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Cosa abbiamo bisogno di sapere sugli ADDOMINALI?
Articolo a cura dell’Associazione Gruppo DSM (Disfunzioni del Sistema di Movimento)
Contenuti:
Come vanno allenati gli addominali? È possibile allenare "troppo" gli addominali? ........................................ 2
Cosa è importante sapere sul comportamento fisiologico degli addominali .......................................................................... 3
Test per gli Addominali Superiori (Curl up – Sit Up) .............. 5
Test per gli Addominali Inferiori. ......................................... 8
L'Influenza degli Addominali sulla Meccanica Respiratoria: i Movimenti della Gabbia Toracica ...................................... 15
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1. Come vanno allenati gli addominali? È possibile allenare "troppo" gli addominali?
Da diversi anni ormai, si pone una particolare attenzione sui muscoli addominali sia da un
punto di vista puramente estetico sia da un punto di vista riabilitativo, tanto che
attualmente si possono osservare sempre più pazienti giovani con problemi lombari dovuti
a una "core stabilty" eccessiva. Esistono diverse opinioni, talvolta contrastanti, su
quanto avere addominali performanti sia utile nella prevenzione e cura del mal di schiena
e, conseguentemente, su come vadano allenati.
Come Gruppo DSM, ci è sembrato quindi opportuno argomentare e riassumere alcune
annotazioni presentate da Shirley Sahrmann stessa durante i corsi inerenti
alle Disfunzioni del Sistema di Movimento. Si partirà dall'anatomia per poi arrivare
a qualche considerazione clinica, attraverso la valutazione funzionale di alcuni test
di movimento, al fine di fare chiarezza sul ruolo e la funzione dei muscoli addominali.
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2. Cosa è importante sapere sul comportamento fisiologico degli addominali
La prima ricercatrice ad utilizzare i termini di SUPERIORI ed INFERIORI per definire
gli ADDOMINALI, in base alla propria funzione, fu Florence Kendall. I superiori
arrotolerebbero la parte superiore del corpo verso quella inferiore (spalle verso il bacino),
viceversa gli inferiori avvicinerebbero la parte inferiore del corpo alla superiore (arti
inferiori verso il torace).
Ragionando da un punto di vista anatomico, si può facilmente capire come siano
gli OBLIQUI INTERNI, originando dal bacino e inserendosi sulle coste, ad avere un
braccio di leva maggiormente favorevole ad arrotolare la parte superiore del corpo verso
quella inferiore (curl-up). In maniera diametralmente opposta, gli OBLIQUI ESTERNI,
originando dalle coste per inserirsi sul bacino, hanno un braccio di leva più favorevole per
eseguire un tilt pelvico posteriore.
La loro corretta attivazione può essere osservata monitorando l'angolo
infrasternale che, nella normalità, a riposo, dovrebbe essere di circa 90°. Durante il curl-
up, gli obliqui interni tendono ad incrementare l'ampiezza di tale angolo mentre, durante
un movimento di flessione degli arti inferiori verso il torace, gli obliqui esterni lo
riducono.
Il movimento di curl-up, solitamente, rappresenta un compito più arduo per gli uomini,
poiché la maggior larghezza delle spalle sposta il centro di gravità verso l'alto. La flessione
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delle anche verso il petto, invece, risulta essere più difficile per le donne, considerata la
maggior ampiezza del bacino che sposta il centro di gravità verso il basso.
Il RETTO ADDOMINALE, invece, originando dallo sterno e inserendosi verticalmente
sulla sinfisi pubica, è in grado di svolgere entrambe le funzioni, attivandosi perciò con più
facilità rispetto agli obliqui, e diventando per questo spesso dominante. Questa
eventualità può rappresentare un problema, data l'incapacità del retto addominale
nel controllare le rotazioni, compito specifico degli obliqui (obliquo interno di un lato
con obliqui esterno del controlaterale).
Di seguito presentiamo i test per valutare gli addominali superiori e inferiori. Questi test,
dopo un'opportuna valutazione, potrebbero essere utilizzati anche come esercizi.
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3. Test per gli Addominali Superiori (Curl up – Sit Up)
Il test elettivo per valutare la forza degli addominali superiori è il passaggio da CURL-
UP a SIT-UP con le anche in posizione neutra, senza perdere l’arrotolamento della
colonna.
Il test prevede tre varianti di esecuzione che permettono di valutare, in percentuale, la
forza degli addominali:
esecuzione con gli arti superiori lungo i fianchi: punteggio 60%
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esecuzione con le mani appoggiate al petto: punteggio 80%
esecuzione con le mani appoggiate alla testa: punteggio 100%
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E’ importante che il test venga eseguito con le anche in posizione neutra e i piedi fissati.
L’esecuzione del test con le anche flesse comporta un’attivazione scorretta degli
addominali superiori. Infatti, la seconda fase del test, il sit-up, prevede un'attivazione dei
flessori dell'anca ma, contemporaneamente, vengono reclutati anche gli obliqui esterni e
gli estensori dell'anca affinché le pelvi e i piedi possano rimanere stabili. Il soggetto non
sarà, quindi, in grado di raggiungere i 120° di flessione dell'anca e andrà a flettere la
colonna lombare per poter portare a termine il test. Se un soggetto esterno, invece,
mantenesse i piedi fissi, le anche potrebbero arrivare ai 120° di flessione senza la co-
attivazione degli estensori dell'anca.
Prima dell'esecuzione di questo test è necessario verificare due fattori: la flessibilità della
colonna e la flessibilità delle anche. Questi due fattori rappresentano gli indicatori che
definiscono il range di escursione della fase di curl-up e della fase di sit-up.
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4. Test per gli Addominali Inferiori.
La seguente successione di test consente di valutare la performance degli addominali
inferiori, secondo un ordine crescente di difficoltà:
Livello 1
Il soggetto è supino con le anche flesse e i piedi appoggiati al lettino. Il fisioterapista
flette un'anca, portando un ginocchio verso il petto, e chiede al paziente di
mantenere passivamente la posizione con l'aiuto delle mani. Quindi, il test consiste
nel flettere maggiormente l'altra anca, fino a portarla allo stesso livello della prima e
tornare nella posizione inizale. Successivamente, il paziente eseguirà lo stesso
movimento con l'arto controlaterale. Se il soggetto è in grado di eseguire questo test
senza che la colonna ruoti o si estenda, senza che la parte inferiore della gabbia
toracica si alzi, senza che la pancia "protruda" e senza che l'anca controlaterale si
estenda per stabilizzare le pelvi, può passare al livello successivo.
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Livello 2
Il soggetto è supino, mantiene attivamente un'anca flessa a più di 90° mentre l'altro
arto inferiore parte flesso con il piede appoggiato al letto. La richiesta è quella di
flettere l'anca dell'arto appoggiato fino a portarla allo stesso livello della prima,
quindi, tornare alla posizione di partenza. Se non si verificano compensi a livello
della colonna e del bacino, il soggetto può passare al livello successivo.
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Livello 3:
Il soggetto è supino, con un'anca flessa attivamente a circa 90°. La richiesta è quella
di flettere l'anca controlaterale fino a portarla allo stesso livello della prima, quindi
estendere anca e ginocchio fino a 0°, scivolando con il tallone sul lettino, per poi
tornare fino alla posizione iniziale. Il test viene eseguito prima con un arto inferiore
poi con il controlaterale. Se il soggetto è in grado di eseguire il test senza che si
verifichino compensi a livello della colonna, può passare al livello successivo.
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Livello 4
Il test è simile al precedente. L'unica variazione consiste nel fatto che il soggetto
deve estendere l'anca e il ginocchio senza che il tallone scivoli sul lettino. E'
importante che l'anca venga estesa fino a 0°, così da evitare un accorciamento dei
flessori d'anca. Il test viene eseguito prima con un arto inferiore poi con il
controlaterale. Se il soggetto è in grado di eseguire il test senza compensi, può
passare al livello successivo.
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Livello 5
Il soggetto, partendo sempre con entrambe le anche flesse a 90°, estende,
contemporaneamente, entrambi gli arti inferiori senza che i talloni poggino sul
lettino. Se il soggetto è in grado di eseguire il test senza compensi, può passare al
livello successivo.
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Livello 6
Il soggetto parte con entrambe le anche flesse a 90° e le ginocchia estese e, senza
che i talloni tocchino il lettino, estende entrambe le anche contemporaneamente,
quindi torna nella posizione iniziale.
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Come già anticipato nella prima parte dell'articolo, l'esecuzione di questa tipologia di
esercizi per gli addominali inferiori risulta piuttosto arduo per il genere femminile. In
generale, ma soprattutto per le donne, il livello 3 rappresenta un buon livello di
performance. Gli atleti, invece, dovrebbero essere in grado di superare tale livello.
L'esecuzione del test sopra descritto ma con l'anca che esegue un movimento di
abduzione/rotazione esterna piuttosto che un movimento di flesso-estensione,
enfatizzerebbe la capacità di controllare le rotazioni della colonna da parte degli
addominali inferiori. Il livello andrebbe incrementandosi in base alla posizione del
ginocchio: il livello base consisterebbe nel mantenere il ginocchio flesso durante
l'abduzione/rotazione mentre in un livello più avanzato, il ginocchio sarebbe esteso.
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5. L'Influenza degli Addominali sulla Meccanica Respiratoria: i
Movimenti della Gabbia Toracica
Avere addominali inferiori e superiori capaci di controllare i movimenti rotazionali della
colonna, rappresenta spesso un obiettivo da perseguire nei soggetti lombalgici con una
diagnosi funzionale di sindrome da disfunzione di rotazione, pura o associata.
Tuttavia, anche addominali troppo "performanti" possono contribuire allo
svilupparsi di disfunzioni del movimento. Un accorciamento o una rigidità eccessiva della
muscolatura obliqua potrebbe, per esempio, avere ripercussioni sull'attività respiratoria.
Durante la respirazione, la gabbia toracica produce movimenti sia sul piano sagittale sia
sul piano frontale. Il primo, che consiste in un movimento antero-superiore delle coste, è
definito pump-handle (a manico di pompa); il secondo,invece, è definito bucket-
handle (a manico di secchio) e consiste in un movimento supero-laterale delle coste.
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La valutazione clinica dei movimenti respiratori prevede diversi punti:
osservazione dei profili laterali, anteriori e posteriori della gabbia toracica;
misurazione dell'angolo infrasternale a riposo;
Angolo Infrasternale a riposo e profili toracici.
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osservazione della gabbia toracica e dell'angolo infrasternale durante
l'inspirazione completa;
Inspirazione con Arti Superiori lungo i fianchi.
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osservazione della gabbia toracica e dell'angolo infrasternale durante
l'inspirazione eseguita con un'elevazione completa degli arti superiori;
Inspirazione durante l'elevazione degli Arti Superiori.
osservazioni del ROM in rotazione e flessione laterale della colonna.
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I soggetti con un retto addominale (RA) troppo corto o rigido avranno una cifosi
aumentata o una gabbia toracica depressa con una conseguente compressione a livello
della colonna lombare. Questo allineamento, durante l'inspirazione, non permette alla
colonna e allo sterno di spostarsi superiormente e alla gabbia toracica di
espandersi anteriormente, incrementando, invece, il movimento laterale della gabbia
stessa. Viceversa, i soggetti con addominali inferiori troppo rigidi e che presentano un
angolo infrasternale inferiore ai 90°, durante l'inspirazione, tenderanno ad avere un
accresciuto movimento di pump-handle e un ridotto movimento di bucket-handle.
Un angolo infrasternale accresciuto, invece, è indice o di un accorciamento
dell'obliquo interno o di un'eccessiva lunghezza dell'obliquo esterno. Il secondo caso è
maggiormente frequente nei soggetti con scarso tono muscolare. L'accorciamento
dell'obliquo interno, così come del RA, è frequente nei soggetti che abitualmente effettuano
esercizi per addominali (sit-up).
Osservare l'espansione della gabbia toracica e dell'angolo infrasternale durante
l'inspirazione consente di valutare un eventuale accorciamento della muscolatura
addominale. Un'eventuale limitazione sarà maggiore con gli arti superiori elevati. La
ridotta capacità di movimento della gabbia toracica durante questo test è indice di un
accorciamento di entrambi gli obliqui ma, se l'angolo infrasternale non aumenta con gli
arti elevati, il maggior responsabile sarà l'obliquo esterno.
La valutazione del ROM durante la rotazione e la flessione laterale verso il lato opposto è
un ulteriore indicatore di accorciamento della muscolatura addominale: se un soggetto, per
esempio, durante l'attività lavorativa o sportiva, esegue ripetute rotazioni verso destra può