Comune di SENISE (PZ)

RAPPORTO PRELIMINARE AMBIENTALE

VARIANTE URBANISTICA PUNTUALE DEL P.R.G.C.

FOGLIO 56 PARTICELLE 90,148,312,313,314,315 e 153

INDICE

o Obiettivi e finalità del Rapporto Preliminare

o Inquadramento normativo

o Descrizione sintetica dei contenuti principali e degli obiettivi della Variante

Puntuale al P.R.G. vigente

o Obiettivi del Piano

o Contesto ambientale

o Possibili impatti significativi sull'ambiente

o Considerazioni conclusive

OBIETTIVI E FINALITA’ DEL RAPPORTO PRELIMINARE

Il presente rapporto preliminare ha lo scopo di fornire, all’ Autorità competente, le

informazioni necessarie alla Verifica di Assoggetibilità Strategica “VAS” ai sensi della

normativa vigente, relativamente alla variante puntuale al PRGC richiesta dall’

Amministrazione Comunale di Senise per le particelle censite al NCT al foglio 50

mappali 90,148,312,313,314,315 e 153.

(Planimetria Catastale: Localizzazione della futura Area Camper)

INQUADRAMENTO NORMATIVO

Riferimento per la stesura del presente elaborato sono state le indicazioni contenute

nella direttiva e nel decreto di recepimento, e dei rispettivi allegati, nello specifico:

Dir. 2001/42/CE – Allegato II

D.Lgs 152/2006 – Allegato I

D.Lgs 4/2008 – Allegato VI

Nazionale

D.lgs. 3 aprile 2006, n. 152 “Norme in materia ambientale”

D.lgs. 16 gennaio 2008, n. 4 “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del

decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale”

DESCRIZIONE SINTETICA DEI CONTENUTI PRINCIPALI E DEGLI OBBIETTIVI

DELLA VARIANTE PUNTUALE AL PRGC VIGENTE

La variante al Piano Regolatore oggetto del presente rapporto nasce dalle esigenze

connesse alla riqualificazione e alla valorizzazione delle aree circostanti l’ Invaso

artificiale di Montecotugno. L’ Amministrazione Comunale ha programmato negli anni

una serie di interventi mirati, con lo scopo di aumentare la fruibilità di detti luoghi

sostenendo la tesi che: soltanto attraverso una riqualificazione delle aree

maggiormente suggestive del proprio comprensorio Comunale, si sarebbe aperta la

strada verso uno sviluppo turistico - ricettivo in grado di ampliare gli scenari lavorativi

e quindi migliorare l’economia di un territorio che con una vocazione prettamente

agricola non riesce oggi ad offrire le risorse necessarie e un futuro alle nuove

generazioni. Sulla scia di tali considerazioni, l’ultimo intervento in ordine cronologico è

rappresentato dalla realizzazione, a ridosso dell’ Invaso di Monte Cotugno, di uno dei

maggiori e suggestivi Macroattrattori realizzati nella Regione Basilicata. Nello specifico

si tratta di un anfiteatro la cui cavea può ospitare fino a duemilacinquecento spettatori

e gli spazi scenici sono stati studiati per offrire effetti speciali spettacolari. Il progetto

è strutturato attraverso l’integrazione di materiali ecocompatibili e aree verdi naturali.

Accrescere l’interesse turistico – ricettivo di un’area comporta la realizzazione di

strutture a corredo che ne integrino la funzionalità ricettiva. Si è pensato quindi di

realizzare sulla sponda opposta al Macroattrattore, un’ Area Camper a sostegno del

cosiddetto turismo itinerante. Il Camper Service sarà integrato da una pista

ciclopedonale, che ne delimita l’intero perimetro, e da aree verdi attrezzate. L’area

interessata al progetto, ricade in una fascia di pertinenza attigua all’ Invaso di

Montecotugno, in passato utilizzata a fini agricoli e successivamente espropriata per la

realizzazione della Diga. L’area in parola , ha un estensione di circa 01.48.00 ettari ed

è caratterizzata da una superficie terrazzata pianeggiante su cui sono presenti degli

alberi di Ulivo. Le coordinate del sito, riferite al sistema WGS84, sono le seguenti:

Latitudine: 40°07’56,56’’ – Longitudine: 16°18’46,44’’

(Aereofoto: Localizzazione del Macroattrattore e della futura Area Camper)

Urbanisticamente ci troviamo attualmente in zona agricola, a ridosso dell’area

Artigianale, dove sono presenti una serie di fabbricati a vocazione produttiva. Data la

vicinanza con la predetta area, la zona interessata al progetto risulta servita da acqua

potabile, impianto fognario ed elettrico; condizioni che hanno portato alla

considerazione di tale area come idonea al progetto.

(Stralcio REU: Localizzazione del area, in rosso, interessata al progetto)

Lo scopo della VAS è quello di garantire un elevato livello di protezione dell’

ambiente e di promuovere uno sviluppo sostenibile. Appare appena il caso di

sottolineare che il progetto è stato sviluppato in virtù di questi due punti cardine

“Ambiente e sviluppo sostenibile”, che hanno portato ad adattare l’intero progetto, sia

come forma che come materiali, al contesto paesistico ed ambientale esistente. Nello

specifico, ciò che si intende realizzare, è un’area a servizio del cosiddetto turismo

itinerante costituito da un’era dedicata alla sosta dei camper attrezzata di tutti i servizi

necessari, area carico e scarico, colonnine per l’allaccio elettrico, rete di illuminazione,

sistema automatizzato per l’accesso, la fruizione dei servizi e l’uscita. Il progetto prevede

altri servizi integrati quali una pista ciclopedonale affiancata da un percorso fitness,

un’area ristoro dotata di una struttura prefabbricata fornita di servizi igienici e spazio per la

somministrazione occasionale di bevande e cibi, area giochi per bambini, area sosta con

panchine e fontanelle. In tal modo si realizzerà un’area polivalente che collegandosi al

contesto urbano circostante è destinata all’utilizzo anche degli utenti locali.

2. Planimetria di progetto

L’area di progetto verrà delimitata lungo tutto il perimetro esterno da una recinzione

realizzata con pali in legno e rete a maglia romboidale colore verde di altezza fuori terra

pari a 1,5 m. I pali della recinzione sono previsti dello spessore in testa pari a circa 10 cm

ed un’altezza di 2 m, posti ad un intervallo di 2 m e infissi nel terreno per circa 50 cm.

L’area dedicata ai camper si sviluppa lungo una pista centrale della larghezza di

metri 4,00 da cui si ramificano gli stalli per la sosta dalle dimensioni di 4,00 m X 8,00 m per

garantire la giusta privacy e lo spazio occorrente per gestire le operazioni di manovra.

La pista e gli stalli verranno realizzati con materiali ecocompatibili e a basso impatto

visivo ed ambientale, nello specifico verrà effettuato uno scavo della profondità pari a circa

20 cm per la realizzazione di un cassonetto stradale costituito da circa 15 cm di misto

granulare stabilizzato, su cui verrà posta una geogriglia riempita con pietrisco di cava

avente pezzatura fra cm 0.2 e 20. Detto sistema oltre ad integrarsi visivamente con il

paesaggio circostante ha un ottimo grado di permeabilità e quindi non pregiudica l’attuale

assetto drenante dell’area.

L’area Camper sarà dotata di un sistema di automazione all’avanguardia che

permetterà una gestione automatica del servizio riducendo così i futuri costi di gestione a

carico dell’ Amministrazione Comunale. Il sistema automatizzato è costituito da una cassa

self-service che sarà posizionata all’ingresso dell’area. Detta cassa, una volta caricato il

denaro, provvederà al rilascio di una Card che servirà a gestire tutte le attività interne a

pagamento dell’area. Dopo aver ottenuto la tessera basterà avvicinarsi ai lettori

motorizzati di tessere transponder RFID che azioneranno l’apertura delle sbarre di

accesso e di uscita dall’area. Ad intervalli da due a quattro stalli verranno istallate le

colonnine per la fornitura di energia elettrica. Dette colonnine sono provviste di n.6 prese e

garantiranno l’alimentazione di n.5 stalli nel raggio di max 20.00 m dalle prese di corrente.

Una volta inserita la tessere nelle colonnine queste registreranno il consumo effettuato

dagli utenti. In totale saranno presenti n. 7 colonnine per la gestione dei 30 stalli previsti.

All’ uscita verrà posta infine un camper service (CS) costituito da una piazzola attrezzata

da una colonnina per lo smaltimento delle acque nere e una caditoia per lo scarico dei

serbatoi delle acque grigie dei veicoli ricreazionali. Lo scarico avverrà tramite una griglia in

acciaio a tutta larghezza dotata di un sistema autopulente e autoigienizzante, concepita

per non trattenere residui solidi, che collegata ad una condotta, convoglierà le acque sia

nere che grigie nel sistema fognario posto sulla strada pubblica. La piazzola dedicata al

camper service sarà pavimentata con betonelle carrabili in modo tale che eventuali

sversamenti accidentali potranno essere agevolmente puliti e non verranno assorbite.

Perimetralmente è prevista una pista ciclopedonale da realizzare anch’essa con

materiali ecocompatibili. Nello specifico verrà effettuato uno scavo di scorticamento

superficiale di una profondità pari a circa 10 cm, su cui verrà realizzato un cassonetto

stradale costituito da 15 cm di misto granulare stabilizzato su cui verrà posta una

pavimentazione stradale con conglomerante ecologico con additivo tipo Biostrasse o

equivalente dello spessore di 5 cm, mediante l’utilizzo di prodotti inorganici, privi di

etichettatura di pericolosità di rischio e totalmente privo di materie plastiche in qualsiasi

forma e derivati dal petrolio, a tutela dell’ ecosistema ambientale.

Gli spazi verdi circostanti verranno attrezzati con tavoli tipo pic-nic, giochi per

bambini, percorsi vita, cesti porta rifiuti e una struttura per la somministrazione occasionale

di cibi e bevande e servizi igienici “il tutto rigorosamente in legno”. Si precisa che gli spazi

di progetto sono stati studiati per garantire il minor numero di piante estirpate, di fatti su un

totale di circa 180 piante di ulivi né verranno estirpate soltanto una trentina mentre sui

restanti verrà effettuata una potatura di risanamento e ringiovanimento. Dal punto di vista

ambientale, gli impianti a cui si riferisce il presente progetto, rivestono senz’altro un’

importanza apprezzabile sia nei confronti del turismo itinerante sia ai fini della prevenzione

di possibili fenomeni di scarico selvaggio. La pista ciclopedonale rappresenta invece un

tour ideale per ammirare le bellezze suggestive che il paesaggio intorno al lago offre,

richiamando cittadini e turisti alla riscoperta della natura, della cultura e del piacere di

muoversi in bici.

OBBIETTIVI DEL PIANO

Potenziamento delle realtà produttive locali

Il territorio in esame, come precedentemente detto, è a vocazione prettamente

agricola. Attraverso l’incentivazione del turismo si darà la possibilità di ampliare gli

scenari lavorativi associando, ad esempio, all’ agricoltura la gastronomia e quindi la

ristorazione.

Aumento dei posti di lavoro

Il Comune di Senise si trova in un’area che risente della situazione economica difficile

e l’aumento dei posti di lavoro può contribuire al miglioramento socio economico degli

abitanti. La realizzazione di un’area attrezzata, come quella prevista in progetto,

richiederà del personale per la gestione e la manutenzione del complesso.

Recupero paesaggistico di aree in disuso

Analogamente all’ obbiettivo di incentivare il turismo in tutte le sue forme rendere

queste aree, ormai abbandonate a se stesse, fruibili alla gente, è il modo migliore per

proteggere l’ambiente e le bellezze che il paesaggio offre preservandolo da fenomeni

di scarico selvaggio e abbandono di rifiuti. Attraverso la riqualificazione di quest’ area,

grazie ad una proposta architettonica di elevata qualità, si otterrà un miglioramento

generale di tutto il complesso urbanistico Comunale.

CONTESTO AMBIENTALE

L’area interessata al progetto, ricadente in agro del comune di Senise e situata nella

media Valle del Sinni, è compresa all’interno dell’attuale perimetrazione del Parco

Nazionale del Pollino - Zona 2 - (D.P.R. 15 nov. 1993) classificata come zona C7 (

Aree Agricole - AA ) nella tavola del P.T.C. del Pollino (L.R. n. 3/90). Inoltre l'area

ricade all'interno della Rete Natura 2000 sito a ZPS (Codice sito IT9210275, Tipo: F,

nome del sito: Massiccio del Monte Pollino e Monte Alpi. Si inserisce in un ambito

estremamente complesso entro il quale convivono areali di grande sensibilità e pregio

naturalistico con presenza umana storicizzata e contestualizzata. Tale sistema

paesaggistico risulta fortemente influenzato dal passaggio della strada di Fondo Valle

Sinni che malgrado attraversi questi areali di pregio, si configura come l'infrastruttura

di accesso al sistema lucano del parco con provenienze dai due affacci costieri. Tale

stato di cose, assieme ai contesti urbanizzati già esistenti entro e fuori i confini del

Parco configura l'intero Sistema; ma è soprattutto la realtà dei centri limitrofi, non

interni alle zone di protezione massima, ad affermarsi come ambito di sviluppo di

progetti e di attrezzature per la valorizzazione economica del parco sotto i diversi

punti di vista: conservazione-valorizzazione, della attività ricettiva, accoglienza

turistica nelle sue diverse forme e valorizzazione dei prodotti agricoli.

Caratteri climatici

L’area di interesse rientra nella regione meteorologica del Mediterraneo Centrale e si

inserisce tra le isoterme annuali 16°-17°; po ssiede un clima tipicamente

mediterraneo, contraddistinto da estati calde e da inverni piovosi. Si registrano basse

temperature invernali, al di sotto dello zero nelle zone a maggior quota, con inverni

rigidi, estati relativamente calde e con escursioni notevoli.

In sintesi si distinguono quattro periodi meteorologici:

1. un periodo di stabilità, l’estate, quando il Mediterraneo è sotto l’alta pressione

subtropicale;

2. un periodo di netta instabilità, l’inverno, quando scorre sul nostro bacino il fronte

polare;

3. due fasi di transizione, caratterizzate da un prolungamento della stagione

precedente e poi da una rapida evoluzione.

Il cosiddetto “dominio estivo” dell’alta pressione subtropicale, da distinguere da uno

primaverile e uno autunnale, comincia ad estate avviata, verso fine giugno, per

proseguire fino ad oltre la metà di agosto. I principali fattori che influenzano il clima

della regione sono sicuramente la latitudine, l’altitudine, la distanza dal mare, la

posizione rispetto ai grandi centri dell’atmosfera, l’esposizione, la vegetazione.

Secondo la classificazione di Thornthwaite e Mather (1957), in funzione dei fattori

climatici, l’area viene definita come “collinare orientale”, a clima temperato semiarido

ad estate secca, con escursioni stagionali di circa 16°, con una piovosità media che si

aggira sui 600 mm ed un bilancio idrico fortemente deficitario nei mesi estivi. Lungo la

fascia costiera ionica queste ultime caratteristiche si accentuano. Il territorio è

caratterizzato da clima continentale con inverni freddi ed estati calde. La temperatura

media mensile del mese più freddo si attesta attorno ai 6 °C, mentre quella del mese

più caldo attorno ai 24 °C.

Vegetazione e fauna

L’area urbana oggetto della presente valutazione è di modesta consistenza

agronomica. Il carattere è prevalentemente delle zone a fosso circondanti Senise,

interessata da una vegetazione residuale della macchia mediterranea erbacea e

arbustiva punteggiata da piante di quercia, e, nelle aree perimetrali da piante di ulivo.

E’ bene ricordare che siamo in presenza di un porzione di territorio che ha subito nel

corso degli anni interventi di consolidamento e riempimento significativi. Anche la

fauna è tipica delle area a fosso circondanti Senise ma con la caratteristiche che la

zona marginale del paese è comunque antropizzata mentre nelle zone liminali è

possibile trovare specie stanziali quali volpi, ricci e donnole; avifauna: merli, falchi,

cornacchie, taccole, gazze e tordi.

Il Suolo

Il sito interessato dal presente studio è collocato lungo un pianoro posto sul margine

sinistro della valle del Fiume Sinni; valle del fiume che viene occupata, nella sua parte

più inferiore, dalle acque lacustri della diga di Montecotugno nei periodi di massima

piena. L’area in questione può essere considerata dal punto di vista geomorfologico

come un terrazzo alluvionale di ordine inferiore (T3), decisamente pianeggiante,

collocato ad una quota compresa tra i 258 mt. ed i 254 mt s.l.m. e confinato, nella

sua parte più a sud, dalla scarpata naturale che delimita il suddetto terrazzo

alluvionale dall’ampia piana alluvionale del Sinni (piana alluvionale collocata a quota di

circa 240 mt s.l.m.). I terreni sono rappresentati da depositi alluvionali di natura

conglomeratica a matrice sabbioso-limosa (talora concentrati in strati e/o livelli)

decisamente alterati nella parte più superficiale che conferiscono al suolo un colore

rosso ocraceo.

Scheda pedologica (Fonte: I suoli della Basilicata, Viviano et al., 2006)

Quota media: 256 m s.l.m.

Pendenza: <5%

Esposizione: 300°

Rocciosità: Assente

Uso del suolo: Seminativo/Uiveto

Comune: Senise

Località: Chianizzi

Classificazione USDA: Aridic Haploxerept fine, mixed, active,

thermic

Classificazione WRB: Hyposodic Vertisol

Uso del suolo e vegetazione

Il contesto paesaggistico dell'opera è caratterizzato da un territorio rurale in cui si

alternano aree coltivate, per lo più ad oliveti, orti e frutteti, a macchie vegetative

riparali, intervallate da vuoti incolti e da lotti con coltivazioni cerealicole. Il territorio,

inoltre, è caratterizzato dalla presenza del Fosso Rosicille e di fossi e canali secondari

che per la maggior parte dell’anno si presentano prosciugati con la caratteristica di

regime torrentizio nella stagione invernale. Il progetto interpreta la propria funzione

ricettiva per la sosta dei Camper affiancata da una pista ciclopedonale con percorsi

vita ma si propone anche come vero e proprio luogo di fruizione del paesaggio,

perfettamente integrato per colori, materiali e forme. Un paesaggio che a diverse

scale è costituito dall’orografia naturale, dall’invaso della diga e dai rilevati naturali. Il

progetto, inoltre, interpreta e risolve le esigenze di collegamento con il contesto

urbanizzato confinante. I versanti e le dorsali sub-pianeggianti o moderatamente

acclivi sono coltivati. La notevole omogeneità dei suoli, e le loro caratteristiche,

determinate in primo luogo dalla tessitura eccessivamente fine, restringono la scelta

delle colture. I seminativi, tipicamente a ciclo autunno-vernino, dominano l'agricoltura

di queste aree: si riscontrano coltivazioni di grano duro, avena, orzo, foraggere

annuali e piantagioni di Olive che insieme alle colture ortive, sono presenti solo nelle

aree attrezzate per l'irrigazione. In gran parte del territorio la coltivazione dei cereali

assume i caratteri di una vera e propria monocultura, e spesso non vengono attuati

piani di rotazione, che prevedono l'alternarsi di colture cerealicole con colture

miglioratrici, quali le leguminose e le foraggere poliennali. E' frequente anche la

messa a coltura di versanti a pendenze elevate, talora anche di aree calanchive. Oltre

a risultati scarsi in termini produttivi, queste pratiche sono negative dal punto di vista

ambientale, perché provocano un aumento dell'erosione. I versanti più ripidi sono

caratterizzati da un uso silvo-pastorale, con la presenza di formazioni boschive di

latifoglie, intervallate da aree ricoperte da vegetazione erbacea e arbustiva, in

corrispondenza dei versanti a maggior pendenza e sui quali sono evidenti i fenomeni

di dissesti: frane, smottamenti, calanchi, erosioni di sponda per scalzamento al piede.

Molte delle superfici boschive originarie di latifoglie risultano degradate a macchia

mediterranea, ciò in seguito alle attività agricole e zootecniche o a causa dei numerosi

incendi che si verificano nella stagione più calda. La pressione zootecnica, in

prevalenza a ovini, è concentrata nella stagione primaverile, e risulta spesso

eccessivamente intensa, contribuendo all'aumento dell'erosione. La vegetazione

naturale, che può essere inquadrata nell'associazione Oleo-Ceratonion, è costituita da

boschi di querce caducifoglie, pascoli e incolti a prevalenza di graminacee e piante

annue dei Thero-Brachypodietea. Nelle diffuse aree a forte erosione la vegetazione si

dirada notevolmente, fino a scomparire quasi del tutto nei calanchi più attivi. Su

queste superfici si rinviene una vegetazione a tratti ad habitus cespuglioso

rappresentata da lentisco (Pistacia lentiscus), mentre lo stato finale della

degradazione per erosione ha come indicatori il Lygeum spartium associato all'Atriplex

halimus (Kaiser, 1964). Sui calanchi con esposizioni fresche è diffusa un'associazione

presente solo in Basilicata, l'Hordeo secalini-polygonetum tenoreani, caratterizzata

dalla presenza di Polygonum tenoranum (Fascetti, 1996). Infine, sono da segnalare i

rilevanti interventi di rimboschimenti di conifere realizzati nel tentativo di contrastare

l'erosione, che occupano superfici significative. La biodiversità è la principale matrice

della ricchezza e della funzionalità dell'ecosistema del luogo.

POSSIBILI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’ AMBIENTE

Acqua

Rispetto alle tematiche delle acque superficiali non vi sono elementi di criticità. Sono

stati previsti materiali drenanti, sia per la realizzazione della viabilità che degli stalli,

intervallate da aree a verde non pavimentate in modo tale da non intaccare l’attuale

assetto drenante dell’ area.

Suolo

Lo studio geologico, ha permesso di accertare la compatibilità del progetto allo stato

dei luoghi. Gli elementi messi in campo con il progetto aumenteranno i fattori di

stabilità del terreno. Non si riscontrano elementi di criticità.

Paesaggio

Rispetto alla tematica del “paesaggio” e alle modifiche della sua qualità, come effetto

evidente abbiamo un “recupero” di zone di frangia e di una porzione di terreno altrimenti

destinato, come attualmente, all’abbandono. Inoltre il progetto, per forma, colori e

materiali, interagisce perfettamente con il contesto paesaggistico circostante. Per ciò che

concerne i beni culturali ed i beni materiali si precisa che non esistono elementi di criticità

per le medesime strutture generati dalle previsioni progettuali.

CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE

Lo studio effettuato, consente di evidenziare un quadro complessivo di “non significatività”

degli effetti ambientali problematici attesi in conseguenza degli interventi possibili a

seguito dell’approvazione del progetto illustrato. Le scelte progettuali hanno tenuto conto

oltre che delle risposte funzionali anche dell’interazione fra i vari organismi previsti e

l’intorno. Si riportano di seguito gli schemi di verifica.

Verifiche di compatibilità – assoggettabilità

Elementi di cui all’allegato 1 DLGS 4/2008 CRITERIO DI VERIFICA

In quale misura il piano o programma stabilisce un quadro di riferimento per progetti ed altre attività o per quanto riguarda l’ubicazione, la natura, le dimensioni e le condizioni operative o attraverso la ripartizione delle risorse.

Il Progetto non genera effetti di natura territoriale, né costituisce un quadro di riferimento per progetti o altre attività. Esso è finalizzato a completare e rifunzionalizzare le aree periferiche.

In quale misura il piano o programma influenza altri piani o programmi, inclusi quelli gerarchicamente ordinati.

Il Progetto non interferisce con altri Piani e Programmi di livello territoriale e comunale e non crea scenari differenti da quelli proposti.

Le pertinenze del piano o del programma per l’integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile.

Il Progetto non è caratterizzato da ricadute ambientali negative. Si è dell’avviso che un tale intervento non potrà che propiziare ed incoraggiare lo sviluppo sostenibile del territorio ed incentivare il

turismo.

Problemi ambientali pertinenti al piano o al programma Non si ravvisano particolari problematiche ambientali.

CARATTERISTICHE DEGLI IMPATTI E DELLE AREE CHE POSSONO ESSERE INTERESSATE TENENDO CONTO -IN PARTICOLARE- DEI SEGUENTI ELEMENTI:

Probabilità, durata, frequenza e reversibilità degli impatti Non si rilevano particolari effetti negativi o irreversibili sull’ambiente circostante.

Carattere cumulativo degli impatti. L’intervento non prevede alcun carattere cumulativo degli impatti che possa avere incidenza sulla qualità urbana.

Natura transfrontaliera degli impatti. L’intervento è localizzato in aderenza ad aree urbanizzate.

Rischi per la salute umana o per l’ambiente L’intervento non comporta rischi nè per la salute umana nè per l’ambiente o comunque non comporta rischi diversi per natura ed entità, da quelli potenzialmente associabili alle aree esistenti.

Entità ed estensione nello spazio degli impatti (area geografica e popolazione potenzialmente interessate)

Non esistono impatti negativi sull’ambiente.

Valore e vulnerabilità dell’area che potrebbe essere interessata a causa:

a)- delle speciali caratteristiche naturali o del patrimonio culturale:

Nell’ambito a cui si riferisce l’intervento non sono rilevabili speciali caratteristiche naturali e tanto meno segni di criticità o interventi nei pressi del patrimonio culturale comunale.

b)- del superamento dei livelli di qualità ambientale o dei valori limite:

L’intervento non comporta il superamento dei livelli di qualità ambientale.

c)- utilizzo intensivo del suolo. L’intervento non comporta un utilizzo intensivo del suolo

Impatti su aree o paesaggi riconosciuti come protetti a livello nazione, comunitario o internazione

Non sono previsti impatti su aree o paesaggi protetti.

Senise Ottobre 2016

I progettisti e D.L.

___________________ (Arch. Lecce Domenico)

___________________ (Geom. Scarfato Roberto)