come il modo di vestire cambia il corpo e il pensiero · il contenuto di questo testo passa in...

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SLOW FASHION LA MODA COME SE LE PERSONE AVESSERO IMPORTANZA Perché sono i nostri corpi ad adattarsi alla moda e non viceversa? Considerando tutti gli effetti che ha il vestire sul nostro corpo, cos'è che fa si che finiamo per indossare quello che indossiamo? Quali sono i fattori in gioco? BODY FASHION COME IL MODO DI VESTIRE CAMBIA IL CORPO E IL PENSIERO Il contenuto di questo testo passa in rassegna tutto il corpo, iniziando dai piedi e passando per la pelvi, l'addome, il petto, le spalle, il collo e la testa, per scoprire come i nostri corpi, e quindi le nostre menti, identità e persino la nostra cultura, cambiano in relazione a ciò che indossiamo. un contesto, due libri: www.bodyconsciousdesign.com anteprima del libro uscita prevista nel 2014 COME IL MODO DI VESTIRE CAMBIA IL CORPO E LA MENTE BODY FASHION JADER TOLJA NELLEKE DON

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SLOW FASHION

LA MODA COME SE LE PERSONE AVESSERO IMPORTANZA

Perché sono i nostri corpi ad adattarsi alla moda e non viceversa? Considerando tutti gli effetti che ha il vestire sul nostro corpo, cos'è che fa si che finiamo per indossare quello che indossiamo? Quali sono i fattori in gioco?

BODY FASHION

COME IL MODO DI VESTIRE CAMBIA IL CORPO E IL PENSIERO

Il contenuto di questo testo passa in rassegna tutto il corpo, iniziando dai piedi e passando per la pelvi, l'addome, il petto, le spalle, il collo e la testa, per scoprire come i nostri corpi, e quindi le nostre menti, identità e persino la nostra cultura, cambiano in relazione a ciò che indossiamo.

un contesto, due libri:

www.bodyconsciousdesign.com

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COME IL MODO DI VESTIRE CAMBIA IL CORPO E LA MENTE

BODY FASHIONJADER TOLJA NELLEKE DON

Molte donne non aspettano altro che poter scendere dai trampoli. Ma non osano affrontare la vergogna di essere definite “fuori moda”. Preferiscono l’inganno.

Come la giovane e blasonata esponente del jet set internazionale, invitata a un sontuoso matrimonio milanese che prevedeva due serate di feste e balli prima della cerimonia religiosa. La prima sera ha catalizzato l’attenzione con il suo look stupefacente, costruito su sandali firmati altezza 18 in serpente dorato con lacci che, dalla caviglia, salivano fino al ginocchio. Sopra, una semplice tunichetta corta che faceva risaltare le gambe sottili e i piedi, col dorso in verticale come quello delle ballerine sulle punte. Un trionfo.

E un tour de force che, scesa dalla limousine con autista, la faceva occhieggiare nel salone alla ricerca di tavoli a cui appoggiarsi con noncuranza e sedie su cui trovare sollievo tra un saluto e l’altro. La seconda serata ha inventato un malessere. Per non affrontare il supplizio di camminare su quei tacchi spropositati. Un intervallo di riposo prima della cerimonia in chiesa su un diverso paio di sandali, ancora firmati, ancora altezza 18.

Fatema Mernissi ha scritto che se le donne islamiche sono prigioniere del burka, le occidentali sono prigioniere della taglia 42. Una stilista francese in

Donne che aspettano di

poter scendere dai trampoli

una intervista a Elle (Francia) ha detto di recente “Era ora, non se ne poteva più di vedere donne che sembravano vittime di un problema ortopedico”.

L’affermarsi della Body Conscious Design è paragonabile all’abbandono dei corsetti ottocenteschi. Le fantasie e i sofismi sadici di stilisti che non rispettano il corpo delle donne hanno perso il loro appeal. Per la moda è finalmente una trasformazione di tipo epocale, una sfida che metterà alla prova creatività e strategie di marketing.

Non è la moda a decidere la forma del corpo, ma il corpo a indicare la forma alla moda. Per percorrere questa strada, serviranno approcci interdisciplinari, una letteratura colta e accattivante che dimostri alle donne come la bellezza fisica e la salute psichica siano legate alla libertà e al rispetto del corpo.

Se delle scarpe troppo strette possono provocare un malessere fisico fino ad attacchi di panico, l’alternativa non è mettersi in calzini come faceva Einstein quando lavorava alle proprie teorie. La moda non è morta, ha bisogno di fare un giro di boa per raggiungere il mare aperto della nuova consapevolezza che sta facendo fremere il cuore dei più avvertiti. Non solo quello di sognatori e visionari.

Anna Masucci (giornalista di moda, ha partecipato alla direzione di alcune delle riviste più rappresentative del proprio campo)

“La gente ha perso il suo corpo e lo rivuole indietro”

Alexander Lowen (MD, psicoterapeuta)

“Armani lancia la prossima collezione

con scarpa a tacco zero, così, mentre deliziose Cenerentole

sfiorano con leggerezza la passerella senza tacchi,le giornaliste-sacerdotesse

delle prime file invece soffrono ancora sui propri

12 centimetri d’ordinanza”.Anna Masucci

Raggiungere il limiteEd esplorare nuovi territori

“Il sogno di un designer a volte diventa

un incubo per alcun altro”

Ettore M. Mazzola (architetto)

Il 28 dicembre 2009 le famose modelle Abbey Lee Kershaw, Natasha Poly e Sasha Pivovarova entrarono in sciopero: si rifiutavano di indossare l’ultima linea di scarpe disegnata da Alexander McQueen. La Kershaw aveva già perso buona parte della stagione delle sfilate perché qualche mese prima si era infortunata a un ginocchio: era inciampata su una passerella a New York, mentre l’anno precedente, a Parigi, era svenuta per un bustino troppo stretto – sempre di McQueen.

Stiamo parlando di modelle viziate e capricciose, o semplicemente rinsavite? Con i loro ingenti guadagni potevano certo permettersi di andare da medici in grado, teoricamente, di informarle sui rischi che comporta indossare scarpe estreme. Questo potrebbe spiegare come mai abbiano rinunciato a migliaia di dollari pur di evitare di mettere, anche solo per pochi minuti, simili scarpe, quando invece esistono donne disposte a spendere una fortuna per poterle tenere ai piedi tutto il giorno.

Le modelle si muovono all’interno di un business che spesso richiede un certo distacco da ciò che si è veramente. Poi all’improvviso accade che tre modelle dicano: “Potete pagarci qualunque cifra, ma noi non intendiamo proseguire”. Se molte donne, però, non sono ancora nella condizione di fare una scelta analoga non è perché “l’altezza dei tacchi di una

donna è inversamente proporzionale alla sua intelligenza”, come ha detto una volta un noto fotografo italiano con lo stile provocatorio che lo contraddistingue.

L’intelligenza non c’entra: quando una persona, in una famiglia o in una società, non ha accesso diretto alle risorse (di qualsiasi genere esse siano, si tratti di ruolo, potere, denaro ecc.), può ottenerle solo cercando di adeguarsi alle aspettative di coloro che detengono tali risorse. Riuscire ad avere questa approvazione esterna – così precaria – è talmente impegnativo che a volte non rimane né tempo né energia per capire a che gioco si sta giocando.

L’esperienza di studio e di ricerca alle frontiere della moda di Alexander McQueen, ha subito una improvvisa battuta d’arresto solo pochi mesi più tardi, per l’inaspettata fine dello stilista. Con modelle che svenivano nei suoi bustini, o si infortunavano ginocchia e caviglie indossando le sue originali calzature, McQueen aveva comunque raggiunto i limiti fisici della sua esplorazione e non è che si potesse andare molto oltre. La buona notizia, invece, è che nella direzione opposta – cioè quella della sostenibilità del corpo – il territorio è ancora in gran parte inesplorato. Nel caso vi interessasse avventurarvi in quella direzione, questo libro si occupa di alcuni aspetti che vorreste conoscere.

“L’esplorazione fuori è finita, mentre è tempo che cominci quella dentro.”

Walter Bonatti (alpinista ed exploratore)

The (tr)endModelle che testano gli ultimi modelli

Che cos’è il Body Conscious Design?

1 il piede è fatto così

2è fatto in questo modo

perché un treppiede dà stabilità

4ma le nostre scarpe

sono invece fatte così

5e se vogliamo infilarci i nostri piedi,

avremmo bisogno di tagliarne via alcune parti

6oppure di ‘strizzare’

il nostro piede in questo modo per poterlo rendere compatibile

3è formato da 26 ossa e

33 articolazioni per assicurare leggerezza, forza e mobilità

7le nostre scarpe sono fatte

così perché chi le ha create non ha usato come modello un piede reale

8ma ha usato invece

un monobloccodi plastica o legno

9 se invece avesse usato

un piede vero

10si sarebbe reso conto

della relazione tra la sua forma e la sua funzione

11e avrebbe creato qualcosa di completamente diverso

il

Body Conscious Design

riguarda la consapevolezzadi ciò che accade

quando corpo e design si incontrano

indipendentemente dalle scelte

che facciamo

“La perplessità è l’inizio della conoscenza”Khalil Gibran

E allora come siamo arrivati a vedere nelle vetrine di tutto il mondo scarpe fatte in questo modo?

La complessità e la mobilità della mano non sono diverse da quelle del piede.

Le 4 opzioni che avevamo

E quella che abbiamo scelto

Vi è mai capitato di vedere in qualche vetrina dei guanti di questa forma?

questa è la scelta che è stata fatta(la forma si adatta alle mani, i piedi si adattano alla forma)

ma avremmo potuto scegliere il contrario(le mani si adattano alla forma,

la forma si adatta ai piedi)

oppure quest’altra possibilità(le mani si adattano alla forma, i piedi si adattano alla forma)

o quest’altra ancora(la forma si adatta alle mani, la forma si adatta ai piedi)

“Abbiamo bisogno di aprireciò che e ancora bloccato,

non di fondare una nuova religione”Satprem (yogi)

SEZIONE 0 RIPARTENDO DA ZERO

I Donne che aspettano di poter scendere dai trampoliII Raggiungere il limite Ed esplorare nuovi territori

III The (tr)end Modelle che testano gli ultimi modelli

IV Che cos’è il Body Conscious Design?

V Le 4 opzioni che avevamo E quella che abbiamo scelto

SEZIONE 1 L’ANATOMIA ESPERIENZIALE. UN MODO DIVERSO DI GUARDARE AL CORPO

2 Un fatto poco conosciuto Come veniamo fuorviati dall’anatomia tradizionale

4 Tensegrità La vera struttura della vita

6 La nostra medusa interna La struttura interiore nascosta

8 I piani di movimento del corpo E i loro effetti sulla psiche

10 Pensare col corpo Pensiero e identità sono espressione della organizzazione fisica

12 Si può barare con l’immagine Ma non si può farlo con il movimento

14 Cinghie corporee Dividere il corpo in sezioni

16 Linee di forza Dal tagliare, all’integrare

COSA POTETE TROVARE ALL’ INTERNO? SEZIONE 2 PIEDI: QUALCHE IDEA

20 Fantanatomia E il suo doloroso incontro con la realtà

22 Sessione di shopping24 Intorpidire 200.000 sensori Come spegnere la vera forza delle persone

26 Perché un’andatura normale è impossibile

28 Melvin30 Se i piedi potessero gridare Alla nascita è sano il 99% dei piedi ...

32 Lo strano caso della bambina dai piedi vecchi33 Sono una Barbie girl, ma non è un Barbie world

34 La deformazione è facile e rapida La riabilitazione lenta e difficile

38 Erano turchesi40 Il mitico mezzo tacco Siamo davvero più scaltri della natura?

42 Dimmi che scarpe porti oggi e ti dirò quali problemi avrai domani

44 Come un tacco 5 modifica il polpaccio

45 Idee demenziali

46 Calzini per sani In che modo il punto di vista del corpo si differenzia ...

48 L’effetto sull’equilibrio Le scarpe non modificano solo il piede, ma tutto il corpo

50 Pensare con i piedi Perché l’equilibrio fisico non è soltanto fisico

52 Una domanda aperta53 Al cuore della fiducia in se stessi

54 Se fossi un albero Quale vorresti essere?

SEZIONE 3 PIEDI: FONTI DI ISPIRAZIONE

56 Senza scarpe Ritrovare il contatto

58 Strade rivoluzionarie Un esempio paradigmatico di Body Conscious Design

60 Camminare con il bacino Quando viene eliminata l’ammortizzazione delle scarpe

61 Inventando le Fivefingers64 La sorpresa finale66 Le infradito. Pro e contro di una scarpa popolare

68 Scarpe da ginnastica interessanti Qualche esperimento industriale

70 Cosa c’è di nuovo sul mercato?

71 Dispiegare le dita

72 Reinventare il proprio mocassino

73 Creare il proprio mocassino

74 Confondere la soluzione con il principio Il rischio di mostrare degli esempi

76 In cerca di ispirazione Applicazioni parziali dei princìpi

78 Disegnare una scarpa partendo da dentro

SEZIONE 4 BACINO E PANCIA

82 Pance piene e pance vuote Dissetarsi alla fonte

84 L’altra metà del corpo Come si manifesta il disprezzo per l’istinto ...

86 Armature incarnate Spostare la costrizione dall’esterno all’interno

88 ¡Squeeze Inconsapevoli costrizioni

89 Venere in jeans90 Biancheria intima Da dove nasce il bisogno di indossarla?

92 Come sconvolgere i propri amici

94 Senza slip? Magari soltanto meno

96 Abiti che integrano Sostenere la libertà di movimento

97 Oriente vs Occidente

98 Anni Settanta vs Anni Ottanta

99 Organizzazioni fisiche diverse

100 Gioco vs Potere

101 Quando il bacino si muove spontaneamente

SEZIONE 5 TORACE, SENO E SPALLE

104 Cosa c’è nel torace? La relazione con un’area molto intima

106 Idealizzare l’altezza. L’altezza è davvero mezza bellezza?

108 Cervelli sradicati. «I pazzi sono convinti di pensare con la testa».

110 Il paradiso del colletto sbottonato. Il vero problema con le cravatte

112 Un piccolo gesto, un grande effetto. Risparmiare il 9% dell’energia

113 Shock culturale

114 Sulle proprie spalle. Le conseguenze fisiche dell’uso di borse e borsette

115 La storia del backTpack116 A scuola dai Nepalesi117 Un peso che reintegra118 Ripensare borse e zaini Probabilmente ancora troppo presto per parlarne ...

120 E poi arrivò il reggiseno. Come il reggiseno condiziona il corpo femminile

122 Linfa che scorre. Gli effetti del reggiseno sul sistema di drenaggio del corpo

123 “Penso che prima o poi ci si abitui”

124 Un accettabile compromesso. Scendere a patti con un indumento costrittivo

125 Giocando con una identità differente126 Piccoli esperimenti

“Non abbiamo bisogno di vedere cose diverse, ma di vedere le cose in modo diverso”

Carl G. Jung

back cover

Nelleke Don, social e political scientist, è consulente aziendale specializzata

in umanizzazione. L’interesse per la vitalità e la funzionalità delle organizzazioni l’ha portata

a studiare i princìpi che regolano la nostra organizzazione fisica e mentale, e l’influenza

che l’ambiente e il design esercitano su di essi. Ha un master in Anatomia Esperienziale

ed è fondatrice e co-direttrice della Association for Body Conscious Design.

Jader Tolja, medico, psicoterapeuta e trainer di Anatomia Esperienziale, è research director

del BCD Lab all’Università di Bratislava, e professore di Body Conscious Design alla

Domus Academy di Milano e in altre università e scuole di design europee e non. Si occupa

principalmente di come corpo, mente e cultura sono espressione reciproca. È autore e coautore di diversi

libri sull’argomento, tra i quali Pensare col corpo è quello che ha avuto più edizioni e traduzioni.

Questo libro non nasce dall'esigenza di cambiare il nostro stile personale di abbigliamento

e andare in giro indossando scarpe rivoluzionarie come quelle disegnate sulla copertina.

Nasce dal bisogno di comprenderlo a un livello diverso.

Quando la mattina ci vestiamo, non decidiamo soltanto il modo di presentarci agli altri, ma stabiliamo anche

le condizioni fisiche e psicologiche che ci accompagneranno nel corso della giornata e che, a lungo andare,

plasmeranno la nostra fisionomia e il nostro carattere.

Oggi è possibile comprendere meglio questi meccanismi grazie a nuove discipline come

l’Anatomia Esperienziale e il Body Thinking che ci rivelano come le scelte culturali

ci trasformano a livello fisico e come di conseguenza questo modifichi il nostro modo di pensare e di comportarci.

www.bodyconsciousdesign.com