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CONSIGLIO DIRETTIVO

PRESIDENTE Dott. Gennaro BARONE VICE PRESIDENTE Dott. Carlo Raffaele PRIMIANI SEGRETARIO Dott. Michele GIULIANO TESORIERE Dott. Angelo Elio GENNARELLI (Odondoiatra)CONSIGLIERI Dott. Ugo CARISSIMI

“ Dott. Attilio CICCHETTI (Odondoiatra)“ Dott. Ermanno DELL’OMO “ Dott. Ernesto LA VECCHIA “ Dott. Silvio Massimo PERRELLA“ Dott. Adriana SANTORO“ Dott. Sergio ZARRILLI

COMMISSIONE ISCRITTI ALBO ODONTOIATRI

PRESIDENTE Dott. Attilio CICCHETTI SEGRETARIO Dott. Antonio Vincenzo NIRO COMPONENTE Dott. Raffaella AMORUSO

“ Dott. Domenico COLOCCIA “ Dott. Angelo Elio GENNARELLI

COLLEGIO REVISORI DEI CONTI

PRESIDENTE Dott. Florio REALE COMPONENTE EFFETTIVO Dott. Patrizia CARTOCCIO

“ Dott. Maria Carmela MASCARO COMPONENTE SUPPLENTE Dott. Daniele Antonio FALCONE

COMITATO DI REDAZIONE

DIRETTORE Mena VASELLINOREDATTORE Dott. Gennaro BARONE

“ Dott. Attilio CICCHETTI“ Dott. Michele GIULIANO“ Dott. Adriana SANTORO “ Dott. Sergio ZARRILLI

BOLLETTINO DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHIE DEGLI ODONTOIATRI

DELLA PROVINCIA DI CAMPOBASSOwww.ordinedeimedici.cb.it - E-mail: [email protected]

Tel. 0874 69177 • Fax 0874 618358Registrazione Tribunale di Campobasso del 12.1.1984, n. 141

Impaginazione e stampa: ARTI GRAFICHE LA REGIONE s.r.l.C.da Pescofarese, 44 - 86100 RIPALIMOSANI (CB)

Tel. 0874 483224 • Fax 0874 64374 • E-mail: [email protected] • ISDN: 0874 618148

Le foto di copertina sono del Dott. Luciano GrecoIn prima di copertina: COLLE D’ANCHISE e in quarta: FERRAZZANO

2 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso

BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 3

Sommario

AVVISA

• L’Angolo del Presidente• Assemblea Generale Ordinaria• Giuramento Codice Deontologico• Utilizzo del trapianto di cellule staminali autologhe• Campi elettromagnetici e salute umana• Campobasso capitale scientifica della trombosi• La terapia del dolore• Piccole letture• Onde d’urto e stretching specifico nel trattamento

della fascite plantare cronica• Olimpiadi dei trapiantati• Alcool etilico denaturato “disinfettante”• “Pagina Odontoiatrica”• “Non solo medicina”• “Notizie utili”• “Ai colleghi scomparsi”• “I dati dell’Ordine”

PAG 4» 6» 7» 8» 12» 17» 18» 20

» 22» 24» 26» 27» 29» 34» 37» 38

Tutti coloro che vogliono pubblicare articoli, suggerimenti, notizie e quant’altro possono farlo invian-do il materiale alla segreteria dell’ordine oppure all’indirizzo di posta elettronica.Ci aspettiamo la collabo-razione di tutti i medici iscritti e faremo del nostro meglio per pubblicare ogni vostra richiesta

Si ricorda di compilare e spedire all’Ordine il modulo che vi è stato inviato per aggiorna-re l’anagrafica ai sensi delle nuove normative e utile anche ai fini previdenziali. Il modulo puòanche essere scaricato direttamente dal sito dell’Ordine.

Tutti i Medici che hanno attivato la PEC sono pregati di comunicarla allasegreteria dell’Ordine.

In allegato a questo numero del Bollettino trovate il cd del nuovo Alboprofessionale.

4 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso

Conosciamo tutti il significato del termi-ne “assuefazione” usato in Farmacologiaper definire il fenomeno per cui l’effica-

cia di un farmaco nell’organismo diminuisce, in se-guito a ripetute assunzioni, per una sorta di ac-cresciuta resistenza cellulare o per un aumento deiprocessi metabolici di inattivazione. Strettamentecorrelato al precedente, il termine tolleranza è rifer-ito al progressivo bisogno di dosi più elevate perla produzione dei medesimi effetti.

Possono essere caratteristiche in gran partenon desiderate che inesorabilmente subentrano neltempo, anche quando non esiste un abuso. Ho pre-so in prestito questa terminologia usata in Farma-cologia, per parteciparvi qualche riflessione che hacertamente attinenza con i fenomeni descritti. Sonoriflessioni scaturite naturalmente dalle svariatevicende di vita quotidiana che tutti noi siamo co-stretti a subire non per libera scelta, sia come me-dici che come cittadini, da spettatori inermi ai qua-li, tra l’altro e almeno fino ad ora, non è consen-tito neppure esercitare pienamente il diritto di sce-gliere chi deve rappresentarci nelle Istituzioni, cau-sa il vigente “Porcellum”. Ma tornando ai fenome-ni di cui sopra, non vi è alcun dubbio che ci stia-mo progressivamente abituando a tutto, all’impat-to quasi quotidiano di eventi e situazioni semprepiù gravi ed imbarazzanti che suscitano rabbia edisapprovazione purtroppo sempre meno intense,proprio perché ci vengono propinati, come il vele-no di Mitridate, a dosi sorprendentemente crescen-ti. Se non ne prendiamo consapevolezza, finiremoper restarne purtroppo del tutto indifferenti ri-schiando di diventare complici indiretti di quantoaccade. Si tratta di eventi e situazioni che in pas-sato non si ricordano così frequenti e paradossa-li. Non più di qualche decennio fa, forse, senza que-sta dilagante soporifera assuefazione che si è pe-ricolosamente incuneata nella società appiattendoogni cosa, ci sarebbero state ben altre reazioni(ovviamente non violente) alle sconfortanti vicen-de e alle molteplici contraddizioni sociali chestanno caratterizzando la nostra quotidianità.Proviamo ad enunciarne solo alcune, restando inprima battuta nel mondo che ci appartiene e al

quale i medici e tanti altri operatori hanno dato tan-to: la sanità, quella della L. 833/78 per intender-ci; quella uguale per tutti, accessibile a tutti, quel-la che aveva scommesso molto sulla prevenzio-ne. Dov’è finita? Organici ridotti all’osso, turnazio-ni massacranti, farmaci sempre meno in “fasciaA”,sedi di Guardia Medica in difficoltà per carenzadi igiene e di strutture adeguate, ticket sempre piùalti e meno alla portata del comune cittadino; li-ste d’attesa assurde, medici sempre più “ragionie-ri contabili”, assillati da una cervellotica e compli-cata burocrazia e dalla paura di “sforare”; pre-stazioni sempre meno garantite dal sistema sa-nitario pubblico… E ancora: disavanzo sanitario re-gionale a molti zeri, strutture ospedaliere e ter-ritoriali da riorganizzare (ci stanno pensando ad-dirittura due sub-commissari nominati dal com-petente ministero); servizi essenziali in gran par-te carenti che si reggono sull’estenuante lavoro diqualche eroico collega (leggi ad es. Neuropsichia-tria infantile)… E potremmo continuare ancora….Ma basta così, anche perché ne abbiamo già par-lato in qualche Editoriale precedente. Ho voluto ri-proporre questo desolante scenario perché stridefortemente con una notizia diffusa in questi gior-ni, apparsa sulla stampa nazionale: E’ trapelato chei nostri Parlamentari, molto attenti a tutelare la pro-pria salute (e quella dei propri familiari), senza al-cuna esitazione, si sottopongono a prestazioni sa-nitarie svariatissime (indagini, ricoveri e cure) sen-za tralasciare giustamente nulla. Si sa: salus anteomnia! Non ci sarebbe assolutamente nulla di malese i nostri onorevoli usassero gli stessi canali e glistessi percorsi assistenziali riservati al comune cit-tadino che chiameremo, “con orgoglio anti-pada-no”, Ciro Esposito. Il problema (sarebbe più appro-priato usare il termine scandalo) invece sta pro-prio qui. In pieno clima penitenziale dovuto a con-fuse e incerte manovre di risanamento economi-co che obbligheranno gli italiani ad aumentare i bu-chi delle loro cinture, si è appreso dalla stampa cheper i 630 deputati e per 1109 familiari, per la loropreziosa salute, sono stati rimborsati nel 2010 die-ci milioni circa di euro per cure mediche (tre mi-lioni soltanto per ricoveri in strutture totalmente

Dott. Gennaro Barone

L’ANGOLO DEL PRESIDENTE

Il pericolo dell’assuefazione

BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 5

private). Molto gettonati sono stati gli interventisclerosanti per patologie venose, di fisiokinesite-rapia, di psicoterapia, di odontostomatologia, dimedicina omeopatica, di cure termali. Tutto a ca-rico della collettività nonostante che i nostri par-lamentari fossero i più pagati d’Europa! Trattando-si di prestazioni erogate presso strutture (dove nonmancano lenzuola e carta igienica) e da profes-sionisti privati certamente di un certo livello inquanto a bravura e “a parcella”, i nostri amici ono-revoli hanno potuto evitare ovviamente anche le“umilianti e poco consone al ruolo ricoperto” listedi attesa“, incubo che turba il sonno del nostro CiroEsposito. E non trascurabile è stato l’importo perrimborso spese per occhiali. I nostri rappresentan-ti “che più democraticamente” si sono invece rivol-ti alle strutture del Sistema Sanitario Nazionale,hanno puntualmente ricevuto il rimborso comple-to del ticket pagato (che, sempre per Ciro, rappre-senta ormai una cospicua fetta del suo super-ero-so bilancio). Qualcuno ipotizza (horresco referens!)che in questo giubileo sanitario, gli onorevolipossono ottenere rimborsi anche per prestazionipiù raffinate: shiatsuterapia, balneoterapia, mas-saggio sportivo etc. (se fosse vero, sarebbe gra-vissimo!) La richiesta di conoscere i relativi dati dispesa di queste ultime prestazioni non avrebbeavuto successo. Chissà perché… E così mentre al-l’Ospedale Cardarelli di Napoli e in tanti altri no-socomi italiani i pazienti infartuati, mancando le ba-relle, stazionano in Pronto Soccorso su sganghe-rate sedie a rotelle, i nostri salutisti onorevoli con-tinuano ad usufruire, senza alcuna difficoltà e a to-tale carico dei contribuenti, di tutto quanto neces-sita alla loro integrità psicofisica. E non dimenti-chiamo che mentre si sta preparando un taglio dra-stico alle pensioni di invalidità e alle indennità diaccompagnamento sbandierando la demagogicaequazione “medici disonesti =pensioni rubate”, chista decidendo sulla salute e sul tenore della vitafutura degli italiani, continua a tenersi stretti glistridenti privilegi consistenti in una retribuzione cer-tamente non da fame, assurdi diritti pensionisti-ci, assistenza sanitaria irritante e tanti altri bene-fit che, per ragioni di spazio, non voglio elencare.Come si fa a non definire casta chi sta dimostran-do tanta arrogante insensibilità? E, restando intema di assistenza sociale, poiché si prevede unariduzione del 30% delle indennità di accompagna-mento (altro regalo alle famiglie che dovranno ar-rangiarsi nella gestione di gravi handicap), chene sarà dei tanti invalidi non autosufficienti per iquali già da ora lo stato Italiano investe meno dialtre nazioni? Usque tandem abutere patientia no-stra?

Non vogliatemene per la vis polemica che tra-suda da queste poche righe. Il momento così dram-

matico per il lavoro che scarseggia, per l’impove-rimento progressivo di tante famiglie, per la ridu-zione dei fondi destinati alla ricerca, alla cultura,allascuola, all’assistenza sanitaria e sociale, forseavrebbe richiesto ben altro rigore morale, coeren-za e buon esempio! Chi sta preparando crude ma-novre di risanamento dirette al popolo al grido di“penitentias agite!”, non può guardarsi bene dalnon coinvolgere i propri privilegi facendo finta diniente! Ma la legge non era uguale per tutti?

E tornando al concetto di assuefazione con ilquale ho aperto questo Editoriale, spero che allestorture citate non ci si abitui restando indifferen-ti, come è purtroppo avvenuto per tante altre sto-rielle cui abbiamo assistito in un passato non pro-prio remoto e delle quali a stento riusciamo a con-servare un silenzioso ricordo sbiadito, forse sen-za la meritata indignazione. Mi riferisco, tanto perfare solo qualche edificante esempio, allo slogan“Padania libera!” urlato più volte, con una disin-voltura che allibisce, anche da alcuni Ministri del-la Repubblica (ma non stiamo celebrando l’anni-versario dell’Unità Nazionale?); mi riferisco anco-ra alla generosa munificenza di un importante qual-cuno verso chi possiede (guarda un po’!), certirequisiti estetici; alla stretta “parentela egiziana”di una avvenente “derelitta” (ma ci credono cosìgonzi?); ai processi prima brevi e poi lunghi, pro-posti per “migliorare” la giustizia italiana; alla ben-zina che “inspiegabilmente” aumenta sempre,anche quando si abbassa il prezzo del barile di pe-trolio; e cambiando direzione, ad alcune assurdequanto ridicole domande proposte dai questiona-ri per l’accesso alle Facoltà Universitarie riguar-danti le Professione Sanitarie (incredibile quella sul-la “gratta-checca”!); ed anche a qualcos’altro di piùnostrano: ve lo ricordate il “salvifico” programmadi dimezzare gli appannaggi dei nostri ConsiglieriRegionali con una proposta di legge preparata daun noto candidato in una passata campagna elet-torale? Fu puntualmente “dimenticato” appena lostesso diventò Assessore!. E in questo bel clima cherischia di anestetizzarci tutti, può anche capitareche Alberto Mario Cirese, figlio del grande poeta-scrittore Eugenio ed una delle voci più autorevolidella cultura italiana dei giorni nostri, orgoglio delnostro Molise, alla cerimonia del suo funerale ce-lebrato a Castropignano il 4 settembre, fosse ac-compagnato, per l’estremo saluto, soltanto da unasparuta presenza di persone (“Purtate a quattre”come al funerale di Zi’ Minghe descritto nella ce-lebre poesia del padre Eugenio!). Non avrebbe me-ritato molto di più? Vuol dire che ci siamo assue-fatti anche a questo…

Gennaro Barone

L’ANGOLO DEL PRESIDENTE

A Tutti i Sigg. Medici-Chirurghi ed Odontoiatri della ProvinciaL O R O S E D I

ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA

È convocata per il giorno 29 OTTOBRE 2011, alle ore 9,00 – in prima convocazionee alle ore 10,00 in SECONDA CONVOCAZIONE presso la sede di questo Ordine –via Mazzini n° 129 – Campobasso, l’Assemblea Generale Ordinaria dei Medici-Chirur-ghi e degli Odontoiatri della Provincia per trattare il seguente

Ordine del giorno

1. Relazione del Presidente;2. Relazione del Tesoriere;3. Approvazione Conto Consuntivo 2010 – Bilancio Preventivo 2012;4. Giuramento Codice Deontologico Medici neo – Laureati;5. Premiazione Medici decani iscritti all’Ordine;6. Varie ed eventuali.

In caso di impedimento si può rilasciare delega ad altro Collega.Nessuno può essere investito con più di due deleghe.

Il PresidenteDr. Gennaro Barone

DELEGA

Delego il Dott. __________________________________________ a rappresentarmi all’Assemblea

dei Medici – Chirurghi e degli Odontoiatri che si terrà sabato 29 ottobre 2011.

Firma _________________________________________,

6 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso

ORDINE DEI MEDICI E DEGLI ODONTOIATRIVia Mazzini, 129 - 86100 Campobasso

Tel. 0874.69177 - Fax 0874.618358 - E-mail: [email protected]

BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 7

1. ARTESE ANDREA

2. BUONSENSO DANILO

3. CAMPANILE NATALIA

4. CASALE ROBERTO

5. CIANCI ANDREA

6. CIARLA SARA

7. CICORA PASQUALE

8. COFELICE VITO

9. COLAGIOVANNI VANESSA

10. COLANERI GIOVANNI

11. CORBO MARIANGELA

12. CRISTOFARO STEFANIA (ODONT.)

13. DE MARIA FEDERICA

14. DE SIMONE CHIARA

15. di BIASE VALERIA

16. DI SALVATORE ATTILIO

17. DINU NICOLETA (ODONT.)

18. FIORE GIULIANO

19. FRATIPIETRO MANUELA

20. GABRIELE GUIDO

21. GIACOBBE FELICIA

22. GIANNANTONIO MARIA

23. GIOIA TIZIANA CONCETTA

24. GIULIANI DANIELA

25. IANNANDREA SARA

26. LATTANZIO STEFANIA

27. LAZZARO SARA

28. MASTRANTUONO ANTONELLA

29. MASTROGIORGIO GERARDA

30. MIGNELLA MARIO (ODONT.)

31. MOTTILLO GIUSEPPINA

32. MUSENGA CHRISTIAN

33. OLIVOLA ENRICA

34. PANARESE FABRIZIO

35. PAOLINO MICHELA

36. PARISI ADRIANA

37. PIETRACUPA SARA

38. PINTO ALESSIA (ODONT.)

39. SALVATORE CHIARA

40. SALZMANN MASSIMO (ODONT.)

41. SCIANDRA MARIA CARMELA

42. VARRONE RENATO (ODONT.)

43. VENDITTO TERESA

GIURAMENTO CODICE DEONTOLOGICO2010-2011

PREMIAZIONE DEI DECANI DELL’ORDINE

Data iscrizione all’Ordine

D.ssa Sabella Acciaro Lauretta 13/05/1957

Dott. Pasquale Ferdinando 19/12/1946

Dott. Chicco Riccardo 15/01/1947

INTRODUZIONEL’ischemia critica degli arti inferiori è una condizioneestremamente pericolosa per il paziente che ne è af-fetto non solo per il salvataggio d’arto, quanto per lastessa sopravvivenza. Infatti spesso colpisce perso-ne che presentano un età avanzata e che sono por-tatori di tutta una serie di co-morbidita: diabete, In-sufficienza renale conica, ipertensione arteriosa,cardiopatia ischemica ed insufficienza cerebro-vasco-lare. Infatti da dati ricavati dalla TASC negli USA haun incidenza di circa 150.000 casi/anno. Solo il 50%dei pazienti con ischemia critica sopravvive, mentreil 25% muore ad un anno e il restante 25% soprav-vive con l’arto amputato.(1)Infatti solo il 60% dei pa-zienti affetti può essere sottoposto ad intervento dirivascolarizzazione chirurgica mediante Bypass omediante trattamento endovascolare (angioplasticacon pallone, rotabletor). Il restante 40% non è su-scettibile di alcun trattamento per cui alcuni rispon-dono ala terapia medica con prostanoidi, mentre i“non responder” vanno incontro ad amputazione. Per-tanto il Nostro interesse a trattare questa popolazio-ne con cellule staminali autologhe prelevate dal mi-dollo osseo.

MATERIALI e METODI Abbiamo arruolato nel nostro centro consecutivamen-te da Settembre 2008 a Maggio 2009, 17 pazienti.Gruppo A: cellule staminali prelevate da midollo os-seo e processate con tecnologia Harvest (SmartPReP2BMAC™ Harvest Technologies Corporation) sono sta-te impiantate nell’arto ischemico di 10 pazienti. Grup-po B: 7 pazienti trattati con prostanoidi. Tutti i pa-zienti di entrambi i gruppi sono stati sottoposti a de-terminazione dell’Ankle Brachial Index (ABI) e Ossi-metria transcutanea (TcpO2). E’ stata eseguita Rx An-giografia o sono stati rilevati il valore all’intensità deldolore mediante scala analogica

Trattamento chirurgico con cellule staminaliEseguita l’anestesia (o in sedazione) sono stati pre-

levati 240 ml. di midollo osseo dalla cresta iliaca etrattati utilizzando la tecnologia HARVEST per la se-parazione delle cellule staminali dai restanti elemen-ti del midollo. Un campione estato inviato in labora-torio di citofluorimetria per l’analisi del contenuto edella funzionalità cellulare Vedi TAB 2. Il contenuto cel-lulare del preparato Harvest è così caratterizzato dal-l’analisi recettoriale: CD 34+ e CD 34-, CD 133+, CD133-, CD 133 VEGF, CD 34 VEGF.Prima di procedere all’iniezione del concentrato di cel-lule staminali è stata mappata l’area ischemica in cuisi vuole determinare la rivascolarizzazione. Vengonosegnati sulla gamba del paziente i siti di iniezione. Leiniezioni devono essere eseguite a distanza di 1-2cml’una dall’altra, preferibilmente entro 1 cm dal lettovascolare da trattare, per una lunghezza complessi-va di 40-80cm e possono essere eseguite sotto gui-da ecografica. Il volume di ogni iniezione di concen-trato cellulare è di 1 ml, usando un ago 21G delle lun-ghezza di 2-4 cm, per i piedi la lunghezza è 0.5-1 cm.I siti di iniezione vengono in seguito coperti da garzesterili e la gamba avvolta anch’essa da garze sterili.Nel post-operatorio viene eseguita profilassi antibio-tica con Cefazolina 1g entro un’ora dall’iniezione (incaso di allergie a penicillina, si somministra Vanco-micina 1g o Clindamicina 600 mg).

Follow-up: Tutti i pazienti del Gruppo A sono stati seguiti dopola somministrazione terapeutica a 1 settimana con ilcontrollo clinico e la valutazione del sito di espiantoe di inoculazione. Mentre in entrambi i gruppi ad 1mese è stato valutato la scomparsa della sintomato-logia clinica e la determinazione dell’ABI. A 3 mesi èstato valutata la sintomatologia clinica a riposo e laqualità di vita, ABI, TcPO2, A 6 mesi i pazienti sonostati valutati con ABI, Tc PO2, ed angiografia arti in-feriori arti inferiori nei pazienti del gruppo A. L’attua-le follow-up risulta essere di breve durata con un fol-low-up medio di 18 mesi (range 1- 180), per cui i ri-sultati risultano essere a medio termine.

8 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso

UTILIZZO DEL TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI AUTOLOGHENEL TRATTAMENTO DI PAZIENTI AFFETTI DA ISCHEMIA CRITICA

DEGLI ARTI: RISULTATI DOPO 18 MESI Modugno P*., Cristofaro MR.°, Caradonna E.*, De Filippo CM*, Centritto E.*, Amatuzio M.*, Sabusco A.*,Alessandrini F*, L. Cocco°, Aiello A.°* Dipartimento Malattie Cardiovascolari “G. Paolo II” – Centro Alta Tecnologia UCSC – Campobasso° UCSC Diabetologia-Endocrinologia- ASREM – Presidio Ospedaliero Campobasso

BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 9

RISULTATINel gruppo B non si sono registrati casi di mortalitàprecoce, ma 2 pazienti sono deceduti per malattia car-diovascolare a 6 e 12 mesi . Nel Gruppo A solo 2 pa-zienti sono deceduti a distanza di 3 mesi dall’impian-to; 1 paziente per un quadro di Insufficienza RenaleAcuta ed 1 per un quadro di Insufficienza Respirato-ria Acuta. Nessun paziente del gruppo B è stato per-so al follow-up. Nel Gruppo A 1 paziente è stato per-so al follow-up in quanto non ha voluto più sottopor-si ai controlli clinici, riprendendo a fumare e rifiutan-do ogni rapporto con la struttura. Nel Gruppo B 3 pazienti hanno avuto bisogno diun’amputazione maggiore; mentre a 18 mesi di fol-low-up medio 6 pazienti del Gruppo A hanno evita-to l’amputazione preservando l’arto ischemico emigliorando la qualità di vita. Solo 1una paziente èstata sottoposta ad amputazione maggiore a causadella complicanza infettiva della necrosectomia. Al-tri 3 pazienti sono stati sottoposti ad amputazioni mi-nori o necrosectomia di lesioni necrotiche già presen-ti al momento dell’amputazione. Il Gruppo B di con-trollo ha mostrato solo un miglioramento precoce dellecondizioni cliniche, ABI e TcpO2 (30 giorni di follow-up) con un successivo peggioramento delle stessecondizioni. Il Gruppo A ha presentato un incremen-to dell‘ABI e della TcpO2. Il dolore a riposo e la ne-cessità di terapia antalgica sono diminuiti o scompar-si, come le lesioni periferiche.Nel Gruppo A un solo paziente affetto da ischemia cri-tica bilaterale e trattato con PTA dei tronchi di gambaall’arto sinistro e con trapianto di cellule staminali al-l’arto destro, perché non possibile l’ opzione chirur-gica o endovascolare a distanza di 16 mesi è stato sot-toposto ad amputazione dell’arto sinistro, sottopostoa pregressa rivascolarizzazione percutanea. Un pazien-te ha sviluppato un cancro gastrico due anni dopo iltrattamento con cellule staminali. Nessun paziente hasviluppato un sarcoma nelle sedi di iniezione.Tra gli altri parametri analizzati la sintomatologia cli-nica, ABI e la TcpO2 sono le informazioni più signifi-cative nel valutare l’efficacia del trattamento (TAB.3,4, 5). Dall’analisi statistica dei dati mediante il cal-colo del T di student e l’Aranova Test, nonostante il pic-colo campione analizzato, si è registrato soprattutto perl’ABI e la TcpO2 un incremento statisticamente signi-ficativo nel tempo, con progressiva riduzione statisti-camente significativa della sintomatologia a riposo. AlFollow up a 6 mesi dei 6 pazienti che sono stati trat-tati per prima al controllo con l’esame angiografico sidocumenta la presenza di una neo angiogenesi a ca-rico dei vasi di gamba ed in particolare a livello del-l’arcata plantare in corrispondenza dei siti muscolariin cui sono state inoculate le cellule staminali.

DISCUSSIONE Dall’analisi della letteratura si è evidenziato che cir-ca il 60% dei pazienti affetti da ischemia critica è trat-tabile con chirurgia standard o con approccio endo-vascolare. (1). Nei pazienti con tale patologia ma nonrivascolarizzabili per via chirurgica tradizionale o en-

dovascolare sono stati utilizzati fino ad oggi dei far-maci vasodilatatori, i prostanoidi, che hanno avutosuccesso limitato in quanto hanno portato ad un mi-glioramento del quadro clinico solo nel 50% dei casi. Mentre il restante 50% va incontro ad amputazio-ne. Pertanto sono state ricercate nuove opzioni tera-peutiche per alleviare il dolore, migliorare l’autono-mia di marcia e ridurre il numero di amputazioni neipazienti con ischemia critica non rivascolarizzabili, comel’impianto di elettrostimolatori midollari, i quali control-lano il dolore ma non migliorano la vascolarizzazione.Si sono studiati meccanismi genetici e cellulari di sti-molazione o soppressione della crescita di nuovi vasiche sembrano poter dare buone prospettive. Per que-sto si è pensato di tentare con la terapia basata sullecellule staminali. Ne è un esempio il lavoro di J. Isneret al. che hanno visto che la crescita di nuovi vasi èun fenomeno comune nell’adulto ed è il fattore chemaggiormente regola una varietà di eventi quali la cre-scita di tumori, la guarigione di ferite e la risposta al-l’ischemia nelle cellule muscolari degli arti inferiori edel cuore. (2) Questo lavoro ha correlato il concettodi angiogenesi alla possibilità che cellule emopoietichepossono differenziarsi in cellule vascolari endoteliali nel-le zone di rimodellamento vascolare. L’idea di Isner pre-vede che l’iniezione di cellule endoteliali progenitrici(EPC) prelevate dal midollo rosso e iniettate nei siti diischemia, guidate da segnali citochinici, si trasforma-no in cellule vascolari endoteliali (EC) come parte del-la formazione di nuovi vasi. Questo processo è defi-nito neo – vascolarizzazione (3,4). Sia nel midollo osseo che nel sangue periferico è sta-ta dimostrata la presenza di una popolazione di cel-lule monomucleate (MNC) tra cui le cellule progeni-trici endoteliali (EPCs). Recenti evidenze mostrano chetali cellule possono differenziarsi sia in cellule endo-teliali che in cellule muscolari (3,4,5,6). Questa ca-ratteristica, unita alla loro doppia localizzazione (mi-dollare e periferica), ha portato ad un nuovo concet-to di formazione di nuovi vasi sanguigni, per cui daltradizionale concetto di angiogenesi, con cui ci si ri-ferisce alla formazione di nuovi vasi sanguigni a par-tite da cellule endoteliali pre-esistenti mediante pro-cessi di migrazione e differenziazione cellulare, si pas-sa al concetto di arteriogenesi, riferendosi in tal sen-so alla formazione in situ di nuovi vasi sanguigni a par-tire da progenitori di cellule endoteliali (EPC) che dalmidollo osseo migrano nel sito di ischemia e porta-no alla formazione di cellule mature. Ciò avviene at-traverso processi di adesione, proliferazione, differen-ziazione e rilascio di mediatori (3,7,8).Le EPC, sia midollari che del sangue periferico, pre-sentano markers di superficie quali CD133 e CD34.(5,7) Esse sono indistinguibili dalle cellule staminaliemopoietiche fintanto che non vengono indirizzate dasegnali cellulari verso la differenziazione nella lineaendoteliale o muscolare. Infatti, le cellule CD34+ sonocellule multi-potenti e possono differenziarsi lungo en-trambe le linee maturative (4). Il midollo osseo, inol-tre, oltre alle cellule deputate alla rigenerazione cel-lulare e tissutale, possiede anche cellule accessorie

10 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso

che supportano l’angiogenesi e la arteriogenesi pro-ducendo citochine e fattori di crescita. Tali molecolesono essenziali nel processo di differenziazione cel-lulare delle EPC.Le EPCs sono presenti nel sangue periferico di pazien-ti con danno endoteliale, ed in particolare in pazien-ti con aterosclerosi, apparentemente con il ruolo diriparare tale danno. È stato però dimostrato che l’azio-ne delle cellule nucleate presenti nel sangue perife-rico è minore di quella delle stesse cellule prelevatedal midollo osseo (10). Il potenziale effetto terapeu-tico delle MPC prelevate dal midollo è dovuto non sol-tanto al loro numero e tipo, ma studi pre-clinici han-no stabilito la loro importanza nel promuovere il ri-lascio di diverse citochine che inducono lo sviluppo diarterie collaterali in modelli animali di ischemia, siaperiferica che miocardica (11). In particolare, è sta-to visto che il VEGF induce la mobilizzazione dei pro-genitori endoteliali indotta dall’ischemia o da altri fat-tori di crescita e citochine e media la loro prolifera-zione e la differenziazione di queste cellule in cellu-le endoteliali e muscolari mature (5,9,10). Quindi, le cellule derivanti dal midollo osseo, tra cui sonocomprese le EPCs, contribuiscono al processo di neo-vascolarizzazione direttamente, attraverso la formazio-ne di cellule muscolari lisce ed endoteliali mature, edindirettamente tramite il rilascio di molteplici citochi-ne e fattori di crescita che stimolano tale processo(9,10,11,12). Pertanto, la presenza di progenitori cel-lulari e citochine sembra avere effetti terapeutici ripri-stinando il flusso sanguigno in tessuti ischemici.Diversi studi in vivo su modelli animali hanno ben do-cumentato l’effetto positivo delle MPC derivanti dal mi-dollo osseo nel trattamento di tessuti ischemici me-diante la formazione di vasi collaterali. (13,14). Sonostati studiati sia modelli di ischemia miocardica sia diischemia periferica (15,16,17) e tutti hanno mostra-to sicurezza ed efficacia di trattamento con tali tec-niche. Anche diversi studi su pazienti ed uno studiorandomizzato hanno evidenziato le potenzialità tera-peutiche e la sicurezza del trapianto di cellule prele-vate da midollo osseo autologo in pazienti con ische-mia critica degli arti inferiori (18,19,20), uno fra tut-ti lo studio condotto da Tareishi et al. nel quale sonostati trattati 47 pazienti con ischemia critica di degliarti inferiori non suscettibili di rivascolarizzazione chi-rurgica, trattati invece con concentrati cellulariestratti da midollo osseo autologo che hanno mostra-to, rispetto ai controlli trattati con placebo, un nettomiglioramento del flusso sanguigno dimostrato conmiglioramento dell’autonomia di marcia, aumentatasaturazione tissutale d’ossigeno e significativa ridu-zione del dolore (11).Dall’analisi dei risultati della Nostra piccola popolazio-ne è possibile effettuare le seguenti osservazioni. Pri-mo la risposta clinica del paziente è correlata alla cel-lularità del midollo espiantato. Più è alta la cellulari-tà più rapida è la scomparsa della sintomatologia do-lorosa a riposo. Questa rapida risposta clinica presen-te nelle prime 24 ore dall’impianto con scomparsa oimportante riduzione del dolore a riposo e dell’ipoter-

mia, sembra essere dovuto a nostro avviso, all’azio-ne delle citochine e di modulatori tissutali rilasciati dal-le cellule staminali nelle zone di ischemia perifericache produce una vasodilatazione immediata e rilasciodi endorfine. La seconda osservazione è che in tut-ti i pazienti si è avuta un incremento dell’ABI e del-la TpcO2 in modo statisticamente significativo. La ter-za osservazione è che l’amputazione maggiore digamba, al di sopra del ginocchio, era prevista nel100% dei casi, cioè in tutti i pazienti. Nel gruppo B3 su 6 pazienti, circa il 50 %, sono stati sottoposti adamputazione di coscia, mentre nel Gruppo A solo 1su 7 ha necessitato di amputazione di coscia per unproblema di superinfezione di una necrosectomia del-la safenectomia utilizzata per il confezionamento deiCABG. Mentre altri 3 pazienti sono stati sottoposti adamputazioni minori necessarie, perché erano presen-ti delle lesioni necrotiche. Pertanto si può sostenereche circa il 70% dei pazienti del Gruppo A trattati (7pazienti) hanno salvato la gamba dall’amputazionemaggiore, mentre il 50% dei pazienti Del Gruppo Bsono stati amputati di coscia. Inoltre i tre pazienti delgruppo A , che sono stati sottoposti ad amputazioniminori, erano tutti DIABETICI. Infatti la presenza ditale comorbidità espone maggiormente alla superin-fezione dei tessuti molli sottostanti alle aree necro-tiche e all’osteomielite. Pertanto la necessità diprovvedere al courettage chirurgico delle lesioni ne-crotiche. Dal punto di vista angiografico nei control-li angiografici a 6 mesi e 12 mesi , si è riscontrato lacomparsa di una neo-vascolarizzazione con sviluppodi arteriole di calibro adeguato a decorso parallelo ri-spetto ai vasi nativi ostruiti, con lo sviluppo di un va-lido circolo collaterale che ha portato alla riabitazio-ne dell’arcata plantare (Fig. 6,7). Se si consideral’aspetto clinico con la scomparsa del dolore e la gua-rigione delle lesioni trofiche, il miglioramento dei datistrumentali della diagnostica vascolare non invasiva,come l’ABI e l’ossimetria transcutanea, e dell’aumen-to del numero di arteriole evidenziate al controllo an-giografico, l’autotrapianto di cellule staminali autolo-ghe prelevate dal midollo osseo potrebbe costituireuna valida opzione terapeutica per pazienti conischemia critica non rivascolarizzabile.

CONCLUSIONISicuramente il numero esiguo della popolazione og-getto dello studio, ma la discreta durata del follow-up non consentono di fare delle affermazioni defini-tive, anche se i risultati a medio termine sono mol-to confortanti ed importanti. Occorre pertanto con-tinuare a trattare questi malati con ischemia criticanon rivascolarizzabile, cercando di essere molto ac-curati nella selezione dei pazienti in base alla crea-zione di criteri di inclusione e criteri di esclusione mol-to rigidi, senza estendere, presi dall’entusiasmo, que-sta opzione terapeutica sperimentale a pazienti connecrosi secca estesa, con ischemia acuta depassè, opeggio con quadri di ischemia critica che sta evolven-do verso la gangrena umida, come spesso accade so-prattutto nei pazienti diabetici.

BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 11

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Nei giorni 16 e 17 settembre, presso lascuola Igino Petrone, gentilmente conces-sa dal preside professor Piero Pontico, l’Or-

dine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri della provin-cia di Campobasso e l’ISDE, hanno realizzato due im-portanti incontri sulla prevenzione e lotta dell’inqui-namento da elettrosmog. In data 16, con inizio alleore 17,30, una tavola rotonda, rivolta ai giovani del-le scuole di Campobasso e ai cittadini, ha visto un in-teressante dibattito tra tecnici di alta esperienza e va-lore scientifico, riconosciuto in Italia e all’estero; indata 17, con inizio alle ore 9, gli stessi relatori, mo-

derati dal coordinatore dell’ISDE, hanno tenuto un cor-so di formazione ECM a medici, biologi, farmacisti einfermieri. Il presidente dell’Ordine, dottor GennaroBarone e il coordinatore dell’ISDE, dottor BartolomeoTerzano, hanno ribadito che, in rispetto a un preci-so principio di deontologia medica, scopo degli incon-tri era, come nei convegni precedenti, la diffusionedella cultura di un ambiente sano e la denuncia di tut-te quelle cause d’inquinamento che possono porta-re a danni della salute, con malattie acute e croniche.Alle soglie del terzo millennio, la società dipende dal-l’energia elettrica e dalle apparecchiature da essa ali-

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CAMPIELETTROMAGNETICIe salute umana

“Abbiamo lanciato una pietra in uno stagno immobile”Gennaro Barone

Dott. Giovanni Spàrano

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mentate che, come ovvia conseguenza, generanocampi elettromagnetici. Ormai è sempre più nume-roso il numero di lavori scientifici che mettono in evi-denza i danni acuti e cronici che possono derivare allasalute (soprattutto dei bambini e dei giovani), sia peresposizione a dosi CEM (Campi Elettromagnetici) chesuperano i limiti, sia per lunga durata di esposizione.I rischi, purtroppo, esistono, non solo per coloro chesono costretti ad operare in ambienti di lavoro inqui-nati, ma anche per i comuni cittadini che, inconscia-mente sono esposti all’assorbimento di elettrosmogin casa e in ambiente esterno. Negli ultimi anni sonostati molti gli appelli e le raccomandazioni di medicie scienziati sulla necessità di ridurre i limiti di espo-

sizione ai CEM e di proteggere lefasce di popolazione più deboli,come le donne incinte, i bambini,i giovani, gli elettrosensibili e co-loro che sono costretti ad opera-re in ambienti esposti. L’interven-to del professor Angelo Gino Le-vis, ha messo in evidenza che èancora molto grande il gap tra ledomande di certezza e le offertedi certezza da parte delle comu-nità scientifiche e delle istituzionisanitarie, con formulazione di pa-reri spesso discordi e contraddit-tori, per cui la comunità non sacome orientarsi con la conse-guenza che, ancor oggi, nelle di-chiarazioni governative di varipaesi, si conclude affermandoche: “ Non vi sono prove accerta-te che l’esposizione ai CEM, entroi limiti definiti dalle Commissionidella OMS, possano causare effet-ti negativi sulla salute”. Lo stessoprofessor Veronesi, a proposito deicasi di aumento della leucemia in-fantile, registrati in coloro che abi-tano nelle immediate vicinanze dielettrodotti o stazioni radio base,assicura che i CEM non possonoessere considerati cancerogeni,perché non hanno attività geno-tossica. Il professore Levis, catte-dratico emerito del Dipartimentodi Biologia dell’Università di Pado-va, membro della CommissioneCancerogenesi e Teratogenesi delMinistero della Sanità, fondatoree attualmente vicepresidente del-l’A.P.P.L.E (Associazione Per laPrevenzione e la Lotta all’Elettro-smog), è autore di numerosi arti-coli scientifici, pubblicati su rivisteitaliane ed estere, sui rischi sani-tari correlati all’esposizione adelettrodotti e sugli effetti dei cam-pi elettromagnetici. L’illustre pro-

fessore, in attesa di unanimità di consensi da partedegli addetti ai lavori e alla promulgazione di regolee limiti certi da rispettare, ha consigliato di attener-si al principio della precauzione esteso alla tutela del-la salute, contemplato dalla Costituzione. Tale prin-cipio, in assenza di certezza scientifica, di fronte a ri-schi gravi, che possono recare danni alla salute, ob-bliga ad attuare e mai ritardare la prevenzione pri-maria. Di fronte ai fattori confondenti, ad errori edistorsioni nell’impostazione metodologica e alla su-perficiale e spesso non corretta elaborazione e inter-pretazione dei dati dei lavori eseguiti, con interessidi parte e al conseguente ritardo di emanazione di leg-gi cautelative, è bene attenersi al principio di una buo-

14 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso

na prevenzione, dando valore al rapporto tra nume-ro di casi di malattia presenti nei cittadini esposti enumero di casi verificatosi nei cittadini non esposti arischio. Per esempio, se la mortalità tra coloro che abi-tano sotto un elettrodotto è il doppio della mortalitàdei cittadini che abitano lontano da esso, il valore èsignificativo al 95%. Inoltre ha tenuto a ribadire chei suddetti lavori, spesso eseguiti su commissione, nonhanno tenuto conto dei potenziali rischi a lungo ter-mine. Le principali sorgenti di CEM alle quali la po-polazione può essere esposta sono: gli elettrodotti,gli elettrodomestici, i ripetitori radio-TV e per telefo-nia mobile, i computers, i terminali video, cellulari ecordless, sistemi WiFi.

Anche se non esiste ancora una relazione dimo-strata scientificamente di un nesso di causalità cer-to tra CEM e tumori, è noto il fatto che le onde elet-tromagnetiche possono interferire con la funzionedi organi e apparati e generare alterazioni cellula-ri tali da causare, a lungo termine, tumori. I prin-cipali effetti documentati nella letteratura come con-seguenza di esposizione a breve tempo a CEM,sono: disturbi psicologici, comportamentali e neu-rologici, insonnia, perdita della memoria, cefalea,depressione, dolori muscolari, alterazioni del ritmocardiaco, modificazioni ormonali e del sistema im-munitario.

A lungo termine: Morbo di Alzheimer, epilessia,forme degenerative a carico delle strutture nervose,sterilità, tumori maligni e benigni al cervello, ai ner-vi cranici, alle ghiandole salivari, al sistema emopo-ietico, in particolare leucemie e linfomi.

Gli studi sperimentali in vitro sono fondamenta-li per la comprensione dei meccanismi biologici a li-vello cellulare e molecolare, coinvolti nell’interazionetra CEM ed esseri viventi. E’ stato dimostrato chel’esposizione al CEM può alterare lo scambio dell’io-ne calcio attraverso la membranacellulare, modificando la sua con-centrazione intracellulare e inter-ferendo con i processi di relazio-ne tra cellule, il riconoscimento eil differenziamento, con ipoteticaazione cancerogena. Purtroppo,nell’eziopatogenesi dei tumori,agiscono più fattori, per cui, allostato attuale, non è facile dimo-strare il ruolo dei CEM nella car-cinogenesi. Intanto, in letteratu-ra, vengono riportati sempre piùstudi che classificano i CEM comepossibili cancerogeni per l’uomo,con una latenza che va dai 10 ai30 anni. L. Hardell e coll.(20 lavo-ri su 2000 casi pubblicati su rivi-ste internazionali), hanno docu-mentato:

“Aumenti statisticamente si-gnificativi di tumori alla testa di chiha utilizzato telefonia mobile peralmeno 10 anni, per tempi com-

plessivi di 500-2000 ore. Nell’anno 2006 hannopubblicato un lavoro con 905 casi di tumori alla te-sta (su 2162 controlli); di essi, 539 astrocitomi di ele-vata malignità, 124 di bassa malignità, 93 oligoden-drogliomi, 78 gliomi, 71 tumori di altro tipo. In chi hainiziato ad usare il telefono mobile prima dei 20 annidi età, il rischio è nettamente maggiore, soprattuttodallo stesso lato e per uso di telefoni analogici e cor-dless. Inoltre il rischio è maggiore in ambienti chiu-si e nelle aree rurali o comunque a copertura di se-gnale debole, in quanto, in tale condizione, l’emissio-ne di CEM è più elevata. Così pure aumenta il rischiol’uso combinato di più apparecchiature emettenti CEM.Oggi viene riconosciuto solo il danno da sovra riscal-damento dei tessuti superficiali a contatto con la sor-gente dei CEM, ma si parla sempre più di danni a li-vello della molecola e del DNA, di alterazioni cromo-somiche, di induzione di proteine da shock termico edi alterazione dell’apoptosi (morte cellulare), di alte-razione della funzionalità e del numero degli sperma-tozoi. Mentre le industrie pensano a divulgare tecno-logie sempre più avanzate e avveniristiche che affa-scinano i giovani e moltiplicano i profitti, ben 9 stu-di (Ahlbom et all.) rilevano un raddoppio statistica-mente significativo del rischio di ammalarsi di leuce-mia infantile nelle esposizioni residenziali a campi ma-gnetici uguali o maggiori a 0,4 microTesla, rispetto achi è esposto a meno di 0,1 mT; altri 15 studi(Gre-enland et all.) riportano un aumento statisticamen-te significativo del rischio per esposizioni superiori a0,2-0,3 mT. E’ improbabile che negli studi riportati enegli altri che sono seguiti con risultati sovrapponi-bili, l’associazione tra leucemia infantile e alti livellidi CEM, sia dovuto al caso. Nell’anno 2007, l’Associa-zione italiana degli oncologi medici (AIOM), dopo unostudio di osservazione durato 10 anni, ha ammessoun raddoppio di casi di gliomi del nervo acustico in

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persone esposte a CEM, per abuso o cattivo uso di cel-lulare e cordless. La dottoressa Alba A. Brandes, al2° Congresso Internazionale di Neuroncologia, ha se-gnalato che dall’anno 1996 all’anno 2002, al repar-to da lei diretto a Padova, i tumori cerebrali erano au-mentati del 500%. Nel 2009 si è avuta la prima con-danna a favore di un utilizzatore intensivo di cellula-re, per uso di lavoro. Oggi vediamo solo la punta del-l’iceberg, perché, essendo il periodo di latenza varia-bile da 10 a 30 anni, saranno i giovani di oggi a su-bire conseguenze che possono essere anche gravi ea tipo epidemico. Al professor Levis è seguito l’inter-vento del dottor Alfio Turco, fisico direttore di POLABs.r.l., che ha parlato dell’attuale carenza legislativa edell’importanza di pianificare il territorio, individuan-do a priori dove posizionare antenne o elettrodotti,dove e come costruire le abitazioni, la distanza del-le stesse dalle linee elettriche ad alta tensione, la cau-tela da usare nelle abitazioni; tra l’altro ha raccoman-dato: utilizzare sempre computers collegati diretta-mente alla rete, evitare i sistemi wiFi, non dormire sot-to una termocoperta, vedere la TV ad almeno 1 me-tro di distanza dallo schermo, utilizzare il Phonpoco e lontano dalla testa (il pericolo è maggiore perdonne gravide e bambini); limitare l’uso del rasoioelettrico; evitare la vicinanza a ferro da stiro, forni amicroonde, lavastoviglie, frigoriferi, tritatutto, video-registratori; evitare che tali apparecchiature siano po-sizionate dietro la parete della stanza da letto. Perquanto riguarda il telefonino, per il suo uso corretto,è bene ricordare le 10 regole raccomandate:

1 - Usare l’auricolare o il vivavoce.2 - Evitare le lunghe telefonate.3 - Telefonare quando c’è pieno campo.4 - Durante la notte non tenere il telefonino sotto il

cuscino.5 - Durante il giorno non tenere il telefonino in ta-

sca o, comunque, a contatto con il corpo.6 - Non tenere il cellulare acceso negli ospedali.7 - A cinema, teatro, scuola, tenere il cellulare

spento.8 - Concedere l’uso del telefonino ai bambini solo in

caso di emergenza.9 - Quando si acquista un cellulare scegliere quello a

più basso livello di emissioni.10-Nei luoghi chiusi e nelle aree dove c’è poco cam-

po, usare il telefono fisso, perché il telefonino au-menta la sua potenza di emissione.

Per quanto riguarda la legislazione in merito, èstato rimandato al 2012 l’entrata in vigore dei limitidi esposizione ai CEM (Direttiva 2008/46/CE). Attual-mente, nella legislazione italiana, è previsto l’obbli-go di valutare gli effetti nocivi a breve termine; l’ob-bligo di valutare l’esposizione della popolazione e deilavoratori ai CEM; l’obbligo di effettuare idonea for-mazione del personale. Attualmente è d’obbligofare prevenzione, mettendo in opera:- Attuazione di tutti gli strumenti idonei a minimiz-

zare il valore d’impatto elettromagnetico;

- Scelta dei siti e conoscenza delle caratteristiche tec-niche degli impianti.

- Privilegiare il miglior progetto e la migliore tecno-logia.

- Informazione e formazione del personale e del cit-tadino.

- Stimolare la produzione di normative regionali elocali

Per quanto riguarda il riconoscimento dei danni,oggi viene riconosciuto solo il rischio termico, dovu-to al sovrariscaldamento da esposizione. Comunquela magistratura sta emettendo sentenze che ricono-scono le patologie accennate, a patto che gli esper-ti siano in grado di dimostrare il nesso di causali-tà, allegando lavori scientifici specifici e di livello ri-conosciuto dalla medicina internazionale. Il pedia-tra Sergio Zarrilli, vicepresidente dell’ISDE di Cam-pobasso, ha ribadito il concetto che è dovere del me-dico e del pediatra educare le famiglie e far cono-scere i rischi che corrono i bambini, dalla vita in-trauterina fino ai 12 anni, perché i CEM penetranonel cervello con un tasso di assorbimento altissi-mo per età inferiore a 5 anni (4,49W/kg), alto finoa 10 anni (3,27W/kg), moderato per gli adulti(2,93W/kg). I bambini e i ragazzi fino all’età di 20anni sono i soggetti più a rischio, sia per il maggio-re tasso di assorbimento, sia per abuso del telefo-nino (il 98% dei ragazzi tra 14 e 19 anni utilizza iltelefonino; molti di essi hanno più di un telefoninoe il 79% lo utilizza anche di notte, lasciandolo sot-to il guanciale). I danni, come già detto, non sonosolo dovuti a riscaldamento dei tessuti superficiali,ma di tipo biologico, con possibilità di sviluppo, abreve e soprattutto a lungo termine, di varie pato-logie, tra cui tumori del cervello, del nervo acusti-co o della parotide, soprattutto dal lato dove si ap-poggia il telefonino e per uso combinato di più ap-parecchiature emittenti CEM. Il pericolo, anche senon vi sono certezze scientifiche, di fronte al dila-gare di apparecchiature sempre più sofisticate, esi-ste, anche perché il bambino e il giovane ha a di-sposizione tutto il periodo di latenza (10-30 anni)che l’adulto e l’anziano non sempre hanno. E’ im-portante che il medico renda le famiglie consape-voli dei potenziali rischi, cui bambini e ragazzi sonoesposti. Il dottor Claudio Cristofaro dell’ARPAM, haparlato della situazione del monitoraggio nella re-gione Molise, con particolare riferimento alla situa-zione di Ferrazzano, dove è intervenuta la magistra-tura per limitare la proliferazione di antenne. A con-clusione del dibattito e del Corso di formazione, ildottor Gennaro Barone ha ringraziato gli illustri re-latori e ha, con orgoglio, ricordato il lavoro svoltodall’Ordine e dall’ISDE, nel salvaguardare l’ambien-te dall’aggressione dei vari inquinanti e, nel caso del-l’inquinamento da elettrosmog, ha aggiunto che, senon altro: “Abbiamo lanciato una pietra in unostagno immobile”.

Dott. Giovanni Spàrano

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Èstata Campobasso ad ospitare l’undicesi-ma edizione dell’Advanced teaching cour-se organizzato dall’ETRO, l’Organizzazio-

ne europea per la ricerca sulla trombosi che co-ordina a livello europeo gli studi in un campo crucia-le della medicina, come le trombosi e, più in gene-rale, le malattie cardiovascolari.

Il corso, rivolto a ricercatori e clinici a livello in-ternazionale, si svolge ogni due anni in città europeediverse (nel 2009 si è svolto a Cracovia, in Polonia).Questa volta è toccato al capoluogo molisano, dovei Laboratori di Ricerca della Fondazione di Ricerca eCura “Giovanni Paolo II” dal 18 al 23 settembre pros-simi sono stati gli organizzatori di un appuntamentoche regolarmente richiama ricercatori da ogni partedel vecchio continente e per il quale sono stati rico-nosciuti 23 crediti ECM.

Oltre la cortina: la “seconda vita” dell’EtroIl contributo dell’ETRO nel campo degli stu-

di sulla trombosi è stato decisivo, anche perchéha di fatto creato un’Europa scientifica “allarga-ta” con un anticipo di molti anni rispetto alla po-litica. La Polonia, l’Ungheria ed altri Paesi del-l’Est, ad esempio, facevano parte dell’ETRO giàmolto prima che cadesse il muro di Berlino.

Quando i Paesi del vecchio continente riu-scivano a malapena a guardarsi tra le fenditu-re di un muro, qualcuno provava a scavalcarela cortina di ferro, incurante delle lacerazioni po-litiche che imperversavano in Europa.

Il ponte, in questo caso, lo ha gettato lascienza, a cui poco importava che al di là del di-visorio ci fossero persone che il mondo di allo-ra non considerava nemmeno europee. L’Etro(European Thrombosis Research Organization)è stato uno di questi “motori” che non si è fat-

to certo frenare dalle turbolenze politiche e sociali.Spinta da una enorme forza innovatrice, l’Organizza-zione europea per la ricerca sulla trombosi inizia amuovere i primi passi proprio in quella terra di mez-zo, sospesa tra l’occidente e l’Unione sovietica. Mol-ti ricercatori vengono dall’Ungheria e dalla Polonia, al-lora considerate zone off limits per gli europei. Ma ilmuro, per l’Etro, non era un ostacolo, bensì un inci-dente di percorso che tuttavia non era in grado di ar-restare la marcia. Specie quella di giovani ricercato-ri, che per la prima volta nella loro vita avevano l’op-portunità di aggiornarsi sui progressi scientifici che ve-nivano da Ovest, ma anche di trascorrere alcuni pe-riodi di studio all’estero e senza spese. L’Etro ha sem-pre guardato oltre il panorama politico. Lo ha fatto nelperiodo in cui bisognava essere più cauti che mai,

Marialaura Bonaccio Laboratori di Ricerca - Fondazione di Ricerca e Cura “Giovanni Paolo II”

Sergio Coccheri - Giovanni de Gaetano - Giovannangelo Oriani

BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 17

spinta dal solo desiderio di mettere insieme le com-petenze scientifiche e le passioni di tutti i ricercato-ri d’Europa, senza badare se fossero al di là o al diqua del muro.

Composta da diversi working parties (gruppi dilavoro) provenienti da tutta Europa, l’Etro sta ora at-traversando una fase di rinnovamento che l’ha primaportata a spostare la propria sede da Berna a Lova-nio, in Belgio, per poi concentrarsi su un progetto tan-to ambizioso quanto impegnativo: diventare il fulcrodelle varie società scientifiche nazionali che si occu-pano di trombosi e malattie correlate, in modo da co-stituire una federazione che raccordi l’attività di ricer-ca in questo campo. Un motivo in più l’ha sicuramen-te fornito l’allargamento dell’Unione europea che coni suoi attuali 27 membri fa ben sperare per la costi-tuzione di una identità scientifica made in Europe.

Multidisciplinarietà la parola chiave Il corso di Campobasso si è rivolto a medici e ri-

cercatori che intendono approfondire ed aggiornarele loro conoscenze in questo campo, dove l’approc-cio multidisciplinare è fondamentale. La coagulazio-ne del sangue, con i suoi fenomeni fisiologici e pato-

logici, coinvolge infatti specialità molto diverse del-la medicina, dalle malattie infettive alla genetica, dal-la medicina di genere all’influenza della dieta medi-terranea. Sul palco dell’ETRO si avvicenderannoesperti internazionali provenienti da diversi campi diricerca. Oltre a una qualificata presenza di ematolo-gi ed internisti, il Corso vedrà infatti la partecipazio-ne di cardiologi, epidemiologi e biologi provenienti dadiversi centri di ricerca europei, tutti accomunati daun profondo interesse verso una patologia che di fat-to rappresenta un autentico fardello non solo per lepersone che ne vengono colpite, ma anche per le giàstremate casse della sanità. Alleggerire il peso di unacondizione che ogni anno, in Italia, causa il decesso(da sola e nelle sue manifestazioni d’organo) di oltre200.000 persone e ne rende invalidi altrettanti, è uncompito prioritario. Ecco perché chiamare a raccoltai maggiori esperti internazionali nel campo assume unsignificato non solo di alto valore scientifico, ma an-che di soccorso economico ad una sanità che semprepiù fa fatica a star dietro alla crescente cronicizzazio-ne delle patologie che stanno letteralmente metten-do in ginocchio l’Occidente.

Marialaura Bonaccio

La European Thrombosis Research Organization (ETRO) ha scelto il capoluogomolisano per il suo corso avanzato del 2011.

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LA TERAPIA DEL DOLORE24 settembre 2011

aspetti etici, deontologici e normativiin rapporto ai diversi contesti clinici

Il 24 settembre 2011, nella sala conferenzedel Centro Sociale il Melograno a Larino,l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli

Odontoiatri della Provincia di Campobasso han-no organizzato una giornata di formazionecoinvolgendo medici chirurghi, medici di medicina ge-nerale, odontoiatri, farmacisti e infermieri l’argomen-to trattato “La Terapia del dolore: aspetti etici,deontologici e normativi in rapporto ai diversicontesti clinici”.

L’obiettivo quello di diffondere i principi e i me-todi della terapia del dolore e le cure palliative in ge-nerale, ad un anno o poco più dall’approvazione di unalegge, tanto preziosa, quanto poco conosciuta ed ap-plicata. L ‘opportunità, dunque, di ricavare momen-ti di riflessione ed approfondimento, l’ordine dei Me-dici l’ha giustamente ravvisata per consentire ai col-leghi di sciogliere eventuali dubbi per poi operareseguendo le attuali linee guida contenute nella leg-ge, che vogliono l’eliminazione del dolore, non solonei reparti dedicati alla sua cura e alla palli azione,ma dovunque.

Lo sviluppo della medicina ha portato, nelle so-cietà più evolute, un aumento del numero di malat-tie che sono guaribili e altre che non sono guaribili masono state rese curabili.

Il risultato complessivo è stato un allungamen-

t odellav i t am e -

dia e un incremento del numero di pazienti affetti damalattie croniche evolutive con esito infausto che ine-vitabilmente costituiscono delle situazioni molto com-plesse da gestire.

La cura globale coordinata e finalizzata a fornireun sollievo dal dolore e dalla sofferenza nei malati ter-minali o incurabili è sempre stata una responsabilità

morale del medico, indipendente-mente dalla specialità praticata.Per molte ragioni questo imperati-vo morale ed etico è diventato oggipiù importante che mai.

Le malattie inguaribili rendo-no invalidanti, sia dal punto di vi-sta fisico, che sociale, e per que-sto motivo, il fatto che siano di-sponibili moderni metodi per ilcontrollo del dolore, accessibili edefficaci rende moralmente obbli-gatorio che ogni medico sia beninformato sull’uso dei farmacianalgesici.

Nelle cure palliative il dolorerappresenta il sintomo fonda-mentale, intervenire con farma-ci come le benzodiazepine, neu-rolettici, barbiturici, i quali pos-sono essere usati da soli o in as-sociazione tra loro o con gli op-pioidi, come è stato più voltesottolineato, tenendo conto diuna terapia antalgica persona-lizzata.

Le vie di somministra-zioni sono quelle comuni ma si predilige la sommi-

nistrazione orale e meno invasive.

Noncontrollare il dolore in modo ade-

guato equivale, sia moralmente che legalmente, aduna inadeguata condotta professionale. Nonostantequesto, a molti medici manca la dovuta conoscenzain questo campo o pur avendola, essi usano gli anal-gesici con troppa parsimonia. Alcune paure riguarda-no il problema di rendere tossicodipendenti i pazien-ti, altre invece la responsabilità etica della morte qua-lora essa dovesse avvenire come risultato di una de-pressione respiratoria.

Queste paure non sono giustificate né da un pun-to di vista etico né di fatto. Per esempio, per quantoriguarda l’aspetto clinico si sa che i pazienti con do-lore severo che ricevono notevoli dosi di oppiacei sof-frono raramente, per non dire mai, di depressione re-spiratoria o di dipendenza se le dosi somministratesono prescritte in modo adeguato. Perfino la dipenden-za, qualora dovesse insorgere in un paziente termi-nale, sarebbe un piccolo prezzo da pagare per allevia-re il dolore.

La terapia palliativa è per necessità una cura ge-stita in gruppo, dal momento che nessun singolo pro-fessionista potrebbe forse far fronte da solo a tutte lenecessità di un paziente terminale.

Questa situazione introduce problemi etici specia-li collegati all’attività del gruppo di lavoro.

La questione della responsabilità è fondamenta-le. Il gruppo di lavoro in terapia palliativa devericonoscere la centralità del paziente, pur man-tenendo la propria integrità personale e profes-sionale.

Dal punto di vista del paziente è bene che sia glioncologi che i Medici Generali sappiano riconoscere ipropri pregiudizi nel curare i malati inguaribili. Essi de-vono comunicare meglio e lavorare in modo integrato.

La terapia palliativa è, se condotta in maniera ade-guata, fondamentalmente, una cura globale della per-sona, con la finalità di attenuare la portata dei i sin-tomi della malattia, per far sì che la sofferenza del pa-ziente e dei suoi familiari, non travolga, comunque,lo spirito vitale, che in ciascuno di noi non muore mai.

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Presso la bi-blioteca Al-bino di Cam-

pobasso sono andatein scena, durante loscorso mese di agosto,le “piccole letture” acura dei lettori volon-tari del gruppo Natiper Leggere in Molise.Una bella esperienzaancora con pochi bam-bini, ma tutti attenti epartecipi oltre ogni no-stra aspettativa. Ab-biamo letto nel giardi-no della biblioteca,ambiente suggestivoche ha regalato all’ini-ziativa un tocco di ma-gia. I bambini chehanno partecipato agliincontri, accompagna-ti dai genitori, appar-tengono alla fasciad’età compresa tra 2 e5-6 anni. Abbiamoscelto alcuni dei titolisperimentati durante ilcorso lettori ed altri comunquetratti dalla bibliografia indicatacida Alfonso Cuccurullo. I lettori vo-lontari sono stati bravi: ognunocon il proprio stile e con naturalimargini di miglioramento, ma im-pegno ed entusiasmo non sonomancati e sicuramente tutti sonoentrati nel ruolo del lettore conmolta spontaneità. Con la prezio-

sa collaborazione di VincenzoLombardi, direttore della bibliote-ca Albino, e di Francesca Carne-vale, referente regionale AIB,pensiamo di proseguire anchecon la riapertura delle scuole eproporre piccole letture “d’au-tunno”. Se, poi, ci sarà un nume-ro adeguato di partecipanti vor-remmo presentare il progetto e

offrire le nostre letture in ospeda-le, presso le Unità Operative diPediatria sia a Campobasso che aIsernia. Questa prime esperienzacon le piccole letture ha regalatoa tutti noi belle emozioni e haconfermato la volontà di continua-re a costruire Nati per Leggere inMolise.

Sergio Zarrilli

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INTRODUZIONE: La fascite plantare cronica (FPC),di frequente riscontro nella popolazione generale, rap-presenta la più comune causa di talalgia (Dunn JE,Link CL, Felson DT et al, 2004)1. Il termine fascite, che implica la presenza di un pro-cesso infiammatorio, non è però del tutto appropria-to per indicare tale patologia poiché numerose ricer-che hanno evidenziato in alcuni dei pazienti cambia-menti di natura degenerativa a carico della fascia plan-tare. In letteratura si parla pertanto di fasciosi plan-tare (Rompe JD, Furia J, Weil L, Maffulli N. Epub 2007Apr 24. Review)2. Il principale sintomo è il dolore calcaneare. Questopuò rimanere localizzato in corrispondenza della re-gione interna del calcagno o irradiarsi in corrispon-denza dell’avampiede. Inizialmente compare solodopo l’esecuzione di attività fisiche di elevato gra-do di intensità, in seguito si presenta sin dal mat-tino con l’esecuzione dei primi passi. L’esame obiet-tivo evidenzia alla digito-pressione una dolorabili-tà locale in corrispondenza dell’inserzione dell’apo-neurosi plantare o a livello dell’arco longitudinale me-diale. La diagnosi si basa, quindi, principalmente sul-la storia clinica e sull’esame obiettivo, ma può av-valersi dell’ausilio della diagnostica strumentale, tracui l’ecografia e l’esame radiografico. Quest’ultimorisulta particolarmente utile nell’identificare la pre-senza di spina calcaneare, presente nel 50% dei pa-zienti con FPC (Buchbinder R.et al)3. L’uso di supporti ad arco, la terapia farmacologica conFANS o iniezioni di cortisone, lo stretching della fasciaplantare e del tendine d’Achille migliorano il quadroclinico della maggior parte dei pazienti. Lo stretchingdella fascia plantare e del tendine di Achille è fonda-mentale nei soggetti sedentari, che più facilmente de-gli altri vanno incontro a grosse retrazioni del tricipi-te surale e della fascia plantare (DiGiovanni BF, Na-

woczenski DA, Lintal ME, Moore EA, Murray JC, J BoneJoint Surg Am. 2003)4. La recente introduzione della terapia con onde d’ur-to nell’ambito delle terapie fisiche ha modificato il clas-sico percorso terapeutico fornendo una valida alter-nativa all’intervento chirurgico in termini di efficaciae sicurezza. Le onde d’urto focalizzate sono definitecome onde acustiche, costituite da impulsi singoli, chesfruttano il principio della litotrissia extracorporea. Piùdel 90% dei pazienti con fascite plantare può esseretrattato con successo senza necessità di ricorrere allachirurgia (Davis PF, Severud E, Baxter DE. 1994)5.Scopo di questo studio clinico randomizzato control-lato, è stato quello di stabilire se risulta più efficacenel tempo il trattamento con le sole onde d’urto o quel-lo combinato delle onde d’urto con lo stretching del-la fascia plantare.

MATERIALI E METODI: Da dicembre 2008 a settem-bre 2010 sono stati reclutati 90 pazienti con FPC, sud-divisi randomicamente in tre gruppi; il gruppo A è sta-to sottoposto ad un ciclo di ESWT per 4 sedute, unaa settimana (2000 impulsi - 0.10≤0.20 mJ/mm2); ilgruppo B è stato sottoposto ad un trattamento com-binato di stretching della fascia plantare e di ESWT(secondo le stesse modalità del gruppo A). Il grup-po C non ha ricevuto alcun trattamento. Lo strumento utilizzato per il trattamento con onded’urto è un litotritore elettromagnetico, il MODULITHSLK (Fig.1).Sono state somministrate le seguenti scale di valu-tazione: Visual Analogue Scale (VAS), Lower Extre-mity Functional Scale (LEFS) e Short Form-12 (SF-12)per misurare dolore, disabilità correlata e qualità del-la vita al baseline, dopo 45 e 90 giorni dalla fine deltrattamento.

Dott.ssa Teresa VendittoDipartimento di Medicina Fisica e Riabilitativadell’Università degli studi di Roma Sapienza.

ONDE D’URTO E STRETCCHNEL TRATTAMENTO DELLSTUDIO RANDOMIZZATO(ESTRATTO TESI DI LAUREA)

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RISULTATI: I valori della VAS e dellaLEFS al baseline nel gruppo A erano ri-spettivamente 7.47 e 41.20, nel grup-po B 7.37 e 45.8, nel gruppo C 7.44 e30.4. Dopo 90 giorni erano 3.57 e56.3 nel gruppo A, 2.41 e 64 nel grup-po B e 7.44 e 31.1 nel gruppo C. La si-gnificatività statistica (P<0.05) è statadeterminata utilizzando il test U diMann-Whitney e di Wilcoxon. La VAS ela LEFS si sono dimostrate statistica-mente significative nel gruppo A e B, mail gruppo B ha mostrato risultati miglio-ri rispetto al gruppo A (Fig. 2 e 3).

CONCLUSIONI: I risultati ottenuti intermini di riduzione del dolore e ripristi-no della funzionalità dell’arto inferiore sisono dimostrati significativamente mi-gliori nel gruppo trattato con le onded’urto e con lo stretching soprattutto adistanza di tre mesi dal trattamento. Po-tremmo, quindi, proporre tale schema te-rapeutico soprattutto per i pazienti chepresentano un quadro clinico particolar-mente severo.

BIBLIOGRAFIA1. Dunn JE, Link CL, Felson DT et al. Prevalence of foot and

ankle conditions in a multiethnic community sample ofolder adults. Am J Epidemiol 2004;159:491-8.

2. Rompe JD, Furia J, Weil L, Maffulli N.Shock wave thera-py for chronic plantar fasciopathy. Br Med Bull. 2007;81-82:183-208. Epub 2007 Apr 24. Review.

3. Buchbinder R. Plantar fasciitis. N Engl J Med2004;350:2159-66.

4. DiGiovanni BF, Nawoczenski DA, Lintal ME, Moore EA, Mur-ray JC, Wilding GE, Baumhauer JF. Tissue-specific plantarfascia-stretching exercise enhances outcomes in patientswith chronic heel pain. A prospective, randomized study.JBone Joint Surg Am. 2003 Jul;85-A(7):1270-7.

5. Davis PF, Severud E, Baxter DE. Painful heel syndrome:results of non operative treatment. Foot AnkleInt1994;15:531-5.

CHING SPECIFICOLLA FASCITE PLANTARE CRONICA.O CONTROLLATO

Fig. 1 MODULITH SLK

Fig. 2: rappresentazione grafica dei valori medi ottenuti dalla sommini-strazione della scala LEFS, valutati rispetto al delta.

Fig. 3: rappresentazione grafica dei valori medi ottenuti dalla sommi-nistrazione della scala VAS, valutati rispetto al delta

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Il trapianto di organi, grazie al progresso scien-tifico che mette a disposizione farmaci anti-rigetto più efficaci e grazie al miglioramen-

to delle tecniche chirurgiche, è diventato oggi unanormale pratica chirurgica che, non solo migliora laqualità di vita e favorisce il reinserimento nell’atti-vità lavorativa, ma in molti casi, salva la vita. Purtrop-po, ancora oggi, non tutti i cittadini possono usufrui-re dei vantaggi di questo presidio terapeutico. I mo-tivi sono vari. In Italia, specialmente nelle regioni delSud, spicca la deficiente organizzazione delle strut-ture ospedaliere e la opposizione alla donazione, do-vuta a mancata o scarsa cultura della donazione ealla non perfetta conoscenza delle problematiche e deivantaggi derivanti dal trapianto. Per meglio far cono-scere all’opinione pubblica, quanto sia migliorata ne-gli anni la qualità di vita dei trapiantati, fino a permet-tere di raggiungere ottimi risultati, anche nelle sfidedello sport, sono state ideate le Olimpiadi dei trapian-tati, che si attuano dall’anno 1978, quando si svolse

la prima edizione a Porthsmouth, a cui parteciparo-no poco più di cento atleti. Si praticano olimpiadi in-ternazionali invernali ed estive ogni due anni. Fannoparte della Federazione delle Olimpiadi 68 nazioni. Pos-sono partecipare alle olimpiadi atleti di tutte le età,che abbiano effettuato il trapianto da almeno sei mesi.

Dal 17 al 24 giugno 2011, le Olimpiadi dei tra-piantati (World Transplant Games) si sono svolte a Go-teborg. Hanno partecipato circa 2000 atleti di 54 pae-si, in varie discipline: atletica, nuoto, tennis, tennistavolo, ciclismo, bowling, pallavolo ed altre. L’Italiasi è piazzata al 17° posto con 9 medaglie d’oro, 13d’argento e 16 di bronzo. Anche il Molise ha dato unpiccolo contributo come supporter; infatti è stato con-vocato dal Team Manager della Nazionale Olimpica Ita-liana, Dott.ssa A. Bernasconi, come Medico Rianima-tore della Compagine Italiana, il Dott. Romeo Flocco,primario del Reparto di Rianimazione dell’Ospedale“A.Cardarelli” di Campobasso. Il dottor Flocco mi ha

OLIMPIADI DEITRAPIANTATI

“Al di là dei fatti clamorosi, c’è l’eroismo del quotidiano,

fatto di grandi o piccoli gesti di condivisione che alimentano un’autentica cultura della vita. 

Tra questi gesti merita particolare apprezzamento la donazione degli organi

compiuta in forme eticamente accettabili, per offrire una possibilità di salute

e perfino di vita a malati talvolta privi di speranza”

Giovanni Paolo II , Evangelium Vitae 1995.

BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 25

confidato la sua felicità per aver vissuto questa espe-rienza e per aver ascoltato la storia di ogni atleta ita-liano e di molti atleti di altri paesi. Ha raccontato lastoria della bellissima cittadina svedese MarthaEhlin, che, pur avendo subito il trapianto di 5 orga-ni, ha gareggiato in 5 discipline di atletica e ha vin-to 5 medaglie d’oro; la storia del ciclista italiano che,pur essendo caduto a 100 metri dal traguardo dellagara in linea, è riuscito a vincere una medaglia dibronzo. Lo stesso atleta, con un’infrazione del pol-so, è riuscito a vincere il bronzo nella gara a crono-metro; le ragazze del tennis hanno vinto 5 ori, la spu-meggiante squadra del nuoto ha fatto incetta di me-daglie, come il gruppo dell’atletica. Sono stati altret-tanto emozionanti i piazzamenti al quarto posto deltravolgente team di volley. Sono proprio le loro sto-rie di vita che strappano gli applausi. È quindi moltoimportante potenziare il processo della donazione diorgani. Non è possibile che al 3 luglio 2011 ancora9427 persone sono in attesa di trapianto. Conside-rando i brillanti risultati ottenuti con la terapia trapian-tologica, fa molto male ricordare che la mortalità in

attesa per i trapianti di fegato è del 6.9%, peri trapianti di cuore è del 10,5%, per i trapian-ti di polmone del 14,1%. E’ nostro dovere dimedici far conoscere i vantaggi di una similerealtà terapeutica che esclude tanti cittadinisolo per mancanza di buona volontà, senso ci-vico e collaborazione da parte di tutti.

Se tutti fossero favorevoli alle dona-zioni e in tutti i reparti di Rianimazione sipraticassero i prelievi multi organo al finedi trapianto terapeutico, non ci sarebbe-ro forse liste di attesa e tante condannea morte.

La realtà condanna soprattutto le strut-ture del Centro Sud. Cosa si può fare? Lo chie-do a Romeo Flocco: “Il limite non è più la sen-sibilizzazione dei cittadini, ma piuttosto un pro-blema organizzativo. Il presupposto per ave-re un donatore di organi, è il ricovero in Ria-nimazione di un paziente affetto da una gra-ve lesione cerebrale acuta sottoposto a ven-tilazione polmonare e supporto cardiologico.Bisognerebbe favorire la disponibilità dei po-

sti letto di Rianimazione per il potenziale donatore,permettendo un più rapido turnover dei pazienti cheguariscono, grazie alle cure intensive, e che potreb-bero essere dimessi e trasferiti precocemente dallaRianimazione in strutture intermedie post-intensiveo in rianimazioni periferiche”. Se protagonisti dei tra-pianti sono donatori e riceventi, eroi sono anche i fa-miliari che, con profondo affetto, vicinanza, spirito dialtruismo e carità cristiana supportano gli attori prin-cipali e favoriscono questo grande evento che fa ri-nascere e moltiplica la vita. I prossimi Giochi Olim-pici si svolgeranno nel 2013 a Durban in Sudafrica.Facciamo un grosso in bocca al lupo ai nostri atleti!Ma, come dice Romeo Flocco: “E tale la loro energiache non hanno bisogno di incoraggiamenti. Sono Tra-piantati, ma in realtà sono Donatori di Energia, Pas-sione, Emozione”. Aggiunge Giovanni Sparano:”Sono veri eroi ed è nostro dovere parlare di loro piùspesso e aiutarli con i fatti e non solo con le parole!”

Giovanni Spàrano

Flocco e Bernasconi

Mi sovviene alla mente ilricordo di mia nonna che,ad ogni caduta dei propri

nipotini, con conseguente “sbuccia-tura” dei ginocchi, urlava, alla vistadel sangue, di prendere subito lo spi-rito per disinfettare. Lo “spirito”,cioè l’alcool etilico denaturato, peratavica consuetudine, viene ancoraconsiderato un disinfettante, e que-sta abitudine non è scomparsa coltempo perché, ancora oggi, l’alcooldenaturato viene impiegato nella di-sinfezione di varie ferite. Ma è poivero tutto questo? Per anni si è uti-lizzato e si continua ad usare questoliquido di colore indefinibile e diodore non tanto gradevole senza sa-perne nulla sull’efficacia dello stessoanzi, ignorandone una possibile pe-ricolosità. È doveroso, quindi, fare al-cune considerazioni, ridimensionan-do questa sostanza che ancora, ripe-to, ai giorni nostri trova largo impie-go come disinfettante di ferite super-ficiali e largo consumo nelle sale ope-ratorie e corsie degli ospedali. Perquanto riguarda l’ospedale, vi è dadire che l’immersione in alcool dellemani da parte del chirurgo, trala-sciando qualche caso di intolleranzaverso la sostanza stessa, non rivesteuna vera e propria finalità disinfettan-te perché tale operazione iene effet-tuata solo per fissare le spore presen-ti nella cute, in quanto la maggiorparte dei germi è stata asportata dal-

l’abbondante e prolungato lavaggioche il chirurgo esegue prima dell’im-mersione delle sue mani nella baci-nella contenente alcool. Una conside-razione più importante, invece, rive-ste l’uso, o meglio il cattivo uso chesi fa dell’alcool etilico denaturatocome disinfettante di ferite. L’alcooletilico denaturato, quello per inten-derci che si vende nelle farmacie, neisupermercati ed un po’ ovunque,possiede una limitata azione batte-ricida la quale si consegue non allaconcentrazione del 90% com’è quel-la del commercio, bensì ad una piùbassa ed esattamente al 70%. Laspiegazione di ciò può essere data dalfatto che ad una concentrazionemaggiore, l’alcool non riesce a pene-trare all’interno delle cellule batteri-che perché determina un induri-mento, o meglio una coagulazionedegli strati cellulari; ne consegue ladifficoltà ad esercitare quell’azionebattericida che, al contrario, vieneesplicata ad una più bassa concentra-zione. Batteriologicamente è statodimostrato che l’azione battericidaviene esercitata, prevalentementesugli streptococchi, escherichia coli,salmonella typhi, mentre gli stafilo-cocchi sono alquanto resistenti, in-sensibili le spore ed i germi che leproducono. Allora, non avendo l’alco-ol denaturato una azione battericidasui germi sopra menzionati, può nonsolo contenerli, ma anche conservar-li per molto tempo e, quindi risulta-re inquinato e pericoloso. A titolo dicuriosità si citano alcuni dei germiproduttori di spore che sono agenticausali di patologie abbastanza serie:Bacillus antraci (carbonchio), Clostri-dium tetati (tetano), ClostridiumWelchii o perfrigens (gangrena gas-sosa). Si pensi per un momento adun alcool denaturato che potrebbecontenere alcune di tali spore e conil quale ci si illude di disinfettare una

ferita. Ancora, l’alcool etilico denatu-rato è chiamato così perché derivadall’alcool puro per aggiunta di so-stanze denaturanti come: alcool me-tilico, aldeidi varie, acido acetico edaltri che impartiscono un’azione an-cora più irritante per i tessuti (il bru-ciore che si avverte al contatto ne èuna conferma) deprimendo, nel con-tempo, la vitalità delle cellule, impe-dendone o ritardandone la conse-guente cicatrizzazione di una lesione.Tralasciamo di parlare della potenzia-le tossicità dell’alcool metilico aggiun-to, qualora per condizioni partico-lari e per estensione della lesione, ve-nisse assorbito. Per completare que-sto interessante argomento non sipossono sottacere, ancora, alcuneconsiderazioni di ordine legislativo inquanto, nessuna disposizione di leg-ge codifica l’uso dell’alcool denatura-to come disinfettante. Se leggiamo,infatti, i decreti legge del 1909, del1936 e legge del 1937, apprendiamoche l’uso dell’alcool denaturato ècontemplato per i soli impieghi di il-luminazione, riscaldamento, forzamotrice, fabbricazione di vernici edaltro senza nessun minimo cenno alsuo uso come disinfettante. Credoche bastino queste poche nozioni sulprofilo farmacologico dell’alcool de-naturato e che potremmo sintetizza-re in: lesivo per i tessuti, azione li-mitata a pochi germi, nessuna sullespore di vari microorganismi di nontrascurabile tossicità, possibilità diconservarle per lungo tempo e risul-tarne inquinato, per avere ottimimotivi per evitarne l’uso in ogni for-ma di disinfezione. Se poi, per fini-re, quest’uso improprio dell’alcool eti-lico denaturato come disinfettante lovogliamo considerare anche, sotto ilprofilo legislativo, potremmo senz’al-tro affermare che tale sostanza, perl’uso che se ne fa, è fuori legge.

Dr. Raffaele Marchese

26 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso

ALCOOL ETILICO DENATURATO“DISINFETTANTE”

Una leggenda da sfatare

BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 27PAGINA ODONTOIATRICA

Dott. Attilio Cicchetti

PENSARE PER LA PROFESSIONEODONTOIATRICA

I problemi della professione odontoiatrica oggi sono nu-merosi: formazione, gestione, concorrenza, burocratizzazione,riduzione della domanda, complessità del lavoro, aggiornamen-to e tanto altro; problemi che la generazione precedente allanostra non conosceva.

Chi si è laureato prima degli anni 80 ricorda sicuramen-te che il fiscalità e la burocrazia erano pressoché sconosciute,il problema con i pazienti era di sfoltirli e non incrementarla,i guadagni erano tali da permettere di fare investimenti sostan-ziosi quasi annualmente, l’aggiornamento professionale era su-perfluo, spesso solo pretesto per fare vacanze in bella compa-gnia. Ed è in quegli anni che il dentista si è creato la fama diprofessionista arricchito senza sforzi che ancora oggi si portaanacronisticamente sulle spalle.

In soli trent’anni la professione è radicalmente cambia-ta, i dentisti sono i liberi professionisti che dedicano il mag-gior numero di ore al lavoro, che investono più risorse e piùtempo nell’aggiornamento e nel rinnovo delle attrezzature, quel-li oberati dai maggiori carichi di burocrazia e di responsabi-lità, quelli col più alto numero di malattie professionali, quel-li col rapporto guadagno-rischio professionale più sbilancia-to di ogni categoria imprenditoriale libero-professionale.

In questo settore l’Italia è il fanalino di coda dei paesiindustrializzati (e forse non solo di quelli): la formazione uni-versitaria è francamente insufficiente, quella post-universita-ria è costosa e legata ad interessi economici, l’ingerenza dellostato nella gestione della professione è più pesante persino deipaesi socialisti senza dare come corrispettivo né sicurezza eco-nomica né previdenziale, i pazienti italiani sono probabilmen-te i più esigenti al mondo (e i dentisti italiani sono i migliorial mondo) ma sono anche poco disponibili a spendere, l’indu-stria dentale continua a spremere un limone ormai secco, i co-sti di gestione di uno studio moderno con personale ed attrez-zature adeguate alle aspettative dei pazienti viziati sono eleva-tissimi e improponibili per colleghi giovani o residenti in zonerepresse, la concorrenza della pletore frutto di una program-mazione sanitaria miope e disinteressata (se non addirittura osti-le alla categoria) e soprattutto del fiorire di società di capita-li, centri low-cost, ed organizzazioni di viaggi della speranzadentale dei paesi dell’est,sta mietendo vittime soprattutto frai colleghi che più avrebbero bisogno di sostegno e solidarietà,giovani all’inizio carriera ed anziani alle soglie della pensione.

Quale deve essere la risposta alla crisi del settore che gliodontoiatri devono affrontare, quale il ruolo dell’Ordine nel-la alla governance della professione? Queste sono le sfide deigiorni nostri e le scelte che faremo cambieranno radicalmen-te il volto della professione per i prossimi anni e insieme an-che il nostro stile di vita e la qualità del nostro lavoro.

Da una parte il mantenimento di posizioni che qualcunocontinua ancora a considerare di privilegio (antitrust,Bersani,ecc.) quindi scelte di qualità, mantenimento e control-lo dei tariffari minimi, applicazione di principi deontologici dicorrettezza,regole di autoregolamentazione pubblicitaria,esclusione di forme di convenzionamento selvaggio, rifiuto dicommercializzazione della professione, con il rischio di rima-nere fuori da una realtà sempre più cinica di mercato.

Non dobbiamo farci scoraggiare da continui da continuisegnali negativi che ci arrivano dal mondo economico,politi-co, dell’informazione. Non dobbiamo farci sedurre dalle sire-ne della deregulation della professione e dell’ingresso della sa-nità del libero mercato.

Questo non porterà né vantaggi professionali, economi-ci o di qualità di vita a noi, e nemmeno vantaggi ai nostri pa-zienti. La stria ci insegna che ovunque la professione sanita-ria è stata mercificata, risultato è stato la caduta verticale del-la qualità delle prestazione e della dignità dei professionisti. Ilnostro non è e non sarà mai un commercio ma sempre un artenobile, dove l’aspetto economico è sì importante ma no è il néil fine del nostro oprare né il parametro su cui misurare le no-stre prestazioni.

I concetti di tariffa, di tempario, di convenzionamento,di prestazioni forfetizzate, di accordi con gruppi economici dicontrollo e via dicendo, sono al di fuori della mentalità medi-ca anzi sono agli antipodi di questa. Ricordiamo che il centrodel nostro universo professionale resta e resterà sempre il pa-ziente, come persona, con i suoi problemi umani,biologici,psi-cologici e patologici. Noi non trattiamo oggetti di consumi, nonforniamo prestazioni standardizzate, non gestiamo pacchettidi clienti! Se entriamo in questa pericolosa mentalità, verso laquale tutte le forze esterne alla professione ci spingono(sia dadestra che da sinistra), i risultati prevedibili saranno tre:ridu-zione della qualità delle prestazioni e scontento dei pazienti,svilimento e impoverimento della professione, impossibilità dicontrollo e difesa della professione da parte dell’Ordine.

E altrettanto evidente che queste sfide necessitano di ri-sposte adeguate: non possiamo trincerarci dietro anacronisti-che difese della categoria che rischiano solo di essere interpre-tate come lobbismo e conservazione di privilegi.

Saremo capaci di raccogliere questa sfida? Le nostre azio-ni saranno incisive o velleitarie?

Ai posteri l’ardua sentenza, ma è solo nella nostra vo-lontà, capacità, determinazione, intelligenza e spirito di ser-vizio che dovremo trovare le chiavi del successo.

Dr. Cicchetti AttilioPresidente Commissione Albo Odontoiatri

28 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso

PAGINA ODONTOIATRICA

Questa drammatica affermazione è una delle battute finali dell’incontro svol-tosi sabato 1 ottobre preso la sede dell’Ordine dei Medici a Campobas-so.

Relatori graditissimi il prof. Lorenzo Lo Muzio “Preside vicario della Facoltà diMedicina e Chirurgia dell’Università di Foggia” e il prof. Lucio Lo Russo “Professo-re aggregato Malattie odontostomatologiche” presso la stessa Università.

L’evento è inserito nel progetto nazionale della prevenzione del carcinoma del cavoorale promosso dalla Federazione Nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odonto-iatri che, ormai in fase attuativa avanzata, prevede:

- la individuazione di centri diagnostici e terapeutici d’eccellenza cui indirizzare icasi sospetti;

- la formazione di una rete di “odontoiatri sentinella” cui riferirsi comeprimo filtro;

- la promozione di incontri divulgativi e for-mativi con gli odontoiatri e con i medici in-teressati;

- la promozione di incontri informativi con lacittadinanza presso le sedi ordinistiche provin-ciali.

Una platea attenta di numerosi odontoiatri e me-dici ha ascoltato le relazioni sull’argomento genero-samente offerte dai convenuti professori i quali han-no rivisitato l’attualità in tema di epidemiologia, fat-tori di rischio, lesioni potenzialmente cancerose, cli-nica e strategie terapeutiche del carcinoma orale sot-tolineando il ruolo primario dell’osservazione atten-ta ed accurata del cavo orale da parte di tutti gli ope-ratori sanitari preposti, nonché la responsabilità deglistessi nel fare i passi giusti e soprattutto nell’evitare dinon farli tenuto presente che:

- il tempo medio che il Paziente impiega dal-l’inizio dei sintomi al rivolgersi al medico èdi circa 85 giorni;

- una qualsiasi lesione che non guarisce in quin-dici giorni merita un approfondimento accu-rato;

- il fumo è il principale fattore etiologico del can-cro orale e delle lesioni precancerose.

Su quest’ultimo punto risulta amplificato ilruolo del team odontoiatrico che con l’informazio-ne, la esposizione della letteratura di riferimento e so-prattutto con l’esempio ha la possibilità di combatte-re efficacemente la dipendenza dal fumo dei propri Pa-zienti.

Domenico Coloccia

“la mortalità del carcinoma orale non èdiminuita negli ultimi cinquant’anni”

BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 29NON SOLO MEDICINA

“L’Ordine dei Medici si congratula

con il Dott. Malinconico

per questa nuova pubblicazione

e gli augura ancora tanti successi

editoriali oltre che professionali”

30 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso

NON SOLO MEDICINA

Le immagini sono eloquenti.... an­cora una volta una iniziativa ludi­ca voluta dall’Ordine ha fattocentro. Tanti iscritti con i loro fa­miliari hanno goduto di unasplendida giornata passata al­l’isola di Ponza. Una guida esper­ta ci ha accompagnato e spiega­to tutto al meglio la sosta al risto­rante è stata graditissima da tut­ti, insomma ancora una volta èstato dimostrato che anche fuo­ri dalla professione si può stareinsieme in grande armonia el’augurio è che possano essereancora tanti questi incontri.

BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 31NON SOLO MEDICINA

Scadenza30 ottobre 2011

Il Volo di Pègaso

Quarto concorso artistico - letterario

Raccontare le malattie rare:parole e immagini

32 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso

NON SOLO MEDICINA

Gentili Amici e Colleghi,siamo lieti di annunciare e presentare la quarta edizione del concorso artistico

- letterario “Il Volo di Pègaso, raccontare le malattie rare”.Oltre alla narrativa, la poesia, la fotografia, la pittura, il disegno, la scultura, lo

spot, quest’anno ci sarà anche una sezione dedicata alla musica.Il tema del concorso di quest’anno è ”In cammino”.La malattia, infatti è un cammino, un percorso vero e proprio in cui ci si trova

catapultati e nel quale si è costretti a volte persino a inventarsi una strada, a cer-care una via d’uscita.

Chiediamo quindi di raccontare, parole o suoni, quel tratto di strada, o di im-maginarlo, di provare a dire con immagini, suoni o parole, come può trasformarela vita l’esperienza della malattia, e di come può mostrarci un altro lato delmondo.

Il termine per l’invio delle opere è il 30 ottobre 2011.Per saperne di più, vi invitiamo a visitare l’homepage del Centro Nazionale Ma-

lattie Rare (www.iss.it/cnmr)Aspettiamo numerose le vostre opere!Cari saluti a tutti,

Domenica Taruscio e collaboratori

Dr. Domenica Taruscio DirectorNational Centre for Rare DiseasesIstituto Superiore di SanitàViale Regina Elena, 29900161 Roma ItalyTel. + 39 06 49904016 Fax: +39 06 49904370www.iss.it/cnmrTelefono Verde Malattie Rare 800 89.69.49Help-line Rare Diseases 800 89.69.

“La v

ena a

ort

ica

”TERZA PUNTATA

Si tratta di un’ampia terminologiamedica in chiave popolare diligen-

temente raccolta da alcuni col-leghi nell’arco della loroesperienza professionale. Lapubblichiamo a puntate sulnostro Bollettino sorridendo

ma sempre con il dovuto ri-spetto nel confronti dei simpa-

tici “autori”, con lo spirito di chiha bonariamente raccolto queste

briciole di simpatia nostrana.

NON SOLO MEDICINA

* Mia figlia deve togliersi i

neon dalla testa

* Tengo nu dolore che n’cumincia n’pietto e poi sispaleia pè tutta la schiena

* Devo fare il POP-test

* L’obellico

* Una cisti epilettica deltesticolo

* Il radiocardiogramma

* Le amministrazioni (mestruazioni)

* La gastrosco

pia rettale

* M’ha fatto na’ mossa la vita…

* L’echippo (l’equipe)

* Osteosperosi

* La papilla di Walter

* La budella maestra (il colon)

* La poliposcopia

* L’ecobatterico(elicobacter)

* Un cancro benigno

* Mi devo far visitare il retti-

le (il retto…)

* La prostàte (prostatite)

* Ernia ombellicolare

* Quasimente…

* Quelle gocce sono disgustevoli

* La colite vertiginosa

“IL MEDICHESE DEI SEMPLICI”

BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 33

34 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso

NOTIZIE UTILI

NOTIZIE UTILI

Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine.

Il IX Congresso Nazionaledella Società Italiana Si-stema “118” (S.I.S. 118)

tenutosi a Torino nei giorni dal 22 al24 settembre 2011 ha rappresenta-to un importante momento di cre-scita dei Servizi di Emergenza Ter-ritoriale ed un occasione di afferma-zione delle prerogative della nostraregione. Infatti, il Direttore dellaCentrale Operativa – Servizio diEmergenza Territoriale “118” del

Molise, dr. Fedele CLE-MENTE, è stato elettoPresidente Nazionale del-la Società Scientifica e siè insediato nel nuovoruolo. Il dr. Clemente siè dichiarato particolar-mente onorato della di-

mostrazione di fiducia e di stima ri-cevuta da tutto il consesso dei Re-sponsabili delle Centrali OperativeItaliane e dagli operatori del Siste-ma in ambito nazionale. “Questa no-mina – dice il dr. Clemente – è mo-tivo di orgoglio per me e per tuttoil personale del Servizio, a cui va ri-conosciuta il merito di aver sempreoperato con il massimo della profes-sionalità possibile. Inoltre, rende ra-gione della qualità che questa regio-

ne è capace di produrre e dell’impe-gno che è capace di fornire, tanto daessere riconosciuta degna di ri-guardo anche da regioni che stori-camente hanno rappresentato ilpunto di riferimento per l’assisten-za sanitaria”. “Relativamente agliobiettivi futuri – continua il dr. Cle-mente - l’intero sistema deve ser-vire sempre di più ad integrare ef-ficacemente la medicina territoria-le e di base con la medicina ospe-daliera, in un continuum di cure ca-paci di fornire le migliori garanziepossibili al cittadino-paziente. Nonmi preoccupa l’impegno che mi at-tende per i prossimi 2 anni in cui du-rerà la mia carica, ma mi fa piace-re contribuire a rendere più unifor-me i “118” di tutta l’Italia”.

CARUSO AMEDEOCICCONE QUIRINA AGATA

COLANERI ANGELOCORSI MARIA FEDELEFALCONE DANIELE A.

FATICA NICOLAFRATIPIETRO ANTONIO

FRATIPIETRO MARIO

GABRIELE NICOLAGIULIANO GIUSEPPE

IANNACONE NICOLINOLA VECCHIA ERNESTO

LICURSI GIUSEPPELUCIANO NICOLAPALLOTTA PIETROPITTARELLI BRUNO

PRESTIA ALDO GREGORIOPRIMIANI CARLO RAFFAELE

SIMONELLI COSTANTINOTARTAGLIA MARIA

TERZANO BARTOLOMEOTRIBOʼ ALESSANDROVINCELLI AUGUSTO

Di seguito riportiamo i nominativi dei Medici M.M.G.che si sono proposti per essere tutors per il Tirocinio Pre-Laurea

degli studenti di Medicina del VI anno

BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 35NOTIZIE UTILI

Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine.

Al Presidente della FNOMCeO dott.Amedeo Bianco

A tutti i Presidenti degli Ordini Provinciali d’Italia

Oggetto: Provvedimenti del Governo in tema di risanamento della finanza pubblica

Caro Amedeo, cari colleghi Presidenti,

i paventati provvedimenti del Governo “studiati” per risanare le esangui casse dello sta-to, sembrano ormai in gran parte orientati a colpire una fascia di lavoratori che, da sem-pre, è stata coinvolta tutte le volte che si è dovuto raschiare il fondo del barile per farecassa. Non è però mia intenzione entrare in ambiti specifici formulando casomai giudi-zi che servirebbero soltanto a dividerci facendoci “litigare”, come i capponi di Lorenzo Tra-maglino nei Promessi Sposi. Non dobbiamo infatti cadere nella collaudata trappola del“divide et impera”: sarebbe un vero e proprio suicidio! Il drammatico momento richie-de a tutti noi una granitica compattezza per salvaguardare sacrosanti diritti acquisiti che,con disinvoltura veramente sorprendente, vogliono scipparci. Pensare a resettare il ri-scatto degli anni di laurea ai fini della maturazione della pensione rappresenta , soprat-tutto per la nostra categoria, un violento pugno nello stomaco, un vero e proprio tradi-mento di quanto è stato a suo tempo sottoscritto e rispettato con puntuali versamentida migliaia di laureati entrati nel mondo del lavoro tardi , a causa di studi universitarilunghi e faticosi. Il telefono del nostro Ordine Professionale ha ricevuto numerosissimechiamate di colleghi caratterizzate da smarrimento, rabbia, delusione, richieste di inter-vento. Penso che mai come stavolta dobbiamo fare muro per scongiurare e neutralizza-re un attacco che non ha precedenti e che supera, per la gravità che lo connota, anchei noti insulti indirizzati ai medici italiani dal ministro Brunetta. Spero che tutti concor-diate che, al di là delle convinzioni politiche personali, è necessario far sentire la voce diuna intera categoria che è stanca di subire pur continuando ad operare in prima lineacon onestà e dedizione, anche con gli esigui mezzi messi a disposizione. È quindi indi-spensabile allertarci tutti, Ordini e Sindacati di categoria, coordinati dalla Federazione edal suo Presidente che certamente saprà gestire, con efficace incisività, tutta una seriedi urgenti iniziative finalizzate a scongiurare questo attentato ai nostri diritti.Prima che sia troppo tardi….

Il Presidente OMCeO di CampobassoDott. Gennaro Barone

Campobasso 31/08/2011

Abbiamo voluto pubblicare lo stesso questa lettera, inviata alla nostra Federazione, persottolineare l’immediato energico interessamento dell’Ordine in una vicenda che avreb-be creato danni notevoli a tanti professionisti. I medici, per comprensibili ragioni, sa-rebbero stati quelli maggiormente danneggiati dall’ingiusto scippo di diritti acquisi-ti in modo sacrosanto negli anni. Bisogna citare anche il tempestivo coinvolgimen-to di alfri Ordini Provinciali che, in sintonia con il nostro, hanno espresso forte dis-senso verso lo “sciagurato” provvedimento che, per fortuna, è stato di tutta frettaritirato dal Governo.

NOTIZIE UTILI

36 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso

A tutti i Sigg. Medici Chirurghi ed OdontoiatriIscritti all’AlboLoro e-mail

Caro Collega,Ti informo che qualora dovessi sostituire un Medico di Medicina Generale o un Pedia-

tra di Libera Scelta è opportuno che Ti munisca di PIN per l’invio telematico dei certifica-ti di malattia. L’Ordine si è attivato con la ASReM per ottenere il PIN ed è stato concor-dato con l’Ente che, previa specifica richiesta (di cui si allega fac-simile), si potrà ottenerequanto occorre.Cordiali saluti

IL PRESIDENTEDott. Gennaro Barone

Al Direttore U.O.C.Assistenza Sanitaria di BaseSovradistrettualeDott.ssa Gianfranca MARCHESANIVia del molinello, 1TERMOLI

Il sottoscritto Dott. _________________________ nato a _______________ il ______________

residente ___________________________________________________________________________

Iscritto all’ordine dei medici di___________ chiede l’abilitazione al sistema TS (certificati di ma-

lattia), per la sostituzione di MMG – PLS nell’ambito ASReM.

Data Firma___________________________________________

NOTIZIE UTILI

Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine.

ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRIVia Mazzini, 129 - 86100 CAMPOBASSO

tel. 0874/69177 fax 0874/618358 - [email protected]

Si comunica che l’Assemblea Elettorale per il rinnovo del-le cariche ordinistiche è fissata in prima convocazione neigiorni 26 e 27 novembre dalle ore 08.00 alle ore 20.00 e ilgiorno 28 novembre dalle ore 08.00 alle ore 15.00.

Tutti siete invitati a questo importante appuntamento!!!!

AI COLLEGHI SCOMPARSI

“LʼOrdine abbraccia con grande affetto i familiari,

gli amici e tutti coloro che vivono un grande dolore

per la scomparsa dei nostri cari colleghi”

BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 37

Dott. Michele Colavita

21.06.1951 - 26.06.2011

Dott. Giuseppe Carfagna

16.12.1934 - 16.09.2011

38 BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso

I DATI DELL’ORDINE

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ALBO MEDICI CHIRURGHIISCRIZIONI

COGNOME E NOME LUOGO E DATA RESIDENZADI NASCITA

CONSIGLIO DEL 11.07.2011

————————————- NESSUNA MODIFICA

CONSIGLIO DEL 18.07.2011CIARLA Sara Termoli (CB) Termoli (CB) - nuova iscritta

12.01.1985

COLANERI Giovanni Campobasso Campobasso - nuovo iscritto31.07.1983

FRATIPIETRO Manuela S. Giovani Rotondo Campobasso - nuova iscritta(FG) 18.05.1986

PANARESE Fabrizio Campobasso Campobasso - nuovo iscritto02.11.1985

PARISI Adriana Campobasso Petrella Tifernina - nuova iscritta01.04.1985 (CB)

CONSIGLIO DEL 01.08.2011LATTANZIO Stefania Campobasso Campobasso - nuova iscritta

16.11.1979

VENDITTO Teresa Campobasso Campobasso - nuova iscritta03.06.1983

CONSIGLIO DEL 28.09.2011MASTROGIORGIO Gerarda Campobasso Pietracatella (CB) - nuova iscritta

10.04.1983

CANCELLAZIONI

CONSIGLIO DEL 11.07.2011COLAVITA Michele S. Elia a Pianisi (CB) - deceduto il 26.06.2011

21.06.1951

CONSIGLIO DEL 18.07.2011

————————————- NESSUNA MODIFICA

CONSIGLIO DEL 01.08.2011

————————————- NESSUNA MODIFICA

CONSIGLIO DEL 28.09.2011CARFAGNA Giuseppe Pietrabbondante (IS) - deceduto il 16.09.2011

16.12.1934

FAGNANI Franca Castelmauro (CB) - trasferitasi all’O.M.04.10.1964 di Roma

TOTALE ISCRITTI ALL’ALBO DEI MEDICI-CHIRURGHI AL 30.09.2011 N° 1467

I DATI DELL’ORDINE

Tutte le notizie sono riportate integralmente nel sito dell’ordine.

BOLLETTINO dell’Ordine dei Medici - Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Campobasso 39

ALBO ODONTOIATRIISCRIZIONI

CONSIGLIO DEL 11.07.2011MIGNELLA Mario Erice (TP Bojano (CB) - nuovo iscritto

29.05.1981

SALZMANN Massimo Campobasso Campobasso - nuovo iscritto22.01.1986

CONSIGLIO DEL 18.07.2011

————————————- NESSUNA MODIFICA

CONSIGLIO DEL 01.08.2011

————————————- NESSUNA MODIFICA

CONSIGLIO DEL 28.09.2011

————————————- NESSUNA MODIFICA

CANCELLAZIONICONSIGLIO DEL 11.07.2011

————————————- NESSUNA MODIFICA

CONSIGLIO DEL 18.07.2011

————————————- NESSUNA MODIFICA

CONSIGLIO DEL 01.08.2011

————————————- NESSUNA MODIFICA

CONSIGLIO DEL 28.09.2011FAGNANI Franca Castelmauro (CB) - trasferitasi all’O.M.(Duplice iscrizione Albo) 04.10.1964 di Roma

TOTALE ISCRITTI ALL’ALBO DEGLI ODONTOIATRI AL 30.09.2011 N° 221