimati ad adottarli; articolazione. La di-sciplina delle scritture contabili ed i sistemi integrati adottati: derivato, congiunto, separato.Casi pratici e riflessioni sulle esperienze attuative del d.P.R. 97/03. Il d.m. 1/10/13 sulla sperimentazionenegli Enti pubblici nazionali in contabilità finanziaria ai sensi dell’art. 25 del d.l.vo 91/11. I risultati emersidalla sperimentazione e le prospettive sui principi applicati da emanare. Le proposte di modifica del d.P.R.97/03. Il bilancio degli enti articolato per missioni e programmi. Il decreto del Presidente del Consiglio deiMinistri del 12/12/12 e la circolare n. 23 del Ministero Economia e finanze del 13/5/13. Gli schemi di bilan-cio per missioni e programmi. L’introduzione del Piano dei conti integrato di cui al d.P.R. 132/13, e le rela-tive circolari RGS.La disciplina delle Amministrazioni pubbliche in contabilità civilistica: sull’applicabilità dei principi civi-listici e la significatività del risultato economico d’esercizio nelle Amministrazioni pubbliche. Il Decreto delMinistero dell’Economia e Finanze del 27/3/13. Gli adempimenti contabili in fase previsionale: il budgeteconomico, annuale e pluriennale; il budget di spesa per missioni e programmi; gli altri allegati al budgeteconomico. Il processo di rendicontazione ed il bilancio d’esercizio: il rendiconto finanziario; il conto con-suntivo di cassa e la “tassonomia”; gli altri allegati al bilancio d’esercizio.

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A583Provvedimenti d’impegno contabile, accertamento e liquidazione

degli atti amministrativi nella contabilità armonizzata

DURATA1 giorno

DATE20 novembre 2017

ORARIO9-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Daniela MORGANTEMagistrato della Corte dei conti

PROGRAMMAPrincipali sistemi di rilevazione contabile in uso da parte dei soggetti pubblici. contabilità finanziaria, ana-litica, per centri di responsabilità e di costo, budgeting, economico-patrimoniale, integrata, conto consoli-dato. Raccordi con il SEC.Armonizzazione contabile. Amministrazioni centrali, Università, Regioni ed Enti locali, Sanità. Principi ap-plicati della programmazione, della contabilità finanziaria, della contabilità economico-patrimoniale, del bi-lancio consolidato. Regime transitorio e più recenti novità.Principio della contabilità finanziaria. Principio di competenza: giuridica, economica. Principio di cassa.Principio di competenza finanziaria potenziato. Registrazione e imputazione contabile. Fondo pluriennale vin-colato. Equilibrio finanziario. Standardizzazione e flessibilità. Piano dei conti integrato. Rapporti tra Ammi-nistrazioniResidui attivi e passivi. Riaccertamento, ordinario e straordinario. Disavanzo tecnico. Impatto della riforma.Fondo crediti di dubbia esigibilità. Costituzione. Regime transitorio. Disavanzo tecnico.Bilancio di previsione: programmazione, autorizzazione, gestione, assestamento, salvaguardia. Rendiconto.Bilancio annuale e pluriennale.La gestione del bilancio. La gestione delle entrate: accertamento, riscossione, versamento.La gestione dellespese: impegno, liquidazione, ordinazione, pagamento. Cassa e tesoreria. Agente contabile, anticipazioni di tesoreria.Principali vincoli finanziari gravanti sugli enti territoriali. Il controllo della Corte dei conti dopo il d.l.174/12 e il d.l.vo 126/14.Società a partecipazione pubblica ed enti privati in controllo pubblico. Gruppo P.A. e bilancio consolidato.Impatto sugli equilibri dell’ente socio ed evidenza contabile. Testo unico sulle società a partecipazione pub-blica e regime della responsabilità.

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A216La pianificazione del recupero dei crediti nelle P.A.

- PROFILI GIURIDICI, ORGANIZZATIVI E PRATICI

DURATA2 giorni

DATE23-24 novembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott.ssa Adelisa CORSETTIConsigliere della Corte dei contiDott. Fabio ZOLEAResponsabile della Funzione “Normativa e contenzioso” Equitalia Spa

Il seminario propone una trattazione completa di tutte le problematiche connesse al recupero dei creditinelle amministrazioni pubbliche. Il tema assume una importanza strategica in un momento storico connotatodalle gravi difficoltà finanziarie degli enti pubblici: la scarsa efficienza nel recupero dei crediti provoca unpregiudizio all’amministrazione di appartenenza e può causare ipotesi di responsabilità amministrativo-con-tabile per i funzionari che trascurano di gestire correttamente i crediti della propria amministrazione.Dopo un’analisi delle fonti normative e dei profili giuridici nell’ambito delle diverse tipologie di credito dellepubbliche amministrazioni, alla luce del nuovo Codice di giustizia contabile (d.l.vo 26/8/16, n. 174), gliapprofondimenti riguarderanno le diverse procedure di recupero, tenuto conto delle misure introdotte dald.l. 22/10/16, n. 193, in tema di riscossione. In tale ottica saranno esaminate le questioni connesse allatransigibilità e ai relativi criteri di comportamento di parte pubblica in tali contesti. La transazione, infatti,comportando rinunce da parte del creditore pubblica amministrazione, deve trovare puntuale, ragionevolee congruente motivazione.Il seminario si occupa anche dei profili organizzativi e pratici della riscossione, suggerendo comportamentianche informali dei funzionari, utili a prevenire le procedure amministrative ed esecutive: servizi di recu-pero telefonico; esazioni domiciliari attraverso una adeguata istruzione dei recuperatori nell’ambito di com-petenza dell’ente; forme di partenariato ammesse dalla legge.

PROGRAMMAAspetti generali della riscossione mediante ruolo: le entrate riscuotibili a mezzo ruolo; la procedura diformazione e consegna dei ruoli; la decadenza e la prescrizione del diritto di credito iscritto a ruolo. Gli ac-certamenti esecutivi: le nuove norme sull’esecutività degli avvisi di accertamento; i riflessi sul conten-zioso. Le cartelle di pagamento: il contenuto; le modalità di pagamento; il responsabile del procedimento;la notifica all’estero. Le azioni esecutive: l’evoluzione normativa e giurisprudenziale delle problematicherelative all’espropriazione mobiliare ed immobiliare; la sospensione dei pagamenti delle Pubbliche Ammini-strazioni ai sensi dell’art. 48-bis del d.P.R. 602/73; il pignoramento “speciale” presso terzi di cui all’art. 72-bis del d.P.R. 602/73. Le azioni cautelari: il fermo amministrativo dei beni mobili registrati; l’ipoteca e irelativi limiti di importo; le problematiche relative alla giurisdizione sulle misure cautelari. La rateazionee la sospensione: la disciplina della rateazione e le direttive di Equitalia; i presupposti della sospensione cau-telare; gli interventi giurisprudenziali.I rapporti tra gli enti creditori e gli agenti della riscossione: il passaggio da Equitalia al nuovo ente pub-blico economico Agenzia delle entrate-riscossione (d.l.193/16, conv. in l. 225/16) e la definizione agevolatadei carichi di ruolo; l’esame dell’inesigibilità delle somme iscritte a ruolo; la disciplina dei compensi e dei

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rimborsi spese per l’attività di riscossione coattiva. La riscossione delle entrate degli enti locali: l’evolu-zione della normativa di settore; gli strumenti utilizzabili; le problematiche applicative. L’azione di danno esercitata dalla Procura contabile e le responsabilità del pubblico dipendente. Esecuzionedelle sentenze di condanna ed effettività della giurisdizione. Pubblico ministero contabile: poteri di ini-ziativa e attività ai sensi degli artt. 213-216 del d.l.vo 174/16.Sistema di tutela in executivis delle ragioni del credito erariale alla luce delle modifiche del processo ese-cutivo introdotte con d.l. 132/14. Competenza a provvedere ed individuazione del creditore. Coordina-mento tra Amministrazione titolare del credito e soggetti che collaborano alla sua realizzazione (Procuracontabile e Avvocatura dello Stato). Inclusione del credito erariale tra i crediti assistiti da privilegio ai sensidell’art. 2750 c.c. (art. 216, co. 3, d.l.vo 174/16).Esecutività e irrevocabilità della sentenza contabile. Procedimento per indebito rilascio di copie esecutive(art. 24 delle norme di attuazione del Codice della giustizia contabile, in allegato 2 al d.l.vo 174/16). So-spensione automatica dell’esecuzione in caso di appello. La provvisoria esecuzione della sentenza impu-gnata (art. 190, d.l.vo 174/16). Questioni inerenti alla regolarità e all’efficacia del titolo esecutivo.Esecuzione nei confronti dell’erede, rinuncia all’eredità e revoca della rinuncia.Il responsabile del procedimento: obbligo di informazione ex art. 214, co. 8, d.l.vo 174/16. La vigilanzadella Corte dei conti.L’azione di recupero del credito erariale (art. 214). Recupero in via amministrativa e riscossione coat-tiva per le Amministrazioni statali e gli Enti locali. Applicazione dell’art. 33, co. 3-bis, d.l.vo 163/06 ai ser-vizi di riscossione delle entrate degli enti locali. L’iscrizione al ruolo. L’ingiunzione fiscale. L’alternativadell’esecuzione ordinaria con riferimento al nuovo processo esecutivo. Ruolo del pubblico ministero conta-bile nel fornire istruzioni all’amministrazione per tempestivo e regolare svolgimento delle attività nel pro-cedimento di esecuzione forzata innanzi al giudice ordinario (art. 216, co. 1, d.l.vo 174/16). Il giudizio diinterpretazione dinanzi alla Corte dei conti (art. 211).

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A400Strumenti operativi di programmazione e controllo

nelle Pubbliche Amministrazioni

- MODELLI DI GOVERNANCE E SISTEMA INTEGRATO DEI CONTROLLI INTERNI- GLI STRUMENTI OPERATIVI PER LA PROGRAMMAZIONE E IL CONTROLLO DI GESTIONE NELLE PUBBLICHEAMMINISTRAZIONI: APPLICAZIONI PRATICHE, CASI DI STUDIO, COSTRUZIONE E LETTURA DEL REPORTING- MISURAZIONE, VALUTAZIONE E GESTIONE DELLA PERFORMANCE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

DURATA2 giorni

DATE27-28 novembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Angelo CAGNAZZODirigente Ministero Economia e Finanze

PROGRAMMAModelli di governo: dalla riforma della Public Governance alla New Public Governance. Il modello di gover-nance e il sistema integrato di controlli dopo le ultime disposizioni normative (d.l.vo 123/11, d.l. 174/12 con-vertito in l. 213/12).Perché programmare nella Pubblica Amministrazione? La programmazione delle risorse ed i correlati obiet-tivi strategici ed operativi nel piano della performance, indicatori per misurare il grado di raggiungimentodegli obiettivi, risorse coerenti e responsabilità. Come effettuare la programmazione delle risorse finanzia-rie ed economiche: tecniche di elaborazione del budget economico, la componente contabile ed organizza-tiva del budget. Come la programmazione e il controllo di gestione possono essere strumenti di spendingreview. Il ciclo di programmazione e controllo, il ciclo della performance e gli strumenti del controllo di ge-stione per la misurazione, valutazione e gestione della performance: la rilevanza dell’impostazione del re-porting e l’analisi degli scostamenti; gli indicatori: definizione; natura; tecniche di determinazione; cautelenella loro lettura. Le tipologie: indicatori quantitativi; temporali; qualitativi; economici. Il benchmarking:concetto; definizione; tipi.La progettazione di un sistema di contabilità economico-analitica: rilevazioni, classificazione dei costi,struttura e funzionamento.La valutazione delle prestazioni. L’opportunità dell’integrazione con gli altri sistemi di controllo interno,le dimensioni della valutazione e i risultati, i comportamenti organizzativi. Analisi di un modello di valuta-zione.L’integrazione del sistema di controllo di gestione con i contenuti del piano triennale di prevenzione dellacorruzione e con il piano triennale per la trasparenza e l’integrità. Il risk management quale strumento perla prevenzione della corruzione e dell’illegalità.Il ruolo dell’ufficio controllo di gestione.

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A541La revisione e il controllo contabile nelle P.A.

ALLA LUCE DELLA RIFORMA DEI CONTROLLI INTERNI INTRODOTTA DAL D.L. 174/2012, CONVERTITO INL. 213/12

- TIPOLOGIE - LE TECNICHE - I PRINCIPI

DURATA2 giorni

DATE11-12 dicembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott.ssa Cinzia BARISANOMagistrato Corte dei contiProf. Stefano POZZOLIOrdinario di ragioneria delle P.A. locali Università di Napoli “Parthenope”Coordinatore Gruppo Principi di revisione IFAC

PROGRAMMAI controlli interni ed esterni: caratteristiche generali. La riforma dei controlli interni di regolarità amministra-tiva e contabile introdotta con il d.l.vo 123/11. I controlli esterni. Le funzioni di controllo della Corte deiconti: sulle Amministrazioni dello Stato, sugli enti pubblici, sulle Regioni e sugli enti locali, sulle aziende sani-tarie e ospedaliere. La contrattazione collettiva e integrativa Il d.l. 174/12 (conv. in l. 213/12): nuove formedi controllo sulle Autonomie locali. La revisione contabile e i controlli sulle Regioni: controlli sui bilanci di pre-visione e sui rendiconti, giudizio di parifica del rendiconto regionale, verifica dei rendiconti dei Gruppi consi-liari delle Regioni, relazioni sulla gestione e sul funzionamento dei controlli interni, controllo sulla copertura delleleggi di spesa regionali. Rafforzamento dei controlli sugli enti locali: controllo sulla legittimità e regolarità dellegestioni e sul funzionamento dei controlli interni, nuovo controllo sui bilanci e sulla gestione finanziaria deglienti locali, procedura di riequilibrio finanziario pluriennale e connessioni, fondo di rotazione per assicurare lastabilità degli enti locali, pre-dissesto, dissesto finanziario e responsabilità. Giurisprudenza della Corte Costitu-zionale. Nuove competenze giurisdizionali della Corte dei conti in materia di controllo sulle Autonomie lo-cali: i giudizi in composizione speciale. Principale produzione giurisprudenziale.Cenni alle più recenti modifiche costituzionali: pareggio di bilancio, legge rinforzata. Cenni alle recenti mo-difiche apportate alla l. 136/09. Tipologie dei controlli amministrativo-contabili con particolare riguardoai sistemi di contabilità autorizzatoria ed economica. Uffici di ragioneria, revisori e collegi sindacali. Con-trollo contabile e funzione di revisione nelle amministrazioni pubbliche: nei ministeri, negli enti pubbliciex l. 97/03, nelle società pubbliche. La revisione negli enti locali, nelle regioni e nelle aziende sanitarie.I principi dell’Ordine dei commercialisti. Analisi degli schemi di parere al bilancio e al rendiconto, elaboratidal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti in collaborazione con Ancrel. Il rispetto dei vincoli di fi-nanza pubblica e delle spese del personale. Le competenze dei revisori ai sensi dell’art. 239 del d.l.vo267/2000. I pareri obbligatori. Certificazione e revisione dei conti: tecniche utilizzabili, relazioni; carte dilavoro e loro conservazione. Tecniche di campionamento e selettive. caratteri e modalità di stesura di unarelazione sui conti. Il controllo contabile nelle Regioni, negli enti locali, nelle società partecipate, nelleaziende sanitarie. La riforma dei controlli interni di regolarità amministrativa e contabile introdotta conil d.l. 174/12. La revisione legale dei conti nelle società quotate in borsa, per azioni, in accomandita, aresponsabilità limitata.

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B241Processo budgetario, controllo di gestione e contabilità

economico-patrimoniale nelle Aziende sanitarie e ospedaliere

- ANCHE ALLA LUCE DEL D.L.VO 126/2014

DURATA2 giorni

DATE13-14 dicembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Angelo Vittorio SESTITODirigente amministrativo ASL Roma 2

PROGRAMMAIl Sistema sanitario nazionale (SSN): fondamenti costituzionali, evoluzione e finalità. La regionalizzazionee l’aziendalizzazione del sistema sanitario. Gli enti e le aziende sanitarie ed ospedaliere: quadro norma-tivo, peculiarità e assetto istituzionale. La gestione contabile delle aziende sanitarie ed ospedaliere: prin-cipi di contabilità finanziaria/autorizzatoria e contabilità economico–patrimoniale. Il piano dei contiintegrato. I principi generali della contabilità economico-patrimoniale e le problematiche inerenti alla loroapplicazione alle aziende sanitarie. Comprensione del sistema di rilevazione aziendale e dei relativi do-cumenti di sintesi. Il processo di finanziamento del SSN e cenni sulla programmazione aziendale e di con-testo. La rendicontazione delle Aziende sanitarie e ospedaliere: il sistema di bilancio delle aziendesanitarie ed ospedaliere alla luce del d.l.vo 118/11 e del d.l.vo 126/14: lo stato patrimoniale, il conto eco-nomico, il rendiconto finanziario, la Nota integrativa. I modelli di rilevazione extracontabili: il modello SP eil modello CE. Il Patto per la salute 2014–2016: principali innovazioni della Conferenza Stato – Regioni del7/9/16. Il sistema SIOPE nelle strutture sanitarie: il d.m. Economia 5/3/07.Il sistema di controllo interno nelle Aziende sanitarie e ospedaliere. Il controllo di gestione: oggetto e finalitàdel controllo. Gli strumenti operativi del controllo di gestione: il budget, la contabilità analitica, il reporting, l’ana-lisi degli scostamenti, gli indicatori. Cenni di trasparenza e anticorruzione La programmazione nelle Aziendesanitarie e ospedaliere: la programmazione regionale, la programmazione aziendale (il principio contabile dicui all’All. 4.1 del d.l.vo 118/11). Il fondo crediti di dubbia esigibilità strumento per la certificazione. L’attua-zione dei costi standard in sanità. La programmazione multilivello in sanità. Il budget nel sistema di pro-grammazione delle Aziende sanitarie e ospedaliere: il budget, natura e caratteristiche. Tipologie di budgetnelle aziende sanitarie ed ospedaliere. La costruzione del budget aziendale. Gestione del budget ed esempio discheda di budget. Il sistema autorizzatorio della spesa attraverso la costruzione di un diagramma di flusso lo-gico Il piano dei conti integrato. I nuovi criteri di valutazione previsti dal d.l.vo 118/11 a confronto con gliOIC e i principi del codice civile. Immobilizzazioni immateriali e materiali, Titoli, Partecipazioni, le rimanenzedi magazzino, ratei e risconti, patrimonio netto, fondi per rischi e oneri, debiti, ricavi e costi, imposte sul red-dito, conti d’ordine. La gestione del ciclo attivo nelle Aziende sanitarie: i contributi e le entrate proprie.La gestione sanitaria accentrata. Dal bilancio delle singole aziende sanitarie e ospedaliere al bilancio con-solidato del Sistema sanitario regionale. La disciplina speciale del bilancio della GSA.Il sistema di controllo nel settore sanitario. Le principali forme di controllo da parte della Regione. L’isti-tuzione dei conti di tesoreria intestati alla sanità. La funzione di parificare il rendiconto della Regionedi competenza attribuito alla Corte dei conti dall’art. 1, comma 5, l. 213/12.Il controllo contabile nelle aziende sanitarie ed ospedaliere: natura e caratteristiche del controllo. Cenni su cer-tificazione e certificabilità dei bilanci delle aziende sanitarie. Processo di controllo. I rischi ricorrenti riscontrabilinelle Aziende sanitarie. La concentrazione aziendale per il controllo dei costi: il caso delle ASL romane.

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A371 L’IVA negli enti pubblici....................................................................................................................pag. 2

A357-2Conguagli di fine anno e il modello CU...........................................................................................pag. 4

10 - INDICE DELLA MATERIATRIBUTI E FISCO

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A371L’IVA negli enti pubblici

- TRA LE PROBLEMATICHE LEGATE ALLA FATTURAZIONE ELETTRONICA E NUOVI OBBLIGHI CONTABILI

DURATA2 giorni

DATE19-20 ottobre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORERolando VIVALDIResponsabile Unità fiscale “Gestione redditi lavoro autonomo e adempimenti assistenziali e previdenziali”Università di Pisa

OBIETTIVIIl seminario si propone come efficace guida operativa per i funzionari preposti agli adempimenti contabili diquesta materia con taglio eminentemente pratico ed operativo.

PROGRAMMAI lineamenti generali del tributo: definizione dei soggetti passivi. Le attività commerciali degli enti pub-blici. Il concetto di pubblica “autorità” nella legislazione IVA europea (art. 13 Dir. 226/112/CE). L’Entepubblico come “ente non commerciale”. La dichiarazione di inizio attività e le opzioni in essa esercitabili.Momento di effettuazione delle operazioni in ambito nazionale, UE ed ExtraUe.Le operazioni imponibili, non imponibili, esenti, escluse, non territoriali.Il regime dell’IVA ad esigibilità differita per gli enti pubblici alla luce della nuova normativa della scis-sione dei pagamenti: differenze con il regime dell’IVA per cassa. Fatturazione delle operazioni. La scis-sione dei pagamenti, riflessi sulle modalità di emissione delle fatture, esclusioni dal regime, il registro dellefatture “splittate” in attività commerciale ed istituzionale. Esame della normativa e dei documenti di prassiin materia di split: il d.m. attuativo, la circolare 1/2015.Focus sulla fattura elettronica: Che cosa è e come si differenzia da quella cartacea. I codici univoci ufficioalla vigilia dell’eliminazione di quello centrale. Effetti degli errori sull’ individuazione degli uffici di fattu-razione. Il foglio di stile: sua visualizzazione e limiti al suo uso. Come si compila: i campi obbligatori e quellifacoltativi. Come si trasmette: i canali di trasmissione. Quando una fattura elettronica, nonostante impre-cisioni, può essere accettata, quando va rifiutata (mancanza o mal posizionamento CIG, CUP ecc.). I mes-saggi del sistema di interscambio: scarto, rifiuto, scarto del rifiuto, mancata consegna, impossibilità direcapito, decorrenza termini. Integrazione della fattura elettronica nel ciclo passivo dell’ente: il difficile manecessario colloquio con i fornitori. L’accettazione per decorrenza termini: effetti. I rapporti con la piatta-forma di certificazione crediti. Le parcelle professionali: analisi della loro struttura e rappresentazione infattura elettronica. Le note di credito elettroniche: storno di documenti cartacei ed elettronici. Gli sconti,le maggiorazioni e le spese accessorie nella fattura elettronica. L’applicazione dell’ imposta di bollo sulle fat-ture elettroniche senza IVA. La scissione dei pagamenti nelle fatture elettroniche: quando c‘è, quando nonc’è,come si rappresenta. I processi di conservazione delle fatture elettroniche: modalità e tempistiche. Ana-lisi delle criticità e cenni sui taluni software di gestione di più largo uso.I registri obbligatori, delle fatture emesse e degli acquisti. Registri per fatture cartacee, per fatture elet-troniche, eventuali altri registri di utilità. Il registro dei corrispettivi per eventuali attività al minuto. I re-gimi IVA speciali.L’IVA negli scambi commerciali con l’estero.

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La soggettività passiva degli enti pubblici per le transazioni di cessione, acquisto servizi con l’estero. Ivaintracomunitaria nello scambio di beni. Le particolarità per gli enti pubblici. Importazioni e regime doga-nale. L’esportatore abituale e il plafond. Triangolazioni comunitarie ed extraUe. Le cessioni e le acquisizionidi servizi negli scambi con l’estero: il regime della territorialità dell’ imposta dopo il regolamento CE282/2011 ed il regolamento CE 1042/2013 ed i principali documenti di prassi dell’ Agenzia delle Entrate(Circ. 36/2010, Circ. 43/2010, Circ.37/2001, Circ. 16/2013) Il commercio elettronico diretto e indiretto: re-golazione ai fini IVA. Lo sportello per il commercio elettronico in UE verso consumatori privati: il MOSS.La specificità delle quote pagate per i congressi all’ estero: le modalità di fatturazione.L’ IVA all’interno dei documenti relativi alle missioni del personale: in particolare le modalità di emissionedella fattura elettronica, i rapporti tra la fatturazione elettronica e le somme anticipate dai dipendenti.Le novità sulle dichiarazioni di intento degli esportatori abituali: tecniche di controllo.I modelli INTRASTAT: casistiche di compilazione. Tempistica e trasmissione telematica.Il modello Intra 12: nuove modalità di inclusione delle operazioni rilevanti e nuova modulistica.Gli adempimenti documentali: liquidazione dell’imposta, i registri specifici degli enti non commerciali perle transazioni intraUe ed ExtraUe, per le attività versamento, comunicazione dati IVA, spesometro, dichia-razione annuale dell’ imposta. Gli scambi con i paesi black-list dopo le novità della legge di stabilità 2016.La rappresentazione in dichiarazione IVA.Il regime del reverse charge interno alla luce delle novità delle ultime due finanziarie: possibili ottimizza-zioni finanziarie negli enti pubblici, in particolare nei servizi di pulizia. Il reverse charge nei rapporti conl’estero. Novità sulle note di variazione art. 26.Esame della prassi dell’Agenzia delle Entrate e soluzione di quesiti.

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A357/2Conguagli di fine anno e il modello CU

- IL CONGUAGLIO DI FINE ANNO- L’ADDIZIONALE REGIONALE ALL’IRPEF- L’ADDIZIONALE COMUNALE ALL’IRPEF

- LE CERTIFICAZIONI- LA CERTIFICAZIONE UNICA MODELLO CU

DURATA2 giorni

DATE30 novembre - 1 dicembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIRag. Rodolfo AFFATICATIEsperto previdenza Pubblico Impiegoe inoltre un Esperto in materia tributaria e fiscale

Analisi delle disposizioni che regolano l’effettuazione del conguaglio di fine anno, che prevedono il prelievoalla fonte delle addizionali regionale e comunale all’Irpef sui redditi di lavoro dipendente e assimilati.

PROGRAMMAParte fiscale.- Il conguaglio di fine anno: adempimenti del sostituto d’imposta; analisi dei redditi; oneri chepossono o devono essere considerati ai fini del conguaglio; detrazioni per carichi di famiglia e gestione delcredito derivante da incapienza dell’imposta; detrazioni per redditi da lavoro; credito fiscale di cui all’art.13, comma 1-bis, del TUIR (bonus Renzi). Incapienza della retribuzione a subire gli effetti del conguaglio:scelta del dipendente; le addizionali regionale e comunale all’Irpef. La certificazione unica (CU): compila-zione e trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate.Parte contributiva.- Gli aspetti contributivi INPS ed ex INPDAP riportati sulla Certificazione unica modelloCU 2017. Destinatari dell’invio della certificazione. Individuazione del reddito imponibile ai fini pensionistici,previdenziale, della gestione del credito e dell’ENPDEP. La contribuzione ai fini pensionistici, previdenziali,della Gestione del credito e dell’ENPDEP. Contribuzione obbligatoria e non obbligatoria: ricongiunzione, ri-scatto. Compilazione della CU relativa ai dati previdenziali e pensionistici INPS–FPLD ed INPS Gestione pub-blici dipendenti. Trattamenti di fine servizio/TFR, modalità e termini di pagamento. Risoluzione di quesiti.

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B197 Rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici dopo i decreti attuativi della “Riforma Madia”................pag. 2

B130 Procedure concorsuali e di reclutamento del personale nelle Amministrazioni Pubbliche.................pag. 4

B239 Il benessere organizzativo nel lavoro pubblico. Lavoro e conciliazione dei tempi di vita..............pag. 6

B127 Disciplina generale del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici.................................................pag. 8

B481 Diversity management: gestione delle diversità nella P.A. e stili di leadership.............................pag. 10

M116 Master in diritto del lavoro nelle P.A. e sulla gestione del personale...................................pag. 12

B133 La contrattazione e le relazioni sindacali nel pubblico impiego....................................................pag. 14

B503 Pianificazione dei fabbisogni di personale, procedure di reclutamento e mobilità nelle P.A..............pag. 15

B136 Il procedimento disciplinare dei dipendenti pubblici.....................................................................pag. 17

B519 Performance, valutazione e premialità nelle Pubbliche Amministrazioni......................................pag. 18

B147 Come si gestiscono paghe e contributi nelle Pubbliche Amministrazioni....................................pag. 19

B511 La tutela della maternità e della paternità......................................................................................pag. 21

B171 Trasferte e missioni nella P.A.: casi pratici, proposte operative e formulari..................................pag. 22

A416 Il rito del lavoro nelle P.A. e la difesa in giudizio dell’Amministrazione.........................................pag. 24

B173 Guida pratica alla corretta tenuta del fascicolo personale del dipendente pubblico...................pag. 25

B190 La gestione delle assenze e dei tempi di lavoro nel pubblico impiego........................................pag. 26

B466 Anagrafe di prestazioni e incarichi a pubblici dipendenti e a consulenti e collaboratori esterni.................pag. 27

B161 Il conferimento degli incarichi esterni nella P.A..............................................................................pag. 28

11 - INDICE DELLA MATERIADIRITTO DEL LAVORO E GESTIONE DEL PERSONALE

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B197Il rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici dopo i decreti attuativi della

“Riforma Madia”

DURATA1 giorno

DATA20 settembre 2017

ORARIO9-13/14-16

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREProf.ssa Maria GENTILEProfessoressa della Scuola nazionale dell’amministrazione (SNA)

In attuazione della delega conferita al Governo con la l. 124/2015, sono stati emanati i decreti legislativi chenell’ambito della riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche apportano modifiche alla disciplina delrapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, intervenendo sul testo unico di cui al d.l.vo 165/01 e sul d.l.vo150/09, in materia di misurazione e valutazione della performance.Il legislatore delegato, nel conservare il previgente ordinamento, ha inciso su alcuni istituti che regolano ilrapporto di lavoro pubblico nella maniera ritenuta più congrua per il raggiungimento degli obiettivi della ri-forma, consistenti nel riordino e nella razionalizzazione della disciplina relativa al lavoro alle dipendenzedelle P.A.In particolare, le modifiche e integrazioni al d.l.vo 165/01 concernono: i rapporti tra la legge e la contrat-tazione collettiva; le modalità e il sistema di individuazione dei fabbisogni di personale; le collaborazioni co-ordinate e continuative nell’ambito della disciplina degli incarichi conferibili dalle P.A.; le modalità direclutamento del personale dipendente e le procedure concorsuali; il regime delle comunicazioni che le am-ministrazioni sono tenute ad effettuare in relazione agli incarichi attribuiti a dipendenti; i rapporti di lavoroflessibile; le misure a sostegno della disabilità; le competenze della contrattazione collettiva; il procedimentoe le sanzioni disciplinari; la disciplina dei controlli sulle assenze per malattia; il superamento del precariatoattraverso procedure di stabilizzazione finalizzate a valorizzare l’esperienza professionale acquisita; le con-seguenze del licenziamento illegittimo del dipendente pubblico; la progressiva armonizzazione dei tratta-menti economici accessori del personale demandata alla contrattazione collettiva.La riforma del sistema di misurazione e valutazione della performance di cui al d.l.vo 150/09, viene realiz-zata dal legislatore delegato attraverso un separato provvedimento che novella i Titoli II e III del predettodecreto, relativi alle attività di misurazione e valutazione della performance ed agli strumenti di valorizza-zione del merito. E’ previsto che il rispetto delle disposizioni in materia di valutazione della performance è condizione ne-cessaria per l’erogazione dei premi legati ad essa e rileva anche ai fini del riconoscimento delle progressionieconomiche, dell’attribuzione di incarichi di responsabilità al personale, nonché del conferimento degli in-carichi dirigenziali; la valutazione negativa della performance incide sull’accertamento della responsabilitàdirigenziale e ai fini dell’irrogazione del licenziamento disciplinare.Il legislatore distingue tra obiettivi generali, che identificano le priorità strategiche delle pubbliche ammi-nistrazioni e sono determinati sulla base di apposite linee guida e obiettivi specifici di ogni pubblica ammi-nistrazione, individuati nel Piano della performance e definiti in coerenza con quelli di bilancio.Ciascuna amministrazione adotta il proprio sistema di misurazione e valutazione della performance previoparere vincolante dell’Organismo indipendente di valutazione. Per garantire l’omogeneità tra le diverse am-ministrazioni, il Dipartimento della funzione pubblica della P.C.M. predispone appositi modelli per le valu-tazioni della performance organizzativa.Significative risultano, infine, le disposizioni che introducono un nuovo sistema di distribuzione delle risorse

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destinate a remunerare la performance.Di tutte le menzionate innovazioni alla disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici c.d. “priva-tizzati”, questa giornata di studio intende dare conto, sia attraverso l’illustrazione ed approfondimento dellenuove disposizioni, sia cercando di ipotizzare lo scenario conseguente all’attuazione di tali nuove regole.

DESTINATARIDirigenti, responsabili e funzionari degli uffici del personale e gestione delle risorse umane; responsabili efunzionari degli uffici del contenzioso sulle vicende del rapporto di lavoro; dirigenti o responsabili di altri uf-fici gestionali nelle diverse amministrazioni e negli enti pubblici; responsabili di uffici “di staff”.

PROGRAMMALa disciplina delle fonti: i rapporti tra la legge e la contrattazione collettiva. Il potere di organizzazionele forme di partecipazione sindacale. Il passaggio diretto di personale: il ruolo dei contratti collettivi nazio-nali. Organizzazione degli uffici e fabbisogni di personale. Il piano triennale dei fabbisogni: procedimentodi adozione e contenuto. Definizione delle linee di indirizzo per la pianificazione dei fabbisogni di per-sonale. Il divieto di stipula dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa nella pubblica ammini-strazione e il conferimento di incarichi di natura occasionale.Il reclutamento del personale: le linee guida sullo svolgimento delle prove concorsuali e sulla valutazionedei titoli; la limitazione del numero degli idonei; il ruolo della Commissione per l’attuazione del Progettodi riqualificazione delle Pubbliche Amministrazioni (RIPAM) e dell’associazione Formez PA nello svolgimentodelle procedure concorsuali nelle amministrazioni non statali. I requisiti specifici: il titolo di dottore di ri-cerca e la conoscenza delle lingue straniere. Il nuovo regime delle comunicazioni, di cui ai commi 12, 13e 14 dell’art. 53 del d.l.vo 165/01, che le amministrazioni devono effettuare al Dipartimento della funzionepubblica in relazione agli incarichi autorizzati o conferiti ai propri dipendenti e ai compensi erogati.Il rapporto a tempo determinato e le forme di lavoro flessibile. Le misure di sostegno alla disabilità:l’istituzione della Consulta nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità ela nomina del Responsabile dei processi di inserimento delle persone con disabilità; il monitoraggio sul-l’applicazione della l. 68/99. Le competenze della contrattazione collettiva e l’attribuzione del compitodi provvedere al riordino, alla razionalizzazione e alla semplificazione delle discipline in materia di dotazionee utilizzo dei fondi destinati alla contrattazione integrativa.La responsabilità disciplinare: le sanzioni; le nuove regole del procedimento; la violazione dei termini edelle disposizioni sul procedimento; la riapertura del procedimento disciplinare dopo l’annullamento in sedegiurisdizionale della sanzione per violazione del principio di proporzionalità. I rapporti tra procedimento pe-nale e procedimento disciplinare. Le fattispecie di licenziamento disciplinare. L’estensione dell’ambito diapplicazione delle disposizioni introdotte dal d.l.vo 116/16 a tutte le ipotesi di condotte punibili con ilsolo licenziamento accertate in flagranza. La disciplina delle assenze per malattia di cui all’art. 55-septiesdel d.l.vo 165/01 ed il Polo unico per le visite fiscali. L’armonizzazione della disciplina dei settori pubblicoe privato. Le nuove regole sul controllo del costo del lavoro di cui all’art. 58 del d.l.vo 165/01.Le disposizioni sul superamento del precariato nelle P.A.: l’assunzione a tempo indeterminato nel triennio2018-2020 del personale non dirigenziale che abbia maturato i requisiti richiesti dall’art. 20 del decreto165/01 e l’indizione di procedure concorsuali riservate in misura non superiore al 50 per cento dei posti di-sponibili. Le conseguenze del licenziamento illegittimo del dipendente pubblico: la reintegra del lavora-tore nel posto di lavoro e il pagamento dell’indennità risarcitoria. L’armonizzazione dei trattamentiaccessori del personale pubblico.Le attività di misurazione e valutazione della performance e gli strumenti di valorizzazione del merito.Gli obiettivi generali e gli obiettivi specifici: determinazione e definizione. L’adozione del Piano della per-formance e il coordinamento con il ciclo di programmazione economico-finanziario. I compiti degli or-ganismi indipendenti di valutazione. La valutazione della performance organizzativa. Le modalità dimisurazione e valutazione della performance individuale. Il sistema di distribuzione delle risorse desti-nate remunerare la performance.

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B130Procedure concorsuali e di reclutamento del personale

nelle Amministrazioni Pubbliche

SECONDO I PRINCIPI COSTITUZIONALI E COMUNITARI, LE FONTI NORMATIVE, LA GIURISPRUDENZACOSTITUZIONALE, AMMINISTRATIVA E DELLA CASSAZIONE

- PRESUPPOSTI PER BANDIRE I CONCORSI- PROCEDIMENTO CONCORSUALE DALLA DOMANDA ALLA GRADUATORIA

- LE DEROGHE AL CONCORSO- MOBILITÀ E CONCORSO

- LE FORME FLESSIBILI DI ASSUNZIONE- LA STABILIZZAZIONE DEL PRECARIATO

- GIURISDIZIONE E RISARCIMENTO DEL DANNO- ACCESSO AGLI ATTI- TUTELA CAUTELARE

- LA L. 124/15, CD. “LEGGE MADIA”, I DECRETI LEGISLATIVI. N. 74 E N. 75 DEL 2017 E LE ALTRE PIÙRECENTI NOVITÀ CONNESSE ALL’ATTUAZIONE DELLA RIFORMA

DURATA2 giorni

DATE1ª edizione: 25-26 settembre 20172ª edizione: 20-21 novembre 2017

ORARIO8,45 – 14,45

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Armando POZZIPresidente TAR Toscana - Esperto in diritto del lavoro privato e pubblicoAvv. Maria GENTILEProfessore ordinario della Scuola Nazionale dell’Amministrazione

PROGRAMMALe fonti normative: norme comunitarie, Costituzione, leggi e regolamenti. I limiti alla potestà regolamen-tare delle singole amministrazioni. Le diverse forme di reclutamento. Il principio del pubblico concorsoe la giurisprudenza Costituzionale. I vari tipi di concorso, differenze e modelli: per esame, per titoli, misto,corso-concorso, pubblico, riservato.Le fasi propedeutiche al reclutamento: i riassetti organizzativi, la pianificazione dei fabbisogni di perso-nale dopo le modifiche apportate all’art. 6 del d.l.vo 165/01 dal d.l.vo 75/17. Il piano triennale dei fab-bisogni di personale. Le nuove indicazioni del legislatore verso una programmazione delle assunzioniorientata da indirizzi generali e parametri di riferimento formulati in base a dati forniti da un sistema in-formativo nazionale. Obiettivi di contenimento delle assunzioni differenziati in base agli effettivi fabbi-sogni.I processi di mobilità come strumento di copertura e di razionalizzazione degli organici: la mobilità vo-lontaria e quella coattiva.Il procedimento concorsuale alla luce delle nuove regole introdotte dal d.l.vo 75/17, in attuazione deiprincipi e criteri della delega di cui all’art. 17 della l. 124/15. Le linee guida di indirizzo amministrativosullo svolgimento delle prove concorsuali e sulla valutazione dei titoli del Dipartimento della funzionepubblica. Indizione del concorso; preparazione, redazione e pubblicazione del bando; l’esigenza di limitareil numero degli idonei; presentazione delle domande di ammissione secondo i meccanismi informatici; cause

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di esclusione. I requisiti generali e speciali di partecipazione: il titolo di studio e le equipollenze; la cit-tadinanza europea; l’età; le abilitazioni; le condanne penali; i precedenti lavorativi e di carriera; il titolodi dottore di ricerca. La conoscenza della lingua inglese e, ove richiesto in relazione al posto da coprire,di altre lingue straniere. L’ammissione con riserva: finalità, presupposti ed effetti.Le commissioni esaminatrici: i principi generali; la composizione e le modalità di funzionamento; gli adem-pimenti preliminari; le verbalizzazioni; il ruolo del segretario della commissione; le eventuali procedure pre-selettive. La selezione: contenuti delle prove; preparazione ed espletamento delle prove; contrastoall’eccessivo nozionismo; adempimenti della commissione e dei candidati; i principi di anonimato e di ef-fettiva segretezza dei temi di esame; modalità di correzione e valutazione delle prove secondo criteri uni-formi; la discrezionalità valutativa della commissione; la motivazione dei giudizi; la trasparenza.L’approvazione della graduatoria e la proclamazione dei vincitori. Le precedenze e le preferenze. Catego-rie riservatarie.Le assunzioni obbligatorie: i nuovi art. 39-bis, 39-ter, 39-quater del d.l.vo 165/01; l’istituzione della Con-sulta nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità; la nomina del Re-sponsabile dei processi di inserimento; il monitoraggio sull’attuazione della l. 68/99. L’attuazione delle misure di prevenzione del rischio di corruzione, contenute nei Piani triennali delleamministrazioni, nella gestione delle attività volte all’acquisizione del personale. Il diritto di accesso agliatti concorsuali anche alla luce della giurisprudenza amministrativa. Strumenti della tutela cautelare conparticolare riguardo alle esclusioni, alla ripetizione delle prove d’esame e alla ricusazione della commis-sione. Il lavoro flessibile nella Pubblica Amministrazione dopo la riforma del mercato del lavoro di cui al c.d.“jobs act” e alla luce del d.l.vo 75/17: il divieto di stipulare contratti di collaborazione che si concretanoin prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione siano orga-nizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro; i contratti di lavoro subordi-nato a tempo determinato e i contratti di somministrazione di lavoro a tempo determinato.Il superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni: la stabilizzazione nel triennio 2018-2020di coloro che abbiano maturato almeno tre anni di servizio anche non continuativo negli ultimi otto anni ele procedure concorsuali con riserva di posti. I principi della stabilizzazione, i destinatari, il procedimento.Le progressioni economiche e di carriera: aspetti sostanziali e processuali. Le attività di misurazione e va-lutazione della performance e gli strumenti di valorizzazione del merito alla luce del d.l.vo 74/17, ema-nato in attuazione dell’art. 17 della l. 124/15.Esame ragionato della giurisprudenza con particolare riguardo ai profili del risarcimento del danno.

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B239Il benessere organizzativo nel lavoro pubblico. Lavoro e conciliazione

dei tempi di vita

LA PREVENZIONE DEGLI ATTEGGIAMENTI DISCRIMINATORI, DELLE MOLESTIE E DEL MOBBING- IL TEMA DELLA CONCILIAZIONE VITA-LAVORO- PARI OPPORTUNITÀ E BENESSERE LAVORATIVO

- ESAME DI CASI PRATICI E DELLA GIURISPRUDENZA IN MATERIA- ASPETTI PSICOLOGICI

DURATA2 giorni

DATE1ª edizione: 27-28 settembre 20172ª edizione: 22-23 novembre 2017

ORARIO9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf.ssa Emanuela FATTORINIResponsabile della linea d’intervento sullo stress occupazionale, Consorzio Humanitas, Università LUMSAProf.ssa Maria GENTILEProfessore ordinario della Scuola nazionale dell’amministrazione (SNA)

Il 2014 è stato l’Anno europeo per la Conciliazione vita-lavoro e nello stesso anno è stata reso pubblico il Rap-porto sul Benessere equo e sostenibile in Italia (BES), su iniziativa del CNEL e dell’ISTAT. Nel capitolo Lavoroe conciliazione dei tempi di vita di tale Rapporto risulta che il divario occupazionale di genere nel nostroPaese è tra i più elevati d’Europa; anche rispetto alla qualità del lavoro il gender gap è aumentato e le donnesoffrono una più elevata instabilità dell’occupazione, sono più svantaggiate sul piano salariale e dal puntodi vista della coerenza tra lavoro e livello di istruzione posseduta. Le tecniche per realizzare le politiche di flessibilità dei tempi nell’ottica della conciliazione vita-lavoro sonoduplici: incentivazione delle misure che possono realizzarle, ma poiché ciò presuppone utilizzo di risorse,anche il datore di lavoro (pubblico o privato) deve poter beneficiare di vantaggi compensativi dalle limita-zioni che le politiche di conciliazione implicano. Il tema della conciliazione deve essere affrontato non comeappagamento di un bisogno individuale, ma come problema sociale.Il recente d.l.vo 80/15, attuativo del Jobs act, ha novellato il T.U. in materia di tutela della maternità e pa-ternità, di cui al d.l.vo 151/01 ed ha riconosciuto ulteriori diritti in favore della lavoratrice e del lavoratorenonchè introdotto strumenti incentivanti quali il telelavoro ed un congedo ad hoc per le donne vittime diviolenza di genere. Anche la l. 124/15, cd. “legge Madia”, ha introdotto norme volte a favorire e promuovere la conciliazionedei tempi di vita e di lavoro; in particolare prevedendo che le amministrazioni pubbliche adottino misure or-ganizzative per l’attuazione del telelavoro e di nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della pre-stazione lavorativa anche al fine di tutelare le cure parentali. Il comma 5 dell’art. 13 del codice di comportamento dei dipendenti pubblici, di cui al d.P.R. 62/13, nel di-sciplinare i doveri del dirigente pubblico, dispone: “il dirigente cura, compatibilmente con le risorse dispo-nibili, il benessere organizzativo nella struttura cui è preposto, favorendo l’instaurarsi di rapporti cordiali erispettosi tra i collaboratori, assume iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, alla formazionee all’aggiornamento del personale, all’inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di età e dicondizioni personali. Il termine “benessere organizzativo” evidenzia il rapporto fra la persona e il suo in-quadramento all’interno dell’organizzazione lavorativa. Il processo di modernizzazione delle organizzazioni

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pubbliche ha posto al centro dell’ambiente di lavoro la dignità della persona. E’ necessario mettere in attouna strategia complessiva volta a creare un contesto lavorativo libero da forme di violenza psicologica e didiscriminazione, diffondere la cultura del rispetto della dignità dei lavoratori e ottimizzare la produttivitàdel lavoro pubblico.Il giudice di legittimità nelle sue pronunce più recenti ha elevato al rango di bene giuridicamente rilevanteil diritto alla dignità umana, riconoscendo la responsabilità del datore di lavoro, nei limiti dei danni a lui im-putabili, in ipotesi di comportamenti vessatori e mortificanti dello stesso datore e dei colleghi di lavoro, le-sivi dell’integrità psico-fisica del lavoratore-vittima, anche quando non sia possibile rinvenire in talicomportamenti un medesimo fine persecutorio. Le vigenti norme impongono che in ogni amministrazione gliOrganismi interni di valutazione rilevino il livello di benessere organizzativo, il grado di condivisione del si-stema di valutazione e la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico da parte del perso-nale. Tale rilevazione deve essere realizzata in collaborazione con i Comitati unici di garanzia, introdottidall’art. 21 della l. 183/2010 e sulla base di un documento elaborato, a norma dell’art. 14, comma 5, deld.l.vo 150/09. Il percorso formativo proposto è finalizzato a fornire le conoscenze teoriche e di carattere pratico necessa-rie per realizzare la illustrata strategia, favorendo la realizzazione di soluzioni organizzative idonee a per-seguire il benessere lavorativo nelle pubbliche amministrazioni. In tal senso, saranno illustrate le nozionigiuridiche e le definizioni normative dei diversi fenomeni patologici che si riscontrano nell’ambiente di la-voro (discriminazioni, molestie, molestie sessuali, mobbing, ecc.), dando conto dell’evoluzione della legi-slazione comunitaria ed interna, delle possibili forme di tutela anche giudiziaria e dei più recenti arrestigiurisprudenziali. Saranno poi esaminati i profili di carattere psicologico inerenti le condizioni di lavoro deidipendenti pubblici, con particolare riguardo alla cura della salute del lavoratore e della sua integrità psi-cofisica discutendo, attraverso l’esame di casi pratici, i possibili metodi di intervento.

DESTINATARIIn primo luogo i dirigenti e i responsabili, cui le norme impongono oggi la cura del benessere organizzativonella struttura cui sono preposti, ma anche tutti coloro che operano all’interno della pubblica amministra-zione in modo che siano messi nelle condizioni di sviluppare la dimensione etica del lavoro pubblico.

PROGRAMMALa promozione della conciliazione dei tempi di vita e di lavoro: la revisione e l’aggiornamento delle mi-sure volte a tutelare la maternità e a favorire le opportunità di conciliazione dei tempi di vita e di lavorodei lavoratori pubblici e privati. Le modifiche apportate dal d.l.vo 80/15 al Testo unico in materia di tutelae sostegno della maternità e della paternità, di cui al d.l.vo 151/01. L’art. 14 della l. 124/15, cd. “leggeMadia”; gli indirizzi per la attuazione delle misure previste nella norma per l’incentivazione del telelavoroe di nuove modalità spazio-temporali di svolgimento della prestazione lavorativa; i servizi di supporto allagenitorialità. I nuovi istituti per le vittime di violenza di genere (trasferimento, congedo ad hoc). Pari opportunità, benessere di chi lavora e contrasto alle discriminazioni: la rilevanza dell’organizzazionedel lavoro. Il principio di non discriminazione e la nozione di discriminazione diretta e indiretta.Le pari opportunità nella disciplina del lavoro pubblico. La normativa in materia di discriminazione e dimolestie sessuali sul posto di lavoro: le direttive comunitarie e la loro trasposizione nell’ordinamento interno.La tutela contro le discriminazioni per ragioni di sesso, per ragioni di razza o di origine etnica e le altre di-scriminazioni. La tutela giudiziaria: l’azione individuale e l’azione collettiva.Il mobbing sul luogo di lavoro: individuazione della nozione e quadro normativo di riferimento. Obblighi eresponsabilità in tema di mobbing: la tutela civile e la tutela penale. Il mobbing quale problema connessoall’organizzazione del lavoro e ai diritti dei lavoratori. La figura dell’abuso del diritto e i limiti all’eserciziodei poteri datoriali. I piani di azione positiva nel settore pubblico: natura giuridica e destinatari.La realizzazione del benessere organizzativo: il ruolo della contrattazione collettiva e, in particolare,l’azione svolta dagli organismi di parità; il ruolo degli organismi interni di valutazione, c.d. OIV; il ruolo delComitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro lediscriminazioni, c.d. CUG; il ruolo della formazione.La valutazione delle performance di genere nella P.A. La figura del Consigliere di fiducia. La salute e lasicurezza nell’ambiente di lavoro: dalla l. 626/94 al testo unico di cui al d.l.vo 81/08. La valutazione dellostress lavoro-correlato. Le patologie da stress correlate. Le diverse tipologie di conflitto e di cause di con-flitto nelle organizzazioni. Le modalità tradizionali di gestione del conflitto. Le strategie di risoluzione. Eser-citazioni.

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B127Disciplina generale del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici

- LA PRIVATIZZAZIONE DEL RAPPORTO DI LAVORO: SIGNIFICATO, EFFETTI, ESCLUSIONI- FONTI NORMATIVE: NORME UE, LEGGI E REGOLAMENTI STATALI E REGIONALI, STATUTI E REGOLAMENTI

(ENTI LOCALI, UNIVERSITÀ, ENTI PUBBLICI)- IL T.U. DEL PUBBLICO IMPIEGO (D.L.VO 165/01) ALLA LUCE DEL D.L.VO 75/17

- LE NOVITÀ DEGLI ULTIMI ANNI: DAI DECRETI LEGGE DEL 2011 (NN. 98 E 138) ALLE RIFORME DEL 2012-14 (RIFORMA FORNERO, SPENDING REVIEW, LEGGE ANTICORRUZIONE, CODICE DI COMPORTAMENTO DEIDIPENDENTI PUBBLICI, DECRETO SEMPLIFICAZIONE E TRASPARENZA, DECRETO INCONFERIBILITÀ E IN-COMPATIBILITÀ), FINO ALLE RIFORME DEL LAVORO (C.D. JOBS ACT) E DELLA PUBBLICA AMMINISTRA-ZIONE, C.D. RIFORMA MADIA (D.L. 90/14, L. 124/15 E DECRETI LEGISLATIVI ATTUATIVI 74 E 75 DEL

2017)- CONTRATTAZIONE COLLETTIVA DI COMPARTO E INTEGRATIVA - GESTIONE DEL PERSONALE: PRINCIPI ESTRUMENTI - MANSIONI - MOBILITÀ - DISTACCHI, COMANDI, COLLOCAMENTI FUORI RUOLO – ASSEGNA-

ZIONI PROVVISORIE - ASSENZE - RESPONSABILITÀ E SANZIONI DISCIPLINARI- CESSAZIONE DEL RAPPORTO - LA GIURISDIZIONE

- CENNI SUL PROCESSO DEL LAVORO E SULLA TUTELA DEL DIPENDENTE PUBBLICO ALLA LUCE DEGLI UL-TIMI INTERVENTI LEGISLATIVI

DURATA2 giorni

DATE1ª edizione: 16-17 ottobre 2017

2ª edizione: 30 novembre - 1 dicembre 2017

ORARIO9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf.ssa Maria GENTILEProfessoressa della Scuola nazionale dell’amministrazione (SNA)Pres. Armando POZZIPresidente TAR Toscana - Esperto in diritto del lavoro privato e pubblico

DESTINATARIDirigenti e funzionari di amministrazioni pubbliche (aziende sanitarie ed ospedaliere, Regioni ed enti locali,amministrazioni dello Stato, enti pubblici non economici, enti di ricerca); responsabili uffici di staff; re-sponsabili ed addetti agli uffici del personale e gestione delle risorse umane; responsabili ed addetti degliuffici del contenzioso del personale; avvocati lavoristi.

PROGRAMMALa privatizzazione del rapporto di lavoro: significato ed effetti. Materie e categorie escluse. Le fonti di di-sciplina e regolazione dei rapporti di lavoro: norme comunitarie, Costituzione, leggi, regolamenti, statuti,contratti collettivi. La delega per il riordino della disciplina del lavoro alle dipendenze delle amministrazionipubbliche di cui alla l. 124/15. Procedimenti di contrattazione e rapporti sindacali. Contratti collettivi na-zionali, integrativi e decentrati. La gerarchia tra livelli contrattuali. Il Contratto collettivo nazionale qua-dro per la definizione dei comparti e delle aree di contrattazione nazionale. Dalla pronuncia della Cortecostituzionale n. 178/2015 alla ripresa della contrattazione collettiva nel pubblico impiego. Le novitàdella contrattazione collettiva (nazionale e integrativa) per la tornata contrattuale in itinere alla lucedelle modifiche apportate dai dd.l.vi 74 e 75 del 2017, attuativi della c.d. “Riforma Madia”.

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Tecniche di gestione del personale. Il ruolo della dirigenza: nomina, compiti, poteri e responsabilità deldirigente. La mancata riforma della dirigenza pubblica: le valutazioni utilizzabili per il miglior funziona-mento degli istituti.Il potere di organizzazione degli uffici e gli effetti sulla gestione ed utilizzazione delle risorse umane: fontie competenze. La pianificazione dei fabbisogni di personale e l’individuazione degli organici alla luce deld.l.vo 75/17. Il Piano triennale dei fabbisogni e le conseguenze delle assunzioni effettuate in diffor-mità. La rimodulazione degli organici in base agli effettivi fabbisogni nel rispetto dei limiti di spesa. Gliobblighi di comunicazione dei contenuti dei piani.I contratti di lavoro flessibile nell’evoluzione e nel susseguirsi delle varie riforme, dalla riforma del mer-cato del lavoro, di cui ai decreti attuativi del c.d. “jobs act” (l. 183/14) al diverso assetto nel lavoro alle di-pendenze della P.A. all’esito del d.l.vo 75/17, emanato in attuazione della delega di cui alla l. 124/15.L’onere delle amministrazioni di redigere un analitico rapporto informativo sulle tipologie di lavoro fles-sibile utilizzate. Il superamento del precariato secondo le procedure introdotte dall’art. 20 del d.l.vo75/17.Le altre modifiche al testo unico di cui al d.l.vo 165/01 apportate dal d.l.vo 75/17 attuativo degli artt.16 e 17 della l. 124/15, in tema di reclutamento di personale.Le vicende del rapporto di lavoro. Le mansioni e il nuovo sistema classificatorio del personale. La valo-rizzazione del merito e il sistema premiale: dalla c.d. “Riforma Brunetta” alla c.d. “spending review” efino al riordino dei sistemi di valutazione previsto dalla l. 124/15: il d.l.vo 74/17.Mansioni superiori. Incompatibilità. La disciplina della mobilità temporanea (comandi, distacchi e asse-gnazioni provvisorie). Le misure di prevenzione della corruzione nella gestione e organizzazione dei rap-porti di lavoro, introdotte dalla l. 190/12 e successivi decreti delegati.La gestione degli esuberi e la mobilità collettiva: la disciplina delle eccedenze di personale e le moda-lità di riassorbimento del personale in disponibilità ivi comprese quelle conseguenti all’istituto dell’asse-gnazione di nuove mansioni, di cui all’art. 34, comma 4, del d.l.vo 165/01.La mobilità volontaria dopo le più recenti modifiche apportate all’art. 30 del d.l.vo 165/01.La disciplina delle assenze e, in particolare, le assenze per malattia dopo le modifiche apportate all’art.55-septies del d.l.vo 165/01 dal d.l.vo 75/17, in attuazione della delega conferita dalla l. 124/15. Il Polounico per le visite fiscali. I controlli e le sanzioni per le ipotesi di assenteismo.La responsabilità e il procedimento disciplinare dopo le recenti modifiche introdotte dagli artt. da 12 a 17del d.l.vo 75/17, in attuazione della c.d. “Riforma Madia”. Il licenziamento disciplinare nel rapporto di la-voro dei dipendenti pubblici dopo i decreti legislativi 116/16 e 75/17, attuativi dell’art. 17 della l. 124/15.Il codice di comportamento dei dipendenti pubblici di cui al d.P.R. 62/13: natura, ambito di applicazionesoggettiva ed effetti.Le cause di cessazione del rapporto di lavoro. Il licenziamento del dipendente pubblico. Il processo del la-voro e la tutela del lavoratore pubblico alla luce delle modifiche introdotte dall’art. 21 del d.l.vo 75/17 al-l’art. 63 del d.l.vo 165/01. Il risarcimento del danno. Cenni su alcuni ordinamenti settoriali. Esame ragionatodella giurisprudenza più recente.

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B481Diversity management: gestione delle diversità nella P.A.

e stili di leadership

- LO SVILUPPO E LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE ATTRAVERSO LA VALORIZZAZIONE DELLE DIFFE-RENZE DI GENERE (E NON SOLO) PER UNA LEADERSHIP DELLE COMPETENZE

DATE16-17 ottobre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Luciana d’AMBROSIO MARRISociologa, esperta di leadership organizzativa e consulente selezione, formazione, sviluppo del personale.Autrice di varie pubblicazioni anche sui temi del Diversity Management e della leadership

Per una P.A. che cambia e guarda al futuro sono necessari stili di leadership e di guida che valorizzino lecompetenze e le differenze delle risorse umane, affinché operino con efficienza e qualità nelle prestazioniprofessionali e per il raggiungimento degli obiettivi assegnati, in ottica di Servizio.L’Unione Europea ha sottolineato come comportamenti e culture orientati all’inclusione, che valorizzinopari opportunità e differenze di genere, di età, di cultura anche negli approcci al lavoro ecc. sono determi-nanti per il rispetto e la crescita delle persone e dello sviluppo delle organizzazioni in cui esse operano.La formazione del personale su questi aspetti ai vari livelli di responsabilità e di operatività ha una funzionefondamentale per accompagnare processi di cambiamento, motivazione e valorizzazione delle risorse umane.Le differenze tra approcci maschili e femminili, le pari opportunità e un’ottica meritocratica di crescitasono alla base di un sano clima interno di un’Amministrazione che vuole muoversi in ottica di qualità in-terna e verso l’esterno. Solo il valorizzare le differenze e le competenze aumenta il potenziale d’inno-vazione e di sviluppo di un’Amministrazione. Il Diversity management e le politiche di gestione risorseumane d’inclusione tra le persone, politiche originarie nate oltre oceano, si stanno diffondendo sempre piùin Europa e in Italia quale strumento e metodo per affrontare le complessità delle Organizzazioni e le ne-cessità di approcci sempre più finalizzati a specifici risultati e a rispondere a necessità e sfide sempre piùdifficili e molteplici. Saper guardare con occhi nuovi e cogliere le novità richiedono chiavi di lettura e stru-menti professionali che affinano le competenze specialistiche, ampliandole e potenziandole.E’ per questo che riconoscere e investire nelle risorse e nelle conoscenze che il genere femminile e il ge-nere maschile rappresentano, abbattere luoghi comuni, stereotipi e pregiudizi reciproci, è l’unica stradapossibile e concreta per l’affermazione della leadership delle competenze. A maggior ragione, in periodi di difficoltà e crisi, non ci si può permettere di perdere per strada o sottouti-lizzare tutte le risorse umane che l’Amministrazione ha al proprio interno, affinché i talenti e le specificitàdi ognuno possano essere visibili e messi a disposizione nel proprio ambito lavorativo. Ciò non risponde soloa principi di equità, ma anche a principi di efficienza e produttività della Pubblica Amministrazione.Valorizzare le donne e le loro espressioni di competenze e valore professionale è un bisogno per il Paesee per la sua efficienza, e la collaborazione tra donne e uomini per prestazioni e risultati efficaci è un’al-tra fondamentale necessità delle Amministrazioni.Il seminario si propone quale utile e particolare riferimento specifico su tali tematiche al fine di poten-ziare concretamente quelle capacità gestionali e di leadership delle competenze finalizzate a ricono-scere i talenti di cui donne e uomini sono portatori con le proprie differenze e a promuoverecomportamenti professionali efficaci.

OBIETTIVISviluppare e potenziare la visione e la valorizzazione delle differenze e delle competenze in ottica di Diversity

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management, sia come valore e sia come opportunità per una efficace e migliore conduzione del rapportogerarchico tra capi e collaboratori e del rapporto tra colleghi nelle Amministrazioni. Costruire con sempremaggiore coerenza l’eccellenza tra le performance individuali, di gruppo e dei Servizi. Individuare. Svilup-pare e migliorare le componenti della leadership femminile per il miglioramento delle attività e dei servizidella P.A. Ampliare la visione delle espressioni della leadership, delle differenze maschili e femminili nellagestione del ruolo e delle responsabilità professionali verso il team e il processo di raggiungimento dei ri-sultati. Favorire la comunicazione, la collaborazione e i processi di guida tra le persone affinché le differenzedi genere, di età e di conoscenze, non siano ostacoli ma valori per opportunità di scambio, crescita e svi-luppo sia personali, sia professionale e sia dell’Amministrazione in cui si opera. Acquisire spunti di metodoe operativi da casi reali che offre sia il panorama italiano della P.A. sia lo scenario organizzativo nazionaleed europeo.

DESTINATARIResponsabili e operatori nell’ambito dei progetti e comitati di Pari Opportunità, Operatori della P.A. inte-ressati al miglioramento del proprio approccio di collaborazione e di leadership, Responsabili di unità, areee servizi alla guida di un team che desiderano implementare la visione e le pratiche per la valorizzazione dellerisorse umane e delle potenzialità dei propri collaboratori, Specialisti che si occupano di formazione e di cam-biamento all’interno dei vari settori della P.A. per acquisire conoscenze utili alla elaborazione di modalitàgestionali funzionali alla innovazione e alla efficienza dei processi e delle attività.

PROGRAMMACambiamenti di scenario nella P.A.: numeri ed esempi concreti delle differenze di genere.Le nuove responsabilità di chi dirige le risorse umane. Valorizzazione dei talenti e delle differenze. Il Diver-sity management e le pratiche di inclusione nel mondo del lavoro. La diversità e l’individuazione dei talentidi ciascuno quali fattori di motivazione. I vantaggi di un approccio inclusivo verso le differenze. Esempi inItalia e nel mondo delle buone prassi di valorizzazione delle differenze negli ambienti della Pubblica Ammi-nistrazione.Le barriere di cultura e dei comportamenti che ostacolano una sana inclusione tra donne e uomini. Le “ma-lattie culturali”. Come riconoscere gli atteggiamenti costruttivi e gli atteggiamenti a rischio per una vita sod-disfacente negli ambienti di lavoro.Concetti e pratiche di meritocrazia come valore e come strumento per l’efficienza. Universi maschile e fem-minile: dal dialogo tra sordi ai dialoghi costruttivi. Le espressioni della leadership femminile e della leader-ship maschile nelle attività professionali e nell’approccio gestionale di guida. Come perseguire una logica di equilibrio e collaborazione tra i generi nella gestione del ruolo professionalee delle proprie responsabilità sul lavoro. Il contributo dei talenti femminili e prospettive future nella P.A. Ilruolo della formazione per sviluppare una leadership delle competenze e la valorizzazione delle differenze.

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M116MASTER IN DIRITTO DEL LAVORO NELLE P.A. E SULLA GESTIONE

DEL PERSONALE

DURATA11 giorni

articolato in sei moduli frequentabili anche singolarmente

PERIODI DI SVOLGIMENTO 16-17-18-19 ottobre 201720-21-22-23 novembre 201718-19-20 dicembre 2017

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 2.010,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Santo FABIANOEsperto di Diritto degli Enti localiProf.ssa Emanuela FATTORINIResponsabile della linea d’intervento sullo stress occupazionale, Consorzio Humanitas, Università LUMSADott.ssa Elvira GENTILEDirigente generale Direzione Contrattazione ARANProf.ssa Maria GENTILEProfessore ordinario della Scuola nazionale dell’amministrazione (SNA)Dott.ssa Maria Vittoria MARONGIUDirigente U.O. Relazioni sindacali ARANDott. avv. Armando POZZIPresidente TAR Toscana - Esperto in diritto del lavoro privato e pubblicoProf. avv. Vito TENOREConsigliere Corte dei conti

OBIETTIVIL’obiettivo principale del percorso formativo, articolato in sei moduli di una-due giornate ciascuno, è di for-nire un quadro aggiornato della disciplina del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici privatizzati alla lucedei più recenti interventi normativi.Si procederà in tal senso ad una ricognizione ragionata dei fondamentali istituti, dedicando ampio spazio,altresì, al ruolo della contrattazione collettiva. Saranno poi illustrati gli indirizzi giurisprudenziali più signi-ficativi, oltreché le eventuali circolari e direttive emanate sulle singole materie dal Dipartimento della fun-zione pubblica. Si esamineranno con particolare atttenzione le vicende successive alla approvazione dellalegge delega 124/2015, c.d. “Riforma Madia”, nonché la legislazione emanata in attuazione della delega;tanto in funzione dell’individuazione delle prospettive future in ordine alla disciplina sul lavoro pubblicoanche in relazione alla riforma del mercato del lavoro di cui al c.d. “Jobs act”.Tutte le tematiche saranno affrontate tenendo in considerazione le specifiche situazioni concernenti le variepubbliche amministrazioni. In particolare, i diversi istituti saranno illustrati in relazione alle condizioni nonsolo concernenti le amministrazioni dello Stato, ma tutte le amministrazioni pubbliche di cui all’art. 1,comma 2, del d.l.vo 165/2001. La trattazione della materia sarà accompagnata dall’esame di fattispecieconcrete in modo da fornire ai discenti un bagaglio di conoscenze, di natura non solo teorica, cui attingereper affrontare le problematiche che si presenteranno loro nella quotidianità lavorativa.

DESTINATARIIl Master è rivolto in primo luogo ai dirigenti, ai responsabili e ai funzionari degli uffici del personale e ge-stione delle risorse umane di amministrazioni ed enti pubblici; tuttavia, la materia oggetto del percorso for-mativo rappresenta un’occasione di crescita professionale per ciascun dirigente o funzionario pubblico, oltreche un momento di aggiornamento per gli avvocati giuslavoristi.

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PROGRAMMA1° modulo (B127):16-17 ottobre 2017Disciplina generale del rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici

2° modulo (B133):18-19 ottobre 2017La contrattazione e le relazioni sindacali nel pubblico impiego

3° modulo (B130):20-21 novembre 2017Procedure concorsuali e di reclutamento del personale nelle amministrazioni pubbliche

4° modulo (B239):22-23 novembre 2017Il benessere organizzativo nel lavoro pubblico

5° modulo (B136):18-19 dicembre 2017Il procedimento disciplinare dei dipendenti pubblici dopo la riforma

6° modulo (B519):20 dicembre 2017Performance, valutazione e premialità nelle Pubbliche Amministrazioni

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente re-latore.

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B133La contrattazione e le relazioni sindacali nel pubblico impiego

- LE NOVITÀ PREVISTE PER I PROSSIMI RINNOVI CONTRATTUALI - LA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA- TRATTAMENTI ACCESSORI - LA MOBILITÀ - RELAZIONI SINDACALI

DURATA2 giorni

DATE18-19 ottobre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott.ssa Elvira GENTILEDirigente generale Direzione Contrattazione ARANDott.ssa Maria Vittoria MARONGIUDirigente U.O. Relazioni sindacali ARAN

DESTINATARIDirigenti e funzionari delle amministrazioni dello Stato, degli Enti pubblici, degli Enti locali, delle Aziendesanitarie. Responsabili della gestione del personale e degli uffici rapporti con le Organizzazioni sindacali eloro collaboratori. Componenti R.S.U.

PROGRAMMALe novità previste per i prossimi rinnovi contrattuali: i nuovi comparti e aree per il periodo 2016-18 indi-viduati dal CCNQ sottoscritto il 13/7/16, la durata del contratti, le materie, i soggetti, le trattative. Le ri-sorse stanziate e la quantificazione dei costi contrattuali. I controlli da parte degli organi competenti. Leinnovazioni contenute nell’accordo Governo–Sindacati del 30/11/2016 sui rinnovi contrattuali 2016-2018.Tali aspetti verranno analizzati con riferimento alle disposizioni di legge vigenti e ai relativi Protocolli sulcosto del lavoro. Il sistema di partecipazione sindacale: i vari istituti delle relazioni sindacali. I modelli re-lazionali e le prospettive evolutive del sistema secondo quanto stabilito nell’Intesa del 30/11/16 e dal de-creto legislativo del febbraio 2017. La contrattazione integrativa: materie, procedure, tempistica. I soggettisindacali legittimati a partecipare. Delegazioni trattanti di parte pubblica e di parte sindacale. Vincoli dellacontrattazione integrativa, responsabilità, sanzioni. Il sistema dei controlli e gli obblighi di pubblicazione.Assunzione dei conseguenti provvedimenti. Trattamenti accessori: i fondi per la contrattazione integrativaa seguito delle più recenti disposizioni legislative. Le norme in materia di produttività anche con riferimentoalla valutazione della performance. Il sistema di merito e premi. Le decurtazioni dei trattamenti accessori.Istituti gestionali: le progressioni giuridiche ed economiche. Le nuove norme in materia di assenteismo. Lesanzioni e le procedure disciplinari. Altri istituti relativi alle assenze. La mobilità: le nuove norme in mate-ria di mobilità volontaria, sperimentale, d’ufficio, obbligatoria, funzionale, preliminare ai pubblici concorsi.Le tabelle di equiparazione. Il fondo per il finanziamento della mobilità. Il trattamento giuridico ed econo-mico del personale trasferito. Le procedure della mobilità in caso di esubero. La l. 59/14 sul riordino deglienti locali. Relazioni sindacali: obiettivi e strumenti. Soggetti sindacali: organizzazioni sindacali; confede-razioni; R.S.U. e organismi di tipo associativo. Effetti indiretti della nuova composizione dei comparti e delleAree dirigenziali sui soggetti sindacali. Diritti sindacali: tutela e limiti dell’attività sindacale nelle P.A.; di-ritto di associazione e di attività sindacale all’interno dell’azienda; divieto di atti discriminatori individualie collettivi; diritto di costituire RSU; diritto di assemblea; diritto ai locali; referendum; trasferimento e li-cenziamento dei dirigenti sindacali. Prerogative sindacali: permessi sindacali (retribuiti e non), distacchi,aspettative e permessi; le novità introdotte dal d.l. 90/14, convertito con modificazioni in l. 114/14. La repressione della condotta antisindacale nelle amministrazioni pubbliche. I contributi sindacali.

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B503Pianificazione dei fabbisogni di personale, procedure di reclutamento e

mobilità nelle P.A.

- ALLA LUCE DELLE PIÙ RECENTI RIFORME

DURATA2 giorni

DATE23-24 ottobre 2017

ORARIO8,45-14,45

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:euro 490,00+ IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf.ssa Maria GENTILEProfessore ordinario Scuola Nazionale dell’AmministrazioneDott. Vincenzo TESTADipartimento della Funzione Pubblica

Le facoltà assunzionali e i presupposti per l’avvio delle procedure concorsuali; la proroga dell’efficaciadelle graduatorie dei concorsi e l’utilizzazione degli idonei; le procedure la stabilizzazione dei c.d. “pre-cari” nella P.A.; il regime della mobilità: queste le principali tematiche che saranno trattate nel corso delseminario in materia di corretta gestione delle procedure di acquisizione del personale pubblico, alla lucedelle novità introdotte dal più recente legislatore e, in particolare, delle modifiche apportate all’art. 6 deld.l.vo 165/01 in tema di “Organizzazione degli uffici e fabbisogni di personale” e delle altre disposizioniin tema di superamento del precariato nelle pubbliche amministrazioni, reclutamento e mobilità, con-tenute nel d.l.vo 75/17, di attuazione della delega di cui agli artt. 16 e 17 della l. 124/15.

PROGRAMMAL’obbligo delle P.A. di adottare il Piano triennale dei fabbisogni di personale in coerenza con la pianifi-cazione pluriennale delle attività e della performance e in base alle linee di indirizzo per la pianifica-zione dei fabbisogni, definite dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione di concertocon il Ministro dell’economia e delle finanze. Il procedimento di adozione del Piano. La indicazione dellerisorse finanziarie destinate all’attuazione del Piano in base alla legislazione vigente. L’obbligo di curarel’ottimale distruzione delle risorse umane attraverso la coordinata attuazione dei processi di mobilità e re-clutamento del personale, compreso il personale di cui alla l. 68/99. Le procedure che conseguono all’indi-viduazione di eventuali eccedenze di personale. Le conseguenze delle mancata attuazione delle nuovedisposizioni e i profili di responsabilità.La definizione delle linee di indirizzo e le modalità di adozione. La necessità della previa intesa in sededi Conferenza unificata per l’adozione delle linee di indirizzo riguardanti le Regioni, gli enti regionali, glienti del Servizio sanitario nazionale e gli enti locali.Il monitoraggio sull’andamento della spesa correlata alle politiche assunzionali e gli interventi per il casodi incremento di essa.Il divieto di stipula dei contratti di collaborazione che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamentepersonali continuative e le cui modalità di esecuzione siano organizzate dal committente anche con riguardoai tempi e al luogo di lavoro. Le conseguenti responsabilità per il caso di violazione del divieto.Le innovazioni in materia di procedure concorsuali: la limitazione del numero degli idonei; la possibilitàdi richiedere il titolo di dottore di ricerca; la conoscenza delle lingue straniere. L’elaborazione ad opera delDipartimento della funzione pubblica delle linee guida di indirizzo amministrativo sullo svolgimentodelle prove concorsuali e sulla valutazione dei titoli, ispirate alle migliori pratiche a livello nazionale e in-

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ternazionale. Le modifiche alla disciplina del lavoro flessibile: i contratti di lavoro flessibile nella P.A.L’onere delle amministrazioni di redigere un analitico rapporto informativo sulle tipologie di lavoro fles-sibile utilizzate.L’istituzione della Consulta nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disa-bilità: composizione e funzioni. L’obbligo del rispetto delle quote di riserva; la verifica dello stato di attua-zione e della corretta applicazione delle disposizioni in materia di tutela e sostegno della disabilità da partedella P.A. L’individuazione nelle amministrazioni con più di duecento dipendenti della figura del Respon-sabile dei processi di inserimento delle persone con disabilità. Il monitoraggio sull’applicazione della l.68/99.Le nuove disposizioni sul superamento del precariato nelle P.A.: l’assunzione a tempo indeterminato,nel triennio 2018-2020, di personale non dirigenziale che abbia almeno tre anni di servizio, anche non con-tinuativi, negli ultimi otto anni, reclutato tramite procedure concorsuali; la possibilità di bandire procedureconcorsuali riservate, in misura non superiore al cinquanta per cento dei posti disponibili, al personale nondirigenziale che risulti titolare di un contratto di lavoro flessibile presso l’amministrazione che bandi-sce il concorso e che abbia maturato almeno tre anni, anche non continuativi, di rapporto. Il corretto am-bito di applicazione dell’art. 20 del decreto legislativo di attuazione degli artt. 16 e 17 della l. 124/15.La possibilità di elevare gli ordinari limiti finanziari per le assunzioni a tempo indeterminato, utilizzando lerisorse previste per i contratti di lavoro flessibile, per attuare le procedure di superamento del precariato.L’istituto della utilizzazione delle graduatorie dei concorsi pubblici per le assunzioni a tempo indeter-minato.Le assunzioni di personale negli enti del Servizio sanitario nazionale e negli Enti di ricerca.Il regime della mobilità dopo il d.l. 90/14. Il passaggio diretto di dipendenti. La mobilità del personaledegli enti di area vasta. L’attivazione del portale di cui al comma 1 dell’art. 30 del d.l.vo 165/01 e la suagestione. Le forme di pubblicità obbligatoria. La mobilità “interna” e la determinazione della nozione di“medesima unità produttiva” nel lavoro pubblico. Il peso della contrattazione collettiva alla luce dellamodifica apportata all’art. 30 del d.l.vo 165/01 in attuazione della delega di cui agli artt. 16 e 17 dellal. 124/15. Le relazioni tra la mobilità “esterna” e il riassorbimento degli esuberi.Il ruolo di vigilanza del Dipartimento della Funzione pubblica, del Ministero dell’economia e delle finanze edella Corte dei conti. Le principali pronunzie del giudice nella materia.

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B136Il procedimento disciplinare dei dipendenti pubblici

DOPO IL D.L.VO 116/16 E IL DECRETO 75/17 ATTUATIVO DELLA RIFORMA MADIA- SOSPENSIONI CAUTELARI

- RAPPORTI TRA PROCEDIMENTI PENALI E DISCIPLINARI- SANZIONI DISCIPLINARI E PENE ACCESSORIE

- CONTROVERSIE RISERVATE AL GIUDICE ORDINARIO- CASISTICA GIURISPRUDENZIALE

DURATA2 giorni

DATE18-19 dicembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:euro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREProf. avv. Vito TENOREConsigliere della Corte dei conti, Professore SNA

PROGRAMMAIl procedimento disciplinare secondo il T.U. 165/01 novellato dal d.l.vo 75/17, i contratti collettivi e ild.l.vo 150/09. Incidenza della legge anticorruzione 190/12, della legge Madia 124/15, del decreto anti-assenteisti 116/16 e del decreto 75 del 2017 attuativo della riforma Madia. Le sanzioni disciplinari e ilnuovo Codice di comportamento dei dipendenti pubblici (attuativo del d.P.R. 62/13). I nuovi illeciti nel de-creto Madia 2017. Rilevanza disciplinare del mobbing.I preposti alla gestione del procedimento disciplinare e le novità del decreto Madia 2017: la competenzaad effettuare la contestazione degli addebiti, il responsabile del procedimento e l’UPD. Il procedimentodopo il decreto Madia 75/17: nuove competenze dei dirigenti, termini più rapidi, snellimento procedimen-tale e diritto di difesa del soggetto incolpato, i vizi delle sanzioni non invalidanti. Le nuove tipologie di il-leciti disciplinari. Codice disciplinare e affissione dopo la l. 15/08. Inerzie punitive e decreti su assenteismo(d.l.vo 116/16 e d.l.vo 75/17).La disciplina delle sospensioni cautelari in corso di procedimento disciplinare e di procedimento penaledopo la l. 97/01 e il decreto 116/16. Rapporti tra procedimento penale e procedimento disciplinare allaluce della l. 97/01, del d.l.vo 150/09, della riforma Madia 75/17, del decreto anti-assenteismo 116/16 edella più recente giurisprudenza costituzionale. Il licenziamento rapido degli assenteisti nel decreto 116/16e l’applicazione a nuove casistiche nel d.l.vo 75/17. I provvedimenti da assumere nei confronti dei dipen-denti condannati con sentenza passata in giudicato.Le responsabilità dei dirigenti e dei componenti dell’UPD nel caso di omessa o tardiva apertura e/odefinizione dei procedimenti disciplinari (d.l.vo 150/09), per omessa o tardiva denuncia alla Corte deiconti di fatti dannosi per l’Erario e alla Procura della Repubblica di fatti penalmente rilevanti. Il rito arbi-trale e di conciliazione. La nuova disciplina del danno all’immagine alla luce della l. 190/12, del d.l.78/09, del d.l.vo 174/16 (Codice della giustizia contabile) e della recente giurisprudenza della Corte costi-tuzionale. Esame ragionato della giurisprudenza: in particolare le sentenze della Corte costituzionale, dellaCassazione e della Adunanza plenaria del Consiglio di Stato. Le deliberazioni della Corte dei conti sul cat-tivo funzionamento del procedimento disciplinare.La devoluzione al giudice ordinario dei rapporti di lavoro dei dipendenti delle P.A. e la gestione del con-tenzioso giurisdizionale in materia disciplinare: incidenza dello Jobs act. Novità nel decreto Madia 75/17:la riadozione del potere disciplinare in caso di sproporzione. Sospensione cautelare degli assenteisti neld.l.vo 116/16. I nuovi orientamenti del giudice ordinario sul trattamento economico e giuridico dei periodidi sospensione cautelare. Accesso agli atti del procedimento disciplinare nella l. 241/90.

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B519Performance, valutazione e premialità nelle Pubbliche Amministrazioni

- IL D.L.VO 150/09 COME MODIFICATO DAL D.L.VO 74/2017

DURATA1 giorno

DATE1ª edizione: 25 ottobre 20172ª edizione: 20 dicembre 2017

ORARIO9,00-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Santo FABIANOEsperto di Diritto degli Enti locali

OBIETTIVIIl seminario ha lo scopo di facilitare un approccio sistematico al tema della performance attraverso l’inte-grazione tra il contesto normativo originario e le sue evoluzioni, anche con riferimento ai diversi richiami dellegislatore riguardo alla performance, nonché alla integrazione sia con i cicli di gestione, sia con gli strumentidi monitoraggio. Tutto ciò, anche ai fini del controllo di regolarità amministrativa e di prevenzione dellacorruzione e di trasparenza amministrativa.

DESTINATARILa formazione è rivolta ai soggetti della P.A. che rivestono ruoli di responsabilità in ordine alla programma-zione, al controllo e alla valutazione. Si rivolge inoltre ai componenti degli organismi di valutazione, non-ché agli amministratori interessati alla declinazione delle politiche in programmi e progetti.

PROGRAMMAIl piano delle performance: la predisposizione in coerenza con le politiche e le missioni dell’ente. L’artico-lazione del piano ai fini del controllo strategico. La relazione tra piano delle performance e DocumentoUnico di Programmazione (DUP).La definizione degli obiettivi strategici: le aspettative di risultato, gli indicatori, le dimensioni economi-che, le fonti di finanziamento e i sistemi di rilevazione di efficacia e della qualità amministrativa e di risul-tato.Gli obiettivi operativi: il loro collegamento con gli obiettivi strategici e l’attribuzione temporale delle azioniin relazione a ruoli e responsabilità. Il monitoraggio dello stato di attuazione degli obiettivi.La definizione di un sistema funzionale per la valutazione delle performance. Il collegamento tra per-formance e obblighi di trasparenza e prevenzione della corruzione. La verifica della performance in relazioneall’esercizio del potere disciplinare e al rispetto del codice di comportamento. I soggetti del processo valu-tativo. La relazione sulla performance e la valutazione sullo stato di attuazione degli obiettivi. Il nuovo Regolamento di disciplina delle funzioni del Dipartimento della funzione pubblica in materia di mi-surazione e valutazione della performance delle pubbliche amministrazioni (d.P.R. 9/5/16, n. 105). I sistemi premiali nelle Pubbliche Amministrazioni: contesto normativo, modalità attuative e collegamentocon la performance organizzativa e individuale. Il decreto legislativo 25/5/17, n. 74 di attuazione della ri-forma Madia (l. 124/15).Laboratorio. Un sistema integrato di valutazione tra obiettivi di performance, esito dei controlli ammini-strativi, esercizio della funzione disciplinare, adempimenti in materia di trasparenza e anticorruzione, qua-lità dell’azione amministrativa.

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B147Come si gestiscono paghe e contributi nelle Pubbliche Amministrazioni

- ADEMPIMENTI RETRIBUTIVI, PREVIDENZIALI E FISCALI- COSTRUZIONE DI UNA BUSTA PAGA CON ESEMPI PRATICI ED ESERCITAZIONI

DURATA3 giorni

DATE25-26-27 ottobre 2017

ORARIO8,45 – 14,45

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIRag. Rodolfo AFFATICATIEsperto previdenza Pubblico ImpiegoDott. Antonio MIGLIOZZIFunzionario Ministero Economia e Finanze - Area trattamento economicoe inoltre, un Esperto in materia tributaria e fiscale

PROGRAMMA1. Aspetti retributivi.- Il trattamento economico fondamentale. La retribuzione del personale dirigente enon: art. 36 della Costituzione, art. 45 del T.U. Pubblico Impiego 165/01, onnicomprensività, irrinunciabil-ità e irripetibilità, la figura dell’assegno “ad personam” riassorbibile e non riassorbibile. Retribuzione fissae variabile personale non dirigente: stipendio, ex indennità integrativa speciale (IIS), retribuzione individ-uale di anzianità e maggiorazione RIA, indennità di amministrazione e vacanza contrattuale. Retribuzione per-sonale dirigente: stipendio, retribuzione di posizione fissa e retribuzione di posizione parte variabile, vacanzacontrattuale. Il trattamento economico accessorio. Principali componenti della retribuzione accessoria per-sonale non dirigente: il lavoro straordinario, fondo unico di amministrazione, buoni pasto, indennità cen-tralinisti non vedenti, indennità di bilinguismo trattamento di trasferta, trattamento di trasferimento eemolumenti legati all’attribuzione di responsabilità quali le posizioni organizzative. Principale componentedella retribuzione accessoria del personale dirigente: la retribuzione di risultato, reggenze e incarichi ag-giuntivi. Il regime delle ferie non fruite divieto di monetizzazione (art. 5, comma 8, del d.l.vo 95/12) e i sin-goli casi di erogazione. I casi di sospensione dal servizio e dell’attribuzione dell’assegno alimentare.Assegni al nucleo familiare, detrazioni fiscali e benefici fiscali.Determinazione dello stipendio. Calcolo della retribuzione netta e lorda mensile, le ritenute assistenzialie previdenziali che gravano sulla retribuzione; determinazione dell’imponibile fiscale e applicazione dellealiquote IRPEF; calcolo dell’IRPEF dovuta; retribuzione lorda e netta mensile, retribuzione globale di fattoannuale; certificazione unica dei redditi percepiti (CU); conguaglio fiscale; retribuzione giornaliera e orariasia lorda che netta. La prescrizione dei debiti e dei crediti scaturenti dal rapporto di lavoro; Calcolo ret-ribuzione in regime di part-time.Calcolo ritenute. Calcolo delle addizionali regionali e comunali sulla base della retribuzione di fatto per-cepita nell’anno e relative trattenute. Calcolo retribuzione in regime di part-time. Ritenute erariali ed ex-traerariali (ritenute imponibili e non imponibili): ritenute che possono gravare sullo stipendio per volontà dellavoratore (piccoli prestiti, cessioni dello stipendio, recupero vari, ecc.) e quelle operate non per volontàdel lavoratore (recuperi coattivi, pignoramenti, ecc.). Recupero delle somme indebitamente percepite, ob-bligo da parte della Pubblica Amministrazione di procedere al recupero delle somme indebitamente cor-risposte, modalità di recupero. Ritenute per pignoramenti e pignorabilità.Costruzione di una busta paga con esempi pratici ed esercitazioni attraverso l’utilizzo di un contrattocollettivo nazionale di lavoro.

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2. Aspetti contributivi e previdenziali.- Denuncia mensile analitica (DMA 2 – ListaPA) delle retribuzioni e deicontributi versati ai fini pensionistici e dei trattamenti previdenziali (TFS/TFR). Soggetti obbligati, gestionee compilazione, novità introdotte con la lista PosPa. Reddito imponibile ai fini pensionistici, ai fini previ-denziali, per la gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, per l’ENPDEP/ENAM. La contribuzioneobbligatoria, volontaria (riscatti e ricongiunzione), figurativa. Contribuzione per mandato elettivo con esten-sione ai lavoratori pubblici iscritti all’INPDAP ed eletti nell’ultima legislatura delle Regioni (d.l.vo 564/96come modificato e integrato dal d.l.vo 278/98 e dall’art. 38 della l. 488/99. La retribuzione aggiuntiva e isuoi effetti sulla pensione (dd.l.vi 564/96 e 151/01). Modalità e sistemi di calcolo delle pensioni retributivee contributive con particolare riferimento alle norme introdotte dalla l. 214/2011 e dalla l. 190/14. Retri-buzione contributiva e pensionabile (d.l.vo 314/97). Il preavviso con carattere retributivo. Il part-time, l’as-sunzione a part-time e ad orario ridotto. I trattamenti di fine servizio alla luce delle disposizioni introdottedalle leggi 122/2010, 214/11 e 147/13. Il TFS e l’opzione in caso di adesione alla previdenza complementare.3. Aspetti fiscali.- Qualificazione e determinazione dei redditi di lavoro dipendente e dei redditi assimilatia quelli di lavoro dipendente. Redditi derivanti da rapporti di collaborazione coordinata e continuativa. Red-diti derivanti dall’esercizio di funzioni pubbliche. Somme che non concorrono in tutto o in parte alla forma-zione del reddito. Indennità e rimborsi spese. Indennità per servizi prestati all’estero. Le più recenti novitàderivanti dalla normativa e dalla prassi. Imponibile del periodo di paga. Mensilità aggiuntive e compensidella stessa natura. La richiesta di applicazione di ritenuta più elevata. Gli oneri deducibili, le detrazioni percarichi di famiglia: la dichiarazione di spettanza. Le detrazioni per redditi da lavoro e il credito fiscale (bonusRenzi). Le agevolazioni spettanti ai lavoratori che rientrano dall’estero. Le operazioni di conguaglio di fineanno e per cessazione del rapporto di lavoro. Incapienza della retribuzione a subire gli effetti del congua-glio. Le addizionali regionale e comunale all’Irpef. Gli emolumenti arretrati di lavoro dipendente e assimi-lati. La certificazione unica dei redditi erogati (CU): compilazione e trasmissione telematica all’Agenziadelle entrate.

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B511La tutela della maternità e della paternità

- IL REGIME DOPO LE MODIFICHE APPORTATE AL D.L.VO 151/01 DAL JOBS ACT NEL 2015 E IL DECRETODI ATTUAZIONE 80/15

- IL PUNTO SUI PERMESSI L. 104/92 E SULLE ASSENZE RETRIBUITE. I CONTROLLI SUI LAVORATORI IN104/92. IL CONGEDO STRAORDINARIO ART. 42 D.L.VO 151/01

- I CONGEDI PARENTALI AD ORE - I NUOVI ADEMPIMENTI IN TEMA DI MALATTIA DEL LAVORATORE

- GLI INTERVENTI PREVISTI PER IL 2017 - 2018

DURATA1 giorno

DATA26 ottobre 2017

ORARIO9-13/14-16

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Albino ANGELILLOAvvocato giuslavorista in Roma

PROGRAMMAIl d.l.vo 151/01 e le sue applicazioni. La tutela della madre lavoratrice e del padre lavoratore. Il congedodi maternità/paternità, il congedo parentale, il congedo per la malattia del figlio. I riposi giornalieri per al-lattamento. La flessibilità del congedo di maternità. I diritti del lavoratore in congedo (divieto di licenzia-mento, conservazione del posto di lavoro, diritti al rientro). I casi di adozione affidamento. La tutela dellelavoratrici a progetto, la sospensione e la proroga di diritto del rapporto.Il congedo parentale del lavoratore/trice a progetto l. 296/06 art. 1 comma. La gestione delle assenze pergravidanza delle collaboratrici a progetto. La nuova procedura di convalida delle dimissioni della lavoratricegestante o madre entro il 1° anno di vita. Lettera circolare del Ministero del lavoro. Il d.m. 12/7/07. Esten-sione del divieto di adibizione al lavoro per lavoratrici parasubordinate, a progetto ed associate in parteci-pazione.Gli ultimi interpelli del Ministero del lavoro in tema di assenze per maternità: interdizione anticipata, ma-lattia insorta durante il congedo, computo della malattia insorta durante il puerperio. Interpelli del 3/9/07e circolare 4/6/07. La nuova disciplina del congedo per adozione-affido.Le modifiche apportate al d.l.vo 151/01 dal Jobs act 2015 in attuazione della l. 183/14; esame del de-creto legislativo di attuazione, n. 80/15. Estensione del divieto di adibizione al lavoro e rientro al lavorodella puerpera durante in congedo. Recupero del parto prematuro ed estensione del periodo complessivo delcongedo. Il congedo in caso di adozione-affido. Estensione del congedo alla madre e al padre lavoratori au-tonomi. Modifica del congedo parentale. Il congedo parentale part time. Il congedo parentale a ore e gior-naliero. La durata del congedo parentale. L’estensione del periodo di fruizione del congedo parentale.L’estensione del periodo di congedo parentale indennizzato al 30%. Il lavoro notturno della lavoratrice madre.Le dimissioni della lavoratrice madre e le indennità dovute. I congedi dei genitori liberi professionisti. Ab-bandono e affido. Telelavoro. Il congedo per le donne vittime di violenza di genere.Altri permessi e giustificazioni delle assenze. Il punto sull’assenza per malattia del lavoratore subordi-nato. La fruizione della l. 104/92. I controlli sui lavoratori che fruiscono della legge 104/92. Il congedo stra-ordinario e le modifiche apportate dalla Corte Costituzionale alla norma vigente. L’estensione dei beneficiaria parenti e affini entro il terzo grado. L’aspettativa non retribuita. Gli altri tipi di permesso.Le novità in discussione dal 2017.

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B171Trasferte e missioni nella P.A.: casi pratici, proposte operative

e formulari

AGGIORNATO ALLA LEGGE DI STABILITÀ 2017 E AGLI ULTIMI INDIRIZZI DELLA GIURISPRUDENZA- TRATTAMENTO ECONOMICO- COPERTURE ASSICURATIVE- TRATTAMENTO FISCALE

- NOVITÀ APPLICATIVE, NORMATIVE E GIURISPRUDENZIALI- IL DECRETO INTERMINISTERIALE 23/3/11 SUL RIMBORSO SPESE PER IL PERSONALE INVIATO ALL’ESTERO

- SPESE DI RAPPRESENTANZA E OMAGGI NELLA P.A.- FRINGE BENEFIT, RIMBORSI SPESE AD AMMINISTRATORI, COLLABORATORI, TIROCINANTI E STAGISTI

DURATA2 giorni

DATE9-10 novembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13,30/14,30-16,30

2° giorno: 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Vincenzo TEDESCOUniversità di Pisa - Esperto in gestione e sviluppo delle risorse umane nella P.A.

PROGRAMMALe trasferte e i rimborsi spese: requisiti minimi per configurare la trasferta, trasferta territorio comunale,fuori comune ed estero. Differenza con il meccanismo di indennità e rimborsi in caso di trasferimento dellavoratore. Il caso particolare delle trasferte in ambito comunale. Fonti normative e contratti collettivi, i re-golamenti degli enti. L’esercizio del potere direttivo del datore di lavoro. Differenza con il meccanismodel trasferimento, distacco e comando. Fonti normative e il rapporto con i contratti collettivi e i vari rego-lamenti degli enti. Missioni occasionali, continuative e saltuarie: contenuto, principi, caratteristiche pre-supposti e limiti. L. 836/73, l. 122/2010, Tuir 917/86, l. 417/78.L’applicazione dei principi delle missioni nei comparti pubblici. La gestione dei rimborsi spese: profilioperativi. I provvedimenti concernenti la spending review e l’impatto sui rimborsi spese. Le auto azien-dali e altri casi pratici. Dimensione operativa e riflessi sulla gestione: tipologie di pezze giustificative e lororilevanza fiscale; modalità di effettuazione dei rimborsi; anticipazioni; la questione del mezzo proprio dopogli interventi della giurisprudenza contabile. Profili assicurativi ed elementi di responsabilità. Differenza trapersonale contrattualizzato e non contrattualizzato: esempi e casi pratici.Spese relative alberghi e ristoranti: quadro normativo, disciplina Iva, disciplina sulle imposte sui redditi,trattamento fiscale sulle spese di ospitalità, prestazioni vitto e alloggio offerte ai clienti e fornitori. Le spesenel caso di liberi professionisti, lavoratori autonomi occasionali. La nuova disciplina fiscale relativa alla de-ducibilità dell’Iva sulle prestazioni di vitto e alloggio (circolare dell’Agenzia delle entrate n. 53 E del 5/9/08).Esame delle circolari dell’Agenzia delle entrate 6/09 e 25/2010; risoluzione 84/09, decreto MEF 19/11/08,circolare 2E del 28/1/2010 e ss.Le spese di rappresentanza e omaggi: quadro normativo, requisito dell’inerenza, spese viaggio vitto e allog-gio configurabili e non configurabili come spese di rappresentanza. Documentazione delle spese. Omaggi aclienti e fornitori disciplina fiscale. Esame del decreto ministeriale del 19 novembre 2008 con cui è stata dataattuazione alla nuova normativa sulle spese di rappresentanza. La legge finanziaria 2008, il decreto del Mini-stero dell’economia e delle finanze del 19/11/08 e la circolare dell’Agenzia delle entrate 34/E del 13/7/09.

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Rimborsi spese ad amministratori, collaboratori, tirocinanti, stagisti, collaboratori coordinati e conti-nuativi: disciplina fiscale in capo ai tirocinanti, collaboratori, amministratori. Rimborsi spese, trattamentofiscale in caso di trasferta. Le spese di viaggio: la questione del mezzo proprio. Risoluzione 56E del 27/2/02dell’Agenzia delle entrate, risoluzione 224/E del 13/8/09. Profili di equità. Gli interventi della magistraturacontabile e della dottrina. Soluzioni proposte e norme applicabili. Impatto sulla regolamentazione degli enti,la deliberazione 3/2011/PAR Corte conti Emilia-Romagna e le altre deliberazioni sul tema. La questione del-l’indennità chilometrica e l’impatto della l. 122/2010 nelle attività degli Enti locali. La delibera 183/11Corte dei conti Toscana e le altre pronunce di interesse. La questione dei limiti di spesa per le spese di mis-sione su fondi europei e internazionali. La deliberazione 392/2011/PAR del 27/10/11. La posizione della Ra-gioneria dello Stato. L’impatto della legge di stabilità 2013 sulle missioni dei collaboratori anche conriferimento alle missioni estere. La legge di stabilità 2014 (l. 147/13): implicazioni pratiche.Fringe benefits ai collaboratori e amministratori: quadro normativo; esame dell’art. 51, comma 4, del Tuirrispetto al principio generale sulla valorizzazione dei fringe benefit. Esame degli strumenti per gestire e am-ministrare correttamente le note spese e i fringe benefits in generale, e in particolare le note spese per tra-sferte imputabili a specifiche commesse di lavoro.Rimborsi spese, convegni nel caso dei liberi professionisti: compensi professionali e rimborsi spese, trat-tamento fiscale e ai fini Iva, spese anticipate in nome del cliente.L’infortunio in trasferta. Esame della circolare Inail n. 52/13. L’infortunio in albergo, l’infortunio al-l’estero. Procedure e collegamento con l’attività lavorativa. collegamento con l’attività di lavoro casi diesclusione della indennizzabilità dell’infortunio in albergo occorso all’estero. La denuncia di infortunio:doveri e responsabilità dei soggetti del rapporto assicurativo obblighi del datore di lavoro, obblighi del la-voratore sanzioni. Il modello di denuncia/comunicazione di infortunio da trasmettere all’INAIL in via te-lematica.Modulistica: recente aggiornamento (Mod. 4 bis Prest.), istruzioni per la compilazione Il contenuto del do-cumento descrizione dell’infortunio, dati retributivi, classificazione delle professioni. L’intervento operatodall’art. 18 della l. 148/11 a proposito della questione dei voli in classe economica. L’evoluzione normativacon riferimento alle modalità di viaggio nei casi di missione. Casi pratici e proposte operative. La denun-cia dell’infortunio in itinere, regole di compilazione (testimoni e veicoli). Gli ultimi interventi della giuri-sprudenza.

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A416Il rito del lavoro nelle P.A. e la difesa in giudizio dell’Amministrazione

- LE CONTROVERSIE CONCERNENTI I RAPPORTI DI LAVORO CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE- IL RITO DINANZI AL GIUDICE ORDINARIO - CONCILIAZIONI - ARBITRATI

- GLI UFFICI PER LA GESTIONE DEL CONTENZIOSO

DURATA2 giorni

DATE16-17 novembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Maria GENTILEProfessore ordinario della Scuola Nazionale dell’AmministrazioneDott. Paolo MORMILEMagistrato del lavoro

PROGRAMMAIl rito del lavoro e il contenzioso relativo ai pubblici dipendenti: il processo per le controversie di lavorodei dipendenti di amministrazioni pubbliche introdotto dal d.l.vo 80/98 e successive modifiche. La giuri-sdizione: distinzione tra controversie appartenenti alla giurisdizione del giudice ordinario e controversie ap-partenenti alla giurisdizione del giudice amministrativo. Risvolti organizzativi per la Pubblica Amministrazionederivanti dalla devoluzione al giudice ordinario delle controversie sul pubblico impiego: la creazione e l’or-ganizzazione degli uffici per la gestione del contenzioso del lavoro. Principali questioni. Controversie re-lative: allo status giuridico; ai trasferimenti; al conferimento e revoca degli incarichi dirigenziali; alledifferenze retributive per lo svolgimento di mansioni superiori; al demansionamento e al mobbing; ai dirittipatrimoniali del dipendente. Le controversie in materia di procedure concorsuali e di assunzione.La tutela prevista dall’art. 28 della l. 300/70 (Statuto dei lavoratori). Le azioni contro le discriminazionialla luce dell’art. 28 del d.l.vo 150/11. Il procedimento disciplinare e la sua sindacabilità in sede processuale.Il licenziamento disciplinare anche alla luce delle più recenti riforme introdotte in attuazione della l.124/15, c.d. legge Madia. La rideterminazione della sanzione ad opera del giudice in ipotesi di violazionedel principio di proporzionalità della sanzione irrogata. Esame ragionato della giurisprudenza.Profili processuali: il giudizio innanzi al giudice del lavoro. La difesa in giudizio all’amministrazione:strategie; parametri decisionali; limiti alla disponibilità dell’oggetto delle controversie.I filtri deflattivi del contenzioso: la difesa in giudizio della P.A. e l’art. 417bis c.p.c.; l’accertamento pre-giudiziale sull’efficacia, validità e interpretazione dei contratti collettivi; il giudizio incidentale di inter-pretazione del contratto collettivo; le spese di lite. Il nuovo tentativo di conciliazione di cui all’art. 410c.p.c. Le ipotesi di arbitrato disciplinate dagli artt. 412, 412ter. e 412quater del c.p.c.La costituzione in giudizio e lo svolgimento del processo di primo grado. I poteri del giudice e la sentenza.Il nuovo art. 18 della l. 300/70 e il problema della applicabilità ai rapporti di lavoro dei dipendenti pub-blici: l’approdo del giudice di legittimità. Le determinazioni del più recente legislatore in ordine alla per-manenza nel mondo del lavoro pubblico privatizzato della tutela reale in ipotesi di licenziamento nullo oannullato. Cenni sul nuovo rito disegnato dalla l. 92/12. Cenni sul giudizio d’appello: la disciplina di cui allal. 134/12 sul c.d. filtro e la ragionevole probabilità di accoglimento del gravame.Il processo telematico di cui al d.l. 179/12 e al d.l. 90/14. Tecniche defensionali, verbalizzazione inudienza, istruttoria.Stesura simulata di memorie per l’Amministrazione.

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B173Guida pratica alla corretta tenuta del fascicolo personale del dipendente

pubblico

DURATA2 giorni

DATE16–17 novembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13,30/14,30-16,30

2° giorno: 9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Vincenzo FRANCODirigente dell’Amministrazione degli Archivi e Docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Vi-terbo (a r.)Dott. Marco ROSSIDirigente Presidenza del Consiglio dei Ministri

PROGRAMMARiferimenti normativi in tema di istituzione e tenuta del fascicolo personale. L’onere di regolamenta-zione delle singole P.A. Contenuto del fascicolo del personale. Le norme contrattuali. Modalità per la tenutadel fascicolo. L’utilizzazione del fascicolo nelle progressioni economiche e di carriera e per le valuta-zioni periodiche, alla luce della riforma 2017 “Madia” del d.l.vo 165/01. Fascicolo del personale ed attirelativi ai provvedimenti disciplinari. Gli atti relativi ai giudizi di responsabilità. Procedure di inserzione oeliminazione di atti dal fascicolo. Fascicolo e procedure di mobilità. Atti del fascicolo e archivio corrente,di deposito e storico. Giurisprudenza in materia di tenuta del fascicolo. Esame di regolamenti in materia ditenuta del fascicolo.L’informatizzazione del fascicolo del personale, anche alla luce del d.P.C.M. del 13/11/14 (Regole tecni-che in materia di formazione, trasmissione, copia, duplicazione, riproduzione e validazione temporale deidocumenti informatici nonché di formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche am-ministrazioni) e del Codice dei Beni culturali.La figura del responsabile dei fascicoli del personale. Procedimento per l’accesso (l. 241/90 e Regola-mento sull’accesso), il rilascio di copie di atti, l’accesso di terzi. Fascicolo personale e “cartelline personali”.Orientamenti giurisprudenziali sull’accesso al fascicolo del personale. La tutela della privacy nella gestionedel fascicolo. Cenni sugli orientamenti del Garante della privacy. Il contenzioso in materia di tenuta del fa-scicolo.

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B190La gestione delle assenze e dei tempi di lavoro nel pubblico impiego

- ORARIO DI LAVORO- PERMESSI, RIPOSI, FERIE, FESTIVITÀ, ASPETTATIVE, DISTACCHI SINDACALI E CONGEDI

DURATA1 giorno

DATE17 novembre 2017

ORARIO9-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Mauro MANCINIDirigente del Ministero dell’Economia e delle Finanze, Direzione del Personale

PROGRAMMAOrario di servizio e orario di lavoro. Turni, orario notturno, reperibilità. I riposi. Riposi giornalieri: il riposocontinuativo, i riposi intermedi, le pause, gli addetti ai videoterminali. Riposi settimanali: la regola del set-timo giorno, le eccezioni alla regola. Le festività infrasettimanali. Riposi infrannuali: le ferie, il divieto dimonetizzazione. Le deroghe. Deroghe alla durata settimanale dell’orario; deroghe al riposo giornaliero; de-roghe alle limitazioni al lavoro notturno.I permessi, le aspettative, i congedi. Gli eventi familiari: i permessi per motivi familiari, il congedo per mo-tivi familiari, il congedo matrimoniale. Studio e formazione: i permessi per lavoratori studenti, i congedi perla formazione, il dottorato di ricerca. I donatori: i permessi per donatori di sangue, i permessi per donatoridi midollo osseo. La ridefinizione di termini e modalità di fruizione delle assenze per permesso retribuito.Le cariche pubbliche: il diritto all’aspettativa, il diritto ai permessi. I permessi elettorali. I permessi per laprotezione civile. I permessi contrattuali: la partecipazione a concorsi, i lutti familiari, i motivi personali, ipermessi brevi. Le aspettative contrattuali: i motivi personali, l’assunzione di nuovo servizio, il ricongiungi-mento familiare all’estero, la tossicodipendenza e l’alcolismo. Rappresentante per la sicurezza: i permessiper l’espletamento dell’attività di vigilanza e controllo. I testimoni e i giudici popolari. Le prerogative sin-dacali. I distacchi sindacali. I permessi sindacali retribuiti e non retribuiti. Le riunioni sindacali. Il diritto diassemblea del personale.Le norme introdotte dal d.l. 112/08, convertito con l. 133/08, e dalla l. 15/09.Le disposizioni introdotte in materia di congedi, aspettative e permessi dal d.l.vo 119/11, dal d.l. 95/12,conv. in l. 135/12, e dal d.l. 101/13, conv. in l. 125/13 (art. 4, comma 16 bis).Il d.l.vo 80/15 in attuazione dell’art. 1, commi 8 e 9 della legge delega 183/14 (Jobs Act) riguardo la mo-dalità di fruizione del congedo parentale in modalità oraria.

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B466L’anagrafe delle prestazioni e degli incarichi conferiti a pubblici

dipendenti e a consulenti e collaboratori esterni

- OBBLIGO DI INFORMATIVA E ADEMPIMENTI SPECIFICI- ESERCITAZIONI PRATICHE

DURATA1 giorno

DATE29 novembre 2017

ORARIO9-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Maria Antonietta TILIADirigente Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Funzione pubblica

PROGRAMMARevisione del quadro normativo (art. 53, d.l.vo 165/01; art. 1, l. 662/96; l. 296/06 ; l. 244/07; art. 21, l.69/09), alla luce delle novità introdotte da: l. 190/12; d.l.vo 33/13; d.l.vo 39/13; d.l 101/13 conv. dalla l.125/13; d.l. 66/14 conv. dalla l. 89/14; l. 124/15 e decreti attuativi “Madia”; d.l.vo 97/16. Direttive e cir-colari, analisi della giurisprudenza.Anagrafe delle prestazioni e degli incarichi conferiti a pubblici dipendenti e a consulenti e collaboratoriesterni: natura, struttura, contenuto e funzionamento della banca dati, differenti finalità. Casi pratici.Obbligo di comunicazione all’Anagrafe delle prestazioni: normativa e nuovi termini introdotti per l’adem-pimento; individuazione delle amministrazioni tenute all’adempimento; autorizzazioni e tipologia degli in-carichi da comunicare; esclusioni; il responsabile o i responsabili del procedimento delle pubblicheamministrazioni; adempimenti on line e dichiarazioni negative. Circolari e direttive in materia-novità intro-dotte dalla circolare n. 1/2010 del Dipartimento della funzione pubblica: illustrazione di casi pratici.Obbligo di pubblicità: origine e evoluzione dell’obbligo di pubblicità nella normativa fino al d.l.vo 39/13;fissazione dei limiti massimi del trattamento economico omnicomprensivo a carico della finanza pubblica peri rapporti di lavoro dipendente o autonomo (d.P.R. 195/2010; art. 23 ter d.l. 201/11, convertito in l. 214/11;d.P.C.M. 23/3/12; d.l.vo 97/16).“Operazione Trasparenza” ed evoluzione del concetto fino al passaggio dall’open government alla prassiamministrativa dell’open data, attuata attraverso le pubblicazioni periodiche dei dati comunicati per leggedalle pubbliche amministrazioni al Dipartimento della funzione pubblica con lo scopo sia di coinvolgere at-tivamente i cittadini e le imprese nelle scelte di governo, sia di supportare il vertice politico amministrativonel ripensamento della gestione della spesa pubblica, nonché nel rafforzamento dei sistemi di rilevazione,analisi e controllo dei dati che vengono resi pubblici per incrementare i livelli di trasparenza, efficienza eresponsabilizzazione delle pubbliche amministrazioni.Verifiche e sanzioni: modifiche e integrazioni apportate all’art. 53, d.l.vo 165/01 (d.l. 112/08, d.l.vo 150/09e l. 190/12). Obblighi di trasmissione alla Corte dei conti da parte del Dipartimento della funzione pubblica.La Relazione annuale al Parlamento sui dati raccolti in materia di incarichi conferiti a pubblici dipendenti ea consulenti e collaboratori esterni ai sensi del comma 16, art. 53, d.l.vo 165/01.

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B161Il conferimento degli incarichi esterni nella P.A.

- ASPETTI NORMATIVI, FISCALI E CONTRIBUTIVI SU COLLABORAZIONI COORDINATE E CONTINUATIVE, OC-CASIONALI, PROFESSIONALI, CONSULENZE, LAVORO AUTONOMO

- AGGIORNAMENTO ALLA LEGGE DI STABILITÀ 2017, AL MILLEPROROGHE 2017 E AGLI ULTIMI PROVVEDI-MENTI NORMATIVI E GIURISPRUDENZIALI

DURATA2 giorni

DATE30 novembre - 1 dicembre 2017

ORARIO1° giorno; 9-13,30/14,30-16,30

2° giorno; 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Vincenzo TEDESCOUniversità di Pisa; Esperto in gestione e sviluppo delle risorse umane nella P.A.Dott. Rolando VIVALDIResponsabile Unità fiscale, gestione redditi lavoro autonomo e adempimenti assistenziali e previdenzialiUniversità di Pisa; esperto di problematiche fiscali

DESTINATARIDirigenti e funzionari di Enti pubblici. Responsabili di uffici contratti e gestione risorse umane, nonché per-sonale interessato per ragioni lavorative alle materie trattate. Dipendenti pubblici interessati alla materia.Lavoratori autonomi.

PROGRAMMAQuadro normativo in tema di affidamento di incarichi esterni nelle P.A., tra appalto di servizi e incarico dilavoro autonomo. Quando si parla di servizio e quando di incarico. Natura e oggetto dell’incarico. D.l.vo163/06 e d.l.vo 165/01; discipline a confronto anche con riferimento al d.l.vo 50/16.Esame delle novità normative e degli orientamenti della giurisprudenza; soggetti dell’Ente coinvolti nellaprocedura di affidamento dell’incarico e nella gestione del contratto. L’affidamento di incarichi esternicome appalto di servizi; principi generali e tutela della concorrenza; programmazione dell’attività con-trattuale;procedure di scelta del contraente; criteri di redazione dei bandi di gara; criteri di aggiudicazione;ipotesi di affidamento fiduciario; affidamenti in caso di urgenza; tipologie di contratti esclusi in tutto o inparte dal d.l.vo 163/06; rapporti con società di professionisti dopo la l. 183/11; l’affidamento di incarichiesterni quale incarico professionale di lavoro autonomo; le previsioni del d.l.vo 165/01, art. 7 c. 6 e gli in-terventi operati dal d.l. 31/8/13, n. 101; esigenze dell’Ente e requisiti di legittimità dell’incarico esterno;professionalità degli incaricati; temporaneità dell’incarico; la pubblicazione e il rispetto del principio di tra-sparenza. I principi della Corte dei conti da rispettare nel conferimento dell’incarico. Distinzione tra inca-rico di consulenza e incarico di studio, l’intervento delle Sezioni unite della Corte dei conti. I tratti distintivie le norme applicabili.La nuova disciplina degli incarichi di lavoro autonomo dopo le ultime modifiche all’art. 7, c. 6, d.l.vo165/01 alla luce della riforma del mercato del lavoro (l. 92/12), della l. 228/12 e della l. 125/13; presup-posti di legittimità per la stipulazione di contratti di incarico professionale nelle P.A.; comunicazioni tele-matiche; tipologie contrattuali utilizzabili; lavoro autonomo, co.co.co. e lavoro occasionale; le c.d. partiteIVA; la “comprovata specializzazione universitaria”; contenuti ed eccezioni previste dalla nuova disciplina;il divieto delle consulenze informatiche (comma 146 dell’art. 1 l. 228/12).

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Il quadro ordinamentale del conferimento di incarichi di studio e consulenza fino alla l. 114/14. Proce-dure comparative per la selezione dei collaboratori; l’atto di conferimento dell’incarico; competenze adadottarlo, contenuto minimo del contratto; pubblicità degli incarichi e delle consulenze. Norme di riferi-mento e il rispetto dei principi di trasparenza da parte delle pubbliche amministrazioni. Limiti per l’appli-cazione negli enti locali. L’art. 90 del d.l.vo 276/2000. Le norme applicabili e gli interventi della Cortedei conti. Il divieto della proroga dei contratti di cui all’art. 7 comma 6 del d.l.vo 165/01 ai sensi delcomma 147 dell’art. 1 l. 228/12. La questione dell’eccezionalità e dell’importo del contratto. La precisaindicazione dell’obiettivo/progetto e del compenso. Procedure comparative per la selezione dei collabo-ratori; l’atto di conferimento dell’incarico; competenze ad adottarlo, contenuto minimo del contratto; pub-blicità degli incarichi e delle consulenze. Norme di riferimento e il rispetto dei principi di trasparenza daparte delle pubbliche amministrazioni. Gli incarichi ai propri dipendenti; condizioni, incompatibilità e pos-sibili incarichi; novità della legge anticorruzione 2012; autorizzazione e rendicontazione. L’impatto sullanormativa anticorruzione e le implicazioni operative.Trattamento fiscale e previdenziale dei compensi corrisposti in caso di incarichi esterni; pluralità di qua-lificazioni tributarie in presenza di “contratto di lavoro autonomo”; lavoro a progetto, co.co.co., occasio-nali, professionisti e novità 2012. La disciplina del lavoro a progetto disegnata dalla l. 92/12; gestione degliadempimenti fiscali, previdenziali e assicurativi nelle diverse tipologie contrattuali.La riforma del lavoro le nuove regole per le co.co.pro. La natura e l’oggetto del progetto, l’assenza delprogetto quale presunzione assoluta del lavoro subordinato. Gli interventi del Ministero del lavoro. Il d.m.20/12/12. Limiti per l’applicazione nella pubblica amministrazione. Il diritto al compenso minimo. La l.99/13. Il recesso prima della scadenza del contratto e delle false partite Iva ai sensi della circolare n. 32del 28/12/12 del Ministero del lavoro. Le “false partite IVA” e le casistiche di inapplicabilità delle presun-zioni. La responsabilità solidale negli appalti. Le nuove regole per ritenute fiscali e IVA. Limiti alle connesseprestazioni di lavoro. Le responsabilità per retribuzioni e contributi. Novità nella gestione degli adempi-menti in caso di incarichi affidati a società tra professionisti (STP) dopo la nuova disciplina introdotta dallal. 183/11. Il principio di armonizzazione. L’art. 17, c. 30, l. 102/09.Il controllo preventivo di legittimità sugli atti degli enti pubblici della Corte dei conti. Profili applicativie eccezioni. Disciplina del lavoro. Lavoro autonomo, subordinato, stagionale, atipico. Le difficoltà di coor-dinamento tra le varie normative esistenti. Gli interventi della legge di stabilità 2017 per le Università.Le convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni; aspetti normativi, fiscali e adempimenti pro-cedimentali. I criteri della residenza fiscale delle persone fisiche. I contratti di collaborazione coordinata econtinuativa con i non residenti fiscali; aspetti applicativi e profili contrattuali. La questione della specia-lizzazione universitaria con riferimento ai titoli di studio. La questione dell’imposta di bollo e registro sui con-tratti di lavoro autonomo. I contratti di lavoro autonomo occasionale con i non residenti; aspetti applicativie profili giuridici. Trattamento dei rimborsi spese nelle diverse fattispecie.Analisi di schemi contrattuali. Aspetti obbligatori e opzionali. La circ. n. 6/14 della Funzione pubblica chespecifica il conferimento di incarichi, limiti e quadro di riferimento. Impatto della giurisprudenza. Aspettiobbligatori e opzionali. Giurisprudenza ragionata. Riflessi operativi e gestionali. La riforma del lavoro c.d.Jobs Act (l. 183/14 e decreti delegati); obiettivi e impostazione. Dal lavoro autonomo alla subordinazionenel nuovo T.U. delle flessibilità contrattuali. Ambito di applicazione della riconduzione al lavoro subordinatole collaborazioni organizzate dal committente soggette a conversione i requisiti per l’applicazione della di-sciplina del lavoro subordinato le collaborazioni escluse modalità di applicazione del nuovo regime di lavoroautonomo e collaborazioni nelle PP.AA. e nelle società partecipate.Il lavoro a progetto. Le modifiche normativa dal 2003 ad oggi. L’abrogazione del lavoro a progetto per il 2015.La sopravvivenza dei co.co.co. ex art. 409 c.p.c. I limiti oggettivi e soggettivi alla stipula dei contratti. Ladefinizione di progetto. l’abrogazione della tipologia a programma e a fase di lavoro. il compenso congruo.Il richiamo al CCNL di settore. Le conseguenze della violazione della normativa vigente. La presunzione disubordinazione e la prova contraria. le conseguenze economiche della pronuncia giudiziale di conversionedel rapporto. Esame della questione dell’abolizione delle co.co.co. e analisi dell’intervento operato dal de-creto milleproroghe per l’anno 2017 (d.l. 244/16).Risposte ai quesiti.

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M212 Master in diritto delle pensioni e previdenza...........................................................................pag. 2

B220 Le pensioni dei dipendenti pubblici: novità normative e giurisprudenziali.....................................pag. 3

B225 Guida pratico-operativa alla determinazione delle pensioni pubbliche..........................................pag. 5

B229 La disciplina del TFS e del TFR, i fondi pensione e la previdenza complementare.......................pag. 7

12 - INDICE DELLA MATERIAPREVIDENZA

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M212MASTER IN DIRITTO DELLE PENSIONI E PREVIDENZA

DURATA6 giorni

articolato in tre moduli frequentabili anche singolarmente

PERIODI DI SVOLGIMENTO23-24 ottobre 2017

20-21-22-23 novembre 2017

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 1.200,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIRag. Rodolfo AFFATICATIEsperto previdenza Pubblico ImpiegoGiuliano COANConsulente in diritto previdenziale - Già consulente e docente nazionale ex INPDAPAutore di studi e pubblicazioni in materiaDott.ssa Adelisa CORSETTIConsigliere della Corte dei conti

Il master propone una completa trattazione della materia pensionistica, sia dal punto di vista della norma-tiva che dei diritti soggettivi. In tal modo, costituisce efficace strumento di guida e conoscenza per i fun-zionari della P.A. deputati a gestire la materia, per le Associazioni sindacali e i Patronati, per i dipendentipubblici che possono trarvi utili elementi di valutazione per la tutela dei propri interessi.Il master si articola in tre seminari ove la trattazione dei diversi profili giuridici, sostanziali e operativi vienetrattata monograficamente, di modo che gli stessi possano essere fruiti anche separatamente.

PROGRAMMA1° modulo (B220):23-24 ottobre 2017Le pensioni dei dipendenti pubblici: novità normative e giurisprudenziali

2°modulo (B225):20-21 novembre 2017Guida pratico-operativa alla determinazione delle pensioni pubbliche

3°modulo (B229):22-23 novembre 2017La disciplina del TFS e del TFR, i fondi pensione e la previdenza complementare

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• affronti gli argomenti trattati in una prova finale

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B220Pensioni dei dipendenti pubblici: novità normative e giurisprudenziali

- REGOLE UNITARIE E PECULIARIETÀ DELLO STATUTO PREVIDENZIALE DEI DIPENDENTI DELLO STATO,DELLE REGIONI E DEGLI ENTI LOCALI

DURATA2 giorni

DATE23-24 ottobre 2017

ORARIO1a giornata: 9-13/14-162 a giornata: 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott.ssa Adelisa CORSETTIConsigliere della Corte dei contiDott. Gerardo DE MARCOConsigliere della Corte dei conti

OBIETTIVIFornire un quadro aggiornato, per normativa e giurisprudenza, sugli aspetti più rilevanti del sistema previ-denziale degli ex dipendenti pubblici, ad uso dei funzionari delle amministrazioni datrici di lavoro e degli entidi previdenza nonché degli avvocati che curano il relativo contenzioso.

DESTINATARIPersonale degli Istituti previdenziali, delle Amministrazioni statali, delle Regioni, degli Enti locali, Avvocati.

PROGRAMMACaratteri del diritto a pensione. Fondamento costituzionale e situazioni tutelate dall’art. 38 Cost.: pensionidi vecchiaia, di invalidità, di anzianità. Pensioni di anzianità (anticipata). Pensioni di privilegio per il perso-nale militare e del comparto sicurezza. Pensioni ai superstiti. Quadro normativo alla luce delle ultime ri-forme. Riassetto della normativa previdenziale nel Codice dell’ordinamento militare (d.l.vo 66/10).Principio di specificità nella l. 183/10. Regolamento di armonizzazione (art. 24, co. 18, d.l. 201/11, ed.P.R. 157/13). L’unificazione degli enti previdenziali nel d.l. 201/11. Abolizione del controllo successivodi legittimità sui decreti pensionistici. Questioni correlate al diritto a pensione: prescrizione dei ratei pen-sionistici, interessi e rivalutazione monetaria, recupero di indebito.Le indennità di fine servizio e il regime di TFR, obbligatorio ed in opzione. La previdenza complementare:legge delega e decreto attuativo n. 252/05. La questione del comparto difesa e sicurezza. Opportunità dellatrasformazione del TFS in TFR e sua destinazione ai fondi pensione. Posticipo e rateizzazione del TFS (art.3, co. 2, d.l. 79/97 e art. 12, co. 7, d.l. 78/10, entrambi modificati dall’art. 1, co. 484, l. 147/13). Le normeintrodotte dal d.l. 78/10. Rendita integrativa temporanea anticipata (RITA) ex art. 1, co. 188 ss. l. 232/16.Fonti di finanziamento del sistema previdenziale: dal sistema a ripartizione al metodo della capitalizza-zione dei contributi assicurativi. Il metodo di calcolo contributivo. Gli elementi del calcolo: montante con-tributivo e coefficienti di trasformazione. Sistema contributivo in opzione ed applicazione del pro-rata.Passaggio generalizzato al metodo contributivo, per le anzianità maturate dal 1/1/12 (art. 24, co. 2, d.l.201/11). Limiti all’applicazione del criterio del pro rata e alla tutela dei diritti quesiti (art. 1, co. 707-709, l. 190/14). Blocco delle progressioni di carriera e sentenze costituzionali. Programma di informazioneprevidenziale (art. 24, co. 29, d.l. 201/11). Il metodo di calcolo retributivo. Composizione della base pensionabile: retribuzione media ed ampliamento

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della base. Irrilevanza a fini pensionistici e del TFS degli incarichi dirigenziale di durata inferiore a tre anni(art. 1, co. 32, d.l. 138/11 Retribuzione annua contributiva e media ponderata delle retribuzioni. Voci sti-pendiali e trattamenti accessori. Maggiorazione del 18% e loro inclusione in quota A) ex d.l.vo 503/92. Lenuove regole per la indicizzazione e la perequazione dei trattamenti nella l. 147/13, incluso il “nuovo”contributo di solidarietà (art. 1, co. 486): le correlate questioni di costituzionalità. Calcolo dei servizi edei contributi. Valutazione del servizio part-time e dei periodi svolti all’estero. Contribuzione figurativa:bonus per maternità, invalidi, lavori usuranti. Rilevanza del servizio prestato per conto dell’ONU in zone diintervento.Riscatto, ricongiunzione dei periodi assicurativi, e totalizzazione. Le regole poste dal d.l.vo 42/06 e dallal. 247/07. Abolizione della costituzione di posizione assicurativa nel d.l. 78/10. I requisiti di accesso a pen-sione dalla l. 335/95 all’art. 24, d.l. 201/11: la tutela del pensionato nei confronti del datore di lavoro e del-l’ente di previdenza. Pensione di vecchiaia contributiva e retributiva. La pensione anticipata e lepenalizzazioni dopo l’art. 1, co. 113, l. 190/14. Aumento dell’età pensionabile per le donne. Ampliamentodell’opzione “donna” nella l. 232/16 e riduzione delle penalità nella l. 208/15 (art. 1, commi 281 e 299). Fles-sibilità in uscita nella disciplina dell’anticipo pensionistico (APE sociale e di mercato, ex art. 1, co. 166 ss.l. 232/16). Prosecuzione volontaria del servizio e sconto contributivo. Limiti al trattenimento in serviziooltre i limiti di età (art. 1, d.l. 90/14 e art. 72, d.l. 112/08, nonché art. 16, co. 11, d.l. 98/11); la circo-lare 2/15 del Ministro semplificazione e P.A. in materia di soppressione del trattenimento in servizio.La pensione di inabilità. La riforma delle pensioni di reversibilità nel d.l. 98/11. Ampliamento della plateadei destinatari con l’art. 1, co. 20, l. 76/16 (unioni civili). Incidenza dell’aspettativa di vita nel calcolo del-l’età pensionabile ex art. 18, co. 4, d.l. 98/11.Status militare e ausiliaria. Trattamento economico di ausiliaria e questioni controverse sulla composizionedell’indennità di ausiliaria. Modifiche della misura dell’indennità di ausiliaria ai sensi dell’art. 1, co. 259, l.190/14. Ulteriori interventi di contenimento della spesa pensionistica ex l. 190/14, mediante l’abolizione del-l’istituto della promozione in particolari situazioni.Vicende modificative del rapporto pensionistico: cumulo di pensione con redditi da lavoro dipendente o au-tonomo, cumulo della pensione di reversibilità con i redditi del beneficiario. Le regole sul cumulo introdottecon il d.l. 112/08 e i limiti di importo posti dall’art. 1, co. 489, l. 147/13 (trattamento economico onni-comprensivo). Divieto di conferimento di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza (art. 6, d.l. 90/14e circ. Ministro semplificazione e P.A. n. 6/14). Causa e concausa di servizio a favore del personale delcomparto Sicurezza, Difesa, Vigili del fuoco e Soccorso pubblico (art. 6, d.l. 201/11). Riconoscimento delnesso causale. Pensione privilegiata militare. Rapporti con l’equo indennizzo. Principio dell’unicità di ac-certamento e decadenza dal diritto a pensione. Determinazione del trattamento privilegiato. L’assegno rin-novabile. Pensione privilegiata tabellare. Revisione per “aggravamento” dell’infermità pensionata.Inidoneità al servizio, trattenimento in servizio e transito all’impiego civile. Transito ad altra P.A. ex art. 4,co. 96, l. 183/11. Provvidenze correlate ad una causa di servizio, benefici ai superstiti delle vittime nellalegge di stabilità 2014. Il giudizio pensionistico dinanzi alla Corte dei conti: il “nuovo” codice della giustizia contabile di cui ald.l.vo 174/16. Introduzione del giudizio e costituzione della controparte. Trattazione e decisione della causa.Il rito cautelare. L’ottemperanza. I rimedi contro le decisioni.

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B225Guida pratico-operativa alla determinazione delle pensioni pubbliche

DURATA2 giorni

DATE20-21 novembre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-16,30

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORERag. Rodolfo AFFATICATIEsperto previdenza Pubblico Impiego

OBIETTIVIFornire criteri operativi per determinare con sicurezza la posizione pensionistica retributiva e contributivadei dipendenti pubblici durante l’attività lavorativa.

PROGRAMMALa soppressione dell’INPDAP ed il passaggio delle competenze all’INPS.La contribuzione: contribuzione obbligatoria, figurativa, volontaria, da riscatto, da ricongiunzione. Lemodalità di calcolo della ricongiunzione secondo le disposizioni previste dalla l. 122/2010. Ripristino costi-tuzione della posizione assicurativa presso INPS, recesso dalla ricongiunzione, facoltà di cumulo (l.228/12). La maternità intervenuta al di fuori del rapporto di lavoro. Assenze per malattia alla luce dellal. 133/08 e della l. 111/2011. Le novità previste dal d.l. 95/12 convertito nella l. 135/12 (spending re-view).Ricognizione del vigente quadro normativo: la pensione di vecchiaia prima e dopo la l. 214/11.Le decorrenze delle pensioni previste dalla prima e dopo la l. 214/11. L’innalzamento dell’età pensiona-bile per le pensione di vecchiaia del personale femminile del Pubblico Impiego ed esclusioni, previsto dal-l’art. 22 della l. 102/09 come modificata dalla l. 122/2010 e dalla l. 214/11. Nuovi requisiti per la pensionedi vecchiaia. Deroghe.La pensione di anzianità: le decorrenze delle pensioni previste dalla l. 122/2010 e delle pensioni con la mas-sima anzianità contributiva previste dalla l. 111/2011. La pensione di anzianità per il personale femminiledal 2008 che opta per la pensione con il calcolo contributivo. La pensione anticipata, come prevista dalla l. 214/11: requisiti, salvaguardia e deroghe. Eliminazione dellepenalizzazioni. Collocamento a riposo d’ufficio al compimento dei limiti ordinamentali dal 1/01/2012.Sistemi di calcolo delle pensioni: retributivo, misto, contributivo. Modalità di calcolo delle pensioni intro-dotte dalla l. 214/2011 a decorrere dal 1/01/2012. Limite degli importi pensionistici per i destinatari delsistema di calcolo retributivo (l. 190/14).Cumulo redditi di pensione – redditi da lavoro prima e dopo la l. 133/08.La pensione in “totalizzazione” dei periodi assicurativi con iscrizione presso gestioni pensionistiche di-verse, con particolare riferimento ai lavoratori parasubordinati e decorrenza della pensione secondo la l.122/2010, ai sensi del d.l.vo 42/06 e delle modifiche introdotte dal d.l. 201/11 e dalla l. 214/11. Cumulodelle posizioni assicurative (l. 228/12).Il trattenimento in servizio oltre i limiti di età previsti per il collocamento a riposo alla luce del d.l.112/08, con le modifiche della l. 102/09 e secondo le disposizioni previste dalla l. 122/2010 e dalla l. 135/12.Abolizione dell’istituto del trattenimento in servizio oltre i limiti di età (d.l. 90/14 convertito nella l.114/14); la circolare 2/2015 del Ministro per la semplificazione e la P.A. in materia di soppressione del trat-tenimento in servizio e modifica della disciplina della risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro.

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Le maggiorazioni: legate al servizio, ai non vedenti, agli invalidi di qualsiasi natura, ai lavoratori esposti alrischio amianto. Valutazione delle maggiorazioni nel sistema contributivo.Tutela degli stati di invalidità e inabilità dipendenti e non da causa di servizio: Il regolamento per la sem-plificazione dei procedimenti per il riconoscimento di infermità dipendenti da causa di servizio, per la con-cessione dell’equo indennizzo, per la pensione privilegiata (d.P.R. 461/01). Soppressione delle procedureper l’accertamento della dipendenza da causa di servizio, dell’equo indennizzo, della pensione privilegiata;deroghe per i Militari e le Forze di Polizia ad ordinamento civile e militare (l. 214/11).La pensione di invalidità (inidoneità alle mansioni, assoluta ad ogni proficuo lavoro e assoluta a ogni atti-vità lavorativa (l. 335/95).La pensione indiretta e di reversibilità con le novità introdotte dalla l. 111/2011.Le pensioni in totalizzazione relative ai servizi prestati nei paesi della Comunità Europea (reg. C. Euro-pea 1606/98); le pensioni per servizi “part-time” nel pubblico impiego. La prosecuzione volontaria (d.l.vo184/97).La denuncia annuale delle retribuzioni attraverso la certificazione Unica e la DMA/DMA 2/ListaPA (denun-cia mensile analitica) dei dati previdenziali dei dipendenti pubblici resa obbligatoria dal 1/01/05. Le nuovemodalità di comunicazione dei dati previdenziali (DMA2: nuova Uniemens integrata; lista PosPA) secondo lacirc. INPS 105/2012. Il superamento della certificazione finale da parte dell’Ente datore di lavoro (PA04)e il passaggio alla nuova procedura Passweb2. I dati di “ultimo miglio”.Effetti previdenziali derivanti da malattia, maternità, assistenza ai disabili, preavviso (a carattere retribu-tivo e risarcitorio), cariche pubbliche elettive, locali e sindacali, part-time (e assunzioni a part-time e adorario ridotto).I trattamenti di fine servizio e TFR, modalità di pagamento e passaggio dal TFS al TFS come previsto dalleleggi 122/2010, 214/11 e 147/13; sentenza Corte Cost. n. 223/2012 e d.l. 185/12.La previdenza complementare per i pubblici dipendenti. Fondo pensione Espero per il personale dellaScuola, Perseo – Sirio per il personale degli enti locali e SSN e per il personale statale e degli enti pubblicinon economici.La l. 114/14: eliminazione delle penalizzazioni sull’importo della pensione anticipata; nuovo calcolo dellepensioni per i lavoratori con almeno 18 anni di contribuzione al 31/12/1995, modifiche alla l. 206/04 (vit-time del terrorismo), mobilità dei pubblici dipendenti, abrogazione di alcune norme che riguardano le forzeArmate e Forze di Polizia ad ordinamento militare.Le novità della legge di stabilità per l’anno 2017 (l. 232/16), anche per il pubblico impiego: assegno pen-sionistico a garanzia pensionistica (APE volontaria); indennità fino alla maturazione dei requisiti pensioni-stici a favore di soggetti che si trovino in particolari situazioni (APE sociale); rendita integrativa temporaneaanticipata (RITA); abolizione penalizzazioni; cumulo dei periodi assicurativi; requisiti per i lavoratori pre-coci; individuazione lavori usuranti; ottava salvaguardia (soggetti salvaguardati dall’incremento dei re-quisiti pensionistici); estensione progetto sperimentale opzione “donne”. Interventi per la famiglia.Illustrazione di casi pratici ed esercitazioni.

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B229La disciplina del TFS e del TFR, i fondi pensione e la previdenza

complementare

- I TRATTAMENTI DI FINE SERVIZIO (TFS) E DI FINE RAPPORTO (TFR) - COME AFFRONTARE LA RIFORMA DEL TFR E PREVIDENZA COMPLEMENTARE

- I FONDI PER I DIPENDENTI PUBBLICI- LA CONVENIENZA ALL’ADESIONE AL FONDO PENSIONE

- FONDI ESPERO - SIRIO - PERSEO- FATTORI SOGGETTIVI ED OGGETTIVI DA VALUTARE PRIMA DELLA SCELTA

- IL FUTURO DELLE PENSIONI DEI DIPENDENTI PUBBLICI - GLI ADEMPIMENTI DELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE E DEL DIPENDENTE

DURATA2 giorni

DATE22-23 novembre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREGiuliano COANConsulente in diritto previdenziale - Già consulente e docente nazionale ex INPDAPAutore di studi e pubblicazioni in materia

OBIETTIVIIl seminario mira a illustrare e a far conoscere analiticamente le novità conseguenti alle recenti normativedi riforma del sistema pensionistico e previdenziale, in particolare le disposizioni inerenti ai fondi pensionecomplementari, in maniera completa e aggiornato alle ultimissime disposizioni di legge.

DESTINATARIDirigenti e funzionari della pubblica amministrazione e tutti quelli che si occupano degli aspetti previ-denziali del personale statale e degli Enti pubblici e locali. Responsabili URP (Guida pratica agli Uffici delpersonale e all’informazione dei dipendenti).

PROGRAMMAI trattamenti di fine servizio (TFS) e di fine rapporto (TFR) per i lavoratori del pubblico impiego. Il per-sonale in regime di TFS. La disciplina. La buonuscita per il personale militare e forze di polizia e per il per-sonale con contratto disciplinato da norme di legge. Le prestazioni: indennità d’anzianità, indennità premiodi servizio, indennità di buonuscita, Tfr. Le peculiarità. Dimostrazione di calcolo, tassazione. TFS per diri-genti militari. Il riscatto e i periodi riscattabili. Che cosa cambia con le leggi di stabilità 2013/15/16/17. Ilmontante TFS; la tassazione. La liquidazione a rate. Nuovi termini di pagamento dei trattamenti di fine ser-vizio e di fine rapporto. Istruzioni operative: PL1. Le novità in materia di TFS introdotte dalle leggi 122/2010,148/11, 147/13.L’estensione del TFR nel pubblico impiego, in seguito ai dd.p.c.m. del 20/12/99 e del 2/3/01. Il TFR nelsettore privato (art. 2120 cod. civ.). Il personale in regime di TFR. Le regole del TFR: retribuzione utile, con-tribuzioni e prestazioni. Il futuro delle liquidazioni e delle pensioni dei dipendenti pubblici. Le principali no-vità contenute nell’attuale normativa. Il nuovo regolamento sulle modalità di adesione alle formepensionistiche complementari (delibera 29/5/08 della Commissione di vigilanza sui Fondi pensione) I rapportidi lavoro a tempo determinato e indeterminato nel pubblico impiego: la continuità del rapporto previden-

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ziale e la coesistenza del TFS/TFR. L’invarianza retributiva. Personale non contrattualizzato e personale deicomparti Difesa e Sicurezza. L’opzione per il TFR: istruzioni e modalità. I riscatti ai fini del TFR: calcolo econvenienze. Altri aspetti operativi: assenze, congedi parentali e relative differenze in costanza di TFS/TFR.Le particolarità e le prospettive dopo il decreto 252/05. Il meccanismo del silenzio assenso. I Fondi Inps. No-vità in tema di tassazione del TFR dopo la legge di stabilità 2015: come cambia la tassazione in base allescelte del Tfr. Circ. Inps n. 1 del 9/1/15. Massimale contributivo ai fini del Fondo Credito e ai fini della con-tribuzione per i trattamenti di fine servizio/rapporto. Istruzioni operative: TFR/1 e TFR/2.La previdenza complementare dei dipendenti pubblici. La disciplina legislativa. Il Fondo pensione (tipo-logie, natura giuridica, iter costitutivo). Lo stato dell’arte dei Fondi. Come si alimentano. Cosa si ottiene. Itassi di sostituzione della previdenza obbligatoria e complementare. I Fondi contrattuali nel pubblico im-piego: bacini d’utenza, esperienze realizzate e prospettive. Il Fondo Espero per il personale della scuola. IlFondo Perseo Sirio per i Dipendenti dei Ministeri, delle Regioni, delle Autonomie locali e Sanità, degli Entipubblici non economici, dell’ENAC, del CNEL, delle Università e dei centri di ricerca e sperimentazione,delle Agenzie fiscali, per tutti coloro richiamati nell’Accordo istitutivo. Le rispettive peculiarità. Come co-struirsi una “pensione di scorta”. Quando conviene aderire al Fondo. Elementi di valutazione e simula-zioni attraverso un’analisi di convenienza TFS o TFR e previdenza complementare.I rendimenti del montante figurativo accantonato dall’Inpdap. I rendimenti: Fondi e TFR. Nota ex Inpdapn. 7627 dell’11/6/2010. Gli adempimenti delle Amministrazioni pubbliche e del dipendente.Excursus sulle novità in materia pensionistica. Il quadro normativo di riferimento. La fondamentale im-portanza dell’anzianità contributiva. Il calcolo della pensione: quota A-B-C. La pensione di oggi e di do-mani: le varie tipologie. I nuovi coefficienti di trasformazione del montante contributivo triennio 2016-18.Computo gratuito. Il tasso di sostituzione. Il riscatto di periodi laurea per gli occupati e inoccupati. La ri-congiunzione: conviene accettare i relativi provvedimenti? Totalizzazione o cumulo contributivo.

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C422 Le procedure di acquisto di beni e servizi nelle ASL e Aziende ospedaliere.................................pag. 2

B232/1Gestione giuridica ed economica della medicina convenzionata: medici di medicina generale...................pag. 4

B232/2Gestione giuridica ed economica della medicina convenzionata: medici pediatri di libera scelta.................pag. 5

B232/3Accordo collettivo nazionale medici specialisti ambulatoriali interni e altri professionisti..............pag. 6

B241 Processo budgetario, controllo di gestione e contabilità nelle ASL e ospedaliere........................pag. 7

13 - INDICE DELLA MATERIASANITÀ PUBBLICA

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C422Le procedure di acquisto di beni e servizi nelle ASL e Aziende

ospedaliere

DURATA2 giorni

DATE16-17 novembre 2017

ORARIO9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott.ssa Teresa GIOFRÈDottore commercialista, Revisore legaleDott. Angelo Vittorio SESTITODottore Commercialista – Revisore LegaleDirigente amministrativo ASL Roma 2

I processi di acquisto nella Sanità pubblica costituiscono la fase fondamentale di quella che è stata definitala “catena del valore”. Infatti l’acquisizione di fattori produttivi di consumo (farmaci, reagenti, dispositivi,protesi, altri beni), di investimento strutturali (ammodernamento e umanizzazione, Impianti tecnologici,apparecchiature e attrezzature diagnostiche, terapeutiche, di riabilitazione, strumenti e tecnologie infor-matiche,) nonché servizi sanitari in outsourcing, global manutentivi ed energetici, sono condizione essenziale,anche se non sufficiente, per svolgere processi diagnostici, terapeutici e riabilitativi che siano efficaci (cioèidonei a soddisfare i bisogni di salute e garantire i LEA) ed efficienti, per garantire più elevati livelli di ser-vizio a parità di risorse impiegate. L’entrata in vigore del d.l.vo 50 del 18/4/16 introduce nuove regole perle procedure di acquisto, insieme alle modifiche sostanziali introdotte dal decreto correttivo (d.l.vo56/2017).

PROGRAMMALa normativa di riferimento e i regolamenti attuativi: il d.l.vo 56/17, il d.l.vo 50/16, la l. 221/15 (cd.“collegato ambientale”); la legge di stabilità 2016; il d.P.R. 207/2010 (abrogazione “a singhiozzo”).I modelli organizzativi: acquisti decentrati e acquisti centralizzati. I modelli Regione Toscana ed Emilia Ro-magna. L’esperienza So.Re.Sa. in Regione Campania. Come misurare gli effetti della centralizzazione degliacquisti in sanità. I vantaggi e le potenziali criticità dei “Purchasing Consortia”. I soggetti aggregatori.I diversi modelli di e–procurement: negozi e cataloghi elettronici, gara o asta elettronica, Mercato elet-tronico della Pubblica Amministrazione. I benefici dell’introduzione del MEPA per le aziende. Le conven-zioni quadro, ex art. 26 della l. 488/99, stipulate da Consip.La “flessibilità contrattuale” introdotta con l’accordo quadro: potenziale vulnus della pubblicità e dellatrasparenza. Carente programmazione e gestione dei fabbisogni: il flusso logico della procedura del ciclopassivo e la centralità del processo di programmazione e analisi del fabbisogno aziendale. Il programmabiennale degli acquisti di beni e servizi, il programma triennale delle opere pubbliche e il progetto di fatti-bilità tecnica ed economica.Le procedure negoziate, rinnovi contrattuali e proroghe: il pesante ricorso alle procedure semplificate inassenza di forti motivazioni in costanza di normativa previgente, la problematica ricorrente delle gare in pro-roga o rinnovate: rischi e costi per le aziende. La gestione di privative industriali e infungibilità. Proroga (pa-lese o tacita) o nuovo affidamento: gli orientamenti giurisprudenziali e casi pratici. L’intervento dellegislatore con il d.l.vo 50/16.Le concentrazioni aziendali come strategia per la razionalizzazione dei costi: l’esperienza, in itinere,della Regione Lazio.

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Legge di stabilità 2016: le novità sugli acquisti di beni e servizi: i micro-approvvigionamenti e il rischio elu-sione.La normativa anticorruzione: le innovazioni normative in chiave di anticorruzione (d.l. 90/14 conv. in l.114/14). La nuova missione istituzionale dell’ANAC per la vigilanza e la prevenzione in materia di anticor-ruzione, per la semplificazione delle procedure, la riduzione dei controlli formali, la razionalizzazione deicosti della pubblica amministrazione e l’efficienza nell’utilizzo delle risorse. Le pronunce dell’ANAC e deiTribunali amministrativi: analisi delle problematiche emerse attraverso la giurisprudenza e le pronunce tec-niche.Definizione di un percorso logico (da regolamentare) per il superamento/monitoraggio delle problemati-che evidenziate: con il coinvolgimento dei partecipanti tracciare delle conclusioni condivise che possano rap-presentare le basi per un manuale delle procedura da “costumizzare” all’interno di ogni azienda.Cosa cambia con il decreto correttivo: limiti ampliati alle modifiche della compagine delle ATI e dei con-sorzi; l’evidenza del costo del lavoro; soccorso istruttorio non oneroso ma incidente sul rating di impresa,terna di subappaltatori in fase di offerta nei casi previsti dalla norma, più concorrenti nella procedura ne-goziata, rating d’impresa volontario, commissioni di gara su base nazionale, ecc.

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B232_1Gestione giuridica ed economica della medicina convenzionata:

medici di medicina generale

DURATA1 giorno

DATA27 novembre 2017

ORARIO9-13/14-16

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Mario Francesco MESSINAEsperto in materia di gestione delle risorse umane. Già Direttore amministrativo di Azienda sanitaria e Di-rettore risorse umane

Il seminario sarà svolto con riferimento alla giurisprudenza in merito ad alcuni istituti degli A.C.N. e con ri-ferimento agli accordi regionali. Saranno esaminati i principali istituti giuridici ed economici riferiti al rap-porto di lavoro dei medici di medicina generale per i più recenti bienni economici e quadriennio normativo.

PROGRAMMALa natura giuridica del rapporto di lavoro dei medici di medicina generale. Le graduatorie. Le incompa-tibilità. La sospensione e la cessazione del rapporto. La formazione continua. Le equipe territoriali. L’ag-gregazione funzionale della medicina generale. L’instaurazione del rapporto convenzionale. Il massimale discelte. Diritti sindacali, sciopero. Doveri dei medici di medicina generale. I consulti. Il collegamento con iservizi di continuità assistenziale. La libera professione. Il trattamento economico. L’articolazione del com-penso. Imponibile previdenziale. Imponibile fiscale e determinazione dell’Irpef. Versamenti dei contributi edelle imposte. Certificazione annuale dei redditi corrisposti. Mod. 770.Continuità assistenziale. I principali istituti normativi ed economici. Medicina dei servizi. I principali isti-tuti normativi ed economici. L’emergenza sanitaria territoriale. I principali istituti normativi ed econo-mici.

N.B.: il programma sarà aggiornato alla luce del contenuto dei nuovi Accordi.

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B232_2Gestione giuridica ed economica della medicina convenzionata: medici

pediatri di libera scelta

DURATA1 giorno

DATA28 novembre 2017

ORARIO9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Mario Francesco MESSINAEsperto in materia di gestione delle risorse umane. Già Direttore amministrativo di Azienda sanitaria e Di-rettore risorse umane

Il seminario sarà svolto con riferimento alla giurisprudenza in merito ad alcuni istituti degli A.C.N. e con ri-ferimento agli accordi regionali. Saranno esaminati i principali istituti giuridici ed economici riferiti al rap-porto di lavoro dei pediatri di libera scelta per i più recenti bienni economici e quadriennio normativo.

PROGRAMMALa natura giuridica del rapporto di lavoro dei medici pediatri di libera scelta. Quadro di riferimento. Gra-duatoria regionale. Incompatibilità. Sospensione del rapporto e attività convenzionale. Comitato regionalee aziendale. Responsabilità. Doveri dei pediatri di libera scelta. Collegio arbitrale.Rapporto convenzionale. Incarichi, sostituzioni. Massimale. Forme associative. Libera professione.Struttura del compenso. Trattamento economico. Fondo a riparto per la qualità dell’assistenza. Imponibileprevidenziale. Imponibile fiscale e determinazione dell’Irpef. Versamenti dei contributi e delle imposte.Certificazione annuale dei redditi corrisposti. Mod. 770.

N.B.: il programma sarà aggiornato alla luce del contenuto dei nuovi Accordi.

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B232_3Accordo collettivo nazionale dei medici specialisti ambulatoriali interni e

altri professionisti

DURATA1 giorno

DATA11 dicembre 2017

ORARIO9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Mario Francesco MESSINAEsperto in materia di gestione delle risorse umane. Già Direttore amministrativo di Azienda sanitaria e Di-rettore risorse umane

La giornata di studio esamina i contenuti degli Accordi collettivi nazionali di lavoro dei medici specialisti am-bulatoriali interni, dei medici veterinari e delle altre professionalità (biologi, chimici e psicologi), con ag-giornamento all’A.C.N. 17/12/2015. L’attenzione sarà particolarmente concentrata sugli istituti checomportano specifiche difficoltà applicative.

DESTINATARIDirigenti responsabili e loro collaboratori delle U.O. Risorse umane e convenzioni di Aziende A.S.L. e Aziendeospedaliere.

PROGRAMMALe incompatibilità. L’orario dell’attività. La sospensione e la cessazione dell’incarico. Le graduatorie. Il co-mitato consultivo. La Commissione di disciplina. I doveri e i compiti degli specialisti, dei professionisti/ve-terinari.L’aggregazione funzionale territoriale dei medici specialisti ambulatoriali e degli psicologi convenzionati. Laformazione continua. Le assenze non retribuite. La malattia. I permessi. Le sostituzioni. L’assicurazione.I compensi per incarichi a tempo indeterminato. Il rimborso spese. I contributi previdenziali. Il premio di ope-rosità. Il premio di collaborazione. I compensi per incarichi a tempo determinato. La libera professione. Ilprocedimento disciplinare. Codice di comportamento. Sanzioni disciplinari.

N.B.: il programma sarà aggiornato alla luce del contenuto dei nuovi Accordi.

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B241Processo budgetario, controllo di gestione e contabilità economico-

patrimoniale nelle Aziende sanitarie e ospedaliere

- ANCHE ALLA LUCE DEL D.L.VO 126/2014

DURATA2 giorni

DATE13-14 dicembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Angelo Vittorio SESTITODirigente amministrativo ASL Roma 2

PROGRAMMAIl Sistema sanitario nazionale (SSN): fondamenti costituzionali, evoluzione e finalità. La regionalizzazionee l’aziendalizzazione del sistema sanitario. Gli enti e le aziende sanitarie ed ospedaliere: quadro norma-tivo, peculiarità e assetto istituzionale. La gestione contabile delle aziende sanitarie ed ospedaliere: prin-cipi di contabilità finanziaria/autorizzatoria e contabilità economico–patrimoniale. Il piano dei contiintegrato. I principi generali della contabilità economico-patrimoniale e le problematiche inerenti alla loroapplicazione alle aziende sanitarie. Comprensione del sistema di rilevazione aziendale e dei relativi do-cumenti di sintesi. Il processo di finanziamento del SSN e cenni sulla programmazione aziendale e di con-testo. La rendicontazione delle Aziende sanitarie e ospedaliere: il sistema di bilancio delle aziendesanitarie ed ospedaliere alla luce del d.l.vo 118/11 e del d.l.vo 126/14: lo stato patrimoniale, il conto eco-nomico, il rendiconto finanziario, la Nota integrativa. I modelli di rilevazione extracontabili: il modello SP eil modello CE. Il Patto per la salute 2014–2016: principali innovazioni della Conferenza Stato – Regioni del7/9/16. Il sistema SIOPE nelle strutture sanitarie: il d.m. Economia 5/3/07. Il sistema di controllo internonelle Aziende sanitarie e ospedaliere. Il controllo di gestione: oggetto e finalità del controllo. Gli strumentioperativi del controllo di gestione: il budget, la contabilità analitica, il reporting, l’analisi degli scostamenti,gli indicatori. Cenni di trasparenza e anticorruzione. La programmazione nelle Aziende sanitarie e ospe-daliere: la programmazione regionale, la programmazione aziendale (il principio contabile di cui all’All. 4.1del d.l.vo 118/11). Il fondo crediti di dubbia esigibilità strumento per la certificazione. L’attuazione dei costistandard in sanità. La programmazione multilivello in sanità. Il budget nel sistema di programmazionedelle Aziende sanitarie e ospedaliere: il budget, natura e caratteristiche. Tipologie di budget nelle aziendesanitarie ed ospedaliere. La costruzione del budget aziendale. Gestione del budget ed esempio di scheda dibudget. Il sistema autorizzatorio della spesa attraverso la costruzione di un diagramma di flusso logico. Il piano dei conti integrato. I nuovi criteri di valutazione previsti dal d.l.vo 118/11 a confronto con gli OICe i principi del codice civile. Immobilizzazioni immateriali e materiali, Titoli, Partecipazioni, le rimanenzedi magazzino, ratei e risconti, patrimonio netto, fondi per rischi e oneri, debiti, ricavi e costi, imposte sulreddito, conti d’ordine. La gestione del ciclo attivo nelle Aziende sanitarie: i contributi e le entrate proprie.La gestione sanitaria accentrata. Dal bilancio delle singole aziende sanitarie e ospedaliere al bilancio con-solidato del Sistema sanitario regionale. La disciplina speciale del bilancio della GSA. Il sistema di controllonel settore sanitario. Le principali forme di controllo da parte della Regione. L’istituzione dei conti di te-soreria intestati alla sanità. La funzione di parificare il rendiconto della Regione di competenza attribuitoalla Corte dei conti dall’art. 1, comma 5, l. 213/12. Il controllo contabile nelle aziende sanitarie ed ospe-daliere: natura e caratteristiche del controllo. Cenni su certificazione e certificabilità dei bilanci delleaziende sanitarie. Processo di controllo. I rischi ricorrenti riscontrabili nelle Aziende sanitarie.La concentrazione aziendale per il controllo dei costi: il caso delle ASL romane.

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D167 La gestione del rischio idrogeologico e la difesa del suolo............................................................pag. 2

M106 Master in diritto e gestione dell’ambiente................................................................................pag. 4

D151 Procedimenti amministrativi ambientali, autorizzazioni integrate e paesaggistiche.......................pag. 6

D150 Disciplina dell’illecito ambientale e profili operativi del sistema sanzionatorio...............................pag. 8

D119 Disciplina e gestione dei rifiuti solidi e liquidi................................................................................pag. 10

D128 L’inquinamento, il danno e il disastro ambientale, la bonifica dei siti inquinati...............................pag. 12

D126 La nuova disciplina sulla valutazione dell’impatto ambientale......................................................pag. 14

D120 Monitoraggio e classificazione risorse idriche e tutela delle acque dall’inquinamento................pag. 15

D107 La tutela dell’aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera.......................................................pag. 17

D114 La tutela dall’inquinamento acustico.............................................................................................pag. 18

D166 La gestione documentale del rifiuto alla luce del nuovo Testo Unico SISTRI................................pag. 19

14 - INDICE DELLA MATERIAAMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO

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D167La gestione del rischio idrogeologico e la difesa del suolo

DURATA2 giorni

DATE12-13 ottobre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,302° giorno: 9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Gianluigi GIANNELLAGeologo, libero professionista, consulente Sogesid SpA - già componente della Segreteria tecnica per la Di-fesa dels (STDS) e Segreteria tecnica per la Tutela del territorio (STTT), Ministero dell’Ambiente

OBIETTIVI E DESTINATARIIl seminario si propone di illustrare gli aspetti normativi, tecnici e gestionali dei rischi idrogeologiciche in-teressano il territorio nazionale e, specificamente, di quelli connessi ai fenomeni di alluvione, frana e va-langa. In particolare focalizza l’interesse sulle azioni di contrasto al rischio idrogeologico che si fondano suuna adeguata gestione del territorio attraverso la messa in atto di misure strutturali e non strutturali, con-testualmente inquadratee integrate dalla pianificazione di bacino.Nell’ambito dell’analisi del vigente assetto normativo, organizzativo e gestionale disegnato dalla legisla-zione europea, statale e regionale, saranno considerati i più recenti dispositivi normativi emanati per ga-rantire il funzionamento degli organismi di pianificazione e di gestione delle problematiche inerenti la difesadel suolo e le acque. Particolare focus è riservato alle recenti norme che si affidano a specifiche strutturee procedure per l’accelerazione della realizzazione degli interventi strutturali, mettendone in luce punti diforza e criticità.Il corso è rivolto principalmente ad amministratori, dirigenti e funzionari che operano presso Amministrazionistatali, Enti pubblici territoriali, Autorità di bacino, ARPA, e può interessare anche professionisti dell’areatecnica e legale interessati all’approfondimento di conoscenze in questo specifico settore ambientale.

PROGRAMMAInquadramento. Il quadro d’insieme dei rischi legati alla difesa del suolo, dimensioni del dissesto a livello na-zionale, conseguenze sulle popolazioni e beni esposti.L’entità dei danni. Il concetto di rischio idrogeologico.La gestione del rischio idrogeologico. Il vigente quadro normativo-istituzionale. Ricognizione delle fontinormative: dal R.D. 2637/23 all’innovativa impostazione della l. 183/89, passando per i lavori della Com-missione De Marchi. L’accelerazione dei processi di pianificazione imposti dal d.l. 180/98 dopo il disastro aSarno e dal d.l. 279/2000 dopo il disastro a Soverato, per affrontare le indifferibili situazioni di emergenzaidrogeologica. Le politiche in materia di difesa del suolo attraverso i Piani straordinari e i PAI. I criteri sta-biliti dal d.P.C.M. 29/9/98. L’applicazione a livello internazionale del concetto di unitarietà del bacino idro-grafico: le direttive europee sulla gestione dei distretti. Il nuovo assetto gestionale derivante dal d.l.vo152/06 e la conseguente normativa attuativa (d.l.vo 219/10, l. 221/15, d.m. 25 /10/16). I Piani di gestionedel rischio alluvione.La gestione del rischio alluvioni. La direttiva 2007/60/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del23/10/07, relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni. Il d.l.vo. 49/2010 di attuazionedella direttiva 2007/60/CE. Adempimenti e procedure. I rapporti tra il PGRA e il PAI: strumenti urbanistici odi sola protezione civile?I programmi di interventi urgenti per la mitigazione del rischio idrogeologico. La programmazione ex l.183/89 e i coefficienti di riparto. Programmazione negoziata degli interventi per lo sviluppo dei territori re-

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gionali attraverso Accordi di programma quadro (APQ) di settore. Il finanziamento degli interventi urgenti apartire dalla d.l. 180/98. ReNDis e il monitoraggio degli interventi finanziati. La l. 191/09, art. 2, comma 240;il finanziamento degli interventi urgenti per la mitigazione del rischio idrogeologico con gli Accordi di pro-gramma con le regioni e i conseguenti atti integrativi. Il ruolo delle Autorità di bacino e del Dipartimento dellaProtezione civile. Delibere CIPE n. 6/2012 e 8/2012. L’implementazione di norme e strutture per l’attuazionedi interventi strutturali urgenti per la mitigazione del rischio idrogeologico.Le recenti misure introdotte per dare efficacia agli interventi di mitigazione del rischio idraulico e geo-morfologico.La disciplina speciale per le attività di progettazione ed esecuzione degli interventi di mitiga-zione del rischio idrogeologico. La struttura di missione contro il dissesto idrogeologico. Le misure disemplificazione burocratica nel d.l. 133/14, conv. in l. 164/14. Revoca del finanziamento degli interventi nonrealizzati. Demolizioni immobili in aree a rischio idrogeologico: accesso ai finanziamenti ex art. 72-bis,comma 5, del d.l.vo 152/06 secondo le procedure stabilite dal d.m. 22/7/16.Il nuovo ruolo di ReNDis: dal monitoraggio alla programmazione. Il Piano nazionale 2015-2020. Criteri per laselezione degli interventi secondo le priorità stabilite dal d.P.C.M. 28/5/15.Il Piano stralcio Aree metropolitane e Aree urbane con alto livello di popolazione esposta a rischio di allu-vione (d.P.C.M. 15/9/15).Gli “Interventi per la riduzione del rischio idrogeologico e dell’erosione costiera”delle regioni del Sud e del Centro-Nord. Il Programma degli interventi Integrati - misure win-win.La necessità di velocizzare l’attuazione dei programmi: accelerare le cantierizzazioni delle opere attra-verso il finanziamento e la stesura dei progetti esecutivi degli interventi (Fondo per la progettazione degliinterventi contro il dissesto idrogeologico, l. 28/12/15, n. 211, art. 55).Il riparto del fondo. Criteri di sele-zione degli interventi ammessi al finanziamento della progettazione e procedure per l’erogazione delle ri-sorse alle regioni (d.P.C.M. 14/7/16, art. 4). Efficacia dello strumento.

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M106MASTER IN DIRITTO E GESTIONE DELL’AMBIENTE

DURATA9 giorni

articolato in cinque moduli frequentabili anche singolarmente

PERIODI DI SVOLGIMENTO23-24-25-26-27 ottobre 201720-21-22-23 novembre 2017

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 1.680,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORI

Avv. Enrica BLASIConsulente Ministero dell’AmbienteProf. Pietro FALCONEPresidente di sezione del Consiglio di StatoIng. Lorenzo LOMBARDIRicercatore ENEA, consulente per i settori inquinamento acustico ed elettromagnetico del Ministero del-l’ambienteIng. Giuseppe MININNICNR - Istituto di Ricerca sulle acqueDott. Maurizio PETTINECNR - Istituto di Ricerca sulle acqueDott. Mauro ROTATORICNR – Istituto sull’inquinamento atmosferico

Il master propone una illustrazione organica sia sotto il profilo teorico che applicativo della materia am-bientale, evidenziando in particolare gli snodi gestionali che derivano dal complesso delle multiformi normeche la caratterizza. Il primo modulo è concentrato sulla disciplina, sulle modalità e sulla tempistica dei pro-cedimenti amministrativi ambientali, delle autorizzazioni integrate e delle interrelazioni con le disposizioniafferenti alla tutela del paesaggio. I restanti moduli, di carattere monografico, riguarderanno specifica-mente: la disciplina e la gestione dei rifiuti; la gestione e la tutela delle risorse idriche; la tutela dell’aria ela riduzione delle emissioni in atmosfera; la tutela dall’inquinamento acustico.

DESTINATARI Il Master è destinato ad aggiornare e perfezionare le nuove professionalità in materia di governo e protezionedell’ambiente, con particolare riguardo ai responsabili — legali, di gestione e tecnici — delle imprese privatee pubbliche, ivi comprese quelle che prestano servizio di assistenza nell’area ambientale. Esso mira, altresì,alla formazione e/o all’aggiornamento dei funzionari e degli amministratori delle regioni e degli enti localioltre che dei relativi uffici tecnici (Servizi e Presidi multizonali; laboratori pubblici e privati ecc.) nonché delpersonale amministrativo e tecnico delle aziende municipalizzate o consortili, delle società concessionariedi prestazioni e servizi ambientali. E’ altresì destinato ai responsabili dei procedimenti amministrativi san-zionatori presso gli enti locali, ai responsabili degli uffici legali degli enti pubblici, nonché ai Dirigenti delleAgenzie ragionali per la protezione dell’ambiente, avvocati e consulenti privati interessati ai profili teoricie pratici della disciplina ambientale.

PROGRAMMA1° modulo (D151):23-24-25 ottobre 2017Procedimenti amministrativi ambientali, autorizzazioni integrate e paesaggistiche

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2° modulo (D119):26-27 ottobre 2017Disciplina e gestione dei rifiuti solidi e liquidi

3° modulo (D120):20-21 novembre 2017Monitoraggio e classificazione delle risorse idriche e tutela delle acque dall’inquinamento

4° modulo (D107):22 novembre 2017La tutela dell’aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera

5° modulo (D114):23 novembre 2017La tutela dall’inquinamento acustico

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente re-latore

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D151Procedimenti amministrativi ambientali, autorizzazioni integrate

e paesaggistiche

DURATA3 giorni

DATE23-24-25 ottobre 2017

ORARIO8,45 – 14,45

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Enrica BLASIConsulente Ministero dell’AmbienteProf. Pietro FALCONEPresidente di sezione del Consiglio di StatoAutore del “Codice dell’edilizia e dell’urbanistica annotato con la giurisprudenza”Dott. Mauro ROTATORICNR – Istituto Inquinamento Atmosferico

Il seminario intende favorire l’approfondimento sinergico e trasversale dei procedimenti di autorizza-zione in materia ambientale, incluse tutte le relative fasi sub-procedimentali autonome. La prima parteè dedicata in modo specifico all’esame analitico ed all’approfondimento delle procedure di autorizzazionein materia di rifiuti, bonifiche, acque, ed emissioni in atmosfera, con riferimento anche all’autorizzazioneintegrata e alle procedure di valutazione ambientale di Piani e di singoli progetti. La seconda parte è in-centrata sull’autorizzazione paesaggistica alla luce delle recenti novità normative.Il programma sarà integrato con esempi, con applicazioni pratiche e con schemi di provvedimenti, al fine disoddisfare anche le esigenze operative e funzionali dei partecipanti.I destinatari del seminario sono, in modo particolare, funzionari e dipendenti delle pubbliche amministra-zioni.

PROGRAMMAI procedimenti di autorizzazione in materia ambientale. I principi della gestione dei rifiuti. Rifiuti, sotto-prodotti, end of waste. La classificazione dei rifiuti. La gerarchia dei rifiuti e le operazioni di gestione.L’autorizzazione ordinaria alla costruzione e all’esercizio di impianti di gestione dei rifiuti (artt. 208, 209,211 del d.l.vo 152/06). Il rapporto tra l’autorizzazione ordinaria e i provvedimenti di VIA e AIA. La naturaistruttoria della conferenza di servizi di cui all’art. 208 del d.l.vo 152/06. Autorizzazione per gli impianti mo-bili. Autorizzazione degli impianti di ricerca e sperimentazione ai sensi dell’art. 109 del d.l.vo 152/06. Au-torizzazione degli impianti di discarica ai sensi del d.l.vo 36/03. Le procedure di autorizzazione in forma semplificata (artt. 214 e 216 del d.l.vo 152/06; il d.m. 5/2/98).L’Albo nazionale gestori ambientali (art. 212 d.l.vo 152/06 e d.m. 120/14). Le garanzie per la gestione deirifiuti.Autorizzazione alle emissioni in atmosfera (d.l.vo 152/06 parte V come modificato dail dd.l.vi 128/2010 e46/14). L’inquinamento da impianti industriali e civili: autorizzazione dei nuovi impianti e di impianti esi-stenti. Valori limite di emissione e migliore tecnologia disponibile. Attività a ridotto inquinamento atmosfe-rico e emissioni poco significative. Regime delle competenze. Soggetti obbligati. Fasi procedimentali.L’autorizzazione integrata ambientale (AIA) e le procedure per la prevenzione e riduzione integratedell’inquinamento (IPPC Integrated Pollution Prevention Control) (d.l.vo 152/06 e smi, d.l.vo 46/14). Lafunzione di prevenzione e di tutela. Approccio integrato e sviluppo sostenibile. Le norme di qualità am-bientali, le migliori tecnologie e i valori limite di emissione. Impianti nuovi e impianti esistenti. Ambito

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oggettivo di applicazione. Oggetto dell’autorizzazione integrata ambientale: impianto, parte di impianto,impianti o parti di impianti localizzati in una medesima area. L’autorizzazione unica in materia ambien-tale (AUA) per le piccole e medie imprese introdotta con l’art. 23 del d.l. 5/12, conv. in l. 35/12; il relativonuovo Regolamento (d.P.R. 59/13).Autorizzazione paesaggistica dopo la l. 221/15 e il d.l.vo 8/16. Necessità per l’esecuzione dei lavori, inbase ad: attività edilizia libera; segnalazione certificata di inizio attività (SCIA); denuncia di inizio attività(DIA); permesso di costruire e silenzio assenso. Casi particolari: attività agricole, apertura di cave, operepubbliche, opere di difesa nazionale, impianti di telecomunicazioni, impianti eolici. Rapporti con il piano pae-saggistico e con gli strumenti urbanistici. Documentazione necessaria e richiesta integrativa. Parere dellaCommissione locale per il paesaggio. Parere vincolante della Soprintendenza. Casi in cui il parere è obbli-gatorio. Espressione del parere entro 45 giorni. La conferenza di servizi dopo le modifiche introdotte dald.l.vo 30/6/16, n. 127. Quando l’amministrazione delegata provvede sulla domanda di autorizzazione. Mo-tivazione per il rilascio dell’autorizzazione. Termine quinquennale di validità e proroga dopo il d.l. 69/13.Potere statale sostitutivo. Tutela giudiziaria. Sanzioni per abusi edilizi in aree vincolate. Autorizzazionesemplificata per interventi di lieve entità (d.P.R. 139/2010 e d.P.R. 31/2017). Esame degli interventi in-dividuati dal Regolamento. Relazione paesaggistica semplificata. Previa verifica della conformità urbani-stica. Autorizzazione in sanatoria; presupposti e limiti: divieto in caso di nuove superfici utili e volumi.Esame dei singoli casi. Sanzione pecuniaria dell’indennità. Sanzioni penali. Reato di pericolo. Distinzionedal reato urbanistico. Ordine di rimessione in pristino. Estinzione del reato: per spontanea rimessione inpristino o per rilascio dell’autorizzazione in sanatoria. Condono edilizio in aree vincolate e la c.d. sana-toria ambientale. Interventi non soggetti ad autorizzazione.

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D150Disciplina dell’illecito ambientale e profili operativi del sistema

sanzionatorio

- ATTIVITÀ DI POLIZIA AMMINISTRATIVA E GIUDIZIARIALA TUTELA DELL’AMBIENTE ALLA LUCE DEL T.U. AMBIENTALE MODIFICATO DAI CORRETTIVI AL 2015

- SISTEMA SISTRI- LE NORME IN MATERIA DI “TUTELA PENALE DELL’AMBIENTE” A CARICO DI IMPRESE O ENTI

DURATA2 giorni

DATE26-27 ottobre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-17

2° giorno: 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAvv. Rosa BERTUZZIAvvocato, Consulente legale ambientale

Il seminario è diretto ad offrire una visione organica e completa della disciplina dell’illecito amministrativoe penale ambientale. Si provvederà a ricostruire il quadro normativo e tecnico della materia trattata, man-tenendo un equilibrio tra profili teorici e operativi. Particolare attenzione verrà riservata alla risoluzione diquesiti pratici.

DESTINATARIImprese/Enti: responsabili della gestione dell’ambiente in azienda, delegati ambientali; Responsabili deiprocedimenti amministrativi sanzionatori presso gli enti locali; responsabili degli uffici legali degli enti pub-blici; Forze di polizia che eseguono accertamenti di illeciti amministrativi ambientali e comunque impegnatenel campo ambientale; Consulenti ambientali; responsabili delle Agenzie Regionali per la protezione del-l’ambiente; avvocati e consulenti privati; ditte private, enti, imprese; legali rappresentanti, delegati am-bientali, responsabili dell’ente; soggetti interessati ai profili teorici e pratici della gestione ambientale.

PROGRAMMARichiami sui principi di diritto comunitario in materia ambientale. Le novità legislative italiane di riferi-mento: nuovi Codici CER, nuova classificazione dei rifiuti, nuova pericolosità dei rifiuti, nuovo RegolamentoAlbo nazionale Gestori ambientali, nuovi Corpi DIA a tutela dell’ambiente, Terra dei fuochi, bonifiche, sca-richi, responsabilità d’impresa per produttore, trasportatore, intermediario, impianto di trattamento, im-pianto di recupero, sottoprodotto; procedimento amministrativo e penale in materia ambientale:inquadramento di sintesi delle singole fasi. Le violazioni in materia accertate dai diversi operatori aventi laqualifica amministrativa, tecnica e/o di P.G. I poteri degli organi addetti agli accertamenti. Il ruolo del-l’Ente Pubblico nella tutela ambientale e le possibili difese del privato. Il coordinamento delle risorse lo-cali pubbliche e private per fini di controllo e accertamento.L’illecito e i suoi principi generali. Responsabilità di Enti, imprese, legale rappresentante, dipendente.Tutte le attività atte alla prevenzione degli illeciti. Responsabilità del delegato e del titolare della ditta. Iprincipi, amministrativi e penali, in materia di: legalità, irretroattività e retroattività, concorso formale econcorso materiale, nonché il concorso di persone, la responsabilità in solido e la delega di funzioni, la pre-scrizione. L’elemento soggettivo ed oggettivo dell’illecito. Sanzioni accessorie (sequestro e confisca). L’il-lecito amministrativo ambientale e i suoi principi generali. Il procedimento sanzionatorio ai sensi della l.

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689/81. Le novità introdotte dal d.l.vo 81/08 (sicurezza del lavoro), nel d.l.vo 231/01 in materia di re-sponsabilità di enti o imprese, e dalle norme Sistri, in vigore dal 1/1/2016. Le sanzioni amministrative pre-viste dalle leggi ambientali in tema di rifiuti, acque, aria, rumore, elettrosmog. I nuovi procedimenti previstidal d.l.vo 152/06, con gli aggiornamenti sanzionatori in essere. Competenze del Giudice di pace, del Tribu-nale ordinario e della Cassazione, TAR, e organi giurisdizionali di secondo e terzo grado. La duplice accezionedel termine “contestazione” nel sistema amministrativo punitivo. Elementi essenziali dell’atto in funzionedell’esercizio delle garanzie difensive. Identificazione dell’autore della violazione amministrativa ambien-tale nella stesura dell’atto di contestazione. Rilevanza teorica e pratica dell’obbligato solidale negli atti dicontestazione. Il mancato pagamento della c.d. misura ridotta nei casi di sanzioni amministrative accertatenei confronti di soggetti irreperibili: le valutazioni, i controlli da effettuare e le decisioni in merito. Novitàapportate dai c.d. “pacchetti sicurezza”. La difesa del trasgressore, la memoria difensiva, l’audizione per-sonale, l’allegazione documentale, il termine per la presentazione delle difese da parte dell’interessato ele difese tardive. La connessione obiettiva di un illecito amministrativo con un reato. Il sistema degli ille-citi penali. Le sanzioni penali principali e accessorie. Nesso di causalità. La responsabilità penale nei reatiambientali. La responsabilità del proprietario del terreno o dell’im mobile. Il tentativo nei reati ambientali.La prescrizione.I reati non punibili per particolare tenuità del fatto: brevi riflessioni sui reati ambientali (d.l.vo 16/3/15,n. 28). I nuovi delitti ambientali introdotti nel codice penale (l. 22/5/15, n. 68), con le modifiche intro-dotte al testo unico ambientale, le prescrizioni impartite al contravventore, l’operatività concreta eserci-tata. Le funzioni di Polizia per la tutela ambientale. I fini di prevenzione “ante delictum”. I soggetti pubblici ti-tolari dell’autorità di tutela. I fini di repressione “post delictum”. Le possibilità operative dei soggetti pub-blici aventi specifiche funzioni tecnico-specialistiche. La Polizia Amministrativa e la Polizia Giudiziaria.Competenze degli Ufficiali e Agenti di P.G. Gli organi di polizia specializzati. Gli ausiliari di P.G. per inte-grazione di specifiche attività su aspetti tecnici e scientifici. La responsabilità penale in una ditta. Annota-zione, relazione di servizio, comunicazione di notizia di reato (art. 347 c.p.p.) (contenuto e forme). Denunciadi reato. Spontanee dichiarazioni e sommarie informazioni. I mezzi di prova e i mezzi di ricerca della prova.Il rapporto operativo tra P.M. e P.G. L’importanza degli atti irripetibili. La comunicazione della notizia direato, e differenze con la querela, denuncia, referto. L’importanza dei rilievi fotografici e riprese video. Ar-resto e fermo. Presenza obbligatoria del difensore nelle attività di P.G., Atti di indagine: modalità di docu-mentazione (art. 357 c.p.p.) e utilizzazione. La deposizione testimoniale dell’operatore di polizia giudiziariain aula di udienza. Le fasi del procedimento penale. Il ruolo degli accertatori nella fase dibattimentale.Il danno ambientale: la individuazione del danno e della minaccia di danno quale novità del d.l.vo 152/06,gli obblighi a carico del trasgressore, dell’organo accertatore e del Sindaco, la individuazione dell’operatoreinteressato.Istituti tipici in materia ambientale: sottoprodotto, materia prima secondaria, deposito temporaneo (limitial campo di applicazione) terre e rocce da scavo, le nuove procedure circa la gestione dei rottami ferrosi,la diversa classificazione della assimilabilità dei rifiuti; gli inerti da demolizione; imprese edili e trasportodi rifiuti; le responsabilità del proprietario del terreno, la co-responsabilizzazione in materia di rifiuti, gliobblighi del produttore, del proprietario dei locali-immobili, degli operatori. Le interpretazioni delle Re-gioni tramite la emanazione delle leggi regionali attuative del d.l.vo 152/06; verifica dei titoli abilitativi altrasporto e delle autorizzazioni dei fornitori di servizi. Le responsabilità amministrative e penali previste dalTesto unico ambientale, in particolare quelle relative agli adempimenti circa la produzione, il trasporto, lagestione, il trattamento dei rifiuti. Gli ultimi orientamenti della Cassazione in merito agli illeciti penali, inparticolare la deroga al sequestro al fine di impedire che il reato venga portato a conseguenze ulteriori. Leultime novità giurisprudenziali e legislative in materia.SISTRI: il sistema di tracciabilità dei rifiuti: il nuovo Testo unico Sistri, d.m. Ambiente del 30/3/16 n. 78,che istituisce il nuovo Regolamento recante disposizioni relative al funzionamento e ottimizzazione del si-stema di tracciabilità dei rifiuti. Proroga del Sistri. Le norme europee di riferimento. Il periodo di transizionee il passaggio dagli attuali adempimenti al Sistri. Il funzionamento del sistema: modalità operative on-lineper l’accesso al sistema Sistri; obblighi e responsabilità dei soggetti coinvolti; soggetti tenuti ad aderire erelative scadenze; dispositivi elettronici del Sistri; vigilanza e controllo. Entrata in vigore del sistema.

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D119Disciplina e gestione dei rifiuti solidi e liquidi

DURATA2 giorni

DATE26-27 ottobre 2017

ORARIO1°giorno 9-13/14-172° giorno 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIIng. Giuseppe MININNICNR - Istituto di Ricerca sulle AcqueAvv. Enrica BLASIConsulente Ministero dell’Ambiente

PROGRAMMAIl quadro normativo: la Direttiva 2008/98/CE, e la parte IV del d.l.vo 152/06 e s.m.i.: in particolare le mo-difiche apportate dalla l. 221/15 (collegato ambientale 2016).I principi di gestione: precauzione, prevenzione, sostenibilità, proporzionalità, responsabilità estesa delproduttore, cooperazione, “chi inquina paga”.L’ambito oggettivo di applicazione. La nozione di rifiuto, sottoprodotto e end of waste. Approfondimentosulla disciplina della gestione delle terre e rocce da scavo; delle “matrici da riporto”; dei materiali prove-nienti da attività di dragaggio. La classificazione dei rifiuti. La distinzione tra rifiuti speciali, urbani, peri-colosi e non pericolosi. Le modalità di attribuzione dei codici CER, Regimi speciali di gestione di particolaritipologie di rifiuti: in particolare le acque di scarico e di vegetazione; i sottoprodotti di origine animale.Le operazioni di gestione dei rifiuti. Preparazione per il riutilizzo, riutilizzo, riciclaggio, recupero e smal-timento. La disciplina speciale delle discariche. La disciplina dell’incenerimento e coincenerimento. Il de-posito di rifiuti: preliminare, temporaneo, provvisorio e permanente. La raccolta: la raccolta differenziatae i centri di raccolta. Il trasporto dei rifiuti. La disciplina dell’Albo nazionale dei gestori dei rifiuti. La trac-ciabilità dei rifiuti e la disciplina del SISTRI.L’ambito soggettivo di applicazione. Il produttore “iniziale”, “nuovo” produttore e detentore. Adempi-menti, obblighi e responsabilità dei produttori, dei detentori e degli altri soggetti destinatari delle normesulla gestione dei rifiuti. Adempimenti ed obblighi per il controllo delle spedizioni transfrontaliere. I divieti:di abbandono e deposito incontrollato; di miscelazione e diluizione.La gestione dei rifiuti urbani: i piani regionali di gestione e di prevenzione, gli obiettivi di prevenzione ericiclaggio. Il servizio pubblico di gestione dei rifiuti urbani, la privativa comunale, gli ATO, le forme ed i modidi cooperazione tra gli enti locali appartenenti all’ATO, l’affidamento del servizio, e le gestioni esistenti, laraccolta differenziata e la tariffa. Particolari flussi omogenei di rifiuti gestiti tramite consorzi. I rifiuti di imballaggio, i rifiuti sanitari, i ri-fiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (d.l.vo 49/14), i veicoli fuori uso, le batterie esauste, glioli minerali esausti, gli oli e grassi animali e vegetali esausti, i rifiuti da navi, i rifiuti di beni di polietilene.Le autorizzazioni. L’autorizzazione ordinaria e semplificata. L’autorizzazione unica ambientale.Aspetti tecnici della gestione dei rifiuti.- Caratterizzazione e classificazione dei rifiuti alla luce del Re-golamento 1357/2014 sulle nuove caratteristiche di pericolo dei rifiuti e della Decisione della Commis-sione 2014/955/UE che ha istituito il nuovo elenco dei rifiuti. La normativa tecnica fondamentale degliimpianti di recupero e smaltimento: impianti di compostaggio e caratteristiche del compost per l’utilizza-zione agronomica (delibera Comitato Interministeriale 27/7/84, d.l.vo 75/2010, d.m. 10/7/13), applica-zione della formula per il calcolo dell’efficienza energetica degli impianti di incenerimento in relazione alla

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condizioni climatiche (d.m. 7/8/13), la disciplina su CSS (d.m. 14/2/13, n. 22), la disciplina su terre e rocceda scavo.Il recupero dei rifiuti non pericolosi in procedura semplificata (d.m. 5/2/98 e d.m. 5/4/06, n. 186).La disciplina in materia di incenerimento dei rifiuti modificata con il d.l.vo 4/3/14, n. 46, di attuazionedella direttiva 2010/75/UE relativa alle emissioni industriali ambito di applicazione, la nozione di coince-nerimento, valori limite di emissione nell’atmosfera, scarico delle acque reflue derivanti dalla depurazionedegli effluenti gassosi, valutazione delle emissioni in atmosfera, norme tecniche e valori limite di emissioneper gli impianti di coincenerimento.Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti (d.l.vo 36/03): finalità, campod’applicazione ed esclusioni, il regime sanzionatorio, criteri costruttivi e gestionali degli impianti di disca-rica, piani di gestione operativa, di ripristino ambientale, di gestione post-operativa, di sorveglianza e con-trollo, e piano finanziario. Definizione dei criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica (d.m. 27/9/2010come modificato con il d.m. 24/6/15): criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica, test dell’eluato. Leimplicazioni per le omologhe relativamente all’applicazione del Regolamento 1342/2014 della Commissionesugli inquinanti organici persistenti.La produzione dei rifiuti urbani e speciali in Italia. Dati sulla raccolta differenziata in Italia. I rifiuti d’im-ballaggio. La gestione dei rifiuti speciali. Cicli integrati di trattamento dei rifiuti urbani (schemi dei pro-cessi). Il processo di compostaggio. Il processo di produzione di CDR. Il processo d’incenerimento.Biodegradazione dei rifiuti in discarica: produzione di percolato e di biogas.

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D128L’inquinamento, il danno e il disastro ambientale, la bonifica

dei siti inquinati

- PREVENZIONE, RIPRISTINO E RESPONSABILITÀ

DURATA1 giorno

DATA8 novembre 2017

ORARIO9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf. Avv. Franco GIAMPIETROStudio legale ambientale GiampietroPresidente dell’Associazione Giuristi AmbientaliAvv. Luisa GIAMPIETROAvvocato dello Studio legale ambientale Prof. Avv. Franco GiampietroIng. Vittorio GIAMPIETROTitolare dello Studio tecnico Ing. Vittorio Giampietro, membro della Commissione Rifiuti e Bonifiche del-l’Ordine degli Ingegneri di Roma.

Il seminario esamina gli istituti (connessi) della responsabilità civile per danno all’ambiente e della bonificadei siti contaminati, evidenziando quale sia la linea evolutiva della pertinente legislazione prima e dopo ilT.U.A. e la conseguente attuazione dei princìpi di prevenzione del danno all’ambiente e del “chi inquina,paga”. Da ultimo, non mancano gli opportuni richiami alla recente l. 22/5/15, n. 68 sui nuovi “delitti contro l’am-biente”, per i riferimenti plurimi all’inquinamento, al danno e al disastro ambientale.L’approccio è di natura interdisciplinare, giuridico e tecnicoe si avvale dei contributi della dottrina e dellagiurisprudenza, nonché di discussione con i partecipanti di casi di studio esemplificativi.

DESTINATARIFunzionari pubblici e privati; Consulenti d’azienda; Società di servizi ambientali; Avvocati; Responsabili uf-fici tecnici regionali, provinciali e comunali di controllo ambientale; Responsabili tecnici ambientali di im-presa.

PROGRAMMA1. Il danno ambientale: prevenzione e ripristino, dalla Direttiva 2004/35/CE agli artt. 299 ss., Cod. am-biente: inquadramento normativo e tecnico. Nozione di danno ambientale. Campo d’applicazione e defini-zioni. Prevenzione, ripristino e risarcimento del danno ambientale: i limiti alla responsabilità oggettivanell’art. 311 T.U.A. e il riparto della giurisdizione tra giudice amministrativo, ordinario e della Corte deiconti. Bonifica e transazione globale sul danno ambientale (art. 252-bis, ex d.l.vo 4/08 e art. 2, l. 13/09).Le modifiche alla parte VI del Codice dell’ambiente nell’art. 5-bis della l. 166/09 (a seguito di procedura diinfrazione comunitaria). Le modifiche introdotte alla Parte VI del d.l.vo 152/06 in forza dell’art. 25 della l.6/8/13, n. 97 (legge europea 2013). La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche in relazioneai reati ambientali, introdotti con l’art. 25-undecies nel d.l.vo 231/01.2. Bonifica di siti contaminati. La linea evolutiva normativa, giurisprudenziale e tecnica: definizioni; valorilimite (CSC e CSR). Procedure ordinarie e semplificate: dal d.m. 471/99 agli artt. 242 ss., d.l.vo 152/06 esucc. modifiche (art. 57, c. 9 del d.l. 5/12, conv. in l. 35/12; art. 41 del d.l. 69/13, conv. con modif. dalla

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l. 98/13). L’imputazione della responsabilità. Gli interventi urgenti a carico del proprietario e del gestoredell’area (art. 245 T.U.A.). La disciplina degli inquinamenti anteriori al 26/4/09. Le sanzioni penali: revire-ment della Cassazione. Conferenze di servizi e siti di interesse nazionale. Criteri generali per l’analisi di ri-schio e la caratterizzazione dei siti. Bonifica, messa in sicurezza d’emergenza, operativa e permanente. Lemodifiche del regime del TUA della bonifica sino al decreto “Sblocca Italia” (d.l. 133/14 conv. in l. 164/14).3. Profili tecnici. Danno e disastro ambientale: riferimenti essenziali libro bianco sulla responsabilità perdanni all’ambiente ed alla direttiva 2004/35/CE sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione eriparazione del danno ambientale; i criteri di determinazione e quantificazione del danno ambientale; la de-finizione e la selezione delle misure di riparazione primaria, complementare e compensativa; i metodi diequivalenza e le migliori tecniche disponibili; cenni ai criteri di valutazione monetaria per il risarcimento deldanno ambientale; i criteri di valutazione tecnica del reato di disastro ambientale.Bonifica dei siti contaminati e inquinamento ambientale: l’eredità del d.m. 471/99; caratterizzazione emodello concettuale; le procedure; ruolo, funzionamento e limiti dell’Analisi di Rischio; la selezione di obiet-tivi di bonifica ragionevoli e sostenibili; le operazioni di messa in sicurezza, cenni alle tecnologie; i criteridi valutazione tecnica sottesi al reato d’inquinamento ambientale.4. La l. 22/5/15, n. 68, recante “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente”: i richiami a “com-promissione e deterioramento significativi e misurabili” delle risorse ambientali o di un ecosistema. In spe-cie, i delitti di inquinamento e di disastro ambientale. La condanna al recupero e, ove tecnicamentepossibile, al ripristino allo stato dei luoghi. Il delitto di omessa bonifica.

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D126La nuova disciplina sulla valutazione dell’impatto ambientale

DURATA1 giorno

DATA8 novembre 2017

ORARIO9,30-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREIng. Antonio VENDITTICoordinatore della Divisione II - Sistemi di valutazione ambientale (VIA-VAS), Ministero dell’ambiente

PROGRAMMAIl contesto normativo di riferimento. L’evoluzione della VIA in Europa: la direttiva 85/337/CEE; le modi-fiche apportate dalle direttive 97/11/CE, 2003/35/CE, 2009/31/CE e la direttiva codificata (2011/92/UE).L’esigenza di una nuova VIA in Europa: i pilastri della nuova direttiva VIA (2014/52/UE). L’evoluzione dellaVIA in Italia: dalla l. 349/86 al d.l.vo 152/06; il quadro normativo regionale; la risoluzione della proceduradi infrazione 2009/2086 per non conformità della normativa nazionale sulla VIA; il d.l.vo 16/6/17, n. 104 diattuazione della direttiva 2014/52/UE.La VIA: procedura, attori, documentazione. Le fasi della procedura: dall’istanza al provvedimento. Gli at-tori: ruoli e compiti delle autorità competenti, dei proponenti, dei cittadini. Documentazione tecnica: ilProgetto, lo Studio di impatto ambientale, la Sintesi non tecnica.L’attuazione della VIA in Italia. Trent’anni di VIA in Italia (statistiche nazionali sulle tipologie di progetti,stato di attuazione delle opere realizzate, ottemperanza delle prescrizioni). Buone pratiche e criticità: ana-lisi dei punti di forza e di debolezza procedurali e tecnici.La nuova disciplina sulla VIA. Principali elementi innovativi per migliorare l’efficacia e l’efficienza dei pro-cedimenti (fasi e tempistiche, autorità competenti e soggetti coinvolti, documentazione amministrativa etecnica, informazione e partecipazione del pubblico). I procedimenti: verifica preliminare per modifi-che/estensione di opere esistenti basata su liste di controllo scoping “progettuale”: scoping“ambientale”;verifica di assoggettabilità a VIA. Provvedimento unico in materia ambientale (statale) e Provvedimento au-torizzatorio unico (regionale).La riorganizzazione delle competenze tra Stato e Regioni: le modifiche agli Allegati II, III e IV e il nuovo al-legato II bis alla Parte seconda del d.l.vo 152/06. La qualità della VIA per il proponente (livello della pro-gettazione ai sensi del d.l.vo 50/16, contenuti dello Studio preliminare ambientale e dello Studio di impattoambientale) e per l’autorità competente (la nuova Commissione tecnica per le valutazioni ambientali na-zionale).Strumenti per migliorare l’informazione e la partecipazione del pubblico (informatizzazionedei processi edelle procedure, consultazione del pubblico, inchiesta pubblica, siti web,acquisizione dei pareri, consulta-zioni transfrontaliere). Dal progetto all’opera: l’ottemperanza delle condizioni ambientali associate al prov-vedimento di VIA, verifiche, controlli, sanzioni.

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D120Monitoraggio e classificazione delle risorse idriche e tutela delle acque

dall’inquinamento

DURATA2 giorni

DATE20-21 novembre 2017

ORARIO1°giorno 9-13/14-172° giorno 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Maurizio PETTINEIng. Giuseppe MININNICNR - Istituto di Ricerca sulle Acque

La direttiva quadro europea sulle acque (Direttiva 2000/60 detta WFD) obbliga gli stati membri a prevenireulteriori forme di deterioramento dei corpi idrici, preservando e migliorando le condizioni degli ecosistemiche dipendono e/o influenzano la risorsa acqua. Il recepimento della direttiva in Italia è avvenuto con ild.l.vo 152/06 e le successive modifiche e integrazioni.Proteggere la qualità dell’acqua e difendersi da fenomeni estremi ricorrenti come le inondazioni e la siccitàè divenuta un’impellente necessità cui si può far fronte con la chiara consapevolezza che l’attuale modellodi sviluppo non è compatibile con un futuro sostenibile e sufficientemente sicuro in termini di salute pub-blica. Non si tratta di assolvere obblighi burocratici e formali, ma fissare obiettivi, organizzando e armoniz-zando le competenze dei vari organi conformemente agli standard europei.In questo contesto il corso intende fornire le procedure, le competenze metodologiche e gli strumentiapplicativi per il monitoraggio e la classificazione delle acque in funzione degli obiettivi di qualità am-bientale, nonché gli elementi essenziali relativi al trattamento delle acque reflue, in funzione dei limitiimposti dalla disciplina tecnica per lo scarico in acque superficiali (in funzione della classificazione del-l’area come sensibile o meno sensibile) o sul suolo, quando consentito, nonché al trattamento e alla ge-stione dei fanghi di risulta.Le attività didattiche sono articolate in modo da offrire ai partecipanti non solo una buona conoscenza teo-rica e normativa, ma anche pratico-applicativa con esemplificazioni di casi reali.

PROGRAMMAFunzionamento degli ecosistemi acquatici e cause di alterazione. Fotosintesi, respirazione, ciclo nutrienti,ciclo carbonio; salinizzazione, acidificazione, alcalinizzazione, eutrofizzazione, anossia, fioriture tossiche,tossicità acuta/cronica, bioaccumulo/biomagnificazione), variazione portate.Caratteristiche delle acque naturali e tipologia inquinanti. Componenti maggiori cationici e anionici, me-talli essenziali e non, biodisponibilità, speciazione, sinergia/antagonismo, cancerogeni e non, organici na-turali/antropici, fonti inquinanti.Evoluzione della normativa su acque e controllo inquinamento in Italia e in Europa. Dalla legge Merli ald.l.vo 152/06; dalle direttive sugli usi e su alcuni inquinanti alla WFD 2000/60/CE).Qualità delle acque superficiali e classificazione ecologica. Elementi di qualità biologica per fiumi, ele-menti di qualità biologica per laghi, elementi di qualità biologica per acque di transizione/costiere, corpiidrici di riferimento, processo di classificazione).Qualità delle acque sotterranee e relative normative. Stato chimico, stato quantitativo valori di back-ground, analisi dei trend, classificazione. Le acque potabili. Norme, valori limite, acque minerali.Inquinanti pericolosi, pericolosi prioritari, emergenti. Norme e ruolo nella classificazione ecologica. Stan-

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dard di Qualità Ambientale (SQA) per sostanze pericolose (d.l.vo. 219/2010, Direttiva 2013/39/UE). Il mo-nitoraggio delle acque superficiali e sotterranee. Tipi di monitoraggio previsto, tecniche di analisi.La disciplina degli scarichi. Il concetto di scarico. Scarichi di sostanze pericolose. Acque di scarico e rifiutiliquidi: il rapporto tra la parte III e la parte IV del T.U. La disciplina giuridica degli effluenti di allevamento(fertirrigazione), dei reflui da frantoi oleari e altri casi specifici.L’autorizzazione allo scarico. Scarichi sul suolo, nel sottosuolo, nelle acque sotterranee, in acque superfi-ciali, in corpi idrici ricadenti in aree sensibili, in reti fognarie. Scarichi di acque reflue domestiche, industrialie urbane. I controlli sugli scarichi.Disciplina tecnica degli scarichi. Norme tecniche sui limiti, sul monitoraggio e sul controllo degli scarichi(Allegato V alla parte III del d.l.vo 152/06).Fondamenti tecnici del trattamento delle acque di scarico. Tecniche di trattamento in linea acque (trat-tamenti primari, secondari e terziari). Tecniche di trattamento in linea fanghi (ispessimento a gravità, flot-tazione e dinamico, stabilizzazione aerobica e anaerobica, disidratazione meccanica, trattamenti termicifinali, idrolisi termica, disintegrazione meccanica). Il problema del destino finale dei fanghi (recupero/smal-timento).

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D107La tutela dell’aria e la riduzione delle emissioni in atmosfera

DURATA1 giorno

DATA22 novembre 2017

ORARIO9-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Mauro ROTATORICNR – Istituto sull’inquinamento atmosferico

PROGRAMMAIl quadro normativo alla luce del Codice dell’ambiente (d.l.vo 152/06). Le direttive comunitarie. Le leggidi riferimento. Il sistema delle competenze. Illeciti e sanzioni. La limitazione delle emissioni industriali. Ivalori limite di emissioni e le linee guida. Le caratteristiche dei combustibili. L’Autorizzazione integrata am-bientale (IPPC). Il registro delle emissioni. Protocolli internazionali sulle emissioni. L’atmosfera globale: laprotezione dell’ozonosfera e la riduzione delle immissioni di CO2.La qualità dell’aria. Le immissioni d.l.vo 155/2010 e smi. Obiettivi delle reti di rilevamento. Controllodelle emissioni o dell’esposizione della popolazione. Compiti delle Regioni e dei Comuni. Piani di azione.Individuazione delle aree omogenee e degli agglomerati e classificazione. Configurazione delle reti di rile-vamento (macro- e microlocalizzazione dei siti di misura e dotazioni strumentali). Gli inquinanti critici (pol-veri sottili PM10, ozono, benzene, biossido di azoto).

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D114La tutela dall’inquinamento acustico

- LEGGE 447/95 - D.L.VO 262/02 - DIRETTIVA 02/49 – DIRETTIVA 2000/14 - D.L.VO 13/05 - D.L.VO194/05 - D.L.VO 195/06 – D.L.VO 41/2017 – D.L.VO 42/2017

DURATA1 giorno

DATE23 novembre 2017

ORARIO9-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREIng. Lorenzo LOMBARDIRicercatore ENEA, consulente per i settori inquinamento acustico ed elettromagnetico del Ministero del-l’ambiente

Il seminario è destinato ai dipendenti e dirigenti di Enti pubblici (Organi di controllo e di Polizia municipale,Comuni, Province e Regioni) per l’acquisizione delle competenze necessarie per dare attuazione agli adem-pimenti normativi previsti dalla legislazione nazionale ed europea. Saranno fornite indicazioni sull’imposta-zione e sullo svolgimento delle attività richieste alle Amministrazioni Pubbliche ai fini autorizzativi e dicontrollo in materia di inquinamento acustico.Saranno anche affrontati i temi dell’acustica relativi alla sicurezza negli ambienti di lavoro al fine di fornireagli operatori del settore, gli strumenti necessari allo svolgimento del loro lavoro anche per gli aspetti le-gati al rumore.Le informazioni fornite durante il corso consentiranno inoltre di acquisire le nozioni e le informazioni fon-damenti, sia tecniche, sia normative, sulla figura di tecnico competente in acustica prevista dalla l. 447/95e recentemente rivista nella sua regolamentazione dal d.l.vo 17/2/17, n. 42.

PROGRAMMAIl quadro normativo vigente dopo l’emanazione della l. 447/95 e suo recente aggiornamento introdottodal d.l.vo 17/2/17, n. 42. Competenze dello Stato, delle Regioni, dei Comuni e delle Province. I piani di ri-sanamento acustico: contenuti, procedure di formazione. Valutazioni di impatto ambientale e acustico. Ladisciplina delle ordinanze contingibili e urgenti. Le sanzioni amministrative e penali. La disciplina e le ti-pologie dei controlli. Il d.l.vo 262/02 (emissione acustica ambientale) in attuazione della direttiva2000/14/CE e la sua revisione alla luce dell’emanazione del d.l.vo 17/2/17, n. 41. La direttiva 2002/49/CE(determinazione e gestione del rumore ambientale) e il d.l.vo 194/05 di recepimento, come modificato dald.l.vo n. 42/17. Il d.l.vo 10/4/06, n. 195 sull’esposizione dei lavoratori al rumore. Criteri tecnici per la re-dazione della classificazione acustica del territorio comunale. L’esposizione al rumore durante il lavoro: il d.l.vo 195/06, d’attuazione della direttiva 2003/10/CE. La re-sponsabilità del datore di lavoro, dei dirigenti, dei preposti; esame della giurisprudenza. Risoluzione quesiti.Aspetti tecnici. Richiami generali di acustica ambientale. Psicoacustica. Propagazione del suono negli am-bienti aperti. Criteri di valutazione del disturbo da rumore. Criteri di intervento per la difesa dal rumore inambienti di vita. Criteri di bonifica acustica in ambienti di lavoro. Criteri di bonifica acustica in ambienteaperto. La tutela dal rumore aeroportuale; il d.l.vo 13/05; dal rumore ferroviario; dal rumore stradale: ild.P.R. 142/04 sull’inquinamento acustico da traffico veicolare. Requisiti acustici passivi degli edifici: ild.P.C.M 5/12/97. Limitazione delle sorgenti sonore. Criterio differenziale per gli impianti produttivi a ciclocontinuo. Gli indicatori introdotti dalla direttiva 2002/49/CE e metodi di determinazione del rumore intro-dotti dalla direttiva 2015/996 e recepiti con il d.l.vo 41/17.

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D166La gestione documentale del rifiutoalla luce del nuovo Testo Unico SISTRI

- LE NOVITÀ INTRODOTTE DAL D.M. AMBIENTE N. 78 DEL 30/3/2016 E IL REGIME DI “DOPPIO BINARIO”PER L’ANNO 2017

DURATA1 giorno

DATE27 novembre 2017

ORARIO9-13/14-17

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 +IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Stefano SASSONECisambiente, relazioni esterne e rapporti associativi

Con le recenti modificazioni apportate al tracciato normativo viene a modificarsi la gestione documentaledel rifiuto e le procedure/operazioni da compiere per il loro tracciamento con il Sistema informatico SISTRI.Rimane necessario, al fine di evitare sanzioni a carico delle Aziende originate dalla non corretta gestione deidocumenti inerenti i rifiuti, avere risposte ed i chiarimenti sul vasto mondo dei rifiuti, evidenziando gli ag-giornamenti tecnici e normativi che stanno interessando il settore.Tra questi, si segnalano la l. 125/13 di conversione del d.l. 101/213, che ha introdotto un doppio regime pergli adempimenti in materia di gestione dei rifiuti e SISTRI e delle sanzioni ad essi collegate. Con il d.l. 244/16(c.d. “milleproroghe 2017”) vengono confermati da un lato suddetto regime e dall’altro l’entrata di vigoredi parte del sistema sanzionatorio previsto in origine: per la prima volta dall’introduzione del SISTRI verrannoapplicate effettivamente alcune penalità, di natura amministrativa, legate all’iscrizione e al pagamento delcontributo annuale. Inoltre, l’entrata in vigore del Regolamento CE n. 1357 del 12/12/14 il 1/6/15, e l’ag-giornamento del Catalogo europeo dei rifiuti, con Decisione 2014/955/UE, hanno indotto il rilascio di unanuova procedura per la riclassificazione dei rifiuti in giacenza da parte del SISTRI.Infine, con il nuovo Testo unico SISTRI (d.m. 78 del 30/3/16), in vigore dall’8/6/16, vengono introdottealcune novità, che riguardano in particolare: gli operatori obbligati all’iscrizione al SISTRI; le deleghe a sog-getti terzi per iscrizione e procedure SISTRI, da parte degli Enti pubblici titolari dell’autorizzazione al-l’esercizio di impianti pubblici di trattamento di rifiuti; i soggetti autorizzati alla consegna dei dispositivi USB;la trasmissione delle informazioni al SISTRI, che avviene ora mediante registri e formulari in particolari casi;l’accompagnamento del trasporto dei soggetti non iscritti al SISTRI con il Formulario di identificazione deirifiuti; la gestione documentale del rifiuto da parte del soggetto che riceve da un trasportatore non iscrittoal SISTRI propri rifiuti speciali pericolosi; le comunicazioni al SISTRI; l’insieme dei soggetti che si possono av-valere delle associazioni imprenditoriali e delle società di servizi per adempiere alle obbligazioni SISTRI; ilproduttore, che stabilisce una convenzione con il gestore del servizio di raccolta o con la piattaforma diconferimento per la raccolta dei rifiuti per i quali, altrimenti, dovrebbe adempiere agli obblighi SISTRI.

DESTINATARIIl corso si rivolge ai produttori di rifiuti con più di dieci dipendenti obbligati ad adempiere alle procedure eoperazioni del SISTRI secondo l’art. 1 del d.m. 24/4/14: a) enti e imprese produttori iniziali di rifiuti spe-ciali pericolosi da attività agricole ed agroindustriali; b) enti e imprese produttori iniziali di rifiuti specialipericolosi dei cui all’art. 184, comma 3, lett. da b) ad h) d.l.vo 152/06 e s.m.i.; c) enti e imprese produt-tori iniziali di rifiuti speciali pericolosi che effettuano attività di stoccaggio di cui all’art. 183, comma 1, lett.aa), d.l.vo 152/06; d) enti e imprese che effettuano la raccolta, il trasporto, il recupero, lo smaltimento dei

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rifiuti urbani nella Regione Campania; e) enti e imprese produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi da at-tività di pesca professionale e acquacoltura di cui al d.l.vo 4/12.

OBIETTIVIIllustrare ai Delegati SISTRI come gestire il rifiuto in Azienda, mediante registri e formulari; le procedure ele operazioni del Sistema Informatico SISTRI; la normativa vigente sulla gestione del rifiuto in azienda; le pos-sibili sanzioni collegate all’errata gestione.

PROGRAMMAIl quadro normativo di settore relativo alla gestione del rifiuto in Azienda, con particolare riferimento al-l’analisi dei contenuti rilevanti della Direttiva n. 98/08, del d.l.vo 205/2010, che novella il Testo Unico Am-bientale (TUA).Concetti di rifiuto urbano e speciale, sottoprodotto, deposito temporaneo; il certificato analitico; attri-buzione del codice CER.Il modello cartaceo di tracciamento dei rifiuti. Il Formulario identificazione rifiuto: come deve esserecompilato, da chi e con quali tempistiche, quali correzioni si possono apportare e come. il Registro di ca-rico e scarico: come va compilato, chi ne ha l’obbligo, quando deve essere redatto e quali correzioni pos-sono essere eseguite. Il MUD: chi ha l’obbligo di presentarlo, come e con quali tempistiche deve essereredatto e presentato.Il modello informatico di tracciamento dei rifiuti, il SISTRI. Introduzione e aspetti normativi. Il nuovo Re-golamento di cui al d.m. Ambiente del 30/3/16 n. 78. Prescrizioni normative basilari alla comprensione delfunzionamento del Sistema. Che cos’è il SISTRI, recenti evoluzioni del quadro normativo: definizione di “ope-ratore” ed elencazione dei soggetti obbligati e facoltizzati all’iscrizione; le date di operatività del Sistema.Cos’è e qual è la funzione svolta da parte dei dispositivi elettronici per il monitoraggio.La trasmissione dei dati al sistema. Le informazioni da trasmettere al sistema, in fase di iscrizione e du-rante la gestione del rifiuto; descrizione della la procedura e gli strumenti utilizzati dagli Attori del Sistema,e definire cos’è e quali sono i criteri generali per la determinazione del c.d. “Contributo SISTRI”.Le operazioni di base in area autenticata. Le operazioni elementari una volta che il Delegato SISTRI ha ef-fettuato l’accesso all’area autenticata, con riferimento a: accesso al SISTRI, operazioni di ripristino del soft-ware ospitato nel token USB, creazione di una scheda SISTRI – Registro cronologico, compilazione di unascheda SISTRI, associazione della scheda al Registro, annullamento di una registrazione cronologica, annul-lamento di una scheda SISTRI, compilazione conto terzi, le schede in bianco.I casi pratici. Le procedure attuate dal produttore lungo il corso dell’attività di gestione del rifiuto specialepericoloso da esso prodotto, con riferimento a quelle poste in essere nella fase iniziale dell’attività e lungoil corso delle operazioni di gestione; casi particolari. Modalità di movimentazione: la procedura con uso con-testuale e quella con uso non contestuale dei dispositivi Usb impiegati per la trasmissione dei dati; il ruolodegli altri attori coinvolti. Gli aspetti sanzionatori: le sanzioni, di natura amministrativa, entrate in vigore per il 2016 dal 1/4/15 a se-guito del d.l. 244 del 30/12/16 (“Milleproroghe 2017”), e introdotte per la prima volta dall’introduzione delSISTRI avvenuta il 17/12/09.La nuova procedura SISTRI di riclassificazione dei rifiuti in giacenza: la nuova procedura per la riclassifi-cazione dei rifiuti in giacenza da parte del SISTRI e i nuovi limiti per la classificazione dei rifiuti pericolosiintrodotti dal legislatore comunitario nell’ordinamento giuridico interno a seguito dell’entrata in vigore delRegolamento CE n. 1357 del 12/12/14, che ha altresì modificato la denominazione delle caratteristiche dipericolo dei rifiuti sia sotto il profilo formale che sostanziale, unitamente all’aggiornamento del Catalogo eu-ropeo dei rifiuti, con Decisione 2014/955/UE. Gli esempi degli errori più frequenti e relative sanzioni.Particolari categorie di rifiuti. Come si gestiscono i rifiuti sanitari in azienda, le cartucce da stampanti e irifiuti da attività di costruzione e demolizione.

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D292 Sicurezza negli impianti elettrici e valutazione del rischio elettrico (d.l.vo 81/08)..........................pag. 2

D298 La tutela penale sulla sicurezza del lavoro......................................................................................pag. 4

D267 Modulo A - Formazione di base per lo svolgimento delle funzioni di RSPP e ASPP......................pag. 5

D268 Modulo B - Corso comune a tutti i settori produttivi correlato alla natura dei rischi sul lavoro......................pag. 7

D268/2Modulo B di specializzazione per il settore Attività estrattive - Costruzioni..................................pag. 10

D289 Gli eventi infortunistici sul lavoro e le conseguenze giudiziarie....................................................pag. 11

D268/3Modulo B di specializzazione per il settore Sanità residenziale....................................................pag. 12

D280 Ispezione di sicurezza nei luoghi di lavoro. La valutazione del rischio stress lavoro correlato..............pag. 13

D269 Modulo C - Corso di specializzazione gestionale-relazionale per le sole funzioni di RSPP....................pag. 14

15 - INDICE DELLA MATERIASICUREZZA DEL LAVORO

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D292Sicurezza negli impianti elettrici e valutazione del rischio elettrico

(d.l.vo 81/08)

DURATA2 giorni, pari a 12 ore

DATE16-17 ottobre 2017

ORARIO8,30-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Ing. Ermanno GIULIANOEsperto nella sicurezza degli impianti elettrici. Progettista e verificatore di impianti elettrici. Consulente disicurezza sul lavoro, Responsabile del Servizio di protezione e prevenzione aziendale (RSPP)

Il d.l.vo 81/08, all’art. 80, introduce l’obbligo a carico del Datore di lavoro di effettuare la valutazione delrischio elettrico al quale sono soggetti tutti i lavoratori.Il decreto mette in evidenza la problematica dei rischi connessi con gli impianti elettrici, evidenziando chenon è sufficiente garantire la conformità degli stessi alla regola dell’arte, ma è necessario individuare ed or-ganizzare la corretta applicazione di tutte le misure di sicurezza elettrica, necessarie a controllare i rischielettrici residui presenti in impianti conformi alle norme. Il d.l.vo 81/08, inoltre, specifica i criteri per la va-lutazione del rischio elettrico e per l’identificazione delle misure di sicurezza, anche con riferimento alla“pertinente normativa tecnica”.Durante il corso si affronteranno le tematiche relative alla corretta gestione degli impianti in sicurezza e alcontrollo dei rischi elettrici connessi.

DESTINATARIResponsabili del Servizio di protezione e prevenzione (RSPP); addetti al Servizio di prevenzione e protezione(ASPP), Coordinatori sicurezza cantieri, Datori di lavoro, Consulenti aziendali, Tecnici Aziende sanitarie lo-cali.

OBIETTIVIIl corso ha come obiettivo quello di fornire ai discenti una visione complessiva delle problematiche relativeagli impianti elettrici ed alla valutazione del rischio elettrico.Inoltre, verranno fornite le conoscenze e gli strumenti necessari all’analisi della completezza e attendibi-lità della documentazione di legge e di norma tecnica riferita agli impianti elettrici, fornendo un’informa-zione completa su tutti gli adempimenti burocratici in tema di sicurezza degli impianti elettrici.

METODOLOGIA DIDATTICAIl corso è svolto con metodo interattivo, con lezione frontale, approfondimenti, discussioni, dibattiti ed eser-citazioni pratiche.

PROGRAMMAAspetti teorici. Il d.l.vo 81/08 in relazione al rischio elettrico. La legislazione italiana e le norme di buonatecnica sugli impianti elettrici. Gli effetti della corrente sul corpo umano. Elementi di base di elettrotecnica.Contatti diretti ed indiretti e relativi sistemi di protezione. Sovracorrenti e sistemi di protezione. Scaricheatmosferiche e sistemi di protezione. Gli impianti elettrici nei luoghi con pericolo d’esplosione. Lavori elet-trici su impianti e macchine CEI 11-27:2014 e CEI EN 50110-1:2014. Gli impianti elettrici nei locali ad uso me-dico CEI 64-8/7 Sezione 710. Gli impianti elettrici nei cantieri temporanei e mobili. Verifiche e controlli sugli

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impianti. La documentazione a corredo degli impianti elettrici. La valutazione del rischio elettrico.Aspetti pratici. Presa visione e prova di dispositivi installati a protezione di un impianto elettrico in bassatensione. Effettuazione di prove e misure elettriche con l’utilizzo di idonea strumentazione: presenza ten-sione, continuità, corrente assorbita.

ATTESTAZIONE FINALEAl termine del corso verrà rilasciato ai partecipanti un attestato di frequenza e superamento del test finale,che verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA.Il corso ha anche valore di aggiornamento obbligatorio quinquennale della durata di 12 ore, secondo quantodisposto dal nuovo Accordo Stato-Regioni del 7/7/2016, per i Responsabili del Servizio di protezione e pre-venzione (RSPP), gli Addetti al Servizio (ASPP) e i Coordinatori sicurezza cantieri.

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D298La tutela penale sulla sicurezza del lavoro

- Corso di aggiornamento per il mantenimento del titolo abilitante all’esercizio delle professioni di Re-sponsabile e Addetto ai Servizi prevenzione (*)

DURATA1 giorno (6 ore)

18 ottobre 2017

ORARIO 8,30-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf. Luigi FIASCONAROConsigliere di Cassazione, esperto giuridico di sicurezza

DESTINATARIConsulenti della sicurezza, RSPP e ASPP. La formazione è rivolta anche ai Coordinatori per la progettazionee per l’esecuzione dei lavori di genio civile, agli ispettori delle Aziende USL e del lavoro

PROGRAMMAIl dovere penale di sicurezza sul lavoro. I principi generali di tutela dell’ordinamento giuridico, dopo le cor-rezioni al T.U. introdotte dal d.l.vo 106/09 e dalle leggi 98 e 99/13. I soggetti responsabili del dovere di si-curezza. Il nuovo sistema sanzionatorio.La responsabilità amministrativa dell’azienda, con riferimento all’art. 30 del d.l.vo 81/08, secondo l’art.25-septies del d.l.vo 231/01.Servizio prevenzione e protezione: punibilità del responsabile per colpa professionale negli infortuni sullavoro; gli orientamenti recenti della Cassazione penale. Luci ed ombre del d.l.vo 81/08.Le principali sentenze della Corte di cassazione in tema di salute e sicurezza sul lavoro. Le novità legi-slative introdotte dai dd.l.vi 28/15 e 151/15 (attuativi del Jobs Act) in materia di sicurezza sul lavoro.

(*) Corso di aggiornamento obbligatorio secondo quanto disposto dall’Accordo Stato-Regioni del 7/7/2016.

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D267Modulo A - Corso di formazione di base per lo svolgimento delle funzioni

di RSPP e ASPP

– I COMPITI DEL RESPONSABILE E DEGLI ADDETTI AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

DURATA4 giorni (28 ore di lezione più 2 ore per test di verifica)

DATE23-24-25-26 ottobre 2017

ORARIOMattino: 8,30 - 14,30

Pomeriggio (prime 3 giornate): 15,30-17,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 830,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf. Remo ZUCCHETTI, Coordinatore scientificoConsulente di sicurezza del Comitato economico e sociale dell’Unione europea e del Tribunale di Roma; Do-cente di sicurezza della Business School, Div. Università Luiss, G.Carli di RomaProf. Annibale D’OROConsigliere Corte CostituzionaleDocente Università di Roma Tor Vergata

Il modulo A costituisce il corso base per lo svolgimento della funzione di RSPP e di ASPP. La durata comples-siva è di 28 ore, escluse le verifiche di apprendimento finali. Il suo superamento consente l’accesso ai suc-cessivi percorsi formativi.

DESTINATARIResponsabili e Addetti ai Servizi di prevenzione delle Strutture della P.A. (Stato, Regioni, Province, Enti pub-blici), di Aziende municipalizzate e aziende industriali, agricole, commerciali e del terziario avanzato.

PROGRAMMAArticolazione in Unità Didattiche dei contenuti minimi comune a tutti i settori produttivi:- Unità didattica A1 - 8 ore. Presentazione e apertura del corso: l’articolazione del corso in termini di programmazione; le metodolo-gie impiegate; il ruolo di partecipazione dello staff; le informazioni partecipative; presentazione dei parte-cipanti.L’approccio alla prevenzione del d.l.vo 81/08: la filosofia del decreto n. 81 in riferimento al carattere ge-stionale-organizzativo dato dalla legislazione al sistema di prevenzione aziendale.Il sistema legislativo. Esame delle normative di riferimento: l’evoluzione legislativa sulla Salute e sicurezzasul lavoro; lo statuto dei lavoratori e la normativa sull’assicurazione contro gli infortuni e le malattie pro-fessionali; l’impostazione dei base del d.l.vo 81/08 data dal legislatore, riferendo la trattazione anche ai prin-cipi costituzionali e agli obblighi civili e penali dati dall’ordinamento giuridico nazionale; il quadro giuridicoeuropeo (direttive, regolamenti, raccomandazioni, pareri); i profili di responsabilità amministrativa; la le-gislazione relativa a particolari categorie di lavoratori (lavoro minorile, lavoratrici madri, lavoro notturno,lavori atipici, ecc.); il d.m. 10/3/98 e il quadro legislativo antincendio; le principali norme tecniche UNI, CEI;accenni sulle attività di normalizzazione nazionali ed europee.Il sistema istituzionale della prevenzione: Capo II (sistema istituzionale) del Titolo I del d.l.vo 81/08.Il sistema di vigilanza e assistenza: vigilanza e controllo; il sistema delle prescrizioni e delle sanzioni; leomologazioni, le verifiche periodiche; informazione, assistenza, consulenza; organismi paritetici e Accordidi categoria; azienda sanitaria, Direzione territoriale del lavoro, Vigili del fuoco, INAIL, ARPA.

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Via Palestro, 24 - 00185 Roma / Tel. 06.492531-06.4450700 - Fax 06.49384866

- Unità didattica A2 – 4 ore.I soggetti del sistema di prevenzione aziendale secondo il d.l.vo 81/08: datore di lavoro, dirigenti e pre-posti, responsabile del servizio prevenzione e protezione e addetti del SPP; medico competente; Rappre-sentante dei lavoratori per la sicurezza e rappresentante di territoriale e di sito; addetti alla prevenzioneincendi, evacuazione dei lavoratori e primo soccorso; lavoratori, progettisti, fabbricanti, fornitori ed in-stallatori; lavoratori autonomi; imprese familiari.- Unità didattica A3 – 8 ore.Il processo di valutazione dei rischi: concetti di pericolo, rischio, danno, prevenzione e protezione; prin-cipio di precauzione: attenzione alle lavoratrici in stato di gravidanza, alle differenze di genere, all’età,alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resala prestazione di lavoro. Analisi degli infortuni: cause, modalità di accadimento, indicatori, analisi statisticae andamento nel tempo, registro infortuni; analisi delle malattie professionali: cause, modalità di accadi-mento, indicatori, analisi statistica e andamento nel tempo; le fonti statistiche: strumenti e materiale in-formativo disponibile; valutazione dei rischi: metodologie e criteri per la valutazione dei rischi; fasi e attivitàdel processo valutativo; il contesto di applicazione delle procedure standardizzate; contenuti, strutture e or-ganizzazione del documento di valutazione dei rischi; la valutazione dei rischi da interferenze e la gestionedi contratti di appalto e d’opera o di somministrazione.- Unità didattica A4 – 4 ore.Le ricadute applicative e organizzative della valutazione dei rischi: la classificazione dei rischi specificiin relazione alla relativa normativa di salute e sicurezza; la segnaletica di sicurezza; i dispositivi individualidi protezione: criteri di scelta e di utilizzo.La gestione delle emergenze: il rischio incendio: caratteristiche e procedure di gestione; il piano di emer-genza e di primo soccorso: ambiti e applicazioni.La sorveglianza sanitaria: obiettivi e obblighi, specifiche tutele per le lavoratrici madri, minori, invalidi, vi-site mediche e giudizi di idoneità, ricorsi.- Unità didattica A5 – 4 ore.Gli istituti relazionali: Informazione, formazione e addestramento dei soggetti previsti nel d.l.vo 81/08; laconsultazione aziendale della sicurezza; le relazioni tra i soggetti del sistema di prevenzione.

VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTOAl termine del corso devono essere effettuate prove finalizzate a verificare le conoscenze relative alla nor-mativa vigente e le competenze tecnico-professionali.La verifica dell’apprendimento deve essere svolta mediante test, per un totale minimo di 30 domande, conalmeno tre risposte alternative (esito positivo dato dalla risposta corretta ad almeno il 70% delle domande),eventualmente integrato da un colloquio di approfondimento.La partecipazione al corso, con il superamento delle prove finali di verifica dell’apprendimento, sarà cer-tificata dalla DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA, e costituirà credito formativo in adempimento al-l’obbligo di aggiornamento previsto dall’art. 32 del d.l.vo 81/08, secondo i programmi codificati dal recenteAccordo Stato-Regioni del 7/7/2016.

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D268Modulo B - Corso comune a tutti i settori produttivi correlato alla natura

dei rischi sul lavoro

- PER L’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE DI RESPONSABILE (RSPP) E ADDETTO AL SERVIZIO PREVENZIONE(ASPP), SECONDO QUANTO PREVISTO DAL NUOVO ACCORDO DELLA CONFERENZA PER I RAPPORTI

STATO-REGIONI DEL 7/7/2016- OVVERO PER L’ASSOLVIMENTO DELL’OBBLIGO DI AGGIORNAMENTO PER I RSPP E ASPP GIÀ FORMATI

DURATA8 giorni (48 ore di lezione più 4 ore per prove di verifica)

DATE6-7-8-9 novembre 2017

28-29-30 novembre – 1 dicembre 2017

ORARIO di ciascun periodo1a e 2a giornata: 8,30-13,30/14,30-16,30

3a e 4a giornata: 8,30-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 1.500,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIIng. Maurizio D’ADDATODirigente superiore a.r., Corpo nazionale Vigili del FuocoProf. Luigi FIASCONAROConsigliere di Cassazione, esperto giuridico di sicurezzaIng. Ermanno GIULIANOProgettista impianti elettrici e consulente di sicurezza sul lavoro, Coordinatore cantieri e RSPPRDott. Sidi Said LAGATTOLLATitolare Studio Consultmanagement, Docente di management ed esperto di comportamento organizzativoProf. Sabina SERNIAMedico competente coordinatore, Direttore centro medicina occupazionale, Università di Roma La SapienzaProf. Remo ZUCCHETTIConsulente di sicurezza del Comitato economico e sociale dell’Unione europea, consulente tecnico di sicu-rezza del Tribunale di Roma, Docente di sicurezza della Business School, Div. Università Luiss di Roma

Il modulo B, necessario per lo svolgimento delle funzioni di RSPP e ASPP, è correlato alla natura dei rischi sullavoro. Esso prevede un modulo comune a tutti i settori produttivi della durata di 48 ore, escluse le verifi-che di apprendimento finali. Per quattro settori produttivi (Agricoltura – Pesca; Attività estrattive – Costruzioni; Sanità residenziale;Chimico – Petrolchimico) il percorso formativo deve essere integrato con la frequenza di moduli di spe-cializzazione da 12 o 16 ore fruibili separatamente.N.B.: La frequenza del modulo B comune, o di uno o più moduli B di specializzazione, può essere rico-nosciuta ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di aggiornamento per i RSPP e ASPP già formati, visto ilcompleto adeguamento del programma didattico.

DESTINATARIOltre per la formazione e l’aggiornamento degli RSPP e ASPP, il corso è di grande interesse per i professio-nisti della sicurezza, per gli addetti agli uffici tecnici, per gli ispettori delle Aziende USL e gli ispettori dellavoro.

PROGRAMMAArticolazione in Unità Didattiche (UD) dei contenuti minimi comune a tutti i settori produttivi.

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UD1 – Tecniche specifiche di valutazione dei rischi e analisi degli incidentiCriteri e strumenti per la valutazione del rischio e il documento di valutazione. Procedure standardizzate perla valutazione dei rischi. Modalità di valutazione del rischio chimico. Elenco sostanze o preparati pericolosiin lavorazione o in deposito. Sicurezza sostanze e preparati pericolosi. Schema logico previsto per determi-nare il rischio di esposizione ad agenti chimici.UD2 – Ambienti e luoghi di lavoroRequisiti di sicurezza e di salute dei luoghi di lavoro (Tit. II, d.l.vo 81/08).UD3 – Rischio incendio e gestione delle emergenzePrevenzione incendi. La disciplina del d.l.vo 81/08. La valutazione del rischio incendio, il piano di emer-genza, forma e contenuti in riferimento agli eventi incidentali (incendio, terremoto, inondazione, ecc.).Organizzazione, funzioni e compiti della squadra antincendio ed evacuazione. Le verifiche delle attrezza-ture antincendio e il Registro dei controlli antincendio.Semplificazione dei procedimenti di prevenzione incendi. Il d.m. 3/8/15 recante “Approvazione di normetecniche di prevenzione incendi”. Il regolamento recante la disciplina semplificata dei procedimenti relativialla prevenzione incendi (d.P.R. 1/8/11, n. 151). Definizioni. Valutazione dei progetti. Controlli di preven-zione incendi. Attestazioni di rinnovo periodico di conformità antincendio. Obblighi connessi con l’eserciziodell’attività. Deroghe. Verifiche. Nulla osta di fattibilità.Atex. Il rischio di esplosione nei luoghi di lavoro (Tit. XI d.l.vo 81/08).UD4 – Rischi infortunisticiRischio elettrico. Impianti ed apparecchiature elettriche (Tit. III, Capo III, d.l.vo 81/08): obblighi di pre-venzione del datore di lavoro, requisiti di sicurezza delle apparecchiature, messa a terra e interruttori dif-ferenziali. Lavori su impianti elettrici. Le norme di buona tecnica. La documentazione a corredo degliimpianti elettrici.Macchine, impianti e attrezzature, rischio meccanico, movimentazione merci, mezzi di trasporto. At-trezzature e macchine. Carrelli elevatori. Mezzi per la movimentazione manuale dei carichi (Tit. VI d.l.vo81/08). Procedura di controllo. Rilevazione rischi dorso-lombari. I dispositivi di protezione individuale (DPI)(Tit. III, Capo II, d.l.vo 81/08); il nuovo Regolamento UE 2016/425.UD5 – Rischi infortunistici: cadute dall’altoScale portatili. Cantieri: cadute dall’alto. Sicurezza cantieri. Lavori in quota. Ponteggi.UD6 – Rischi di natura ergonomica e legati all’organizzazione del lavoroMovimentazione manuale dei carichi: limiti, modalità e cautele nel sollevamento dei carichi, fattori di ri-schio, corretta movimentazione, monitoraggio.Attrezzature munite di videoterminali: ergonomia del posto di lavoro; valutazione del rischio; protezioneVDT; uso VDT.UD7 – Rischi di natura psicosocialeElementi di comprensione e differenziazione tra stress, mobbing e burn-out. Conseguenze lavorative dei ri-schi da tali fenomeni sull’efficienza organizzativa, sui comportamenti di sicurezza del lavoratore e sul suostato di salute. Strumenti, metodi e misure di prevenzione. Il rischio stress lavoro correlato (RSLC) e l’ob-bligo di valutazione. Soggetti sui quali grava l’obbligo e soggetti che possono effettuare e collaborare nellavalutazione. Il coinvolgimento del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS). La valutazione pre-liminare e quella approfondita.UD8 – Agenti fisici (Tit. VIII d.l.vo 81/08).La protezione dal rumore. La valutazione della rumorosità ambientale. La protezione dal rischio di esposi-zione alle vibrazioni.UD9 – Agenti chimici, cancerogeni e mutageni; amiantoSostanze e agenti pericolosi. La protezione da agenti chimici, da agenti cancerogeni e mutageni e dal-l’amianto (Titolo IX, d.l.vo 81/08). Campo d’applicazione, definizioni, progettazione dei processi lavora-tivi, misure di prevenzione tecniche, organizzative e procedurali. Valori limite di esposizione, sorveglianzasanitaria, informazione e formazione, registri di esposizione e controlli sanitari, sanzioni.Sorveglianza sanitaria: medico competente, titoli e requisiti del medico, sorveglianza sanitaria, cartellasanitaria e di rischio (All. III, d.l.vo 81/08), conseguenze dell’inidoneità del lavoratore alla mansione spe-cifica, sanzioni a carico del medico competente.UD10 - Agenti biologiciLa disciplina del Titolo X, d.l.vo 81/08 per la tutela dall’esposizione ad agenti biologici. Il rischio biologico.UD11 – Rischi connessi ad attività particolari (ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento, attivitàsu strada, gestione rifiuti), rischi connessi all’assunzione di sostanze stupefacenti, psicotrope e alcool

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Ambienti sospetti di inquinamento (accesso a silos, vasche e fosse biologiche, collettori fognari, depura-tori e serbatoi utilizzati per lo stoccaggio e il trasporto di sostanze pericolose). Il controllo del fumo di ta-bacco negli ambienti di lavoro. Alcool, sostanze stupefacenti e psicotrope e ambienti di lavoro. Laprotezione dei lavoratori nel comparto trasporto su strada.UD12 – Organizzazione dei processi produttiviL’ergonomia nell’organizzazione del lavoro. Il monitoraggio aziendale. Le procedure di sicurezza in azienda.Il fascicolo del fabbricato.Diritto penale della sicurezza sul lavoro. I soggetti obbligati dal d.l.vo 81/2008 e il sistema sanzionatorio(Tit. XII d.l.vo 81/08).

VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTOAl termine del corso devono essere effettuate prove finalizzate a verificare le conoscenze relative alla nor-mativa vigente e le competenze tecnico-professionali.La verifica dell’apprendimento deve essere svolta mediante test, per un totale minimo di 30 domande, conalmeno tre risposte alternative (esito positivo dato dalla risposta corretta ad almeno il 70% delle domande),eventualmente integrato da un colloquio di approfondimento.Per questo modulo, in aggiunta, occorre sottoporsi a una prova finale di tipo descrittivo basata sulla risolu-zione di almeno cinque domande aperte su casi reali o una simulazione finalizzata alla verifica delle com-petenze tecnico-professionali attinenti il ruolo di RSPP e ASPP nel contesto lavorativo, con eventualecolloquio di approfondimento.La partecipazione al corso, con il superamento delle prove finali di verifica dell’apprendimento, sarà cer-tificata dalla DIRSTAT, con la collaborazione tecnico-logistica del CEIDA, e costituirà credito formativo inadempimento all’obbligo di aggiornamento previsto dall’art. 32 del d.l.vo 81/08, secondo i programmi co-dificati dal recente Accordo Stato-Regioni del 7/7/2016.

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D268_2Modulo B di specializzazione per il settore Attività estrattive

– Costruzioni

DURATA3 giorni (16 ore)

DATE13-14-15 novembre 2017

ORARIO 9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIIng. Ermanno GIULIANOProgettista impianti elettrici e consulente di sicurezza sul lavoro, Coordinatore cantieri e RSPPRProf. Remo ZUCCHETTIConsulente tecnico di sicurezza del Tribunale di Roma e RSPPR dell’ente regionale Laziodisu

Oltre la frequenza del modulo B comune a tutti i settori produttivi della durata di 48 ore, secondo quantoprevisto dal nuovo accordo della Conferenza per i rapporti Stato-Regioni del 7/7/2016, per questo settoreproduttivo il percorso formativo deve essere integrato con la frequenza del presente modulo di specializza-zione.

PROGRAMMAOrganizzazione, fasi lavorative e aree di lavoro dei cantieri.Il piano operativo di sicurezza (POS).Cenni sul PSC e sul PSS.Cave e miniere.Dispositivi di protezione individuali.Cadute dall’alto e opere provvisionali.Lavori di scavo.Impianti elettrici e illuminazione di cantiere.Rischio meccanico: macchine e attrezzature.Movimentazione merci: apparecchi di sollevamento e mezzi di trasporto.Esposizione ad agenti chimici, cancerogeni e mutageni; amianto nei cantieri.Esposizione ad agenti fisici nei cantieri: rumori e vibrazioni.Rischio incendio ed esplosione nelle attività estrattive e nei cantieri.Attività su sedi stradali.

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Via Palestro, 24 - 00185 Roma / Tel. 06.492531-06.4450700 - Fax 06.49384866

D289Gli eventi infortunistici sul lavoro e le conseguenze giudiziarie (*)

- L’INCHIESTA DELL’AUTORITÀ ISPETTIVA IN OCCASIONE DI UN INFORTUNIO SUL LAVORO- LA PARTECIPAZIONE DEL P.M., DEL GIUDICE E DEGLI ALTRI ATTORI NEL PROCESSO PENALE (TESTIMONI,

CTU, CTP, PERITI E AVVOCATI DELLA DIFESA), DALLE INDAGINI PREISTRUTTORIE ALLA SENTENZA

DURATA2 giorni (12 ore)

DATE16-17 novembre 2017

ORARIO8,30 -14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf. Luigi FIASCONAROConsigliere di Cassazione, già Presidente di Sezione del Tribunale di RomaProf. Remo ZUCCHETTIConsulente tecnico d’ufficio o di parte nei processi per infortuni sul lavoro o disastri industriali

DESTINATARI E OBIETTIVIDatori di lavoro, dirigenti, preposti e responsabili e addetti ai Servizi prevenzione, coordinatori dei can-tieri, consulenti di sicurezza, ispettori delle USL e del lavoro. Ciò che i suddetti devono conoscere per pre-venire gli infortuni, i disastri industriali e le malattie professionali nelle fabbriche e nei cantieri ed attuarele dovute procedure operative in caso di evento.

PROGRAMMAL’inchiesta per infortunio nel luogo di lavoro svolta degli ispettori del lavoro o dell’Azienda USL. La qua-lificazione degli ispettori ufficiali di polizia giudiziaria. La loro dipendenza operativa dal P.M. Contenutodegli accertamenti svolti sul luogo dell’evento: rilievi segnaletici e fotografici, perquisizioni e sequestro delcorpo del reato. Nomina del custode delle cose sequestrate. Interrogatorio degli indiziati, testimonianzerese dalle persone informate dei fatti.Le disposizioni del codice di procedura penale poste a tutela del cittadino indiziato di reato osservate dagliispettori nel compimenti dei loro atti obbligatori. Contenuto degli atti ispettivi della P.G.Il rapporto ispettivo sulla dinamica dell’evento, con l’organigramma aziendale, trasmesso al pubblico mini-stero.Aspetti operativi. I contenuti del rapporto all’autorità giudiziaria da parte dell’ispettore inquirente. Gli ele-menti della relazione tecnica redatta dal CTU, o dal CTP, o dal perito in giudizio.La dinamica di alcuni infortuni: il cedimento della copertura di una ex cartiera, presso il parco dell’AppiaAntica, durante le riprese di una fiction televisiva; la folgorazione durante la manutenzione di una motricedella metropolitana presso l’officina ferroviaria; lo schiacciamento dovuto all’uso improprio di un bob catin cantiere.Il processo penale per lesioni colpose o omicidio colposo celebrato davanti al Tribunale. Le fasi e gli at-tori del dibattimento penale. La sentenza del giudice di primo grado. Il giudizio di appello nel merito e quellodi legittimità davanti alla Corte di Cassazione. Gli effetti della sentenza di condanna. Giurisprudenza recentedella Corte di Cassazione sulla sicurezza del lavoro.

(*) Corso di aggiornamento obbligatorio secondo quanto disposto dal nuovo Accordo Stato-Regioni del 7/7/2016, indirizzato in partico-lare agli Addetti e Responsabili dei SPPR che hanno svolto regolarmente i moduli B e C previsti dall’art. 32 del d.l.vo 81/08.L’attestato di partecipazione e profitto verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA.

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D268_3Modulo B di specializzazione per il settore Sanità residenziale

DURATA2 giorni (12 ore)

DATE20-21 novembre 2017

ORARIO 8,30-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf. Sabina SERNIAMedico competente coordinatore, Direttore centro medicina occupazionale, Università di Roma La SapienzaProf. Remo ZUCCHETTIConsulente tecnico di sicurezza del Tribunale di Roma e RSPPR dell’ente regionale Laziodisu

Oltre la frequenza del modulo B comune a tutti i settori produttivi della durata di 48 ore, secondo quantoprevisto dal nuovo accordo della Conferenza per i rapporti Stato-Regioni del 7/7/2016, per questo settoreproduttivo il percorso formativo deve essere integrato con la frequenza del presente modulo di specializ-zazione.

PROGRAMMAOrganizzazione del lavoro: ambienti di lavoro nel settore sanitario; ospedaliero, ambulatoriale e assisten-ziale.Dispositivi di protezione individuali.Rischio elettrico e normativa CEI per strutture ed impianti nel settore sanitario. Rischi infortunistici per ap-parecchi, impianti ed attrezzature sanitarie ed attività sanitaria specifica (es. ferite da taglio e da punta).Esposizione ad agenti chimici, cancerogeni e biologici utilizzati nel settore sanitario.Esposizione ad agenti fisici: rumore, microclima, campi elettromagnetici, radiazioni ionizzanti, vibrazioni nelsettore sanitario.Rischio incendio e gestione dell’emergenza.Le atmosfere iperbariche.Gestione dei rifiuti ospedalieri.Movimentazione dei carichi.

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D280L’ispezione di sicurezza nei luoghi di lavoro. La valutazione del rischio

stress lavoro correlato

Corso indirizzato a datori di lavoro, dirigenti, preposti, Responsabili dei servizi prevenzione, consulenti,medici competenti, committenti, coordinatori per la progettazione ed esecuzione dei lavori edili, Direttori

di cantiere, ispettori delle USL e del lavoro. (*)

DURATA2 giorni (12 ore)

DATE4-5 dicembre 2017

ORARIO8,30-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREProf. Remo ZUCCHETTIDocente di sicurezza della Business School, Div. Università Luiss, G.Carli di Roma, Responsabile del Servizioprevenzione dell’Ente regionale Laziodisu

DESTINATARIQuadri delle aziende e della P.A., segnatamente tutti coloro che dirigono, ovvero coordinano, attuano e con-trollano i processi lavorativi (Datori di lavoro, Direttori generali, Direttori del personale, Direttori risorseumane, RSPPR, medici competenti, Ispettori del lavoro e delle ASL e RLS).

OBIETTIVIFornire precise indicazioni ed esperienza operativa su come nasce e come si sviluppa un’ispezione in mate-ria di sicurezza e salute sul lavoro da parte degli ispettori del Ministero del lavoro, degli ispettori delleAziende USL e degli ufficiali dei VV.F., per le aziende soggette al loro controllo; sulle responsabilità ammi-nistrative e penali e su come adempiere e, se del caso, contestare e ricorrere avverso i provvedimenti il-legittimi dell’organo ispettivo. Il testo unico n. 81/08 obbliga tutti i datori di lavoro pubblici e privati, digrandi e piccole aziende, a procedere dal 31/12/2010, a valutare il rischio stress lavoro correlato e al-l’elaborazione del relativo documento (DVR). I datori di lavoro e i dirigenti devono fornire ai RSPP i dati persvolgere la valutazione del rischio stress lavoro correlato, secondo quanto stabilito dall’art. 32, c. 2 e dal-l’art. 28 del T.U. 81/08. Non ottemperando a tale obbligo il datore di lavoro commette reato.

PROGRAMMAL’ispezione in materia di sicurezza. Modalità di svolgimento: accesso ai luoghi di lavoro; accertamentiispettivi; rilievi tecnici; la verbalizzazione. Le responsabilità dei vari soggetti: Responsabilità penali: Ildelitto di lesioni e omicidio colposo, la colpa, il concorso di persone nel reato, il nesso di causalità tra in-fortunio sul lavoro e responsabilità penale. Attività di polizia giudiziaria. La procedura della prescrizioneprevista dal d.l.vo 758/94. L’opposizione alle prescrizioni impartite e il processo penale. La responsabilitàamministrativa dei vertici delle aziende aventi personalità giuridica.Rischi psico-sociali e obbligo di valutazione del rischio stress lavoro correlato. La funzione del Responsa-bile del servizio prevenzione. Il coinvolgimento del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS).Percorso metodologico per la valutazione del rischio stress lavoro correlato, secondo la Commissione con-sultiva permanente, Ministero del lavoro, del 18/11/2010 e la successiva Linea guida INAIL 2011.Indicatori oggettivi, eventi sentinella, azioni e interventi correttivi. Verifica dell’apprendimento.

(*) Il corso ha anche valore di aggiornamento obbligatorio, secondo quanto disposto dal nuovo Accordo Stato-Regioni del 7/7/2016,della durata di 12 ore, per gli Addetti e Responsabili dei SPPR.L’attestato di partecipazione e profitto verrà rilasciato dal Sindacato DIRSTAT, in Convenzione con il CEIDA.

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Via Palestro, 24 - 00185 Roma / Tel. 06.492531-06.4450700 - Fax 06.49384866

D269Modulo C – Corso di specializzazione gestionale-relazionale per le sole

funzioni di RSPP

- CORSO ABILITANTE ALL’ESERCIZIO DELLA PROFESSIONE (O DI AGGIORNAMENTO) PER RESPONSABILI DEISERVIZI DI PREVENZIONE E PROTEZIONE DAI RISCHI AZIENDALI, SECONDO QUANTO PREVISTO DAL

NUOVO ACCORDO DELLA CONFERENZA PER I RAPPORTI STATO-REGIONI DEL 7/7/2016

DURATA4 giorni (24 ore di lezione più 2 ore per test di verifica)

DATE12-13-14-15 dicembre 2017

ORARIO1a e 2a giornata: 8,30-13,30/14,30-16,30

3a e 4a giornata: 8,30-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 830,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Sidi Said LAGATTOLLATitolare Studio Consultmanagement, Docente di management ed esperto di comportamento organizzativoProf. Remo ZUCCHETTIConsulente di sicurezza del Comitato economico e sociale Unione europea – Responsabile del Servizio pre-venzione di Laziodisu

Il modulo C è il corso di specializzazione obbligatorio per svolgere le funzioni di RSPP. La durata com-plessiva è di 24 ore, escluse le verifiche di apprendimento finali.Il modulo deve consentire al RSPP di acquisire le conoscenze/abilità relazionali e gestionali per: progettaree gestire i processi formativi; pianificare, gestire e controllare le misure tecniche, organizzative e procedu-rali di sicurezza; utilizzare forme di comunicazione adeguate per favorire la partecipazione di tutti al sistemadi sicurezza.

PROGRAMMAArticolazione in Unità didattiche dei contenuti minimi comune a tutti i settori produttivi:- Unità didattica C1 – 8 orePresentazione ed apertura del corso.Gli obiettivi didattici del modulo; l’articolazione del corso in termini di programmazione; le metodologie im-piegate; il ruolo e la partecipazione dello staff; le informazioni organizzative; presentazione dei partecipanti.Ruolo dell’informazione e della formazione: dalla valutazione dei rischi alla predisposizione dei piani diinformazione e formazione in azienda; le fonti informative su salute e sicurezza in azienda; Metodologie peruna corretta informazione in azienda (riunioni, gruppi di lavoro specifici, conferenze, seminari informativi,ecc.); strumenti di informazione su salute e sicurezza sul lavoro (circolari, cartellonistica, opuscoli, audio-visivi avvisi, news, avvisi in rete, ecc.); la formazione; il concetto di apprendimento. Le metodologie didat-tiche attive: analisi e presentazione delle principali metodiche.Elementi di progettazione didattica: analisi del fabbisogno, definizione degli obiettivi, metodologie didatti-che, sistemi di valutazione dei risultati della formazione in azienda.- Unità didattica C2 – 8 oreOrganizzazione e sistemi di gestione.La valutazione del rischio come: processo di pianificazione della prevenzione, conoscenza del sistema di or-ganizzazione aziendale come base per l’individuazione e l’analisi dei rischi con particolare riferimento ad ob-blighi, responsabilità e deleghe funzionali e organizzative; elaborazione dei metodi per il controllo

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15www.ceida.com

Via Palestro, 24 - 00185 Roma / Tel. 06.492531-06.4450700 - Fax 06.49384866

dell’efficacia e dell’efficienza dei provvedimenti di sicurezza adottati.Il sistema di gestione della sicurezza: linee guida UNI-INAIL; integrazione e confronto con norme standard(OSHAS 18001, ISO, ecc.).Il processo di miglioramento continuo.Organizzazione e gestione integrata: sinergie tra i sistemi di gestione qualità (ISO 9001), ambiente (ISO14001), sicurezza (OSHAS 18001); procedure semplificate MOG (d.m. 13/2/14); attività tecnico amministra-tive (capitolati, percorsi amministrativi, aspetti economici); programma, pianificazione e organizzazionedella manutenzione ordinaria e straordinaria;La responsabilità amministrativa delle persone giuridiche (d.l.vo 231/01): ambito di operatività ed effettigiuridici (art. 9, l. 123/07).- Unità didattica C3 – 4 oreIl sistema delle relazioni e della comunicazioneSistema delle relazioni: RLS, datore di lavoro, medico competente, lavoratori, enti pubblici, fornitori, lavo-ratori autonomi, appaltatori, ecc.; caratteristiche e obiettivi che incidono sulle relazioni. Ruolo della co-municazione nelle diverse situazioni di lavoro; individuazione dei punti di consenso e disaccordo per mediarele varie posizioni; cenni ai metodi, tecniche e strumenti della comunicazione; la rete di comunicazione inazienda; gestione degli incontri di lavoro e della riunione periodica; chiusura della riunione e pianificazionedelle attività; attività post-riunione; la percezione individuale dei rischi.Aspetti sindacali: negoziazione e gestione delle relazioni sindacali; art. 9 della l. 300/70; rapporto tra ge-stione della sicurezza e aspetti sindacali; criticità e punti di forza.- Unità didattica C4 – 4 oreBenessere organizzativo, compresi i fattori di natura ergonomica e di stress lavoro correlato: Cultura della sicurezza: analisi del clima aziendale; elementi fondamentali per comprendere il ruolo dei bi-sogni nello sviluppo della motivazione delle persone.Benessere organizzativo: motivazione, collaborazione, corretta circolazione delle informazioni, analisi dellerelazioni, gestione del conflitto.Fattori di natura ergonomica e stress lavoro correlato.Team building: aspetti metodologici per la gestione del team building finalizzato al benessere organizzativo.

VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTOAl termine del corso devono essere effettuate prove finalizzate a verificare le conoscenze relative alla nor-mativa vigente e le competenze tecnico-professionali.La verifica dell’apprendimento deve essere svolta mediante test, per un totale minimo di 30 domande, conalmeno tre risposte alternative (esito positivo dato dalla risposta corretta ad almeno il 70% delle domande),eventualmente integrato da un colloquio di approfondimento.Per questo modulo in aggiunta alla prova di verifica generale comune, occorre sottoporsi a un colloquio in-dividuale finalizzato a verificare le competenze organizzative gestionali e relazionali acquisite.La partecipazione al corso, con il superamento delle prove finali di verifica dell’apprendimento, sarà cer-tificata dalla DIRSTAT, con la collaborazione tecnico-logistica del CEIDA, e costituirà credito formativo inadempimento all’obbligo di aggiornamento previsto dall’art. 32 del d.l.vo 81/08, secondo i programmi co-dificati dal recente Accordo Stato-Regioni del 7/7/2016.

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A100 Corso di specializzazione per Responsabili della protezione dei dati (DPO)...................................pag. 2

16 - INDICE DELLA MATERIAPROTEZIONE DATI PERSONALI

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A100Corso di specializzazione per Responsabili della protezione dei dati

(DPO)

- CON RIFERIMENTO AL REGOLAMENTO (UE) 2016/67, ART. 29: DATA PROTECTION WORKING PARTY - LELINEE GUIDA SUI RESPONSABILI DELLA PROTEZIONE DEI DATI (RPD), ADOTTATE IL 13 DICEMBRE 2016

DURATA3 giorni

DATE13-14-15 novembre 2017

ORARIO1a giornata: 9-14/15-172a e 3a giornata: 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIProf. Giovanni CREAUniversità Europea di Roma, Istituto italiano per la privacy e la valorizzazione dei datiProf. Michele IASELLILUISS, Presidente Associazione Nazionale per la Difesa della Privacy (ANDIP)

OBIETTIVIIl corso ha lo scopo di formare e/o aggiornare i soggetti che attualmente svolgono il ruolo di referenti pri-vacy presso le Pubbliche Amministrazioni e le aziende, nonché di fornire le conoscenze fondamentalidella materia che costituiranno i requisiti basilari per la formazione della nuova figura del Responsabiledella protezione dei dati prevista dal nuovo Regolamento europeo sulla protezione dei dati la cui entratain vigore è ormai prossima. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato con valutazione finale, chepotrà essere allegato al proprio curriculum vitae.

DESTINATARIIl corso è principalmente rivolto a dipendenti e liberi professionisti che svolgono o intendono svolgere ilruolo di Responsabile del trattamento dei dati personali.

PROGRAMMAPrincipi e regole per il trattamento dei dati personali nel nuovo quadro normativo europeo (Regola-mento generale sulla protezione dei dati). Ambito di applicazione territoriale. Diritto all’oblio. Rendicon-tazione del titolare del trattamento (principio di accountability). Protezione dei dati fin dalla progettazione(privacy by design). protezione dei dati come condizione predefinita (privacy by default). Registro delle at-tività di trattamento. Valutazione dell’impatto del trattamento sulla protezione dei dati (privacy impact as-sessment). Sicurezza dei trattamenti. Meccanismi di certificazione della protezione dei dati. Organismi dicertificazione.La figura del Responsabile della protezione dei dati (Data protection officer). Natura e designazione delData protection officer (DPO). Obbligatorietà del DPO. Competenze e capacità del DPO. Posizione del DPOe suoi rapporti con il Titolare e Responsabile del trattamento. Indipendenza del DPO. Conflitto d’interessi.Risorse necessarie per lo svolgimento delle sue funzioni. Responsabilità del DPO. Compiti attribuiti dal Re-golamento al DPO. Il ruolo del DPO in merito alle principali attività connesse al trattamento ed alla sicurezzadei dati personali. Analisi comparata delle esperienze, già maturate a livello di istituzione europee, in me-rito al ruolo e alla responsabilità del DPO.

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M207 Master in servizi di segreteria...................................................................................................pag. 2

B413 Come migliorare i risultati del lavoro d’ufficio..................................................................................pag. 3

B483/1Organizzazione e gestione Segreteria e Uffici 4.0...........................................................................pag. 4

B431 L’informatizzazione dei servizi di segreteria....................................................................................pag. 5

B362 Come ottenere il risultato migliore attraverso comportamenti collaborativi....................................pag. 6

B415 La gestione manageriale del team di segreteria.............................................................................pag. 7

B414 Competenze di eccellenza per l’efficacia e l’efficienza professionale nella Segreteria della P.A...................pag. 8

17 - INDICE DELLA MATERIASERVIZI DI SEGRETERIA

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M207MASTER IN SERVIZI DI SEGRETERIA

DURATA10 giorni, articolato in quattro moduli frequentabili anche singolarmente.

Il titolo di Master può essere conseguito anche frequentando i quattro moduli nell’arco di un biennio

PERIODI DI SVOLGIMENTO18-19-20 ottobre 2017

13-14-15-16 novembre 201711-12-13 dicembre 2017

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 1.850,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIIng. Alberto CARLESSODocente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)Dott.ssa Enrica CICERONEPsicologa del lavoro – Esperta di formazione comportamentale e psicosociale - Corporate CoachDott.ssa Luciana D’AMBROSIO MARRISociologa del lavoro, esperta di leadership organizzativa e consulente selezione, formazione, sviluppo delpersonale. Coach individuale e di gruppi organizzativiDott.ssa Katia VIGNOLAConsulente formazione e sviluppo - Vice presidente AIPSE

OBIETTIVI GENERALI DEL MASTERFar acquisire una visione sinergica del ruolo segretariale in coerenza con i bisogni del proprio contesto azien-dale; sviluppare le abilità relazionali; sviluppare le competenze organizzative e informatiche; apprendere acollaborare in modo ottimale con capi e colleghi.

DESTINATARISegretarie e segretari di dirigenti P.A. e aziende con esperienza specifica nel ruolo, Assistenti di direzione,responsabili di segreteria.

PROGRAMMA1° modulo (B413B):18-19-20 ottobre 2017Come migliorare i risultati del lavoro d’ufficio

2° modulo (B431):13-14 novembre 2017L’informatizzazione dei servizi di segreteria

3° modulo (B362):15-16 novembre 2017Come ottenere il risultato migliore attraverso comportamenti collaborativi

4° modulo (B414):11-12-13 dicembre 2017Competenze di eccellenza per l’efficacia professionale, l’efficienza e l’innovazione della segreteria nella P.A.

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• presenti una ricerca• discuta quest’ultima, unitamente ad altri argomenti dei seminari, nel colloquio finale

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B413Come migliorare i risultati del lavoro d’ufficio

- PROCESSI E METODI PER ORGANIZZARE AL MEGLIO LE ATTIVITÀ NEI SERVIZI DI SEGRETERIA

DURATA3 giorni

DATE18-19-20 ottobre 2017

ORARIO8,45 - 14,30, con un rientro pomeridiano nella 2a giornata

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott.ssa Katia VIGNOLAConsulente formazione e sviluppo - Vice presidente AIPSEDott.ssa Enrica CICERONEPsicologa del lavoroEsperta di formazione comportamentale e psicosocialeCorporate Coach

OBIETTIVIFornire strumenti per presidiare con efficacia il ruolo segretariale, migliorare l’organizzazione del proprioufficio e gestire con competenza la risorsa tempo.

DESTINATARISegretarie e Segretari con esperienza professionale di almeno due anni, Assistenti di direzione, Responsabilidi segreteria.

PROGRAMMAL’organizzazione del lavoro: dalla tradizione all’innovazione. La gestione efficiente ed efficace della risorsainformazione nelle sue diverse forme. Le attività tipiche di un servizio di segreteria. Come fornire un servi-zio di qualità attraverso il presidio delle fasi di analisi, pianificazione e controllo. La gestione del tempo egli strumenti di programmazione. La gestione delle urgenze. Le aree di attività nella logica del lavorare perprocesso. L’archivio dal cartaceo al digitale. I cambiamenti dopo il protocollo informatico. La comunicazione tele-fonica efficace in entrata e in uscita. La comunicazione scritta e l’obiettivo di semplificare il linguaggio.L’organizzazione di eventi, riunioni, viaggi: il prima, durante e dopo.Il passaggio di consegne e la suddivisione delle attività. Le competenze da sviluppare per organizzare al me-glio il lavoro nei servizi di segreteria.

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4www.ceida.com

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B483/1Organizzazione e gestione Segreteria e Uffici 4.0

- L’UFFICIO SI PROIETTA NEL FUTURO

DURATA2 giorni

25-26 ottobre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-16

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici

RELATORIDott. Mauro FACONDOEsperto di formazione manageriale, marketing e comunicazione, strategie sul web 3.0 e i sui nuovi media,progettazione di eventiDott.ssa Flavia TRUPIAEsperta di Tecniche di comunicazione e blogger

OBIETTIVIIl web 4.0 e il mondo delle App offrono una vasta gamma di servizi online e strumenti gratuiti o a costi molto ri-dotti, che facilitano il lavoro del personale e dei responsabili degli uffici e delle Segreteria. Il seminario si pro-pone di trasmettere ai partecipanti una conoscenza aggiornata delle soluzioni a disposizione del web 4.0,fornendo tecniche e strumenti pratici per ottimizzare la gestione del lavoro, essere più efficaci e ridurre i costi.Una organizzazione più snella, più efficace e al passo con i tempi. Il programma verrà svolto in modalità di la-boratorio, per permettere di verificare di persona gli strumenti illustrati e applicatisi in esercitazioni pratiche.

DESTINATARIIl seminario è rivolto a chi lavora, o intende lavorare, nei servizi di segreteria, in particolare a: i responsa-bili e addetti di Segreteria, Assistenti di direzione, gli Uffici segreteria di Direzioni generali a tutti i livelli(Ministeri, Istituzioni, Organizzazioni internazionali, Associazioni, Ordini professionali, Aziende e organi di in-formazione), funzionari interessati alla riorganizzazione di un Ufficio segreteria.

PROGRAMMAMetodi di integrazione degli strumenti informatici con i nuovi “tools” e piattaforme on line. Panoramica ge-nerale delle soluzioni a disposizione. Strumenti 4.0 per incrementare la propria produttività e migliorare il“time Management”, la pianificazione del lavoro e la gestione dell’agenda. Utilizzo mirato di calendari 4.0 asupporto della pianificazione di impegni. Nuove modalità di gestione delle mail (programmazione invii, verifica ri-cezione, ecc.). Oltre la mail: nuove piattaforme di comunicazione condivisa negli Uffici. Piattaforme per crearein maniera veloce presentazioni multimediali efficaci. Strumenti per prendere appunti, organizzarli, archiviarli econdividerli con i propri collaboratori. Piattaforme e tools per redigere liste di attività da svolgere con ripartizionedi compiti, attribuzione di priorità e pianificazione delle scadenze. Modalità di organizzazione e gestione di tele-conferenze e webinar. Soluzioni 4.0 a disposizione di riunioni, workshop e seminari (es. brainstorming condivisi, on-line tools per la gestione e per l’analisi di sondaggi e questionari, ecc.). Piattaforme per la creazione in autonomiadi contenuti multimediali e grafici senza dover ricorrere a grafici esterni (locandine, inviti, programmi, handbo-oks, guide, e-books, grafiche e infografiche per web e social, ecc.). Nuovi strumenti di back up on-line, storagee sincronizzazione di file. Soluzioni 4.0 basate sul concetto di Cloud per l’archiviazione e condivisione di docu-menti. Usare al meglio Google Drive. Piattaforme on line per l’invio di allegati pesanti e per l’invio massivo di e-mail e newsletter. Tecniche di utilizzo del web 3.0 a sostegno della pianificazione e organizzazione di viaggi. Metodie strumenti online per cercare e per filtrare le informazioni. Tools per la gestione smart di .pdf, soluzioni e Appper creare automatismi utili a snellire la propria attività. Nuove soluzioni per integrare la segreteria tradizionalecon i servizi di segreteria virtuale nei momenti in cui la segreteria tradizionale non può fornire i suoi servizi (adesempio durante la pausa pranzo, i fine settimana, i giorni festivi, le assenza per ferie o malattia).

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Via Palestro, 24 - 00185 Roma / Tel. 06.492531-06.4450700 - Fax 06.49384866

B431L’informatizzazione dei servizi di segreteria

- COME OTTIMIZZARE LE CONOSCENZE DELL’INFORMATICA PER IL RUOLO SEGRETARIALE

DURATA2 giorni

DATE13-14 novembre 2017

ORARIO9–13/14–16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

DOCENTEIng. Alberto CARLESSODocente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)

OBIETTIVI E DESTINATARIIl corso è rivolto ad Assistenti di direzione e a tutto il personale segretariale che abbia l’esigenza di otti-mizzare il proprio lavoro con l’aiuto dell’informatica.Esso è riferito agli applicativi word, excel, posta elettronica, internet, progettato con lo scopo di utilizzarele funzioni avanzate, particolarmente idonee e proficue al ruolo di segretario/a degli enti pubblici e diaziende private.I partecipanti sapranno creare format adatti alla elaborazione di documenti, lettere, fax, modelli preimpo-stati e personalizzati, sapranno revisionare un documento, creare indici e sommari, creare liste di indirizzi,raccogliere e organizzare le informazioni, gestire in maniera ordinata il trasferimento e l’importazione deidati da fonti diverse, sapranno utilizzare database, filtrare dati e informazioni, creare un efficiente sistemadi reporting e monitorare costantemente i flussi, sapranno utilizzare ed ottimizzare l’utilizzo della postaelettronica, creare nuovi account, ottimizzare la rubrica, e pianificare gli appuntamenti.

PREREQUISITIConoscenza elementi base di informatica e di Windows Xp.

PROGRAMMA Format di una lettera, sezioni, indici e sommari, mappa del documento, le revisioni, i moduli, la stampaunione.Utilizzo di excel come database, gestire gli elenchi, il filtro automatico, filtro avanzato, la struttura, sub-totali.Gestione ottimizzata della posta elettronica, le attività, gli appuntamenti.Utilizzo di internet, ottimizzazione delle ricerche.Gestire l’invio dei messaggi; contrassegnare i messaggi; modificare la priorità e la riservatezza di un mes-saggio; verificare e richiamare i messaggi; impostare o modificare le opzioni di recapito per un messaggio;lavorare con le visualizzazioni e i raggruppamenti; personalizzare e creare le visualizzazioni; raggruppare imessaggi. Lavorare e gestire gli elementi con le categorie; utilizzare le caratteristiche di Internet; utilizzarela barra degli strumenti Web e il menu preferiti; utilizzare i collegamenti alle pagine Web nella barra di Ou-tlook; inserire il calendario sul Web.Utilizzare gli strumenti personali della posta; utilizzare la rubrica personale, le regole fuori sede e la firma;gestire le impostazioni del calendario; gestire i giorni lavorativi, i fusi orari e le festività; definire le diverseopzioni del calendario; lavorare con il diario, visualizzare e registrare le attività nel diario. Trovare e orga-nizzare gli elementi in Outlook; utilizzare la creazione guidata regole; organizzare attività, contatti e note.Sono previste esercitazioni pratiche su tutti gli argomenti trattati.

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B362Come ottenere il risultato migliore attraverso comportamenti

collaborativi

DURATA2 giorni

DATE15-16 novembre 2017

ORARIO9,00 – 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Katia VIGNOLAConsulente formazione e sviluppo - Vice presidente AIPSE

OBIETTIVIIl seminario offre una panoramica dei diversi stili di collaborazione e delle caratteristiche che danno valoreaggiunto al contributo di un buon collaboratore in modo da fornire contributi fondamentali per il buon fun-zionamento di tutta l’organizzazione.In particolare i partecipanti saranno in grado di: individuare il proprio stile di collaborazione; acquisire unametodologia per valorizzare i personali punti di forza e impostare programmi di auto-miglioramento; eser-citare con efficacia le competenze distintive del buon collaboratore.

DESTINATARITutti coloro che sono interessati ad avere collaboratori eccellenti, o a diventare collaboratori eccellenti.

PROGRAMMALe persone nei diversi ruoli: capi e collaboratori. La motivazione al lavoro: il cambiamento delle spinte mo-tivazionali negli ultimi anni. Collaborare in qualità di capi o di dipendenti o di colleghi. Le diverse modalitàdi collaborazione e l’autodiagnosi del proprio stile. Gli stili di collaborazione: dal passivo all’attivo. Carat-teristiche dei diversi stili di collaborazione. Le capacità e i valori distintivi del buon collaboratore: sapersifocalizzare sugli obiettivi, saper far bene le cose nei momenti critici, cercare attività che diano valore ag-giunto, sapersi creare una rete di relazioni, saper lavorare in gruppo, saper lavorare con un capo.

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B415La gestione manageriale del team di segreteria

DURATA2 giorni

DATE23-24 novembre 2017

ORARIO8,30-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott.ssa Enrica CICERONEPsicologa del lavoro Esperta di formazione comportamentale e psicosociale - Corporate CoachDott.ssa Luciana D’AMBROSIO MARRISociologa del lavoro, Esperta di leadership organizzativa e Diversity Management. Consulente in gestione,formazione e sviluppo delle risorse umane. Coach individuale e di gruppi organizzativi

OBIETTIVIFornire conoscenze e ampliare gli strumenti per sviluppare la capacità di gestire e motivare il personale disegreteria in funzione dei risultati da raggiungere in ottica di qualità. Potenziare le proprie capacità gestio-nali per il miglioramento del team e delle sue prestazioni.

DESTINATARIResponsabili di centri di segreteria, che coordinano unità operative o gruppi di lavoro.

PROGRAMMAIl responsabile di segreteria come agente del cambiamento in atto nella Pubblica Amministrazione. Compe-tenze e capacità del ruolo di responsabile di segreteria, la prescrizione e la discrezionalità. Gli obiettivi delteam, definirli e pianificarli.I comportamenti efficaci ed i comportamenti inefficaci del team, da dove nascono, come riconoscerli e comegestirli. Il team di segreteria come gruppo che garantisce il controllo del processo di lavoro e fornisce ser-vizi di qualità. Raggiungere gli obiettivi organizzativi con la collaborazione ed il supporto del team di se-greteria.La motivazione al lavoro. Bisogni di base e bisogni soggettivi. Come motivare il team della segreteria. Gli stilidi leadership nella guida delle persone e la gestione dei collaboratori per una prestazione responsabile. L’au-torevolezza personale e la gestione della delega.

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8www.ceida.com

Via Palestro, 24 - 00185 Roma / Tel. 06.492531-06.4450700 - Fax 06.49384866

B414Le competenze di eccellenza per l’efficacia e l’efficienza professionale

nel ruolo di Segreteria della P.A.

- LA QUALITÀ DEL SERVIZIO TRA COMUNICAZIONE, MOTIVAZIONE E STRESS

DURATA3 giorni

DATE11-12-13 dicembre 2017

ORARIO8,45 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Luciana D’AMBROSIO MARRISociologa del lavoro, esperta di leadership organizzativa e consulente selezione, formazione, sviluppo del per-sonale. Coach individuale e di gruppi organizzativi

DESTINATARISegretarie e Segretari con esperienza nel ruolo, Assistenti di direzione, Responsabili di segreteria.

OBIETTIVIFornire chiavi di lettura per interpretare il cambiamento in atto nella Pubblica Amministrazione e strumentisia per migliorare l’offerta di servizi di qualità e sia per potenziare l’efficacia comunicativa individuale inambiti professionali. Il corso approfondirà modalità per prevenire e gestire lo stress sul lavoro.

PROGRAMMAI servizi di segreteria e il ruolo di supporto per lo sviluppo della capacità di innovazione richiesto oggi allaP.A. L’esigenza di migliorare la qualità dei servizi per dare risposte ad una società che cambia e che esprimebisogni complessi e diversificati. L’orientamento del servizio al cliente interno e la logica del lavorare perobiettivi. La ricerca del recupero dell’efficienza attraverso una razionale impiego delle risorse umane. L’ana-lisi del ruolo, la capacità di innovazione e flessibilità e le nuove competenze necessarie per rispondere alleesigenze future. Il lavoro e l’equilibrio tra ruolo ricoperto e motivazione personale. I comportamenti di ruoloche aumentano l’efficacia nella relazione con il capo e i colleghi.Lo sviluppo di una competenza chiave nella relazione interpersonale: la comunicazione consapevole. Il pro-cesso di comunicazione, gli ostacoli, l’ascolto attivo, la percezione interpersonale e spunti di miglioramentodello stile personale nelle dinamiche di comunicazione.La gestione dello stress e la cura della energia motivazionale.Cosa fare quando lo stress si trasforma in workaholism a scapito di sé, delle relazioni professionali e del la-voro.

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A643 I Big data: gestione ed elaborazione dei dati della P.A...................................................................pag. 2

B354 Problem solving e gestione dei conflitti: gestione efficace dell’utenza nella P.A............................pag. 4

B476 Il marketing pubblico........................................................................................................................pag. 5

B349 Il piano di comunicazione................................................................................................................pag. 6

M118 Master in management della comunicazione...........................................................................pag. 8

B484 Comunicazione interna e organizzazione........................................................................................pag. 9

B397 La professionalità degli addetti al front-office................................................................................pag. 10

B521 La comunicazione istituzionale 2.0................................................................................................pag. 11

B333 L’Ufficio stampa e i rapporti con i media.......................................................................................pag. 12

B449 Organizzazione eventi come strumento di comunicazione nella P.A. e nelle Aziende.................pag. 13

M164 Master in scrittura efficace tradizionale e web......................................................................pag. 14

B490 Comunicazione scritta per la carta e per il web............................................................................pag. 15

B482 Social media management: la comunicazione nel web 3.0..........................................................pag. 16

B493 Retorica e public speaking.............................................................................................................pag. 17

18 - INDICE DELLA MATERIACOMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

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A643I Big data: gestione ed elaborazione dei dati

della Pubblica Amministrazione

- BIG DATA E OPEN DATA A SERVIZIO DEGLI ENTI E DELLE P.A. IN GENERALE

DURATA2 giorni

DATE19-20 ottobre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-17

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Elisa IANDIORIODocente in corsi di formazione, Presidente Sabes Lab, Associazione di professionisti della consulenzaaziendale per lo sviluppo socio-economico di aziende e start up del territorio

OBIETTIVI Questo percorso formativo permette di acquisire le competenze e le conoscenze necessarie per la valuta-zione in ottica di Pubblica Amministrazione dei Big data: cosa sono, come vengono analizzati ed utilizzati peraumentare le performance dell’ente.I Big Data sono enormi volumi di dati provenienti da differenti fonti aziendali che, analizzati in tempo reale,determinano un nuovo modo di interpretare e gestire le informazioni e consentono di ottenere nuove formedi conoscenza del cittadino o dell’impresa. Questo vuol dire che grazie all’utilizzo dei Big data si possonoanalizzare grossi volumi di dati, di diversa provenienza e in tempo reale e permette a chi li analizza con cri-terio di offrire i propri prodotti o servizi al momento giusto, nel posto giusto, alla persona giusta, tramite ilcanale giusto.I dati gestiti ed elaborati dalla P.A. sono “big” per definizione e le amministrazioni sono tra i principali ge-neratori e collettori di informazioni, spesso non sempre strutturate. In questo contesto diventa fondamen-tale sfruttare l’enorme quantità d’informazioni per migliorare i servizi tra le stesse P.A., e i servizi rivoltiai cittadini e imprese.I Big data sono fondamentali per le amministrazioni pubbliche, in particolare il loro legame stretto con gliopen data: i dati dell’amministrazione sono big, ma devono essere “aperti” e soprattutto “leggibili” daparte di cittadini e imprese. Non basta infatti rendere pubbliche le informazioni: fornire troppi dati, di-somogenei e dispersi significa – di fatto – non averne reso pubblico nessuno. La soluzione per evitare que-ste distorsioni sta proprio nel ricorrere alle tecnologie per all’analisi dei Big data con l’obiettivo di estrarredegli open data in grado di riattivare la trasparenza nell’amministrazione, tramite il controllo dei citta-dini.In breve il seminario permetterà ai partecipanti di: valutare l’impatto dei Big data a livello tecnologico, ma-nageriale e di analisi del comportamento del cittadino/utente; capire le opportunità che offrono i Big dataper le P.A. e i loro costi; strutturare una strategia in ottica di user experience.

DESTINATARIIl seminario risponde all’esigenza di qualificare e aggiornare in maniera specifica il personale e i responsa-bili delle funzioni di marketing nelle amministrazioni pubbliche e nelle aziende private, con particolare at-tenzione ai manager e ai dipendenti della P.A. che operano nell’area della gestione degli utenti e allo studioe all’analisi dei servizi a loro rivolti in termini quantitativi e qualitativi.

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PROGRAMMAI Big data: cosa sono e perché sono importanti per la P.A. Le varie definizioni di “Big data”; come si passada questi agli “Open data” tipici della Pubblica Amministrazione.Come i Big data hanno cambiato le P.A. e il loro rapporto con i cittadini e le imprese. Alimentare il rap-porto di fiducia tra cittadino e valutare il potere di controllo dei cittadini sull’operato dell’ente pubblico in-centivandone la partecipazione. Trasparenza, Valore pubblico e Partecipazione.Web, Social Media e P.A. Come il cittadino sul web si informa, cerca soluzioni, instaura un dialogo direttocon il proprio interlocutore, sia esso un’azienda o un ente pubblico. Il web e i social, grande fonte di datiper la Pubblica Amministrazione, potendo analizzare il singolo utente e capirne i gusti e le abitudini. Comequesta analisi permette a un’azienda pubblica o privata di proporre i propri prodotti o servizi al momentogiusto, nel posto giusto, alla persona giusta e tramite il canale giusto.Open data e Data drive decision. Come passare dal processo tradizionale di raccolta, elaborazione e diffu-sione dei dati al processo inverso, dal quale si parte dai bisogni della cittadinanza e si individuano le deci-sioni da prendere. Partire da dati quantitativi per ricavare decisioni qualitative. La User Experience: cosa è e perché è importante per la P.A. Come avviene il processo di analisi del-l’esperienza dell’utente-cittadino, sottolineandone gli aspetti peculiari e fondamentali per l’ente pubblico.

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B354Problem solving e gestione dei conflitti nei rapporti efficaci con l’utenza

della Pubblica Amministrazione

DURATA2 giorni

DATE6-7 novembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott.ssa Luciana D’AMBROSIO MARRISociologa del lavoro, esperta di leadership organizzativa e consulente selezione, formazione, sviluppo del per-sonale. Coach individuale e di gruppi organizzativiDott. Andrea CASTIELLO d’ANTONIOPsicologo del lavoro, consulente di gestione e sviluppo delle risorse umane

DESTINATARITutti coloro che desiderano potenziare le capacità di relazione e comunicazione con i clienti esterni ed in-terni. Il modulo è rivolto ad accrescere la capacità di front-office rispetto allo svolgimento delle attività diservizio nei confronti dell’utenza, con particolare attenzione alle situazioni conflittuali e di tensione nellarisoluzione dei problemi.

OBIETTIVIAcquisire strumenti per rapportarsi in maniera più efficace ai clienti interni ed esterni. Gestire “i clienti difficili”e le situazioni di tensione. Acquisire la capacità di “problem solving”: definire i problemi della struttura e deiclienti, le tecniche per analizzarli in maniera sistematica e le metodologie per cercare le soluzioni e implemen-tarle nell’ottica della massima efficacia (soluzione dei problemi) ed efficienza (tempo e sforzi impiegati). Orga-nizzare il back-office e il front-office del servizio. Rispondere alle obiezioni ed ai reclami. Riconoscere i segnalidi stress e l’impatto emotivo delle attività di servizio. Identificare e implementare le dimensioni della qualità delservizio e gli strumenti per la rilevazione della soddisfazione dell’utenza. Il metodo che si intende utilizzare è unmetodo “attivo” e di carattere esperienziale. Attraverso l’utilizzo di simulazioni i partecipanti potranno speri-mentare e osservare lo sviluppo delle abilità di comunicazione con i clienti esterni ed interni e le dinamiche con-nesse. Tramite esercitazioni, role-play, simulazioni, video si permetterà a ciascun partecipante di “mettersi allaprova” e ricevere un riscontro sulle proprie competenze di comunicazione. Il metodo sperimentale permette dirilevare la differenza tra le tecniche di comunicazione e la capacità di utilizzarle praticamente.

PROGRAMMALo stile relazionale adeguato in relazione ai differenti clienti-utenti. Le competenze per gestire il rapportocon il cliente. Tecniche per affrontare le situazioni di tensione e conflittuali. Riconoscere i segnali di stresse il ruolo delle emozioni nei rapporti con l’utenza. Gli utenti “difficili” e le dinamiche relazionali. Proporrela soluzione ed essere assertivi con gli interlocutori interni ed esterni. Gestire i conflitti nella relazione coni clienti-utenti: utilizzare l’assertività. Superare le paure e i blocchi emotivi nel conflitto. Argomentazionedel proprio punto di vista in modo convincente. Gestire le obiezioni e le situazioni critiche. Saper utilizzarel’empatia in maniera efficace. Saper dire di no. Utilizzare strumenti per persuadere gli interlocutori e valo-rizzare il proprio punto di vista raggiungendo soluzioni soddisfacenti per entrambi. Saper fare un critica co-struttiva. Ampliare le proprie abilità di influenzamento per raggiungere soluzioni condivise con i clientiesterni ed interni. Le dimensioni della qualità nel servizio nella Pubblica Amministrazione. Organizzareil flusso delle informazioni nel front-office e nel back-office. Strumenti di rilevazione e misurazione della sod-disfazione dell’utenza: questionari, focus-group, interviste.

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B476Il marketing pubblico

PRINCIPI, APPLICAZIONI E PIANIFICAZIONE DEL MARKETING DELLO STATO, DEGLI ENTI LOCALI, DEGLIENTI PUBBLICI NAZIONALI E TERRITORIALI

DURATA2 giorni

DATE9-10 novembre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-17

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Elisa IANDIORIODocente in corsi di formazione, Presidente Sabes Lab, Associazione di professionisti della consulenzaaziendale per lo sviluppo socio-economico di aziende e start up del territorio

OBIETTIVIIl marketing pubblico, puntando alla citizen satisfaction, può divenire per Stato, ministeri, amministrazionipubbliche centrali e periferiche, Regioni, Province, Comuni, Comunità montane, enti pubblici nazionali e ter-ritoriali, e per le società pubbliche di servizi, una variabile strategica, una progettualità per dare all’offertadi servizi pubblici il giusto indirizzo, per risultare più efficace nei confronti della domanda dei cittadini, persviluppare una valida presenza nel mercato pubblico. Questo percorso formativo dà una risposta alla neces-sità di trasferire cultura d’impresa, managerialità, marketing nella Pubblica Amministrazione proponendo inmaniera pragmatica e completa il giusto processo di marketing pubblico: lo scenario del mercato pubblico,la ricerca del mercato, la segmentazione dei cittadini-utenti, il posizionamento dell’offerta, la combina-zione strategica degli elementi di marketing mix, le politiche (produzione e prodotto, erogazione e servizio,comunicazione, promozione, e-government), la pianificazione, il marketing audit.Il corso è stato progettato sotto forma di “moduli didattici di interazione”, il cui obiettivo è coinvolgere ipartecipanti attraverso un’attiva collaborazione, stimolando interventi, lo scambio di esperienze e risposte.Per facilitare il processo di apprendimento, sono previste semplici attività esperienziali e di consulenza sullesingole problematiche rilevate durante il corso stesso. Tutti gli argomenti sono affrontati attraverso una me-todologia didattica interattiva, affiancando all’analisi dei singoli argomenti testimonianze, esercitazioni ecase history sul settore d’interesse.

PROGRAMMAIl marketing pubblico. Definizione e obiettivi. Lo scenario di mercato e le sue caratterizzazioni. Processo efunzioni di marketing. Offerta pubblica marketing oriented. Gli approcci di marketing dell’ente pubblico.Conoscere per agire: la ricerca di marketing. La ricerca alla base dell’azione di marketing pubblico. Me-todologia di ricerca. Le tecniche d’indagine. La segmentazione e il posizionamento del mercato pubblico.La segmentazione e il posizionamento del mercato pubblico: tecniche e approcci. Il marketing mix.La politica di produzione e di prodotto: il back office. Il servizio pubblico come prodotto. Il ciclo di vitadel prodotto/servizio pubblico. Il processo produttivo del back office. Il branding e la notorietà. La specia-lizzazione e la differenziazione. La politica d’erogazione e di servizio: il front office. Il processo erogativodi front office. L’Ufficio relazioni con il pubblico (URP). La citizen satisfaction.La politica di comunicazione e di promozione. La politica di comunicazione e promozione. Piano annualedi comunicazione istituzionale di pubblica utilità delle amministrazioni statali.La politica di e-government. Obiettivi, sviluppo e ambiti della politica di e-government. L’era del web 2.0per il settore pubblico. La pianificazione di marketing. La programmazione degli enti locali e di vari orga-nismi pubblici. Metodologia di pianificazione. Pianificazione globale e pianificazione di marketing.

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M118MASTER IN MANAGEMENT DELLA COMUNICAZIONE

DURATA9 giorni, pari a 54 ore,

articolati in sette moduli frequentabili anche singolarmente

PERIODI DI SVOLGIMENTO13-14-15-16-17 novembre 201711-12-13-14 dicembre 2017

ORARIO8,45 - 14,45

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 1.680,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

PROGETTO E DIREZIONE SCIENTIFICAFlavia TRUPIAComunicatrice, docente e blogger

RELATORIAntonella BERNINIEsperta di comportamento organizzativo e life coachDario de MARCHIGiornalista professionista, esperto in Comunicazione e relazioni con la stampaMauro FACONDOEsperto di comunicazione e di social mediaEmiliano MASALAAttoreFlavia TRUPIA

DESTINATARIIl master risponde all’esigenza di qualificare e aggiornare in maniera specifica il personale e i responsabilidelle funzioni di comunicazione e informazione nelle amministrazioni pubbliche e nelle aziende private, conparticolare attenzione alla pianificazione e gestione delle attività e degli strumenti on e off line.

OBIETTIVIOffrire conoscenze pratiche e abilità specifiche per la pianificazione della comunicazione, la gestione dei rap-porti umani e della comunicazione interna, la gestione dell’ufficio stampa e dei rapporti con i media anchegrazie alle nuove tecnologie, la presenza sui social media, la costruzione di discorsi e la capacità di parlarein pubblico. I moduli sono costruiti con un approccio pratico e prevedono attività in aula e laboratori.

PROGRAMMA1° modulo (B349)13 novembre 2017Il piano di comunicazione

2° modulo (B484)14-15 novembre 2017Comunicazione interna e organizzazione

3° modulo (B521B)16 novembre 2017La comunicazione istituzionale 2.0

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4° modulo (B333)17 novembre 2017L’Ufficio stampa e i rapporti con i media

5° modulo (B490)11 dicembre 2017Comunicazione scritta per la carta e per il web

6° modulo (B482)12 dicembre 2017Social media management: la comunicazione nel web 3.0

7° modulo (B493)13-14 dicembre 2017Retorica e public speaking

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docente re-latore

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B349Il piano di comunicazione

DURATA1 giorno

DATA13 novembre 2017

ORARIO8,45 – 14,45

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Flavia TRUPIAComunicatrice, docente e blogger

OBIETTIVIAcquisire competenze per la progettazione della comunicazione relativamente a prodotti, servizi, istituzionipubbliche e private, temi sociali. Conquistare la capacità di individuare l’idea creativa (concept) alla basedel piano di comunicazione. Creare interazione tra le diverse iniziative di comunicazione (cross media). Ge-stire la tempistica delle iniziative di comunicazione nel corso dell’anno e imparare a costruire il relativobudget. Valutare i risultati in corso d’opera.

DESTINATARIIl seminario è rivolto a coloro che desiderano costruire o ampliare le proprie competenze di comunicazionee pianificare le attività, garantendo una migliore gestione del budget e delle risorse umane e utilizzando almeglio la propria capacità creativa.

PROGRAMMADefinizione del contesto di riferimento. Individuazione degli obiettivi di comunicazione, dei pubblici di ri-ferimento e dei target. Formulazione dei messaggi chiave. Definizione della strategia. Progettazione delleiniziative di comunicazione da svolgere sia on line che off line. Gestione delle attività nei social media. Pia-nificazione del calendario e del budget. Partecipare a una gara. Valutazione dei risultati.Le diverse modalità di presentazione del piano di comunicazione ai committenti o al management della pro-pria organizzazione (Power Point, infografiche, video).

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B484Comunicazione interna e organizzazione

DURATA2 giornate

DATE14-15 novembre 2017

ORARIO8,45 – 14,45

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Antonella BERNINIEsperta di comportamento organizzativo e comunicazione aziendale

OBIETTIVIScoprire e potenziare le aree di miglioramento personali, individuando i punti forti e i punti deboli dellacomunicazione istituzionale e aziendale, per migliorare l’attività lavorativa.Ottenere rapporti più efficaci e produttivi nell’ambiente lavorativo, ottimizzando risorse personali e pro-fessionali, attraverso il lavoro cooperativo e la condivisione degli obiettivi comuni.

DESTINATARIIl seminario è destinato a tutti coloro che operano all’interno delle organizzazioni pubbliche e private, siain ruoli di affiancamento e collaborazione, sia in ruoli di responsabilità e leadership.

PROGRAMMALa comunicazione di qualità: come gestire i rapporti interpersonali per agevolare la vita lavorativa quoti-diana. Punti forti e punti deboli della comunicazione istituzionale e aziendale: rivedere la relazione tra“persuadere” e “convincere” per ottimizzare l’attività lavorativa comune. Come attivare la “complicità” al-l’interno del gruppo di lavoro, acquisendo il consenso e la collaborazione tra colleghi. Team building: ana-lisi dei fattori comportamentali e psicologici in gioco nella gestione delle relazioni di gruppo. Gli stili dicomunicazione nel rapporto interpersonale: modalità passiva, aggressiva e assertiva.L’assertività come strumento di lavoro: applicazione pratica agli “appuntamenti spinosi” del lavoro quoti-diano, nel rapporto con colleghi, collaboratori, capi e pubblici di riferimento interno.Autorità, autoritarismo e autorevolezza: differenze e applicazioni nei rapporti interpersonali.

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B397La professionalità degli addetti al front-office

- L’ADDETTO AL FRONT OFFICE, PERCORSO DI SVILUPPO DEL RUOLO E DELLE COMPETENZE

DURATA2 giorni

DATE16-17 novembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Enrica CICERONEPsicologa del lavoro, Esperta di formazione comportamentale e psicosocialeCorporate Coach

OBIETTIVISviluppare una maggiore consapevole del ruolo nell’addetto al front office e al back office. Accrescere lecompetenze tecniche e relazionali che permettono una corretta gestione del pubblico/cliente esterno e delcliente interno. Comprendere quali sono le dinamiche funzionali nella comunicazione, quali gli strumenti ele tecniche per orientare la comunicazione verso l’obiettivo.Migliorare la capacità di comunicare efficacemente al telefono nelle chiamate inbound ed outbound, se-condo le diverse fasi, distinguendo gli obiettivi e padroneggiando gli strumenti utili.Incidere sulla catena della qualità, erogata e percepita.Definire un piano personale di sviluppo e applicazione, a seconda delle specifiche realtà lavorative

METODOLOGIALezioni, discussioni, esercitazioni individuali e in gruppi, simulazioni, role playing, piani d’azione.

DESTINATARIResponsabili e operatori di call center, linee verdi, “help desk”, servizi di assistenza telefonica, OperatoriUffici URP, Commessi/Uscieri con funzione di centralino per la struttura interna, Personale allo sportello peril pubblico.

PROGRAMMALa consapevolezza del ruolo dell’addetto al front office, competenze, conoscenze, attitudini e capacitàrichieste. La competenza della comunicazione: la circolarità del processo, gli attori coinvolti, l’influenzadel contesto, il feedback, la gestione delle obiezioni, delle emergenze e delle criticità. La metacomunica-zione. La gestione degli errori nella comunicazione. Sviluppare relazioni positive. La capacità di riconoscereil proprio interlocutore ed adattare gli stili di comunicazione nelle diverse situazioni. Lavorare creando em-patia. La gestione delle lamentele in ottica negoziale. Riconoscere e gestire situazioni di contrato e con-flitto: quando e come riconoscerli, quali sono le variabili distintive, le diverse dinamiche nella gestione deicontrasti/conflitti, quando e perché scegliere una particolare strategia.Gestione delle comunicazioni telefoniche: chiamate in entrata e in uscita, il primo impatto relazionale, ele-menti che predispongono all’ascolto il nostro interlocutore. le diverse fasi, gli obiettivi e gli strumenti, l’im-portanza della preparazione.Piano di sviluppo personale: definizione delle proprie aree di miglioramento, partendo da quanto appresodurante il percorso formativo, e declinazione di un piano di azione per la messa in opera di comportamentivolti al miglioramento della performance.

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B521La comunicazione istituzionale 2.0

DURATA1 giornata

DATA16 novembre 2017

ORARIO9-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONE:euro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici

RELATOREDott.ssa Flavia TRUPIAComunicatrice, docente e blogger

OBIETTIVIMettere a fuoco i principi di base della comunicazione e della trasparenza. Acquisire pratiche di comunica-zione sia tradizionali che relative ai social network. Apprendere le tecniche per integrare gli strumenti di co-municazione tradizionali con gli strumenti del web 2.0.

PROGRAMMAI fondamenti. L’accesso civico e I nuovi principi di pubblicità trasparenza e diffusione di informazioni da partedelle pubbliche amministrazioni. I principi base della comunicazione pubblica; gli Uffici Relazioni con il Pub-blico. Esempi nazionali e internazionali di buone pratiche. Il piano di comunicazione annuale e la progetta-zione delle singole iniziative.Le iniziative. L’ufficio stampa e il rapporto con i mass media nell’era del web 2.0. Gli eventi e la loro pro-mozione attraverso i social network. Il mondo dei social network. L’ascolto delle esigenze dei cittadini-utenti. La gestione delle critiche e dell’eventuale aggressività. La realizzazione di una netiquette e di unpiano editoriale per l’animazione dei social network. La scelta dei social network da impiegare. Il crossmedia (il rimando di un contenuto da un social network all’altro). La gestione del rapporto testo-immaginee la produzione di immagini originali da pubblicare sui social network, attraverso l’uso di piattaforme gra-tuite. L’uso di piattaforme per gestire più social network contemporaneamente. Esempi nazionali e inter-nazionali di buone pratiche.Esercitazioni in aula. Il seminario prevede varie esercitazioni in aula su casi reali.

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B333L’Ufficio stampa e i rapporti con i media

- OBIETTIVI E FUNZIONAMENTO DI UN UFFICIO STAMPA E I RELATIVI STRUMENTI

DURATA1 giorno

DATA17 novembre 2017

ORARIO8,45 – 14,45

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott. Dario de MARCHIGiornalista professionista, esperto in Comunicazione e relazioni con la stampa

La gestione delle comunicazione attraverso l’attività dell’Ufficio stampa è alla base non solo per creare unabuona visibilità di una organizzazione, ma anche per conseguire un’ottima reputazione e credibilità, internaed esterna, e per trasferire conoscenza. Si tratta, insomma, di una azione strategica non solo per gestire eveicolare le relazioni con la stampa, ma è strumento fondamentale e primario per arrivare agli stakeholders(azionisti, clienti, istituzioni locali e nazionali, parti sindacali, mondo della finanza, ambientalisti, soggettivariamente interessati, ecc.) per fornire loro informazioni e conoscenza delle azioni, delle opinioni, delleposizioni. Per fare questo si agisce su diverse leve comunicazionali che fanno capo all’Ufficio stampa stessoe che comportano scelte, decisioni e formule che vengono di volta in volta adattate alle esigenze, secondoregole di base, ma con valutazioni mai ripetibili perché ogni caso è sempre a sé stante. Nel corso del semi-nario, pertanto, si toccano diversi temi per sviscerare le peculiarità di una architettura complicata, soprat-tutto per la diversità dei soggetti esterni destinatari, a partire dai mass media fino agli stakeholders.

DESTINATARIIl seminario è rivolto a coloro che desiderano costruire o ampliare le proprie capacità di gestire i rapporticon i media e di costruire notizie utili per l’attività di ufficio stampa, integrando gli strumenti tradizionalie i social media.

PROGRAMMAL’utilità dell’azione dell’Ufficio stampa (“fatelo e fatelo sapere!”) nei confronti dei mass media tradizio-nali, stampa quotidiana ed emittenza locale e nazionale, ma anche settoriali, specialistici e, in particolare,quelli che meglio arrivano agli stakeholders. Il linguaggio da usare in relazione ai diversi destinatari chesi intendono informare, abbinato alla scelta dei mass media più adatti. L’organizzazione dell’Ufficio stampa,il suo funzionamento, le complesse misure gestionali, con le sue articolazioni tecniche: a) contenuti, b) lo-gistica. La rassegna stampa, come mezzo per attivare meccanismi di informazioni in entrata, oltre che permonitorare la visibilità aziendale o istituzionale, l’azione dei concorrenti e percepire il “sentiment” del-l’opinione pubblica. La cartella stampa come strumento informativo di lavoro, essenziale e pratico, artico-lato in relazione alle specificità dei vari mass media (stampa locale, nazionale, emittenza, settoriale, ecc.).Il comunicato stampa, strumento principale della comunicazione ai mass media: caratteristiche, contenuti,modalità di esposizione, tempi di diffusione, monitoraggio e appoggio. Attività dell’Ufficio stampa in oc-casione di eventi, come supporto informativo ma anche sostegno al marketing e al “public affair”. La con-ferenza stampa come occasione rilevante di incontro con i mass media: dettagli organizzativi, esigenze deimassi media, dotazioni funzionali; vantaggi, complessità e rischi del suo uso. Forme di contatto con i gior-nalisti. L’organizzazione e la gestione di un’intervista. La comunicazione interna come fattore di aggre-gazione e base della comunicazione verso l’esterno. Il web come strumento di comunicazione, vetrina sulmondo. I social, espediente di diffusione di massa, ma anche luci e ombre legate alla loro pervasività e dif-fusione incontrollata.

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B449L’organizzazione degli eventi come strumento di comunicazione nella

Pubblica Amministrazione e nelle Aziende

DURATA2 giorni

DATE21-22 novembre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-16,30

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott. Mauro FACONDOEsperto di formazione manageriale, marketing e comunicazione, organizzazione eventi e new mediaDott.ssa Flavia TRUPIAEsperta di tecniche di comunicazione aziendale

OBIETTIVIL’evento è oggi considerato uno degli strumenti più efficaci della comunicazione istituzionale. Il corso intendeillustrare le modalità e le tecniche per organizzare un evento di successo nella Pubblica Amministrazione cosìcome in qualsiasi altra azienda. La scelta di comunicare attraverso gli eventi, infatti, è tra le tendenze piùattuali nel campo. In un mercato in continua evoluzione, in cui la multimedialità sta cambiando le dinami-che di relazione con i target, gli eventi assumono un ruolo sempre più determinante quale strumento di forteinterattività con i pubblici che si intendono raggiungere.Partendo da un’analisi degli eventi nel loro valore strategico, il seminario fornisce gli strumenti per ideare,progettare e gestire gli eventi di comunicazione nella Pubblica Amministrazione e presenta le metodologieper misurarne l’efficacia.

DESTINATARIIl seminario è destinato sia a coloro che vogliono lavorare nell’ambito dell’organizzazione degli eventi chea coloro che già lavorano in questo campo e vogliono approfondire le problematiche e il confronto tra Pub-blica Amministrazione e privato in merito a questo strumento di comunicazione.

PROGRAMMAL’evento come strumento di comunicazione globale per la P.A. e l’impresa. Il ruolo degli eventi nella co-municazione istituzionale. Definizione del target e mappatura dei fattori influenzanti. La definizione dievent marketing: la miglior forma aggregante per un’efficace comunicazione istituzionale. Come scegliereun evento in relazione agli obiettivi di comunicazione. Modelli e metodi operativi di gestione degli eventi.La strategia per l’evento e la strategia dell’evento. La pianificazione di un evento: dal brainstorming allarealizzazione. Architettura dei contenuti ed impostazione strategica. Le diverse tipologie di evento: isti-tuzionali e di prodotto. Le fasi di preparazione: dalla creatività alla produzione. Briefing & brainstormingmanagement. Budget e time planning di un evento. Gli eventi nella P.A. Ufficio stampa e comunicazione del-l’evento. Intervento e partecipazione dei media all’interno di un evento. Gli eventi sul territorio: dal glo-bale al locale. La conoscenza del territorio per il successo di un evento. I bisogni locali relazionati allestrategie globali. Strumenti e tecniche di misurazione dell’efficacia di un evento. I risultati di un evento:l’approccio strategico per la misurazione dell’efficacia. Il ruolo della misurazione quale strumento compe-titivo: “monitoring” e “benchmarking”. La definizione degli obiettivi come premessa alla misurazione del-l’efficacia. La valutazione di un evento: tutti i possibili risultati. Casi reali di eccellenza (Aziende nazionali,Pubblica Amministrazione, Turismo). Esercitazione pratica.

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M164MASTER IN SCRITTURA EFFICACE TRADIZIONALE E WEB

DURATA5 giorni

PERIODO DI SVOLGIMENTO27-28-29-30 novembre - 1 dicembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 1.030,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott.ssa Antonella BERNINIEsperta di comportamento organizzativo e di tecniche di comunicazione efficaceDott.ssa Flavia TRUPIAEsperta di tecniche di comunicazione aziendale

Saper comunicare scrivendo significa esprimersi con chiarezza, precisione linguistica, capacità di analisi esintesi, presentandosi con una veste grafica espressiva e stimolante. Esistono, a questo proposito, tecnicheadeguate per ottenere il massimo grado di efficacia nei messaggi scritti, il cui obiettivo primario è avere lerisposte attese. Saper strutturare i testi in funzione degli obiettivi, degli interlocutori e dei contesti sono gliargomenti principali trattati nel Master.

OBIETTIVIOttenere capacità di analisi e sintesi, precisione di linguaggio e organizzazione strutturale nel redigere imessaggi. Fornire strumenti concreti per mirare i messaggi agli obiettivi desiderati, snellendo le procedurescritte interne alle organizzazioni. Creare l’impatto grafico-visivo adeguato al conseguimento dei risultati de-siderati.

PROGRAMMAGli elementi di base nella comunicazione organizzata. I principi di scrittura e la definizione degli obiettividi comunicazione. Le cause di incomprensione nel linguaggio e le ambiguità d’interpretazione. Un modellolinguistico di precisione: il Metamodello. La “fisiologia” del foglio e del messaggio scritto. La rappresenta-zione grafica e il rapporto forma/contenuto in un documento. Analisi dei codici linguistici nei linguaggi spe-cifici. La posta elettronica: il grado di efficacia nei messaggi e-mail e lo stile di scrittura. Il periodo. Il testo. Scrivere “semplice” o scrivere “complicato”: paratassi e ipotassi. La traduzione dal-l’italiano all’italiano: come semplificare testi complessi. Regole generali per scrivere con chiarezza. Affron-tare il foglio bianco: come iniziniziare? La punteggiatura. Le principali norme redazionali. La redazione dei testiper il web. Aspettative, codici culturali, codici linguistici e ruolo del lettore. Condizioni per una comunica-zione scritta efficace: focalizzazione sul destinatario, chiarezza, concisione, concretezza, personalità. Pre-visione delle mosse del lettore. Obiettivo, contesto, strategia. La documentazione: tecniche per prendereappunti. Raccolta, creazione e organizzazione delle idee. Struttura del testo in funzione dell’obiettivo e dellettore: discorso informativo, descrittivo, narrativo, persuasivo, prescrittivo, ottativo. Il verbale, la rela-zione di lavoro, il comunicato stampa, il redazionale, la newsletter, il discorso in pubblico.

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• affronti gli argomenti trattati in una prova finale

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B490Comunicazione scritta per la carta e per il web

DURATA1 giorno

DATA11 dicembre 2017

ORARIO9-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Flavia TRUPIAEsperta di tecniche di comunicazione aziendale

OBIETTIVIAcquisire tecniche di scrittura che conferiscano a maggiore disinvoltura e rapidità. Ottenere la capacità discrivere testi di facile comprensione, anche quando si trattano argomenti tecnici o complicati. Assicurare unvalore maggiormente comunicativo e funzionale a documenti, relazioni, verbali, presentazioni. Avvalersi disintesi, infografiche e schemi.

PROGRAMMARegole chiave per scrivere con forza e chiarezza. Cause di incomprensione nel linguaggio e le ambiguitàd’interpretazione. Scrivere “semplice” o scrivere “complicato”. Traduzione dall’italiano all’italiano: comesemplificare testi complessi. Affrontare il foglio bianco: come iniziare? Punteggiatura. Principali norme re-dazionali. Redazione dei testi per il web (Facebook, Twitter, YouTube, blog, ecc.). Aspettative, codici cultu-rali, codici linguistici e ruolo del lettore. Condizioni per una comunicazione scritta efficace: focalizzazionesul destinatario, chiarezza, concisione, concretezza, personalità. Previsione delle mosse del lettore. Rac-colta, creazione e organizzazione delle idee.Esempi e attività di laboratorio in aula: la relazione di lavoro, il comunicato stampa, presentazione di unprogetto, discorso in pubblico, piano editoriale per il social media management. Ruolo chiarificatore delleinfografiche.

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B482Social media management: la comunicazione nel web 3.0

- METODOLOGIE E STRUMENTI OPERATIVI

DURATA1 giorno

DATA12 dicembre 2017

ORARIO8,45 - 14,45

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIMauro FACONDOConsulente e formatore in comunicazione e strategie su internet e sui nuovi media, fa parte della rete di co-municatori “Professionisti Liberi”Flavia TRUPIAComunicatrice, docente e blogger

OBIETTIVIConoscere i social media e le loro principali novità per poterli integrare nei piani di comunicazione, in ma-niera mirata e coerente con obbiettivi e valori istituzionali.Individuare e analizzare commenti e recensioni di cittadini utenti e stakeholder nell’intero ecosistema deisocial media: forum, blog, wiki, social network, microblogging, siti di citizen journalism, piattaforme socialnews, content curation, condivisione foto e video eccetera.Monitorare e pianificare la propria presenza sui principali social network: Facebook, Twitter, YouTube, Goo-gle Plus, e altri. Creare e gestire un blog.

DESTINATARIIl seminario è rivolto a chi lavora, o vuole lavorare, nelle direzioni della comunicazione di Enti Pubblici, or-ganizzazioni internazionali, enti non profit, società di consulenza.

PROGRAMMAPanoramica generale dei social media e degli strumenti a disposizione nel 2015. Le novità del web e l’im-patto sulla comunicazione di enti pubblici e privati. Il ruolo attivo delle aggregazioni on line di utenti e cit-tadini e l’impatto sulla formazione dell’opinione pubblica.Principali comunità virtuali e social network (tipologie e differenze). Quali contesti di relazione online con-siderare, come utilizzarli e integrarli nel piano di comunicazione: social network tradizionali e piattaformedi comunicazione innovative, social news e siti Content Curation (Scoop.it, Storify, Paper.li ecc.).Metodologie per trovare i “luoghi di relazione online”, impostare un’attività di monitoraggio delle recensioni,commenti e istanze di utenti, cittadini e stakeholder, individuare e “mappare” opinion leader e “influenza-tori”. Come impostare il piano di comunicazione 3.0. Predisporre un piano “editoriale” su comunità virtualie social media (contenuti, regole, documento di policy, stile di scrittura). Diffondere notizie attraverso piat-taforme di social news (es. Oknotizie, Buzzfeed, ecc.). Metodologie e tecniche di interazione sui SocialMedia. Gestione dei commenti negativi online da parte di utenti, cittadini e media.Spunti metodologi ed operativi per utilizzare Twitter, Facebook, Google Plus a sostegno della attività di co-municazione dell’ Ente. Condividere i contenuti di un sito o di un blog con altri ambienti di social networ-king (cross media).Panoramica degli strumenti indispensabili di gestione di Social Media Management e Communication (es.Nimble, Social Bro, Hootsuite, Twitterfeed, Buffer).

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B493Retorica e public speaking

- COME SCEGLIERE LE PAROLE E PREPARARE UN DISCORSO, SAPER PARLARE IN PUBBLICO,LA GESTUALITÀ

DURATA2 giorni

DATE13-14 dicembre 2017

ORARIO8,45 – 14,45

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIEmiliano MASALAAttoreDott.ssa Flavia TRUPIAComunicatrice, docente e blogger

OBIETTIVIIl seminario è rivolto alle persone che intendono interpretare e saper utilizzare i meccanismi della persua-sione, sia verbali sia non verbali; conoscere le soluzioni linguistiche e testuali che rendono incisivo un di-scorso; gestire le tecniche di persuasione attraverso i media, con particolare riferimento alla televisione;acquisire le tecniche per affrontare il pubblico in modo efficace e non apprensivo.

PROGRAMMAScrivere un discorso. L’arte retorica contemporanea. Le tecniche di argomentazione. Parlare in pubblicoe gestire il corpo (respirazione, postura, movimento nello spazio, pause). Parlare davanti a una telecamerao alla radio. Etica della persuasione. Esempi di comunicazione persuasiva di politici, manager, personaggidella storia contemporanea (es. Barack Obama, Angela Merkel, Steve Jobs, Tony Blair, Alcide De Gasperi, Sil-vio Berlusconi, Matteo Renzi, ecc.). Strumenti audiovisivi, power point e infografiche a supporto di un di-scorso.

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M154 Master in cerimoniale delle P.A. delle aziende e degli eventi.................................................pag. 2

B318 La disciplina del cerimoniale nelle P.A., nelle aziende, negli eventi................................................pag. 4

A613 I cerimoniali specializzati e internazionali........................................................................................pag. 5

B512 Il galateo istituzionale: il comportamento formale nel mondo pubblico e aziendale......................pag. 6

B373 Parte applicativa del cerimoniale e progettazione di eventi............................................................pag. 7

19 - INDICE DELLA MATERIACERIMONIALE

www.ceida.comVia Palestro, 24 - 00185 Roma / Tel. 06.492531-06.4450700 - Fax 06.49384866

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M154MASTER IN CERIMONIALE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, DELLE

AZIENDE E DEGLI EVENTI

DURATA6 giorni

articolato in tre moduli frequentabili anche singolarmente

PERIODI DI SVOLGIMENTO12-13 ottobre 20179-10 novembre 2017

30 novembre - 1 dicembre 2017

ORARIO1° giorno di ciascun modulo: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 1.200,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORICons. Massimo SGRELLI (coordinatore)già Direttore Dipartimento Cerimoniale di Stato, Presidenza del Consiglio dei MinistriAmbasciatore Stefano STARACE JANFOLLADiplomatico della RepubblicaCol. Antonio BILANCIAGià Responsabile del cerimoniale del Comando Militare della CapitaleGr. Uff. Francesco GALETTAServizio Araldica della Presidenza del Consiglio dei MinistriAvv. Francesco PIAZZACapo del cerimoniale di Roma Capitale

OBIETTIVIOggi le relazioni esterne e l’attività di rappresentanza di tutte le istituzioni pubbliche, e anche presso gli Entilocali e le Amministrazioni regionali, si va grandemente ampliando. Le aziende private devono tenere contodella globalizzazione e degli aumentati rapporti internazionali. I giovani che aspirano ad intraprendere car-riere o attività non possono trascurare gli aspetti formali nella propria conduzione come negli eventi e nellacomunicazione.Il Master si propone perciò di creare funzionari e operatori in grado di gestire eventi ufficiali di varia naturama anche di svolgere la propria attività professionale nei vari settori, con rispetto di tutte le regole di formanazionali e internazionali. Esso si articola in tre moduli: il primo di formazione teorica, il secondo dedicatoai cerimoniali specializzati ed internazionali e il terzo di carattere applicativo, con le regole ulteriori. Ciòconsentirà di far acquisire ai frequentatori le conoscenze teoriche e tecniche e l’esperienza di casi concretinecessarie a padroneggiare l’organizzazione e la gestione delle varie tipologie di relazioni personali e isti-tuzionali, di cerimonie ed eventi, nonché l’attività formale interna ed esterna e lo stile manageriale.

PROGRAMMA1° modulo (B318):12-13 ottobre 2017Le regole del cerimoniale per le Amministrazioni Pubbliche, le aziende, gli eventi

2°modulo (A613):9-10 novembre 2017I cerimoniali specializzati e internazionali

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3°modulo (B373):30 novembre - 1 dicembre 2017Parte applicativa del cerimoniale e progettazione di eventi. Simboli e araldica e loro uso. Spese di rap-presentanza

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• affronti gli argomenti trattati in una prova finale

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B318Le regole del cerimoniale per le Amministrazioni Pubbliche, le aziende,

gli eventi

- CERIMONIALE E COMUNICAZIONE - SEMINARIO INTERATTIVO

DURATA2 giorni

DATE12-13 ottobre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-16,30

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORICons. Dott. Massimo SGRELLIgià Direttore Dipartimento Cerimoniale di Stato, Presidenza del Consiglio dei MinistriAvv. Francesco PIAZZAgià Capo del cerimoniale di Roma Capitale

OBIETTIVIRendere consapevoli autorità, dirigenti, funzionari e dipendenti che hanno rapporti esterni dell’esistenza diregole formali dell’attività pubblica e di quella aziendale e del loro contenuto, allo scopo di elevare l’im-magine e la qualità dell’istituzione di appartenenza.

DESTINATARIAutorità e dirigenti, nonché funzionari e dipendenti incaricati delle relazioni esterne e istituzionali e del ce-rimoniale. Coloro che operano nella organizzazione di eventi in ambito nazionale ed internazionale. Giovaniche aspirano a svolgere attività nelle relazioni esterne, nella comunicazione, nel marketing e nella organiz-zazione.

PROGRAMMAI fondamenti storico-sociologici del cerimoniale e le odierne norme internazionali e nazionali che nesono alla base, alla luce del d.P.C.M. 14/4/06. Le regole di cerimoniale nazionali e internazionali di ori-gine consuetudinaria. Criteri organizzativi generali e loro attuazione. Gli invitati, gli inviti e la loro tipolo-gia. Il posto d’onore e l’ordine delle precedenze delle cariche costituzionali, di tutte le cariche pubbliche edelle altre autorità italiane e straniere. La rappresentanza. Le precedenze in ambito regionale e locale.Gradi civili e militari. Cerimoniale di Stato, cerimoniale territoriale e cerimoniale aziendale: regole co-muni e differenze. Organizzazione di cerimonie, congressi, manifestazioni, premiazioni e inaugurazionie regole formali da applicare. Tipi di cerimonie presso Enti territoriali; la rappresentanza dell’Ente; incon-tri con autorità locali, nazionali ed estere.Visite ufficiali e di lavoro, accoglienza, composizione delle delegazioni, firma di accordi, interpreti. Cola-zioni e pranzi ufficiali e di lavoro: la sala, i tavoli, i posti a tavola, il menù di un pranzo ufficiale e lo svol-gimento del convivio nel rispetto delle regole formali.Giuramento delle cariche pubbliche. Cerimonie religiose ufficiali.Messaggi e lettere formali e d’ufficio: l’appellativo di Onorevole, di Eccellenza, gli altri titoli, le abbre-viazioni.Premi e doni di rappresentanza, adesioni e patrocini. I simboli e l’uso delle bandiere, dei gonfaloni e dellefasce. Festività e lutti. Onorificenze civili. Gli abiti: come vestirsi nelle occasioni ufficiali. Esercitazioni e ri-soluzione quesiti.

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Via Palestro, 24 - 00185 Roma / Tel. 06.492531-06.4450700 - Fax 06.49384866

A613I cerimoniali specializzati e internazionali

- CERIMONIALE DIPLOMATICO E DELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI- CERIMONIALE MILITARE, OMAGGIO AI CADUTI ED ESEQUIE

- CERIMONIALE VATICANO- CERIMONIALE DEI MATRIMONI

- CERIMONIALI CINESE, GIAPPONESE, ISLAMICO, EBRAICO, INDUISTA- CERIMONIALE SPORTIVO

- CERIMONIALE ACCADEMICO E GIUDIZIARIO- COMPORTAMENTO ISTITUZIONALE, REGOLE DI BON TON GENERALE E CONVIVIALE

- FESTIVITÀ LOCALI E GIORNATE SPECIALI

DURATA2 giorni

DATE9-10 novembre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-16,30

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORICons. Massimo SGRELLIgià Direttore del Dipartimento del Cerimoniale di Stato, Presidenza del Consiglio dei MinistriAmbasciatore Stefano STARACE JANFOLLADiplomatico della RepubblicaCol. Antonio BILANCIAGià Responsabile del cerimoniale del Comando Militare della Capitale

OBIETTIVI E DESTINATARILa globalizzazione determina contatti sempre più frequenti con autorità, imprenditori e operatori di tuttoil mondo. E’ indispensabile conoscere le regole formali in uso in altri paesi. Chiunque sia chiamato a rela-zioni e contatti internazionali di ogni livello in ambito pubblico ed in ambito aziendale è quindi destinatariodi questo corso. Ma il corso è volto anche ad esaminare le regole dei molti cerimoniali specializzati, che de-vono essere applicati in cerimonie con aspetti militari, ma anche nella organizzazione dei matrimoni, nelleuniversità e in altre istituzioni particolari. Questo seminario fornisce tale approfondimento specifico, che in-teressa anche settori aziendali e istituzioni private.

PROGRAMMACerimoniale diplomatico e delle organizzazioni internazionali. Cerimoniale dei Paesi orientali ed in partico-lare dei cinesi e dei giapponesi. Cerimoniale nei paesi islamici. Cerimoniale ebraico. Cerimoniale induista.Cerimoniale vaticano. Cerimonie internazionali. Cerimoniale militare, onori, omaggio ai Caduti e regole for-mali delle esequie. Cerimoniale dei matrimoni. Cerimoniale sportivo, accademico e giudiziario. Feste locali.Giornate nazionali. Comportamento istituzionale e Regole generali di bon ton comune e conviviale.

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B512Il galateo istituzionale: il comportamento formale nel mondo pubblico e

aziendale

DURATA2 giorni

DATE23-24 novembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-162° giorno: 9-13,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORICons. Dott. Massimo SGRELLIgià Direttore Dipartimento Cerimoniale di Stato, Presidenza del Consiglio dei Ministri - Autore de “Il Gala-teo istituzionale”Dott. Marco CONSENTINOGià Responsabile del servizio questura e cerimoniale, Senato RepubblicaAvv. Francesco PIAZZAEsperto di relazioni istituzionali e cerimoniale

DESTINATARIColoro che svolgono funzioni o servizi pubblici o manageriali ad ogni livello, compresi i quadri dirigenti ital-iani, politici, amministrativi, giudiziari, e inoltre giornalisti, pubblicisti, agenti dei media. Infatti, essi hannoun’alta professionalità, ma non di rado possono sottovalutare le corrette forme istituzionali.

OBIETTIVIFornire le regole di forma di cui, a volte, si può essere carenti, senza saperlo. Il corso è aperto anche a qua-dri intermedi e ad operatori dei media, di servizi pubblici e di front office, per integrare le loro conoscenzein materia.

PROGRAMMA Il comportamento istituzionale: questo sconosciuto. Comportamento lecito, legittimo e istituzionale. I con-fini comportamentali da non superare. Fattori attuali di crisi delle forme istituzionali. Quanto valgono leforme. Compatibilità del comportamento istituzionale con le odierne esigenze della politica e dell’Ammini-strazione e delle aziende. Chi è tenuto ad attuare un comportamento istituzionale e in che modo.Un po’ di storia delle forme. Le regole di forma italiane e straniere. Globalizzazione e geografia delle forme:come comportarsi con gli stranieri. La responsabilità istituzionale. Riferimenti normativi. Stile di comporta-mento. Relazionarsi correttamente, personalmente e per iscritto.L’attualità delle forme. Uso della simbologia. Differenze dignitarie da riconoscere. Le discriminazioni di ge-nere. La propria immagine corretta e come mostrarla. Il politically correct. Applicazioni di comportamentoistituzionale. Come manifestare adesioni e come partecipare. A chi chiedere aiuto. Risposte a quesiti.

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B373Parte applicativa del cerimoniale e progettazione di eventi. Simboli e

araldica e loro uso. Spese di rappresentanza

DURATA2 giorni

DATE1a edizione: 8-9 giugno 2017

2a edizione: 30 novembre - 1 dicembre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-16,30

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORICons. Massimo SGRELLIgià Direttore Dipartimento Cerimoniale di Stato, Presidenza del Consiglio dei MinistriAvv. Francesco PIAZZACapo del cerimoniale di Roma CapitaleGr. Uff. Francesco GALETTAServizio Araldica della Presidenza del Consiglio dei Ministri

OBIETTIVI E DESTINATARIIl corso è volto ad esaminare gli aspetti pratici ed organizzativi del cerimoniale per far acquisire ai parteci-panti un esperienza diretta nella conduzione della organizzazione di manifestazioni, cerimonie e incontri diogni tipologia, con l’esame anche delle particolari regole dell’araldica e di quelle che concernono le spesedi rappresentanza. Destinatari sono I frequentatori anche in anni precedenti dei moduli base B318 e A613,ed i responsabili e addetti al cerimoniale, per il loro aggiornamento professionale, nonché gli organizzatoridi eventi e cerimonie.

PROGRAMMAL’organizzazione della attività per la gestione del cerimoniale.Tecniche di allestimento e gestione dei vari eventi. Forme di accoglienza. Progettazione di eventi. Orga-nizzazione di gruppi per la gestione di manifestazioni. Aspetti evolutivi. Stile di comportamento. Forma-zione del personale di supporto agli eventi.Le distinzioni cavalleresche e le distinzioni onorifiche; modalità di esposizione delle insegne italiane e stra-niere. L’araldica pubblica: nozioni e applicazioni. Le spese di rappresentanza.Esercitazioni sugli argomenti esposti nel modulo presente e in quelli precedenti, con l’applicazione delleregole definite e degli aspetti flessibili.

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B523 La raccolta fondi per i beni e le attività culturali...............................................................................pag. 2

C254 La tutela e valorizzazione dei beni culturali.....................................................................................pag. 3

20 - INDICE DELLA MATERIABENI E ATTIVITÀ CULTURALI

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B523La raccolta fondi per i beni e le attività culturali

- DALLE SPONSORIZZAZIONI ALL’ART BONUS, AL CROWDFUNDING

DURATA1 giorno

DATA18 ottobre 2017

ORARIO9-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREAnnalisa LALUMERAConsulente in comunicazione e marketing, fund raising, organizzazione eventi

La recentissima riforma Franceschini rivoluziona i 400 musei italiani e rende obbligatori trasparenza e fun-draising e una gestione realmente innovativa. Il seminario illustra i principi di base delle tecniche di raccoltafondi da attivarsi all’interno della Pubbliche Amministrazioni e delle organizzazioni che gestiscono musei,parchi archeologici, biblioteche e altri beni culturali: dalla progettazione ai mercati del fundraising, dallastesura di una richiesta di sponsorizzazione al contratto; l’Art Bonus e come attivare un progetto di crowd-funding.Si intende quindi fornire ai partecipanti un quadro il più possibile esaustivo degli strumenti teorici e pratico-operativi per attivare e gestire le raccolte fondi all’interno degli Enti pubblici e delle organizzazioni cheoperano in ambito culturale.

OBIETTIVIFornire strumenti, spunti e stimoli al cambiamento che siano immediatamente applicabili all’interno delleP.A.

PROGRAMMAIl contesto: la scarsità di risorse. Dal mecenatismo al co-marketing.I musei. Quali sono le fonti di finanziamento di un museo? La raccolta fondi in Italia e all’estero.Sponsorizzazione, pubblicità e fund raising nelle Pubbliche Amministrazioni come risorsa finanziaria ag-giuntiva. Il ruolo dei musei nella valorizzazione dei beni culturali: il turismo culturale. Cos’è il fund raising.Cos’è la sponsorizzazione. Art Bonus. La normativa di riferimento.Sponsoring o fund raising: scelte strategiche. Le sponsorizzazioni culturali. La sponsorizzazione pura, tec-nica e mista. La sponsorizzazione per lo sponsor.La ricerca dello sponsor: come presentarsi e come costruire una relazione. L’importanza della comunica-zione. Come individuare i partner per possibili finanziamenti. La progettazione strategica. Analisi dei mer-cati e degli strumenti di riferimento.Gli eventi. Come rendere sponsorizzabile il proprio progetto. Struttura di una proposta.Vendere una sponsorizzazione. Il bando di gara. Il contratto.L’adozione di un regolamento per le sponsorizzazioni. Valore della sponsorizzazione. La verifica dei risultati.Il data base. Il sito web e i social network.Il crowdfunding: esempi e analisi. Le biblioteche. Le fondazioni bancarie e d’impresa.

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C254La tutela e valorizzazione dei beni culturali

- I BENI CULTURALI DOPO LA “RIFORMA FRANCESCHINI”

DURATA2 giorni

DATE19-20 ottobre 2017

ORARIO9-13/14-16

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREProf. Arch. Roberto LUCIANIMinistero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo

OBIETTIVI“La riforma del Mibact è un cambiamento profondo, in linea con le importanti riforme che gli italiani si as-pettano da questo Governo. Una importante e necessaria riorganizzazione che supera la contrapposizione ide-ologica tra tutela e valorizzazione e permette di investire nel settore della cultura e del turismo come fattoretrainante della ripresa economica del Paese”. Con queste parole Dario Franceschini, ministro dei Beni cul-turali, ha dato avvio a partire dal 2014 alla profonda riforma, non ancora conclusa, del sistema culturale ita-liano.Scopo del seminario è quello di analizzare gli indirizzi politici dati alla governance del Ministero dei beni edelle attività culturali e del turismo e la riorganizzazione del dicastero alla luce della “riforma Franceschini”e dei nuovi indirizzi (d.l. 31/5/14, n. 83 convertito in l. 29/7/14, n. 106, d.m. 44 del 23/1/2016, ecc.).Il corso è articolato in due parti: la prima è dedicata all’esame della normativa inerente i beni culturali, conapprofondimento della “riforma Franceschini” e delle ultime circolari, con le sue novità in fatto di tutela evalorizzazione e di riorganizzazione degli uffici centrali e periferici del Mibact: dalla separazione del terri-torio dalle raccolte museali, all’idea che la cultura debba anche produrre profitto economico, pur relazio-nandosi con i principi fondamentali della Costituzione e con quanto scritto all’articolo 9: «La Repubblicapromuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio sto-rico artistico della Nazione». Verranno anche analizzate le considerazioni di associazioni, Università, istitu-zioni che a vario titolo si sono espresse sulla riforma.La seconda parte del corso si propone di approfondire la specificità e peculiarità dei beni culturali dopo lanormativa più recente, con l’obiettivo di segnalare soluzioni operative e fornire conoscenze, strumenti, tec-niche, orientamenti, per consentire agli operatori culturali di appropriarsi di mezzi idonei per gestire la cul-tura nella sua più ampia accezione.

DESTINATARIOperatori culturali, in formazione o attività, liberi professionisti (architetti, archeologi, storici dell’arte,conservatori, restauratori, guide turistiche, giornalisti, artisti), dipendenti di strutture-contenitori di beni cul-turali (Soprintendenze, musei, fondazioni, associazioni, biblioteche, archivi, uffici mostre, uffici eventi artis-tici, uffici stampa) in ambito nazionale e locale, a vari livelli di responsabilità.

PROGRAMMADefinizione di Bene culturale. Anamnesi legislativa dei beni culturali dalle origini ad oggi. La“riformaFranceschini”: le nuove direzioni generali Archeologia, belle arti e paesaggio, Educazione e ricerca, Arte earchitettura contemporanee e periferie urbane; gli Uffici centrali e periferici; gli Istituti autonomi; le So-printendenze uniche; le Soprintendenze speciali del Colosseo e Pompei; le Soprintendenze archivistiche e bi-

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bliografiche; i Poli regionali museali; la selezione pubblica per i direttori dei Musei italiani. Le “voci” di as-sociazioni, università, istituzioni che si sono espresse a vario titolo sulla riforma. I palazzi del Mibact: il Col-legio Romano e il San Michele a Ripa Grande in Trastevere.Integrazione tra cultura e turismo. Gli aspetti manageriali della gestione e del turismo: il turismo cultu-rale; la privatizzazione responsabile e proficua per lo Stato al fine di allineare l’Italia agli altri Paesi euro-pei nella condotta del marketing turistico transazionale.Management dei beni culturali: collaborazione fra pubblico e privato e valorizzazione del non profit e ditutte le forme miste di gestione; le agevolazioni fiscali (c.d. Art Bonus) che prevede la deducibilità del 65%delle donazioni devolute per il restauro di beni culturali pubblici; le biblioteche e gli archivi; gli investi-menti dei teatri pubblici e delle fondazioni lirico-sinfoniche; i servizi di e-government attivi e di futura at-tivazione.I bandi di concorso per assumere professionisti del patrimonio culturale. La Capitale italiana della Cultura.Le domeniche gratuite e il record di ingressi nei musei statali.La ricostruzione del patrimonio culturale italiano gravemente danneggiato dai terremoti che hanno devastatoil Centro Italia; l’impegno per la rinascita di Pompei e della Reggia di Caserta; la richiesta di spazi per mo-stre; le e opere d’arte in comodato d’uso.Disamina di casi concreti di gestione amministrativa, tecnica e di restauro di beni culturali.Visita guidata al Museo nazionale romano Terme di Diocleziano.

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A633 La posizione di Ausiliaria del Personale militare..............................................................................pag. 2

A636 Accesso agli atti e normativa anticorruzione nelle Forze Armate....................................................pag. 3

B276 Le pensioni del personale del comparto difesa e sicurezza...........................................................pag. 4

A614 Missioni internazionali, peacekeeping e cooperazione: aspetti giuridici e strategico-organizzativi...........pag. 6

A606 L’acquisizione di beni e servizi in appalto e in economia nelle Forze Armate................................pag. 8

C037/1Gestione dei lavori nella Difesa e Genio militare, a quantità indeterminata e in economia.................pag. 9

21 - INDICE DELLA MATERIAAMMINISTRAZIONE MILITARE, FORZE ARMATE

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A633La posizione di Ausiliaria del Personale militare

DURATA1 giorno

DATA15 novembre 2017

ORARIO9-13/14-16,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORECol. C.C.r.n. Stefano Maria GRAZIANIgià capo 2° Ufficio, Servizio di Commissariato ed Amministrazione, Aeronautica Militare

Lo scopo del seminario è quello di illustrare compiutamente un istituto, di fatto sconosciuto alla maggioranzadel Personale, con particolare riguardo - ma non soltanto - ai risvolti di natura economica, che nel tempohanno subìto innumerevoli mutamenti, tanto da fare ad oggi dubitare molti sulla reale sua importanza. Pro-prio in quest’ambito, si dimostrerà, invece, come questo istituto a breve assumerà nei riguardi del Per-sonale, il cui trattamento pensionistico sarà regolato prima dal sistema cd. “misto” e successivamente dalcd. “contributivo puro”, la vera e propria essenza di una “pensione complementare”.

PROGRAMMABrevi cenni storici sulla nascita dell’istituto. La natura giuridica dell’ausiliaria. La normativa di riferi-mento. Requisiti soggettivi ed oggettivi per l’accesso all’ausiliaria. Le tipologie di cessazione dal servizioche consentono il transito in ausiliaria. I vincoli che vengono imposti al Personale in ausiliaria. La proble-matica del “divieto di cumulo”, ex art. 133 lett. “f” del d.P.R. 1092/73.Gli obblighi che conseguono allo status di Uff.le/Sott.le in ausiliaria. La durata della posizione di ausi-liaria; disamina delle varie normative che hanno modificato, nel tempo, la durata dell’istituto.La natura della indennità di posizione ausiliaria. Esame dei parametri stipendiali e pensionistici necessarialla sua quantificazione. Gli effetti economici dell’ausiliaria: le cd. “tre direttrici”. Come viene riliquidatoil trattamento pensionistico al termine dell’ausiliaria per il Personale cd. “retributivo”, “misto”, “contribu-tivo”. Considerazioni sulla “convenienza economica” della posizione di ausiliaria rispetto alla posizione di ri-serva, anche alla luce della circolare INPS n. 74 del 10/4/15, e conseguente circolare Previmil 23/11/15.Calcolo del cd. “punto di pareggio” fra contributi pagati e indennità di ausiliaria percepita.L’ausiliaria intesa come “pensione complementare”. Esame delle normative recenti che hanno inciso sullaposizione di ausiliaria e correlata indennità. Conclusioni.

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A636Accesso agli atti e normativa anticorruzione nelle Forze Armate

DURATA1 giorno

DATA27 novembre 2017

ORARIO9,00-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici

RELATOREProf. Avv. Vito TENOREConsigliere della Corte dei conti

PROGRAMMALa trasparenza degli atti delle FF.AA. e la segretazione documentale. Accesso agli atti ex l. 241/90: legitti-mazione, interesse, documenti segreti, il controinteressato, la risposta della P.A. Accesso a valutazioni ca-ratteristiche e matricolari, a fascicoli disciplinari, a prove concorsuali, a documenti sanitari, ad atti di PG,a relazioni ispettive e di inchiesta, ad esposti. Rapporti con la privacy del d.l.vo 196/03: i dati sensibili. Tu-tela giurisdizionale avverso dinieghi di accesso.L’impatto della l. 190/12 sulle FF.AA. e di Polizia: ambito applicativo e limiti. Trasparenza e accesso civicosemplice e allargato nel d.l.vo 33/13. Gli atti segretati nell’art. 5-bis d.l.vo 33/13. Responsabilità da inos-servanza delle regole sulla trasparenza: civile, disciplinare, amministrativo-contabile.Altri istituti della legge anticorruzione: rotazione incarichi, conflitti di interesse, codici di comportamento,inconferibilità incarichi. Responsabilità da violazioni della l. 190/12.

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B276Le pensioni del personale del Comparto Difesa e Sicurezza

- SPECIFICITÀ DELLO STATUTO PREVIDENZIALE MILITARE- CAUSA DI SERVIZIO, EQUO INDENNIZZO E PENSIONI PRIVILEGIATE

DURATA2 giorni

DATE30 novembre - 1 dicembre 2017

ORARIO1a giornata: 9-13/14-16,30

2 a giornata: 9-14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIDott.ssa Adelisa CORSETTIConsigliere della Corte dei contiDott. Gerardo DE MARCOConsigliere della Corte dei conti

OBIETTIVIFornire un approfondito aggiornamento sulle numerose questioni concernenti lo specifico sistema pensioni-stico delle Forze Armate e delle Forze di polizia a ordinamento militare (Carabinieri e Guardia di Finanza),anche alla luce del Codice dell’ordinamento militare (d.l.vo 66/10), per meglio curare il relativo conten-zioso da parte del personale degli enti militari nonché a favore degli avvocati interessati alla materia.

DESTINATARIPersonale civile e militare delle Forze Armate, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Avvo-cati.

PROGRAMMACaratteri del diritto a pensione. Fondamento costituzionale e situazioni tutelate dall’art. 38 Cost.: pensionidi vecchiaia, di invalidità, di anzianità. Pensioni di anzianità (anticipata). Pensioni di privilegio. Pensioni aisuperstiti. Questioni correlate al diritto a pensione: prescrizione dei ratei pensionistici, interessi e rivalu-tazione monetaria, recupero di indebito. Abolizione del controllo successivo di legittimità sui decreti pen-sionistici. Le indennità di fine servizio e il regime di TFR, obbligatorio e in opzione. La previdenza complementare:legge delega e decreto attuativo n. 252/05. La questione del comparto difesa e sicurezza. Opportunità dellatrasformazione del TFS in TFR e sua destinazione ai fondi pensione. Posticipo e rateizzazione del TFS (art.3, co. 2, d.l. 79/97 e art. 12, co. 7, d.l. 78/10, entrambi modificati dall’art. 1, co. 484, l. 147/13). Le normeintrodotte dal d.l. 78/10. Rendita integrativa temporanea anticipata (RITA) ex art. 1, co. 188 ss. l. 232/16.Evoluzione e riassetto della normativa previdenziale nel Codice dell’ordinamento militare (d.l.vo 66/10).Principio di specificità nella l. 183/10. Regolamento di armonizzazione (art. 24, co. 18, d.l. 201/11, comemodificato dall’art. 12, co. 88, d.l. 95/12, e d.P.R. 157/13). Unificazione degli enti previdenziali nel d.l.201/11. Programma di informazione previdenziale (art. 24, co. 29, d.l. 201/11).Fonti di finanziamento del sistema previdenziale: dal sistema a ripartizione al metodo della capitalizza-zione dei contributi assicurativi. Metodo di calcolo contributivo. Composizione della base pensionabile nelsistema retributivo: retribuzione media e ampliamento della base. Passaggio generalizzato al metodo con-tributivo, per le anzianità maturate dal 1/1/12 (art. 24, co. 2, d.l. 201/11). Limiti all’applicazione del cri-terio del pro rata e alla tutela dei diritti quesiti (art. 1, co. 707-709, l. 190/14). Singole voci stipendiali e

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i trattamenti accessori. Maggiorazione del 18% e inclusione in quota A) ai sensi del d.l.vo 503/92. Blocco degliincrementi di I.I.S. al raggiungimento dei limiti di età nel d.l. 98/11.Le nuove regole per la indicizzazione e la perequazione dei trattamenti nella legge di stabilità 2014,n.147/2013, incluso il “nuovo” contributo di solidarietà (art. 1, co. 486). Disciplina prevista dal d.P.R.1092/73 per il personale militare in materia di accesso al trattamento di quiescenza normale e relative mo-dalità di calcolo. Abolizione della costituzione di posizione assicurativa nel d.l. 78/10. I requisiti di ac-cesso a pensione dalla l. 335/95 all’art. 24, d.l. 201/11. Pensione di vecchiaia contributiva e retributiva.La pensione anticipata e le penalizzazioni dopo l’art. 1, co. 113, l. 190/14. Aumento dell’età pensionabileper le donne. Ampliamento dell’opzione “donna” e riduzione delle penalità nella l. 208/15 (art. 1, commi281 e 299). Pensione di inabilità. Status militare e ausiliaria. Trattamento economico di ausiliaria e questioni controverse sulla composizionedell’indennità di ausiliaria. Modifiche della misura dell’indennità di ausiliaria ai sensi dell’art. 1, co. 259, l.190/14. Ulteriori interventi di contenimento della spesa pensionistica ex l. 190/14, mediante l’abolizione del-l’istituto della promozione in particolari situazioni.Cumulo della pensione con redditi da lavoro nella disciplina del d.l. 112/08, cumulo della pensione di re-versibilità con i redditi del beneficiario e limiti di importo posti dall’art. 1, co. 489, l. 147/13 (tratta-mento economico onnicomprensivo). La riforma delle pensioni di reversibilità nel d.l. 98/11. Incidenzadell’aspettativa di vita nel calcolo dell’età pensionabile ex art. 18, co. 4, d.l. 98/11. Divieto di conferi-mento di incarichi dirigenziali a soggetti in quiescenza (art. 6, d.l. 90/14 e circ. Ministro Semplificazionee Pubblica Amm.ne n. 6/14). Causa e concausa di servizio a favore del personale del comparto Sicurezza,Difesa, Vigili del fuoco e Soccorso pubblico (art. 6, d.l. 201/11). Riconoscimento del nesso causale. Pen-sione privilegiata militare. Rapporti con l’equo indennizzo. Principio dell’unicità di accertamento e deca-denza dal diritto a pensione. Determinazione del trattamento privilegiato. L’assegno rinnovabile. Pensioneprivilegiata tabellare. Revisione per “aggravamento” dell’infermità pensionata. Inidoneità al servizio,trattenimento in servizio e transito all’impiego civile. Transito ad altra P.A. ex art. 4, co. 96, l. 183/11. Prov-videnze correlate ad una causa di servizio, benefici ai superstiti delle vittime nella legge di stabilità 2014.Cenni al giudizio pensionistico.

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A614Missioni internazionali, misure e metodologie per la lotta al terrorismo

internazionale

- PEACEKEEPING E COOPERAZIONE: ASPETTI GIURIDICI E STRATEGICO-ORGANIZZATIVI

DURATA1 giorno

ORARIO9-13/14-17

DATA1 dicembre 2017

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 250,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREProf. Dott. Giorgio GUERRIEROSegretario parlamentare Commissione IV Difesa, Camera dei Deputati.Docente universitario presso l’Università Guglielmo Marconi di Roma

La necessità di riformulare le caratteristiche e le strategie degli interventi militari alla luce del manifestarsidi fenomeni di terrorismo internazionale, ha reso sempre più stringente e rilevante il ruolo tecnico-ope-rativo delle nostre Forze armate. La Difesa sta, quindi, assumendo caratteristiche sempre più complesseanche dal punto di vista delle funzioni di intelligence sia a livello nazionale che internazionale, volgendola propria azione verso un compito, non solamente orientato alla semplice “difesa” ma sempre più orientatoalla prevenzione ed alla tutela delle condizioni di democrazia e pace. Una siffatta situazione impone siaaspetti di trasformazione della cultura della pace e della guerra sia acquisizione di tecniche e strategie peril peacemaking, il peacebuilding e peacekeeping.Le evoluzioni a livello scientifico e operativo della “peace research” suggeriscono percorsi metodologici ag-giornati di cui il personale civile e militare può fruire per ottimizzare i propri interventi. Le “emergenze complesse” hanno assunto un rilievo centrale nello scenario internazionale degli ultimi anni.La necessità di sviluppare nuovi strumenti di intervento nella prevenzione, gestione e risoluzione dei con-flitti a livello internazionale ha portato al rapido sviluppo di nuove figure professionali di operatori militarie civili nelle missioni internazionali; l’impegno di un continuo aggiornamento operativo riguarda, inoltre, siale organizzazioni internazionali (in particolare ONU e OSCE), sia le organizzazioni non governative (ONG). Ilseminario è destinato a personale dell’Amministrazione militare, a personale impegnato in attività di coo-perazione e di diplomazia internazionale e in missioni operative in situazione di conflitto.

PROGRAMMAMisure di intelligence adottate per garantire la sicurezza nel Paese a seguito del manifestarsi di feno-meni di terrorismo internazionale: possibile contributo delle Forze armate. Il ruolo degli organismi par-lamentari (es. COPASIR), inserito nel contesto operativo delle funzioni di intelligence svolte dalle Agenzie AISEe AISI in stretta correlazione con il supporto operativo e tecnico-logistico delle Forze Armate. Cooperazionee coordinamento delle varie Intelligence mondiali nell’ambito della lotta e della prevenzione al terrorismo.La legge 28/7/16, n. 153 “Norme per il contrasto al terrorismo, nonché ratifica ed esecuzione di Conven-zioni e Protocolli internazionali”. Aspetti pratici ed operativi.La partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali: quadro normativo nazionale. Lo strumento mi-litare nel contesto internazionale. La Nato e difesa europea: sviluppi recenti, scenari e ruolo dell’Italia. Mis-sioni internazionali e strategia nazionale/europea. Criteri geopolitici ed economici su come si “valuta” unamissione. Le operazioni di supporto alla pace nel contesto di un nuovo “ordine mondiale”. L’applicazione delcodice penale militare in tempo di guerra e/o in tempo di pace alle missioni internazionali e definizionedelle regole d’ingaggio.

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La partecipazione del Parlamento al processo decisionale sull’uso dello strumento militare. Il ruolo dellaCommissione Difesa e del Parlamento nei processi decisionali. Le proposte di legge volte all’approvazione diuna “Legge quadro sulle missioni umanitarie e internazionali” nell’attuale Legislatura e in quelle passate.Gli interventi normativi in materia di proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali. La de-finizione, nel corso della XVII Legislatura, di una disciplina organica ed unitaria in materia di autorizzazionea missioni internazionali.Le principali missioni internazionali in cui è impegnata l’Italia. Il ruolo e l’impegno dell’Italia in Afghani-stan; problematiche del disimpegno. Le missioni UNIFIL in Libano. Il quadro storico delle missioni militari ita-liane nei Balcani. La situazione in Kosovo e l’impegno italiano nel processo di pace. La situazione nelCaucaso/Mar Nero e i rapporti con la Russia di Putin nello scacchiere europeo. Missioni a guida UE a cui par-tecipa l’Italia; la missione antipirateria “Atalanta” nell’Oceano Indiano. La lotta al terrorismo internazionalein tutte le sue forme. La missione EUNAVFOR MED, come deterrente per l’immigrazione clandestina e con-trasto alle infiltrazioni dell’ISIS nello scacchiere dei Paesi del Mediterraneo. Criteri e principi logistico-am-ministrativi adottati dal Ministero della Difesa per l’organizzazione delle missioni internazionali a guida ONU.Il divieto dell’uso della forza e le norme derogatorie: il sistema di sicurezza collettiva delle NazioniUnite e il Capitolo VII della Carta. L’accertamento di una minaccia alla pace, di una violazione della pacee di un atto di aggressione (art. 39). Le misure provvisorie (art. 40). Le misure non implicanti l’uso della forza(art. 41). L’inoperatività del sistema di sicurezza collettiva e le misure implicanti l’uso della forza (art. 42).Le Forze di pace delle Nazioni Unite: a) aspetti operativi; b) la natura del mandato delle Forze di Pace e suaevoluzione: dal peace-keeping al peace-enforcement; c) le funzioni tipiche delle attività di peace-keeping:osservazione e verifica, interposizione, mantenimento dell’ordine e del rispetto del diritto, assistenza uma-nitaria; d) le regole di ingaggio delle Forze di pace; e) le funzioni tipiche delle attività di peace-enforcement.La delega agli Stati dell’uso della forza da parte del Consiglio di Sicurezza dell’ONU. La cooperazione civile-militare: la gestione degli aiuti umanitari: pianificazione e organizzazione degli in-terventi. La interazione civile-militare in scenari di conflitto. La funzione delle ONG e degli apparati mili-tari nella cooperazione civile-militare.La riforma dello strumento militare: analisi e commento all’attuazione della revisione dello strumento mi-litare alla luce dei decreti delegati emanati dal Governo. Valutazioni sull’impianto della riforma in essere nelsuo complesso. I sistemi d’arma e relative problematiche connesse.

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A606L’acquisizione di beni e servizi in appalto e in economia

nelle Forze Armate

- L’APPLICAZIONE DEL CODICE DEI CONTRATTI - IL REGOLAMENTO DI SEMPLIFICAZIONE DEI PROCEDIMENTI DI SPESE IN ECONOMIA

- IL D.L.VO 208/11 DI RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA COMUNITARIA 2009/81 E RELATIVO REGOLA-MENTO ATTUATIVO (D.P.R. 236/12)

- LE DISPOSIZIONI DI SPENDING REVIEW (DD.L. 52 E 95/2012, CONV. NELLE LEGGI 94 E 135/12)- IL D.P.R. 49/13 IN ATTUAZIONE DELL’ART. 4 DEL D.L.VO 208/11

DURATA2 giorni

DATE4-5 dicembre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-16,30

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Francesca PETULLÀAvvocato amministrativistaIng. Francesco PORZIOConsulente e docente in materia di contrattualistica, strategie, informatica e telecomunicazioni

PROGRAMMAInquadramento generale sulla normativa di riferimento per l’amministrazione militare. Il Codice degli ap-palti (d.l.vo 50/16) e il decreto correttivo 56/17. La disciplina contenuta nel d.l.vo 208/11: disaminadella normativa e integrazione con il nuovo Codice. Il regolamento attuativo (d.P.R. 236/12), recante di-sciplina delle attività del Ministero della Difesa in materia di lavori, servizi e forniture, a norma dell’art. 196del d.l.vo 163/06. Le norme del d.P.R. 49/13 (Regolamento per la disciplina delle attività del Ministerodella difesa in materia di lavori, servizi e forniture militari in attuazione dell’art. 4 co.1, del d.l.vo 208/11).Gli appalti segretati e le indicazioni ANAC.La difficile convivenza tra le due normative: la posizione dell’Autorità di vigilanza. Individuazione degliambiti oggettivi delle due normative. I contratti misti.Le fasi del procedimento attuativo. La disciplina del responsabile del procedimento nel Ministero dellaDifesa; principali adempimenti nelle fasi di affidamento ed esecuzione.La disciplina delle gare e il procedimento. La Banca nazionale dei contratti pubblici e le verifiche do-cumentali. La tassatività dei casi di esclusione dalle gare di appalto. Il d.l.vo 208/11 sulla disciplina deicontratti pubblici relativi ai lavori, servizi e forniture nei settori della difesa e sicurezza, in attuazione delladirettiva 2009/81/CE. Procedure di acquisizione di beni e servizi per valori superiori o inferiori alla so-glia comunitaria. I criteri di aggiudicazioni problematiche operative.Le acquisizioni in economia in diretta amministrazione e cottimo fiduciario. La gestione del contratto.Verifiche in fase esecutiva, collaudo o certificazione. La disciplina delle varianti e delle controversie.Le acquisizioni tramite le Convenzioni Consip, il Sistema dinamico di acquisizione della Pubblica Ammi-nistrazione (SDAPA) e il Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione (MePA). L’obbligo di utilizzodelle Convenzioni Consip, dello SDAPA e del MePA come da legge di stabilità e i pronunciamenti della Cortedei conti. Responsabilità della Consip sulle procedure e sugli appalti stipulati tramite Convenzioni e MePA.Le procedure di acquisto tramite Convenzione, SDAPA e MePA ai sensi del nuovo Codice degli appalti.Esempi di procedure di acquisto tramite Convenzioni e MePA.

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C037_1Gestione dei lavori nella Difesa e Genio militare, a quantità indetermi-

nata e in economia

- ALLA LUCE DEL CODICE DEI CONTRATTI PUBBLICI (D.L.VO 50/16) E DEL DECRETO CORRETTIVO 56/17- IL D.P.R. 49/13 IN ATTUAZIONE DELL’ART. 4 DEL D.L.VO 208/11

DURATA2 giorni

DATE14-15 dicembre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-16,30

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATORIAvv. Francesca PETULLÀAvvocato amministrativista in RomaIng. Francesco PORZIOConsulente e docente in materia di contrattualistica, strategie, informatica e telecomunicazioni

Il seminario propone una ricognizione della disciplina dei LL.PP. in ambito militare di cui ai regolamenti236/12 e 49/13 rivisti e interpretati alla luce del Codice degli appalti e del relativo decreto correttivo56/17. Particolare risalto verrà dato al discorso dei lavori di manutenzione e “minuto mantenimento” da ese-guirsi nell’immediato con le procedure in economia.

PROGRAMMAFonti normative della esecuzione dei LL.PP. in ambito Difesa. Il codice degli appalti (d.l.vo 50/16) e il de-creto correttivo 56/17. Raccordo tra le varie normative. Le fasi del procedimento attuativo. La partico-lare disciplina del responsabile del procedimento nel Ministero della Difesa; principali adempimenti nelle fasidi progettazione, affidamento, esecuzione. La disciplina del d.P.R. 49/13 (Regolamento per la disciplinadelle attività del Ministero della difesa in materia di lavori, servizi e forniture militari in attuazione dell’art.4 co.1, del d.l.vo 208/11): problematiche operative. La suddivisione in lotti. La trasparenza. La disciplina delle gare e i diversi procedimenti di affidamento. Le procedure tradizionali. La proceduranegoziata sotto soglia e il regolamento 49/2013. I lavori di diretta amministrazione del Genio militare el’art. 36. La partecipazione alla gara. I requisiti. Il soccorso istruttorio. La verifica dei requisiti. Criteri diaggiudicazione: il prezzo più basso e l’anomalia delle offerte. La stipulazione del contratto e le indicazioniANAC. Il manutentore unico. Ambito operativo nella esecuzione. L’esecuzione del contratto. La disciplinadelle varianti e le disposizioni ANAC. La risoluzione del contratto. La sospensione dei lavori. Il subappalto.La normativa transitoria. Le riserve dell’impresa e gli accordi bonari. Il parere precontenzioso e le racco-mandazioni. La gestione dei contratti a quantità indeterminata. Capitolato prestazionale e documenti com-ponenti il progetto. Tipologie ed esempi.Gli appalti di lavori di manutenzione sul MePA. Tipologie e categorie di lavori che possono essere appal-tati sul MePA: opere edili, beni del patrimonio culturale, opere stradali, ferroviarie, aeree, idrauliche, ma-rittime e reti gas, impianti del settore ambiente e territorio ed opere specializzate. La disciplina degliappalti di lavori nel MePA secondo i Capitolati d’Oneri pubblicati da Consip. L’assenza di obbligo di utilizzodel MePA. I requisiti delle Imprese abilitate. L’assenza di offerte nel Catalogo del MePA. Il valore economicomassimo degli appalti di lavori stipulabili sul MePA. Le procedure per gli appalti di lavori che possono es-sere eseguite sul MePA. Esecuzione di una procedura negoziata per l’affidamento di lavori di manutenzionetramite il lancio di RdO sul MePA.

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M189 Master in diritto e giustizia dello sport.....................................................................................pag. 2

A640 La Giustizia sportiva (nazionale e internazionale)...........................................................................pag. 4

A641 La responsabilità sportiva................................................................................................................pag. 5

A642 La normativa contro la violenza negli stadi (statale e sportiva).......................................................pag. 6

22 - INDICE DELLA MATERIADIRITTO SPORTIVO

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M189MASTER IN DIRITTO E GIUSTIZIA DELLO SPORT

DURATA6 giorni

articolato in tre moduli frequentabili anche singolarmente

PERIODI DI SVOLGIMENTO6-7 ottobre 201720-21 ottobre 201710-11 novembre 2017

ORARIO1° giorno di ciascun modulo: 15-19

2° giorno: 9-13

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 950,00+ IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREProf. Avv. Paolo GARRAFFADocente di Organizzazione e Diritto dello sport presso la Link Campus University (sede di Catania); Dottoredi ricerca in Integrazione europea, diritto sportivo e globalizzazione giuridica presso l’Università di Palermo;Master in Diritto sportivo internazionale presso la ISDE di Madrid; già sostituto Procuratore della FIGC

OBIETTIVIIl Diritto sportivo rappresenta, al giorno d’oggi, una realtà del mondo professionistico piena di stimoli e po-tenzialità, sebbene ancora priva di percorsi realmente formativi ed efficaci.Con questa dichiarata finalità, il master si rivolge a coloro che intendono avviare e/o coniugare la loro atti-vità professionale nel mondo dello sport, e ha come obiettivo formativo quello di esaminare i principi fon-damentali della materia dal punto di vista della disciplina, sia a livello statale che a livello federale.Scopo del corso è quello di fornire, oltre che la conoscenza dei principali fondamenti giuridici sulla materia- caratterizzata, in quanto tale da un’elevata interdisciplinarietà, soprattutto con il diritto civile, penale eamministrativo - anche una visione unitaria del fenomeno sportivo, sia a livello nazionale che a livello in-ternazionale.Il corso prevede un ampio esame della casistica giurisprudenziale maggiormente significativa sulla materia- tanto nell’ambito dell’ordinamento sportivo, quanto nell’ambito dell’ordinamento statale - nell’ottica diuna successiva qualificazione professionale da parte dello studente.Obiettivo del percorso formativo è inoltre quello di fornire una visione organica del fenomeno, attraversol’analisi delle principali problematiche connesse allo svolgimento di attività sportive - sia sul piano giuridico,ma anche su quello pratico e organizzativo - tanto nella pratica delle singole discipline (il cui grado di peri-colosità, e i cui assetti organizzativi, nonché sistemi di giustizia, variano di Federazione in Federazione),quanto nei profili relativi all’organizzazione e alla gestione di eventi sportivi, nazionali e internazionali (inparticolare: soggetti coinvolti, funzioni e responsabilità), quanto nei profili connessi alla gestione dell’ordinepubblico nel corso delle competizioni (e relativi profili di responsabilità civile, penale e “disciplinare” spor-tiva).Esso si articola in tre moduli: il primo sulla giustizia sportiva (nelle sue varie articolazioni), il secondo sullaresponsabilità sportiva (dei vari soggetti operanti nel mondo dello sport) e il terzo sulla normativa contro laviolenza negli stadi (tanto a livello statale, quanto a livello federale).Il master prevede un numero chiuso di partecipanti.

Il master verrà integrato da ulteriori successivi moduli di approfondimento (in preparazione), relativi a sin-gole tematiche (quali lavoro sportivo, contrattualistica sportiva, normative antidoping, diritti di sfrutta-mento commerciale degli eventi sportivi).E’ prevista la concessione di crediti formativi per avvocati e praticanti abilitati.

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DESTINATARIAvvocati e praticanti, professionisti laureati in economia e commercio, manager e quadri di società, asso-ciazioni e Federazioni sportive, tesserati, allenatori, preparatori atletici, consulenti, agenti di calciatori,Forze dell’ordine.

PROGRAMMA1° modulo (A640):6-7 ottobre 2017La Giustizia sportiva (nazionale e internazionale)

2°modulo (A641):20-21 ottobre 2017La responsabilità sportiva

3°modulo (A642):10-11 novembre 2017La normativa contro la violenza negli stadi (statale e sportiva)

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• presenti una ricerca sugli argomenti trattati nel Master, che verrà esaminata e valutata dal docenterelatore.

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A640La Giustizia sportiva (nazionale e internazionale)

DURATA2 giorni

DATE6-7 ottobre 2017

ORARIO1° giorno: 15-192° giorno: 9-13

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 350,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREProf. Avv. Paolo GARRAFFADocente di Organizzazione e Diritto dello sport presso la Link Campus University (sede di Catania); Dottoredi ricerca in Integrazione europea, diritto sportivo e globalizzazione giuridica presso l’Università di Pa-lermo; Master in Diritto sportivo internazionale presso la ISDE di Madrid; già sostituto Procuratore dellaFIGC

Il seminario intende approfondire gli aspetti fondamentali del sistema della Giustizia sportiva, tanto a livellonazionale, quanto a livello internazionale.Saranno analizzati le singole commissioni e i singoli organi di giustizia sportiva (nazionale e internazionale),tanto a livello di singole competenze (e aree di giurisdizione), quanto mediante l’approfondimento dellepronunce giurisprudenziali più significative in materia.Le lezioni saranno svolte con l’ausilio di slides; ampio spazio sarà riservato ai quesiti formulati dai parteci-panti al corso.

DESTINATARIAvvocati e praticanti, professionisti laureati in economia e commercio, manager ed impiegati di società, as-sociazioni e Federazioni sportive, tesserati, allenatori, preparatori atletici, consulenti, agenti di calciatori,Forze dell’ordine.

PROGRAMMALe fonti della Giustizia sportiva (nazionale e internazionale): le commissioni e gli organi di giustizia FIFA,le commissioni e gli organi di giustizia UEFA, la giustizia sportiva FIBA, l’organizzazione della giustizia spor-tiva in Italia (CONI, FIGC e altre Federazioni). Le principali Istituzioni sportive (genesi e scopo).Il Codice di Giustizia sportiva del CONI. Il c.d. “vincolo di giustizia”: portata e limiti. Le varie tipologie digiustizia sportiva (tecnica, disciplinare, economica, amministrativa).La responsabilità disciplinare di affiliati e tesserati (principali fattispecie). Gli organi di giustizia. La Pro-cura federale. La Procura generale dello sport. I Giudici sportivi. I Giudici federali.Le varie fasi procedimentali (secondo le linee-guida della riforma del 2014). Il Collegio di garanzia dellosport (composizione e competenze). Il Tribunale arbitrale dello sport (TAS) di Losanna (composizione, com-petenze e funzionamento). La Corte federale svizzera, e la possibilità d’impugnativa dei lodi del TAS diLosanna.La giurisprudenza FCI. La giurisprudenza FIG. La giurisprudenza FIGC. La giurisprudenza FIN. La giurispru-denza FIP. La giurisprudenza FIPAV. La giurisprudenza FIT.

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A641La responsabilità sportiva

DURATA2 giorni

DATE20-21 ottobre 2017

ORARIO1° giorno: 15-192° giorno: 9-13

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 350,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREProf. Avv. Paolo GARRAFFADocente di Organizzazione e Diritto dello sport presso la Link Campus University (sede di Catania); Dottoredi ricerca in Integrazione europea, diritto sportivo e globalizzazione giuridica presso l’Università di Palermo;Master in Diritto sportivo internazionale presso la ISDE di Madrid; già sostituto Procuratore della FIGC

Le giornate di studio intendono approfondire i principali profili di responsabilità – civile, penale e ammini-strativa – derivanti dallo svolgimento di attività sportive.Saranno analizzati i profili di responsabilità sia degli atleti, sia degli altri “attori” che “entrano in giuoco”nel mondo dello sport, quali CONI, Federazioni, Società e associazioni sportive, organizzatori, gestori degliimpianti, medici sportivi, arbitri, ufficiali di gara, scuole sportive, allenatori, precettori.Le lezioni saranno svolte con l’ausilio di slide e ampio spazio sarà riservato ai quesiti formulati dai parteci-panti al corso.

DESTINATARIAvvocati e praticanti, professionisti laureati in economia e commercio, atleti, manager e impiegati di so-cietà, associazioni e Federazioni sportive, tesserati, allenatori, preparatori atletici, consulenti, agenti dicalciatori, Forze dell’ordine.

PROGRAMMALa responsabilità sportiva dell’atleta (sia in relazione alla differente natura delle regole sportive, che inrelazione al differente grado di pericolosità di ciascuna disciplina sportiva). La problematica della scrimi-nante sportiva.La responsabilità dell’atleta: nelle arti marziali; nella boxe; nel calcio; nel calcio a 5; nel calcio in costume(fiorentino); nell’hockey; nella pallacanestro; nel rugby; negli sport nautici; negli sport su strada (circuitoaperto e circuito chiuso); negli sport sulla neve (sci, alpinismo, escursionismo); negli sport c.d. “estremi”.La responsabilità sportiva degli altri soggetti (in relazione al differente grado di pericolosità di ciascuna di-sciplina sportiva).Le responsabilità: dell’organizzatore sportivo (attività pericolose e non); del direttore di un autodromo;delle società sportive; del gestore degli impianti sportivi (sci, calcio, nuoto).La tutela sanitaria dello sport (la responsabilità del medico sportivo; profili e problematiche relative allacertificazione medica (casistica giurisprudenziale).Le responsabilità di: arbitri e ufficiali di gara; scuole di sport e palestre; allenatori (e precettori).

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A642La normativa contro la violenza negli stadi (statale e sportiva)

DURATA2 giorni

DATE10-11 novembre 2017

ORARIO1° giorno: 15-192° giorno: 9-13

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 350,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREProf. Avv. Paolo GARRAFFADocente di Organizzazione e Diritto dello sport presso la Link Campus University (sede di Catania); Dottoredi ricerca in Integrazione europea, diritto sportivo e globalizzazione giuridica presso l’Università di Palermo;Master in Diritto sportivo internazionale presso la ISDE di Madrid; già sostituto Procuratore della FIGC

Le giornate di studio intendono approfondire gli aspetti – sia sostanziali che procedurali – della normativa con-tro la violenza negli stadi.Saranno analizzate le singole misure (“DASPO”, obbligo “di firma” e altre misure amministrative e di carat-tere organizzativo) previste a tutela dell’ordine pubblico in occasione delle manifestazioni sportive, i vari“reati da stadio”, nonché figure e istituti peculiari quali gli “steward” degli stadi, e la “tessera del tifoso”.Le lezioni saranno svolte con l’ausilio di slides; ampio spazio sarà riservato ai quesiti formulati dai parteci-panti al corso.

DESTINATARIAvvocati e praticanti, professionisti laureati in economia e commercio, manager ed impiegati di società, as-sociazioni e Federazioni sportive, tesserati, allenatori, preparatori atletici, consulenti, agenti di calciatori,Forze dell’ordine.

PROGRAMMALe principali norme di riferimento (la l. 13/12/89, n. 401 e le sue successive, molteplici, modificazioni, lasua struttura e finalità, le altre leggi speciali).Il “DASPO” (ambito soggettivo, ambito oggettivo, tipologia, durata e sistema delle impugnazioni). L’obbligodi firma (ambito soggettivo, ambito oggettivo, tipologia, durata e sistema delle impugnazioni).La nozione di “luoghi di svolgimento delle manifestazioni sportive”. I diversi “reati da stadio” (previstidalla l. 401/89, dal codice penale e dalle altre leggi speciali). Le ipotesi contravvenzionali. Le misure or-ganizzative. La c.d. “flagranza differita”.Gli “steward” degli stadi (poteri, funzioni, natura giuridica). La “tessera del tifoso” (presupposti, finalitàe condizioni per il rilascio). La “fidelity card” (presupposti, finalità e condizioni per il rilascio).

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M111 Master formazione, gestione e conservazione informatica dei documenti delle P.A..............pag. 2

E269 Dall’archivio corrente all’archivio storico nell’era digitale................................................................pag. 3

E346 Le nuove regole tecniche per il protocollo informatico (d.p.c.m. 3/12/13).....................................pag. 4

E248 Il sistema di protocollo informatico nella gestione degli archivi della P.A.......................................pag. 5

E345 Regole tecniche sulla formazione e conservazione dei documenti informatici delle P.A...............pag. 6

23 - INDICE DELLA MATERIAAMMINISTRAZIONE DIGITALE E GESTIONE INFORMATICA DEI DOCUMENTI

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M111MASTER SU FORMAZIONE, GESTIONE E CONSERVAZIONE INFORMATICA DEI

DOCUMENTI D’ARCHIVIO DELLE P.A.

DURATA5 giorni

PERIODO DI SVOLGIMENTO1ª edizione: 25-26-27-28-29 settembre 20172ª edizione: 11-12-13-14-15 dicembre 2017

ORARIO9,00 - 14,30

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 1.030,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

COORDINATORE DEL MASTER E RELATOREDott. Vincenzo FRANCODirigente dell’Amministrazione degli archivi e docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Vi-terbo (a r.)

RELATORIDott. Giuliano GRANATIResponsabile e curatore della Biblioteca Digitale del sito Archivi del Ministero dei beni e delle attività culturaliIng. Riccardo FRANCOEsperto di informatica documentale e già ricercatore alla Università Sapienza di Roma

Il Master offre un quadro generale della normativa in materia di gestione informatica di archivi e docu-menti; fa il punto sulla coerenza della dottrina e della prassi archivistica con la mutata forma del docu-mento, alla luce della perdurante valenza, riconosciuta dalla legge, di operazioni nate in contesti storicidiversi (registrazione, classificazione, fascicolazione, scarto); costituisce occasione di discussione, arricchi-mento e scambio di esperienze anche mediante sopralluoghi ad archivi di importanti istituzioni.

PROGRAMMAElementi di archivistica generale: i principi fondamentali di teoria archivistica alla luce della mutata formadel documento. Coerenza e continuità della legislazione italiana dal r.d. 2321/1875 al Codice dell’Ammini-strazione digitale. Gli obblighi di conservazione. La tradizionale ripartizione dell’archivio: corrente, dideposito, storico, conservata anche dopo il riconoscimento del valore legale dei documenti informatici(Legge 59/1997) e l’emanazione dei connessi Regolamenti (sulla firma digitale e sul protocollo informatico)e delle specifiche Regole tecniche. Il protocollo informatico e il sistema di gestione informatica dei docu-menti: la normativa in materia e le nuove figure professionali: il responsabile della gestione documentale,della conservazione, del trattamento dei dati della sicurezza. Vecchi strumenti di lavoro: i titolari di clas-sificazione, la fascicolazione. Nuovi strumenti di lavoro: il manuale di conservazione e il manuale di ge-stione. La firma digitale come soluzione al problema dell’autenticità dei documenti informatici. Ladematerializzazione come progressiva perdita di consistenza fisica degli archivi. Il diritto d’accesso ai do-cumenti e la tutela della privacy nei documenti degli archivi delle Pubblica Amministrazione. L’outsourcingdei servizi archivistici: presupposti, condizioni e limiti. Gli archivi storici nell’era digitale: un mondo di cuici occuperemo dopo i 40 anni prescritti dalla legge o una realtà già attuale?

VALUTAZIONE FINALEA richiesta dei partecipanti sarà rilasciato il titolo di Master con valutazione finale espressa in sessan-tesimi a chi:• abbia frequentato l’intero Master• affronti gli argomenti trattati in una prova finale

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E269Dall’archivio corrente all’archivio storico nell’era digitale

DURATA2 giorni

DATE23-24 ottobre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-17

2° giorno: 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

COORDINATORE DEL SEMINARIO E RELATOREDott. Vincenzo FRANCODirigente dell’Amministrazione degli archivi e docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Vi-terbo (a r.)

RELATORIDott. Giuliano GRANATIResponsabile e curatore della Biblioteca Digitale del sito Archivi del Ministero dei beni e delle attività cul-turaliIng. Riccardo FRANCOEsperto di informatica documentale e già ricercatore alla Università Sapienza di Roma

DESTINATARI E OBIETTIVI Il seminario, contrassegnato da una notevole caratterizzazione teorico-pratica, è diretto ai Responsabilidelle Aree organizzative omogenee e al personale incaricato di predisporre la costituzione, l’incremento ela valorizzazione dell’archivio storico nelle Amministrazioni Pubbliche. L’obiettivo del seminario è fornire alpersonale, direttamente o indirettamente coinvolto nella costruzione di un archivio storico, o nella previ-sione di una sua creazione, tutti gli strumenti di lavoro ritenuti indispensabili dalla dottrina archivistica edalla normativa sulla gestione dei beni culturali.

PROGRAMMALa nozione di archivio nella dottrina e nella legislazione italiana. Il concetto di archivio come bene culturale.La nascita degli archivi storici e la nuova configurazione degli archivi storici digitali. Il lavoro negli archividigitali; ordinamento e inventariazione; il metodo storico nell’era digitale.Conservazione e scarto nella dottrina e nella legislazione. Lo scarto nell’era dei documenti informatici. Comepredisporre il Manuale di gestione e il Manuale di conservazione.Le disposizioni del T.U. sulla documentazione amministrativa e del Codice dell’amministrazione digitale. Ilmanuale di gestione e la creazione dell’archivio storico dei documenti in formato digitale. Le nuove “Regoletecniche” in materia di formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministra-zioni. La qualità della divulgazione dei dati storici nell’era di Internet. Applicazioni pratiche.

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E346Le Regole tecniche per il protocollo informatico (d.P.C.M. 3/12/13)

DURATA2 giorni

DATE6-7 novembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

COORDINATORE DEL SEMINARIO E RELATOREDott. Vincenzo FRANCODirigente dell’Amministrazione degli archivi e docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Vi-terbo (a r.)

RELATORIDott. Giuliano GRANATIResponsabile e curatore della Biblioteca Digitale del sito Archivi del Ministero dei beni e delle attività cul-turaliIng. Riccardo FRANCOEsperto di informatica documentale e già ricercatore alla Università Sapienza di Roma

Le più recenti “Regole tecniche per il protocollo informatico”, emanate a norma del Codice dell’Ammini-strazione digitale, rinnovano quelle del 31/10/2000, pubblicate in conseguenza del d.P.R. 428/98. Come leprecedenti hanno lo scopo (non dichiarato) di ovviare alle molte carenze e alle evidenti contraddizioni con-tenute nel “Regolamento per il protocollo informatico” emanato il 31/10/98 su delega del Parlamento in con-seguenza della necessità di disciplinare la gestione dei documenti delle pubbliche amministrazioni, dopo lalegittimazione del documento informatico (art. 15 comma 2, l. 59/97).L’odierna versione delle “Regole tecniche”: a) mantiene e rafforza l’autonomia organizzativa e funzionaledelle singole amministrazioni pubbliche nella gestione e conservazione dei documenti informatici, tramitel’obbligo di provvedere alla creazione del Manuale di gestione; b) specifica con maggiore evidenza la fun-zione del manuale di gestione; c) tiene conto dell’istituzione del manuale di conservazione, strumento chedescrive il sistema di conservazione dei documenti informatici ai sensi dell’art. 9 delle regole tecniche delsistema di conservazione; d) costruisce un glossario di termini tecnici assai più ampio.

PROGRAMMAPremessa: nozioni base di diritto, informatica, archivistica; breve cronistoria del registro di protocollo edella sua funzione fino al Regolamento per il protocollo informatico emanato il 20/10/98. Funzione delleprime Regole tecniche del 31/10/2000. Motivi dei mancati buoni risultati nell’attuazione del sistema di pro-tocollo informatico. Le Regole tecniche emanate con d.P.C.M. 3/12/13. Le novità rispetto alle prece-denti: definizioni, oggetto e ambito di applicazione, funzione del manuale di gestione. Le novità delglossario: archivio, archivio informatico, classificazione, conservazione, fascicolo informatico, generazioneautomatica di documento informatico, produttore, registro particolare, sistema di classificazione. Consigliper la predisposizione del Manuale di gestione e del Manuale di conservazione, conformi alle nuove Re-gole tecniche. I formati dei documenti informatici coerenti con le regole tecniche del documento infor-matico, del sistema di conservazione e del protocollo informatico. Identificazione e tipologie di formato.Criteri di scelta e caratteristiche dei formati. I formati aperti. I formati per la formazione e gestione dei do-cumenti informatici e I formati idonei alla conservazione. Il pacchetto di archiviazione. I metadati.

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E248Il sistema di protocollo informatico nella gestione degli archivi

della Pubblica Amministrazione

DURATA2 giorni

DATE13-14 novembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-17

2° giorno: 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

COORDINATORE DEL SEMINARIO E RELATOREDott. Vincenzo FRANCODirigente dell’Amministrazione degli archivi e docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Vi-terbo (a r.)

RELATORIDott. Giuliano GRANATIResponsabile e curatore della Biblioteca Digitale del sito Archivi del Ministero dei beni e delle attività cul-turaliIng. Riccardo FRANCOEsperto di informatica documentale e già ricercatore alla Università Sapienza di Roma

Il seminario mira a consentire agli operatori del settore di impossessarsi delle conoscenze di base e specia-listiche della teoria archivistica, della normativa di settore e delle tecniche appropriate per la gestione delprotocollo informatico, anche alla luce delle innovazioni previste dal Codice dell’amministrazione digitale,con le integrazioni stabilite dal d.P.C.M. 3/12/13 (Regole tecniche per il protocollo informatico).

PROGRAMMAIl protocollo informatico: dalla funzione di certezza giuridica del protocollo tradizionale a quello della ge-stione informatica dei flussi documentali. Il protocollo informatico nel processo di trasformazione dellepubbliche amministrazioni, tra innovazione tecnologica, razionalizzazione dell’attività, necessità di conte-nimento dei costi di funzionamento e spinta al miglioramento dei servizi resi al cittadino.Come risolvere gli inconvenienti di una rivoluzione ancora a metà per la presenza ingombrante dei docu-menti cartacei. Le soluzioni alle incongruenze della legge per un’applicazione corretta del Regolamentoper il protocollo informatico. L’insostituibile funzione del Manuale di gestione e la metodologia per una sua valida predisposizione.Come predisporre il Manuale di conservazione.Il protocollo informatico e le questioni dell’accertamento della provenienza e dell’autenticità dei docu-menti. La posta elettronica certificata e la trasmissione dei documenti informatici. Protocollo informatico efirma digitale. Il protocollo informatico e il problema della conservazione dei documenti digitali.Le questioni sempre attuali della classificazione e dello scarto nell’epoca della documentazione digitale.Come leggere e interpretare le nuove Regole tecniche per il protocollo informatico.

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E345Le Regole tecniche sulla formazione e conservazione dei documenti

informatici delle Pubbliche Amministrazioni

- NONCHÉ IN MATERIA DI FORMAZIONE, TRASMISSIONE, COPIA, DUPLICAZIONE, RIPRODUZIONE E VALI-DAZIONE TEMPORALE DEI DOCUMENTI INFORMATICI IN GENERALE (D.P.C.M. 13/11/14)

DURATA2 giorni

DATE20-21 novembre 2017

ORARIO1° giorno: 9-13/14-16,30

2° giorno: 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

COORDINATORE DEL SEMINARIO E RELATOREDott. Vincenzo FRANCODirigente dell’Amministrazione degli archivi e docente di Archivistica nelle Università di Venezia e di Vi-terbo (a r.)

RELATORIDott. Giuliano GRANATIResponsabile e curatore della Biblioteca Digitale del sito Archivi del Ministero dei beni e delle attività culturaliIng. Riccardo FRANCOEsperto di informatica documentale e già ricercatore alla Università Sapienza di Roma

Oggetto e ambito di applicazione di queste Regole tecniche sono la formazione e gestione dei documenti in-formatici in genere e la formazione e conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministra-zioni. Il seminario tratta uno degli argomenti più complessi in materia di gestione degli archivi pubblici,dopo che è stato introdotto il documento informatico con la l. 59/97 e soprattutto dopo che ne è stato resoobbligatorio l’uso nelle amministrazioni pubbliche.L’Agenzia per l’Italia digitale - in attuazione di quanto disposto dal Codice dell’Amministrazione digitale - ha ag-giornato le regole tecniche che disciplinano le fasi di la formazione, archiviazione e trasmissione di documentisia per i privati che per le pubbliche amministrazioni: a questo punto, i programma di digitalizzazione può dirsicompletato in quanto il d.P.C.M. ha stabilito infatti tutte le modalità con le quali produrre un file digitale cheabbia pieno valore legale, si sottolinea, quindi, il momento della tutela della certezza del diritto in materiaquando si tratta della generalità dei documenti informatici e quello degli interessi generali della comunità (ol-treché quelli particolari dei singoli cittadini) come fondamentale presupposto del legislatore in materia di nor-mativa sulla conservazione dei documenti informatici delle pubbliche amministrazioni.

PROGRAMMATeoria generale del documento. Quadro generale della normativa italiana in materia di conservazione docu-mentaria. Normativa sui documenti informatici, con particolare riferimento a quelli delle pubbliche ammini-strazioni. Conseguenze dell’enunciazione dell’art. 822 del Codice civile e del Codice dei beni culturali. Le funzionidel manuale di conservazione e del manuale di gestione. Le diverse figure di responsabile: della gestione do-cumentale, della conservazione, del trattamento dei dati. della sicurezza. I formati dei documenti informaticicoerenti con le regole tecniche del documento informatico. Criteri di scelta dei formati ai fini della formazione,gestione e conservazione. Il pacchetto di archiviazione. Il pacchetto di distribuzione. Il pacchetto di versamento.Il pacchetto informativo. I metadati. Modelli organizzativi della conservazione. I ruoli nel sistema di conser-vazione. La funzione del responsabile della conservazione. Il processo di conservazione. Il piano di sicurezza delsistema di conservazione. La funzione dello scarto nella conservazione dei documenti informatici.

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E302 Office avanzato.................................................................................................................................pag. 2

A643 I Big data: gestione ed elaborazione dei dati della P.A...................................................................pag. 4

E296 Fondamenti della sicurezza informatica..........................................................................................pag. 6

E280 Amministrazione di sistemi di rete...................................................................................................pag. 7

E249 Microsoft access progettazione.......................................................................................................pag. 8

E278 Utilizzo di Excel come database......................................................................................................pag. 9

E348 La valutazione del rischio informatico (Risk Assessment), una nuova leva operativa..................pag. 10

E327 Implementazione e gestione infrastrutture delle reti.....................................................................pag. 11

24 - INDICE DELLA MATERIAINFORMATICA E APPLICAZIONI INFORMATICHE

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E302Office avanzato

DURATA3 giorni

DATE16-17-18 ottobre 2017

ORARIO1ª e 2ª giornata: 9-13/14-163ª giornata: 9,00 – 14,00

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 540,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

DOCENTEIng. Alberto CARLESSO Docente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)

Durante il corso l’utente sarà formato sulle funzionalità avanzate dei programmi per l’elaborazione deitesti, i fogli elettronici, le basi di dati e gli strumenti di presentazione, oltre ad un utile approfondimentosulle buone pratiche nell’uso del PC.Al termine del percorso formativo, poiché i contenuti coincidono con quelli previsti per la certificazioneECDL Core, i partecipanti disporranno della preparazione necessaria per sostenere i relativi esami.

OBIETTIVISaper risolvere autonomamente le problematiche ricorrenti nell’uso del Personal computer.Il programma didattico tiene in considerazione l’esigenza di acquisire una ottima padronanza nell’utilizzo delPC orientata all’utilizzo degli applicativi di ufficio più diffusi, come l’elaborazione testi, il foglio di calcolo,le basi di dati e gli strumenti di presentazione, ed imparare ad usarli correntemente per svolgere il propriolavoro.

PREREQUISITIL’intervento formativo è rivolto ad utenti che abbiano conoscenza dei contenuti di corsi di introduzione al-l’informatica e utilizzo di PC con sistema operativo Windows.

PROGRAMMA Manutenzione dei PC. Scandisk, defrag, backup, comprimere i file: winzip e zipgenius, masterizzare, pulireil disco, installare e disinstallare un programma. Archiviazione gestione e ricerca dei file. Partizioni ebuone abitudini di archiviazione dei files, uso e ottimizzazione del desktop, la struttura ad albero, utilità diWindows: lo strumento “Cerca”; perché aggiornare le definizioni dei virus: aggiornamento automatico, semi-automatico, manuale, come mettere in quarantena un file. Salute, sicurezza e ambiente. Ergonomia, sa-lute, precauzioni, ambiente.WORD. L’ambiente di lavoro. Menu e comandi, la barra degli strumenti, il nastro e il righello, utilizzo del-l’help. Produzione di documenti. Immissione e modifica del testo, definizione dei formato, pagina, carat-tere, paragrafo, inserimento di caratteri speciali, utilizzo di modelli e stili predefiniti, copia e spostamentodi porzioni dei testo nell’ambito dello stesso documento e tra documenti diversi. Gestione dei documenti.Memorizzazione e richiamo documenti, proprietà di un documento, ricerca di documenti su disco. Crea-zione di tabelle. Inserimento dati, formattazione celle, modifica, formule. Inserimento di grafici e imma-gini. Modifica di immagini, creazione di immagini, funzione di raggruppamento.Funzioni di carattere generale. Numerazione delle pagine, impaginazione, ricerca e sostituzione di testo odi, controlli di formato, utilizzo dei controllo ortografico e dei thesaurus, formato e ordinamento di elen-chi. FOGLIO DI CALCOLO. Operazioni di editing. Selezione, spostamento, copia, modalità di inserimento dei

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dati. Le principali funzioni predefinite. Funzioni matematiche, funzioni data e ora, funzioni statistiche, fun-zioni finanziarie, funzioni di testo, funzioni logiche, funzioni di ricerca. Gestione dei dati. Utilizzo del mo-dulo per l’immissione dei dati, riepilogo dei dati, ordinamento standard e personalizzato, creare ed eliminareSubtotali, teoria dei database applicata ad Excel, filtrare i dati utilizzando il filtro automatico e il filtroavanzato, funzioni DB, utilizzare le strutture, creare una struttura, nascondere e visualizzare i livelli dellastruttura, nascondere e visualizzare i simboli, convalida dati. Importazione ed esportazione dati. Importaredati in Excel, recupero dati dal web e creazione di query, esportare dati da Excel pubblicazione statica edinterattiva. La protezione dei Fogli e delle cartelle di lavoro. Proteggere l’accesso alle cartelle di lavoroin lettura e in scritture, proteggere il foglio di lavoro in lettura, in scrittura, completamente o solo per aree.L’analisi dei dati. La ricerca obiettivo. Il risolutore. Analizzare i dati utilizzando la Tabella Pivot. Crearee modificare le tabelle pivot, mostrare e nascondere dati, modificare il layout, raggruppare i dati, campocalcolato ed Elemento calcolato, grafico Pivot, creare una tabella pivot interattiva per il web. Le proie-zioni dei dati. Creare tabelle di dati a una e a due variabili, creare e gestire scenari.POWER POINT. Caratteristiche generali e potenzialità del prodotto. Interfaccia utente, introduzione al-l’uso, inserimento e modifica dei testi, inserimento e modifica di elementi grafici, creazione della slide ma-ster. Funzionalità per la gestione dei testi. Controllo dell’allineamento e della spaziatura, utilizzo di fonted attributi tipografici, funzioni di ricerca e sostituzione, controllo ortografico, editor di equazioni. Fun-zionalità grafiche. tracciamento di linee, rettangoli, ovali, cerchi, ridimensionamento e riposizionamentodegli elementi grafici, applicazione di ombreggiature, fondini e colori, effetti speciali, utilizzo della libre-ria grafica. Generatore di grafici. Inserimento dei dati, generazione e modifica dei grafici, personalizzazioni.Funzioni di presentazione. Visualizzazione slide: anteprima, scorrimento manuale ed automatico, controllogenerale dei formato e relative opportunità di modifica, organizzazione della presentazione: spostamentodelle slide e operazioni di copia, taglia, incolla, inserimento delle note e generazione di documenti riassun-tivi.

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A643I Big data: gestione ed elaborazione dei dati

della Pubblica Amministrazione

- BIG DATA E OPEN DATA A SERVIZIO DEGLI ENTI E DELLE P.A. IN GENERALE

DURATA2 giorni

DATE19-20 ottobre 2017

ORARIO1° giorno 9-13/14-17

2° giorno 9-14

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 490,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

RELATOREDott.ssa Elisa IANDIORIODocente in corsi di formazione, Presidente Sabes Lab, Associazione di professionisti della consulenzaaziendale per lo sviluppo socio-economico di aziende e start up del territorio

OBIETTIVI Questo percorso formativo permette di acquisire le competenze e le conoscenze necessarie per la valuta-zione in ottica di Pubblica Amministrazione dei Big Data: cosa sono, come vengono analizzati ed utilizzati peraumentare le performance dell’ente.I Big Data sono enormi volumi di dati provenienti da differenti fonti aziendali che, analizzati in tempo reale,determinano un nuovo modo di interpretare e gestire le informazioni e consentono di ottenere nuove formedi conoscenza del cittadino o dell’impresa. Questo vuol dire che grazie all’utilizzo dei Big data si possonoanalizzare grossi volumi di dati, di diversa provenienza e in tempo reale e permette a chi li analizza con cri-terio di offrire i propri prodotti o servizi al momento giusto, nel posto giusto, alla persona giusta, tramite ilcanale giusto.I dati gestiti ed elaborati dalla P.A. sono “big” per definizione e le amministrazioni sono tra i principali ge-neratori e collettori di informazioni, spesso non sempre strutturate. In questo contesto diventa fondamen-tale sfruttare l’enorme quantità d’informazioni per migliorare i servizi tra le stesse P.A., e i servizi rivoltiai cittadini e imprese.I Big data sono fondamentali per le amministrazioni pubbliche, in particolare il loro legame stretto con gliopen data: i dati dell’amministrazione sono big, ma devono essere “aperti” e soprattutto “leggibili” da partedi cittadini e imprese. Non basta infatti rendere pubbliche le informazioni: fornire troppi dati, disomogeneie dispersi significa – di fatto – non averne reso pubblico nessuno. La soluzione per evitare queste distorsionista proprio nel ricorrere alle tecnologie per all’analisi dei Big data con l’obiettivo di estrarre degli open datain grado di riattivare la trasparenza nell’amministrazione, tramite il controllo dei cittadini.In breve il seminario permetterà ai partecipanti di: valutare l’impatto dei Big Data a livello tecnologico, ma-nageriale e di analisi del comportamento del cittadino/utente; capire le opportunità che offrono i Big dataper le P.A. e i loro costi; strutturare una strategia in ottica di user experience.

DESTINATARIIl seminario risponde all’esigenza di qualificare e aggiornare in maniera specifica il personale e i responsa-bili delle funzioni di marketing nelle amministrazioni pubbliche e nelle aziende private, con particolare at-tenzione ai manager e ai dipendenti della P.A. che operano nell’area della gestione degli utenti e allo studioe all’analisi dei servizi a loro rivolti in termini quantitativi e qualitativi.

PROGRAMMA

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I Big data: cosa sono e perché sono importanti per la P.A. Le varie definizioni di “Big data”; come si passada questi agli “Open data” tipici della Pubblica Amministrazione.Come i Big data hanno cambiato le P.A. e il loro rapporto con i cittadini e le imprese. Alimentare il rap-porto di fiducia tra cittadino e valutare il potere di controllo dei cittadini sull’operato dell’ente pubblico in-centivandone la partecipazione. Trasparenza, Valore pubblico e Partecipazione.Web, Social Media e P.A. Come il cittadino sul web si informa, cerca soluzioni, instaura un dialogo direttocon il proprio interlocutore, sia esso un’azienda o un ente pubblico. Il web e i social, grande fonte di datiper la Pubblica Amministrazione, potendo analizzare il singolo utente e capirne i gusti e le abitudini. Comequesta analisi permette a un’azienda pubblica o privata di proporre i propri prodotti o servizi al momentogiusto, nel posto giusto, alla persona giusta e tramite il canale giusto.Open data e Data drive decision. Come passare dal processo tradizionale di raccolta, elaborazione e diffu-sione dei dati al processo inverso, dal quale si parte dai bisogni della cittadinanza e si individuano le deci-sioni da prendere. Partire da dati quantitativi per ricavare decisioni qualitative. La User Experience: cosa è e perché è importante per la P.A. Come avviene il processo di analisi del-l’esperienza dell’utente-cittadino, sottolineandone gli aspetti peculiari e fondamentali per l’ente pubblico.

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E296Fondamenti della sicurezza informatica

DURATA3 giorni

DATE23-24-25 ottobre 2017

ORARIO1ª e 2ª giornata: 9-13/14-163ª giornata: 9,00 – 14,00

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 540,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

DOCENTEIng. Alberto CARLESSODocente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)

OBIETTIVIFar acquisire le nozioni di base nell’ambito della sicurezza informatica riuscendo ad inquadrare le proble-matiche inerenti i sistemi informativi in ambito lavorativo aziendale, in particolare collegati a reti di co-municazione. Esaminarne le principali procedure e tecnologie utilizzate per l’implementazione dellasicurezza interna ed esterna.

PREREQUISITICome requisiti fondamentali del corso si richiede la conoscenza generale del funzionamento di una rete dicomputer.

PROGRAMMA Richiamo ai concetti sulle reti di comunicazione. Ripasso delle nozioni di base sulle reti utili per affron-tare il discorso relativo alla sicurezza informatica e far acquisire la competenza sulle procedure inerenti alloscambio dei dati in una rete. Tipologia di reti, Apparecchi di networking e il Protocollo TCP/IP.Aspetti e principi sulla sicurezza. Comprensione dei concetti fondamentali relativa ai requisiti della sicu-rezza informatica. Sicurezza delle informazioni e dei servizi. Il ciclo di vita della sicurezza.Crittografia. Crittografia simmetrica ed asimmetrica. Algoritmi crittografici, processo di cifratura, le loro ca-ratteristiche e relativo schema di funzionamento.PKI. Infrastruttura a Chiave pubblica. Caratteristiche principali una PKI nell’ambito del soddisfacimento dialcuni requisiti di sicurezza.Attacchi informatici. I principali attacchi a cui sono sottoposte le reti informatiche; obiettivi, modalità difunzionamento, cause delle minacce e contromisure più comuni.Tecniche di difesa. Le metodologie utilizzate proteggere l’infrastruttura di rete dagli attacchi. Case study.

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Via Palestro, 24 - 00185 Roma / Tel. 06.492531-06.4450700 - Fax 06.49384866

E280Amministrazione di sistemi di rete

DURATA3 giorni

DATE6-7-8 novembre 2017

ORARIO1ª e 2ª giornata: 9-13/14-163ª giornata: 9,00 – 14,00

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 540,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

DOCENTEIng. Alberto CARLESSO Docente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)

OBIETTIVIFar acquisire le nozioni di base per la gestione e configurazione dei Sistemi operativi Windows Server 2008nell’ambito delle funzionalità basilari di rete. Il corso mira alla preparazione degli studenti per apprenderele competenze necessarie per la gestione degli account utente, la gestione delle risorse del server, il moni-toraggio delle prestazioni e la protezione dei dati in un ambiente di rete basato su tecnologia Microsoft.

PREREQUISITICome requisiti fondamentali del corso si richiede la conoscenza di base sui sistemi operativi e sulle reti.

PROGRAMMA Introduzione all’amministrazione di account e risorse. Amministrazione delle risorse presenti in una mac-china con Windows Server 2008 presente in un’infrastruttura di rete.Gestione di account utente e computer. Creazione, modifica e gestione degli account utente e computerin un ambiente di rete basato su un dominio Windows Server 2008.Gestione dei gruppi. Le diverse tipologie di gruppi e la loro utilità in un dominio. Creazione, modifica e lagestione dei gruppi in un ambiente di rete basato su un dominio Windows Server 2008.Gestione dell’accesso alle risorse. Struttura di gestione dei permessi in relazione ai file e alle cartelle, siaa livello locale che attraverso la rete. Implementazione della stampa. Creazione delle stampanti e gestione dei relativi driver in un’infrastrutturadi rete basata su Windows Server 2008. Gestione della stampa. cambiamento della posizione dello spooler di stampa, impostazione delle priorità edisponibilità delle stampanti. Gestione dell’accesso agli oggetti delle unità organizzative. Assegnazione dei permessi e delega del con-trollo delle Unità organizzative in modo personalizzato.Implementazione di criteri di gruppo. Utilizzo dei criteri di gruppo nei diversi livelli logici di un dominio ele possibile impostazioni presenti.Gestione dell’ambiente utente mediante i criteri di gruppo. Impostazione dell’ambiente utente e del-l’ambiente macchina in una PdL gestita in un dominio basato su Windows Server 2008.Introduzione alla protezione in Windows Server 2008. Metodologie utilizzate per proteggere i servizi pre-senti in server e implementazione del monitoraggio degli eventi di sistema.

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E249Microsoft Access progettazione

DURATA3 giorni

DATE27-28-28 novembre 2017

ORARIO1ª e 2ª giornata: 9-13/14-163ª giornata: 9,00 – 14,00

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 540,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

DOCENTEIng. Alberto CARLESSODocente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)

OBIETTIVIIl programma didattico è rivolto ad utenti che hanno necessità di progettare database con strutture e rela-zioni tabellari articolate.Il corso permetterà all’utente di acquisire il giusto approccio di progettazione e normalizzazione dei dati,orientate alla creazione di database complessi.

PREREQUISITIL’intervento formativo è rivolto ad utenti che abbiano conoscenza dei contenuti di corsi di introduzione al-l’informatica, utilizzo di Windows Xp e Microsoft Access livello base.

PROGRAMMAControllare l’input dei dati. Usare le regole di convalida, lavorare con la maschera di input, creare colonnedi ricerca.Query. Creare query flessibili, lavorare con le proprietà delle query di selezione, creare query con parame-tri, creare una tabella con una query di comando,aggiornare i record con una query di comando, accodareed eliminare record con una query di comando, Creazione di query a campi incrociati.Maschere. Modificare il layout di una maschera, aprire una maschera in visualizzazione Struttura, operaresui controlli, disegnare una maschera in visualizzazione struttura, creare una nuova maschera in visualizza-zione struttura, controllare gli errori in maschere e report, aggiungere elementi grafici restringere l’impu-tazione dei dati nelle maschere usando pulsanti di opzione e caselle di riepilogo, migliorare l’efficacia dellemaschere, lavorare con le sottomaschere, introduzione alle sottomaschere, creare sottomaschere.Report. Lavorare con i report in visualizzazione struttura, attivare la visualizzazione struttura lavorare coni controlli, creare un nuovo report in visualizzazione struttura aggiungere controlli calcolati personalizzarei report, aggiungere elementi grafici, ordinare e raggruppare i record, controllare l’impaginazione dei report,aggiungere un sottoreport ad un report esistente.Altre funzioni. creare un grafico, creare etichette di indirizzi, importare ed esportare dati, importare i datida un foglio di calcolo Excel, da un file di testo o da un altro.Database di Access, collegare le tabelle ad un file di origine esterno, esportare i dati di Access utilizzando icollegamenti Office, eseguire una stampa unione con i dati di Access, esportare i dati in altre applicazioni.Sono previste esercitazioni pratiche sugli argomenti trattati.

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E278Utilizzo di Excel come database

DURATA3 giorni

4-5-6 dicembre 2017

ORARIO1ª e 2ª giornata: 9-13/14-163ª giornata: 9,00 – 14,00

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 540,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

DOCENTEIng. Alberto CARLESSODocente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)

OBIETTIVIIl corso è rivolto a tutti gli utenti che vogliono utilizzare proficuamente l’applicazione Excel come base dati.Durante il corso saranno riportati esempi per la gestione di ufficio acquisti finalizzati alla conoscenza dellefunzioni maggiormente utilizzate nella gestione dei dati.I partecipanti dopo il corso sapranno elaborare modelli, template per raccogliere e organizzare le informa-zioni, gestire in maniera ordinata il trasferimento e l’importazione dei dati da fonti diverse.Sapranno altresì creare un efficiente sistema di reporting e monitorare costantemente i flussi di archivio.

PREREQUISITIL’intervento formativo è rivolto ad utenti che abbiano conoscenza dei contenuti di corsi di introduzione al-l’informatica e utilizzo di PC con sistema operativo Windows.

PROGRAMMA Costruire modelli. Copia normale, riferimenti di celle e intervalli, operazione standard di copia, il quadra-tino di riempimento, riferimenti assoluti e misti, immissioni di dati e formule con il Ctrl+ Invio.Il mondo di Excel. La scrivania di Excel, Fogli e cartelle di lavoro, Rinominare, eliminare, aggiungere, na-scondere fogli, riferimenti a celle di altri fogli di lavoro.Estetica e formati numerici. Interventi su righe, colonne, celle, fogli, aspetti globali del foglio di lavoro,attributi di celle e intervalli, la via canonica per ottenere i formati, allineamento e stili.Formule, nomi di zona, altre funzioni. Operatori e priorità, la funzione SE() e le funzioni logiche. Funzioni speciali e altre particolarità. Funzioni su ricerca tabellare, la funzione Cerca.vert(), altre fun-zioni di ricerca tabellare, la gestione di date e orari, la sintassi dei formati numerici, la protezione dei foglie delle celle. Elenchi e database. Che cosa è un elenco in Excel, definizioni, caratteristiche, Il modulo dati,il filtro automatico, filtro avanzato, il nome riservato Criteri, le zone di criteri composite, criteri calcolati,estrazione di record, ordinamento di elenchi e intervalli, aggiungere ed eliminare i subtotali, lavorare con imoduli dati, utilizzare la convalida dei dati. Utilizzare le strutture. Creare una struttura, nascondere e vi-sualizzare i livelli della struttura, nascondere e visualizzare i simboli.Lavorare con le tabelle Pivot. Creare e modificare le tabelle pivot, modificare la visualizzazione delle ta-belle pivot, raggruppare i dati nella tabella pivot, creare i grafici in tabella pivot.Eseguire le proiezioni sui dati. Lavorare con le tabelle database di dati a una e due variabili, creare e ge-stire gli scenari, analizzare i dati, ricerca obiettivo, il risolutore, utilizzare gli strumenti di analisi, individuarei riferimenti alle celle, individuare le formule cha fanno riferimento a una cella.Utilizzare le Macro. Registrare, eseguire ed assegnare una macro, modificare, rinominare ed eliminare unamacro. Importare ed esportare le informazioni. Importare ed esportare le informazioni, inserire e modifi-care oggetti e immagini, inviare documenti ad altri utenti, lavorare con i commenti alle celle, condividerele cartelle e lavorare con le informazioni personalizzate.

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E348La valutazione del rischio informatico (Risk Assessment), una nuova leva

operativa

- METODOLOGIE PRATICHE, STANDARD E PROCEDURE

DURATA3 giorni

DATE13-14-15 dicembre 2017

ORARIO1ª e 2ª giornata: 9-13/14-163ª giornata: 9,00 – 14,00

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 640,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

DOCENTEIng. Alberto CARLESSODocente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)

OBIETTIVIIl corso intende evidenziare come la valutazione del rischio diventi oggigiorno un’attività cruciale nello svi-luppo dell’impresa e dell’Azienda pubblica. Esso affronta alcune metodologie di Risk Assessment e i princi-pali concetti ad esso associati, al fine di applicarli all’interno della propria realtà aziendale, in particolarealla componente ICT. La necessità di una attività di gestione del rischio informatico viene inoltre richiamatada una serie di norme e regolamenti in vigore, primi fra tutti quelli del Garante per la protezione dei datipersonali circa la “Tutela dei dati personali” con le relative “Misure minime”.

PREREQUISITIL’intervento formativo è rivolto ad utenti che abbiano conoscenza dei contenuti di corsi di Fondamenti di si-curezza informatica o equivalenti.

PROGRAMMAIntroduzione. Considerazioni generali; richiamo dei concetti di base.Approccio metodologico. Sicurezza IT; standard; scelta dello strumento adatto. Limiti degli strumenti piùdiffusi.Metodologia in pratica. Raccolta dei dati; classificazione dei dati; infrastruttura informatica. Minacce e at-tacchi. Elaborazione informazioni raccolte.Valutazione economica della sicurezza. Aspetti generali; valore dei sistemi; esposizione annua; esempio dicalcolo.Altre procedure. Illustrazione di una metodologia alternativa nella quale verranno descritte le fasi coin-volte. Individuazione dei servizi critici. Valutazione degli impatti. Identificazione e valutazione delle mi-nacce. Analisi dei controlli di sicurezza.e calcolo del livello di rischio.

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E327Implementazione e gestione infrastrutture delle reti

DURATA3 giorni

DATE18-19-20 dicembre 2017

ORARIO1ª e 2ª giornata: 9-13/14-163ª giornata: 9,00 – 14,00

QUOTA DI PARTECIPAZIONEeuro 540,00 + IVA (la quota è esente da IVA se corrisposta da Enti pubblici)

DOCENTEIng. Alberto CARLESSODocente MCSE (Microsoft Certified Systems Engineer)

OBIETTIVIIl corso è incentrato su un ambiente di servizi di rete basati su Windows Server 2008 per far acquisire le no-zioni di base per l’installazione, la gestione e configurazione di sistemi e servizi RRAS, DHCP, DNS, WINS suambienti di rete. Inoltre il corso illustra come configurare la protezione del traffico IP attraverso IPSec.

PREREQUISITICome requisiti fondamentali del corso si richiede la conoscenza degli obiettivi previsti nel corso “Ammini-strazione di sistemi di rete” (E280) o equivalente.

PROGRAMMA Configurazione del routing mediante Routing e Accesso remoto. Allocazione degli indirizzi IP mediante DHCP(Dynamic Host Configuration Protocol). Gestione e monitoraggio del DHCP. Risoluzione dei nomi. Risoluzionedei nomi degli host mediante DNS (Domain Name System). Gestione e monitoraggio del DNS. Risoluzione deinomi NetBIOS mediante WINS (Windows Internet Naming Service). Protezione del traffico di rete medianteIPSec. Configurazione dell’accesso alla rete. Gestione e monitoraggio dell’accesso alla rete.

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2 giornate € 420

3 giornate € 540

4 giornate € 700

23 giornate € 3.770

11 giornate € 2.010

22 giornate € 3.630

10 giornate € 1.850

21 giornate € 3.495

9 giornate € 1.680

20 giornate € 3.460

8 giornate € 1.500

18 giornate € 3.140

7 giornate € 1.350

17 giornate € 2.985

6 giornate € 1.200

16 giornate € 2.850

5 giornate € 1.030

15 giornate € 2.715

4 giornate € 830

14 giornate € 2.550

3 giornate € 640

13 giornate € 2.370

2 giornate € 490

12 giornate € 2.190

1 giornata € 250

QUOTE DI PARTECIPAZIONE

QUOTE CORSI DI INFORMATICA E APPLICAZIONI INFORMATICHE

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE:

Per l’adesione ai corsi è necessario l’invio dell’iscrizione via fax o e-mail, oppure, utilizzando la scheda già predisposta, on line sul ns. sito www.ceida.com Per informazioni contattare la Segreteria corsi. Il pagamento della quota di partecipazione può essere effettuato anticipatamente o a ricevimento fattura con versamento sul conto corrente dedicato, che è il seguente: BANCOPOSTA - Ufficio Roma 13 IBAN: IT 97 R 07601 03200 000013130000

RIDUZIONE PER ISCRIZIONI MULTIPLE:

Per iscrizioni allo stesso corso di dipendenti del medesimo Ente o Azienda sono

previste le seguenti riduzioni sulle quote di partecipazione:

per due unità −10%; da tre unità in poi −20%.

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• Presidenza del Consiglio dei Ministri (d.P.C.M. 1/8/2007) - Corso biennale di Management pubblico e Formazione dirigenziale

• Regione Lazio - Ente Accreditato per la Formazione Superiore e Continua• Consiglio Ordine Avvocati di Roma - formazione per Avvocati

Per l’adesione ai corsi è necessario, sino a 5 giorni dall’inizio del corso, l’invio di lettera di iscrizione (tramite fax o e-mail)o della scheda apposita che si trova sul sito www.ceida.com. Le quote di partecipazione sono esenti iva ex art. 14 comma10, legge 537/1993. Il Ceida srl assume tutti gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari ex art. 3, legge 136/2010 e s.m.i.Il conto corrente dedicato è il seguente: BANCOPOSTA – Ufficio Roma 13 IBAN IT 97 R 07601 03200 000013130000. Ilsoggetto delegato ad operare sul conto è il Presidente dott.ssa Alessandra IOANNUCCI, C.F.: NNCLSN41M52H501C.Si consiglia ai dipendenti e ai collaboratori di Enti Pubblici di interessare al più presto l’Ufficio Formazione per ottenerel’autorizzazione alla partecipazione ai corsi.

Per l’adesione ai corsi è necessario l’invio di lettera di iscrizione (tramite fax o e-mail) o della scheda apposita che sitrova sul sito www.ceida.com. Le quote di partecipazione sono al netto dell’Iva 21%. Il pagamento va eseguito prima del-l’inizio del corso con versamento diretto o tramite bollettino postale (c/c n. 13130000) o bonifico (IBAN IT 97 R 0760103200 000013130000).

VOUCHER: varie Amministrazioni regionali e provinciali emettono buoni formativi (voucher) spendibili per la partecipazione ai corsi.Sul sito www.ceida.com è riportato l’elenco degli alberghi adiacenti la Stazione Termini e la Scuola e la loro ubicazione sullapiantina. Sono inoltre indicate alcune sistemazioni a prezzo ridotto.

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Visitate il nostro sito www.ceida.com per le informazioni completesui programmi, docenti e date di effettuazione

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RICONOSCIMENTI E ACCREDITAMENTI

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE PER GLI ENTI PUBBLICI - TRACCIABILITÀ

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE PER AZIENDE, PROFESSIONISTI E PRIVATI

COME RAGGIUNGERE LA NOSTRA SEDE

INFO

Per raggiungere la Scuola vedere la piantina della zona sul sitowww.ceida.com (cliccare su Informazioni: dove siamo)

dall’Aeroporto di Fiumicino è possibile utilizzare il collegamentoferroviario FS Air Terminal fino alla Stazione Termini.

dalla Stazione Termini è possibile arrivare:• a piedi in dieci minuti, seguendo le indicazioni della piantina sul sito;

• in autobus utilizzando il 16 o il 75 e scendendo alla 3ªfermata Via Palestro;

• in metropolitana utilizzando la Linea B - direzione Rebibbia e scendendo a Castro Pretorio (1ª fermata).

SEDE DEI CORSI:Via Palestro, 24 • 00185 Roma • Tel. 06.492531 - 06.4450700 • Fax 06.49384866

e-mail [email protected]

Informativa ai sensi dell'art. 13 d.l.vo 196/2003 - Il trattamento dei dati personali che La riguardano viene svolto nell’ambitodella banca dati elettronica del CEIDA e nel rispetto di quanto stabilito dal d.l.vo 30 giugno 2003, n. 196 sulla tutela dei datipersonali. Il trattamento di tali dati, di cui Le garantiamo la massima riservatezza, è effettuato all’unico fine di aggiornarLa sulleiniziative formative del CEIDA. Potrà richiedere, ai sensi dell’art. 7 del d.l.vo n. 196/2003, in qualsiasi momento, la modifica ola cancellazione dei suoi dati scrivendo all’attenzione del Responsabile Dati del CEIDA.

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