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COMUNE di SANSEPOLCRO Provincia di Arezzo Rimozione del manto in cemento-amianto e sostituzione della struttura di copertura R02 Relazione opere strutturali Allegati A3-A4-A8-A13 Genio Civile Dic2015 COMUNE DI SANSEPOLCRO Provincia di Arezzo Oggetto: Progetto dei lavori di: Rimozione della copertura in cemento-amianto e interventi per l'adeguamento alla prevenzione incendi dell'edificio sede della succursale del Liceo "Città di Piero" a Sansepolcro - Intervento di locale - Ubicazione: via M. Inghirami – Sansepolcro A3 Relazione tecnica generale A4 Relazione sui materiali A8 Relazione di calcolo A13 Piano di manutenzione Responsabile del procedimento Arch. Giuseppina Bocchini Progettazione architettonica Arch. Cristina Ensoli Progettista e DL opere strutturali Ing. Giuseppe Garofalo Direttore dei lavori Geom. Carlo De Bacci

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COMUNE di SANSEPOLCRO Provincia di Arezzo

Rimozione del manto in cemento-amianto e sostituzione della struttura di copertura

R02 Relazione opere strutturali Allegati A3-A4-A8-A13 Genio Civile

Dic2015

COMUNE DI SANSEPOLCRO Provincia di Arezzo

Oggetto:

Progetto dei lavori di: Rimozione della copertura in cemento-amianto e interventi per l'adeguamento alla prevenzione incendi dell'edificio sede della

succursale del Liceo "Città di Piero" a Sansepolcro - Intervento di locale -

Ubicazione:

via M. Inghirami – Sansepolcro

A3 Relazione tecnica generale A4 Relazione sui materiali A8 Relazione di calcolo A13 Piano di manutenzione Responsabile del procedimento

Arch. Giuseppina Bocchini

Progettazione architettonica

Arch. Cristina Ensoli

Progettista e DL opere strutturali Ing. Giuseppe Garofalo

Direttore dei lavori Geom. Carlo De Bacci

Dott. Ing. Giuseppe Garofalo - n.915 Ordine Ingegneri di Arezzo

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Sommario

A3  Relazione tecnica generale _________________________________________ 3 1  Premessa _______________________________________________________ 3 2  Stato attuale _____________________________________________________ 3 

2.1  Ubicazione ___________________________________________________ 3 2.2  Descrizione generale ___________________________________________ 3 2.3  Analisi storica _________________________________________________ 4 2.4  Descrizione generale ___________________________________________ 4 2.5  Descrizione strutture portanti _____________________________________ 4 2.6  Descrizione degli interventi strutturali ______________________________ 5 

3  Intervento e normativa vigente (DM 14/01/2008) _________________________ 5 4  Normativa di riferimento ____________________________________________ 5 

A4  Relazione materiali impiegati _______________________________________ 7 1  Opere in c.a. (§11.2 NTC2008) _______________________________________ 7 

1.1  Malta cementizia preconfezionata ad alta resistenza e ritiro eliminato _____ 7 1.2  Acciaio in barre per c.a. _________________________________________ 7 1.3  Componenti del calcestruzzo armato _______________________________ 7 

2  Opere di carpenteria metallica ________________________________________ 8 2.1  Acciaio ______________________________________________________ 8 2.2  Saldature ____________________________________________________ 9 2.3  Verniciature _________________________________________________ 10 2.4  Bulloni _____________________________________________________ 10 2.5  Barre filettate ________________________________________________ 11 2.6  Resina epossidica ____________________________________________ 11 

3  Opere in muratura ________________________________________________ 11 3.1  Muratura di nuova costruzione (§11.10.3.1.2 NTC2008) _______________ 11 

A8  Relazione di calcolo _____________________________________________ 12 1.  Analisi di carichi __________________________________________________ 12 

1.1  Carichi sui solai - stato attuale/stato di progetto _____________________ 12 2.  Azione della neve ________________________________________________ 14 3.  Azione del vento _________________________________________________ 17 4.  Azione del sisma _________________________________________________ 18 5.  Caratteristiche sismiche del suolo ____________________________________ 20 6.  Interventi strutturali _______________________________________________ 21 

6.1  Premessa ___________________________________________________ 21 6.2  Verifica inserimento travi principali HEA200 ________________________ 21 6.2.1  Verifica a flessione, taglio e deformabilità __________________________ 21 6.2.2  Verifica alle vibrazioni allo SLE __________________________________ 28 6.2.3  Verifica a taglio in combinazione sismica dell'appoggio ________________ 28 6.3  Verifica inserimento arcarecci Omega 100x50x3 _____________________ 35 6.3.1  Verifica a flessione, taglio e deformabilità __________________________ 35 

A13  Piano di manutenzione delle strutture ______________________________ 40 1  Premessa ______________________________________________________ 40 2  Scopo _________________________________________________________ 40 3  Manuale di manutenzione __________________________________________ 41 4  Modalità di attuazione del piano _____________________________________ 41 5  Programma di manutenzione _______________________________________ 41 6  Opere strutturali __________________________________________________ 42 7  Schede di manutenzione ___________________________________________ 42 

Dott. Ing. Giuseppe Garofalo - n.915 Ordine Ingegneri di Arezzo

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A3 Relazione tecnica generale

1 Premessa La finalità del seguente lavoro è la progettazione esecutiva delle opere strutturali nei lavori di Rimozione della copertura in cemento-amianto e interventi per l'adeguamento alla prevenzione incendi da eseguirsi sull'edificio sede della succursale del Liceo "Città di Piero" a Sansepolcro posto in via M. Inghirami.

Le opere strutturali in si classificazione come intervento locale ai sensi delle Norme Tecniche per le Costruzioni (D.M. 14/01/2008).

La redazione del progetto esecutivo delle opere strutturali è stata affidata dall'Amm.ne Provinciale al sottoscritto, amministrazione i cui tecnici hanno redatto il progetto degli interventi.

Le strutture sono state progettate sulla base delle destinazioni d’uso, delle caratteristiche geotecniche del sito e delle azioni degli agenti esterni (sisma e neve) nel rispetto della normativa vigente.

Gli interventi strutturali riguarderanno esclusivamente il corpo di fabbrica denominato B dell'intero complesso strutturale scolastico.

2 Stato attuale

2.1 Ubicazione

L'edificio oggetto dell'intervento è ubicato in via M. Inghirami in loc. Dogana a Sansepolcro (AR), ed è catastalmente identificato al foglio n.72 p.lla 116 del Comune di Sansepolcro.

L'edificio si trova ad una quota di circa 330m slm.

2.2 Descrizione generale

L’edificio in oggetto, sede del Biennio del Liceo “Città di Piero” a Sansepolcro, costruito in più riprese negli anni 60 del secolo scorso; è disposto su due livelli e presenta copertura a falde inclinate. Esso è costituito da tre corpi di fabbrica contigui separati da giunti sismici.

Tutti i corpi di fabbrica sono realizzati con struttura portante intelaiata in calcestruzzo armato, solai in laterocemento e tamponature in laterizio forato intonacato.

Una porzione dell’edificio, la prima edificata che è disposta sul fronte principale (corpo B), è dotata di manto di copertura costituito da lastre di cemento amianto sorrette, per il tramite di profili di acciaio ad omega, da n.9 capriate metalliche, generando una copertura a capanna; le stesse appoggiano in corrispondenza dei pilastri dei n.9 portali su cui si basa la struttura del corpo di fabbrica. Le altre porzioni di edificio hanno copertura in tegole marsigliesi di laterizio.

La copertura a capanna termina a ridosso del piano di sottotetto del corpo di fabbrica retrostante determinando una cartella da cui nel tempo, nonostante le ripetute manutenzioni, penetra l’acqua piovana.

La presente relazione illustra gli interventi necessari a modificare la struttura di copertura al fine di rimuovere le problematiche connesse, oltre che alla presenza di cemento amianto, anche alle infiltrazioni di acque meteoriche.

Dott. Ing. Giuseppe Garofalo - n.915 Ordine Ingegneri di Arezzo

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2.3 Analisi storica

L'edificio in oggetto è costituito da n.3 corpi di fabbrica, A, B e C, con struttura intelaiata in c.a., sismicamente giuntati, che sono stati costruiti a partire dagli anni '60 del secolo scorso.

Oggetto dell'intervento strutturale è il solo corpo di fabbrica B, ovvero quello prospiciente via M. Inghirami e la viabilità principale, che è stato, dell'intero complesso, il primo corpo di fabbrica ad essere stato realizzato.

Da documenti di archivio si è appurato che il corpo di fabbrica in oggetto (corpo B) è stato realizzato tra il 1962 e il 1963, con struttura intelaiata in c.a. e fondazioni su plinti sempre in c.a., e solai in laterocemento armato.

L'edificio è stato per i primi anni sede di un'attività artigianale, dopodiché è divenuto sede della Scuola di formazione professionale ex I.N.A.P.L.I già prima degli anni '70.

Nel 1975 poi la Regione Toscana, tramite gli uffici del Genio Civile di Arezzo, presentò al Comune di Sansepolcro la pratica per l’ampliamento e la ristrutturazione della scuola professionale.

Nei vari documenti preliminari a tale richiesta vi è una nota tecnica delll'ingegnere capo dell'Ufficio del Genio Civile di Arezzo di allora, Ing. G. M. Majoli, in cui si dichiara che lo stesso edificio è stato realizzato prima dell'entrata in vigore della Legge 25/11/1962 n.1684 per costruzioni in zona sismica e che pertanto erano esclusi interventi di sopraelevazione, ma potevano essere eseguiti solo ampliamenti.

Da un punto di vista strutturale l'edificio non risulta, almeno al sottoscritto, essere stato oggetto di interventi strutturali rilevanti.

I lavori di ristrutturazione che ne seguirono (1977) sicuramente portarono alla configurazione attuale della copertura del ciorpo B, con tetto a capanna e manto in cemento-amianto.

2.4 Descrizione generale

L’edificio in oggetto, sede del Biennio del Liceo “Città di Piero” a Sansepolcro, costruito in più riprese negli anni 60 del secolo scorso; è disposto su due livelli e presenta copertura a falde inclinate. Esso è costituito da tre corpi di fabbrica contigui separati da giunti di dilatazione.

Tutti i corpi di fabbrica sono realizzati con struttura portante intelaiata in c.a., solai in laterocemento armato e tamponature in laterizio forato intonacato.

Una porzione dell’edificio, la prima edificata che è disposta sul fronte principale, è dotata di manto di copertura costituito da lastre di cemento amianto sorrette, per il tramite di profili di acciaio ad omega, da n.9 travi reticolari metalliche, generando una copertura a capanna; le stesse appoggiano in corrispondenza dei pilastri dei n.9 portali su cui si basa la struttura del corpo di fabbrica. Le altre porzioni di edificio hanno copertura in tegole marsigliesi di laterizio.

La copertura a capanna termina a ridosso del piano di sottotetto del corpo di fabbrica retrostante determinando una cartella da cui nel tempo, nonostante le ripetute manutenzioni, penetra l’acqua piovana.

La presente relazione illustra gli interventi necessari a rimuovere le problematiche connesse alla presenza di cemento amianto, alle infiltrazioni di acque meteoriche e propone una serie di interventi volti all’adeguamento alla prevenzione incendi.

2.5 Descrizione strutture portanti

Il corpo di fabbrica B, oggetto di intervento di sostituzione della copertura, ha forma in pianta rettangolare di circa dim. 35x9m, è posto su due livelli ed ha un'altezza complessiva in gronda di circa 6,1m.

La struttura portante è costituita da n.9 portali in c.a., posti ad interasse di 4m, di luce pari a circa 6,7m e pilastri di dim.25x40cm costante su entrambi i piani.

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Dai saggi effettuati le travi dei portali risultano essere in spessore di solaio, così come le travi principali longitudinali, mentre quelle di bordo trasversali sono ricalate.

I solai, di piano e di sottotetto, sono in laterocemento con travetto in laterizio armato.

Perimetralmente ogni piano aggetta con una soletta a sbalzo di spessore pari al solaio per circa 1m.

La struttura di copertura del corpo B è a capanna, ed è costituita da n.9 travi reticolari metalliche del tipo "inglese", realizzate con correnti, montanti e diagonali costituiti da doppio profilo angolare L40x4 saldati tra loro e distanziati di circa 20cm.

L'altezza in colmo di ogni reticolare è di circa 1,4m.

Le travi reticolari appoggiano in corrispondenza dei pilastri dei portali e pertanto hanno anch'esse una luce circa di 6,7m, oltre la quale proseguono per coprire gli aggetti di gronda.

Lungo i lati corti del perimetro di copertura del corpo B, sono presenti dei tamponamenti in muratura di laterizio atti a realizzare i timpani di chiusura laterali.

2.6 Descrizione degli interventi strutturali

Gli interventi strutturali previsti nel presente progetto sono i seguenti:

a seguito della rimozione e bonifica delle lastre in cemento-amianto della copertura esistente, al fine di scongiurare per quanto possibile le problematiche connesse alle infiltrazioni meteoriche, verranno rimosse completamente le n.9 travi reticolari metalliche insieme agli arcarecci tipo omega, e sostituite, stesso schema statico e stessa posizione degli appoggi, con n.9 travi in acciaio S275 HEA200;

le nuove travi di acciaio appoggeranno su appositi baggioli in c.a. posti in corrispondenza dei pilastri, di altezza variabile (h media 12cm) per generare una pendenza della trave dell'ordine dell'1,5%; tali baggioli saranno realizzati con malta cementizia colabile ad alta resistenza a ritiro eliminato e saranno connessi alla struttura esistente tramite n.4 barre di acciaio B450C 12 inghisate con resina epossidica bicomponente, sono previste anche staffature 8 di confinamento del getto di acciaio B450C;

il collegamento tra le travi di acciaio ed i baggioli sarà eseguito con n.4 barre filettate M12 cl.5.8 disposte preforando le ali del profilo;

al di sopra delle travi di acciaio saranno poggiati gli arcarecci in profili di acciaio S275 Omega 100x50x3, continui su tre appoggi per ridurre l'inflessione.

3 Intervento e normativa vigente (DM 14/01/2008) Gli interventi progettuali proposti, alla luce della vigente normativa, si configurano come "interventi locali o di rinforzo", in quanto:

viene sostituita la struttura esistente di copertura con una "staticamente analoga" (trave appoggiata), che complessivamente non apporta né variazioni di rigidezza complessiva né di carico trasmesso sugli appoggi;

il miglioramento rispetto alla situazione precedente risulta dall'aver rimosso una struttura di carpenteria non proprio ortodossa, dall'aver ridotto (seppur di poco) i carichi e conseguentemente le masse trasmesse al piano di sottotetto e quindi gli effetti di un'eventuale azione sismica.

4 Normativa di riferimento L’edificio oggetto di intervento, essendo ubicato nel Comune di Sansepolcro, è classificato in zona 2 ai sensi della Del. GRT n.431 del 19/06/2006 in applicazione dell'O.P.C.M. n.3519 del 28/04/2006.

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Trattasi di edificio “rilevante” ai fini del collasso strutturale ai sensi della Delibera della Giunta regionale n.426/2005.

Per la progettazione delle opere strutturali si è fatto riferimento alle seguenti normative:

D.P.R. 380 del 06/06/2001 "Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia."

D.M. 14/01/2008 "Norme tecniche per le costruzioni".

C.M. LL.PP. 02/02/2009 “Istruzioni per l’applicazione delle <Nuove norme tecniche per le costruzioni> di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008”.

DECRETO 31 luglio 2012 - Ministero delle infrastrutture e dei trasporti “Approvazione delle Appendici nazionali recanti i parametri tecnici per l’applicazione degli Eurocodici.”.

L.R. n.65/2014 del 10/11/2014 “Norme per il governo del territorio”

D.P.G.R. 9 luglio 2009, n.36/R “Regolamento di attuazione dell’articolo 117, commi 1 e 2 della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio). Disciplina sulle modalità di svolgimento delle attività di vigilanza e verifica delle opere e delle costruzioni in zone soggette a rischio sismico”.

L.R. n.24 del 21/06/2006 “Modifiche alla legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 (Norme per il governo del territorio) in materia di costruzioni realizzate in zone sismiche.”

L.R. n.4 del 31/01/2012 “Modifiche alla legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 (Norme per il governo del territorio) e alla legge regionale 16 ottobre 2009, n. 58 (Norme in materia di prevenzione e riduzione del rischio sismico).

Delibera della Giunta regionale n.878/2012 approvata in data 08/10/2012 “Aggiornamento classificazione sismica del territorio regionale.”

D.P.G.R. 22 ottobre 2012, n.58/R “Regolamento di attuazione dell’articolo 117, comma 2, lettera g) della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio). Verifiche nelle zone a bassa sismicità. Determinazione del campione da assoggettare a verifica”.

D.P.G.R. 26 maggio 2014, n.58/R “Aggiornamento dell'allegato 1 (elenco dei comuni) e dell'allegato 2 (mappa) della deliberazione GRT n. 878 dell'8 ottobre 2012, recante "Aggiornamento della classificazione sismica regionale in attuazione dell'O.P.C.M. 3519 /2006 ed ai sensi del D.M. 14.01.2008 - Revoca della DGRT 431/2006" e cessazione di efficacia dell'elenco dei Comuni a Maggior Rischio Sismico della Toscana (DGRT 841/2007).”

Delibera della Giunta regionale n.606/2010 approvata in data 21/06/2010 “Orientamenti interpretativi in merito a interventi locali o di riparazione in edifici esistenti” - Comitato Tecnico Scientifico in materia di rischio sismico della Regione Toscana.

Per la progettazione degli elementi strutturali si è fatto riferimento al metodo semiprobabilistico agli stati limite.

Il Progettista delle Opere Strutturali

Dott. Ing. Giuseppe Garofalo

Dott. Ing. Giuseppe Garofalo - n.915 Ordine Ingegneri di Arezzo

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A4 Relazione materiali impiegati

1 Opere in c.a. (§11.2 NTC2008)

1.1 Malta cementizia preconfezionata ad alta resistenza e ritiro eliminato

Realizzazione degli appoggi delle travi in acciaio:

Malta premiscelata ad alta resistenza a ritiro compensato in classe R4 (EN 1504-3)

tipo MAPEGROUT COLABILE con l'aggiunta di inerti di varie dimensioni per getti di spessori > 4cm

resistenza a compressione > 45MPa

1.2 Acciaio in barre per c.a.

L’acciaio per armature da impiegarsi dovrà avere le caratteristiche di resistenza ed elasticità come descritto di seguito.

Acciaio tipo B450C Resistenza caratteristica ed elasticità caratteristica

Trazione fyk=450N/mmq Modulo elasticità Es=200000N/mmq

Resistenza di progetto Trazione fyd =450/1,15=391N/mmq

1.3 Componenti del calcestruzzo armato

Leganti Nelle opere oggetto delle presenti norme devono impiegarsi esclusivamente i leganti idraulici previsti dalle disposizioni vigenti in materia, dotati di certificato di conformità ad una norma armonizzata della serie UNI EN 197 ovvero ad uno specifico Benestare Tecnico Europeo (ETA), purché idonei all’impiego previsto nonché, per quanto non in contrasto, conformi alle prescrizioni di cui alla legge 26-5-1965, n.595, con esclusione del cemento alluminoso.

Aggregati Gli aggregati idonei alla produzione di calcestruzzo strutturale sono quelli ottenuti dalla lavorazione di materiali naturali, artificiali, ovvero provenienti da processi di riciclo conformi alla norma europea armonizzata UNI EN 12620.

Gli inerti, naturali o di frantumazione, devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di gesso, ecc., in proporzioni nocive all'indurimento del conglomerato od alla conservazione delle armature. La ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometriche della carpenteria del getto ed all'ingombro delle armature.

Acqua L'acqua per gli impasti deve essere limpida, priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressiva, dovrà essere conforme alla norma UNI EN 934-2.

Armatura Non si devono porre in opera armature eccessivamente ossidate, corrose, recanti difetti superficiali, che ne menomino la resistenza o ricoperte da sostanze che possano ridurne sensibilmente l'aderenza al conglomerato.

Impasti

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La distribuzione granulometrica degli inerti, il tipo di cemento e la consistenza dell'impasto, devono essere adeguati alla particolare destinazione del getto, ed al procedimento di posa in opera del conglomerato.

Il quantitativo d'acqua deve essere il minimo necessario a consentire una buona lavorabilità del conglomerato tenendo conto anche dell'acqua contenuta negli inerti.

Partendo dagli elementi già fissati il rapporto acqua-cemento, e pertanto il dosaggio del cemento, dovrà essere scelto in relazione alla resistenza richiesta per il conglomerato.

L'impiego degli additivi dovrà essere subordinato all'accertamento dell'assenza di ogni pericolo di aggressività e in conformità alla norma europea armonizzata UNI EN 934-2.

L'impasto deve essere fatto con mezzi idonei ed il dosaggio dei componenti eseguito con modalità atte a garantire la costanza del proporzionamento previsto in sede di progetto.

2 Opere di carpenteria metallica

2.1 Acciaio

Le caratteristiche del materiale dovranno essere conformi al 11.3.4 delle NTC 2008 di cui si riporta de seguito uno stralcio.

Per la realizzazione di strutture metalliche e di strutture composte si dovranno utilizzare acciai conformi alle norme armonizzate della serie UNI EN 10025 (per i laminati), UNI EN 10210 (per i tubi senza saldatura) e UNI EN 10219-1 (per i tubi saldati), recanti la Marcatura CE, cui si applica il sistema di attestazione della conformità 2+, e per i quali si rimanda a quanto specificato al punto A del § 11.1.

Per gli acciai di cui alle norme armonizzate UNI EN 10025, UNI EN 10210 ed UNI EN 10219-1, in assenza di specifici studi statistici di documentata affidabilità, ed in favore di sicurezza, per i valori delle tensioni caratteristiche di snervamento fyk e di rottura ftk da utilizzare nei calcoli si assumono i valori nominali fy= ReH e ft = Rm riportati nelle relative norme di prodotto.

Per i prodotti per cui non sia applicabile la marcatura CE, si rimanda a quanto specificato al punto B del §11.1 e si applica la procedura di cui al § 11.3.4.11.

Per l’accertamento delle caratteristiche meccaniche indicate nel seguito, il prelievo dei saggi, la posizione nel pezzo da cui essi devono essere prelevati, la preparazione delle provette e le modalità di prova devono rispondere alle prescrizioni delle norme UNI EN ISO 377:1999, UNI 552:1986,EN 10002-l:2004, UNI EN 10045-1:1992

Per la realizzazione di opere metalliche, profilati in genere, barre e piastre di collegamento destinate ad essere saldate, si dovranno utilizzare profilati laminati in acciaio conforme alle norme armonizzate della serie UNI EN 10025-2 tipo S275.

Resistenze caratteristiche A snervamento fyk =275N/mmq A rottura ftk =430N/mmq Modulo elasticità Es=206000N/mmq

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2.2 Saldature

Non sono previste saldature in opera, ma nel caso fosse necessario:

Le saldature da effettuarsi in opera, ovvero per le saldature manuali ad arco con elettrodi rivestiti, devono essere eseguite con l’impiego di elettrodi omologati, adatti al materiale base. Le saldature devono essere per acciaio S275, in strutture soggette a fatica in modo non significativo, con spessore delle membrature s30mm, requisiti di qualità elementare EN ISO 3834-4 secondo la norma UNI EN ISO 3834:2006 e livello di conoscenza tecnica del personale di Coordinamento della saldatura di base secondo la norma UNI EN 719:1996. Secondo tali caratteristiche le saldature sono di livello A.

Le caratteristiche del materiale dovranno essere conformi al 11.3.4 delle NTC 2008 di cui si riporta de seguito uno stralcio.

11.3.4.4.1 Composizione chimica degli acciai

Gli acciai per strutture saldate, oltre a soddisfare le condizioni indicate al § 11.3.4.1, devono avere composizione chimica conforme a quanto riportato nelle norme europee armonizzate applicabili, di cui al punto 11.3.4.1.

11.3.4.5 Processo di saldatura

La saldatura degli acciai dovrà avvenire con uno dei procedimenti all’arco elettrico codificati secondo la norma UNI EN ISO 4063:2001. È ammesso l’uso di procedimenti diversi purché sostenuti da adeguata documentazione teorica e sperimentale.

I saldatori nei procedimenti semiautomatici e manuali dovranno essere qualificati secondo la norma UNI EN 287-1:2004 da parte di un Ente terzo. A deroga di quanto richiesto nella norma UNI EN 287-1:2004, i saldatori che eseguono giunti a T con cordoni d’angolo dovranno essere specificamente qualificati e non potranno essere qualificati soltanto mediante l’esecuzione di giunti testa-testa.

Gli operatori dei procedimenti automatici o robotizzati dovranno essere certificati secondo la norma UNI EN 1418:1999. Tutti i procedimenti di saldatura dovranno essere qualificati secondo la norma UNI EN ISO 15614-1:2005.

Le durezze eseguite sulle macrografie non dovranno essere superiori a 350 HV30.

Le prove di qualifica dei saldatori, degli operatori e dei procedimenti dovranno essere eseguite da un Ente terzo; in assenza di prescrizioni in proposito l’Ente sarà scelto dal costruttore secondo criteri di competenza e di indipendenza.

Sono richieste caratteristiche di duttilità, snervamento, resistenza e tenacità in zona fusa e in zona termica alterata non inferiori a quelle del materiale base.

Nell’esecuzione delle saldature dovranno inoltre essere rispettate le norme UNI EN 1011:2005 parti 1 e 2 per gli acciai ferritici e della parte 3 per gli acciai inossidabili. Per la preparazione dei lembi si applicherà, salvo casi particolari, la norma UNI EN ISO 9692-1:2005.

Le saldature saranno sottoposte a controlli non distruttivi finali per accertare la corrispondenza ai livelli di qualità stabiliti dal progettista sulla base delle norme applicate per la progettazione.

In assenza di tali dati per strutture non soggette a fatica si adotterà il livello C della norma UNI EN ISO 5817:2004 e il livello B per strutture soggette a fatica.

L’entità ed il tipo di tali controlli, distruttivi e non distruttivi, in aggiunta a quello visivo al 100%, saranno definiti dal Collaudatore e dal Direttore dei Lavori; per i cordoni ad angolo o giunti a parziale penetrazione si useranno metodi di superficie (ad es. liquidi penetranti o polveri magnetiche), mentre per i giunti a piena penetrazione, oltre a quanto sopra previsto, si useranno metodi volumetrici e cioè raggi X o gamma o ultrasuoni per i giunti testa a testa e solo ultrasuoni per i giunti a T a piena penetrazione.

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Per le modalità di esecuzione dei controlli ed i livelli di accettabilità si potrà fare utile riferimento alle prescrizioni della norma UNI EN 12062:2004.

Tutti gli operatori che eseguiranno i controlli dovranno essere qualificati secondo la norma UNI EN 473:2001 almeno di secondo livello.

Oltre alle prescrizioni applicabili di cui al § 11.3.1.7 del DM 14/01/2008, il costruttore deve corrispondere ai seguenti requisiti.

In relazione alla tipologia dei manufatti realizzati mediante giunzioni saldate, il costruttore deve essere certificato secondo la norma UNI EN ISO 3834:2006 parti 2 e 4; il livello di conoscenza tecnica del personale di coordinamento delle operazioni di saldatura deve corrispondere ai requisiti della normativa di comprovata validità. I requisiti sono riassunti nel Tab. 11.3.XI di seguito riportata.

La certificazione dell’azienda e del personale dovrà essere operata da un Ente terzo, scelto, in assenza di prescrizioni, dal costruttore secondo criteri di indipendenza e di competenza.

2.3 Verniciature

Tutte le strutture in acciaio prima di essere posate in opera devono essere verniciate con prodotti anticorrosivi. Preliminarmente, in officina, è obbligatorio eseguire idonea preparazione delle superfici mediante sgrassatura con solventi e successiva verniciatura con pittura di fondo ai fosfati di zinco.

2.4 Bulloni

Le bullonerie devono essere della serie normale classe 8.8 minima, con viti classe 8 minima. Tutte gli elementi facenti parte della bulloneria metallica devono essere zincati a caldo.

Resistenze caratteristiche

A snervamento fyb =649N/mmq

A rottura ftb =800N/mmq

I bulloni - conformi per le caratteristiche dimensionali alle norme UNI EN ISO 4016:2002 e UNI 5592:1968 devono appartenere alle classi indicate della norma UNI EN ISO 898-1:2001,associate nel modo indicato nella Tab. 11.3.XII delle NTC 2008.

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Gli elementi di collegamento impiegati nelle unioni a taglio devono soddisfare i requisiti di cui alla norma armonizzata UNI EN 15048-1:2007 “Bulloneria strutturale non a serraggio controllato” e recare la relativa marcatura CE, con le specificazioni di cui al punto A del §11.1 delle NTC 2008.

2.5 Barre filettate

Le barre filettate devono essere del tipo "Hilti HAS" o similari, zincate e di classe 5.8, e devono essere dotate di dado e rondella.

2.6 Resina epossidica

Per l’inghisaggio di barre in acciaio nel calcestruzzo utilizzare resina epossidica tipo "Hilti HIT-RE 500-SD" o similari.

3 Opere in muratura

3.1 Muratura di nuova costruzione (§11.10.3.1.2 NTC2008)

La nuova muratura portante che servirà per completare il perimetro della copertura sarà in mattoni pieni (o in alternativa in blocchi portanti di laterizio semipieni), aventi

Resistenza a compressione malta M10 fm=10N/mmq

Resistenza a compressione laterizio pieno fbk>20N/mmq

I valori minimi delle resistenze caratteristiche della muratura dovranno essere:

Resistenza caratteristica a compressione

fk>8N/mmq=80daN/cmq

Resistenza caratteristica a taglio in assenza di tensioni normali fvvk0>0.2N/mmq=2daN/cmq

La resistenza a compressione di calcolo della muratura per azioni statiche deve essere maggiore a:

cmq/daN263

80ff

m

kd,m

La resistenza a compressione di calcolo della muratura per azioni sismiche deve essere maggiore a:

cmq/daN402

80ff

m

kd,m

Circa le altre prescrizioni esecutive si richiamano le disposizioni di cui alle Norme Tecniche vigenti emanate dal Ministero dei Lavori Pubblici.

Il Progettista delle Opere Strutturali

Dott. Ing. Giuseppe Garofalo

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A8 Relazione di calcolo

1. Analisi di carichi

1.1 Carichi sui solai - stato attuale/stato di progetto

L'analisi dei carichi sui solai esistenti è stata effettuata sulla base del rilievo geometrico-strutturale effettuato nelle fase preliminari alla progettazione.

COPERTURA METALLICA ESISTENTE:

Travi reticolari con doppi profili angolari L40x4 saldati ed arcarecci tipo Omega 100 con doppio manto in cemento-amianto.

ANALISI DEI CARICHI (VALORI CARATTERISTICI) - STATO ATTUALE

SA CARICHI per UNITA' di SUPERFICIE n p b d int/h daN/mq kN/mq

kg/mc m m m daN/mq kN/mq

daN/m

Copertura

5a Solaio con travetti in laterocemento e tavelloni Sup. (mq) = 120,00

G1 Pesi propri strutturali 68 0,68

travate reticolari in profili angolari L40x4 1 237,9 1 1 4 60

arcarecci in profilati metallici tipo Omega 1 6 1 1 0,85 8

G2 Sovraccarico permanente 30 0,30

manto in lastre coibentate di cemento amianto 30

Qn Combinazione n.1 (100% Qn + 0% Qman) 100 1,00

Carico neve 1 100 1 1 1 100

Carico per sola manutenzione 0 50 1 1 1 0

Qman Combinazione n.2 (50% Qn + 100% Qman) 50 0,50

Carico neve 0 100 1 1 1 0

Carico per sola manutenzione 1 50 1 1 1 50

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NUOVA COPERTURA METALLICA:

Travi di acciaio S275 HEA200 con arcarecci Omega 100x50x3 e manto in lamiera preverniciata di alluminio.

VARIAZIONE DEI CARICHI:

calcolato con riferimento ad 1mq di copertura

NOTA: si osserva una riduzione del carico pari a circa il 10% e quindi migliorativa sia da un punto di vista statico che sismico dell'edificio.

ANALISI DEI CARICHI (VALORI CARATTERISTICI) - STATO MODIFICATO

SA CARICHI per UNITA' di SUPERFICIE p b d int/h daN/mq kN/mq

kg/mc m m m daN/mq kN/mq

daN/m

Copertura

5a Solaio con travetti in laterocemento e tavelloni Sup. (mq) = 120,00

G1 Pesi propri strutturali 28 0,28

travi principali HEA200 1 42,3 1 1 4 11

arcarecci in profilati metallici tipo Omega100x50x3 1 7 1 1 0,5 14

baggioli in cls armato 2 36,75 0,35 0,35 4 3

G2 Sovraccarico permanente 50 0,50

lamiera di alluminio e coibente 20

fotovoltaico (in previsione di una possibile installazione) 30

Qn Combinazione n.1 (100% Qn + 0% Qman) 100 1,00

Carico neve 1 100 1 1 1 100

Carico per sola manutenzione 0 50 1 1 1 0

Qman Combinazione n.2 (50% Qn + 100% Qman) 100 1,00

Carico neve 0 100 1 1 1 0

Carico per sola manutenzione 1 50 1 1 1 50

SA SP SA

Sommano Totali Totali Totali Totali parziali solaio di piano di piano di piano SP-SA (SP-SA)/SA

kN kN kN kN kN kN %

0,28

0,5

1 1,78 1,78 1,98 -0,2 -10,10%

Copertura 1,78 1,98 -0,2 -10,10%

DIFFERENZE

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2. Azione della neve

CALCOLO DELL'AZIONE DELLA NEVE

Valore carratteristicio della neve al suolo

330 3

1,25

Coefficiente termico

Coefficiente di esposizione

Topografia CE

Normale 1

Valore del carico della neve al suolo

1,25

Coefficiente di forma (copertura ad una falda)

0 1,00 kN/mq

0,8

Zona I - AlpinaAosta, Belluno, Bergamo, Biella, Bolzano, Brescia, Como, Cuneo, Lecco, Pordenone, Sondrio, Torino, Trento, Udine, Verbania, Vercelli, Vicenza.

qsk = 1,50 kN/mq as ≤ 200 m

qsk = 1,39 [1+(as/728)2] kN/mq as > 200 m

Il coeff iciente termico può essere utilizzato per tener conto della riduzione del carico neve a causa dello scioglimento della stessa, causata dalla perdita di calore della costruzione. Tale coeff icientetiene conto delle proprietà di isolamento termico del materiale utilizzato in copertura. In assenza di uno specif ico e documentato studio, deve

essere utilizzato Ct = 1.

(inclinazione falda [°])

Zona IIIAgrigento, Avellino, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caltanisetta, Carbonia-Iglesias, Caserta, Catania, Catanzaro, Cosenza, Crotone, Enna, Frosinone, Grosseto, L’Aquila, Latina, Lecce, Livorno, Matera, Medio Campidano, Messina, Napoli, Nuoro, Ogliastra, Olbia Tempio, Oristano, Palermo, Pisa, Potenza, Ragusa, Reggio Calabria, Rieti, Roma, Salerno, Sassari, Siena, Siracusa, Taranto, Terni, Trapani, Vibo Valentia, Viterbo.

Zona IIArezzo, Ascoli Piceno, Bari, Campobasso, Chieti, Ferrara, Firenze, Foggia, Genova, Gorizia, Imperia, Isernia, La Spezia, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Padova, Perugia, Pescara, Pistoia, Prato, Rovigo, Savona, Teramo, Trieste, Venezia, Verona.

qsk (val. caratt. della neve al suolo [kN/mq])

qs (carico neve sulla copertura [N/mq]) = i·qsk·CE·Ct

i (coefficiente di forma)

as (altitudine sul livello del mare [m])

qs (carico della neve al suolo [kN/mq])

Aree in cui non è presente una significativa rimozione di neve sulla costruzione prodotta dal vento, a causa del terreno, altre costruzioni o alberi.

Descrizione

qsk (valore caratteristico della neve al suolo [kN/mq])

CE (coefficiente di esposizione)

Ct (coefficiente termico)

qsk = 1,50 kN/mq as ≤ 200 m

qsk = 1,35 [1+(as/602)2] kN/mq as > 200 m

qsk = 1,00 kN/mq as ≤ 200 m

qsk = 0,85 [1+(as/481)2] kN/mq as > 200 m

qsk = 0,60 kN/mq as ≤ 200 m

qsk = 0,51 [1+(as/4812] kN/mq as > 200 m

Zona I - MediterraneaAlessandria, Ancona, Asti, Bologna, Cremona, Forlì-Cesena, Lodi, Milano, Modena, Novara, Parma, Pavia, Pesaro e Urbino, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Treviso, Varese.

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La Circ. 02/02/2009, prevede anche la valutazione dell'incremento dovuto all'accumulo della neve nel caso di coperture adiacenti ad edifici più alti:

Per il caso di neve depositata in assenza di vento si dovrà considerare la condizione denominata Caso (i) nella figura C.3.4.4.

Per il caso di carico da neve depositata in presenza di vento, si dovranno considerare gli effetti dei possibili accumuli causati dai due fenomeni seguenti:

- scivolamento della neve dalla copertura posta a quota superiore;

- deposito della neve nella zona di “ombra aerodinamica”.

La condizione di carico conseguente ai fenomeni di cui sopra è denominata Caso (ii) nella figura C3.4.4.

I valori dei coefficienti di forma sono dati dalle espressioni seguenti:

1 = 0,8 (assumendo che la copertura inferiore sia piana)

2 = s + w

in cui :

s è il coefficiente di forma per il carico neve dovuto allo scivolamento della neve dalla copertura superiore, che vale:

per 15°, s = 0

per >15°, s è calcolato in ragione del 50% del carico totale massimo insistente sulla falda della copertura superiore, valutato con riferimento al valore del coefficiente di forma appropriato per detta falda.

w è il coefficiente di forma per il carico neve dovuto alla redistribuzione operata dal vento, che vale:

w = (b1 + b2)/2h h/qsk

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in cui:

è il peso dell’unità di volume della neve [kN/m3], che per i presenti calcoli può essere

assunto pari a 2kN/m3

Il valore del coefficiente w dovrà comunque essere compreso tra i limiti seguenti 0,8w4,0.

La lunghezza della zona in cui si forma l’accumulo è data da ls = 2h, e comunque 5ls15m.

Nel caso in cui b2<ls il valore del coefficiente di forma al livello della fine della copertura posta a quota inferiore dovrà essere valutato per interpolazione lineare tra i valori di 1 e 2.

1 = 0,8

2 = s + w = 15 0

s = 0

w = (b1+b2)/2h <= h/qsk

qsk = 1,25 kN/m2

= 2 kN/m3

h = 1,2 m

b1/2 = 1,65 m

b2/2 = 4,5 m

w,1= (b1+b2)/2h = 5,13

w,2=  h/qsk = 1,92

quindi:

s = 0

w= min(w1;w2) = 1,92

2 = s + w = 1,92

qn = s x qsk = 2,4 kN/m2

picco massimo del carico neve

ls = 5 m

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3. Azione del vento

CALCOLO DELL'AZIONE DEL VENTO

Zona vb,0 [m/s] a0 [m] ka [1/s]

3 27 500 0,02

330

27

Pressione cinetica di riferimento Coefficiente di forma Coefficiente dinamico

qb = 1/2∙∙vb2 ( = 1,25 kg/mc)

qb [N/mq] 455,63

Coefficiente di esposizione

Classe di rugosità del terreno

Categoria di esposizione

z altezza edif .[m] Zona as [m]

8 3 330

Cat. Esposiz. kr z0 [m] zmin [m] ct

IV 0,22 0,3 8 1

ce 1,63

La pressione del vento a meno del coefficiente di forma vale: 744,59 N/mq (0,7445 kN/mq)

E' il coefficiente di fo rma (o coefficiente aerodinamico), funzione della tipo logia e della geometria della costruzione e del suo orientamento rispetto alla direzione del vento . Il suo valore può essere ricavato da dati suffragati da opportuna documentazione o da prove sperimentali in galleria del vento .

Esso può essere assunto autelativamente pari ad 1 nelle costruzioni di tipo logia ricorrente, quali gli edifici di fo rma rego lare non eccedenti 80 m di altezza ed i capannoni industriali, oppure può essere determinato mediante analisi specifiche o facendo riferimento a dati di comprovata affidabilità.

p (pressione del vento [N/mq]) = qb·ce·cp·cd

qb (pressione cinetica di riferimento [N/mq])

ce (coefficiente di esposizione)

cp (coefficiente di forma)

cd (coefficiente dinamico)

ce(z) = ce(zmin)                                       per z < zmin

Classe di rugosità

B

B) Aree urbane (non di classe A), suburbane, industriali e boschive

3) Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania, Basilicata, Calabria (esclusa la provincia di Reggio Calabria)

as (altitudine sul livello del mare [m])

vb (velocità di riferimento [m/s])

ce(z) = kr2∙ct∙ln(z/z0) [7+ct∙ln(z/z0)]    per z ≥ zmin

vb = vb,0 per as ≤ a0

vb = vb,0 + ka (as - a0) per a0 < as ≤ 1500 m

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4. Azione del sisma Dati generali per azione sismica Ubicazione Luogo Sansepolcro – via M. Inghirami

Coordinate geografiche Latitudine 43,562254°N

Longitudine 12,161393°E Categoria Opere ordinarie ScuolaVita nominale VN = 50anni Classe d’uso III, Cu = 1,5 edificio rilevante Periodo di riferimento VR = CuVN = 75anni Categoria di sottosuolo B Vedi paragrafo successivo Categoria topografica T1

ga accelerazione orizzontale massima al sito su suolo rigido

oF valore massimo del fattore di amplificazione dello spettro in accelerazione orizzontale *CT periodo di inizio del tratto a velocità costante dello spettro in accelerazione orizzontale

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Dati specifici per azione sismica (spettro elastico)

Gli effetti delle azioni sismiche dovranno essere valutati con le seguenti masse gravitazionali:

kjj j221 QGG (3.2.17 NTC2008)

Spettro di risposta elastico:

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5. Caratteristiche sismiche del suolo Per la caratterizzazione sismica del suolo sono stati considerati i risultati delle indagini VEL eseguite dalla ditta GEOPROVE s.a.s. nell'anno 2005 a seguito della campagna di Vulnerabilità Sismica dei Suoli promossa dalla Regione Toscana.

I risultati sono facilmente scaricabili dal sito della Regione Toscana prevenzione sismica.

Sono disponibili un sondaggio a rotazione con D-H e una sismica a rifrazione.

Risultati della prova Down-Hole

Valutazione della Vs30:

valore compreso tra 360m/s e 800 m/s caratteristico di un suolo di tipo B.

Calcolo della Vs,30

Id Strato zi hi Vs,i

Descrizione m m m/s

0 0

1 9 9 416,1

2 12,5 3,5 750,6

3 27 14,5 799,6

4 31 4 1107,6

31 624,50779

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6. Interventi strutturali

6.1 Premessa

Gli interventi progettati in variante sono quelli descritti al §2 della A3 Relazione tecnica generale, ovvero:

a seguito della rimozione e bonifica delle lastre in cemento-amianto della copertura esistente, al fine di scongiurare per quanto possibile le problematiche connesse alle infiltrazioni meteoriche, verranno rimosse completamente le n.9 travi reticolari metalliche insieme agli arcarecci tipo omega, e sostituite, stesso schema statico e stessa posizione degli appoggi, con n.9 travi in acciaio S275 HEA200;

le nuove travi di acciaio appoggeranno su appositi baggioli in c.a. posti in corrispondenza dei pilastri, di altezza variabile (h media 12cm) per generare una pendenza della trave dell'ordine dell'1,5%; tali baggioli saranno realizzati con malta cementizia colabile ad alta resistenza a ritiro eliminato e saranno connessi alla struttura esistente tramite n.4 barre di acciaio B450C 12 inghisate con resina epossidica bicomponente, sono previste anche staffature 8 di confinamento del getto di acciaio B450C;

il collegamento tra le travi di acciaio ed i baggioli sarà eseguito con n.4 barre filettate M12 cl.5.8 disposte preforando le ali del profilo;

al di sopra delle travi di acciaio saranno poggiati gli arcarecci in profili di acciaio S275 Omega 100x50x3, continui su tre appoggi per ridurre l'inflessione.

6.2 Verifica inserimento travi principali HEA200

6.2.1 Verifica a flessione, taglio e deformabilità

La verifica è stata condotta, ai sensi delle NTC2008 con il programma di calcolo SAP2000 v.18, la cui licenza è in possesso del sottoscritto.

Schema statico:

appoggio-appoggio - int. 4m - sbalzo sx = 0,725m - luce interna appoggi = 6,725m - sbalzo dx = 1,04m

Per come sono ravvicinati gli arcarecci il carico è stato considerato uniformemente distribuito lungo tutta la trave.

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Condizioni elementari di carico

G1,arcarecci = 0,14x4 =0,56kN/m2 Pp = 0,423kN/m (computato automaticamente)

G2 = 0,5x4 =2,0kN/m

Q1 = 0,5x4 =2,0kN/m

Qn1 = 1,0x4 =4,0kN/m

Qn2,max = 2,4x4 = 9,6kN/m

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Combinazioni di carico

Nota: a vantaggio di sicurezza, la verifica di deformabilità è stata condotta con la combinazione di carico rara.

Inviluppo delle sollecitazioni

Momento flettente

TABLE:  Combination Definitions

ComboName ComboType AutoDesign CaseType CaseName ScaleFactor

Text Text Yes/No Text Text Unitless

SLU_1a Linear Add No Linear Static DEAD 1,3

SLU_1a Linear Static G1 1,3

SLU_1a Linear Static G2 1,5

SLU_1a Linear Static Qn1 1,5

SLU_1a Linear Static Q1 0

SLE_1 Linear Add No Linear Static DEAD 1

SLE_1 Linear Static G1 1

SLE_1 Linear Static G2 1

SLE_1 Linear Static Qn1 1

SLU_2a Linear Add No Linear Static DEAD 1,3

SLU_2a Linear Static G1 1,3

SLU_2a Linear Static G2 1,5

SLU_2a Linear Static Qn2 1,5

SLU_2a Linear Static Q1 0

SLE_2 Linear Add No Linear Static DEAD 1

SLE_2 Linear Static G1 1

SLE_2 Linear Static G2 1

SLE_2 Linear Static Qn2 1

SLU_1b Linear Add No Linear Static DEAD 1,3

SLU_1b Linear Static G1 1,3

SLU_1b Linear Static G2 1,5

SLU_1b Linear Static Qn1 0,75

SLU_1b Linear Static Q1 1,5

SLU_2b Linear Add No Linear Static DEAD 1,3

SLU_2b Linear Static G1 1,3

SLU_2b Linear Static G2 1,5

SLU_2b Linear Static Qn2 0,75

SLU_2b Linear Static Q1 1,5

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Taglio

Verifica a pressoflessione con stabilità (coeff. di utilizzo)

La verifica è ampiamente soddisfatta.

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Verifica a taglio (coeff. di utilizzo)

La verifica è ampiamente soddisfatta.

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Verifica a deformabilità

Combinazione SLE_2 (considerando al 100% il carico neve)

Massimo abbassamento dmax = 2,4cm

Corrispondente a: L/dmax = 672,5/2,4 = 280 > 250 verificato

Combinazione SLE_2b (solo carico neve)

Massimo abbassamento dmax = 1,47cm

Corrispondente a: L/dmax = 672,5/1,47 = 457 > 300 verificato

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6.2.2 Verifica alle vibrazioni allo SLE

Con apposito foglio di calcolo si effettua la verifica alle vibrazioni allo SLE.

6.2.3 Verifica a taglio in combinazione sismica dell'appoggio

Verifica dell'ancoraggio baggiolo-struttura esistente

Si verifica l'ancoraggio del baggiolo in c.a. di appoggio alla struttura esistente.

L'ancoraggio è costituito da n.4 barre di acciaio B450 12.

Azione sismica:

gWTSF dh /

dove

g72,01

390,2151,1261,0

q

FSaTS og

maxd

per CB TTT

Si è ipotizzato assenza totale di duttilità strutturale per l'edificio esistente in c.a. Gli effetti delle azioni sismiche dovranno essere valutati con le seguenti masse gravitazionali:

kjj j221 QGG (3.2.17 NTC2008)

Quindi

W72,0Fh

dove il "peso sismico" W che si ottiene dalla seguente relazione:

kjj j221 QGG (3.2.17 NTC2008)

Creando una combinazione di soli carichi gravitazionali si ottengono le seguenti reazioni:

Si considera lo S.L.E. frequente e si calcola la prima frequenza propria indotta da Q f =G 1 +G 2 + 1 Q

1 = 0,20

carichi Q f agenti sulla trave

Q f = 376 daN/m

frequenza naturale più bassaf = 4,90 Hz

che deve risultare maggiore di 3 Hz

necessaria per solai caricati da persone

Conclusione verifica:La verifica delle vibrazioni è soddisfatta

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Quindi considerando la massima reazione:

W = 19kN

Pertanto:

kN141972,0W72,0Fh azione di taglio sull'ancoraggio

Il numero degli ancoraggi è pari a 4 per ogni appoggio, quindi su ogni barra di ancoraggio insiste un'azione sismica pari a:

kN5,34

14

n

FF

sp

hsp,h

La verifica dell'ancoraggio si esegue valutando il contributo delle barre tipo "effetto spinotto" di cui al par. 7 delle NTC2008:

Ipotizziamo che al minimo, la resistenza del cls dove si ancoreranno le barre sia C12/15, ovvero:

MPa12fck quindi MPa9,55,135,1

12

FC

ff

M

ckcd

L'acciaio dell'ancoraggio è il B450C, per cui:

MPa450fyk quindi MPa39115,1

450ff

M

ykyd

2sj mm113121A

kN06,7N70553919,51133,1ffA3,1

N1104511339125,0Af25,0minV

ydcdsj

sjyd

dd

> kN5,3F sp,h

verificato

Verifica dell'ancoraggio nuova struttura in acciaio-baggiolo in c.a.

Si verifica l'ancoraggio della nuova struttura in acciaio al baggiolo in c.a.

Ogni appoggio è ancorato con n.4 barre filettate di classe 5.8 inghisate con resina epossidica tipo HIT-RE-500-SD della Hilti.

Per la verifica si utilizza il programma di calcolo Ancor fornito dalla Hilti:

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6.3 Verifica inserimento arcarecci Omega 100x50x3

6.3.1 Verifica a flessione, taglio e deformabilità

La verifica è stata condotta, ai sensi delle NTC2008 ed è eseguito con un opportuno foglio di calcolo.

Schema statico:

ai fini della riduzione della deformabilità gli arcarecci dovranno essere posizionati su tre appoggi; con luce di ogni tratto pari a 4m;

la presenza della lamiera d'estradosso ordita con le greche in senso trasversale alla posa degli arcarecci conferisce stabilità laterale al sistema.

Data la tipologia del carico neve, ed al fine di un'ottimizzazione del numero dei profili, gli stessi sono stati posizionati con passo variabile.

Per ogni arcareccio tipo il carico neve da considerare è stato mediato sul tratto di competenza.

In sostanza sono state effettuate le verifiche per n.4 arcarecci aventi interasse diverso

Gli arcarecci sono collegati alle travi principali HEA200 tramite n.2 bulloni M8 cl.8.8 dotati di dado e rondella.

La verifica di tali elementi ad un'ipotetica azione di taglio indotta dal sisma, visti i carichi in gioco, si ritiene ampiamente soddisfatta.

Si riportano di seguito le schede di verifica degli arcarecci Omega 100x50x3 in funzione degli interassi: 0,58m - 0,77m - 1,00m - 1,15m.

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Verifica inserimento travi in acciaio tipo OM100 INTERASSE = 0,58 m

Carichi solaiG1 G2 Q,acc i PG,mez PQ,mez

[daN/m2] [daN/m2] [daN/m2] [m] [daN] [daN]

0 40 215 0,58 0 0

Carichi murature Pmez q

, m sp ,mur h ,mur q ,mur

[daN/m3] [m] [m] [daN/m]

0 0,00 0,00 00 0,00 0,00 00 0,00 0,00 0

0 L

Combinazioni di caricoCOMBINAZIONE SLU qper,G1 qper,G2 qacc,Q q PG PQ

γG1 γG2 γQ [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN] [daN]

1,30 1,50 1,50 7 23 123,625 229 0 0

Combinazioni di caricoCOMBINAZIONE SLE qper,G1 qper,G2 qacc,Q q PG PQ

γG1 γG2 γQ [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN] [daN]

1,00 1,00 1,00 7 23 123,625 153 0 0

ProfiliTipo n° pp/cad A Wx Wpl Jx Jy Av

[daN/m] [cm2] [cm3] [cm3] [cm4] [cm4] [cm2]

OM100 1 6,84 8,71 21,45 111,25 5,98

h b tw tf r hw hf[cm] [cm] [cm] [cm] [cm] [cm] [cm]

10 5 0,3 0,3 0,3 8,8 2,05

AcciaioTipo fyk ftk fvk E n G γM0 γM1

[daN/cm2] [daN/cm2] [daN/cm2] [daN/cm2] [daN/cm2]

S275 2750 4300 1588 2100000 0,3 807692 1,05 1,05

Dati di calcoloLuce Luce,calc

[m] [m]

3,81 4,00

Verifiche di SLU a flessione e a taglio - n. appoggi (scrivere 2 o 3) 3 8MEd Mc,Rd Verifica VEd Vc,Rd Verifica 6,4

[daNm] [daNm] ≤1 [daN] [daN] ≤1458 562 0,815 458 9042 0,051

Verifiche di SLU a stabilità flessotorsionale soddisfatte data la presenza della lamiera controventante

Sollecitazioni SLE Verifiche di SLE a deformabilità - n. appoggi (scrivere 2 o 3) 3 2M V L / f ,lim f ,lim f ,per f ,acc f ,max L / f ,max 107

[daNm] [daN] > di [cm] [cm] [cm] [cm] Verifica307 307 MAX 250 1,60 0,17 0,71 0,88 457 SI

307 307 2 300 1,33 0,71 0,71 567 SI

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Verifica inserimento travi in acciaio tipo OM100 INTERASSE = 0,77 m

Carichi solaiG1 G2 Q,acc i PG,mez PQ,mez

[daN/m2] [daN/m2] [daN/m2] [m] [daN] [daN]

0 40 178 0,77 0 0

Carichi murature Pmez q

, m sp ,mur h ,mur q ,mur

[daN/m3] [m] [m] [daN/m]

0 0,00 0,00 00 0,00 0,00 00 0,00 0,00 0

0 L

Combinazioni di caricoCOMBINAZIONE SLU qper,G1 qper,G2 qacc,Q q PG PQ

γG1 γG2 γQ [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN] [daN]

1,30 1,50 1,50 7 31 137,06 261 0 0

Combinazioni di caricoCOMBINAZIONE SLE qper,G1 qper,G2 qacc,Q q PG PQ

γG1 γG2 γQ [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN] [daN]

1,00 1,00 1,00 7 31 137,06 175 0 0

ProfiliTipo n° pp/cad A Wx Wpl Jx Jy Av

[daN/m] [cm2] [cm3] [cm3] [cm4] [cm4] [cm2]

OM100 1 6,84 8,71 21,45 111,25 5,98

h b tw tf r hw hf[cm] [cm] [cm] [cm] [cm] [cm] [cm]

10 5 0,3 0,3 0,3 8,8 2,05

AcciaioTipo fyk ftk fvk E n G γM0 γM1

[daN/cm2] [daN/cm2] [daN/cm2] [daN/cm2] [daN/cm2]

S275 2750 4300 1588 2100000 0,3 807692 1,05 1,05

Dati di calcoloLuce Luce,calc

[m] [m]

3,81 4,00

Verifiche di SLU a flessione e a taglio - n. appoggi (scrivere 2 o 3) 3 8MEd Mc,Rd Verifica VEd Vc,Rd Verifica 6,4

[daNm] [daNm] ≤1 [daN] [daN] ≤1521 562 0,928 521 9042 0,058

Verifiche di SLU a stabilità flessotorsionale soddisfatte data la presenza della lamiera controventante

Sollecitazioni SLE Verifiche di SLE a deformabilità - n. appoggi (scrivere 2 o 3) 3 2M V L / f ,lim f ,lim f ,per f ,acc f ,max L / f ,max 107

[daNm] [daN] > di [cm] [cm] [cm] [cm] Verifica349 349 MAX 250 1,60 0,21 0,78 1,00 401 SI

349 349 2 300 1,33 0,78 0,78 511 SI

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Verifica inserimento travi in acciaio tipo OM100 INTERASSE = 1,00 m

Carichi solaiG1 G2 Q,acc i PG,mez PQ,mez

[daN/m2] [daN/m2] [daN/m2] [m] [daN] [daN]

0 40 128 1,00 0 0

Carichi murature Pmez q

, m sp ,mur h ,mur q ,mur

[daN/m3] [m] [m] [daN/m]

0 0,00 0,00 00 0,00 0,00 00 0,00 0,00 0

0 L

Combinazioni di caricoCOMBINAZIONE SLU qper,G1 qper,G2 qacc,Q q PG PQ

γG1 γG2 γQ [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN] [daN]

1,30 1,50 1,50 7 40 128 261 0 0

Combinazioni di caricoCOMBINAZIONE SLE qper,G1 qper,G2 qacc,Q q PG PQ

γG1 γG2 γQ [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN] [daN]

1,00 1,00 1,00 7 40 128 175 0 0

ProfiliTipo n° pp/cad A Wx Wpl Jx Jy Av

[daN/m] [cm2] [cm3] [cm3] [cm4] [cm4] [cm2]

OM100 1 6,84 8,71 21,45 111,25 5,98

h b tw tf r hw hf[cm] [cm] [cm] [cm] [cm] [cm] [cm]

10 5 0,3 0,3 0,3 8,8 2,05

AcciaioTipo fyk ftk fvk E n G γM0 γM1

[daN/cm2] [daN/cm2] [daN/cm2] [daN/cm2] [daN/cm2]

S275 2750 4300 1588 2100000 0,3 807692 1,05 1,05

Dati di calcoloLuce Luce,calc

[m] [m]

3,81 4,00

Verifiche di SLU a flessione e a taglio - n. appoggi (scrivere 2 o 3) 3 8MEd Mc,Rd Verifica VEd Vc,Rd Verifica 6,4

[daNm] [daNm] ≤1 [daN] [daN] ≤1522 562 0,929 522 9042 0,058

Verifiche di SLU a stabilità flessotorsionale soddisfatte data la presenza della lamiera controventanteMEd Lcr Y Mcr Wp λLT Mb,Rd Verifica

[daNm] [cm] [daNm] [cm3] [daNm] ≤1522 400 1,75 20355 0 0,802 8670 0,060 0,0602

Sollecitazioni SLE Verifiche di SLE a deformabilità - n. appoggi (scrivere 2 o 3) 3 2M V L / f ,lim f ,lim f ,per f ,acc f ,max L / f ,max 107

[daNm] [daN] > di [cm] [cm] [cm] [cm] Verifica350 350 MAX 250 1,60 0,27 0,73 1,00 401 SI

350 350 2 300 1,33 0,73 0,73 547 SI

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Il Progettista delle Opere Strutturali

Dott. Ing. Giuseppe Garofalo

Verifica inserimento travi in acciaio tipo OM100 INTERASSE = 1,15 m

Carichi solaiG1 G2 Q,acc i PG,mez PQ,mez

[daN/m2] [daN/m2] [daN/m2] [m] [daN] [daN]

0 40 100 1,15 0 0

Carichi murature Pmez q

, m sp ,mur h ,mur q ,mur

[daN/m3] [m] [m] [daN/m]

0 0,00 0,00 00 0,00 0,00 00 0,00 0,00 0

0 2L

Combinazioni di caricoCOMBINAZIONE SLU qper,G1 qper,G2 qacc,Q q PG PQ

γG1 γG2 γQ [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN] [daN]

1,30 1,50 1,50 7 46 115 250 0 0

Combinazioni di caricoCOMBINAZIONE SLE qper,G1 qper,G2 qacc,Q q PG PQ

γG1 γG2 γQ [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN/m] [daN] [daN]

1,00 1,00 1,00 7 46 115 168 0 0

ProfiliTipo n° pp/cad A Wx Wpl Jx Jy Av

[daN/m] [cm2] [cm3] [cm3] [cm4] [cm4] [cm2]

OM100 1 6,84 8,71 21,45 111,25 5,98

h b tw tf r hw hf[cm] [cm] [cm] [cm] [cm] [cm] [cm]

10 5 0,3 0,3 0,3 8,8 2,05

AcciaioTipo fyk ftk fvk E n G γM0 γM1

[daN/cm2] [daN/cm2] [daN/cm2] [daN/cm2] [daN/cm2]

S275 2750 4300 1588 2100000 0,3 807692 1,05 1,05

Dati di calcoloLuce Luce,calc

[m] [m]

3,81 4,00

Verifiche di SLU a flessione e a taglio - n. appoggi (scrivere 2 o 3) 3 8MEd Mc,Rd Verifica VEd Vc,Rd Verifica 6,4

[daNm] [daNm] ≤1 [daN] [daN] ≤1501 562 0,892 501 9042 0,055

Verifiche di SLU a stabilità flessotorsionale soddisfatte data la presenza della lamiera controventante

Sollecitazioni SLE Verifiche di SLE a deformabilità - n. appoggi (scrivere 2 o 3) 3 2M V L / f ,lim f ,lim f ,per f ,acc f ,max L / f ,max 107

[daNm] [daN] > di [cm] [cm] [cm] [cm] Verifica336 336 MAX 250 1,60 0,30 0,66 0,96 417 SI

336 336 2 300 1,33 0,66 0,66 609 SI

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A13 Piano di manutenzione delle strutture

1 Premessa Il piano di manutenzione è il documento complementare al progetto esecutivo che prevede, pianifica e programma l’attività di manutenzione dell’intervento in oggetto al fine di mantenere nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità, l’efficienza e il valore economico.

Di seguito saranno pertanto indicati un sistema di controlli e di interventi da eseguire a cadenze temporali prefissate o comunque desumibili dagli esiti dei controlli di monitoraggio, al fine di una corretta gestione del bene e delle sue parti nel corso degli anni.

2 Scopo Il piano di manutenzione ha come scopo principale quello di garantire che gli interventi necessari vengano effettuati con la massima economia ed efficienza.

I documenti operativi e costitutivi il piano di manutenzione risultano i seguenti:

il manuale d’uso;

il manuale di manutenzione;

il programma di manutenzione.

Il manuale d’uso è inteso come un manuale di istruzioni indirizzato agli utenti finali allo scopo di: evitare-limitare modi d’uso impropri, far conoscere le corrette modalità di funzionamento, istruire a svolgere correttamente le operazioni di manutenzione che non richiedono competenze tecnico specialistiche, favorire una corretta gestione che eviti un degrado anticipato, permettere di riconoscere tempestivamente i fenomeni di deterioramento anomalo da segnalare ai tecnici responsabili.

Il manuale di manutenzione costituisce il documento che fornisce agli operatori tecnici le indicazioni necessarie per una corretta manutenzione, utilizzando un adeguato linguaggio tecnico (riferito sia ad una unità tecnologica che ai singoli componenti di un impianto tecnologico).

Il programma di manutenzione viene inteso come uno strumento che indica un sistema di controlli e di interventi da eseguire a cadenze temporali prefissate, al fine di una corretta gestione del bene e delle sue parti nel corso degli anni.

Di seguito vengono riportate le parti essenziali del piano di manutenzione costituito da: - una scheda generale (manuale di manutenzione) in cui sono riportate le informazioni relative all’intervento in oggetto (elaborati grafici, schede tecniche dei materiali, schede normative, ecc.) che dovranno essere eventualmente integrate in fase di esecuzione dei lavori;

- una serie di schede (programma di manutenzione) che identificano i vari componenti da sottoporre a programma di manutenzione e le relative schede tipo che ne individuano le modalità di esecuzione e la frequenza con cui intervenire.

A completamento del presente documento dovranno essere allegati eventuali manuali d’uso dei componenti tecnologici installati che necessitino di specifiche di intervento particolari.

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3 Manuale di manutenzione Di seguito si riportano in forma sintetica alcuni dati relativi alla tipologia di intervento effettuata con particolare riferimento alle caratteristiche dei materiali, delle finiture, delle tipologie impiantistiche, tali indicazioni dovranno essere aggiornate con note utili ai fini di una corretta manutenzione, quali l’indicazione del fornitore del materiale, prescrizioni particolari di intervento ecc.; successivamente si riporta un elenco degli elaborati di progetto suddivisi per categoria di intervento il quale dovrà essere aggiornato allo “stato come costruito” (As-built) qualora dovessero intervenire delle modifiche in fase di costruzione.

Generalità sull’intervento

Elaborati Grafici

Rif. Elab.

Oggetto Modifiche effettuate [D.L.]

Vari Progetto Progetto esecutivo strutture - Elaborati grafici Stato di progetto - Pianta, prospetti e sezioni

RGC Progetto

Relazione opere strutturali

4 Modalità di attuazione del piano Per garantire la corretta applicazione del piano di manutenzione programmata il Personale dovrà soddisfare le seguenti prescrizioni:

Caratteristiche del personale impiegato L’Ente farà eseguire tutte le operazioni di verifica, controllo, sostituzione e riparazione da parte di personale specializzato e qualificato secondo buone regole di manutenzione.

Documentazione delle operazioni eseguite Il Personale addetto alla manutenzione preparerà e fornirà una accurata descrizione delle operazioni eseguite sull’impianto evidenziando tra l’altro le denominazioni commerciali e le caratteristiche particolari delle apparecchiature delle quali si renda necessaria la sostituzione, gli interventi non previsti dal piano di manutenzione ritenuti opportuni e le relative motivazioni e la registrazione corretta di tutti gli interventi eseguiti e quelli proposti non previsti dal piano di manutenzione.

5 Programma di manutenzione Di seguito vengono riportate le indicazioni per lo svolgimento dei controlli periodici da effettuare e per la programmazione degli interventi di manutenzione (sotto forma di schede ripartite per categorie di opera).

Tali interventi potranno essere a scadenza programmata (strategia preventiva) ovvero in base alle condizioni riscontrate (strategia predittiva) o eventualmente a rottura.

Nelle schede di seguito riportate sono indicate con dei codici le attività da svolgere e l’operatore che dovrà effettuare le operazioni del programma di manutenzione:

I codici di attività individuati risultano:

CNT = Controllo

VRF = Verifica

PLZ = Pulizia

TRP = Trattamenti protettivi

PRV = Prove strumentali

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I codici che individuano l’operatore, risultano:

IDR = Idraulico

ELT = Elettricista

OPG = Operaio generico

OPS = Operaio specializzato

LTT = Lattoniere

TEC = Tecnico abilitato

6 Opere strutturali

Codice Descrizione Elementi Strategia Attività Frequenza Operatore

OS.00 Elementi in acciaio Programmata VRF 1 Anno OPS-TEC

OS.01 Elementi in c.a. Programmata TRP 5 Anni OPS-TEC

OS.03 Murature Programmata VRF 5 Anni OPS-TEC

7 Schede di manutenzione OPERE IN ACCIAIO

OPERAZIONI PREVISTE INTERVENTI DI MANUTENZIONE

FREQUENZA

ISPEZIONARE I MANUFATTI E CONTROLLARE: eventuali fenomeni di deterioramento e di

degrado dei materiali; stato delle carpenterie in acciaio e delle

passivazioni; stato della zincatura degli elementi di

acciaio in particolare nei punti di giunzione e fissaggio alle pareti in c.a.;

presenza di eccesso di vibrazioni o emissioni sonore delle strutture sotto carico.

ripresa della passivazioni delle carpenterie in acciaio;

consultare ditta fornitrice opere in acciaio o ditta specializzata per interventi di ripristino o sostituzione di parti danneggiate.

ANNUALE / SEMESTRALE

NOTE

1) L’esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla relativa documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione,inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo stato d’opera.

2) Consultare tecnico abilitato in caso di quadro deformativo o di passivazione in rapida evoluzione o interventi che vadano a variare dimensioni strutturali o carichi applicati.

OPERE IN CA

OPERAZIONI PREVISTE INTERVENTI DI MANUTENZIONE

FREQUENZA

ISPEZIONARE I MANUFATTI E CONTROLLARE: eventuali fenomeni di deterioramento e di

degrado dei materiali;

riparazioni localizzate superficiali delle parti strutturali, da effettuare anche con materiali

ANNUALE

Dott. Ing. Giuseppe Garofalo - n.915 Ordine Ingegneri di Arezzo

Commessa: Nome file: Dic 20152014ED004 Liceo Città di Piero succ 2014 ED 004 E R02 R0 Relazione opere strutturali.docm Pagina 43 di 43

eventuali fenomeni di dissesto delle strutture dovuti a cedimenti differenziali;

presenza di infiltrazioni di acqua; presenza di fenomeni di risalita dell’umidità; presenza di un quadro fessurativo che esuli

dalle normali fessure dovute al ritiro del calcestruzzo in fase di maturazione;

presenza di distacchi di porzioni superficiali delle opere in calcestruzzo che comportino l’esposizione all’ambiente aggressivo dei ferri di armatura;

presenza di avvallamenti della superficie di calpestio;

presenza di eccesso di vibrazioni o emissioni sonore delle strutture sotto carico.

speciali; ripristino di parti

strutturali in calcestruzzo armato da eseguire anche con materiali speciali;

protezione dei calcestruzzi da azione disgreganti (gelo, sali solventi, ambiente aggressivo, ecc.) con eventuale applicazione di film protettivi;

protezione delle armature da azioni disgreganti (gelo, ambiente aggressivo, ecc.).

NOTE

1) L’esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla relativa documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione,inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario, indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo stato d’opera.

2) Consultare tecnico abilitato in caso di quadro fessurativo in rapida evoluzione o interventi che vadano a variare dimensioni strutturali o carichi applicati.

Il Progettista delle Opere Strutturali

Dott. Ing. Giuseppe Garofalo