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numero 2 Free magazine

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ComicsWeb Free Comics Magazine issue n.2

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numero 2

Freemagazine

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CoMICSWEBÈ passato un anno quando, con l’occasione del ComicsDay, pensammo di non fare un’esi-bizione transitoria e dispersiva, ma di concentrarci su un progetto che potesse avere unfuturo. Così è nata la rivista semestrale online ComicsWeb, rivolta ad autori giovani, esor-dienti o con voglia di sperimentare. Totalmente gratuita per i lettori, ognuno dei parte-cipanti ci mette il lavoro gratuitamente, sia gli autori, che noi in redazione.Il successo del n.0 ripetuto con il n.1prosegue e già, mentre chiudiamo questa terza uscita,pensiamo al numero di ottobre-novembre, che vogliamo più compatto e importante chemai...Ma il bello di questa rivista è che è come le ciliegie, un numero tira l’altro. E quandoavrete finito di leggere questo n.2, andrete a ripescarvi, se non li conoscete già, il n.1 epoi lo 0, bellissimi e pieni di storie come questo. In rete le cose restano (finché internetnon le separi), galleggiando libere per un pubblico vecchio e nuovo. Una specie di bi-blioteca aperta e duratura, dove questa rivista vedrà, col tempo, crescere i suoi esor-dienti, diventare autori affermati o prendere altre strade, non meno belle e importanti.Il fumetto non è un fine, è un mezzo per raccontare, esprimerci, rappresentare, comu-nicare, fare ricerca espressiva e artistica. Come autori, non saremo arrivati al fine ultimose riusciremo a fare fumetti, ma se troveremo nel fumetto o in un altro mezzo, il mododi dire qualcosa, di parlare per chi non parla, di dare sfogo a fantasie, aprire mondi, porte,realtà.Eccoci dunque davanti a un numero pieno di storie diverse, tra quelle fantastiche, spiri-tose, avventurose e oniriche, alcune vogliono parlare della realtà, e certi autori lo fannoin forma diretta e trattando il presente o la storia. Il fumetto può dire molto, lo sappiamoe per questo siamo qui.Prima di invitarvi a leggere dallo zero al due ComicsWeb e, magari, a partecipare attiva-mente al tre, e prima di indicarvi le clausole minime, ci piace evidenziare che da questo

numero si è dato spazio anche a racconti fatti susketch, testimonianze e appunti dal vero... su Mo-leskine o altro. Ci dispiace che solo uno abbia uti-lizzato per narrare questo nuovo modo dirappresentare la realtà, ma siamo certi che è uninizio, un buon inizio che fa parte dei cambia-menti del fumetto e delle sue diverse poten-zialità.

Ricordate che tutte le informazioni sonosul blog: comicsweb-coniglio.blogspot.com e chepubblichiamo SOLO STORIE INEDITE(inedite anche nel web) e SOLO STORIECOMPLETE (anche se seriali)...Un saluto a tutti in attesa del n.3e buona lettura!

Laura Scarpa e Andrea Leggeri

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soMmarioIl gorilla – Monica Rossi pag. 4La storia di Petra e il pedalò – Matteo Farinella pag. 8Valentine uuhh… – Marco Galli pag. 10We’re all mad here – Pietro Vanessi pag. 16Like zombies – Andrea Dotta pag. 18Editor alla corda – Marco Marcello Lupoi pag. 22Diario dall’11 marzo – Kenji Andrea Nakasone pag. 24I Mille. Una storia di umano sacrificio – Simone Angelini pag. 32Il tramonto è un bambino crudele – Pietro celestino Marengo pag. 39Il compromesso – Lama pag. 42Impressioni – Domenico Scagliola pag. 48La colazione – Giovanni Ballati pag. 50C’è solo morte fuori le mura di Verona – Nebbioso e Suri pag. 54Editor alla corda – Massimiliano De Giovanni pag. 58Il troncone – Gianni Gentile pag. 60Una storia d’amore di noi giovani… – Ketepoz pag. 64Invidio – Antonio Vinci pag. 66Il giardino filosofico – Spina pag. 72Summer – Francesco Marrello pag. 78La meuse est notre amie – Eugenio Nittolo pag. 80Scimpanzè – Gemma Vinciarelli pag. 82Editor alla corda – Roberto Recchioni pag. 86Pop! – M. Cinque e M. M. Di lieto pag. 88Un sogno – F. Bedini e F. Franchini pag. 90Sinfonia bianca – Mazzoni, Foradini, Mazzola pag. 98’ndranghetale – Stefano Orsetti pag. 106Senza titolo – Giovanni Pasquale pag. 110Fine – Volpi e Brunetti pag. 112L’ultimo Casanova – Gabriele e Valter Esposito pag. 120L’arrivo infinito – N. Fornasini A. Costantini pag. 124Stasera niente cena – Cheko M pag. 128Aiuto dalle amiche – Riccardo Lo Giudice pag. 136

Tutti gli autori pag.141

Copertina e disegnodell’editorialedi Monica Rossi

COMICSWEB #2È stato curato da Laura Scarpa,

Andrea Leggeri e Diego Coniglio.Grafica di Sebastiano Barcaroli.

il blog della rivista è:comicsweb-coniglio.blogspot.com

Il © dei fumetti qui pubblicatiè esclusivamente dei rispettivi autori.

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Monica Rossi – Il gorilla

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Matteo Farinella

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Marco Galli

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Pietro Vanessi

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Andrea Dotta

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EDITOR ALLA CORDAmarcello marco Lupoi

«Il rapporto tra la tua vita privata e il lavoro?I primi tempi della mia attività professionale mescolavoamicizie e lavoro: da parecchi anni trovo più salutare unasana separazione delle carriere: la sera torno a casa echiudo. Magari leggo, vado su internet, ne parlo un po’ai miei amici e alle mie amiche, ma non lascio che il la-voro infiltri al 100% la mia vita. Frequento molti amici, ma quasi nessuno fa il mio me- stiere, magari fanno mestieri contigui, il giornalista, o nelcampo dell’arte… Con alcune persone che lavorano conme c’è anche amicizia personale ci vediamo extra-la-voro… ma è l’eccezione, non la regola.

Che altro ruolo vorresti avere nel fumetto?Se uno prova l’ebbrezza del fare fumetto, del pro-durlo… è difficile dire “faccio una cosa diversa”. A voltedico “mi piacerebbe scrivere fumetti”, ma dopo averpassato tanti anni a pubblicare cose degli altri sa rebbe un po’ strano…

Che quadro faresti degli ultimi 10 anni, o poco più…Iniziamo a parlare dei massimi sistemi... i grandi poli produttivi del fumetto sono il Giappone,gli Stati Uniti e la Francia e solo quarto l’Italia. Mentre in Francia c’è una grande produzionedi libri, a volte riviste, con grande visibilità, grande ansia produttiva e in America, grande pro-duzione, soprattutto commerciale, ma anche autoriale, una gran commistione, e anche inGiappone c’è di tutto, grande produzione dal super commerciale al super autoriale… inItalia c’è la produzione commerciale di Bonelli, della Disney, e quella autoriale, con pochicasi. Mi sembra però che si sia oggi a scartamento ridotto, rispetto agli altri e rispetto al nostropassato, solo 15, 20 anni fa. C’era Tex che vendeva un milione di copie, ma c’erano ancheautori come Pratt ecc. ecc. In Francia il fu metto l’hanno sempre fatto e continuano a farlo dei grandi editori con una vi-sione a lungo termine e con un mercato che si è modellato su quello che i grandi editori vo-levano. Noi oggi sia mo editori anche in Francia, abbiamo anche vinto un premio adAngoulême per la migliore serie, e siamo entrati nel meccani smo di chi fa fumetti in Fran-cia. Lì c’è un grande mercato, per cui la creazione è la cosa più importante, si continuanoa creare dal nulla nuovi titoli di grande respiro, continuamente, c’è fame di cose nuove. Ti-teuf, per esempio, apparso da pochi anni è previsto per la prossima uscita con più di duemilioni di copie di tirato… un numero abnorme.Anche cose come il Terzo Testa mento o il Decalogo, partono dal niente e vendono 100,200 mi la copie, senza pubblicità televisiva, che in Francia è proibita per i prodotti editoriali,esclusivamente col passa-parola e la for za della distribuzione: è un mercato che recepiscebene!

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Ma gli autori che hanno fatto in questi anni?Sostanzialmente quello che è successo, secondo me è che que-gli autori che avevano un tipo di narrazione tradizionale sonostati fagocitati dalla produzione Bonelli e popolare, che dà dellegaranzie economiche che un prodotto da libreria non potràmai dare. Sono rimasti fuori quelli dal tratto più sperimentale,con il tratto più “d’autore”. Si è creato un vuoto in mezzo.

Voi pubblicate alcuni autori italiani, come lavorate con loro?Panini Comics nasce come editore di ristampe di fumetti stra-nieri. La nostra produzione di italiani è stata sempre molto con-tenuta. Non escludo che in un arco di tempo un po’ lungoan che noi non si possa iniziare a fare più cose, ma molto gra-dualmente. Abbiamo fatto l’operazione Spider-Man con Ca-vazza no, ristampiamo Ken Parker, c’è Rat-Man, c’è Rigel, conElena De Grimani, insomma delle piccole cose legate al

mondo degli autori italiani le faremo sempre. Col passare del tempo magari aumenterà, ma nel

nostro DNA indubbiamente ci sono l’Ame- rica e i manga.

Gli italiani all’estero, riuscite a ven-derli?No, i nostri no. Rat-Man è unastoria comica e, quindi, impro-ponibile: si basa su giochi di pa-role e sulla lingua italiana. Lacomicità è difficile da esportare,in genere, ci riescono gli ameri-

cani, ma fanno delle strisce cosìneutre, asettiche…

Quando facciamo noi le cose Marvel,come l’Uo mo Ragno di Faraci e Cavazzano,

speriamo di portarle all’estero, questo sì…

Sei tu che scegli i prodotti Marvel da pubblicare in Italiae con quale criterio?

Pubblichiamo quasi tutto quello che esce negli Stati Uniti,tranne a volte quello che chiamo “il fondo del pozzo”, serie

che vanno magari malissimo anche in America. E magari a voltepubblichiamo titoli che a noi piacciono, ma che invece in USAfloppano e vengono chiusi, con nostro rammarico.

Il successo in America non corrisponde sempre a quello italiano?È complicato stabilirlo, perché ci sono serie che là sono pubblicate monografiche e qua le editiamo in antologie…però di solito, grosso modo, corrisponde. Cerchia mo di pubblicare il più possibile, ma c’è anche una certa quantitàdi storie che sono lontane dalla nostra sensibilità.

Il futuro del fumetto è l’edicola o la libreria?Tutte e due, è l’edicola che crea gli appassionati che poi comprano in fumetteria, se chiudi lo spazio edicola non avraipiù ricambio nelle fumetterie, come è successo in America, dove il fumetto è scomparso dall’edicola da anni. Guardiamo all’estero: in Giappone vendono i fumetti a ogni angolo di strada. In Francia lo si trova nelle librerie, tutte,non solo quelle specializzate e una parte in edicola, come il fumetto per ragazzi, quello Disney e gli americani. Danoi, uscire solo in fumetteria sarebbe come suicidarsi: sono 300 punti vendita contro i 30.000 delle edicole. Ci sonofumetti che nascono per il grande pubblico e che devono trovare lo spazio in edicola.

(L ’ in tervi s ta è tra tta da «Scuola d i Fumetto» n.20, marzo 2004)

© Marvel Caracters Inc.

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Kenji Andrea Nakasone-Burp!

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Matteo Enrico

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Simone Angelini

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Francesco Marrello

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Pietro Celestino Marengo

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Lama

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Domenico Scagliola

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Giovanni Ballati

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Nebbioso e Suri

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EDITOR ALLA CORDAMassimiliano De Giovanni

Com’è stato il passaggio da passione a mestiere e daredattore a editore, per te?I sogni devono uscire dal cassetto, e le occasionivanno costruite. Produrre una fanzine è stata per mee gli altri Kappa boys una dichiarazione d’intenti. Ilpassaggio dalla passione a un mestiere vero e pro-prio ha coinciso con il trasloco di «Dolce Vita». Sediee tavoli in spalla verso una nuova redazione, quella diGranata Press, dove abbiamo iniziato a intrufolarcicome letteristi e traduttori. Poi sono arrivati i primiarticoli, le prime riviste. Il salto da redattore a edi-tore è stato meno casuale.Dopo due tentativi di ‘produzione’ con Star Comicsci siamo decisi a investire in prima persona nel fu-metto italiano. Culturalmente lontani dall’avventurapopolare abbiamo così pensato di confrontarci conle librerie, dare vita a un’etichetta sul modello di edi-trici di narrativa come Marco Tropea o Guanda.

Cosa vuol dire fare l’editore?Non esistono ricette, e non credo di essere la per-sona più indicata per elargire consigli, se non altroper una questione anagrafica. Credo che un editoredebba essere complice dei suoi autori, ma ancheprofondamente critico. Un editore è un lettore che non vuole essere deluso. Guai a quegli edi-tori che neppure leggono quello che pubblicano. Non credo ci si possa improvvisare editori, nonbasta pubblicare un libro con i propri risparmi. Essere editori significa esporsi, scendere in primalinea, ma anche riuscire a mettersi in discussione. E naturalmente imparare a essere anche buoniamministratori, per vivere del proprio lavoro.

E il tuo mestiere di sceneggiatore è importante o è più un gioco? Dopo aver adattato per anni i testi di grandi autori giapponesi è nato sempre più forte in me il de-siderio di raccontare storie tutte mie. Lo stimolo determinante è arrivato nel 1993 dopo l’incon-tro con Monkey Punch, autore di Lupin III. Nel 1995 è nato quindi il sodalizio con Andrea Accardi,con Camagni e altri verranno.

E il ristorante giapponese?Il Sushi Café Kappa è divenuto in poco più di un anno un locale culto per la Bologna giovane. Ab-biamo ospitato vernici di fotografia, sfilate di moda, servizi televisivi, e anche artisti come RomeoGigli, Manuela Arcuri, Biagio Antonacci, i Luna Pop e Grace Jones, solo per citarne alcuni, otte-nendo un’incredibile copertura stampa. Ma non si può essere editori e ristoratori, e l’amore peri fumetti ha prevalso. Abbiamo quindi ceduto il locale a persone del settore, che continuerannoperò a gestirlo sul nostro modello.

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Fanzinaro, redattore ed editore… attività e mestieri sempre più complessi, ma anche utili allo scrivere.Quanto pensi sia venuto al tuo mestiere e stile di scrittura da queste esperienze diverse? Che cosa danno,senso critico, una conoscenza più approfondita, uno sguardo esterno, maggior varietà di idee, minor rischiodi banalità ecc.Avere sotto mano le traduzioni dei più importanti manga è stata certamente una palestra preziosa,così come fondamentali sono stati i miei primi anni in Granata Press, dove osservavo tutto con moltaattenzione, cercando di guadagnare un posto in redazione per le mie capacità critiche e non per la miasola conoscenza dei manga. Nei primi anni Novanta il gotha del fumetto passava tutto per via Marconi3. Ero circondato da persone che avevano fatto la storia del fumetto in Italia, e ne ho approfittato.

Le maggiori difficoltàConfrontarsi con case editrici ricche e blasonate che ormai frequentano gli stessi canali di distribuzionedei piccoli indipendenti. Il caos delle librerie, dove un romanzo a fumetti e un giornalino da edicola sidividono spazi impari. E l’assenza di vetrine per le nuove uscite.

La cosa più divertente di questo mestiereAvere il privilegio di essere il primo lettore delle nostre storie. E di essere il primo ad annusare la cartadi un nuovo albo fresco di stampa.

Quella più detestabileL’ignoranza di tanti addetti ai lavori, fermi ancora allo scorso decennio, se non addirittura agli anni Ot-tanta. E i luoghi comuni su Kappa Edizioni, che tende a filtrare ogni nostra nuova uscita sotto il gran-dangolo deformante dei manga, anche se il nostro catalogo premia piuttosto la produzione italiana, eha ormai un respiro assolutamente internazionale.

Rapporti con gli esordienti, odi e amoriGli autori che vogliono confrontarsi con Kappa Edizioni trovano una redazione ricettiva. Professionistio esordienti essi siano. Ma la nostra produzione è rigorosa, ed è importante sentirsi naturalmente af-fini alla quotidianità di Mondo Naif. Non sopporto quegli autori che mi sottopongono un progetto senzaneppure aver mai sfogliato un nostro libro.

(L’ interv is ta è tratta da «Scuola di Fumetto» n.1 e 46, r i spett ivamente del g iu-gno 2002 e settembre 2006)

© De Giovanni/Accardi

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Gianni Gentile

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Ketepoz

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Antonio Vinci

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Rita MagnaterraFrancesco Marrello

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Eugenio Nittolo

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Gemma Vinciarelli

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EDITOR ALLA CORDAroberto recchioni

Il fumetto oggi.A mio avviso il fumetto è rimasto un poco indietro rispettoagli altri media sotto questo punto di vista... la “generazionedi MTV” è abituata ad avere stimoli continui dai media chestanno fruendo, la soglia dell’attenzione si è abbassata e noidobbiamo fare i conti con questa cosa, nel bene o nel male.L’attenzione dei lettori va tenuta desta e quando il ritmo cala,bisogna rilanciare... almeno, questo è quello che penso ci vo-glia per il fumetto popolare. Poi è ovvio che ci devono esserespazi per fumetti più riflessivi o intimisti, ma ci sono bravis-simi autori in quel settore, non serva che mi ci metta pure io.

Scrivere come redattore, fare il curatore di riviste è stataun’esperienza importante, cosa ti ha insegnato? Che qualità o conoscenze ti hanno permesso di farlo?Lorenzo (Bartoli) mi ha insegnato a scrivere ovunque e in qualsiasi condizione. Solo nella propriastanzetta o nel bel mezzo di una redazione specializzata in porno. Devo molto a Lorenzo in que-sto senso (e in molti altri). Quando sono arrivato a fare il re dattore avevo due grossi vantaggi: lasapevo lunga sugli argomenti di cui ero chiamato a scrivere (il bambino malato con tanto tempolibero, che ero stato, mi aveva avantaggiato in questo) e sapevo lavorare nei tempi giusti e inqualsiasi condizione... qualità apprezzate in ogni redazione del mondo. Anche oggi, se do vessismettere di fare fumetti, non avrei alcun problema a trovare lavoro come redattore in qualcherivista di videogiochi o cinema.

L’autoproduzione è sempre più una realtà di passaggio importante per i giovani autori. Nel tuo casoè stata la “Factory”. Ci puoi raccontare quell’esperienza, i suoi valori e i risultati.Questo è un discorso particolare perché io all’autoproduzione ho fatto un percorso inverso.Prima ho iniziato a lavorare in Comic Art e Eura e a guadagnare dei soldi e poi ho investito queisoldi nell’autoproduzione. E questo vale per molti degli amici con cui abbiamo fondato la “Fac-tory”. L’autoproduzione ti insegna tutto: come si scrivono e disegnano i fumetti, come si impa-ginano, si stampano, si distribuiscono e via dicendo. È la migliore scuola di tutte (e in certi casicosta meno di una scuola di fu metti privata). Un autore che viene dall’autoproduzione ha un ba-gaglio di conoscenze e di esperienze che userà per tutta la sua carriera e che lo aiuterà a capiremeglio le problematiche di colleghi e collaboratori. Per quello che riguarda la “Factory” è stataun’esperienza meravigliosa e terribile. Meravigliosa perché fatta con tanti amici e perché ha pro-dotto cose belle. Terribile perché siamo arrivati troppo tardi rispetto al fenomeno delle auto-produzioni che stravendevano, di qualche anno prima e troppo presto rispetto alla autoproduzioniesaltate dalla critica di oggi. È buffo vedere quello che sta succedendo con “Battaglia”, produzione“Factory” di dieci anni fa, da poco ristampata da Mondadori all’interno del libro Alta Criminalità.All’epoca quella storia è stata largamente ignorata. Oggi ne parlano tutti benissimo, tanto i quo-tidiani quanto gli esperti del settore. Comunque, per capire cosa è stata la “Factory”, basta ve-dere dove sono oggi i suoi fondatori: Bonelli, Eura, Disney, Astorina... mica male, no?

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Ne è nato un gruppo di lavoro che in parteprosegue ancora. Quanto contano l’armo-nia lavorativa e l’amicizia?Tanto e niente. Tanto nel senso che traamici si lavora meglio. Niente nel sensoche si deve lavorare bene anche senza unrapporto amicale. Quello che è certo èche oggi, a dieci anni di distanza, sap-piamo che possiamo sempre contarel’uno sull’altro, in qualsiasi momento. Ècome es sere stati in trincea insieme e poiessere tornati alla vita civile. Certi legaminon si spezzano.

Come si capisce quando un’idea è buona onon è buona? Butti mai via le idee sba-gliate?Io non lo capisco mai. Per me, se le hoscritte fino al la fine, sono buone. Se nonho avuto voglia di finirle vuol dire chenon lo erano. È per questo che ascoltosempre con attenzione i pareri di tuttisulle mie co se: io non ho la minima obiettività sul mio lavoro. Sono il mio sceneggiatore preferito.

Collaborate con nuovi disegnatori: come li cercate? Com’è il lavoro con esordienti? Vi ritenete dei talent scout?Per tre anni non abbiamo fatto altro che cercare nuovi disegnatori. Era praticamente un terzo lavoro (ilsecondo era seguire quelli che avevamo già trovato). È stata un’esperienza fantastica ma anche moltostressante e difficile, specie sotto il lato umano. Non è mai facile dire “grazie, ma non ci interessa” a qual-cuno e non è nemmeno facile convivere con le antipatie che spesso questo tipo di lavoro ti tira appresso.Il lavoro con gli esordienti è difficile, laborioso e spesso si devono prendere po sizioni antipatiche, ma perme è un lavoro fondamentale.Non mi ritengo un talent scout, mi ritengo una persona che ha bisogno di altre persone per fare al me-glio il suo lavoro... è una necessità, non un gesto da benefattori.Il dovere “morale” è solo una seconda istanza: qualcuno mi ha aiutato a iniziare e il minimo che possa fareè cercare di fare lo stesso. Quindi, l’ordine delle cose è la necessità, il dovere morale e infine l’orgoglio.Ne abbiamo trovati molti di disegnatori veramente bravi... se penso che Riccardo Burchielli aveva prati-camente appeso la matita al chiodo quando l’abbiamo chiamato e che ora sta realizzando una sua serie perla Vertigo, non posso che esserne immensamente felice. E lo stesso vale per tanti altri. La cosa miglioreè che la maggioranza di questi disegnatori, anche dopo aver trovato altre strade rispetto all’Eura, ci è ri-masta comunque vicina e continua a collaborare anche con noi.

(L ’ in tervi s ta è tra tta da «Scuola d i Fumetto» n 39, dicembre 2005)

© Recchioni

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Mary Cinque e Maria Michela Di Lieto

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Francesco Bedini e Francesco Francini

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Primo paragrafo: Gravita la terra? La materia non attira, bramandola, tutta la materia? - Walt Whitman, Io sonocolui che ha un angoscioso desiderio (tratto dalla raccolta di poesie Foglie d'Erba, Arnoldo Mondadori Edizioni,1991).

SINFONIA BIANCA

Mazzoni, Foradini, Gazzola

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Primo riquadro: Ave Discordia - Robert Anton Wilson e Robert Shea, Gli Illuminati (Shake Edizioni Underground,1995). Secondo riquadro: Huxley lo aveva descritto diversamente - cfr. Aldous Huxley, Le Porte della percezione(Arnoldo Mondadori Edizioni, 1958).

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Secondo riquadro: Per ulteriori informazioni sulla corrispondenza DNA - Serpenti, cfr. Jeremy Narby, Il SerpenteCosmico (Il DNA e le origini della conoscenza) (Venexia Editrice, 2006). Per ulteriori informazioni sui temi trattati,cfr. Alan Moore, Promethea (Magic Press, 2003).

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Primo murales: Scusi, dov'è il bar? - Pink Floyd, The Fletcher Memorial Home (pubblicata originariamente nell'al-bum The Final Cut, 1983). Secondo murales: Living is easy with eyes closed, misunderstanding all you see - TheBeatles, Strawberry Fields Forever (pubblicata originariamente come singolo nel 1967, insieme a Penny Lane).

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Primo riquadro: Ok Neal Spirito etereo lucente come l'aria che muove azzurro come alba di città felice - Allen Gin-sberg, Elegia per Neal Cassaday (tratto dalla raccolta I Vagabondi, Arnoldo Mondadori Edizioni, 1998).I poeti sono specchi dalle gigantesche ombre che l'avvenire getta sul presente... forza che non è mossa ma chemuove. I poeti sono i non riconosciuti legislatori del mondo - Percy Bysshe Shelly, La Difesa della Poesia (EdizioniETS - Pisa, 2004).

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Stefano Orsetti

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Gianni Gentile e GiancosoGiovanni Pasquale

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Paolo Volpi – Andrea BrunettiVolpi e Brunetti

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Gabriele e Valter Esposito

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Nicolò Fornasini e Antonio Costantini

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Chekko M

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Antonio Costantini – Nicolò FornasiniRiccardo Lo Giudice

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tutti gli aut riSimone Angelini (1980) Disegnatore da sempre, attualmente è impegnato in un’ini-ziativa editoriale autoprodotta e autofinanziata chiamata«Carta Straccia», che raccoglie artisti che spaziano dalla gra-fica digitale alla fotografia, dalla pittura al design. Alcuni suoifumetti e illustrazioni sono pubblicati su www.simoneange-lini.tk.

Giovanni Ballati (1971)Disegnatore, lavora come illustratore e copertinista per variecase editrici. Ha illustrato libri didattici e per ragazzi. Alcunisuoi fumetti sono stati pubblicati su www.coreingrapho.com.Un suo fumetto vedrà la luce il prossimo agosto per l’etichettaamericana Champion City Comics, mentre un altro progettouscirà in occasione della prossima Lucca Comics.

Eleonora BovoVentiquattro anni, dopo aver frequentato il Liceo Artistico diVerona, si è specializzata alla Scuola del Fumetto di Milano.Lavora come grafica e designer. Collabora con l'AssociazioneCulturale Cyrano Comics (cyranocomics.blogspot.com).

Andrea Brunetti (Roma, 1982)Laureato in biologia, è da sempre appassionato di scrittura eletteratura. Pubblica i suoi lavori in coppia con Paolo Volpi suinbrushwetrust.blogspot.com/.

Roberta Casillo (Ketepoz)Da sempre appassionata di fumetti, ha frequentato un corsotenuto da Cesare Buffagni e uno di disegno dal vero. Laureatain Storia Orientale, ha creato una serie di strisce surreali sci-fi dal nome di "Galà-Ticà", che pubblica sul blog www.ke-tepo.blogspot.com.

Mary Cinque (1979)Dopo alcune esperienze internazionali che ne influenzano for-temente gli interessi artistici, si dedica alla grafica e al fu-metto, alla ricerca sul colore tradizionale e digitale, alla pitturasu supporti diversi, alla fotografia. Come pittrice espone innumerose mostre personali e collettive.

Antonio Costantini (1980)Laureato in Ingegneria Informatica, sviluppatore di softwareper professione, ha collaborato con articoli e recensioni a siti

internet, riviste online e fanzine cartacee. Scrive racconti esceneggiature soprattutto di genere horror. Nel 2009 ha par-tecipato alla selezione del Work Show “Tessitori di sogni”, or-ganizzato da Lucca Comics & Games assieme ad AtlantycaEntertainment.

Maria Michela Di Lieto (Minori, 1978)Archivista e collaboratrice del Centro di cultura e storia amal-fitana, ha pubblicato articoli e racconti. Nel 2005 ha curatol’antologia poetica Samothraki (Ripostes). Con Mary Cinqueha realizzato il fumetto POP!, pubblicato in rete da Alien Press,e la striscia In Bianco.

Andrea Dotta (1990)Frequenta l'ultimo anno di studi presso il Centro sperimentaledi Cinematografia del Piemonte, Dipartimento Animazione, enel frattempo fa il vignettista, caricaturista, animatore su Rai-Due nel programma per ragazzi “Social King” . Ha in pro-duzione il suo primo albo a fumetti da disegnatore.

Gabriele Esposito (Mestre, 1983) Vive a Marsiglia dal 2007, dove lavora come ricercatore uni-versitario. Appassionato di fotografia, espone e pubblica sullastampa specializzata francese. Nel 2009 combina immaginireali a disegni e pupazzi realizzando un piccolo corto di ani-mazione stop-motion, "Scent of a Cow", presentato nella se-zione web del Mestre Film Fest. Nel 2010, l'Ispettore Vaccatrova la sua dimensione definitiva come personaggio a fu-metti.

Valter EspositoGiornalista pubblicista, autore di tre romanzi pubblicati dal-l'editore Il Prato.

Matteo Farinella (1985) Sta conseguendo un dottorato in neuroscienze presso la Uni-versity College of London. Pubblica i suoi lavori a fumetti sumatteofarinella.wordpress.com.

Federica Foradini (1991)Studentessa di Scienze e Tecniche Psicologiche.

Nicolò Fornasini (Bologna, 1983)Proiezionista appassionato di cinema e fumetti, ha seguito

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corsi di disegno e scrittura e ha realizzato alcune storie a fu-metti partecipando a concorsi e manifestazioni.

Francesco Francini (Sassuolo, 1987)Dopo il diploma come grafico pubblicitario, nel 2008 ha par-tecipato al concorso Coop for Words e successivamente haavviato una collaborazione con la Cagliostro E-press. Nel2010 ha pubblicato nel volume Storie di persone in terra stra-niera pubblicato dal comune di Reggio Emilia e dalla ScuolaInternazionale di Comics. Attualmente frequenta la Scuola Co-mics a Reggio Emilia. Ha un blog: matitaechina.blogspot.com

Marco GalliFumettista professionista, autore dei volumi Il Santopremiere Nero Petrolio, editi da 001 Edizioni.

Margherita Gazzola (1992)Studentessa di Scienze dell'Architettura.

Gianni Gentile (Morcone, 1977) Diplomato all’Accademia di Belle Arti, è fumettista e illustra-tore. Il suo blog è fuoristapiovendo.blogspot.com.

Maurizio Lacavalla (Lama) (1992)Studente, si dedica al fumetto, ma anche alla pittura e all’ani-mazione in stop-motion (http://www.youtube.com/watch?v=TomDAZdul1M). Vincitore del Premio Nuvoloso 2010, esor-disce sulla rivista «Scuola di Fumetto» e ha frequentato ilcorso estivo Ascuoladifumetto-online della Coniglio Editore.

Riccardo Lo Giudice (1987)Disegnatore per passione, realizza fumetti in stile manga peril web. Per Mangaijin.it ha realizzato l’horror Black Devil, men-tre in coppia con lo sceneggiatore Andrea Pistoia ha firmatola serie Lyan (su www.cagliostroepress.com). Il suo blog èhttp://wonderlandrg.blogspot.com/.

Pietro Celestino Marengo (1959)Ha avuto una significativa esperienza allo Zelig di Milano, al-l'interno di “Zelig Cult”. Vincitore morale del premio “Komi-Kaze” di «Cuore». Ha partecipato al Festival Internazionaledell'Umorismo di Bordighera, scritto e disegnato giochi e bar-zellette per diverse pubblicazioni. Suoi disegni sono stati pub-blicati sul libro del Mago Forrest Ma quante ne so edito daKowalski. Ha lavorato nel mondo dell'infanzia con laboratoricreativi e animazione. Ha dovuto smettere di occuparmi dimanifestazioni, infanzia e tutto il resto a causa della sorditàsopravvenuta a una meningite: [email protected].

Francesco Marrello (1975)Catanese, disegna fumetti, ed è attualmente impegnato nellarealizzazione di un film d'animazione.

Enrico Martini (alias Nebbioso)Si dice sia tondo, peloso e con i piedi piccoli, e che viva im-merso tra pile di carta e strane storie nelle umide pianure dellabassa Veronese. Trentacinquenne, chimico di professione,studente di Lettere all'Università di Verona, ha frequentato varicorsi di scrittura creativa. C'è chi dice di aver trovato traccedella sua esistenza nei fumetti della Cyrano Comics (www.cy-ranocomics.com) e nei libri “Stirpe Rinnegata” (Tindari Edi-tore), Mahayavan – Vol.1 (Scudo Edizioni) e TrameFantastiche (Delmiglio Editore).

Stefano Mazzoni (1991)Studente di Scienze e Tecniche Psicologiche.

Francesco Murrone Classe 1989, è studente presso l'Accademia di Belle Arti diLecce; nel 2007 si è diplomato alla scuola di fumetto LupiaeComix e nello stesso anno vince il concorso "MONOGRA-PHICS" della rivista Il tacco d'Italia. Dal 2009 collabora consiti d'informazione fumettistica e piccole realtà legate alla pro-mozione del fumetto.

Kenji Andrea Nakasone (1984) È nato a Bologna da padre giapponese e madre italiana. Col-labora con BURP! (delirigraficointestinali.blogspot.com).

Eugenio Nittolo (1991)Vive e studia a Liegi, città nel sud del Belgio nella parte fran-cese, dove frequenta un corso triennale di Bande Dessinèe.

Stefano Orsetti (Catanzaro, 1992)Ha frequentato il Liceo Artistico.

Giovanni Pasquale (1973)Autodidatta, appassionato di tutto ciò che è raffigurazione, dal3d alla pittura ad olio passando per il fumetto... Ritorna a di-segnare e dipingere dopo un distacco di molti anni.

Monica Rossi (1986) Nato a Reggio Emilia, dopo aver frequentato il corso di fu-metto-illustrazione all’Accademia di Belle Arti di Bologna, havinto il concorso Comicatodico 2009 e pubblicato varie illu-strazioni sulla riviste «CEM Mondialità» e «Illustrati». Il suoblog è www.monicrossi.blogspot.com.

Mimmo Scagliola (1964)Perito industriale meccanico, disegna per passione. Ha pub-blicato su «Frigidaire», sia come illustratore che autore dimonotavole nell'inserto “Silly Tragedies“, e come colorista.

Spina (1961)Romano, disegna sin da bambino, ispirato dalle opere di Ja-

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covitti. Laureato in ingegneria, torna ai pennelli nel 2005, pub-blicando vignette su diversi siti umoristici. Nel 2006 torna alfumetto creando “Il Giardino Filosofico”, pubblicata online su“Cartaigienicaweb” e poi sulla fanzine «Fatece Largo». Nelmaggio del 2009 esce il volumetto antologico Il Giardino Fi-losofico – Comics ergo sum!, edito dalla Cagliostro E-Press.Dal 2008 realizza anche la strip di ambiente medioevale “ReGilberto”, per pubblicazioni locali e di enigmisitica. Nel 2011è cofondatore di SGRUNF! sito di strisce e vignette. Il suo sitoè www.spinacomix.it.

Suri (Eleonora Bovo – 1986)Nasce nella bassa Veronese. Comincia a disegnare a soli dueanni. Lo stile si evolve frequentando la Scuola del Fumetto diMilano. Attualmente la si può individuare in alcune fiere delfumetto assieme ai compagni di avventura di Cyrano Comics(www.cyranocomics.com). Disegna "Vicky-Acido Acida" dicui sta per uscire il secondo volume, lavora come illustratriceper alcune aziende e come colorista per varie realtà editorialiitaliane. Adora i gatti, il sushi e tutte quelle cose che fannoun po’ nonnina e per cui svaligia le mercerie.

Pietro Vanessi (1964)Veronese, vignettista per varie riviste e quotidiani, locali e na-zionali (tra cui lo storico «Cuore»), lavora ora principalmente

come creativo pubblicitario nel settore della comunicazione.Dal 2006 realizza vignette satiriche sul suo blog unavi-gnetta.splinder.com. Antonio Vinci (1977)Dopo aver studiato all’Università di Bologna, si è stabilito aReggio Emilia entrando in contatto con il “giro dei fumettistireggiani”. Frequenta il secondo anno della Scuola Interna-zione di Comics. Il suo sogno è quello di raccontare tante sto-rie e disegnare per i bambini.

Gemma Vinciarelli (1976)Dopo il diploma Magistrale ha studiato Giurisprudenza al-l'Università di Siena.Ha collaborato con giornali locali per poi entrare in contattocon l'associazione Arte Invisibile, presso la quale ha seguitoun corso di illustrazione editoriale. Oggi, con la stessa asso-ciazione, insegna illustrazione ai bambini delle scuole pri-marie di Grosseto, sua città natale.

Paolo Volpi (1982)Diplomato alla Scuola internazionale di Comics nel 2004, hafrequentato l'Accademia di Belle Arti di Roma, città dove ènato e dove abita. Pubblica su «Bambù Magazine» e si oc-cupa di aerografia. Pubblica i suoi lavori in coppia con AndreaBrunetti su inbrushwetrust.blogspot.com/.

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LEZ

ION

IDIF

UM

ETTO

LUCA

ENO

CH

LUCA ENOCH

(Milano,1962) eso

rdisce nel

1991 sulla rivista

«Fumo di

China». Nel 1992 en

tra a far parte dello

staff dell’«Intrepido»

per il quale crea la

graffitaraSprayliz,

pubblicatapoi dalla

Star Comics. Appr

odato alla Sergio

Bonelli Editore, lavor

a dapprima su «Legs

Weaver» per creare p

oi i semestrali «Gea»

e «Lilith»,interamen

te curati dalui, e l’al-

bo monografico Dragonero (disegn

i di

GiuseppeMatteoni).

Per Les Humanoïdes

Associès ha sceneggi

ato le serie Morgana

(con Mario Alberti

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Maurizio Di Vincenzo

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Alberto Casiraghi (1968)è critico

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fumetti per il we

b-magazine LoSpa-

zioBianco.Ha parteci

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saggi Watchmen – 20 anni dopo (Lavieri,

2006) ed ètra i prom

otori della24 Hour

Italy Comics. Per que

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L A D I F U M ET T O •

L E Z I ON I D I F U M E

T T O

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rpa, un men-

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Questa collana è m

onografica,

cioè ogni volume è d

edicato a un

autore, epresenta e

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sce il suo percorso cre

ativo.

È lo stessoartista, con

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intervista,che descri

ve il proprio

processo creativo e l

e sue tecni-

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ccessive fasi

della realizzazione gr

afica di una

storia a fumetti.

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ione in cui

l’autore spiega fasi

, tecniche,

materiali,esercizi p

er arrivare

alla tavolafinita, ma

anche moti-

vazioni e origini di m

olte scelte,e

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ia personale

che lo ha portato vers

o il fumetto

e al successo.

Francesco Coniglio

S C U OL A D I F U M E

T T O •

L E Z I ON I D I F U M E

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fumetto italiano e int

ernazionale, durante

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l’autore racconta il su

o approccio con l’arte

disegnata,attraverso l

e prime letture e i pri

mi eser-

cizi, e come è approd

ato alla professione ar

rivando alsuccesso. I

l metodo di lavoro, la

ricerca

di uno stile, non è m

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i un pensiero e del su

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Un “americano” per Tex

Moreno Burattini – Graziano Romani

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GIOVANNI TICCI(Siena, 1940) debutta giova-nissimo come autore di fu-metti lavorando per lo StudioDami. Nel 1958 dà avvio al suo ultracin-quantennale rapporto con l’editore SergioBonelli disegnando, con Franco Bignotti, laserie “Un ragazzo nel Far West”. A partiredal 1967, dopo una proficua collaborazionecon il mercato statunitense assieme al suomaestro Alberto Giolitti, entra a far partedello staff di «Tex», di cui diviene in brevetempo il principale innovatore grafico,imprescindibile punto di riferimento per ifuturi realizzatori di Aquila della Notte.

Moreno Burattini (San Marcello Pistoiese,1962) è il curatore e il principale sceneg-giatore del mensile «Zagor» della SergioBonelli Editore. Ha scritto numerosi saggisul fumetto, tra cui, con Graziano Romani,Gallieno Ferri. Una vita con Zagor(Coniglio Editore, 2009).Graziano Romani (Casalgrande, 1959) èun cantautore e scrittore con dieci albumsolisti all’attivo, tra cui il fortunato discodel 2009 Zagor King of Darkwood. Nel2011 ultimerà la realizzazione diMy nameis Tex, ambizioso concept album dedicatoal ranger bonelliano.

S C U O L A D I F U M E T T O •L E Z I O N I D I F U M E T T O

Questa collana di ma-nuali affianca la rivista«Scuola di Fumetto»,diretta da Laura Scarpa, un men-sile “sui” fumetti che documentae analizza i passaggi creativi eindustriali che concorrono allaproduzione editoriale di fumetti.Questa collana è monografica,cioè ogni volume è dedicato a unautore, e presenta e approfondi-sce il suo percorso creativo.È lo stesso artista, con una lungaintervista, che descrive il proprioprocesso creativo e le sue tecni-che di realizzazione, presentan-do e commentando una grandequantità di disegni inediti chedocumentano le successive fasidella realizzazione grafica di unastoria a fumetti.Una vera e propria lezione in cuil’autore spiega fasi, tecniche,materiali, esercizi per arrivarealla tavola finita, ma anche moti-vazioni e origini di molte scelte, eracconta la sua storia personaleche lo ha portato verso il fumettoe al successo.

Francesco Coniglio

S C U O L A D I F U M E T T O •L E Z I O N I D I F U M E T T O

Quando il senese Giovanni Ticci entra a far parte dell’esclusivogruppo di disegnatori di Tex è il 1967 e il ranger creato da GianLuigi Bonelli e Aurelio Galleppini è già da molti anni una figurafondamentale della cultura popolare e del costume italiani.Malgrado ciò, grazie a una personalità artistica fuori dal comune, Ticci riesce ad affrancarsiprogressivamente dal modello “classico” e a imporre la propria versione di Tex Willer.Tratteggiato con un segno netto e tagliente che aggiorna la lezione estetica di maestri del bian-co e nero come Milton Caniff, Alex Toth e Hugo Pratt, il Tex di Ticci appare più duro, nervo-so e “moderno” rispetto a quello di Galep, influenzando in maniera determinante tutti i suc-cessivi interpreti di Aquila della Notte.Dopo aver firmato per questa stessa collana la fortunata monografia su Gallieno Ferri, il crea-tore grafico di Zagor, Moreno Burattini e Graziano Romani esaminano stavolta la carriera e leopere di un altro fuoriclasse assoluto del fumetto avventuroso italiano, riconosciuto e amatoda più generazioni di lettori.

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