comunicazione efficace e team work - epasss.it formatrice dott.ssa francesca... · l’oss lavora...
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COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE EFFICACE e TEAM WORKEFFICACE e TEAM WORK
CORSO PER ASS/OSSCORSO PER ASS/OSSFondazione Fondazione E.P.A.S.S.S.E.P.A.S.S.S.
Relatore :Relatore :Dott.ssaDott.ssa Francesca Francesca BucciBucci
SCOPRI DI PIU’ DI UNA PERSONA IN UN’ORA DI GIOCO CHE IN
UN’ORA DI CONVERSAZIONE. (Platone)
FORMAZIONE sulla COMUNICAZIONE E IL
LAVORO DI SQUADRA :PERCHE’?
1.CONOSCERSI(autoconsapevolezza)
2.CONOSCERE (comprendere il paziente, il
collega, le dinamiche di gruppo, le famiglie) e
3.INCREMENTARE EFFICACIA E MOTIVAZIONE
nel LAVORO
FORMAZIONE
La formazione non intende insegnare valori etici.
Essi sono certamente posseduti e costituiscono il dato di
omogeneità nei gruppi ai quali questa formazione è diretta.
Altruismo, generosità, tolleranza, rispetto di sé e degli altri non
possono essere trasmessi con un corso di formazione.
Con la FORMAZIONE cerchiamo di trasmettere Informazioni sul
modo di entrare in relazione con gli altri, di lavorare insieme
raggiungendo obiettivi comuni;
La FORMAZIONE può modificare delle conoscenze, delle abilità,
degli atteggiamenti, dei comportamenti di un individuo
attraverso un bagaglio di nuove informazioni ed esperienze ma
queste dovranno sempre essere accettate e rielaborate dal
soggetto stesso.
FORMAZIONE E’
AUMENTARE IL GRADO DI EFFICACIA
NELL’ATTIVITA’ ATTRAVERSO UNA CONQUISTATA
O ACCRESCIUTA CONOSCENZA DELLE
MOTIVAZIONI E DELLE FINALITA’ DEL LAVORO DI
GRUPPO.
CI SI FORMA PER
SAPERE (conoscenze) SAPER FARE (competenze),
SAPER ESSERE(atteggiamenti)
A che cosa si dedica un A che cosa si dedica un ASS/OSS in ASS/OSS in E.P.A.S.S.SE.P.A.S.S.S.?.?
• Lavanderia, stireria, custodia della biancheria;
• Trasporto ed accompagnamento;• Rifacimento del letto ed igiene dell’unità di
vita del paz.;• Preparazione dei pasti e degli ambienti
adibiti al loro consumo;• Aiuto nelle pratiche di igiene personale,
cambio indumenti, operazioni fisiologiche;• Comunicazione all’educatore professionale
di quanto sopravviene durante il suo lavoro, se rilevante in merito agli utenti in assistenza e sia per gli ambienti di lavoro;
. …e ancora……:
•Egli può essere lasciato da solo in turno
(laddove l’educatore si renda comunque
rintracciabile) ;
•L’OSS partecipa alle riunioni di
coordinamento quindicinali;
•E’ responsabile della corretta esecuzione dei
compiti affidatigli dal coordinatore di
comunità e dall’educatore in turno;
•Egli cura le scorte di magazzino ;
•Opera sotto la diretta responsabilità
dell’educatore in turno;
Dunque………COMUNICA….. ANCHE!!!!???
L’OSS LAVORA IN EQUIPE ED IL GRUPPO LAVORA condividendo
PROGETTI TERAPEUTICO - RIABILITATIVI CHE HANNO OBIETTIVI: salute
mentale, decremento ricoveri, abilità , relazioni, integrazione.
GLI OBIETTIVI DIPENDONO DAI BISOGNI E DALLE RISORSE DI CIASCUN
PAZIENTE
GLI OBIETTIVI GENERALI SONO :
1.LA REALIZZAZIONE DI UNA BASE SICURA “PSICOLOGICO-AFFETTIVA”
2.IL CONTROLLO DELLA SINTOMATOLOGIA
3.LA RIACQUISIZIONE DI ABILITA’ E COMPORTAMENTI RELATIVI ALLA
SFERA DELL’AUTONOMIA E DELLA RESPONSABILIZZAZIONE
4.L’ATTIVAZIONE DI CAPACITA’ E COMPETENZE DI TIPO RELAZIONALE
5.IL RECUPERO O L’ACQUISIZIONE DI ABILITA’ DI TIPO LAVORATIVO.
CIO’ RICHIEDE CHE L’OPERATORE ABBIA CAPACITA’ STRATEGICHE ED
ORGANIZZATIVE ma anche
CAPACITA’ DI COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE, AUTOCRITICA,
GESTIONE DELLE FRUSTRAZIONI, MOTIVAZIONE.
1.QUALI DELLE ATTIVITA’ CHE MI VENGONO RICHIESTE NEL LAVORO MI SONO PIU’
CONGENIALI?
QUALE DELLE ATTIVITA’ FACCIO MENO VOLENTIERI?
2.QUALI CERCO A TUTTI I COSTI DI EVITARE?
3.QUALI SONO I MIEI VALORI DI RIFERIMENTO… QUANDO MI IMPEGNO IN UN
INTERVENTO DI AIUTO?
4.QUALI SONO LE COSE CHE MI DANNO FASTIDIO DEGLI ALTRI?
5.QUALI SONO LE TRE CARATTERISTICHE DI ME CHE I MIEI COLLEGHI POTREBBERO
TROVARE INSOPPORTABILI?
6.DOVE E CON CHI HO MAGGIORI DIFFICOLTA’ A COMUNICARE?
7.QUALI EMOZIONI COMUNICO CON DIFFICOLTA’? (gioia, paura, rabbia,
sorpresa,tristezza, disgusto)? IN QUALI SITUAZIONI ?
8.PERCHE’ STO FACENDO QUESTO MESTIERE?
9.COSA MI ASPETTO DI RICAVARNE?
10.COSA SPERO DI REALIZZARE?
11.COME RIESCO A FAR FRONTE AGLI EVENTUALI MOMENTI DI STRESS?
12.CHE COSA SO SULLA COMUNICAZIONE?
13.CHE COSA MI ASPETTO DA QUESTI INCONTRI?
PORTARE ESEMPI PERSONALI DI RISPOSTA
L’AUTOCONSAPEVOLEZZA
Finestra di Johari(Luft) : Autopresentiamoci ad
un compagno
Ciascuno dedichi un massimo di 15 minuti
per dire al compagno : 1.Chi è, come è e che
cosa fa, che cosa gli piace o non gli piace
(max 2 pagine). L’altro annoterà.
Successivamente, sulla base di quanto ha
ascoltato ed osservato, il ricevente scriverà:
“Immagino che ….tu sia…,abbia….,voglia….ti
senta…quando….
L’altro commenterà al termine.
(Invertite poi i ruoli)
Per migliorare la comunicazione bisognerebbe ampliare l’area dell’arena a scapito della zona
privata e della zona cieca. Ciò è possibile attraverso una maggiore “trasparenza” ed apertura e
con la richiesta di “feedback.
PER COMUNICARE E’ NECESSARIO
ASCOLTARE OSSERVARE
PERCHE’ NON CI APRIAMO DI PIU ’ SU PERCEZIONI, OSSERVAZIONI, SENTIMENTI, BISOGNI E PENSIERI?
PERCHE’ NON VIENE CONSIDERATO BELLO PARLARE TROPPO DI SE STESSI AL DI FUORI DELLA CERCHIA FAMILIARE.PER PAURA DI RIFIUTI, PETTEGOLEZZI ALLE NOSTRE SPALLEPERCHE’ QUALCUNO POTREBBE METTERSI A RIDERE o ANDARSENEPERCHE’ SE LASCIAMO TRASPARIRE UNA CARATTERISTICA NEGATIVA , GLI ALTRI PENSERANNO A NOI IN TERMINI NEGATIVI TOUT COURT.
ESERCITAZIONE ZONA PRIVATA
Cosa significa Cosa significa ““COMUNICARECOMUNICARE””??•• La parola viene dal latino La parola viene dal latino •• CumCum = con= con•• Munire=Munire= dotare, far partecipe qualcuno dotare, far partecipe qualcuno
di una idea o informazionedi una idea o informazioneComunicazione Comunicazione èè ““metteremettere……. insieme. insieme””, ,
costruire.costruire.La COMUNICAZIONE va intesa come un La COMUNICAZIONE va intesa come un
processo di trasmissione di processo di trasmissione di informazioni.informazioni.
In italiano , In italiano , ““ComunicazioneComunicazione”” ha il ha il significato semantico di significato semantico di
““FAR CONOSCERE, RENDERE NOTOFAR CONOSCERE, RENDERE NOTO””
Comunicazione è uno scambio di
informazioni ed è a volte un
“influenzamento” (tra due o più persone)
che
avviene in un determinato contesto;
E’ l’emissione di segni che hanno un
significato ;
E’ una relazione, una interazione, un
comportamento
COMUNICARE E’ UNA ABILITA’, L’UNICO MODO PER
ACQUISIRLA E’ FARE ESPERIENZA.
COMUNICARE EFFICACEMENTE SIGNIFICA RAGGIUNGERE
L’OBIETTIVO
Che cosa ci spinge a comunicare? (esercitazione a
due)
1. Il bisogno di informare
2.Il bisogno di esprimere un pensiero
3.La tendenza ad esprimere sentimenti
4.L’esigenza di autodifenderci
5.La curiosità
6.La necessità di negoziare (arrivare ad un accordo
che vada bene per entrambi)
7.L’interesse a controllare quel che accade
8.L’interesse economico (vendere un oggetto o
un’idea)
9. Il mandato o compito “terapeutico” o riabilitativo
Lo studio della COMUNICAZIONE è articolato in
tre branche :
•SEMANTICA, lo studio del significato dei
simboli;
•SINTASSI, cioè lo studio dei rapporti tra
simboli;
•PRAGMATICA, lo studio degli effetti del
linguaggio sul comportamentoCome si comunica?Il messaggero (l’emittente)Il messaggio (il contenuto, l’idea, l’informazione)Il “messaggiato” (il ricevente)
Che cos’è un codice?
E’ un sistema di segni, quindi di parole o disegni o grafici attraverso cui
comunichiamo
Che cos’è un canale?
E’ un mezzo tecnico (aria, telefono, fax, computer)
…oppure
un mezzo sensoriale (udito, vista, tatto) attraverso cui comunichiamo
“Francesca dice a Mara di preparare una torta”
Chi è F? e M? Qual è il codice? Qual è il canale?
La comunicazione può essere ad una via o a due vie:
può esservi in quest’ultimo caso una retroazione, un effetto
del messaggiato sul comportamento del messaggero.
Francesca dice che non ha tempo. Mara esce per
comprare una torta.
La retroazione viene chiamata FEEDBACK (eserc. sagome)
Che cosa è importante in una comunicazione?
•CHI è colui che emette il messaggio(quale immagine ha di
sé, che cultura ha, c cosa vuole dal ricevente)
•CHI è colui che riceve il messaggio (che immagine ha di sé,
che cultura ha, cosa si aspetta dall’emittente)
•QUALI sono i valori, le attese , gli atteggiamenti di chi è
intorno e come questi soggetti distorcono, modificano,
influiscono nel dare peso ai contenuti
•DOVE avviene la comunicazione
•PERCHE’ si comunica
LA COMPETENZA COMUNICATIVALA COMPETENZA COMUNICATIVA
Un individuo è membro di una comunità linguistica e sociale in quanto possiede la “ competenza comunicativa”, la capacità cioè di produrre e capire i messaggi che lo pongono in interazione comunicativa con gli altri. Questa capacità comprende non solo l’abilità linguistica e grammaticale di produrre e interpretare frasi ben formate, ma anche una serie di abilità extralinguistiche correlate: sociali, nel senso di saper adeguare il messaggio alla situazione specifica, o semeiotiche, che significa saper utilizzare altri codici: cinesico, le espressioni facciali,il movimento del volto, delle mani. Può inoltre possedere un’abilità linguistica multiforme, nel senso di possedere più varietà di lingua.
Risulta quindi rilevante descrivere la competenza comunicativa per un’analisi della comunicazione. Essa ha come criterio fondamentale “l’appropiatezza”, nel senso che vi è una relazione tra messaggi, frasi, e contesti , per questo essa richiede l’analisi delle frasi e dei contesti.
Un’interazione comunicativa è composta da 4 sistemi (Fraser, 1978)
1. Il sistema verbale 2. Il sistema intonazionale ( enfasi, inflessioni di voce)3. Il sistema paralinguistico (borbottii, sbadigli, risolini,
sussurri, colpi di tosse)4. Il sistema cinesico ( movimenti delle mani, del corpo, del
viso, lo sguardo, ecc.).
Questi elementi sono gli aspetti “dinamici” dell’interazione, in continua evoluzione, in contrapposizione agli aspetti più stabili come la prossimità o la distanza tra due persone.
L’atto comunicativoE’ la più piccola unità suscettibile di essere parte di uno scambio comunicativo che una persona produce con un’unica e precisa intenzione. Può essere costituito dalla produzione di una sola parola, di un gesto, più spesso di una combinazione di elementi verbali e non verbali. Può rappresentare una domanda, un affermazione, una minaccia, una promessa, ecc.
Emittente Messaggio Ricevente
Canale Contesto
codifica decodifica
codice
La comunicazione quindi è il processo che consiste nel trasmettere o nel far circolare delle informazioni, cioè un insieme di dati tutti o in parte sconosciuti al ricevente prima dell’atto comunicativo. E’ importante che emittente e ricevente condividano lo stesso codice, perchésolo così può aver luogo il processo di decodifica, cioè di comprensione del messaggio. Inoltre:
a) La relazione tra emittente e ricevente è bilaterale e reversibile;
b) Il messaggio è portatore di significato;c) C’è flessibilità di adattamento alla situazione;d) La situazione fondamentale è il dialogo;
e) Lo schema di comunicazione è in relazione con l’ambiente, il contesto, la situazione in ci si trovano i partners della relazione;
f) l’atto è caratterizzato da intenzionalità e guidato dalla consapevolezza.
Fishman, sul modello di Hymas che ha utilizzato la parola speaking, ha raggruppato gli elementi dell’atto comunicativo in 8 categorie principali le cui lettere iniziali formano la parola parlante:
• Partecipanti (persone)• atti (forme e contenuti) • Risultati (obiettivi)• Localizzazione (momento e luogo dello scambio)• Agenti strumentali ( canale e codice)• Norme di interazione e di interpretazione• Tipi ( conversazione, lezione)• Espressione ( tono, modo, umore).
La produzione del messaggio è l’atto finale che implica tutta l’attività interiore prelocutoria.
Watzlawick, 1967: si utilizza il codice numerico o verbale mediante la parola;
Si utilizza il codice analogico o extraverbale, cioètutti gli aspetti non verbali della comunicazione ( posizione del capo, espressione del viso, inflessioni della voce, ecc.).
Entrambi questi codici fanno parte della trasmissione delle informazioni e interagiscono tra loro coinvolgendo operazioni a livello cognitivo, emotivo, affettivo, interpersonale.
RoleRole--takingtakingPer comunicare è necessario utilizzare un
linguaggio che possa essere compreso dall’altro, cioè bisogna avere la capacità di “mettersi nei panni dell’altro” (Mead, 1934).
E’ il concetto di role-taking:• La capacità di comprendere che esiste una
prospettiva dell’altro diversa dalla propria;• La capacità di tenere presente la prospettiva
dell’altro.In sostanza il soggetto dopo aver codificato il
messaggio per sé, deve essere in grado di ricodificarlo tenendo presente le caratteristiche dell’ascoltatore.
Occorre la disponibilità ad una comunicazione centrata sull’altro, a saper abbandonare in modo provvisorio il proprio punto di vista per assumere quello dell’altro, a superare ostacoli quali la chiusura difensiva o il rifiuto dell’altro in funzione competitiva.
Occorre sempre ricordare che gli obiettivi dell’emittente sono quelli di tradurre le sue idee in un messaggio persuasivo, attirare l’attenzione del ricevente, e ottenere una reazione favorevole ( feedback).SENZA ATTENZIONE E/O INTERESSE NON ESISTE COMUNICAZIONE, APPRENDIMENTO E CAMBIAMENTO, MA C’E’ DELUSIONE, FRUSTAZIONE, AGGRESSIVITA’ E PROIEZIONE.
Le variabili che entrano in gioco nella comunicazione sono:• L’identità personale e professionale• La relazione tra i soggetti• Le fasi della comunicazione• Il tema comunicativo• L’espressione linguistica e corporea• Il contesto di tempo e di luogo• L’obiettivo
Per aumentare l’efficacia della comunicazione occorre:
• Gestire i fattori che influenzano l’ascolto: Ambientali:volume, clima, lucePersonali:pregiudizi,illusioni,convinzioni,stato psico-fisico,aspettative, obiettiviRelazionali:conoscenza dell’interlocutoreContenutistici:conoscenza del tema e Espositivi:espressioni verbali e non verbali
• Aumentare la propria consapevolezza.
• Verificare il proprio grado di comprensione• Esprimersi in modo appropriato• Esprimersi in modo coerente (sintonia tra CV e
CNV)• Prestare considerazione e cortesia nei confronti
dell’interlocutore• Mostrare flessibilità• Sintonizzarsi con l’interlocutoreLa distonia di uno o più elementi della
comunicazione fa perdere forza al messaggio.La forza e la persuasività di un messaggio risiedono
nella convinzione che l’emittente ha di un contenuto che sta comunicando.
Le barriere alla comunicazioneLe barriere alla comunicazione
Esistono forme di comunicazione “inappropriatainappropriata”. Riportiamo una sintesi delle barriere che portano alla sterilizzazione della comunicazione e alla frigiditàcreativa.
Sindrome della vittoria-sconfitta: lo sforzo èconcentrato su ciò che non va nelle dichiarazioni degli altri. La “vittoria degli altri è vissuta come la nostra sconfitta”.
Il massacro delle idee: si cerca continuamente di demolire le idee altrui, senza chiedersi se contengono qualche punto positivo.
Sindrome dell’’uomo nero: non appena si presenta un problema si cerca il colpevole. In tale ambiente l’unica possibilità è la difesa.
Sindrome della prima donna: il grado, il livello, il titolo accademico spesso determinano la bontà di un’idea e influenzano la scelta.
Il gioco delle competenze: quando si è poco disposti ad accettare le idee altrui, la scappatoia è sempre fornita dalle competenze tecniche. Il discorso rimane tra le persone chiuse nel proprio guscio di competenze.
La sindrome della mosca cieca: è il perdersi nell’analisi conflittuale dei dettagli. Si perde tempo e non si affronta la realtà.
L’autoaffermazione: è il monopolizzare la discussione nel momento in cui ci si accorge della crisi del gruppo, dopo aver fatto di tutto per mandare in crisi il gruppo.
Altre barriere alla comunicazioneAltre barriere alla comunicazione
• Percezione distorta• Errata interpretazione• Intense emozioni, malintesi, attriti• Resistenza al cambiamento• Incapacità di ascoltare• Presunzione di chi ascolta• Incapacità di riconoscere il contesto in cui si comunica• Differenze culturali• Mancanza di risposta• Confondere fatti con supposizioni, sentimenti• Incapacità a valutare le motivazioni
• Incapacità di organizzare i fatti• Rigida applicazione della logica• Troppe comunicazioni• Linguaggio pomposo• Mancanza di organizzazione delle idee• Conflitto tra comunicazione e comportamento• Segnali estranei o rumori• Distanza• Barriere sociali• barriere di status
L’IMPOSSIBILITA’ DI NON COMUNICARE
(1° ASSIOMA) Esercitazione TRENO
IL comportamento non ha il suo opposto.
Non è possibile AVERE UN
non-COMPORTAMENTO.
Comunque ci si sforzi, non si può
non-comunicare.
L’attività, ma anche l’inattività, le parole, come il
silenzio, hanno tutte VALORE DI MESSAGGIO,
influenzano gli altri e gli altri non possono non
rispondere.
Per cui …. COMUNICANO ANCHE LORO.
(2° ASSIOMA) Ogni comunicazione ha :
•un aspetto di CONTENUTO (l’argomento della
comunicazione)
• un aspetto di RELAZIONE (come mi vedo e come ti vedo, se ti
sento up o down rispetto a me, espresso con CNV)
Es. : Madre che dice al bambino di lavarsi; Dottore che ti dice
di smettere di fumare; “Vieni a vedere il mio nuovo Apple”?
(Eserc. Coppia con telefonata-Debriefing: modo in cui si dice e
relazione tra i due).
L’aspetto di RELAZIONE SI CHIAMA METACOMUNICAZIONE.
La condizione essenziale della comunicazione efficace è
collegata alla consapevolezza di sé e degli altri e consiste nella
conoscenza delle “regole del gioco”.
E’ l’aspetto di relazione che dà senso ai
contenuti.
Il feed-back positivo, conferma: è un
messaggio di conferma, nel quale si approva
ciò che l'altro ha detto (per es. la lode).
Significa "Tu esisti, vali, sono d'accordo con
te".
IL feed-back negativo implica rifiuto: è un
messaggio di negazione di quanto è stato
detto (per es. la critica).
Significa "Tu esisti,vali, ma non sono d'accordo
con te"
La Squalifica: è una tecnica che spesso viene messa in atto
per difendersi. Il soggetto tende a mettere in essere un tipo
di comunicazione al fine d’invalidare la sua e la
comunicazione dell’altro (L’arte gentile di non dire nulla
dicendo qualcosa);
in questa tecnica rientrano elementi quali: dire frasi
spezzate, incoerenti, incomplete,sminuire, criticare ,
cambiare argomento, contraddirsi, negare l’immagine di sé
che l’altro tenta di dare attraverso la comunicazione (Tu
esisti, ma non ti vedo come pensi di essere)
La Disconferma: è completamente differente dal rifiuto che
gli altri possono dare delle definizioni che gli altri danno di
se stessi. La disconferma è certamente la realtà più difficile
da accettare per chi la subisce, perché implica il rischio della
perdita del sé. Mentre nel rifiuto il messaggio di ritorno è
“hai torto”, la disconferma comunica il “Tu non esisti”.
3° ASSIOMA :La natura della relazione dipende dalla
punteggiatura (da dove si fa partire la sequenze di
eventi?Qual è la premessa, qual è la conseguenza?)
“GRAZIA IMPOSSIBILE FUCILARLO”
“IL PADRE DICE IL BAMBINO E’ STANCO”
Leggere e commentare la
FIABA TIBETANA :
“IL LEONE ED IL RINOCERONTE”
•Ogni evento può essere causa ma anche effetto ed è
difficile stabilire dove cominci la COMUNICAZIONE.
•Nei conflitti di punteggiatura vi è la convinzione
radicata che esista soltanto una realtà, la nostra, il
mondo come lo vedo io.
•Ogni opinione diversa è legata all’irrazionalità
dell’altro.
Una volta un topo ha detto : Ho addestrato il mio
sperimentatore, mi dà da mangiare ogni volta che
percorro il labirinto o premo la leva.
Lo sperimentatore punteggia la sequenza di eventi
diversamente….
Esempio : supponiamo di trovarci davanti ad una coppia in
crisi.
LUI SI CHIUDE PASSIVAMENTE IN SE STESSO;
LEI BRONTOLA E LO CRITICA.
Quando chiederemo a lui cosa succede, LUI dirà che l’unico
modo di difendersi da una moglie che brontola è il silenzio.
Quando chiederemo a lei cosa c’è che non va, ELLA dirà che
non può che criticare il marito per la sua passività.
CIOE’ :IO MI CHIUDO IN ME STESSO PERCHE’ TU BRONTOLI
IO BRONTOLO PERCHE’ TU TI CHIUDI IN TE STESSO
LUI fa cominciare la sequenza a partire da lei
LEI fa cominciare la sequenza a partire da lui
PZ:IO SFUGGO PERCHE’ MI CONTATTI SOLO PER PROPORMI ATTIVITA’
OP:IO TI CONTATTO PER LE ATTIVITA’ PERCHE’ TU MI SFUGGI SEMPRE
PUNTEGGIANO LA SEQUENZA DI COMUNICAZIONI IN
MANIERA DIVERSA
4°ASSIOMA : LA COMUNICAZIONE PUO’ ESSERE :
VERBALE : cioè DIGITALICA (fatta di parole)
NON VERBALE : cioè ANALOGICA (fatta di gesti,
posture, espressioni facciali)
Anche gli animali secondo Bateson comunicano in
maniera analogica : se una persona apre il frigo ed il
gatto gli si struscia contro i piedi, il gatto non sta
dicendo “Dammi il latte” ma “Fammi da madre”.
Tale comportamento è presente anche tra un gattino
ed un gatto adulto ma non tra due gatti adulti.
Il MALINTESO (la storia del maiale di Borgato)
(UN FATTO ACCADUTO IN UNA COMUNITA’)
Dopo un colloquio con i tecnici, il direttore e l’educatore in turno,
una paziente, Z.A., che da tempo chiede di trascorrere molte più ore
nel proprio appartamento, ottiene di poterlo fare a patto di venire
regolarmente, due volte al giorno, in CRAP per assumere la terapia
farmacologica ed essere verificata settimalmente attraverso le
valutazioni dello psichiatra e dello psicologo.
L’educatore annota sul diario di comunità il fatto e scrive che LA
PAZIENTE DOVRA’ PRENDERE LA TERAPIA IN CRAP.
Il GIORNO SUCCESSIVO L’EDUCATORE IN TURNO RIFERISCE DI AVER
CONSEGNATO LA TERAPIA ALLA PAZIENTE (AFFINCHE’ POTESSE
ASSUMERLA A CASA) E VIENE ASPRAMENTE RIMPROVERATO DAL
DIRETTORE.
PRENDERE : ha il significato di ASSUMERE ma anche
di PRELEVARE
UN UOMO HA UN CIOCCO DI LEGNO IN MANO. POI APRE LA MANO. IL PEZZO DI LEGNO ……cade, si alza o rimane dove è?
E’ LA FRETTA CHE SPESSO INDUCE A NON RIFLETTERE SU QUELLO CHE SI STA PER DIRE O PER FARE?!
(5°ASSIOMA) TUTTI GLI SCAMBI DI COMUNICAZIONE SONO:
COMPLEMENTARI (si basano sulla DIVERSITA’ ONE UP-ONE
DOWN ossia DOMINANTE -SOTTOMESSO)QUANDO CONSIDERIAMO LE REAZIONI DI B AL COMPORTAMENTO DI A, DOBBIAMO
ANCHE VEDERE CHE COSA FA A DOPO.
SE A E’ DOMINANTE E B E’ SOTTOMESSO E LA SOTTOMISSIONE DI B PORTA AD UN
INNALZAMENTO DELLA DOMINANZA DI A SIAMO NEL REGNO DELLA RIGIDITA’
COMPLEMENTARE
Oppure
SIMMETRICI (basati SULLA UGUAGLIANZA
VANITOSO-VANITOSO, AGGRESSIVO –AGGRESSIVO,
PRETENZIOSO-PRETENZIOSO)
SE ALLA VANITA’ DI A SEGUE UNA VANITA’ MAGGIORE DI B E QUESTA GENERA
UN’ULTERIORE VANITA’ DI A, QUESTA E’ COMPETIZIONE E SIAMO NEL REGNO DELLA
RIGIDITA’ SIMMETRICA (ESCALATION SIMMETRICA)
FILM sulla rigidita’ complementare : comunicazioni verbali di lui, comunicazioni
verbali di lei, comunicazione non verbale di lei, comunicazione non verbale di lui,
relazione tra i due
FILM sulla rigidità complementare
Per imparare , in generale, a comunicare in modo
funzionale ed efficace sono essenziali
BUONA AUTO-CONSAPEVOLEZZA
(del proprio “verbale, paraverbale, non verbale” e
della “distanza interpersonale”,
delle proprie intenzioni ,dei propri stati d’animo
BUONA CONSAPEVOLEZZA DELL’ALTRO, DEL SUO
PUNTO DI VISTA E DELLE SUE EMOZIONI
(ponendo domande aperte , assicurandosi di aver
capito facendo parafrasi, sviluppando empatia,
facendo “ rispecchiamento” (ho l’impressione che
tu…)
NELLE RELAZIONI D’AIUTO IN PARTICOLARE….
RICONOSCERE CHE I PROBLEMI dei PAZIENTI HANNO CAUSE
COMPLESSE E NUMEROSE ( citare stress-diathesis, mancato controllo
emozionale, scarsa conoscenza convenzioni sociali)
•LE INSIDIE PRINCIPALI NEL LAVORO D’AIUTO SONO: COLPEVOLIZZARE
IL PAZIENTE E SENTIRSI MORALMENTE SUPERIORI(lo psichiatra e la paziente
“sigarette e caffè per €20”, esplodere per rabbia davanti a comportanenti incongrui)
•CAPIRE CHE LE DIFFERENZE CULTURALI ED ETNICHE POSSONO
INFLUENZARE L’INTESA TRA PERSONE (quanto spesso si lava il
paziente?quanto scoperta la paziente va in giro?)
RICORDARSI CHE ABBIAMO DI FRONTE UNA PERSONA E NON UNA
MALATTIA E CHE DOBBIAMO SVILUPPARE O PRESERVARE “SALUTE”,
NON EROGARE ASSISTENZA.
RISPETTO DEI DIRITTI DEL PAZIENTE COME PERSONA ( Z.A. in amore)
•NON VIOLARE LE NORME SULLA RISERVATEZZA (non fornire
informazioni al telefono neppure ai familiari, se non siete autorizzati)
(LA SIGNORA ANGELA V. ED IL COMUNICARE CHE DOVESSE ENTRARE
NELL’ABITAZIONE DEI DUE PAZIENTI conviventi);BERNESTEIN E LA RAGAZZA CHE NON COMUNICAVA (CHIEDETE SEMPRE DUE VOLTE)
RISPETTARE IL PUNTO DI VISTA DELL’ALTRO
Un maestro camminava con i suoi discepoli in un giardino.
Vedendo una lumaca che divorava l’insalata, il 1° discepolo la
schiacciò con il piede.
Il 2° discepolo disse allora:-Maestro, non è un peccato uccidere
questa creatura?
Il maestro gli rispose :-Hai ragione, ragazzo mio.
-Ma stava mangiando il nostro cibo, non ho forse fatto bene?
ribattè il 1° discepolo.
Il maestro rispose:-Hai ragione, ragazzo mio.
Allora il 3° discepolo disse:-Maestro, loro due dicono cose in
contraddizione, non possono aver ragione tutti e due!
E il maestro rispose:-Hai ragione, ragazzo mio.
OGNI POSIZIONE PUO’ AVERE LA SUA “RAGION D’ ESSERE”
E’ ESSENZIALE CERCARE DI CAPIRE IL FUNZIONAMENTO DI UN
DETERMINATO MODELLO DEL MONDO, (ANCHE INADEGUATO,
COME PUO’ ESSERLO a volte QUELLO DI UN PAZIENTE), PER
POTERLO CAMBIARE IN QUALCOSA DI PIU’ UTILE O
DESIDERABILE.
PENSI A QUALI PENSIERI, EMOZIONI, COMPORTAMENTI
potrebbero essere i suoi se……scoprisse che in struttura:
1.Una nostra paziente si prostituisce;
2.Un nostro paziente si ubriaca ;
3.Un nostro paziente vende droghe;
4.Un nostro paziente è omosessuale;
5.Una nostra paziente si procura il vomito dopo aver cenato;
6.Un nostro paziente in passato ha commesso un omicidio ….
LA LA DISABILITADISABILITA’’ PSICHICAPSICHICALe incapacitLe incapacitàà psichiche possono procurare una psichiche possono procurare una forte dipendenza. Esistono origini e forme forte dipendenza. Esistono origini e forme differenti. La differenti. La disabilitdisabilitàà psichica non implica un psichica non implica un grave deficit intellettuale ma condiziona il grave deficit intellettuale ma condiziona il funzionamento. La situazione di funzionamento. La situazione di disabilitdisabilitàà èèdefinita come una limitazione alldefinita come una limitazione all’’attivitattivitàà o una o una restrizione alla partecipazione sociale. Le restrizione alla partecipazione sociale. Le incapacitincapacitàà riguardano lriguardano l’’uso della facoltuso della facoltàà di di giudizio. Le domande (di lavorare, di vivere giudizio. Le domande (di lavorare, di vivere autonomamenteautonomamente……)possono esserci ma che la )possono esserci ma che la possibiltpossibiltàà di realizzare queste aspirazioni non di realizzare queste aspirazioni non sono reali. Delle incombenze molto semplici e sono reali. Delle incombenze molto semplici e concrete possono divenire di fatto inattuabili per concrete possono divenire di fatto inattuabili per delle persone con delle persone con disabilitdisabilitàà psichica.psichica.
Ad esempioAd esempio::
•• Fare degli acquistiFare degli acquisti•• Preparare un pasto equilibratoPreparare un pasto equilibrato•• Fare le pulizie di casaFare le pulizie di casa•• Riempire un moduloRiempire un modulo•• Organizzare unOrganizzare un’’uscitauscita•• Partecipare a una ricorrenza familiare.Partecipare a una ricorrenza familiare.Non la singola difficoltNon la singola difficoltàà, ma la loro combinazione , ma la loro combinazione
crea situazioni di crea situazioni di disabilitdisabilitàà psichica.psichica.
LA LA ““PERSONAPERSONA”” RIMANE SEMPRE TALE, AL RIMANE SEMPRE TALE, AL DI DI LALA’’ DELLA SITUAZIONE DI DELLA SITUAZIONE DI DISABILITADISABILITA’’
Quale che sia lQuale che sia l’’entitentitàà della della disabilitdisabilitàà, il , il rispetto della persona con rispetto della persona con disabilitdisabilitààrimane ancora la regola, al pari di tutta la rimane ancora la regola, al pari di tutta la situazione di situazione di disabilitdisabilitàà..
Esiste sempre una parte Esiste sempre una parte ““non malatanon malata””, che una , che una persona deve essere in grado di identificare e persona deve essere in grado di identificare e sulla quale deve potersi appoggiare per acquisire sulla quale deve potersi appoggiare per acquisire sempre pisempre piùù autonomia.autonomia.
Si può inoltre osservare che il disabile Si può inoltre osservare che il disabile psichico riconosce, con una psichico riconosce, con una eccezionalmente fine sensibiliteccezionalmente fine sensibilitàà, la veridicit, la veridicitààe la qualite la qualitàà dei sentimenti di coloro che li dei sentimenti di coloro che li seguonoseguono..
Resta il fatto che la viva consapevolezza Resta il fatto che la viva consapevolezza delle sue temute conseguenze disabilitanti delle sue temute conseguenze disabilitanti èèallall’’origine di quella che viene chiamata origine di quella che viene chiamata ““sofferenza psichicasofferenza psichica””..
I disabili psichici fanno fatica a percepire la realtI disabili psichici fanno fatica a percepire la realtààIl Il pazpaz non vuole fare la domanda per la pensione non vuole fare la domanda per la pensione
di invaliditdi invaliditàà civilecivile..Evitate diEvitate di : : •• ContraddireContraddire•• Denigrare il suo modo di vedereDenigrare il suo modo di vedere•• Imporre la vostra interpretazioneImporre la vostra interpretazioneSforzatevi diSforzatevi di::•• Rispettare la personaRispettare la persona•• Dire ad esempio: lei ha il diritto di pensare Dire ad esempio: lei ha il diritto di pensare
questoquesto.Su.Su questoquesto punto io vedo le cose in modo punto io vedo le cose in modo diverso.diverso.
•• Continuare a fare delle proposte senza imporle. Continuare a fare delle proposte senza imporle. La persona deve compiere la sua esperienzaLa persona deve compiere la sua esperienza
Il disabile psichico Il disabile psichico èè molto sensibile allo stressmolto sensibile allo stressLa sua ansia , a differenza della paura. non ha un La sua ansia , a differenza della paura. non ha un oggetto specifico identificabileoggetto specifico identificabile. Può sfociare in . Può sfociare in claustrofobia, agorafobia, ossessioni, condotte claustrofobia, agorafobia, ossessioni, condotte additive.additive.
Evitate diEvitate di ::•• Esprimere un giudizio sulle sue angosce Esprimere un giudizio sulle sue angosce
minimizzandole e sminuendoleminimizzandole e sminuendoleSforzatevi diSforzatevi di::•• Stabilire un rapporto di fiduciaStabilire un rapporto di fiducia•• Proporre dei punti di riferimento fissi e rassicurantiProporre dei punti di riferimento fissi e rassicuranti•• Incitarli a trovare attivitIncitarli a trovare attivitàà adatte tenendo conto delle adatte tenendo conto delle
sue angosce o fobie. sue angosce o fobie.
Sembrano essere Sembrano essere ““altrovealtrove””Il Il pazpaz presenta mancanza di attenzione e di presenta mancanza di attenzione e di
concentrazioneconcentrazione, disturbi della memoria a breve , disturbi della memoria a breve termine, difficolttermine, difficoltàà ad organizzare il pensiero e la ad organizzare il pensiero e la risposta, ecc.risposta, ecc.
Evitate diEvitate di ::•• Mostrare segni di stizza e di irritazioneMostrare segni di stizza e di irritazione•• Interromperlo mentre sta parlando, finendo la Interromperlo mentre sta parlando, finendo la
frase al suo postofrase al suo postoSforzatevi diSforzatevi di::•• Accettare la sua lentezzaAccettare la sua lentezza•• Ripeter con calma, se necessarioRipeter con calma, se necessario•• Prendere atto che non lo fa per cattiva volontPrendere atto che non lo fa per cattiva volontàà
Non possono piNon possono piùù realizzare un progettorealizzare un progettoPresentano mancanza di motivazione, stato di Presentano mancanza di motivazione, stato di agitazione intensa.agitazione intensa.
Evitate diEvitate di::•• Muovere rimproveriMuovere rimproveri•• Fare paragoni con altriFare paragoni con altri•• Volergli trovare un occupazione a tutti i costiVolergli trovare un occupazione a tutti i costiSforzatevi diSforzatevi di ::•• Adeguate il vostro atteggiamento al grado di Adeguate il vostro atteggiamento al grado di
autonomia del pazienteautonomia del paziente•• Di fronte a richieste inappropriate Di fronte a richieste inappropriate ““passate la passate la
manomano”” a una persona pia una persona piùù qualificataqualificata
Si trascurano. Sembrano indifferenti al loro corpoSi trascurano. Sembrano indifferenti al loro corpoIl Il pazpaz ha difficoltha difficoltàà a prendersi cura del suo corpo e della a prendersi cura del suo corpo e della
sua salutesua salute, può non avere la percezione precisa dei , può non avere la percezione precisa dei confini del suo corpo. Al contrario si cura in forma confini del suo corpo. Al contrario si cura in forma maniacale.maniacale.
Evitate diEvitate di::•• Ripetere sempre gli stessi consigliRipetere sempre gli stessi consigliSforzatevi diSforzatevi di::•• Accettare che per queste persone lAccettare che per queste persone l’’aspetto non aspetto non èè
prioritarioprioritario•• Lasciare liberi di fare concordando dei limiti da non Lasciare liberi di fare concordando dei limiti da non
superaresuperare•• Dare prova di pazienza senza lasciar correre tuttoDare prova di pazienza senza lasciar correre tutto
Comunicazione allComunicazione all’’assistitoassistito
Atteggiamenti necessari a connotare una comunicazione efficace dal punto di vista etico sono:
1. L’autenticità:solo manifestando spontaneità, il rapporto diventa significativo;
2. L’empatia: riconoscere l’altro come persona e non come caso clinico;
3. La capacità di ascolto: emerge soprattutto in situazioni di particolare solitudine degli assistiti;
4. La comunicazione verbale: parole pronunciate5. La comunicazione non verbale.
La comunicazione educativaLa comunicazione educativa
La comunicazione è eticamente efficace quando realizza un rapporto non solo tra operatore e assistito, ma anche fra persona che assiste e persona che èassistita. La comunicazione educativa è costituita da 3 elementi fondamentali:
1. un uso del linguaggio appropriato basato sulla scelta dei termini e sulla modalità di stesura della frase;
2. Una serie di strategie educative come l’utilizzo di esempi e di immagini e la sintesi a chiusura dell’intervento;
3. Un uso consapevole di specifiche tecniche di comunicazione finalizzato a porre l’altro al centro dell’interazione.
Una parte importante della comunicazione finalizzata all’educazione dovrà essere dedicata all’ascolto. Ciò ènecessario al fine di comprendere il punto di vista dell’assistito, le sue idee e i suoi bisogni. Diviene importante l’utilizzo consapevole di tecniche quali la ricapitolazione, la parafrasi e la riformulazione, finalizzate per dare informazioni a partire dalle parole stesse dell’assistito o da quanto è stato costruito nella relazione terapeutica. Per educare veramente un assistito, cioè per riuscire a produrre degli apprendimenti significativi, non basta passare delle informazioni, ma è anche necessario riconoscergli la sua autonomia, che determina la sua adesione al trattamento. L’educazione alla salute rappresenta il processo educativo attraverso il quale gli individui imparano ad assumere consapevolmente decisioni utili al mantenimento e al miglioramento della propria salute, al fine di migliorare le abilità minate dalla malattia ma necessarie per la vita.
Creare un ambiente Creare un ambiente supportivosupportivoLo stress rappresenta il principale fattore di rischio di ricaduLo stress rappresenta il principale fattore di rischio di ricadute te dei pazienti schizofrenici, o può interferire sulla capacitdei pazienti schizofrenici, o può interferire sulla capacitàà dei dei pazienti di apprendere e praticare le nuove abilitpazienti di apprendere e praticare le nuove abilitàà. Le fonti di . Le fonti di stress possono assumere molte forme diverse, come importanti stress possono assumere molte forme diverse, come importanti eventi di vita ( life eventi di vita ( life eventsevents), la noia, i conflitti, ambienti che ), la noia, i conflitti, ambienti che pongono eccessive richieste e forme di comunicazione negative, pongono eccessive richieste e forme di comunicazione negative, improntate alla critica. Uno dei modi per ridurre lo stress a cuimprontate alla critica. Uno dei modi per ridurre lo stress a cui i sono sottoposti i pazienti sono sottoposti i pazienti èè quello di rendere lquello di rendere l’’ambiente in cui ambiente in cui vivono pivivono piùù supportivosupportivo e strutturato. Particolarmente disturbanti e strutturato. Particolarmente disturbanti sono le critiche da parte degli operatori o dei familiari ( Sei sono le critiche da parte degli operatori o dei familiari ( Sei troppo pigro per uscire dal letto), ( Vieni qui subito a prendertroppo pigro per uscire dal letto), ( Vieni qui subito a prendere e la tua terapia). I pazienti trovano molto stressanti gli ambientla tua terapia). I pazienti trovano molto stressanti gli ambienti i affollati e troppo rumorosi. Inoltre sono stressati da un affollati e troppo rumorosi. Inoltre sono stressati da un ambiente che pone loro richieste eccessive ( al paziente viene ambiente che pone loro richieste eccessive ( al paziente viene richiesto ogni giorno di partecipare ad attivitrichiesto ogni giorno di partecipare ad attivitàà fortemente fortemente organizzate, o la contrario , non viene richiesto di svolgere organizzate, o la contrario , non viene richiesto di svolgere alcun compito).alcun compito).
I pazienti devono affrontare diversi stress I pazienti devono affrontare diversi stress quotidiani, le cosiddette quotidiani, le cosiddette ““scocciaturescocciature””. Ad es. . Ad es. compagni di stanza disordinati, impegni compagni di stanza disordinati, impegni sgradevoli, critiche frequenti, e il fatto di trovarsi sgradevoli, critiche frequenti, e il fatto di trovarsi in mezzo a litigi e conflitti. in mezzo a litigi e conflitti. EE’’ bene che gli operatori e i familiari siano in bene che gli operatori e i familiari siano in grado di capire quando un evento di vita grado di capire quando un evento di vita rappresenta per un paziente un probabile fattore rappresenta per un paziente un probabile fattore di stressdi stress..
CONOSCENZA DELLA SCHIZOFRENIA E CONOSCENZA DELLA SCHIZOFRENIA E DELLA GESTIONE DEL COMPORTAMENTODELLA GESTIONE DEL COMPORTAMENTO
EE’’ molto importante che gli operatori abbiano una conoscenza molto importante che gli operatori abbiano una conoscenza approfondita della schizofrenia, dei sintomi e di come essi approfondita della schizofrenia, dei sintomi e di come essi influenzano il comportamento. Comprendere che le difficoltinfluenzano il comportamento. Comprendere che le difficoltààdei pazienti sono dovute al loro disturbo, può aiutare gli dei pazienti sono dovute al loro disturbo, può aiutare gli operatori a rispondere ai pazienti in maniera pioperatori a rispondere ai pazienti in maniera piùù empaticaempatica. . Per Per eses., sapere che i deficit cognitivi legati al disturbo ., sapere che i deficit cognitivi legati al disturbo possono ostacolare la comprensione di un linguaggio possono ostacolare la comprensione di un linguaggio complesso, garantisce la consapevolezza necessaria a capire complesso, garantisce la consapevolezza necessaria a capire quando riformulare in termini piquando riformulare in termini piùù sempicisempici le richieste. Capire le richieste. Capire che i sintomi positivi possono distrarre notevolmente il che i sintomi positivi possono distrarre notevolmente il paziente, aiuta gli operatori a studiare paziente, aiuta gli operatori a studiare stategiestategie per migliorare per migliorare la capacitla capacitàà di concentrazione dei pazienti; che i sintomi di concentrazione dei pazienti; che i sintomi negativi producono una diminuzione della motivazione, aiuta negativi producono una diminuzione della motivazione, aiuta gli operatori ad essere pigli operatori ad essere piùù pazienti e pazienti e supportivisupportivi..
COMUNICARE CON IL PAZIENTE SCHIZOFRENICO
LA SCHIZOFRENIA E’ CARATTERIZZATA DA SINTOMI MULTIPLI E
DIVERSIFICATI : I SINTOMI RIGUARDANO PRESSOCCHE’ OGNI
ASPETTO DELLA VITA EMOTIVA E COGNITIVA.
ESSI INCLUDONO ALTERAZIONI:
•DELL’ATTENZIONE
•DELLA PERCEZIONE
•DEL PENSIERO
•DEL LINGUAGGIO
•DEL GIUDIZIO SOCIALE
•DEI LEGAMI AFFETTIVI
DISTURBI DELLA PERCEZIONE
ALLUCINAZIONI
Un’allucinazione consiste nel vedere cose che altri non vedono
e non possono vedere, nell’udire cose che altri non odono e non
possono udire o, anche, nel sentire odori che altri non sentono
e non possono sentire.
DISTURBI DEL PENSIERO
Alterazioni formali :
La persona non collega i pensieri in maniera logica; è
come se avesse perso le capacità per pensare
chiaramente ed ordinare i propri pensieri che spesso
sembrano mescolarsi senza alcun senso. Ciò che ne
deriva è un linguaggio disorganizzato.
DISTURBI DEL PENSIERO
Alterazioni del contenuto del pensiero : IL DELIRIO
Il delirio è una convinzione, un’idea errata in cui la persona crede
fermamente, che però risulta assolutamente infondata per chiunque
altro.
E’ una falsa credenza, che gli altri non possono condividere, ma che alle
persone appare come reale ed incontestabile.
DISTURBI DELL’AFFETTIVITA’ E DEL COMPORTAMENTO
La persona puo’ esprimere sentimenti che non si adattano
alla situazione, che stanno all’opposto dei sentimenti provati
dagli altri in quella circostanza.
Può assumere comportamenti bizzarri e fuori luogo, o,
talvolta violenti , contro se stessi o contro gli altri.
Il più delle volte tali comportamenti sono conseguenza di
deliri ed allucinazioni.
SCHIZOFRENIA tipo CATATONICO
SI EVIDENZIA UN NOTEVOLE DISTURBO PSICOMOTORIO
CHE PUO’ COMPORTARE ARRESTO MOTORIO, (postura rigida), ECCESSIVA ATTIVITA’
MOTORIA (senza scopo), NEGATIVISMO, MUTACISMO, ECOLALIA(ripetizione a
pappagallo di una frase senza senso), ECOPRASSIA(ripetizione senza senso di un
movimento).
Disturbi del linguaggio caratteristici degli schizofrenici
(Andreasen)
Povertà dell’eloquio : eloquio scarso, carente di
informazioni, eccessivamente astratto o eccessivamente
concreto
Accelerazione dell’eloquio : Veloce, con frasi incomplete per
l’immediata espressione di nuovi pensieri
Distraibilità dell’eloquio : l’argomento viene cambiato a
metà di una frase
Tangenzialità: rispondere in maniera obliqua o irrilevante
alla domanda
Deragliamento : il soggetto perde il filo del discorso, incentrato poco o niente
sull’argomento di discussione
Incoerenza : le regole della grammatica e della sintassi sono ignorate
Illogicità : le conclusioni sono poco logiche (il CPSE non ha comprato il decoder pur
avendolo promesso, vorrei dimettermi dal C.D.)
Assonanza : il suono regola la scelta delle parole (Mi stanno tossicando)
Neologismi : utilizzo di espressioni nuove, inesistenti nel vocabolario
(In comunità mi stigmano, Equilibrio psico-chimico)
Circostanzialità : ci si sofferma su temi irrilevanti durante una conversazione (tutti gli
argomenti portano a …quanto era speciale la mia famiglia)
Afinalismo : incapacità di seguire una sequenza di pensieri fino alla conclusione
Perseveranza : ripetizione di una parola o di un concetto di rilevante significato
emotivo (non ho l’AIDS, non ho l’AIDS, la mia testa è normale, è normale)
Ecolalia : ripetizione compulsiva di parole usate
dall’interlocutore
Blocco : interruzione cosciente del discorso prima che il
pensiero sia stato completamente espresso
Eloquio manierato : modalità affettata di esprimersi
(Astenetevi dall’approcciarmi nella mia dimora)
Autoriferimento : il soggetto riferisce a sé ogni argomento di
conversazione (Riforma delle pensioni….Mi toglieranno la
pensione, Vi prentiamo il nuovo direttore..Io non sono
invidiosa)
Parafasia semantica (gatto per cane, tavolo per sedia) o
fonetica (vidano per divano, catita per matita): il soggetto
non è necessariamente conscio)
LL’’IMPIEGO DI ADEGUATE ABILITAIMPIEGO DI ADEGUATE ABILITA’’ DI COMUNICAZIONEDI COMUNICAZIONE
LineeLinee--guidaguida per comunicare con i pazientiper comunicare con i pazientiANDARE DRITTI AL PUNTOANDARE DRITTI AL PUNTO1.1. Affermare chiaramente la propria idea o preoccupazioneAffermare chiaramente la propria idea o preoccupazione2.2. Usare un linguaggio semplice e direttoUsare un linguaggio semplice e diretto3.3. Essere sinteticiEssere sinteticiESPRIMERE LE EMOZIONI IN MANIERA DIRETTAESPRIMERE LE EMOZIONI IN MANIERA DIRETTA1.1. Usare affermazioni personali che iniziano con Usare affermazioni personali che iniziano con ““IoIo””2.2. Esplicitare verbalmente le emozioniEsplicitare verbalmente le emozioni3.3. Parlare con tono di voce calmoParlare con tono di voce calmo4.4. Non dare per scontato che il paziente abbia capito come ci Non dare per scontato che il paziente abbia capito come ci
si si èè sentiti se non gli sentiti se non gli èè stato esplicitatostato esplicitato
USARE EFFICACEMENTE LE LODIUSARE EFFICACEMENTE LE LODI1.1. Stabilire il contatto visivoStabilire il contatto visivo2.2. Specificare al paziente cosa si Specificare al paziente cosa si èè apprezzato di quello apprezzato di quello
che ha fattoche ha fatto3.3. Usare affermazioni personali che inizino con Usare affermazioni personali che inizino con ““IoIo”” per per
esplicitare come ci si esplicitare come ci si èè sentiti in seguito a un suo sentiti in seguito a un suo gestogesto
VERIFICARE COSA PENSA E PROVA IL PAZIENTEVERIFICARE COSA PENSA E PROVA IL PAZIENTE1.1. Ascoltare con attenzione, non incalzare il pazienteAscoltare con attenzione, non incalzare il paziente2.2. Fare domande se qualcosa non Fare domande se qualcosa non èè chiarochiaro3.3. Ripetere quello che si Ripetere quello che si èè sentito e chiedere al sentito e chiedere al pazpaz se se èè
quello che intendeva direquello che intendeva dire4.4. Fare ulteriori domande, se necessarioFare ulteriori domande, se necessario
ESSERE CHIARI E SPECIFICIESSERE CHIARI E SPECIFICI
1.1. Evitare lunghe frasi e premesseEvitare lunghe frasi e premesse2.2. Fare richieste dirette che specifichino cosa si Fare richieste dirette che specifichino cosa si
vorrebbe che il paziente facessevorrebbe che il paziente facesse3.3. Concentrarsi su un tema per voltaConcentrarsi su un tema per volta
COMUNICARE BENE CON IL PAZIENTE (SCHIZOFRENICO?)
BRENNER nel 1997 riassume in 4 punti le caratteristiche di una
comunicazione efficace, capace di migliorare i deficit nei processi di
elaborazione delle informazioni tipici della vulnerabilità schizofrenica:
•SELEZIONARE E LIMITARE LE INFORMAZIONI FORNITE
•COMUNICARE CON MESSAGGI CHIARI E COERENTI
•SEMPLIFICARE LE STRATEGIE per FARE UNA COSA
•MANTENERE UN LIVELLO OTTIMALE DI STIMOLAZIONE COMPRESO TRA
IPO ED IPER-STIMOLAZIONE (compulsione a lavarsi ed a guardarsi allo
specchio in dismorfofobico stress generato dall’interruzione delle
pratiche in S.F. )Quindi
PARLARE LENTAMENTE E CHIARAMENTE
ESPRIMERE POCHI CONCETTI PER VOLTA
DI TANTO IN TANTO CHIEDERE AL PAZIENTE SE CAPISCE QUELLO CHE GLI STATE
DICENDO
CHIEDERE AL PAZIENTE DI RIPETERVI QUELLO CHE GLI AVETE APPENA DETTO.
SE IL PAZIENTE NON CI RIESCE, RIPETERE IN MODO PIU’ SINTETICO GLI STESSI
CONCETTI. (Immaginate di richiamare il paziente sulle regole comunitarie….)
LE REGOLE DI COMUNITA’FONDAMENTALI
•NESSUN GESTO VIOLENTO CONTRO COSE O
PERSONE
•NESSUN CONTATTO FISICO INAPPROPRIATO
FUMARE E’ PERMESSO SOLO NELLE ZONE
APPOSITAMENTE DESIGNATE
BISOGNA FARE LA DOCCIA quotidianamente E
LAVARSI LE MANI REGOLARMENTE
•NON E’ CONSENTITO L’USO DI ALCUNA DROGA
•OGNUNO DEVE SVOLGERE UN COMPITO AL
GIORNO PER COLLABORARE NEI LAVORI DOMESTICI.
M.A. :IL PAZIENTE CHE VOMITAVA…. QUOTIDIANAMENTE E …..NON RIPULIVA
PARLARE CON TONO DI VOCE CALMO
ANDARE DRITTI AL PUNTO: EVITARE LUNGHE FRASI O PREMESSE
AFFRONTARE UN PUNTO PER VOLTA
AFFERMARE CHIARAMENTE LA PROPRIA IDEA O PREOCCUPAZIONE
USARE UN LINGUAGGIO SEMPLICE E DIRETTO
USARE AFFERMAZIONI CHE INIZINO CON “IO”
NON DARE PER SCONTATO CHE IL PAZIENTE ABBIA CAPITO COME CI SENTIAMO (SE
NON L’ABBIAMO ESPLICITATO)
ESPLICITARE AL PAZIENTE COSA SI E’ APPREZZATO DI QUELLO CHE HA FATTO
VERIFICARE COSA PENSA E PROVA IL PAZIENTE (FATE ULTERIORI DOMANDE)
RIPETERE QUELLO CHE SI E’ SENTITO DIRE E CHIEDERE AL PAZIENTE SE ERA
DAVVERO QUELLO CHE VOLEVA DIRE
ISTRUZIONI E COMPLIMENTAZIONI
FATE SEMPRE RICHIESTE DIRETTE CHE SPECIFICHINO
ESATTAMENTE COSA VOLETE CHE IL PAZIENTE FACCIA
(“Ciascuno vada a rifare il proprio letto”….a volte ….non basta)
USATE EFFICACEMENTE LE LODI (decidete quali
complimentazioni, come vanno poste , quando farle)
SIATE PERSONE APERTE
CHIARE
DECISE
DISPONIBILI E PERVICACI (non scoraggiatevi)
SENSIBILI E MOTIVATE AL RAPPORTO (Marà, 1985)
USATE L’INTELLIGENZA
LA SENSIBILITA’
L’UMORISMO
SIATE CAPACI DI DARE CORAGGIO
SVILUPPATE CAPACITA’ DI RESISTENZA ALLO STRESS (Elly
Jansen,1990)
LEGGERE NELLA MENTE
Sei arrabbiato perché la tua ex moglie ti ha fatto il bidone,lasciala ! Poi la
depressione passa. Non sai a me cosa capitò(valut., soluz., Appar. Supp.)
DIVENTA “MI SEMBRI ARRABBIATO, E’ COSI’ CHE TI SENTI?
(inchiesta,interpretazione, comprensione)
USO DEI QUANTIFICATORI UNIVERSALI “MAI” o “SEMPRE”
Non prendi MAI le medicine DIVENTA
MI PREOCCUPA CHE TU STAMATTINA NON ABBIA PRESO LE MEDICINE
ROVINARE GLI APPREZZAMENTI CON ANNOTAZIONI NEGATIVE
Sei vestito discretamente ma i tuoi capelli sono un macello DIVENTA
MI PIACE IL TUO COMPLETO
Esistono caratteristiche personologiche dell’operatore ideale?
Forse … Secondo Winnicott :
La stabilità emotiva (solidità)
La capacità di assumersi responsabilità (non attribuire al gruppo una
inadempienza quando siete l’unico responsabile)
La capacità di apprendere dall’esperienza
La capacità di agire in modo schietto (sincerità)
La naturalezza con cui si affrontano eventi e rapporti di cui è fatta la vita
(accettare i successi come i fallimenti)
LA COMUNICAZIONE EFFICACE E’ UNA
COMUNICAZIONE CHIARA E ASSERTIVA
(INVENTARIO DI GILLIAN)
SOMMARE I PUNTEGGI SEGNATI SULL’INVENTARIO AGLI ITEM 3,8,9,11 etc. per l’assertività…..e così per aggressività e passività
L’ASSERTIVITA’ SI PONE NEL MEZZO TRA PASSIVITA’ E
AGGRESSIVITA’ (Wolpe e Salter , anni ‘60)
PASS ASS AGG
Persona con uno stile PASSIVO:
•ESITA AD ESPRIMERE LE PROPRIE IDEE
•TEME DI ESSERE ASCOLTATA E GIUDICATA
•PARLA CON VOCE SOMMESSA ED INSICURA
•E’ CONVINTA CHE GLI ALTRI SIANO SEMPRE PIU’
BRAVI
•SI CONSIDERA RESPONSABILE DI TUTTO QUELLO
CHE NON VA
Persona con stile aggressivo:
•SI ESPRIME CON UN TONO DI VOCE ARROGANTE
•IMPONE LE SUE CONVINZIONI SENZA POSSIBILITA’ DI
CONTRATTAZIONE
•MANCA DI INTERESSE PER L’INTERLOCUTORE
•AGGREDISCE VERBALMENTE
•NON RISPETTA LE IDEE DEGLI ALTRI
•PUNTA L’INDICE
•SI METTE LA MASCHERA DEL FORTE
LO STILE ASSERTIVO DI COMUNICAZIONE
Struttura del messaggio assertivo
Ascolto attivo (attraverso parafrasi e rispecchiamento)
Descrizione non giudicante del comportamento altrui
Accettazione ed espressione dei sentimenti
Indicazione degli effetti prodotti su di noi dal
comportamento sul quale si è deciso di intervenire (Mi
sento…quando tu…; Sarei… se…….)
Caratteristiche del messaggio assertivo
Il messaggio assertivo è diretto
Il messaggio assertivo è onesto
Il messaggio assertivo è coerente
Il messaggio assertivo è adeguato
Il messaggio assertivo favorisce la comunicazione
Persona con stile ASSERTIVO :
ASCOLTA CON INTERESSE
PONE DOMANDE PER VERIFICARE LA SUA
COMPRENSIONE
SE VIENE INTERROTTO,CHIEDE CON FERMEZZA
DI POTER PORTARE A TERMINE
E’ APERTO AL DIALOGO ED AL CONFRONTO
AFFERMA SE STESSO SENZA SVALUTARE O
SOPRAVALUTARE L’ALTRO
E’ PERSONA TOLLERANTE E COMPRENSIVA
1. PORGERE DELLE SCUSE2. CONDIVIDERE CON QUALCUNO LE PROPRIE
PAURE3. RIFIUTARE ALCOL O DROGRE4. DIRE NO A MIA MADRE CHE MI CHIEDE DI
RIPARARE LA SUA AUTO5. VOGLIO DIRE A MIO MARITO DI NON CAMBIARE
CANALE QUANDO STO VEDENDO UN FILMVOGLIO DIRE A MIA MADRE COME MI SENTO QUANDO MI CRITICA SULLA MODALITA ’ CON CUI EDUCO MIA FIGLIA
6. VOGLIO RIPORTARE AL NEGOZIO UNA MAGLIA CHE HA RIVELATO UN BUCHETTO.
7. VOGLIO RIFIUTARE UN PRESTITO AD UN AMICO CHE MI RESTITUISCE I SOLDI DOPO ANNI.
PARLARE, PARLARE E ….ASCOLTARE?
UDIRE : è in ATTO FISICO, consiste nel RICONOSCERE I SUONI
ASCOLTARE : è un’azione INTELLETTUALE ED EMOZIONALE
L’ASCOLTO PUO’ ESSERE PASSIVO, SELETTIVO o ATTIVO
L’ascolto ATTIVO segnala attenzione e comprensione del messaggio.
Deve essere accompagnato da segnali di imitazione prodotti dall’ascoltatore rispetto a chi
parla (davvero, ah, uhm, ma dai, a però, ma infatti …).
Attraverso il feedback, la persona si rende conto che sta centrando l’obiettivo.
Bisogna sempre ricordarsi che se la persona non ha capito può dipendere da me.
L’ASCOLTO ATTIVO E’ UN’ABILITA’ COMUNICATIVA, SI BASA SULL’EMPATIA, SULL’
ACCETTAZIONE, SULLA CREAZIONE DI UN RAPPORTO POSITIVO E NON GIUDICANTE.
ASCOLTARE IN PROFONDITA’ E’ ESSERE DALLA PARTE DI CHI PARLA, SIGNIFICA SAPERE DI
NON SAPERE.
OGNI SAPERE ANTICIPATO LIMITA L’ASCOLTO
IL VERO ASCOLTO E’ SEMPRE NUOVO, MAI SCONTATO IN ANTICIPO: IL PAZIENTE M.A. , il
vomito, i vestiti della figlia
BISOGNI
DELL’IO
BISOGNI
SOCIALI
BISOGNI
PRIMARI
omeostasiomeostasi
Realizzazione,
rispetto reciproco
I Bisogni FISIOLOGICI e di SICUREZZA (1 e 2) sono BISOGNI PRIMARI.
I Bisogni di APPARTENENZA e STIMA (3 e 4) sono BISOGNI SOCIALI.
Gli uomini sono esseri sociali ed avvertono l’esigenza di appartenere ad
un gruppo e di essere accettati dagli altri.
L’APPARTENENZA non si basa solo sull’amicizia e sull’affetto ma si crea
sulla
CONDIVISIONE DI VALORI COMUNI e non sul perseguimento di interessi
e scopi privati.
LA STIMA può essere autostima (quanto ci consideriamo bravi, belli,
degni, competenti) o eterostima (quanto riconoscimento otteniamo da
parte degli altri)
IL BISOGNO DI AUTOREALIZZAZIONE (5) è UN BISOGNO DELL’IO.
E’ il bisogno di diventare ciò che possiamo diventare , è prestigio , è
potere dovuto alla propria posizione o al proprio comportamento, è
ottenere “successo” nel perseguimento di obiettivi molto elevati.
TROVA IL FILMATO “DINAMICHE DOMINANTI” IN “A BEAUTIFUL MIND” SU YOUTUBE.
ADAM SMITH HA DETTO : IL MIGLIOR RISULTATO SI OTTIENE SE CIASCUNO FA CIO’ CHE E’ MEGLIO PER SE’.
INCOMPLETO…………
JOHN NASH HA DETTO : IL MIGLIOR RISULTATO SI OTTIENE SE OGNI COMPONENTE DEL GRUPPO FA IL MEGLIO PER SE’ E PER GLI ALTRI.
TUTTI ABBIAMO DEI BISOGNI E PERSEGUIAMO LA LORO
SODDISFAZIONEIL MANCATO RAGGIUNGIMENTO della meta genera la
FRUSTRAZIONE
Alla FRUSTRAZIONE si può reagire con COMPORTAMENTI
RAZIONALI:
per esempio con il ricorrere a COMPORTAMENTI ALTERNATIVI
O AD OBIETTIVI ALTERNATIVI
OPPUREcon COMPORTAMENTI IRRAZIONALI:
L’AGGRESSIVITA’ auto o etero-diretta,
la REGRESSIONE,
la REITERAZIONE
la PSEUDORAZIONALIZZAZIONE (è colpa degli altri; non mi
interessa veramente)
La RASSEGNAZIONE o L’APATIA (quando l’individuo ha perso
oramai ogni speranza di raggiungere i propri obiettivi)
IL PICCOLO GRUPPO
2 PERSONE COSTITUISCONO UNA COPPIA
ALMENO 3 COSTITUISCONO UN GRUPPO
La differenza è fondamentale : se esiste una differenza tra un
matrimonio senza figli ed uno con figli dal punto di vista della
struttura del matrimonio, possono non esservi grosse differenze
tra un matrimonio con 3 figli ed uno con 4 figli (Simmel);
Le persone che affollano un supermercato non sono un gruppo:
Perché si parli di GRUPPO sono necessari:
•INTERAZIONE PROLUNGATA
•MUTUA INFLUENZA E INTERDIPENDENZA TRA GLI INDIVIDUI
•OBIETTIVI CONDIVISI, NORME,RUOLI
Il gruppo è un insieme di persone che si riuniscono periodicamente per perseguire finalità implicite o esplicite.
Si distinguono gruppi istituzionalizzati (famiglia, clan, corporazione, classe scolastica, equipe medica…), e gruppi spontanei ( comitiva, banda..).
Poi ci sono i gruppi di lavoro o di discussione: T-group. Gruppo Balint.
Infine i gruppi terapeutici ( Pratt, Bion, Foulkes…).Le dinamiche di gruppo si verificano puntualmente quando
quattro o più persone sono co-presenti e periodicamente si ritrovano.
Il gruppo è un’entità reale e autonoma quanto la persona: quando una persona si trova inserita in un gruppo non funziona più secondo le leggi della psicodinamica (che studia i rapporti duali e triangolari), ma è soggetta a quelle della dinamica di gruppo.
I GRUPPI DI LAVORO
Sono fatti di persone che non si sono scelte e potrebbero
non avere affinità , né essere legate da sentimenti di
affettività
GLI OBIETTIVI PIU’ IMPORTANTI SONO ORIENTATI AL
COMPITO, SONO OBIETTIVI STRUMENTALI.
OBIETTIVO SECONDARIO E’ IL BENESSERE DEI SUOI MEMBRI.
VI E’ DI SOLITO UNA STRUTTURA DI RUOLI PRECISA
(Dirigente, CPSE etc.) MA LA STRUTTURA DI POTERE
IMPOSTA DALL’ESTERNO PUO’ NON CORRISPONDERE ALLA
STRUTTURA REALMENTE OPERANTE ALL’INTERNO.
GRUPPOGRUPPO
GRUPPO DI LAVORO
LAVORO DI GRUPPO
GRUPPOGRUPPO--DISCUSSIONEDISCUSSIONE
Un optimum di dialogo e di rapporti viene raggiunto Un optimum di dialogo e di rapporti viene raggiunto con 5con 5--10 persone. Il gruppo di 310 persone. Il gruppo di 3--4 persone 4 persone èè povero povero come realtcome realtàà sociale, quello con pisociale, quello con piùù di 10 persone tende di 10 persone tende a frazionarsi in sottogruppi. Il grado di maturita frazionarsi in sottogruppi. Il grado di maturitàà del del gruppo comprende 5 tappe:gruppo comprende 5 tappe:
1.1. Creazione di un senso di sicurezzaCreazione di un senso di sicurezza2.2. Creazione di fiducia interpersonaleCreazione di fiducia interpersonale3.3. Sviluppo della partecipazioneSviluppo della partecipazione4.4. Strutturazione autonomaStrutturazione autonoma5.5. Autoregolazione del funzionamento del gruppo.Autoregolazione del funzionamento del gruppo.
Struttura(relazioni) e processo (mutamenti)
Le STRUTTURE (o relazioni) di un gruppo possono essere :
1.AFFETTIVE
2. DI COMUNICAZIONE
3.DI POTERE
L’AFFETTIVITA’ all’interno di un GRUPPO è data dalle SIMPATIE E DALLE ANTIPATIE
CHE POSSONO NASCERE.
PROVATE A CHIEDERE AD OGNI MEMBRO DEL GRUPPO DI ESPRIMERSI SUL
COMPAGNO DI LAVORO CHE TROVA PIU’ INTERESSANTE.
(SOCIOGRAMMA DI MORENO O ECOMAPPA DELLE RELAZIONI SUL LAVORO)
POICHE’ LE SCELTE CONVERGERANNO SU UNA O PIU’ PERSONE E SPESSO NON
SARANNO RICAMBIATE, E’ POSSIBILE INDIVIDUARE LEADER, CAPRI ESPIATORI,
COMBRICCOLE E LEGAMI CONFLITTUALI.
LE SCELTE POTREBBERO ESSERE DIVERSE SE DOBBIAMO IDENTIFICARE UN
COMPAGNO PER la STESURA DI UN PROGETTO O ANDARE IN GITA CON LUI E LE
RISPETTIVE FAMIGLIE……..
LE COMUNICAZIONI (esercitazione LE STRINGHE)
RUOTA CERCHIO RETE COMPLETAMENTE
APERTA
Nel prendere decisioni le RUOTE CENTRALIZZATE sono piu’ efficaci dei CERCHI,
SE IL COMPITO E’ SEMPLICE (turni di affiancamento per la spesa).
SE IL COMPITO E’ COMPLESSO E’ MEGLIO RICORRERE ALLA RETE COMPLETAMENTE
APERTA, anche se all’interno di essa alcune persone verranno consultate piu’ di altre e
questo intricherà le comunicazioni (scrivere e realizzare progetti di addestramento alle
abilità di vita quotidiana)
LA COESIONE DEL GRUPPO
E’ LA FORZA DEL LEGAME DI APPARTENENZA DEI MEMBRI, è il
numero e la potenza degli atteggiamenti positivi reciproci
presenti tra i membri.
I fattori che favoriscono la COESIONE: valuta da1 a 10
BASSO NUMERO DI MEMBRI (valore alto)
SIMPATIA
CONOSCENZE SIMILI
SCARSA DISTANZA SOCIALE TRA I MEMBRI
POSSIBILITA’ DI INTERAGIRE
OBIETTIVI PERSONALI SIMILI
PERCEZIONE DI POTER SODDISFARE I PROPRI BISOGNI
VOLONTA’ DI USCIRE TUTTI DA UNA SITUAZIONE SGRADEVOLE
VOLONTA’ DI AFFRONTARE UN NEMICO COMUNE
OMOGENEITA’ DEI CRITERI DI AMMISSIONE AL GRUPPO
ANCHE QUALORA IL GRUPPO ABBIA UNO SCOPO IMPOSTO DALL’ESTERNO,
E’ PROBABILE CHE INTERPRETI O REINTERPRETI QUESTO SCOPO SECONDO
IL PROPRIO PUNTO DI VISTA ED E’ QUASI CERTO CHE VI AGGIUNGERA’ I
PROPRI OBIETTIVI (vedasi MASLOW)
TUCKMAN parla di 4 FASI CHE CARATTERIZZANO IL GRUPPO:
FORMING (Formazione del gruppo)
STORMING (Conflitto) “La negatività scava la fossa, la positività pianta
l’albero)
NORMING (Formazione di norme)
PERFORMING (Esecuzione dei compiti)
+ ADJOURNING (Sospensione del lavoro per verifica ed aggiornamento)
E’ nel momento del CONFLITTO (storming) che si crea la COESIONE tra i
membri e si affronta il PROBLEMA delle NORME E DEI RUOLI.
LA NORMA E’ UNA PRESCRIZIONE , UNA REGOLA CHE SI FONDA SULLE
ASPETTATIVE CHE IL GRUPPO HA RISPETTO A COLORO CHE NE FANNO
PARTE
IL RUOLO E’ LA POSIZIONE E LA FUNZIONE DI UN SOGGETTO ALL’INTERNO
DEL GRUPPO ed è definito sia dai COMPITI previsti dal MANSIONARIO,
SIA DALLE ASPETTATIVE CONDIVISE CIRCA IL MODO IN CUI DOVREBBE
COMPORTARSI QUELLA PERSONA.
IN UNA ORGANIZZAZIONE OGNUNO DISPONE DI UNO SPAZIO DI
AUTONOMIA E DISCREZIONALITA’
•Decidere quali azioni mettere in atto
•Attraverso quali modalità
•Con quali priorità o fini
ESISTE SEMPRE UNA MODALITA’ INDIVIDUALE DI ESPLICARE UNA
MANSIONE
LEADERSHIPBISOGNO DI EQUILIBRIO
BISOGNI DELL’INDIVIDUO
BISOGNI DEL
GRUPPO
MEMBERSHIP GROUPSHIP
UN RUOLO IMPORTANTE ALL’INTERNO DI UN PICCOLO
GRUPPO è QUELLO DEL LEADER.
(esercitazione Desert Island)
IL LEADER HA DUE COMPITI :
1.RINSALDARE E MANTENERE L’UNITA’
DEL GRUPPO
2.GUIDARE IL GRUPPO VERSO IL
CONSEGUIMENTO DELLE METE CHE SI
E’ POSTO
CIO’ CHE CARATTERIZZA UN LEADER E’ CHE ESERCITA
UN’INFLUENZA SUI MEMBRI DEL GRUPPO
IL LEADER ED IL MANAGER
LEADER :
E’ COLUI CHE RIESCE A GUIDARE PERSONE PERCHE’ SI
IMPEGNINO A CONSEGUIRE OBIETTIVI CONDIVISI DAL
GRUPPO.
Il LEADER SI OCCUPA SOPRATTUTTO DELLE RELAZIONI TRA
PERSONE E DEL LORO STATO D’ANIMO, SOPRATTUTTO NEI
MOMENTI DI CAMBIAMENTO.
MANAGER :
E’ COLUI CHE LAVORA CON E ATTRAVERSO INDIVIDUI O
GRUPPI PER CONSEGUIRE OBIETTIVI DI UNA SPECIFICA
ORGANIZZAZIONE
USA IL POTERE E L’AUTORITA’ PER CONDIZIONARE IL
PENSIERO E LE AZIONI ALTRUI, AL FINE DI CONSEGUIRE
RISULTATI A BREVE TERMINE E SCOPI CIRCOSCRITTI.
I COMPITI DEL LEADER
•COMUNICARE X INFORMARE
•MOTIVARE X ATTIVARE
•DELEGARE X OTTENERE UNA PRESTAZIONE
•OSSERVARE X VERIFICARE
Il leader determina modifiche nel modo di sentire il
gruppo, evoca immagini e aspettative, stimola
desideri e finalità che influenzano il corso degli
eventi, mettendo in gioco il suo prestigio, la sua
credibilità, l’autorevolezza e non l’autorità.
PIU’ DEL LEADER E’ IMPORTANTE LA LEADERSHIP
LA LEADERSHIP E’ IL COMANDO, LA GUIDA CHE
UNA PERSONA ASSUME NEL GRUPPO (RISPETTO AD
ALTRI COMPONENTI) .
Ma mentre il management è tendenzialmente
freddo, impersonale, obiettivo e non , la leaderschip
è fatta di emozioni, sentimenti, stati d’animo.
ESISTONO DEI FATTORI, PERSONALI O DI GRUPPO
CHE PERMETTONO AD UNA PERSONA DI
DIVENTARE LEADER?
La leaderschip è il processo attraverso il quale un gruppo viene spinto in una certa direzione, mediante metodi possibilmente
non coercitivi. ( Kotter, 1988).
La leaderschip efficace è quella che produce, nel lungo periodo, movimenti in concordanza con le aspirazioni e gli interessi primari del gruppo e degli individui che lo compongono.
L’EFFICACIA DELLA LEADERSHIP DIPENDE DA:
1.CARATTERISTICHE DEL LEADER (competenze, motivazioni,
legittimità, caratteristiche di personalità)
2.CARATTERISTICHE DEL GRUPPO(attese, competenze,
motivazioni) E DALLA SUA CAPACITA’ DI
ADATTARSI(flessibilità nei comportamenti)(IL “NON MI
COMPETE”)
3. SITUAZIONI (storia del gruppo, tipi di compiti, norme,
struttura)
LA LEADERSHIP (azione, esplorazione, guida)INFLUENZA LA
PRODUTTIVITA’ ED IL MORALE DEL GRUPPO. (Hollander,
1985)
DAL CHE COSA UNA PERSONA E’ A…………
CHE COSA QUELLA PERSONA E’ IN GRADO DI FARE
Lewin, Lippit e White hanno condotto studi sui
diversi tipi di leadership e su come possono incidere
su su:
su
•PRODUTTIVITA’
•MORALE del gruppo
Esperimento sulla costruzione di maschere teatrali
con gruppi di bambini di 10 anni. Lo sperimentatore
esercita, in diversi gruppi, stili diversi di leadership.
(esercitazione CHE TIPO DI LEADER POTRESTI
ESSERE?)
Risultati sulla PRODUTTIVITA’:
SCARSA PRODUTTIVITA’ CON IL LEADER LAISSEZ FAIRE
ALTA PRODUTTIVITA’ CON IL LEADER AUTOCRATICO (ma
appena si allontana…..si fa festa)
ALTA PRODUTTIVITA’ CON IL LEADER DEMOCRATICO
(BUONO ANCHE LO SPIRITO DEL GRUPPO)
Risultati sul GRADIMENTO :
MAGGIORE PER IL LEADER DEMOCRATICO
LEGGERMENTE INFERIORE PER IL LEADER LAISSEZ FAIRE
INFERIORE PER IL LEADER AUTOCRATICO
QUANTA AGGRESSIVITA’ (TRA I MEMBRI E VERSO IL LEADER)
producono I DIFFERENTI STILI DI GUIDA?
Con LEADER AUTOCRATICI O LAISSEZ FAIRE , alcuni individui
manifestavano aggressività nei confronti di veri e propri capri
espiatori, cercando di attirare l’attenzione del leader.
In alcuni casi di stile AUTOCRATICO , gli individui del gruppo
erano SOTTOMESSI (FORSE PER APATIA O TENSIONE LATENTE);
DOPO UN PO’ AVEVANO BISOGNO DI USCIRE E SCARICARE LA
TENSIONE LATENTE.
Scarsa risultava l’aggressività dei membri di un gruppo a
conduzione democratica.
LA LEADERSHIP SOCIO-EMOZIONALE VIENE RICONOSCIUTA :
1.A PERSONE CHE SANNO GESTIRE LE DIFFERENZE E GLI
EVENTUALI CONFLITTI
2.A PERSONE CHE SANNO MAGGIORMENTE COINVOLGERE GLI
ALTRI
3.A PERSONE IN GRUPPI CON RELAZIONI SIGNIFICATIVE TRA I
MEMBRI
LA LEADERSHIP ORIENTATA AL COMPITO VIENE RICONOSCIUTA:
1.AI SOGGETTI CHE HANNO MAGGIORI CONOSCENZE,
COMPETENZE O ESPERIENZE SUL COMPITO
2.A CHI SA DEFINIRE OBIETTIVI, RUOLI E METODI
3.A SOGGETTI CHE POSSONO CREARE IPOTESI D’INTERVENTO
Il Leader è particolarmente MOTIVANTE quando riesce a
convincere i collaboratori che la loro SODDISFAZIONE
dipende dal raggiungimento di RISULTATI BRILLANTI e che di
questo CAMMINO egli si FARA’ CARICO fornendo:
•GUIDA
•CHIARIFICAZIONI
•RICOMPENSE
Il leader con il suo comportamento influenza la percezione
dei subordinati rispetto al “sentiero verso l’obiettivo”.
Il leader sarà tanto più accettato quanto più i subordinati lo
considereranno idoneo a soddisfare i loro bisogni attuali e
futuri.
Path Goal Theory (di House e Mitchell)
PER ASSUMERE UNA FUNZIONE MOTIVANTE EGLI DOVRA’
ATTUARE:
Comportamenti strumentali (ricompense): quando i
collaboratori hanno difficoltà ad impegnarsi
Comportamenti supportivi (incoraggiamento e lodi): volti al
benessere del gruppo , quando i compiti sono noiosi
Comportamenti partecipativi(guida e collaborazione): con
collaboratori abili e con alte aspettative
Comportamenti orientati ai risultati (con alti incentivi,
promozioni o benefits): con collaboratori con forte desiderio
di autorealizzazione
LEADERSHIP FEMMINILE
E’ A RETE
IL POTERE E’ ENERGIA DA CONDIVIDERE
IL CONFLITTO E’ UN’OPPORTUNITA’
E’ PIU’ CENTRATA SULLE RELAZIONI
LEADERSHIP MASCHILE
E’ DI TIPO GERARCHICO
IL POTERE E’ DOMINIO
IL CONFLITTO E’ UNA MINACCIA
PIU’ ATTENTA ALLA SALVAGUARDIA DEL RUOLO
QUALE LEADER E’ MIGLIORE?
Dipende dal tipo di gruppo
Dipende dal tipo di attività che si deve svolgere
Il leader migliore è colui che rappresenta entrambi gli aspetti a
seconda delle circostanze
A volte ci sono due persone nel gruppo che incarnano i due ruoli.
CONCLUDENDO :
IL LEADER ORIENTATO AL COMPITO PUO’ ESSERE
UTILE IN SITUAZIONI o MOLTO FACILI o MOLTO
DIFFICILI (quando vi sono poche indicazioni ed i
compiti sono oggettivamente complessi).
IL LEADER SOCIO-AFFETTIVO E’ PIU’ EFFICACE NELLE
SITUAZIONI INTERMEDIE, CON COMPITI
ABBASTANZA STRUTTURATI, DI MEDIA DIFFICOLTA’.
EGLI RENDE DI PIU’ IN SITUAZIONI RILASSATE E POCO
CONFLITTUALI.
Film : Si può fare
ELEMENTI PER CREARE UN BUON LEADER
•Formazione adeguata
• Prolungata esperienza sottoposta a valutazione
(supervisione di esperti, valutazione tra pari,
autovalutazione);
• Aggiornamento permanente;
• Forte motivazione e conoscenza di sé;
• Costruzione “partecipata” degli obiettivi;
• Verifiche costanti con ampia partecipazione su
processo e risultati;
• Benchmarking (confronto con le esperienze altrui).
EFFICACIA ed EFFICIENZA DI UN GRUPPO
1.EFFICACIA : CAPACITA’ DI RAGGIUNGERE UN OBIETTIVO
2.EFFICIENZA : CAPACITA’ DI RAGGIUNGERE UN OBIETTIVO CON UNA
ALLOCAZIONE MINIMA DI RISORSE (MEZZI E TEMPO)
ESEMPI: Uno studente che studia 10 ore al giorno per passare un esame
è sicuramente EFFICACE ma non è certo efficiente.
Uno studente che raggiunge lo stesso risultato studiando 3 ore al giorno
e’ EFFICIENTE.
EFFICIENTE PER CHI? RISPETTO A QUALE STANDARD?
RISPETTO A QUALE MODELLO?
IMMAGINATE DUE squadre di operai che
cominciano a costruire ciascuna un fabbricato
uso ufficio:
1. IL PRIMO GRUPPO IMPIEGA DUE ANNI; IL LAVORO E’ TRANQUILLO:
FINITO IL LAVORO; IL GRUPPO, FORZA ESPERTA E COESA ,PASSA A
SODDISFARE ALTRE RICHIESTE
2. IL SECONDO GRUPPO IMPIEGA 15 MESI PERO’ GLI OPERAI LAVORANO SOTTO
PRESSIONE, UNO DI LORO RIMANE GRAVEMENTE FERITO, GLI ALTRI SONO
COSI’ AMAREGGIATI CHE DECIDONO DI METTERE SU UN’ALTRA ATTIVITA’
QUAL E’ IL GRUPPO PIU’ EFFICIENTE ???????
DAL PUNTO DI VISTA DEL RITMO DI PRODUZIONE, IN TERMINI DI
UTILITA’ PER IL SUO DATORE DI LAVORO E PER IL CLIENTE, IL
SECONDO GRUPPO E’ EFFICIENTE cioè ha raggiunto l’obiettivo in
minor tempo.
DAL PUNTO DI VISTA DELL’UMORE, DELLA CONTINUITA’ DEL
GRUPPO, GUARDATO INOLTRE IN UNA PROSPETTIVA A
LUNGO TERMINE, IL PRIMO GRUPPO SEMBRA PIU’ EFFICACE:
ha raggiunto l’obiettivo.
IL SECONDO GRUPPO pur sembrando EFFICIENTE HA SUBITO ESPERIENZE CHE
HANNO AVUTO UN PREZZO (15 mesi ..ma un infortunio, la squadra che si rompe)
Criteri come
LA QUALITA’ DEL LAVORO,
LA QUANTITA’ DI LAVORO,
L’ECONOMIA (COME RISPARMIO)
LA VELOCITA’
Misurano il SUCCESSO di un gruppo rispetto all’OBIETTIVO ESTERNO.
IL SUCCESSO DI UN GRUPPO RISPETTO
ALL’OBIETTIVO ESTERNO : E’ LA PRODUTTIVITA’
I criteri interni al gruppo:
•SODDISFAZIONE DELLE PERSONE CHE LO COMPONGONO
•PIACERE DEL TROVARSI IN GRUPPO
•DESIDERIO CHE IL GRUPPO VENGA MANTENUTO
determinano la SODDISFAZIONE DEL GRUPPO
ESISTE UNA DIFFERENZA TRA
1. EFFICIENZA COME PRODUTTIVITA’
2. EFFICIENZA COME SODDISFAZIONE.
TUTTE E DUE LE COMPONENTI ANDREBBERO PRESE IN
CONSIDERAZIONE QUANDO SI VOGLIANO VALUTARE I
RISULTATI DELLE INTERAZIONI IN UN GRUPPO.
LL’’EFFICIENZA DEL GRUPPOEFFICIENZA DEL GRUPPOVARIABILI STRUTTURALI VARIABILI RELATIVE AL COMPITO VARIABILI AMBIENTALI
GERARCHIA DI STATUS INIZIALE
GRANDEZZA DEL GRUPPO
ABILITA’ E CARATTERISTICHE DI
PERSONALITA’ DEI MEMBRI
ETEROGENEITA’ DEI MEMBRI
NATURA DEL COMPITO
DIFFICOLTA’ DEL
COMPITO
ESIGENZE DELLA
SITUAZIONE
CARATTERISTICHE DELL’AMBIENTE
FISICO
POSIZIONE DEL GRUPPO ENTRO
UN’ORGANIZZAZIONE PIU’ AMPIA
RELAZIONI CON ALTRI GRUPPI
PROCESSI EMERGENTI
STILE DI LEADERSHIP
PROCESSI DI INFLUENZA SOCIALE
VARIAZIONI NELLE NORME
MOTIVAZIONI DI GRUPPO
DISTRIBUZIONE DI COMUNICAZIONE E PARTECIPAZIONE
COESIONERISULTATI
PRODUTTIVITA’
SODDISFAZIONE
IL TEAM WORK
(sappiamo lavorare in squadra ?)
IL TEAM WORK PUO’ ESSERE INTESO SIA COME GRUPPO DI LAVORO CHE COME
LAVORO DI GRUPPO
UN TEAM quindi è un numero limitato di persone che condividono OBIETTIVI DI
LAVORO e COOPERANO in maniera permanente o temporanea, per il
raggiungimento di tali obiettivi.
LA CULTURA DEL LAVORO DI SQUADRA E’ FONDATA
SUL VALORE DELLA COLLABORAZIONE TRA LE
PERSONE.
LA CULTURA DEL LAVORO DI SQUADRA RICHIEDE:
1.OBIETTIVI COMUNI,CHIARI,CONDIVISI
2.SISTEMA RICONOSCIUTO DI RUOLI (linea di comando) all’interno del quale
OGNI INDIVIDUO POSSA ESPRIMERE COMPETENZA E RESPONSABILITA’.
3.INTEGRAZIONE ED ADATTAMENTO
4.SVILUPPO DI UNA COMUNICAZIONE APERTA
IL TEAM LEADER E’ IL CATALIZZATORE DI ENERGIE POSITIVE PER CREARE LE
CONDIZIONI OTTIMALI ED IL BUON FUNZIONAMENTO DEL GRUPPO
IL TEAM WORK è un insieme di soggetti che in modo
interdipendente perseguono un obiettivo comune
Lo scopo del team è il perseguimento dell’obiettivo
assegnato
I Vantaggi :
1.MAGGIORE POTENZIALE CREATIVO
2.MOLTEPLICITA’ DI COMPETENZE
3.MAGGIORE CAPACITA’ DI TOLLERARE LO SFORZO
4.SOSTEGNO PSICOLOGICO E MOTIVAZIONALE
5.POSSIBILITA’ DI RAGGIUNGERE RISULTATI NON
OTTENIBILI INDIVIDUALMENTE
LE TEORIE CHE SOSTENGONO I METODI DEMOCRATICI NON AFFRONTANO UNA
FACCENDA CRUCIALE: NEI GRUPPI DEMOCRATICI TUTTI POSSONO CREARE
INIZIATIVE E PARTECIPARE ALLE DECISIONI;
IN QUESTO MODO LE DECISIONI SONO PIU’ INTELLIGENTI E SI REALIZZA DI PIU’.
NELLA PRATICA TUTTAVIA, I GRUPPI CON GUIDA AUTORITARIA SI SONO
DIMOSTRATI SUPERIORI NELLA REALIZZAZIONE DI AZIONI EFFICACI.
PERCHE’ ?
IL PRESIDENTE PRENDE LA DECISIONE ED IL PIANO D’AZIONE VIENE ESEGUITO: NON
VIENE POSTA NESSUNA DOMANDA.
NELLA COMUNICAZIONE ECOLOGICA I MEMBRI DEL GRUPPO, ALL’INIZIO POSSONO
DISCUTERE
SU COME CREARE OBIETTIVI CHE RISPONDANO AI LORO BISOGNI ED ALLE LORO
CAPACITA’, DEVONO POI CONIUGARLI AGLI OBIETTIVI ED ALLE MOTIVAZIONI
ESTERNE.
IL BRAINSTORMING DOVREBBE CERCARE DI RISPONDERE A DOMANDE DEL TIPO:
•CHE COSA RIENTRA REALMENTE NELLE CAPACITA’ DEL GRUPPO?
•QUALI SUGGERIMENTI SONO PIU’ EFFICACI?
•CHI E’ INTERESSATO A SVOLGERE I COMPITI RICHIESTI PER I PROGETTI PIU’
REALISTICI?
BRAINSTORMINGBRAINSTORMINGUna seduta di brainstorming ( Una seduta di brainstorming ( assalto o tempesta di ideeassalto o tempesta di idee) ) si ha quando si devono trovare idee e soluzioni nuove su si ha quando si devono trovare idee e soluzioni nuove su un problema particolare.un problema particolare.
•• EE’’ necessario che si tratti di un problema reale, per la cui necessario che si tratti di un problema reale, per la cui soluzioni sono necessarie delle idee.soluzioni sono necessarie delle idee.
•• Il brainstorming Il brainstorming èè possibile soltanto con un problema possibile soltanto con un problema semplice, ciosemplice, cioèè non scomponibile in non scomponibile in inin molti problemi. molti problemi. Se il Se il problema reale problema reale èè complesso, si deve scomporlo in parti complesso, si deve scomporlo in parti semplici e fare tante riunioni di brainstorming quanti semplici e fare tante riunioni di brainstorming quanti sono gli elementi da studiare.sono gli elementi da studiare.
•• EE’’ necessario che il problema sia chiaro per i membri del necessario che il problema sia chiaro per i membri del gruppo. Ciogruppo. Cioèè èè necessario che il problema sia esposto con necessario che il problema sia esposto con chiarezza.chiarezza.
Le 3 fasi del brainstormingLe 3 fasi del brainstorming
1.1. Esposizione iniziale che presenta il problema, Esposizione iniziale che presenta il problema, riassunto con una domanda finale posto riassunto con una domanda finale posto dalldall’’animatore.(10animatore.(10--15 minuti)15 minuti)
2.2. Tempesta di idee, fase produttiva.(1 ora,1,30)Tempesta di idee, fase produttiva.(1 ora,1,30)3.3. Fase di spoglio delle idee presentate (2Fase di spoglio delle idee presentate (2--3 ore)3 ore)IL GRUPPOIL GRUPPO
LL’’optimum optimum èè 10 persone10 persone, tra 8, tra 8--12 persone.12 persone.Sistemazione materiale del gruppoSistemazione materiale del gruppo: organizzare il : organizzare il
confort, la tranquillitconfort, la tranquillitàà e le l’’assenza dei disturbi assenza dei disturbi esterni. Tavolo rotondo o ovale.esterni. Tavolo rotondo o ovale.
Gli osservatoriGli osservatori. . Tutte le idee espresse devono essere Tutte le idee espresse devono essere annotate. Il ruolo degli osservatori consiste nel annotate. Il ruolo degli osservatori consiste nel prendere nota delle idee espresse, senza fare alcun prendere nota delle idee espresse, senza fare alcun intervento durante la seduta.intervento durante la seduta.
LE DIRETTIVELE DIRETTIVE1.1. Libera immaginazioneLibera immaginazione2.2. PiPiùù che la qualitche la qualitàà èè importante la quantitimportante la quantitàà delle ideedelle idee3.3. La critica e lLa critica e l’’autocritica di unautocritica di un’’idea sono proibite.idea sono proibite.4.4. ÈÈ necessario ascoltare le idee dellnecessario ascoltare le idee dell’’altro e collegarsi altro e collegarsi
liberamente ( liberamente ( ““ questo m i fa pensare a..questo m i fa pensare a..””)) alzata di alzata di mano per comunicare lmano per comunicare l’’idea, schioccare di dita per idea, schioccare di dita per segnalare unsegnalare un’’associazione.associazione.
CosCosìì facendo si favorisce lfacendo si favorisce l’’immaginazione creativa.immaginazione creativa.
Importante Importante èè il ruolo dellil ruolo dell’’animatore nella conduzione del animatore nella conduzione del gruppo. Egli non partecipa alla discussione, ciogruppo. Egli non partecipa alla discussione, cioèè non non presenta idee; accetta tutte le idee anche quelle pipresenta idee; accetta tutte le idee anche quelle piùùassurde. Regola il lavoro di gruppo e fa osservare le regole, assurde. Regola il lavoro di gruppo e fa osservare le regole, si mantiene continuamente in atteggiamento di si mantiene continuamente in atteggiamento di incoraggiamento, di stimolo e di approvazione. Individua le incoraggiamento, di stimolo e di approvazione. Individua le piste, ciopiste, cioèè fa una sintesi parziale a un certo punto della fa una sintesi parziale a un certo punto della seduta, facilitando il lavoro e indicando una direzione da seduta, facilitando il lavoro e indicando una direzione da seguire. seguire.
EFFETTI SUI PARTECIPANTIEFFETTI SUI PARTECIPANTI1.1. ESALTAZIONE E FATICAESALTAZIONE E FATICA2.2. MODIFICA DELLA PERCEZZIONE DEGLI ALTRI E MODIFICA DELLA PERCEZZIONE DEGLI ALTRI E
DELLE RELAZIONI UMANEDELLE RELAZIONI UMANE3.3. MIGLIORAMENTO DEL MORALE E DELLO SPIRITO MIGLIORAMENTO DEL MORALE E DELLO SPIRITO
DD’’ INIZIATIVAINIZIATIVA
DAL GRUPPO AL LAVORO DI SQUADRA
GRUPPO
INTERAZIONE
INTERDIPENDENZA
INTEGRAZIONE
GRUPPO DI LAVORO
COESIONE
NEGOZIAZIONE
somiglianze
differenze
NON BASTA AVERE UN GRUPPO DI PERSONE PER AVERE UN TEAM.
UN TEAM DI NOME DIVIENE UN TEAM DI FATTO SE ESISTE UN RAPPORTO
EMPATICO, DI STIMA RECIPROCA; SE CIASCUNO E’ CONSAPEVOLE DI ESSERE PARTE
DI UNA REALTA’ CHE SI MUOVE COMPATTA NELLA STESSA DIREZIONE:
IL TEAM NON E’ UNA SOMMA DI INDIVIDUI, E’ UNA MISCELA; NON BASTA AVERE I
PIU’ GRANDI GIOCATORI DEL MONDO PER AVERE UNA SQUADRA VINCENTE: NON
CONTA SOLO IL LIVELLO INDIVIDUALE DI PREPARAZIONE ED ESPERIENZE MA IL
MODO IN CUI I MEMBRI SI RELAZIONANO ED OPERANO INSIEME.
ALCUNE CAPACITA’ PER LAVORARE IN SQUADRA POSSONO
ESSERE SVILUPPATE ED EDUCATE:
Ascoltare attentamente : Poche cose, come la
mancanza di ascolto, fanno sentire poco considerati
dal prossimo, azzerando il livello di soddisfazione e di
importanza di ciascuno. Bisogna ascoltare
attivamente e cioè mostrare interesse per il racconto
del nostro interlocutore. Il corpo è proteso verso di
lui, il contatto oculare è marcato, va accompagnato
da domande di approfondimento e chiarificazione.
Ascoltare attivamente significa leggere tra le righe,
intuire credenze, valori dell’altro, capire quel che
significa il linguaggio non verbale.
Comprendere: L’ascolto attivo, oltre a soddisfare il
bisogno di importanza del nostro interlocutore, offre
la possibilità di mettersi nei suoi panni.
Comprendere le motivazioni che l’hanno spinto a dire
o a fare una certa cosa, prima di giudicare o di sentirsi
feriti, è il modo migliore per evitare conflitti dannosi
per la squadra.
L’azione che ci ha così tanto infastiditi o minacciati
può essere giustificabile o del tutto legittima.
Dimostrare sincero interesse: essere in sintonia con
l’altro significa potergli muovere anche delle critiche
come contributo alla sua crescita e quindi
dimostrazione di affetto.
Prestare attenzione alle piccole cose : A volte siamo così presi
da noi stessi e dai nostri problemi che ci dimentichiamo che
una frase gentile, una gratificazione, un riconoscimento per il
lavoro svolto, un ringraziamento sentito, fanno sempre la
differenza nei rapporti.
Essere coerente: La maniera per guadagnarsi stima e rispetto
è essere i primi a fare quel che si indica di fare. Bisognerebbe
essere d’esempio.
Saper chiedere scusa quando si sbaglia: Molte persone non
sono in grado di chiedere scusa e vivono l’ammissione dei
propri sbagli come una terribile debolezza. Scusarsi
sinceramente ed onestamente è invece il modo migliore per
ripagare immediatamente il debito, anzi tende a far
aumentare la stima che quella persona nutre per noi.
PROBLEMI NELL’ESECUZIONE DI SPECIFICI COMPITI:
SCRIVERE
RELAZIONARE IN PUBBLICO
CONFRONTARSI CON ESTRANEI
STABILIRE CONTATTI CON UNA AUTORITA’
PAURA DEL GIUDIZIO
SOLUZIONI : SCRIVERE PER SE’, CHIEDERE AIUTO, CHIEDERE
FEEDBACK.
QUANDO GLI ALTRI CI CHIEDONO UN AIUTO O UN PARERE
O SEMBRANO “BLOCCATI”, ESSERE EMPATICI, ESPRIMERE
APPREZZAMENTO PER GLI SFORZI, MA ESSERE CHIARI SUL
FATTO CHE SIA NECESSARIO ARRIVARE A FINIRE IL LAVORO.
ESSENZIALE PER UN LAVORO DI SQUADRA E’ CONDIVIDERE:
LA VISION DELL’ORGANIZZAZIONE;
LA MISSION DELL’ORGANIZZAZIONE (a tutti i livelli).
1.LA VISION (o visione) nell’economia della gestione
d’impresa è la proiezione di uno scenario che l’imprenditore
vuole vedere nel FUTURO e che rispecchia i suoi ideali, i suoi
valori, le sue aspirazioni; E’ SAPERE DOVE L’AZIENDA VUOLE
ARRIVARE PER FESTEGGIARE INSIEME I RISULTATI:
Bill Gates: “Un personal computer su ogni scrivania, e ogni
computer con un software Microsoft installato”;
Henry Ford :” I cavalli dovranno sparire dalle nostre strade”
Walt Disney : “Rendere felici le persone , farle sognare”
Wal-Mart : “Dare alla gente comune la possibilità di
acquistare le stesse cose dei ricchi”
2.LA MISSION E’ LA STRADA CHE SI VUOLE
PERCORRERE E SERVE PER DEFINIRE LE RISORSE CHE
DEVONO ESSERE UTILIZZATE PER ARRIVARE ALLA
VISION:
•E’ LA GUIDA OPERATIVA ALL’AZIONE
NELL’ORGANIZZAZIONE,
•IL PERCHE’ ESISTE QUELL’AZIENDA,
•I VALORI CHE NE GUIDANO L’AZIONE,
•IL TARGET A CUI SI RIVOLGE,
•GLI STRUMENTI CHE UTILIZZA,
•I BISOGNI A CUI RISPONDE
•LE RISORSE DI CUI DISPONE E
LA SUA UNICITA’ RISPETTO ALLA CONCORRENZA.
ARANCE IMPOSSIBILI SULLA CONCORRENZA (ESERCITAZIONE)
CHE COSA IMPEDISCE AD UN PICCOLO GRUPPO DI LAVORARE
COME UNA SQUADRA VINCENTE?
MOLTE SONO LE VARIABILI…..TRA CUI:
•UN PESSIMO COACH (ALLENATORE)
•MODALITA’ DIVERSE DI CONCEPIRE
L’AMBIENTE LAVORATIVO (se fosse….)
•LA SFIDUCIA NELL’ALTRO
• IL PESSIMISMO SUL RAGGIUNGIMENTO DEGLI IL PESSIMISMO SUL RAGGIUNGIMENTO DEGLI IL PESSIMISMO SUL RAGGIUNGIMENTO DEGLI IL PESSIMISMO SUL RAGGIUNGIMENTO DEGLI
OBIETTIVIOBIETTIVIOBIETTIVIOBIETTIVI MA ANCHE…..
1.IL PREGIUDIZIO
2.LE MODALITA’ (individuali) CON CUI SI AFFRONTANO LE
DECISIONI DA PRENDERE
3.I CONFLITTI
4.LA DERESPONSABILIZZAZIONE PARASSITARIA
5.FENOMENI DI POLARIZZAZIONE (adattamento alle posizioni
della maggioranza) o ORIENTAMENTO MAGGIORE AL RISCHIO
in gruppo (aumenta il rischio di errore nelle decisioni).
150
Leadeship e Pregiudizio
Persona con disabilità
151
Leadeship e Pregiudizio
Fumatore
152
Leadeship e Pregiudizio
Gay
153
Leadeship e Pregiudizio
persona di mezza età
154
Leadeship e Pregiudizio
Ragazza madre
155
Leadeship e Pregiudizio
Donna in minigonna
156
Leadeship e Pregiudizio
Persona obesa
157
Leadeship e Pregiudizio
Uomo con treccine
158
Leadeship e Pregiudizio
SfidareSfidare le le nostrenostreconvinzioniconvinzioni• E’ vero?
• Che prove ho al riguardo?
• E’ sempre vero?
• Sto pensando in modo logico?
• Che reazione avrei se ciò non fosse vero?
• Dove mi sta portando questopensiero/atteggiamento ?
• Ci sono eccezioni a questa regola?
• Da dove deriva questa convinzione?
• Errore di ragionamento 158
159
Leadeship e Pregiudizio
In In qualiquali occasionioccasionipensipensi cheche i i tuoituoi BiasBias
titi influenzinoinfluenzinomaggiormentemaggiormente??
160
Leadeship e Pregiudizio
FattoriFattori scatenantiscatenanti cheche possonopossono rendercirendercimenomeno apertiaperti e e ricettiviricettivi neinei confronticonfrontidelledelle personepersone cheche abbiamoabbiamo intornointorno
•• QuandoQuando siamosiamo afflittiafflitti dada qualchequalche problemaproblema o o siamosiamo
depressidepressi
•• QuandoQuando siamosiamo costretticostretti a a prendereprendere unauna decisionedecisione
•• QuandoQuando siamosiamo sotto sotto pressionepressione
•• QuandoQuando abbiamoabbiamo necessitnecessitàà didi accedereaccedere rapidamenterapidamente a a
informazioniinformazioni o o selezionarleselezionarle velocementevelocemente
•• QuandoQuando siamosiamo stanchistanchi e e oberatioberati didi lavorolavoro
•• QuandoQuando qualcunoqualcuno cici influenza/influenza/manipolamanipola
•• QuandoQuando siamosiamo nervosinervosi, , insicuriinsicuri e e manchiamomanchiamo didi autostimaautostima
161
Leadeship e Pregiudizio
• Che impatto hanno i Bias consci e inconsci(avere un’idea
preconcetta su una persona) nella struttura nella quale
lavorate?
• Cosa si potrebbe fare per ridurli ?
• Avete delle esperienze di “successo/insuccesso da bias”
da condividere?
LA MIA ESPERIENZA CON LA SIGNORA ANGELA V.
162
Leadeship e Pregiudizio
• Parlare dei pregiudizi
• Incoraggiare colleghi e collaboratori a fare altrettanto
• Fare dichiarazioni coraggiose
• Farsi delle domande
• Guardare “due volte”
• Approfondire di più
Alcuni suggerimenti….
163
Leadership e Pregiudizio
Una storia vera
Nel 2007, a Washington DC, fuori da una stazione della metropolitana, un uomo con un violino suonò per 45 minuti 6 pezzi di Bach.
Solo 6 adulti si fermarono ad ascoltarlo.
Un bambino di 3 anni si fermò, ma fu portato subito via di fretta dalla madre. Anche altri bambini si fermarono, ma anche le loro madri li portarono via di fretta.
20 persone lasciarono dei soldi – gettandoliin fretta nella custodia aperta mentrepassavano oltre per salire sul treno.
Il musicista raccolse un totale di 32 dollari.
Al termine della sua esibizione nessunoapplaudì.
Il musicista era Joshua Bell.
164
Leadeship e Pregiudizio
Una storia vera
Joshua Bell, uno dei più grandi musicisti del mondo. Suonò, tra gli altri, uno dei pezzi piùdifficili mai scritti, con un violino del valore di3.5 milioni di dollari.
Due giorni prima Joshua Bell aveva fatto il “tuttoesaurito” in un teatro diBoston, con biglietti checostavano in media 100 dollari.
Dal momento che gli stereotipi sociali
comprendono aspettative dettagliate su come
dovrebbero comportarsi i membri dei gruppi
stereotipati possiamo pensare che vi sia il
rischio
che ...
le persone diventino proprio come
vengono rappresentate.
LO STEREOTIPO E’ IL NUCLEO COGNITIVO DEL PREGIUDIZIO :
SE UNA PERSONA E’ DI UNA CERTA NAZIONALITA’ (O FA UN
MESTIERE, O HA UNA O PIU’ CARATTERISTICHE CHE A CAUSA
DELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO ci PORTANO AD INFERIRE CERTE
CARATTERISTICHE), SVILUPPEREMO NEI SUOI CONFRONTI PENSIERI,
ATTEGGIAMENTI, OPINIONI.
Il decalogo per lavorare in team
Dai fiducia a chi lavora con te
Non essere un problema, ma una soluzione
Sbagliare è umano; perseverare è diabolico
Si perde e si vince insieme
Anteponi il bene comune a quello individuale
Mantieni un atteggiamento leale e trasparente
Contribuisci a creare un clima positivo
Fai il tuo lavoro nel miglior modo possibile
Comunica in modo efficace
Sii sintetico, chiaro e preciso
Ascolta senza pregiudizi
Verifica che l’interlocutore abbia capito
Verifica di aver ben compreso e di avere tutte le informazioni necessarie
Utilizza lo strumento di comunicazione più idoneo
Rispetta le persone e il loro lavoro
Sii puntuale in tutte le riunioni, partecipando attivamente
Consegna il tuo lavoro nei tempi concordati
Non promettere ciò che sai già di non poter mantenere
Non farti sollecitare le consegne
Evita di interrompere le persone se non strettamente necessario
LE RIUNIONI D’EQUIPE
RACCOLTA DI INFORMAZIONI, ELEMENTI E DATIESPLICITAZIONE DEI MOTIVI PER CUI QUEI PUNTI SONO ALL’ORDINE DEL GIORNOINDIVIDUAZIONE DEI PROBLEMI EMERSIOSSERVAZIONI E CONTRIBUTI SUI PROBLEMI EMERSIASSUNZIONE DI DECISIONI E CONCLUSIONI
“MARIA STA MALE” generico
DOVE,QUANDO, CON CHI,LA SUA E’ UNA INCOMPETENZA STRUMENTALE O INTERPERSONALE, QUALI POTREBBERO ESSERE LE CAUSE, QUALI LE SPINE IRRITATIVE NEGLI AMBIENTI FREQUENTATI DALL’UTENTE
IL CONFLITTO CHE COS’E’? : CUM+fligere=
URTARSI,SBATTERE CONTRO
Per “conflitto” si intende l’espressione di differenti
posizioni su un argomento dato
QUANDO ACCADE?Quando le aspettative del nostro interlocutore non
corrispondono alla soluzione che gli possiamo dare
(Il naufragio)
CONFLITTI DI CONTENUTO detti “CONTRASTI”
Mantenere la calma : facile a dirsi difficile a farsi
Far sfogare l’interlocutore e farci spiegare le sue ragioni
Riassumere quello che è successo
Dimostrare comprensione verso i problemi dell’interlocutore e disponibilità a cercare di
risolverli
Prospettare la soluzione individuata : serve a rafforzare l’interesse a risolvere e dà
garanzia al nostro interlocutore
Evidenziare le nostre problematiche : darà la sensazione che abbiamo fatto il possibile,
anche se esistono dei limiti al di fuori della nostra volontà
Non avere paura di scusarsi : è difficile arrabbiarsi con chi si denuncia apertamente
Riportare sempre la discussione sul contenuto e non sulla relazione
I CONFLITTI POSSONO ESSERE :
STRUTTURALI : DOVUTI AD UNA NON CORRETTA DEFINIZIONE DEI RUOLI E
DELLE RESPONSABILITA’ OPPURE
AL NON ATTENERSI USUALMENTE ALLE NORMATIVE ,ALLE REGOLE, ALLE
CONSUETUDINI ,AI MANSIONARI, ALLE PROCEDURE
PSICOLOGICI: DOVUTI A COMUNICAZIONI SCORRETE DI TIPO VERBALE, NON
VERBALE O RELATIVE AL CONTESTO IN CUI SONO AVVENUTE OPPURE A
INVIDIE E GELOSIE
IL LIVELLO DI TENSIONE E’ PIU’ ALTO QUANTO PIU’
NUMEROSE SONO LE PERSONE PRESENTI AL
CONFLITTO.
CHI LITIGA AVVELENA ANCHE TE. DIGLI DI SMETTERE
“Se si escludono istanti prodigiosi [...] che il destino ci può
donare,
amare il proprio lavoro costituisce la migliore
approssimazione concreta alla felicità sulla terra”.
(Primo Levi, La chiave a stella)
MA E’ VERO ANCHE , SECONDO ALCUNI STUDIOSI, CHE BISOGNA DIFFIDARE DI GRUPPI
IN CUI NON EMERGONO MAI CONTRASTI O CONFLITTI.
IN ESSI FORSE NON C’E’ LIBERA CIRCOLAZIONE DI IDEE E DA ESSI DIFFICILMENTE
EMERGERANNO IDEE NUOVE, CRITICHE COSTRUTTIVE.
LA COESIONE POTRA’ ESSERE APPARENTE, CI POTRANNO ESSERE TUTTAVIA
APPIATTIMENTO, CONFORMISMO E PERSINO TENSIONI.
OLTRE UN CERTO PUNTO DI STALLO, UN CONFLITTO SARA’ DIFFICILMENTE SANABILE,
SE NON CON L’INTERVENTO DI FORZE ESTERNE.
UN CONFLITTO NON SANATO IN TEMPI BREVI SI TRASFORMA IN QUALCHE COSA DI
IRREMOVIBILE (SI E’ OSTAGGIO DI SE STESSI O DI QUALCUNO), E PROVOCA DISTONIE E
RALLENTAMENTI OPERATIVI.
LA FIGURA PIU’ ADATTA A DIRIMERE UN CONFLITTO E’ UNA PERSONA CHE HA UN
POTERE “RICONOSCIUTO”, UNA PERSONA POSSIBILMENTE “SOPRA” O “OLTRE” LE
PARTI.
IL CONFLITTO E’ UNO STATO DI TENSIONE IN CUI UN INDIVIDUO VIENE A
TROVARSI QUANDO E’ SOTTOPOSTO ALLA PRESSIONE DI IMPULSI, BISOGNI,
MOTIVAZIONI, A CAUSA DI UNA SITUAZIONE CREATA DA UNA O PIU’
PERSONE. E’ LA DIFFERENZA CHE INTERCORRE TRA PERSONE o GRUPPI.
VI SONO
CONFLITTI DIRETTI : rivolti contro di noi
CONFLITTI INDIRETTI : non rivolti contro di noi personalmente
CONFLITTI INDIVIDUALI : condivisi da due persone solamente
CONFLITTI CONDIVISI : condivisi da più di due persone
IL CONFLITTO PUO’ ESSERE
ATTIVO : LO CREATE VOI
PASSIVO : LO AVVERTITE VOI (MA NON E’ NECESSARIAMENTE DIRETTO
CONTRO DI VOI) LEGGERE LA STORIA DI ETHEL (ciascuno elabori una
strategia, seguono role-play e debriefing)
LE FONTI DEL CONFLITTO POSSONO ESSERE:DIFFERENZE DI OBIETTIVI
DIFFERENZE DI VALORI
DIFFERENZE NELLA PERCEZIONE DEL PROBLEMA
DIFFERENZE NEGLI STILI DI COMUNICAZIONE
DIFFERENZE DI POTERE, STATUS e RIVALITA’
RESISTENZA AL CAMBIAMENTO
RICERCA DELL’IDENTITA’ (COSTRUIRSI UN’IMMAGINE PER AUMENTARE LA PROPRIA
AUTOSTIMA)
INSICUREZZA
BISOGNI PERSONALI
•BISOGNA PENSARE CHE IL CONFLITTO E’ PARTE INTEGRANTE DELLA VITA
•CHE QUELLO CHE A NOI SEMBRA OVVIO POTREBBE NON ESSERLO PER GLI ALTRI
•CHE LE PERSONE VEDONO LE COSE ATTRAVERSO FILTRI PERSONALI
•CHE I CONFLITTI VANNO RISOLTI IN MANIERA COSTRUTTIVA
AL CONFLITTO SI REAGISCE IN DUE MODI :
IN MANIERA AUTOMATICA (NON CONTROLLATA)
IN MANIERA ACQUISITA (CON L’ESPERIENZA E L’APPRENDIMENTO)
Risolvere problemi
Prendere decisioni
Costruire progetti efficaci
CHE COS’E’ UN PROBLEMA?
DAL GRECO PRO-BALLO : METTERE DAVANTI, PRO-PORRE. PROBLEMA
= OSTACOLO CHE RENDE DIFFICILE RAGGIUNGERE UN DETERMINATO
OBIETTIVO FRAPPONENDOSI TRA VOLONTA’ DELL’INDIVIDUO E
REALTA’ OGGETTIVA
E’ UNA QUESTIONE DA RISOLVERE MEDIANTE IL
RAGIONAMENTO, PARTENDO DA ELEMENTI NOTI, E PER LA
QUALE SI PROPONGONO SOLUZIONI
VOLONTA’ PROBLEMA REALTA’ OGGETTIVA
RISOLVERE UN PROBLEMA COMPORTA INNANZITUTTO ESSERE CONSAPEVOLI DI UN
DISAGIO.
VA POI RICERCATA L’EVENTUALE CAUSA DEL DISAGIO.
SE POSSIBILE, VA ELIMINATA LA CAUSA DEL DISAGIO.
BISOGNA DECIDERE COME AGIRE.
BISOGNA PRENDERE UNA BUONA DECISIONE.
CIO’ SIGNIFICA CREARE UN CONTESTO PER IL SUCCESSO: NON CI DEVONO ESSERE
INTERESSI PERSONALI O DISPENDIO DI RISORSE.
INQUADRARE IL PROBLEMA IN MANIERA APPROPRIATA CIOE’ PRECISA.
INDIVIDUARE POSSIBILI ALTERNATIVE (I PRO ED I CONTRO DI OGNI OPZIONE).
SCEGLIERE L’ALTERNATIVA PIU’ VANTAGGIOSA.
I 7 PASSI DEL PROBLEM-SOLVING :
VANNO UTILIZZATI IN SEQUENZA
1.IDENTIFICAZIONE DEL PROBLEMA
2.DESCRIZIONE DEL PROBLEMA
3.FORMULAZIONE DI SOLUZIONI ALTERNATIVE
4.VALUTAZIONE DI SOLUZIONI ALTERNATIVE
5.SCELTA DELLA SOLUZIONE MIGLIORE
6.APPLICAZIONE SOLUZIONE SCELTA
7.VALUTAZIONE DEI RISULTATI
(esercitazione G.D. con i punti 3-4)
METODO DI LASSWELL (IL PAZIENTE TRASCURA L’IGIENE
PERSONALE QUOTIDIANA)
WHO: CHI E’ IL REFERENTE PER QUESTO PROBLEMA?
WHAT : CHE COSA SI DEVE FARE?
WHERE: DOVE POSSIAMO INTERVENIRE?
WHEN : QUANDO INTERVENIRE?
WHY : PERCHE’? QUAL E’ L’OBIETTIVO?
HOW : COME SI DEVE FARE?
SUGGERIMENTI :
NON E’ POSSIBILE LASCIARE TUTTO NELLE MANI DI UN SINGOLO INDIVIDUO
POICHE’ QUESTO RAPPRESENTEREBBE PER LUI UN CARICO EMOTIVO E
COGNITIVO TROPPO GRANDE
I VALORI DEMOCRATICI SUGGERISCONO CHE TUTTI HANNO DIRITTO AD
ESPRIMERE LA PROPRIA IDEA
LE DIFFERENZE DI OPINIONI SONO NATURALI ED IL DISACCORDO AIUTA A
PRENDERE DECISIONI PIU’ ACCURATE PERCHE’ SI POSSONO RICHIAMARE
SITUAZIONI IMPENSATE
NON E’ IL PIU’ DELLE VOLTE OPPORTUNO RICORRERE AL VOTO DI
MAGGIORANZA PERCHE’ QUALCUNO POTREBBE SENTIRSI NON
RAPPRESENTATO E BOICOTTARE IL PROGETTO.
EVITARE IL RICORSO A STEREOTIPI E SOLUZIONI PREFABBRICATE
SCHEMI NEGATIVI DI COMUNICAZIONE
•INTERRUZIONI
•ANDARE FUORI TEMA
•RIVANGARE IL PASSATO
•OFFENDERE
•ACCUSE: tu sei…
•PREDICHE: tu dovresti…
•TONI SARCASTICI
•GENERALIZZAZIONI : usare SEMPRE O MAI
•MONOPOLIZZARE LA CONVERSAZIONE
•DARE ORDINI
SCHEMI FUNZIONALI DI COMUNICAZIONE
SOPRATTUTTO ASCOLTARE
TONO DI VOCE NEUTRO
RIMANERE SUL PROBLEMA COSI’ COME E’ STATO DEFINITO
PARLARE PER TEMPI PIU’ BREVI
PARLARE PER SE’:QUANDO SUCCEDE….IO MI SENTO…
AFFERMAZIONI OBIETTIVE: USARE “A VOLTE”
RICORSO AD AFFERMAZIONI COME “VORREI”
USARE IL SUGGERIMENTO: IO SUGGERIREI
CENTRARE L’ATTENZIONE SUI FUTURI POSSIBILI CAMBIAMENTI
ACCETTARE LA NEGOZIAZIONE COME PROCESSO: CIASCUNO CEDE SU QUALCOSA
IN SINTESI
FASE 1: IDENTIFICHIAMO IL PROBLEMA ED IL NOSTRO
OBIETTIVO, DEFINIAMO L’OBIETTIVO, ANALIZZIAMO GLI
OSTACOLI
FASE 2: GENERIAMO LE SOLUZIONI , PRODUCIAMO IDEE SENZA
CRITICARLE, TRASFORMIAMO LE IDEE IN SOLUZIONI
FASE 3: VALUTIAMO L’EFFICACIA, LA FATTIBILITA’ DELLA
SOLUZIONE CHE CI SEMBRA MENO DISPENDIOSA E PIU’
OPPORTUNA, CHIARENDO COSA VERRA’ FATTO, DA CHI,
QUANDO, COME E CON QUALI RISORSE
FASE 4: ESEGUIAMO IL PIANO E VALUTIAMO I RISULTATI.
IN UN GRUPPO PER PRENDERE DECISIONI ACCETTATE DA TUTTI:COINVOLGERE OGNUNO NEL PROCESSO DECISIONALEASCOLTARE CON ATTENZIONE QUELLO CHE GLI ALTRI HANNO DA DIRENON DICHIARARSI D’ACCORDOPREMATURAMENTEEVITARE COMPETIZIONINON FINGERE DI ESSERE D’ACCORDO PER ATTIRARSI LE SIMPATIEANALIZZARE TUTTE LE MOTIVAZIONI PIU ’IMPORTANTI E CONTROVERSEUTILIZZARE TUTTE LE MOTIVAZIONI LOGICHE, EMOTIVE ED INTUITIVE
ESSENZIALE NEL TEAM WORK DELLA RIABILITAZIONE
E’ CONDIVIDERE CIO’ CHE GLI OPERATORI
RITENGONO
“VALORI DI SALUTE” = elementi di valore in
ambito sanitarioPER I PROPRI CLIENTI/UTENTI
OSSIA CIO’ CHE L’OPERATORE HA IL DOVERE DI
PROTEGGERE, PROMUOVERE, RIPRISTINARE.
STRESS: QUESTO SCONOSCIUTO(???)
VIVIAMO IN UN’EPOCA IN CUI E’ RICHIESTO DI :
•VIVERE NELL’INCERTEZZA
•UTILIZZARE LE INFORMAZIONI IN NOSTRO POSSESSO
•DECIDERE
•ESSERE ASSERTIVI
•PORTARE A CASA I RISULTATI
IL RISULTATO E’ LO STRESS, UN PROCESSO DI
ADATTAMENTO CHE PU0’ ASSUMERE VALENZE POSITIVE O
NEGATIVE, A SECONDA DELLE SUE CONSEGUENZE.
INTANTO NEGLI USA , NEGLI ULTIMI ANNI IL CONSUMO DI
ANTIDEPRESSIVI E’ AUMENTATO DEL 700%.
Nel linguaggio comune, il termine "stress" indica tensione, ansia, preoccupazione, senso di
malessere diffuso associato a conseguenze negative per l'organismo e per lo stato emotivo e
mentale dell'individuo.
In generale, lo stress viene considerato come uno specifico e particolare tipo di rapporto tra
il soggetto e l'ambiente.
In effetti lo stress è una risposta biologica aspecifica del corpo a qualsiasi richiesta
ambientale e gli stressors sono i vari tipi di stimoli o agenti che suscitano tale reazione.
La risposta biologica aspecifica, detta anche sindrome generale di adattamento, si
compone di tre distinte fasi.
STRESS
Inizio dello
Stress Fase 1:
reazione di
allarme
(mobilizzazione
delle risorse)
Fase 2:
resistenza
(controllo dello
stress)
Fase 3:
esaurimento
(consumo delle
riserve)
UN ELEVATO LIVELLO DI STRESS PUO’ ESSERE CAUSATO DA:
•UN SISTEMA PERSONALE
•CAPO
•COLLEGHI
•UTENTI
•PARTNER
GENITORI
•FIGLI
TEORIA COGNITIVO-TRANSAZIONALE DI LAZARUS
L’individuo valuta a livello cognitivo
1. Sfida, Minaccia, Perdita o Danno ?
2. Bilancio proprie risorse
Se conclude di non possedere le risorse necessarie ad
affrontare gli stimoli, avrà reazioni di stress o metterà in
atto strategie di coping.
DISTRESS: stress negativo e dannosoEsempi:•Disturbi cardiovascolari
•Funzionalità del sistema immunitario
•Disturbi gastrointestinali
•Dolore cronico
•Mancanza di amicizie importanti
•Ansietà
•Depressione
Disturbi del sonno
Il distress è uno stress spiacevole, che può portare a ammalarsi. Lo
stress negativo, incontrollato,cronico e intenso, può portare a
riduzione dell’efficienza dei meccanismi di allerta e di difesa, anche a
livello endocrino, compromissione del sistema immunitario e malattia.
Di conseguenza dovremmo diventare più consapevoli degli agenti
stressanti con cui ci cimentiamo regolarmente e adottare
metodi e stili di vita adatti a tenerli sotto controllo.
STRATEGIE CENTRATE SUL PROBLEMA
STRATEGIE CENTRATE SULLE EMOZIONI
MIO DIO, CONCEDICI LA SERENITA’ PER
POTER ACCETTARE LE COSE CHE NON
POSSIAMO CAMBIARE, IL CORAGGIO PER
CAMBIARE LE COSE CHE POSSIAMO CAMBIARE
E LA SAGGEZZA PER RICONOSCERE LA
DIFFERENZA.
GRAZIE PER LGRAZIE PER LGRAZIE PER LGRAZIE PER L’’’’ATTENZIONEATTENZIONEATTENZIONEATTENZIONE