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Comune di Soliera
Assessorato Politiche GiovaniliAssessorato Pol. Sociali
Assessorato P.I. e Servizi Educativi
Soliera 24 gennaio 2006
Quando uno comincia da zero,quando uno comincia a mani vuote,
ma pulite,quando uno in principio
ha in mente di costruire un mondo,comincia prima di tutto da sé
e dalla fede che ha dentro.Dalla forza che ha dentroe dalla volontà di costruire
Prima di tutto c’è il sogno che ha dentro.Poi la mente comincia a cercare un modo.
I suoi occhi si guardano intorno, nel mondo,il mondo, la sua vastità e i suoi boschi,
il mondo, la sua terra fertile,il mondo, i suoi fiumi.
I suoi occhi ci vedono la materiache userà per costruire,
ma anche le difficoltà, gli ostacoli.La mano cerca gli strumenti
che servono a tagliare il legno,a dissodare il terreno,
a imbrigliare la forza dell’acqua.Poi la mano cerca altre mani che lo aiutino,
una comunità di mani che lo aiutino.Così il sogno diventa il sogno non di un uomo solo,
ma il sogno di una comunità.Non soltanto il mio sogno,
ma il nostro sogno.Non soltanto il mio mondo,
ma il tuo mondo e il mio mondo .che appartiene a tutte le mani che ci lavorano.
Hughes (Blues e poesie)
“Voi affermate che è difficile stare coi fanciulli. Avete ragione. Ma poi aggiungete : perché bisogna
mettersi al loro livello, abbassarsi, curvarsi, piegarsi, farsi piccoli. Ebbene, in questo avete
torto. Non sta qui la fatica maggiore, ma piuttosto nel dovere di elevarsi all’altezza dei loro
sentimenti. Sta nell’impegno di distendersi, allungarsi, alzarsi in punta di piedi, per non
ferirli.”Janus Korczack
“Molti sin da bambini hanno imparato ad evitare il male più che a far il bene, a temere i castighi più
che ad abbandonarsi all’amore.Si è parlato loro della morte, dei pericoli della vita:
si è parlato troppo della gioia di vivere…Sono stati segnalati loro i precipizi in cui ad ogni
passo rischiavano di piombare ma nessuno ha mostrato loro le cime che li invitavano,
al di sopra di valli invase dalle ombre a scoprire il sole”
Maurice Zundel
Prima di iniziare a spiegare il Prima di iniziare a spiegare il progetto e lprogetto e l’’esperienza un breve esperienza un breve
apporto teorico sul bullismoapporto teorico sul bullismo
DEFINIZIONE DI BULLISMODEFINIZIONE DI BULLISMO
UNO STUDENTE È OGGETTO DI AZIONI DI BULLISMO, OVVERO ÈPREVARICATO O VITTIMIZZATO, QUANDO VIENE ESPOSTO RIPETUTAMENTE, NEL CORSO DEL TEMPO, ALLE AZIONI
OFFENSIVE MESSE IN ATTO DA PARTE DI UNO O PIÙCOMPAGNI.
OLWEUS
Il bullismo è un abuso di potere. Secondo gli studi che per primi hanno affrontato questo problema , perché una relazione tra soggetti possa prendere questo nome devono essere soddisfatte tre condizioni:1.si verificano comportamenti di prevaricazione diretta o indiretta2.queste azioni sono reiterate nel tempo 3.sono coinvolti sempre gli stessi soggetti, di cui uno/alcuni sempre in posizione dominante (bulli) ed uno/alcuni più deboli e incapaci di difendersi (vittime).
TIPOLOGIE DI BULLISMOTIPOLOGIE DI BULLISMOÈÈ UTILE DISTINGUERE TRA UTILE DISTINGUERE TRA BULLISMO DIRETTOBULLISMO DIRETTO, CHE SI , CHE SI MANIFESTA IN ATTACCHI MANIFESTA IN ATTACCHI
RELATIVAMENTE APERTI NEI RELATIVAMENTE APERTI NEI CONFRONTI DELLA VITTIMA, E CONFRONTI DELLA VITTIMA, E
BULLISMO INDIRETTOBULLISMO INDIRETTO, CHE , CHE CONSISTE IN UNA FORMA DI CONSISTE IN UNA FORMA DI ISOLAMENTO SOCIALE E IN ISOLAMENTO SOCIALE E IN
UNUN’’INTENZIONALE ESCLUSIONE INTENZIONALE ESCLUSIONE DAL GRUPPO. PER QUANTO SIA DAL GRUPPO. PER QUANTO SIA
MENO VISIBILE, MENO VISIBILE, ÈÈIMPORTANTE PRESTARE IMPORTANTE PRESTARE
ATTENZIONE ANCHE ALLA ATTENZIONE ANCHE ALLA SECONDA FORMA DI SECONDA FORMA DI
BULLISMO.BULLISMO.
TIPOLOGIE DI BULLISMOTIPOLOGIE DI BULLISMO
FurtiFurti ripetutiripetuti, , estorsioniestorsioni, , ricattiricattisuisui compiticompiti dada copiarecopiare……
DiDi esclusioneesclusione 2 2 didi tipotipo utilitaristicoutilitaristico
MeccanismoMeccanismo del del caprocapro espiatorioespiatorio((ilil rapportorapporto èè tratra il/iil/i bullo/ibullo/i e la e la vittimavittima passivapassiva percepitapercepita come come
deboledebole e e diversadiversa daglidagli altrialtri). ).
DiDi esclusioneesclusione 11didi tipotipo espressivoespressivo
ScambioScambio didi ““attenzioniattenzioni”” tratra bullobulloe e vittimavittima provocatriceprovocatriceDiDi inclusioneinclusione 22
RitiRiti didi iniziazioneiniziazione aiai ““priminiprimini””((ilil ““battesimobattesimo””))DiDi inclusioneinclusione 11
ESEMPIOESEMPIOFUNZIONE FUNZIONE
I PROTAGONISTI DEL BULLISMOI PROTAGONISTI DEL BULLISMO
Ad una prima osservazione i ruoli in gioco si direbbero il bullo e la vittima, ma è già abbastanza chiaro che le cose non sono così semplici. Tra gli attori di prepotenze si distingue[1]: -il bullo leader, ideatore delle prepotenze (non sempre perpetratore); -i gregari, che partecipano alle prepotenze sotto la sua guida; -i sostenitori, coloro che assistono senza prendere parte all’azione ma sostenendola attivamente con incitamenti, risolini e via di seguito. Il fatto che gli studi sul bullismo li includano tra gli autori di prepotenza dàun’indicazione chiara di quanta responsabilità si voglia restituire a chi guarda, cioè a chi in buona misura contribuisce a determinare il fenomeno aggravando la situazione della vittima e costruendo aspettative di ruolo verso i bulli che si espongono maggiormente. Tra le vittime si parla di: -vittima passiva, che subisce le prepotenze senza riuscire a reagire; -vittima provocatrice, che ingaggia duelli serrati con il bullo, stuzzicandolo, fino a che questo non risponde con un’azione di prepotenza. Infine gli astanti:-gli spettatori neutrali che non prendono una posizione di fronte alle prepotenze o che non sono mai presenti agli episodi; i difensori della vittima, gli unici ad assumersi il rischio di andare contro corrente di fronte all’autorità del più forte e a vivere la scuola in modo non schizofrenico, con una coerenza di fondo tra ciò che simostra nel rapporto con gli adulti e ciò che si incarna nella relazione con i compagni
Il bullismo potrebbe essere molto difficile da individuare. Le vittime potrebbero avere già dei problemi nell’andare d’accordo con gli altri alunni o con gli insegnanti, per
cui spesso vengono prese di mira proprio per questo motivo.Gli atti di bullismo spesso avvengono senza essere visti, lontano dagli insegnanti o
dagli altri adulti. Generalmente soltanto gli altri compagni di classe sanno quello che sta succedendo. Gli alunni che sono vittime di atti di bullismo rimangono in silenzio
perchè si sentono deboli o si vergognano o hanno paura che confidandosi con qualcuno le cose potrebbero peggiorare. Essi inoltre pensano che sia sbagliato “far la
spia” o parlare male degli altri compagni di classe e/o di scuola.Se lo dicono a qualcuno, è probabile che lo dicano ai genitori - di solito alla mamma
o ai loro compagni, prima di dirlo ad un insegnante.Alcuni indizi sono:
Tornato da scuola con vestiti stracciati o sgualciti e con libri rovinati.Hanno lividi ferite, tagli e graffi a cui non si può dare una spiegazione naturale.
Non portano a casa compagni di classe o altri coetanei dopo la scuola e raramente trascorrono del tempo con loro, a casa o fuori.
Non hanno nessun amico con cui trascorrere il tempo libero (giocare, andare a fare spese, partecipare ad avvenimenti sportivi o musicali, chiacchierare al telefono).Raramente o mai sono invitati alle feste, e non sono interessati ad organizzarle,
perché si aspettano che nessuno voglia parteciparvi.Sembrano timorosi e riluttanti ad andare a scuola la mattina, hanno scarso appetito,
ricorrenti mal di testa o mal di stomaco (particolarmente al mattino).Scelgono percorsi più lunghi e tortuosi per andare a scuola e tornare a casa.
Dormono male e fanno brutti sogni.Perdono interesse nelle attività scolastiche e riportano voti bassi.
Sembrano infelici, tristi e depressi, o mostrano inaspettati cambiamenti d’umore, manifestando irritazione e scatti d’ira.
Chiedono o rubano denaro alla famiglia per assecondare le richieste dei bulli.
QUALI SONO I SEGNALI PREMONITORI?
ALCUNI FATTORI A RISCHIO ALCUNI FATTORI A RISCHIO ……
RICONDUCIBILE AL CONTESTO FAMILIARERICONDUCIBILE AL CONTESTO FAMILIAREla qualitla qualitàà delldell’’interazione familiareinterazione familiarelo stile educativo dei genitorilo stile educativo dei genitoriil clima familiareil clima familiareil sistema dei valori della famigliail sistema dei valori della famigliail contesto familiare come sistema il contesto familiare come sistema comunicativocomunicativo--relazionalirelazionali(affettiva,comunicativa,educativa ed organizzativa)(affettiva,comunicativa,educativa ed organizzativa)
RICONDUCIBILE ALLRICONDUCIBILE ALL’’AMBIENTE SCOLASTICOAMBIENTE SCOLASTICOlo stile di conduzione della classelo stile di conduzione della classei valori educativi della scuolai valori educativi della scuolalo stress del gruppolo stress del gruppola struttura fisica e organizzativala struttura fisica e organizzativa
ALCUNI FATTORI A RISCHIO ALCUNI FATTORI A RISCHIO ……
RICONDUCIBILE ALLE CARATTERISTICHE PERSONALIRICONDUCIBILE ALLE CARATTERISTICHE PERSONALIle caratteristiche individualile caratteristiche individualila diversa capacitla diversa capacitàà dei soggetti di riconoscere le emozioni degli altri dei soggetti di riconoscere le emozioni degli altri (empatia)(empatia)la consapevolezza di riconoscere gli atti subiti e agitila consapevolezza di riconoscere gli atti subiti e agiti
RICONDUCIBILE ALLA DIMENSIONE SOCIORICONDUCIBILE ALLA DIMENSIONE SOCIO--AMBIENTALE AMBIENTALE il modello generale e specifico di socializzazione a cui si il modello generale e specifico di socializzazione a cui si èè espostiespostiil grado di aggressivitil grado di aggressivitàà/conflittualit/conflittualitàà del gruppo scolasticodel gruppo scolasticoil livello di il livello di anomiaanomia delldell’’ambiente scolasticoambiente scolastico
SISTEMA CLASSESISTEMA CLASSE
GRUPPO CLASSEGRUPPO CLASSE
VITTIME BULLOVITTIME BULLO
ASTANTI ALTRI ALUNNI DOCENTIASTANTI ALTRI ALUNNI DOCENTI
FAMIGLIEALUNNNI
FAMIGLIEALUNNI
FAMIGLIEALUNNI
FAMIGLIEALUNNI
DIRIGENTE DIRIGENTE SCOLASTICOSCOLASTICO
COLLEGIO DOCENTICOLLEGIO DOCENTI
CONSIGLIO DICONSIGLIO DICLASSECLASSE
PERSONALEPERSONALENON DOCENTENON DOCENTE
SISTEMA SCUOLASISTEMA SCUOLA
PLESSI E CLASSI (ALUNNI E DOCENTI)PLESSI E CLASSI (ALUNNI E DOCENTI)
FAMIGLIEFAMIGLIEALUNNIALUNNI
FAMIGLIEFAMIGLIEALUNNIALUNNI
FAMIGLIEFAMIGLIEALUNNIALUNNI
DIRIGENTE DIRIGENTE SCOLASTICOSCOLASTICO
COLLEGIO DOCENTICOLLEGIO DOCENTI
CONSIGLI DICONSIGLI DICLASSECLASSE
PERSONALEPERSONALENON DOCENTENON DOCENTE
MINISTEROMINISTERO
UFF.SCOLASTICOUFF.SCOLASTICOREGIONALEREGIONALE
CSACSA
REVISORI DEI REVISORI DEI CONTICONTI
SINDACATISINDACATI
COLLABORATORICOLLABORATORIESTERNIESTERNI
I LIVELLI I LIVELLI DD’’INTERVENTOINTERVENTO SUL BULLISMOSUL BULLISMOIL SINGOLO : IL SINGOLO : la vittimala vittima Sostegno individuale e supporto in classe Sostegno individuale e supporto in classe
il bullo il bullo Approccio moraleApproccio moraleApproccio legaleApproccio legaleApproccio umanistico Approccio umanistico
IL GRUPPO CLASSE :IL GRUPPO CLASSE : Approccio Approccio curricularecurriculareIl potenziamento delle abilitIl potenziamento delle abilitàà socialisocialiPromuovere la cooperazionePromuovere la cooperazioneLL’’operatore amicooperatore amicoLa consulenza dei pariLa consulenza dei pariMediazione del conflitto tra i pariMediazione del conflitto tra i pari
LA COMUNITLA COMUNITÀÀ SCOLASTICA : elaborazione di una programmazione SCOLASTICA : elaborazione di una programmazione scolastica contro le prepotenze, cooperazione tra scuola e famigscolastica contro le prepotenze, cooperazione tra scuola e famiglialia
LA COMUNITLA COMUNITÀÀ LOCALE : intervento a livello di comunitLOCALE : intervento a livello di comunitàà in in unun’’ottica di psicologia di comunitottica di psicologia di comunitàà –– ricerca azione ricerca azione –– lavoro di retelavoro di rete
La realizzazioneLa realizzazionedel Progettodel Progetto
““SBULLONIAMOCISBULLONIAMOCI””
LE ATTIVITALE ATTIVITA’’Il progetto Il progetto èè strutturatostrutturatoin 5 livelli din 5 livelli d’’interventointervento
COLLOQUIINCONTRI DI
SENSIBILIZZAZIONE RICERCA
FORMAZIONE DOCENTI – ALUNNI - GENITORI
LABORATORI EDUCATIVI ALUNNI
LE ATTIVITALE ATTIVITA’’
Laboratori educativi-espressivi:in ambito soprattutto extra-scolastico e parzialmente scolastico: sono Laboratori già realizzati e consolidati negli anni precedenti oppure da avviare per la prima volta, alcuni specifici per i bambini e le bambine di 6 - 11 anni, altri per ragazzi e ragazze di 11 - 14 anni. Questi laboratori si inseriscono nel progetto "Sbulloniamoci" in quanto favoriscono l'integrazione e le capacitàrelazionali dei ragazzi-bambini
LE ATTIVITALE ATTIVITA’’LABORATORI EDUCATIVI ALUNNI
Laboratorio “Il Cr(e)atere”, per ragazzi delle scuole medie all’interno del Centro Animazione Giovanile "Il Vulcano" gestito dalle associazioni parrocchiali nell’ambito delle attività di dopo-scuola, condotto da una delle educatrici del centro che ha esperienza e professionalità psico-pedagogica specifica
LABORATORI EDUCATIVI ALUNNI
LE ATTIVITALE ATTIVITA’’LABORATORI EDUCATIVI ALUNNI
Laboratorio di Creatività per alunni delle 4^ classi delle elementari di Soliera e delle 1^ delle elementari di Limidi per la costruzione, individuale e a piccoli gruppi, di giocattoli di legno e con materiali di recupero; l’attività si realizza presso la Ludoteca - Biblioteca ragazzi “Il Mulino” con esperti dell’Associazione “Legnolandia”;
LE ATTIVITALE ATTIVITA’’LABORATORI EDUCATIVI ALUNNI
Laboratorio teatrale “Il circo dei ragazzi” per bambini
delle scuole elementari, promosso dall’Associazione
G.G.F.H., da svolgere in ambito extrascolastico e
scolastico per la conduzione da parte dell’associazione
“Voci di Vetro”. L’esperienza si costruirà ricercando
azioni teatrali, personaggi, improvvisazioni, suggerite
dal circo e da ciò che evoca: fantasie, ricordi, ecc.Associazione
Gruppo GenitoriFigli con Handicap
LE ATTIVITALE ATTIVITA’’LABORATORI EDUCATIVI ALUNNI
Laboratorio Jam Session per ragazzi delle scuole medie e dei primi anni delle superiori, in cui i partecipanti, insieme a insegnanti di musica e canto, formano gruppi musicali che suoneranno insieme in un concerto di fine laboratorio; l’attività si realizza in collaborazione con l'Associazione Musicale giovanile Solierese Decibel, presso le Sale Prova di Sozzigalli con un incontro settimanale di 2 ore, a partire da novembre ’05 fino a maggio ’06
LE ATTIVITALE ATTIVITA’’LABORATORI EDUCATIVI ALUNNI
Laboratorio di Circogiocoleria per preadolescenti di 11- 14 anni, con l’obiettivo di costituire un gruppo di giovani “Artisti di strada” che con le tecniche del circo e teatrali possa fare piccoli spettacoli di animazione in luoghi pubblici; l’attività si realizza presso la Sala-Palco del Mulino con gli esperti dell’Associazione “Circo Strass” con un incontro settimanale di due ore, a partire da novembre ’05 fino a maggio ’06;
LE ATTIVITALE ATTIVITA’’
1 corso di 24 ore di formazione per docenti sul 1 corso di 24 ore di formazione per docenti sul tema delltema dell’’aggressivitaggressivitàà e gestione della classee gestione della classe
ModalitModalitàà interattiva di lavorointerattiva di lavoroOgni partecipante ha ricevuto un manuale di lavoroOgni partecipante ha ricevuto un manuale di lavoro
PERCORSI FORMATVI
LE ATTIVITALE ATTIVITA’’
Corsi di formazione per alunni di 16Corsi di formazione per alunni di 16--20 ore sul 20 ore sul tema delltema dell’’educazione socioeducazione socio--affettivaaffettiva
ModalitModalitàà interattiva di lavorointerattiva di lavoro
PERCORSI FORMATIVI
Le attività in classe si svolgeranno in cerchio
Non male.
E’ simpatico
Potrebbeessere
interessante.
Ciao ragazzi ilmio nome è...
Il conduttore avrà un ruolo di facilitazione del gruppo.
Immagine di sImmagine di séé
Attraversogli
ALTRI e l’AMBIENTE
Attraverso ciò che
sentiamodi essere
Attraverso ciòche
facciamo
Attraverso AMBIZIONIe all’IDEA
diNOI
Immagine di SE’
Attraverso lo svolgimento di specifiche attività con utilizzo di immagini si cercherà di scoprire la propria identità
Le carte chi sono io
il fotolinguaggio
Il lavoro di collage
Argomenti del corso per gli alunniArgomenti del corso per gli alunni
AutostimaAutostima
Controlloambiente
Vissutocorporeo
Relazioni
Emotività
Vita in famiglia
Successo
Autostima
Il lavoro si sarà suddiviso in più parti:1) riportare ciò che gli altri (amici, fratelli,
genitori...) dicono di positivo su di noi;2) fare un elenco delle qualità positive ;3) raccontare ed ascoltare un esperienza
personale positiva.
Emozioni e sentimentiEmozioni e sentimenti
Le attività saranno:
1)Le carte come mi sento…..
2) Giù la maschera
3) il mercato delle emozioni.
Come mi sento….
quando devo fare i regali di Natale
Come mi sento….
il giorno del mio compleanno
Bisogni affettivi relazionaliBisogni affettivi relazionali
Alcune carte-bisogno sono disposte in cerchio. Uno alla volta si entra nel cerchio e si commenta le varie necessitàaffettive.
BisognoDi essere ascoltato
Bisogn
odi esser
evis
toBis
ogno di am
ore
Bisognodi
esserecapito
Io ho bisogno di
essere visto perché..
Biso
gno
di
sicu
rezz
a
Vita di gruppo e aggressivitVita di gruppo e aggressivitàà
Attraverso fumetti e giochi interattivi si cerca di capire :
Il clima della classe
Le relazioni interpersonali
I problemi del gruppo
Il potere nella classe
51
SCENE DI SCUOLASCENE DI SCUOLA il controlloil controllo nella tua vitanella tua vita ……..……..
130
LA PIRAMIDE LA PIRAMIDE scheda di lavoroscheda di lavoro
Istruzioni:Istruzioni:
Pensa alla tua classe e disponi tutti i suoi componenti (te compreso) all’interno di questa “piramide”, a seconda di quanta influenza ognuno ha sul gruppo.
Puoi cominciare dall’alto con i nomi dei compagni più “potenti”, e poi scendi progressivamente fino a porre alla base i compagni che ti sembrano meno imitati o meno accettati dal gruppo.
Pupazzi da animarePupazzi da animare
Attraverso circa 80 pupazzi che possono essere animati con le mani i bambini( lavorano in sottogruppi)Costruiscono e rappresentano storie di vita familiare e scolastica..
LE ATTIVITALE ATTIVITA’’PERCORSI FORMATIVI
Corsi di formazione per genitoriCorsi di formazione per genitoriper conoscere il fenomeno del bullismoper conoscere il fenomeno del bullismo
ModalitModalitàà interattiva di lavorointerattiva di lavoro
ATTIVITAATTIVITA’’ RICERCHERICERCHE
IL CAMPIONE
341 alunni scuola primaria (3-4-5)335 alunni scuola secondaria 1° grado
459 genitori scuola primaria esecondaria 1° grado
48 docenti della scuola primaria e secondaria di 1° grado
IL BULLISMO:IL BULLISMO:CAMPIONE NAZIONALECAMPIONE NAZIONALE
17%20%27%
BULLIBULLIBULLI
13%26%40%
VITTIMEVITTIMEVITTIME
Secondarie di secondo gradoSecondarie di primo grado Primarie
Indice di presenza reale
CAMPIONE NAZIONALE
IL BULLISMO:IL BULLISMO:CAMPIONE NAZIONALECAMPIONE NAZIONALE
Quasi sempreE’ successo una volta alla settimanaE’ successo parecchie volte alla settimana
Indice di frequenza elevataIndice di frequenza elevata
Molte volteQuasi sempre
È successo qualche voltaE’ successo una volta alla settimana
E’ successo parecchie volte alla settimana
Indice di presenza realeIndice di presenza reale
Qualche voltaÈ successo una volta o due
Indice di presenza occasionaleIndice di presenza occasionale
MaiNon è mai successo
Indice di assenzaIndice di assenza
(negli ultimi 15 giorni)(nell’arco del quadrimestre)
Comune di SolieraNazionale
INDICATORI UTILIZZATI
IL BULLISMO:IL BULLISMO:LA REALTLA REALTÀÀ DI SOLIERADI SOLIERA
15%10%
BULLIBULLI
30%41%
VITTIMEVITTIME
Secondarie di primo gradoPrimarie (3°-4°-5° anno)
Indice di presenza reale
CAMPIONE LOCALE: SOLIERA
IL BULLISMO:IL BULLISMO:LA REALTLA REALTÀÀ DI SOLIERADI SOLIERA
15%7%22%15%17%11%Bulli %30%28%32%19%31%40%Vittime %
16317112193120Campione alunni335
FEMMINEMASCHITERZESECONDEPRIMEClasse / genere
TotalecampioneSCUOLA SECONDARIA DI 1° SOLIERA
10%6%13%8%11%12%Bulli %41%36%45%28%37%48%Vittime %
151190109114118Campione alunni341
FEMMINEMASCHIQUINTEQURTETERZEClasse / genere
TotalecampioneSCUOLA PRIMARIA SOLIERA
va
IL BULLISMO:IL BULLISMO:LA REALTLA REALTÀÀ DI SOLIERADI SOLIERA
BISOGNIBISOGNISECONDARIESECONDARIE
252,3100,0825Totali
3,41,311Dialogo con il mondo delle istituzioni
3,71,512Produrre cultura
5,22,117Integrazione sociale
6,12,420Altro
6,42,521Opportunità di lavoro
8,03,226Protagonismo e partecipazione sociale
8,33,327Spazi aggregativi autogestiti
10,44,134Spazi aggregativi organizzati
13,15,243Dialogo con il mondo degli adulti significativi
19,37,663Collaborazione
20,28,066Creare eventi nei paesi e in città
22,99,175Esprimere i sentimenti
35,710,284Utilizzare in modo adeguato il proprio tempo libero
40,716,1133Sicurezza
59,023,4193Essere ascoltati
% sui casi = 327% sulle risposteFrequenzeBISOGNI
PROBLEMIPROBLEMISECONDARIESECONDARIE
256,3100,0828Totali
3,41,311Altro
1,50,65Suicidi
7,12,823Carenza di spazi aggregativi
10,24,033Comportamenti sessuali a rischio
11,84,638Utilizzo di droghe
16,76,554Alcool
18,97,461Solitudine
22,38,772Problemi con gli adulti
24,89,780Razzismo
33,713,2109Vandalismo
35,914,0116Problemi famigliari
70,027,3226Bullismo
% sui casi = 323% sulle risposteFrequenzePROBLEMI
LA PERCEZIONE DEGLI LA PERCEZIONE DEGLI ADULTIADULTI
3%15%(238 genitori)
15%30%(335 ragazzi e ragazze)
69%(26 insegnanti)
Comune di Soliera
20%26%(10.000 studenti, tra scuole primarie e scuole secondarie di primo grado)Campione nazionale
SECO
ND
AR
IE DI PR
IMO
G
RA
DO
2%18%(221 genitori)
10%41%(341 bambini e bambine)
58%(22 insegnanti)
Comune di Soliera
27%40%(10.000 studenti, tra scuole primarie e scuole secondarie di primo grado)Campione nazionale
PRIM
AR
IE*
BULLIVITTIMEIndice di presenza reale
QUANDO I RAGAZZI HANNO QUANDO I RAGAZZI HANNO UN PROBLEMAUN PROBLEMA
2,9102,380,93,00Altro
5,9205,92017,96166,0225Con nessuno
9,43215,05137,212736,1123Con un/a compagno/a di classe
2,9103,51210,33580,4274Con un animatore/educatore
5,0174,11413,84775,7258Con il prete
10,03412,34237,812938,1130Con un insegnante
1,863,21110,93780,1273Con un allenatore
15,05119,96835,512127,694Con un/a amico/a
5,6199,43222,97858,7200Con un parente (zii, cugini, nonni, …)
7,92711,43922,07549,6169Con i/le tuoi/e fratelli/sorelle
37,812925,88823,27912,041Con tua madre
21,77417,05837,512822,978Con tuo padre
%F%F%F%F
Molto spessoSpessoQualche voltaMaiPRIMARIE (3°-4°-5 ° anno)
QUANDO I RAGAZZI HANNO QUANDO I RAGAZZI HANNO UN PROBLEMAUN PROBLEMA
2,481,240,31,00Altro
7,5256,92317,05762,4209Con nessuno
9,33112,54217,35846,6156Con il/la fidanzato/a
10,73620,36841,213826,087Con un/a compagno/a di classe
0,932,1710,43583,6280Con un animatore/educatore
0,931,246,92388,1295Con il prete
0,627,22424,58266,3222Con un insegnante
1,553,0109,33183,0278Con un allenatore
31,610626,38831,91079,030Con un/a amico/a
2,799,93327,29159,1198Con un parente (zii, cugini, nonni, …)
8,42811,94019,76652,8177Con i/le tuoi/e fratelli/sorelle
22,77624,58232,510919,164Con tua madre
8,12710,13444,815034,6116Con tuo padre
%F%F%F%F
Molto spessoSpessoQualche voltaMaiSECONDARIE DI PRIMO GRADO
QUANDO I RAGAZZI HANNO QUANDO I RAGAZZI HANNO UN PROBLEMAUN PROBLEMA
Quando ti capita di avere dei problemi, di solito con chi ne parli?
2,382,91
1,751,6
2,231,24
1,941,38
1,271,98
1,492,75
1,912,51
1,741,56
2,821,2
1,411,12
1,182,16
1,821,57
3,06
1 1,5 2 2,5 3 3,5 4
con il padrecon la madre
con i fratelli o le sorellecon un parente
con un/a amico/acon un allenatore
con un insegnantecon un prete
con un animatore/educatorecon un/a compagno/a di classe
con il/la fidanzato/acon nessuno
con un'altra persona
primarie (3°-4°-5° anno) secondarie 1g
ATTIVITAATTIVITA’’ INCONTRI INCONTRI INDIVIDUALIINDIVIDUALI
INCONTRI INDIVIDUALIDI COUNSELINGCOUNSELING
CON ALUNNI – DOCENTI - GENITORI
ATTIVITAATTIVITA’’ DI SENSIBILIZZAZIONEDI SENSIBILIZZAZIONE
Attraverso :1 serata di sensibilizzazione1 collegio docentiIncontri con referenti scuoleAlcuni articoli sui giornaliDepliant informativiLibretti ricerche
Un giorno un uomo si ferma al fondo di una terrificante cascata, la cui acqua scorre velocemente lungo le rocce. In cima ci sono dei bambini, ne vede cadere alcuni e si decide a soccorrerli perché essi cadendo si feriscono. Provvede alle cure mediche e chirurgiche e offre loro tutto ciò di cui hanno bisogno per sopravvivere. Sono così tanti i bambini che precipitano che l’uomo si sente costretto a costruire un ospedale. Lavora a lungo e intensamente, accoglie e medica tutti i bambini, e ciò gli procura onorificenze e me- daglie che la gente della città gli assegna sponta-neamente. Poi l’uomo, osservando meglio cosa succede in cima alla cascata, si accorge che ci sono bambini che cadono perché spinti e altri che cadono mentre spingono. Questi ultimi, pensa l’uomo, devono essere puniti. Costruisce per loro una prigione e ve li rinchiude. Così egli possiede un ospedale ed una prigione; al-cuni bambini vanno in ospedale, altri in prigione. Non vi è certo differenza tra questi bambini: ospedale o prigione, essi sono caduti, anche se alcuni si sono fatti male perché spinti ed altri perché, nello spingere, sono caduti. E poi, un giorno, giunse un altro uomo, più proba- bilmente una donna, che disse: “Perché non vai in cima alla cascata ed eviti che si spingano?”. L’uomo rispose: “Non c’è tempo, molti bambini hanno bisogno di essere curati, molti bambini hanno bisogno di essere puniti. Per me sarebbe troppo costoso costruire una scala che vada dal fondo della cascata alla cima, non lo posso fare. Resterò qui!”. Perciò, l’uomo continua a lavorare a modo suo; ma l’intera popolazione, la società, lo segue e co-struisce, continua a costruire molti ospedali e molte prigioni. Questa è una storia triste poiché i bambini conti- nuano a precipitare lungo il margine della cascata. Il brano è stato tratto dal libro: Giovani a rischio di D.Bacchini e P.Valerio ed Franco Angeli
In questa triste storia ci sono diversi attori, diversi personaggi: oltre ai bambini c’è un uomo che passa il suo tempo a costruire per loro ospedali (per quelli che cadono perché sono spinti, le “vittime”) e carceri (per quelli che cadono perché spingono, i “cattivi da punire”) e che non vuole o non riesce a fare qualcosa per prevenire tuttoquesto “cadere”. In Italia, agli inizi degli anni ’90 i detenuti in carcere erano circa 27.000, oggi sono diventati circa 60.000. Secondo i più recenti calcoli del DAP, il costo giornaliero lordo per detenuto ammonta a circa €. 125, vale a dire quasi €. 4.000 al mese e più di €. 45.000 all’anno. Per quel che riguarda il sistema sanitario, nel 2002 lo Stato ha distribuito fondi pari a €. 91.000.000 per fronteggiare il problema delle tossicodipendenze. Di questi contributi, solo il 15% viene investito in termini di prevenzione primaria. Il resto èutilizzato per interventi di prevenzione secondaria e riduzione del danno (recupero e riabilitazione). E se invece qualcosa in più fosse fatto per tro- vare una strategia volta a raggiungere i bambini prima della spinta, provando a impedire loro la caduta? È quello che noi stiamo cercando di fare insieme a tutti voi... dobbiamo crederci!