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CURIA ARCIVESCOVILE AGRIGENTO Proposta di un: itinerario parallelo per i genitori dei ragazzi dell’ Iniziazione Cristiana Agrigento, ottobre 2014

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CURIA ARCIVESCOVILEAGRIGENTO

Proposta di un:itinerario parallelo per i genitori dei ragazzidell’ Iniziazione Cristiana

Agrigento, ottobre 2014

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INDICE

Premessa pag. 3Introduzione pag. 4Itinerario parallelo per i genitori dei ragazzi dell’ Iniziazione Cristiana pag. 5

A – Cosa fare perché i genitori scoprano di essere i primi educatorialla fede pag. 7

B – Perché i genitori devono scoprire di essere i primi educatorialla fede pag. 7

C – Come coinvolgere i genitori pag. 9D – Caratteristiche dell’itinerario pag. 11E – Attività didattica pag. 12F – Tappe dell’itinerario pag. 12

Primo Annuncio – incontri e contenuti pag. 14 Prima Tappa – incontri e contenuti pag. 16 Seconda Tappa – incontri e contenuti pag. 17 Terza Tappa – incontri e contenuti pag. 18 Ultima Quaresima – incontri e contenuti pag. 19 Mistagogia – incontri e contenuti pag. 20

G – Incontro tipo pag. 21H – Esempio di incontro pag. 23

Conclusione pag. 24

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PREMESSA

Più volte nel corso dei nostri incontri, di équipe e di formazione dei catechisti a livellodiocesano, abbiamo sottolineato che l’itinerario di I.C. di ispirazione catecumenale, sollecitatoardentemente dalla Chiesa italiana, possiede notevoli potenzialità che consentiranno, gradualmentee ove portato avanti con serietà, alle nostre comunità parrocchiali di acquisire una nuovamentalità, migliorando non solo l’aspetto catechistico ma tutta l’attività pastorale parrocchiale.

Perché questo itinerario possa esprimere tutte le potenzialità che ha in nuce è necessarioche tutte le figure: parroco, catechisti, genitori e tutti gli organismi parrocchiali credano allapossibilità di cambiamento e abbiano voglia di mettersi in gioco seriamente.

Pertanto parroci e catechisti, si devono impegnare ad elaborare e sperimentare itinerari diI.C. per i ragazzi e contestualmente percorsi paralleli per i genitori, perché questi riscoprano oscoprano l’identità della famiglia cristiana e la sua appartenenza alla Chiesa, e lavorare con i varigruppi della comunità perché questa acquisisca una mentalità di tipo catecumenale e diventicredibile testimone di ciò che dice di credere.

Questa proposta progetto è destinata ai catechisti parrocchiali che insieme ai loro pastoriavvertono la necessità di annunciare/riannunciare Gesù Cristo e il suo Vangelo alle famiglie deiragazzi che si apprestano ad iniziare l’itinerario di Iniziazione Cristiana.

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INTRODUZIONE

Questo itinerario è articolato in incontri quindicinali che prevedono per i genitori: la presentazione generale dell’itinerario di IC che seguiranno i ragazzi una breve riflessione sulla famiglia e sulle problematiche attuali riguardanti la

società e la famiglia un percorso biblico

gli incontri saranno sviluppati con la metodologia del laboratorio, scanditi da momenti dipreghiera comunitari, ritiri spirituali, convivenze, attività estive.

All’inizio del cammino, la celebrazione della “memoria del Battesimo”, farà rivivere aigenitori le radici della loro fede, il desiderio di riscoprire Gesù Cristo, ricominciando o maturandol’esperienza di vita cristiana.

La celebrazione Eucaristica alla fine dell’anno, con la prima professione di fede e laconsegna della Bibbia, sancirà la scelta di continuare il cammino affidandosi al Signore Risorto efacendosi guidare da Lui nelle situazioni e nelle scelte della vita familiare e sociale.

Le celebrazioni e le consegne degli anni successivi contribuiranno a rafforzare il desideriodi continuare il cammino e di impegnarsi nelle attività parrocchiali a conclusione dell’itinerario.

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ITINERARIO PARALLELOPER I GENITORI DEI RAGAZZIDELL’INIZIAZIONE CRISTIANA

Tra le figure coinvolte nell’itinerario, un posto importante è occupato dai genitori deiragazzi.

Prendiamo atto quotidianamente che il coinvolgimento dei genitori e degli adulti ingenerale è la più grande pecca delle nostre comunità. La maggior parte chiede i sacramenti soloper “tradizione”, ma di fatto hanno chiuso con la fede se mai c’è stata un’apertura.

Appare superfluo sottolineare che, senza la collaborazione dei genitori, ciò che si tenta dicostruire durante l’ora e mezza di incontro di catechesi viene immediatamente vanificato da unasettimana di permanenza in famiglia dove c’è posto per tutto e tutti e si discute di tutto e di tuttiall’infuori di Gesù e del suo Vangelo.

Infatti l’atteggiamento della stragrande maggioranza dei genitori è un atteggiamento di“delega”. Delegano l’istruzione religiosa alla parrocchia; l’istruzione scolastica alla scuola;l’educazione alla televisione; …

Questi comportamenti familiari, frutto della società contemporanea, stanno minando ilfuturo dei nostri ragazzi e di conseguenza della società degli anni venturi.

Quanto sopra accennato è già stato evidenziato dai catechisti della nostra Arcidiocesi nelcorso dei lavoro del campo scuola svoltosi presso il Seminario Arcivescovile di Agrigento dall’08 al10 luglio 2010.

Si riporta di seguito uno stralcio di quanto emerso:

UN’IDEA DI EDUCAZIONE

Dai lavori dei Gruppi di studio è emerso che i disordini della società odierna sono il frutto dellamancanza di senso, cioè del significato e della direzione che dobbiamo dare alla vita. Significato edirezione in tutte le fasi della vita: dal concepimento fino alla fase terminale.

Oggi si parla di sfida educativa perché è in gioco il futuro della nostra società. L’educazioneè rivolta a persone ed investe la loro totalità di corpo e anima. Gli educatori hanno il compito ditirare fuori il meglio da ogni persona. Questo tirare fuori il meglio è necessario perché la societàodierna e in modo particolare i giovani sono martellati da tanti messaggi, da tanti “educatori”, chenon hanno a cuore il bene delle persone, ma il proprio interesse.

Viviamo in una società senza anima, purtroppo senza Dio, ma in compenso con molti idoli, ed inquesto contesto specialmente i giovani, non avendo radici da cui attingere, né direttive chiare, nétestimonianze da parte dei genitori, sono pericolosamente esposti alle mode, alle tentazioni, alleleggi del “branco”.Quindi incapaci di senso critico e irresponsabili. Non sono persone pensanti. C’èchi pensa e decide per loro.E’ necessario che la famiglia, la parrocchia, la scuola e le altre agenzie educative mettano al centrol’uomo nella sua totalità. Bisogna sforzarsi per formare le coscienze e poter costruire una società amisura d’uomo. Anche se questo significa lottare contro sistemi politici e finanziari che hannointeressi diversi da chi cerca di costruire il bene dell’umanità.Chi a qualunque titolo è chiamato ad educare deve aiutare l’altro a:maturare nella sua totalità (anima e corpo);trovare il coraggio di manifestare le proprie idee e i propri sentimenti;comprendere che la persona non và criticata, ma responsabilizzata perché cominci ad imparare adassumersi le proprie responsabilità.

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LE AGENZIE EDUCATIVE

Comunità cristianaL’emergenza educativa è sentita anche dalla comunità cristiana in quanto oltre all’annunzio delVangelo le appartiene anche l’educazione umana. Infatti educare alla fede è anche educare lapersona.Le comunità cristiane devono quindi recuperare il potenziale educativo e la bellezza di educare.Importante è:fare scoprire ai singoli i “Doni ricevuti” ed insegnare loro a metterli a servizio della comunità.Catechisti ed operatori pastorali che adeguatamente formati siano veri e credibili testimoni;fare sentire amati i ragazzi e chiedere la partecipazione e collaborazione delle famiglie. Farescoprire ai genitori di essere essenziali nella formazione umana e cristiana dei figli;ringiovanire i gruppi dei catechisti. I ragazzi parlano un linguaggio molto diverso dal nostro;evitare la scolarizzazione degli incontri di catechismo;tentare nuovi itinerari catechistici che coinvolgano le diverse componenti della parrocchia.

La famigliaLa famiglia di oggi a differenza di quella dei decenni passati non riesce a trasmettere ed a

testimoniare i valori veri. Questo perché è diventata una famiglia fragile e priva di radici.La difficoltà di educare da parte della famiglia è da imputare a diversi fattori:

ha delegato l’educazione dei propri figli ad altri soggetti (TV – Internet - …);alla confusione dei ruoli: genitore = amico;mancanza di tempo da dedicare ai figli per questioni legate all’attività lavorativa.Importante è:acquisire una formazione umana e cristiana che contribuisca a rendere la famiglia più fortenell’affrontare le difficoltà della vita e l’educazione dei figli. I genitori non sanno tutto quindidevono imparare a collaborare con le altre agenzie educative;prendere coscienza che i figli non sono nostri. Sono delle persone che devono essereaccompagnate, guidate, persone che devono fare le proprie esperienze. Ed in questo i genitoridevono essere dei saggi accompagnatori;che i genitori riscoprano il proprio ruolo di primi ed insostituibili educatori dei propri figli;che i genitori siano veri e credibili testimoni sia come cittadini che come cristiani.

La scuolaLa scuola è cambiata. Gli istituti sono diventati dei supermercati che cercano di

accaparrarsi, attraverso spot pubblicitari, più clienti possibili e molto spesso a discapitodell’educazione e della formazione. I valori umani non sono presenti.E’ diventata un Ente amministrativo non educativo, non ha più il Preside ma il Dirigente.I progetti che propongono servono solamente a produrre carta, ma non vengono vissuti. Si parlaad esempio di mafia, ma non cambia la mentalità.Importante è:fare in modo che la scuola abbia docenti qualificati e che possiedano dei valori veri. Altrimenti nonhanno niente da trasmettere;costruire una rete di collaborazione tra la scuola, la famiglia, la parrocchia per potere ripensare leattività educative e formative;

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che gli insegnanti di religione, anche se oggi si parla di scuola laica, abbiano la capacità ed ilcoraggio di proporre itinerari ed esperienze, che aiutino la crescita umana e cristiana dei ragazzi econtemporaneamente siamo testimoni veri e credibili di ciò che dicono di credere ed insegnare.

Alla luce di quanto sopra considerato abbiamo elaborato la presente proposta di itinerarioche si basa sui seguenti punti:

A. cosa fare perché i genitori scoprano di essere i primi educatori alla fedeB. perché i genitori devono scoprire di essere i primi educatori alla fedeC. come coinvolgere i genitoriD. itinerario

che sono stati approfonditi e schematicamente ne riportiamo le tracce.

A - Cosa fare perché i genitori scoprano di essere i primi educatori alla fede

L’itinerario di IC di ispirazione catecumenale richiede alla comunità parrocchiale di riscoprirela sua dimensione comunitaria ed ecclesiale e comprendere così che la salvezza dell’uomo non è unfatto privato ma comunitario. Cristiani non si diventa da soli ma inseriti in una comunità eattraverso la stessa comunità.

La comunità, in tutti i suoi gruppi, deve essere informata e formata sul cammino dei ragazzi edei rispettivi genitori. Ma deve sforzarsi per essere una comunità di credibili testimoni perdiventare un ambiente che genera alla fede. Una comunità guidata da una mentalità di fede diventail luogo ideale per trasmettere la fede ai ragazzi e risvegliarla negli adulti.

Come detto in precedenza i genitori faticano ad essere credibili testimoni di vita e di fede per iloro figli e pertanto spetta alla comunità farsi carico di accompagnarli perché riscoprano la fedeche hanno ricevuto e possano così trasmetterla ai propri figli. Perché questo possa esseresperimentato occorre che la comunità cristiana individui e formi dei catechisti che si occupinodell’accompagnamento dei genitori.

Pertanto è necessario cambiare i criteri di scelta dei catechisti, che non possono essere quellidel tappabuchi, o dell’amicizia o altro ancora. E’ importante scegliere persone motivate, che vivonoun cammino di fede, che siano credibili e disponibili a seguire un cammino di formazionepermanente.

La scelta và fatta in sintonia con il CPP che rappresenta le varie realtà che operano inParrocchia e a questo proposito i Consigli Pastorali devono conoscere e svolgere i compiti propriper cui sono stati previsti.

Per la formazione dei catechisti per i genitori si consiglia di seguire la proposta diformazione per i catechisti degli adulti già elaborata dalla nostra èquipe.

Prendendo spunto da quanto suggeriscono i Vescovi italiani si propone quanto appresso:Le parrocchie … “devono passare a una cura più diretta delle famiglie, per sostenere la

missione (CEI, il volto missionario delle parrocchie, n. 7) per valorizzare il ruolo educativo deigenitori”.

1) attenzionare la famiglia e la pastorale familiare, valorizzando le potenzialità e le risorsedelle famiglie

2) proporre un itinerario che accompagni i genitori dalla richiesta del battesimo dei loro figlifino a quando non inizieranno l’itinerario di I.C.

3) proporre un cammino parallelo a quello dei figli evitando che il coinvolgimento sia:a. vissuto come un obbligo (se non partecipi niente sacramento)b. avvilente (scarsa qualità delle proposte)c. esagerato (evitare incontri intensivi che non tengano conto della estraneità tra

comunità e famiglie)

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d. tardivo (iniziare con il primo annuncio)e. formale (interagire con le famiglie evitando le proposte pre-confezionate)

4) aiutare le famiglie ad inserirsi, alla fine dell’itinerario, nei gruppi parrocchiali (catechisti,oratorio, caritas, …) rispettando i carismi ricevuti.

B - Perché i genitori devono scoprire di essere i primi educatori alla fede

I genitori devono riscoprire di essere i primi ed insostituibili educatori alla fede perché “unmondo se n’è andato”, come scrive fratel Enzo Biemmi nel suo volume: Il secondo annuncio. La grazia diricominciare.

Se n’è andato il mondo in cui i tre grembi naturali che generavano alla fede ed educavanoalla morale: la famiglia, la scuola, il paese non esistono più.

Tutto è cambiato.Il paese è diventato il villaggio globale, la scuola vive l’emergenza educativa, la famiglia

non ha più un modello educativo sicuro, il paese ormai è stato globalizzato.Oggi le famiglie che vivono e trasmettono i valori di fede e morali, ricevuti dai propri

gnitori, sono una sparuta minoranza. Ma anche le famiglie definite credenti e praticanti non hannola capacità di trasmettere la fede perché non sanno come fare o vivono momenti di crisi o la loro èuna fede abitudinaria.

Pertanto oggi è importante prendere atto che, come scrive Fratel Enzo Biemmi, il mondo dacui veniamo, quello del paese con il campanile al centro, se n’è andato. Siamo ormai nel villaggio globale,multiculturale, secolare e plurireligioso allo stesso tempo, il paese di internet e dei media. Il modello diparrocchia, di iniziazione e di catechesi, che hanno dato prova di efficacia per lunghi secoli , sono indifficoltà. Non è colpa dei catechisti né dei parroci. Non è neppure colpa dei ragazzi o dei loro genitori.Semplicemente, stiamo attraversando un grande cambiamento culturale. La Chiesa, che nel passato ha datoprova di amore per il vangelo e di creatività pastorale, è chiamata a stare in maniera nuova dentro questomondo e a trovare un nuovo modello di inculturazione del vangelo. E’ un tempo difficile ma favorevole. Puòiniziare una bella avventura.

Perché questa bella avventura, come scrive Fratel Enzo Biemmi, inizi e abbia un lieto fine ènecessario che tutti coloro, che a vario titolo, operano nelle comunità parrocchiali esaminino consincerità di cuore le motivazioni che sono alla base del loro impegno ministeriale nella comunità.

Diverse motivazioni ci spiegano perché la famiglia è importantissima nell’educazione deifigli e non solo:

1) Motivazione pedagogicaa. la fede si comunica attraverso i rapporti umani e la famiglia è l’ambiente ideale per

una vera crescita spirituale e umanab. i ragazzi che vivono in una famiglia non credente sono più difficili da educare alla

fede in quanto quello che viene proposto viene vanificato dalla famiglia stessa. Inquesto caso sarebbe opportuno che i ragazzi siano accompagnati da qualche parenteo da qualche persona della comunità che si prenda l’impegno di portare avanti laloro crescita spirituale

2) Esperienza biblicaa. la casa è il luogo dove si annuncia il Vangelo (Atti). San Paolo ci scrive che le prime

comunità cristiane si riunivano nelle caseb. Sant’Agostino insegna ai genitori: "Voi padri siete i vescovi della famiglia.

Comportatevi nella vostra casa come nostri vicari. Ciascuno di voi, capi famiglia, siconsideri investito per così dire di una missione episcopale per ciò che riguarda lafede dei suoi cari"

c. Giovanni Crisostomo raccomanda a ogni padre: "Insegna a tuo figlio a cantare isalmi, pieni di tanta saggezza di vita". "Tornati nelle nostre case prepariamo due

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tavole: una per il cibo del corpo, l'altra per il cibo della Sacra Scrittura. Il maritoripeta quello che è stato detto nella Santa Assemblea, la moglie si istruisca e i figlil'ascoltino. Ognuno di voi faccia della sua casa una chiesa. Non siete forseresponsabili della salvezza dei vostri figli?". E facendosi ancora più severo,aggiunge: "Come non provocare lo sdegno divino quando voi avete tempo per tuttoil resto e non trovate un istante per occuparvi delle cose di Dio con i vostri figli!"

d. nel medio evo l’istruzione religiosa era di competenza delle famiglie e dei padrinie. nell’era moderna, con il sorgere dell’umanesimo, si chiede ai genitori di battezzare i

figli appena nati. E con il Concilio di Trento (1545-1563) vengono istituite le scuoledi dottrina cristiana che di fatto sostituiscono le famiglie nell’educazione religiosa

f. il catechismo di San Pio X, quando nel ‘900 viene escluso dalle scuolel’insegnamento della religione, si rivolge ai genitori perché facciano imparare iprincipi della fede ai propri figli

g. il Concilio Vaticano II, attraverso una serie di documenti, si rivolge alla famigliadefinendola “Chiesa domestica” ed ai genitori definendoli primi educatori dei lorofigli

h. il Magistero post-conciliare, attraverso molti documenti, esortazioni e notepastorali, insiste sull’importanza della famiglia e che questa scopra l’importanza diriappropriarsi dell’educazione dei figli

3) Motivazioni teologichea. l’amore che unisce i coniugi sono immagine dell’amore che vige in seno alla SS.

Trinità e che Dio ha per l’umanitàb. l’amore dei coniugi è immagine dell’amore di Cristo per la sua Chiesac. i coniugi che fondano la loro famiglia sul sacramento del matrimonio realizzano una

“piccola chiesa domestica”d. la vita familiare, vissuta secondo il Vangelo di Gesù Cristo, è la testimonianza

dell’amore di Dio per l’umanità e la sua Chiesa

C - Come coinvolgere i genitori

Nel progetto di rinnovamento della chiesa e, conseguentemente, di una pastorale da riordinaree da riequilibrare è importante tenere presente <<l’assoluta precedenza della catechesi e dellaformazione cristiana degli adulti e, all’interno di essa del coinvolgimento delle famiglie nellacatechesi dei piccoli>>, così come è suggerito nella presentazione del testo <<IncontriamoGesù>> (CEI – Orientamenti per l’annuncio e la catechesi in Italia, 2014).

La chiesa ha ricevuto da Cristo il compito di fare incontrare ogni persona con Cristo. Esiste perevangelizzare.

E’ quindi, assolutamente necessario fare una premessa.Ogni progetto di evangelizzazione, annuncio, catechesi non può non prescindere da una

comunità che ha consapevolezza della missione profetica, sacerdotale e regale ricevuta con ilBattesimo e che quindi è capace di mostrare come gradualmente la vita è trasformata dall’incontrocon Cristo.

Purtroppo il senso di comunità profetica in cui ogni credente è responsabile della Parola diDio, l’accoglie, l’annuncia, sembra oggi disgregarsi, anche se neppure nel passato è stata percepitada molti.

E’ urgente, dunque, fare sorgere e formare adeguatamente comunità cristiane disponibili,accoglienti, unite che sappiano trasmettere la fede e siano in grado di esprimere la loroministerialità nella scelta di catechisti consapevoli che il loro servizio risponde ad una chiamata diDio.

“Non è pensabile una buona catechesi senza la partecipazione dell’intera comunità cristiana”(Incontriamo Gesù, 28).

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L’esempio di una comunità che si apre all’altro, vivendo pienamente la dimensione caritativa, èfondamentale nei confronti di coloro che sentono il bisogno di scoprire e riscoprire la fede, magariin occasione di qualche avvenimento particolare della loro vita, come può essere il matrimonio, ilbattesimo o il completamento dell’iniziazione cristiana dei figli.

E’ la testimonianza che apre il cuore al desiderio di cambiare, alla speranza di una vita nuova inCristo.

E’ necessario recuperare, come comunità nel suo insieme, e come catechisti inseriti nellacomunità, il nostro essere chiesa che, superando ogni forma di individualismo, esce dallaparrocchia per andare nelle <<periferie>> a cercare l’uomo e annunciargli il Vangelo.

Nel coinvolgimento dei genitori lo slancio missionario è essenziale.E’ necessario che i catechisti, lavorando in equipé, avvicinino i genitori là dove essi vivono e

instaurino un dialogo, stabilendo un rapporto di amicizia, fiducia, accompagnamento. E’ soloattraverso una relazione autentica che si può intercettare il senso di Dio che c’è in ogni uomo e ilbisogno di percorrere un cammino di fede, partendo dalla situazione concreta in cui ogni persona sitrova.

Attraverso l’ascolto e il dialogo si possono aiutare i genitori a scoprire ciò che sono diventati,grazie al sacramento del matrimonio: “segno dell’amore di Dio che si prende cura di ogni suofiglio”.

I genitori, qualunque situazione vivono, sono sempre, come si è già detto, i primi educatorinella fede.

Quindi vanno valorizzati i valori umani che ogni famiglia ha: amore, pazienza, generosità,ospitalità e così ogni sforzo educativo in senso cristiano compiuto dai genitori.

Con pazienza, grande sensibilità vanno coinvolti in un cammino che li aiuti gradualmente adessere genitori cristiani che fanno risaltare la Parola di Dio e la preghiera nella vita familiare diogni giorno. L’amore dei genitori per i figli, il bene della fede che desiderano per loro sonol’ambito naturale per coinvolgerli in una proposta di riscoperta della fede e della vita cristiana.

Per coinvolgere i genitori e accompagnarli, è necessario che i catechisti abbiano una buonapreparazione a livello biblico ed ecclesiale e anche qualche competenza pedagogica e psicologica,oltre alla capacità di sapere entrare in empatia con le persone.

Parlare con gli adulti non è lo stesso che, parlare con i bambini.Il linguaggio deve essere adulto, propositivo.La cura delle motivazioni è un criterio molto importante. L’adulto ha la sua maturità, le sue

esperienze positive e negative, a volte anche in ambito ecclesiale, ha bisogno, dunque, di sentirsiprotagonista del percorso e capirne l’utilità.

E’ importante dunque che gli itinerari e tutte le iniziative siano seri, chiari, ben preparati,creativi. Non possono essere sporadici, ma devono avere carattere di continuità e organicità.

E’ necessario inoltre venire incontro, nei limiti del possibile, alle esigenze delle famiglie, curareil luogo e gli orari degli incontri.

La comunicazione della fede è strettamente legata alla vita liturgica e alle esperienze di carità.Deve tradursi nella partecipazione attiva nel servizio di chi ha maggiormente bisogno, incollaborazione, anche, con gli altri gruppi parrocchiali.

Le famiglie devono conoscere gli itinerari di iniziazione cristiana dei figli e devono essereaiutati a partecipare alle esperienze che i figli stanno vivendo.

In una comunità che diventa sempre più accogliente, le famiglie troveranno un punto diriferimento e di autentica condivisione.

La stima reciproca, la forte motivazione umana e cristiana diventano un forte stimolo nellacrescita della fede e nella riscoperta del “Vangelo, del matrimonio e della famiglia”.

Il coinvolgimento dei genitori deve avvenire anche quando non partecipano agli incontri.Sappiamo che, in un contesto sociale, economico e religioso particolarmente difficile, moltefamiglie hanno grandi fragilità: problemi di lavoro e disoccupazione, coppie disunite o non sposate,che si sentono in situazione “irregolare” di fronte alla chiesa.

Di fronte a queste situazioni non dobbiamo mai giudicare, ma continuare ad amare e amantenere le relazioni, attraverso qualche telefonata, visite a casa, inviti alle feste in oratorio.

Come chiesa continueremo, in questo modo, a portare avanti il nostro ministero.

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Quattro piste a titolo esemplificativo:

1) aiutandoli a scoprire ciò che sono diventatiDio ribadisce il suo progetto di amore che ha preparato e realizzato per tutti gli uominiattraverso il figlio Gesù Cristo: stringere con loro un’alleanza definitiva di amicizia e dicomunione.I genitori devono essere aiutati a comprendere che Dio chiama gli sposi a far parte diquesto progetto attraverso il dono totale e reciproco della loro vita. Dona loro la sua graziae la sua benedizione, che accompagna i coniugi per tutta la vita, nei momenti di gioia comenei momenti di difficoltà, perché possano diventare immagine viva, in mezzo agli uomini,del suo amore. Infatti, se Dio è amore, come dice San Giovanni (1Gv 4,8), allora la coppiacristiana, scegliendo di sposarsi in chiesa, con il sacramento del matrimonio, è chiamata atestimoniare nella Chiesa e nel mondo l’amore fedele, gioioso, fecondo, misericordioso eduraturo di Dio.Gesù Cristo è il loro modello: Egli ha donato la sua vita per la salvezza degli uomini.E’ necessario fare riflettere gli sposi che sono chiamati a diventare famiglia. Ogni famigliacristiana viene definita dal Concilio Vaticano II: “una piccola chiesa domestica”, unacomunità, cioè, aperta all’ospitalità, all’accoglienza della vita, alla educazione cristiana deifigli, alla condivisione, che si trova unita nei momenti più importanti della giornata e dnellapreghiera.

2) fare risaltare la Parola di Dio nella vita familiare di ogni giornoAll’iniziativa di Dio che viene incontro all’umanità per donarle il suo amore e la suasalvezza, gli sposi, piccola chiesa domestica, rispondono con una vita corrispondente alVangelo e con la preghiera. La preghiera scaturisce da un cuore innamorato che desideracorrispondere all’amore ricevuto.La preghiera degli sposi si unisce a quella di tutti i cristiani sparsi sulla terra e Gesù sirende presente in essi, secondo le parole del Vangelo: <<dove sue o tre sono riuniti nel mionome, io sono in mezzo a loro>>.

3) farli partecipare alle esperienze dei figliI genitori hanno il dovere di educare i figli, curandoli e formandoli cristianamente con laparola e con l’esempio, rendendosi disponibili attraverso il dialogo quotidiano, con rispettoe con calma, entrando con garbo e delicatezza nel loro vissuto, considerandoli come ungrande dono di Dio.

4) farli impegnare in opere di carità e servizioLa famiglia cristiana si caratterizza per una vocazione e missione particolare che il ConcilioVaticano II sintetizza con queste parole: “essere “Chiesa domestica” o “santuario domesticodella Chiesa”.Una comunità, cioè, caratterizzata dall’amore fraterno e dal rispetto reciproco, apertaall’ospitalità, all’accoglienza della vita, all’educazione cristiana dei figli, alla condivisionealla carità, che sente il bisogno di condividere con gli altri, e in modo particolare con lepersone che sono nel bisogno e nella solitudine, il loro amore. Si possono chiamare“famiglie aperte”, cioè famiglie che nella parrocchia si rendono disponibili ad aprire la portadel loro cuore e della loro casa ai bisogni del prossimo.

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D – Caratteristiche dell’itinerario

L’itinerario proposto per i genitori segue lo stesso schema di quello dei ragazzi per quantoattiene la durata, gli argomenti, le esperienze. Ovviamente nello svolgimento degli incontri saràtenuto presente che i genitori, a differenza dei figli, sono adulti che hanno fatto le loro esperienze,hanno le loro certezze, hanno un diverso modo di relazionarsi.

Nell’itinerario di IC dei ragazzi un ruolo importantissimo lo riveste la famiglia.Qualsiasi situazione vive la famiglia bisogna sforzarsi di coinvolgerla nell’itinerario perché, in

un contesto di scristianizzazione come quello che stiamo vivendo, è importante costruire attorno airagazzi un ambiente che abbia come stile di vita quello cristiano.

La comunità parrocchiale non può e non deve essere la prima responsabile dell’educazione,cristiana e sociale, dei ragazzi, questo compito spetta alla famiglia e di questo si deve riappropriare.

La prospettiva cambia. La catechesi non deve essere un impegno della sola comunitàparrocchiale attraverso i propri operatori pastorali, ma deve essere un’attività che coinvolge erende protagonisti gli stessi genitori.

Questo itinerario parallelo si prefigge come obiettivi di:― accompagnare i genitori a diventare cristiani e testimoni credibili di ciò che dicono di

credere― fare acquisire ai genitori uno stile di vita che metta al centro la persona e non le cose― far si che nelle famiglie si instaurino relazioni interpersonali fondati sul rispetto dell’altro

sia esso familiare e non― far si che i genitori diventino insegnanti di “vita”, attraverso la conversazione con i figli,

per aiutarli a scoprire la vita del mondo e relazionarla alla fedeI genitori raggiungendo gli obiettivi che l’itinerario si prefigge diventano, per i figli e per gli

altri, veri e credibili testimoni in quanto saranno bravi cittadini ma soprattutto bravi cristiani.E’ importantissima la stretta collaborazione tra i catechisti dei ragazzi e i catechisti dei

genitori. Ciò permetterà di armonizzare le tematiche trattate e consentirà ai catechisti di conoscereil vissuto familiare. Per eventualmente personalizzare i cammini.

E – Attività didattica

Gli incontri saranno sviluppati con la metodologia del “laboratorio” e prevederanno iseguenti momenti:

Accoglienza Momento di preghiera I - Fase espressiva

o Tenendo presente il tema dell’incontro il catechista invita i genitori aesprimere ciò che sentono

II - Fase informativao Il catechista approfondisce il tema servendosi degli strumenti che ritiene

utili III - Fase riespressiva

o Il catechista coordinerà la condivisione emersa dal confronto generato dallaprima e seconda fase.

F – Tappe dell’itinerario

L’itinerario prevede le seguenti tappe:

1) Primo Annuncio

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Obiettivo: aiutare i genitori a comprendere cosa significa diventare cristiani e scoprireil volto di Dio scoprendo o riscoprendo Gesù facendolo diventare il Signoredella famiglia.Suscitare la disponibilità dei genitori ad accompagnare i propri figli nelcammino di fede.

Contenuti: Attraverso la Sacra Scrittura e gli strumenti che il Magistero della Chiesa cimette a disposizione, i genitori scopriranno Gesù nella loro vita personale efamiliare, l’identità della famiglia e la sua testimonianza, l’appartenenza allaChiesa e come vivere nella propria comunità parrocchiale.

2) Prima TappaObiettivo: aiutare i genitori ad entrare nella storia della salvezza come protagonisti.

Professare la fede in Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo.Atteggiamenti di fiducia, amore e obbedienza al Padre.

Contenuti: Attraverso la Sacra Scrittura e gli strumenti che il Magistero della Chiesa cimette a disposizione, i genitori ripercorreranno la storia della salvezza che licondurrà abbandonarsi nelle mani di Dio.

3) Seconda TappaObiettivo: aiutare i genitori a scoprire l’amore del Padre, manifestato in Gesù.

Vivere l’amore a Dio con la Preghiera.Imparare a celebrare feste e Sacramenti cristiani.

Contenuti: Attraverso la Sacra Scrittura e gli strumenti che il Magistero della Chiesa cimette a disposizione, i genitori scopriranno Dio attraverso Gesù eimpareranno a dialogare con Dio e a comprendere l’esatto significato dellefeste cristiane e dei Sacramenti.

4) Terza TappaObiettivo: aiutare i genitori a convertirsi, prendendo il Vangelo come annuncio e regola

di vita nuova.Impegno a seguire Gesù e vivere come Lui. Vivere da cristiani.Vivere l’amore cristiano ogni giorno verso tutti.

Contenuti: Attraverso la Sacra Scrittura e gli strumenti che il Magistero della Chiesa cimette a disposizione, i genitori impareranno a conformare la propria vita aquella di Gesù.

5) Ultima QuaresimaObiettivo: aiutare i genitori a prepararsi ad accogliere il dono di Dio nei Sacramenti.

Prepararsi con la Preghiera e il silenzio.Ascesi e rinuncia.

Contenuti: Attraverso la Sacra Scrittura e gli strumenti che il Magistero della Chiesa cimette a disposizione, i genitori conosceranno i testi biblici della VegliaPasquale e si prepareranno a celebrare la Pasqua attraverso: la preghiera, ildigiuno, il silenzio.

6) MistagogiaObiettivo: aiutare i genitori a partecipare abitualmente ai Sacramenti.

Conformare la propria vita al Vangelo.

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Testimoniare la fede in qualunque momento della vita quotidiana.Aiutare i genitori ad inserirsi nelle attività parrocchiali.

Contenuti: Attraverso la Sacra Scrittura e gli strumenti che il Magistero della Chiesa cimette a disposizione, i genitori comprenderanno il significato dei Sacramentiche hanno ricevuto i loro figli e cosa significa per loro vivere una vita inrelazione con i Sacramenti

Primo AnnuncioIncontri e contenuti

1° incontro Presentazione dell’itinerario di IC che seguiranno i ragazzi –discussione

2° incontro Presentazione dell’itinerario per i genitori – discussione

3° incontro Durante la celebrazione Eucaristica domenicale presentazione eaccoglienza dei ragazzi e dei genitori che iniziano l’itinerario.Ai ragazzi saranno consegnati i Vangeli i genitori faranno memoriadel Battesimo (trovare la formula più adatta)

4° incontro Riscopriamo il senso della famiglia: prima ed indispensabile comunitàeducante Quali difficoltà incontrano i genitori nella società di oggi? Analisi della situazione attuale familiare, sociale, religiosa e la

necessità del cambiamento.

5° incontro Famiglia e Chiesa Impegno della Chiesa nel sostenere i genitori nel ruolo di

educatori alla fede, alla trasmissione dei valori alla vita sociale. Collaborazione con altre agenzie educative per affrontare i temi

della crescita fisica, affettiva, relazionale e sociale, tenendopresente che lo sviluppo umano e spirituale non appartengono adambiti separati.

Gesù ci comunica una bella notiziaGesù va nella Galilea per predicare la bella notizia (Mc 1, 9-15)Gesù chiama: Seguitemi (Mc 1, 16-20)Gesù guarì molti e tutti stavano attorno a lui (Mc 1, 21-34)Tutti ti cercano! (Mc 1,35-39)Lasciate che i bambini vengano a Me (Mc 10,13-16)

Gesù viene per incontrarsi con noiUn bambino è nato per noi” (Is 9,1-2.5-6)Colui che nascerà lo chiamerai Gesù (Lc 1,26-38)Maria diede alla luce suo figlio Gesù (Lc2,1-17)Andiamo a Betlemme e vediamo (Lc2,8-14)Devo occuparmi delle cose del Padre mio (Lc 2,41-50)

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Gesù ci invita a seguirloChiamò a sé quelli che volle ed essi andarono con lui (Mc 3,13-19)Perché siete paurosi? Non avete ancora fede? (Mc 4, 35-41)Il cieco, guarito, prese a seguirlo (Mc 10,46-52)La fanciulla si alzò … e furono presi da grande stupore (Mc 5,21-24.35-43)E voi chi dite io sia? (Mc 8,27-33)

Gesù muore e risorge per noiQuesto è il mio sangue versato per voi (Mc 14,12-26)Lo consegno loro perché fosse crocifisso (Mc 15,1-15)Veramente quest’uomo era figlio di Dio! (Mc 15,29-39)Gesù di Nazareth è risorto, non è qui (Mc 16,1-8)Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo (Mc, 16,14-20)

Gesù ci dona il suo SpiritoEd essi furono pieni di Spirito Santo (At 2,1-13)Gesù è risorto, Gesù è il Signore! (At 2,14.22-24.32-33.36)Che cosa dobbiamo fare fratelli? (At 2,3-41)Tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme (At 2,42-48)

incontro Avvento - Preghiera comunitaria

incontro Convivenza (ragazzi-genitori-comunità)

incontro Quaresima - Preghiera comunitaria

incontro Verifica

incontro Consegna della Bibbia

incontro Convivenza (ragazzi-genitori-comunità)

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Prima TappaIncontri e contenuti

Dio si mette in contatto con noiQuale progetto ha il Padre su di noi (Dt. 4,32-40)Gli inizi del mondo e della storia (Gn 2,4b-24;9,8-17)La promessa di Dio ad Abramo (Gn 17,1-8;18,1-5)Mosè, l’uomo che parlò con Dio e attraversò il mare (Es 3,1-20)Davide, il re prediletto (1Sam 16,10-13; 2Sam 7,4-17)Ricordiamo ciò che Dio il Padre ha fatto per noi (Dt. 26,1-11)

Dio s’è fatto uno di noiIsaia annuncia Gesù, «il Dio con noi» (Is 7.11.25,-40)Gesù ripercorre la strada d’Israele (Mt 1,18-25; 2,13-23)Il Figlio di Dio viene ad abitare in mezzo a noi (Gv. 1,1-18)Oggi si realizza il disegno del Padre (Lc 4,14-22)Dio sceglie anche noi per la salvezza (Ef 1,3-14)

Una storia di peccato e di salvezzaNoi spesso rifiutiamo Dio (Gn 3,1-13)Natan punta il dito contro il re (2 Sam 12,1-23)Geremia e il cuore nuovo (Ger 1,5-9; 7,1-15; 31,31-33)Lo Spirito vi radunerà da ogni parte (Ez 36,23-31)Gesù salva ogni uomo (Lc 4,31-44)

Gesù porta a compimento le intenzioni di DioCrediamo in un Dio crocifisso (Lc 23,35-46)Gesù è vivo con noi (Lc 24,1-12)In Gesù si realizza il progetto di Dio ( At 3,11-26)Lo Spirito di Gesù inizia una nuova storia (Lc 24,36-53)

Noi viviamo la nostra storia con Dio, il PadreCon il Battesimo entriamo nella storia di Dio (At 8;26-40)Con il dono dello Spirito Santo viviamo con Gesù (At 1,3-14)Come Stefano e Paolo anche noi testimoniamo Gesù (At 7,55-60; 13,1-4.14-17.23-33)Entriamo nella Chiesa per vivere con Cristo (Ap 7,9-17)

incontro Avvento - Preghiera comunitaria

incontro Convivenza (ragazzi-genitori-comunità)

incontro Quaresima - Preghiera comunitaria

incontro Verifica

incontro Consegna del «Credo apostolico»

incontro Convivenza (ragazzi-genitori-comunità)

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Seconda TappaIncontri e contenuti

Dio ci ama come un PadreGesù annuncia l’amore del Padre (Lc 15,1-3.11-32)Gesù manifesta l’amore del Padre (Gv 13,1-15)Nel Battesimo il Padre ci accoglie in casa come figli (Gv 3,1-18)Chiamati a vivere nell’amore del Padre (1 Gv 4,7-21)Alle sorgenti dell’Amore (Gn 18,1-8)

Dio condivide la sua vita con noiNatale: Dio condivide la sua vita con noi (Lc 1,39-50)Con i pastori ci rallegriamo perché Dio ci ama (Lc 2,1-20)L’Amore del Padre: Gesù e noi (Fil 2,5-11; 1 Gv 1,1-4)Gesù dona il buon vino della nuova alleanza (Gv 2,1-12)Eucaristia è sempre Natale (Gv 6,48-58)

Celebriamo l’amore donato da DioGesù sulla nostra strada: le feste cristiane (Lc 18,35-43)I sacramenti segni dell’amore di Dio per noi (Lc 17,11-21)La fede apre il cuore all’incontro con il padre (Lc 7,1-17)Celebrare con sincerità e amore (Is 1,11-17; Sal 100 (99))La Confermazione, olio che fa brillare il volto (Dt 7,7-9; 1 Re 17,8-16; Lc 4,16-27)

Pasqua, l’amore più grandeLa cena pasquale, comunione tra noi e il Padre (Es 12)Nella cena Gesù offre se stesso per amore (Gv 10,1-18; Sal 23)Sulla croce Gesù manifesta il suo amore (Gv 18,1-19,42)La domenica, giorno del Signore (Gv 20,19-29)Egli è sempre con noi e continua a salvarci (Mt 28,16-20; Sal 83)

La preghiera, dialogo con DioEsprimiamo l’amore a Dio pregando sempre (6,7-13; Lc 11,2-4)Anche Dio ci parla nella preghiera (Lc 11,5-12)La preghiera comunitaria nella liturgia (Sal 27)Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo (Ef 1,15-2,22)

incontro Avvento - Preghiera comunitaria

incontro Convivenza (ragazzi-genitori-comunità)

incontro Quaresima - Preghiera comunitaria

incontro Verifica

incontro Celebrazione conclusiva con la consegna del Padre Nostro

incontro Convivenza (ragazzi-genitori-comunità)

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Terza TappaIncontri e contenuti

Se vuoi vieni e seguimi«Va e fa anche tu così» (Lc 10,25-37)Beati voi perché vedrete Dio, il Padre (Mt 5,1-12)Siate perfetti come il Padre vostro celeste (Mt 5,38-48)Vieni e seguimi (Lc 18,18-30)Una sola è la cosa di cui c’è bisogno … (Lc 10,38-42)

Amatevi come io ho amato voiAscolta, il Signore ti parla faccia a faccia (Dt 5,1-22)Va prima a riconciliarti con tuo fratello (Mt 5,20-26)Non preoccupatevi per il cibo e il vestito (Mt 6,25-34)Un povero stava alla sua porta (Lc 16,19-31)Colui che fa la volontà del Padre diventa mio discepolo (Mt 7,21-29)

Riceverete forza dallo Spirito SantoOgnuno si converta dalla sua condotta malvagia (Giona 3,1-10)Suo Padre lo vide e gli corse incontro (Lc 15,11-32)Guidati dallo Spirito, viviamo come figli di Dio (Rm 8,1-4.9-11.14-17)Signore salvami! (Mt 14,22-33)

Trasfigurati con CristoIl Signore, tuo Dio, adorerai e a Lui solo renderai culto (Mt 4,1-11)A che serve guadagnare il mondo se poi perdi te stesso? (Mt 16,21-28)Signore, è bello per noi stare con Te (Mt 17,1-8)

La vita nuova frutto della PasquaChi berrà la mia acqua non avrà più sete (Gv 4,5-30.39-42)Io sono la luce del mondo (Gv 9,1.3.5-17.26-38)Io sono la risurrezione e la vita (Gv 11,1-5.17-44)

incontro Avvento - Preghiera comunitaria

incontro Convivenza (ragazzi-genitori-comunità)

incontro Quaresima - Preghiera comunitaria

incontro Verifica

incontro Convivenza (ragazzi-genitori-comunità)

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Ultima QuaresimaIncontri e contenuti

Trasfigurati con CristoIl Signore, tuo Dio adorerai e a Lui solo renderai culto (Mt 4,1-11)A che serve guadagnare il mondo se poi perdi te stesso? (Mt 16,21-28)Signore, è bello per noi stare con te (Mt 17,1-8)

La vita nuova frutto della PasquaChi berrà della mia acqua non avrà più sete (Gv 4,5-30.39-42)Io sono la luce del mondo (Gv 9,1.3.5-17.26-38)Io sono la risurrezione e la vita (Gv 11,1-5.17-44)

incontro Avvento - Preghiera comunitaria

incontro Convivenza (ragazzi-genitori-comunità)

incontro Quaresima - Preghiera comunitaria

incontro Verifica

incontro Convivenza (ragazzi-genitori-comunità)

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MistagogiaIncontri e contenuti

La domenica, il Giorno del SignorePerseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nello spezzare il pane

(At 2,41-48)Con la forza di quel cibo camminò fino al monte di Dio (1 Re 19,4-13)Venite e mangiate (Gv 21,1-14)Fate questo in memoria di me! (1 Cor 11,20-29)

«Coraggio ti sono perdonati i tuoi peccati»: la RiconciliazioneSimone, figlio di Giovanni, tu mi ami? (Gv 18,17.25-27; 21,15-19)Lasciatevi riconciliare con Dio (2 Cor 5,14-21)Ti ho condonato tutto quel debito perché mi hai pregato (Mt 18,23-35)Il Padre non vuole che si perda nessuno (Mt 18,12-18)Coraggio, ti sono perdonati i tuoi peccati (Mt 9,1-13)

Non abbiate paura – La Vita nuovaGrazie al Padre, noi siamo in Cristo Gesù (1 Cor 1,18-31)Non abbiate paura di nessuno (Mt 10,26-33)Rimanete nel mio amore (Gv 15,1-11)Beato chi mette in pratica la mia Parola (Lc 10,17-24; 11,27-28)

«Andate e predicate il Vangelo» : il compito missionarioAndate e fate discepoli (Mt 28,16-20)Di me sarete testimoni fino ai confini della terra (At 1,3-11)Andate anche voi nella vigna (Mt 20,1-16)Verrà il Consolatore che io vi manderò (Gv 15,18-27)

«Voi siete il corpo di Cristo» : Noi siamo ChiesaVoi siete corpo di Cristo e sue membra (1 Cor 12,12-27)Nella comunità cristiana vi sono molti doni diversi (1 Cor 12,4-11)Ravviva il dono di Dio che è in te mediante l’imposizione delle mani

(2 Tm 1,6-14; 4,1-5)Un solo corpo e un solo Spirito (Ef 4,1-7.11-16)

Il nostro posto nella parrocchiaTutto io faccio per il Vangelo (1 Cor 9,16-23)Và avanti e raggiungi quel carro (At 8,26-40)Cercate sette tra voi a cui affideremo l’incarico (At 6,1-7)La fede senza le opere muore (Gc 2,14-26)

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G – Incontro tipo

Presentazione di un incontro di catechesiPer ogni incontro viene preparata una scheda che sintetizza, nelle linee generali,l’argomento che verrà approfondito. Come detto in precedenza l’incontro sarà animatoseguendo lo stile “laboratoriale”.Momenti che non devono assolutamente mancare: Accoglienza

o Saluti, sistemazione, preparazione dell’angolo della Parola, intronizzazione dellaParola.Dopo i primi incontri e bene coinvolgere nella cura dell’ambiente, dove sisvolgono gli incontri, i genitori partecipanti. Ciò permette di rinnovare eapprofondire di volta in volta il senso dell’amicizia e della fraternità.

Preghierao L’incontro deve iniziare sempre con un canto e la preghiera allo Spirito Santo

Introduzioneo Brevissima introduzione del catechista sul tema dell’incontro

Brano Biblicoo Ascolto della Parola di Dio (brano biblico previsto per l’incontro)

Invito alla partecipazione (fase espressiva - proiezione)o I partecipanti, in un tempo limitato, esprimono, individualmente o divisi in

piccoli gruppi, le loro impressioni sul brano biblico ascoltato, con particolareattenzione ai personaggi, alle parole che li hanno maggiormente colpiti, aidubbi, alle resistenze, alle esperienze umane, collegandole al tema dell’incontro.

o L’accompagnatore, in questa fase si limita a trascrivere su un cartellone tutti glielementi emersi.

Approfondimento (spiegazione del brano e spunti di attualizzazione - analisi)o Partendo da quanto emerso nella fase espressiva, l’accompagnatore, spiega con

linguaggio semplice il brano, fornisce qualche informazione sul contesto storico,fa emergere il messaggio di fondo e suggerisce spunti di attualizzazione.

Riappropriazione e condivisioneo Alla luce dell’approfondimento ogni componente del gruppo medita su ciò che

ha ascoltato e confronta le impressioni con quanto emerso nella prima fase,quindi le riesprime condividendole con gli altri partecipanti.

o Il gruppo fa proprio e interiorizza ciò che ha ascoltato.Questa fase viene svolta attraverso domande specifiche, confrontando lepercezioni della fase espressiva con quanto emerso nella fase riespressiva.Questo procedimento, nel tempo, farà acquisire ai partecipanti la capacità dileggere la Parola di Dio, di iniziare un cammino di trasformazione dellapersona, di acquisire il desiderio di vivere nella vita quotidiana il messaggiosuscitato dalla Parola.

Impegnoo Attività o impegno personale da realizzare in sintonia con la Parola

Preghierao L’incontro termine sempre con un canto e la preghiera di ringraziamento.

Materiale: Diapositive per ogni incontro (comuni per tutti i gruppi) Cartelloni

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… quanto si pensi che possa servire (creatività) L’ incontro sarà preparato dal catechista di ogni gruppo:

no - schede comuni si - traccia comune

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H – Esempio di incontro

AccoglienzaSalutiSistemazione in cerchioAl centro un cero, fiori, leggio per accogliere la ParolaAccensione del cero e intronizzazione della Parola.

Preghiera

IntroduzioneIl catechista, con pochissime parole, introduce il brano

Ascoltiamo la Parola Matteo 25,31-46«Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suotrono glorioso. E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri,come il pastore separa le pecore dai capri; e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra.Allora il re dirà a quelli della sua destra: "Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regnoche v'è stato preparato fin dalla fondazione del mondo. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare;ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste; fui nudo e mi vestiste; fui ammalato e mivisitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi". Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quandomai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato dabere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito?Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti?" E il re risponderàloro: "In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fattoa me". Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: "Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno,preparato per il diavolo e per i suoi angeli! Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi setee non mi deste da bere; fui straniero e non m'accoglieste; nudo e non mi vestiste; malato e inprigione, e non mi visitaste". Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: "Signore, quando tiabbiamo visto aver fame, o sete, o essere straniero, o nudo, o ammalato, o in prigione, e non tiabbiamo assistito?" Allora risponderà loro: "In verità vi dico che in quanto non l'avete fatto a unodi questi minimi, non l'avete fatto neppure a me". Questi se ne andranno a punizione eterna; ma igiusti a vita eterna».

Invito alla partecipazione (proiezione)Il gruppo sottolinea ciò che ha attirato la sua attenzione: personaggi, parole, fatti, …

Spiegazione del brano e spunti di attualizzazione (analisi)Il catechista spiega e attualizza il brano

Riflessione personaleSilenzio. Ogni componente il gruppo medita su ciò che ha ascoltato

Domande per il gruppoCon l’aiuto del catechista la persona, attraverso domande, attività pratiche, esperienze di vita, …,interpreta correttamente e più profondamente il brano. Ridice la fede, rendendosi conto delcambiamento operato dalla Parola in cui trova degli orientamenti precisi per l’agire cristiano.

ImpegnoAttività da realizzare e vivere in sintonia con il brano

Preghiera

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CONCLUSIONE

Questo progetto è una proposta di itinerario parallelo per i genitori dei ragazzi checominciano l’itinerario di Iniziazione Cristiana di tipo catecumenale.

Pertanto: l’itinerario, nei suoi contenuti, può e deve essere adattato alle differenti situazioni delle

comunità parrocchiali e personali di ogni singola famiglia del gruppo dei genitori i tempi di svolgimento degli incontri possono cambiare, a seconda delle situazioni di

gruppo perché possa avere qualche possibilità di riuscita sono necessari accoglienza, ascolto,

linguaggio adatto alle persone con cui ci relaziona è necessario un cambiamento di mentalità che faccia riscoprire l’entusiasmo missionario

della comunità cristiana. il catechista, superando gli schemi classici, deve “abitare il territorio” e proiettarsi verso

l’esterno per portare l’annuncio di Cristo. i brani proposti e le attività didattiche possono essere opportunamente cambiati e ripensati

in virtù del vissuto personale e delle esigenze del gruppo di genitori.

Attenzione.L’importante è non snaturare il progetto. Vanno bene i cambiamenti a condizione che nonvenga stravolto il progetto nella sua struttura portante.