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La narrazione tra oralità escrittura.
Comunicazione narrativa ecomunicazione letteraria.
Giorgio CoratelliUniversità di Siena
2010 / 2011
Comunicazione narrativa
• Fenomeno sociale• Fenomeno culturaleNB: non tutta la comunicazione umana è
comunicazione narrativa
Comunicazione narrativaRacconto 1 Racconto 2 Racconto 3
Enunciato narrativo,
discorso orale o scritto
che assume la relazione di
un avvenimento o di una
serie di avvenimenti
Successione di
avvenimenti, reali o fittizi,
che formano l’oggetto di
questo discorso
Atto di narrare, atto di
enunciazione
Racconto
Storia
Narrazione
Significante
Espressione
Enunciato narrativo
Significato
Contenuto
Atto narrativo
Atto comunicativo
Enunciazione
Oralità e Scrittura
• Walter Ong, Oralità e scrittura. Letecnologie della parola, Bologna, Il Mulino,1986 (ed. or. 1982)
• Andrea Bernardelli e Roberto Pellerey, Ilparlato e lo scritto, Milano, Bompiani, 1999
Oralità e Scrittura
Walter Ong• Oralità primaria• Oralità secondaria
• Approccio sincronico e diacronico• Oralità primaria “concetto limite”
Oralità e Scrittura
Questione omerica• ANALITICI• Discriminare distinte sezioni testuali per
differenti epoche e contesti di composizione• UNITARI• Unità e coerenza stilistica e compositiva dei
poemi, opera di un unico autore
Oralità e Scrittura
Questione omerica• Milman Parry (1902-1935)• ESAMETRO (forma espressiva)• FORMULA (memorizzazione)• Albert B. Lord, The singer of tales (1960)• MEMORIA ORALE (memorizzazione)• VARIANTI (forma espressiva)NB: l’epica non è la forma narrativa propria delle
culture orali
Oralità e Scrittura
Eric A. Havelock, Cultura orale e civiltà dellascrittura, Bari, Laterza, 1973
• Cultura orale• Platone, Repubblica• Funzione sociale, culturale, didattica della
poesia orale
Oralità e scrittura
Walter Ong• Caratteristiche del pensiero e
dell’espressione basate sull’oralità• Caratteristiche del pensiero e
dell’espressione basate sulla scrittura
1. Paratassi VS Ipotassi
Paratassi• Rapporto di coordinazione tra le frasi• “All’inizio Dio creò i cieli e la terra. E la terra era
sgombra e vuota, e le tenebre stavano sullasuperficie del mare; e lo spirito di Dio si muovevaal di sopra delle acque. E Dio disse: Sia la luce. Efu la luce. E Dio vide che la luce era buona; eseparò la luce dalle tenebre. Ed egli chiamò la luceGiorno, e le tenebre Notte; e ci fu sera e mattina,un giorno” (versione di Douay del 1610, cit. pp.65-66)
1. Paratassi VS Ipotassi
Ipotassi• Rapporto di subordinazione tra le frasi• “All’inizio, quando Dio creò i cieli e la terra, la
terra era una terra desolata e senza forma, e letenebre coprivano gli abissi, mentre un ventopotente soffiava sulle acque. Allora Dio disse: “Visia luce”, e vi fu luce. Dio vide com’era buona laluce. Dio allora separò la luce dalle tenebre. Diochiamò la luce “giorno”, e le tenebre le chiamò“notte”. Venne così la sera, e poi il mattino, ed erail primo giorno” (versione della New AmericanBible del 1970, cit. p. 66)
1. Paratassi VS Ipotassi
• La costruzione paratattica è funzionale allamodalità compositiva del cantore
• La costruzione paratattica verte sul contestoe sul destinatario (uditorio)
• La costruzione ipotattica permettel’elaborazione di strutture sintattiche piùcomplesse
2. Aggregazione VS Analisi
Aggregazione• Epiteti (es.: “soldato coraggioso”, “bella
principessa”)Analisi• Analiticità e scomposizione caratteri della
cultura “letterata”
3. Ridondanza VS Linearità
Ridondanza• Espressioni ridondanti e ripetute per far
giungere a destinazione il messaggioLinearità• Linea di continuità del testo indipendente
dalla mente
4. Tradizione VS Originalità
Tradizione• La conservazione dei contenuti è legata alla
ripetizione delle forme espressive• L’originalità del discorso orale è nell’adattamento
al contestoOriginalità• Conservazione ed esecuzione sono due momenti
distinti della comunicazione del discorso scritto
5. Situazionale VS Astratto
Concreto o Situazionale• Vicino all’esperienza umana• ContestoAstratto• Distanza• Oggettività
6. Agonistico VS Dimostrativo
Agonistico• Interazione diretta con l’uditorio• Sfida oratore – uditoreDimostrativo• Procedere argomentativo e dimostrativo
7. Enfatico e partecipativo VSOggettivo e distaccato
Enfatico e partecipativo• La conoscenza procede per identificazione
stretta ed empatica con il conosciutoOggettivo e distaccato• Distanza: separazione tra soggetto e oggetto
della conoscenza
8. Omeostaticità VSDifferenzialità
Omeostaticità• EquilibrioDifferenzialità• Differenze semantiche• Accumulazione
Comunicazione narrativa ecomunicazione letteraria
• Comunicazione: processo in cui qualcunocomunica qualcosa a qualcun altro
• Comunicazione narrativa: processo in cuiqualcuno narra qualcosa a qualcun altro
• Comunicazione letteraria: processo in cuiqualcuno narra qualcosa per mezzo dellascrittura
Modello della comunicazione
Emittente Messaggio Ricevente
Modello della teoria ipodermica dellacomunicazione
Modello della comunicazione
ContestoMittente Messaggio Destinatario
ContattoCodice
Modello della comunicazione di RomanJakobson, Saggi di linguistica generale,Milano, Feltrinelli, 2002, p. 185
Modello della comunicazione
ReferenzialeEspressiva Poetica Conativa
FaticaMetalinguistica
Modello delle funzioni linguistiche di RomanJakobson, op. cit., p. 191
1. Funzione referenziale
• Funzione denotativa, cognitiva• Funzione prevalente in numerosi messaggi• Orientamento su ciò che è detto• In ambito verbale: deittici, indicali (questo,
quello, qui, là)• Enunciati scientifici con costruzione
impersonale (“dai dati si evince che”,“l’analisi dimostra”)
2. Funzione espressiva o emotiva
• Espressione diretta dell’atteggiamento delsoggetto riguardo a quello di cui parla
• In ambito verbale: interiezioni• Elementi espressivi per manifestare ironia o
sdegno (es.: /sì/ affermativo e /sì:/ conallungamento enfatico della vocale)
3. Funzione conativa
• Orientamento verso il destinatario• L’emittente esercita un’azione o una
pressione sul destinatario• In ambito verbale: imperativo, vocativo,
pronome di seconda persona singolare oplurale (es.: “Bevete!”)
4. Funzione fatica
• Accentuazione del contatto• In ambito verbale: formule varie,
stereotipate (es.: “Pronto, mi senti?”,“Allora, mi ascolti?”; sequenza “Bene!” –“Bene!” – “Bene, eccoci qui” – “Eccoci qui,non è vero?”, ecc.)
5. Funzione metalinguistica
• Verifica sul codice usato da mittente edestinatario, discorso centrato sul codice
• In ambito verbale: formule di chiarimento(es.: “Che cosa intendi dire?”, “Capite ciòche voglio dire?”), formule diincorniciamento (es.: “Guarda, stavoscherzando”)
6. Funzione poetica
• Mette in risalto l’evidenza dei segni• Non è esclusiva della poesia, ma ne è la
funzione dominante• Funzione autoriflessiva del linguaggio• In ambito verbale: es.: paronomasia (“carta
canta”, “dalle stelle alle stalle”)• I like Ike
Modello lineare dellacomunicazione
• Motivazioni tecniche• Nozioni di codice, codifica, decodifica• Nozione di informazione
Caratteristiche dellacomunicazione letteraria
Cesare Segre, Avviamento all’analisi del testoletterario, Torino, Einaudi, 1985, pp. 6-7
• Riferimento: modello di Jakobson• Comunicazione letteraria VS
Comunicazione verbale
Caratteristiche dellacomunicazione letteraria
Svantaggi• Mittente e Destinatario non sono compresenti• Mittente – Messaggio / Messaggio – Destinatario• Comunicazione a senso unico• Contatto labile• Assenza di contesto• Assenza di elementi paralinguistici• Differenza di codice tra Mittente e Destinatario
Caratteristiche dellacomunicazione letteraria
Vantaggi• Possibilità di rileggere• Controllo del messaggio
Limiti del modello di Jakobson
• Indifferenza ai contenuti del messaggio• Condivisione del codice tra Mittente e
Destinatario• Non tiene conto del processo di
interpretazione
Critiche al modelloinformazionale
Umberto Eco, Trattato di semiotica generale,Milano, Bompiani, 1975, pp. 196-198 (par. 2.15)
• Informazione VS Significato• S-codice VS Codice• Ricezione passiva VS Significazione e
Interpretazione• Messaggio VS Testo• Centralità della nozione di decodifica
Modello semioticoinformazionale
Emittente Messaggiocodificato Canale Messaggio
Come fonteDi informazione
(espressione)
Destinatario TestoInterpretato(contenuto)
CodiciSottocodici
CodiciSottocodici
(cont)[circ]
Eco, op. cit., p. 198
Aberrazione
• “Tradimento delle intenzioni del mittente”• Autonomia testuale (due diadi della
comunicazione letteraria)• Differenza di codice tra Mittente e
Destinatario
Aberrazione: 4 casi
Eco e Fabbri, Progetto di ricerca sull’utilizzazionedell’informazione ambientale, in “Problemidell’informazione”, n 4, pp. 555-597
• Incomprensione del messaggio per totale assenzadi codice
• Incomprensione del messaggio per disparità dicodici
• Incomprensione del messaggio per interferenzecircostanziali
• Rifiuto del messaggio per delegittimazione delmittente
Comunicazione letteraria
Autore empirico / Lettore empirico• L’autore è elemento imprescindibile della
comunicazione letteraria• È l’artefice e il garante della funzione
comunicativa dell’opera• Il lettore è il garante della sua azione
semiotica nel testo
Testo come meccanismo pigro
• “Il testo è dunque intessuto di spazi bianchi,di interstizi da riempire, e chi lo ha emessoprevedeva che essi fossero riempiti e li halasciati bianchi per due ragioni. Anzituttoperché un testo è un meccanismo pigro (oeconomico) che vive sul plusvalore di sensointrodottovi dal destinatario (…).
Testo come meccanismo pigro
• “E in secondo luogo perché (…) un testo vuolelasciare al lettore l’iniziativa interpretativa, anchese di solito desidera essere interpretato con unmargine sufficiente di univocità. Un testo vuoleche qualcuno lo aiuti a funzionare”
(Eco, Lector in fabula, Milano, Bompiani, 1979, p.52)
• “Il testo postula la cooperazione del lettore comepropria condizione di attualizzazione” (Eco, op.cit., p. 54)
Autore modello / Lettore modello
• L’autore empirico non è presente nelladiade Messaggio – Destinatario
• Il lettore empirico è un qualsiasi lettore• Autore implicito (o modello) / Lettore
implicito (o modello)• Genette (Nuovo discorso del racconto,
Torino, Einaudi, 1983): Autore indotto /Lettore virtuale
Autore modello / Lettore modello
• Autore modello e Lettore modello sono strategietestuali
• Lettore modello: insieme delle operazioniinterpretative che l’autore presuppone o istituisce(Eco, p. 56), e che si suppone che un lettore sappiacompiere nel testo (Eco, p. 61)
• Lettore modello: “insieme di condizioni di felicità,testualmente stabilite, che devono esseresoddisfatte perché un testo sia pienamenteattualizzato nel suo contenuto potenziale” (Eco, p.62)
Autore modello / Lettore modello
• Autore modello: “ipotesi interpretativa” checonsiste nel configurarsi “il soggetto di unastrategia testuale, quale appare dal testo in esame”(Eco, p. 64)
Aspetti in cui si manifesta testualmente l’Autoremodello:
• Stile riconoscibile• Puro ruolo attanziale (es.: “io”, ovvero “il soggetto
di questo enunciato”)• Occorrenza illocutiva (es.: “giuro che…”)
Autore modello / Lettore modello
“Se io faccio questa mossa, azzardava Napoleone,Wellington dovrebbe reagire così. Se io faccioquesta mossa, argomentava Wellington,Napoleone dovrebbe reagire così. Nella fattispecieWellington ha generato la propria strategia megliodi Napoleone, Wellington si è costruito unNapoleone-modello che assomigliava alNapoleone concreto più di quanto il Wellington-Modello, immaginato da Napoleone,assomigliasse al Wellington concreto” (Eco, p. 54)
Testo aperto / Testo chiuso
Testo chiuso• Testo che si dirige a un target di lettori
determinato (es.: romanzi di Carolina Invernizio,per sartine torinesi fine secolo; manualeuniversitario)
Testo aperto• Testo che richiede una certa attività interpretativa
(es.: Finnegans Wake di Joyce) e che comunquecostruisce il proprio Lettore modello
Uso / Interpretazione
Uso• Il destinatario interpreta il testo secondo propri
codici e sottocodici. L’interpretazione può nonessere compatibile con le interpretazioni permessedal testo
Interpretazione• Il destinatario interpreta il testo attenendosi alle
mosse consentite dal testo“E un testo altro non è che la strategia che costituisce
l’universo delle sue interpretazioni – se non‘legittime’ – legittimabili” (Eco, p. 60)
Narratore / Narratario• Due poli del processo di narrazione• La narrazione avviene nel testo letterario• Nel testo letterario la narrazione è enunciazione enunciata• L’enunciazione enunciata è il meccanismo che imita
all’interno del discorso il fare enunciativo• Narratore e narratario sono istanze installate nel testo,
attanti, simulacri dell’enunciatore e dell’enunciatario• La narrazione nel testo letterario è simulacro dello scambio
comunicativo
Comunicazione letteraria• Il racconto è sempre prodotto di un atto di comunicazione• Non si può prescindere dell’autore reale• Il processo di comunicazione letteraria non avviene in un
unico e comune intervallo di tempo per autore e lettore• Scissione Autore – Testo e Testo – Lettore• Il testo è un meccanismo pigro che deve essere attivato da
un lettore reale• Il lettore è garante della sua azione semiotica di
interpretazione del testo• Nel testo letterario avviene, sotto forma di simulacro, lo
scambio comunicativo
3 Modelli di comunicazioneletteraria
Segre, Avviamento all’analisi del testoletterario, pp.16-23
• Comunicazione letteraria mimetica• Comunicazione letteraria diegetica• Autocomunicazione lirica
Diegesi e Mimesi
Diegesi• Il mittente riporta i discorsi dei personaggiMimesi• Il mittente ripete i discorsi dei personaggi
Comunicazione letterariamimetica
Io emittente
Io personaggioEgli
narrato Tu personaggio
Tu destinatario
Comunicazione letterariadiegetica
Ioemittente
Tudestinatario
IoNarratore
Opersonaggio
Eglipersonaggio IO / TU