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Dr. Geol. Francesco SERRA – GEOLOGIA TECNICA e SERVIZI per l’AMBIENTE –
Sede legale: Via XXV aprile 17 – Ufficio: Via Amati, 2
26027 Rivolta d’Adda (CR)
Tel.:0363.79065; Fax: 0363.707620; e-mail : [email protected]
CF : SRRFNC59T27H357Z - PI : 00827350190
COMUNE DI CALVENZANO
DERIVAZIONE DI ACQUE SOTTERRANEE PER USO INNAFFIAMENTO
AREE VERDI SPORTIVE
Via Caravaggio Comune di Calvenzano (BR)
Foglio n. 9 Mappale 1852
• Relazione Tecnica Generale
• Relazione Geologica ed Idrogeologica
• Caratteristiche costruttive dell’opera di
derivazione
con allegati ai sensi della normativa vigente
Luglio 2011 Comm. 1264
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Data 11/07/2011
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Dr. Geol. Francesco Serra
Derivazione di acque sotterranee
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INDICE GENERALE
RELAZIONE GENERALE ...................................................................................... 4
1. PREMESSA ED INQUADRAMENTO GEOGRAFICO ....................................... 5
2. UTILIZZAZIONE DELLE ACQUE ESTRATTE E STIMA DEL FABISOGNO
IDRICO............................................................................................................... 7
RELAZIONE GEOLOGICA ED IDROGEOLOGICA............................................... 8
1 INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO............................. 9
2 INQUADRAMENTO IDROLOGICO ED IDROGEOLOGICO............................ 11
2.1 Aspetti idrogeologici ............................................................................................. 11
2.2 Successione verticale delle unità idrogeologiche.................................................. 13
3. VULNERABILITÀ DEGLI ACQUIFERI............................................................. 14
4. VINCOLI AMBIENTALI ED URBANISTICO-TERRITORIALI .......................... 16
CARATTERISTICHE TECNICO – COSTRUTTIVE DELL’OPERA DI
DERIVAZIONE................................................................................................. 17
1 CARATTERISTICHE TECNICHE E STRATIGRAFICHE DEL POZZO IN
PROGETTO ..................................................................................................... 18
1.1 Caratteristiche del pozzo ...................................................................................... 18
ELABORATI GRAFICI ......................................................................................... 21
Tavola 1 - Corografia in scala 1:10.000 con ubicazione opera di presa
Tavola 2 - Estratto mappa catastale
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Tavola 3 – Carta geologica
Tavola 4 – Carta isopiezometrica
Tavola 5 – Sezione idrogeologica di riferimento
Tavola 6 – Stratigrafie dei pozzi
Tavola 7 – Planimetria Generale con individuazione della zona del pozzo da realizzare
e ciclo dell’acqua
Tavola 8 – Caratteristiche progettuali del pozzo - Disegno esecutivo dell’opera di
presa
Tavola 9 – Perimetrazione delle zone di salvaguardia delle derivazioni asservite alla
rete acquedottistica (stralcio della Carta dei vincoli del PGT)
Tavola 10 - Schede tecniche della pompa da installare
ALLEGATI
Allegato 1: Scheda pozzo
Allegato 2: Certificato esistenza vincoli sovracomunali
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1. PREMESSA ED INQUADRAMENTO GEOGRAFICO
Il presente elaborato è redatto dallo scrivente ai sensi della normativa vigente (in particolare
T.U. 11/12/1933, n° 1775, e dell’art. 22 del Regolamento Regionale n. 2 del 24.03.2006) come
allegato alla domanda di concessione di derivazione acque sotterranee da un pozzo da realizzare
ubicato nel Comune di Calvenzano, per uso innaffiamento di un’area sportiva comunale.
L’approvvigionamento di acqua dal pozzo nasce dall’esigenza da parte
dell’amministrazione comunale di Calvenzano di adottare un criterio di risparmio e miglior utilizzo
dell’acquedotto pubblico utilizzando l’acquifero superficiale per scopi non potabili preservando in
tal modo l’acqua proveniente dall’acquifero profondo agli usi più consoni di potabilità.
Nella tavola 1 si riporta la corografia tratta dalla Carta Regionale Tecnica in scala 1:10.000
con ubicazione del punto di presa, mentre nella tavola 2 si riporta un estratto della mappa
catastale con indicazione dell’ opera di captazione: il pozzo insiste sul terreno di proprietà del
Comune di Calvenzano distinto in mappa al n. 9 del foglio n. 1852 del Comune censuario di
Calvenzano (BR).
Il piano campagna relativo all’ubicazione del pozzo si trova ad una quota di circa 112.5 m
s.l.m. mentre le coordinate chilometriche Gauss-Boaga del pozzo sono le seguenti:
x: 1547268;
y: 5038023.
Come meglio descritto nel capitolo relativo alle caratteristiche tecnico-costruttive dell’opera
di derivazione, Il pozzo in progetto raggiungerà una profondità di circa 30 m. Si prevede, sulla base
dei fabbisogni attuali che l’acqua prelevata avrà una portata media di circa 0.7 l/s ed una portata di
punta al massimo di circa 1 l/s.
Nel presente studio si considerano sia gli aspetti geologici, geomorfologici ed idrogeologici
dell’area nella quale il pozzo è ubicato sia gli aspetti tecnici e generali: saranno quindi anche
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evidenziati l’attività dell’azienda ed il relativo fabbisogno idrico e verranno riportate le
caratteristiche tecniche dell’opera di captazione.
Nel presente fascicolo sono riportati tutti gli allegati previsti dalla normativa vigente in
materia.
L’area in oggetto non è soggetta ad autorizzazione paesistica ai sensi del D.Lgs n.
42/2004.
Date le caratteristiche dimensionali del pozzo ed i modesti prelievinon è necessaria la
pronuncia di compatibilità ambientale o di esclusione dalla procedura V.I.A. secondo le normative
vigenti.
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2. UTILIZZAZIONE DELLE ACQUE ESTRATTE E STIMA DEL FABISOGNO
IDRICO
Il pozzo sarà realizzato per l’emungimento di acqua di falda da utilizzare esclusivamente per
uso innaffiamento aree sportive a servizio di un impianto sportivo di proprietà comunale.
Il mappale su cui insite il pozzo così come il campo sportivo da innaffiare è il numero 1852
del foglio n. 9 di proprietà del Comune di Calvenzano.
Ciclo dell’acqua
In generale, dopo aver emunto dalla falda, attraverso una pompa elettrosommersa, l’acqua
verrà immessa in una rete idrica che raggiunge direttamente le bocchette per l’innaffiamento delle
aree verdi. Non sono previsti opere di scarico delle acque.
Nella tavola 7 vengono riportate la planimetria generale dell’insediamento con l’indicazione
della tubazione delle principali linee di distribuzione dell’acqua.
Considerati tutti i fabbisogni sopra elencati in totale si necessita di circa 7.500 m3/anno di
acqua.
Si valuta che la portata media annuale sia di circa 43 l/m (poco meno di 1 l/s) e che,
considerando un periodo di irrigazione di circa 3 mesi (90 gg) per un utilizzo di circa 4 ore al dì, la
massima portata totale d’esercizio istantanea (picco) potrà considerarsi intorno a circa 6.0 l/s.
Tali valori saranno comunque da verificarsi in fase di esercizio dell’opera.
Sulla base delle portate necessarie, il pozzo nel contesto idrogeologico in oggetto, non
modifica il regime idrogeologico locale e non pregiudica la presenza di altre derivazioni di acque
sotterranee esistenti nell’ambito del territorio comunale che emungono dallo stesso acquifero.
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RELAZIONE GEOLOGICA ED
IDROGEOLOGICA
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1 INQUADRAMENTO GEOLOGICO E GEOMORFOLOGICO
Il territorio comunale di Calvenzano è situato nella parte meridionale della provincia di
Bergamo ed appartiene geologicamente alla “Media Pianura Lombarda Orientale”: esso risulta
caratterizzato dalla presenza di formazioni sedimentarie medio-grossolane di origine fluviale
prodotte da alluvioni attuali e recenti (ghiaie e sabbie in diversa percentuale, Unità Postglaciale,
Olocene) e formazioni fluvio-glaciali più antiche (‘Fluvioglaciale Wurm Autoctono’, Pleistocene
Sup.) contraddistinte da una granulometria inferiore. Questi ultimi depositi costituiscono il
cosiddetto “Livello Fondamentale della Pianura” e sono rappresentati da alluvioni prevalentemente
ghiaioso-sabbiose con locali lenti di natura argilloso-limosa. Le unità del ‘Fluvioglaciale Wurm
Autoctono’ sono originate dai materiali provenienti dallo smantellamento delle cerchie moreniche
poste a nord, trasportati e deposti dai fiumi padani che hanno colmato le depressioni una volta
presenti.
Osservando la carta riportata nella tavola 3, estratto della Carta geologica della Provincia di
Bergamo in scala 1.50.000 (pubblicata nel 2000), si possono meglio valutare i limiti ed i rapporti tra
i due ambiti geologici sopra descritti: l’area oggetto della presente relazione si ubica al limite tra
l’ambito dei depositi fluvioglaciali appartenenti all’unità di Treviglio (identificata in carta con l’80) e i
depositi fluvioglaciali appartenenti all’unità di Cantù (identificata in carta con il 66a).
La prima unità, appartenente al cosiddetto “Complesso del Brembo”; si tratta
prevalentemente di depositi di ghiaie a supporto clastico con matrice sabbiosa e sabbioso-limosa
ricoperti da strati o lenti di materiale fine limoso-argilloso a raro scheletro diffuso, in situazione di
troncatura erosionale. La seconda unità appartenente al bacino dell’Adda è costituita da ghiaie e
sabbie stratificate, limi di esondazione: depositi fluvioglaciali e alluvionali.
Dal punto di vista geomorfologico, il territorio comunale presenta le tipiche caratteristiche di
questo settore della pianura, con una marcata regolarità plano-altimetrica interrotta solo dal
reticolo idrico principale, attraverso terrazzi morfologici che separano i diversi ambiti geologico-
idrografici, peraltro di altezza limitata e spesso obliterati dall’azione dell’uomo (sistemazione dei
fondi agricoli, utilizzo edificatorio del terreno).
Più in dettaglio, l’aspetto geomorfologico più peculiare del territorio è rappresentato dalla fitta
rete di canali e rogge di vario ordine, che affiancano i corsi d’acqua naturali e che seguono
direzioni legate prevalentemente alle necessità di irrigazione dei fondi agricoli.
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Nello specifico, l’area oggetto della presente relazione si ubica ad est perifericamente
rispetto al nucleo storico dell’abitato del comune di Calvenzano ad una quota di circa 112.5 m
s.l.m. su una superficie pressoché pianeggiante inserita in un contesto a prevalente vocazione
agricola.
In seguito ai sopralluoghi effettuati per la redazione della presente relazione, relativi all’area
in esame e ad un suo ragionevole contorno, non si evidenziano processi geomorfologici attivi di
una certa entità in grado di interagire negativamente con l’opera in progetto.
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2 INQUADRAMENTO IDROLOGICO ED IDROGEOLOGICO
2.1 Aspetti idrogeologici
Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici che possono interagire con le opere fondazionali e
più in generale con le opere di costruzione, ci si riferisce generalmente alla soggiacenza della falda
freatica ed alla struttura degli acquiferi più superficiali presenti nel sottosuolo.
Per la ricostruzione del modello idrogeologico si è fatto riferimento alla stratigrafia dei pozzi
pubblici ed a quanto riportato in letteratura, citando in particolare lo studio “Monitoraggio delle
acque sotterranee nella Provincia di Bergamo”, a cura dell’Arpa, della provincia di Bergamo e del
CNR (2001); la struttura idrogeologica risulta in generale funzione della successione verticale delle
caratteristiche litologiche dei depositi che si trovano nel sottosuolo a partire dalla superficie e così
schematizzabile:
♦ una litozona ghiaioso-sabbiosa (A) costituita dai depositi alluvionali e fluvioglaciali di natura
ghiaioso-sabbiosa, talvolta cementati verso il basso; tale litozona risulta separata dalla
sottostante da un livello di argilla e limo abbastanza potente e continuo lateralmente;
♦ una litozona sabbioso-argillosa (B) costituita da alternanze di argille e limi con strati di ghiaia
più o meno sabbiosa o sabbioso-limosa;
♦ una litozona argillosa profonda (C) costituita da alternanze di depositi di argille e torbe per lo
più impermeabili con la presenza di acque salmastre.
All’interno dell’unità ghiaioso-sabbiosa si sviluppa l’acquifero tradizionale, suddiviso in una
parte più superficiale a falda libera (I° acquifero) ed una parte più profonda a carattere semi-
confinato (II° acquifero), mentre nell’unità sabbioso-argillosa si sviluppano falde multistrato
semi-confinate o confinate (III° acquifero).
Dall’osservazione della sezione idrogeologica riportata in figura 1 e dalle stratigrafie dei
pozzi riportate nelle figura della tavola 6, si può notare come il primo ed il secondo acquifero
non risultino sempre separati arealmente: per questo si può parlare di un unico acquifero la cui
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superficie superiore è a carattere freatico (superficie libera di oscillare nel tempo) sviluppato fino
ad una profondità di circa 50-60 m.
Il territorio di Calvenzano è infatti caratterizzato dalla presenza di una falda freatica a bassa
soggiacenza: essa si presenta come un corpo idrico ad elevata potenzialità posto a poca
profondità dal piano campagna (fontanili) e con una superficie in grado di oscillare visibilmente.
Facendo riferimento a quanto riportato nella carta piezometrica della falda superficiale tratta
dal Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Bergamo (PTCP) adottato nel 2004 e
mostrata in nella tavola 4, la falda freatica nell’area in esame risulta caratterizzata da una
soggiacenza media di circa 4.0/5.0 m.
Tale valore va considerato come rappresentativo a grande scala in quanto non tiene conto
della presenza di effetti “locali”, come per esempio la vicinanza di canali irrigui o di situazioni
geologiche particolari.
Per una disamina completa delle caratteristiche della falda freatica, bisogna considerare le
oscillazioni che la falda subisce sia di lungo periodo (prelievi) che di breve periodo,
prevalentemente di tipo stagionale e legate alle condizioni metereologiche ed all’utilizzo delle
acque superficiali a scopo irriguo: in questi periodi (coincidenti con la stagione estiva) la falda
tende a salire, mentre negli altri periodi tende ad approfondirsi leggermente, con massimi nel
periodo compreso tra agosto e settembre e minimi tra aprile e maggio.
L’oscillazione media della superficie freatica può essere valutata dell’ordine di uno-due metri
rispetto alla soggiacenza media.
Localmente va segnalata la presenza di un primo livello di materiali fini limoso-argillosi a bassa
permeabilità, costituisce una sorta di tappo, conferendo alla superficie della falda un carattere di
semi-artesianità locale: una volta rimosso tale tappo il livello della falda tende a salire con
un’oscillazione complessiva dell’ordine di circa 30-40 cm.
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Figura 1: Sezioni idrogeologiche E-W, tratta da “ Monitoraggio delle acque sotterranee nella
Provincia di Bergamo” (ARPA, Provincia di Bergamo e CNR).
2.2 Successione verticale delle unità idrogeologiche
Per la ricostruzione del modello idrogeologico è importante valutare la successione
verticale delle unità, per tale motivo è stata realizzata una sezione idrogeologica con l’ausilio delle
stratigrafie di due pozzi ubicati uno ad ovest del pozzo in oggetto, nel centro del comune di
Calvenzano ed uno più a est nel comune di Caravaggio.
Le stratigrafie dei due pozzi sono riportate nella tavola 6 mentre nella tavola 5 è riportata la
sezione idrogeologica.
Sulla base della loro analisi, la successione litostratigrafica verticale su cui si basano le
condizioni idrogeologiche, può grossolanamente essere così suddivisa:
• Uno strato superficiale argilloso-limoso-sabbioso pedogenizzato, con spessori medi
compresi fra 100 e 300 cm.
• Un’unità ghiaioso-sabbiosa più o meno ciottolosa con spessore variabile, compreso
mediamente fra i 30 ed i 40 metri circa.
• Un’unità costituito da conglomerato fessurato sino a circa 50 m.
• Un’unità costituita da un alternanza di ghiaie, sabbie più o meno ghiaiose con lenti o livelli
limoso-argillosi e talvolta anche livelli di conglomerato almeno fino a oltre 100 metri di
profondità.
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3. VULNERABILITÀ DEGLI ACQUIFERI
Diversi sono i fattori che regolano la vulnerabilità dell’acquifero; questi fattori (Civita, 1994)
da una parte sono legati alla velocità di passaggio dalla superficie alla falda dell’eventuale
inquinante, dall’altra alle caratteristiche del deflusso e dai fenomeni di possibile attenuazione
dell’impatto intrinseci all’ambiente.
In primissima approssimazione, gli elementi più importanti che concorrono a questa
valutazione sono legati a due fattori:
� Lo spessore, la litologia e la permeabilità della copertura superficiale (strato non saturo)
� La profondità e le caratteristiche idrodinamiche dell’acquifero.
Gli elementi principali da considerare, soprattutto nella valutazione della vulnerabilità
verticale sono quindi la velocità di infiltrazione (Vi), la soggiacenza della falda (S) e, di riflesso, il
tempo di arrivo (Ta) del potenziale inquinamento della falda; questi fattori sono legati da un
rapporto del tipo:
i
a
V
ST =
Analoghi concetti determinano la valutazione della vulnerabilità orizzontale (che tiene conto
della diffusione dell’inquinante nell’acquifero) e della vulnerabilità complessiva (data dal rapporto
fra vulnerabilità verticale ed orizzontale); la stima di questi fattori richiede però la conoscenza di
parametri che nel nostro caso non sono disponibili e andranno ricercati puntualmente una volta
realizzato l’intervento di progetto.
Il pozzo in oggetto capta acqua dall’acquifero superficiale che in questo settore raggiunge
profondità di circa 50 m. Questo acquifero è costituito da una falda che può considerarsi
principalmente freatica anche se localmente si possono avere situazioni di semi-artesianità a
causa della presenza di un livello superficiale argilloso impermeabile a diffusione locale e anche di
livelli impermeabili argillosi presenti a varie profondità e con spessori dell’ordine del metro.
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Sulla base della successione idrogeologica precedentemente esposta si può stimare una
vulnerabilità degli acquiferi captati generalmente medio-bassa: sarà necessario eseguire
periodicamente, a scadenze concordate con gli enti competenti, analisi chimiche e microbiologiche
atte a valutare le caratteristiche delle acque emunte, e le loro eventuali variazioni.
In fase esecutiva si avrà cura di cementare la parte iniziale del pozzo e anche quella
immediatamente prima del tratto fessurato (corrispondente al setto impermeabile argilloso) in
modo da evitare infiltrazioni superficiali all’interno dell’acquifero.
Per quanto riguarda l’acquifero profondo si può specificare che esso è protetto al tetto da un
primo livello impermeabile, costituito da argilla compatta a circa 50 m di profondità dello spessore
metrico e di successivi livelli argillosi compatti più profondi.
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4. VINCOLI AMBIENTALI ED URBANISTICO-TERRITORIALI
Per la definizione della presenza di vincoli ambientali e urbanistico-territoriali sono stati
consultati i seguenti documenti:
� PTCP della Provincia di Bergamo;
� P.G.T. del comune di Calvenzano (approvato con Delibera Consiglio Comunale n. 35 del
30/10/2009);
� Il Programma di tutela e uso delle acque – PTUA;
� Il sistema informativo beni ambientali della Regione Lombardia – SIBA.
Dagli elaborati esaminati, così come evidente anche dalla carta dei vincoli del PGT
comunale (Tavola 9) risulta che l’area sulla quale è ubicato il pozzo in oggetto non è soggetta a
vincoli ambientali ed urbanistico-territoriali ed in particolare a vincoli di tipo paesistico.
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CARATTERISTICHE TECNICO –
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1 CARATTERISTICHE TECNICHE E STRATIGRAFICHE DEL POZZO IN
PROGETTO
1.1 Caratteristiche del pozzo
L’opera di captazione verrà realizzata nel punto ubicato nella tavola 1 e nella tavola 7.
L’escavazione sarà effettuata con sistema a rotazione diretta con distruzione di nucleo,
indicativamente con un diametro di perforazione di circa 7” (17.78 cm) e una colonna definitiva
avente diametro di circa 4” (10,16 cm) e costituita da tubazione in PVC atossico.
Il pozzo da realizzare, interesserà esclusivamente il primo acquifero che, secondo quanto
riportato nei capitoli precedenti, risulta composto da una falda semiartesiana sottoposta ad un
primo livello impermeabile con buone caratteristiche idrodinamiche.
Qualora venisse confermata la stratigrafia di riferimento, il pozzo avrà una profondità di
circa 30,00 m e sarà sviluppato da una tubazione cieca fino alla profondità di circa 25.0 m seguita
da una colonna filtrante di massimo 5.0 m e chiusa da fondello.
L’esatta profondità e le caratteristiche del/i tratto/i filtrante/i sarà comunque da definire in
corso d’opera sulla base dell’effettiva stratigrafia incontrata.
Verrà utilizzato un filtro del tipo microfessurato, la cui luce sarà opportunamente
dimensionata sulla base dei risultati granulometrici della perforazione; verrà inoltre realizzato il
drenaggio utilizzando un ghiaietto siliceo calibrato per evitare l’ingresso nel pozzo di sabbia che
potrebbe influenzare negativamente le caratteristiche idrauliche dell’opera di captazione.
L’impresa esecutrice provvederà inoltre ad impermeabilizzare lo spazio esistente tra
colonna e parete del pozzo utilizzando uno specifico materiale a bassa conducibilità idraulica
(argilla idrorigonfiante) messo in opera per gravità.
L’impermeabilizzazione interesserà i tratti di pozzo in corrispondenza dei livelli impermeabili
attraversati dalla perforazione, con particolare attenzione per quello al tetto dell’orizzonte
fenestrato e per i primi metri di perforazione: in questo modo si eviteranno infiltrazioni di acque
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superficiali nella falda di produzione e non verrà compromesso il grado di protezione degli acquiferi
attraversati.
All’interno della colonna, sarà alloggiata n. 1 pompa posizionata come riportato nella Tavola
8.
Si ipotizza di installare una elettropompa sommersa di 2” Subline modello F24-26 5.5 Kw e
7.5 HP dotata di inverter e sarà collegata ad un quadro elettrico.
Il modello esatto della pompa da installare verrà comunque definito dai tecnici competenti
in fase di progettazione definitiva.
La pompa sarà posizionata adeguatamente e distanziata dai tratti fenestrati per evitare moti
turbolenti che possano diminuire l’efficienza e la vita del pozzo.
Al fine di garantire i requisiti igienico-sanitari del pozzo verranno inoltre realizzati i seguenti
accorgimenti tecnici, previsti per la Regione Lombardia dalla Circolare 38/SAN/83 e smi.
La testata del pozzo risulterà ermeticamente chiusa e dotata di apposito tappo filettato per
permettere l’esecuzione di eventuali misure piezometriche. La testata del pozzo, sarà contenuta
entro una cameretta, adeguatamente sopraelevata isolata dalla superficie ed accessibile per
eventuali ispezioni.
Sul tubo di mandata e prima di ogni altra derivazione verranno installate una saracinesca di
chiusura, una valvola di non ritorno ed un contalitri sul quale eseguire periodiche letture,
tipologicamente simile a quello riportato nella successiva figura 2.
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Figura 2: Schema tipologico dispositivo misuratore della portata emunta.
Portate, raggio d’influenza, ecc., saranno valutabili solo ad opera eseguita, tramite
esecuzione di prove di pompaggio, anche se non si ritiene molto diversa da quelle note ed
ampiamente riportate in letteratura e relative all’area in oggetto e quindi del tutto compatibili con
l’attuale assetto idrogeologico.
Nella Tavola 8 si riporta altresì uno schema preliminare di progetto relativo all’opera, dove
litologie e profondità sono soltanto un’ipotesi di lavoro, da verificare in sede esecutiva ed uno
schema preliminare con i particolari dell’avampozzo e delle opere da realizzare nel pozzo.
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ELABORATI GRAFICI
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TAVOLA 1
Corografia con ubicazione del pozzo e dell’area oggetto della presente relazione (C.T. R. n. C6a3
in scala 1:10.000, aggiornamento al 1994).
Pozzo
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TAVOLA 2
Mappa catastale
Foglio 9 mappali 1852
Pozzo
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TAVOLA 3
Carta geologica
-Tratto dalla Carta Geologica di Bergamo in scala 1.50.000 (anno 2000)-
Legenda: 119c = alluvioni attuali; 80 = unità di Treviglio (Complesso del Brembo); 66a = unità di
Cantù (Complesso dell’Adda).
80
66a
119c
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TAVOLA 4
Carta isopiezometrica
(tratta dal PTCP della provincia di Bergamo, 2004).
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TAVOLA 5
Sezione idrogeologica
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TAVOLA 6
Stratigrafie dei pozzi
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TAVOLA 8 • Caratteristiche progettuali del pozzo
• Disegno esecutivo dell’opera di presa
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Caratteristiche progettuali del pozzo
COMMITTENTE : Comune di Calvenzano COMMESSA : escavazione nuovo pozzo LOCALITA' : Via Caravaggio, Calvenzano QUOTA P.C. : 112,5 m. slm
DATA : Giugno 2011 TECNICO :
PROFONDITA' DESCRIZIONE NOTEAVAMPOZZO
3 m Terreno vegetale Cementazione tratto iniziale
Ghiaia e sabbia con ciottoli livello statico della falda - 5 m circa - 5,0 m da p.c.
- 10 m Riempimento con materiale
inerte adeguato
- 15 m
- 20 m
- 25 m
Tratto cementato
drenaggio
con idoneo ghiaietto - 30 m
Profondità max. pozzo
= tratto cieco
= tratto fenestrato
= cementazione
= drenaggio
Diametro presunto di perforazione = 7" (17,78 mm)
Diametro presunto esterno rivestimento definitivo = 4 " (10,16 mm)
-
34
TAVOLA 9 Perimetrazione delle zone di salvaguardia delle derivazioni asservite alla rete acquedottistica
(Stralcio della Carta dei vincoli del PGT)
Pozzo
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35
TAVOLA 10 Schede tecniche della pompa da installare
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36
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37
ALLEGATI
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38
ALLEGATO 1 Scheda pozzo
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39
DATI RELATIVI ALLA DERIVAZIONE DI ACQUA PUBBLICA DA POZZO
POZZO N. 1 (1)
Dati catastali del terreno su cui è installato il pozzo:
- Comune: Calvenzano………………………………………
- partita catastale …… foglio n. …9………… mappale n. …1852…
Coordinate geografiche del pozzo (Gauss-Boaga): Latitudine N 1547268………
Longitudine E 5038023………
CARATTERISTICHE DEL POZZO Data realizzazione pozzo (anno) (2) : da realizzare ……………..…
Provvedimento autorizzativo all’escavazione: � Sì: Estremi autorizzazione …………………
� No
� In corso: Specificare data domanda …………………
Data inizio prelievo (3)
…….……………………………
Quota del piano campagna (m s.l.m.) …112,5…………..
Profondità (m) …30,0………...
Falda Livello statico (m p.c.)
� Freatica circa 5…
� Artesiana …………
� Entrambe …………
Diametro pozzo (4)
(mm) …101,6………………..
Filtri
Da m …0…..a m …25… p.c. tipo ……cieco…………………
Da m …25… a m …30… p.c. tipo ……fessurato..…………
Da m ……… a m ……… p.c. tipo ……………………………
Da m ……… a m ……… p.c. tipo ……………………………
Cementazione
Da m …0…… a m …3,0 p.c. materiale …compattonite…
Da m ……… a m ……… p.c. materiale ………………………
Da m ……… a m ……… p.c. materiale ………………………
Presenza manufatto di protezione (5)
: Sì � No �
Sollevamento dell’acqua
Tipo di impianto di sollevamento (6)
: …pompa elettrosommersa…… Prevalenza (m) ……13…………………
Portata della pompa (l/s): …6………. Potenza della pompa (7)
5,5 (kW)……
PROVE DI PORTATA
1° Gradino 2° Gradino 3° Gradino 4° Gradino
Portata (l/s)
Abbassamento (m)
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TIPOLOGIA DI UTILIZZO DELL’ACQUA PRELEVATA
Utilizzo % (8) Utilizzo % (8)
Agricolo irriguo …… Irrigazione verde pubblico ……
Irrigazione verde privato o condominiale …… Irrigazione impianti sportivi 100
Zootecnico …… Ittiogenico/Piscicoltura ……
Igienico-sanitario …… Antincendio ……
Altro …… Autolavaggio ……
Potabile generico …… Potabile acquedotto ……
Industriale ……
QUANTITA’ DI ACQUA PRELEVATA
Periodo di prelievo
Numero di mesi all’anno in cui avviene il prelievo: …3……………………
Giorni prelievo al mese (in media): …30……….. Ore al giorno (in media): …4……………
Quantità prelevate
Portata max prelevata (l/s): …6……………… Prelievo medio giornaliero (mc): …83,3………..
Prelievo medio annuo (mc): ……7.500……………… Presenza di contatore: Sì � No �
Restituzione dell’acqua prelevata
L’acqua prelevata viene restituita: Sì � No �
In caso positivo: QUANTITA’ RESTITUITA: Totale � Parziale � (indicare la %) …………….…....
QUALITA’ DELL’ACQUA RESTITUITA: Uguale � Peggiore � Trattata � Non trattata �
Modalità di scarico delle acque dopo l'uso:
� scarico sul suolo o negli strati superficiali del sottosuolo
� scarico in corpo d'acqua superficiale
� scarico in fognatura
� altro …………………………………
DATI CHIMICO - FISICI (9)
Certificazione ASL
Giudizio di qualità e idoneità d’uso non potabile Giudizio di qualità e idoneità d’uso potabile
Predisposizione certificazione
Sì Altro ………………………………………….
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PERIMETRAZIONE DELLE AREE DI SALVAGUARDIA
Criteri di perimetrazione (area di rispetto)
Geometrico
Temporale
Idrogeologico
Predisposizione monitoraggio
Pozzo piezometrico n. ……..
Altro …………………………..
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ALLEGATO 2 Certificato esistenza vincoli sovracomunali