corso di biologia applicata - amedeoamedei.com · 5 programma del corso di biologia applicata...
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Corso di Laurea “Scienze Infermieristiche”
AA 2016/2017
Prof. Amedeo Amedei
tel. 055 2758330
orario ricevimento o: su appuntamento
Dipartimento di Medicina Sperimentale e Clinica
Viale Pieraccini 06, 50134, Firenze
Corso di Biologia Applicata
Web.http://www.amedeoamedei.com
https://www.facebook.com/Immuno - News - by yy- -Amedeo - -Amedei - -130556100738917 /
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Obiettivi
Formativi
Comprensione del concetto di mondo organico, caratteristiche e classificazioni degli esseri
viventi.
Descrizione delle caratteristiche generali della cellula.
Descrizioni degli acidi nucleici e delle loro caratteristiche strutturali e funzionali.
Descrizione delle modalità di riproduzione delle cellule procariotiche, eucariotiche e dei virus.
Contenuti
Caratteristiche ed evoluzione del mondo vivente. Il
flusso dell’informazione: dal DNA alle proteine.
Flusso di energia attraverso gli organismi viventi.
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Programma del corso di BIOLOGIA APPLICATA
Programma
Esteso
Il mondo vivente. I procarioti. Gli eucarioti. Definizione e caratteristiche generali delle cellule. Caratteristiche degli
organismi viventi. Teoria cellulare. Concetto di evoluzione. Livelli di organizzazione nel mondo vivente. Principi di
classificazione degli organismi viventi. Cellula procariotica: struttura e caratteristiche. Parete batterica. Confronto con la
cellula eucariotica. Organismi autotrofi ed eterotrofi. Organismi aerobi ed anaerobi.
Struttura e funzione delle membrane biologiche. Modello di membrana cellulare a mosaico fluido costituito da lipidi e
proteine. Il trasporto attraverso la membrana: la diffusione semplice e il trasporto mediato. Trasporto passivo e trasporto
attivo primario e secondario.
Virus. Struttura e classificazione in base alla geometria del capside, al tipo di acido nucleico, al tipo di cellula infettata.
Modalità di infezione in una cellula procariotica ed in una eucariotica. Retrovirus.
Le basi molecolari dell’ereditarietà. Il DNA costituisce il materiale genetico. Struttura del DNA: la doppia elica di
Watson e Crick, proprietà chimico-fisiche. Valore genico del DNA. I processi di replicazione e riparazione del DNA. La
replicazione semiconservativa del DNA (esperimento di Meselson e Stahl). Il meccanismo di duplicazione del DNA nei
procarioti e negli eucarioti è il risultato della cooperazione di numerose proteine. Il flusso dell’informazione genetica: I
geni specificano le proteine mediante la trascrizione e la traduzione. La trascrizione è la sintesi dell’RNA dettata dal DNA.
I vari tipi di RNA (RNA messaggero, RNA ribosomiale e RNA transfer). Il processo di trascrizione e l’RNA polimerasi.
I siti promotori. Inizio, allungamento e termine della catena di RNA. Processamento dell’RNA messaggero degli eucarioti.
Maturazione dei trascritti primari degli RNA ribosomiali, dei tRNA e degli mRNA. Il meccanismo dello “splicing” nella
maturazione dei trascrittiprimari.
Codice genetico e sue proprietà. Caratteristiche generali e le implicazioni biologiche del codice genetico. La traduzione
è la sintesi di un polipeptide dettata dall’RNA. Attivazione degli aminoacidi e ruolo dell’aminoacil-tRNA sintetasi.
Struttura dell’RNA transfer. I ribosomi dei procarioti e degli eucarioti: struttura e ruolo nella sintesi proteica. Il processo
della traduzione: Inizio, allungamento e termine. Cenni sulle modificazioni post-traduzionali delle proteine.
Ciclo cellulare: definizione e significato delle diverse fasi. Mitosi e meiosi.
Biotecnologie. La tecnologia del DNA ricombinante. Il clonaggio del DNA e sue applicazioni. Amplificazione del
DNA in vitro: PCR. 4
1 Introduzione al corso, Virus
2 Cellule procariotiche
3 Cellule eucariotiche Membrane biologiche
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4 Acidi nucleici, Duplicazione del DNA
5 Trascrizione-traduzione Codice genetico
6 Ciclo cellulare, Mitosi e Meiosi
7 Prova in itinere ?
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BIOLOGIA: scienza che studia gli organismi viventi ed i loro
rapporti con l’ambiente che li circonda
CARATTERISTICHE FONDAMENTALI DELLA MATERIA VIVENTE
• Complessità specificatamente definita
• Capacità di accrescimento
• Capacità di autoriprodursi
• Adattamento all’ambiente (concetto di evoluzione)
Approccio RIDUZIONISTICO e OLISTICO allo studio della complessità del mondo biologico
CONCETTO DI PROPRIETA’ EMERGENTI
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caratteristiche nuove che derivano dall’interazione delle varie
parti del sistema
Evoluzione Philosophie zoologique (1809)
A partire da un PROGENITORE COMUNE nel corso dei
millenni le necessità imposte dall’ambiente hanno portato
all’estrema specializzazione dei giorni nostri
LAMARCK(1744-1829) l’ambiente induce negli organismi delle
Philosophie zoologique modificazioni che vengono trasmesse alle
(1809) generazioni successive
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DARWIN nel corso delle generazioni si verificano casualmente (1809-1892) delle
modificazioni dell’informazione genetica che rendono gli organismi più o meno
avvantaggiati
L'origine delle specie (1859)
Concetto di SELEZIONE NATURALE esercitata dall’AMBIENTE
sulla VARIABILITA’ generata dalle MUTAZIONI
1859 “L’origine delle specie attraverso la selezione naturale”
TEORIA CELLULARE
La cellula è l’unità fondamentale della materia vivente e ne possiede tutte
le proprietà fondamentali
1. TUTTI GLI ORGANISMI VIVENTI SONO COSTITUITI DA CELLULE
2. LE CELLULE SONO LE UNITA’ FONDAMENTALI DEGLI ORGANISMI
3. LE CELLULE SI ORIGINANO SOLO DALLA DIVISIONE DI CELLULE
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PRE-ESISTENTI
MATTHIAS SCHLEIDEN 1838
THEODORE SCHWANN 1839
Scoperta del microscopio ottico:
Robert Hooke 1665
1855 RUDOLPH VIRCHOW (3° enunciato)
“Una cellula è costituita da una porzione di materia (citoplasma) delimitata da
una membrana e contenente una molecola (DNA o acido deossiribonucleico)
nella quale è contenuta l’informazione genetica necessaria per la sua
sopravvivenza”
1. Monera (Batteri)
2. Protista (Protozoi, alghe e muffe)
REGNI 3. Plantae (Piante)
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4. Fungi (Funghi e lieviti)
5. Animalia (Animali)
Primi organismi
eubatteri
archeobatteri batteri cianobatteri eucarioti
Robert Whittaker
1969
Monera Protista Plantae Fungi Animalia
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Woese 1977
cellula primordiale
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I sistemi biologici hanno una gerarchia di organizzazione
Livelli di organizzazione
CHIMICO
CELLULA
TESSUTO
ORGANO
SISTEMA
ORGANISMO
POPOLAZIONE
COMUNITA’
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ECOSISTEMA
Per lo studio delle 1,8 MILIONI di SPECIE di organismi fino ad oggi identificate è
necessario classificarle
SISTEMI DI CLASSIFICAZIONE:
SISTEMATICA è il campo della biologia che studia le diversità e le
correlazioni evolutive degli organismi
TASSONOMIA è la scienza che studia la nomenclatura e la
classificazione degli organismi
Sistema di LINNEO di nomenclatura binomiale (XVIII sec.)
es. Canis familiaris Canis lupus
La classificazione tassonomica è gerarchica
SPECIE Per SPECIE si intende un gruppo di organismi
GENERI con struttura, funzione, comportamento simili
FAMIGLIE che si incrociano solo fra loro
ORDINI
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CLASSI
PHYLA
REGNI
Organismi viventi sono raggruppati in 3 Domini: DOMINI
ARCHEA, EUBACTERIA, EUCARYA
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Purves et al, BIOLOGIA, ZANICHELLI Editore Spa, Copyright
2005
limite di risoluzione
dell’occhio umano
limite di risoluzione del
microscopio ottico
limite di risoluzione del
microscopio elettronico
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μ m = 10 - -6 m
nm = 10 - -9 m
Å = 10 - -10 m
Robert Hooke 1665
Cellula vegetale
(20 x 30 μ m)
Batterio
(1 x 2 μ m)
Cellula animale
(10 - 20 μ m)
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DIMENSIONI CELLULARI
Unità di misura idonea è μm (micrometro) che corrisponde a 10-6 m
Parametro critico per le dimensioni è il rapporto SUPERFICIE/VOLUME
100 μm 100 μm
~ 120.000 μm2 ~ 60.000 μm2
Dimensione e forma dipendono dalla funzione
es. cellula nervosa spermatozoo cellule muscolari eritrociti
100 μ m
50 μ m
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Le variazioni di forma rappresentano una strategia per aumentare
tale rapporto. Es. microvilli delle cellule epiteliali con i quali
aumentano l’area superficiale di assorbimento
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Purves et al, BIOLOGIA, ZANICHELLI Editore Spa, Copyright
2005
FONDAMENTI METODOLOGICI DELLA BIOLOGIA CELLULARE
Procedimenti operativi per la costruzione della conoscenza scientifica
Induttivo: dal particolare al generale
Deduttivo: parte dall’enunciato della legge e tende a verificarne
l’attendibiità
Si basano su due attività tipiche della ricerca scientifica:
OSSERVAZIONE ED ESPERIMENTO
Metodi DISTRUTTIVI: cercano di conoscere la composizione
molecolare delle cellule utilizzando tecniche biochimiche analitiche
Metodi CONSERVATIVI: studiano la morfologia e l’organizzazione dei
tessuti salvaguardandone l’integrità delle cellule es.
tecniche di microscopia e di coltura in vitro
Fissazione: devitalizzazione senza introdurre artefatti
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Inclusione: permette la riduzione in fettine
Colorazione: veri e propri coloranti per l’ottico, soluzioni di metalli pesanti per l’elettronico
Coefficienti di sedimentazione di alcuni organelli cellulari, macromolecole e virus
Il coefficiente di sedimentazione espresso in unità Svedberg (S) indica la velocità con cui la
particella sedimenta quando è sottoposta ad una forza centrifuga
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Frazionamento di strutture cellulari
tramite sedimentazione
Metodi DISTRUTTIVI
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Metodi CONSERVATIVI
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microscopio ottico microscopio elettronico
Potere risolutivo:
capacità di distinguere due
punti molto vicini fra loro
lunghezza d’onda
LR = 0,61 λ / n senα
Limite indice di
centro di angolo al
rifrazione del cono di luce
risoluzione che entra
nell’obiettivo
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λ = 400-700 nm λ = 0.1-0.2 nm
LR = 0,2 μm LR = 0,7 nm
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Microscopio Elettronico a Trasmissione TEM
d = 0,7 nm
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In un TEM, gli elettroni che costituiscono il fascio attraversano una sezione dove è stato creato precedentemente il
vuoto, per poi passare completamente attraverso il campione. Questo, dunque, deve avere uno spessore
estremamente ridotto, compreso tra 50 e 500 nm. Il potere di risoluzione (la minima distanza fra due punti per la
quale si possono distinguere come tali e non come uno solo) è di circa 0,2 nm, cioè circa 500.000 volte maggiore
di quello dell'occhio umano. Questo tipo di microscopio è fornito, lungo l'asse elettro ottico, di complessi sistemi
che utilizzando la modificazione di campi elettrici e magnetici, i quali sono in grado di pilotare gli elettroni
attraverso "lenti" magnetiche necessarie ad allargare considerevolmente il fascio di elettroni già passati attraverso
il campione per far sì che l'immagine risulti ingrandita. Il campione consiste in sezioni, come si è detto, molto sottili,
appoggiate su di un piccolo dischetto in rame o nichel (del diametro di pochi millimetri) fenestrato di solito a rete
("retino") in modo che la sezione possa essere osservata tra le sue maglie senza interposizione di vetro (a
differenza di quello che avviene nel microscopio ottico) che non sarebbe attraversato dagli elettroni. Questi ultimi
infatti non possono attraversare materiali spessi. Il fascio di elettroni colpisce uno schermo fluorescente (sensibile
agli stessi) proiettando su di esso un'immagine reale e fortemente ingrandita della porzione di campione
precedentemente attraversata. Questo microscopio fornisce le immagini in bianco e nero, però molte volte si
trovano immagini ottenute dallo stesso che sono state successivamente elaborate digitalmente migliorando
l'immagine.
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Microscopio Elettronico
a Scansione SEM
d = 5 - 10 nm
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Il microscopio non sfrutta la luce come sorgente di radiazioni ma un fascio di elettroni che colpiscono il campione.
Dal campione vengono emesse numerose particelle fra le quali gli elettroni secondari. Questi elettroni vengono
rilevati da uno speciale rivelatore e convertiti in impulsi elettrici. Il fascio non è fisso ma viene fatto scandire: viene
cioè fatto passare sul campione in una zona rettangolare, riga per riga, in sequenza. Il segnale degli elettroni
secondari viene mandato ad uno schermo (un monitor) dove viene eseguita una scansione analoga. Il risultato è
un'immagine in bianco e nero che ha caratteristiche simili a quelle di una normale immagine fotografica. Per
questa ragione le immagini SEM sono immediatamente intelligibili ed intuitive da comprendere.
Sangue Polline
Formica Moscerino
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Metodi CONSERVATIVI
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VIRUS
Parassiti endocellulari obbligati di
Procarioti: batteriofagi
ed Eucarioti
Virus
Genoma a DNA (dsDNA, ssDNA)
o RNA (dsRNA, ssRNA)
Virus con involucro fosfolipidico
( influenza, herpes, HIV VV)
che deriva dalla membrana della
cellula ospite
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I virus : entità biologiche con caratteristiche di parassita obbligato.
organismo vivente o struttura subcellulare ? Anello di congiunzione tra composto chimico e
organismo vivente.
La singola particella virale viene denominata virione.
Possono essere responsabili di malattie in organismi appartenenti a tutti i regni biologici:
attaccano batteri (i batteriofagi), funghi, piante e animali, compreso l'uomo.
Circa 100 volte più piccoli di una cellula e consistono di alcune strutture fondamentali:
1) Un piccolo genoma costituito da DNA o RNA (Tutti)
2) All'esterno della cellula ospite, una copertura proteica (capside) che protegge questi geni
(Tutti)
3) Ulteriore rivestimento che si chiama pericapside, di natura lipoproteica (Alcuni)
4) Strutture molecolari specializzate ad iniettare il genoma virale nella cellula ospite (Alcuni)
Comportamento parassita = per la loro replicazione non dispongono di tutte le strutture
biochimiche e biosintetiche necessarie, che vengono reperite nella cellula ospite.
La riproduzione del virus spesso procede fino alla morte della cellula ospite, da cui poi dipartono
le copie del virus formatesi.
Struttura :
Capside: formato da subunità identiche di proteina o capsomeri. I virus possono avere un
rivestimento lipidico derivante dalla membrana cellulare della cellula ospitante. La forma del
capside può servire come base per la distinzione morfologica. Proteine associate con acidi
nucleici sono noti come nucleoproteine e l'associazione di proteine del capside virale con
acido nucleico virale è chiamato nucleocapside.
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Quattro fondamentali tipi morfologici di virus: Elicoidali, Poliedrici, Dotati di rivestimento e
Complessi (batteriofagi)
Specie
specifici
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Tipi di VIRUS
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I virus infettano solo uno specifico tipo cellulare
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Esempi di Virus
15 nm 90 nm
25 nm
subunità proteica del capside
proteina del core
RNA virale
proteine virali incorporate
nell’involucro
involucro lipidico
HIV virus
Batteriofago T4
Capside
Colletto
Basamento
Fibre della coda
BatteVirus del mosaico del tabacco
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Strategia generale riproduttiva
1.RICONOSCIMENTO DELL’OSPITE
2.INFEZIONE
3.SINTESI DELLE MACROMOLECOLE VIRALI
4.ASSEMBLAGGIO E LIBERAZIONE DI
NUOVI VIRIONI
Batteriofagi
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Fagi virulenti : fago della serie T pari che
infetta E. coli Ciclo vitale
ricombinazione e
lisogenia
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Fagi temperati : fago λ che infetta E. coli (UV, mitomicina D,
Fluorodeossiuridina)
Geni precoci:
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-replicazione DNA virale -blocco
funzioni cellulari batteriche
Geni tardivi: -codificano per
proteine capside e lisozima
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RETROVIRUS
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(a RNA a singola elica)
Trascrittasi inversa eccezione del DOGMA
CENTRALE
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DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA
RNA
DNA
Trascrizione
Replicazione
Traduzione
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PROTEINE
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Virus dell’Influenza
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HIV (Human
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Immunodeficiency Virus)
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L'ebola è un virus ad RNA appartenente alla famiglia Filoviridae estremamente aggressivo per
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l'uomo, che causa una febbre emorragica. Il primo ceppo di tale virus fu scoperto nel 1976,
nella Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire). Finora sono stati isolati quattro ceppi del
virus, di cui tre letali per l'uomo.
Gli hantavirus sono virus a RNA della famiglia delle Bunyaviridae, causa di zoonosi.
Gli esseri umani possono essere infettati da hantavirus attraverso il contatto con l'urina, la saliva o e le feci
dei roditori. Alcuni hantavirus possono causare malattie potenzialmente mortali nell'uomo, come la febbre
emorragica con sindrome renale (HFRS) e la sindrome polmonare da hantavirus (HPS). Il nome hantavirus
deriva dal fiume Hantan in Sud Corea, isolato alla fine del 1970 da Ho-Wang Lee e coll. che ha studiato per
primo il gruppo degli Hantaan virus (HTNV). [Questo è uno degli hantavirus che causano maggiormente
HFRS, esso era precedentemente conosciuto come febbre emorragica coreana.