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Organo dell’Unione Provinciale sindacati artigiani UPSA Confartigianato Bari ANNO XLI - N° 4 APRILE 2008 Spedizione in Abbonamento Postale art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Bari DA CONFARTIGIANATO LE PRIORITA’ PER LA CRESCITA SEMINARIO ALLA CAMERA DI COMMERCIO L’IMPRESA DI ESSERE DONNA L’ATTIVITA’ DEI CENTRI COMUNALI AL CONART SCAMBI CULTURALI E DEGUSTAZIONE PRODOTTI

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Organo dell’Unione Provinciale sindacati artigiani

UPSAConfartigianato Bari

ANNO XLI - N° 4APRILE 2008Spedizione in Abbonamento Postaleart. 2 comma 20/cLegge 662/96 - Filiale di Bari

DA CONFARTIGIANATOLE PRIORITA’ PER LA CRESCITA

SEMINARIO ALLA CAMERA DI COMMERCIOL’IMPRESA DI ESSERE DONNA

L’ATTIVITA’ DEICENTRI COMUNALI

AL CONART SCAMBI CULTURALI EDEGUSTAZIONE PRODOTTI

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4 DA CONFARTIGIANATOLE PRIORITA’ PER LA CRESCITA

5 PREZZI ENERGIA ELETTRICABOOM DEL FISCO LOCALE: +34% DAL 2000

6 LE IMPRESE EDILI SUBISCONO LA CONCORRENZASLEALE DI 123.000 IMPRESE “FANTASMA”

7 CONCILIAZIONE LAVORO E VITA FAMILIARE.GRANDI NUMERI MA POCHE TUTELE

8 CONFARTIGIANATO DA’ I NUMERIDEL “FORFETTONE”

9 GIORNATA DI PREVENZIONEDELL’ALZHEIMER

diI. S.

10 L’IMPRESA DI ESSERE DONNA diI. Spezzacatena

11 SCAMBI CULTURALI E DEGUSTAZIONEPRODOTTI TIPICI PRESSO IL CONART

diI. S.

13 VENDITA DIRETTA AI CONSUMATORI,SI MA NEL RISPETTO DELLE REGOLE

diG. Magro

15 SCADENZARIO

12 CONTROLLI SULLE IMPRESE ATTESTATEAL 1° LUGLIO 2006

diA. Pacifico

14 CHIARIMENTI E SEMPLIFICAZIONI SULNUOVO REGISTRO DELL’ORARIO DI LAVORO

diA. Giacò

16 COART S.CATERINA,MACINAGROSSA PRESIDENTE

diG. Mele

17-18 L’ATTIVITA’ DEI CENTRI COMUNALI

SOMMARIOAutorizzazione del Tribunale di Bari n. 292 del 17/05/65

Organo dell’Unione Provinciale sindacati artigianiUPSA Confartigianato Bari

Anno XLI N° 4 - APRILE 2008Spedizione in A.P. art. 2 comma 20/clegge 662/96 - Filiale di Bari

Direttore ResponsabileMario Laforgia

Hanno collaborato a questo numero:Ileana Spezzacatena, Margherita Minunni,Angela Pacifico, Gianluca Magro,Marco Natillo, Andrea Giacò, Giuseppe Cellamare,Giuseppe Mele, Riccardo Martiradonna,Pasqua Vilardi, Paolo Scicutella, Michele Valeriano.

Direzione, Redazione e AmministrazioneVia Nicola De Nicolò, 20 - BariTel. 080/5959411 - Fax 080/5541788e-mail: [email protected]

Fotocomposizione e StampaUnione TipograficaVia S. Milella, 10 (z.i.) - 70123 BariTel. 080/5311076 - Fax 080/5311070

Coltivazione di fiori in serra (Foto Pupilla)

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Da Confartigianatole priorità per la crescita

La crisi politica non aiuta il Paese vicino alla crescita zero: gli schieramenti politicidevono garantire, oltre alle riforme economiche, la governabilità.

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LL’’economia mondiale cresce a un tassodel 5,2%. Ben 102 Paesi si sviluppanoad un ritmo superiore al 5% annuo.

Volano la Turchia (+11%) e la Cina (11,5%),corrono l’India (+8,9%) e la Russia (+7%).Gli Stati Uniti avanzano, anche se piano(2,1%). Le stime di crescita dell’area euronon sono eccezionali e portano a considerarecon attenzione anche i decimi di punto:1,8%.E l’Italia? La Commissione UE ha previsto chenel 2008 il Pil italiano crescerà ad un ritmodel 0,7%; in sostanza, la metà della mediadei Paesi dell’eurozona. Secondo il Fondomonetario Internazionale andrà un po’ me-glio (0,8%), mentre per la Banca d’Italia il Pilpotrebbe raggiungere l’1%. Dati alla mano,c’è poco da dire: per l’Italia si avvicina peri-colosamente la crescita zero.A dare l’allarme, Confartigianato e altre ottosigle del mondo imprenditoriale, che hannoaffidato il messaggio di un’Italia “che fa fati-ca a farcela” a una nota unitaria dal titolo“Manifesto per la governabilità”.Se è vero, che la situazione di sofferenza delPaese è in larga parte condizionata da unquadro economico internazionale “in peggio-ramento – si legge nel documento - con gliattuali prezzi di gas e petrolio e con un eurodrammaticamente sopravvalutato rispetto aldollaro”, lo è almeno altrettanto che ai pro-blemi esterni al Paese, se ne aggiungono al-tri, questa volta interni – ai primi posti la gra-cilità del sistema istituzionale – che contri-buiscono a frenare ulteriormente la crescitaeconomica. Da qui l’appello rivolto a tutte leforze politiche: “Gli sforzi delle imprese, checontinuano a diversificare i mercati, a inno-vare prodotti e processi vengono minacciatianche dai danni all’immagine internazionaledel Paese, mentre in un momento in cuiavremmo bisogno del massimo impegno suiproblemi dell’economia, la crisi politica è pre-cipitata”.In un simile contesto, l’impegno che le im-prese richiedono alla classe politica, è quellodi garantire la governabilità, mettendo manoa tutte quelle riforme - partendo dalle leggeelettorale - che sono indispensabili per crea-re un contesto favorevole al rilancio del Pae-se, che nel suo insieme non può più permet-tersi periodi di instabilità. “Serve una grandestagione di riforme. Il vero obiettivo che ilPaese si deve dare è la crescita economica.La crescita è l’autentico bene comune, checonsente di generare risorse per la ricerca,l’innovazione, le infrastrutture, il potere d’ac-quisto dei cittadini, la solidarietà verso i me-no fortunati”.Secondo il manifesto di Confartigianato, ilprimo passo che deve fare la politica per ri-

Oltre alla burocrazia, anche i tempi lunghidella giustizia frenano le imprese: un proces-so civile nei due gradi di giudizio può durarefino a 5 anni, un fallimento fino a 8, un pro-cedimento in materia di lavoro in media 4. Gliinterventi devono mirare a correggere le di-sfunzioni che trasformano la giustizia in ‘in-giustizia’.Sul fronte fiscale, gli interventi suggeriti daConfartigianato sono articolati, e mirano, dauna parte a semplificare gli adempimenti tri-butari e a ridurre la pressione fiscale, dall’al-tro a premiare le imprese più corrette. Al pri-mo posto, la riduzione costante e progressi-va della pressione fiscale sulle famiglie e sul-le imprese. Riequilibrare il carico fiscale, in-centrando la tassazione personale sulla fami-glia: più è numeroso il nucleo familiare, piùcala il reddito soggetto a imposta. Importan-te è anche il rispetto dello statuto del contri-buente: evitare il ricorso a norme di caratte-re retroattivo.Per quanto riguarda le liberalizzazioni, que-ste, al contrario di quanto accaduto fino a og-gi, devono ricominciare “dall’alto”: banche,assicurazioni, servizi pubblici, energia, utili-ties, professioni. Che rappresentano il 69%dei mercati da liberalizzare.

POLITICHE E AZIONI VOLTE A SUPERA-RE LE CONTRAPPOSIZIONE TRALAVORO DIPENDENTE E AUTONOMOConfartigianato indica come necessaria “l’in-versione del paradigma culturale che hasempre caratterizzato il nostro Paese: valo-rizzare l’assunzione del rischio, l’ambizione dimigliorare la propria condizione sociale, la li-bera scelta di intraprendere un’attività im-prenditoriale di creare profitto e benessereper sé, per i collaboratori, per il Paese. Biso-gna combattere la povertà e non la ricchez-za. Per ottenere tale risultato Confartigiana-to indica come necessarie alcune azioni chehanno anche l’effetto di ristabilire pari dignitàtra sapere teorico e pratico. Tra queste, in-nalzare la qualità della formazione professio-nale, prevedendo efficaci forme di alternanzascuola-lavoro, anche attraverso la valorizza-zione di un contratto formativo, quale l’ap-prendistato.Secondo Confartigianato le relazioni sindaca-li potrebbero contribuire a risanare la frattu-ra tra lavoro indipendente e autonomo. Il “fe-deralismo contrattuale”, potrebbe dare rispo-ste concrete ai problemi salariali dei diversiterritori. In tal senso, la prima esperienzaviene proprio dall’artigianato, con la riformadel sistema contrattuale, introdotta due annifa, che valorizza la contrattazione a livello re-gionale.

mettere in moto l’Italia è quello di restituirela fiducia ai cittadini. La fiducia nella libe-ra iniziativa, nel senso dell’impresa, nel-la concorrenza, nella spinta all’innovazio-ne, invertendo quel paradigma culturale se-condo cui il lavoro da sostenere - e da ricer-care - è solo quello garantito, a tempo inde-terminato, e magari pubblico. “Senza cresci-ta - è la conclusione del manifesto - c’è solopiù conflitto e troppi problemi restano irrisol-ti. Il risanamento e la stabilizzazione della fi-nanza pubblica rimangono comunque indi-spensabili. Per questo l’obiettivo di ridurrein modo strutturale la pressione fiscalesu imprese e cittadini si può conseguire solocon un forte impulso alla crescita con unadrastica riduzione della spesa pubblica a co-minciare dalle tante sacche improduttive”.Ma Confartigianato segnala alcune possibili‘cure’ per restituire la piena salute all’econo-mia del Paese. Cure che devono riguardare inprimis, il più diffuso e produttivo modello diimpresa italiana, le MPI, appunto.Tre le linee guida identificate:

POLITICHE E AZIONI PER RICONOSCE-RE E VALORIZZARE IL RUOLO DELLAMICRO E PICCOLA IMPRESASi parte da una constatazione: le Micro e Pic-cole Imprese, trascinano l’occupazione e l’e-conomia italiana. Nel 2006 sono state loro acreare il maggior numero di posti di lavoro.Mentre le medie e grandi imprese hanno per-so 131.000 lavoratori, le MPI ne hanno ac-quisiti 517.000. Rimanendo ai numeri, il pe-so delle MPI nell’economia del Paese èschiacciante: 4.223.639 aziende, il 98,2%del totale, che realizzano il 43,9% del valoreaggiunto. Per mantenere e potenziare questoruolo chiave, Confartigianato ha proposto: lavalutazione obbligatoria dell’impatto sulleMPI di ogni nuova normativa.

POLITICHE E AZIONI PER LIBERAREL’IMPRESASul banco degli imputati, burocrazia, giusti-zia, pressione fiscale, liberalizzazioni non at-tuate.Il peso della burocrazia va ridotto: ogni annobrucia 1 punto di PIL. Ancora una volta a pa-gare il prezzo maggiore sono le MPI: 11,3 mi-liardi di euro. Per Confartigianato appaionoindispensabili le seguenti azioni per ‘liberare’le energie delle imprese: eliminare i controllipreventivi della PA a favore di rigorosi con-trolli successivi; privatizzare l’istruttoria am-ministrativa attraverso la costituzione diAgenzie private per le imprese; realizzareuna seria politica di semplificazione, raffor-zando, anche, il centro unico di governancenazionale della strategia di semplificazione.

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DDal 2000 al 2007 le imposte applicate dalle pro-vince sui consumi di energia elettrica per usiindustriali sono aumentate del 34,9%, con un

costo per le piccole imprese che lo scorso anno è sta-to pari a 834 milioni di euro.E’ quanto emerge da un’analisi dell’Ufficio studi diConfartigianato che ha misurato l’escalation dellapressione fiscale proveniente dalle addizionali provin-ciali sull’elettricità utilizzata dai piccoli imprenditori. Si è trattato di un vero e proprio boom: l’aumento del34,9% ha infatti superato di quasi 5 punti il trend del-le imposte dirette locali che, dal2000 al 2007, sono cresciute del30,5%. L’addizionale è un’imposta che ‘pe-sa’ per il 7,8% del prelievo fiscalecomplessivo sull’elettricità e il getti-to che ne deriva è al terzo posto nel-la classifica dei tributi provinciali.Contribuisce infatti per il 14,8% alleentrate tributarie delle province ed èpreceduto soltanto da quello di dueimposte che gravano sui veicoli: leimposte sull’assicurazione Rc auto(che incidono per il 45,1%) e le im-poste provinciali di trascrizione(25,6%).Secondo Confartigianato l’analisimette in luce una fiscalità locale sempre più pesante,ma soprattutto iniqua. A pagare gli aumenti sono in-fatti soltanto le piccole imprese, poiché l’addizionaleviene applicata sui consumi fino a 200.000 kWh /me-se: in pratica, quelli delle piccole imprese. I consumisopra questo limite delle grandi aziende sono inveceesenti da questo tributo. Le province possono decide-re di applicarla con un’aliquota minima di 9,30 europer mille kWh oppure con un’aliquota massima di11,40 euro per mille kWh”. “Si tratta - sottolineaGuerrini - di un trattamento fiscale che deve essereriequilibrato per mettere la parola fine ad un’assurdaed ingiustificata penalizzazione delle piccole imprese”.Confartigianato ha constatato che in sette anni si èquadruplicato il numero delle province che hanno ap-plicato l’aliquota massima dell’addizionale: nel 2000 il75,5% delle province applicava l’aliquota minima,mentre nel 2007 il rapporto si è invertito e il 70,8%delle province ha adottato l’aliquota massima.Le province dove si registra il maggior prelievo da ad-dizionale sono quelle della Lombardia con 130,1 mi-lioni di euro (19% del totale), seguite da quelle delVeneto con 72,3 milioni di euro (10,6%), dell’EmiliaRomagna con 71,8 milioni euro (10,5%) e del Laziocon 60,1 milioni di euro (8,8%).

Prezzi energia elettricaBoom del fisco locale: + 34,9% dal 2000

Per le piccole imprese un costo di 834 milioni nel 2007

Sono soltanto 21 le province ‘virtuose’ che dal 2000ad oggi hanno mantenuto l’aliquota al livello minimo.Si tratta di Aosta, Avellino, Bari, Bolzano, Brescia, Co-mo, Firenze, Isernia, L’Aquila, Napoli, Nuoro, Padova,Prato, Reggio Calabria, Roma, Siena, Sondrio, Terni,Trento, Varese e Vibo Valentia. Anche le nuove province hanno contribuito ad innal-zare la pressione fiscale: è il caso delle quattro nuoveprovince della Sardegna (Carbonia-Iglesias, MedioCampidano, Ogliastra, Olbia-Tempio) che hanno in-trodotto l’addizionale con l’aliquota massima.

Le entrate tributarie delle provinceanno 2005 - Milioni di EUROTributo gettito %Imposta sulle assicurazioni R.C. auto 2084,1 45,1%Imposta provinciale di trascrizione 1181,8 25,6%Addizionale sul consumo di energia elettrica 685,1 14,8%Compartecipazione IRPEF 311,6 6,7%Tributo provinciale per i servizi di tutela,protezione e igiene dell’ambiente 199,7 4,3%Addizionale IRPEF 58,9 1,3%Tassa per l’occupazione degli spazi ed aree pubbliche 8,7 0,2%Altri tributi 95,1 2,1%Totale entrate tributarie delle province 4624,9 100,0%Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati ISTAT

Entrate per addizionale energiaelettrica delle Province per regioneanno 2005 - accertamenti in Milioni di euroregione gettito %Piemonte 54,3 7,9%Lombardia 130,1 19,0%Veneto 72,3 10,6%Friuli Venezia Giulia 18,5 2,7%Liguria 20,9 3,1%Emilia Romagna 71,8 10,5%Toscana 53,7 7,8%Umbria 12,4 1,8%Marche 23,9 3,5%Lazio 60,1 8,8%Abruzzo 15,2 2,2%Molise 8,5 1,2%Campania 23,5 3,4%Puglia 35,4 5,2%Basilicata 4,6 0,7%Calabria 16,6 2,4%Sicilia 45,6 6,7%Sardegna 17,7 2,6%Italia 685,1 100,0%Elaborazione Ufficio Studi Confartigianato su dati ISTAT

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Rapporto sulle Costruzioni, sempre più abusivi in cantiere

Le imprese edili subiscono la concorrenzasleale di 123.000 imprese ‘fantasma’

In aumento anche gli addetti stranieri

SSempre più abusivi in cantie-re. Le imprese edili subisco-no la concorrenza sleale di

oltre 123.000 operatori irregolariche a loro volta danno lavoro ad al-meno 160.500 dipendenti in nero.I dati, elaborati sulla base delle piùrecenti rilevazioni l’Istat sul feno-meno del sommerso, emergonodal Rapporto “Costruttori di svilup-po” realizzato dall’Ufficio studiConfartigianato per l’Anaepa, l’As-sociazione delle imprese edili diConfartigianato.Tra il 1991 e il 2005 le ditte ‘fanta-sma’ in edilizia sono aumentate di23.300 unita (+ 23,3%). Soltantotra il 2004 e il 2005 il loro numeroè aumento dell’8,5%.Il Mezzogiorno detiene il primatonegativo per il tasso di irregolaritànell’edilizia: 22,3%, a fronte del9,6% nelle regioni del centro Ita-lia, del 6,4% nel Nord Ovest e del3,5% nel Nord Est.Al primo posto nella classifica re-gionale per percentuale di lavoroirregolare in edilizia c’è la Calabria,con il 44,3%. Seguono la Sicilia,con il 30,1%, il Molise, 20%, la Ba-silicata, 19,6%, e l’Abruzzo, conuna quota pari al 18,4%.Gli irregolari sono praticamenteinesistenti, invece, in Emilia Roma-gna, dove la percentuale di inci-denza degli abusivi si ferma appe-na all’1,2%. Ottimo anche l’anda-mento delle imprese marchigiane,2%, di quelle della Valle d’Aosta,2,3%, e del Piemonte, 2,9%.Proprio per combattere l’abusivi-smo in edilizia, Anaepa Confarti-gianato ha sollecitato la presenta-zione di una proposta di legge chestabilisca precisi requisiti per potersvolgere l’attività di imprenditoreedile.

Di questi 143.000 lavorano alNord, 91.000 nel Centro e i rima-nenti 18.000 nel Mezzogiorno.L’incidenza degli stranieri sul tota-le degli occupati nelle costruzioni èpiù elevata nel Centro, dove è parial 23,5%. Segue il Nord con il 16%di occupati stranieri mentre nelMezzogiorno la quota di lavoratoristranieri è molto bassa e pari al2,7%.Gli stranieri che svolgono attivitàdi imprenditore nelle costruzionisono 110.211. Di questi 74.498sono extracomunitari.A livello regionale, la Lombardia hail record di imprenditori edili extra-comunitari: 16.820, pari al 22,6%del totale. Segue l’Emilia-Roma-gna con 12.497 (pari al 16,8%), ilVeneto con 9.440 (pari al 12,7%)la Toscana con 8.089 (10,9%), ilPiemonte con 6.107 (8,2%) la Li-guria con 3.743 (5%).La maggioranza degli imprenditoriedili extracomunitari proviene dal-l’Albania (21.009 persone), dalMarocco 7.264, dalla Tunisia 6757,dalla Svizzera 5.902, dall’Egitto5.486, dalla Serbia e Montenegro5.151, dalla Macedonia 3.635. Gli albanesi sono la comunità piùnumerosa di imprenditori nelle co-struzioni in Abruzzo, Emilia-Roma-gna, Lazio, Liguria, Marche, Pie-monte, Toscana, Trentino-AltoAdige e Umbria. I marocchini sono la prima comu-nità in Valle d’Aosta; gli svizzerisono la prima comunità in Basilica-ta, Calabria, Campania, Molise,Puglia, Sardegna e Sicilia; gli egi-ziani sono la prima comunità di im-prenditori nelle costruzioni in Lom-bardia e i Serbo-Montenegrini sonola prima comunità in Friuli VeneziaGiulia e Veneto.

“Costruttori qualificati significacantieri sicuri. Riteniamo indispen-sabile, secondo Confartigianato,un provvedimento che, attraversola qualificazione degli imprenditori,garantisca trasparenza del merca-to e tuteli i lavoratori e i consuma-tori. La proposta di legge ha infat-ti un obiettivo fondamentale: com-battere il fenomeno degli operato-ri improvvisati, degli abusivi e deidoppiolavoristi che mettono a ri-schio la sicurezza dei lavoratori,fanno concorrenza sleale alle im-prese regolari, sottraggono gettitoalle casse dello Stato, rendono uncattivo servizio ai consumatori”. Insomma: meno abusivi, più sicu-rezza. Secondo Anaepa Confarti-gianato, la proposta di legge ser-virà a regolare e a qualificare unsettore nel quale sono in vertigino-so aumento anche gli imprenditorie i dipendenti stranieri.Infatti, il Rapporto di Anaepa met-te in luce che l’edilizia è il settoredove si è registrata la maggiorecrescita di addetti stranieri: in dueanni, tra settembre 2005 e set-tembre 2007, il loro numero è au-mentato di 86.000 occupati (+51,6%), a fronte di un aumentodel 30,6% degli addetti stranierinel totale dell’economia. A questotrend in ascesa si contrappone ladiminuzione di 22.000 occupatiitaliani nell’edilizia ( - 1,3%). Addi-rittura, nelle regioni del Nord, siregistra un fenomeno di sostituzio-ne: dal settore sono usciti 22.000connazionali e sono entrati 35.000stranieri.Complessivamente, tra dipendentie imprenditori, nelle costruzioni la-vorano 252.000 stranieri (pari al15,8% degli stranieri occupati inItalia).

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Aumentano gli stranieri occupati nell’ediliziaDall’analisi dell’andamento occupazionale nelle Costruzioni emerge che,

dal 2005 al 2007, lavorano 86.000 stranieri in più e 22.000 italiani in meno.Aumentano anche gli imprenditori extracomunitari.

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PPer le lavoratrici autonome italiane ilnumero non fa la forza. Sono tante,ma poco tutelate. Il loro diritto alla

maternità è messo in discussione da con-dizioni d’accesso al congedo parentalesvantaggiose. L’endemica carenza di asi-li nido, diffusa in tutto il Paese con qual-che rara eccezione, fa il resto. Risultato:fanno meno figli ed hanno più difficoltà aconciliare la vita lavorativa con quella fa-migliare.Questo è il quadro che emerge dalle ana-lisi compiute dall’Ufficio Studi Confarti-gianato.Sul totale delle donne lavoratrici di etàcompresa tra i 15 e i 39 anni, l’Italia è ilpaese europeo con la maggiore incidenzadi lavoratrici autonome (il 16,6%): il2,5% in più della Grecia (secondo tra ipaesi europei) e più che doppia rispettoalla media del continente che si attestaattorno al 7,4% (dati Eurostat del 2006).Sulle 9.049.000 di donne occupate in Ita-lia nel 2006, 1.851.000 (il 20,5%) sonolavoratrici indipendenti. Se i numeri dellavoro autonomo femminile in Italia sonoda primato europeo, lo stesso non si può

coltà a progettare una maternità. Tra i 15e i 49 anni il rapporto tra figli e donne la-voratrici autonome (1,8%) e in proprio(1,4%) è infatti inferiore rispetto a quel-lo delle lavoratrici dipendenti (3,1%). Se il lavoro dipendente consente sia allamadre che al padre di avere accesso alcongedo parentale, nel lavoro autonomoil diritto di congedo spetta solo alla don-na. E anche in questo caso averne il dirit-to sulla carta non significa l’esercizio con-creto di questo diritto. Solo lo 0,25% del-le lavoratrici autonome è nelle condizionidi andare in congedo parentale, percen-tuale 37 volte inferiore rispetto alel lavo-ratrici dipendenti private. A rendere la situazione ancora più critica,l’insufficienza del numero degli aisili nido.In Italia il rapporto tra utenti del servizioall’infanzia e popolazione da 0 a 3 anni èsolo del 11,4%. Percentuale che si avvi-cina all’obiettivo di Lisbona del 33% soloin regioni modello come Valle d’Aosta(56,5%) ed Emilia Romagna (27,1%),ma che precipita a 1,7% in regioni ad al-ta densità di popolazione 0-3 anni comela Campania.

Conciliazione lavoro e vita familiare.Grandi numeri ma poche tutele

L’Italia è il Paese europeo con la maggior incidenza di lavoratrici autonome.Purtroppo, a causa di una legislazione insufficiente e della carenza di servizi essenziali,

difficilmente riescono a conciliare la vita lavorativa con quella familiare.Una ricerca di Anap-Confartigianato mette in evidenza questa anomalia tutta italiana

dire delle tutele sociali e previdenziali dicui esso può disporre. La percentuale di donne lavoratrici italia-ne che usufruiscono di un lavoro part-ti-me e di 6,5 punti inferiore rispetto allamedia europea. In Italia la spesa per laprotezione sociale si attesta sul 18,1%del Pil, contro il 21,9% della Germania eil 22,6% della Francia (dati Eurostat del2004). In particolare, sul fronte spesa so-ciale per la voce “Famiglia e maternità”,l’Italia è fanalino di coda rispetto agli al-tri paesi europei. Secondo la classifica-zione per funzioni Seproso96 l’1,1% con-tro il 3,9% della Danimarca, il 3% di Au-stria, Germania e Svezia. Solo la Spagnacon lo 0,7% fa peggio (dati Mef). Le pro-spettive non sono rosee se si continueràa seguire il trend degli ultimi anni. Dal1997 al 2006, infatti, la spesa destinataal sostegno delle famiglie è scesa dal3,5% al 3% del Pil. Se a questi dati si aggiunge che un’im-prenditrice e una lavoratrice autonomalavora mediamente 7-8 ore (il 24,2%) inpiù di una lavoratrice dipendente (datiIstat), non è difficile immaginare le diffi-

NNel settore delle costruzioni diminuisce lievemente l’oc-cupazione italiana mentre aumenta sensibilmente quel-la straniera. Dal 2005 al 2007, infatti, la presenza di

stranieri nelle costruzioni è cresciuta in media del 51,6%, del63,6% per quanto riguarda il numero di imprese a conduzio-ne straniera e del 48,5% per i lavoratori dipendenti. Sono 86mila gli stranieri assunti, 22mila gli italiani usciti dal settore. E’ quanto emerge dall’analisi dell’occupazione nell’edilizia rea-lizzata dall’Ufficio studi di Confartigianato su dati Istat, Mini-stero del Lavoro e Unioncamere. Nel 2007 sono 252.000 gli stranieri occupati nei cantieri ita-liani, il 15,8% del totale di tutti comparti produttivi italiani. Inparticolare sono i cantieri del Nord Italia ad assorbire il mag-gior numero di lavoratori stranieri, ben 143mila, il 56,9% deltotale. Seguono il Centro, con 91mila occupati pari al 36%, edil Sud, che con 18mila lavoratori stranieri rappresenta il 7,1%della fetta totale di stranieri impiegati nelle imprese edili ita-liane. Soprattutto delle imprese fino a 9 dipendenti, che da so-le occupano il 77% degli stranieri impiegati nell’edilizia.

Se consistente è stato l’aumento dei dipendenti, ancor mag-giore è stato quello delle imprese avviate in Italia da impren-ditori immigrati nel nostro Paese. Una variazione percentualedel 63,6%, con 110.211 imprenditori a dirigere le 535.758 im-prese straniere che operano nel settore delle costruzioni. Traquesti 35.713 sono gli imprenditori comunitari, mentre gli ex-tracomunitari 74.498, che rappresentano il 6% del totale de-gli imprenditori edili in Italia. La comunità più numerosa èquella albanese, con 21.009 imprenditori, seguita dal Maroc-co, 7.264 operatori, dalla Tunisia, dalla Svizzera e dall’Egitto.E proprio quella egiziana è la comunità più numerosa dellaLombardia, a sua volta la Regione italiana in cui operano ilmaggior numero di imprenditori extracomunitari, ben 16.280.Al secondo posto l’Emilia Romagna, in cui operano 12.437 im-prenditori immigrati, soprattutto albanesi. La terza Regioneper numero di imprenditori extracomunitari è il Veneto, dovela comunità più numerosa, secondo l’elaborazione dell’Ufficiostudi di Confartigianato, è la comunità serbo-montenegrina,con 1.867 imprenditori.

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AAtre mesi dall’entrata in vigoredel “regime dei minimi”, il co-siddetto “forfettone” introdotto

dalla Finanziaria 2008, che ha previ-sto un’imposta secca del 20% sulreddito in alternativa a Irpef, Irap eIva, Confartigianato traccia un primobilancio delle imprese associate chehanno aderito alla nuova opzione.Il modello elaborato dall’Ufficio StudiConfederale ha preso in esame uncampione significativo di 63.466 im-prese, le cui contabilità sono gestiteda un gruppo di 35 Associazioni diConfartigianato, che rappresentano il55,1% dei 520.000 associati. L’analisi ha considerato le impreseche hanno i requisiti per aderire al re-gime dei minimi. Sono risultate in li-nea con i parametri fissati dal Mini-stero delle Finanze, il 23% delle ditteindividuali del campione. Di queste il41,7% (6.087 soggetti) ha aderito alregime semplificato. Per quanto riguarda la ripartizionegeografica delle adesioni, il quadroche emerge è sostanzialmente equili-brato. Poche le variazioni, di ordine

decimale, tra Nord (41,8%) e Centro-Sud (41,1).“Il risultato - spiega Andrea Trevi-sani, Direttore delle Politiche Fiscalidi Confartigianato - conferma l’impe-gno informativo delle strutture dellaConfederazione che sono state moltoattente a spiegare alle imprese asso-ciate le condizioni in cui poteva con-venire, o meno, l’adesione al regimedei minimi, e i casi in cui il nuovo re-gime produce reali risparmi d’impo-sta”. All’indomani dell’entrata in vigo-re del “forfettone”, avvenuta lo scor-so 2 gennaio, era stato proprio il viceMinistro dell’Economia Vincenzo Vi-sco a chiedere alle Organizzazioni dicategoria il massimo impegno nel co-municare agli associati i contenuti delnuovo regime. “Il Governo farà la suaparte - aveva detto Visco - nel dare leinformazioni necessarie. Ma sarebbeimportante che un contributo in talsenso venisse anche dal mondo delleOrganizzazioni di categoria”. Le asso-ciazioni imprenditoriali e i consulentifiscali “avvertano in questi giorni ipropri associati e i propri clienti, se

questi ultimi si trovano nelle condi-zioni di poter optare per il regimesemplificato”. Il vice Ministro avevaconcluso sottolineando che per ilbuon fine dell’iniziativa “il loro ruolo(quello delle Organizzazioni n.d.r.) ela loro responsabilità diventano deci-sivi”.Anche l’Ufficio fiscale dell’UPSA di Ba-ri ha partecipato attivamente alla ela-borazione dell’indagine statisticasuddetta. La percentuale di adesioneal nuovo sistema, da parte delleaziende iscritte ai nostri servizi fisca-li, è risultata più alta di quella nazio-nale. Difatti su un totale di 52 ditteindividuali che potenzialmente ave-vano i requisiti per accedere al regi-me del “forfettone” 29 aziende lohanno adottato, pari al 55.76% con-tro il 41,7% di media nazionale. Gio-vanni D’Alonzo, responsabile delsettore fiscale dell’UPSA Confartigia-nato, attribuisce questa maggiorepercentuale di adesione al fatto chesono state applicate, ai soggetti con ilnuovo regime contabile, tariffe parti-colarmente vantaggiose.

Confartigianato dà i numeri del “forfettone”Secondo un’indagine a campione, il 41,7% delle imprese che ne avevano i requisitihanno aderito al regime semplificato. Il risultato conferma l’impegno informativo

della Confederazione che ha saputo spiegare alle impresela convenienza di aderire, o meno, al nuovo regime”.

Vertice delle associazioni di categoria inCamera di Commercio

Un patto per la legalità fra forze dell’ordine e categorie economiche

PPer contrastare fenomeni come usura, pizzo, rapi-ne, frodi alimentari, abigeato, rischi sul lavoro ènecessario un patto fra forze dell’ordine e catego-

rie economiche. E’ quanto è stato richiesto dal coman-dante della Regione Carabinieri Puglia, generale Giu-seppe Rositani, ai vertici delle associazioni di categoria,riunitisi presso la Camera di Commercio di Bari per unconfronto sui temi della legalità. “E’ necessaria una col-laborazione costante - ha detto Rositani - un continuoscambio di informazioni, che aiuti a combattere a tutti ilivelli il fenomeno dell’insicurezza, che genera pessimi-smo e non aiuta l’economia. Deve essere il sistema areagire ed a contrastare la pressione criminale, non lasingola categoria o il singolo imprenditore”. Ad introdurre l’incontro il presidente della Camera diCommercio di Bari, Luigi Farace, che ha motivato l’ini-ziativa proprio con la necessità di “attivare un confron-to costante fra le parti, perché insieme si può sviluppa-

re non solo una consapevole capacità di autodifesa, maanche un’opera di sensibilizzazione sui temi della lega-lità che riguardi l’intera comunità barese”. Più prevenzione quindi, oltre che repressione. Queste lerichieste all’unisono delle categorie economiche, maanche, ha detto il presidente di Confartigianato Bari,Antonio Laforgia, è necessario “accelerare un proces-so di formazione alla cultura di impresa in un cui siamaggiore senso etico e di responsabilità. Ai Carabinierichiediamo di intensificare gli interventi e di fare unosforzo perché una maggiore presenza di forze dell’ordi-ne valga come deterrente”.Sono intervenuti anche i vertici di Cia, CNA, Anita, Usar-ci, Confcooperative, Confagricoltura, Confcommercio,Raccomar, Confesercenti, C.N.C.D, Lega delle Coop.,ciascuno portando la propria esperienza quotidiana, eipotizzando possibili rimedi.

I.S.

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GGrande affluenza digente in Corso Vit-torio Emanuele

sabato 29 marzo in occa-sione della “Giornata diprevenzione dell’Alzhei-mer”. Per l’occasione, in-fatti, è stato allestito ungazebo dove i cittadinihanno avuto informazionisulla predisposizione al-l’alzheimer, sulle forme diassistenza ai malati e suicomportamenti per preve-nirla.L’iniziativa, che si è svoltaanche in altre 60 città ita-liane, è stata realizzata dall’ANAPConfartigianato in collaborazionecon la Croce Rossa Italiana, con ilDipartimento di Scienze dell’in-vecchiamento dell’Università LaSapienza di Roma, con la Federa-zione Italiana Medici Geriatri(FIMeG).L’Alzheimer colpisce in Italia circa270.000 persone, e la spesa soste-nuta dalle famiglie per assistere cia-scun malato ammonta a 53.982 eu-

ro all’anno, per un costo sociale to-tale della malattia pari a 14.596 mi-lioni euro all’anno. “E’ importante sensibilizzare l’opi-nione pubblica - ha affermato Pie-tro Carlucci, presidente della ANAPConfartigianato Bari - sulle sorti deimalati di alzheimer e sull’aiuto alleloro famiglie. Gli ammalati diAlzheimer perdono progressiva-mente la memoria, le energie, lefunzioni, fino alla morte. E’ una ve-

ra e propria emergenzasoprattutto se si considerale difficoltà dei malati adusufruire dei servizi pub-blici di assistenza”. Presso i gazebo sono staticompilati due test sul mor-bo, uno elaborato dal Di-partimento di Scienze del-l’Invecchiamento, l’altrodenominato Mini MentalState Examination.I questionari compilativerranno inviati all’Univer-sità La Sapienza dove sa-ranno analizzati e, nel ca-so si riscontrassero peri-

colose predisposizioni alla malattia,verrà indicato un geriatra della FI-MeG per approfondire il caso.Le informazioni raccolte con i questio-nari serviranno anche ad approfondi-re la ricerca medica sulle cause e lepossibili cure della malattia.Per maggiori informazioni sull’ini-ziativa si può consultare il sito del-l’Anap confartigianato, www.anap.it,o chiamare il numero verde gratuito800 096 233. I.S.

Giornata di prevenzionedell’Alzheimer

Un’iniziativa per sensibilizzare l’opinione pubblicasia sulle sorti dei pazienti sia sull’aiuto alle loro famiglie

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Il Gazebo ANAP allestito a Bari in Corso Vittorio Emanuele.

Divertimento e solidarietà allaFesta dell’ANAP

E’ stata di circa 180 soci con loro familiari, la partecipazione al-la festa dell’ANAP-CONFARTIGIANATO, presieduta dal Presi-dente Pietro Carlucci, svoltasi presso la sala ricevimenti “LACARAVELLA” di Bari.Ospiti della festa il cantante Federico Fazio e il Presidente del-l’AGEBEO (Associazione genitori e bambini emato-oncologici)Michele Farina, il quale ha sollecitato i presenti alla benefi-cenza tramite l’acquisto di uova pasquali con annessi simpati-ci gadget, il ricavato è stato devoluto alla stessa AGEBEO.Con allegria e soddisfazione da parte di tutti i presenti, si è con-clusa tra canti e balli la tradizionale festa .

M.M.

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««La lotta delmovimentodelle donne

libanesi per i lorodiritti risale a ot-tant’anni fa. Ci so-no state notevoliconquiste, ma lerestrizioni e le sfideper le donne liba-nesi persistono».Lo ha detto Wa-fa’a DikahHamzé, consiglie-re del ministro del-l’Agricoltura liba-nese nella cooperazione interna-zionale e nello sviluppo rurale,membro fondatore del ComitatoNazionale delle donne libanesi, in-tervenuta all’incontro su «L’im-presa di essere donna. 100 anni diconquiste per una nuova dimen-sione sociale», promosso dalla ri-vista Bari Economica in collabora-zione con il Comitato per l’Im-prenditoria Femminile della Ca-mera di Commercio di Bari e rea-lizzato in occasione della festadella donna.Wafa Dika’a Hamzè, presentatada Marisa Ingrosso, ha parteci-pato con una delegazione di diecidonne libanesi, impegnate inun’attività formativa in agricolturaall’Istituto Agronomico Mediterra-neo di Valenzano.«Ci sono state notevoli conquiste

- ha continuato l’ex ministra - acominciare dalla concessione deidiritti politici, nel 1952, fino allanomina delle prime donne in par-lamento nel 1964, e le prime dueministre nel 2004. Il consegui-mento, da parte delle donne, di unlivello di istruzione sempre più al-to ha fatto calare il tasso di anal-fabetismo femminile e aumentarela percentuale di forza lavoro fem-minile. Le donne professionistecostituiscono il 10.2% della forzalavoro femminile, mentre il 75.8%sono salariate. Nel 1996 è nato ilComitato Nazionale per le DonneLibanesi (Nclw), primo ente uffi-ciale per l’accrescimento dei dirit-ti delle donne e gli emendamentialle leggi. Nonostante questi sfor-zi, le donne imprenditrici affronta-no ancora problemi nell’amplia-mento dei propri affari, costrizionisociali legate al duplice ruolo del-le donne che lavorano e che si oc-cupano delle questioni familiari,sfide sul mercato, contatti con ifornitori di servizi. Il lavoro fem-minile è ancora limitato ad unaserie circoscritta di attività a cau-sa di una mentalità discriminato-ria in base al sesso».Il presidente della Camera diCommercio, Luigi Farace, pre-sente insieme all’on. AntonioLaforgia, ha sottolineato il gran-de contributo dato dalle donne al-l’economia ed alla cultura in terradi Bari e l’apporto importante da-to alla crescita di questi numeri da

parte dei Comitatiper l’ImprenditoriaFemminile delleCamere di Com-mercio. StefaniaLacriola, presi-dente del Comitatobarese ha eviden-ziato il «grande di-vario tra ciò che ledonne danno equanto ricevonodalle istituzioni edalla società: di-scriminazioni, pre-carietà, ricatti. La

città si evolve grazie al rispetto,alla riduzione delle disuguaglian-ze, al fine di costruire una societàequa e solidale».

Al centro della programmazioneregionale pugliese dei fondi co-munitari 2007-2013 troviamo iltema delle pari opportunità e del-l’inclusione sociale come anchel’implementazione delle infra-strutture dello sviluppo. «In que-sto modo – ha detto Elena Gen-tile, Assessore alla SolidarietàSociale, Politiche Sociali e FlussiMigratori della Regione Puglia - leistituzioni possono offrire alledonne quello che fino ad oggi èstato loro sottratto. Si aprirà unanuova fase per dare a tutte loro lapossibilità di esternare il propriotalento e le proprie capacità, nel-la famiglia e nel lavoro».Come ha detto Wafa’a DikahHamzé «essere donna è volontàdel Signore, essere una donna chelavora un risultato, essere madreè un riconoscimento, essere tuttoquesto insieme è una sfida ed èuna un’impresa».

I.S.

Seminario alla camera di Commercio

L’impresa di essere donna

Da sin.: Wafa’a Dikah Hamzé, Luigi Farace, Stefania Lacriola e Antonio Laforgia

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AAnche quest’anno la Confartigianato Upsa diBari, in collaborazione con il Conart, ha dedi-cato alle imprese in rosa la giornata dell’8

marzo.Per l’occasione in vetrina, presso la permanente del-l’artigianato sita in Corso V. Emanuele 79, il megliodell’artigianato artistico, agroalimentare e dei setto-ri nei quali la sensibilità e l’intuito femminile sono ingrado di realizzare risultati particolarmente apprez-zabili.Ospite d’onore Wafa Dika’a Hamzè, consiglieredel ministro dell’Agricoltura libanese nella coopera-zione internazionale e nello sviluppo rurale e fonda-trice del Comitato Nazionale delle donne libanesi.Wafa Dika’a Hamzè ha visitato la mostra del Conartcon una delegazione di dieci donne libanesi, impe-gnate in un’attività formativa all’Istituto Agronomi-co Mediterraneo di Valenzano.La manifestazione è stata l’occasione per promuo-vere non solo gli scambi economici e politici tra ledonne e le imprenditrici italiane e libanesi, ma an-che gli scambi culturali e sociali. E stato, infatti, pos-sibile degustare oltre alle tipicità alimentari pugliesi anchequelle del Libano, come sciroppi, acqua di rosa, vino, pro-dotti da forno.I momenti di degustazione sono stati, inoltre, allietati dacanti e danze tradizionali pugliesi interpretati dalla Com-pagnia Stabile di Alberobello.All’appuntamento erano presenti, oltre al direttore MarioLaforgia, Pietro Pupilla, presidente del Centro Comuna-le di Bari e le presidenti comunale e regionale Donne Im-presa Confartigianato Levi Marici e Stefania Lacriola.

I.S.

Scambi culturali e degustazioneprodotti tipici presso il Conart

Ospite la delegazione libanese guidata dal Consigliere Wafa Hamzè

La Compagnia Stabile di Alberobello davanti alla mostra del CONART

L’incontro con la delegazione libanese presso la sede del CONART.

Corsi Fondartigianato:ancora aperte le iscrizioni

Vi informiamo che i Corsi gratuiti Fondartigianato in par-tenza nei prossimi giorni e ai quali è ancora possibile iscri-vere i propri dipendenti sono: 1) Addetti al montaggio/smontaggio e trasformazione dei

Ponteggi;2) Sistemi Fotovoltaici;3) Etichettatura e manutenzione dei capi;4) Pronto Soccorso Aziendale;5) Gestione e classificazione dei rifiuti edili;6) Lettura del Disegno tecnico;7) Operatore Ossiacetilenico;8) Normative Antisismiche.Per informazioni circa le modalità d’iscrizione, le sedi deicorsi, nonché per ogni ulteriore dettaglio sui contenuti deiCorsi è possibile contattare lo Sportello Informativo Fon-dartigianato di questa Unione al n° 0805959446 (Dott.Marco Natillo).

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EDILIZIA

Nuova proposta di leggeche regola l’accesso alla professione

CONFARTIGIANATO impegnata per difendere le imprese regolari e i consumatoriL’ANAEPA Confartigianato e la CNA Costruzioni - nel corso di unaconferenza stampa organizzata a Roma - hanno sollecitato i nu-merosi politici intervenuti a presentare un progetto di legge ela-borato dall’ANAEPA con il supporto dell’Ufficio Studi Confederaleche disciplina l’attività di costruttore edile.La proposta normativa nasce dall’esigenza di combattere il feno-meno dell’abusivismo, particolarmente presente in questo setto-re: è evidente che un’impresa in regola soffre in modo particola-re la concorrenza di chi opera in maniera non corretta, pratica si-stematicamente l’evasione fiscale e contributiva e di conseguen-za riesce ad abbattere i propri costi alterando gli equilibri del mer-cato. Chi lavora in nero fa accrescere il rischio di incidenti sul la-voro, usa tecniche e materiali meno costosi e di inferiore qualitàe non crea nuova occupazione regolare.La proposta di legge presentata da Confartigianato e CNA constadi nove articoli che prevedono una disciplina transitoria di imme-diata applicazione e una fase a regime.

La disciplina transitoria obbliga gli aspiranti imprenditori e le im-prese con un’anzianità inferiore a due anni (dalla data di entratain vigore della legge) a frequentare un corso di formazione di 80ore dedicato principalmente a conoscere gli adempimenti per latutela, la salute e la sicurezza sul lavoro e finalizzato al consegui-mento di un attestato di qualificazione professionale.Quando la legge andrà a regime, invece, per poter avviare un’at-tività edile occorrerà possedere i seguenti requisiti:- Idoneità professionale: bisognerà frequentare corsi di for-

mazione e istruzione di durata variabile fino a 3 anni a secon-da della complessità dell’attività imprenditoriale, integrati daperiodi di esperienza lavorativa e professionale in aziende abi-litate;

- Onorabilità: l’imprenditore non dovrà avere precedenti pena-li o procedimenti giudiziari in corso;

- Capacità organizzativa a finanziaria: l’impresa dovrà di-sporre di attrezzature e risorse economiche adeguate. A.P.

IlIl26 febbraio u.s. è entrato in vigoreil DM n. 272 del 21 dicembre2007 “Regolamento recante nor-

me per l’individuazione dei criteri, moda-lità e procedure per la verifica dei certifi-cati dei lavori pubblici e delle fatture uti-lizzati ai fini delle attestazioni rilasciatedalle SOA dal 1° marzo 2000 alla data dientrata in vigore del decreto legislativo12 aprile 2006, n. 163 (1° luglio 2006)”,pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 35dell’11 febbraio 2008.L’articolo 1 del Regolamento prevede cheil Ministero delle Infrastrutture e l’Auto-rità per la vigilanza sui contratti pubblicisottopongono a verifica i seguenti atti,ove utilizzati per il conseguimento delleattestazioni SOA dal 1° marzo 2000 al 1°luglio 2006:a) i certificati di lavori pubblici, di cui al-

l’articolo 22, comma 7, del DPR 25gennaio 2000, n. 34, nonchè i certifi-cati di lavori pubblici e privati rilascia-ti prima della data di entrata in vigoredel DPR 25 gennaio 2000, n. 34;

b) le fatture presentate dalle imprese aisensi dell’articolo 25, comma 5, lette-ra c), del DPR 25 gennaio 2000, n. 34.

L’Osservatorio presso l’Authority, dopoaver ricevuto dalle SOA i modelli informa-tici, li trasmette alle amministrazioni ag-

giudicatrici competenti le quali, in rela-zione a ciascun certificato di lavori pub-blici, compresi i certificati di lavori pubbli-ci rilasciati ai sensi della legge 10 feb-braio 1962, n. 57, verificano e attestanola veridicità dei seguenti dati:1) data del contratto di appalto;2) oggetto del contratto di appalto con ri-

ferimento alle categorie di cui alla ta-bella corrispondenze nuove e vecchiecategorie, allegato A del DPR 25 gen-naio 2000, n. 34;

3) denominazione e composizione delsoggetto aggiudicatario;

4) inizio e ultimazione lavori;5) opere eseguite da eventuali subappal-

tatori;6) importi contrattuali dell’appalto e di

eventuali perizie di variante o supple-tive delle opere eseguite;

7) buon esito delle opere;8) nominativo del responsabile del proce-

dimento o del funzionario che ha rila-sciato il certificato.

L’Osservat3orio trasmette i modelli infor-matici anche al Nucleo di Polizia tributa-ria della Guardia di finanza, che verifica-no i dati contenuti nelle fatture, e ai prov-veditorati regionali ed interregionali perle opere pubbliche del Ministero delle In-frastrutture.

Com’è noto dal 1° gennaio 2002 non èpiù possibile partecipare a gare di appal-to di lavori pubblici di importo superiore a150.000 euro se non si è in possesso del-l’attestato SOA.Tutte le imprese che svolgono diretta-mente o indirettamente (subappalto) la-vori per Enti pubblici sono sempre in tem-po per poter ottenere l’attestato rivolgen-dosi ad una SOA autorizzata.Molti imprenditori, preoccupati per lacomplessità della pratica SOA, rischianodi perdere opportunità di lavoro o di ve-nire esclusi dalle gare di appalto: l’UPSAConfartigianato, per supportare le azien-de della provincia operanti nel settore co-struzioni e impianti, offre un servizio gra-tuito agli associati per la predisposizionee presentazione della pratica ad Artigian-soa e l’assistenza durante l’iter istruttorioper tutte le necessità che dovessero in-sorgere.Chi desiderasse essere assistito nellapresentazione della domanda o ricevereinformazioni sui costi e sulla documenta-zione da presentare potrà rivolgersi al-l’ufficio categorie (dott.ssa Pacifico080/5959444) presso la nostra sede invia Nicola De Nicolò 20, Bari.

A. Pacifico

ATTESTAZIONI SOA

Controlli sulle imprese attestateal 1° luglio 2006

Attuata una procedura per la verifica di certificati e fatture

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AGRICOLTURA

VENDITA DIRETTA AI CONSUMATORI,si ma nel rispetto delle regole

I farmer’s markets aumentano ed interviene il Ministero

Nuova Campagna provinciale di Ispezione eControllo degli Impianti Termici - Biennio 2008/2009

SSono state pubblicate sul sito dellaProvincia all’indirizzohttp://www.provincia.ba.it/prov-

bari/s2magazine/main.jsp tutte leinformazioni a cui il Manutentore devefare riferimento per eseguire corret-tamente le operazioni di controllo e ma-nutenzione nonché la trasmissione deirapporti di controllo tecnico (allegati Go F). In particolare, Vi invitiamo a con-sultare la “Guida alle procedure” e lenote per la compilazione degli allegati.La Campagna del biennio in corso nonpresenta novità di rilievo rispetto allaprecedente, salvo che per l’istituzionedel c.d. “bollino verde”. Questo ta-gliando ha lo scopo di sostituire ilversamento mediante bollettinopostale che in precedenza occorre-

va effettuare per eseguire la proce-dura di autodichiarazione degli im-pianti con potenza nominale infe-riore a 35 KW.Il “bollino verde” è ac-quistato, nell’interesse e a spese delcliente, dal Manutentore che lo apponesulle tre copie dell’allegato G (una trat-tenuta dal manutentore, una consegna-ta al responsabile dell’impianto, l’altrada trasmettere alla Provincia - ViaSpalato n. 19 - 70121). Ricordiamoinoltre che, come accaduto per la pre-cedente Campagna di controllo, ancheper il biennio in corso è stato sotto-scritto un Accordo con le Associa-zioni dei consumatori e che, in defi-nitiva, definisce stadard massimi diprezzo e livelli minimi di prestazioneper le operazioni di controllo e manu-

tenzione. L’adesione a questo accordo èfacoltativa e consente di essere inseritinell’elenco dei manutentori aderenti eche sarà pubblicizzato dall’Amministra-zione Provinciale di Bari. Coloro che ri-tenessero proficuo aderire all’intesa(impegnandosi con ciò a rispettarne icontenuti), potranno contattare il ns.Ufficio Categorie al n° 0805959446, alfine di ricevere tutte le informazioni delcaso. In caso contrario, il Manutentoreche abbia idonea capacità tecnica e chesia abilitato ai sensi della legge 46 del1990, art. 1 lettera c ed e, potràugualmente svolgere tutte le atti-vità sin qui menzionate, con la soladifferenza che non sarà inserito nell’e-lenco dei manutentori di cui al prece-dente capoverso. M.N.

IlIlMinistero delle Politiche Agricolee Forestali ha dettato recente-mente (con il Decreto 20 No-

vembre 2007) le linee guida per la rea-lizzazione dei mercati riservati all’eser-cizio della vendita diretta da parte de-gli imprenditori agricoli e/o di loro coo-perative.In effetti si sentiva il bisogno di una mi-nima regolarizzazione del crescente fe-nomeno soprattutto nelle nostra regio-ne. L’efficace e lucrosa iniziativa da par-te degli imprenditori agricoli di venderedirettamente al consumatore finale ifrutti della propria opera prestata neicampi stava assumendo un aspettospregiudicato, assai confusionario e tal-volta anche speculativo. Piccoli negozi earee più o meno grandi dedicate allavendita al minuto di prodotti ortofrutti-coli sono ormai sorte in tutta Italia ed inparticolare al Sud dove i risultati, nono-stante gli agguerriti detrattori di tali pio-nieri dell’iniziativa commerciale “dalproduttore al consumatore”, possonodefinirsi assai positivi sia per i consuma-tori sia per gli imprenditori.Come nasce questa esigenza di limitarei costi successivi alla raccolta e by-pas-sare i colossi della grande distribuzioneorganizzata che ormai rappresentano

per la quasi totalità degli imprenditoriagricoli e non un sinonimo di sopravvi-venza aziendale?Del prezzo finale proposto al consuma-tore, secondo fonti ufficiali, oltre il 50%è determinato da costi sostenuti e mar-gini commerciali da realizzare in senoalle grosse organizzazioni della distribu-zione che fanno pesare in maniera evi-dente non solo il riconosciuto meritodell’incontro fisico tra domanda e offer-ta dei beni ma anche il proprio peso spe-cifico all’interno della filiera di un pro-dotto alimentare. Tutte le associazionidi consumatori si sono chieste come puòun prezzo lievitare in questa misura inun solo passaggio. Qualcuno ha tentatodi dare una risposta sensata e le indagi-ni per individuare eventuali azioni spe-culative sono state condotte a più ripre-se negli ultimi anni e su svariati prodot-ti ortofrutticoli (in particolare l’uva e leclementine in Puglia) ma i conti non tor-nano mai. Gli agricoltori si sbilancianodenunciando il loro reale prezzo di ven-dita post-raccolta, ma nessuno è anco-ra in grado di argomentare su questo gi-gantesco aumento di valore che il pro-dotto ortofrutticolo subisce quando pas-sa nelle disponibilità della GDO (grandedistribuzione organizzata).

Qualche imprenditore agricolo ha cosìaccorciato la filiera. Saltando il passag-gio determinante nella formulazione delprezzo di vendita finale al consumatore:quello che spettava ai colossi della GDO. Ed ecco i farmer’s markets ovvero imercati degli agricoltori, luoghi di ritro-vo della domanda e dell’offerta di pro-dotti della terra, anche trasformati.Anacronistici se inseriti in una realtà fat-ta di multinazionali che investono in uncrescente numero di centri commercia-li. Più che mai realistici ma anche rea-zionari se si inquadrano nel contestoeconomico attuale caratterizzato dacongiunture e inspiegabili inflazioni adoppia cifra.I mercati per la vendita diretta non do-vranno sbagliare nulla però o si espor-ranno alla vendetta del consumatore: illoro inesorabile abbandono. Pertantoper i farmer’s markets diventa obbliga-torio offrire prezzi competitivi e qualitàsopra la media. Quindi freschezza (lavendita diretta allunga la vita commer-ciale del prodotto ortofrutticolo di alme-no 24 ore - non dovendo stazionare innessun centro distributivo) ma anchemassima attenzione a rintracciabilità,igiene e rispetto assoluto della normati-va in vigore. G. Magro

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AUTOTRASPORTI

Chiarimenti e semplificazionisul nuovo registro dell’orario di lavoro

Emanata una nuova circolare ministeriale

NNel numero di marzo 2008 di PugliaArtigiana si è data notizia dell’e-manazione del d. Lgs. 19 novem-

bre 2007, n. 234 che ha introdotto, a fardata dal 1° gennaio 2008, l’obbligo ditenuta di un registro dell’orario di lavorodei dipendenti a carico delle imprese diautotrasporto.A seguito delle riserve espresse dalle Or-ganizzazioni di categoria, tra cui Con-fartigianato, delle quali pure si è datoconto nel precedente numero della no-stra rivista, la Direzione Generale perl’attività ispettiva del Ministero del Lavo-ro e della Previdenza Sociale ha emana-to una circolare (prot. 25 del 19/3/2008)contenente chiarimenti operativi che re-cepisce, in buona misura, i rilievi formu-lati, ed introduce elementi di semplifica-zione degli adempimenti spettanti ai da-tori di lavoro.Innanzitutto la circolare circoscrive ilcampo di applicazione dell’obbligo di isti-tuzione e tenuta del registro, precisandoche la disposizione si applica solo al tra-

sporto su strada di merci effettuato daveicoli di massa superiore a 3,5 tonnel-late, e al trasporto di passeggeri effet-tuato da veicoli atti a trasportare più dinove persone compreso il conducente.Una limitazione importate rispetto alleprime interpretazioni che riferivano l’ob-bligo a tutte le imprese di autotrasportosenza che fossero previste esclusioni disorta.Inoltre, in considerazione dell’identitàdei dati da inserire nel registro in esamecon quelli previsti dalla sezione presenzedel libro paga, come già osservato daConfartigianato in un’apposita missiva alMinistro del Lavoro dello scorso gennaio,la circolare autorizza l’utilizzo del solo li-bro presenze, purché vidimato, oltre chedall’Istituto Assicuratore, anche da partedella competente Direzione provincialedel Lavoro,.Il Ministero ha anche esteso al registro inquestione la disciplina relativa alla tenu-ta per mezzo di fogli mobili o supportiinformatici già prevista per i libri matri-

cola e paga e concesso la possibilità, inragione dell’evidente difficoltà di una re-gistrazione quotidiana dell’effettivo ora-rio di lavoro, di annotare mensilmentel’orario complessivo svolto dal lavorato-re, distinto in ordinario e straordinario,annotando giornalmente la sola presen-za del dipendente.Infine, per ciò che attiene il profilo san-zionatorio, la Confederazione avevaespresso la propria preoccupazione perla mancata coincidenza tra l’entrata invigore del decreto e degli obblighi iviprevisti e l’emanazione delle disposizio-ni attuative. Il Ministero, preso atto del-la fondatezza della questione posta, in-vita ora i propri organi di vigilanza a va-lutare con attenzione le argomentazioniavanzate dai soggetti attinti da sanzionenella prima fase di applicazione dellanuova disciplina, ai fini di una possibileadozione di provvedimenti di archivia-zione relativi alle sanzioni irrogate pre-cedentemente all’emanazione di questacircolare. A. Giacò

AMBIENTE E SICUREZZA

Presentazione del MUD- Scadenza 30 Aprile 2008(Rifiuti 2007)

IlIlMud (o 740 ecologico) è un mo-dello attraverso il quale devonoessere denunciati i rifiuti derivan-

ti da un’attività economica (e diversi daquelli raccolti dal Comune), prodotti,smaltiti, avviati al recupero o trasporta-ti nel 2007. Si segnala che modulistica eistruzioni per la compilazione del MUD,non essendo state aggiornate rispettoalle disposizioni introdotte dal D. Lgs. 3aprile 2006 n. 152 e successive modifi-cazioni, in alcuni aspetti possono risulta-re non coerenti con quanto previsto dal-la norma attualmente vigente. Con il de-creto legislativo 16 aprile 2008 n. 4 èstato nuovamente introdotto l’obbligo dipresentazione della denuncia MUD per iproduttori iniziali di rifiuti specialinon pericolosi derivanti da: lavora-zioni industriali e lavorazioni arti-gianali.Restano escluse dall’obbligo le impreseche, pur rientrando nelle categorie sopracitate, hanno un numero di dipendentinon superiore a 10. Le imprese edili

sono comunque escluse dall’obbligo dipresentazione della denuncia limitata-mente alla produzione di rifiuti non peri-colosi da costruzione e demolizione. Iproduttori iniziali di rifiuti non peri-colosi che effettuano direttamente iltrasporto di tali rifiuti ai sensi dell’art.212 comma 8 del D. lgs. 152/2006,non sono invece tenuti alla presentazio-ne del MUD per la fase di trasporto; fer-mo restando l’obbligo, nei casi sopra in-dividuati, per quanto concerne la fase diproduzione. I soggetti che produconorifiuti pericolosi sono in ogni caso te-nuti alla presentazione del MUD sia perla fase di produzione che per quella ditrasporto. Nell’ipotesi che un’impresaproduca rifiuti sia non pericolosi che pe-ricolosi, si configura l’obbligo del MUDesclusivamente per i rifiuti pericolosi.Per i gestori di rifiuti, invece, esiste inogni caso l’obbligo di presentazione del-la denuncia, anche con riferimento aglieventuali rifiuti non pericolosi della loroattività. I produttori di imballaggi,

che hanno aderito al CONAI o ad altriconsorzi di filiera, e tutti gli utilizzatori diimballaggi non sono tenuti alla compila-zione della specifica Sezione del MUD. Lacomunicazione sarà effettuata diretta-mente dal Consorzio Nazionale Imbal-laggi (CONAI) e dai produttori che han-no organizzato autonomamente la ge-stione dei rifiuti di imballaggio o chehanno messo in atto un sistema per laloro restituzione. Chi, durante l’anno2007, non ha prodotto, trasportato, re-cuperato o smaltito rifiuti, o non ha ef-fettuato attività di raccolta, trasporto etrattamento di veicoli fuori uso e relativicomponenti e materiali, non deve pre-sentare la dichiarazione. In ottemperanza alle disposizioni di leg-ge, quest’unione, da sempre attenta al-le esigenze della categorie, invita tuttele imprese interessate alla compilazionedel MUD potendosi rivolgere o contat-tando all’ufficio categorie - sig. Cellama-re 080/59.59.442 - per ulteriori chiari-menti. G. Cellamare

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SCADENZARIOSCADENZARIOAPRILE 2008

MERCOLEDI 16 IMPOSTE DIRETTERitenute d’acconto operate sul lavoro auto-nomo e sulle provvigioni del mese prece-dente;Ritenute alla fonte operate sul lavoro di-pendente nel mese precedente;

INPSVersamento dei contributi relativi al meseprecedente;

IVAContribuenti mensili versamento dell’impo-sta relativa al mese precedente;

MARTEDI 29 IVAInvio telematico degli elenchi clienti e forni-tori IVA

MERCOLEDI 30 CASSA EDILEUltimo giorno utile per pagare i contributirelativi al mese precedente;

MODELLO 730termine ultimo per presentare il modello didichiarazione al proprio datore di lavoro oall’ente pensionistico.

VENERDI 16 IMPOSTE DIRETTERitenute d’acconto operate sul lavoro autono-mo e sulle provvigioni del mese precedente;Ritenute alla fonte operate sul lavoro dipen-dente nel mese precedente;

INPSVersamento dei contributi relativi al meseprecedente;termine per il versamento della Iª rata 2008dei contributi IVS;

IVAContribuenti mensili versamento dell’impo-sta relativa al mese precedente;Contribuenti trimestrali versamento dell’im-posta relativa al 1° trimestre 2008;

SABATO 31 CASSA EDILEUltimo giorno utile per pagare i contributi re-lativi al mese precedente;

MODELLO 730termine ultimo per presentare il modello didichiarazione al CAAF.

MAGGIO 2008

Sicurezza nei luoghidi Lavoro, via libera al nuovo Decreto

IlIlConsiglio dei Ministri del 1 Aprile 2008 ha approvato in via definiti-va il decreto legislativo recante il testo unico sulla salute e sicurez-za nei luoghi di lavoro. “Un provvedimento - secondo Confartigiana-

to - che continua a basarsi esclusivamente su un’inaccettabile inaspri-mento delle sanzioni a carico delle aziende e si concentra più su aspetti for-mali che sostanziali. Confartigianato auspicava invece un riordino dellanormativa che puntasse a migliorare le tutele nei confronti dei lavoratoridipendenti ed autonomi attraverso la semplificazione normativa e l’ado-zione di misure ed interventi volti a favorire la piena affermazione dellacultura della sicurezza.”Con il via libera da parte del Governo viene attuata anche l’ultima partedella Legge delega 123 dell’Agosto scorso. Infatti, con il Testo Unico com-prensivo di 305 articoli, 12 Titoli e 50 allegati, viene abrogato il D.Lgs.626/94. Nel nuovo testo, considerato il più avanzato delle legislazioni eu-ropee, sono incluse tutte le norme già presenti del decreto 626/94, oltre auna serie di altre misure che già esistono in materia di cantieri, vibrazioni,segnaletica, rumore, amianto, piombo. In base al testo definitivo, il Con-siglio dei Ministri ha deciso di concedere una proroga di 3 mesi per obbli-ghi connessi alla valutazione dei rischi. I datori di lavoro avranno, quindi,90 giorni per individuare i pericoli specifici dell’attività produttiva e per re-digere il relativo documento aziendale. Tutte le altre norme sulla sicurez-za saranno operative subito dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.TRA LE PRINCIPALI NOVITA’ TROVIAMO:• ampliamento del campo di applicazione delle disposizioni in materia di

salute e sicurezza, con conseguente innalzamento dei livelli di tutela ditutti i prestatori di lavoro;

• rafforzamento delle prerogative delle rappresentanze in azienda, in par-ticolare di quelle dei rappresentanti dei lavoratori territoriali e la crea-zione di un rappresentante di sito produttivo, presente in realtà parti-colarmente complesse e pericolose (ad esempio, i porti);

• rivisitazione e coordinamento delle attività di vigilanza, in un’ottica diottimizzazione delle risorse, eliminazione delle sovrapposizioni e miglio-ramento dell’efficienza degli interventi.

• viene creato un sistema informativo pubblico, ma al quale partecipano

le parti sociali per la condivisione e la circolazione di notizie sugli infor-tuni, sulle ispezioni e sulle attività in materia di salute e sicurezza sul la-voro, utile anche a indirizzare le azioni pubbliche;

• finanziamento delle azioni promozionali private e pubbliche, con parti-colare riguardo alle piccole e medie imprese, tra le quali l’inserimentonei programmi scolastici e universitari della materia della salute e sicu-rezza sul lavoro;

• revisione del sistema delle sanzioni. In base ai criteri indicati dalla leg-ge delega 123/2007 è stata prevista la pena dell’arresto da sei a diciot-to mesi per il datore di lavoro che non abbia effettuato la valutazione deirischi cui possono essere esposti i lavoratori in aziende che svolgano at-tività con elevata pericolosità. Nei casi meno gravi di inadempienza, ildecreto legislativo prevede, invece, che al datore di lavoro si applichi lasanzione dell’arresto alternativo all’ammenda o della sola ammenda,con un’attenta graduazione delle sanzioni in relazione alle singole viola-zioni. Per favorire l’adeguamento alle disposizioni indicate, al datore dilavoro che si mette in regola non è applicata la sanzione penale ma unasanzione pecuniaria. Nella stessa logica, il datore di lavoro che cominciad eliminare concretamente le conseguenze della violazione o cheadempia, pur tardivamente, all’obbligo violato ottiene, nel primo caso,una riduzione della pena, nel secondo caso la sostituzione della penacon una sanzione pecuniaria che va da un minimo di 8.000 a un massi-mo di 24.000 euro. Ovviamente tale possibilità è esclusa quando il da-tore di lavoro sia recidivo o si siano determinate, in conseguenza dellamancata valutazione del rischio, infortuni sul lavoro con danni alla salu-te del lavoratore. Restano, naturalmente, inalterate le norme del codi-ce penale - estranee all’oggetto della delega - per l’omicidio e le lesionicolpose (articolo 589 e 590) causate dal mancato rispetto delle normein materia di sicurezza sul lavoro;

• eliminazione o la semplificazione degli obblighi formali, attraverso la ri-duzione del numero e del peso per le aziende degli adempimenti di tipoburocratico, in quanto non incidenti sulle condizioni di salute e sicurez-za negli ambienti di lavoro. G.C.

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COART S.Caterina, Macinagrossa presidente E’ Sebastiano Macinagrossa il nuo-vo presidente del consorzio COARTS.Caterina di Confartigianato. Lo haeletto il Consiglio di Amministrazionenella seduta del 7 marzo 2008.Macinagrossa, geometra, presidentedella categoria edili di Confartigiana-to, che ritorna a ricoprire la carica do-po tre anni, è stato dal 2001, il primopresidente del Consorzio S. Caterina.Vice presidente è stata eletta la si-gnora Giacoma Punzo, imprenditri-ce nel settore degli impianti elettrici etecnologici. La carica di consiglieredelegato è stata riconfermata al dott.Mario Laforgia, direttore dell’UPSA,ente promotore del Consorzio.

Obiettivo principale del nuovo Consi-glio di Amministrazione, sarà quellodi rafforzare l’unione tra tutte le im-prese operanti nell’area artigianale,per affrontare le diverse problemati-che e continuare ad essere autorevo-li interlocutori della Pubblica Ammini-strazione per garantire a tutte le im-prese di operare in contesto ottima-le di servizi e di sicurezza. Ulteriorecompito da portare avanti sarà quellodi operare affinché venga portata acompimento la realizzazione del cen-tro servizi.Durante l’incontro, il dott. Laforgia hainfatti ricordato che la Regione Pugliaha stanziato per la realizzazione del

progetto un importo di 3.676.069 eu-ro riveniente da fondi CIPE.L’azione del Consorzio dovrà essereora quella di far in modo che Comu-ne e Regione giungano in breve tem-po a sottoscrivere l’accordo di pro-gramma mediante il quale sarannodefinite la modalità di realizzazionedell’intervento.Il neo presidente Macinagrossa hasottolineato che la realizzazione del-l’opera sarà motivo di ulteriore cre-scita dell’area artigianale e metterà adisposizione delle imprese una seriedi utili e indispensabili servizi.

G. Mele

Celebrata a Bari la solennitàdi San Giuseppe artigianoTessere d’onore ed attestati di benemerenza ai soci

GGli artigiani baresi anche quest’anno hanno festeg-giato la solennità di San Giuseppe, loro Patrono.Domenica 9 marzo, infatti, si è svolta nella Basili-

ca di San Nicola la celebrazione liturgica in suo onore. A seguire, nella Sala del Pellegrino gli artigiani e le lorofamiglie si sono ritrovati per una riflessione sul ruolo del-l’artigianato nel contesto economico e sociale, tenuta dalPresidente Confartigianato UPSA Bari, Antonio LaforgiaA fare gli onori di casa, il presidente del centro comuna-le di Bari Pietro Pupilla.L’On. Laforgia ha richiamato la radice cristiana del movi-mento e la sua ispirazione a quei principi di laboriosità,ingegno e intraprendenza che ne costituiscono l’essenza.Si parla di capitale personale come sintesi di valori in-trinseci alla figura dell’artigiano - ha detto Laforgia - mala sua forza sta nella solidarietà associativa, che diventasolidità d’impresa”.L’On. Laforgia ha poi consegnato le tessere d’onore per il

2008 ad alcuni esponenti di Confartigianato e diplomi dianzianità e benemerenza a soci che si sono particolar-mente distinti del corso dell’anno.La manifestazione si è conclusa con l’estrazione di alcunipremi e la consueta “zeppolata”. I.S.

Il Comune di Andria con ordinanza Sindacale n. 132 del 10/03/2008, ha disposto che: "gli esrcizi di acconciatore ed estetista,nell'ambito del Comune, organizzino il tempo di apertura al pubblico in un unico turno come anche in due turni antimeridianoe pomeridiano, compreso nei seguenti limiti orari:

TUTTI I GIORNI DAL LUNEDI AL SABATOAPERTURA AL MATTINO: ore 8.00 / CHIUSURA ALLA SERA: ORE 21.00

DOMENICA E FESTIVITA' INFRASETTIMANALI: CHIUSOSABATO SE FESTIVO APERTURA ORE 8.00 - CHIUSURA 14.00

L'ordinanza dispone inoltre che per la debita informazione del pubblico, l'esercizio, per come ha organizzato il proprio tempodi aperura entro i limiti suindicati, deve esporre in modo visibile dall'esterno, l'orario di servizio. Tale orario di apertura al pub-blico può variare a seconda delle esigenze dell'esercizio rispettando i limiti di apertura al mettino e chiusura la sera. L’inos-servanza di quanto stabilito nella presente ordinanza compresa la mancata esposizione del cartello degli orari praticati, saràpunita con la sanzione amminstrativa pecuniaria da un minimo di euro 25.00 ad un massimo di euro 500.00. R.M.

ANDRIA

Il portico del Pellegrino che ha ospitato l’iniziativa del Centro Comunale.

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Lo scorso 25 Marzo si è svolta presso l’UPSA Confartigia-nato di Modugno, l’assemblea di categoria delle lavande-rie in presenza del Presidente Regionale di categoria Vito

Carone. Dopo unbreve dibattito,l’assemblea haeletto la sociaDiegone Mariacon sede in Via G.Marconi 12/f rap-presentante dellacategoria.

Maria Diegoneeletta rappresentante delle lavanderie

MODUGNO

Il 9 febbraio, presso l’auditorium della biblioteca comunale diSammichele di Bari alla presenza delle autorità cittadine, si sonofesteggiati i 100 anni dell’ artigiano Peppino Lerario, noto mae-stro scalpellino e pittore locale. In occasione dei festeggiamentiil presidente del Centro Comunale U.P.S.A. Confartigianato diSammichele Nicola Netti ha omaggiato il centenario con un setdi colori a olio e tempera augurandogli a nome degli iscritti, dipoter continuare a dipingere ancora per i prossimi anni.

SAMMICHELE

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Il 18 Marzo, presso il Centro Comunale UPSA di Molfetta, siè svolta l’assemblea di categoria dei Termoidraulici. All’ in-contro ha partecipato il Responsabile Tecnico della Provin-cia di Bari Geometra Serini ed erano presenti il PresidenteRegionale Urap Confartigianato Francesco Sgherza, il vi-ce presidente del Centro Comunale di Molfetta FrancescoAllegretta. I lavori sono stati coordinati dalla SegretariaSig.ra Pasqua Vilardi. Numerosi gli artigiani che hanno par-tecipato alla riunione in quanto gli argomenti postiall’O.d.G. sono di grande attualità: la nuova campagna dicontrollo e Ispezione degli Impianti Termici indetta dallaProvincia di Bari e le procedure relative al ritiro del “BollinoVerde”. Gli operatori del settore termoidrualici presenti,hanno deciso di incontrarsi il giorno 15 aprile al fine di co-stituire il nuovo direttivo della categoria.

P.V.

ERRATA CORRIGEUPSA Molfetta

Incontro di categoria con i TermoidrauliciCon riferimento all’articolo pubblicato sullo scorso nume-ro di marzo, pag. 15, e relativo all’incontro con la cate-goria dei Termoidraulici del 27febbraio 2008, tenutosipresso il Centro Comunale UPSA Molfetta, si precisa cheper mero errore è stato indicato il nominativo del Sig. Sa-verio Bufi, in luogo del Sig. Allegretta Francesco, VicePresidente in carica dell’UPSA Confartigianato Molfetta.

TERMOIDRAULICI PULITINTOLAVANDERIEIl 15 Marzo, presso ilCentro Comunale Upsadi Molfetta ,si è svoltal’assemblea della cate-goria Pulitintolavanderie.Alla riunione erano pre-senti il presidente Re-gionale Urap Confarti-gianato FrancescoSgherza, il presidenteRegionale Pulitintola-vanderie Vito Carone ela responsabile del Cen-tro Comunale di Molfetta Pasqua Vilardi. Durante l’incontro, alquale hanno partecipato in massa pulitintori di Molfetta, Biscegliee rappresentanti di categoria di Bari, Brindisi ,Trani, Ruvo, Cora-to, Andria, Giovinazzo e Fasano, si è discusso della difettosità deicapi di abbigliamento nuova collezione 2008-2009 e dell’attualis-simo problema posto dalla normativa Cov che impone nuovi ob-blighi alle imprese del settore.Inoltre il Presidente Vito Carone ha esaltato la figura professiona-le del pulitintore come figura di serio e competente imprenditoreponendo ai presenti i seguenti quesiti:- E’ essenziale disporre di adeguata formazione professionale?- E’ essenziale essere competenti nel proprio lavoro?A queste domande risponde che è necessaria ed essenziale lacompetenza perché il mercato del lavoro è più complesso, inquanto più flessibile e mutevole, più centrato sul cliente, consa-pevole del lavoro aggiunto più interdipendente e partecipativo.Per la singola lavanderia tutto ciò comporta:- Considerare ciò che le persone fanno realmente avendo a di-

sposizione il know-out specifico, rispetto a quello che dicono disaper fare;

- Sviluppare la professionalità delle persone e incentivare risulta-ti eccellenti;

- Coniugare i risultati individuali e quelli collettivi potenziandol’apprendimento individuale organizzativo.

La competenza professionale secondo Vito Carone è quindi l’in-sieme strutturato di conoscenze, abilità ed atteggiamenti neces-sari per lo svolgimento efficace di un compito lavorativo.Nel corso dell’assemblea sono stati eletti i nuovi presidenti di ca-tegoria di Bisceglie e Molfetta. Per Bisceglie il Sig. Arcieri Giam-battista mentre per Molfetta Giuseppe Caterino.

P. Vilardi

MOLFETTA

ALTAMURAFesta diS. GiuseppeSabato 15 marzo laConfartigianato di Al-tamura ha onorato ilPatrono San Giusep-pe. Durante la mani-festazione sono statipremiati gli artigianiche hanno raggiuntoil 25esimo anno di at-tività e distribuito ilpane votivo. Erano presenti oltre al presidente Upsa, Fi-lippo Berloco e il presidente Pmi, Lorenzo Girardi, an-che Don Oronzo Simone e molti dirigenti.

Da sin.: G. Tragni, D. Azzilonna, G. Rifi-no, F. Berloco, A. Miglionico, L. Girardi,Don Oronzo Simone, D. Lorusso, G. Di-rienzo. D. Capruzzi

Da sin.: Giambattista Arcieri, Vito Carone eGiuseppe Caterino.

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28ª Festa del Socio

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BITONTO

Festa di San GiuseppeLa festività di San Giuseppe, particolarmente cara e sentitadagli artigiani torittesi, quest’anno è stata anticipata al 13marzo poiché a cavallo della settimana santa.Al termine della celebrazione della santa messa, l’attenzionesi è spostata presso la sede locale di Confartigianato dove ilparroco, don Marino Cutrone ha benedetto il pane, che èsimbolo della famiglia che condivide il proprio pane con gli al-tri, come fa la chiesa con l’eucarestia., e l’altarino che que-st’anno ha rappresentato la bottega di San Giuseppe artigia-no. Dopo il parroco ha preso la parola il neo eletto presentedell’Upsa di Toritto, Nicola Coscia il quale dopo aver ringra-ziato gli artigiani per la sua elezione ed aver presentato gli al-tri componenti del direttivo: geom Francesco Cirillo vicepresidente, rag. Paolo Scicutella, Mario Gagliardi, RoccoDevito, Giuseppe Derosa, Nicola Priore, ha manifestato lavolontà di voler essere il punto di riferimento della categoria acui attraverso la struttura dell’ Upsa Confartigianato provin-ciale garantire tutti i servizi di cui gli artigiani hanno bisogno,poiché il 2008 è un anno importante per il decollo della zonaartigianale. Un omaggio floreale viene donato alle sigg,re An-gela Fardello e Maria Pia Abbaticchio per aver contribuitoalla realizzazione dell’altare.Il sindaco avv. Michele Geronimo, rivolge il suo pensiero al-le vittime del lavoro ed alle morti bianche, in particolare sot-

tolineando che l’amministrazione è vicina ad una categoriache rappresenta un settore trainante dell’economia locale.Conclude il dott. Mario Laforgia, direttore dell’Upsa confarti-gianato Bari. Anche il dott. Laforgia fa un chiaro riferimentoalle morti bianche, invitando gli artigiani al rispetto delle nor-me sulla sicurezza del lavoro e a vigilare affinché anche glioperai le rispettino.Si procede all’accensione del tradizionale falò, che raccogliesempre tanta gente , e si assaporano i “Knnidde” fave e cecicotti a fuoco lento.

P. Scicutella

TORITTO

Domenica 24 febbraio presso la Sala delle rose a Pa-lo del colle si è svolta la XXVIII festa sociale del Cen-tro comunale UPSA Confartigianato di Bitonto. Un cli-ma primaverile, l’ottima cucina e l’atmosfera di sere-na convivialità hanno caratterizzato la giornata. Nelringraziare per il loro impegno continuo tutti i membridel Consiglio Direttivo UPSA e del C.d.A. della Coope-rativa Artigiana di Garanzia, il Presidente MicheleValeriano ha sottolineato che la festa del socio chiu-de idealmente un inverno ricco di eventi. Il centro co-munale infatti ha svolto un ruolo da protagonista nel-la vita socio – culturale bitontina, attraverso i nume-rosi eventi organizzati nei mesi di dicembre e gen-naio. Innanzitutto il “ Galà dell’arigianato creativo” ,poi i numerosi appuntamenti di “ Dulcis in Music” du-rante le festività natalizie, e il tradizionale appunta-mento con l’Epifania. M. Valeriano

Il direttivo del Centro Comunale in un recente incontro con l’On. Laforgia.

PUTIGNANONumerosi gli artigiani di Putignano intervenuti con le pro-prie famiglie alla S. Messa promossa dal Centro Comuna-le UPSA-Confartigianato e del proprio consorzio fidi FI-DART per la festività del Santo patrono S.Giuseppe.A seguire, si è proceduto all’ inaugurazione della nuovasede del locale centro culturale dell’organizzazione.Alle manifestazioni hanno partecipato il presidente del-l’ICCREA Banca – Avv. Augusto Dell’Erba, il dirigenteprovinciale dell’UPSA - Confartigianato Michele Turtur-ro, il Sindaco di Putignano Dr. Gianvincenzo AngeliniDe Miccolis ed autorità locali.Dopo il saluto del Presidente Gennaro Intini, vivo com-piacimento è stato espresso dall’Avv. Dell’Erba, dalDr.Angelini De Miccolis e da Michele Turturro che ha an-che affermato di essere certo che il rinnovato Centro Cul-turale saprà concorrere, stimolando il dialogo, a determi-nare livelli più avanzati di socializzazione della categoria,la conoscenza della realtà e delle problematiche d’interes-se, nonché la consapevolezza di essere sul piano formati-vo, professionale, civico e della famiglia, portatori di valo-ri essenziali per la società.

Da sin.: Don Battista, Gennaro Santini, il Sindaco De Miccolis, ilvice sindaco Sportelli, Michele Turturro, il presidente del ConsiglioComunale Avv. Dalena Sandro.Dirigenti e soci del Centro Comunale alla 28ª Festa del Socio.

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