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1 PERCORSO 4 Curva di riscaldamento del tiosolfato sodico (Na2S2O3) Curva di riscaldamento del tiosolfato sodico (Na 2 S 2 O 3 ) Materiale occorrente: • un becher; • una provetta da fuoco; • un termometro; • un becco bunsen. Reattivi: • tiosolfato sodico (Na 2 S 2 O 3 ) solido. Pericoli: • si deve prestare massima attenzione alla fiamma del Bunsen e bisogna fare sempre attenzione alla manipolazione della vetreria, che se si rompe diventa tagliente; • non vi sono sostanze pericolose nell’esecuzione dell’esperienza. PRINCIPIO Si riscalda con un bagnomaria una piccola quantità di tiosolfato sodico (Na 2 S 2 O 3 ) e si registrano i valori di temperatura a inter- valli di 30 secondi. Si costruisce un grafico nel quale la sosta termica dimostra il punto di fusione del tiosolfato sodico. La sosta termica si realizza quando comin- cia la fusione poiché il calore della fiamma viene impiegato dal solido per fondere (ca- lore latente di fusione). Quando il tiosolfato sodico è fuso comple- tamente la temperatura ricomincia a salire. METODICA Si riempie per metà un becher da 250 milli- litri di capacità con dell’acqua e si pone su un treppiedi con griglia. Si introduce nel bagnomaria una provetta da fuoco con all’interno un termometro e tre grammi di tiosolfato sodico (Na 2 S 2 O 3 ). Si accende un becco Bunsen con la fiamma bassa e riducente (gialla) e si riscalda il ba- gnomaria. Figura 1 Apparato per la fusione del tiosolfato sodico

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Page 1: Curva di riscaldamento del tiosolfato sodico … di...2 percorso 4 Curva di riscaldamento del tiosolfato sodico (Na2S 2O 3) Quando la temperatura raggiunge i 30 C si comincia a registrare

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percorso 4Curva di riscaldamento del tiosolfato sodico (Na2S2O3)

Curva di riscaldamento del tiosolfato sodico (Na2S2O3)

Materiale occorrente:• unbecher;• unaprovettadafuoco;• untermometro;• unbeccobunsen.

Reattivi:• tiosolfatosodico(Na2S2O3)solido.

Pericoli:• si deve prestare massima attenzione alla fiamma del Bunsen e bisogna fare sempre

attenzioneallamanipolazionedellavetreria,chesesirompediventatagliente;• nonvisonosostanzepericolosenell’esecuzionedell’esperienza.

PrinciPioSi riscalda con un bagnomaria una piccola quantità di tiosolfato sodico (Na2S2O3) e si registrano i valori di temperatura a inter-valli di 30 secondi.Si costruisce un grafico nel quale la sosta termica dimostra il punto di fusione del tiosolfato sodico.La sosta termica si realizza quando comin-cia la fusione poiché il calore della fiamma viene impiegato dal solido per fondere (ca-lore latente di fusione).Quando il tiosolfato sodico è fuso comple-tamente la temperatura ricomincia a salire.

MetodicaSi riempie per metà un becher da 250 milli-litri di capacità con dell’acqua e si pone su un treppiedi con griglia.Si introduce nel bagnomaria una provetta da fuoco con all’interno un termometro e tre grammi di tiosolfato sodico (Na2S2O3).Si accende un becco Bunsen con la fiamma bassa e riducente (gialla) e si riscalda il ba-gnomaria.

Figura 1

Apparato per la fusione del tiosolfato sodico

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percorso 4 Curva di riscaldamento del tiosolfato sodico (Na2S2O3)

Quando la temperatura raggiunge i 30°C si comincia a registrare la temperatura a intervalli di 30 secondi.Si registra la temperatura fino a che questa non ha raggiunto i 60°C.Si realizza un grafico e si individua la sosta termica (figura 2).

30

35

40

45

50

55

60

65

1000 200 300 400 500 600

tempo (s)

Curva di riscaldamento

tem

pera

tura

(°C)

Figura 2

esempio di grafico della curva di riscaldamento del tiosolfato sodico