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Comune di Mazzano Provincia di Bres cia PIANO COMUNALE DIILLUMINAZIONE RELAZIONE 01 PIANO Febb raio 2009 Enrico Paolucci '" » OoJ GREENPOWERTt CH SRL - VIA SAN FELICE, 17 - ""'250 12 CALV/SANO (BS) - TEL . 030/968176 - FAX 03012055279

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Comune di Mazzano Provincia di Brescia

PIANO COMUNALE DIILLUMINAZIONE

RELAZIONE 01 PIANO

Febbraio 2009

Enrico Paolucci '"» OoJ

GREENPOWERTt CH SRL - VIA SAN FELICE, 17 -""'250 12 CALV/SANO (BS) - TEL . 030/968176 - FAX 03012055279

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

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I N D I C E

1. PREMESSA ….………………………………...….…………………………………………………………………………….4

1.1 INQUADRAMENTO NORMATIVO ……………………………………….……………………………………………………4

1.2 SIGNIFICATO, OBIETTIVI E AMBITI DI APPLICAZIONE DEL PIANO DI ILLUMINAZIONE……………..……………4

1.3 MOTIVAZIONI, BENEFICIARI E VANTAGGI ECONOMICI DEL PIANO DI ILLUMINAZIONE…………………………4

1.4 RIFERIMENTI NORMATIVI…………………………………………….………………………………………………………6

1.5 STRUTTURA DEL PIANO ………………………………………......…………………………………………………………8

2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE……………………………….…………………………………………………………9

2.1 INQUADRAMENTO AMBIENTALE………………………………………………..…………………………………………9

2.2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE………………………………………………………………………………………...9

2.3 AREE OMOGENEE ……………………………………………………………………………………………..…………….17

2.4 ZONE DI PROTEZIONE DALL’INQUINAMENTO LUMINOSO …………………………………………………..………18

3. ILLUMINAZIONE DEL TERRITORIO: CENSIMENTO E STATO DI FATTO…………………………...…………..19

3.1 STATO DELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA ESISTENTE…...………………......……………………………...………..19

3.1.1 Tipologie dei corpi illuminanti …………..……………………..………………..……………………………………..19

3.1.2 Tipologie di sorgenti luminose suddivise per potenze ……..…..…………………………………..………..……20

3.1.3 Tipologie dei supporti………………….………...…..…………………………………………….………………......22

3.2 CONFORMITÀ LEGISLATIVA ...……………………………………...…… …………………………………...…………23

3.2.1 Conformità dei corpi illuminanti …………………………………………………………………………...…………23

3.2.2 Conformità delle sorgenti luminose …………………………………....................................……………………..25

3.2.3 Presenza dei regolatori di flusso ………………………………………...……………………………...…………...26

3.3 STATO DEI QUADRI ELETTRICI E COMPATIBILITÀ DELLE NORME DI SETTORE ………………...………….. 28

3.4 RILIEVI ILLUMINOTECNICI ………………………………………………………...………..………………………………28

4. CLASSIFICAZIONE DELLA VIABILITÀ ……………………………..……………………………………………………29

4.1 DEFINIZIONI …………………………………………………………………...………………………………………………29

4.2 CLASSIFICAZIONE ILLUMINOTECNICA DELLE STRADE ………...…………………………………………………...29

4.2.1 Classificazione delle strade in base al Codice della Strada …………………………………...…………………..29

4.2.2 Classificazione delle strade in base alle Norma UNI 11248 e UNI EN 13201-2………… ….………………....30

4.2.3 Classificazione delle strade comunali …………………………………………….………………………………….32

5. PIANIFICAZIONE ADEGUAMENTI …………………………………..……………………………………….…………….34

5.1 PROPOSTE OPERATIVE PER LE EVIDENZE STORICHE E ARTISTICHE…………………………………………..34

5.2 IMPIANTI PUBBLICI A ELEVATO IMPATTO AMBIENTALE E AD ELEVATO CONSUMO ENERGETICO ……..…34

5.3 PRESCRIZIONI SULL’OBBLIGO DI ADEGUAMENTO DELL’ESISTENTE…………………………………………….35

5.4 PRIORITÀ D’INTERVENTO ………………………………………………………………………………………………….36

5.5 VERIFICA IMPIANTI PRIVATI NON CONFORMI CON L. R. 17/2000 E S.M.I………………………………………...36

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

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6. SOLUZIONE INTEGRATA DI RIASSETTO ILLUMINOTECNICO DEL TERRITORIO…………………………..37

6.1 DELIBERA PER L’INTEGRAZIONE DEL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE………………………………….37

6.2 DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ DEL PROGETTO ILLUMINOTECNICO E DELLE INSTALLAZIONI…………37

6.3 TIPOLOGIE DI INTERVENTO: PIANO OPERATIVO PER LA REALIZZAZIONE DI NUOVI IMPIANTI E

L’ADEGUAMENTO DEGLI ESISTENTI ………………………………………………………………………...………….37

6.3.1 Criteri guida in ambito elettrico ……………………………………………………………………………....…….38

6.3.2 Criteri guida in ambito progettuale ……………...………………………………………………...……………….. 47

6.4 INTERVENTI OPERATIVI SPECIFICI………………………………………………………………………...……………58

6.4.1 Interventi in corso di esecuzione e di progettazione ….……………………………………………………….…..58

7. PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI, VALUTAZIONI ECONOMICHE E PIANO DI MANUTENZIONE ....59

7.1 PROGRAMMA DI RISPARMIO ENERGETICO: STIMA DEI COSTI / BENEFICI………………………………..…....59

7.1.1 Costi dell’illuminazione pubblica comunale ………………………………………………………………….……...59

7.1.2 Aumento del costo dell’energia elettrica ………………………… ………………………………………………....59

7.1.3 Stima dei costi degli interventi e del rapporto costi/benefici ……………………………………….……………...59

7.1.3 Stima del rapporto costi/benefici relativo all’installazione dei regolatori di flusso ………………………...…….69

7.2 PROGRAMMA DI INTERVENTO ……………………………………….....……………………………………………….71

7.3 PIANO DI MANUTENZIONE ………………………………………………………………………………………………...71

7.3.1 Manutenzione degli impianti comunali……………………………………………………………………...……….72

ALLEGATO 1 – 2 DATABASE ACCESS

ALLEGATO 3 SCHEDE “ DATI GENERALI QUADRO ELETTRICO DI RIFERIMENTO”

ALLEGATO 4 RILIEVI ILLUMINOTECNICI SU IMPIANTI COMUNALI DEL COMUNE DI MAZZANO

ALLEGATO 5 ADOZIONE DEL PIANO COMUNALE DELL’ILLUMINAZIONE (ART. 2, COMMA 2, LETT. I) DELLA L. R.

N. 23 DEL 23 GIUGNO 1997

ALLEGATO 6 DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ DEL PROGETTO ILLUMINOTECNICO ALLA L.R. 17/2000

ALLEGATO 7 DICHIARAZIONE DI CONFORMITA' DELL’INSTALLAZIONE ALLA L.R. N. 17/2000 E S.M.I.

ALLEGATO 8 IMPIANTI DI ILLUMINAZIONI PRIVATI

TAVOLA 1 CENTRI LUMINOSI E QUADRI DI COMANDO ESISTENTI A MAZZANO

TAVOLA 2 SISTEMA DELLA MOBILITA’

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

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1. PREMESSA

1.1 INQUADRAMENTO NORMATIVO L’obbligo, per i comuni della Lombardia, di dotarsi del Piano di illuminazione è sancito dalla Legge Regionale n° 17 del

27.03.2000 “Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento

luminoso” ed è disciplinato, oltre che dalla succitata legge, anche dalla Legge Regionale n° 38 del 21.12.2004

“Modifiche e integrazioni alla Legge Regionale 27 marzo 2000, n° 17 “Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad

uso illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso” ed ulteriori disposizioni”.

Le modalità di redazione dei Piani di Illuminazione è normata dalla Delibera Giunta Regionale 20 Settembre 2001 n°

7/6162 - Criteri di applicazione della L. R. 27 marzo 2000, n° 17 “Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso

di illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento luminoso” e dalla Delibera direttore generale n° 8950 3 Agosto 2007 -

Legge Regionale 27 marzo 2000 n° 17 “Linee guida regionali per la redazione dei piani comunali delI’illuminazione”.

Il Piano di illuminazione costituisce una integrazione allo strumento urbanistico generale, giusto quanto disposto dall’art.

4 della L. R. n° 17 del 27 marzo 2000 come modificato dall’art. 5 della L. R. n° 38 del 21.12.2004.

1.2 SIGNIFICATO, OBIETTIVI E AMBITI DI APPLICAZIONE DEL PIANO DI ILLUMINAZIONE.

Il Piano di Illuminazione è un progetto ed un complesso di disposizioni tecnico-normative destinate a regolamentare gli

interventi di illuminazione pubblica e privata.

La realizzazione di un Piano di illuminazione ha la funzione di mettere a norma e di censire in modo puntuale ed

esaustivo l’impianto attuale, nonché di organizzare ed ottimizzare, in modo organico, gli interventi di illuminazione

pubblica e privata che verranno realizzati nel futuro con lo scopo di una tutela, sia diurna che notturna, della popolazione

e del territorio.

Il Piano di illuminazione pubblica, dal punto di vista operativo, persegue i seguenti obiettivi:

- pianificare l’illuminazione del territorio, gli interventi di aggiornamento degli impianti e la loro manutenzione;

- permettere la programmazione degli interventi e la gestione dei costi al fine di ottenere un risparmio energetico e

quindi economico.

1.3 MOTIVAZIONI, BENEFICIARI E VANTAGGI ECONOMICI DEL PIANO DI ILLUMINAZIONE

Il Piano di illuminazione, secondo quanto previsto dalle leggi e norme in materia di illuminazione e riduzione

dell’inquinamento luminoso, è finalizzato a soddisfare le seguenti esigenze:

– ridurre l’inquinamento luminoso ed i consumi energetici ad esso connessi;

– salvaguardare e proteggere l’ambiente mediante la riduzione delle emissioni atmosferiche;

– tutelare la sicurezza delle persone e del territorio;

– aumentare la sicurezza stradale al fine di ridurre gli incidenti;

– tutelare l’attività di ricerca degli osservatori astronomici;

– favorire le attività serali e ricreative per migliorare la qualità della vita, promuovendo un più razionale sfruttamento

degli spazi urbani disponibili;

– valorizzare l’ambiente urbano ponendo particolare attenzione ai centri storici e residenziali mediante l’integrazione

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degli impianti con l’ambiente circostante diurno e notturno;

– migliorare l’illuminazione delle opere architettoniche evitando inutili e dannose dispersioni della luce nelle aree

circostanti e verso il cielo;

– realizzare impianti ad alta efficienza favorendo il risparmio energetico;

– ottimizzare gli oneri di gestione e quelli di manutenzione;

– uniformare le tipologie d’installazione. I soggetti beneficiari dell’adozione ed attuazione del Piano di illuminazione sono: – i cittadini;

– le attività ricreative e commerciali;

– il Comune in qualità di gestore dell’impianto di illuminazione pubblica;

– gli enti gestori di impianti di illuminazione pubblica e privata;

– i progettisti;

– le imprese installatrici degli impianti di illuminazione;

– i produttori di apparecchiature per l’illuminazione;

– il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale e le Società di assicurazione, per la riduzione del numero degli

infortuni;

– le forze dell’ordine per la riduzione delle micro criminalità e degli atti di vandalismo;

– l’ambiente con la salvaguardia della flora e della fauna locale;

– gli astronomi e gli astrofili per la riduzione dell’inquinamento luminoso. Poiché l’attuazione del Piano di illuminazione ha l’obbiettivo di ottimizzare gli impianti esistenti e disciplinare i nuovi interventi di illuminazione pubblica e privata che verranno realizzati nel futuro, ne conseguiranno i seguenti vantaggi: – riduzione dei consumi mediante la sostituzione delle lampade a consumo elevato degli impianti esistenti (es.

lampade a vapori di mercurio), con lampade ad alta efficienza luminosa;

– riduzione dei consumi conseguenti all’impiego di lampade ad alta efficienza luminosa e basso consumo, per gli

impianti di futura realizzazione;

– riduzione delle emissioni atmosferiche dannose, conseguente all’abbassamento dei consumi;

– riduzione della dispersione del flusso luminoso intrusivo, in conseguenza dell’adeguamento degli impianti esistenti e

dell’adozione di opportune normative per gli impianti da realizzare;

– riduzione dei flussi luminosi su strade negli orari notturni mediante l’adozione di idonee attrezzature di regolazione;

– riduzione dei costi di manutenzione, mediante la standardizzazione dei quadri elettrici e degli apparecchi illuminanti;

– riduzione dei costi conseguenti alla possibile programmazione degli interventi da realizzare nel sottosuolo.

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1.4 RIFERIMENTI NORMATIVI

Leggi, Decreti e Delibere

Nel seguito vengono elencate le principali Leggi e Delibere di riferimento.

Legge n° 9 del gennaio 1991 “Norme per l’attuazione del nuovo Piano energetico nazionale: aspetti istituzionali,

centrali idroelettriche ed elettrodotti, idrocarburi e geotermia, autoproduzione e disposizioni fiscali”

Legge n° 10 del 9 gennaio 1991 “Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale

dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”

Decreto Legislativo n° 285 del 30 aprile 1992 “Nuovo Codice della Strada”

Decreto Legislativo 360/93: “Disposizioni correttive ed integrative del Codice della Strada”

Decreto Presidente Repubblica 495/92 : “Regolamento di esecuzione e di attuazione del Nuovo Codice della Strada”

Legge Regionale Lombardia n° 17 del 27.03.2000 in tema di "Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso

illuminazione esterna e di lotta all'inquinamento luminoso"

Delibera Giunta Regionale Lombardia n° 2611 del 11 dicembre 2000 in merito alle fasce di protezione degli

osservatori astronomici specificate nella L. R. 27 marzo 2000, n° 17

Delibera Giunta Regionale Lombardia n° 7/6162 del 20 Settembre 2001 - Criteri di applicazione della L. R. 27 marzo

2000, n° 17 “Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso di illuminazione esterna e di lotta all’inquinamento

luminoso”

Decreto Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 5 Novembre 2001 “Norme funzionali e geometriche per la

costruzione delle strade”

Legge Regionale Lombardia n° 38 del 21.12.2004 “Modifiche e integrazioni alla Legge Regionale 27 marzo 2000, n°

17 "Misure urgenti in tema di risparmio energetico ad uso illuminazione esterna e di lotta all'inquinamento luminoso"

ed ulteriori disposizioni”

Legge Regionale Lombardia n° 5 del 27 Febbraio 2007 - Interventi normativi per l’attuazione della programmazione

regionale e di modifica e integrazione di disposizioni legislative - (Collegato ordinamentale 2007) – Articolo 6.

Delibera Direttore Generale delle Reti e servizi di pubblica utilità sviluppo sostenibile n° 8950 del 3 Agosto 2007-

Legge Regionale n° 17 del 27 Marzo 2000 “Linee guida regionali per la redazione dei piani comunali

delI’illuminazione”

Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 22 gennaio 2008, n° 37 che disciplina le disposizioni in materia di

attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.

Decreto Legislativo n° 81 9 aprile 2008 “Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Norme

Nel seguito vengono elencate le principali Norme di riferimento.

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Norma CEI 11-1 “Impianti elettrici con tensione superiore a 1kV in corrente alternata”

Norma CEI 11-4 “Esecuzione delle linee elettriche esterne”

Norma CEI 11-17 “Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee un cavo “

Norma CEI 11-25 “Calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti trifasi a corrente alternata”

Norma CEI EN 60865-1 (CEI 11-26) “Correnti di cortocircuito – Calcolo degli effetti. Parte 1”

Norma CEI 34-21 “Apparecchi di illuminazione - Parte 1: Prescrizioni generali e prove"

Norma CEI 34-24 “Lampade a vapori di sodio ad alta pressione"

Norma CEI 34-30 “Apparecchi di illuminazione Parte 2: Prescrizioni particolari - Sezione 5: Proiettori”

Norma CEI 34-33 “Apparecchi di Illuminazione stradale"

Norma CEI 34 - Lampade, apparecchiature di alimentazione ed apparecchi d’illuminazione in generale -

Norma CEI 64-8 relativa alla “esecuzione degli impianti elettrici a tensione nominale non superiore a 1000 V”

Norma CEI 64-8/1 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a

1500 V in corrente continua. Parte 1: Oggetto, scopo e principi fondamentali”

Norma CEI 64-8/2 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a

1500 V in corrente continua. Parte 2: Definizioni”

Norma CEI 64-8/3 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a

1500 V in corrente continua. Parte 3: Caratteristiche generali”

Norma CEI 64-8/4 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a

1500 V in corrente continua. Parte 4: Prescrizioni per la sicurezza”

Norma CEI 64-8/5 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a

1500 V in corrente continua.

Norma CEI 64-8/6 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a

1500 V in corrente continua. Parte 6: Verifiche”

Norma CEI 64-8/7 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a

1500 V in corrente continua. Parte 7: Ambienti ed applicazioni particolari”

Norma UNI 9316 “Impianti sportivi - Illuminazione per riprese a colori – Prescrizioni”

Norma UNI 10439 “Requisiti illuminotecnici delle strade con traffico motorizzato”

Norma UNI 10819 “Impianti d’illuminazione esterna - Requisiti per la luminanza della dispersione del flusso

diretto verso il cielo”.

Norma UNI EN 11248 “Illuminazione stradale – Selezione delle Categorie illuminotecniche”

Norma UNI EN 13201-2 “Illuminazione stradale – Parte 2: “Requisiti prestazionali”

Norma UNI EN 13201-3 “Illuminazione stradale – Parte 3:”Calcolo delle prestazioni”

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1.5 STRUTTURA DEL PIANO

Il piano si articola in una prima parte in cui vengono analizzati:

Il territorio, gli strumenti di pianificazione urbanistica e la presenza di monumenti e siti di pregio e di eventuali vincoli

dovuti agli ambiti di influenza degli osservatori astronomici.

Lo stato dell’illuminazione esistente con riferimento ai vari componenti (apparecchi, supporti, corpi illuminanti e

quadri elettrici), alla loro conformità legislativa e normativa e alla situazione definita mediante rilievi illuminotecnici.

La viabilità e la sua classificazione ai fini illuminotecnici.

Nella seconda parte vengono evidenziati:

Gli interventi di adeguamento classificati in ordine di priorità, con particolare riferimento alle evidenze storico-

ambientali, alle situazioni potenzialmente critiche, agli impianti ad elevato impatto ambientale ed agli impianti

pubblici e privati non conformi.

Un piano operativo di attività con indicazione delle priorità di intervento.

I documenti da approntare per la modifica del Regolamento Edilizio, le dichiarazioni di conformità ed i criteri guida

per la realizzazione dei nuovi impianti.

I costi degli interventi, il programma di risparmio energetico, la stima dei costi/benefici ed il piano della manutenzione.

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2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE

2.1 INQUADRAMENTO AMBIENTALE

Nel PGT del comune di Mazzano , così come previsto dalla L.R. 12/05 , è presente un documento di piano

accompagnato dal procedimento di valutazione ambientale strategica costituita dai seguenti elementi :

Un rapporto Ambientale, la Sintesi non Tecnica ed una parte relativa al modello di valutazione che raccoglie

indicatori, criteri di compatibilità – azioni di piano e di monitoraggio.

Una parte di ricognizione dello stato di fatto . ( Quadro conoscitivo dello stato dell’ ambiente )

Una parte relativa all’ iter autorizzativo

Elaborati di sintesi per la conduzione delle azioni di piano e monitoraggi .

I temi (o componenti) ambientali oggetto di indagine sono i seguenti:

- Paesaggio;

- Suolo, sottosuolo e acque sotterranee;

- Corpi idrici superficiali;

- Settore agro-zootecnico;

- Settore della produzione e impianti tecnologici;

- Inquinamento acustico, elettromagnetico e luminoso;

- Viabilità e traffico;

- Aspetti socio-economici;

- Salute;

- Aria

I servizi erogati dal Comune (acquedotto, fognature, rifiuti, illuminazione pubblica, ecc.) saranno migliorati attraverso

un’attenta valutazione dei progressi adottabili e mediante il coordinamento di tutte le attività che hanno ricadute sul

territorio consentendo, in tal modo, la limitazione dei disservizi ai cittadini.

2.2 INQUADRAMENTO TERRITORIALE Il comune di Mazzano, posto a 11 Km. da Brescia verso est, in direzione del lago di Garda, occupa una superficie di

15,36 Kmq., compresa tra le ultime pendici delle prealpi e la pianura padana. I monti Marguzzo e Camprelle lo limitano a

nord; su queste alture calcaree spiccano alcune cave abbandonate (cave del Tartarino) ed altre di recente formazione,

aperte dal gruppo Italcementi di Bergamo, che ha su Mazzano e Rezzato, uno dei suoi più importanti stabilimenti.

La montagna, arida e brulla, è qua e là ricoperta da macchie e cespugli, o da un nuovo manto di vegetazione, con cui la

natura (più dell’uomo) tenta il recupero ambientale delle cave coltivate. Un tempo, invece, sul monte (El mut de Mazà), a

memoria d’uomo, cresceva un bosco ceduo, soprattutto ricco di querce e di castagni. Sono questi gli ultimi rilievi delle

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prealpi bresciane; da lì si diparte l’ampia pianura, il cui profilo uniforme e monotono è spezzato da alcune colline di

materiale argilloso, anch’esse modificate dall’escavazione. Per gran parte il territorio di Mazzano è, quindi, pianeggiante;

pianura un tempo improduttiva e sterile, che l’opera dell’uomo ha reso fertile attraverso soprattutto una capillare

distribuzione di canali irrigui (naviglio e rogge); questi ultimi hanno favorito l’insediamento di numerosi cascinali e di un

antico mulino, che è ancor oggi riportato nella carta d’Italia ed appare fin dal 1694 in una mappa, conservata presso

l’archivio comunale di Bedizzole. Mazzano possiede un territorio che dalla collina di Mazzano si apre sulla pianura, con

la significativa emergenza naturale della collina di Ciliverghe, che lo studio geologico allegato al P.R.G. ha rivelato

essere ricca di manufatti preistorici. Il territorio picchia dalla collina di Mazzano direttamente sulla pianura con pendenze

superiori al 50% sulle quali è presente vegetazione compatibile con le caratteristiche carsiche della collina. In

corrispondenza degli incroci stradali della pianura ed ai piedi della collina, sono sorti i nuclei storici del paese ad

eccezione delle contrade, sorte in virtù di una lottizzazione agricola seicentesca lungo le strade parallele di delimitazione

dei fondi: insediamenti storici di cascine stanno disseminati nella pianura ora solcata da tutte le grandi vie di

comunicazione. A sud del territorio e della ferrovia, nella pianura emerge ad est la collina, di Ciliverghe la cui

escavazione è stata sospesa e la collina artificiale della discarica di rifiuti solidi urbani, il cui recupero si proporrà, a

inertizzazione avvenuta. Il territorio comunale è attraversato in senso est-ovest e in ordine, da sud a nord,

dall’autostrada Milano-Venezia, dalla nuova statale n. 11, dalla ferrovia Torino-Trieste, dalla vecchia statale n. 11, dalla

provinciale per Padenghe e dalla nuova e vecchia statale n. 45bis per Salò. Lungo la vecchia statale n. 11, si sono

localizzate negli ultimi 40 anni attività produttive e commerciali, mentre a nord permane l’insediamento storico della

Italcementi con la vecchia cava e negli ultimi tempi si è insediato un nuovo comparto produttivo collegato con la nuova

strada 45 bis.

Monumenti e siti di pregio e di rilievo Vengono individuati cartograficamente e in quanto per caratteristiche tipologiche, architettoniche, costruttive e

collocazione storica contribuiscono in modo determinante alla definizione del paesaggio. La tutela e la valorizzazione di

tale patrimonio documentale e la sua eventuale estensione, costituiscono uno dei mandati che il P.T.C.P. assegna al

Piano Paesistico Comunale.

A Mazzano esistono: architetture religiose (Chiese), architetture particolari (torri, sedime di un castello), architetture

residenziali (palazzi e ville), architetture pubbliche e monumenti civili. Il Piano Paesistico ha individuato oltre agli edifici

citati dal P.T.C.P. in un apposito elenco anche tutti quegli immobili che lo studio allegato al P.R.G. ha definito tipologie di

palazzi e/o case padronali. Elementi di criticità sono l’eccessiva conurbazione di questi ultimi lungo la rete dei nuclei

originari con la conseguente perdita del rapporto anche percettivo con la campagna. Sono la cancellazione dei caratteri

originari dei centri storici a causa di interventi urbanistico edilizi distruttivi, di sostituzione acritica o di trasformazioni del

tessuto edilizio storico e dei suoi caratteri morfologici ed architettonici peculiari. Altro elemento di criticità è dato

dall’inserimento di edifici non coerenti con il sistema insediativo; ampliamenti per addizione dei nuclei storici, in

particolare modo quelli che ancora conservano un rapporto diretto con il paesaggio agrario, strutture che introducono

elementi di forte conflitto dimensionale e di proporzione con la percezione dell’esistente; perdita di leggibilità per

occultamento, interferenza percettiva, accostamento e sovrapposizione di elementi impropri per tipologia, caratteristiche

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

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architettoniche e materiche. I nuclei di antica formazione di Mazzano si caratterizzano per la presenza di alcuni edifici

religiosi e civili di notevole importanza architettonica.

A MAZZANO emergono:

Edificio, via Conti Emili, 3-5-7-9-11, angolo via IV Novembre

Villa Emili-Belleri – via Conti Emili, 63

Palazzo Borghetta, via Statale Gardesana 18

Chiesa SS. Zeno e Rocco

Villa Bettoni

Figura 1. Monumenti ed edifici di rilievo storico a Mazzano

A MOLINETTO emergono:

Chiesa S. Antonio e casa canonica

Scuola Materna G. Garibaldi

Villa e brolo ex Basiletti ora Berardi

Palazzo già Lana

Villa Ferrata – Patussa

Chiesa Beata Vergine delle Grazie – Prati M

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

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Figura 2. Monumenti ed edifici di rilievo storico a Molinetto

A CILIVERGHE emergono:

Chiesa S. Filippo Neri e adiacenze

Chiesa S. Gerolamo

Chiesa S. Gaetano

Chiesa S. Cristina

Santella S. Rocco

Piazza Centrale ex teatro, via Matteotti

Complesso Villa Coeli Aperti già Appiani oggi Spazzini, la Chiesetta S. Valentino e parco

Palazzo Giacomini (già Strada)

Cimitero

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

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Figura 3. Monumenti ed edifici di rilievo storico a Ciliverghe

Collocazione geografica, superficie ed andamento demografico

Il comune di Mazzano, posto a 11 Km. da Brescia verso est, in direzione del lago di Garda, occupa una superficie di

15,36 Kmq., compresa tra le ultime pendici delle prealpi e la pianura padana.

L’ analisi demografica è stata ricavata dal documento di Piano presente sul PGT attualmente in vigore .

La variazione demografica comunale ha comportato un incremento della popolazione residenziale da 7.605 abitanti del

1991 a 9.197 al dicembre 2000 con una variazione percentuale pari al 20,93%. Nello stesso periodo il dato medio

provinciale segna un incremento del 6,35% e quello medio regionale del 2,36%. Dal dicembre 2001 al dicembre 2006 la

popolazione passa da 9.451 unità a 10.695 unità con un incremento del 13,16% in cinque anni. Il numero delle famiglie

nello stesso periodo passa da 3.642 a 4.195 con un incremento assoluto di 553 famiglie pari al 13,18% del totale.

Il Comune è quindi interessato da fenomeni di forte incremento abitativo soprattutto negli ultimi due decenni.

La densità della popolazione all’anno 2000 pari a 5,99 abitanti/ettaro era già superiore al dato provinciale (2,32 ab./ha) e

al dato regionale pari a 3,80 abitanti/ettaro. Nel 2006 la densità della popolazione passa a 6,84 ab/ha. Il dato testimonia

un territorio con forte consumo di suolo e nella dimensione demografica anche se articolato nelle tre località Mazzano,

Molinetto e Ciliverghe che lo compongono. Nel dicembre 2006 la popolazione inferiore a 5 anni è di 834 unità, pari al

7,80% rimanendo costante rispetto ai decenni precedenti pur essendo maggiore alle percentuali provinciali e regionali.

La popolazione superiore ai 65 anni è di 1.521 pari al 14,22%. La struttura demografica del Comune individua una realtà

fortemente dinamica essendo un territorio posto fra il capoluogo Brescia e il lago di Garda.

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

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Tabella 1. Andamento demografico comune di Mazzano

Figura 4. Andamento demografico comune di Mazzano ( grafico )

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

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Infrastrutture, sistema viabilistico ed attività produttive e commerciali

Il Comune di Mazzano si colloca nel settore centro orientale del territorio provinciale di Brescia. Esso è collocato

esattamente sul bivio della rete principale provinciale, laddove la ex S.S. 11 (ora S.P.BS. 11 Tangenziale Sud) si biforca

nella S.S. 11 Padana Inferiore, che attraversa est-ovest tutto il territorio provinciale collegandosi al basso Garda, e nella

S.S. 45bis Gardesana Occidentale, che si collega alla Val Sabbia ed all’alto Garda parte occidentale. Detta intersezione

assume ancora maggior rilevanza nel quadro della viabilità provinciale in quanto facente parte della rete primaria che si

stacca dal casello Est dell’Autostrada A4 MI-VE e dal relativo Centro Logistico in allestimento, e che a breve sarà

connessa alla importantissima arteria costituita dalla corda molle S.P. 19, mentre allo stato attuale già connette

l’aeroporto civile Brescia-Montichiari collegando altresì il settore sud-orientale della provincia attraverso la S.P. 236.

Il contesto economico del Comune di Mazzano ha avuto, secondo i dati censuari del 1981, 1991 e 2001, un’evoluzione

positiva. Le unità locali insediate sul territorio comunale nel 2001 risultano essere 893, pari al 42,9% in più del 1991; il

raffronto con la struttura economica del 2001 rispetto al 1981 è molto significativo in quanto le unità locali crescono del

66%, passando da 538 a 893.

L’economia locale mette in luce una performance assai brillante.

Tabella 2. Settori economia comune di Mazzano

Osservando i singoli decenni i dati evidenziano dagli anni Ottanta un aumento di unità locali del 16,2%, mentre negli

anni Novanta la crescita ammonta al 42,9%. Tali tendenze evolutive generali sono state generate da una crescita spinta

nel settore del terziario: dal 1981 al 2001 infatti le unità locali del terziario si sono più che duplicate, (da 278 a 566 unità)

con una variazione percentuale del 103,6%. In particolare dal 1981 al 1991 la variazione è stata del + 23,4%, mentre

negli anni Novanta l’impulso positivo raggiunge il + 65%. Si analizzino ora i dati del settore terziario scomposto nei suoi

comparti, commercio in senso lato e altri servizi: tra il 1981 e il 2001 il commercio accresce notevolmente le unità locali,

da 180 a 282, (+56,7%). Gli altri servizi raggiungono anch’essi quasi la stessa entità numerica nel 2001, in termini di

unità locali, ovvero 284, partendo però, nel 1981, da 98 unità, con un incremento in vent’anni, del 189,8%. Nel 2001,

quindi, le unità locali del terziario si dividono equamente tra commercio e altri servizi.

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

16

Figura 5. Andamento unità locali settoriali nel tempo

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

17

2.3 AREE OMOGENEE

Il Comune di Mazzano è attualmente dotato di un Piano di governo del territorio (PGT),con annessa parte cartografica

,che è stato approvato nel FEBBRAIO 2008 .

Dall’esame dell’azzonamento di PGT risulta che, ai fini illuminotecnici, i comparti omogenei sono i seguenti:

– zone residenziali che comprendono sia i centri abitati che le zone di espansione;

– zone produttive e artigianali;

– zone turistico - ricettive;

– zone di interesse pubblico ((verde, parcheggio, sportive, per attrezzature comuni, ecc);

– zone di vincolo e rispetto;

– zone agricole e boschive.

Si veda in proposito la tavola n° 1 in allegato :

Figura 6. Tavola azzonamento PGT

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

18

2.4 ZONE DI PROTEZIONE DALL’INQUINAMENTO LUMINOSO

Il Comune di Mazzano risiede nella fascia di rispetto dell’ osservatorio astronomico di rilevanza provinciale Specola

Cidneo di Brescia così come si può vedere dalla mappa sottostante . ( Delibera della Giunta Regionale della Lombardia

n. 2611 del 11 Dicembre 2000 ) .

9 - Osservatorio Astronomico Civica Specola Cidneo di Brescia (BS)

La legge regionale n.17/2000 prevede per i paesi inclusi nella fascia di rispetto di osservatori a rilevanza provinciale , di

conseguire una riduzione media delle emissioni inquinanti luminose pari al 50 % , e di disporre che, , tutte le sorgenti di

luce non rispondenti ai criteri indicati dalla l.r. 17/2000 vengano sostituite e modificate in maniera tale da ridurre

l’inquinamento luminoso, così come previsto dall’art. 9 della l.r. 17/00.

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

19

3. ILLUMINAZIONE DEL TERRITORIO: CENSIMENTO E STATO DI FATTO L’illuminazione esterna del territorio del comune di Mazzano è realizzata attraverso impianti di proprietà comunale , che

fornisce quindi l’ intero servizio di illuminazione del territorio .

Nella tabella è visualizzata la consistenza degli impianti :

Proprietà N° quadri N° apparecchi illuminanti

Comune 41 2501

Per verificare lo stato di fatto si è provveduto ad un censimento completo e puntuale di tutti i centri luminosi pubblici e

privati che illuminano le aeree esterne del territorio. I risultati del censimento sono dettagliati nell’allegato n° 1, in cui i

punti luce sono stati raggruppati per quadro di alimentazione e riportano i dati significativi atti a classificare tutti i centri

di illuminazione pubblica insistenti sul territorio comunale.

Il posizionamento dei centri, l’interdistanza degli stessi, la tipologia indifferenziata di armature e lampade, denotano

come l’evoluzione dell’illuminazione pubblica sia stata motivata più dalle richieste contingenti che da una mirata

pianificazione illuminotecnica.

3.1 STATO DELL’ILLUMINAZIONE PUBBLICA ESISTENTE

3.1.1 Tipologie dei corpi illuminanti

I tipi di apparecchiature illuminanti di proprietà comunale sono:

Apparecchi stradali di tipo aperto

Apparecchi stradali di tipo chiuso

Apparecchi di tipo ornamentale

Plafoniere

Proiettore

Globi

Lanterne

A fungo

La netta prevalenza degli apparecchi di illuminazione è costituita, come dimostra il grafico in figura 7, da armature

stradali aperte e chiuse, in opera mediamente da 20-30 anni e posizionate con un’inclinazione verso l’alto rispetto

all’asse orizzontale.

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

20

Come si vedrà nel seguito alcune armature non sono conformi a quanto stabilito dalla L.R 17/00 nonostante siano

stati costruiti dopo l’entrata in vigore della legge medesima e quindi dovranno essere sostituiti e/o schermati o

ricablati.

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

Suddivisione per tipo di corpo illuminante

stradale chiusa

stradale aperta

globo e/o sfera

lanterna

ornamentale

proiettore

a fungo

plafoniera stradale chiusa 963

stradale aperta 835

globo e/o sfera 427

lanterna 112

ornamentale 59

proiettore 59

a fungo 44

plafoniera 2

1

Figura 7. Tipologie dei corpi illuminanti

3.1.2 Tipologie di sorgenti luminose suddivise per potenze

Le tipologie delle lampade impiegate sono le seguenti:

Lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 70, 80 ,100 , 125 , 250 e 400 W

Lampade a vapori sodio ad alta pressione da 70, 100 , 125 , 150, 250 e 400 W

Lampade ad ioduri metallici da 70 e 100 W

Lampade a fluorescenza compatte da 18 W

Lampade alogene da 150 , 250 e 400 W

Come evidenziato nel grafico in figura 8, la netta prevalenza delle sorgenti luminose è costituita da lampade a vapori di

mercurio che costituiscono il 58% dell’intero parco dell’illuminazione pubblica comunale e che quindi dovranno essere

sostituite.

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

21

Sudivisione per tipologia di sorgente luminosa

49%

20%

12%

7%3%

0% 0% 0%

0%

0%

0%

0%

0%1% 0%1%1%

2%

1% 0%

HG AP 125W

NA AP 150W

NA AP 100W

NA AP 70W

HG AP 80W

HG AP 250W

JM 70W

NA AP 250W

JM 100W

HG AP 100W

F.C. 18W

NA AP 125W

Alo 400W

HG AP 400W

Alo 150W

Alo 250W

HG AP 70W

HG AP 150W

NA AP 400W

NA BP 100W

Figura 8. Tipologie di sorgenti luminose

Sorgente luminosa : Num. HG AP 125W 1275 NA AP 150W 527 NA AP 100W 317 NA AP 70W 176 HG AP 80W 74 HG AP 250W 58

JM 70W 35 NA AP 250W 30

JM 100W 18 HG AP 100W 16

F.C. 18W 12 NA AP 125W 9

Alo 400W 7 HG AP 400W 6

Alo 150W 6 Alo 250W 6

HG AP 70W 5 HG AP 150W 3 NA AP 400W 1 NA BP 100W 1

Tabella 3. Quantità lampade suddivise per tipologia sorgente luminosa

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

22

3.1.3 Tipologie dei supporti

Per quel che concerne i sostegni, la netta prevalenza è di pali in ferro e alluminio ereditati dal precedente distributore di

energia elettrica, ciò sta ad indicare che l’impianto di illuminazione di ENEL-Sole ha subito, in tempi più o meno recenti,

una trasformazione che ha portato ad uno spromiscuamento degli impianti di illuminazione pubblica da quelli della

distribuzione dell’energia elettrica.

Il fatto che gli impianti siano indipendenti è importante sia per una questione di ammodernamento e sia di manutenzione

degli impianti . Sono presenti inoltre pali ornamentali e strutture a fungo, evidenza che il comune in zone di particolare

interesse ha provveduto all’ adeguamento / ammodernamento dell’ impianto di illuminazione pubblica .

0

500

1000

1500

2000

2500

Suddivisione per tipo di sostegno

palo ferro

palo ornamentale

palo VTR

muro

palo CAC

palo ferro 2340

palo ornamentale 57

palo VTR 41

muro 32

palo CAC 2

1

Figura 9. Tipologie di supporti

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

23

3.2 CONFORMITÀ LEGISLATIVA

L’analisi dello stato di fatto ed i rilievi effettuati sugli impianti comunali, effettuati in conformità alle disposizioni della

legge regionale n° 17/00 e s.m.i., hanno portato ai risultati riportati nelle schede costituenti l’allegato n° 1 del presente

Piano, denominato “Censimento impianto di illuminazione”.

Nel seguito vengono riportati i grafici riassuntivi delle conformità.

3.2.1 Conformità dei corpi illuminanti

Per la verifica in argomento è stata effettuata una puntuale identificazione e classificazione delle tipologie di tutti gli

apparecchi illuminanti, utilizzando la sotto riportata tabella desunta dalla D.d.g. 3 Agosto n 8950 “Linee guida regionali

per la redazione dei piani comunali delI’illuminazione”.

Tipologia di corpo

illuminante

Conformità con

L.R. 17/2000 Intervento previsto per il ripristino

Vetro piano orizzontale SI Disposizione orizzontale dei corpi illuminanti o, in alternativa, sostituzione del

corpo illuminante.

Vetro piano inclinato

NO

Disposizione orizzontale dei corpi illuminanti e sostituzione della coppa con

vetro piano. Ove non praticabile, è da prevedere la sostituzione del corpo

illuminante.

Vetro curvo comunque

inclinato NO Sostituzione del corpo illuminante

Coppa prismatica apparecchio

obsoleto NO Sostituzione del corpo illuminante.

Ottica aperta apparecchio

obsoleto NO

Disposizione orizzontale dei corpi illuminanti o, in alternativa, sostituzione del

corpo illuminante

Vetro piano orizzontale SI Disposizione orizzontale dei corpi illuminanti o, in alternativa, sostituzione del

corpo illuminante,

Vetro piano inclinato NO

Disposizione orizzontale dei corpi illuminanti e sostituzione della coppa con

vetro piano. Ove non praticabile, è da prevedere la sostituzione del corpo

illuminante.

Vetro curvo comunque

inclinato NO Sostituzione del corpo illuminante

Coppa prismatica apparecchio

obsoleto NO Sostituzione del corpo illuminante.

Ottica aperta apparecchio

obsoleto NO

Disposizione orizzontale dei corpi illuminanti o, in alternativa, sostituzione del

corpo illuminante,

Ottica aperta apparecchio

obsoleto NO Sostituzione del corpo illuminante.

Tipo lcd o fluorescenza SI

Nessuno, se previsti nei casi di deroga di legge, (cfr. D.g.r. 7/5162, art. 9.

lettera e) «Deroghe»). Altrimenti è da prevedere la sostituzione o

l’eliminazione.

Altri incassi NO Eliminazione

Tabella 4. Verifica della conformità dei corpi illuminanti

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

24

Le risultanze del censimento, dettagliate nell’allegato n° 1 del presente Piano, sono sintetizzate nei grafici sotto riportati

in figura 10 per gli impianti di illuminazione comunale .

Suddivisione per conformità

2731 68 9 8 2

690

834359

58 3610644

0

200

400

600

800

1000

1200

strada

le ch

iusa

strada

le ap

erta

globo

e/o sf

era

lante

rna

orna

men

tale

proie

ttore

a fu

ngo

plafo

niera

no conforme

conforme

Figura 10. Conformità dei corpi illuminanti

Tabella 5. riepilogo conformità corpi illuminanti

Con la premessa che i centri in argomento sono di proprietà del Comune,ed è pertanto in grado di decidere

autonomamente gli interventi di adeguamento, nel seguito vengono comunque indicate le possibili azioni correttive :

– Armature aperte: le armature non conformi sono obsolete e fornite di lampade a vapori di mercurio. Le stesse devono

essere tutte sostituite in quanto il costo dell’adeguamento supererebbe quello della

sostituzione, in alternativa se non possibile si potrebbe ricorrere all’ installazione di una

lampada al NA AP e alla corretta inclinazione del corpo illuminante cioè in posizione

orizzontale .

TIPOLOGIA CORPO ILLUM. conforme Non

conforme stradale chiusa 273 690 stradale aperta 1 834 globo e/o sfera 68 359

lanterna 6 106 ornamentale 58 1

proiettore 9 44 a fungo 8 36

plafoniera 2 0

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

25

– Armature chiuse: le armature non conformi e obsolete devono essere tutte sostituite in quanto il costo

dell’adeguamento supererebbe quello della sostituzione. In alternativa ove non fosse

possibile sostituire il vetro curvo o prismatico , si può procedere alla semplice rimozione del

vetro del lampione di modo da ridurre al minimo la dispersione verso l’ alto . Le lampade a

vapori di mercurio devono essere sostituite con lampade a vapori di sodio ad alta o bassa

pressione .

– Armature ornamentali: le armature non conformi sono lanterne con vetri laterali e lampada non recessa nel vano

ottico. Ne consegue che le stesse dovranno essere sostituite in quanto il costo

dell’adeguamento supererebbe quello della sostituzione.

– Plafoniere: le armature non conformi devono essere tutte sostituite in quanto il costo dell’adeguamento supererebbe

quello della sostituzione.

– Globi: Buona parte delle armature a globo non sono conformi e fornite, in buona parte, di lampade a vapori di

mercurio. Le stesse devono essere sostituite in quanto il costo dell’adeguamento supererebbe

quello della sostituzione, in alternativa se conveniente si può applicare uno schermo di

protezione applicato nell’ emisfero superiore del globo in modo da evitare l’ emissione verso l’

alto del flusso luminoso .

– Lanterne e lampare: tutte le armature a lanterna e lampara hanno vetri laterali e lampada non recessa nel vano ottico.

Ne consegue che le stesse devono essere sostituite in quanto il costo dell’adeguamento

supererebbe quello della sostituzione.

– Armature a fungo : le armature non conformi devono essere sostituite in quanto il costo dell’adeguamento

supererebbe quello della sostituzione.

L’adeguamento dei proiettori può essere realizzato regolando l’inclinazione degli stessi in modo che illuminino

correttamente la zona d’interesse, in alcuni casi se il faro è obsoleto e la lampada è in posizione simmetrica si può

valutare la soluzione di installare un proiettore nuovo asimmetrico con lampada decentrata rispetto al riflettore .

3.2.2 Conformità delle sorgenti luminose

L’analisi di conformità delle sorgenti luminose è stata effettuata sulla base dell’art. 6 comma 2 L.R. 17/2000, dell’art. 5

lettera b) D.g.r. 7/6162 del 2001 e dell’allegato 3 D.d.g. 07/08/2007 n° 7. In particolare in questa ultima delibera vengono

indicate i criteri di sostituzione delle lampade a vapori di mercurio con quelle a vapori di sodio ad alta pressione,

secondo la tabella sotto riportata.

Dai rilievi illuminotecnici effettuati è risultato una generalizzata insufficienza di illuminamento per le strade con lampade a

vapori di mercurio, dovuta in particolare all’obsolescenza delle armature ma anche alla potenza dei corpi illuminanti

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

26

installati. Ne consegue che l’adeguamento, secondo i criteri della tabella sottoriportata, andrà attentamente valutata e

adattata alle singole realtà.

Potenza della lampada a

vapore di mercurio

esistente

Potenza della lampada a vapore

di sodio ad alta pressione da

installare

Incremento/decremento

del flusso luminoso

Risparmio percentuale

indicativo

80 W 50 W - 6 % 37,5 %

80 W 70 W + 80 % 12,5 %

125 W 70 W + 5 % 44,0 %

125 W 100 W + 61 % 20,0 %

250 W 150 W + 19% 40,0 %

Tabella 6 . Confronto prestazioni lampade HG – NA

Le lampade a mercurio da 70 W andrebbero sostituite con lampade NA AP da 50 W , questo porterebbe ad una

stazionarietà del flusso luminoso ma con un risparmio indicativo superiore al 40 % .

Le risultanze del censimento, dettagliate nell’allegato n° 1 del presente Piano, sono sintetizzate nei grafici di cui alla

figura 8 e tabella 3 “Sorgenti luminose suddivise per tipo”, inserite nel precedente punto 3.1.2

3.2.3 Presenza dei regolatori di flusso

I regolatori di flusso non sono presenti sugli impianti di proprietà comunale. L’’opportunità di istallazione di dette

apparecchiature verrà trattata nei successivi capitoli ed in particolare al punto 7.1.3 - Stima del rapporto costi/benefici

relativo all’installazione dei regolatori di flusso. Nei quadri che alimentano centri luminosi situati ai bordi delle strade , è

presente un orologio che comanda il 50% delle lampade in orario serale , ciò permette dopo una certa ora lo

spegnimento di metà dei centri luminosi con conseguente generazione al suolo di zone alternate di luce ed

ombra,spesso non consente di mantenere l’ uniformità della luminanza del manto stradale richiesta dalle norme e quindi

non può sempre essere attuata e non è la soluzione migliore nei nuovi impianti . In tutti gli altri casi ( parchi, parcheggi

ecc. ) in cui non siano richiesti gi stessi requisiti di uniformità, rimane possibile lo spegnimento parziale, totale o alternato

degli impianti di illuminazione . In commercio attualmente esistono diverse tecniche che possono essere adottate per la

riduzione del flusso luminoso , come ad esempio, i regolatori di flusso centralizzati , i reattori elettronici dimmerabili ed i

reattori bi-regime . il loro utilizzo è funzionale esclusivamente al rispetto della normativa regionale , quindi tali sistemi ,

devono permettere , attraverso comandi a distanza , di personalizzare la regolazione del flusso in base alle effettive

esigenze ed agli orari scelti ed indicati dal comune ed in funzione di un intervento entro i termini di legge ( ossia entro le

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

27

ore 24 ) . Non sono ammessi sistemi pre-tarati in fabbrica per un intervento ad intervalli fissi che non rispettano sempre i

requisiti di legge di un intervento entro e non oltre le ore 24 .

Per una possibile installazione dei regolatori di flusso si allega la sotto riportata tabella con l’indicazione del numero e

delle caratteristiche delle sorgenti luminose degli impianti di proprietà comunale.

Tabella 7 . Riepilogo quadri alimentazione illum. Pubblica

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

28

3.3 STATO DEI QUADRI ELETTRICI E COMPATIBILITÀ DELLE NORME DI SETTORE

Le schede di censimento con le relative fotografie dei quadri elettrici di comando comunale sono riportate nell’allegato n°

3.

3.4 RILIEVI ILLUMINOTECNICI

Nell’allegato n° 4 vengono riportati i rilievi illuminotecnici di alcune strade-tipo rappresentative dello stato attuale

dell’illuminazione comunale, anche per fornire all’Amministrazione indicazioni utili per eventuali interventi da realizzare.

L’analisi dei dati rilevati sugli impianti , eseguiti per campioni significativi, dimostra che nelle strade illuminate da

lampade HG AP la luminosità media rilevata è, in buona parte, insufficiente e l’uniformità risulta non adeguata. Le

motivazioni delle suddette carenze sono imputabili:

– alla vetustà dei corpi illuminanti;

– alla tipologia dei corpi illuminati (nella stragrande maggioranza a vapori di mercurio)

– al non corretto distanziamento dei centri luminosi.

Conseguentemente l’adeguamento dovrà riguardare in ordine di priorità:

– la sostituzione dei corpi illuminati a vapori di mercurio con quelli a vapori di sodio ad alta pressione

– solo in casi particolari, visti i costi, si potrà procedere allo spostamento dei centri luminosi e/o all’inserimento di nuovi

centri.

L’ analisi effettuata su strade illuminate da lampade NA AP riscontra un ‘ illuminamento migliore e più uniforme , salvo

casi particolari .

Bisogna tenere in considerazione che impianti di illuminazione di recente costruzione sono innanzitutto a norma

secondo la legge regionale n.11 del 2000 , e nella maggior parte dei casi l’ illuminazione in tali strade è adeguata ,per

esempio i lampioni in via Padana all’ intersezione con via Basiletti o quelli situati in via S. Zeno .

Dai rilievi effettuati emerge una situazione molto variegata. Aeree e servizi illuminati in misura sovrabbondante (in alcuni

casi in modo molto elevato) accanto a zone illuminate in modo insufficiente e con corpi illuminati obsoleti.

Con la premessa che alcuni impianti vengono attivati solo in modo saltuario, nei prossimi capitoli si procederà ad

un’illustrazione dettagliata dei singoli impianti e dei possibili lavori di adeguamento, anche perché, in questo caso, gli

interventi possono essere eseguiti dall’Amministrazione comunale in piena autonomia.

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

29

4. CLASSIFICAZIONE DELLA VIABILITÀ

4.1 DEFINIZIONI

Si riportano, nel seguito, le definizioni tratte dalle Norme UNI 11248 e UNI EN 13201-2

Abbagliamento debilitante: Abbagliamento prodotto da sorgenti di luce che può compromettere la percezione visiva,

senza necessariamente provocare una forte sensazione fastidiosa.

Carreggiata: Parte delta strada destinata allo scorrimento dei veicoli. La carreggiata può essere composta da una o più

corsie di marcia ed, in genere, è pavimentata e delimitata da strisce di margine.

Nota: La carreggiata non comprende la corsia di emergenza.

Luminanza media del manto stradale (della carreggiata di una strada): Valore medio della luminanza del manto

stradale calcolato sulla carreggiata.

Uniformità generale [detta luminanza del manto stradale, illuminamento della zona della strada o illuminamento

emisferico] (U0): Rapporto tra il valore minimo e il valore medio.

Uniformità longitudinale (detta luminanza del manto stradale di una carreggiata) (U1): valore minimo delle uniformità

longitudinali delle corsie di marcia della carreggiata.

Categoria illuminotecnica di riferimento: Categoria illuminotecnica determinata, per un dato impianto, considerando

esclusivamente la classificazione delle strade.

Categoria illuminotecnica di progetto: Categoria illuminotecnica ricavata, per un dato impianto, modificando la

categoria illuminotecnica di riferimento in base al valore dei parametri di influenza considerati nella valutazione del

rischio.

Categoria illuminotecnica di esercizio: Categoria illuminotecnica che descrive la condizione di illuminazione prodotta

da un dato impianto in uno specifico istante della sua vita o in una definita e prevista condizione operativa.

4.2 CLASSIFICAZIONE ILLUMINOTECNICA DELLE STRADE

Si è provveduto alla classificazione delle strade e degli ambiti urbani ed extraurbani in accordo con l’Ufficio Tecnico

Comunale sulla base delle Tabelle sotto riportate ( Tavole sistema di mobilità “PGT” ). Per la classificazione di strade

non comunali ci si è avvalsi anche dei rilievi di traffico forniti dalla Provincia di Brescia e dalla regione Lombardia ( tratto

da Sistema della mobilità del PGT ) .

4.2.1 Classificazione delle strade in base al Codice della Strada

La tabella seguente permette di classificare le strade in base al “Codice della Strada” D. Lgs. 285 del 30/04/1992 s.m.i. e

secondo il DM 05/11/2001 n° 6792 “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade” emanato dal

Ministero Infrastrutture e Trasporti.

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

30

Classificazione stradale

Carregg.

indipendenti

(minimo)

Corsie per

senso di

marcia

(minimo)

Altri requisiti minimi Indice

Illum.

A - Autostrade 2 2 + 2 6

B - Extraurbane principali 2 2 + 2 - tipo tangenziali e superstrade 6

D - Urbane a scorrimento

veloce 2 2 + 2 - limite velocità > 50 km/h 6

D - Urbane a scorrimento 2 2 + 2 - limite velocità <= 50 km/h 4

C - Extraurbane secondarie 1 1 + 1

- se con banchine laterali transitabili

- collegamento di più comuni (S.P. o

S.S.)

5

E - Urbane di Quartiere 1

1 + 1 oppure

2 nello

stesso

senso

- solo se proseguimento di strade tipo C

- solo con corsie di manovra e

parcheggi esterni alle carreggiate

4

F - Extraurbane locali 1 1 + 1 - se diverse dalle strade C 4

F - Urbane interzonali 1 1 + 1 - urbane locali di rilievo che

attraversano l’intero centro abitato 3

F - Urbane locali 1 1 + 1 - tutte le altre strade nel centro

storico 2

Tabella 8 . Classificazione strade in base al codice della strada

Nel caso di indicazione multipla, la categoria illuminotecnica viene scelta, tra quelle indicate, valutando I'aderenza della

situazione stradale alle condizioni di applicabilità descritte nella UNI EN 13201-3.

Se in prossimità di incroci in zone rurali o in strade locali extraurbane sono previsti apparecchi di illuminazione, singoli o

in numero molto limitato con funzione di segnalazione visiva, limitatamente per questa zona non si richiede alcuna

prescrizione per i livelli di illuminazione (categoria illuminotecnica S7) e si richiede la categoria illuminotecnica G3 per la

limitazione dell'abbagliamento, valutata nelle condizioni di installazione degli apparecchi di illuminazione.

4.2.2 Classificazione delle strade in base alle Norma UNI 11248 e UNI EN 13201-2

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

31

Per la classificazione delle strade è stata utilizzata la seguente tabella che integra il Codice della Strada D. Lgs. 285 del

30/04/1992 s.m.i. con le Norme UNI 11248 e UNI EN 13201-2

Tipo di

strada Descrizione del tipo di strada

Portata di

sevizio per

corsia (veic./h)

Carreg. indip. [min]

Corsie per

senso di marcia [min]

Altri requisiti Limite di velocità [km/h]

Categ. Illumin. di rifer.

Luminanza del manto stradale della carreggiata di manto stradale asciutto

Abbagl. Debil.

Luminanza media manto

stradale Lm [cd/mq-lux]

Uniformità generale della

luminanza [Uo]

Uniformità longitudin.

della luminanza

[U1]

Ti in % [mass.]

A1 Autostrade extraurbane

1100 2 2+2 130-150

ME1 2,0 0,4 0,7 10 Autostrade urbane 130

A2

Strade di servizio alle autostrade

1100 2 2+2 tipo tangenziali e superstrade

70-90 ME3a

1,0 0,4 0,7 15

Strade di servizio alle autostrade urbane 50

B Strade extraurbane principali

1100

2 2+2 110 ME3a 1,0 0,4 0,7 15

Strade di servizio alle strade extraurbane principali 70-90 ME4a 0,75 0,4 0,6 15

C

Strade extraurbane secondarie (tipi C1 e C2)

600 1 1+1

- presenza di banchine laterali transitabili

- S.P. oppure S.S.

70-90 ME3a 1,0 0,4 0,7 15

Strade extraurbane secondarie 50 ME4b 0,75 0,4 0,6 15

Strade extraurbane secondarie con limiti particolari

70-90 ME3a 1,0 0,4 0,7 15

D Strade urbane di scorrimento veloce

950 2 2+2 - limite velocità > 50 km/h

70 ME3a 1,0 0,4 0,7 15

50

E

Strade urbane interquartiere

800 1

1+1 o 2 nello

stesso senso di marcia

- solo proseguimento strade C

- solo con corsie di manovra e parcheggi esterni alla carreggiata

50

ME3c 1,0 0,4 0,5 15 Strade urbane di quartiere 50

F

Strade locali extraurbane (tipi F1 e F2)

800

1

1+1 o 1 Se diverse da strade C 70-90 ME3a 1,0 0,4 0,7 15

Strade locali extraurbane 450 1+1 o 1 Se diverse da strade C

50 ME4b 0,75 0,4 0,5 15 30 S3 7,5 lux ---- ---- ----

Strade locali urbane (tipi F1 e F2)) 800 1+1 o 1 50 ME4b 0,75 0,4 0,5 15

Strade locali urbane: centri storici, isole ambientali, zone 30

---- 1+1

o 1

Centri storici e isole ambientali. Limite 30 km/h

30 CE4 10 lux 0,4 ---- ----

Strade locali urbane: altre situazioni -----

Tutte le altre strade del centro abitato 30

CE5/S3 7,5 lux 0,4 ---- ---- Strade locali urbane: aree pedonali

----- ----- -------- --------------------------------

5

Strade locali urbane: centri storici (utenti principali: pedoni, ammessi gli altri utenti)

----- 1

1+ 1 o 1

Centri storici riservati ai pedoni, ammessi altri utenti. Limite 5 km/h

5

CE5/S3 7,5 lux 0,4 ----- ----

Strade locali interzonali ----- 1

Urbane locali di rilievo che attraversano il centro abitato

50

30

Piste ciclabili --- ----- -------- -------------------------

--------- Non dich.

S3 7,5 lux

---- ------ -----

Strade a destinazione particolare ----

1+1 o 1 30

Tabella 9 – Classificazione illuminotecnica delle strade in base alle Norme UNI 11248 e UNI EN 13201-2

C1 e F1 = strada extraurbana a traffico sostenuto C2 e F2 = strada extraurbana a traffico limitato

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

32

4.2.3 Classificazione delle strade comunali

La classificazione delle strade comunali, effettuata tenendo in considerazione i dati riportati sul PGT comunale, tenuto

conto dei flussi di traffico e delle assenze/presenze delle aree di conflitto, viene riportata nella sottostante tabella.

Nella planimetria alla tavola n° 4 del Documento di piano ( Sistema mobilità del PGT ) sono rappresentate le strade

suddivise per tipologia e distinte per colori. La classificazione trova riscontro anche nel database dell’ allegato 1 e 2 .

Denomin.

via

Tipo

strada

Descr. della

strada

Limite

di velocità

[km/h]

Categ.

illum.

di

riferim.

Area

di confl.

Flusso di traffico

Luminanza del manto stradale

della carreggiata di manto

stradale asciutto

Abba

gl.

Debil

.

NOTE Cat. illum.

di progetto

Cat.

illum. di

eserciz.

Luminanza

media

manto

stradale Lm

[cd/mq-lux]

Uniform.

generale

della

luminanza

[Uo]

Uniform.

longitudine.

della

luminanza

[U1]

te in %

[mass.]

50 % 50 %

Via Matteotti ( dopo il sottopasso

della ferrovia verso

Castenedolo )

F Strade locali

extraurbane

50 ME4b ---- ME4b ME4b

0,75

0,4 0,5 15

30 S3 ---- S3 S3 7,5 lux ---- ---- ----

Via Albini

F Strade locali

extraurbane

50 ME4b ---- ME4b ME4b 0,75

0,4 0,5 15

30 S3 ---- S3 S3 7,5 lux ---- ---- ----

Via Spazzini

F

Strade locali

extraurbane

50 ME4b ---- ME4b ME4b 0,75

0,4 0,5 15

30 S3 ---- S3 S3 7,5 lux ---- ---- ----

Via S. Rocco

F

Strade locali

extraurbane

50 ME4b ---- ME4b ME4b 0,75

0,4 0,5 15

30 S3 ---- S3 S3 7,5 lux ---- ---- ----

Viale garibaldi

( dopo l’ incrocio con via Fiorini

verso bedizzole)

F

Strade locali

extraurbane

50 ME4b ---- ME4b ME4b 0,75

0,4 0,5 15

30 S3 ---- S3 S3 7,5 lux ---- ---- ----

Via Fiorini F

Strade locali

extraurbane

50 ME4b ---- ME4b ME4b 0,75

0,4 0,5 15

30 S3 ---- S3 S3 7,5 lux ---- ---- ----

Via Gardesana Occidentale (

tratto in entrata da BS fino all’

incrocio con via delle libertà)

F

Strade locali

extraurbane 50 ME4b ---- ME4b ME4b

0,75

0,4 0,5 15

30 S3 ---- S3 S3 7,5 lux ---- ---- ----

Via Bianchini ( dal cavalcavia della

SS 45BIS fino all’ incrocio con via

prati magri )

F

Strade locali

extraurbane

50 ME4b ---- ME4b ME4b 0,75

0,4 0,5 15

30 S3 ---- S3 S3 7,5 lux ---- ---- ----

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

33

Denomin.

via

Tipo di

strada

Descr. della

strada

Limite

di

velocità

[km/h]

Categ.

illum.

di

riferim.

Area

di confl.

Flusso di traffico

Luminanza del manto stradale

della carreggiata di manto

stradale asciutto

Abbagl.

Debil.

NOTE Cat. illum.

di progetto

Cat. illum.

di esercizio

Luminanza

media

manto

stradale Lm

[cd/mq-lux]

Uniform.

generale

della

luminanza

[Uo]

Uniform.

longitudine.

della

luminanza

[U1]

te in %

[mass.] 50 % 50 %

Viale brescia E Strada urbana

di interquartiere

50 ME3c ---- ME3c ME3c 1 0,4 0,5 15

Via padana

E Strada urbana

di interquartiere

50 ME3c ---- ME3c ME3c 1 0,4 0,5 15

Viale valtenesi

E Strada urbana

di interquartiere

50 ME3c ---- ME3c ME3c 1 0,4 0,5 15

Via gardesana occidentale

E

Strada urbana di

interquartiere 50 ME3c ---- ME3c ME3c 1 0,4 0,5 15

Viale Matteotti E Strada urbana

di quartiere 50 ME3c ----

ME4b

ME4b 0,75 0,4 0,5 15

Via portesi E Strada urbana

di quartiere 50 ME3c ----

ME4b

ME4b 0,75 0,4 0,5 15

Viale de Gasperi E Strada urbana

di quartiere 50 ME3c ---- ME3c ME3c 1 0,4 0,5 15

Viale della Resistenza E

Strada urbana

di quartiere 50 ME3c ----

ME4b

ME4b 0,75 0,4 0,5 15

Viale Kennedy E Strada urbana

di quartiere 50 ME3c ---- ME3c ME3c 1 0,4 0,5 15

Via Bianchini E Strada urbana

di quartiere 50 ME3c ----

ME4b

ME4b 0,75 0,4 0,5 15

Viale della repubblica E

Strada urbana

di quartiere 50 ME3c ---- ME3c ME3c 1 0,4 0,5 15

Viale Garibaldi E Strada urbana

di quartiere 50 ME3c ---- ME3c ME3c 1 0,4 0,5 15

Tutte le altre

strade F

Strade urbane

locali 50 ME4b NO ME5 ME5 0,5 0,4 0,5 15

Tabella 10 . Classificazione strade comune di Mazzano

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

34

5. PIANIFICAZIONE ADEGUAMENTI

Premesso che tutti gli impianti di illuminazione appartengono all’ amministrazione comunale di Mazzano ,e non sono

impianti promiscui alla rete BT del distributore di energia elettrica locale ( A2A ), nel seguito vengono indicati gli

interventi che dovranno essere adottati in tutti i casi di rifacimento, sostituzione o nuova costruzione di impianti di

illuminazione esterna sul territorio comunale.

5.1 PROPOSTE OPERATIVE PER LE EVIDENZE STORICHE E ARTISTICHE

Dall’indagine sul territorio è emersa la presenza di siti e immobili aventi valenze storico-artistiche riportati nel paragrafo

2.2 . Nessuno dei siti o monumenti succiatati ha un’illuminazione dedicata con l’eccezione di :

Chiesa S. Rocco e S. Zeno : La facciata principale della chiesa è illuminata da un faro da 150 W che non

disperde il flusso luminoso oltre la struttura . Il faro che invece illumina il monumento fronte alla chiesa al

momento del sopralluogo era spento .

Cimitero Mazzano : Le 2 lanterne poste all’ ingresso del cimitero al momento del sopralluogo erano spente , in

ogni caso non sono a norma secondo l’ attuale legge regionale e pertanto i corpi illuminanti andranno sostituiti .

Chiesa S. Antonio : Illuminata esternamente da 2 fari , il flusso luminoso è concentrato quasi totalmente sul

monumento .

Chiesa S. Filippo Neri : La facciata della chiesa è illuminata da un faro da 400 W posto sul sostegno di un

lampione vicino , valutare la convenienza di illuminare la facciata della chiesa con fari aventi flusso luminoso

dall’ alto verso il basso e a minor potenza .

Villa Mazzucchelli : Le lanterne poste all’ ingresso principale della struttura non sono conformi all’ attuale

normativa regionale e pertanto i corpi illuminanti andranno sostituiti .

5.2 IMPIANTI PUBBLICI AD ELEVATO IMPATTO AMBIENTALE E AD ELEVATO CONSUMO

ENERGETICO

Gli impianti ad elevato consumo energetico ed elevato impatto ambientale dettagliati nell’allegato n° 1, sono sintetizzati nella tabella

11 riassuntiva.

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

35

N° CL

Proprietà Tipologia dei corpi illuminati Tipologia dei corpi luminosi Impatto

ambient.

Elevato consumo

energetico Priorità

Tipo Potenza (W)

841 Comune Armature stradali aperte, inclinate verso l’ alto con lampade a vapori di mercurio

HG AP 70-80-125-150-

250 SI SI 1

306 Comune Globi con sorgente luminosa non recessa nel vano ottico e lampade a vapori di mercurio

HG AP 100-125-150-

400 SI SI 1

177 Comune Armature stradali chiuse,, a incasso con vetro bombato e/o inclinate verso l’alto con lampade a vapori di mercurio

HG AP 100-125-150-250

SI SI 1

34 Comune Lanterne con vetri laterali e lampade a vapori di mercurio

HG AP 100-125-400 SI SI 1

481 Comune Armature stradali chiuse con vetro curvo e lampade a vapori di sodio ad alta pressione NA AP

70-100-125-150-250 NO SI 2

45 Comune Globi con sorgente luminosa non recessa nel vano ottico e lampade a vapori di sodio ad alta pressione

NA AP 70-100-150-250 NO SI 2

70 Comune Lanterne con vetri laterali e lampade a vapori di sodio alta pressione

NA AP 70-100 NO SI 2

21 Comune Armature stradali aperte, inclinate verso l’ alto con lampade a vapori di sodio alta pressione

NA AP 70-100-125-150 NO SI 2

8 Comune Globi con sorgente luminosa non recessa nel vano ottico e lampade a ioduri metallici

J. M. 70 NO SI 2

5 Comune Armatura a fungo con vetri laterali e lampade a vapori di mercurio

HG AP 125 NO SI 2

32 Comune Armatura a fungo con vetri laterali e lampade a vapori al sodio alta pressione

NA AP 70-100 NO SI 2

34 Comune Proiettori da riposizionare Vari Varie NO SI 2

Tabella 11. Priorità di intervento per adeguamento secondo legge reg. 17-2000

5.3 PRESCRIZIONI SULL’OBBLIGO DI ADEGUAMENTO DELL’ESISTENTE

Come già detto al punto 2.5 il comune di Mazzano ricade nella fascia protetta dell’ osservatorio provinciale astronomico

Cidneo di Brescia ( La Specola ) , per cui la legge regionale n.17/2000 prevede , di conseguire una riduzione media

delle emissioni inquinanti luminose pari al 50 % , e di disporre che, , tutte le sorgenti di luce non rispondenti ai criteri

indicati dalla l.r. 17/2000 vengano sostituite e modificate in maniera tale da ridurre l’inquinamento luminoso, così come

previsto dall’art. 9 della l.r. 17/00.

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

36

5.4 PRIORITÀ D’INTERVENTO

Priorità 1

a) Sostituzione di tutti i corpi illuminanti comunali con sorgente luminosa a vapori di mercurio, in quanto non conformi

e/o obsoleti e provvisti di lampade ad elevato consumo energetico, in alternativa ove non fosse possibile sostituire il

vetro curvo o prismatico , si può procedere alla semplice rimozione del vetro del lampione di modo da ridurre al

minimo la dispersione verso l’ alto e installare una lampada a vapori al sodio ad alta pressione .

b) Sostituzione dei corpi illuminanti comunali a globo con sorgente luminosa non recessa nel vano ottico e lampade a

vapori di mercurio, in alternativa se conveniente si può applicare uno schermo di protezione applicato nell’

emisfero superiore del globo in modo da evitare l’ emissione verso l’ alto del flusso luminoso , in ogni caso la

lampada a vapori di mercurio va sostituita .

c) Sostituzione o ricablatura dei corpi illuminanti comunali a lanterna con sorgente luminosa a vapori di mercurio , in

quanto non conformi e/o obsoleti e provvisti di lampade ad elevato consumo energetico, poiché i vetri laterali

possono essere rimossi, dovrà essere valutata la possibilità e/o la convenienza di una ricablatura, in alternativa alla

sostituzione.

Priorità 2

a) Sostituzione delle armature stradali chiuse comunali con vetro curvo e lampade a vapori di sodio ad alta pressione,

in alternativa ove non fosse possibile sostituire il vetro curvo o prismatico , si può procedere alla semplice

rimozione del vetro del lampione di modo da ridurre al minimo la dispersione verso l’ alto.

b) Sostituzione dei corpi illuminanti comunali a globo, dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione, in

alternativa se conveniente si può applicare uno schermo di protezione applicato nell’ emisfero superiore del globo

in modo da evitare l’ emissione verso l’ alto del flusso luminoso .

c) Sostituzione delle armature stradali aperte comunali a vapori di sodio ad alta pressione.

d) Sostituzione o ricablatura dei corpi illuminanti comunali a lanterna, dotati di lampade a vapori di sodio alta pressione

, dotate di vetri laterali e sorgete luminosa non recessa nel vano ottico. Poiché i vetri laterali possono essere

rimossi, dovrà essere valutata la possibilità e/o la convenienza di una ricablatura, in alternativa alla sostituzione.

e) Sostituzione delle armature comunali a fungo con vetri laterali e lampade a vapori di mercurio e/ o vapori di sodio

alta pressione .

f) Variazione dell’inclinazione dei proiettori comunali non correttamente inclinati.

5.5 VERIFICA IMPIANTI PRIVATI NON CONFORMI CON L. R. 17/2000 E S.M.I.

Sono stati rilevati numerosi impianti privati non conformi. A titolo esemplificativo, nell’allegato n° 8 sono state riportare

alcune foto di detti impianti.

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

37

6. SOLUZIONE INTEGRATA DI RIASSETTO ILLUMINOTECNICO DEL TERRITORIO Al fine di fornire all’Amministrazione Comunale gli strumenti per programmare l’adeguamento e disciplinare la

realizzazione dei nuovi impianti di illuminazione pubblica vengono nel seguito definiti:

– una proposta di Delibera per l’integrazione del Regolamento Edilizio Comunale;

– le dichiarazioni di conformità da richiedere sia in sede di progetto che all’ultimazione dei lavori;

– gli standard minimi per l’adeguamento e la realizzazione degli impianti di illuminazione pubblica e privata;

– gli interventi di adeguamento e realizzazione di nuovi impianti, in termini di inquinamento luminoso e risparmio

energetico.

6.1 DELIBERA PER L’INTEGRAZIONE DEL REGOLAMENTO EDILIZIO COMUNALE

Si unisce in allegato n° 5 una Bozza di Delibera per l’integrazione del Regolamento Edilizio Comunale che è finalizzato a

supportare l’Amministrazione nella migliore applicazione della L. R. 17/2000.

6.2 DICHIARAZIONE DI CONFORMITÀ DEL PROGETTO ILLUMINOTECNICO E DELLE INSTALLAZIONI

L’art. 4 della L. R. 17/2000 così come modificato dalla L. R. 21 Dicembre 2004 n° 38 stabilisce che “il progetto

illuminotecnico dell’opera da realizzare deve essere redatto da figure professionali specialistiche che ne attestino

inequivocabilmente la rispondenza ai requisiti della presente legge, anche mediante la produzione della documentazione

sulle caratteristiche costruttive e prestazionali degli apparecchi e delle lampade, rilasciata da riconosciuto istituto di

certificazione. A fine lavori, l’impresa installatrice deve produrre al committente, unitamente alla certificazione di

collaudo, la dichiarazione di conformità alle disposizioni della presente legge dell’impianto realizzato in relazione al

progetto approvato”. Resta, in ogni caso, in vigore l’obbligo del rilascio della dichiarazione richiesta dall’ex-Legge

13/03/1990 n° 46 oggi sostituita dal Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 22 gennaio 2008, n° 37 che

disciplina le disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.

Negli allegati n° 6 e 7 vengono riportati i modelli per la “Dichiarazione di conformità del progetto illuminotecnico” e la

“Dichiarazione di conformità dell’installazione” previsti dall’art. 4 della L. R. 17/2000.

6.3 TIPOLOGIE DI INTERVENTO: PIANO OPERATIVO PER LA REALIZZAZIONE DI NUOVI IMPIANTI E

L’ADEGUAMENTO DEGLI ESISTENTI

Nel seguito vengono definiti i criteri per la realizzazione e l’adeguamento degli impianti di illuminazione pubblica e privata

delle aeree esterne del territorio comunale.

Protezioni contro i contatti diretti

La protezione contro i contatti diretti dovrà essere realizzata mediante l’isolamento degli involucri, utilizzando materiale

costruito e assemblato a regola d'arte.

L'eventuale rimozione di tali protezioni potrà essere possibile solo con l'uso di chiavi o attrezzi e concessa solo a

personale autorizzato.

Protezione contro i contatti indiretti

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

38

La protezione contro i contatti indiretti dovrà essere realizzata mediante l’utilizzo dell’isolamento doppio o rinforzato sia

per i cavi, le morsettiere da installarsi nei supporti, ancorché metallici, gli apparecchi d'illuminazione, sia per i nuovi

impianti che per i rifacimenti.

In casi eccezionali e qualora quanto sopra non fosse possibile, la protezione contro i contatti indiretti dovrà riguardare

tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione ma

che, per cedimento dell'isolamento principale o per altre cause accidentali, potrebbero venire a trovarsi in tensione.

In quest'ultimo caso è necessario realizzare un sistema di protezione che preveda l’interruzione automatica

dell'alimentazione.

Le caratteristiche dei dispositivi di protezione e le resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione devono essere

tali da soddisfare la seguente condizione:

RA x IA < 50V

dove:

RA: è la somma delle resistenze del dispersore e dei conduttori di protezione delle masse, in ohm;

IA: è la corrente che provoca il funzionamento automatico del dispositivo di protezione, in ampere.

Si ricorda che l'impianto di terra dovrà essere univoco per tutte le masse protette tramite lo stesso dispositivo di

protezione differenziale. Inoltre, si precisa che i sostegni metallici andranno collegati al dispersore solo se la morsettiera

di derivazione e/o i cavi elettrici collocati nei sostegni non siano del tipo a doppio isolamento.

6.3.1 Criteri guida in ambito elettrico

6.3.1.1 Apparecchiature di comando e protezione

I dispositivi da mettere in opera sono quelli atti all’inserzione della linea di alimentazione e quelli atti ad intervenire, in

caso di funzionamento anomalo dell’impianto, mediante interruzione automatica del circuito.

La linea di alimentazione IP, a monte, deve essere protetta da un interruttore con bobina di sgancio tetrapolare, che

interrompa anche il neutro, che abbia caratteristiche di sezionatore e che svolga la funzione di protezione contro i

cortocircuiti.

Per la protezione contro i contatti indiretti (pur essendo i componenti scelti con doppio isolamento) potrà essere

installato, a monte della linea, un interruttore differenziale polivalente, con regolazione della corrente differenziale

(normalmente impostata su 0,5 A) e del tempo di intervento. Il tutto montato in apposito contenitore in VTR e/o SMC con

grado di protezione IP > 43.

Tale quadro di comando montato all’interno dell’apposito contenitore isolante, dovrà essere posato all’esterno, ogni

qualvolta s’intenda proteggere un impianto IP.

Il dispositivo di accensione e spegnimento dei centri luminosi deve essere unico ed installato all’inizio della linea (quadro

di comando) ed è costituito da elemento esterno (fotocellula) integrato da interruttore crepuscolare regolabile.

Nel caso di singoli centri luminosi derivati direttamente da linee BT della distribuzione (fin quando sarà consentito

realizzarli) il crepuscolare deve essere previsto per ogni singolo apparecchio luminoso ed incorporato nello stesso.

6.3.1.2 Sostegni standard

I sostegni da impiegare dovranno essere di tipo conico o rastremato ricavati da lamiera di acciaio e saldati

longitudinalmente.

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

39

I pali, oltre a possedere i requisiti generali previsti dalle Norme UNI dovranno in particolare essere:

a) forniti con una protezione anticorrosiva esterna formata da guaina termorestringente in poliolefina reticolata con

adesivo interno termo fusibile che garantisca la perfetta sigillatura ed eviti l’ingresso di umidità.

b) dotati di dado di messa a terra (M 16 UNI 3740-1 Gennaio 1999) saldato a filo della superficie esterna del palo in

maniera tale da non fuoriuscire dal diametro del palo, disposto a 4 cm dal limite superiore della guaina di

protezione, in asse con la finestrella di ispezione.

La zincatura dei pali e dei bracci deve presentare uniformità di colore.

Per particolari necessità, oltre alla zincatura potrà essere richiesta una verniciatura con colore RAL stabilito di volta in

volta.

6.3.1.3 Linee elettriche e cavidotti

Le linee di alimentazione dovranno essere realizzate con cavi per bassa tensione unipolari isolati in gomma G7 e protetti

con guaina in PVC delle seguenti sezioni:

Cavi 1x 6 mmq FG7R – 0,6/1 kV in rame

Cavi 1x10 mmq FG7R – 0,6/1 kV in rame

Cavi 1x 16 mmq FG7R – 0,6/1 kV in rame

Cavi 1x 25 mmq FG7R – 0,6/1 kV in rame

Il dimensionamento dei cavi verrà effettuato sulla base delle portate nominali dei cavi, ricavate dalle tabelle UNEL e

tenendo conto del valore di massima temperatura ambiente di progetto (30° C) e delle effettive condizioni di posa.

Il dimensionamento delle linee dovrà tenere conto anche del valore della caduta di tensione. Il valore limite da utilizzare

è il 4% misurato fra i morsetti del contatore dell’energia elettrica e l’ultimo centro luminoso alimentato, in condizioni

nominali di carico. In relazione al territorio servito, nel calcolo, si dovrà tenere conto di futuri ampliamenti e/o integrazioni

dell’impianto elettrico.

Il cavo di alimentazione/collegamento al singolo centro luminoso dovrà essere del tipo FG7R –0,6/1 kV in rame 2 x 2,5

mmq.

La posa sotterranea dei cavi sopra indicati dovrà essere effettuata, salvo diverse prescrizioni da parte dell’Ente

proprietario della strada, nella seguente modalità (modalità N), nel rispetto del “Nuovo codice della strada” e delle Norme

CEI 11-17. V1 Ediz. 03/2003.

In particolare, per quanto concerne la coesistenza tra cavi di energia ed altre canalizzazioni, opere e strutture interrate,

occorre fare riferimento alle norme sopraccitate ed alle prescrizioni contenute nel DM 24/11/84 del Ministero dell’Interno.

I cavi devono essere posati all’interno di tubi corrugati flessibili in PVC serie pesante (o PEAD), diametro interno 92 mm,

posati, su strada e/o marciapiede ad una profondità di almeno 60 cm o secondo le prescrizioni dei proprietari della

strada.

Negli attraversamenti stradali ed all’interno del piano viabile delle Strade Statali o Provinciali la profondità minima dovrà

essere di almeno di 1 metro, salvo diverse prescrizioni di ANAS e Provincia.

Qualora per motivi di forza maggiore si rendesse necessario posare i tubi ad una profondità inferiore a 30/40 cm si dovrà

provvedere alla realizzazione di un bauletto di calcestruzzo per la copertura dei tubi PVC.

La larghezza dello scavo dovrà essere di 30 cm per un tubo, aumentata di 10 cm per ogni ulteriore tubo.

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

40

L’impiego dei pozzetti può essere limitato, sia per motivi di economicità che per eliminare eventuali fonti di anomalie, a

punti particolari dell’impianto (attraversamenti stradali, cambi di direzione, punti di derivazioni, ecc.) in modo da

agevolare la ricerca di eventuali guasti. Si può prevedere di installare un pozzetto ogni 4/5 centri luminosi.

Per conduttori fino alla sezione di 16 mmq, dovranno essere introdotte nel sostegno solo la fase e il neutro, alternando le

fasi interessate, e la protezione sarà effettuata con tubo pvc flessibile (diametro 40/50 mm) introdotto per almeno 10 cm

sia nel sostegno che nella tubazione.

La derivazione al centro luminoso potrà essere eseguito con giunti a GEL (tipo CLIK RAYTECH o similari).

In caso di lottizzazioni e predisposizione di cavidotti da parte di terzi, la canalizzazione potrà prevedere la realizzazione

dei pozzetti in corrispondenza dei singoli centri luminosi.

6.3.1.4 Quadri elettrici

I quadri elettrici da utilizzare dovranno avere le seguenti caratteristiche.

Sugli armadi costituenti l’involucro dei quadri devono essere riportate in modo chiaro ed indelebile le seguenti

indicazioni:

– Anno di fabbricazione;

– Denominazione del modello;

– Nome o marchio del costruttore;

– Marcatura CE;

– Grado di protezione IP;

– Segno grafico del doppio isolamento.

L’armadio contenitore del quadro e le apparecchiature costituenti lo stesso devono essere realizzati con materiali (SMC

o VTR) atti a resistere alle sollecitazioni meccaniche, elettriche e termiche, nonché agli effetti di un’umidità relativa del

95%.

L’armadio deve essere completamente chiuso ed essere munito di sportello anteriore cieco con serratura con chiave

speciale per ogni vano.

Nel caso di armadio con vano contatore i due vani devono essere separati, muniti di portello anteriore cieco con

serratura, inoltre deve essere predisposta adeguata segregazione per passaggio della conduttura elettrica di

alimentazione del gruppo di misura.

Può essere richiesta serratura del tipo con sistema by-passabile per mezzo di una chiave a impronta triangolare

secondo standard di mercato.

Il quadro deve poter essere utilizzato nelle normali condizioni di servizio per installazioni all’esterno.

I quadri elettrici devono possedere un grado di protezione non inferiore a IP44, secondo la Norma CEI EN 60259 e

conforme alle indicazioni di cui alla Norma CEI EN 60439-1.

A portelli aperti le parti interne del quadro devono avere grado di protezione almeno IP20.

I dispositivi e componenti dei quadri devono risultare conformi alle indicazioni di cui alla Norma CEI EN 60439-1 ed in

particolare:

– devono essere sistemati in modo da essere facilmente accessibili per le operazioni di manutenzione e sostituzione;

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41

– devono essere installati e cablati in modo tale che il loro funzionamento non sia compromesso da: calore,

microscariche, vibrazioni ecc., presenti sia in condizioni di servizio normale che anomalo.

La protezione contro i contatti indiretti deve essere ottenuta con misure diverse dall’impiego di circuiti di protezione, in

modo da ottenere un’apparecchiatura complessivamente in classe di isolamento II.

I componenti che devono essere contenuti nel quadro sono:

– un interruttore generale magnetotermico quadripolare (o bipolare per regolatori monofase), la cui corrente nominale

dovrà essere ≥ della somma delle correnti nominali degli interruttori delle partenze moltiplicata per 0,9, di base con

Pdi=15kA (ma modificabile su richiesta del progettista), curva “C”, norma CEI EN 60947-2.

– un contattore quadripolare (o bipolare per regolatori monofase) di inserzione linea con corrente nominale maggiore

della portata dell’interruttore generale, in AC3, norma CEI EN 60497-4, completo di dispositivo di chiusura manuale,

manovrabile esclusivamente fuori tensione;

– un interruttore di protezione dei circuiti ausiliari magnetotermico bipolare In=6A, P.I.=10 kA, curva “C”, (o 6 kA per

regolatori monofase) in base alla norma CEI EN 60947-2;

– da 1 a 6, uno per ogni linea in uscita, interruttori magnetotermici quadripolari, con P.I.=10 kA (o 6 kA per regolatori

monofase), curva “C”, norma CEI EN 60947-2 e corrente nominale correlata alla sezione dei cavi uscenti (in

alternativa potranno essere installati interruttori unipolari per la protezione delle singole fasi);

– un interruttore crepuscolare con amplificatore a regolazione di soglia selezionabile su almeno tre livelli per il

comando automatico di inserzione e ingresso su morsetti per comando di inizio e fine ciclo tramite la chiusura di un

contatto fornito esternamente (fotocellula);

– un commutatore manuale/automatico per il comando di funzionamento (by-pass del crepuscolare);

– collegamenti e derivazioni realizzati “a regola d’arte”;

6.3.1.5 Corpi illuminanti

tutti gli apparecchi dovranno essere conformi alle normative anche per quel che concerne i singoli componenti impiegati.

Devono inoltre essere provvisti della marcatura CE, del marchio ENEC o di analoga dichiarazione di conformità alle

prescrizioni previste per l’ottenimento di tale marchio e non devono presentare difetti di lavorazione.

Il grado di protezione minimo previsto per gli apparecchi di illuminazione è:

– IP65 vano ottico;

– IP 43 vano ausiliari elettrici.

Tutti gli apparecchi di illuminazione devono garantire la protezione contro contatti indiretti mediante la classe di

isolamento II.

La struttura portante può essere realizzata sia in materiale metallico (es. pressofusione di alluminio) che in materiale

plastico.

Questa costituisce il telaio su cui solitamente sono fissati lo schermo del vano ottico, il riflettore, gli ausiliari elettrici

(piastra porta accessori), il dispositivo di ancoraggio al sostegno. Deve essere adeguatamente dimensionata in modo da

offrire una sufficiente resistenza meccanica sia in fase di installazione che di manutenzione.

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42

L'involucro o coperchio esterno deve essere realizzato in materiale metallico, termoplastico o termoindurente,

adeguatamente dimensionato per resistere alle sollecitazioni che si manifestano durante l’installazione, la manutenzione

e il normale esercizio.

Nel caso in cui il coperchio fosse “mobile”, deve risultare saldamente incernierato nella struttura portante in modo da non

essere accidentalmente asportabile e deve risultare “stabile” quando è aperto. All’atto dell’apertura, tutte le parti mobili

non devono urtare contro il sostegno o contro altre parti dell’apparecchio stesso.

L’apertura dell’apparecchio deve avvenire mediante “basculamento” e non mediante “rotazioni sul piano orizzontale” che

comportino difficoltà di accesso alle parti interne dell’apparecchio.

L'apertura delle strutture mobili deve essere realizzabile senza l’impiego di utensili. I dispositivi di chiusura delle strutture

mobili devono essere realizzati in modo tale da impedire sganci accidentali.

Tutte le prescrizioni relative alla parte mobile appena descritte valgono anche nel caso in cui l’apertura dell’apparecchio

avvenisse tramite la struttura portante (parte inferiore mobile).

Il dispositivo di ancoraggio, che serve al fissaggio dell’apparecchio al sostegno, deve essere sempre realizzato in

materiale metallico (es. pressofusione di alluminio) e dimensionato in modo tale da garantire la stabilità dell’apparecchio

in qualsiasi condizione.

Gli apparecchi devono essere predisposti per l'installazione su sbraccio a parete o palo con diametro esterno compreso

tra 46 e 62 mm oppure testa palo con diametro esterno compreso tra 60 e 76 mm.

Il dispositivo di regolazione deve consentire la variazione dell’inclinazione rispetto al piano stradale degli apparecchi.

Tale dispositivo deve essere adeguatamente dimensionato e vincolato alla struttura portante.

L’inclinazione (tilt) deve poter essere effettuata senza necessità di rimuovere e ricomporre parti componenti. Il

dispositivo deve essere regolabile anche ad avvenuta posa dell’apparecchio di illuminazione. La variazione dell’angolo

deve essere compresa tra -20° e +15° con passo minimo non superiore a 5°.

La piastra porta accessori elettrici deve essere adeguatamente dimensionata e vincolata alla struttura portante e deve,

di norma, contenere l’accenditore (dove necessario), l’alimentatore, il condensatore di rifasamento, eventuali morsettiere

e il sistema di sezionamento.

Il cablaggio degli apparecchi di illuminazione deve essere realizzato con cavi in doppio isolamento e materiale

termoresistente.

I cavi devono essere fissati alla piastra porta accessori o alle altre parti dell’apparecchio in modo che non possano

interporsi tra i contatti del sezionatore o tra le parti mobili, durante la fase di chiusura del coperchio. I cavi devono

presentare puntali pressati alle estremità per il serraggio nei morsetti.

I connettori utilizzati devono presentare un grado di protezione contro i contatti diretti non inferiore a IP 2X, risultare

idonei al sezionamento sotto carico, essere dotati di idoneo blocco meccanico ad attivazione automatica durante

l'inserimento, con obbligo di sblocco manuale in scollegamento.

L'accidentale fuoriuscita di un qualsiasi conduttore dal relativo morsetto di serraggio non deve pregiudicare il doppio

isolamento.

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43

I morsetti devono riportare in modo visibile. chiaramente individuabile e indelebile l'indicazione di polarità per il corretto

collegamento dei conduttori di fase e neutro.

Il corpo isolante dei morsetti deve essere realizzato con materiale isolante di provata stabilità nel tempo. Le parti attive

della morsettiera devono essere realizzate con metallo resistente alla corrosione e tale da non generare fenomeni di

galvanizzazione con il rame o lo stagno. L’alimentazione degli apparecchi deve essere prevista mediante l’impiego di

cavo tipo FG7OR 06/1 kV di sezione massima 2x6 mmq.

Ciascun apparecchio di illuminazione deve essere dotato di fissacavo, in materiale isolante, per il fissaggio del cavo di

alimentazione.

La linea di alimentazione di ogni singolo apparecchio deve poter essere sezionata mediante dispositivo idoneo

all’interruzione sotto carico. Il sezionatore deve essere alloggiato nel contenitore in cui sono installati gli ausiliari elettrici. Il

sezionamento può essere realizzato sia con sezionatore che interrompa automaticamente tutti i conduttori della linea di

alimentazione all’apertura del coperchio o del vano ausiliari elettrici, sia con manovra manuale a coperchio/vano ausiliari

elettrici aperto; deve essere in ogni caso evitata la possibilità di contatto accidentale con qualsiasi parte in tensione. Nel

caso di azionamento automatico i contatti “maschi” del sezionatore, devono essere realizzati con materiale metallico pieno

oppure, qualora fossero realizzati da lamina conformata, devono possedere idonea anima isolante che ne impedisca la

deformazione. I sezionatori devono essere adeguati al carico elettrico previsto e comunque di portata non inferiore ai 6 A.

Il portalampada deve essere realizzato in porcellana e deve essere conforme alla normativa applicabile. Il contatto

centrale deve essere alimentato dalla fase della linea di alimentazione. Il portalampada deve essere realizzato per

tensioni nominali di lavoro di 750 V (tipo E40) e di 500 V (tipo E27). La virola deve costituire corpo unico con il contatto

laterale.

I riflettori devono essere costruiti in alluminio con titolo minimo 99.85%; tale indicazione deve risultare stampata sulla

superficie del riflettore stesso. Essi devono essere caratterizzati da opportuni trattamenti superficiali che ne garantiscano

le prestazioni nel tempo.

Gli apparecchi di illuminazione devono essere dotati di schermo di chiusura del vano ottico in vetro piano. Lo schermo

deve essere saldamente fissato alla struttura portante in modo tale da impedire la caduta accidentale. Il fissaggio deve

essere garantito anche ad apparecchio aperto. Nel caso in cui lo schermo di chiusura del vano ottico fosse “mobile” per

le attività di sostituzione lampada, deve comunque essere impedito l’accidentale urto contro il sostegno.

Gli apparecchi di illuminazione devono essere realizzati in modo tale che le operazioni di manutenzione possano

effettuarsi con semplicità, senza rischi per gli operatori o per terzi.

Quando vi è necessità di effettuare interventi di manutenzione, deve essere assicurata la sicurezza degli apparecchi con

particolare riferimento alla classe di protezione dai contatti indiretti.

Le attività di manutenzione ordinaria devono poter essere eseguite senza la rimozione degli apparecchi dai relativi

sostegni.

Ciascun apparecchio di illuminazione, oltre alla marcatura prevista dalla normativa applicabile, deve possedere

etichettatura o marcatura indelebile riportante i seguenti dati:

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– il codice identificativo della tipologia dell'apparecchio;

– la data di fabbricazione (almeno mese ed anno);

– la marcatura “CE” ed eventuale marchio “ENEC”;

– la tipologia e potenza della lampada; la tensione e frequenza di esercizio;

– la classe di isolamento.

Le prestazioni e caratteristiche fotometriche di ogni singolo apparecchio di illuminazione devono essere riportate nei

documenti di offerta.

Le prestazioni fotometriche degli apparecchi di illuminazione, in relazione alla classe di appartenenza e della potenza di

lampada impiegata, devono essere certificate da laboratorio accreditato o da dichiarazione del costruttore attestante la

conformità alle norme (UNI o altro ente europeo) e alle raccomandazioni CIE applicabili.

Per quanto non specificato nelle presenti prescrizioni valgono le indicazioni delle norme CEI EN 60598 e CEI EN 60598-

2-3 s.m.i.

6.3.1.6 Sorgenti luminose

In considerazione del territorio, del sistema viario, dei volumi di traffico, degli edifici e dell’ambiente del comune di

Mazzano le sorgenti luminose da utilizzare nei vari ambiti sono, di norma:

- lampade a vapori di sodio ad alta pressione con potenza fra 50 e 400 W

- lampade ad ioduri metallici a bruciatore ceramico con potenza da 35 a 150 W

- lampade ad ioduri metallici standard con potenza da 250 a 400 W

Le caratteristiche delle suddette lampade sono riassunte nella sotto riportata tabella.

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45

Tipo di lampada

Potenza [W]

Flusso luminoso nominale [Lumen]

Indice di resa

Cromatica [Ra]

Temperatura prossimale del

colore [ K ]

Efficienza [Lumen/W]

Vita Media Nominale

[ ore ] NOTE

Vapori di

sodio ad alta

pressione

50 4.400 25 2.000 88 14.000

70 6.600 25 2.000 94 14.000

100 10.000 25 1.900 100 14.000

150 15.000 25 1.900 100 14.000

250 28.000 25 1.950 112 14.000

400 48.000 25 2.050 120 14.000

150 13.000 65 2.150 88 14.000 solo in ambiti

pedonali

250 23.000 65 2.150 94 14.000 solo in ambiti

pedonali

400 38.00 65 2.150 100 14.000 solo in ambiti

pedonali

Ioduri

metallici a

bruciatore

ceramico

35 3.400 81 3.000 94 7.000

70 6.600 81 3.000 94 7.000

150 14.000 85 3.000 93 7.000

70 7.300 91 3.000 104 7.000

Ioduri

metallici

standard

250 17.00 65 4.600 68 7.000

400 30.500 65 4.500 76 7.000

Tabella 12 . Caratteristiche delle lampade da utilizzare

In casi eccezionali e particolari (es. sottopassi e/o monumenti) potranno essere utilizzate lampade fluorescenti compatte

o lampade al LED.

6.3.1.7 Regolatori di flusso

L’apparecchiatura assiemata deve possedere un grado di protezione almeno pari a IP44, secondo la Norma CEI EN

60259 e conforme alle indicazioni di cui alla Norma CEI EN 60439-1.

A sportelli aperti le parti interne dell’armadio devono avere grado di protezione almeno IP20.

I dispositivi e componenti costituenti gli stabilizzatori/regolatori devono risultare conformi alle indicazioni di cui alla

Norma CEI EN 60439-1 ed in particolare devono essere:

– sistemati in modo da essere facilmente accessibili per le operazioni di manutenzione e sostituzione;

– installati e cablati in modo tale che il loro funzionamento non sia compromesso dal calore, microscariche, vibrazioni

ecc.

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46

La protezione contro i contatti indiretti deve essere garantita utilizzando componenti elettrici di Classe II o con

isolamento complessivo equivalente, così come definito dalla Norma CEI 64-8;

La protezione contro i contatti diretti deve essere ottenuta mediante idonee barriere e nel rispetto delle ulteriori

prescrizioni di cui alla Norma CEI EN 60439-1.

Relativamente alla stabilizzazione della tensione di alimentazione gli stabilizzatori/regolatori devono garantire:

– una stabilizzazione della tensione contenuta nell’1,5 % della tensione nominale;

– tensione di alimentazione: 230 - 400 V;

– gamma tensioni stellate in ingresso: 205 – 245 V;

– gamma tensioni stellate in uscita: 175 – 230 V;

– temperatura di funzionamento: –25 °C /+ 40 °C

– velocità di stabilizzazione: ≤ 200 ms/V;

– frequenza: 50 Hz.

In particolare gli stabilizzatori di tensione regolatori di flusso devono possedere i seguenti requisiti:

– consentire una rampa di accensione dolce delle lampade con tensione crescente e tale che dalla minima tensione di

accensione al regime di tensione nominale sia previsto un intervallo di tempo di almeno 240 secondi;

– un MTBF minimo pari a 200.000 ore di funzionamento

– consentire, eventualmente, la fornitura dell’intera potenza di targa su una qualsiasi delle tre fasi di uscita in assenza

di carico sulle altre due, con conseguente sovradimensionamento del regolatore;

– possedere sistemi di autoprotezione da danni parziali e/o totali in condizioni di qualunque sovraccarico accidentale,

sia in ingresso che in uscita;

– un rendimento ≥ 95% con potenza a pieno carico;

– il funzionamento su impianti con qualsiasi modello di lampade, anche con tipologia mista;

– consentire la programmazione dei parametri: tensione nominale, tensione accensione lampade, tensione in

riduzione, tensione in accensione, tempo di intervento allarmi, velocità rampe salita/discesa;

– consentire la lettura e visualizzazione (anche tramite display LCD) dei parametri: tensione (ingresso e uscita),

corrente, potenza attiva ed apparente sulle singole fasi, fattore di potenza, allarmi, parametri statistici (ore di

funzionamento a regime ridotto, in by-pass e normale; consumi energetici);

– possibilità di impostazione cicli di funzionamento con almeno:

ciclo giornaliero con possibilità di impostazione del valore di tensione di almeno 4 periodi diversi;

disponibilità di ciclo annuale personalizzabile;

disponibilità di 3 programmi annuali preimpostati in relazione ai fattori stagionali ed alle aree di ubicazione.

– possibilità di scaricamento dei dati storici, memorizzati dal regolatore, per mezzo di PC portatile.

Nel caso di fornitura gruppo integrato quadro-regolatore di tensione, i regolatori di flusso devono essere provvisti di:

– interruttore generale magnetotermico con bobina di sgancio, di base con Pdi = 10 kA, curva C (o 6 kA per regolatori

monofase);

– relè differenziale a 2 tempi di intervento con controllo automatico di ripristino;

– contattore di inserzione linea;

– morsettiere di ingresso ed uscita;

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47

– protezione magnetotermica per circuiti ausiliari;

– ingresso su morsetti per comando di inizio e fine ciclo tramite la chiusura di un contatto fornito esternamente; dovrà

essere fornita la predisposizione per il comando tramite interruttore crepuscolare;

– comando di by-pass manuale del regolatore;

– logica di controllo di facile sostituzione;

– by-pass automatico in caso di allarme e in caso di intervento delle protezioni per guasto interno allo stesso;

– interruttori mtd su singole uscite, con configurazione base che preveda 2 uscite protette con interruttori pdi = 6 kA,

curva “c”;

– predisposizione per inserimento protezione linee in uscita di almeno 4 ulteriori linee;

– predisposizione per inserimento protezioni sovratensioni su richiesta.

Lo stabilizzatore/regolatore di tensione deve essere equipaggiato con un modulo di interfaccia per la connessione di un

eventuale sistema TLC/TLD con tutti i segnali I/O, per il controllo e la diagnostica dell’apparecchiatura per permettere di

rilevare:

− la possibilità di variazione dei parametri da posizione remota, in particolare di: cicli di lavoro, allarmi, parametri di

funzionamento;

− il comando forzatura accensione-spegnimento;

− l’impostazione delle tensioni normale e ridotta e la selezione di almeno tre posizioni per preriscaldo e rampe di

variazione;

– l’indicazione delle diverse fasi di lavoro, delle rampe salita/discesa e degli eventi di fuori servizio dovuti ad anomalie

in uscita, a malfunzionamenti del controllo ed a sovraccarichi;

– la telelettura della registrazione dei dati statistici memorizzati e la lettura dei valori di tensione d’ingresso, tensione

d’uscita e corrente d’uscita;

– la possibilità di registrazione e scarico dati ed ampliamento programmazioni.

6.3.2 Criteri guida in ambito progettuale

6.3.2.1 Generalità

Criteri generali ed aggiuntivi delle disposizioni di cui alla L. R. 17/2000 sono dettati dalla L. R. n° 38 del 24 dicembre

2004, dalla D.r.g. n° 7/6162 del 20 settembre 2001 e dalla D.d.g. n° 8950 del 3 agosto 2007.

La L. R. 24/12/2004 all’art. 7 lettera c) dispone “l’impiego, a parità di luminanza, di apparecchi che conseguano impegni

ridotti di potenza elettrica, condizioni ottimali di interasse dei punti luce e ridotti costi manutentivi; in particolare, i nuovi

impianti di illuminazione stradali tradizionali, fatta salva la prescrizione dell’impiego di lampade con la minore potenza

installata in relazione al tipo di strada ed al suo indice illuminotecnico, devono garantire un rapporto fra interdistanza e

altezza delle sorgenti luminose non inferiore al valore di 3,7. Sono consentite soluzioni alternative solo in quanto

funzionali alla certificata migliore efficienza generale dell’impianto”.

La D.r.g. 20/09/2001 n° 7/61625 stabilisce che:

Gli impianti antinquinamento luminosi e a ridotto consumo energetico devono possedere, contemporaneamente, i

seguenti requisiti:

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a) apparecchi che, nella loro posizione di installazione, devono avere una distribuzione dell'intensità luminosa

massima per y>=90°, compresa tra 0,00 e 0,49 candele per 1000 lumen di flusso luminoso totale emesso; a tale

fine, in genere, le lampade devono essere recesse nel vano ottico superiore dell’apparecchio stesso;

b) lampade ad avanzata tecnologia ed elevata efficienza luminosa, quali al sodio a bassa pressione o al sodio ad alta

pressione, in luogo di quelle con efficienza luminosa inferiore. Nei soli casi ove risulti indispensabile un’elevata resa

cromatica è consentito l’impiego di lampade a largo spettro, agli alogenuri metallici, a fluorescenza compatte e al

sodio a luce bianca, purché funzionali in termini di massima efficienza e minor potenza installata;

c) elementi di chiusura preferibilmente trasparenti e piani, realizzati con materiale stabile anti ingiallimento quale vetro,

metacrilato ed altri con analoghe proprietà;

d) luminanza media mantenuta delle superfici da illuminare non superiore ai livelli minimi previsti dalle normative

tecniche di sicurezza ovvero dai presenti criteri, nel rispetto dei seguenti elementi guida:

• calcolo della luminanza in funzione del tipo e del colore della superficie;

• impiego, a parità di luminanza, di apparecchi che conseguano impegni ridotti di potenza elettrica e condizioni

ottimali di interasse dei punti luce;

• mantenimento, su tutte le superfici illuminate, fatte salve diverse disposizioni connesse alla sicurezza, di valori di

luminanza omogenei, non superiori ad 1 cd/mq;

• impiego di dispositivi in grado di ridurre, entro le ore 24.00, l’emissione di luce in misura non inferiore al 30%

rispetto alla situazione di regime, a condizione di non compromettere la sicurezza;

• orientamento su impianti a maggior coefficiente di utilizzazione;

• realizzazione di impianti a regola d’arte, così come disposto dalle Direttive CEE, normative nazionali e norme

DIN, UNI, NF, ecc. assumendo, a parità di condizioni, i riferimenti normativi che concorrano al livello minimo di

luminanza mantenuta.

Per le tipologie impiantistiche di seguito elencate, ad integrazione di quanto sopra previsto devono, altresì, essere

applicati i criteri di seguito elencati.

Extraurbani

L’illuminazione di autostrade, tangenziali, circonvallazioni, ecc. deve essere garantita con l’impiego, preferibilmente, di

lampade al sodio a bassa pressione; sono ammessi, ove necessario, analoghe lampade ad alta pressione.

Grandi aree

L’illuminazione di parcheggi, piazzali, piazze ed altre superfici similari deve essere garantita con l’impiego,

preferibilmente, di lampade al sodio ad alta o bassa pressione;

Gli impianti devono essere dotati di appositi sistemi di spegnimento o di riduzione della luminanza nei periodi di non

utilizzazione. NB Anche se permessa dalla L.R. 17/2000 la possibilità di spegnere alcune sorgenti luminose dopo un

certo orario è da evitare in quanto causa di elevata disuniformità di illuminazione.)

L’installazione di torri-faro, deve prevedere una potenza installata inferiore, a parità di luminanza delle superfici

illuminate, a quella di un impianto con apparecchi tradizionali, ovvero se il fattore di utilizzazione, riferito alla sola

superficie stradale, superi il valore di 0,5 cd/mq.

Centri storici e vie commerciali

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I centri luminosi, in presenza di alberature, devono essere posizionati in modo da evitare che il flusso verso le superfici

da illuminare sia intercettato significativamente dalla chioma degli alberi stessi.

L’illuminazione dei centri storici deve essere realizzata di preferenza con apparecchi posizionati sotto gronda o

direttamente a parete.

Impianti sportivi

L’illuminazione di tali impianti, operata con fari, torri-faro e proiettori, deve essere realizzata nel rispetto delle indicazioni

generali sopra riportate.

La stessa deve essere garantita con l’impiego, preferibilmente, di lampade ad alta efficienza; ove ricorra la necessità di

garantire un’alta resa cromatica, è consentito l’impiego di lampade agli alogenuri metallici.

Gli impianti devono essere dotati di appositi sistemi di variazione della luminanza in relazione alle attività/avvenimenti,

quali allenamenti, gare, riprese televisive, ed altri.

I proiettori devono essere di tipo asimmetrico, con inclinazione tale da contenere la dispersione di luce al di fuori

dell’area destinata all’attività sportiva.

Per gli impianti sportivi di grandi dimensioni, ove siano previste riprese televisive, è consentito affiancare, ai proiettori

asimmetrici, proiettori a fasci concentranti comunque dotati di schermature per evitare la dispersione della luce al di fuori

delle aree designate.

Nell’illuminazione delle piste da sci, deve essere limitata al massimo la dispersione di luce oltre la pista medesima; il

calcolo della luminanza deve essere correlato all’elevato indice di riflessione del manto nevoso. Gli impianti devono

essere spenti entro le ore 21, salvo esigenze dovuto allo svolgimento di manifestazioni sportive.

Monumenti ed edifici

L’illuminazione di tali manufatti, fatte salve le indicazioni generali deve essere, preferibilmente, di tipo radente, dall’alto

verso il basso; solo nel caso di conclamata impossibilità e per manufatti di particolare e comprovato valore storico, i fasci

di luce possono essere orientati diversamente, rimanendo, comunque, almeno un metro al di sotto del bordo superiore

della superficie da illuminare e, in ogni caso, entro il perimetro della stessa, provvedendo allo spegnimento parziale o

totale, o alla diminuzione di potenza impiegata entro le ore ventiquattro.

L’impianto deve utilizzare ottiche in grado di collimare il fascio luminoso anche attraverso proiettori tipo spot o

sagomatori di luce ed essere corredato di eventuali schermi antidispersione.

La luminanza media mantenuta non deve superare quella delle superfici illuminate nelle aree circostanti, quali strade,

edifici o altro e, in ogni caso, essere contenuta entro il valore medio di 1 cd/mq.

Complessi industriali

L’illuminazione dei capannoni industriali deve essere effettuata privilegiando le lampade al sodio a bassa pressione.

Edifici privi di valore storico

Per gli edifici privi di valore storico sono da preferire le lampade ad alta efficienza, quali quelle al sodio ad alta pressione

ed anche, eventualmente, a bassa pressione; in alternativa possono essere utilizzati impianti dotati di sensori di

movimento per l’accensione degli apparecchi per l'illuminazione di protezione. Sono da prevedere, altresì, sistemi di

controllo che provvedano allo spegnimento parziale o totale, o alla diminuzione di potenza impiegata, entro le ore

ventiquattro.

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Insegne prive di illuminazione propria

L’illuminazione deve essere realizzata dall’alto verso il basso.

Appartengono a questa categoria le insegne con sorgenti di luce esterne alle stesse.

Criteri per l’adeguamento degli impianti esistenti

La D.d.g. n° 8950 del 3 agosto 2007 al punto 6.2 suggerisce, a titolo rappresentativo, per gli interventi di adeguamento,

le seguenti prescrizioni.

a. la sostituzione delle sorgenti luminose ai vapori di mercurio ad alta pressione con analoghe ad alta

efficienza, quali il sodio alta pressione, e minore potenza installata

Vecchia lampada Sostituita con Nuova lampada

80 W Vapori di mercurio ad alta pressione

== > 50 W Sodio alta pressione

125 W Vapori di mercurio ad alta pressione

== > 70 W Sodio alta pressione

250 W Vapori di mercurio ad alta pressione

== > 150 W Sodio alta pressione

b. l’adeguamento di impianti caratterizzati da elevate potenze installate ed apparecchi: con apparecchi

d’illuminazione ad elevate prestazioni e minore potenza installata e stessa tipologia di sorgente.

Vecchia lampada Sostituita con Nuova lampada

150 W Sodio alta pressione == > 50-70-100 W Sodio alta pressione

250 W Sodio alta pressione == > 70-100-150 W Sodio alta pressione

400 W Sodio alta pressione == > 150-250 W Sodio alta pressione

c. l’adeguamento degli impianti di illuminazione dì valorizzazione notturna del territorio, ad uso

esclusivamente pedonale costituiti da lampade e apparecchi obsoleti a limitata efficacia illuminante (tipo sfere o

similari, funghi o similari, ecc.) con, apparecchi d’illuminazione ad elevate performance e minore potenza installata,

dotati di sorgenti a resa cromatica maggiore di 65.

Vecchia lampada Sostituita con Nuova lampada

70-100-150 W Sodio alta pressione 80- 125 W Vapori di mercurio ad alta

pressione == >

20-35 W loduri metallici a bruciatore ceramico (efficienza > 89 lm/W)

150-250 W Sodio alta pressione 250 W Vapori di mercurio ad alta

pressione == >

35-70 W loduri metallici a bruciatore ceramico (efficienza > 89 lm/W)

4. il rifacimento integrale di alcuni impianti a elevato impatto economico, energetico e manutentivo;

5. l’inserimento di sistemi di riduzione dì flusso centralizzati o puntuali, a seconda delle esigenze specifiche, e sistemi di

telecontrollo;

6.3.2.2 Strade

Le strade individuate nel comune di Mazzano appartengono alle seguenti categorie:

– Strade extraurbane locali

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51

– Strade urbane di interquartiere

– Strade urbane di quartiere

– Strade urbane locali

Strade extraurbane locali

L’obbiettivo dell’illuminazione, per dette strade, è quello di garantire una sicurezza visiva per gli automobilisti e quindi

per il traffico veicolare. Conseguentemente i progetti illuminotecnici dovranno assicurare un illuminamento del manto

stradale il più possibile uniforme per quanto riguarda la temperatura di colore, evitando zone d’ombra. Dovranno essere

rispettati i criteri di illuminamento, i limiti di luminanza, uniformità ed abbagliamento indicati al punto 4.2.3. Dovrà inoltre

essere rispettato, per i nuovi impianti, il vincolo di interdistanza (distanza/altezza sostegno) minima pari ad almeno 3,7.

Al fine di ottenere una migliore uniformità dovrà essere utilizzata un’unica tipologia di sostegni, apparecchi illuminati e

sorgenti luminose.

L’utilizzo delle lampade a vapori di sodio ad alta pressione privilegia la visibilità degli ostacoli sulla carreggiata,

sacrificando la resa cromatica del contesto urbano, non necessaria in questo tipo di strada. Le vie del comune di

Mazzano che appartengono a questa tipologia di strada, presentano uno scarso traffico veicolare ( tavola 4 Documento

di piano , Sistema mobilità “PGT” ) ad eccezione del tratto di via gardesana Occidentale e il tratto di via Bianchini , quindi

nella progettazione e pianificazione dell’ impianto di illuminazione su tali arterie va tenuto conto anche di questo

parametro . ( Per esempio parte di via Fiorini , anche essendo strada extraurbana locale , non è provvista di

illuminazione pubblica ) .

Nel comune di Mazzano sono state individuate le seguenti strade extraurbane locali

Viale Matteotti verso castenedolo dopo il sottopassaggio della ferrovia Milano – Venezia

Via Albini

Via Spazzini

Via s. Rocco

Viale Garibaldi verso Bedizzole dopo l’ incrocio con via Fiorini .

Parte di via Fiorini ( strada senza illuminazione pubblica )

Via gardesana Occidentale ( tratto in entrata da Brescia fino all’ incrocio con viale della Libertà . )

Tratto di via Bianchini compreso tra il cavalcavia della strada statale 45 Bis e l’ incrocio con via prati magri .

Strade urbane di interquartiere

A questa categoria appartengono le strade urbane di rilievo che attraversano il centro abitato. Nel comune sono state

individuate in totale 4 strade che hanno le caratteristiche succitate ( Viale Brescia, via padana superiore,viale Valtenesi ,

via Gardesana occidentale ) . Anche per le strade in argomento dovranno essere rispettate le indicazioni di cui al punto

4.2.3, nonché, per le nuove realizzazioni, l’interdistanza (distanza/altezza) di almeno 3,7 (fatte salve eventuali

impossibilità dovute all’andamento stradale e le deroghe previste dalla normativa).

Trattandosi di zone residenziali i progetti illuminotecnici dovranno essere mirati a rendere confortevole l’ambiente e

agevolare la distinzione delle caratteristiche psicosomatiche delle persone.

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

52

La tipologia dei sostegni e dei corpi illuminanti potrà essere diversificata, ma le lampade da utilizzare, salvo motivate

eccezioni, sono quelle a vapori di sodio ad alta pressione da 50-70 e 100 W per rendere uniforme l’illuminamento e

sottolineare l’andamento dei percorsi.

Strade urbane di quartiere

A questa categoria appartengono le strade urbane principali che attraversano le varie frazioni del paese . Nel comune

sono state individuate in totale 8 strade che hanno le caratteristiche succitate (2 a Ciliverghe , 5 a Molinetto e 1 a

Mazzano ) .Anche per le strade in argomento, così come per le strade urbane di interquartiere, dovranno essere

rispettate le indicazioni di cui al punto 4.2.3, nonché, per le nuove realizzazioni, l’interdistanza (distanza/altezza) di

almeno 3,7 (fatte salve eventuali impossibilità dovute all’andamento stradale e le deroghe previste dalla normativa).

Trattandosi di zone residenziali i progetti illuminotecnici dovranno essere mirati a rendere confortevole l’ambiente e

agevolare la distinzione delle caratteristiche psicosomatiche delle persone.

Strade urbane locali

Tutte le rimanenti strade comunali sono state classificate come strade urbane locali. Vale anche per detta categoria il

rispetto delle indicazioni di cui al punto 4.2.3 e quanto detto per le strade urbane di quartiere circa l’interdistanza.

Questo tipo di strade ha gli obiettivi comuni alle strade di cui al punto precedente, essendo principalmente a servizio del

traffico residenziale e pedonale.

6.3.2.3 Aree verdi, parchi, giardini e piste ciclabili

Sul territorio comunale sono state individuate le seguenti aree :

- Area verde presso cimitero Mazzano

- Parco di via S. Marco

- Area verde di via delle libertà

- Verde attrezzato di via Conti Emili

- Parco PEEP – via Paolo VI

- Area verde via Dalla Chiesa

- Area verde via Montale

- Pista ciclabile via Montale

- Pista ciclabile via Di Vittorio

- Zona “ C5” a Mazzano ( verdi e piazzetta )

- P.L. di via S. Zeno

- Parco di via Flli Cervi

- Area verde via Mazzini

- Area verde di via Cattaneo

- Area verde via donatori di sangue

- Area verde via Bianchini

- Aree verdi di via Buonarrotti e via veneto

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

53

- Area verde di via Marenzio

- Area verde di viale Valtenesi

- Area verde di via A. Moro

- Parco presso sede alpini di Molinetto

- Parco vita via galvani

- P.L. via Chiarini e via Santi

- P.R. Patuzza

- Area verde presso cimitero Ciliverghe

- Area verde via Portesi

- Aree verdi di via Conciliazione e via Tigli

- Parco e verdi PEEP – via Matteotti

- Parco via Matteotti

- Area verde presso sede alpini di Ciliverghe

Parte di tali aeree risultano illuminate con impianti dedicati , in taluni casi la luminanza media è carente ( parco vita di

via Galvani , parco villaggio padre Marcolini ) , in altri è adeguata e in alcuni casi è sovrabbondante ( per esempio pista

ciclabile di via Di Vittorio ), un’ analisi più dettagliata è presente sull’ allegato 4 . Nel capitolo successivo verranno

indicati i possibili interventi volti ad una razionalizzazione dell’illuminazione in un’ottica di risparmio energetico e di una

riduzione dell’inquinamento luminoso.

6.3.2.4 Parcheggi, piazze, luoghi di aggregazione e altre superfici similari

L’indagine effettuata ha evidenziato la presenza delle seguenti , piazze e luoghi di aggregazione principali :

- i sagrati delle chiese parrocchiali di Mazzano , Molinetto e ciliverghe

- Piazza Caduti a Ciliverghe

- Oratorio di Mazzano con annessi campi da gioco

- Oratorio di Molinetto con annessi campi da gioco

- Centro socio-assistenziale , centro sociale e sede alpini di Molinetto

- Oratorio di Ciliverghe con annessi campi da gioco

- Sede alpini di ciliverghe

Nelle tabelle di pagina seguente sono invece sono elencati i parcheggi presenti sul territorio comunale con relativa

superficie di ingombro .

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

54

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

55

Tabella 13. Parcheggi presenti sul territorio comunale

Tali aree risultano, in alcuni casi, illuminate in maniera sovrabbondante (emblematico è il caso del parcheggio di via

Kennedy ) e negli altri casi sono illuminate solamente dai centri luminosi delle strade attigue.

Per l’illuminamento di dette aree designate alla “vita sociale” sono da preferire le lampade al sodio ad alta o bassa

pressione. L’impianto dovrà essere dotato di apposito sistema di spegnimento o di riduzione della luminanza nei periodi

di non utilizzo. La scelta dei corpi illuminanti e del tipo di sostegno dovrà essere effettuata previo uno studio del contesto

in cui detti spazi sono inseriti.

6.3.2.5 Centro storico e zone pedonali

I centri storici individuati sono quelli di Mazzano , Molinetto e Ciliverghe .

L’illuminazione di detti centri storici è attualmente realizzata in maggioranza attraverso centri luminosi a sfera o lanterna

, in gran quantità non conformi alla legge n.17-2000 , tali criticità sono citate nel paragrafo ……; in via Calchera per

esempio sono installate delle lanterne conformi alla normativa regionale e questa tipologia di corpo illuminante potrebbe

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

56

essere una soluzione per bonificare allo stesso modo le altre lanterne installate in altre vie e zone del paese . Nelle

zone in argomento l’illuminamento deve mirare ad ottenere una buona qualità della luce e una buona resa dei colori, al

fine di rendere particolarmente confortevole l’ambiente dove sono destinate a confluire le persone per la presenza di

negozi ed attività commerciali.

L’’illuminazione del centro storico deve essere realizzata preferibilmente con apparecchi posti sotto gronda o

direttamente a parete.

Le sorgenti luminose da utilizzare sono quelle a vapori di sodio ad alta pressione ed in alternativa quelle a ioduri

metallici a bruciatore ceramico che hanno una resa cromatica Ra >80 e una temperatura di colore T<3300 K.

Dalla figura 11 si possono delineare esattamente ( Aree colorate in rosso ) i nuclei storici del comune di Mazzano .

Figura 11. tavola paesistica indicante i nuclei antichi del paese ( PGT )

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57

6.3.2.6 Monumenti ed edifici storici

I monumenti e/o edifici di rilievo individuati sono quelli di cui il punto 5.1.

L’illuminazione dei succitati edifici dovrà essere effettuata attuando i criteri sottocitati.

- L’illuminazione dovrà essere preferibilmente di tipo radente, dall’alto verso il basso.

- Per strutture con particolare sviluppo verticale, i fasci di luce possono essere orientati diversamente, rimanendo

comunque almeno un metro al disotto del bordo superiore della superficie da illuminare ed in ogni caso entro il

perimetro della stessa.

- Dovrà essere previsto lo spegnimento parziale o totale o la riduzione di potenza entro le ore ventiquattro.

- L’impianto dovrà utilizzare ottiche in grado di collimare il fascio luminoso all’interno della sagoma dell’edificio stesso;

- La luminanza media mantenuta non deve superare quella delle superfici illuminate nelle aree circostanti e in ogni

caso essere contenuta entro il valore medio di 1cd/mq.

Per edifici privi di valore storico sono da preferire lampade ad alta efficienza, come sodio ad alta pressione, prevedendo

comunque sistemi di spegnimento o riduzione dell’illuminamento.

6.3.2.7 Impianti sportivi

Sul territorio comunale sono presenti i seguenti impianti sportivi:

- centro sportivo di via Mazzini

- campo sportivo di via Matteotti

- campo sportivo di via VI novembre

- campo sportivo oratorio di Molinetto

I campi sportivi sono in genere illuminati con proiettori asimmetrici posti su pali ai lati dei terreni di gioco. L’unico

intervento possibile potrebbe essere quello di variare la posizione dei corpi illuminati e/o orientare correttamente le

armature in modo da limitare la dispersione dell’illuminazione.

Gli impianti vengono attivati solo in caso di effettivo utilizzo degli impianti sportivi.

In generale per l’illuminazione degli impianti sportivi devono essere impiegate lampade ad alta efficienza e ove ricorra la

necessità di garantire un’alta resa cromatica è consentito l’uso di lampade agli alogenuri metallici.

L’’impianto deve essere dotato di apposito sistema di variazione della luminanza in relazione alle attività e/o agli

avvenimenti (gare, allenamenti, ecc);

I proiettori devono essere di tipo asimmetrico o con ottiche in grado di evitare la dispersione di flusso, installati con

inclinazione tale da contenere la dispersione di luce al di fuori dell’area destinata all’attività sportiva.

6.3.2.8 Insegne

Per le insegne, non dotate di propria illuminazione, il fascio luminoso deve esser rivolto dall’alto verso il basso; se non

sono d’indispensabile uso notturno, devono essere spente non dopo le ore 22,00 (23,00 nel periodo di ora solare) o

entro il relativo orario di chiusura. Le modalità andranno definite nella delibera di integrazione del Regolamento Edilizio.

Fanno eccezione eventuali insegne che servono ad indicare edifici adibiti a compiti di sicurezza quali la caserma dei

Carabinieri.

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58

6.4 INTERVENTI OPERATIVI SPECIFICI

6.4.1 Interventi in corso di esecuzione e di progettazione

A fine dicembre 2008 sono in esecuzione sul territorio comunale di Mazzano lavori sulla rete viaria stradale con

interessamento agli impianti di illuminazione pubblica in via Garella , via Cattaneo e il tratto di via padana all’

intersezione con via Basiletti .

Dal PGT comunale si evince che sono in fase di progettazione alcuni interventi che riguarderanno anche l’ illuminazione

pubblica . Nella Tav. 04 del PGT è riportata la planimetria dell’urbanizzazione come prevista nel dimensionamento

strategico/decennale ed operativo/quinquennale del P.G.T. (le aree sono le stesse – differiscono gli indici stereometrici),

nonché la relativa rete viaria prevista nello stesso P.G.T. Dal punto di vista della viabilità le uniche varianti introdotte dal

P.G.T. rispetto alla situazione esistente sono costituite da:

• Collegamento della viabilità attualmente a servizio dell’ area produttiva “Medeghini”, in prossimità dello svincolo di

accesso/uscita dalla SS45bis, con viale Brescia, in corrispondenza dell’ intersezione rispettivamente con Viale della

resistenza, e con Via Cattaneo, al fine di realizzare una nuova strada di accesso all’abitato di Mazzano dalla SS45bis

alternativa a Via Padana Superiore.

• Realizzazione di una strada di gronda ad Ovest dell’abitato di Ciliverghe che colleghi Via Padana superiore e Viale

Matteotti, costituita dalla riqualificazione di Via Portesi e dal prolungamento di Via Bruno, al fine di scaricare Via Padana

Superiore ed il tratto urbano di Viale Matteotti dalla componente di traffico che da ovest si dirige verso sud.

• Riqualificazione di Via Fiorini, con la creazione di una strada di collegamento tra Viale Valtenesi e Viale Garibaldi, a

servizio dei nuovi ambiti di possibile trasformazione di Molinetto.

Nella Tav. 04 del PGT è rappresentata la nuova rete viaria prevista all’interno del territorio comunale di Mazzano ed i

principali collegamenti con la rete viaria sovracomunale, con l’indicazione delle sezioni significative ai fini dell’analisi dei

flussi di traffico, nonché la ridistribuzione (secondo il modello gravitazionale) sulla nuova viabilità dei flussi di traffico

esistenti nell’ora di punta (17:30-18:30) del Venerdì sera (generico giorno feriale). Dal confronto della rete viaria prevista

nel P.G.T. (Tav. 04) con quella prevista nel Piano della Viabilità del PTCP della Provincia di Brescia (Tav. 01) si desume

la congruenza tra la rete viaria prevista nel PTCP stesso e quella prevista nel P.G.T.

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

59

7. PIANIFICAZIONE DEGLI INTERVENTI, VALUTAZIONI ECONOMICHE E PIANO DI

MANUTENZIONE

7.1 PROGRAMMA DI RISPARMIO ENERGETICO: STIMA DEI COSTI / BENEFICI

7.1.1 Costi dell’illuminazione pubblica comunale I costi dell’illuminazione pubblica sono costituiti dagli oneri inerenti:

– la gestione e manutenzione dei centri luminosi;

– l’energia consumata dai centri luminosi per il funzionamento.

7.1.2 Aumento del costo dell’energia elettrica

Il costo dell’energia elettrica ad uso illuminazione pubblica è aumentato dal gennaio 2004 a fine 2008 di quasi il 90%,

passando dallo 0,0735 Euro al kWh del gennaio 2004 allo 0,1374 Euro al kWh dell’ottobre 2008. Per i primi mesi del

2009 è prevista una diminuzione del costo dell’energia a seguito del calo del prezzo del petrolio, tuttavia il prezzo

dell’energia si manterrà in ogni caso a livelli molto elevati.

Il quasi raddoppio del prezzo è dovuto soprattutto al fortissimo aumento del costo dei carburanti, ma anche ad altri

fattori, quali l’eliminazione dell’esenzione dell’accisa sull’energia elettrica per i consumi degli impianti di illuminazione

pubblica dal giugno 2007.

All’aumento complessivo dei costi contribuisce anche l’aumento dei consumi per l’illuminazione pubblica stimabile (dati

GSE) in circa il 6,00% annuo. Per quanto sopra diviene sempre più importante disciplinare il comparto dell’illuminazione

pubblica seguendo le direttive legislative e normative volte al contenimento dei consumi e dell’inquinamento luminoso.

Le stime sull’aumento dei costi dell’energia elettrica per i prossimi anni è difficilmente quantificabile, anche alla luce del

notevolissimo aumento intervenuto negli scorsi anni e della prevista diminuzione sopraccitata.

Alcuni analisti stimavano, prima del verificarsi della recente crisi economica, nel + 6,0% annuo il probabile aumento del

costo dell’energia per il futuro decennio. A scopo prudenziale e per non sopravvalutare la riduzione dei consumi e dei

tempi di rientro dei costi di adeguamento si è previsto un aumento del costo dell’energia elettrica pari al 3,0 % annuo per

i prossimi 10 anni, in linea con il tasso di inflazione massimo stabilito dall’UE.

7.1.3 Stima dei costi degli interventi e del rapporto costi/benefici

La verifica degli impianti comunali ed i rilievi illuminotecnici effettuati hanno evidenziato i possibili interventi da

realizzare sugli impianti comunali mirati all’adeguamento degli impianti non conformi ed al risparmio

energetico.

Gli interventi individuati sono:

1. Sostituzione globale dei centri luminosi stradali aperti con lampade a vapori di mercurio ad alta

pressione .

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

60

Con la premessa che, come già detto, l’IVA per i Comuni è un costo non detraibile, l’ipotesi viene formulata alle seguenti

condizioni:

– Consistenza delle lampade a Dicembre 2008.

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 70 e 80 W con lampade a vapori

di sodio ad alta pressione da 50 W (50%) e 70 W (50%).

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 125 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 70 W (30%) o 100 W (70%).

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 250 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 150 W .

– Costo della sostituzione unitaria di armatura e lampade pari a 150 Euro più IVA al 10%.

– Costo del kWh pari a 0,1374 Euro più IVA al 20%.

– Stima dell’aumento annuo del costo dell’energia per l’illuminazione pubblica pari al 3%

– Contrazione mutuo e/o finanziamento ad un tasso fisso del 5,00% per una durata di 15 anni.

– Sul risparmio del costo dell’ energia annuo si è tenuto conto della parzializzazione dei quadri di

alimentazione ( linee serali comandate da orologi e linee notturne comandate da crepuscolare ).

Anno Capitale iniziale

Quota Capitale

Quota Interessi

Rata Capitale

finale Risparmio

costo energia Risparmio

0 138.765,00 -14.848,48 -14.848,48

1 138.765,00 6.430,69 6.938,25 13.368,94 132.334,31 -15.293,93 -1.924,99

2 132.334,31 6.752,22 6.616,72 13.368,94 125.582,09 -15.752,75 -2.383,81

3 125.582,09 7.089,84 6.279,10 13.368,94 118.492,25 -16.225,34 -2.856,40

4 118.492,25 7.444,33 5.924,61 13.368,94 111.047,92 -16.712,10 -3.343,16

5 111.047,92 7.816,54 5.552,40 13.368,94 103.231,38 -17.213,46 -3.844,52

6 103.231,38 8.207,37 5.161,57 13.368,94 95.024,01 -17.729,86 -4.360,92

7 95.024,01 8.617,74 4.751,20 13.368,94 86.406,27 -18.261,76 -4.892,82

8 86.406,27 9.048,63 4.320,31 13.368,94 77.357,64 -18.809,61 -5.440,67

9 77.357,64 9.501,06 3.867,88 13.368,94 67.856,58 -19.373,90 -6.004,96

10 67.856,58 9.976,11 3.392,83 13.368,94 57.880,47 -19.955,12 -6.586,18

11 57.880,47 10.474,92 2.894,02 13.368,94 47.405,55 -20.553,77 -7.184,83

12 47.405,55 10.998,66 2.370,28 13.368,94 36.406,89 -21.170,38 -7.801,44

13 36.406,89 11.548,60 1.820,34 13.368,94 24.858,29 -21.805,49 -8.436,55

14 24.858,29 12.126,03 1.242,91 13.368,94 12.732,26 -22.459,66 -9.090,72

15 12.732,26 12.732,26 636,61 13.368,87 0,00 -23.133,45 -9.764,58

TOTALI 138.765,00 61.769,03 200.534,03 -299.299,03 -98.765,02

Tabella 14. Stima economica dell’ investimento all’ adeguamento dell’ impianto di illuminazione comunale

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

61

2. Sostituzione di n. 306 globi con lampade a vapori di mercurio da 100-125-150 W con nuove armatura

dotate di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 70 e 100 W .

L’ ’ipotesi viene formulata alle seguenti condizioni:

– Consistenza delle lampade a Dicembre 2008.

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 100 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 70 W .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 125 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 70 W (70%) o 100 W (30%).

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 150 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 100 W .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 400 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 250 W .

– Costo della sostituzione unitaria di armatura e lampade pari a 330 Euro più IVA al 10%.

– Costo del kWh pari a 0,1374 Euro più IVA al 20%.

– Stima dell’aumento annuo del costo dell’energia per l’illuminazione pubblica pari al 3%

– Contrazione mutuo e/o finanziamento ad un tasso fisso del 5,00% per una durata di 15 anni.

– Sul risparmio del costo dell’ energia annuo si è tenuto conto della parzializzazione dei quadri di

alimentazione ( linee serali comandate da orologi e linee notturne comandate da crepuscolare ).

Anno Capitale iniziale

Quota Capitale

Quota Interessi

Rata Capitale

finale Risparmio

costo energia Risparmio

0 100.980,00 -8.141,12 -8.141,12

1 100.980,00 4.679,64 5.049,00 9.728,64 96.300,36 -8.385,35 1.343,29

2 96.300,36 4.913,62 4.815,02 9.728,64 91.386,74 -8.636,91 1.091,73

3 91.386,74 5.159,30 4.569,34 9.728,64 86.227,44 -8.896,02 832,62

4 86.227,44 5.417,27 4.311,37 9.728,64 80.810,17 -9.162,90 565,74

5 80.810,17 5.688,13 4.040,51 9.728,64 75.122,04 -9.437,79 290,85

6 75.122,04 5.972,54 3.756,10 9.728,64 69.149,50 -9.720,92 7,72

7 69.149,50 6.271,16 3.457,48 9.728,64 62.878,34 -10.012,55 -283,91

8 62.878,34 6.584,72 3.143,92 9.728,64 56.293,62 -10.312,93 -584,29

9 56.293,62 6.913,96 2.814,68 9.728,64 49.379,66 -10.622,32 -893,68

10 49.379,66 7.259,66 2.468,98 9.728,64 42.120,00 -10.940,98 -1.212,34

11 42.120,00 7.622,64 2.106,00 9.728,64 34.497,36 -11.269,21 -1.540,57

12 34.497,36 8.003,77 1.724,87 9.728,64 26.493,59 -11.607,29 -1.878,65

13 26.493,59 8.403,96 1.324,68 9.728,64 18.089,63 -11.955,51 -2.226,87

14 18.089,63 8.824,16 904,48 9.728,64 9.265,47 -12.314,17 -2.585,53

15 9.265,47 9.265,47 463,27 9.728,74 0,00 -12.683,60 -2.954,86

TOTALI 100.980,00 44.949,70 145.929,70 -164.099,59 -18.169,89Tabella 15. Stima economica dell’ investimento all’ adeguamento dell’ impianto di illuminazione comunale

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

62

Come si vede dalla tabella del calcolo economico, il lavoro di adeguamento del punto 2 porterebbe un risparmio dal settimo anno in poi .

3. Sostituzione globale o ricablatura dei centri luminosi stradali con vetro bombato con lampade a

vapori di mercurio ad alta pressione .

Con la premessa che, come già detto, l’IVA per i Comuni è un costo non detraibile, l’ipotesi viene formulata alle seguenti

condizioni:

– Consistenza delle lampade a Dicembre 2008.

– Sostituzione o ricablatura dei centri dotati di lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 100 W con lampade

a vapori di sodio ad alta pressione da 70 W .

– Sostituzione o ricablatura dei centri dotati di lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 125 W con lampade

a vapori di sodio ad alta pressione da 70 W ( 30%) o 100 W ( 70% ) .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 250 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 150 W.

– Costo della sostituzione unitaria di armatura e lampade pari a 150 Euro più IVA al 10%.

– Costo del kWh pari a 0,1374 Euro più IVA al 20%.

– Stima dell’aumento annuo del costo dell’energia per l’illuminazione pubblica pari al 3%

– Contrazione mutuo e/o finanziamento ad un tasso fisso del 5,00% per una durata di 15 anni.

– Sul risparmio del costo dell’ energia annuo si è tenuto conto della parzializzazione dei quadri di

alimentazione ( linee serali comandate da orologi e linee notturne comandate da crepuscolare ).

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

63

Anno Capitale iniziale

Quota Capitale

Quota Interessi

Rata Capitale

finale Risparmio

costo energia Risparmio

0 29.500,00 -3.691,52 -3.691,52

1 29.500,00 1.367,10 1.475,00 2.842,10 28.132,90 -3.802,27 -960,17

2 28.132,90 1.435,45 1.406,65 2.842,10 26.697,45 -3.916,33 -1.074,23

3 26.697,45 1.507,23 1.334,87 2.842,10 25.190,22 -4.033,82 -1.191,72

4 25.190,22 1.582,59 1.259,51 2.842,10 23.607,63 -4.154,84 -1.312,74

5 23.607,63 1.661,72 1.180,38 2.842,10 21.945,91 -4.279,48 -1.437,38

6 21.945,91 1.744,80 1.097,30 2.842,10 20.201,11 -4.407,87 -1.565,77

7 20.201,11 1.832,04 1.010,06 2.842,10 18.369,07 -4.540,10 -1.698,00

8 18.369,07 1.923,65 918,45 2.842,10 16.445,42 -4.676,31 -1.834,21

9 16.445,42 2.019,83 822,27 2.842,10 14.425,59 -4.816,60 -1.974,50

10 14.425,59 2.120,82 721,28 2.842,10 12.304,77 -4.961,09 -2.118,99

11 12.304,77 2.226,86 615,24 2.842,10 10.077,91 -5.109,93 -2.267,83

12 10.077,91 2.338,20 503,90 2.842,10 7.739,71 -5.263,22 -2.421,12

13 7.739,71 2.455,11 386,99 2.842,10 5.284,60 -5.421,12 -2.579,02

14 5.284,60 2.577,87 264,23 2.842,10 2.706,73 -5.583,76 -2.741,66

15 2.706,73 2.706,73 135,34 2.842,07 0,00 -5.751,27 -2.909,20

TOTALI 29.500,00 13.131,47 42.631,47 -74.409,53 -31.778,06

Tabella 16. Stima economica dell’ investimento all’ adeguamento dell’ impianto di illuminazione comunale

I costi del calcolo economico del punto 3 tengono conto della sostituzione dei corpi illuminanti , se si

decidesse di ricablarne alcuni ( per esempio togliendo il vetro bombato e inclinandolo orizzontalmente ) il

costo unitario dell’ intervento calerebbe ulteriormente portando un risparmio maggiore già dai primi anni . La

decisione tra la sostituzione e la ricablatura è in funzione dello stato del corpo illuminante e dell’ eventuale

possibilità di ricablatura .

4. Sostituzione globale o ricablatura dei centri luminosi stradali con vetro bombato con lampade a

vapori di sodio ad alta pressione .

Con la premessa che, come già detto, l’IVA per i Comuni è un costo non detraibile, l’ipotesi viene formulata alle seguenti

condizioni:

– Consistenza delle lampade a Dicembre 2008.

– Sostituzione o ricablatura dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 70W con lampade a

vapori di sodio ad alta pressione da 50 W .

– Sostituzione o ricablatura dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 100 W con lampade a

vapori di sodio ad alta pressione da 70 W .

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

64

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 125 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 100 W.

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 150 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 100 W.

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 250 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 150 W.

– Costo della sostituzione unitaria di armatura e lampade pari a 150 Euro più IVA al 10%.

– Costo del kWh pari a 0,1374 Euro più IVA al 20%.

– Stima dell’aumento annuo del costo dell’energia per l’illuminazione pubblica pari al 3%

– Contrazione mutuo e/o finanziamento ad un tasso fisso del 5,00% per una durata di 15 anni.

– Sul risparmio del costo dell’ energia annuo si è tenuto conto della parzializzazione dei quadri di

alimentazione ( linee serali comandate da orologi e linee notturne comandate da crepuscolare ).

Anno Capitale iniziale

Quota Capitale

Quota Interessi

Rata Capitale

finale Risparmio

costo energia Risparmio

0 79.635,00 -10.580,16 -10.580,16

1 79.635,00 3.690,47 3.981,75 7.672,22 75.944,53 -10.897,56 -3.225,34

2 75.944,53 3.874,99 3.797,23 7.672,22 72.069,54 -11.224,49 -3.552,27

3 72.069,54 4.068,74 3.603,48 7.672,22 68.000,80 -11.561,23 -3.889,01

4 68.000,80 4.272,18 3.400,04 7.672,22 63.728,62 -11.908,06 -4.235,84

5 63.728,62 4.485,79 3.186,43 7.672,22 59.242,83 -12.265,31 -4.593,09

6 59.242,83 4.710,08 2.962,14 7.672,22 54.532,75 -12.633,26 -4.961,04

7 54.532,75 4.945,58 2.726,64 7.672,22 49.587,17 -13.012,26 -5.340,04

8 49.587,17 5.192,86 2.479,36 7.672,22 44.394,31 -13.402,63 -5.730,41

9 44.394,31 5.452,50 2.219,72 7.672,22 38.941,81 -13.804,71 -6.132,49

10 38.941,81 5.725,13 1.947,09 7.672,22 33.216,68 -14.218,85 -6.546,63

11 33.216,68 6.011,39 1.660,83 7.672,22 27.205,29 -14.645,42 -6.973,20

12 27.205,29 6.311,96 1.360,26 7.672,22 20.893,33 -15.084,78 -7.412,56

13 20.893,33 6.627,55 1.044,67 7.672,22 14.265,78 -15.537,32 -7.865,10

14 14.265,78 6.958,93 713,29 7.672,22 7.306,85 -16.003,44 -8.331,22

15 7.306,85 7.306,85 365,34 7.672,19 0,00 -16.483,54 -8.811,35

TOTALI 79.635,00 35.448,27 115.083,27 -213.263,03 -98.179,76

Tabella 17. Stima economica dell’ investimento all’ adeguamento dell’ impianto di illuminazione comunale

I costi del calcolo economico del punto 3 tengono conto della sostituzione dei corpi illuminanti , se si

decidesse di ricablarne alcuni ( per esempio togliendo il vetro bombato e inclinandolo orizzontalmente ) il

costo unitario dell’ intervento calerebbe ulteriormente portando un risparmio maggiore già dai primi anni . La

decisione tra la sostituzione e la ricablatura è in funzione dello stato del corpo illuminante e dell’ eventuale

possibilità di ricablatura .

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

65

5. Sostituzione globale dei centri luminosi stradali aperti con lampade a vapori di sodio ad alta

pressione .

Con la premessa che, come già detto, l’IVA per i Comuni è un costo non detraibile, l’ipotesi viene formulata alle seguenti

condizioni:

– Consistenza delle lampade a Dicembre 2008.

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 70 W con lampade a vapori di sodio

ad alta pressione da 50 W .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 100 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 70 W .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 125 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 100 W .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 250 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 150 W .

– Costo della sostituzione unitaria di armatura e lampade pari a 150 Euro più IVA al 10%.

– Costo del kWh pari a 0,1374 Euro più IVA al 20%.

– Stima dell’aumento annuo del costo dell’energia per l’illuminazione pubblica pari al 3%

– Contrazione mutuo e/o finanziamento ad un tasso fisso del 5,00% per una durata di 15 anni.

– Sul risparmio del costo dell’ energia annuo si è tenuto conto della parzializzazione dei quadri di

alimentazione ( linee serali comandate da orologi e linee notturne comandate da crepuscolare ).

Anno Capitale iniziale

Quota Capitale

Quota Interessi

Rata Capitale

finale Risparmio

costo energia Risparmio

0 3.465,00 -382,34 -382,34

1 3.465,00 160,58 173,25 333,83 3.304,42 -393,81 -59,98

2 3.304,42 168,61 165,22 333,83 3.135,81 -405,62 -71,79

3 3.135,81 177,04 156,79 333,83 2.958,77 -417,79 -83,96

4 2.958,77 185,89 147,94 333,83 2.772,88 -430,32 -96,49

5 2.772,88 195,19 138,64 333,83 2.577,69 -443,23 -109,40

6 2.577,69 204,95 128,88 333,83 2.372,74 -456,53 -122,70

7 2.372,74 215,19 118,64 333,83 2.157,55 -470,23 -136,40

8 2.157,55 225,95 107,88 333,83 1.931,60 -484,33 -150,50

9 1.931,60 237,25 96,58 333,83 1.694,35 -498,86 -165,03

10 1.694,35 249,11 84,72 333,83 1.445,24 -513,83 -180,00

11 1.445,24 261,57 72,26 333,83 1.183,67 -529,24 -195,41

12 1.183,67 274,65 59,18 333,83 909,02 -545,12 -211,29

13 909,02 288,38 45,45 333,83 620,64 -561,47 -227,64

14 620,64 302,80 31,03 333,83 317,84 -578,32 -244,49

15 317,84 317,84 15,89 333,73 0,00 -595,67 -261,94

TOTALI 3.465,00 1.542,35 5.007,35 -7.706,70 -2.699,35

Tabella 17. Stima economica dell’ investimento all’ adeguamento dell’ impianto di illuminazione comunale

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

66

6. Sostituzione di n. 53 globi con lampade a vapori di sodio ad alta pressione con nuove armatura

dotate di lampade a vapori di sodio ad alta pressione .

L’ ’ipotesi viene formulata alle seguenti condizioni:

– Consistenza delle lampade a Dicembre 2008.

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 70 W con lampade a vapori di sodio

ad alta pressione da 50 W .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 100 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 70 W .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 150 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 100 W .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 250 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 150 W .

– Costo della sostituzione unitaria di armatura e lampade pari a 330 Euro più IVA al 10%.

– Costo del kWh pari a 0,1374 Euro più IVA al 20%.

– Stima dell’aumento annuo del costo dell’energia per l’illuminazione pubblica pari al 3%

– Contrazione mutuo e/o finanziamento ad un tasso fisso del 5,00% per una durata di 15 anni.

– Sul risparmio del costo dell’ energia annuo si è tenuto conto della parzializzazione dei quadri di

alimentazione ( linee serali comandate da orologi e linee notturne comandate da crepuscolare ).

Anno Capitale iniziale

Quota Capitale

Quota Interessi

Rata Capitale

finale Risparmio

costo energia Risparmio

0 21.450,00 -1.186,56 -1.186,56

1 21.450,00 994,04 1.072,50 2.066,54 20.455,96 -1.222,16 844,38

2 20.455,96 1.043,74 1.022,80 2.066,54 19.412,22 -1.258,82 807,72

3 19.412,22 1.095,93 970,61 2.066,54 18.316,29 -1.296,59 769,95

4 18.316,29 1.150,73 915,81 2.066,54 17.165,56 -1.335,48 731,06

5 17.165,56 1.208,26 858,28 2.066,54 15.957,30 -1.375,55 690,99

6 15.957,30 1.268,67 797,87 2.066,54 14.688,63 -1.416,81 649,73

7 14.688,63 1.332,11 734,43 2.066,54 13.356,52 -1.459,32 607,22

8 13.356,52 1.398,71 667,83 2.066,54 11.957,81 -1.503,10 563,44

9 11.957,81 1.468,65 597,89 2.066,54 10.489,16 -1.548,19 518,35

10 10.489,16 1.542,08 524,46 2.066,54 8.947,08 -1.594,64 471,90

11 8.947,08 1.619,19 447,35 2.066,54 7.327,89 -1.642,48 424,06

12 7.327,89 1.700,15 366,39 2.066,54 5.627,74 -1.691,75 374,79

13 5.627,74 1.785,15 281,39 2.066,54 3.842,59 -1.742,50 324,04

14 3.842,59 1.874,41 192,13 2.066,54 1.968,18 -1.794,78 271,76

15 1.968,18 1.968,18 98,41 2.066,59 0,00 -1.848,62 217,97

TOTALI 21.450,00 9.548,15 30.998,15 -23.917,35 7.080,80

Tabella 18. Stima economica dell’ investimento all’ adeguamento dell’ impianto di illuminazione comunale

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

67

7. Sostituzione o ricablatura lanterne con lampade a vapori di mercurio e sodio ad alta pressione con

nuove armatura dotate di lampade a vapori di sodio ad alta pressione .

L’ ’ipotesi viene formulata alle seguenti condizioni:

– Consistenza delle lampade a Dicembre 2008.

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 100W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 70 W .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 125 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 100 W .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 400 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 250 W .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 70 W con lampade a vapori di sodio

ad alta pressione da 50 W .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 100 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 70 W .

– Costo della sostituzione unitaria di armatura e lampade pari a 330 Euro più IVA al 10%.

– Costo del kWh pari a 0,1374 Euro più IVA al 20%.

– Stima dell’aumento annuo del costo dell’energia per l’illuminazione pubblica pari al 3%

– Contrazione mutuo e/o finanziamento ad un tasso fisso del 5,00% per una durata di 15 anni.

– Sul risparmio del costo dell’ energia annuo si è tenuto conto della parzializzazione dei quadri di

alimentazione ( linee serali comandate da orologi e linee notturne comandate da crepuscolare ).

Anno Capitale iniziale

Quota Capitale

Quota Interessi

Rata Capitale

finale Risparmio

costo energia Risparmio

0 34.320,00 -2.752,16 -2.752,16

1 34.320,00 1.590,47 1.716,00 3.306,47 32.729,53 -2.834,72 471,75

2 32.729,53 1.669,99 1.636,48 3.306,47 31.059,54 -2.919,77 386,70

3 31.059,54 1.753,49 1.552,98 3.306,47 29.306,05 -3.007,36 299,11

4 29.306,05 1.841,17 1.465,30 3.306,47 27.464,88 -3.097,58 208,89

5 27.464,88 1.933,23 1.373,24 3.306,47 25.531,65 -3.190,51 115,96

6 25.531,65 2.029,89 1.276,58 3.306,47 23.501,76 -3.286,22 20,25

7 23.501,76 2.131,38 1.175,09 3.306,47 21.370,38 -3.384,81 -78,34

8 21.370,38 2.237,95 1.068,52 3.306,47 19.132,43 -3.486,35 -179,88

9 19.132,43 2.349,85 956,62 3.306,47 16.782,58 -3.590,94 -284,47

10 16.782,58 2.467,34 839,13 3.306,47 14.315,24 -3.698,67 -392,20

11 14.315,24 2.590,71 715,76 3.306,47 11.724,53 -3.809,63 -503,16

12 11.724,53 2.720,24 586,23 3.306,47 9.004,29 -3.923,92 -617,45

13 9.004,29 2.856,26 450,21 3.306,47 6.148,03 -4.041,64 -735,17

14 6.148,03 2.999,07 307,40 3.306,47 3.148,96 -4.162,89 -856,42

15 3.148,96 3.148,96 157,45 3.306,41 0,00 -4.287,78 -981,37

TOTALI 34.320,00 15.276,99 49.596,99 -55.474,96 -5.877,97

Comune di Mazzano Piano comunale di illuminazione

68

8. Sostituzione armature a fungo con lampade a vapori di mercurio e sodio ad alta pressione con

nuove armatura dotate di lampade a vapori di sodio ad alta pressione .

L’ ’ipotesi viene formulata alle seguenti condizioni:

– Consistenza delle lampade a Dicembre 2008.

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di mercurio ad alta pressione da 125W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 70 W .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 70 W con lampade a vapori di sodio

ad alta pressione da 50 W .

– Sostituzione dei centri dotati di lampade a vapori di sodio ad alta pressione da 100 W con lampade a vapori di

sodio ad alta pressione da 70 W .

– Costo della sostituzione unitaria di armatura e lampade pari a 330 Euro più IVA al 10%.

– Costo del kWh pari a 0,1374 Euro più IVA al 20%.

– Stima dell’aumento annuo del costo dell’energia per l’illuminazione pubblica pari al 3%

– Contrazione mutuo e/o finanziamento ad un tasso fisso del 5,00% per una durata di 15 anni.

Anno Capitale iniziale

Quota Capitale

Quota Interessi

Rata Capitale

finale Risparmio

costo energia Risparmio

0 12.210,00 -641,07 -641,07

1 12.210,00 565,84 610,50 1.176,34 11.644,16 -660,30 516,04

2 11.644,16 594,13 582,21 1.176,34 11.050,03 -680,11 496,23

3 11.050,03 623,84 552,50 1.176,34 10.426,19 -700,52 475,82

4 10.426,19 655,03 521,31 1.176,34 9.771,16 -721,53 454,81

5 9.771,16 687,78 488,56 1.176,34 9.083,38 -743,18 433,16

6 9.083,38 722,17 454,17 1.176,34 8.361,21 -765,47 410,87

7 8.361,21 758,28 418,06 1.176,34 7.602,93 -788,44 387,90

8 7.602,93 796,19 380,15 1.176,34 6.806,74 -812,09 364,25

9 6.806,74 836,00 340,34 1.176,34 5.970,74 -836,45 339,89

10 5.970,74 877,80 298,54 1.176,34 5.092,94 -861,55 314,79

11 5.092,94 921,69 254,65 1.176,34 4.171,25 -887,39 288,95

12 4.171,25 967,78 208,56 1.176,34 3.203,47 -914,02 262,32

13 3.203,47 1.016,17 160,17 1.176,34 2.187,30 -941,44 234,90

14 2.187,30 1.066,97 109,37 1.176,34 1.120,33 -969,68 206,66

15 1.120,33 1.120,33 56,02 1.176,35 0,00 -998,77 177,58

TOTALI 12.210,00 5.435,11 17.645,11 -12.922,01 4.723,10

Tabella 19. Stima economica dell’ investimento all’ adeguamento dell’ impianto di illuminazione comunale

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7.1.4 Stima del rapporto costi/benefici relativo all’installazione dei regolatori di flusso

L’ utilizzo dei regolatori di flusso luminoso è obbligatorio nei nuovi impianti di illuminazione stradale, dove devono essere

utilizzate sorgenti luminose dimmerabili ( come il sodio alta pressione ) e ove è richiesto, per ragioni di sicurezza , il

mantenimento delle luminanze minime di progetto , mentre la legge prescrive lo spegnimento alternato, parziale o

completo ove non sussistano esigenze di sicurezza oltre una certa ora ( monumenti , piazzali , parchi chiusi al pubblico

…) . Qui di seguito si riportano alcune ulteriori precisazioni di legge o osservazioni di carattere generale :

La riduzione del flusso luminoso non è alternativa alle prescrizioni di legge in termini di controllo di flusso

luminoso diretto , indiretto , e all’ utilizzo di sorgenti efficienti , ma è subordinato a queste ultime e la sua

obbligatorietà completa l’ efficacia delle precedenti prescrizioni di legge .

È scorretto , sotto il profilo progettuale e in relazione ai riferimenti di legge , sovradimensionare gli impianti con

potenze superiori a quelle richieste , applicando poi i riduttori di flusso per ridurre le potenze stesse; questa

operazione permette di conseguire elevati risparmi energetici, in realtà “ fittizi “ su impianti , che , se progettati

correttamente , già a regime e senza riduzione consentono consumi inferiori .

La scelta di un prodotto è funzionale alle effettive esigenze e scelte del comune, è comunque importante, vista

la particolarità e la delicatezza dell’ applicazione,che il sistema sia semplice, funzionale , collaudato , facile da

gestire e possibilmente sia già stato utilizzato in applicazioni simili .

L’analisi degli impianti di illuminazione pubblica finalizzata all’eventuale installazione dei regolatori di flusso ha

evidenziato quanto segue.

La gran maggioranza dei quadri di alimentazione è provvista di orologio, che comanda lo spegnimento del 50% dei

centri luminosi alternativamente dopo un determinato orario , gli unici quadri sprovvisti di orologio cronometrico

(visualizzati in allegato 4) sono il QAB , QAU , QAV ,QAT , QH e QAO . I quadri invece più obsoleti e con cassonetto

non in VTR sono 12 così come visualizzati in allegato 4 . Di conseguenza gli impianti in cui si potrebbe pensare

l’installazione dei regolatori di flusso sono quelli di Via Alessandrini ( QG ) , via Bianchini ( QI ) , via S. D’ Acquisto

(QAM) , via Patuzza ( QN ) , in quanto sono tutti quadri obsoleti in metallo con serratura non funzionante e quindi in

previsione futura saranno i primi ad essere sostituiti , ed inoltre alimentano centri luminosi situati in strade di maggior

rilievo comunale ; infatti l’ installazione di regolatori di flusso luminoso consentirebbe di mantenere un’ uniformità di

illuminamento migliore su quelle strade di maggior flusso veicolare . Bisogna tenere presente che dal punto di vista

economico non si avrà un risparmio di energia in quanto al momento con la parzializzazione degli impianti si limita il

consumo energetico in certe fasce orarie solo al 50% dei lampioni , il vantaggio dei regolatori di flusso luminoso è dato

dal fatto di preservare e spesso allungare la vita media delle lampade installate , riducendo quindi i costi di

manutenzione . Ulteriori vantaggi si potrebbero avere scegliendo un regolatore di flusso completamente elettronico con

assorbimento sinusoidale, che elimina la distorsione e rifasa a cosΦ≥0,99 con qualsiasi carico ottenendo elevati

rendimenti, tali regolatori sono tutti dotati di interruttore magnetotermico di ingresso, Bypass manuale, teleruttori interni e

protezioni da sovratensione e con la possibilità di impostare tabelle orarie nell’ampia memoria interna e di interfacciarsi

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con sonde di luminanza esterne. Di seguito viene proposta dal punto di vista economico la possibilità di installare un

nuovo quadro di alimentazione comprensivo di regolatore di flusso luminoso sui quadri citati in precedenza :

Quadro QG (via Alessandrini) : Attualmente la potenza complessiva di tutte le lampade sottese a

questo quadro è di circa 13 kW , se verranno effettuati gli interventi del punto 7.1.2 si ridurrebbe la

potenza del 30% circa . Essendo un quadro di alimentazione obsoleto è conveniente sostituire l’ intero

apparato installando un quadro integrato al regolatore di flusso luminoso in unico involucro in

vetroresina da esterno ; il costo di tale quadro è di circa 6500 euro .( 15 kVA ).

Quadro QI ( via Bianchini ) : Attualmente la potenza complessiva di tutte le lampade sottese a questo

quadro è 17 kW circa , se verranno effettuati gli interventi del punto 7.1.2 si ridurrebbe la potenza del

30% circa . Essendo un quadro obsoleto è conveniente sostituire l’ intero apparato installando un

quadro integrato al regolatore di flusso luminoso in unico involucro in vetroresina da esterno ; il costo

di tale quadro è di circa 6500 euro .( 15 kVA ).

Quadro QAM (via S. D’ acquisto) : Attualmente la potenza complessiva di tutte le lampade sottese a

questo quadro è 24 kW circa , se verranno effettuati gli interventi del punto 7.1.2 si ridurrebbe la

potenza del 35% circa . Essendo un quadro obsoleto è conveniente sostituire l’ intero apparato

installando un quadro integrato al regolatore di flusso luminoso in unico involucro in vetroresina da

esterno ; il costo di tale quadro è di circa 7000 euro .( 20 kVA ).

Quadro QN (via Patuzza) : : Attualmente la potenza complessiva di tutte le lampade sottese a questo

quadro è 12 kW circa , se verranno effettuati gli interventi del punto 7.1.2 si ridurrebbe la potenza del

35% circa . Essendo un quadro obsoleto è conveniente sostituire l’ intero apparato installando un

quadro integrato al regolatore di flusso luminoso in unico involucro in vetroresina da esterno ; il costo

di tale quadro è di circa 6000 euro .( 10 kVA ).

Per nuovi impianti di illuminazione comunale o sostituzione di vecchi quadri di alimentazione, si consiglia l’

installazione di quadri comprensivi di regolatore di flusso luminoso in quanto la differenza economica

rispetto alla possibilità di installare un quadro di alimentazione classico è minima e ammortizzabile in

breve periodo .

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7.2 PROGRAMMA DI INTERVENTO

Nel seguito vengono elencate le priorità di intervento con la precisazione che, ovviamente, le scelte attengono

all’Amministrazione Comunale che effettua i lavori in modo sinergico con le altre opere pubbliche e sulla base di

eventuali finanziamenti mirati.

In base al rapporto costi/benefici gli interventi prioritari sono quelli esplicitati nei primi 3 punti del paragrafo 7.1.2

7.3 PIANO DI MANUTENZIONE

La manutenzione costituisce l’intervento indispensabile per garantire il corretto funzionamento degli impianti e quindi

un’adeguata illuminazione del territorio comunale. Una corretta manutenzione contribuisce, in modo sostanziale, al

prolungamento della vita-media degli impianti stessi e quindi ad una diminuzione del costo complessivo

dell’illuminazione pubblica.

Tutti gli interventi manutentivi dovranno essere effettuati nel pieno rispetto della normativa tecnica ed antinfortunistica.

Per quanto concerne la Sicurezza, dovranno essere scrupolosamente osservate tutte le disposizioni ed in particolare

quanto stabilito dal D. Lgs. 8 aprile 2008 n° 81 cosiddetto “Testo Unico della Sicurezza”.

A titolo esemplificativo e non esaustivo vengono nel seguito richiamati i principali obblighi in capo all’Amministrazione

Comunale (nel seguito Committente) ed all’Appaltatore.

Il Committente dovrà:

– accertare l’idoneità tecnico-professionale dell’impresa appaltatrice;

– nel caso di presenza di più imprese, nominare i Coordinatori per la progettazione e per l’esecuzione e far

predisporre il Piano di Sicurezza e Coordinamento;

– inviare, se prevista, la Notifica preliminare all’Unità Sanitaria Locale;

– richiedere la presentazione del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC);

– in assenza del Piano di Sicurezza e Coordinamento, predisporre il Documento di Valutazione dei Rischi (DUVRI)

per informare l’Appaltatore dei rischi presenti sui posti di lavoro (impianti di illuminazione pubblica) in cui lo stesso

dovrà andare ad operare;

L’Appaltatore dovrà eseguire i lavori nel pieno rispetto delle norme sulla sicurezza e in particolare dovrà adempiere i

seguenti obblighi:

– consegnare, prima dell’inizio dei lavori, il Piano Operativo della Sicurezza (POS) previsto dal comma 1, lettera h

dell’art. 89 D.Lgs. 81/08;

– utilizzare personale idoneo all’esecuzione di attività sugli impianti elettrici. Le modalità di esecuzione ed i requisiti

richiesti sono i seguenti.

Nei “lavori elettrici”, come definiti nella Norma CEI EN 50110-1 (CEI 11-48) “Esercizio degli impianti elettrici” e

nella Norma CEI 11-27 “Lavori su impianti elettrici”, l’Impresa deve adempiere tutte le prescrizioni di tipo

organizzativo ed operativo contenute nella legislazione in materia di prevenzione degli infortuni sul lavoro e nella

normativa tecnica di riferimento vigenti; in particolare devono essere rispettate le disposizioni contenute nel D.

Lgs. n. 81/2008 e nelle norme succitate. Per quanto sopra, per detti lavori, l’Impresa deve impiegare personale in

possesso dell’attestato rilasciato da organismo abilitato per la formazione e dell’attribuzione di “Persona esperta”

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72

(PES) e/o di “Persona avvertita” (PAV), così come definito dalle Norme tecniche sopraccitate, rilasciata dal datore

di lavoro.

Nel caso di attività su impianti di illuminazione pubblica normalmente in tensione, l’Impresa potrà affidare

l’esecuzione dei lavori soltanto a persone riconosciute dal datore di lavoro idonee ad eseguire detti lavori sotto

tensione.

Nel caso in cui l’impianto sia stato preventivamente messo in sicurezza, l’Impresa può impiegare nell’esecuzione

dei lavori suindicati “Persone comuni” (PEC) così come definito dalle norme di cui sopra; dette PEC dovranno

operare comunque sotto la sorveglianza di PES o PAV.

Il rappresentante dell’Impresa, al quale saranno consegnati gli impianti elettrici per l’esecuzione delle attività e

che pertanto sarà responsabile della loro esecuzione, deve essere idoneo a svolgere la funzione di “Persona

preposta alla conduzione dell’attività lavorativa”, così come definito dalla Norma CEI EN 50110-1 e dalla Norma

CEI 11-27. Tale persona deve avere l’attribuzione di PES.

I nominativi dei rappresentanti dell’Impresa incaricati della presa in consegna delle installazioni elettriche devono

essere riportati su un elenco da consegnare al Committente; sullo stesso elenco dovranno essere riportati anche i

nominativi degli addetti aventi l’attribuzione di PES o PAV e dichiarati, dal datore di lavori, “Idonei ad eseguire le

attività appaltate sotto tensione”.

7.3.1 Manutenzione degli impianti comunali

I centri luminosi di proprietà comunale sono attualmente 2501 e potrebbero aumentare se verranno realizzati i progetti

in programma. Conseguentemente è necessario che l’Amministrazione comunale, se non già in possesso , si doti di un

contratto di manutenzione adeguato.

Nel contratto di manutenzione dovranno essere previste le seguenti attività.

– Pronto intervento

– Manutenzione su guasto

– Manutenzione a programma ed ispezione degli impianti

7.3.1.1 Pronto intervento

In occasione dei guasti più rilevanti o in presenza di situazioni di pericolo per persone o cose, previa segnalazione da

parte del Comune o di altre Autorità competenti, dovrà essere garantito l’intervento necessario per la ripresa del servizio

e/o per l’eliminazione delle condizioni di pericolo. Gli eventuali lavori necessari per il ripristino degli impianti, per esempio

nel caso di incidenti stradali, verranno compensati mediante un Prezziario e/o un Capitolato da predisporre

separatamente.

Per guasti rilevanti e situazioni di pericolo si intende:

– presenza di scintille, archi elettrici o fiamme in prossimità del complesso illuminante o del quadro elettrico;

– sportello del quadro di comando aperto o danneggiato;

– elementi di impianto in tensione;

– corda o fune danneggiata che regge gli apparecchi di illuminazione a sospensione;

– apparecchio di illuminazione parzialmente staccato dal sostegno o dall’ancoraggio a muro;

– palo pericolosamente inclinato;

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– palo caduto a terra;

– intero quartiere (circuito) al buio.

– centri luminosi spenti che illuminano incroci e/o rotatorie;

Le altre segnalazioni non comprese nel precedente elenco, saranno comunque trattate come segnalazione di guasto.

Tale prestazione dovrà essere assicurata in modo continuato, 24 ore su 24 ore anche nei giorni festivi e l’intervento

dovrà iniziare entro 2 ore dalla ricezione della chiamata.

7.3.1.2 Manutenzione su guasto

A seguito di segnalazioni di guasto non rientranti nel punto precedente l’Appaltatore dovrà assicurare la riparazione del

guasto medesimo entro e non oltre 5 (cinque) giorni lavorativi dall’ora di segnalazione.

Nel caso di guasti su linee o su quadri di alimentazione dovrà essere effettuato, entro 24 ore dalla ricezione della

segnalazione, un primo intervento “tampone” per la ripresa almeno parziale del servizio. Successivamente saranno

eseguiti, entro 5 (cinque) giorni lavorativi dalla ricezione della segnalazione ed in rapporto alla gravità del guasto, tutti gli

ulteriori interventi necessari per il pieno ripristino della normalità.

7.3.1.3 Manutenzione a programma ed ispezione degli impianti

L’Appaltatore dovrà provvedere, ogni 2 anni, al ricambio delle sorgenti luminose mediante la sostituzione periodica delle

lampade, anche se regolarmente funzionanti, al fine di assicurare una migliore efficienza luminosa e la continuità del

servizio.

In occasione del ricambio programmato, allo scopo di assicurare le prestazioni illuminotecniche ed un adeguato stato di

conservazione di tutte le parti degli impianti, l’Appaltatore dovrà provvedere all’effettuazione di un programma di

ispezioni dedicato.

Tale programma dovrà riguardare, fra l’altro, i seguenti componenti:

– Corpi illuminanti: sostituzione delle lampade, pulizia degli apparecchi di illuminazione ed in particolare del gruppo

ottico; verifica degli accessori interni, del fissaggio dei relativi sostegni e del corretto orientamento ottico rispetto ai

piani di illuminamento.

– Sostegni, mensole e/o bracci: verifica dello stato di conservazione, della stabilità dell’allineamento. La verifica dovrà

inoltre riguardare gli sportelli, le mensole, le tesate, le sezioni di incastro ed i blocchi di fondazione dei sostegni a

palo.

– Quadri di comando: verifica delle unità di controllo, di protezione e di comando, compresi gli eventuali regolatori di

flusso e/o le batterie di rifasamento, nonché gli armadi di contenimento ed i relativi manufatti.

– Fotocellule: verifica del funzionamento e della taratura.

– Linee di alimentazione: verifica dei punti di derivazione, dei cavi di derivazione interni ai pali e delle dorsali di

alimentazione sulle partenze dai quadri elettrici.

In occasione delle ispezioni dovranno inoltre essere verificati:

– i numeri di identificazione dei centri;

– il posizionamento in mappa;

– le caratteristiche indicate nel tabulato di consistenza consegnato dal Committente.

Eventuali mancanze o differenze riscontrate dovranno essere tempestivamente segnalate al Committente.

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L’Appaltatore dovrà preventivamente comunicare al Comune l’inizio dell’attività del ricambio programmato e notificare

l’avvenuta ultimazione provvedendo alla raccolta della firma dell’incaricato dell’Amministrazione comunale.

Le risultanze delle attività di ispezione sopraccitate dovranno essere riportate su apposita reportistica da consegnare al

Comune.

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