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CORSO RSPP – MODULO B
Docente: Ing. Avanzi Pietro
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CORSO: RSPP-ASPP - MODULO B
CORSO DI FORMAZIONE PER RESPONSABILI E ADDETTI DEL SERVIZIO PREVENZIONE PROTEZIONE
(ai sensi Accordo Stato‐Regioni 07/07/2016 e art. 32 D.Lgs. 81/2008 e s.m.i.)
UNITA’ DIDATTICA 6 – Rischi di natura ergonomica e legati all’organizzazione del lavoro
Ferrara, 24/10/2016
Docente: ing. Pietro Avanzi
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Contenuti
Rischi di natura ergonomica e legati all’organizzazione del lavoro:
movimentazione manuale dei carichi,
attrezzature munite di videoterminale
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D.lgs. 81/08 e l’ergonomia
Misure generali di tutela: (…) il rispetto dei principi ergonomici nell'organizzazione del lavoro, nella concezione dei posti di lavoro, nella scelta delle attrezzature e nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, in particolare al fine di ridurre gli effetti sulla salute del lavoro monotono e di quello ripetitivo;(…) Obblighi del datore di lavoro: (…) Il datore di lavoro prende le misure necessarie affinché il posto di lavoro e la posizione dei lavoratori durante l'uso delle attrezzature presentino requisiti di sicurezza e rispondano ai principi dell'ergonomia. (…)
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D.lgs. 81/08 e l’ergonomia
Tra le misure generali di tutela si introduce il rispetto dei principi ergonomici 1. nella concezione di posti di lavoro 2. nella scelta delle attrezzature 3. nella definizione dei metodi di lavoro e produzione, anche per attenuare il
lavoro monotono e quello ripetitivo"
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Principi fondamentali
Adattamento del lavoro all’uomo per rendere le condizioni di lavoro più adatte alle esigenze psicofisiche e correggere alcuni errori veri e propri di progettazione che possono rendere difficile e/o pericoloso il lavoro. Interdisciplinarietà consiste nello studiare una stessa condizione di lavoro e di vita da diversi punti di vista per averne una conoscenza completa.
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Ambiti di specializzazione
Ergonomia fisica: si occupa di come caratteristiche anatomiche, antropometriche e biomeccaniche si correlano con l’attività fisica. Punti di particolare interesse riguardano le posture di lavoro, i movimenti ripetitivi, la maneggevolezza degli strumenti, disturbi muscolo scheletrici lavoro correlati, salute e sicurezza sul lavoro. Ergonomia cognitiva: si occupa dei processi mentali, quali la percezione, la memoria, il ragionamento e la risposta motoria, e il ruolo che tali processi svolgono nell’interazione tra l’uomo e gli altri elementi di un sistema (usabilità). Ergonomia organizzativa: si occupa della ottimizzazione dei sistemi sociotecnici, della loro struttura, delle loro dinamiche e processi.
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Correzione e progettazione ergonomica
Obiettivo dell’impostazione ergonomica: Migliorare l’ambiente di lavoro dell’uomo,
Risolvere operativamente i problemi
Esperienza
Rilevare i termini dell’interazione dell’uomo con la macchina/ strumento
Azione Intervento su aspetti/dimensioni già esistenti
(bassa modificabilità) e progettazione di nuove soluzioni (alta modificabilità)
Trovare il modo di minimizzare gli
impatti negativi dell’interazione con
la macchina/strumenti
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Movimentazione manuale dei carichi
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Movimentazione manuale dei carichi
Per movimentazione manuale dei carichi (MMC) si intendono tutte le operazioni di trasporto o di sostegno di un carico effettuate da uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare un carico che potrebbero comportare rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari.
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Movimentazione manuale dei carichi (D.lgs. 81/08 art. 167)
Il campo di applicazione, chiarisce che cosa si intende per azioni od operazioni di movimentazione manuale di carichi, non solo cioè quelle più tipiche di sollevamento, ma anche quelle, rilevanti, di spinta, traino e trasporto di carichi che “in conseguenza di condizioni ergonomiche sfavorevoli comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-lombari”
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Movimentazione manuale dei carichi (D.lgs. 81/08)
Il datore di lavoro deve evitare per i lavoratori la movimentazione manuale dei carichi ricorrendo ad attrezzature meccaniche. Se ciò non è possibile, deve: Organizzare i posti di lavoro in modo che la movimentazione sia sicura ed
esente da rischi. Valutare le condizioni di sicurezza tenendo in considerazione l’allegato XXXIII. Adottare misure atte ad evitare o ridurre i rischi di lesioni dorso-lombari
considerando: i fattori individuali di rischio; le caratteristiche dell’ambiente di lavoro; le esigenze connesse all’attività
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Movimentazione manuale dei carichi (D.lgs. 81/08)
Nell’Allegato XXXIII al D.Lgs. 81/08 e s.m.i. si fa riferimento a norme tecniche: ISO 11228 (parti 1-2-3) (ove applicabili, negli altri casi si possono applicare linee guida o buone prassi) relative alla attività di movimentazione manuale (sollevamento, trasporto, traino, spinta, movimentazione di carichi leggeri ad alta frequenza). ISO 11228-1: metodo NIOSH per azioni di sollevamento ISO 11228-2: metodo Snook & Ciriello per le azioni di traino e spinta ISO 11228-3: metodo OCRA per carichi leggeri e ripetuti.
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Movimentazione manuale dei carichi - valutazione dei rischi
Per la valutazione del rischio relativo alla movimentazione manuale dei carichi è necessario far riferimento ai seguenti aspetti: Caratteristiche del carico
Sforzo fisico richiesto
Caratteristiche dell’ambiente di lavoro
Esigenze connesse all’attività
Fattori individuali di rischio
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Movimentazione manuale dei carichi - carichi
Per assumere una atteggiamento corretto nella movimentazione manuale dei carichi occorre applicare alcuni principi che si acquisiscono sia in campo formativo sia nell’addestramento a cura dei datori di lavoro. Per eseguire in maniera corretta la MMC occorre: 1. Non superare mai i limiti di peso previsti dalla valutazione eseguita 2. Evitare la flessione del rachide sfruttando il massimo equilibrio 3. Evitare di sottoporre la colonna vertebrale ed il resto del corpo a tensioni
nocive
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Movimentazione manuale dei carichi – carico pesante
1. prendere posizione vicino al carico con i piedi su una base stabile e leggermente divaricati a circoscrivere parzialmente il carico
2. flettere le anche e le ginocchia e non la colonna 3. allungare i muscoli della schiena prima di spostare il carico ed afferrarlo con
una presa sicura 4. portare l’oggetto verso sé stessi e sollevarsi allungando le gambe
5. eseguire il movimento con gradualità
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Movimentazione manuale carichi – carico molto pesante
Se il carico è molto pesante e l’ausilio di altre persone non risulta sufficiente è necessario seguire le seguenti manovre: far scivolare il carico senza inarcare mai la schiena in avanti o indietro,
spingendolo anziché tirarlo; preferibilmente aiutarsi mettendo sotto il carico da spostare un carrello
tenere le mani in modo da evitare di essere stretti pericolosamente tra carrello ed ingombri fissi (pareti, colonne, ecc.);
utilizzare un carrello a 2 ruote o a 4 ruote se i carrelli a 4 ruote sono privi di timone o barre da tiro è necessario spingerli e
non tirarli i carrelli a 4 ruote devono essere caricati in modo che il lavoratore possa vedere
dove si sta dirigendo se il pavimento non è uniforme (gradini, sporgenze, ecc) utilizzare gli ausili
necessari
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Movimentazione manuale dei carichi – carichi leggeri
Il carico leggero – superiore a 3 kg (al di sotto di questa soglia il rischio di lesioni è irrilevante) – deve essere movimentato correttamente secondo quanto di seguito indicato:
1. suddividere il carico in 2 contenitori diversi per bilanciare il peso 2. se l’oggetto è munito di manico, si può portare lungo il corpo (se non è molto
pesante) con l’accortezza di cambiare frequentemente il lato 3. se devono essere trasportati vari carichi con manico, è opportuno prenderne
uno per ogni lato facendo in modo di dividere equamente il peso
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Movimentazione manuale carichi - malattie
Prevalentemente mal di schiena per contratture muscolari o per patologie della colonna vertebrale ( o rachide ): • artrosi (formazione di osteofiti) • discopatie (degenerazione del disco intervertebrale ) • ernia del disco (rottura del disco intervertebrale, con fuoriuscita del nucleo
polposo nel canale midollare e possibilità di compressione delle radici nervose) • cifosi della colonna vertebrale • tendiniti della spalla, del gomito, della mano, sindrome del tunnel carpale Queste ultime patologie possono verificarsi anche per “movimenti ripetuti del braccio” e per uso di “strumenti vibranti”
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Movimentazione manuale carichi – obblighi DDL
Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale dei carichi da parte dei lavoratori. Qualora non sia possibile evitare la MMC, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi appropriati e fornisce ai lavoratori i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che comporta la MMC.
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Movimentazione manuale carichi – obblighi DDL
In particolare il Ddl: organizza i posti di lavoro in modo che la MMC assicuri condizioni di sicurezza e
salute valuta le condizioni di sicurezza e di salute connesse al lavoro evita o riduce i rischi, soprattutto di patologie dorso-lombari adottando le
misure adeguate, tenendo conto in particolare dei fattori individuali di rischio, delle caratteristiche dell’ambiente di lavoro, delle esigenze che tale attività comporta
sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria
• Per il trasporto o lo spostamento di carichi particolari o in posti particolari come
le scale, è a volte necessario fare uso di appositi strumenti ausiliari. • Occorre inoltre fornire ai lavoratori sufficiente informazione e formazione
sull'uso di tali strumenti, che devono essere a norma di legge e possedere la marcatura CE
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Movimentazione manuale carichi – uso attrezzi ausiliari
• Per il trasporto o lo spostamento di carichi particolari o in posti particolari come le scale, è a volte necessario fare uso di appositi strumenti ausiliari;
• occorre inoltre fornire ai lavoratori sufficiente informazione e formazione sull'uso di tali strumenti, che devono essere a norma di legge e possedere la marcatura CE
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VDT (D.lgs. 81/08 art. 173 comma 1 lett. c)
"il lavoratore che utilizza un'attrezzatura munita di videoterminale, in modo sistematico e abituale, per venti ore settimanali, dedotte le interruzioni di cui all'art. 175".
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VDT (D.lgs. 81/08 art. 175)
Il lavoratore ha diritto ad una pausa di quindici minuti ogni centoventi minuti (due ore) di applicazione continuativa al videoterminale.
Tali pause possono essere "pause attive" in cui il lavoratore svolge altre attività che comunque non richiedano un intenso impegno visivo.
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VDT (D.lgs. 81/08)
Art. 177
Il datore di lavoro deve informare il lavoratore sulle misure di prevenzione applicabili al posto di lavoro, sulle modalità di svolgimento dell'attività, sulla protezione degli occhi e della vista, e deve formarlo al corretto utilizzo del videoterminale
Art. 174 I posti di lavoro al videoterminale devono essere conformi alle prescrizioni minime di cui all'Allegato XXXIV del D.Lgs. 81/2008.
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VDT – principali requisiti
Monitor:
Il videoterminale deve avere dimensioni, ed essere posizionato sul tavolo di lavoro, in modo tale che il margine superiore dell'apparecchio non si trovi ad un livello più elevato dell'occhio dell'utilizzatore, al fine di non causare indebiti movimenti di estensione del collo.
Regolazione:
Luminosità e contrasto tra i caratteri devono poter essere facilmente regolabili da parte dell'utilizzatore del VDT
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VDT - requisiti
La tastiera deve essere tale da favorire una posizione delle mani e delle braccia che non affatichi l'operatore.
A tal fine la tastiera deve essere • indipendente dagli altri componenti, • inclinabile rispetto al piano di lavoro, • consentire posizioni intermedie, • possedere un bordo anteriore sottile al fine di permettere un corretto appoggio
del polso sul tavolo, • possedere una superficie opaca al fine di evitare possibili riflessi, fastidiosi per
l'operatore.
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VDT – ambiente e postazione
Il video terminalista deve potersi alzare agevolmente dal sedile e transitare liberamente intorno al posto di lavoro.
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VDT – ambiente e postazione
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VDT – ambiente e postazione
Il sedile deve essere stabile, appoggiare su 5 razze, dotate di ruote girevoli per consentire la libertà di movimento e facilitare piccoli spostamenti.
Non è obbligatoria, ma consigliata la presenza di braccioli.
Il sedile deve comunque consentire una certa libertà di movimento ed una postura comoda.
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VDT – ambiente e postazione
Luce naturale:
E’ indispensabile posizionare l’unità video in modo che le finestre non vengano mai a trovarsi davanti o dietro, ma parallele allo sguardo dell’operatore.
Luce artificiale:
La luce artificiale deve avere una ubicazione che non consenta riflessi sulla superficie del video.
Pertanto i locali vanno illuminati con lampade a strisce continue disposte a 90° rispetto al VDT.
Rispettare la corretta distribuzione delle pause: 4 ore di lavoro consecutive, pausa di 15 minuti ogni 120 minuti di applicazione continuativa al VDT.
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VDT – uso scorretto ed effetti dannosi
• Dolori e rigidità alla muscolatura del busto, degli arti inferiori ed alle estremità (polsi e dita).
• Le cause di tali disturbi possono essere riconducibili alla inadeguatezza del posto di lavoro che obbliga l’operatore a posture scorrette.
• Disturbi causati dall’irraggiamento.
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VDT – uso scorretto ed effetti dannosi
L’operatore deve assestare la propria postura comodamente regolando i vari elementi del posto di lavoro.
Gli angoli "braccio-avambraccio" e "coscia-gamba" devono essere di circa 90° (retti) per ridurre al minimo l'affaticamento muscolare e permettere una buona circolazione periferica. Gli avambracci devono appoggiare al piano di lavoro. I polsi in linea con gli avambracci e non piegati né verso l’alto né verso il basso..
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VDT – uso scorretto ed effetti dannosi
Possibili disturbi: 1. Disturbi oculo – visivi; 2. Disturbo muscolo – scheletrici; 3. Stress.
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VDT – uso scorretto ed effetti dannosi
Disturbi oculo – visivi: 1. Bruciore; 2. Lacrimazione; 3. Secchezza; 4. Senso di corpo estraneo; 5. Ammiccamento frequente; 6. Fastidio alla luce; 7. Pesantezza; 8. Visione sdoppiata; 9. Stanchezza alla lettura.
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VDT – uso scorretto ed effetti dannosi
Disturbi muscolo – scheletrico: 1. Senso di peso; 2. Senso di fastidio; 3. Dolore; 4. Intorpidimento; 5. Rigidità:
1. Collo; 2. Spalle; 3. Schiena; 4. Braccia; 5. Mani.
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VDT – uso scorretto ed effetti dannosi
Disturbi causati da stress: 1. Affaticamento mentale causato:
1. Dai contenuti della mansione; 2. Dal tipo di software; 3. Dal rumore.
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Grazie per l’attenzione