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Parrocchia Beata Vergine delle Grazie Torino CON NOI ALLA CROCETTA NOTIZIARIO della Maggio 2013 - n. 1 - Anno 64° FAMIGLIA PARROCCHIALE

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maggio 2013 Notiziario della FAMIGLIA PARROCCHIALE - Crocetta - Beata Vergine delle Grazie

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Parrocchia Beata Vergine delle GrazieTorino

con noi alla crocetta

NoTiziario dellaMaggio 2013 - n. 1 - anno 64° Famiglia parrocchiale

PARROCCHIA BEATA VERGINE DELLE GRAZIE - CROCETTA10129 TORINO - corso Einaudi, 23 - tel. 011 59 92 33 - fax 011 59 30 06

Sito Internet: www.parrocchiacrocetta.org e-mail: [email protected]: via Marco Polo, 8 ORATORIO: via Marco Polo, 6

Il Notiziario si invia gratuitamente a tutti i Parrocchiani. È distribuito da volontari – le famiglie cristiane sono invitate a favorire la consegna nel proprio condominio. Si accetta-no offerte presso l’Ufficio Parrocchiale.

ORARIO EsTIVO delle sANTE MEssEmesi di luglio e agostoIn PARROCCHIA

Giorni feriali: 10 - 18 Giorni festivi: 8,30 - 11,30 - 18 Sabato e vigilia feste di precetto: S. Messa festiva della vigilia ore 18

Al CONVALEsCENZIARIO:

S. Messa festiva ore 9,30

Nella CHIEsA di VIA PIAZZI, 25 (salesiani) - tel. 011 58 11 391

Giorni feriali: 7 - 8 - 18,30Giorni festivi: 8 - 10,30 - 12 - 18,30Sabato e vigilia feste di precetto: S. Messa prefestiva ore 18,30

BATTEsIMI COMUNITARI: vengono amministrati normalmente alle ore 16 ogni se-conda e quarta domenica del mese. I genitori passino in parrocchia almeno un mese prima della data desiderata per il Battesimo dei figli per accordarsi sugli incontri di preparazione per genitori e padrini.

Ai FUTURI sPOsI: ricordiamo di presentarsi in Parrocchia almeno sei mesi prima della celebrazione del matrimonio. Si invita a frequentare un corso di preparazione prima di av-viare le pratiche. Alla porta della chiesa è affisso il calendario degli incontri dei futuri sposi dell’Unità Pastorale. Nella nostra Parroc-chia gli incontri (sei serate e un pomeriggio do-menicale con incontro, S. Messa, cena insieme) sono al lunedì, ore 21, con inizio nei mesi di marzo, maggio e ottobre. L’iscrizione avviene con un incontro con il Parroco.

UFFICIO PARROCCHIALE: tutti i giorni feriali (eccetto il saba-to pomeriggio) mattino ore 10/12; pomeriggio ore 16/19.

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Carissimi parrocchiani e amici,L’umanità e la Chiesa avevano (avevamo!)

bisogno di un ricupero di semplicità non banale, di cuore caldo, di sguardo limpido. È la prova che sono i cuori grandi a far pulsare al giusto ritmo i cuori degli uomini, credenti o non cre-denti.

Resta una domanda: chissà se sapremo passa-re dall’entusiasmo all’accoglienza dei suoi inse-gnamenti, dall’applauso delle mani all’apertura dei cuori, dal fascino all’imitazione?

A questo pensavo in questi giorni mentre ci prepariamo alla festa della Beata Vergine delle Grazie, patrona della nostra comunità. Sì, pen-savo che gli esempi non ci mancano.

Pensavo che la figura di Maria ha ancora molto da dire per il cammino spirituale persona-le e della nostra parrocchia.

Pensavo che anche la nostra comunità ha bi-sogno di un “supplemento di cuore” per aprirsi davvero al Signore in una fede rinnovata e ai fratelli in una fraternità più estesa.

È con questi sentimenti che vi invito tutti a regalarvi momenti di partecipazione alla vita della comunità che guarda a Maria come Donna del grazie, come Donna della grazia, come Don-na delle grazie.

Con un cordiale augurio + don Guido

è sempre bello potervi raggiungere in tutte le vostre case attraverso queste righe perché nes-suno si senta estraneo alla vita della parrocchia.

In questi mesi passati, grandi avvenimenti hanno segnato la vita della Chiesa: prima la ri-nuncia di Papa Benedetto XVI e poi l’elezione di Papa Francesco. L’attenzione del mondo a questi avvenimenti è stata altissima, grazie an-che ai mezzi di comunicazione sociale sempre più diffusi.

Allo stupore, e per alcuni anche al disorienta-mento, per la scelta di Benedetto XVI è suben-trato l’apprezzamento per un gesto di profonda umiltà, di sofferta umanità e di grande dignità. In un mondo di scalate al potere, vedere uno che “scende” mette in discussione il nostro modo di concepire, troppo sovente, la vita come carriera e non come servizio. In un mondo dove conta l’efficienza, vedere uno che sceglie la via del servizio nascosto, fatto di silenzio, di preghiera e di offerta della sua vita sconvolge i nostri pa-rametri e ci costringe a rivedere i nostri metri di valutazione.

No, Benedetto XVI non è sceso dalla Croce! Se Croce è tacere, soffrire, offrire, pregare, ama-re (questa è la Croce!) Benedetto XVI è più che mai sulla Croce. E la Croce… non fa ombra a nessuno!

L’elezione di papa Francesco, sia per la rapi-dità dei tempi del Conclave sia per la scelta del-la persona e del nome, ci ha fatti passare - in rapidissimi secondi - dallo stupore all’entusia-smo, dalla preoccupazione alla serenità. Davve-ro – è stato detto da tanti – si è visto lo Spirito Santo all’opera. No, Papa Francesco non ci ha fatto dimenticare Giovanni Paolo II e Benedetto XVI (per citare solo gli ultimi due Papi). Uno sguardo maturo non si limita alle differenze ca-ratteriali o di impatto sulle folle, ma coglie ric-chezze nuove, sottolineature evangeliche nuove, stimoli nuovi. Forse perché l’umanità soffre per la sua… disumanità, forse perché la Chiesa sof-fre per la sua distanza dalla vita della gente, Pa-pa Francesco con la sua umanità semplice, ge-nuina, spontanea, attenta alle persone, aperta alla speranza, accogliente verso sofferenti ha improvvisamente dilatato i nostri cuori.

FEsTA PATRONALE

BEATA VERGINE DELLE GRAZIE

Da sabato 25 maggio a domenica 9 giugno appuntamenti e celebrazioni.Consulta il programma completo a pagina 7.

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Scrivo sul treno di ritorno, a poche ore dall’incontro con Papa Francesco.

Mai avrei immaginato di avere la fortuna, il dono di passare un’ora seduto accanto a Papa Francesco, assieme agli amici Vescovi del Pie-monte in “visita ad limina” (ogni cinque anni tutti i Vescovi del mondo sono attesi a Roma per l’incontro con il Papa).

È accaduto lunedì 6 maggio dalle 11.30 alle 12.30 in Vaticano.

L’incontro “di persona” non è stato che una conferma: “ Papa Francesco è proprio come ap-pare!”.

Ci ha accolti come un papà che fa sedere at-torno a sé i figli, “Venite, sedetevi, sentitevi a casa vostra”, ci ha detto.

Ci ha salutati a uno a uno, senza fretta. Gli ho detto che sono un vescovo-parroco che gli por-tava i saluti di tutta la parrocchia. Ha sorriso e ha gradito, sorpreso dalla parola “vescovo” uni-ta a “parroco”.

Pensavo ci avrebbe fatto un’esortazione. No, ha voluto ascoltarci insieme, a uno a uno. E ci ha ascoltati davvero come se, in quell’ora, null’al-tro gli interessasse che ascoltarci. Quasi quasi ci chiedeva ….di poter intervenire, quando deside-rava dare qualche risposta. Ma, sempre, da ve-scovo a vescovi, da padre a figli, da fratello a fratelli.

Ci siamo accorti che i temi che toccavamo trovavano in lui pronta risonanza; sia che si trat-tasse della vita dei preti come dei problemi della disoccupazione e dei poveri, dei problemi delle vocazioni come delle famiglie, dei giovani e de-gli anziani, della Sindone e della scuola, della fede e delle gioie e fatiche dell’evangelizzazio-ne oggi, degli immigrati e del dialogo ecumeni-co e interreligioso.

La sua lunga esperienza di vescovo in Argen-tina gli ha permesso di sintonizzarsi immediata-mente sui problemi che via via emergevano.

Si sentiva quanto gli stiano a cuore i giovani

Il mio incontro con papa Francesco

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e il loro futuro. Ci ha richiamati a esse-re padri, fratelli e amici sempre, di tut-ti, con particolare attenzione ai sacer-doti, soprattutto se anziani perché – ha detto –, occorre os-servare il quarto co-mandamento (“loro sono i nostri genito-ri, i nostri nonni!”).

La cordialità che tutti gli riconosco-no, fatta di gesti spontanei, carichi di sentimento, l’ha ri-servata anche a ciascuno di noi, dimostrando la sua gioia quando gli parlavamo di esperienze di preti che vivono insieme e insieme servono più parrocchie. Ha detto “Bello, bello… perché noi preti dobbiamo essere celibi consacrati, non ce-libi zitelli”.

Non gli abbiamo nascosto la simpatia che tanti, credenti o no, gli dimostrano. Con reali-smo – quasi di marca piemontese – ha commen-tato: “sì, sì… c’è un po’ di Francescomania, ma… siamo ancora in luna di miele!” .

Salutandolo mi è scappato di dirgli: “Santo Padre, lei è proprio come appare ma… vederla in diretta e non in differita è un’altra cosa!”.

Ha sorriso timidamente per nulla intimorito dalla solennità di quei grandi saloni e…pazien-temente disponibile alle foto di rito, personali e di gruppo, che il cerimoniale prevede.

Ora tornando a casa, ringrazio il Signore per il volto di Chiesa calda, cordiale, umana e acco-gliente che Papa Francesco esprime.

Ci ha chiesto di pregare per lui. E non era frase fatta. Glielo abbiamo assicurato. E non era frase fatta. Perché, come gli ho detto, “dal Tabor si scende in fretta”.

Ma chi ha incontrato il calore di un cuore che ama, accoglierà con maggiore disponibilità an-che i messaggi evangelici impegnativi che un Papa non può non dare. D’altra parte, proprio ieri nel Vangelo Gesù diceva “chi mi ama osser-verà la mia Parola”.

Torno con, nel cuore, un amore ancora più intenso per la Chiesa. Certo, incontrare uno co-sì, ti lascia il segno “dentro”. È proprio vero, la vita è fatta ed è segnata da incontri.

Grazie di quest’incontro con un uomo mite, cordiale, sorridente che ti guarda con occhio profondo e ti apre alla speranza. L’ha detto ai giovani recentemente: “Non lasciatevi rubare la speranza”.

Grazie, Santo Padre, terremo stretta questa speranza!

+don Guido

ANAGRAFE PARROCCHIALE 2012

95 nuovi cristiani con il BATTESIMO

134 ragazzi e adulti confermati con il Sacramento della CRESIMA

32 coppie hanno consacrato l’amore con il MATRIMONIO CRISTIANO

118 sorelle e fratelli hanno fatto ritorno alla CASA DEL PADRE

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Il dipinto di cui vorrei trattare ha rappresenta-to, quattro o cinque secoli prima della dichiara-zione conciliare, l’iconografia della “Madre della Chiesa” ed è uno tra dei tanti dipinti che esprimono questa realtà.

L’opera si trova nell’abside nella cappella di s. stefano a Busca, un ciclo pittorico ric-chissimo di spunti iconografici, attribuito ai fratelli Biazaci di Busca, che l’avrebbero rea-lizzato – secondo la moderna critica – alla fine del sec XIV.

La cappella di S. Stefano dedicata al primo martire cristiano degli anni 35-37 d.C, risale alla fine del primo millennio inizio secondo, eretta nel territorio del castello marchionale e di un vil-laggio di cui divenne parrocchia. Costruita inglo-bando un sacello cristiano preesistente e risalen-te, con tutta probabilità, al primo cristianesimo del luogo. Il tema dipinto dai Biazaci è, secondo il Perotti, la ripresa di un dipinto precedente che, rovinato nei secoli, è stato recuperato e aggiorna-to dai Biazaci. L’abside è dipinta in due registri sovrapposti: nel catino absidale il tema altome-dievale del Cristo in mandorla iridata simbolo della divinità, circondato dai simboli degli Evan-gelisti, il Tetramorfo con i cartigli, un tema che costituiva la catechesi visualizzata delle origini. Al di sotto quattro scene narrano la storia e la la-pidazione di S. Stefano. I fatti sono narrati dagli Atti degli Apostoli ai cap. 6,7 e nel racconto della Legenda Aurea di Jacopo da Varagine. Nel dipin-to, il racconto della vita di Stefano simboleggia la primitiva Chiesa, quella di Gerusalemme.

Il mese di maggio dedicato affettuosamente alle mamme è soprattutto il mese dedicato

tradizionalmente alla Mamma di Gesù, Maria la Madre di tutta l’umanità. Maria è protagonista nell’opera d’arte sin dal sec. II-III e in tutte le latitudini, persino in quella musulmana. Invoca-ta con le più belle preghiere che rimandano ad altrettante iconografie vogliamo soffermarci su una di queste in un dipinto murale dove Maria appare “ Madre della Chiesa”.

L’invocazione” Maria Madre della Chiesa” è entrata nella preghiera pubblica quando Paolo VI nel 1964 al termine della terza sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II, la proclamò con queste significative parole: “A gloria della Vergine e a nostro conforto, noi proclamiamo Maria SS. ‘Madre della Chiesa’ in altre parole di tutto il popolo di Dio”.

“Resta indelebile nella mia memoria, dice Benedetto XVI, il momento in cui, sentendo le sue parole “ Dichiariamo Maria Santissima Madre della Chiesa”, spontaneamente i Padri si alzarono di scatto dalle loro sedie e applaudi-rono in piedi, rendendo omaggio alla Madre di Dio, a nostra Madre, alla Madre della Chiesa”. Una realtà che era implicita nella fede dei cre-denti e che il Papa ha voluto proclamare solen-nemente.

Arte e fedeMaria madre della Chiesa

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della prima Chiesa di Gerusalemme è la “Ma-dre della Chiesa” che contempla e annuncia il Signore risorto che appare in alto nella gloria .

È l’immagine della Vergine in ascolto, che vive nella Parola di Dio, che serba nel suo cuore le Sue parole. L’immagine ci rimanda alla gran-de Credente che, piena di fiducia, si mette nelle mani di Dio, abbandonandosi alla Sua volontà; ci rimanda all’umile Madre che, quando la mis-sione del Figlio lo esige, si fa da parte e, al con-tempo, alla donna coraggiosa che, mentre i di-scepoli si danno alla fuga, sta sotto la Croce (Benedetto XVI 2006).

Maria è così intrecciata nel grande mistero della Chiesa, Maria e la Chiesa sono inseparabi-li come sono inseparabili Maria e Cristo. Maria rispecchia la Chiesa, la anticipa nella sua persona in tutte le sofferenze che l’af-fliggono, Lei che, perfetta credente, vi-veva di fede come noi, e ha creduto an-che quando l’oscuri-tà del dolore era la-cerante.

Mirella Lovisolo

Al centro dell’absi-de un riquadro posto tra le quattro scene, presenta la figura di Maria con il tipico manto blu scuro sim-bolo del divino e l’abito rosso simbolo dell’umano. È seduta su un trono goticheg-giante nell’atteggia-mento delle Theo-tókos della prima ora e

tiene sulle ginocchia il Bambino con le caratte-ristiche iconografiche della divinità: il libro, è il “libro chiuso” dell’Apocalisse che solo l’Agnel-lo immolato” ma vivente” può aprire e il nimbo crociato intorno al capo, simbolo per eccellenza di Gesù Cristo Signore.

In questo dipinto Maria ha una caratteristica singolare, non stringe in braccio il Bambino. Il piccolo Gesù se ne sta sulle sue ginocchia auto-nomamente. Maria col volto estatico e le mani unite in preghiera, contempla e adora il Figlio cui si è data interamente

In questo dipinto, che le lotte di religione avevano alterato gravemente e che l’abile re-stauro dei Rosellini voluto dal Comune nel 1998, ha restituito alla lettura, Maria al centro

sciuto, i candidati erano in numero prossimo a quello necessario. Per questo motivo, tutti colo-ro che hanno dato la disponibilità sono stati ac-colti diventando membri del nuovo consiglio, che resterà in carica per i prossimi quattro anni. Il 12 marzo, prima serata nella quale si è riunito il consiglio si è convenuto sulla necessità di tra-smettere alla comunità quali siano la bellezza, l’impegno e il ruolo del consiglio; perciò, don Guido ha descritto sinteticamente come il consi-glio pastorale parrocchiale opera e quale spirito lo anima. Il CPP è di importanza straordinaria per il buon funzionamento della parrocchia e

Il 29 gennaio si sono riuniti il consiglio pa-storale uscente e quello di nuova nomina.

La serata ha rappresentato l’esempio di quale sia stato lo spirito che ha animato il Consiglio Pa-storale Parrocchiale (CPP) in questi anni e che, siamo tutti certi, animerà il nuovo CPP, sotto la guida di don Guido, don Stefano e don Lino. Come già annunciato sul foglietto mensile degli avvisi, i nuovi consiglieri sono stati accolti e non eletti, come invece era avvenuto nel 2010. In effetti, complice la scadenza del rinnovo a ri-dosso delle feste natalizie e, forse, il timore di impegnarsi in un servizio non abbastanza cono-

Consiglio pastorale parrocchialeInsieme per un nuovo cammino

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rappresenta più un “pensatoio” che non un “or-ganizzatoio”, ma si tratta di un pensatoio che mette in comune le riflessioni dei consiglieri, dalla cui condivisione nascono anche indicazio-ni operative, che tengono in conto gli indirizzi dati dalla Diocesi; è infatti sempre più importan-te fare crescere il respiro verso la dimensione della Unità Pastorale, innanzi tutto, oltre all’apertura verso la Diocesi e le sue iniziative, per non rischiare di chiudersi nella propria real-tà, specialmente quando la comunità è benedetta da una presenza attiva di tanti volontari che vi prestano servizio. Il desiderio di trasformare il quartiere intero in una comunità è sempre nel cuore di ogni pastore, ma spesso il numero trop-po elevato di parrocchiani, rende difficile realiz-zare questo intento. Al contrario è, non solo fat-tibile, ma avviene concretamente, creare una vera comunità in Consiglio. In questo modo il CPP può essere, in piccolo, quel che si vorrebbe fosse la parrocchia nella sua totalità e comples-sità. Certamente è questo spirito che i consiglie-

ri tutti vorrebbero trasmettere alla comunità, così che lo possa conoscere e gustare e per di-ventarne membra attive. È da ricordare sempre che la ricchezza della comunità non è mai gene-rare un livellamento di idee, ma è un mettere in comune idee, pensieri, sensazioni, comprese an-che quelle critiche costruttive che servono e fan-no “bene” alla comunità, perseguendo l’ideale tanto caro al nostro Arcivescovo di fare relazio-ne con Dio e tra le persone. In questo senso il CPP è come un’antenna che capta il livello spi-rituale ed evangelico della comunità. Compito del CPP è fare in modo che la parrocchia sia at-tenta alle esigenze degli uomini e, prima di tut-to, a quelle di Dio (“Fidelis, Deo et Homini-bus”).

Siamo certi, perciò, che con il sostegno della preghiera di tutti, il consiglio saprà essere stru-mento per la crescita spirituale della comunità intera.

Benedetta Peyron, segretaria del Consiglio Pastorale Parrocchiale

Composizione Consiglio Parrocchiale PastoraleMembri di dirittoFIANDINO mons. GUIDO, Parroco • MASCIA don LINO, Vice Parroco • BERTOLDI-NI don STEFANO, Vice Parroco • CERUTTI don GIGI, Salesiani • ZAMPARO suor LUCIANA, Suore Nazarene • GROPPI GIORGIO, Comm. Strutture • FERRANDO MARCO, Presidente Azione Cattolica Parroc. • STROPPIANA RICCADONNA TERE-SA, Delegata in sostituzione Pres. AC

Membri designati dai gruppiORLANDO FAPANNI CRISTIANA, Catechesi bambini • PIPINO SERGIO, Catechismo Adulti • DIDIER FULVIA E DAVIDE, Pastorale familiare • TANNOIA LORENZO, Rappr. Animatori ACR • ROMAGNOLI ELISA, Rappr. Animatori Giovanissimi • SAC-CA’ GIOVANNI, gruppi giovani • GUINDANI MARTA, AGESCI-Scout • RAMBALDI FRANCO, San Vincenzo e Caritas • BRONDINO DANIELA, Ministri straordinari della Comunione • CALAJO’ EMANUELE, Ref. Comm. Liturgia e Coro • VALETTO BITEL-LI MARIA PIA, Comunicazione e cultura • VIVIRITO ENZO, Sito web • LANDRA ELIO, OFS e Gruppo Preghiera Padre Pio

Membri disponibili e accoltiBASSIGNANA SQUADRONE PAOLA • BONISOLI ZORGNIOTTI ANNA • CAU-DANA BIANCA • CUNIBERTI GIOVANNI • DIPIETROMARIA FRANCESCO • MI-GLIETTA CARLO • PEYRON NOSENZO BENEDETTA • RAMELLA GIOVANNI • RICCADONNA GUIDO • ROSSO ELISA • SALZA MARCO • SMIRNE PAOLO • VALFRE’ FRANCESCO

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sabato 25 maggioOre 16,00: FESTA DEI BATTEZZATI. Incon-

tro e momento di preghiera con le famiglie dei bambini battezzati negli ultimi 2 anni. Segue rinfresco.

mercoledì 29 maggioCena malgascia a favore dei bambini del Madagascar. A cura del Gruppo Missionariogiovedì 30 maggioOre 16,00: Santa Messa alla Fondazione

Crocetta (Convalescenziario) con gli ospiti, il personale, i volontari, il Consiglio di Ammi nistrazione, i membri della Confraternita.

Ore 20,45: PROCESSIONE-FIACCOLATA per le vie della parrocchia. Segue, in piazza, rinfresco per tutti.

venerdì 31 maggioOre 16,30: (in chiesa) ROSARIO meditato e

cantato per la TERZA ETÀ. Segue rinfresco in cortile a cura del Gruppo le Querce. sabato 1° giugnoOre 18,00: Santa Messa Festiva della vigiliaOre 19,00: Vespri Solenni per la FESTA

PATRONALEdomenica 2 giugnoSANTE MESSE: ore 8,30 – 10 – 11,30 nella festa del Corpo e Sangue del Signore Gesù Cristo, meditando su Maria, tabernacolo di Gesù vero Dio e vero UomoOre 10,00: Santa Messa solenne per la Festa

Patronale. Presentazione del nuovo Consiglio Pastorale Parrocchiale eletto in gennaio.

Ore 12,30: PRANZO COMUNITARIO, aperto a tutti (iscrizioni in Ufficio Parroc-chiale e alle porte della chiesa)

Ore 18,00: Santa Messa con invito particolare alle coppie di sposi con i loro figli.

domenica 9 giugnoOre 15,00: “STRACROCETTA” maratona non

agonistica per tutte le età. Partenza dal Fante.

spettacoli gruppi

ACR e IssIMIvenerdì 7 giugnoOre 21,00: Spettacolo dei Gruppi ACR “Peter Pan” . In teatro

sabato 8 giugnoOre 21,00: ISSIMI Movies. Cortometraggi. In teatro.

Perché la Festa patronale della Beata Vergine delle Grazie sia festa di tutti

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ne dei volontari del Centro di Ascolto. Occorre, ma non è sufficiente, né il tempo a disposizione, né la bontà del cuore.

Occorre preparazione.Per questo si è cominciato con un incontro di

formazione sulla “relazione di aiuto”, seguito da un altro sulla “modalità e atteggiamento dell’ascolto”.

L’incontro e il confronto con realtà di centri di ascolto, già da tempo operanti, potrà aiutare a dare vita anche alla Crocetta a questo servizio. L’inizio dell’attività vera e propria è previsto per l’autunno; intanto il primo nucleo di volon-tari si incontra, riflette, si forma.

Ovviamente, in questa fase di partenza, si ac-cettano ancora altri volontari che condividano il significato e lo spirito di questo servizio.

È chiaro che le volontarie e i volontari della “San Vincenzo” continuano il loro prezioso ser-vizio.

Anch’essi sono … alla ricerca di persone di-sponibili.

+ don Guido

Non è mistero per nessuno che le situazioni di povertà siano in aumento e che la par-

rocchia è chiamata a rispondere o, almeno, a farsi carico di fratelli e sorelle che vivono tempi di difficoltà …e non sempre osano dirlo. La par-rocchia è per definizione una “porta aperta” sul-la strada degli uomini. L’accoglienza dev’essere una caratteristica della parrocchia. E lo è da sempre verso i bambini del catechismo, i ragaz-zi e i giovani dei gruppi parrocchiali e scout, i fidanzati e i giovani sposi, le famiglie che chie-dono il battesimo, i malati e gli anziani che desi-derano una visita, le famiglie in lutto che cerca-no conforto.

Noi preti non siamo soli, ovviamente, in que-sti servizi. Sarebbe impossibile per la parrocchia esprimere questa accoglienza e quest’accompa-gnamento senza la collaborazione (come di fatto avviene) di tanti volontari, di tutte le età, nei va-ri ambiti della vita parrocchiale.

Ma il carico crescente di ”richieste di ascolto e di aiuto” che grava su noi sacerdoti e sulle vo-lontarie che accolgono in ufficio parrocchiale, richiede di “mettere in piedi”, come già in alme-no 80 realtà della Diocesi, un “centro di ascolto” dove le persone siano accolte, ascoltate e – per quanto possibile – aiutate.

In passato questo umile, ma necessario servi-zio trovava in suor Giuseppina (con la collabo-razione della “San Vincenzo”) una presenza sempre disponibile ed … esperta. Ora che la sua età avanza (anche per le suore!) e la salute si è fatta precaria, occorre che la parrocchia si “at-trezzi” di un “gruppo di ascolto” e di un ”luogo di ascolto”, sufficientemente accogliente e riser-vato.

Ne ho parlato nei mesi scorsi in alcuni gruppi sposi e ad alcune persone interessate; ne è nato un primo nucleo di una trentina di persone che hanno iniziato a trovarsi una prima volta con il dottor Dovis della Caritas Diocesana, che ne ha spiegato il senso, lo spirito, lo stile, le finalità.

La prima fondamentale esigenza che il dottor Dovis ha sottolineato è la necessità di formazio-

“Centro di ascolto parrocchiale”Al via la formazione degli operatori

UN PELLEGRINAGGIO IN TERRA sANTA

• dal28dicembre2013al4gennaio2014• perchinonhaMAIpartecipato• condonGuido (guida spirituale) edonDa-

niele D’Aria (guida biblica e organizzativa)• iscrizionisolopressol’OperaDiocesanaPel-

legrinaggi (corso Matteotti 11) con preceden-za ai parrocchiani delle Crocetta e a chi abi-tualmente partecipa alla vita della nostra co-munità

• postidisponibili: 50

• inizioiscrizioni: da martedì 3 giugno

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l’acquisizione di un sapere specifico e di uno “sguardo nuovo” sul servizio pastorale e le sue responsabilità.

Il cammino formativo del primo anno si è snodato all’interno di quattro ambiti individuati come strategici per ripensare la pastorale nel mondo secolarizzato di oggi: mondo, cultura, fede e Chiesa. Seguendo questo tracciato, ci si è interrogati sul contesto sociale in cui vive la Chiesa oggi, sulle modalità con le quali gli stili di vita contemporanei condizionano la dinamica dell’atto di fede, sul Vangelo come stile e con-versione da vivere, sul servizio pastorale in rela-zione al mistero di Cristo e alla vita della Chiesa nella nostra Diocesi. A completamento del per-corso, l’ultimo incontro ha cercato di individua-re le modalità per accogliere nella nostra Chiesa Diocesana le indicazioni scaturite dal Convegno ecclesiale di Verona del 2006.

Sono stati inoltre proposti due incontri prope-deutici sull’interpretazione della Bibbia e dei testi del Magistero, a cura della prof.ssa Monica Quirico, e sui fondamenti del Cristianesimo, a cura del Prof. don Alberto Piola.

Lo SFOP si prefigge di formare gli operatori pastorali di domani con un orizzonte che vada al di là della singola Parrocchia, abbracciando l’in-tera unità pastorale di appartenenza. Quindi, non operatori di Parrocchia, ma operatori di Unità Pastorale, per favorire il processo di inte-grazione e di armonizzazione delle pastorali delle singole comunità, per valorizzare meglio le esperienze e creare sinergie per realizzare an-che una rete di mutuo soccorso tra le varie Par-rocchie, laddove si presentassero difficoltà in un particolare ambito.

Domenica 9 giugno con il ritiro conclusivo terminerà il primo anno di formazione di base.

Guido Riccadonna

Con il ritiro spirituale di domenica 2 dicem-bre 2012 è iniziato il percorso formativo

biennale 2012-2014 del Servizio di Formazione per Operatori Pastorali (SFOP) promosso dall’Arcidiocesi di Torino. Nelle ultime Assem-blee diocesane è emersa, infatti, con sempre maggiore insistenza, l’esigenza di sostenere la complessità dell’agire pastorale, che richiede oggi la formazione di operatori abilitati a coordi-nare in maniera nuova i vari ambiti del servizio all’interno della Chiesa: di qui la nascita dello SFOP, rivolto a tutte le Parrocchie della Diocesi che sono state invitate ad individuare una rosa di persone da inserire nel percorso formativo. Per la Crocetta i partecipanti sono sette: Guido e Te-resa Riccadonna, Carlo e Fabia Miglietta, Fran-cesco e Mirella Morgagni e Benedetta Peyron.

Il percorso si svolge in due anni durante cin-que week-end formativi e due domeniche di riti-ro spirituale. A partire dall’insegnamento conci-liare, il primo anno intende fornire ai partecipan-ti le categorie fondamentali della formazione te-ologico-pastorale, nel duplice e reciproco riferi-mento alla Rivelazione cristiana (Scrittura, Tra-dizione, Magistero) e al concreto orizzonte culturale in cui vive la Chiesa, al fine di abilitare a un conveniente servizio pastorale all’uomo di oggi, secondo gli orientamenti della Conferenza Episcopale Italiana, nella particolare formulazio-ne espressa dal Convegno Ecclesiale di Verona del 2006. Dopo il primo anno di base, il secondo anno proseguirà con una formazione specifica per i singoli settori pastorali (Catechesi, Liturgia, Servizio Pastorale con i ragazzi e i giovani, Pa-storale Famigliare, Ambito Sociale, Pastorale del lutto, ecc.), scelti da ogni partecipante d’accordo con il Parroco, secondo le esigenze della Parroc-chia e dell’unità pastorale di appartenenza.

Ogni week-end prevede la presenza di un esperto per introdurre il tema da affrontare, sti-molare la riflessione e la condivisione nei grup-pi di confronto, raccogliere e commentare quan-to emerso nei lavori di gruppo. A partire quindi dall’esperienza di ciascuno si cerca di favorire

SFOP Formazione per Operatori PastoraliLaici impegnati al servizio della Chiesa

s. Rosario dalla Grotta di Lourdes

Su TV2000 (canale 28 DIGITALE TERRE-STRE) ogni giorno alle 18 e, in replica, alle 20 e alle 7 del mattino successivo.

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La Settimana Santa è stata vissuta alla Cro-cetta con grande intensità spirituale.

Raccogliamo alcune riflessioni e testimo-nianze sulle celebrazioni che ci hanno accompa-gnato spiritualmente alla celebrazione del Si-gnore Risorto.

Lunedì santo - Celebrazione Penitenziale«La mia situazione personale non mi permette

Triduo pasqualeImmagini e riflessioni di un tempo di grazia

di accedere alla Confessione e alla Comunione, ma quest’anno più che mai mi sono sentito parte della comunità.

Portando a casa il ramoscello di ulivo bene-detto, partecipando alla celebrazione peniten-ziale comunitaria dove anche io ho posato ac-canto al Crocifisso la mia “pietra” e il mio “lu-mino” mettendomi in fila a baciare il Crocifisso il Venerdì Santo e a bagnare la mia mano nell’acqua benedetta la notte di Pasqua, pre-gando con la comunità e nutrendomi dell’ab-bondante Parola di Dio della Settimana Santa.

Vi ringrazio».

Giovedì santo - Cena del signore«Se la liturgia è importante nella nostra vita di credenti, lo è perché attraverso i gesti e la ri-tualità riusciamo a vivere e capire meglio veri-tà così profonde che le sole parole avrebbero difficoltà a far scendere nel nostro cuore. Così quando sono stato richiesto di far parte dei do-dici che avrebbero ripetuto il rito della lavanda dei piedi, mi sono sentito indegno e imbarazza-to: come avrei potuto farmi lavare e baciare i piedi dal nostro padre vescovo? Credo così di aver capito perfettamente il disagio degli apo-stoli di fronte alla proposta scandalosa del loro Maestro, e mi sarebbe venuto da rispondere co-me Pietro, se non fosse stato che conoscevo già la contro-risposta di Gesù: “Se non ti laverò, non avrai parte con me”. Così ho accettato, e ancora una volta tutti noi abbiamo potuto ri-cordare e capire meglio il senso del servizio e della donazione totale (“Capite quello che ho fatto per voi?... Vi ho dato un esempio”), dona-zione che poi si è concretizzata nell’Eucarestia, che abbiamo potuto distribuire e ricevere sotto le due Specie, Corpo e Sangue del Signore. In-fine, non posso dimenticare il raccoglimento che è proseguito quando, sciolta l’assemblea e portato il Santissimo all’altare della Reposizio-ne, è cominciata l’Adorazione notturna, in un clima di preghiera e di fervore che, anno dopo anno, non cessa di emozionarmi».

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Venerdì santo - Passione e Morte del signore Gesù Cristo«Alla conclusione di un cammino quaresimale intenso e fecondo, percorso insieme ad alcune persone della nostra comuni-tà parrocchiale all’ombra dei passi di Gesù, avevo in cuore una domanda insistente e di-sorientante “cos’ho mai fatto nella mia vita per meritarmi un amore così grande?”: Dio che si fa servo e si dona per me!... Inconcepibile ed imba-razzante.

Il Venerdì Santo ai piedi del crocifisso ho compreso chiaramente che era del tutto sbagliato porsi quella do-manda, perché il dono gratu-ito ed inestimabile di Gesù

attende invece una risposta… L’unica autentica domanda è quel grido ultimo e lacerante “Dio mio, Dio mio perché mi hai abbandonato?”: quella è la do-manda che attende una risposta, la mia risposta.

Il Venerdì Santo è stato per me il giorno della conversione, il giorno in cui sono passato dalle domande alla risposta: fare della mia vita la risposta al Suo “perché”».

sabato santo - Veglia della Pasqua di Resurrezione«Veglia di Pasqua… notte delle notti, dove la Luce squarcia il buio del dolore e lo trasfigura. Notte inaudita, gioia in-dicibile, grazia traboccante, abbon-danza infinita…

Forse sono solo alcune delle sensa-zioni che la notte di Pasqua affollano il cuore. Entrare nel silenzio e nel buio della nostra chiesa e vedere le candele che piano piano illuminano la notte è una fortissima metafora del vivere. Trovare accanto a noi una fiammella, anche tenue, scalda le nostre fatiche, rischiara le paure, dona speranza al dolore, fa brillare ancora di più la gio-ia…

La notte di Pasqua è questo: aiutarci a trova-re la ragione della speranza che è in noi, anche quando sperare sembra impossibile. Ma nulla è impossibile a Dio, nemmeno risorgere…».

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In occasione dell’Anno della Fede, lo scorso anno il Consiglio Pastorale ha riflettuto sul

Sacramento della Riconciliazione e su come questo è vissuto, da noi per primi, e da tutti i parrocchiani.

Da questa riflessione sono scaturite varie proposte per aiutarci a riscoprire la gioia dell’in-contro col Padre. Tra di esse si è segnalata l’esi-genza di avere dei testi che ci aiutino ad affron-tare nel modo migliore questo cammino.

Ma di libri sul tema ce ne sono veramente tanti, quindi come muoverci?

Ci è venuto in aiuto don Andrea Bozzolo, sa-lesiano e grande studioso di teologia, che ci ha fornito un elenco di testi selezionati; ma erano comunque tanti, quindi quali consigliare?

Abbiamo quindi deciso di leggerli tutti, divi-dendoceli tra noi rappresentanti il CPP. Ognuno

ha preso un libro e lo ha letto, condividendo poi con gli altri le proprie impressioni e riflessioni. Ne è risultata una breve recensione che è stata resa disponibile a tutti i parrocchiani in occasio-ne della Quaresima (si può consultare sul sito web della parrocchia www.parrocchiacrocetta.org )

La ricchezza dei testi letti ci ha portato a con-siderare che ognuno di noi, per suo carattere, formazione, inclinazione, può avere un approc-cio diverso con questo Sacramento e può farsi aiutare da un testo piuttosto che da un altro.

Alcuni di questi partono da un’esegesi della Parola di Dio (Salmi e Vangelo in particolare) con riflessioni sugli episodi del figliol prodigo, del creditore con due debitori, dell’adultera, e via dicendo, dimostrandoci la misericordia di Gesù e del Padre.

Altri autori si soffermano maggiormente sull’aspetto gioioso dell’incontro, dell’abbrac-cio, della festa (Nouwen e Rupnik); altri ancora sui documenti ufficiali della Chiesa che possono esserci di aiuto, come l’Esortazione apostolica Reconciliatio et Paenitentia di Giovanni Paolo II (A. Gasparino).

Interessanti anche gli spunti per aiutarci nell’esame di coscienza attraverso la lettura del-le Beatitudini e di alcuni brani scelti della vita di Gesu” (A. Mardegan).

Ci sono anche tagli più tecnici e psicologici che partendo dall’analisi della personalità uma-na, delle sue fragilità e del suo rapporto con il peccato, aiutano a capire meglio noi stessi.

Insomma, una vastissima scelta di approcci diversi, adatti a chiunque voglia trovare un aiuto ed una guida e ad arricchire con una lettura sicu-ramente interessante la propria fede.

Il CPP ha poi pensato che, per agevolare la lettura, un buon modo era rendere disponibili i testi più adatti direttamente in sagrestia dopo le Messe; il tempo di Quaresima ha, con i Vangeli del perdono, fornito l’occasione adeguata per la vendita dei testi che è stata così apprezzata dalla comunità, da rendere necessario riproporre l’ac-quisto per due domeniche consecutive.

Paola Aggradi Feneziani

Il Sacramento della gioia

Il signore ci aspetta a braccia aperte!

Come scrivono gli autori nella presen-tazione a questo vo-lume, “è giusto che ogni celebrazione comunitaria del sa-cramento della Pe-nitenza, e in partico-lare la prima, abbia il valore e il sapore di una festa”. Nello stesso modo i bam-bini del catechismo di terza elementare hanno celebrato domenica 12 maggio la Prima Confessione nella nostra parrocchia.“Passa la luce” di Luca Gazzoni, edizioni Mes-saggero di Padova, propone una celebrazione penitenziale proprio per la Prima Confessione, con preghiere, testi e canti con linguaggio adat-to ai bambini delle elementari.Il volume è arricchito dalle illustrazioni di Tommaso Incalci, delicate e oniriche che pos-sono essere anche utilizzate come elemento del-la celebrazione.

cia calda, una buona cena e una bella dormita ci hanno rimesso in sesto.

Domenica, sveglia alle 5, colazione e subito in pullman in direzione di piazza San Pietro. All’arrivo abbiamo dovuto affrontare il momen-to più brutto: una coda interminabile ai controlli di polizia. Anche in questo frangente, però, i ra-gazzi, consapevoli che era per la loro sicurezza, e motivati dal desiderio di partecipare alla Mes-sa del Papa, si sono comportati benissimo ed hanno atteso con pazienza ed in allegria. Poi, la delusione, perché in un primo momento pareva non ci fosse posto per noi e che dovessimo rima-nere in fondo alla piazza, ma alla fine siamo riu-sciti ad ottenere che almeno i ragazzi potessero entrare e tutti loro hanno trovato posto a sedere.

Nell’omelia, Papa Francesco si è rivolto so-prattutto a loro, a tutti i Cresimandi, invitandoli a mirare sempre a cose grandi e a rimanere saldi nel Signore. Ha spiegato loro che lo Spirito San-to, che riceveranno con la Cresima, rende nuove tutte le cose perché ci trasforma e vuole trasfor-

ll 26 aprile abbiamo accompagnato un gruppo di cresimandi a Roma, in un pellegrinaggio

rivolto specificamente a loro nel contesto dell’anno della fede.

Siamo partiti in anticipo rispetto all’orario previsto, e già questo dà un’idea dell’entusia-smo con cui i ragazzi hanno affrontato la “tra-sferta” romana da Papa Francesco. Abbiamo dormito in pullman, e siamo arriva-ti a Roma prestissimo. Prima delle 7 eravamo già in piazza San Pietro; la piazza, deserta, era bellissima e l’abbiamo potuta ammirare con calma godendola fino in fondo.

Il momento più importante della mattina di sabato è stato sulla tom-ba di S. Pietro quando, tutti insie-me, abbiamo recitato il “Credo”.

Al termine abbiamo girato per la città, e poi al Gianicolo per un pranzo al sacco con tutti i pellegri-ni di Torino, eravamo 500…

Dopo pranzo, tutti a piedi fino al Colosseo, attraversando piazza Ve-nezia e i fori imperiali. Lì, il pul-lman è venuto a prenderci e ci ha portato in albergo a Zagarolo: era-vamo stanchissimi e un po’ infred-doliti perché nel pomeriggio aveva cominciato a piovere, ma una doc-

Una borsa rossa, piena di emozioniI cresimandi a Roma con Papa Francesco

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Questa esperienza è stata fantastica: abbia-mo assistito alla Messa più importante

del mondo e allo stesso tempo abbiamo visitato Roma!

L’incontro con gli altri cresimandi, che veni-vano da tutti i paesi della Terra, e con Papa Francesco (che ho visto da vicino!) mi ha emo-zionato tantissimo.

Vorrei ringraziare Silvia, Luca e i genitori che hanno seguito e... sopportato il nostro grup-po: l’organizzazione era perfetta e sono riusciti, in un appuntamento così solenne, anche a trova-re momenti di grande divertimento. (Antonio)

Il viaggio a Roma è stato bellissimo sia per le cose che abbiamo visto: il Pantheon, il

Colosseo, Piazza Navona, i fori imperiali (anche se abbiamo camminato molto) sia perché ho condiviso un grande momento come quello di vedere il Papa con i miei amici. È stata una grande emozione e, se potessi, la rifarei. (Fran-cesco)

Il pellegrinaggio a Roma è stata un’esperien-za unica e INDIMENTICABILE. Durante il

mare, attraverso di noi, il mondo. Lo Spirito, ha detto il Papa, ci dà anche la forza di affrontare le difficoltà e il coraggio di andare controcorrente.

Alla fine della Messa Papa Francesco ha fatto il giro della piazza ed i ragazzi sono riusciti a consegnarli una delle borse rosse della Diocesi di Torino, che erano il nostro segno distintivo a Roma, a cui avevano aggiunto, a mano, “Parroc-chia Crocetta”.

Poi, il lento, lentissimo defluire dalla piazza e quando ci siamo ricongiunti tutti c’è stato un ve-ro momento di grazia, per noi adulti rimasti in fondo: vedere i sorrisi sui volti dei ragazzi, il loro entusiasmo, la felicità autentica con cui ar-rivavano, ci ha ripagato di ogni fatica e ci ha aperto il cuore alla speranza; davvero, come ha detto Papa Francesco, lo Spirito rende nuove tutte le cose.

Nel pomeriggio siamo ripartiti, arrivando a Torino in piena notte, stremati ma ricolmi di fe-licità.

A Roma abbiamo lasciato una borsa rossa, ma a Torino abbiamo portato tantissime cose: il sorriso di Papa Francesco, le sue parole, la bel-lezza di Roma e soprattutto il calore di un’espe-rienza comunitaria indimenticabile.

silvia, catechista

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no, non sarebbe stato così bello se non ci fossero stati i compagni di catechismo e nostri catechi-sti. (simone)

La vacanza a Roma mi è piaciuta molto!La notte in pullman è stata faticosa, ma

ne è valsa la pena: io sono già stato a Roma altre volte, ma non l’avevo mai vista così bella la mattina deserta, L’occasione di vedere Piazza San Pietro vuota, all’alba capita a pochi!

La compagnia degli amici ha reso il viaggio anche veramente divertente!

L’albergo in mezzo alla campagna sembrava una favola!

La domenica mattina ci siamo dovuti sveglia-re alle 5 e 30 e abbiamo aspettato 2 ore in piaz-za, ma vedere Francesco a pochi passi da noi è stata una grande emozione. Penso che abbia det-to delle cose da non dimenticare e che possono veramente servire nella nostra vita!

....e poi....... ho saltato un giorno di scuola quindi meglio di così non poteva andare! (Al-berto)

viaggio in pullman l’atmosfera era così intensa che ho sentito tutti gli amici e il mio catechista Luca come fratelli, come fossimo un’unica fa-miglia. Grazie all’impegno e alla tenacia di Lu-ca siamo riusciti ad avere un posto in primissi-ma posizione e, per questo, ho potuto vedere il Papa da molto vicino. Il discorso del Papa ai cresimandi è stato molto profondo. Mi hanno colpito le seguenti frasi:

“Che bello se ognuno di voi, alla sera poteste dire: oggi a scuola, a casa, al lavoro, guidato da Dio, ho compiuto un gesto di amore verso un mio compagno, i miei genitori, un anziano!”

“Scommettete su grandi ideali”

La prima frase, ti fa riflettere su come noi sprechiamo le giornate a fare cose inutili, quando invece, guidati da Dio, si possono fare grandi cose. La seconda invece sul fatto che ognuno di noi può raggiungere qualunque ideale se ci crede e se si impegna.

È stato molto piace-vole il viaggio e il sog-giorno nell’agro roma-

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non dimenticherò MAI, con momenti pieni di risate ed altri più seri.

PS: sarebbe piaciuto anche a me essere cresi-mata dal Papa. (Alice)

è stato il mio primo viaggio a Roma e l’idea di incontrare il Papa prima della mia Cresi-

ma mi emozionava. Domenica, in piazza S. Pie-tro ho provato una sensazione fortissima, tanti bambini di tutto il mondo che come me condivi-devano quel momento.

Quando Papa Francesco è stato così vicino a me, il cuore mi batteva, forte, mi sono venute le lacrime agli occhi e mi sono commossa. (Ca-milla)

Quest’anno la possibilità che Mons. Guido e don Stefano hanno dato ai gruppi dei

Cresimandi della Parrocchia è stata unica. Le famiglie che ne hanno approfittato hanno fatto un gran dono ai loro figli, permettendo loro di vivere un’esperienza che vale come dieci ore di catechismo. Personalmente, da salesiano, anda-re a Roma per accompagnare i ragazzi è un do-vere, ma gridare a squarciagola, per primo, e poi seguito dai tuoi ragazzi, insieme a loro: “Evviva il Papa”, mentre Francesco faceva il giro della piazza, a due passi dal tuo gruppo, è stata una grande soddisfazione, soprattutto quando giran-dosi sembrava che intercettasse le nostre grida, benedicendo nella nostra direzione. (Luca, sdb, catechista)

Appena siamo entrati in piazza San Pietro, non mi sembrava vero! Pensavo che fosse

un sogno vedere la piazza dal vivo, perché l’avevo sempre vista solo in TV.

La cosa più emozionante è stata vedere papa Francesco che celebrava la Messa, che cresima-va i ragazzi e soprattutto che salutava l’intero mondo. (stefano)

Roma è stata bellissima ed è stato bellissimo vedere il Papa. (Lara)

La gita a Roma è stata bellissima, ma la cosa che mi è piaciuta di più

è stata vedere il Papa e ascoltare le sue parole meravigliose. È stato entusia-smante incontrarlo e poi con tutta quel-la gente è stata un’impresa. Gli abbia-mo persino dato la borsetta rossa dei cresimandi mentre passava con la pa-pamobile. Insomma, un’esperienza che

Fratello vicino a noi

Rivoluzionario

Argentino

Numero “uno”

Cristiano

Ecumenico

Sensibile

Carismatico

Offerto a tutti noi

Papa Francesco

Arrivederci

Per altri “attimi”

Arcibelli come questi (Lorenzo)

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Campi estivi di Azione Cattolica e Gruppi ParrocchialiSi avvicina il tempo delle vacanze e delle proposte di campi estivi per i ragazzi. Come ogni anno per i più giovani la proposta della parrocchia è per i CAMPI dell’AZIONE CATTOLICA RAGAZZI che si svolgeranno nella casalpina di Mompellato di Rubiana. Ecco le date:

13-16 giugno 1-2-3 ELEMENTARE (FANCIULLI)

16-20 giugno 4-5 ELEMENTARE

20-25 giugno PRIMA MEDIA

25-30 giugno sECONDA MEDIA

1-7 luglio TERZA MEDIA

26-31 agosto CAMPO FUTURI (dedicato ai futuri animatori)

Per informazioni e iscrizioni rivolgersi al Centro diocesano di AC, corso Matteotti 11, 5° piano, dal lunedì, mercoledì, venerdì ore 15-19, martedì 15-18, giovedì 9-12 e 15-19.

Per i GIOVANI e i GIOVANISSIMI gli appuntamenti saranno:

GIOVANI a Cogne dal 29 luglio al 4 agosto. Informazioni e iscrizioni da don Stefano

GIOVANISSIMI a Salbertrand dal 22 al 28 luglio, campo delle superiori. Informazioni e iscrizioni da don Stefano ed educatori entro l’8 giugno.

Campi estivi scout TO48Branco Waingunga (Crocetta): 28 luglio - 4 agosto a PragelatoBranco Popolo Libero (S. Felice): 28 luglio - 4 agosto a ExillesReparto: 24 luglio - 3 agosto all’Alpe Veglia Clan: dal 5 al 10 agosto sull’isola di Nisida, ospitati in una comunità che accoglie ragazzi del carcere minorile e alcuni educatori.

Informazioni presso i Capi.

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della fede” (cfr At 14,27) che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nel-la sua Chiesa è sempre aperta per noi. …. Attra-versare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita.»

La prima tappa di questo cammino è stata l’incontro con il centurione di Cafarnao (Lc 7,110), un soldato pagano che chiede l’interven-to di Gesù per salvare un servo a cui è affeziona-to e che sta morendo. Ciò che colpisce in questo brano sono l’umiltà del centurione “Io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto” e la sua fi-ducia in Gesù “dì una parola e il mio servo sarà guarito”. Umiltà e fiducia che facciamo nostre ogni volta che ci accostiamo all’Eucarestia e ri-petiamo con il cuore la sua preghiera “dì soltan-to una parola...”!

Il secondo incontro è quello con la donna per-donata (Lc 7,36-50): la fede che si fa coraggio e permette di affrontare i pregiudizi, di mostrare apertamente i propri sentimenti ed onorare chi ha già annullato i suoi peccati. Una scena di te-nerezza e consolazione per tutti noi, perché ci sentiamo avvolti e coinvolti in quella grande ve-rità professata da Pietro “la carità copre una moltitudine di peccati” (1 Pt. 4,8).

Nel periodo di Quaresima, come ormai av-viene da diversi anni, si è svolta l’iniziati-

va del Vangelo nelle case. Organizzata dall’Uni-tà Pastorale 3 si è realizzata in piccoli gruppi sul territorio delle parrocchie che la compongono.

Per quanto riguarda la nostra parrocchia, l’adesione numericamente è stata leggermente inferiore alle precedenti edizioni, ma con la par-tecipazione di un buon numero di persone che non avevano mai fatto prima questa esperienza. Da quanto emerge da chi ha partecipato, il signi-ficato profondo di questa proposta rimane co-munque inalterato nel tempo, perché incontrarsi attorno alla Parola di Dio in un momento di dia-logo e di condivisione spirituale è sempre un dono che rigenera.

Nell’Anno della Fede il percorso Quaresima-le si è sviluppato attraverso quattro episodi del Vangelo di Luca, in cui sono descritti gli incon-tri di alcune persone con Gesù; la riflessione su questi brani ha permesso di considerare aspetti diversi, ma complementari della nostra fede e di metterci in cammino verso Gesù, proprio come ha suggerito papa Benedetto XVI all’inizio del-la lettera apostolica “PORTA FIDEI”, con la quale ha indetto l’Anno della Fede: «La “porta

Il Vangelo nelle case nell’Anno della Fede

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la comunione e l’intimità con Gesù, fatta di mo-menti gioiosi ed estatici come sul Tabor, ma vis-suta anche nella consapevolezza che non ci sa-rebbe stata la Pasqua senza il Venerdì Santo.

Ritmato da questi incontri, il periodo di Qua-resima è trascorso velocemente, non per superfi-cialità, ma perché scandito dalla “fretta” maria-na di chi sperimenta l’autentica necessità di co-noscere le ragioni profonde della propria fede e desidera condividerle.

Al termine di questo percorso, in molti è nato il desiderio di continuare quest’esperienza pro-grammando autonomamente un ulteriore incon-tro di riflessione o di preghiera: è un desiderio molto significativo perché la Parola di Dio letta e meditata nei gruppi dona gioia e crea comuni-tà. L’esperienza “istituzionalizzata” del Vange-lo nelle case è per ora limitata al periodo Quare-simale, ma la bellezza della lettura condivisa del Vangelo dura tutto l’anno!...

sergio Pipino

Il terzo episodio evangelico (Lc 8,40-56) ha proposto un doppio incontro: quello di Gesù con Giàiro e quello con l’emorroissa. Si tratta di un brano in cui l’aspetto pubblico e privato della fe-de si confondono e si sovrappongono, perché l’uno non esclude l’altro e l’uno ha bisogno dell’altro. Inoltre in questo brano la fede si espri-me anche attraverso gesti concreti, “un uomo di nome Giàiro si gettò ai piedi di Gesù”, “una don-na gli toccò il lembo del mantello”, perché non si tratta solo di sentimenti ed interiorità, la fede coinvolge tutti gli aspetti della nostra esistenza: fiducia, attesa, speranza ed azione.

L’ultimo tema su cui ci siamo soffermati è stato il rapporto di Gesù con i suoi discepoli (Lc 9,18-22.28-36). Gesù desidera essere conosciu-to più a fondo dai suoi e pone quella domanda diretta e decisiva “ma voi, chi dite che io sia?”. Una domanda a cui ciascuno di noi è chiamato a rispondere, perché non possiamo credere per “sentito dire”; dobbiamo sperimentare noi stessi

CATECHIsMO – DATE DA RICORDARE

sabato 1° giugno pomeriggio (dalle 15 alle 18 al Parco Dora) CRESIMANDI IN FESTA

Martedì 1° ottobre ore 18.00 INIZIO CATECHISMO CRESIMANDI

Domenica 6 ottobre RITIRO DI PREPARAZIONE ALLA CRESIMA

CELEBRAZIONI della CREsIMADomenica 28 ottobre ore 10 Domenica 4 novembre ore 10GRUPPI delle CATECHISTE GRUPPI delle CATECHISTESilvia LuisaLuca CarolaAnnabella MariellaMaria Grazia EsterChiara Bruna

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Oltre 130 bambini del catechismo di quarta elementare hanno ricevuto il Sacramento

della Prima Comunione.La festa dell’incontro con Gesù è stata vissu-

ta durante la Messa dedicata alle famiglie alle ore 10, celebrata da don Guido insieme a don Stefano.

La Prima Comunione dei notri ragazzi

I bambini erano suddivisi in tre gruppi nelle domeniche 14 e 21 aprile e 5 maggio, per con-sentire un maggior raccoglimento e perché la comunità parrocchiale potesse accoglierli affet-tuosamente insieme alle loro famiglie.

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Un pensiero di gratitudine va alle catechiste e al catechista che li hanno seguiti nel cammino di fede per tre anni e che continueranno ad accom-pagnarli verso il Sacramento della Confermazio-ne: Mariella, Patrizia, suor Luisa, Elena, Anna, Monica, Chicca, Matteo e Piera con don Stefano.

L’augurio di tutta la parrocchia è quello di potersi incontrare d’ora in poi, ogni domenica alla messa della 10 per crescere come famiglia parrocchiale.

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di per la colazione e canzoni improvvisate (Gi-gi… gioca con gli amici… ridono felici… sulle loro bici… con queste rime San Remo ci fa un baffo!)

La comunit-aria è la costante sensazione di respirare aria di casa. È famiglia.

È l’occasione per riscoprire quanto siano pre-ziosi gli altri. È il “buona giornata” e l’abbraccio di benvenuto. È speciale, perché non vedi l’ora di tornare a casa.

È uno spazio per crescere insieme nella re-sponsabilità e nel prenderti cura di chi ti vive accanto. È uno spazio per crescere insieme nell’amicizia e nelle relazioni.

Un mix di calamite e colla misto alla traspa-renza di uno specchio, questo è il materiale di cui è fatta la comunitaria: ci ha avvicinati, ci ha legati e ha creato amicizie trasparenti. Forse questo materiale si chiama Dio.

La comunitaria è uno spazio, perché un seme per fiorire ha bisogno di spazio. E per quanto sia bello lo spazio di un salone, una camerata, una cappellina, una cucina o un cortile, non basta: la Vita per vivere ha bisogno dello spazio infinito del cuore.

Ma per riuscire a entrare e a stare in quello spazio serve del tempo, e una settimana non è che l’inizio. Un tempo per prenderti un po’ cura di quel germoglio che un giorno Dio ha messo nel tuo cuore. Darti un tempo per pregare, ti da poi il tempo per fare bene tutto il resto!

il gruppo GG1

Prendi ventotto giovani della parrocchia ac-compagnati da don Stefano e mettili tutti

insieme in una casa dei Missionari della Conso-lata. Prendi un libro – Oscar e la dama in rosa, di Eric Emmanuel Schmitt – che li accompagnerà e li farà crescere insieme in una settimana densa di incontri, riflessioni, condivisione e preghiera.

Oscar ci ha accompagnati in un percorso che partendo dal tema della famiglia – il primo luogo in cui riceviamo amore, ma che non sempre sap-piamo apprezzare pienamente – ci ha portati a parlare dell’Amore con la A maiuscola facendo-ci chiedere, grazie a don Luca Peyron, se sappia-mo “amare da Dio”, e se le nostre relazioni quo-tidiane “generano eternità”. Da qui il tema del servizio – quando l’Amore che riceviamo diven-ta dono gratuito per gli altri – guidati dal Vange-lo della lavanda dei piedi e dalle parole appas-sionate di Carlo Miglietta. La sera dopo con Laura, giovane ed entusiasta psicologa, ci siamo regalati molti spunti per aiutarci a capire cosa vuol dire vivere l’abbandono – passaggio inevi-tabile se scegli di legarti a qualcuno – partendo dal cortometraggio “Stella” di Gabriele Salvato-res. Siamo così arrivati al penultimo giorno della settimana a guardare la vita con uno sguardo di-verso, imparando ad apprezzarla nella sua pie-nezza, accompagnati dal Magnificat di Maria.

L’ultimo giorno è stato forse il più intenso della settimana. Dopo aver incontrato Padre Go-dfrey e conosciuto due giovani volontari della Consolata al mattino, abbiamo passato buona parte del pomeriggio nel cortile. Ci siamo benedetti l’un l’altro, (ri)sco-prendo quanto sia bello svelare alla persona che abbiamo di fronte la bellezza che vediamo in lei, anche se non è sempre facile, perché spes-so le parole non sanno arrivare dove il cuore può.

Tutto questo è stato accompa-gnato da pasti insieme, tante risate, foto, giochi di società, musica, balli di gruppo, chiacchierate, notti brevi e dormite mattutine, gite notturne per andare a prendere i cornetti cal-

Comunit-aria: respirare aria di famiglia!

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taria è stata un’esperienza molto costruttiva. Il clima che si è creato è stato molto positivo e coinvolgente e ci ha permesso di crescere come comunità, di conoscerci meglio, di incontrarci lungo la strada.

Prima di Pasqua anche il Clan ha fatto la sua settimana comunitaria. è stata una bella avven-tura anche per loro. Ha permesso a tutti i ragazzi di crescere rispetto alla Fede, alla coscienza po-litica, e al servizio.

Fare la settimana comunitaria ci ha permes-so, in entrambi i casi, di entrare nella quotidiani-tà l’uno dell’altro di condividere le nostre gior-nate, con il pensiero che, tornati a casa, avrem-mo trovato una comunità ad aspettarci, alla qua-le appoggiarci con la quale ridere e scherzare di ciò che ci era successo durante la giornata. In poche parole: un tempo per sentirsi veri fratelli. Per riassumere con una frase, si potrebbe dire: “la mia tana è la tua tana” come è scritto nel li-bro della giungla. Grazie anche a Don Stefano che ha condiviso con noi una bella serata in vero stile comunitario.

La Comunità Capi del Torino 48

Dal 7 al 13 aprile la Comunità Capi del Gruppo Scout Torino 48 ha vissuto l’espe-

rienza della settimana comunitaria al Cottolen-go. Abbiamo voluto ripetere questa avventura per il secondo anno per poter condividere le no-stre giornate quotidiane e poter passare del tem-po insieme.

Tutte le mattine la sveglia era presto: ci si svegliava con il primo che doveva andare a la-vorare o studiare per cominciare la giornata in comunità. Durante il giorno chi riusciva tornava a casa per pranzo, ma era soprattutto alla sera, per cena e per le attività serali che la comunità si ritrovava al completo.

Durante la settimana abbiamo condiviso i no-stri “Progetti del Capo”: un momento di verifica e progettazione che ogni capo deve fare una vol-ta l’anno.

Ci siamo confrontati sul nostro servizio, con-diviso le nostre gioie e le difficoltà per aiutarci a vicenda; infine, l’ultima sera abbiamo cucinato in stile “Masterchef”, con gara a chi preparava meglio un menù completo a partire da una serie di ingredienti a sorpresa. La settimana comuni-

La mia Tana è la tua TanaSettimana Comunitaria del Torino 48

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partecipanti nella riflessione. Abbiamo attraver-sato le vie del quartiere, passo dopo passo, fino a raggiungere la comunità dei Salesiani per il momento conclusivo. Qui si è svolto l’ultimo momento, nel buio della cappella illuminato da centinaia di candeline, guidato dalla profonda riflessione di Don Guido e terminato con la be-nedizione finale. Un grazie di cuore a chi ha or-ganizzato questa serata con un lavoro di mesi servito per contattare tutti i gruppi e preparare i libretti con le riflessioni per seguire al meglio la celebrazione. Chi ha partecipato non può che in-vitarvi per il prossimo anno a questo bellissimo momento di preparazione alla Pasqua!

Venerdì 22 marzo, si è svolta anche quest’an-no la Via Crucis dell’Unità Pastorale 3, che

ha visto riunite tutte le comunità religiose, par-rocchiali e non, in una serata di riflessioni e pre-ghiera. Per chi ha avuto la possibilità di parteci-parvi è stato un momento molto intenso di Chie-sa in cui, in una tiepida sera di inizio primavera, insieme abbiamo camminato, pregato e condivi-so la nostra fede, ripercorrendo stazione dopo stazione i momenti più tristi e sconvolgenti del calvario del nostro Signore Gesù! L’accurata or-ganizzazione logistica, i commenti profondi proposti ad ogni stazione e le intenzioni prepa-rate da ogni singola comunità hanno aiutato i

chiedere perdono direttamente a Dio, dubitare sul mantenimento del segreto chiamato “sigillo sacramentale”.

Per superare tali difficoltà è indispensabile in-terrogarsi su ciò che rappresentano per ciascun di noi i sacramenti, non solo a livello teorico ma anche per la propria vita di fede quotidiana.

Essi sono i mezzi concreti con cui Dio, attra-verso Gesù, ha cura di noi e ci invita a crescere.

Quanto ci è chiaro che la prima grande con-fessione è avvenuta sul Calvario dove Gesù con-fessa i nostri peccati al Padre e che l’assoluzione avverrà con la sua resurrezione?

Con la confessione l’unico e indivisibile amore di Dio ci perdona, ci guida e ci ama e, come afferma San Francesco di Sales nella “In-troduzione alla vita devota” la confessione porta a conoscere noi stessi, ci provoca a una salutare vergogna del nostro passato, ci fa ammirare la misericordia di Dio, che ci ha atteso con tanta pazienza; porta la pace nel cuore, la serenità del-lo spirito...”.

Vittorio Ferrando

È ormai buona e apprezzata abitudine, duran-te i due più importanti periodi dell’anno li-

turgico, Quaresima e Avvento, proporre agli adulti della Crocetta un breve ritiro spirituale in un pomeriggio domenicale, iniziativa della co-munità parrocchiale organizzata in collabora-zione con l’Azione Cattolica. Alla sollecitazio-ne “Lasciatevi riconciliare con Dio” ci siamo ritrovati, come di consueto, in molti domenica 17 febbraio nella Cappella Frassati per riflettere, con la guida di monsignor Dario Berruto, sacer-dote del Santuario della Consolata, sul Sacra-mento della Penitenza e della Riconciliazione.

Dopo la preghiera comunitaria in cui si è dato spazio alla lettura del brano di Vangelo in cui l’evangelista Marco riferisce della guarigione di un paralitico a cui Gesù, vista la loro fede, disse “...Figlio ti sono perdonati i peccati...” monsi-gnor Berruto si è soffermato sulle difficoltà che normalmente si provano nei confronti del sacra-mento della Riconciliazione. Sentire il bisogno di confessarsi con una certa costanza, accettare l’intermediazione del sacerdote e non poter

Il ritiro spirituale di QuaresimaRiconciliarsi con la Riconciliazione

Via Crucis di UP3. Insieme nella preghiera, ripercorrendo la Passione del Signore

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Come da consuetudine, l’Azione Cattolica diocesana ha proposto in primavera un we-

ek-end di Esercizi spirituali per giovani, adulti e famiglie. Quest’anno gli esercizi si sono svolti dal 19 al 21 aprile presso l’accogliente casa di Altavilla d’Alba, guidati da suor Rosanna Ger-bino dal titolo “Volti ri-volti alla fede”.

Come negli anni precedenti, anche in questa occasione era presente un gruppo di parrocchia-ni e parrocchiane della Beata Vergine delle Gra-zie, che ha potuto con piacere e ammirazione ascoltare e gustare le meditazioni di suor Rosan-na, già fugacemente incontrata presso la nostra Parrocchia in occasione di ritiri organizzati per l’Avvento e la Quaresima. Come non ricordarla nell’ultimo ritiro di Avvento con la sua medita-zione sul brano del Vangelo secondo Mat-teo (25,1-13) della Parabola delle Dieci vergini.

Suor Rosanna ci ha introdotti alla metodolo-gia della preghiera dell’ascolto: un esercizio in cui si ascolta la parola di Dio e poi, in silenzio, nel proprio intimo si giunge a scoprire il Suo volto.

Sono quindi necessari: il “deserto” come strumento per toccare la profondità del nostro bisogno; l’”uscire” da se stessi per mettersi da-

vanti a Dio su un terreno relazionale d’amore; la “gratitudine” perché il Signore ci ha risollevati; purificarsi e “scavare” dentro di sé uno spazio vuoto per ricevere e vivere l’attesa.

A seguito di questa parte introduttiva, avve-nuta il venerdì sera, sono seguite tra sabato e domenica quattro meditazioni guidate da suor Rosanna con relativo lavoro personale indivi-duale sulla Parola.

Sabato, nel pomeriggio, si è svolta la celebra-zione penitenziale con possibilità di confessarsi, alla sera; dopo cena la suggestiva e toccante ve-glia di preghiera e adorazione notturna.

A conclusione degli esercizi spirituali, dome-nica nel pomeriggio la celebrazione della S. Messa.

Davvero questo appuntamento annuale è un’occasione imperdibile di approfondimento spirituale personale, di fare “chiesa” incontran-do e confrontandosi con altre comunità parroc-chiali.

Sarebbe bello che il numero dei partecipanti della nostra Parrocchia aumentasse per potere ricevere tutti dallo Spirito Santo, a seconda dei nostri carismi, sempre maggior forza per essere testimoni di una fede viva e operante.

PGR

La tre giorni di esercizi spirituali di primaveraAdulti e giovani “in esercizio” con l’Ac

Un’immagine di bambini, giovani e adulti alla Festa dell’adesione all’Azione Cattolica di domenica 13 gennaio.

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questi ultimi mesi di inattività del nostro diaco-no Giacomo Trucco. Nostro perché diocesano, nostro perché presente nella nostra parrocchia. Una presenza, la sua, sempre discreta ma atten-ta, sovente sofferente ma serena.

Nato nel 1931, ordinato diacono dal cardinale Saldarini nel 1991, ha svolto la sua attività nella parrocchia Madonna di Pompei e poi, per 12 an-ni, come assistente spirituale del “Convalescen-ziario della Crocetta”. In questi ultimissimi anni era presente nella nostra parrocchia della Cro-cetta in una fatica crescente per la precarietà del-la salute, ma sempre accompagnato con tanto amore da Adriana, sua affezionatissima sposa. La morte lo ha colto il 18 dicembre, quando il suo desiderio era ancora di poter “servire” come diacono una Messa nella nostra Chiesa.

La celebrazione della sua sepoltura è stata vissuta all’insegna della speranza cristiana in un clima di fede intensa e di serenità evangelica. La sua salma riposa nel cimitero di Villastellone ma lui riposa, vive in Dio e in noi che l’abbiamo conosciuto e amato.

+ don Guido

Ho sempre pensato che il diaconato non fosse anzitutto un “fare” ma un “essere”.

Si è diaconi anzitutto nel cuore, nell’animo, nel modo di essere e poi – e soltanto poi – in un servizio concreto da esprimere nella Chiesa e nel mondo.

Penso a questo ogni volta che incontro diaco-ni … “fuori servizio” per l’età avanzata, per la salute cagionevole. Guardando a loro ho pensa-to sovente a Gesù “fuori servizio”, quando in Croce esprimeva il massimo dell’impotenza, se-condo i nostri poveri criteri mondani. Eppure uno sguardo più profondo a Gesù in Croce, uno sguardo evangelico, di fede mi pone sempre la domanda: “ma allora è inutile il soffrire, l’offri-re, il pregare, il tacere, l’amare?”. Perché questo ha fatto, meglio, questo è stato Gesù in Croce.

Sono considerazioni che salutarmente scon-volgono e ribaltano il nostro ragionare, troppo umano. Sì, perché il meglio di sé Gesù l’ha espresso proprio quando era stato ridotto all’inu-tilità, alla nullità. Perché è nell’impotenza che si manifesta la potenza dell’Amore.

Questi pensieri mi hanno accompagnato in

Giacomo Trucco: diaconia, cioè servizio

CONCERTO PER LA DOMENICA DELLE PALMEUn concerto meditativo in prepara-zione della Settimana Santa si è svolto sabato sera 23 marzo nella chiesa parrocchiale, la vigilia della Domenica delle Palme. La New Arca Chamber Orchestra e il Coro Accademia della Voce del Piemonte hanno eseguito lo Stabat Mater di Pergolesi, diretti da Sonia Franzese; Soprano Silvia Mapelli; mezzo soprano Juliana Chang. All’organo Fabio Baiocco.Il concerto ha raccolto offerte a fa-vore dell’Associazione Onlus Mamre per l’attività clinica di sostegno psicologico e terapeu-tico alle famiglie italiane e mul-tietniche.

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ni o lasciati abbandonati nei rifiuti. Attualmente i bambini ospiti sono 225.

Nell’anno scolastico 2011-2012 tre ragazze hanno terminato il corso di taglio e cucito a Ma-nakara e hanno subito trovato alloggio e lavoro presso i signori Frigerio. Quattro ragazzi, dopo gli studi magistrali, hanno proseguito iscriven-dosi ai corsi universitari.

I ragazzi dell’orfanotrofio frequentano con entusiasmo l’oratorio Don Bosco.

Padre Albano Passarotto, attivo nel sud del Paese, ci aggiorna sulla situazione di grave disa-gio in cui versano i villaggi e le scuole. Deve provvedere anche a un pasto al giorno per i bam-bini che vengono a piedi a scuola da lontano, e si affida al nostro appoggio economico per af-frontare le sue emergenze.

Mercoledì 29 maggio, sarà organizzata, nei locali parrocchiali, la consueta cena Malgascia,

preparata in col-laborazione con le Suore Naza-rene. Il ricavato andrà a favore dei nostri pro-getti in Madaga-scar.

Il Gruppo Missionario

Ecco le novità e le attività di quest’anno: la cena del digiuno del Mercoledì delle Cene-

ri, si è svolta a favore del “Progetto Donna” pre-sentato dall’Ufficio Pastorale Migranti di Tori-no per offrire un aiuto concreto a donne in diffi-coltà con buoni spesa, inserimenti lavorativi e ospitalità gratuita in caso di sfratto.

Dal Madagascar riceviamo una lettera da suor Pascaline che ha ricevuto i versamenti ef-fettuati dalle famiglie adottive per il 2012. Ci invia alcune foto aggiornate dei bambini già adottati a di quelli da adottare.

Anche Suor Maria Agnese ci scrive per ag-giornarci sul loro lavoro. Perché l’opera di edu-cazione possa dare i propri frutti è necessario che il numero di bambini assistiti non sia troppo elevato. Ad oggi 22 bambini sono rientrati in fa-miglia, mentre sono stati accolti 10 bimbi che non hanno ancora compiuto l’anno perché orfa-

Offerte per la quaresima di fraternità 2013• LeofferteraccolteperiprogettidiBrasile,Rwanda,Burundi,IndiaeMadagascar E 10.985,78

• Offerte raccolte durante la CENA DEL DIGIUNO per il “Progetto Donna”dell’Ufficio Migranti E 1.180,00

• OfferteraccoltedaibambinidelcatechismoedaigiovanidiMusicassiemeafavo-re dei bambini di Betlemme all’Orfanotrofio “La crèche de Bethlem” E 2.000,00

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del Piemonte

Sul territorio da protagonistiSiamo un gruppo di vecchi amici che hanno alle spalle esperienze più o meno comuni nel volontariato collegato all’educazione dei ragazzi.Ciascuno di noi ha una sua professione, e crediamo che il lavoro sia un modo importante e concreto di contribuire “in un certo modo” alla costruzione della società, alla cultura, alle relazioni. Alcuni di noi erano già impegna� nel mondo del commercio equo e solidale, dei Gruppi di Acquisto Solidale e delle banche e� che.

A questo abbiamo aggiunto un interesse e una condivisione crescen� verso l’idea del “kilometro zero” e della “ liera corta”, la passione di sempre per i prodo� , i sapori e i profumi della nostra regione, la scoperta di produzioni ar� gianali “dietro l’angolo” di grande pregio e crea� vità, e altre idee di un mondo che non è aff a� o solo pieno di ombre, come a volte ci è fa� o credere, ma è al contrario pieno di proge� “luminosi”, di piccole azioni concrete per migliorare il “qui e ora”, e che tes� monia che – se si volesse – le soluzioni semplici potrebbero essere estese a realtà più grandi e complesse.

Per questo abbiamo fondato Glocandia coopera� va sociale e aperto una bo� ega e� ca in via Colombo 63 a Torino dove cerchiamo di proporre proge� e prodo� sia del sud del mondo sia del nostro territorio. Aperto dal martedi al sabato dalle 10 alle 19,30 tel 011 698 0033. L’Associazione Amici di Glocandia ha organizzato inoltre un Gruppo di Acquisto Solidale che promuove le buone pra� che alimentari e la spesa consapevole.

Potete seguire le nostre a� vità e conoscere i nostri proge� anche sul sito www.glocandia.it sia su www.facebook.com/glocandia.bo egae ca

Allora, venite a trovarci da Glocandia!

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Aperto dal martedì al sabato dalle 10 alle 19,30 tel. 011 698 0033.

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Reg. Trib. di Torino n. 3358 del 21-1-1984 - “Echi di Vita Parrocchiale” — Direttore Responsabile: Maggiorino Maitan — Direzione e Amministrazione: Opera Diocesana Preservazione Fede - Buona Stampa - Corso Matteotti, 11 - Tel. 011.54.54.97 - 10121 Torino — Tipolitografia Edigraph s.n.c. - 10023 Chieri

Reg. Trib. di Torino n. 3358 del 21/1/1984 “Echi di Vita Parrocchiale” – Direttore Responsabile: Maggiorino Maitan – Di-rezione e amministrazione: Opera Diocesana Preservazione Fede - Buona Stampa – corso Matteotti, 11 - 10121 Torino – Stampa: GRAFICA LG - via Calatafimi, 9 - 10042 Nichelino (TO) – Impaginazione: Edit 3000 srl - Torino

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