criminalizzazione della critica d'israele in canada

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This translation of my article “Criminalizing Criticism of Israel in Canada: A Hate-Propaganda Trojan Horse in Bill C-13,” was first published in Eurasia: Rivista di Studi Geopolitici (17 May 2014), http://www.eurasia-rivista.org/criminalizzazione-della-critica-disraele-in-canada/21625/.Traduzione di Oscar MinaLa campagna internazionale di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro Israele—quale mezzo pacifico di persuasione nei confronti di Israele ad abbandonare le sistematiche violazioni del diritto internazionale e le politiche di apartheid, espropriazione, colonizzazione e blocco nei territori palestinesi occupati—ha riscontrato ultimamente numerosi successi.Ad inizio febbraio 2014, The Economist sottolineava che la BDS “sta diventando una tendenza dominante,” mentre l’ex portavoce alla Knesset israeliana, Avraham Burg, scriveva su Haaretz che “il movimento BDS sta guadagnando terreno e si avvicina il momento […in cui] le sanzioni contro Israele diverranno fatto compiuto.”

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[This translation of my article Criminalizing Criticism of Israel in Canada: A Hate-Propaganda Trojan Horse in Bill C-13, was first published in Eurasia: Rivista di Studi Geopolitici (17 May 2014), http://www.eurasia-rivista.org/criminalizzazione-della-critica-disraele-in-canada/21625/.]

[Index: Canadian politics, antisemitism, Criminal Code, France][Date: May 2014]

Criminalizzazione della critica d'Israele in Canada

Michael Keefer

Traduzione di Oscar Mina

La campagna internazionale di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro Israelequale mezzo pacifico di persuasione nei confronti di Israele ad abbandonare le sistematiche violazioni del diritto internazionale e le politiche di apartheid, espropriazione, colonizzazione e blocco nei territori palestinesi occupatiha riscontrato ultimamente numerosi successi.1Vedi, ad esempio, Michael Deas, Norways pension fund divests from Israels largest real estate firm, The Electronic Intifada (19 giugno 2012),http://www.electronicintifada.net/blogs/michael-deas/norways-pension-fund-divests-israels-largest-real-estate-firm; Major US pension fund divests ethical fund from Veolia, BDS Movement (22 novembre 2013), http://www.bdsmovement.net/2013/tiaa-cref-social-choice-veolia-11431; Veolia Campaign Victories: Total value of lost Veolia contracts: 18.122 billion ($23.97 billion), Global Exchange (febbraio 2014), http://www.globalexchange.org/economicactivism/veolia/victories; Asa Winstanley, Dutch pension giant divests from 5 Israeli banks, BDS Movement (13 gennaio 2014), http://www.bdsmovement.net/2014/dutch-pension-giant-divests-from-5-israeli-banks-11594; Elena Popina, SodaStream Drops Amid Sanctions Over Jewish Settlements, Bloomberg (3 febbraio 2014), http://www.bloomberg.com/news/2014-02-03/sodastream-slumps-on-sanction-campaign-over-jewish-settlements.html.

Ad inizio febbraio 2014, The Economist sottolineava che la BDS sta diventando una tendenza dominante,2Sanctions against Israel: A campaign that is gathering weight, The Economist (8 febbraio 2014), http://www.economist.com/news/middle-east-and-africa/21595948-israels-politicians-sound-rattled-campaign-isolate-their-country/.

mentre lex portavoce alla Knesset israeliana, Avraham Burg, scriveva su Haaretz che il movimento BDS sta guadagnando terreno e si avvicina il momento [in cui] le sanzioni contro Israele diverranno fatto compiuto.3Avraham Burg, Whats wrong with BDS, after all? Israel will be helpless when the discourse moves from whos stronger/tougher/more resilient to a discourse on rights and values, Haaretz (3 febbraio 2014), http://www.haaretz.com/opinion/.premium-1.572079; citazione del reverendo Robert Assaly, BDS movement scores huge in Superbowl victory over Sodastream, NECEF: Near East Cultural & Educational Foundation (20 febbraio 2014), www.necef.org.

Il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha affermato che lui e i suoi alleati risponderanno con forza a tale tendenza. Alcuni resoconti relativi a una riunione del consiglio, dove si discussero le tattiche, mettono in luce le divisioni intestine pi che la sostanza stessa della riunione: Netanyahu indce riunioni strategiche per contrastare i boicottaggima ha escluso di proposito alcuni Ministri pi esperti:
Ministri di sinistra tenuti fuori dalla seduta straordinaria del consiglio sulla BSD.4Herb Keinon, Netanyahu convenes strategy meeting to fight boycotts, Jerusalem Post (10 febbraio 2014), http://www.jpost.com/National-News/Netanyahu-convenes-strategy-meeting-to-fight-boycotts-340904; Gil Ronen, Leftist Ministers Kept Out of Secret Cabinet BDS Session, Arutz Sheva 7 (10 febbraio 2014), http://www.israelnationalnews.com/News/News.aspx/177294#.UwZ3FkJdUfJ. Il fatto che personaggi del calibro di Tzipi Livni vengano descritti come sinistroidi sintomo di uno spostamento verso posizioni di estrema destra allinterno dello spettro politico israeliano.

Tuttavia, sebbene la stampa israeliana sostenne che la discussione fu tenuta in segreto, con un imposto oscuramento televisivo, una delle fonti che riportarono il fatto diede un significato piuttosto preciso a ci che accadde a porte chiuse: A quanto pare, le idee discusse dai Ministri inclusero cause in corti europee e nordamericane contro organizzazioni [pro-BDS] e azioni legali contro istituzioni finanziarie che boicottano gli insediamenti israeliani e compagnie israeliane [complici]. Vi anche la possibilit di promuovere leggi anti-boicottaggio in capitali amiche nel mondo, come Washington, Ottawa e Canberra e, a tale scopo, attivare la lobby pro-Israele negli Stati Uniti.5Israeli ministers discuss using lawyers and Mossad to fight BDS, Middle East Monitor (10 febbraio 2014), https://www.middleeastmonitor.com/news/middle-east/9666-israeli-ministers-discuss-using-lawyers-and-mossad-to-fight-bds.

Questa specie di guerra legislativa, com a volte chiamata, non una novit (n, si pu aggiungere, lo il concetto, altres discusso in tale riunione, di sostenere la sorveglianza di organizzazioni pro-BDS da parte dei servizi segreti militarila Shin Bet Security Service e il Mossad). altrettanto evidente che la lobby pro-Israele ha mobilitato politici nelle capitali amiche di Washington, Ottawa e Canberra per molti anni. Recenti sviluppi di queste iniziative hanno portato alle minacce perpetrate a Canberra, nel giugno 2013, da Julie Bishopmembro del nuovo governo australiano di Julia Gillardsecondo le quali i sostenitori di un boicottaggio accademico di Israele vedrebbero sommariamente tagliati i fondi per la ricerca pubblica.6Jake Lynch, Coalition plans to punish those who boycott Israel, The Drum Opinion (Australian Broadcasting Corporation) (25 giugno 2013), http://www.abc.net.au/unleashed/4778144.html.

A Washington, stata sottoposta allattenzione del Congresso una legge chiamata Protect Academic Freedom Act, la quale negherebbe laccesso a fondi federali per college ed universit che partecipano al boicottaggio di istituzioni accademiche o di studiosi israeliani.7Abdus-Sattar Ghazali, Academic Freedom Act threatens academic freedom?, OpEd News (16 febbraio 2014), http://www.opednews.com/articles/Academic-Freedom-Act-threa-by-Abdus-Sattar-Ghaza-Academic-Freedom_Associations_Backlash_Boycott-140216-464.html.

E cosa dire del Canada, il cui Primo Ministro lamico pi fidato del signor Netanyahu?8Campbell Clark, Netanyahu calls Harper a friend that always stands by us, Globe and Mail (19 gennaio 2014, aggiornato il 20 gennaio 2014), http://www.theglobeandmail.com/news/politics/harper-arrives-in-israel-on-inaugural-middle-east-visit/article16398905/.

Questo saggio stima che le revisioni del codice penale canadese, proposte dal governo Harper, contengono espressioni usate ad arte al fine di consentire procedimenti legislativi contro attivisti per la difesa dei diritti umani, esattamente come voluto dal signor Netanyahu e collaboratori.

1. Disegno di legge C-13 e relativi sotterfugi

Il disegno di legge (DDL) C-13, la legge che protegge i canadesi da crimini sulla rete, ha ricevuto una prima lettura presso la Camera dei comuni nel novembre del 2013. In una pagina web dedicata a miti e fatti del progetto di legge in questione, il dipartimento della giustizia rigetta il mito secondo cui il DDL C-13 unantologia di diritto penale che tratta qualcosa di pi del bullismo in rete. Il DDL C-13 non unantologia di diritto penale. Esso propone un nuovo reato di distribuzione non consensuale di immagini a contenuto intimo per affrontare il bullismo virtuale mediante strumenti legali autorizzati ad aiutare polizia e procuratori nellinvestigare non solo il nuovo illecito proposto, bens anche altri reati che vengono commessi via internet o includono prove elettroniche. [] Il DDL non contiene il vecchio e controverso emendamento del DDL C-30, relativo allaccesso illegittimo ad informazioni circa i firmatari e alla modifica dellinfrastruttura delle telecomunicazioni.9Myths and Facts: Bill C-13, Protecting Canadians from Online Crime Act, Dipartimento di Giustizia Canadese (novembre 2013, modificato il 5 dicembre 2013), http://www.justice.gc.ca/eng/news-nouv/nr-cp/2013/doc_33002.html.

Ciononostante, il dottor Michael Geistpreside Canada Research di Diritto informatico e commercio elettronico allUniversit di Ottawaosserva che in realt il DDL C-13 conserva provvedimenti che permettono un maggior accesso illegittimo ad informazioni personali, ben oltre ci che previsto dallodierno codice penale.10Vedi Michael Geist, The Privacy Threats in Bill C-13, Part One: Immunity for Personal Info Disclosures Without a Warrant, Michael Geist (25 novembre 2013), http://www.michaelgeist.ca/content/view/7006/125/; e The Privacy Threats in Bill C-13, Part Two: The Low Threshold for Metadata, Michael Geist (11 dicembre 2013), http://www.michaelgeist.ca/content/view/7028/125/.

Lavvocato penalista Michael Spratt stigmatizza il DDL come un cavallo di Troia digitale per la sorveglianza statale: Gran parte del C-13 ha poco a che fare col proteggere chi vittima [del bullismo virtuale]. Questo DDL espanderebbe a dismisura i poteri di sorveglianza dello Stato. Sacrifica la privacy della persona. Limita o elimina il controllo giudiziario. incompatibile con la giurisprudenza della corte suprema. un DDL pericoloso.11Michael Spratt, C-13: A Digital Trojan horse for the surveillance state, iPolitics (28 novembre 2013), http://www.ipolitics.ca/2013/11/28/c-13-a-digital-trojan-horse-for-the-surveillance-state/.

(11 Laffermazione del Dipartimento della giustizia che il DDL C-13 non unantologia di diritto penale evidentemente falsa. Come sottolinea un altro critico, Terry Wilson, sebbene promossa come legge di prevenzione del bullismo virtuale, il DDL ha in realt molto poco a che vedere con i bulli, inoltre prevede sezioni che vanno dal furto di cavi, dalla pirateria informatica, dalla sorveglianza, fino al terrorismo (il bullismo virtuale conta due pagine del DDL su cinquanta totali) []. Il DDL include persino crimini dodio.12Terry Wilson, The Dangers Hidden in Bill C-13 Protecting Canadians From Online Crime Act, Canadian Awareness Network (23 novembre 2013), http://www.canadianawareness.org/2013/11/the-dangers-hidden-in-bill-c-13-protecting-canadians-from-online-crime-act/.

In questo senso, il DDL C-13 costituisce, ancora una volta, un cavallo di Troia. Il DDL aggiunge alcuni enunciati a quelle sezioni del codice penale relative alla propaganda dellodio che sembrano, a giudicare dalle apparenze, non fare altro che conformare quelle sezioni ad altri testi parallelicon molteplici documenti rilevanti in materia di diritto internazionale e con provvedimenti di condanna, successivi nel codice penale, dove gi compaiono le stesse espressioni. Ma in questa parte del DDL C-13, v presumibilmente un secondo fine in atto, poich si ha motivo di pensare che le nuove espressioni mirino, evitando ingannevolmente qualsivoglia dibattito pubblico sulla questione, a rendere penalmente perseguibili come incitamento allodio il discorso e la difesa dei diritti umani in relazione al trattamento oppressivo dei palestinesi da parte dello Stato dIsraele. Questa visione dellintento sottostante il DDL C-13 sostenuta dal Primo Ministro Harper nel suo discorso alla Knesset tenuto il 20 gennaio 2014 (che verr discusso pi avanti). Essa trova poi supporto anche dal fatto che unidentica modifica alla formulazione del codice penale francese, implementata nel 2003 dalla cosiddetta legge Lellouche, ha permesso la condanna per incitamento allodio razziale di ben venti attivisti francesi per i diritti umani.13BDS a hate crime? In France, legal vigilance punishes anti-Israel activists, Haaretz (15 febbraio 2014), http://www.haaretz.com/jewish-world/1.574361.

In Francia, il risultato stato paradossale. La Francia , come il Canada, unAlta Parte contraente della Quarta convenzione di Ginevra del 1949il cui primo articolo recita che le Alte Parti contraenti simpegnano a rispettare e a far rispettare la presente Convenzione in ogni circostanza.14Quarta convenzione sulla Protezione delle persone civili in tempo di guerra. Ginevra, 12 agosto 1949, http://www.icrc.org/ihl/nsf/385ec082b509e76c41256739003e636d/6756482d86146898c125641e004aa3c5, Articolo 1.

Le persone condannate dalla legge Lellouche per incitamento allodio razziale, partecipano ad un movimento consistente nel fermo ripudio dellantisemitismo e di qualunque altra forma di razzismo.15Vedi, ad esempio, Omar Bargouti, Besieging Israels Siege, The Guardian (12 agosto 2010), http://www.theguardian.com/commentisfree/2010/aug/12/besieging-israel-siege-palestinian-boycott: Creata e guidata da Palestinesi, la BDS si oppone ad ogni forma di razzismo, incluso lantisemitismo, e si ispira a quei valori universali di libert, giustizia e parit di diritti che motivarono le lotte anti-apartheid e per i diritti civili negli Stati Uniti.

Questo movimento raccomanda un esercizio pacifico di pressione economica, allo scopo di persuadere lo Stato dIsraele a mettere fine alle molteplici e sistematiche violazioni del diritto internazionale, in particolare della Quarta convenzione di Ginevra, per la cui trasgressione Israele stato ripetutamente condannato da commissioni e rapporti dellONU, nonch da agenzie indipendenti come la Human Rights Watch e Amnesty International. La realt dei fatti dunque inequivocabile: applicando la legge Lellouche e ridefinendo i suddetti attivisti in qualit di persone colpevoli di crimini dodio, lo Stato francese ha simultaneamente violato il precedente impegno a rispettare e a far rispettare la Quarta convenzione di Ginevra in ogni circostanza. Uno degli obiettivi del DDL C-13 sembra essere quello di mettere il Canada in una situazione simile, in piena violazione di uno dei principali strumenti del diritto internazionale.

2. Modifiche al significato delle sezioni 318 e 319 del codice penale

La sezione 12 del DDL C-13 propone svariate aggiunte, di minor entit, a quella parte del codice penale (sezioni 318-321.1) che porta il titolo di Propaganda allodio. La sezione 12 recita come segue: 12. La sottosezione 318.(4) della legge sostituita dalla seguente:
(4) In questa sezione, lespressione gruppo identificabile rappresenta qualsiasi settore del pubblico distinguibile per colore, razza, religione, identit nazionale o etnica, et, sesso, orientamento sessuale o disabilit mentale e fisica.16Bill C-13. An Act to amend the Criminal Code, the Canada Evidence Act, the Competition Act and the Mutual Legal Assistance in Criminal Matters Act, http://www.parl.gc.ca/HousePublications/Publication.aspx?Language=E&Mode=1&Docid=6311444&File=4.

(Il grassetto indica la formulazione aggiunta allattuale codice penale tramite il DDL B-13). Queste aggiunte alla sezione 318 del codice penale, riguardante il reato di esortazione al genocidio, impattano anche su significato ed applicazione della sezione 319, riguardante il reato di pubblico incitamento allodio e intenzionale promozione dellodio, in cuicome enuncia la sottosezione 319.(7)gruppo identificabile ha lo stesso valore presente nella sezione 318. Le clausole rilevanti della sezione 319 sono: 319. (1) Chiunque, attraverso dichiarazioni pubbliche, inciti allodio contro quale che sia gruppo identificabile, dove tale incitamento risulti in una violazione della pace, considerato colpevole di(a) unoffesa incriminabile che prevede la reclusione per una durata di non pi di due anni; oppure (b) unoffesa incriminabile, punibile con una condanna sommaria. (2) Chiunque, per mezzo di dichiarazioni, oltre ad altre forme di conversazione privata, promuova intenzionalmente lodio contro quale che sia gruppo identificabile si rende colpevole di (a) unoffesa incriminabile che prevede la reclusione per una durata di non pi di due anni; oppure (b) unoffesa incriminabile, punibile con una condanna sommaria.17Codice penale (R.S.C., 1985, c. C-46. Legge del 14-01-2014, ultima modifica al 12-12-2013, Justice Laws Website, http://www.laws-lois.justice.gc.ca/eng/acts/c-46/FullText.html.

Laggiunta pi importante al concetto di gruppo identificabile risiede nella categoria didentit nazionale, che non ha legami evidenti con il verosimile obiettivo del DDL C-13, ma che potrebbe essere percepita come legata ad unaltra agenda, enfaticamente pronunciata dal Primo Ministro Stephen Harper nel suo discorso alla Knesset israeliana nel gennaio 2014ossia quella di ridefinire, come propaganda allodio, la critica di politiche e comportamenti dello stato-nazione di Israele nei confronti dei cittadini palestinesi e degli abitanti dei territori palestinesi occupati. Come evidenzi il principale quotidiano israeliano, Haaretz, in un servizio del febbraio 2014, le condanne per crimini dodio promulgate in Francia, parecchi mesi prima, contro dodici attivisti per i diritti umanisostenitori della campagna internazionale esortante al boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro Israelefurono assicurate grazie alla legge Lellouche, la quale estendeva la definizione di discriminazione oltre i previsti parametri di razza, religione ed orientamento sessuale, per includere membri appartenenti ai gruppi nazionali.18BDS a hate crime? Haaretz (15 febbraio 2014).

3. Legge Lellouche: un altro cavallo di Troia?

Intenzionalmente o meno, la legge Lellouche ha funzionato come una specie di cavallo di Troia. Il dottor Jean-Yves Camus ha osservato che questa legge, approvata il 3 gennaio 2003, a seguito di unondata di violenza antisemita senza precedenti, permette ai giudici di imporre pene pi severe nei confronti degli autori di violenze a stampo razzista, rispetto a quelle che riceverebbero normalmente nel caso di violenze simili non motivate da razzismo.19Jean-Yves Camus, Racist Violence in France (Bruxelles: European Network Against Racism, 2011), http://www.cms.horus.be/files/99935/MediaArchive/Racist%20Violence%20Report%20France%20-%20online.pdf, p. 4.

Come nota Haaretz, in un rapporto sulla criminalizzazione del movimento BDS in Francia, lobiettivo apparente della leggein unepoca in cui lapertamente antisemita e neofascista Fronte Nazionale di Jean-Marie Le Pen vedeva crescere il proprio supporto, specialmente nel sud della Franciaera di rafforzare i valori repubblicani e contrastare le tendenze settarie. La legge pass nel 2003, poco dopo i successi strabilianti del Fronte Nazionale di estrema destra alle elezioni presidenziali. La misura fu adottata per rispondere al clima sociale caratterizzato non solo da un crescente sentimento antisemita, ma anche da discriminazione antiaraba e xenofobia.20BDS a hate crime? Haaretz (15 febbraio 2014).

Il quadro dei motivi che introduce la legge Lellouche al momento della presentazione allassemblea nazionale, nel Novembre del 2002, fu esplicito nelle sue ripetute dichiarazioni che le aggiunte al codice penale proposte dalla legge erano prettamente volte a combattere la violenza di chiara matrice razzista:
Violenze chiaramente razziste, atti di violenza volutamente razzista, violenze di carattere razzista, aggressioni di stampo razzista.21Proposta di legge che mira ad aggravare le pene per i reati a sfondo razzista e a consolidare lefficacia del codice di procedura penale, N 350, presentato dai signori Pierre Lellouche e Jacques Barrot, deputati dellassemblea nazionale (7 novembre 2002), http://www.assemblee-nationale.fr/12/propositions/pion0350.asp, Quadro dei motivi.

Sebbene il testo specificasse che la violenza razzista poteva essere sia morale che fisica,22Ibidem: Morali o fisiche, le violenze razziste offendono non soltanto le persone che ne sono vittime, ma attentano altres alla coesione nazionale e ai princpi fondamentali della nazione.

i due esempi suggeriti ai deputati dellassemblea nazionale erano uno, nellottobre del 2002, lomicidio chiaramente razzista di un giovane francese di origine marocchina nel nord della Francia; laltro, ad inizio novembre, unaggressione razzista rivolta contro giovani studenti di una scuola privata ebraica della tredicesima circoscrizione di Parigi.23Ibidem: Resta il fatto che il fenomeno pu risorgere in qualsiasi momento, come lo testimoniano svariati casi recenti, particolarmente preoccupanti, come lomicidio dichiaratamente razzista, del mese di ottobre, di un giovane francese dorigine marocchina in un dipartimento del nord, o laggressione di inizio novembre contro i giovani allievi di una scuola privata ebraica della XXX circoscrizione di Parigi, per il solo motivo di essere ebrei.

Ponendo lattenzione sul fatto che in Francia esistono gi leggi che si occupano di discriminazione razziale, incitamento allodio o alla violenza e negazionismo dellOlocausto, il quadro introduttivo definisce il fine della legge come tentativo di incrementare sensibilmente le pene imposte nei casi in cui gli attacchi a cose o persone siano di matrice razzista come quando il razzismo si fa movente di atti di tortura e barbarie, violenza con morte preterintenzionale, atti che sfociano in mutilazioni o disabilit permanenti e, ancora, atti che comportano danno o distruzione di propriet.24Ibidem: Loggetto della presente proposta, senza aggiungere nuove incriminazioni al codice penale, prende in considerazione lintenzionalit razzista e, dunque, aggrava pesantemente le pene per i colpevoli di attentato alla persona e alla propriet in caso esse siano di matrice razzista. Questi aggravamenti delle pene vanno ad applicarsi agli atti di tortura e barbarie, alle violenze culminanti in omicidio preterintenzionale, mutilazione, infermit permanente o incapacit di lavorare, cos come agli atti di distruzione, degrado e deterioramento della propriet.

Nonostante lesplicita dichiarazione di intenti, la legge Lellouche stata applicata in ben altra manieracol pretesto che, in otto dei nove articoli, viene inclusa la categoria di nazione nella definizione di gruppi percepibili come vittime. Come osserva il servizio di Haaretz, la legge stata invocata ripetutamente contro attivisti anti-Israele. In Francia, hanno avuto luogo dieci processi contro sostenitori della BDS, iniziati per mano della legge Lellouche.25BDS a hate crime? Haaretz (15 febbraio 2014).

Pascal Markowitz, capo dellunit legale della BDS, facente parte del consiglio rappresentativo delle istituzioni ebraiche di Francia (CRIF), chiaro nel dare un giudizio al valore strumentale della legge Lellouche. Haaretz lo cita testualmente: la legge ad oggi, la pi efficace legislazione in materia di BDS. C stata una sola assoluzione, perci le statistiche sono positive, ha detto.26Ibidem.

Ma in Francia, altri personaggi politici sostengono posizioni differenti sulla questione: Queste condanne sono irragionevoli, si esprime a proposito del caso Nicole Kiil-Nielsenmembro francese del Parlamento europeodurante una sessione straordinaria a Strasburgo nel 2011. I governi non stanno facendo nulla per mettere fine alloccupazione illegale [dei territori palestinesi] da parte di Israele e la corte francese sta ingiustamente negando ai cittadini la possibilit di agire attraverso la BDS.27Ibidem.

essenziale capire cosa significhi, nel contesto odierno, cavallo di Troia. In ogni versione della storia antica, da Omero a Virgilio,28La prima versione dellepisodio del cavallo di Troia si trova nellOdissea di Omero, libri IV. 271-89, e VIII. 492-520. La vicenda fu raccontata ancora da poeti successivi, fra cui Quinto Smirneo, in La Caduta di Troia, libri XII. 104-520, e XIII; e Virgilio, nella sua Eneide, libro II. 13-267.

il punto nodale sempre lo stesso. Il cavallo vuoto fatto di legno fu uno sleale stratagemma utilizzato dallarmata greca che assediava Troia da dieci anni; ebbe successo perch il cavallo era uningannevole artifizio dalla duplice natura. Fingendo di disertare lassedio, i greci lasciarono indietro lenorme oggetto: la funzione manifesta pi plausibile era quella di unofferta fatta agli dei, che i troiani furono persuasi a trasportare allinterno della citt come celebrazione per la loro presunta vittoria. Tuttavia, lartefatto aveva una seconda funzione segretaquale sleale espediente per portare un manipolo di greci armati entro le mura di Troia, cosicch costoro potessero poi aprire le porte di notte, quando il resto dellesercito avrebbe fatto ritorno. La legge Lellouche servita come cavallo di Troia perch, quando fu promulgata, sembr un mezzo verosimile ed appropriato per far fronte ad un aumento della violenza razziale in Francia, che coincideva con un brusco sollevamento a sostegno di un partito politico di estrema destra, incline a posizioni nettamente razziste. Ma da allora la legge viene usata per uno scopo alquanto diverso: criminalizzare le posizioni degli attivisti per i diritti umani, i quali affermano palesemente la necessit di rispettare e far rispettare le norme di diritto umanitario internazionale.

4. Inserimento di nazionale nelle sezioni 318 e 319: semplice messa in regola?

Secondo un rapporto di Paul McLeod dellHalifax Chronicle-Herald, laggiunta della parola nazionale alle sezioni 318 e 319 del codice penale si deve, spiega il dipartimento della giustizia, al fatto di essere stata adottata per uniformarsi alla formulazione di un protocollo del Consiglio dEuropa, unorganizzazione per i diritti delluomo.29Paul McLeod, Hate law favours Israel, critics charge, Chronicle-Herald (19 marzo 2014), http://www.thechronicleherald.ca/canada/1194592-hate-law-bill-favours-israel-critics-charge?from=most_read&most_read=1194592.

Si fa qui riferimento al Protocollo addizionale alla Convenzione sulla criminalit informatica, riguardante lincriminazione di atti di natura razzista e xenofobica commessi a mezzo di computer, adottato a Strasburgo nel gennaio del 2003. Nel capitolo I, allarticolo 2.1 di questo testo, la parola nazionale ricorre in una definizione dei gruppi percepiti come vittime di materiale razzista e xenofobico.30Protocollo addizionale, http://www.conventions.coe.int/Treaty/en/Treaties/Html/189.htm, cap. I, art. 2.1: Ai fini di questo Protocollo: materiale razzista e xenofobico sta per ogni scritto, immagine o altra rappresentazione di idee e teorie che difendano, promuovano o incitino allodio, alla discriminazione o alla violenza contro quale che sia individuo o gruppo di individui, sulla base di razza, colore, estrazione, identit etnica o nazionale, ma anche su base religiosa quando questa viene usata come pretesto per qualunque dei succitati elementi.

McLeod afferma che alcuni esperti di diritto hanno inteso che la modifica probabilmente un mero emendamento di messa in regola al fine di portare il codice penale in linea con le formulazioni di altre normative.31McLeod, Hate law favours Israel, critics charge.

La parola nazionale appare, infatti, in contesti similari, nel Patto internazionale sui diritti civili e politici dellONU (articolo 20) e nella Convenzione sul genocidio (articolo 2), sempre dellONU. Inoltre, il DDL C-13 adegua le sezioni 318 e 319 del codice penale alle disposizioni di condanna della sezione 718, che include gi tutti i gruppi (identit nazionale, et, sesso e disabilit mentale e fisica) che non erano inclusi nella sezione 318.(4), ma che ora sono stati aggiunti. Una decifrazione delle modifiche in chiave riassestamento risulta cos totalmente plausibile. Ad ogni modo, non vi stata poi troppa meticolosit nella messa in regola. Nella sua forma attuale, la sezione 318 del codice penale, che definisce la giusta pena per il crimine di difesa o promozione del genocidio, un testo alquanto particolaredato che la relativa sottosezione 2, malgrado derivi chiaramente dallarticolo 2 della Convenzione sul genocidio dellONU, omette per le clausole (b), (d) ed (e) attinenti alla definizione di quello stesso articolo.32Nel Codice penale, 318.(2), genocidio sta per ciascuno dei seguenti atti commessi intenzionalmente per distruggere, interamente o in parte, quale che sia gruppo identificabile, cio (a) uccidere membri del gruppo, (b) imporvi, di proposito, condizioni di vita pensate per ottemperare alla sua distruzione fisica. Larticolo 2 della Convenzione sul genocidio dichiara che genocidio sta per ciascuno dei seguenti atti commessi intenzionalmente per distruggere, interamente o in parte, un gruppo nazionale, etico, razziale o religioso, quali (a) uccidere membri del gruppo, (b) causare grave danno fisico o mentale a membri del gruppo, (c) imporvi, di proposito, condizioni di vita pensate per ottemperare alla sua distruzione fisica, totale o parziale, (d) imporvi misure intese a prevenire le nascite, (e) trasferire forzatamente bambini da un gruppo allaltro. (Vedi Convenzione per la prevenzione e punizione del crimine di genocidio. Adottata mediante la Risoluzione 260 [III] A dellAssemblea generale delle Nazioni Unite il 9 dicembre 1948, https://treaties.un.org/doc/Publication/UNTS/Volume%2078/volume-78-1-1021-English.pdf.)

David MacDonald e Graham Hudson sottolineano che quando il parlamento ratific la Convenzione sul genocidio nel 1952, risparmi il codice penale canadese da alcune delle clausole pertinenti allarticolo 2, in virt del fatto che tematiche come quella dellallontanamento forzato di bambini non sono rilevanti per questo paese. (Siccome il sistema canadese prevede lesistenza di istituti scolastici gestiti dalla Chiesa, sotto la cui custodia vengono forzatamente trasferiti bambini indigeni, pare ovvio che lultima clausola dellarticolo 2 della Convenzione fu esclusa in cattiva fede). MacDonald e Hudson rilevano altres che quando il parlamento adott, nel 2000, la Legge sui crimini contro lumanit e i crimini di guerra, inglob lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale del 1998 (che include la definizione completa di genocidio in seno alla Convenzione sul genocidio) allinterno della Legge canadese.33David MacDonald e Graham Hudson, The Genocide Question and Indian Residential Schools in Canada, Canadian Journal of Political Science/Revue Canadienne de Science Politique 45.2 (giugno 2012): 427-49, http://www.journals.cambridge.org/action/display/Abstract?fromPage=online&aid=8649111; vedi in particolare pp. 434-38. MacDonald e Hudson sottolineano che la Legge sui crimini contro lumanit e i crimini di guerra del 2000esclude esplicitamente la possibilit di procedimenti retroattivi per crimini di genocidio commessi in Canada prima del 1998.

La sezione 318 del codice penale pertanto anomala nella sua forma corrente, in quanto la sua definizione di crimine di genocidio esclude clausole che, tuttavia, non sono parte della Legge canadese, a causa della loro assimilazione nella Legge sui crimini contro lumanit e i crimini di guerra. Uno scrupoloso riassestamento di questa parte del codice penale avrebbe di certo incluso le tre clausole omesse dallarticolo 2 della Convenzione sul genocidio. Dico ci non per dare contro allinterpretazione in chiave riassestamento dellaggiunta della parola nazionale alle sezioni 318 e 319 del DDL C-13 del codice penale: come si visto prima, tale spiegazione rimane totalmente credibile. Invece, ci che lesempio suggerisce che gli estensori del DDL C-13 potrebbero non essere stati risolutamente concentrati sulla messa in regola. Il discorso del Primo Ministro Harper, tenuto il 20 gennaio 2014 alla Knesset israeliana, ci porta ad una seconda lettura riguardo ai propositi dellinserimento della parola nazionale nella definizione di gruppi potenzialmente vittimizzabili dalla propaganda allodio. Nel suggerire che il discorso rivela, con un certo grado di chiarezza, il pensiero sottostante tale aggiunta al testo del codice penale, non intendo insinuare che la spiegazione primaria e manifesta della modifica come messa in regola sia rimpiazzata da questo secondo intentopoich non cos che funzionano i cavalli di Troia. Un cavallo di Troia , per sua natura, sleale; ma questa slealt pu avere successo solamente nella misura in cui lobiettivo primo e dichiarato del cavallo rimanga credibile.

5. Il discorso del Primo Ministro Harper alla Knesset israeliana il 20 gennaio 2014

Durante il suo discorso, il Primo Ministro chiese, in modo retorico, cosa sia oggi a minacciare societ che, come Israele, abbracciano gli ideali di libert, democrazia e stato di diritto. La sua risposta fu piuttosto ampia: Coloro che aborrono la modernit, che minacciano la libert altrui e che guardano con disprezzo alle diversit di popoli e culture. Coloro che, spesso cominciando con lodiare gli ebrei, finisconola storia ce lo insegnacon lodiare chiunque sia diverso da loro. Quelle forze che hanno minacciato lo stato di Israele ogni singolo giorno della sua esistenza e che, oggil11/9 ne la riprovaminacciano tutti noi.34Leggi lintero testo dello storico discorso di Harper alla Knesset dIsraele, Globe and Mail (20 gennaio 2014), http://www.theglobeandmail.com/news/politics/read-the-full-text-of-harpers-historic-speech-to-israels-knesset/article16406371/?page=1.

Ci pu sembrare approssimativo. Ma il Primo Ministro Harper continu dicendo che viviamo in un mondo in cui [] il relativismo morale dilaga incontrollato. E nellorto di siffatto relativismo morale, possono essere piantati facilmente i germi di concetti ben pi sinistri. Cos abbiamo assistito, negli ultimi anni, alla mutazione dellantico male dellantisemitismo e alla progressiva affermazione di una nuova tensione. Tutti conosciamo lo storico antisemitismo. Fu rozzo ed ignorante e condusse agli orrori dei campi di concentramento. Certo, in molti angoli bui, ci persegue ancora. Ma, in gran parte del mondo Occidentale, lantico odio si trasformato in un pi sofisticato strumento di comunicazione delle societ civilizzate. Le persone non diranno mai di odiare ed accusare gli ebrei per i loro propri fallimenti o problemi del mondo; al contrario, dichiareranno il proprio odio verso Israele, trovando in esso soltanto la causa delle problematiche mediorientali. Come un tempo venivano boicottate le aziende israeliane, oggi i capi di societ civilizzate chiedono il boicottaggio di Israele. In alcune sedi universitarie, argomentazioni intellettuali contro Israele mascherano debolmente le realt sottostanti, quali la repulsione di professori israeliani e la molestia di studenti ebrei. La cosa pi vergognosa, che alcuni definiscono Israele come stato-apartheid.35Ibidem.

A parere del il Primo Ministro, qualsiasi aspra critica di politiche ed amministrazione di Israele pu essere solamente il risultato dellodio antisemita da parte di persone alla ricerca di ulteriori mezzi con cui accusare gli ebrei. Dal resoconto traspare che gli ebrei, in veste di membri di un gruppo nazionalein quanto cittadini di Israele, presenti o futuri che siano, vengono accusati da questi nuovi antisemiti raffinati. Gli stessi ebrei canadesi sono vittima di tali accuse, visto che secondo la Legge del ritorno, anche coloro che non possiedono la cittadinanza israeliana sono comunque potenziali cittadini d Israele. Lassunto che le critiche di Israele siano motivate da una nuova tensione antisemita, e che quindi possano essere legittimamente categorizzate e stigmatizzate come forma di propaganda allodio, non uninvenzione del Primo Ministro. Come scrive nel 2005 lo storico Norman G. Finkelstein, laccusa di neo-antisemitismo non n nuova n riguarda lantisemitismo: , piuttosto, unideologia plasmatasi nei primi anni settanta con il chiaro scopo di allentare la pressione sullo stato di Israele circa loccupazione dei territori palestinesi di Gaza e Cisgiordania, conquistati da Israele nella guerra dei sei giorni del 1967.36Norman G. Finkelstein, Beyond Chutzpah: On the Misuse of Anti-Semitism and the Abuse of History (Berkeley: University of California Press, 2005), pp. 21 sgg.

Le sezioni seguenti mostrano che lideologia e la retorica del neo-antisemitismo stata decisamente rigettata da molti accademici e intellettuali pubblici ebrei contemporanei, di cui una parte significativa ha riconosciuto, nel dibattito etico interno alla comunit ebraica a proposito del trattamento dei palestinesi da parte di Israele, una ragione per appoggiare il crescente movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele. Questa divisione intestina della comunit ebraica fornisce prove extra alla condanna delle affermazioni del Primo Ministro come fuorvianti e false. Si dimostrer inoltre che letichetta affibbiata ad Israele quale stato-apartheid (che il signor Harper reputa la cosa pi vergognosa) stata effettivamente avallata da eminenti studiosi e personaggi pubblici sia in Israele che a livello internazionale compreso il Sudafrica, ove esperti legali e funzionari pubblici possono tranquillamente affermare di sapere meglio del signor Harper cosa significhi la parola apartheid.

6. Rifiuto del cosiddetto neo-antisemitismo

Il neo-antisemitismo pu essere brevemente definito come stratagemma retorico consistente nellaffermare che i tropi dellantisemitismo, una delle cui funzioni stata (e continua ad essere) quella di giustificare lesclusione degli ebrei dal diritto di cittadinanza in qualunque paese abitino, vengono ora a ritorcersi contro la collettivit ebraica, incarnata nello stato di Israelecon lintento, questa volta, di impedire agli ebrei, intesi come collettivit, di godere di pieni diritti di partecipazione alla famiglia delle nazioni. Lo scopo di tale atteggiamento retorico di difendere azioni e politiche dIsraele, asserendo che i corrispettivi critici stiano esclusivamente fingendo di agire sulla base di princpi universali quali giustizia e uguaglianza. In realt, queste persone sono antisemiti che hanno educatamente riversato il proprio odio contro lo stato-nazione di Israele. Ritroviamo le medesime dinamiche del suddetto stratagemma in tre istanze recenti, riguardanti attribuzioni di reimpiego di alcuni dei pi crudeli tropi circa lantisemitismo: ebreo come incarnazione di degrado, lerciume ed escremento; ebreo come presenza contaminatrice o avvelenatrice (specialmente di fonti dacqua comuni); ebreo come assassino di bambini.37Seguendo lesempio di Brian Klug, faccio riferimento a ebreo tra virgolette per rendere chiaro che ci a cui ci si riferisce in questa frase il personaggio di fantasia creato dallo stereotipare antisemita. Vedi Klug, What do we mean when we say antisemitism?, Conferenza plenaria presso il Museo Ebraico, Berlino, 8 novembre 2013, YouTube (21 novembre 2013), http://www.youtube.com/watch?v=ytzSZxIS3OI. Klug cita il sopravvissuto alla Shoah Imre Kertsz: In un ambiente razzista, un ebreo non pu essere umano, ma non pu nemmeno essere un ebreo, poich ebreo un appellativo ambiguo agli occhi dellantisemita soltanto.

Nel corso dei secoli, gli antisemiti hanno usato queste ripugnanti accuse, in particolar modo la terza (conosciuta come la calunnia del sangue), per sollevare violenze di massa e persecuzioni di stato delle comunit ebraiche. Il primo di questi tropi fu usato contro il giornalista inglese Johann Hari quando, nel 2008, scrisse di non poter prendere parte ai festeggiamenti del sessantesimo anniversario della fondazione di Israele, a seguito degli accertati abusi nei confronti di palestinesi allinterno dei territori occupaticome lo scarico di acque di scolo non trattate su colture palestinesi dalla cima di insediamenti illegali sulle colline e lembargo su attrezzature necessarie alla riparazione del sistema fognario di Gaza, con conseguenze potenzialmente devastanti per la salute. La Community Security Trust britannica (simile per certi aspetti alla Bnai Brith Canada) accus Hari di strumentalizzare la questione dei liquami non trattati e della merda israeliana per spiegare il perch non potesse festeggiare i sessantanni dalla creazione di Israele lasciando cos supporre ai lettori, siccome non venne fatta menzione del reportage di Hari n di riferimenti ad inchieste sul tema, di essersi cimentato in una vera e propria turpe apologia antisemita contro la collettivit ebraica di Israele.38Questo incidente discusso in Michael Keefer, Data and Deception: Quantitative Evidence of Antisemitism, in Antisemitism Real and Imagined: Responses to the Canadian Parliamentary Coalition to Combat Antisemitism (Waterloo, Ontario: The Canadian Charger, 2010), pp. 183-85. Vedi Johann Hari, Israel is suppressing a secret it must face, The Independent (28 aprile 2008), http://www.independent.co.uk/opinion/commentators/johann-hari/johann-hari-israel-is-suppressing-a-secret-it-must-face-816661.html; Hari, The loathsome smearing of Israels critics, The Independent (8 maggio 2008), http://www.independent.co.uk/opinion/commentators/johann-hari/johann-hari-the-loathsome-smearing-of-israels-critics-822751.html; e Community Security Trust, Antisemitic Discourse in Britain in 2008 (CST, 2009), http://www.thecst.org.uk.docs/Antisemitic%20discourse%20Report%202008.pdf, p. 24 (corsivo nel testo originale).

Il secondo tropo fu introdotto dallex Ministro alla giustizia canadese Irwin Cotler in uno scritto sui Diritti umani e la nuova anti-ebraicit, pubblicato sul Gerusalem Post nel 2004. Egli dichiarava che in un mondo in cui i diritti umani sono comparsi come la nuova religione secolare del nostro tempo, il ritratto di Israele [da parte dellONU] come metafora del violatore di diritti umani vale ad additare Israele quale nuovo anticristo, avvelenatore dei pozzi internazionali.39Vedi Keefer, Desperate Imaginings: Rhetoric and Ideology of the New Antisemitism, in Antisemitism Real and Imagined, pp. 212-15; e Irwin Cotler, Human Rights and the New Anti-Jewishness, Jerusalem Post (5 febbraio 2004); disponibile presso SPME: Scholars for Peace in the Middle East, http://www.spme.net/cgi-bin/articles.cgi?ID=128.

Notevole il fatto che Cotler non offra alcuna prova di tali traslati antisemiti, adottati da chiunque allinterno delle commissioni ONU che egli attaccaci si pu solo rammaricare che un esperto di legge, famoso a livello internazionale per essere un difensore dei diritti umani, sia diventato ostile a questo discorso al punto da caricaturizzarlo come pseudo-religione pervasa di antisemitismo. Il terzo tropo venne usato il 22 marzo 2009 da Jonathan Kay, quando protest sul National Post che dallavvio della campagna di Gaza [Operazione Piombo fuso], le calunnie del sangue quali massacro e genocidio si sono susseguite spesso e volentieri; lo stesso giorno Melanie Philips, scrivendo sullo Spectator, accusava il quotidiano israeliano Haaretz di calunnia di sangue per aver pubblicato la testimonianza di soldati israeliani rei di aver partecipato a crimini di guerra contro civili di Gaza.40Ibidem, p. 211; vedi Jonathan Kay, Here is the difference between Israel and its Arab enemies, National Post (22 marzo 2009), http://network.nationalpost.com/np/blogs/fullcomment/archive/2009/03-kay-here-is-the-difference-between-israel-and-its-arab-enemies-aspx; e Melanie Phillips, The Haaretz Blood Libel, Spectator (22 marzo 2009), http://www.spectator.co.uk/melaniephillips/3464331/the-haaretz-blood-libel.html.

Comune a tutti e tre i casi lintenzionale omissione di prove materiali relative alle accuse di illecito contro Israele: simili prove vengono puntualmente fatte sparire da uninversione retorica che trasforma lo stato dIsraele da persecutore di palestinesi in vittima dei propri accusatori antisemiti; e che trasforma giornalisti o attivisti per i diritti umaniche raccolgono e denunciano prove su crimini di guerra e crimini contro lumanitin qualcuno che deve invece rispondere alle accuse di diffusione di odio antisemita. In breve, la strategia retorica dellideologia di questo neo-antisemitismo di allontanarsi tempestivamente da prove materiali per nascondersi nellinversione retorica e nella diffamazione. Nel 2009, Yuli Edelstein, Ministro della Diplomazia pubblica e degli affari sulla diaspora, spieg come approcciare il problema durante il Forum globale per la lotta allantisemitismo a Gerusalemme. Le parole in maiuscolo sono sue:Dobbiamo ribadire pi volte questi dati di fattoESSERE anti-Israele significa ESSERE ANTISEMITA. BOICOTTARE ISRAELE, I PROFESSORI ISRAELIANI e le aziende ISRAELIANE, non sono mosse politiche, sono atti di odio, atti di antisemitismo! Listeria anti-Israele isteria antisemita. Sono la stessa identica cosa.41Citato in Keefer, Antisemitism Real and Imagined, Introduzione, p. 15.

Massimi intellettuali israeliani hanno screditato lideologia da cui si genera codesta retorica neo-antisemita. Dei molti che si potrebbero citare, ne menziono solo due.42Altri che potrebbero essere citati sono: Shulamit Aloni, Max Blumenthal, Noam Chomsky, Marc Ellis, Richard Falk, David Theo Goldberg, Neve Gordon, Amira Hass, Tony Judt, Sir Gerald Kaufman, Baruch Kimmerling, Naomi Klein, Joel Kovel, Gideon Levy, Ilan Pappe, Harold Pinter, Yakov Rabkin, William I. Robinson, Jacqueline Rose, Israel Shahak, Avi Shlaim e David Shulman. (Molte di queste persone hanno anche sostenuto la BDS).

Il filosofo dellUniversit di Oxford, Brian Klug, scrisse in un saggio sul Mito del neo-antisemitismo che quando ciascun antisionista antisemita, non sappiamo pi distinguere la veritlaccezione antisemitismo perde di significato.43Brian Klug, The Myth of the New Anti-Semitism, The Nation (15 gennaio 2004), http://www.thenation.com/article/myth-new-anti-semitism.

La filosofa e teorica letteraria americana Judith Butler, insistendo sul fatto che ci si debba rifiutare di bollare listinto critico come antisemita o di accettare il dettame antisemita come attendibile sostituto della critica, analizza con estrema lucidit la maniera in cui false accuse di antisemitismo servono ad immunizzare la violenza di Israele contro la critica, rifiutando di tollerare lintegrit delle affermazioni fatte contro tale violenza. Ha denunciato il bisogno di un certo coraggio collettivo per dar modo al pubblico di dichiararsi fermamente contrario allovvia ed illegittima violenza.44Judith Butler, The Charge of Anti-Semitism: Jews, Israel, and the Risks of Public Critique, in Precious Life: The Powers of Mourning and Violence (2004; Londra e New York: Verso, 2006), pp. 126-27.

Un tentativo di riaccendere questa gi rifiutata ideologia neo-antisemita fu intrapreso in Canada fra il 2009 ed il 2011 per mano di un gruppo di deputatiguidati da Irwin Cotler e dal Ministro della Cittadinanza, immigrazione e multiculturalismo Jason Kenneyche form una Coalizione parlamentare canadese per la lotta allantisemitismo (CPCCA). Il tentativo fall. Le prove fornite da ufficiali di polizia ed amministratori universitari alla commissione dinchiesta, rappresentata dalla CPCCA, confutano le affermazioni di questultima secondo cui il Canada sta assistendo ad un incremento di incidenti antisemiti e che gli ebrei (specie quelli che sostengono Israele) vengono regolarmente perseguitati e molestati nelle universit canadesi. La CPCCA, che inizialmente godeva di rappresentanza in ogni partito, perse lappoggio dei membri del Blocco del Qubec, i quali non approvarono il rifiuto della CPCCA di concedere spazio, durante le sue sedute, a gruppi per la difesa dei diritti umani aventi opinioni contrastanti con quelle dei principali organizzatori. La pubblicazione del rapporto finale della CPCCA matur un ritardo di molti mesi dovuto a disaccordi creatisi, in parte, dallo scandaloso tentativo (per il quale Jason Kenney rifiut di scusarsi) del Partito conservatore di danneggiare Irwin Cotler nella sua campagna di robo-chiamate e, in parte, dalla campagna diffamatoria che lo accusava, ironicamente, di prestare troppo poco sostegno a Israele. Seppure la CPCCA si premur di non accettare alcuna presentazione distanza alla propria inchiesta che fosse critica nei confronti dei suoi stessi presupposti, diciotto di quelle petizioni furono pubblicate in un libro che usc svariati mesi prima del tardivo rapporto della CPCCA e che fu consigliato dal Globe and Mail quale lettura estiva per Tories desiderosi di imparare.45Gerald Caplan, A Mideast reading list for Tories willing to learn, Globe and Mail (27 agosto 2010, aggiornato il 15 novembre 2010),http://www.theglobeandmail.com/news/politics/second-reading/a-mideast-reading-list-for-tories-wlling-to-learn/article1314259/. Il libro Antisemitism Real and Imagined: Responses to the Canadian Parliamentary Coalition to Combat Antisemitism contiene, nella prima delle sue tre parti, undici petizioni da parte di professori ed attivisti per i diritti umani (si d il caso che la maggior parte di costoro sia ebraica) e, nella seconda parte, petizioni respinte di sette organizzazioni per la difesa dei diritti umani; la terza parte costituita da tre saggi dellautore (la cui petizione alla CPCCA fu altrettanto rifiutata).

7. Il dibattito fra ebrei circa leticit del trattamento dei palestinesi da parte di Israele

Come si detto sopra, molti professori ed intellettuali ebrei, sia in Israele che nel mondo, si sono schierati in ferma opposizione alle politiche israeliane di apartheid nei confronti dei palestinesi e alla continua colonizzazione dei territori occupati. In tali circostanze, assieme al fatto che in Canada e altrove si uniscono a queste posizioni anche vari cittadini ebrei attivisti, vi un profondo rifiuto della ripetizione retorica antisemita del Primo Ministro Harper. Come ci si poteva aspettare, le opinioni in Israele circa il significato delle parole di Harper non furono unanimi. In attesa delle dichiarazioni di Harper, Benjamin Netanyahu lo defin un amico che sta sempre dalla nostra parte.46Campbell Clark, Netanyahu calls Harper a friend that always stands by us, Globe and Mail (19 gennaio 2014). Questaffermazione fu fatta un giorno prima del discorso di Harper alla Knesset. Ma, come Netanyahu sapeva, le dichiarazioni di Harper facevano da eco a ci che lui diceva da anni. Nel marzo 2014, Netanyahu dichiar allAIPAC che i sostenitori della BDS dovrebbero essere contrastati perch sono contrari alla pace e perch la BDS semplicemente sbagliata. Quelli che portano lo stemma della BDS dovrebbero essere trattati allo stesso modo degli antisemiti e dei bigotti. Andrebbero smascherati e condannati (video riprodotto da Lia Tarachansky, Netanyahu Attacks Boycott As Campaign Enters New Phase, The Real News [23 marzo 2014], http://www.therealnews.com/t2/index.php?option=com_content&task=view&id=31&Itemid=74&jumival=11633).

Altri israeliani, sebbene siano di certo una minoranza, la pensano diversamente. Uri Avnery, ex membro della Knesset, figura importante del (purtroppo vacillante) movimento per la pace israeliano, nonch rispettato giornalista a livello mondiale, rigetta il discorso di Harper come ridicolo.47Uri Avnery, Nothing New Under the Sun, Gush Shalom.org (25 gennaio 2014), http://www.zope.gush-shalom.org/home/en/channels/avnery/1390578868.

Due settimane dopo quel discorso, uno dei massimi sociologi in Israele, la professoressa Eva Illouz dellUniversit Ebraica di Gerusalemme, pubblic un lungo saggio su Haaretz che esplorava la profondit e limportanza della divisione fra gli ebrei riguardo alla problematica morale del trattamento dei palestinesi da parte di Israele. Il titolo del saggio, Quarantasette anni schiavo: una nuova prospettiva sulloccupazione, alquanto impressionante;48Eva Illouz, 47 years a slave: a new perspective on the occupation, Haaretz (7 febbraio 2014), http://www.haaretz.com/news/features/.premium-1.572880. Illouz autrice di otto libri e pi di ottanta articoli e capitoli di libri; i suoi lavori sono largamente tradotti, e hanno vinto importanti premi in Germania, Francia e Stati Uniti, compreso, nel 2013, il Premio Anneliese Meier della Fondazione Alexander von Humboldt. anche presidentessa, dal 2012, della Bezalel Academy of Arts and Design, accademia di belle arti del proprio paese.

lo studio della Illouz lo ancora di pi. Illouz inizia ricordando che, ogni giorno, tre quarti delle notizie presenti su Haaretz girano regolarmente attorno agli stessi due argomenti: persone che lottano per proteggere il buon nome di Israele e persone che si battono contro le sue violenze ed ingiustizie. Poi menziona due sorprendenti caratteristiche di questa lotta: primo, bench ci si cerchi di infangare a vicenda, il fango lanciato da ebreo a ebreo; secondo, i valorosi combattenti per il buon nome di Israele dimenticano un fatto essenziale: le critiche a Israele negli Stati Uniti provengono sempre pi da ebrei, e non da antisemiti.49Ibidem.

Affermando che se Israele viene certamente identificato fra le molte nazioni che registrano scarsi risultati in materia di diritti umani, ci dovuto al sentimento di vergogna e imbarazzo che gran parte degli ebrei in Occidente prova verso uno Stato che, con le sue politiche e i suoi costumi, non li rappresenta pi, Illouz cita losservazione di Peter Beinart secondo cui gli ebrei sembrano essere divisi in due fazioni distinte.50Ibidem. Illouz si riferisce al saggio di Peter Beinarts, The Failure of the American Jewish Establishment, New York Review of Books (10 giugno 2010), http://www.nybooks.com/articles/archives/2010/jun/10/failure-american-jewish-establishment/; e probabilmente anche al suo libro, The Crisis of Zionism (New York: Times Books, 2012).

Diversamente dalle pi comuni divisioni della storia, questa, dice la Illouz, avvenuta a causa di un problema morale, e cio quello del trattamento dei palestinesi nei territori occupati da Israele. Entrambe le parti affermano di dover rispondere ad imperativi morali. Quello che lei chiama il gruppo di sicurezza come moralit crede che siccome gli ebrei furono le grandi vittime della storia e vista lintrinseca vulnerabilit dello Stato dIsraele, accerchiato da un mare di nemici, Israele doppiamente irredarguibile. Il secondo gruppo, invece, si basa su princpi universali di giustizia, sottolineando che Israele si sta allontanando rapidamente dalle pacifiche, multietniche e pluralistiche democrazie del mondo. Israele smise di rappresentare una valida fonte di identificazione per questi ebrei, non perch essi odino se stessi, ma perch molti di loro hanno partecipato attivamente, a parole o con i fatti, alla liberazione delle rispettive societcio, allestensione di diritti umani, economici e sociali ad una pi vasta gamma di gruppi.51Ibidem.

Illouz sostiene, precisamente, che il miglior esempio di parallelismo storico utile a comprendere questa divisione comunitaria dato dalla disputa del diciannovesimo secolo che ebbe luogo negli Stati Uniti intorno al tema della schiavit. Due elementi rendono convincente tale analogia. Il primo suggerito dal sociologo di Harvard Orlando Patterson, esperto di storia e sociologia della schiavit, secondo cui il fulcro della questione della schiavit non rappresentato dal fatto che le persone vengono comprate e vendute come propriet, ma piuttosto dal fatto che esse vengono obbligate a sopportare condizioni di dominazione permanente, violenta e personale e isolate dalla nascita e generalmente disonorate.52Illouz cita queste espressioni di unaltra rispettata autorit internazionale in tema di schiavit, David Brion Davis, il quale cita Patterson nel proprio libro Inhuman Bondage: The Rise and Fall of Slavery in the New World (New York: Oxford University Press, 2006). Il libri di Orlando Patterson include lo studio classico Slavery and Social Death: A Comparative Study (Cambridge, Massachusetts: Harvard University Press, 1982).

Illouz osserva che quello che inizi come un conflitto militare nazionale fra israeliani e palestinesi si trasformato in una forma di dominazione dei palestinesi che sfiora le condizioni di schiavit. Se concepiamo la schiavit come condizione di esistenza e non come propriet e commercio di corpi umani, la dominazione che Israele esercita sui palestinesi risulta aver creato il contesto di dominazione che definisco condizione di schiavit.53Illouz, 47 years a slave.

Come spiega in dettaglio, il contesto di dominazione include lassoggettamento ad arresti arbitrari, incarcerazione e tortura; imposizione di un sistema legale kafkiano, alquanto diverso da quello che regola la vita degli israeliani; attacchi militari (che comprendono luso di palestinesi come scudo umano), violenza e distruzione di propriet senza inflizione di pena nei confronti dei colonizzatori; rigorose restrizioni al movimento, accompagnate strangolamento economico; contenimento dei matrimoni e sistematica violazione della propriet privata; imposizione di un costante senso di disonore su persone che conducono una vita imprevedibile e discontinua, che vivono nel terrore ebraico e nella violenza delle milizie israeliane e che temono di non trovare lavoro, riparo o famiglia.54Ibidem.

Il secondo elemento la sconcertante ideologia predicante lintrinseca superiorit ebraica rispetto agli arabitotalmente analoga a quella delle dottrine fondate sulla Bibbia relative alla supremazia bianca propugnata da sostenitori della schiavit nellAmerica del diciannovesimo secoloadottata in Israele per giustificare lassoggettamento dei palestinesi, oggi tendenza dominante circa il tema degli insediamenti. Come i bianchi in Sudamerica, scrive Illouz, gli ebrei dIsraele si considerano evidentemente pi virtuosi, superiori, civilizzati e tecnologicamente ed economicamente pi avanzati rispetto agli arretrati arabi; parimenti alla controparte sudista del diciannovesimo secolo, i coloni hanno largamente santificato la loro terra attraverso predicazioni bibliche e credono, come i proprietari schiavisti, di eseguire la volont di Dio.55Ibidem.

Da professore responsabile, Illouz descrive con precisione sia le limitazioni di questanalogia, siamediante ampie analisi e citazioni piene di dettagli sulle condizioni di schiavit sopportate dai palestinesi e sul motivo della dominazione ormai radicato in Israeleil suo potere esplicativo. Le sue conclusioni sono infatti convincenti. Israele, pur essendo lo stato maggiormente preoccupato al mondo in materia di sicurezza, ha fallito nel tramutare il conflitto coi palestinesi in conflitto militare. Viceversa, stato trasposto in un disastro umanitario che ha provocato una guerra morale ed unincolmabile frattura in seno alla comunit ebraica. Le strategie di relazioni pubbliche dello stato non metteranno a tacere questa guerra morale. Ci implica un crescente isolamento internazionale: LIsraele sta pericolosamente salpando dal vocabolario etico della maggioranza dei Paesi civilizzati di questo pianeta. A riprova di ci sta il fatto che molti lettori giudicheranno inaffidabili le mie fonti poich provengono da organizzazioni che difendono i diritti umani. Israele non parla pi la comune lingua etica delle nazioni illuminate. E rifiutandosi di parlarla, si sta di fatto condannando allisolamento.56Ibidem.

Dovrebbe dunque risultare ovvio quanto duramente il saggio della professoressa Illouz critichi le false piet del discorso tenuto alla Knesset da Stephen Harper. Alla radice dei fatti, la dichiarazione di Harper che i critici delle politiche e dellamministrazione di Israele siano per definizione antisemiti si dimostra sventuratamente falsaqualcheduno auspicher che il parallelismo, sviluppato in maniera cos puntuale ed esauriente dalla professoressa Illouz, far torcere il naso persino a qualcuno della sua (di Harper) stessa obliquit mentale.

8. La cosa pi vergognosa di tutte un stato-apartheid

Nella parte finale del saggio, Eva Illouz sottolinea che gli israeliani non realizzano lentit della loro colonizzazione ed occupazione perch la lingua stessa stata colonizzata. Molti Israeliani interpretano loccupazione in quanto terroristi e nemici; il mondo vede gente debole, nullatenente e perseguitata. Il mondo reagisce indignandosi alla persistente dominazione israeliana dei palestinesi, mentre Israele dileggia tale indignazione in quanto espressione di doppia morale. A causa di questa colonizzazione della parola, la disputa che divide gli ebrei pi complicata della disputa sulla schiavit, perch non esiste accordo nemmeno su come definire adeguatamente lenorme iniziativa di dominazione creata nei territori.57Ibidem.

In realt, vi unintesa piuttosto diffusa sullappropriatezza del nomealmeno circa i princpi universali di giustizia pertinenti al divario, analizzati dalla professoressa Illouz.58I due paragrafi seguenti sono estrappolati dal mio saggio, Desperate Imaginings: Rhetoric and Ideology of the New Antisemitism, in Antisemitism Real and Imagined, p. 231.

Il termine apartheid venne adoperato con distaccata accuratezza da Marwan Bishara, nel 2001, per descrivere ci che Israele ha fatto nei territori occupati dai primi anni Novanta in poi: ha diviso fisicamente e demograficamente la Cisgiordania e Gaza in isole di povert o bantustan, mantenendo dominazione economica e controllo diretto su territori e risorse naturali palestinesi.59Marwan Bishara, Palestine/Israel: Peace or Apartheid (2001; seconda edizione, Londra e New York: Zed Books, 2002), p. 4.

Fu poi riutilizzato nel 2006 dallex presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter; utilizzo approvato nel 2007 dallinsignita del Premio Israele ed ex ministra dellistruzione Shulamit Aloni.60Jimmy Carter, Palestine: Peace Not Apartheid (2006; New York: Simon & Schuster, 2007); vedi anche Canadas withholding funds from Palestinians criminal: Carter, CBC News (9 dicembre 2006), http://www.cbca/ca/canada/story/2006/12/08/carter-israel.html; e Shulamit Aloni, Yes, There is Apartheid in Israel, CounterPunch (8 gennaio 2007), http://www.counterpunch.org/aloni01082007.html. Aloni anche autore di Demokratia baazikim [Democracy or Ethnocracy] (Tel Aviv: Am Oved, 2010).

Nel gennaio 2010, Henry Siegmanex direttore esecutivo del Congresso ebraico-americano ed attuale Presidente del Progetto USA/Medio Oriente del Consiglio sulle relazioni esterescriveva che linarrestabile edificazione di nuovi insediamenti da parte di Israele sembra essere finalmente riuscita a fissare lirrevocabilit del progetto coloniale. Come conseguenza di tale 'conquista', che i successivi governi israeliani hanno inseguito per molto tempo con lintento di precludere la soluzione a due Stati, Israele passato dallessere 'unica democrazia in Medio Oriente' a unico regime apartheid del mondo Occidentale.61Henry Siegman, Imposing Middle East Peace, The Nation (7 gennaio 2010), http://www.thenation.com/doc/20100125/siegman.

Come rileva il dottor Jason Kunin, si fa pungente ironia sul fatto che mentre esponenti accademiciper non parlare di politicicondannino come inaccettabile ogni accostamento del termine apartheid a pratiche di furto di terreno, acquartieramento ed assoggettamento, separazione ed oppressione raziale di un popolo soggiogato che caratterizzano il trattamento israeliano dei palestinesi, professori di diritto sudafricanida cui ci si aspetterebbe una pi diretta comprensione delle dinamiche dellapartheidnon hanno esitato a descrivere il comportamento dello stato dIsraele, nei territori palestinesi occupati, come un sistema coloniale che instaura un regime di apartheid.62Jason Kunin, Freedom to Teach, Freedom of Speech: Israel-Palestine, in Antisemitism Real and Imagined, pp. 58-59 n. 2.

(Il suo riferimento legato ad un articolo di professori e giuristi sudafricani pubblicato dallo Human Sciences Research Council of South Africa nel maggio 2009: Occupazione, colonialismo, apartheid? Una rivalutazione di diritto internazionale sulle politiche di Israele nei territori palestinesi occupati).63Middle East Project of the Democracy and Governance Programme, Occupation, Colonialism, Apartheid? A re-assessment of Israels practices in the occupied Palestinian territories under international law (Cape Town: Human Sciences Research Council of South Africa, maggio 2009), pp. 302; disponibile su http://www.electronicintifada.net/files/090608-hsrc.pdf.

Una delibera che veda lo Stato di Israele instaurare un regime di apartheid si ripercuote sul diritto internazionaleove lapartheid definita come crimine contro lumanit. dunque poco sorprendente che il vincitore del Premio Nobel per la pace, larcivescovo Desmond Tutu, abbia osservato: Alcune persone sono furibonde per il paragone fatto tra il conflitto israelopalestinese e ci che accadde in Sudafrica. Ma Tutu and avanti insistendo che per quelli di noi che hanno vissuto gli orrori disumanizzanti dellepoca dellapartheid, il paragone non sembra appropriato, [] ma pur necessario se vogliamo continuare a sperare che le cose cambino.64Citato da Ronnie Kasrils, Sour Oranges and the Sweet Taste of Freedom, in Audrea Lim, The Case for Sanctions Against Israel (Londra e New York: Verso, 2012), p. 109 (citazione dellarcivescovo Desmond Tutu, Realizing Gods Dream for the Holy Land, Boston Globe [26 ottobre 2007]). Vedi anche Palestinian humiliation by Israel reminds Tutu of apartheid, Mail & Guardian (10 marzo 2014), http://www.mg.co.za/article/2014-03-10-palestinian-humiliation-by-israel-reminds-tutu-of-apartheid.

Il paragone non implica alcuna dichiarazione di identicit fra il regime di apartheid israeliano e quello avutosi in Sudafrica. Secondo Naomi Klein, la domanda non Israele uguale al Sudafrica?, bens la condotta di Israele soddisfa i criteri internazionali che determinano cosa sia lapartheid?. Se si guarda a quelle condizioni che includono il trasferimento di persone, i diversi usi della legge, la segregazione ufficiale di stato, allora s, quei criteri vengono soddisfattiil che diverso dal dire che uguale al Sudafrica.65Trascrizione del seminario di Naomi Klein a Ramallah, BDS Movement (10 luglio 2009), http://www.bdsmovement.net/2009/transcript-of-naomi-klein-lecture-in-ramallah-465; citata da Ken Loach, Rebecca OBrien e Paul Laverty, Looking for Eric, Melbourne Festival, and the Cultural Boycott, in Lim, The Case for Sanctions Against Israel, p. 200.

Ma i sostenitori delle politiche di Israele cadrebbero in errore se pensassero di poter trovare consolazione od incoraggiamento nelle differenze tra i regimi di Israele e Sudafrica. Secondo Ronnie Kasrils, che fu uno dei molti ebrei sudafricani a combattere lapartheid con onore e che, successivamente, divent Ministro durante il governo Mandela: Senza dubbio, noi sudafricani che combattemmo lapartheid consideriamo, unanimemente, molto molto peggiori i metodi di repressione e punizione collettiva di Israele rispetto a qualsiasi cosa vissuta durante la nostra lunga e difficile lotta per la liberazione. I diffusi ed indiscriminati bombardamenti di Israele su aree popolate, con scarso riguardo per le vittime civili, furono assenti in Sudafrica perch il regime di apartheid si affidava alleconomica forza lavoro nera. Israele rifiuta completamente un intero popolo e mira ad eliminare del tutto la presenza palestinese, non importa se in maniera collaborativa o tramite trasferimento forzato. proprio questo che contraddistingue la maggior brutalit duratura di Israele rispetto allapartheid del Sudafrica.66Ronnie Kasrils, Sour Oranges, in Lim, The Case for Sanctions Against Israel, pp. 109-110.

Forse, alla luce dellanalisi di Eva Illouz, dovremmo integrare la voce apartheid parlando anche di condizioni di schiavit. Ma che si accetti o meno questintensificazione del vocabolo, dovremmo ricordare qualcosaltro che viene evidenziato in un recente articolo dal professor Jake Lynch, direttore del Centro per gli studi sulla pace e sul conflitto dellUniversit di Sydney. Come fa notare, il rapporto del South African Human Sciences Research Council che giudicava Israele quale trasgressore della Convenzione internazionale sulla soppressione e punizione del crimine di apartheid, dichiarava inoltre che tale sentenza obbligava i governi a cooperare per mettere fine alla violazione, a non riconoscere lassetto illegale scaturito da questultima e a non porgere aiuto n assistenza allo Stato che se ne faceva artefice.67Jake Lynch, Coalition plans to punish those who boycott Israel, The Drum Opinion (Australian Broadcasting Corporation), (25 giugno 2013). La sezione rilevante della Convenzione internazionale sulla soppressione e punizione del crimine di apartheid larticolo IV: I paesi che aderiscono alla presente Convenzione simpegnano a: (a) adottare qualunque misura legislativa necessaria a sopprimere e prevenire ogni incoraggiamento al crimine di apartheid e a simili politiche segregazionistiche o loro manifestazioni e di punire le persone colpevoli di tale crimine. Il testo disponibile su http://www.oas.org/dil/1973%20International%20Convention%20on%20the%20Suppression%20and%20Punishment%20of%20the%20Crime%20of%20Apartheid.pdf.

Non appare necessario commentare la visione del Primo Ministro Harper che giudica vergognosa lapplicazione del termine apartheid a ci che Israele sta facendo. Uri Avnery potrebbe avere ragione nel credere che la miglior risposta a tali fanfaronate sia ridicola.

9. Conclusioni

Ma qualcosa che vada oltre il ridicolo risulta doveroso per far fronte ad unevidente minaccia al diritto dei cittadini di protestare pacificamente e boicottare quando lo si reputi necessario ad attirare attenzione pubblica sul fallimento del nostro governo (e di molti altri) nellonorare i propri obblighi in ambito di diritto internazionale. Due passi paiono fondamentali per rispondere a ci che ho definito un cavallo di Troia relativamente alle modifiche delle sezioni 318 e 319 del codice penale canadese, apportate dal DDL C-13. Il primo dovrebbe essere indiscutibile e pu essere compiuto immediatamente. La sezione 12 del DDL C-13 (la sezione che contiene queste revisioni) pu essere facilmente modificata al fine di includere la dichiarazione che nulla in questa sezione devessere interpretato in contrasto con la responsabilit del Canada, ai sensi dellarticolo 1 della Quarta convenzione di Ginevra, di rispettare e far rispettare quella Convenzione in ogni circostanza; n nulla in questa sezione devessere interpretato in contrasto con le responsabilit assunte dal Canada sotto altri strumenti di diritto umanitario internazionale di cui il Canada firmatario. Il secondo passo che raccomanderei ai canadesi di sostituire il governo che si imbarca in simili legiferazioni in stile cavallo di Troia con uno migliore.


Michael Keefer professore emerito presso la School of English and Theatre Studies dellUniversit di Guelph. Laureato presso il Royal Military College of Canada, lUniversit di Toronto e lUniversit del Sussex, lex presidente dellAssociation of Canadian College and University Teachers of English, membro del Seriously Free Speech Committee e socio dellIndependent Jewish Voices Canada.