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Comunità Nostra 1 Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo in Salzano - VE www.parrocchiasalzano.it n.39 OTTOBRE 2017 SOMMARIO Due pastori dono del Signore............................3 La giovinezza della missione ......................... 5-7 La nuova avventura della Scuola Materna ..... 10 La visita del cardinale Beniamino Stella..........12 Il campo di gruppo degli Scout .................. 14-15 Il futuro della Casa di Riposo.......................... 19 L'angolo della Spiritualità................................ 20 LA MISSIONE: UN DONO RICEVUTO E OFFERTO COMUNITÀ NOSTRA

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Page 1: COMUNITÀ NOSTRA - Parrocchia di Salzano · arrivati nel maggio del 2000 (S. Juan Bautista del Ñe’embucú, Tacuaras e Guazu Cuá), per assumere l’impegno in altre, sempre nella

Comunità Nostra 1

Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo

in Salzano - VEwww.parrocchiasalzano.it

n.39 OTTOBRE 2017

SOMMARIO Due pastori dono del Signore............................3La giovinezza della missione .........................5-7La nuova avventura della Scuola Materna .....10La visita del cardinale Beniamino Stella..........12Il campo di gruppo degli Scout ..................14-15Il futuro della Casa di Riposo..........................19L'angolo della Spiritualità ................................20

LA MISSIONE: UN DONO RICEVUTO E OFFERTO

COMUNITÀ NOSTRA

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Comunità Nostra 32 Comunità Nostra

“Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi tra-sformare rinnovando il vo-

stro modo di pensare, per poter discer-nere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto”1. Con queste parole Paolo si rivolgeva ai cristiani di Roma quasi 2000 anni fa, ma mi sem-brano parole che possono rinnovare e illuminare anche la nostra vita di fede personale e comunitaria. Parole che la liturgia ha offerto alla nostra rifles-sione alcune domeniche fa e che pos-sono guidarci anche all’inizio di questo nuovo anno pastorale. Come diocesi stiamo vivendo le ultime battute del Cammino sinodale (ci sarà la terza as-semblea diocesana sabato 21 ottobre e poi la consegna di alcune linee di cam-mino venerdì 15 dicembre). A livello più locale stiamo iniziando un cam-mino come “Collaborazione pastorale” tra le parrocchie del Comune di Scorzè (Scorzè, Rio San Martino, Cappella, Peseggia, Gardigiano) e quelle del Co-mune di Salzano (Salzano e Robegano), collaborazione che sarà ufficialmente istituita domenica 22 aprile 2018 in Cattedrale a Treviso (in seguito daremo ulteriori informazioni su tutto questo). Un cammino, quello della Collabora-zione pastorale, di cui conosciamo il punto di partenza (le nostre comunità parrocchiali con le loro storie e le loro specificità) e di cui piano piano concre-tizzeremo il percorso. C’è infatti una bella iniziativa (la “Scuola di evangeliz-zazione” che si realizzerà a Robegano ogni 15 giorni a partire da domenica 5 novembre). Vuole essere un nuovo modo di viverci come battezzati alla se-quela di Gesù, un nuovo modo anche di vivere l’appartenenza alle nostre comu-nità per individuare insieme che cosa il Signore si aspetta da noi, suoi disce-poli, oggi, dentro a quei grandi cambi e a quelle sfide che a volte ci vedono spettatori passivi. In questa prospetti-va vorrei collocare anche il mio cambio che, dopo aver dato la mia disponibilità al Vescovo, mi troverò a vivere (e voi con me) nei prossimi mesi, alla fine del

PASSIAMO ALL’ALTRA RIVA…

1 Romani 12, 22 Isaia 55, 83 Marco 4, 35

presente anno civile. Ritornerò a vivere il mio servizio come prete “Fidei do-num” per qualche altro anno, quanti il Signore me ne concederà, in Paraguay, anche se non sarà nelle stesse parroc-chie di prima. Una di questa domeni-che il Signore, parlandoci attraverso il profeta Isaia, ci diceva in maniera chia-ra: “Le mie vie non sono le vostre vie, i miei pensieri non sono i vostri pensie-ri”2. La nostra diocesi infatti si sposterà da quelle comunità nelle quali eravamo arrivati nel maggio del 2000 (S. Juan Bautista del Ñe’embucú, Tacuaras e Guazu Cuá), per assumere l’impegno in altre, sempre nella stessa diocesi di San Juan Bautista de las Misiones. Qui a Salzano arriverà, con il nuovo anno, un altro parroco, che continuerà il cammi-no assieme a voi, alle associazioni e ai vari organismi. Come avete già sentito, è don Giulio Zanotto che per 18 anni è stato “Fidei donum” in Ciad, dove sono presenti altri preti della nostra diocesi. Per tutti, credo, risuona in maniera for-te l’invito di Gesù ai suoi discepoli, che è stato scelto anche come tema del nuo-vo anno pastorale: “Passiamo all’altra riva!”3. Mi sembra, con questo nuovo inizio che mi troverò a vivere, d’essere stato interpellato dal Signore a lasciare “questa riva” per accogliere il suo invito a “passare all’altra riva”.Per me certo questa ripartenza è un “passare all’altra riva”, anche se mi sembrava di essere ormai verso il po-meriggio della mia vita… una riva verso la quale mi incammino con la certezza che Lui, Gesù, cammina davanti a me. In questi mesi che mi restano continue-rò a camminare con voi, perché anche per questa nostra comunità vale l’in-vito a “passare all’altra riva”. Insieme cercheremo di capire verso quale riva il Signore ci chiama ad incamminarci. Si tratta per il momento di ripartire con tante attività che caratterizzano la vita della nostra comunità, tenendo sempre fisso il nostro sguardo su Gesù che cam-mina con noi, che cammina davanti a noi.

mons. Paolo Cargnin

Hanno collaborato per la realizzazione di questo numero:

Direttore responsabile: Claudio PasqualettoEditore: mons. Paolo Cargnin. In redazione: mons. Paolo Cargnin, don Luca Schiavon, Alessandra Cecchin, Jacopo Masiero, Claudio Pasqualetto, Franco Minto, Gioele FavarettoProgetto grafico: Jacopo MasieroPer le immagini si ringrazia: Gioele Favaretto e Sebastiano Lanza (copertina), Antonella Calisi (p.10), Riccardo Lamon (p.14-15), Nicola Boschin (p.15).Registrazione al Tribunale di Venezia - Registro Stampa - n° 23 del 19/11/2009 (Num. R.G. 2807/2009)Stampato nel mese di ottobre 2017 da: Tipografia Eurooffset: via Rialto, 108 - Martellago (VE) - 041.5030384 per la Parrocchia di Salzano.

Resoconto del numero precedente (n° 38, giugno 2017)

“Comunità Nostra” continua a giungere nelle famiglie della nostra parrocchia condividendo, con quanti si sentono parte di essa, il camminare di questa nostra comunità. Il desiderio è che questa pubblicazione diventi sempre più strumento per crescere insieme, per conoscere la vita della nostra chiesa, i sogni e gli sforzi di altre persone… occasione d’informazione e di formazione come discepoli di Gesù. Un grazie particolare a quanti donano la loro testimonianza di vita direttamente o indirettamente, a quanti in diversa forma collaborano perché ogni numero possa essere realizzato. Un grazie particolare a quanti compongono la Redazione di Comunità Nostra e a quanti fanno arrivare questo giornale nelle case.

Per il numero del mese di giugno scorso (copie stampate ca. 3.000) la spesa è stata di € 1.768,00 Il contributo raccolto di € 1.250,00. Il contributo per il numero precedente, come è possibile notare, non ha coperto le spese di preparazione e di stampa. Continuiamo a contare sul senso di responsabilità di quanti sanno apprezzare e valorizzare questo strumento, semplice ma importante, di scambio e di comunicazione all’interno della nostra comunità.L’invito è di consegnare quanto ciascuno decide di donare all’incaricato che passa per le case.Grazie di cuore!

collaboriamo con 1 euro!

DON PAOLO E DON GIULIO: DUE PASTORI DONO DEL SIGNORE

Il 22 settembre l’annuncio da parte del Vicario generale al Consiglio pastorale: il Vescovo ha chiesto a don Paolo di partire, ancora una volta, per il Paraguay, come “fidei donum”

a quella chiesa sorella. All’inizio del 2018 arriverà tra noi il nuovo parroco, don Giulio Zanotto, proveniente da un’esperienza missionaria di 18 anni in Ciad.

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Comunità Nostra 54 Comunità Nostra

FIGLIO, VAI A LAVORARE!

«Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: “Figlio, oggi va’ a lavora-

re nella vigna”. Ed egli rispose: “Non ne ho voglia”. Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: “Sì, signore”. Ma non vi andò». (Mt 21, 28 b - 30)Offriamo questo vangelo, quello di do-menica 1° ottobre, non per aggiungerlo a quello già proposto dalla diocesi per il prossimo anno pastorale. Vorremmo piuttosto mutuare dalla parabola dei due figli che sono invitati a lavorare nel-la vigna l’atteggiamento che potremmo avere di fronte alle attività pastorali che stanno per riprendere, oppure di fronte a tante chiamate a metterci a servizio degli altri nella vita quotidiana, siano essi figli, colleghi, ragazzi da educare, anziani da accudire. La situazione del primo figlio è quella di chi compie la fatica di convertire le proprie “voglie” per obbedire alla chia-mata del Signore, mentre il secondo figlio rappresenta coloro che hanno una adesione alla chiamata di Gesù superficiale, che non mette in conto

il cambiamento. È inutile dire che la risposta modello per noi è quella del primo figlio, sia per la sua sincerità nei confronti del padre, sia perché arriva ai fatti. Abbiamo bisogno anche noi di rive-dere il nostro modo di rispondere alle chiamate del Signore, perché potrebbe essere anche nostra una “poca voglia” di lavorare. All’apertura dell’anno pa-storale diocesano, mons. Ezio Fala-vegna, prete della diocesi di Verona, nel suo intervento trovava le cause di questo possibile scoraggiamento nella situazione di cambiamento che le co-munità cristiane stanno attraversando, fino quasi a provare una sensazione di “stordimento”. Continuava dicendo che occorre passare, come dice papa Francesco nella Evangelii Gaudium, da una pastorale di semplice conservazio-ne a una pastorale decisamente mis-sionaria. Per questo serve assumere la logica dell’esodo e del dono, del cam-minare sempre e del seminare sempre di nuovo, e oltre.Tre gli elementi, secondo il relatore, tratti ancora dalla Evangelii Gaudium,

che possono aiutarci a rimettere in movimento la creatività che il cristia-nesimo ha saputo dimostrare molte volte nella propria storia: vivere il di-scepolato, riscoprendo e coltivando la coscienza della nostra vocazione e identità; sperimentare la propria ap-partenenza alla Chiesa, nello stile della sinodalità, per essere fedeli al contesto attuale, alla storia e al vissuto dell’uo-mo d’oggi; fare del discernimento la modalità del nostro operare.Quel: “Oggi va’ a lavorare nella vigna”, assomiglia all’invito di Gesù ai disce-poli sulla barca: “Passiamo all’altra riva”, espressione contenuta nel Van-gelo di Marco che il Vescovo ha scelto come brano guida di quest’anno pa-storale. Questi inviti ci ricordano che è il Signore ad affidarci un compito, un lavoro da compiere che ci può cam-biare. Siamo cristiani impegnati in un cambiamento e destinatari di un dono. Il Signore è sulla nostra barca, possa sostenere la nostra fiducia e scacciare le nostre paure.

don Luca Schiavon

Le risposte dei figli della parabola all’invito del padre assomigliano alle nostre risposte alle chiamate del Signore, sia nel servizio agli altri nella vita quotidiana che di fronte alle attività pastorali che stanno per iniziare, anche nella nostra parrocchia. L’invito è ad uscire, ad incamminarci, a rispondere con gioia, certi che il Signore, che ci invita a “passare all’altra riva” è sulla barca con noi, per sostenerci e scacciare la nostra paura

LA GIOVINEZZA DELLA MISSIONE

“Il miglior modo di evangelizzare è quello di annunciare la Parola vivendola prima in noi stessi”. I nostri missionari, chi a 50 anni, chi ad oltre 70 scelgono di rimanere in missione o di ripartire

perché “la messe è molta”, e perché a chiamarli a donare la propria vita è colui che per amore ha donato tutto, anche se stesso. A loro, nel mese missionario, dedichiamo queste pagine

IN ETIOPIA TRA I RAGAZZI DI STRADA, CON NEL CUORE UN’AMICA SPECIALE,

MADRE TERESA

Sono don Angelo Regazzo o Abba Melaku, come mi chiamano in Etiopia, e lavoro tra i ragazzi di strada di Addis Abeba. Lasciai l’Italia per le missioni nel 1960, a soli 17 anni: 22 anni tra Thailandia, Hong Kong, Terra Santa,

Turchia… Finalmente Makallè, Etiopia, nel 1982, due anni prima della grande carestia dell’84-85 che fece un milione e 400mila morti… Nel 1986 ebbi la for-tuna di incontrare Madre Teresa di Calcutta quando alla mattina presto andavo a celebrare la Messa a Sedest Kilo, nel Centro delle Missionarie della Carità. Mi colpiva sempre la grande devozione con cui riceveva l’Eucarestia. Ella infatti nella sacrestia di ogni chiesetta delle sue comunità voleva fosse affissa la scritta: “O Sacerdote, celebra questa Santa Messa come fosse la tua Prima Messa e la tua Ultima Messa!”Madre Teresa aveva una predilezione per noi Salesiani del Nord Etiopia. Diverse volte visitò il nostro Seminario e parlò accoratamente ai seminaristi spronandoli a essere a servizio dei loro fratelli e sorelle più poveri. Subito dopo la grande ca-restia del 1984-85 volle unirsi a noi a Makallè nell’assistere le migliaia dei ‘più poveri dei poveri’, come era solita chiamare i ‘prediletti di Cristo’. Nel 1996 fui mandato in Eritrea ad aprire una nuova presenza salesiana, una grande e moderna scuola tecnica a Dekemhare. Al presente abbiamo tre comu-nità in Eritrea e una ventina di salesiani locali. Nel 2008 fui espulso dall’Eritrea assieme ad altri 22 missionari, probabilmente perché eravamo ‘testimoni sco-modi’. Fu così che atterrai nuovamente in Etiopia e mi immersi a lavorare tra i ragazzi di strada di Addis. Chi sono questi ragazzi di strada che io chiamo ‘monelli buoni’? ‘Monelli’ perché hanno tutti i vizi di una strada malfamata della capi-tale, ma anche ‘buoni’ perché sono sensibilissimi alla sofferenza altrui, e hanno diverse ‘marce in più’ in quanto a ‘grinta’ per affrontare situazioni difficili. Li incontriamo di notte per le strade umide e fredde dell’Altopiano (2800-3000 m). Non diamo loro niente sulla strada, ma solo ‘proponiamo’ un modo di cambiare vita attraverso lo studio e il lavoro, per essere reintegrati poi nelle loro famiglie. Dopo due mesi di Orientamento entrano al Bosco Children Centre dove in tre anni imparano un mestiere e vanno a scuola. Alcuni di loro si impegnano seria-mente negli studi; quest’anno otto dei nostri ex-allievi sono entrati all’università. Carissimi amici di Salzano, il miglior modo di evangelizzare è quello di annuncia-re la Parola vivendola prima in noi stessi. Quanto al modo migliore di rapportarsi con gli altri, specialmente con i giovani, è quello di insegnare a pescare, invece di dare il pesce.

Don Angelo Regazzo

DON ANGELO REGAZZO, 74 ANNI DI ETÀ E 57 DI MISSIONE

All’inizio del mese missionario vorremmo aprire una finestra sul mondo. La finestra è l’elemento di apertura verso l’esterno, pur rimanendo parte della casa. Può simboleggiare lo spirito missionario di chi trova nella realtà che lo circonda dei legami con i problemi e le sfide di popoli e paesi lontani. Il missionario è colui che sa accorciare le distanza, perché vive una “familiarità” con i problemi degli altri anche se non lo coinvolgono direttamente. Aprire una finestra è guardare lontano, un primo passo forse prima di uscire…

laCOPERTINA

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Comunità Nostra 76 Comunità Nostra

LA CHIAMATA MISSIONARIA È OFFRIRE SE STESSI PERCHÉ GESÙ POSSA RAGGIUNGERE OGNI UOMO

Carissimi amici tutti di Salzano, sono felicissimo di avere que-sta occasione per salutarvi e per

condividere con voi una piccola rifles-sione sulla mia esperienza di missione.Sono arrivato qui in Thailandia la pri-ma volta 18 anni fa e mi accorgo che in me sono cambiate molte cose da al-lora… come se anche la mia vocazione missionaria fosse cresciuta nel tem-po… un bambino che cresce e che dopo un po’ di anni fai fatica a dire che è la stessa persona…Tutto è nato all’epoca della quarta ele-mentare, quando mio zio p. Vittorio, missionario del Pime, è tornato dalla sua missione in Brasile per dedicarsi alle vocazioni missionarie della no-stra diocesi di Treviso. È venuto subito a casa mia per salutarci e sono stato colpito molto dalla sua figura impo-nente e dai suoi racconti avventurosi, e non ho fatto fatica a seguirlo fino al seminario del Pime di Preganziol. Non so dire con esattezza in che momento preciso ho scoperto la mia vocazione missionaria… è stato come un mettere a fuoco sempre più un’immagine che

PADRE MASSIMO BOLGAN (PIME) DALLA THAILANDIA CON I SUOI 63 BAMBINI

RIPARTIRE PER L’AFRICA A 73 ANNI: LA MISSIONE DI SUOR ANNA MARIA

ARRIVATA 43 ANNI FA IN REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO, OGGI TORNA “CON ENTUSIASMO E CON GLI OCCHI FISSI SU GESÙ”

E CHIEDE DI PREGARE PER NUOVE VOCAZIONI

A 19 anni, il 20 settembre 1963 ho lasciato Bagolino (BS), paese natio, per iniziare il mio percorso di formazione nell’Istituto missionario Pie Madri della Nigrizia / Missionarie Comboniane, a Verona. Gr 18,6b: “Come la

creta nelle mani del vasaio, così siete voi nella mia mano, casa d’Israele”… mi ha accompagnato durante il periodo di formazione durante il quale ho cercato di la-sciarmi modellare dalla parola di Dio, dallo spirito di Comboni e dalla fedeltà alla missione ereditata dalle mie consorelle che ci hanno aperto, con molti sacrifici e anche con lo spargimento del sangue, il cammino della missione. Dopo il periodo di formazione e la prima professione, nel 1970 partii per l’Eritrea/Asmara dove terminai gli studi e feci la mia prima esperienza missionaria in mezzo al popolo Eritreo. Poi, nel maggio ’74 partivo per lo Zaire, dove sono tutt’ora. Ho vissuto i vari cambiamenti di questo paese che attualmente ha preso il nome di Repubbli-ca Democratica del Congo. Un percorso a volte faticoso e sofferto, per noi e per la nostra gente durante il quale il Signore mi ha preso per mano e mi ha fatto sperimentare da vicino la sua presenza, anche durante l’esperienza della guerra nel 1997. La solidarietà della gente è stato un segno concreto della protezione e dell’amore del Signore nei nostri riguardi. Dal ’97 al 2003 mi fu chiesto un servizio in Italia nell’animazione missionaria. Anche in questo periodo molto sofferto per me, il Signore ha continuato a pla-smarmi come la creta nelle sue mani. I molti giovani che ho avvicinato mi hanno arricchita e rinforzata nella gioia della mia vocazione missionaria. A 73 anni sto ancora ripartendo, “gli occhi fissi in Gesù” come diceva Comboni, l’entusiasmo non è mai venuto meno. Ringrazio umilmente il Signore soprattutto per i miei 50 anni di consacrazione alla missione. La missione è stata un grande dono per me: dono ricevuto da Dio e dono offerto a un numero infinito di persone incontrate lungo il cammino, i cui volti sono im-pressi nel mio cuore. Missione è camminare con l’umanità, condividendo la vita! Ho donato me stessa senza riserva, ho condiviso il mio tempo, la mia vita, la mia salute, quanto sono, in fedeltà al mio carisma comboniano di «salvare l’Africa con l’Africa e fare causa comune con i più poveri»… In cambio ho ricevuto moltissi-mo. Che altro potrei rendere al Signore se non dirgli grazie per quanto ho ricevuto e cantare senza fine il suo amore e la sua misericordia? Sento il bisogno di ringraziare tutte quelle persone che mi hanno aiutata a rea-lizzare e a restare fedele alla mia vocazione missionaria. Un particolare grazie al Parroco e al Gruppo missionario di Salzano per il sostegno e anche per l’aiuto ma-teriale. Il Signore Gesù ci invita a pregare “il Padrone della messe perché mandi operai alla sua messe”. In questo mese missionario chiediamo al Padre nuove e sante vocazioni per il suo Regno.

Suor Anna Maria Melzani

era da sempre davanti a me. Non posso negare comunque che l’episodio che ha segnato fortemente il mio cammino è stata la morte prematura di p. Vittorio appena pochi mesi dopo la mia entrata in seminario in prima media. È come se mi avesse affidato il suo testimone e mi avesse detto che la vocazione mis-sionaria è una chiamata ad offrire se stessi perché Gesù possa raggiungere il cuore di ogni uomo. Il riferimento non ero più io, ma quello che Gesù mi face-va capire giorno dopo giorno.E, come per magia, eccomi ora qui nella mia missione di Fang all’estremo Nord della Thailandia nel mio venticinque-simo anno di messa. Mi guardo indie-tro e mi accorgo che Gesù non ha mai smesso di chiamarmi e l’ha fatto attra-verso tutte le persone che ho incontrato nella mia vita, a partire ovviamente dai miei genitori, fino ai 63 bambini che vi-vono con me e che proprio questa mat-tina mi hanno salutato prima di andare a casa per le vacanze.Ogni loro sguardo è come lo sguardo di Gesù (Mc 10,21) che da solo dà senso alla mia scelta e che è l’unica cosa vera-mente importante che posso ridonare e che giustifica il mio essere qui.In questo mese missionario Gesù ci ri-corda che la messe è molta e ci invita a non chiudere gli occhi al suo sguardo d’amore perché attraverso i nostri oc-chi Lui possa raggiungere il cuore di tutte quelle persone che ancora non co-noscono il suo nome.Nella nostra comunità di Salzano sono molte le persone che non ho conosciuto di persona e spero che queste poche ri-ghe possano contribuire a farci sentire parte di una sola famiglia, e ringrazio con tutto il cuore tutti voi che vi ricor-date di me ogni giorno nella preghiera.Augurandovi un bellissimo mese mis-sionario vi lascio con una frase di Santa Teresina patrona delle missioni e dei missionari: “Amare è donare tutto. È donare anche se stessi”.

Padre Massimo Bolgan

La vocazione missionaria è una chiamata ad offrire se stessi perché Gesù possa raggiungere il cuore di ogni uomo. Mi guardo indietro e mi accorgo che Gesù non ha mai smesso di chiamarmi.

La missione è stata un grande dono per me: dono ricevuto da Dio e dono offerto a un numero infinito di persone incontrate lungo il cammino, i cui volti sono impressi nel mio cuore.

Tutti i giovedì di ottobre alle 18 in chiesa a Salzano c’è il rosario missionario.Venerdì 20 ottobre, in oratorio San Pio X alle 20.30 serata di testimonianze missionarie con don Antonio Miele, missionario in Thailandia, Stefano Meneghello, che ha fatto una

esperienza nella missione diocesana in Ciad, ed Elisabetta Valentini, che ha fatto un’esperienza di aiuto in Equador.Sabato 21 ottobre, alle 20.30, in Cattedrale a Treviso veglia missionaria diocesana, presieduta dal Vescovo, con invio di don Paolo in Paraguay.

Domenica 22 ottobre, giornata missionaria mondiale.Mercoledì 25 ottobre adorazione missionaria in chiesa.

APPUNTAMENTI MISSIONARI

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Comunità Nostra 98 Comunità Nostra

DISPONIBILI AD AMARE

Siamo quotidianamente bombardati da giornali, tg e chiacchiere da bar. Frasi spesso intrise di odio si alter-nano a frasi fatte magari per accaparrare qualche voto,

o chissà, per la voglia di sembrare i più forti, i migliori. Fortunatamente l'Italia ha anche un'altra faccia, spesso na-scosta ai più, talvolta denigrata. È la faccia dell'accoglien-za, fatta di persone semplici disposte a conoscere. Perché in fondo si tratta di questo, essere disposti a fare un passo in più, che comporta certo difficoltà, dalla lingua, alle respon-sabilità, all'umana fatica di accettare, ma che crea ponti in grado di avvicinare le persone e di sprigionare emozioni. Così succede anche nella nostra comunità dove in molti, si-lenziosamente, si danno da fare, ed ognuno a modo suo dà il proprio contributo nell'accoglienza di G. e D., due ragazzi provenienti dall’Africa e arrivati in Italia da qualche tempo. C'è chi con la propria professionalità segue lo sviluppo della lingua, chi la salute dei ragazzi, chi la parte burocratica, chi dona dei soldi, chi li porta al lavoro o in biblioteca o sempli-cemente li invita a cena. Piccoli gesti certo, ma che sommati stanno dipingendo una bella realtà all’interno della nostra comunità. Realtà che si esprime non solamente dentro le strutture della parrocchia ma anche in quelle comunali, dove altri sei ragazzi ospiti a Salzano da circa un anno e mezzo, sono stati coinvolti in lavori utili alla cittadinanza. Questo coinvolgimento ha dato dei risultati positivi specialmente in chi inizialmente aveva dei pregiudizi, che ha dissolto proprio conoscendo e interagendo con questi ragazzi. L’esperienza è stata positiva anche per G. e D., che hanno acquisito del-

Lo spirito che muove l'accoglienza è l'amore, in ogni sua forma. Chi è disponibile ad amare impara ad apprezzare e riconoscere la parte migliore di una persona. La testimonianza di chi si è messo in gioco nell’accoglienza di due giovani richiedenti asilo ospiti a Salzano

le abilità manuali che possono diventare utili in futuro. Un dare/avere reciproco, prezioso. La fragilità, la tenerezza, la spontaneità e la semplicità con cui si sono presentati questi ragazzi hanno colpito il cuore di chi si è messo a disposizione per aiutarli.G. e D. hanno dimostrato grande forza nell'affrontare questo cammino impervio anche se la parte più dura l'hanno vis-suta durante l'interminabile viaggio della speranza. La loro maturità si è vista anche quando, con grandissima dignità, D. ha dovuto passare due giorni ed una notte per attendere un semplice rinnovo del permesso di soggiorno, seduto su un marciapiede fuori dalla Questura, silenzioso, paziente, in attesa, affrontando un percorso poco civile imposto dalla bu-rocrazia.Questa esperienza ha ripagato con grandi soddisfazioni, ha meravigliato e stupito, emozionato, risvegliato istinti mater-ni perché dopotutto queste persone potrebbero essere nostri figli, nipoti o fratelli. Certo, il cammino di accoglienza intra-preso dalla nostra comunità non è né semplice né lineare, però interpella la nostra coscienza civile ed evoca quei mille-nari principi cristiani di umana solidarietà, che si annidano nel cuore di ognuno di noi, ma che a volte troppo tiepida-mente esterniamo. Riconosciamo quindi che con la loro presenza ci è stato fatto un regalo inestimabile, che chiunque può ricevere, sempli-cemente grazie alla volontà di fare un piccolo umile gesto: conoscere.

M.R. e N.T.

Gli incontri si terranno a Salzano nella sala San Bartolomeo (Casa della Comunità) dalle ore 20.30 alle 22.30. A partire dai vari momenti della celebrazione del sacramento del matrimonio, si cercherà di approfondire i temi inerenti alla vita matrimoniale e al sacramento stesso. Ci saranno momenti assembleari e momenti in piccoli gruppi. Sarà importante che agli incontri si partecipi come coppia. Iscrizioni presso la Casa della Comunità di Salzano o l’Oratorio di Robegano, domenica 22 e 29 ottobre dalle ore 10.30 alle ore 12.00.

Maggiori indicazioni nel sito:

CALENDARIO INCONTRI

- Venerdì 10 novembre, ore 20.45 Veglia di preghiera a Robegano- Venerdì 17 novembre, ore 20.30 “Io accolgo te”- Venerdì 24 novembre, ore 20.30 “Battezzati, con-vocati al matrimonio per la realizzazione di un unico progetto”- Venerdì 1 dicembre, ore 20.30 “Matrimonio: vincolo o libertà”- Venerdì 15 dicembre, ore 20.30 “Prometto di esserti fedele sempre”- Venerdì 12 gennaio, ore 20.30 “Consenso ed eucarestia: corpo donato per amore”

- Domenica 14 gennaio, ore 9.00 Pranzo nelle famiglie e ritrovo insieme- Venerdì 19 gennaio, ore 20.30 “Questo mistero è grande!”- Venerdì 26 gennaio, ore 20.30 “Sposi in Cristo”- Venerdì 2 febbraio, ore 20.30 "Apertura alla vita: la coppia feconda”- Sabato 10 febbraio, ore 15.30 “La celebrazione al matrimonio”

PERCHÉ LA VOSTRA GIOIA SIA PIENAItinerari per la preparazione al Matrimonio cristiano

www.parrocchiasalzano.it

AL VIA A NOVEMBRE LA “SCUOLA DI EVANGELIZZAZIONE”

Domenica 5 novembre inizierà a Robegano un percorso formativo di nove incontri, alla domenica mattina, promosso dalle parrocchie della Colla-borazione pastorale di Salzano e Scorzè. La proposta si chiama “Scuola di

evangelizzazione” ed è rivolta a tutti: giovani e adulti, sposati e non, laici, consa-crati, religiosi, vicini e “lontani” dalla vita ecclesiale.Importante non farsi trarre in inganno dal nome: non ci sono esami da superare! Si tratta di un cammino di crescita spirituale alla portata di tutti. Ad ognuno di noi sarà capitato almeno una volta di sentire il desiderio di aiutare qualcuno in difficoltà fisica o spirituale, qualcuno che ha smarrito la via, qualcuno oppresso dal peso di una vita in cui non trova luce. La “Scuola di evangelizzazione” vuole essere un’occasione per apprendere quali strumenti, semplici ma efficaci, ogni battezzato ha a disposizione per diffondere il messaggio di salvezza e di gioia di Gesù, vivo in mezzo a noi ogni giorno. Si tratta di un cammino di crescita spirituale che ci regala del tempo per riflettere su come Gesù si è fatto presente nella nostra storia e su come questo può tramutarsi in dono per molti altri fratelli.Il cammino è costituito da nove incontri scanditi ciascuno da un momento di preghiera di lode e ringraziamento, una catechesi tenuta da un sacerdote o da una coppia di sposi e da un momento di condivisione con domande e risposte. Il luogo di incontro è la sala del cinema dell’oratorio di Robegano. È previsto il servizio di babysitting gratuito per i figli. Gli appuntamenti saranno con cadenza quindicinale: 5 e 19 novembre; 3 e 17 dicembre; 14 e 28 gennaio; 11 e 25 febbraio; 11 marzo.Per le iscrizioni: [email protected] o Lia 3395056320 (dopo le 14). Contributo spese di euro 10 per adulto. Anche chi non parteciperà alla scuola può sostenere spiritualmente con l’adorazione eucaristica e la preghiera questo evento, che unisce le nostre parrocchie nel desiderio di rinnovarsi e raggiungere con un contagioso invito alla gioia anche quanti sono più lontani.

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Comunità Nostra 1110 Comunità Nostra

INIZIA L’AVVENTURA CON 50 NUOVE FAMIGLIE

L’inizio dell’attività scolastica è sempre un momento delicato e stupefacente; tra pianti e risate, partenze e ritorni, resistenze e fiducia, eccoci al via. La scuo-

la accoglie altre 50 famiglie, con l’obiettivo di creare una comunità solida nella quale ognuno possa sentirsi a proprio agio e vivere al meglio tre anni fondamentali per la vita dei bambini e dei genitori. La programmazione seguirà le indi-cazioni nazionali. Le attività e i contenuti delle singole unità di apprendimento saranno in parte tracciate fin dall’inizio e in parte pensate nel corso dell’anno poiché seguiranno gli input e la curiosità dei bimbi. Si cercherà di intensificare le relazioni con il territorio at-traverso le feste paesane, ma anche incontrando le realtà più vicine come la parrocchia, la casa di riposo e cogliendo le occasioni sportive con le iniziative al pala PM. Le attività interne si arricchiranno di nuovi laboratori tenuti sia dalle nostre insegnanti che da professionisti esterni. La tematica della comunicazione continuerà a fare da sfondo a tutte le iniziative, in particolare inseriremo a più riprese attività che hanno a che vedere con l’educazione emotiva. Riconoscere e gestire le emozioni è un compito fondamentale e necessa-rio per il benessere della persona. Tante sono le emozioni da vivere e da gustare e l’esperienza scolastica le supporte-rà affiancando anche la crescita delle altre dimensioni del bambino (fisica, intellettiva e spirituale) con l’obiettivo di seguirne lo sviluppo armonico e integrato.Le competenze vengono scandite dai campi di esperienza

(le ‘materie scolastiche’), tra queste, la costante è senz’altro “Il sé e l’altro” che ha a che vedere con la relazione nei con-fronti del prossimo e di Dio. La nostra scuola è imperniata sui valori cristiani; la figura di Gesù viene presentata anche e soprattutto durante le 60 ore previste di educazione religio-sa. La mission prevede l’avvicinamento dei bambini alla re-ligione anche attraverso la pratica della preghiera in diversi momenti della giornata. Per questo il parroco si fa presente frequentemente nell’attività scolastica e nei momenti forti dell’anno. Altra attenzione particolare verrà data all’Inter-cultura, vista la presenza di alcuni bambini stranieri. L’in-contro con altre culture valorizza le differenze insegnando ad aprirsi a più punti di vista. Ultima e importante novità è l’arrivo di una nuova insegnante. Abbiamo salutato Michela che è passata ad insegnare alla primaria e abbiamo dato il benvenuto a Giovanna che ha iniziato con entusiasmo, sup-portata da tutto lo staff della scuola. Siamo fiduciosi nella riuscita di questo nuovo anno e ci raccomandiamo a tutta la comunità perché ci sostenga con la preghiera così che i bambini possano crescere sentendo alle spalle una comuni-tà solida e guardando avanti con fiducia in loro stessi, nella loro famiglia e in Gesù. Il mio personale augurio di buon anno scolastico al comitato di gestione, al Gruppo Genitori Volontari, a tutte le famiglie e, riprendendo le parole del no-stro presidente Fism: Avanti tutta, prima i bambini!

Rita Scantamburlo

www.scuolainfanziasalzano.it

ORARI CATECHISMO

SCUOLA PRIMARIA

2a tappa: venerdì, dalle ore 16.15 alle 17.15 3a tappa: mercoledì, dalle ore 16.15 alle 17.154a tappa: giovedì, dalle ore 16.15 alle 17.155a tappa: martedì, dalle ore 16.30 alle 17.30

SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

6a tappa: martedì, dalle ore 16.45 alle 17.457a tappa: lunedì, dalle ore 15.30 alle 16.30

Nel sito internet della parrocchia è possibile scaricare la domanda di iscrizione e il calendario con tutte le attivitàdel catechismo.

www.parrocchiasalzano.it/catechismo

PELLEGRINI A FATIMA E A SANTIAGO DI COMPOSTELA

Nei giorni del pellegrinaggio vari sono stati i sen-timenti che hanno arricchito il nostro andare: la condivisione, l'emozione e la curiosità di tanti luo-

ghi impregnati di arte e cultura vissuti insieme a tutti i par-tecipanti al pellegrinaggio. Ma le sensazioni più profonde, quelle che ti "ricaricano le batterie" dell'anima ci sono state date a Fatima durante la suggestiva processione serale e la messa, la mattina seguente, celebrata dal nunzio apostolico della martoriata Siria...Questi giorni ci hanno allontanato dalla quotidianità che spesso, purtroppo, non ci permette di soffermarci così in-tensamente sulla nostra fede e abbiamo la speranza che il nostro amore possa essere fonte di gioia, comprensione, accoglienza e tolleranza in famiglia e con gli altri ed è per questo che alla Madonna abbiamo chiesto di aiutarci a raf-forzare la nostra fede, ringraziandola per tutto quello che abbiamo vissuto finora insieme. Abbiamo pregato perché ci aiuti nel nostro cammino futuro.Molte sarebbero le cose da dire e molte le sensazioni vissu-te, come la messa a Santiago de Compostela con tutti quei pellegrini venuti da ogni parte del mondo, uniti per pregare insieme per la pace, e non solo.

Lucia e Bepi

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Comunità Nostra 1312 Comunità Nostra12 Comunità Nostra

SAN PIO X: “FATE TESORO DELLA SUA EREDITÀ”

PELLEGRINAGGIO A CIMA GRAPPA

I NUOVI FIGLI DI DIO22 - Tonin Filippo Giorgio di Jacopo e Bonutto Laura23 - Bobbo Elia di Michele e Masiero Valeria24 - Stevanato Matteo di Fabio e Gallo Gloria25 - Gallina Andrea Maria di Fabio e Tarquilio Silvia26 - Negrato Tobia Luigi di Luca e Rigo Francesca27 - Trevisan Filippo di Riccardo e Boldrin Giada

SI SONO ADDORMENTATI NEL SIGNORE40 - Trabacchin Giuseppina ved. Doro Bruno di anni 8641 - Bolgan Attilio di anni 8842 - Rossato Maria in Scattolin Giovanni di anni 7043 - Chiarandini Adriana ved. Monaro di anni 9444 - Furlanetto Silvano di anni 8245 - Pelizzon Francesco di anni 8746 - Spolaore Ivano di anni 8247 - Masiero Giovannina ved. Baruzzo Giulio di anni 10148 - Piacentino Giuseppe di anni 8749 - Girolimetto Giovanni di anni 6850 - Masiero Beniamino di anni 7451 - Spolador Enrico di anni 8152 - Moro Antonietta di anni 10053 - Cecchin Lino di anni 8254 - Manente Luigino di anni 6655 - Tonon Anna di anni 8756 - Stevanato Adelia di anni 6557 - Milan Rino di anni 7858 - Bolgan Lino di anni 9459 - Pellizzon Chiara in Simionato Renzo di anni 7660 - Casarin Iole ved. Pesce Mario di anni 9261 - Milan Armando di anni 8062 - Scabello Mirella di anni 5563 - Liviero Sergio di anni 7764 - Bortoloso Rosa di anni 8965 - Vian Alessandro di anni 8566 - Preo Nicoletta in Pistolato Giancarlo di anni 5067 - Zara Iole ved. Casarin Antonio di anni 9168 - Cuogo Jolanda di anni 81

LE NUOVE FAMIGLIE03 - Tonello Nicola e Pellizzon Elisa04 - Tonin Jacopo Egidio e Bonutto Laura05 - Brazzolotto Matteo e Masiero Silvia 06 - Gallina Fabio e Tarquilio Silvia07 - Ragazzo Filippo e Valentini Maria08 - Ferrara Massimo e Zampieri Martina09 - Normani Tommaso e Gomirato Jessica10 - Trevisan Riccardo e Boldrin Giada

Vogliate bene ai vostri sacerdoti e ricordatevi di pregare per loro, affinché possano essere santi,

come santo è stato il vostro parroco don Giuseppe Sarto”: con queste pa-role il cardinale Beniamino Stella, pre-fetto della Congregazione per il Clero, ha concluso l’omelia nella celebrazio-ne solenne che si è tenuta nella chiesa parrocchiale di Salzano. La comunità ha voluto così solennizzare, domeni-ca 20 agosto, una triplice ricorrenza: i 150 anni dall’ingresso in parrocchia del parroco don Giuseppe Sarto, i 500 anni del “Prodigio eucaristico” attesta-to nelle cronache del tempo anche da Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti, e la festa del patrono, l’aposto-lo San Bartolomeo. In tale contesto il cardinale Stella è stato invitato a pre-siedere la santa messa, concelebrata da diversi sacerdoti, tra i quali mons. Lu-cio Bonora, officiale della Segreteria di Stato, ed animata dalla corale parroc-chiale, alla presenza del sindaco di Sal-zano Luciano Betteto e di tanti fedeli. Il cardinale Stella, dopo aver salutato

L’INVITO DEL CARDINALE BENIAMINO STELLA AI SALZANESI IN OCCASIONE DELLA FESTA DEL 20 AGOSTO

È stata anche l’occasione per ripercorrere a piedi lo stesso tragitto che l’allora patriarca di Venezia aveva realizzato “a dorso di una mula bianca”

tutta la comunità parrocchiale e rin-graziato il parroco don Paolo Cargnin per l’invito, ha ripercorso l’esperienza del parroco Sarto a Salzano, parten-do da una domanda: “Che cosa aveva nel cuore don Giuseppe, poco più che trentenne, quando arrivò a Salzano? Cosa pensava di quella comunità cui era stato mandato? Quali erano le sue preoccupazioni, i suoi progetti pasto-rali?”. Secondo il cardinale Stella, fin dagli inizi di quella esperienza, il futu-ro papa Pio X portava con sé un impe-gno, un proposito di santità per tutta quella comunità parrocchiale. A parti-re dalla vita sacramentale di ogni per-sona e di ogni famiglia di Salzano, don Giuseppe Sarto ha cercato di svilup-pare quel senso di carità fraterna che alimenta ogni cosa e che, nell’accetta-zione serena della propria condizione, opera affinché possa sempre emergere la bontà nonostante le difficoltà. Non è mancato un ricordo per gli impegni e le iniziative sociali e pastorali im-portanti per quel tempo di cui don Giuseppe Sarto si è reso protagonista

(illustrate sul sagrato attraverso una serie di manifesti realizzati dagli Adulti di Azione cattolica). Il cardinale infine ha sottolineato come la santità non av-viene perché si fanno miracoli, bensì perché, giorno dopo giorno, si compie con serenità, nel nascondimento e nel-la solidarietà, la volontà di Dio. Proprio quello che ha fatto don Giuseppe Sarto da parroco e nelle altre responsabilità che ha assunto fino appunto a tutto il suo pontificato. Il cardinale ha invitato tutta la comunità parrocchiale di Salza-no a fare tesoro di tale insegnamento ed eredità. A completamento della fe-sta, dopo aver compiuto una visita al Museo di san Pio X, il cardinale Stella ha fatto dono, a nome di papa France-sco, di alcuni oggetti personali di san Pio X che vanno così ad arricchire il patrimonio di testimonianze presenti a Salzano, tra le quali spicca il prezio-sissimo “quadernetto” in cui il parroco santo Giuseppe Sarto abbozzò quello che sarebbe diventato poi il famoso “catechismo”.

Paolo Gatto

Anche quest’anno gruppi di fe-deli delle parrocchie di Salzano e Riese Pio X, assieme ai loro

parroci, si sono ritrovati il 4 agosto (come ormai da quasi 30 anni) in un pellegrinaggio alla Cima Grappa, dove alle 10.30 insieme hanno celebrato l’Eucaristia davanti al sacello della Be-ata Vergine, nostra Madre, per chie-dere, per intercessione anche di S. Pio X, protezione, pace e luci sul cammino come comunità cristiane. Insieme ai loro pastori, proprio nel giorno della memoria del santo curato d’Ars, Gio-vanni Maria Vianney, hanno condiviso la gioia della propria fede… per alcuni è stata anche l’occasione per ripercorre-re a piedi lo stesso tragitto che l’allora patriarca di Venezia aveva realizzato “a dorso di una mula bianca”. Questo ap-puntamento annuale sta facendo cre-scere la vicinanza delle due comunità che quest’anno il 20 e il 21 agosto han-no ricevuto la visita del Card. Stella, per ricordare sia i 150 anni dell’arrivo di don Giuseppe Sarto come parroco a Salzano, sia i 103 anni della sua morte.

SALZANO E RIESE PIO X INSIEME PER RICORDARE GIUSEPPE SARTO

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Comunità Nostra 1514 Comunità Nostra

RADICI NEL FUTURO:LA COMUNITÀ SCOUT RACCONTA IL CAMPO DI GRUPPO

NON FERMATEVI QUIUna Comunità di Capi in cammino sulla strada del servizio al prossimo

La nostra strada come comunità scout è stata sempre illuminata dalla luce di Dio, nell’ascolto della Parola che ci ha guidato in questi quarant’anni di scautismo

a Salzano “con la tempesta e col vento a favore”, come recita il ritornello della canzone che abbiamo scritto per il campo estivo di quest’anno.Di ritorno da questa esperienza così intensa, portiamo nel cuore un sentimento di profonda gratitudine per il dono che abbiamo ricevuto dai nostri ragazzi. Abbiamo vissuto insieme delle avventure indelebili, sperimentando la gioia della comunità e scoprendo la bellezza dell’aiuto reciproco davanti alle fatiche della strada.Si concludono i festeggiamenti per il Quarantesimo e un nuovo anno pastorale è alle porte. La famiglia del gruppo scout di Salzano continua ad allargarsi e ad accogliere nuo-ve sfide, grazie al servizio di una Comunità Capi che guarda avanti a sé con speranza: un gruppo di adulti che in questi anni hanno scelto di donare il proprio tempo allo scautismo. Nel mettersi a disposizione “del prossimo”, sappiamo di es-sere parte di un movimento di donne e uomini in servizio, con un grande sogno condiviso: fare la felicità degli altri.

AMICO, VIENI CON ME!L'esperienza del Campo di Gruppo

Quest’anno, in occasione del quarantesimo anniver-sario dalla fondazione del Salzano 1, si è svolto un importante avvenimento per la nostra comunità

Scout: il campo di gruppo, che ha coinvolto tutte le branche, ma non solo. L’invito è stato infatti rivolto anche a molti ex-scout che hanno portato il loro importante contributo alle varie esperienze comunitarie.Durante la settimana trascorsa assieme, dal 6 al 13 agosto, i ragazzi, dai lupetti al clan, hanno preso parte tutti insieme ad alcune speciali attività svoltesi in occasione dell’anniver-sario, oltre a vivere il loro abituale campo estivo. Il tutto si è svolto al Campo Giovani 2000, in località Serrada di Folga-ria. Il Campo ha ospitato le Vacanze di Branco dei Lupetti e, per due settimane, le tende dei Reparti; Noviziato e Clan invece si sono ricongiunti al resto della comunità giovedì 10 agosto, dopo aver trascorso la prima parte della settimana in route. Le aree vicine a Folgaria hanno infatti offerto loro la possibilità di compiere i rispettivi percorsi, camminando con lo zaino sulle spalle e dormendo in tende piantate in posti diversi ogni giorno.

L’apertura ufficiale si è svolta domenica 6 agosto, insieme ai genitori, che sono arrivati con Lupetti, Noviziato e Clan per ricongiungersi ai Reparti, sul luogo da qualche giorno per il montaggio delle tende. Tutti insieme hanno celebrato la messa, per poi essere travolti da una poderosa ondata di pioggia che ha accompagnato il pranzo e purtroppo cancel-lato le possibili attività da vivere con i parenti vari, costretti al ritorno a Salzano. Dopo la loro partenza, il campo è quindi iniziato in modo ufficiale e sotto un timido sole, con poi l’arrivo dei Goonies, già conosciuti in precedenza, a esortare Branchi e Reparti a tenersi pronti per l’azione contro la temuta Banda Fratelli. Verso sera la Branca R/S (Noviziato e Clan) è partita alla volta delle rispettive route mobili e alla ricerca di alcuni pez-zi della mappa dei Goonies.È cominciata così la vera vita del campo, scandita da avven-ture diverse per ogni branca, tutte narrate dalla “Gazzetta di Goon Docks”, il giornale ufficiale del campo, per rendere tutti partecipi delle varie attività in corso.I Branchi hanno trascorso le giornate cimentandosi nelle Lupettiadi, gustando raffinati piatti, impegnandosi in una lunga camminata, sfidandosi in un torneo, sestiglia contro sestiglia, e arrivando perfino a incontrare San Francesco nel corso di una bellissima Caccia Francescana.I Reparti, invece, hanno impiegato una giornata per i Raid e si sono poi prodigati in numerose altre attività, come la gara cucina, la veglia alle stelle, i vivaci cerchi serali intorno al fuoco e l’Hebert, e hanno partecipato, insieme ai Lupetti, a un’originale caccia notturna. Il Noviziato, intanto, ha percorso, seguendo il ritmo delle li-tanie inventate per l’occasione, chilometri e chilometri, gu-standosi ogni tanto melone bianco e gite in lago sul pedalò.Il Clan invece ha districato le proprie giornate tra cammi-nate, momenti di comunità e preghiera all’ombra dei Forti intravisti lungo il proprio percorso.La quotidianità del campo ha subito una svolta importante con il ricongiungimento di tutte le branche nella giornata di giovedì, che ha visto così l’inizio delle attività di tutta la comunità scout di Salzano con l’animazione della serata ad opera del Noviziato e del Clan e il lancio della grande hit musicale del campo, “i Sette Re di Roma”. Il giorno succes-sivo tutti sono stati così coinvolti in laboratori vari e diver-tenti, gestiti dai capi, da alcuni ragazzi e anche da alcuni ex scout, che spaziavano da operazioni culinarie, creazioni di catapulte, scalate di montagne, esperimenti chimici e dan-ze. Il sabato è stato invece dedicato a giochi e sfide tra le bande, composte già in precedenza e formate da scout di tutte le branche, per trovare il tesoro dei Goonies. Una volta rinvenuto il forziere del tesoro, si è però scoperto con ram-marico che la Banda Fratelli aveva già lestamente provve-duto a svuotarlo! Tutti quanti hanno dovuto così impegnar-si in una Grande Sfida, decisiva per ottenere i dobloni del tesoro che erano stati trafugati, dobloni che si sono rivelati essere i nomi di ciascuno scout del gruppo: il vero tesoro è ogni membro della comunità!Soddisfatti e felici, dopo la Messa della sera è arrivato il momento dell’emozionante chiusura ufficiale del campo di gruppo, con un enorme quadrato che ha accolto anche gli ex scout, che hanno preparato una gustosa cena e una divertente animazione. La domenica mattina il gruppo ha salutato Serrada e i Reparti, che sarebbero tornati a Salzano mercoledì 16, per poi partire alla volta di casa, con un baga-glio di nuove esperienze e indelebili ricordi nell’animo.

Ora so che cosa farò: una ricchezza posso trovare, l'avventura voglio assaporare.Andiamo dai, gia lo sai!Più forti saremo se Tu, sarai sempre accanto a noi, nella tempesta e col vento a favore

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Comunità Nostra 1716 Comunità Nostra

ESPERA: UN GREST… PARTITO DA LONTANO!

L’ESTATE DELL’AZIONE CATTOLICACAMPO ACR 1a-2a MEDIA Sabato 5 agosto, 28 ragazzi dell’Acr del vicariato di Noale, di età compresa tra gli undici e i tredici anni, sono parti-ti per una settimana di camposcuola a Molina di Fiemme (TN). Tra loro c’erano anche i ragazzi della nostra comunità di Salzano: Alvise, Andrea, Anna, Aurora, Emma, Giada Ma-ria, Jessica, Marta, Martina e Matilde.Questa esperienza aveva lo scopo di presentare l’enciclica Laudato Si’, mediata dalla figura di Francesco d’Assisi, il quale ci insegna a diventare ed essere immagine dell’amore del Signore. È stata un’occasione anche per consolidare la grande amici-zia nata tra i ragazzi dell’Acr medie di Salzano e Robegano, che avevano vissuto l’anno passato collaborando insieme in varie attività.

CAMPO ACG 1a SUPERIOREDal 12 al 19 agosto, 32 ragazzi di 1a superiore dell’Acg del vicariato di Noale, hanno vissuto una settimana di cam-poscuola in una casa situata alle pendici del Passo Brocon (TN). Accompagnati da un’equipe di 5 educatori, 4 cuochi e don Stefano, hanno riflettuto sulle tematiche che li accompagna-no nella vita quotidiana, come i social network, la corporei-tà, il bullismo, il valore dell’essenzialità e altro ancora. Tutto questo mettendo sempre al centro della giornata la figura di Gesù e la sua Parola, unica vera fonte di verità.

CAMPO ACG 3a SUPERIOREMettersi in gioco. Accettare la sfida. Accantonare paure e pregiudizi. Disegnarsi un sorriso sul volto, non di compas-sione, non di circostanza: un sorriso aperto, di accoglienza e disponibilità. Per scoprire così un mondo grande, formato da tante piccole persone speciali. Questo è l’atteggiamen-to con il quale una trentina di ragazzi tra i 16 e i 17 anni dell’A.C.G. del vicariato di Noale, coordinati da un progetto della Caritas di Treviso, hanno vissuto per una settimana, dal 24 al 29 luglio, prestando servizio in diversi Ceod (Centri educativi occupazionali diurni) nel territorio tra Montebel-luna e Castelfranco, cogliendo i frutti e gli insegnamenti che anche delle persone diversamente abili possono dare.

CAMPO ACG 4a SUPERIOREBisogni. Proprio quelli che hanno scoperto i ragazzi di 4a su-periore partecipando al campo servizio dal 14 al 21 agosto a Roma. I temi principali del campo erano i bisogni prima-ri della persona: abitare, amare, bere, dormire, mangiare e vestirsi. I ragazzi hanno prestato servizio nelle varie attività proposte dalla Comunità di Sant’Egidio, tra le quali la distri-buzione di cibo nelle stazioni principali di Roma e alla men-sa dei poveri. I ragazzi sono rimasti molto colpiti da questi servizi poiché hanno potuto osservare e vivere in prima per-sona il significato del non poter soddisfare le proprie esigen-ze, compiendo un’analisi su quali siano realmente i bisogni di ognuno di noi.

LO STAFF DEL GREST RACCONTA “ESPERA”: UN PROGETTO PARTITO DA OTTOBRE 2016!

Per noi educatori del GrEst Salzano, quest’anno è stato particolare: dopo aver preso alcune decisioni importanti ad ottobre, abbiamo deciso di in-traprendere un progetto che andasse al di là del costruire le attività per i

bambini, ma che puntava a formare e potenziare il gruppo animatori.La formazione animatori di quest’anno, cominciata da gennaio 2017, è stata ricca di attività che miravano non solo all’educazione per il mese estivo degli 80 ragazzi che si sono messi a disposizione quest’anno, ma anche a creare un vero e proprio gruppo animatori. Partendo dall’annuale appuntamento della Festa dei Giovani a Jesolo dove oltre 7000 animatori da tutto il triveneto si trovano al Pala Arrex, la formazione ha continuato con le riunioni mensili, fra quelle di organizzazione pratica di labora-tori, giochi e animazione da palco, e quelle con le attività speciali come “la notte dei desideri”, ma soprattutto l’uscita animatori. Il 17 giugno noi educatori e tutti gli animatori ci siamo trovati per sistemare le ultime cose in vista dell’apertura del giorno successivo, ma anche per iniziare il GrEst in un clima di gioia e di festa.Il progetto di formazione animatori che abbiamo intrapreso quest’anno, aspirava a riportare entusiasmo e amicizia fra gli animatori per fargli scoprire il vero #SaborAnimador, ovvero il gusto di essere animatori.Questo entusiasmo poi si è visto benissimo in piazza, dove le 80 magliette aran-cioni facevano ballare, giocare, saltare gli oltre 240 bambini iscritti. Dall’equipe arbitri, al corpo di ballo, passando per la pattuglia preghiera e gli attori, tutti ri-coprivano un proprio ruolo fondamentale per la riuscita di questo GrEst, il quale gli è stato assegnato da noi dello staff affinché ognuno potesse far emergere il proprio talento e la propria personalità. Fin da gennaio abbiamo puntato su questo gruppo animatori che si è poi rivelata una scommessa vincente. Noi educatori abbiamo cercato di essere non coloro che decidono tutte le attività, bensì dei punti di riferimento competenti per i veri organizzatori del GrEst, ovvero gli animatori. Non solo punti di riferimento per quanto riguarda le attività in piazza, ma anche punto d’ascolto per i ragazzi e il loro percorso di crescita personale. Nonostante i nostri impegni di studio e di lavoro, fin da ottobre abbiamo messo a disposizione il nostro tempo, la nostra voglia e il nostro entusiasmo per i bambi-ni, gli animatori, i genitori volontari e tutti coloro che compongono la macchina del GrEst.A detta di tutti noi componenti dello Staff, quest’anno è stato duro, faticoso, im-pegnativo, ma anche ricco di soddisfazioni e capace di farci emozionare ancora una volta vedendo la piazza gremita di magliette azzurre, arancioni e rosse. Es-sere educatori è un compito arduo e dispendioso, ma anche emozionante, perché come diceva don Bosco che ha ispirato tutti noi in questo progetto: “L’educazione è cosa che riguarda il cuore”.

Eleonora, Andrea, Jacopo, Sebastiano, Silvia, don Luca

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Comunità Nostra 1918 Comunità Nostra

ALLA SAGRA C’ERAVAMO ANCHE NOI

Anche quest’anno il gruppo NOI è stato vivace pro-tagonista alla sagra di S. Bartolomeo: grazie ai 60 volontari è stato possibile organizzare lo stand ga-

stronomico il cui ricavato viene destinato alle necessità del-la parrocchia. Questo tipo di servizio, aperto a tutti, e che quest’anno ha visto la partecipazione di parecchi nuovi vo-lontari, consente di mettere a disposizione della comunità le proprie competenze, passioni, ma soprattutto la voglia di stare assieme con serenità. Tante sono le tipologie di servi-zio: non solo cucina ma anche carpenteria e falegnameria per la costruzione delle strutture, idraulici, elettricisti, in-formatici, economi… tutti uniti in una squadra ben affiatata e coordinata! Lo stand ha proposto piatti della tradizione salzanese come il masaro, nuovi piatti a base di pesce, e molti altri piatti (anche di tendenza per i giovanissimi): i risultati ci dicono che lo stand è stato molto apprezzato. Da parte del NOI un ringraziamento a tutti i volontari che hanno prestato servizio e grazie anche alle tante persone ospiti dello stand nei sei giorni di sagra.

LA CASA DI RIPOSO GUARDA AL FUTURO

A gennaio si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Casa di Riposo, Consiglio che rimarrà in carica per 5 anni. L’impegno assunto è quello di affrontare le molte sfide che si sono presentate nel nostro centro

servizi guidandolo in questo momento di transizione, e cioè:• individuare altri settori di intervento sociale in collaborazione con la nuova Ulss 3 e gli enti locali;• migliorare il servizio offerto per affrontare la concorrenza dei privati, in un periodo che vede minori disponibilità da parte delle persone in difficoltà e un sostegno pubblico in graduale diminuzione;• adeguare il centro, che fa parte del settore non profit, ai recenti ed importanti interventi in campo legislativo;• aggiornare lo Statuto, elemento cardine, che va proiettato al futuro;• progettare una adeguata ristrutturazione della casa di riposo.

Ora l’impegno principale è individuare soluzioni costruttive efficaci, sfruttando al meglio gli spazi a disposizione, nonché idonee alle persone accolte oggi e a coloro che arriveranno in futuro: è un intervento radicale, con un impatto economico importante, che la casa di riposo cercherà di affrontare con risorse proprie e an-che grazie ai contributi ricevuti, quali il 5 per mille e le donazioni liberali. L’aiuto di tutti potrà contribuire alla crescita di questa realtà che si propone, rinnovan-dosi, come punto di riferimento sul territorio per gli anziani e le loro famiglie.Il prossimo evento presso la Casa di Riposo “Don Vittorio Allegri” di Salzano, il giorno sabato 14 ottobre alle ore 15, sarà un seminario informativo sul “Mangiar bene per invecchiare bene”. Il tema dell’iniziativa sarà quello dell’alimentazione, uno dei fattori determinanti per un invecchiamento positivo. Una sana alimenta-zione, infatti, unita a un corretto stile di vita, può certamente contribuire a favo-rire il benessere della persona, anche in età anziana. L’obiettivo è quindi quello di fornire alcune indicazioni e strategie utili per star bene invecchiando. L’evento si aprirà con i saluti delle autorità. Saranno presenti oltre al presiden-te della Casa di Riposo mons. Paolo Cargnin e al direttore Adriano Cendron, il sindaco di Salzano Luciano Betteto, il vice-presidente del Consiglio della Regio-ne Veneto Bruno Pigozzo, il direttore dei Servizi Socio-Sanitari dell’Ulss 3 Sere-nissima Gianfranco Pozzobon. Il tema del Seminario verrà poi sviluppato dalla dietista Barbara Canova e interverranno la psicologa – psicoterapeuta Lisa Rossi e la logopedista Francesca Gonzato rispetto al tema del benessere relativo alla persona che invecchia.

Adriano Cendron, direttore

Tra servizi, collaborazioni con il territorio e progetti di ristrutturazione, l’impegno di una realtà preziosa per le persone anziane e le loro famiglie

Sabato 14 ottobre alle ore 15, la casa di riposo apre le sue porte per un seminario informativo sul tema “Mangiare bene per invecchiare bene”.

Il 23 settembre inoltre si è svolta “X i trosi de notte”, origi-nale proposta da parte del NOI, che consente di visitare in notturna scorci insoliti del nostro territorio. Il NOI ringra-zia sentitamente le famiglie di Salzano che hanno messo a disposizione i loro spazi e i loro terreni, per le passeggiate e per ospitare le tappe del percorso dove i partecipanti posso-no gustare cultura e convivialità.Ricordiamo che tutto il ricavato di queste attività va a so-stegno della parrocchia, in particolare nella manutenzione delle strutture e negli investimenti su nuove attrezzature. Ad esempio quest’anno sono stati acquistati due nuovi congela-tori ed altre piccole attrezzature, proprio per riuscire a fare fronte alle necessità operative nel rispetto delle normative sanitarie.Grazie ancora a tutti i volontari, senza di loro non si potreb-bero realizzare queste belle iniziative.Il gruppo NOI cucina è aperto a tutti, chi avesse piacere di farne parte è il benvenuto!

Davide Marcuglia

60 volontari hanno lavorato mettendo a disposizione della comunità le proprie passioni, abilità ma soprattutto la voglia di stare assieme con serenità

Il Coordinamento “Insieme per Andrea” apre una raccolta fondi per contribuire all’acquisto di un autoveicolo attrezzato per trasporto di persone in carrozzina. Andrea è un ragazzo di 31 anni di Salzano; dal 2000 è tetraplegico a seguito di un incidente stradale. Andrea e la sua famiglia hanno bisogno di tutti noi.

Le associazioni aderenti, ad oggi sono:Avis Salzano, Aido Salzano, Caritas Salzano, Gruppo Missionario Noale, Gruppo Volontariato, Gruppo X, Polisportiva FLY Salzano, Punto Giovani, Basket Salzano 03’, Discoteca Hollywood, Milan Club Salzano, Gruppo Mamme Noi Col Sorriso.

IBAN IT24 E030 69362700 7400 0150 817Casuale: “INSIEME PER ANDREA”Cassa di Risparmio di Venezia - Agenzia di Salzanoc/c 6063 0740c/c 150817 AABI 06345 – CAB 36270

INSIEME PER ANDREA

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20 Comunità Nostra

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Questa pubblicazione èstampata su carta riciclata

L'Angolo della Spiritualità

LA MISSIONE AL CUORE DELLA FEDE CRISTIANA

Tratto dal Messaggio di papa Francesco per la Giornata missionaria mondiale 2017

Anche quest’anno la Giornata Missionaria Mondiale ci convoca attorno alla persona di Gesù, «il primo e il più grande evangelizzatore» (Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 7), che continuamente ci invia ad annunciare il Vangelo dell’amore di Dio Padre nella forza dello Spiri-to Santo. Questa Giornata ci invita a riflettere nuovamen-te sulla missione al cuore della fede cristiana. Infatti, la Chiesa è missionaria per natura; se non lo fosse, non sa-rebbe più la Chiesa di Cristo, ma un’associazione tra mol-te altre, che ben presto finirebbe con l’esaurire il proprio scopo e scomparire. Perciò, siamo invitati a porci alcune domande che toccano la nostra stessa identità cristiana e le nostre responsabilità di credenti, in un mondo confuso da tante illusioni, ferito da grandi frustrazioni e lacerato da numerose guerre fratricide che ingiustamente colpisco-no specialmente gli innocenti. Qual è il fondamento della missione? Qual è il cuore della missione? Quali sono gli atteggiamenti vitali della missione?

La missione e il potere trasformante del Vangelo di Cristo, Via, Verità e Vita1. La missione della Chiesa, destinata a tutti gli uomini di buona volontà, è fondata sul potere trasformante del Van-gelo. Il Vangelo è una Buona Notizia che porta in sé una gioia contagiosa perché contiene e offre una vita nuova: quella di Cristo risorto, il quale, comunicando il suo Spirito vivificante, diventa Via, Verità e Vita per noi (cfr Gv 14,6). È Via che ci invita a seguirlo con fiducia e coraggio. Nel seguire Gesù come nostra Via, ne sperimentiamo la Verità e riceviamo la sua Vita, che è piena comunione con Dio Padre nella forza dello Spirito Santo, ci rende liberi da ogni forma di egoismo ed è fonte di creatività nell’amore.

2. Dio Padre vuole tale trasformazione esistenziale dei suoi figli e figlie; trasformazione che si esprime come culto in spirito e verità (cfr Gv 4,23-24), in una vita animata dal-lo Spirito Santo nell’imitazione del Figlio Gesù a gloria di Dio Padre. «La gloria di Dio è l’uomo vivente» (Ireneo, Adversus haereses IV, 20, 7). In questo modo, l’annuncio

del Vangelo diventa parola viva ed efficace che attua ciò che proclama (cfr Is 55,10-11), cioè Gesù Cristo, il quale continuamente si fa carne in ogni situazione umana (cfr Gv 1,14).

La missione e il kairos di Cristo3. La missione della Chiesa non è, quindi, la diffusione di una ideologia religiosa e nemmeno la proposta di un’etica sublime. Molti movimenti nel mondo sanno produrre ide-ali elevati o espressioni etiche notevoli. Mediante la mis-sione della Chiesa, è Gesù Cristo che continua ad evange-lizzare e agire, e perciò essa rappresenta il kairos, il tempo propizio della salvezza nella storia. Mediante la procla-mazione del Vangelo, Gesù diventa sempre nuovamente nostro contemporaneo, affinché chi lo accoglie con fede e amore sperimenti la forza trasformatrice del suo Spirito di Risorto che feconda l’umano e il creato come fa la pioggia con la terra. «La sua risurrezione non è una cosa del pas-sato; contiene una forza di vita che ha penetrato il mondo. Dove sembra che tutto sia morto, da ogni parte tornano ad apparire i germogli della risurrezione. È una forza senza uguali» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 276).

4. Ricordiamo sempre che «all’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’in-contro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva» (Benedetto XVI, Lett. enc. Deus caritas est, 1). Il Vangelo è una Persona, la quale continuamente si offre e continua-mente invita chi la accoglie con fede umile e operosa a con-dividere la sua vita attraverso una partecipazione effettiva al suo mistero pasquale di morte e risurrezione. Il Vangelo diventa così, mediante il Battesimo, fonte di vita nuova, libera dal dominio del peccato, illuminata e trasformata dallo Spirito Santo; mediante la Cresima, diventa unzione fortificante che, grazie allo stesso Spirito, indica cammini e strategie nuove di testimonianza e prossimità; e median-te l’Eucaristia diventa cibo dell’uomo nuovo, «medicina di im-mortalità» (Ignazio di Antiochia, Epistula ad Ephesios, 20, 2).

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