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Contributo per la Carta di Milano Fondazione Triulza Fondazione Triulza Contributo n° 24

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Contributo per la Carta di Milano

Fondazione TriulzaFondazione Triulza

Contributo n° 24

SEZIONE TEMATICA DI RIFERIMENTO 1. Sviluppo sostenibile NOME DEL SOGGETTO RESPONSABILE Fondazione Triulza, www.fondazionetriulza.org AMBITO DI RICERCA E IMPEGNO DEL SOGGETTO ( max1000 caratteri spazi inclusi) Fondazione Triulza è stata costituita nel luglio 2013 con lo scopo di organizzare e gestire il padiglione della società civile in Expo2015 ubicato in Cascina Triulza. Conta ad oggi 63 fondatori tra le principali organizzazioni della società civile italiana e internazionale attive in diversi settori (volontariato, disabilità, giovani, arte e culturale, cooperazione internazionale, cooperazione sociale, ambiente, finanza etica). Fondazione Triulza metterà a disposizione di Expo, il patrimonio di conoscenze, competenze e buone pratiche delle organizzazioni della società civile, ma soprattutto la loro capacità di costruire relazioni sociali e offrire prospettive per un modello di sviluppo equo e sostenibile. L’organizzazione del padiglione è un obiettivo intermedio, un’importante fase di lavoro nella quale si confronteranno analisi, idee, proposte coinvolgendo anche le Istituzioni Pubbliche e le realtà del mercato, per affrontare i grandi problemi posti dall’attuale modello di sviluppo. TITOLO DELL’ATTIVITA’ CONNESSA A EXPO2015 Il padiglione della società civile, il primo nella storia delle esposizioni universali, seguirà un proprio theme statement dal titolo Exploding Energies to change the World. DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELL’AMBITO DI RICERCA DELL’ATTIVITA’ CONNESSA A EXPO2015 ( max 2000 caratteri spazi inclusi) Le quattro funzioni principali del nostro theme statement (Dar voce a chi non ha voce; Avere, vivere e tradurre esperienze; Dialogare per costruire il futuro; Promuovere protagonismo ) vogliono mettere a fuoco l’orizzonte di senso del nostro progetto e a inquadrare la nostra presenza ad Expo Milano 2015. Oltre che chiavi di lettura per spiegare come le organizzazioni della società civile affrontano e risolvono i problemi più profondi e drammatici in campo sociale, ambientale e culturale sono anche strumenti per portare in chiaro qualità e quantità delle energie senza le quali non riusciremmo a immaginare un nuovo modello di sviluppo. Le organizzazioni della società civile in tutto il mondo sono l’espressione del protagonismo dei cittadini, esercitato attraverso un metodo partecipativo e per l’interesse generale. Le organizzazioni della società civile non si sostituiscono alle altre forme di organizzazione sociale ma sono uniche e peculiari nel dare forma e consistenza alla cittadinanza attiva, nel mettere a disposizione le risorse e il sentimento di coloro che hanno scelto di difendere i beni comuni (da quelli materiali come l’acqua, la terra, l’aria, il patrimonio artistico e culturale, il mondo animale e vegetale a quelli immateriali come la salute, l’istruzione, le tradizioni) puntando sul bene comune (la dignità della persona). Un protagonismo che si manifesta in progetti concreti, sulla base di interessi e bisogni manifesti e attraverso esperienze condivise. Queste condizioni necessarie saldano esperienze necessariamente locali a una risorsa mondiale. Il programma del padiglione della società civile di Expo Milano 2015 parte dalle esperienze che si realizzano concretamente in tanti territori e grazie a tante comunità: lo fa

al fine di mostrare come quelle risposte sono fattori costitutivi di una proposta per un nuovo modello di sviluppo. APPROFONDIMENTO DELLE PRINCIPALI QUESTIONI ( max 4000 caratteri spazi inclusi) La presenza a Expo delle organizzazioni della società civile ha una doppia missione: accreditare le nostre esperienze e i nostri progetti come elementi di un nuovo modello di sviluppo socialmente inclusivo e ambientalmente sostenibile; costruire una nuova alleanza fra cittadini, imprese, associazioni e pubbliche istituzioni perché questo modello diventi orizzonte di lavoro comune in cui inscrivere e tradurre progetti di lavoro concreti. Nel modello di sviluppo che noi proponiamo e per cui ci impegniamo quotidianamente, l’accesso al cibo è un diritto umano fondamentale. Consideriamo inaccettabile la presenza nel mondo, dove la produzione agricola sarebbe sufficiente a nutrire tutti gli abitanti, di 800 milioni di persone che soffrono di fame e malnutrizione, di cui 162 milioni di bambini con meno di 5 anni. Il loro accesso al cibo è ostacolato non tanto dalla penuria, quanto dalla povertà, dai prezzi elevati e dalle gravi disuguaglianze sociali Come chiarisce il Premio Nobel Amartya Sen gli affamati sono tali perché non hanno gli entitlements (i titoli di accesso) al cibo che sono il reddito, il lavoro, la terra, il credito, la formazione, la capacità di contare nei processi decisionali, la non discriminazione per motivi di sesso, etnia o religione. In altre parole, il diritto al cibo dipende dalla concreta possibilità delle donne e degli uomini di esercitare un effettivo protagonismo nella vita delle loro comunità e nella cura dei beni comuni; L’economia globalizzata non ha risolto, al contrario ha spesso accentuato il divario sociale, nel campo agroalimentare la disuguaglianza assume risvolti drammatici: terre sottratte al fabbisogno alimentare interno per produrre varietà vegetali e frutta da esportazione, ricerca scientifica e tecnologica finalizzata a prodotti alimentari sofisticati per i consumatori abbienti, ma non per colture resistenti alla desertificazione e al riscaldamento climatico, accaparramento di terre per produzioni destinate al consumo futuro dei compratori ricchi, ecc. Alle vittime di un sistema economico che accresce le disuguaglianze si aggiungono i milioni di persone che soffrono di malnutrizione e fame a causa dei conflitti, delle migrazioni di massa, del cambiamento climatico. Un modello economico che garantisca il diritto al cibo per tutti gli abitanti del pianeta, deve fondarsi su una maggiore uguaglianza economica, su pari opportunità tra cittadini e cittadine, su un uso responsabile del patrimonio naturale, su un’agenda di sviluppo condivisa che riprenda obiettivi chiari e definiti (processo Beyond 2015), su una partnership vera tra paesi in un sistema di governance mondiale che indichi le vie d’uscita dalla crisi che ci attanaglia. Entrando nel dettaglio, noi proponiamo che: ­ gli accordi bilaterali e multilaterali sul commercio e sugli investimenti vengano sempre valutati anche per il loro impatto sul diritto ad un’alimentazione adeguata e sana dei cittadini dei paesi coinvolti; ­ i governi tengano monitorato il comportamento delle imprese multinazionali dell’agroindustria, esercitando il potere di intervenire su scelte che danneggiano la salute e il benessere dei loro cittadini e mettono a rischio il patrimonio ambientale; ­ venga vietata, attraverso normative nazionali e accordi internazionali, la pratica del land grabbing, l’accaparramento di terre da parte di soggetti economici privati;

­ vengano impedite, attraverso sistemi di controllo e organismi di vigilanza internazionali, le speculazioni finanziarie sulle derrate alimentari; ­ le politiche agricole e gli investimenti in agricoltura favoriscano in via prioritaria i sistemi di produzione a minor impatto ambientale, che limitino l’uso di energia da fonti non rinnovabili e di pesticidi, riducano gli sprechi, tutelino le biodiversità; ­ siano incrementati gli investimenti pubblici e privati a favore dei piccoli produttori e dell’agricoltura famigliare, senza soppiantare, piuttosto valorizzando le colture tradizionali; ­ i programmi di cooperazione internazionale siano finalizzati prevalentemente all’agricoltura, avendo come obiettivo la nutrizione e la salute delle popolazioni locali; ­ in caso di calamità naturali e conflitti, venga garantita la protezione dei soggetti più vulnerabili, mantenendo stock e finanziamenti adeguati da parte dei paesi ricchi. INDIVIDUAZIONE DEI LIVELLI DI RESPONSABILITA’ L’alleanza tra i cittadini, singoli o associati, le imprese e le istituzioni nazionali e internazionali, è condizione imprescindibile per un nuovo modello di sviluppo che porti ad affrontare e dare risposta alle questioni da noi sollevate. Il padiglione della Società Civile di Expo Milano 2015 –Cascina Triulza­ sarà il luogo in cui questa alleanza potrà essere sperimentata, favorendo l’incontro tra tutti coloro che, a partire dalla propria diversa identità, si impegnano per un mondo migliore. Le organizzazioni della società civile stanno profondendo uno straordinario investimento per la riuscita di questo progetto e lo fanno guardando al futuro: perché Cascina Triulza consegni al dopo Expo un patrimonio di idee, progetti, attività su cui fondare la costruzione di un nuovo modello di sviluppo, realizzabile attraverso forme concrete di collaborazione tra tutti gli attori economici, politici, sociali e culturali. Continueremo a fare pressione sul mondo politico e istituzionale e sui settori economici, perché vengano adottate politiche e fatte scelte che vanno nel senso da noi indicato, aggiungendo altri risultati ai molti da noi già raggiunti, ad esempio in materia di aiuti alimentari o biocarburanti. Dal momento che ci sentiamo coinvolti in prima persona nell’impegno per un mondo migliore, continueremo il nostro lavoro sociale laddove la malnutrizione e la fame si manifestano con maggior drammaticità: le aree rurali povere, le periferie urbane degradate, i campi per rifugiati, i territori lacerati dai conflitti. RETE DEI SOGGETTI COINVOLTI Elenco dei soci della Fondazione Triulza

1. ACLI Milano 2. ACLI Lombardia 3. ACLI nazionale 4. ACRA – CCS 5. Action Aid 6. AGCI Lombardia 7. AiBi 8. ANPAS Lombardia 9. ANTEAS Lombardia 10. ANTEAS Nazionale 11. Arci Lombardia 12. Arci nazionale 13. ARCS 14. AUSER Lombardia

15. AUSER nazionale 16. AVIS Lombardia 17. Banca Popolare Etica 18. CiEsseVi Milano 19. CNCA Lombardia 20. ConfCooperative Milano, Lodi, Monza e Brianza 21. ConfCooperative Lombardia 22. ConfCooperative Nazionale 23. Consorzio CGM 24. Consorzio Sociale Light 25. CTS 26. ENAIP Lombardia 27. Exponiamoci 28. FOCSIV 29. Forum del Terzo Settore – Lombardia 30. Forum nazionale del Terzo Settore 31. LegaCoop Lombardia 32. LegAmbiente nazionale 33. MODAVI ONLUS 34. Oxfam Italia 35. UISP nazionale 36. U.S. ACLI 37. C.D.O. Opere Sociali 38. FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA’ SAN VINCENZO DE PAOLI 39. MOVIMENTO CRISTIANO LAVORATORI 40. ADA 41. Fondazione Casa della Carità 42. Talent4Rise 43. Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo di ASSOCIAZIONE EXPONIAMOCI fanno parte:

AGESCI Lombardia ­ AICS Associazione Italiana Cultura e Sport – ASF – Artinfiera ­ Associazione Amici Casa della Carità ­ Associazione Cascine Milano ­ AVIS Nazionale ­ CoLOMBA ONG Lombardia ­ Consorzio Farsi Prossimo ­ Consorzio SIR­Solidarietà in Rete ­ Consorzio SIS­Sistema Imprese Sociali ­ CS&L Consorzio Sociale ­ CSVNET Lombardia ­ CTA MI MB Turistico ACLI ­ Distretto Economia Solidale della Brianza ­ Associazione Economia e Sostenibilità ­ Fairtrade Italia ­ IPSIA–Istituto Pace e Sviluppo Innovazione ACLI ­ LEDHA–Lega per i Diritti della Persona con Disabilità ­ Movimento Consumatori

SEGNALAZIONE DI ATTIVITA’ E PROGETTI COLLEGATI Siamo orgogliosi di vedere come alcune personalità che provengono dalla società civile e sono impegnate nelle organizzazioni sociali e nei movimenti siano oggi riconosciute come portatrici di un sapere e di un’esperienza che possono aiutare il mondo a superare i gravi problemi che lo attanagliano, citiamo a titolo di esempio Carlo Petrini, Vandana Shiva, i premi Nobel Kailash Satyarty, Wangari Maathai prematuramente scomparsa, Rigoberta Menchù e tanti altri.

SEZIONE TEMATICA DI RIFERIMENTO 3, Agronomia, nutrizione, economia del cibo NOME DEL SOGGETTO RESPONSABILE Fondazione Triulza, www.fondazionetriulza.org AMBITO DI RICERCA E IMPEGNO DEL SOGGETTO ( max1000 caratteri spazi inclusi) Fondazione Triulza è stata costituita nel luglio 2013 con lo scopo di organizzare e gestire il padiglione della società civile in Expo2015 ubicato in Cascina Triulza. Conta ad oggi 63 fondatori tra le principali organizzazioni della società civile italiana e internazionale attive in diversi settori (volontariato, disabilità, giovani, arte e culturale, cooperazione internazionale, cooperazione sociale, ambiente, finanza etica). Fondazione Triulza metterà a disposizione di Expo, il patrimonio di conoscenze, competenze e buone pratiche delle organizzazioni della società civile, ma soprattutto la loro capacità di costruire relazioni sociali e offrire prospettive per un modello di sviluppo equo e sostenibile. L’organizzazione del padiglione è un obiettivo intermedio, un’importante fase di lavoro nella quale si confronteranno analisi, idee, proposte coinvolgendo anche le Istituzioni Pubbliche e le realtà del mercato, per affrontare i grandi problemi posti dall’attuale modello di sviluppo. TITOLO DELL’ATTIVITA’ CONNESSA A EXPO2015 Il padiglione della società civile, il primo nella storia delle esposizioni universali, seguirà un proprio theme statement dal titolo Exploding Energies to change the World. DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DELL’AMBITO DI RICERCA DELL’ATTIVITA’ CONNESSA A EXPO2015 ( max 2000 caratteri spazi inclusi) Le quattro funzioni principali del nostro theme statement (Dar voce a chi non ha voce; Avere, vivere e tradurre esperienze; Dialogare per costruire il futuro; Promuovere protagonismo ) vogliono mettere a fuoco l’orizzonte di senso del nostro progetto e a inquadrare la nostra presenza ad Expo Milano 2015. Oltre che chiavi di lettura per spiegare come le organizzazioni della società civile affrontano e risolvono i problemi più profondi e drammatici in campo sociale, ambientale e culturale sono anche strumenti per portare in chiaro qualità e quantità delle energie senza le quali non riusciremmo a immaginare un nuovo modello di sviluppo. Le organizzazioni della società civile in tutto il mondo sono l’espressione del protagonismo dei cittadini, esercitato attraverso un metodo partecipativo e per l’interesse generale. Le organizzazioni della società civile non si sostituiscono alle altre forme di organizzazione sociale ma sono uniche e peculiari nel dare forma e consistenza alla cittadinanza attiva, nel mettere a disposizione le risorse e il sentimento di coloro che hanno scelto di difendere i beni comuni (da quelli materiali come l’acqua, la terra, l’aria, il patrimonio artistico e culturale, il mondo animale e vegetale a quelli immateriali come la salute, l’istruzione, le tradizioni) puntando sul bene comune (la dignità della persona). Un protagonismo che si manifesta in progetti concreti, sulla base di interessi e bisogni manifesti e attraverso esperienze condivise. Queste condizioni necessarie saldano esperienze necessariamente locali a una risorsa mondiale.

Il programma del padiglione della società civile di Expo Milano 2015 parte dalle esperienze che si realizzano concretamente in tanti territori e grazie a tante comunità: lo fa al fine di mostrare come quelle risposte sono fattori costitutivi di una proposta per un nuovo modello di sviluppo. APPROFONDIMENTO DELLE PRINCIPALI QUESTIONI ( max 4000 caratteri spazi inclusi) Consideriamo inaccettabile la presenza nel mondo, dove la produzione agricola sarebbe sufficiente a nutrire tutti gli abitanti, di 800 milioni di persone che soffrono di fame e malnutrizione, di cui 162 milioni di bambini con meno di 5 anni. Come chiarisce il Premio Nobel Amartya Sen gli affamati sono tali perché non hanno gli entitlements (i titoli di accesso) al cibo che sono il reddito, il lavoro, la terra, il credito, la formazione, la capacità di contare nei processi decisionali, la non discriminazione per motivi di sesso, etnia o religione. Noi riteniamo che il modello di produzione agricola su larga scala, controllato da un numero ristretto di grandi imprese, ha conseguenze negative sullo stato nutrizionale della popolazione mondiale e sull’ ecosistema, citiamo a titolo di esempio: l’erosione e la contaminazione del suolo, la riduzione della biodiversità, la diffusione di consumi alimentari costosi e spesso dannosi. Dal punto di vista del consumo, le campagne globali di marketing su prodotti alimentari eccessivamente raffinati hanno favorito la diffusione dell’obesità che oggi nel mondo colpisce 500 milioni di adulti e 44 milioni di bambini, contribuendo alla loro vulnerabilità sociale e sanitaria. Per porre rimedio a questa situazione, proponiamo che: ­ i governi tengano monitorato il comportamento delle imprese multinazionali dell’agroindustria, esercitando il potere di intervenire su scelte che danneggiano la salute e il benessere dei loro cittadini e mettono a rischio il patrimonio ambientale; ­ venga vietata, attraverso normative nazionali e accordi internazionali, la pratica del land grabbing, l’accaparramento di terre da parte di soggetti economici privati; ­ vengano impedite, attraverso sistemi di controllo e organismi di vigilanza internazionali, le speculazioni finanziarie sulle derrate alimentari; ­ le politiche agricole e gli investimenti in agricoltura favoriscano in via prioritaria i sistemi di produzione a minor impatto ambientale, che limitino l’uso di energia da fonti non rinnovabili e di pesticidi, riducano gli sprechi, tutelino la biodiversità; ­ siano incrementati gli investimenti pubblici e privati a favore dei piccoli produttori e dell’agricoltura famigliare, senza soppiantare, piuttosto valorizzando le colture tradizionali; ­ venga garantito l’accesso alla terra ai piccoli produttori e tra questi alle donne che producono l’80% del cibo per l’auto consumo; ­ venga garantito alle popolazioni rurali il diritto al credito, alla formazione, all’energia, a tecnologie adeguate; ­ in nessun caso vengano penalizzare le colture per il fabbisogno alimentare interno a favore di produzioni destinate esclusivamente all’esportazione ­ venga incentivato, anche con finanziamenti pubblici, l’impiego di energie rinnovabili nei processi di produzione, di stoccaggio e di distribuzione; ­ vengano promosse campagne di educazione e concessi incentivi alle imprese, per una riduzione degli sprechi nel settore agricolo e alimentare, in particolare di acqua, prodotti alimentari, imballaggi, energia; ­ venga sostenuto in tutti i paesi del Sud e del Nord il ritorno alla terra, specialmente dei giovani, il lavoro agricolo infatti contribuisce a contrastare la disoccupazione, a curare il

suolo e l’ecosistema, a ridurre il dissesto idrogeologico, a sostenere lo sviluppo sociale comunitario; ­ si impediscano, come avvenne per l’allattamento artificiale, le campagne pubblicitarie che spingono a consumi alimentari artificiosi, costosi e spesso dannosi; ­ venga assicurato il diritto dei cittadini a tutelarsi da produzioni e prodotti che mettono a repentaglio la biodiversità del loro habitat o la loro salute; ­ venga favorita, anche nelle scuole, la conoscenza e lo scambio di culture alimentari diverse, in particolare promuovendo quelle autoctone che garantiscono il pieno soddisfacimento dei bisogni primari; ­ vengano promosse campagne di educazione alla prevenzione di malattie attraverso una corretta alimentazione, valorizzando la biodiversità del cibo; ­ vengano incoraggiati scambi, relazioni e alleanze tra agricoltori del Nord e produttori del Sud del mondo, al fine di trovare soluzioni condivise; ­ venga fatto conoscere e sostenuto il modello del fair trade che mette in collegamento i consumatori responsabili del Nord con i produttori responsabili del Sud. INDIVIDUAZIONE DEI LIVELLI DI RESPONSABILITA’ L’alleanza tra i cittadini, singoli o associati, le imprese e le istituzioni nazionali e internazionali, è condizione imprescindibile per un nuovo modello di sviluppo che porti ad affrontare e dare risposta alle questioni da noi sollevate. Il padiglione della Società Civile di Expo Milano 2015 –Cascina Triulza­ sarà il luogo in cui questa alleanza potrà essere sperimentata, favorendo l’incontro tra tutti coloro che, a partire dalla propria diversa identità, si impegnano per un mondo migliore. Le organizzazioni della società civile stanno profondendo uno straordinario investimento per la riuscita di questo progetto e lo fanno guardando al futuro: perché Cascina Triulza consegni al dopo Expo un patrimonio di idee, progetti, attività su cui fondare la costruzione di un nuovo modello di sviluppo, realizzabile attraverso forme concrete di collaborazione tra tutti gli attori economici, politici, sociali e culturali. Continueremo a fare pressione sul mondo politico e istituzionale e sui settori economici, perché vengano adottate politiche e fatte scelte che vanno nel senso da noi indicato, aggiungendo altri risultati ai molti da noi già raggiunti, ad esempio in materia di aiuti alimentari o biocarburanti. Dal momento che ci sentiamo coinvolti in prima persona nell’impegno per un mondo migliore, continueremo il nostro lavoro sociale laddove la malnutrizione e la fame si manifestano con maggior drammaticità: le aree rurali povere, le periferie urbane degradate, i campi per rifugiati, i territori lacerati dai conflitti. RETE DEI SOGGETTI COINVOLTI Elenco dei soci della Fondazione Triulza

1. ACLI Milano 2. ACLI Lombardia 3. ACLI nazionale 4. ACRA – CCS 5. Action Aid 6. AGCI Lombardia 7. AiBi 8. ANPAS Lombardia 9. ANTEAS Lombardia 10. ANTEAS Nazionale

11. Arci Lombardia 12. Arci nazionale 13. ARCS 14. AUSER Lombardia 15. AUSER nazionale 16. AVIS Lombardia 17. Banca Popolare Etica 18. CiEsseVi Milano 19. CNCA Lombardia 20. ConfCooperative Milano, Lodi, Monza e Brianza 21. ConfCooperative Lombardia 22. ConfCooperative Nazionale 23. Consorzio CGM 24. Consorzio Sociale Light 25. CTS 26. ENAIP Lombardia 27. Exponiamoci 28. FOCSIV 29. Forum del Terzo Settore – Lombardia 30. Forum nazionale del Terzo Settore 31. LegaCoop Lombardia 32. LegAmbiente nazionale 33. MODAVI ONLUS 34. Oxfam Italia 35. UISP nazionale 36. U.S. ACLI 37. C.D.O. Opere Sociali 38. FEDERAZIONE NAZIONALE SOCIETA’ SAN VINCENZO DE PAOLI 39. MOVIMENTO CRISTIANO LAVORATORI 40. ADA 41. Fondazione Casa della Carità 42. Talent4Rise 43. Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo di ASSOCIAZIONE EXPONIAMOCI fanno parte:

AGESCI Lombardia ­ AICS Associazione Italiana Cultura e Sport – ASF – Artinfiera ­ Associazione Amici Casa della Carità ­ Associazione Cascine Milano ­ AVIS Nazionale ­ CoLOMBA ONG Lombardia ­ Consorzio Farsi Prossimo ­ Consorzio SIR­Solidarietà in Rete ­ Consorzio SIS­Sistema Imprese Sociali ­ CS&L Consorzio Sociale ­ CSVNET Lombardia ­ CTA MI MB Turistico ACLI ­ Distretto Economia Solidale della Brianza ­ Associazione Economia e Sostenibilità ­ Fairtrade Italia ­ IPSIA–Istituto Pace e Sviluppo Innovazione ACLI ­ LEDHA–Lega per i Diritti della Persona con Disabilità ­ Movimento Consumatori SEGNALAZIONE DI ATTIVITA’ E PROGETTI COLLEGATI Siamo orgogliosi di vedere come alcune personalità che provengono dalla società civile e sono impegnate nelle organizzazioni sociali e nei movimenti siano oggi riconosciute come portatrici di un sapere e di un’esperienza che possono aiutare il mondo a superare i gravi problemi che lo attanagliano, citiamo a titolo di esempio Carlo Petrini, Vandana Shiva, i premi Nobel Kailash Satyarty, Wangari Maathai prematuramente scomparsa, Rigoberta Menchù e tanti altri.