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CONTARE GIOCANDO Scuola dell’infanzia Carlo Lorenzini Sezione Gialla a.s. 2015/16 ISTITUTO COMPRENSIVO SCARPERIA E SAN PIERO Insegnanti: Ciappelli C. Zito A.

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CONTARE

GIOCANDO Scuola dell’infanzia Carlo Lorenzini

Sezione Gialla a.s. 2015/16

ISTITUTO COMPRENSIVO SCARPERIA E SAN PIERO

Insegnanti: Ciappelli C. – Zito A.

APPROCCIO AL NUMERO E AL CONTEGGIO CONVERSAZIONE

Insegnante: Cosa sono i numeri?

Lorenzo: Perché se uno si ricorda che numero è questo, servono per contare.

Sofia Pi.: Perché sennò non si impara a scrivere.

Maddalena: Una volta io ho scoperto che i numeri non si possono solo

rappresentare come sono ma si possono anche scrivere. Non si fanno in un

solo modo.

Insegnante: A cosa servono i numeri?

Maddalena: Perché a scuola ci interrogano, ci servono per dire quanto fa 1 +

1, fa 2.

Lapo R.: Servono per scrivere

Aurelio: I numeri non servono per scrivere, ci sono le lettere.

Vieri: servono per rifare i numeri, non per scrivere.

Insegnante: Sono importanti i numeri?

Andrea: Servono per contare.

Olivia: Se qualcuno vuole scrivere usa una lettera.

Andrea: Noi si sta parlando di numeri non di lettere.

Sofia Pi.: Ci servono i numeri per imparare a scrivere i nostri nomi.

Tutti: No, per scrivere servono le lettere.

Aurelio: Basta vedere i numeri e sai contare. Come nel calendario si vedono i numeri.

Maddalena: i numeri gli imparano solo i bambini della nostra età perché bisogna avere una certa età per saper contare.

Lorenzo: Ci servono per contare i bambini.

Aurelio: Solo per contare, per scrivere ci servono le lettere.

Vieri: Contare è difficile.

Sofia Pi.: Sono difficili da scrivere ma se si usa il lapis si possono cancellare.

Insegnante: Come si fa a contare?

Thomas: Con le mani si tocca la testa dei bambini e con la voce si dice 1,2,3…. (CONTA) Si parte da 1 e si arriva a 20.

Andrea: 20 è un numero che si scrive 2 e 0 e ci dice che son finiti i bambini.

Maddalena: Quando si conta il bambino che conta dice tutti i numeri fino a che i bambini non finiscono.

Andrea: Sono iniziato da me e vado fino alla Mia che è l’ultima. Tipo il primo è 1, al secondo dico 2 al terzo 3.

Insegnante: Quanti numeri esistono?

Andrea: Tantissimi.

Tosca: Non finiscono.

Thomas: Infiniti.

Aurelio: Si finiscono.

Aurelio: No non finiscono mai.

OGGI QUANTI BAMBINI A SCUOLA?

Dopo aver fatto il calendario delle presenze, il bambino incaricato conta sia i

bambini presenti che le foto degli assenti. Successivamente si cercano i

numeri corrispondenti: 27 per i presenti e 2 per gli assenti. Viene poi

chiesto ai bambini di verificare se il compagno ha fatto bene attraverso

l'utilizzo delle cannucce.

Così vengono date ad un bambino 29 cannucce che distribuisce ai compagni.

Al centro della conversazione si mettono 2 bicchieri: 1 simboleggia la scuola

l'altro la casa.

Le cannucce avanzate vengono messe nel bicchiere corrispondente alla casa. I

bambini, a turno, inseriscono la propria cannuccia nel contenitore di

riferimento (la scuola).

In seguito un altro bambino, estrae dal contenitore le cannucce e le conta. A

fianco viene messo anche il numero corrispondente.

Per essere ancora più sicuri si decide di far ricontare le cannucce.

Adesso siamo proprio sicuri dei bambini presenti....

OGGI SONO PIU' I MASCHI O LE

FEMMINE?

Un bambino incaricato distribuisce

ai compagni la cannuccia.

Al centro della conversazione si trovano 2 bicchieri: 1 con fiocco rosa e l'altro con fiocco azzurro.

Ogni bambino, con ordine, va ad

inserire la propria cannuccia nel

contenitore di riferimento.

In seguito il bambino incaricato,

estrae dal contenitore una

cannuccia alla volta e le conta. A

fianco viene messo anche il

numero corrispondente.

Si chiede poi: "Chi sono di più, i maschi o le femmine?"

Successivamente abbiamo invitato i bambini a trovare anche un ulteriore modo che confermasse che i maschi erano di più. Hanno proposto di fare 2 file, una di maschi e una di femmine, una di fronte all'altra. Abbiamo accolto la loro proposta invitandoli però a darsi la mano. Abbiamo così rafforzato la corrispondenza 1 a 1 e visto che la differenza era di 1.

IL CONTAMANI

Fin dal primo anno è stato introdotto il

conteggio sulle dite della propria

mano e con le mani che contano (1

sola il primo anno e 2 a partire dal

secondo) notando che il codice

gestuale facilita la comprensione e la

comunicazione nell'uso dei numeri.

L'uso del contamani ha permesso:

1. il confronto fra le dita di due mani

che indicano lo stesso numero ma in

maniera diversa (introduzione del

concetto di corrispondenza

biunivoca),

2. di mettere in relazione ad esempio

il numero 5 con gli altri numeri visti

come potenziali sue parti come 3 e

2 o 4 e 1 (introduzione al concetto

di complementarietà dei numeri).

Il terzo anno abbiamo inserito una variante nell’uso del contamani: i bambini realizzano il numero partendo dalle 10 dita alzate.

1° ATTIVITA : CONTA I BOTTONI

Scopo dell’attività è constatare se le conoscenze dei bambini comprendono il contare e lo scrivere i numeri fino a 10. Un solo bambino non è stato in grado di contare i 10 bottoni. Qualcuno ha avuto necessità d’aiuto per esplicitare il metodo usato e rappresentarlo sul foglio.

Il focus dell’osservazione è la modalità con cui ciascun bambino conta, per vedere se riesce a percepire il processo di ripartizione e di etichettamento.

L’attività è stata proposta a 2 bambini per volta . A ciascuno di loro è stato dato un piattino con 10 bottoni da contare e un foglio. Le domande fatte sono state 2:

1. Contate i bottoni. Secondo voi sono tanti o pochi?

2. Provate a trovare un modo di annotare i bottoni contati, in modo tale da ricordarvi il loro numero anche fra un po’ di tempo.

Dopo aver disegnato è stato chiesto a ciascuno di spiegare quello che aveva fatto.

Si rileva:

Il concetto soggettivo della quantità mancando un metro di paragone. Per la maggioranza

sono tanti ma per Mathias e Thomas sono pochi.

Hanno utilizzato strategie diverse per contare i bottoni. Ad esempio Vieri gli conta togliendoli

dal piatto e disponendoli ordinatamente sul tavolo. Andrea gli conta 2 volte prima di

rispondere ma la seconda volta gli dispone in fila. Sofia mette i bottoni sul foglio e gli conta

toccandoli.

Hanno impiegato tecniche diverse per annotare i bottoni contati. Lapo gli

disegna ricalcandoli mentre Yanka dopo aver disegnato il bottone scrive il

numero sopra e sposta 1 bottone dal piatto. C’è chi scrive solo il numero

10 e chi fa una bozza di schieramento. Tutti hanno saputo rappresentare e

spiegare il proprio ragionamento.

Al bambino è stato chiesto di contare le olive disegnate a sinistra del foglio spiegando come avevano ragionato.

Poi è stato chiesto se si era divertito e quindi se gli era sembrato facile contare, infine è stato invitato a disegnare le olive in modo da facilitare il conteggio.

2° ATTIVITA: CONTA LE OLIVE

Il calendario che registra le presenze/assenze

Costruzione di un calendario murale da usare per registrare le presenze e le assenze

mensili dei bambini e delle bambine di 5 anni. E’ un calendario che è una tabella a doppia entrata dove nella prima colonna a sinistra vengono posizionati i nomi delle bambine e dei bambini e nella prima riga in alto il numero del giorno.

La presenza è segnata con un pallino, l’assenza con una crocetta.

L’uso quotidiano del calendario aiuta a:

utilizzare in maniera sensata lo strumento della tabella a doppia entrata;

perfezionare l’abilità del contare attraverso il conteggio quotidiano di presenze e assenze.

Terminato il mese i bambini suddivisi a piccoli gruppi, osserveranno e discuteranno la registrazione fatta. L'insegnante solleciterà con domande del tipo:

Quanti sono stati i giorni di scuola?

Quanti giorni siamo stati a casa?

Quale bambino è stato sempre presente?

Chi ha fatto più assenze?

Terminato il mese, è stata

proposta ai bambini divisi

in gruppetti di 5/6, la

"lettura" della registrazione

fatta durante il mese di

gennaio.

In tutti i gruppi è emerso che:

Si possono contare i giorni di scuola (17 nel mesi di gennaio);

Tutti i giorni si fa un pallino, il sabato e la domenica sono spazi vuoti;

Si mettono le crocette ai bambini assenti;

Chi è venuto sempre a scuola non deve avere nemmeno una crocetta;

Tutti hanno saputo "leggere" la loro frequenza scolastica nel mese di gennaio;

RIPORTIAMO ALCUNI COMMENTI EMERSI DURANTE LA LETTURA DELLA SOLO

FREQUENZA: Matteo: 7 giorni a scuola e 10 assente, sono stato più giorni a casa

perché ero malato. Andrea: non sono mai stato a casa. Lorenzo: sono stato 2 giorni

a casa. Matilde: ho 3 crocette sono stata a casa 3 giorni. Sofia Pet.: 4 crocette sono

stata 4 giorni a casa. Lapo B.: 7 giorni presente e 10 giorni assente. Sono stato di

più assente. Sofia Pi.: sono sempre venuta a scuola perchè non c'é nemmeno una x.

Aurelio: 3 crocette quindi sono stato meno giorni a casa e tanti a scuola. Lapo R.:

Sono sempre stato a scuola.

Un solo bambino ha notato che le presenze si sono cominciate dal 7 gennaio

("questi sono tutti liberi, si era a casa").

INDOVINELLI CON I NUMERI

Insegnante: In una mano ho 4 dita

alzate , nell’altra 3 dita abbassate.

Che numero ho fatto?

Insegnante : In una mano ho un

dito alzato , nell’altra 3 dita

abbassate. Che numero ho fatto?

Insegnante: In una mano ho 4 dita alzate, nell’altra 1 dito abbassato. Che numero ho fatto?

Insegnante : In una mano ho 3 dita alzate e nell’altra 1 dito abbassato. Che numero ho fatto?

Gioco interessante

dove emerge la

difficoltà dei bambini

ad ascoltare.

GIOCHIAMO A RUBAMAZZO CON LE CARTE

IL GIOCO DEL TRIS

IL GIOCO DELLO SHANGHAI

IL GIOCO DELL’OCA