classificazione ics aa a ee e pp p oo osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/i0bf/... ·...

46
NORMA ITALIANA Pagina I UNI EN 12094-1:2004 © UNI - Milano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il consenso scritto dell’UNI. UNI Ente Nazionale Italiano di Unificazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia N N N O O O R R R M M M A A A E E E U U U R R R O O O P P P E E E A A A UNI EN 12094-1 MAGGIO 2004 Sistemi fissi di lotta contro l’incendio Componenti di impianti di estinzione a gas Requisiti e metodi di prova per dispositivi elettrici automatici di comando e gestione spegnimento e di ritardo Fixed firefighting systems Components for gas extinguishing systems Requirements and test methods for electrical automatic control and delay devices CLASSIFICAZIONE ICS 13.220.20 SOMMARIO La norma stabilisce requisiti e metodi di prova per dispositivi elettrici auto- matici di controllo e temporizzazione per impianti di estinzione incendi a CO 2 , a gas inerte e a idrocarburi. RELAZIONI NAZIONALI RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN 12094-1:2003 La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 12094-1 (edizione aprile 2003). ORGANO COMPETENTE Commissione "Protezione attiva contro gli incendi" RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 12 marzo 2004 Gr. 11 Norma contenuta nell’Opera “Sicurezza Anticendio ex accordo del 01/09/2010 tra UNI e Wolters Kluwer Italia Srl. Riproduzione vietata.

Upload: others

Post on 15-Mar-2021

1 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

NORMA ITALIANA

Pagina IUNI EN 12094-1:2004

© UNI - MilanoRiproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documentopuò essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senzail consenso scritto dell’UNI.

UNIEnte Nazionale Italianodi UnificazioneVia Battistotti Sassi, 11B20133 Milano, Italia

NNNOOO

RRRMMM

AAA EEE

UUURRR

OOOPPP

EEEAAA

UNI EN 12094-1

MAGGIO 2004

Sistemi fissi di lotta contro l’incendioComponenti di impianti di estinzione a gasRequisiti e metodi di prova per dispositivi elettrici automatici di comando e gestione spegnimento e di ritardo

Fixed firefighting systemsComponents for gas extinguishing systems Requirements and test methods for electrical automatic control and delay devices

CLASSIFICAZIONE ICS 13.220.20

SOMMARIO La norma stabilisce requisiti e metodi di prova per dispositivi elettrici auto-matici di controllo e temporizzazione per impianti di estinzione incendi aCO2, a gas inerte e a idrocarburi.

RELAZIONI NAZIONALI

RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN 12094-1:2003 La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della normaeuropea EN 12094-1 (edizione aprile 2003).

ORGANO COMPETENTE Commissione "Protezione attiva contro gli incendi"

RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 12 marzo 2004

Gr. 11

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 2: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina IIUNI EN 12094-1:2004

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le partiinteressate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale statodell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’artein evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano diUnificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.

PREMESSA NAZIONALELa presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-la norma europea EN 12094-1 (edizione aprile 2003), che assumecosì lo status di norma nazionale italiana. La traduzione è stata curata dall’UNI. La Commissione "Protezione attiva contro gli incendi" dell’UNI se-gue i lavori europei sull’argomento per delega della CommissioneCentrale Tecnica.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubbli-cazione di nuove edizioni o di aggiornamenti. È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di es-sere in possesso dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti. Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNIcorrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 3: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

INDICE

© UNI Pagina IIIUNI EN 12094-1:2004

INTRODUZIONE 1

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1

3 TERMINI, DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI 23.1 Termini e definizioni................................................................................................................................. 23.2 Abbreviazioni............................................................................................................................................... 3

4 REQUISITI FUNZIONALI 34.1 Generalità...................................................................................................................................................... 34.2 Classe ambientale .................................................................................................................................... 44.3 Elaborazione di segnali e segnalazione ....................................................................................... 4

figura 1 Funzioni obbligatorie ................................................................................................................................... 5figura 2 Funzioni opzionali da g) a u)..................................................................................................................... 6

4.4 Ricezione ed elaborazione dei segnali di azionamento in entrata ................................. 64.5 Trasmissione del segnale di estinzione........................................................................................ 74.6 Azionamento dei dispositivi di allarme .......................................................................................... 74.7 Segnalazione della presenza di tensione di rete ..................................................................... 74.8 Condizione attivata .................................................................................................................................. 74.9 Segnalazione della condizione attivata......................................................................................... 84.10 Condizione di rilascio .............................................................................................................................. 84.11 Segnalazione della condizione di rilascio .................................................................................... 84.12 Ripristino della condizione attivata e della condizione di rilascio ................................... 94.13 Condizione di allarme guasto ............................................................................................................. 94.14 Segnalazione della condizione di allarme guasto ................................................................ 104.15 Condizione di fuori servizio .............................................................................................................. 114.16 Segnalazione della condizione di fuori servizio..................................................................... 124.17 Ritardo del segnale di estinzione (Opzione con requisiti)................................................ 124.18 Segnale che rappresenta il flusso dell’agente estinguente (Opzione con

requisiti)....................................................................................................................................................... 124.19 Sorveglianza dello stato dei componenti (Opzione con requisiti)................................ 124.20 Dispositivo di prolungamento emergenza (Opzione con requisiti).............................. 134.21 Controllo del tempo di allagamento (Opzione con requisiti)........................................... 144.22 Avvio di un allagamento secondario (Opzione con requisiti) ......................................... 144.23 Modo solo manuale (Opzione con requisiti)............................................................................ 144.24 Segnali di azionamento ad apparecchiatura all’interno del sistema (Opzione

con requisiti) ............................................................................................................................................. 154.25 Segnali di estinzione a bombole di riserva (Opzione con requisiti) ............................ 154.26 Azionamento dell’apparecchiatura all’esterno del sistema (Opzione con

requisiti)....................................................................................................................................................... 154.27 Dispositivo di interruzione emergenza (Opzione con requisiti)..................................... 154.28 Controllo della scarica prolungata (Opzione con requisiti).............................................. 164.29 Rilascio degli agenti estinguenti per zone di scarica selezionate (Opzione con

requisiti)....................................................................................................................................................... 164.30 Attivazione dei dispositivi di allarme con segnali diversi (Opzione con requisiti) .... 17

5 REQUISITI DI PROGETTO 175.1 Generalità................................................................................................................................................... 175.2 Requisiti meccanici ............................................................................................................................... 175.3 Comandi manuali ................................................................................................................................... 17

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 4: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina IVUNI EN 12094-1:2004

5.4 Segnalazioni visive ............................................................................................................................... 175.5 Segnalatori acustici .............................................................................................................................. 195.6 Progettazione elettrica dei componenti ..................................................................................... 195.7 Progettazione del circuito.................................................................................................................. 19

6 REQUISITI AGGIUNTIVI DI PROGETTO PER D.E.C. CONTROLLATI DA SOFTWARE 19

6.1 Generalità .................................................................................................................................................. 196.2 Struttura del software .......................................................................................................................... 206.3 Sorveglianza del programma .......................................................................................................... 206.4 Memorizzazione dei programmi e dei dati ............................................................................... 206.5 Controllo del contenuto della memoria ...................................................................................... 216.6 Documentazione software ................................................................................................................ 216.7 Funzionamento del d.e.c. nel caso di guasto di sistema ................................................. 22

7 MARCATURA 22

8 DOCUMENTAZIONE 22

9 PROVE 239.1 Requisiti generali di prova ................................................................................................................ 239.2 Prove funzionali ...................................................................................................................................... 249.3 Prove ambientali .................................................................................................................................... 259.4 Caldo umido, ciclica (prova funzionale) .................................................................................... 269.5 Corrosione da anidride solforosa (SO2) (durata) ................................................................. 26

10 VALUTAZIONE DI CONFORMITÀ 2710.1 Generalità .................................................................................................................................................. 2710.2 Prove iniziali di tipo............................................................................................................................... 2810.3 Controllo di produzione in fabbrica (FPC)................................................................................ 29

APPENDICE A RIEPILOGO DELLE SEGNALAZIONI 32(normativa)

prospetto A.1 Segnalazioni................................................................................................................................................ 32

APPENDICE B REQUISITI PER LA PROGETTAZIONE DI D.E.C. CONTROLLATI DA (informativa) SOFTWARE 34

APPENDICE ZA PUNTI DELLA PRESENTE NORMA EUROPEA RIGUARDANTI LE (informativa) DISPOSIZIONI DELLA DIRETTIVA UE RELATIVA AI PRODOTTI DA

COSTRUZIONE 35ZA.0 Scopo e campo di applicazione della presente appendice ............................................ 35ZA.1 Relazione tra la presente norma europea e la Direttiva UE........................................... 35

prospetto ZA.1 Punti pertinenti ........................................................................................................................................... 35ZA.2 Procedimento per l'attestazione della conformità dei d.e.c............................................ 35

prospetto ZA.2 Sistema di attestazione di conformità................................................................................................. 35ZA.3 Marcatura CE........................................................................................................................................... 36

figura ZA.1 Esempio delle informazioni di marcatura CE................................................................................... 37ZA.4 Certificato e dichiarazione di conformità CE .......................................................................... 37

BIBLIOGRAFIA 39

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 5: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

La presente norma europea è stata approvata dal CEN I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELECche definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status dinorma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchiaggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure aimembri del CEN.La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese etedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-sabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-desimo status delle versioni ufficiali.I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,Italia, Lussemburgo, Malta, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera e Ungheria.

© UNI Pagina VUNI EN 12094-1:2004

CENCOMITATO EUROPEO DI NORMAZIONEEuropean Committee for StandardizationComité Européen de NormalisationEuropäisches Komitee für Normung

Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

© CENTutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sonoriservati ai Membri nazionali del CEN.

EN 12094-1

APRILE 2003

Sistemi fissi di lotta contro l'incendioNORMA EUROPEA Componenti di impianti di estinzione a gas

Requisiti e metodi di prova per dispositivi elettrici automatici di comando e gestione spegnimento e di ritardo

Fixed firefighting systemsEUROPEAN STANDARD Components for gas extinguishing systems

Requirements and test methods for electrical automatic control and delay devices

Installations fixes de lutte contre l’incendieNORME EUROPÉENNE Eléments constitutifs pour installations d’extinction à gaz

Exigences et méthodes d’essais applicables aux dispositifs électiques automatiques de commande et de temporisation

Ortsfeste BrandebekämpfungsanlagenEUROPÄISCHE NORM Bauteile für Löschanlagen mit gasförmigen Löschmitteln

Andforderungen und Prüfverfahren für automatische elektrische Steuer- und Verzögerungseinrichtungen

DESCRITTORI

ICS 13.220.20

il 9 gennaio 2003.

2003

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 6: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina VIUNI EN 12094-1:2004

PREMESSAIl presente documento (EN 12094-1:2003) è stato elaborato dal Comitato TecnicoCEN/TC 191 "Sistemi fissi di estinzione di incendio", la cui segreteria è affidata al BSI.Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o median-te pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro ottobre 2003, ele norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro aprile 2006.Il presente documento è stato elaborato nell'ambito di un mandato conferito al CEN dallaCommissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio ed è di supporto airequisiti essenziali della/e Direttiva/e dell'UE.Per quanto riguarda il rapporto con la/e Direttiva/e UE, si rimanda all'appendice informa-tiva ZA che costituisce parte integrante del presente documento.La presente norma europea fa parte di una serie di norme che riguardano i componentiper sistemi di estinzione a gas.Esse sono comprese in una serie di norme europee previste per trattare:- impianti di estinzione a gas (EN 12094);- impianti a sprinkler (EN 12259 e EN 12845);- sistemi a polvere (EN 12416);- sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184);- sistemi a schiuma (EN 13565);- sistemi a tubazioni (EN 671);- sistemi di controllo di fumo e calore (EN 12101);- sistemi a spruzzo d'acqua1).La presente norma europea ha titolo generale "Fixed firefighting systems - Componentsfor gas extinguishing systems" e sono previste le seguenti parti:- Parte 1: Requirements and test methods for electrical automatic control and delay devices- Parte 2: Requirements and test methods for non-electrical automatic control and delay

devices- Parte 3: Requirements and test methods for manual triggering and stop devices- Parte 4: Requirements and test methods for container valve assemblies and their actuators- Parte 5: Requirements and test methods for high and low pressure selector valves and

their actuators for CO2 systems- Parte 6: Requirements and test methods for non-electrical disable devices for CO2 systems- Parte 7: Requirements and test methods for nozzles for CO2 systems- Parte 8: Requirements and test methods for flexible connectors for CO2 systems- Parte 9: Requirements and test methods for special fire detectors- Parte 10: Requirements and test methods for pressure gauges and pressure switches- Parte 11: Requirements and test methods for mechanical weighing devices- Parte 12: Requirements and test methods for pneumatic alarm devices- Parte 13: Requirements and test methods for check valves and non-return valves- Parte 16: Requirements and test methods for odorizing devices for CO2 low pressure

systems- Parte 17: Requirements and test methods for pipe hangers- Parte 20: Requirements and test methods for compatibility of componentsL'appendice A è normativa. L'appendice B è informativa.Il presente documento comprende una bibliografia.In conformità alle Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei se-guenti Paesi sono tenuti a recepire la presente norma europea: Austria, Belgio, Danimar-ca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Malta,Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna,Svezia, Svizzera e Ungheria.

1) In corso di elaborazione.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 7: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 1 UNI EN 12094-1:2004

INTRODUZIONENella redazione della presente norma, si è assunto che l'esecuzione delle sue disposi-zioni sia assegnata a persone debitamente qualificate ed esperte.

Tutti i dati relativi alla pressione nella presente norma europea sono forniti come pressionimanometriche in bar, salvo diversamente indicato.

Nota 1 bar = 105 N m-2 = 100 kPa.

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONELa presente norma europea specifica i requisiti e i metodi di prova per i dispositivi elettricidi controllo e ritardo automatico (d.e.c.) da utilizzare in combinazione con i sistemiautomatici di rivelazione e segnalazione di incendio e sistemi di estinzione a gas a CO2,gas inerti o idrocarburi alogenati installati negli edifici.

La norma specifica le funzioni obbligatorie che devono essere disponibili su tutti i dispo-sitivi elettrici di controllo e ritardo automatico e le funzioni opzionali (opzioni con requisiti)che possono essere disponibili.

Funzioni supplementari associate con l’estinzione di incendio possono essere fornite, manon sono trattate dalla presente norma.

2 RIFERIMENTI NORMATIVILa presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizionicontenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriatidel testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successivemodifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdottenella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti nondatati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento (compresi gliaggiornamenti).

EN 54-1 Fire detection and fire alarm systems - Introduction

EN 54-2 Fire detection and fire alarm systems - Control and indicatingequipment

EN 54-4 Fire detection and fire alarm systems - Power supply equipment

EN 12094-2 Fixed firefighting systems - Components for gas extinguishingsystems - Requirements and test methods for non-electricalautomatic control and delay devices

EN 60068-1 Environmental testing - General and guidance (IEC 60068-1:1988+ Corrigendum 1988 + A1:1992)

EN 60068-2-30 Environmental testing - Tests - Test Db and guidance: Damp heat,cyclic (12 + 12-hour cycle) (IEC 60068-2-30:1980 + A1:1985)

prEN 60068-2-42 IEC 60068-2-42: Environmental testing - Test methods; Test Kc:Sulphur dioxide test for contacts and connections

EN 60529 Degrees of protection provided by enclosures (IP-Codes)(IEC 60529:1989)

EN 60721-3-3 Classification of environmental conditions - Classification of groupsof environmental parameters and their severities - Stationary use atweather-protected locations (IEC 60721-3-3:1994)

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 8: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 2UNI EN 12094-1:2004

3 TERMINI, DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI

3.1 Termini e definizioniAi fini della presente norma europea, si applicano i termini e le definizioni seguenti.

3.1.1 livello di accesso: Uno dei diversi stati di un d.e.c. come definito nella EN 54-2.

Nota Nei livelli di accesso da 1 a 4 possono:

- essere effettuati specifici controlli;

- essere effettuate specifiche operazioni manuali;

- essere visibili specifiche segnalazioni;

- essere ottenute specifiche informazioni.

3.1.2 display alfanumerico: Indicatore in grado di visualizzare messaggi costituiti da testi e/ocaratteri numerici.

3.1.3 condizione: Stato definito del d.e.c. o del sistema di estinzione a gas, che è indicato incorrispondenza del d.e.c.

Nota 1 Le condizioni del d.e.c. riconosciute dalla presente norma europea sono:

- condizione attivata, quando è segnalato l’inizio della sequenza di controllo dell’estinzione;

- condizione pre-attivata, quando è indicato il primo dei due segnali di attivazione in entrata;

- condizione di guasto, quando è segnalato un guasto;

- condizione di fuori servizio, quando è segnalata la disabilitazione di funzioni;

- condizione di rilascio, quando è segnalato il flusso dell’agente estinguente nella camera o nell’areaprotetta;

- condizione di riposo, quando il d.e.c. è alimentato da un’apparecchiatura di alimentazione conformealla EN 54-4 e non sono segnalate altre condizioni.

Nota 2 In alcuni Paesi europei, la condizione di riposo è indicata nella modalità automatica/manuale.

Nota 3 La presente norma europea riconosce la seguente condizione del sistema di estinzione a gas:

- condizione bloccata, quando il dispositivo non elettrico di disabilitazione impedisce il rilasciodell’agente estinguente.

3.1.4 guasto a terra: Connessione non voluta tra potenziale di terra e qualsiasi parte del d.e.c.,i supporti di trasmissione e il d.e.c., oppure i supporti di trasmissione tra le parti del d.e.c.

3.1.5 campo: Parte di una finestra.

3.1.6 segnalazione: Informazione fornita da un segnalatore.

3.1.7 segnalatore: Dispositivo che può cambiare di stato per fornire informazioni.

3.1.8 modulo: Parte indipendente del programma che svolge funzioni specifiche.

3.1.9 sorveglianza: Controllo della condizione di funzionamento dei componenti elettrici e nonelettrici del sistema di estinzione.

3.1.10 memoria non volatile: Elemento di memoria che non richiede la presenza di una fonte dienergia per il mantenimento dei dati contenuti.

3.1.11 tempo di avvertimento pre-scarica: Periodo di tempo tra l’inizio della segnalazione diallarme e la scarica per avvertire il personale dell’imminente rilascio di gas.

3.1.12 programma: Software necessario a un d.e.c. per soddisfare i requisiti della presentenorma.

Nota Il software include dati di inizializzazione, indirizzi di ripristino e interrupt, codice operativo, dichiarazioni.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 9: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 3 UNI EN 12094-1:2004

3.1.13 ripristino: Operazione in grado di interrompere una segnalazione della "Condizioneattivata", "Condizione di rilascio" o della "Condizione di guasto".

3.1.14 dati di funzionamento: Dati variabili che possono essere modificati temporaneamentedurante il funzionamento, automaticamente oppure tramite comandi manuali.

3.1.15 tacitazione: Operazione manuale per spegnere i segnali acustici di un dispositivo sonoroin grado di essere riattivato automaticamente da un nuovo evento.

3.1.16 dati specifici di impianto: Dati adattabili che sono necessari per il funzionamento in unadeterminata configurazione di sistema.

3.1.17 supporto di trasmissione: Connessione fisica, all’esterno dell’involucro del d.e.c., per latrasmissione delle informazioni e/o dell’alimentazione.

Nota Esempi sono le connessioni:

- da o verso la c.c.s. di un sistema di rivelazione e di allarme incendio; e/o

- da o verso dispositivi collegati all’interno del sistema di estinzione.

3.1.18 memoria volatile: Elemento della memoria che richiede la presenza di una fonte di energiaper il mantenimento dei dati contenuti.

3.1.19 finestra: Parte o tutto il display alfanumerico utilizzato per fornire informazioni relative auna condizione funzionale in un istante determinato.

Nota Una suddivisione del display può essere realizzata mediante una separazione meccanica o sotto controllosoftware.

3.2 AbbreviazioniAi fini della presente norma europea, si applicano le abbreviazioni seguenti.

3.2.1 c.c.s.: Centrale di controllo e segnalazione di un sistema automatico di rivelazione e diallarme di incendio.

3.2.2 d.e.c.: Dispositivo elettrico di controllo e ritardo automatico.

3.2.3 s.r.a.i.: Sistema di rivelazione e di allarme di incendio.

3.2.4 a.d.a.: Apparecchiatura d’alimentazione.

4 REQUISITI FUNZIONALI

4.1 GeneralitàIl d.e.c. deve essere un dispositivo separato o parte integrante di una c.c.s.

Se il d.e.c. è parte di una c.c.s., le funzioni e le segnalazioni necessarie sia per il d.e.c. siaper la c.c.s., che sono comuni a entrambi, possono essere eseguite utilizzando lo stessocomponente. In questo caso i requisiti della presente norma europea e quella per la c.c.s.(vedere EN 54-2) devono essere soddisfatti.

Il d.e.c. deve essere alimentato da un’apparecchiatura di alimentazione conforme allaEN 54-4.

Relativamente alle funzioni obbligatorie e alle funzioni opzionali fornite, il d.e.c. deveessere conforme ai requisiti nei punti 4, 5 e 6 oltre a quelli in 9.3 (prove ambientali).

Se il d.e.c. prevede funzioni opzionali, il fabbricante deve specificare quali opzioni sianopreviste, vedere 8.2. Il d.e.c. che comprende queste opzioni deve essere soggetto alleprove e deve soddisfare i requisiti della presente norma europea.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 10: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 4UNI EN 12094-1:2004

4.2 Classe ambientaleIl d.e.c. deve essere classificato e specificato dal fabbricante per una delle classi sottoin-dicate in funzione delle condizioni ambiente previste:

- Classe A: campo di temperatura da -5 °C a +40 °C;

- Classe B: campo di temperatura da -20 °C a +50 °C;

- Classe C: campo di temperatura da -5 °C a +40 °C e atmosfera corrosiva classe3C4 della EN 60721-3-3;

- Classe D: campo di temperatura da -20 °C a +50 °C e atmosfera corrosiva classe3C4 della EN 60721-3-3.

4.3 Elaborazione di segnali e segnalazione

4.3.1 GeneralitàIl d.e.c. deve essere progettato per ricevere, elaborare e visualizzare segnali per ognizona di scarica.

Tutta l’elaborazione delle funzioni necessarie per il controllo elettrico dell’impianto diestinzione di incendio deve essere eseguita dal d.e.c.

4.3.2 Funzioni obbligatorie e opzionaliIl d.e.c. deve essere in grado di eseguire le seguenti funzioni obbligatorie (vedere anchefigura 1):

a) ricezione ed elaborazione di almeno un segnale di azionamento in entrata prove-niente da un s.r.a.i. e un segnale di attivazione in entrata proveniente da un(dei)dispositivo/i di azionamento manuale/i collegato/i direttamente al d.e.c. (vedereanche 4.4);

b) alla ricezione del(dei) segnale/i di azionamento in entrata, trasmissione del segnaleestinguente [vedere anche 4.5, 4.3.2 g) e 4.17];

c) alla ricezione del(dei) segnale/i di azionamento in entrata, attivazione dei dispositividi allarme (vedere anche 4.6);

d) indicazione di ogni condizione in modo inequivocabile, per esempio, condizioneattivata, condizione di guasto (vedere anche da 4.7 a 4.16);

e) trasmissione delle informazioni dello stato scorretto dei componenti come speci-ficato in 4.19 (sorveglianza), se prevista, e delle informazioni della condizione diavviso di guasto (vedere anche 4.14 e 4.19);

f) trasmissione delle informazioni della condizione di rilascio (vedere anche 4.11).

Se le informazioni sono trasmesse a un dispositivo automatico di trasmissionedell’allarme incendio E come definito nella EN 54-1, la trasmissione a E deve esseresegnalata visivamente al livello di accesso 1 da un segnalatore luminoso separato e/oda un display alfanumerico in modo chiaramente identificabile.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 11: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 5 UNI EN 12094-1:2004

figura 1 Funzioni obbligatorieLegenda1 Sistema di rivelazione e di allarme di incendio (s.r.a.i.)2 Dispositivo elettrico di controllo (d.e.c.)3 Apparecchiatura di rilascio

Nota Funzioni da a) a f) per zona di scarica, uscite e) e f) comuni almeno per ogni funzione. Ilsegnalatore f) è obbligatorio solo nel caso di una connessione come specificato nellaEN 54-1.

Il d.e.c. può essere in grado di eseguire le seguenti funzioni opzionali (opzioni conrequisiti), (vedere anche figura 2):

g) ritardo di un segnale di estinzione [vedere 4.3.2 b)] per un dato periodo di tempo cheè noto come tempo di avvertimento pre-scarica (vedere anche 4.17);

h) ricezione di un segnale che rappresenta il flusso di un agente estinguente (vedereanche 4.18);

i) sorveglianza dello stato dei componenti (per esempio dispositivi di pesatura,posizioni della valvola), [vedere anche 4.3.2 e) e 4.19];

j) ricezione dei segnali da un dispositivo di prolungamento emergenza (vedere anche4.20).

Se è utilizzata questa opzione, devono essere previsti dei mezzi per trasmettere leinformazioni relative all’attivazione del dispositivo di prolungamento emergenza;

k) sorveglianza separata dello stato del(dei) dispositivo(i) non elettrico(i) di fuoriservizio [vedere anche 4.3.2 e) 4.19].

Se è utilizzata questa opzione, deve essere fornito un mezzo per trasmettere le infor-mazioni relative alla posizione bloccata;

l) controllo del tempo di scarica, per esempio in caso di sistemi a CO2 a bassapressione (vedere anche 4.21);

m) avvio di una scarica secondaria, per esempio in caso di sistemi a CO2 a bassapressione, inclusa la ricezione di un segnale da un dispositivo di controllo manuale(vedere anche 4.22);

n) ricezione di segnali da dispositivi accessori sul passaggio dalla modalità solomanuale alla modalità automatica/manuale e viceversa (vedere anche 4.23).

Se è utilizzata questa opzione, devono essere forniti i mezzi per trasmettere le infor-mazioni sul passaggio;

o) trasmissione di un segnale di azionamento ad apparecchiature all’interno delsistema di estinzione di incendio (per esempio bombole pilota, dispositivi ottici diavvertimento) (vedere anche 4.24);

p) trasmissione dei segnali di estinzione alle bombole di riserva o ai gruppi di bomboledi riserva (vedere anche 4.25).

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 12: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 6UNI EN 12094-1:2004

Se sono previste una bombola principale e una di riserva, deve essere indicato suld.e.c. che il gruppo di riserva deve essere attivato in caso di allarme. L’indicazionedeve essere fornita a livello di accesso 1 da un segnalatore luminoso fisicamenteseparato o da un display alfanumerico;

q) trasmissione di segnali all’apparecchiatura all’esterno del sistema di estinzione diincendio (azionamento di porte, arresto della ventilazione, arresto dell’impianto,ecc.) (vedere anche 4.26);

r) ricezione dei segnali dal dispositivo di interruzione emergenza (vedere anche 4.27).

Se è utilizzata questa opzione, devono essere previsti mezzi per trasmettere le infor-mazioni relative all’attivazione del dispositivo di interruzione emergenza;

s) controllo di una scarica prolungata, per esempio nel caso di sistemi a CO2 a bassapressione (vedere anche 4.28);

t) rilascio dell’agente estinguente per zone di scarica selezionate (vedere anche 4.29);

u) attivazione dei dispositivi di allarme con diversi segnali (vedere anche 4.30).

figura 2 Funzioni opzionali da g) a u)Legenda1 Dispositivo elettrico di controllo (d.e.c.)

Nota 1 Funzioni da g) a u) per zona di scarica, uscite j), k), n) e r) almeno comuni a ogni funzione.Nota 2 Le funzioni g), t) e u) sono estensioni opzionali delle funzioni obbligatorie a), b) e c).Nota 3 Le funzioni l) e m) possono essere fornite in combinazione con la funzione obbligatoria b).

4.4 Ricezione ed elaborazione dei segnali di azionamento in entrataNota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 a).

4.4.1 Il d.e.c. deve essere progettato per ricevere ed elaborare almeno un segnale di aziona-mento proveniente da un s.r.a.i. e un segnale di azionamento proveniente da un(dei)dispositivo(i) di attivazione manuale connesso(i) direttamente al d.e.c.

Nota In alcuni Paesi europei esistono regolamenti nazionali che richiedono che la condizione attivata possa essereinstaurata solo dopo la ricezione di due segnali di azionamento in entrata provenienti da due supporti ditrasmissione indipendenti tra una c.c.s. di un s.r.a.i. e il d.e.c.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 13: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 7 UNI EN 12094-1:2004

4.4.2 L’elaborazione del segnale di azionamento in entrata deve avere la massima priorità salvoqualora:

- sia presente il segnale proveniente da un dispositivo di prolungamento o interruzioneemergenza; oppure

- sia presente un guasto sul supporto di trasmissione al dispositivo di prolungamentoo interruzione emergenza; o

- sia presente la condizione di fuori servizio; oppure

- il rilascio degli agenti estinguenti debba essere impedito in conformità a 4.29.

Se l’elaborazione del segnale di azionamento in entrata è iniziata, non è più possibileattivare nessuna disabilitazione per la zona di scarica appropriata.

4.5 Trasmissione del segnale di estinzioneNota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 b).

Il d.e.c. deve essere progettato, su ricezione del segnale di azionamento manuale, pertrasmettere il segnale di estinzione [vedere anche 4.3.2 g) e 4.17].

4.6 Azionamento dei dispositivi di allarmeNota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 c).

4.6.1 Il d.e.c. deve essere progettato, alla ricezione del segnale di azionamento in entrata, perattivare i dispositivi di allarme.

4.6.2 Se è fornita una funzione di tacitazione, dopo l’azionamento dell’allarme, i dispositividevono poter essere tacitati solo manualmente al livello di accesso 2, dopo l’instaurazionedella condizione di rilascio.

4.7 Segnalazione della presenza di tensione di rete

4.7.1 Il d.e.c. deve essere progettato in modo tale che la presenza di tensione di rete siasegnalata inequivocabilmente.

4.7.2 Una segnalazione visiva deve essere evidenziata al livello di accesso 1 mediante unasegnalazione luminosa separata quando il d.e.c. è alimentato con tensione di rete (vedereanche appendice A).

4.8 Condizione attivata

4.8.1 Un d.e.c. deve entrare nella condizione attivata entro un intervallo di tempo specificato dalfabbricante fino a un massimo di 3 s dopo l’azionamento di un dispositivo manuale diazionamento connesso direttamente al d.e.c. o dopo l’azionamento di un supporto ditrasmissione da un s.r.a.i.

Il fabbricante può specificare un intervallo di tempo minore di 3 s. In questo caso, questaspecifica deve essere sottoposta a prova e verificata.

4.8.2 Dopo aver instaurato la condizione attivata, tutte le uscite appropriate devono essereazionate entro un intervallo di tempo specificato dal fabbricante fino a un massimo di 1 ssalvo qualora un ritardo sia interposto in un circuito di funzionamento in uscita(vedere 4.17).

Il fabbricante può specificare un intervallo di tempo minore di 1 s. In questo caso, questaspecifica deve essere sottoposta a prova e verificata.

4.9 Segnalazione della condizione attivataNota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 d) e vedere appendice A.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 14: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 8UNI EN 12094-1:2004

4.9.1 La condizione attivata deve essere segnalata inequivocabilmente senza previo interventomanuale mediante:

a) una segnalazione acustica; e

b) segnalazioni visive per ogni zona di allagamento al livello di accesso 1 mediante unoo entrambi i seguenti mezzi:

1) segnalatori luminosi fisicamente separati,

2) un display alfanumerico.

4.9.2 La segnalazione acustica deve poter essere tacitata manualmente al livello di accesso 1o 2 mediante un’operazione separata dalla funzione di ripristino. Non deve essere tacitataautomaticamente.

Ogni nuovo segnale di allarme proveniente da un’altra zona deve causare nuovamente lasegnalazione acustica (vedere anche 4.14.10).

4.9.3 Se la condizione attivata è instaurata solo dopo la ricezione di due segnali di azionamentoprovenienti da un s.r.a.i., la ricezione del primo segnale deve essere segnalata in modovisibile e udibile come la condizione pre-attivata. Alla ricezione del primo segnale, leuscite (per esempio per l’arresto dell’impianto) possono essere attivate.

Per la condizione pre-attivata, possono essere utilizzati gli stessi segnalatori impiegati perl’indicazione della condizione attivata. Se è utilizzato lo stesso segnalatore luminoso, laricezione del primo segnale deve essere segnalata da una luce lampeggiante, mentre lacondizione attivata con una luce fissa.

4.10 Condizione di rilascioLa condizione di rilascio deve essere instaurata alla ricezione di un segnale che rappre-senta il flusso dell’agente estinguente o sull’attivazione dell’uscita del segnale estin-guente.

4.11 Segnalazione della condizione di rilascioNota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 d) e 4.3.2 f) e vedere appendice A.

4.11.1 La condizione di rilascio deve essere indicata in modo inequivocabile senza previo inter-vento manuale mediante segnalazioni visive per ogni zona di scarica al livello di accesso1 mediante uno o entrambi i seguenti mezzi:

- segnalatori luminosi fisicamente separati;

- un display alfanumerico.

Quando la condizione di rilascio è instaurata alla ricezione di un segnale che rappresentail flusso dell’agente estinguente senza la condizione attivata, la condizione di rilascio deveessere indicata anche da un segnale acustico.

La segnalazione acustica deve poter essere tacitata manualmente al livello di accesso 1o 2 mediante un’operazione separata dalla funzione di ripristino. Non deve essere tacitataautomaticamente.

4.11.2 Il d.e.c. deve essere provvisto di un’uscita che indichi la "Condizione di rilascio".

Se le informazioni sono trasmesse a un dispositivo automatico di trasmissionedell’allarme di incendio E come definito nella EN 54-1, la trasmissione a E deve esseresegnalata visibilmente al livello di accesso 1 da un segnalatore luminoso separato e/o daun display alfanumerico in un modo chiaramente identificabile.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 15: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 9 UNI EN 12094-1:2004

4.12 Ripristino della condizione attivata e della condizione di rilascio

4.12.1 La condizione attivata e la condizione di rilascio devono poter essere ripristinate, salvoquanto richiesto in 4.12.2, al livello di accesso 2. Lo stesso elemento può essere utilizzatoper porre termine alla condizione di guasto. In seguito all’operazione di ripristino, la segna-lazione delle condizioni corrette, corrispondenti a tutti i segnali ricevuti, deve permanere oessere reinstaurata entro 20 s.

4.12.2 Devono essere forniti mezzi tecnici per inibire la funzione di ripristino dopo l’instaurazionedella condizione attivata per un periodo di tempo variabile fino a 30 min o fino allaricezione di un segnale che rappresenti la fine della scarica. L’impostazione è ristretta allivello di accesso 3. L’intervallo di tempo regolato deve essere indicato almeno al livello diaccesso 3 (per esempio etichetta).

4.13 Condizione di allarme guasto

4.13.1 Il d.e.c. deve essere in grado di riconoscere e segnalare in modo chiaramente identifi-cabile i seguenti come "Condizione di allarme guasto" se la funzione è prevista, entro100 s dalla loro occorrenza, salvo diversamente specificato nella presente norma.

Nota Il valore di 100 s è scelto in conformità alla EN 54-2.

a) corto circuito o interruzione in un supporto di trasmissione per la ricezione di aziona-mento in entrata da un s.r.a.i.;

b) corto circuito o interruzione in un supporto di trasmissione agli attuatori e dispositivisupplementari non elettrici di controllo e ritardo (vedere EN 12094-2) (per esempiomeccanici), nel caso in cui il dispositivo di controllo supplementare sia contenuto inun involucro diverso da quello elettrico;

c) corto circuito o interruzione in un percorso di trasmissione ai dispositivi di allarme;

d) corto circuito o interruzione in un percorso di trasmissione ai comandi manuali (peresempio dispositivo di prolungamento emergenza, dispositivo di interruzioneemergenza, dispositivo di azionamento manuale) (vedere anche 4.20 o 4.27 rispet-tivamente);

e) corto circuito o interruzione in un supporto di trasmissione a un dispositivo di disabi-litazione non elettrico;

f) corto circuito o interruzione nel percorso di trasmissione per la sorveglianza deicomponenti pertinenti al corretto funzionamento dell’installazione estinguente;

g) corto circuito o interruzione nel percorso di trasmissione per la ricezione del segnaleche rappresenta il flusso dell’agente estinguente;

h) corto circuito o interruzione nel percorso di alimentazione ai dispositivi di trasmis-sione di segnali di guasto come specificato nella EN 54-1 (J);

i) corto circuito o interruzione nel supporto di trasmissione ai dispositivi di trasmissionedi segnali di guasto come specificato nella EN 54-1(E);

j) guasti di alimentazione;

1) guasti di alimentazione come definito nella EN 54-4,

2) corto circuito o interruzione dei supporti di trasmissione che trasportanol’alimentazione tra il d.e.c. e la tensione di rete, nel caso in cui questi supporti ditrasmissione siano all’esterno dell’involucro del d.e.c. e all’esterno dell’involucrodella tensione di rete qualora il supporto di trasmissione tra i due involucri superi0,1 m. In questo caso, inoltre, si devono prevedere due supporti di trasmissioneseparati dall’alimentazione al d.e.c. in modo che un corto circuito o interruzioni inuno dei supporti di trasmissione non impediscano la segnalazione dellapresenza di tensione di rete al d.e.c. I supporti di trasmissione tra il d.e.c. el’alimentazione, che sono all’esterno dell’involucro del d.e.c. e dell’involucro dellatensione di rete e in cui il supporto di trasmissione sia fino a 0,1 m, devonoessere protetti meccanicamente (per esempio mediante una tubazione diacciaio);

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 16: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 10UNI EN 12094-1:2004

k) guasto a terra che influenzi il funzionamento del d.e.c.;

l) interruzione di un fusibile o intervento di eventuali dispositivi di protezione tali daimpedire il funzionamento del d.e.c.;

m) esecuzione scorretta del programma operativo e/o corruzione del contenuto dellamemoria (vedere punto 6, solo in caso di un d.e.c. controllato da software).

4.13.2 La condizione di guasto deve poter essere ripristinata manualmente o automaticamente.Il ripristino manuale deve essere ristretto al livello di accesso 2. Lo stesso elemento puòessere utilizzato per ripristinare la condizione di rilascio. In seguito all’operazione di ripri-stino, la segnalazione delle condizioni corrette, corrispondenti a tutti i segnali ricevuti,deve permanere o essere reinstaurata entro 20 s.

Nota Il valore di 20 s è scelto in conformità alla EN 54-2.

4.14 Segnalazione della condizione di allarme guastoNota 1 Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 d) e 4.3.2 e).

Nota 2 Vedere anche 5.7 e 6.7.

4.14.1 I guasti di cui in 4.13.1 devono essere segnalati automaticamente e inequivocabilmenteal d.e.c. nel seguente modo:

a) una segnalazione acustica; e

b) una segnalazione visiva mediante un segnalatore luminoso al livello di accesso 1.

I guasti su un supporto di trasmissione per 4.13.1 da a) a g) che riguardano una zona discarica devono essere segnalati almeno come un guasto in comune di quella zona discarica.

I guasti su un supporto di trasmissione per 4.13.1 da a) a g) che riguardano una zona discarica devono essere segnalati almeno come un guasto in comune di quella zona discarica.

4.14.2 Per guasti di cui in 4.13.1 a), b), c), d), e), f) e g) il supporto di trasmissione interessatodeve essere identificato mediante un segnalatore luminoso separato per ogni supporto ditrasmissione o mediante un display alfanumerico al livello di accesso 1, 2 o 3.

4.14.3 Per guasti di cui in 4.13.1 h) e i), il supporto di trasmissione interessato deve essere identi-ficato da un segnale di un segnalatore luminoso separato o mediante un display alfanu-merico al livello di accesso 1.

4.14.4 I guasti di cui in 4.13.1 j) devono essere indicati da un segnale emesso da un segnalatoreluminoso separato o mediante un display alfanumerico almeno come una segnalazione incomune a tutti i guasti di alimentazione menzionati al livello di accesso 1.

4.14.5 I guasti di cui in 4.13.1 k) devono essere segnalati da un segnale emesso da un segna-latore luminoso separato o mediante un display alfanumerico almeno come una segnala-zione in comune a tutti i guasti a terra al livello di accesso 1, se non coperti da altre segna-lazioni di guasto.

4.14.6 I guasti di cui in 4.13.1 l) devono essere segnalati almeno come un guasto della funzionecontrollata, come per esempio "Guasto di alimentazione".

4.14.7 I guasti di cui in 4.13.1 m) devono essere segnalati da un segnale emesso da un segna-latore luminoso separato o mediante un display alfanumerico al livello di accesso 1 perzona di scarica, o nel caso di tecniche completamente ridondanti per d.e.c. (vedere anche5.7.1).

Questa segnalazione di guasto deve permanere fino al ripristino manuale e/o altra opera-zione manuale.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 17: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 11 UNI EN 12094-1:2004

4.14.8 I guasti che sono stati rivelati ma non possono essere visualizzati a causa dello spaziolimitato sul display alfanumerico utilizzato devono poter essere segnalati da scorrimentiattivati manualmente ai livelli di accesso 1 o 2.

Se sono stati rivelati più guasti di quanti non possano essere segnalati contemporanea-mente, questo deve essere indicato.

4.14.9 L’indicazione del segnalatore di guasto per ogni zona di scarica comune per i guasti dellazona di scarica non deve essere soppressa da altre indicazioni di stato del d.e.c. (peresempio "Condizione attivata").

4.14.10 Il segnale acustico deve poter essere tacitato manualmente al livello di accesso 1 o 2. Ilsegnale acustico deve essere tacitato automaticamente nel caso in cui il dispositivo dicontrollo sia stato ripristinato automaticamente dalla condizione di guasto alla condizionedi riposo, salvo per i guasti di cui in 4.13.1 m).

4.14.11 Ogni nuovo guasto deve causare nuovamente il segnale acustico. Il segnale acustico puòessere diverso dal segnale della condizione attivata. Se sono diversi, il segnale per la"Condizione attivata" deve avere la priorità.

4.14.12 Il d.e.c. deve essere provvisto di un’uscita in conformità a 4.3.2 e). Il segnale deve essereemesso anche se il d.e.c. è scollegato dall’alimentazione.

4.15 Condizione di fuori servizio

4.15.1 Il d.e.c. deve essere almeno in grado di disabilitare e riabilitare per ogni zona di allaga-mento quanto segue mediante un’operazione manuale separata al livello di accesso 2:

a) la funzione di elaborazione dei segnali di allarme ricevuti attraverso il/i supporto/i ditrasmissione al s.r.a.i., se non è fornito il modo solo manuale;

b) la funzione di elaborazione dei segnali di allarme ricevuti attraverso il/i supporto/i ditrasmissione ai dispositivi di attivazione manuale;

c) segnale/i di uscita e/o supporto/i di trasmissione agli attuatori e ai segnali di attiva-zione associati per attivare le uscite menzionate in 4.3.2 e) e f);

d) segnale/i di uscita e/o supporto/i di trasmissione per l’attivazione dell’apparec-chiatura all’esterno del sistema di estinzione di incendi (azionamento di porte,arresto della ventilazione, arresto dell’impianto, ecc.) se tali uscite sono disponibili.

La condizione di rilascio non deve essere raggiunta quando gli attuatori sono fuoriservizio, salvo qualora sia ricevuto il segnale che rappresenta il flusso dell’agente estin-guente, vedere 4.18.3.

4.15.2 La disabilitazione non deve essere influenzata da una funzione di ripristino.

La disabilitazione del supporto di trasmissione ai dispositivi di allarme di una zona discarica deve essere possibile solo in combinazione con la disabilitazione del supporto ditrasmissione agli attuatori di quella zona di scarica.

4.15.3 Si deve provvedere affinché l’abilitazione di una funzione e/o di un supporto di trasmis-sione non produca un segnale agli attuatori con conseguente rilascio diretto dell’agenteestinguente.

L’abilitazione di una funzione e/o di un supporto di trasmissione agli attuatori durante lapresenza di un segnale di allarme nella condizione di fuori servizio non deve rilasciarel’agente estinguente prima dello scadere del tempo di avvertimento pre-scarica predeter-minato.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 18: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 12UNI EN 12094-1:2004

4.16 Segnalazione della condizione di fuori servizioNota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 d).

La disabilitazione come descritto in 4.15 deve essere segnalata al livello di accesso 1 perogni zona di scarica entro 2 s inequivocabilmente mediante:

- segnalatori luminosi separati per ogni disabilitazione; o

- un display alfanumerico.

4.17 Ritardo del segnale di estinzione (Opzione con requisiti)Nota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 g).

4.17.1 Il d.e.c. può prevedere mezzi tecnici per ritardare la trasmissione del segnale di estinzione[vedere 4.3.2 b)] per un dato periodo di tempo noto come tempo di avvertimento pre-scarica.

4.17.2 Il tempo di ritardo del d.e.c. deve essere regolabile per un intervallo di tempo da 0 s finoa un massimo di 60 s. L’impostazione deve essere eseguita in incrementi di massimo 5 se deve essere ristretta al livello di accesso 3. Il ritardo regolato deve essere indicatoalmeno al livello di accesso 3 (per esempio etichetta).

4.17.3 Il tempo di ritardo impostato non deve essere influenzato da altri componenti come dispo-sitivi di allarme e rivelazione di incendio.

4.17.4 Il ritardo impostato deve rimanere entro scarto limite di ±10% dal valore impostato.

4.18 Segnale che rappresenta il flusso dell’agente estinguente (Opzione con requisiti)

Nota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 h).

4.18.1 Il d.e.c. può essere progettato per ricevere un segnale che rappresenta il flussodell’agente estinguente.

4.18.2 Riguardo ai supporti di trasmissione per i segnali che rappresentano il flusso dell’agenteestinguente, i requisiti di 4.13 e 4.14 devono essere soddisfatti.

4.18.3 Alla ricezione di un segnale che rappresenta il flusso dell’agente estinguente senza lacondizione attivata, la condizione di rilascio deve essere instaurata e il d.e.c. deve attivaretutte le uscite appropriate come richiesto in 4.8.2.

4.19 Sorveglianza dello stato dei componenti (Opzione con requisiti)Nota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 i) e 4.3.2 k).

4.19.1 Il d.e.c. può essere progettato per sorvegliare lo stato dei componenti.

4.19.2 Uno scorretto stato dei componenti, per esempio perdita di agente, deve essere segnalatoentro 100 s dalla sua occorrenza mediante una segnalazione acustica e una segnala-zione visiva al livello di accesso 1 mediante un segnalatore luminoso separato o un displayalfanumerico almeno come segnalazione comune e deve attivare l’uscita come richiestoin 4.3.2 e).

Nota Le linee guida nazionali per la pianificazione e l’installazione possono richiedere per esempio un segnalatoreseparato per zona di scarica o un numero massimo di componenti sorvegliati per segnalatore.

4.19.3 La posizione bloccata del dispositivo di fuori servizio non elettrico deve essere indicata dasegnalazioni visive per ogni zona di scarica al livello di accesso 1 attraverso uno oentrambi i seguenti mezzi:

a) segnalatori luminosi fisicamente separati;

b) un display alfanumerico.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 19: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 13 UNI EN 12094-1:2004

Devono essere previsti mezzi per trasmettere le informazioni relative alla posizionebloccata.

La normale transizione del dispositivo di fuori servizio non elettrico dalla posizioneoperativa alla posizione bloccata non deve determinare l’azionamento dell’uscita comerichiesto in 4.3.2 e).

Devono essere fornite la segnalazione e l’azionamento dell’uscita come richiesto in4.3.2 e) nel caso in cui il dispositivo di fuori servizio non elettrico rimanga in una posizioneche non sia né completamente operativo né bloccato (vedere 4.19.2).

4.20 Dispositivo di prolungamento emergenza (Opzione con requisiti)Nota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 j).

4.20.1 Il d.e.c. può prevedere i mezzi tecnici per connettere i dispositivi di prolungamentoemergenza.

4.20.2 Il segnale del dispositivo di prolungamento emergenza non deve influenzare il segnale diestinzione una volta che è stato instaurato.

4.20.3 Mediante il funzionamento del dispositivo di prolungamento emergenza, deve essereavviata una delle seguenti sequenze di funzionamento:

a) Il segnale di estinzione non deve essere attivato fino a quando il dispositivo di prolun-gamento emergenza è in funzione in modo continuativo. La disattivazione del funzio-namento del dispositivo di prolungamento emergenza dopo il termine del periodo diavvertimento pre-scarica specificato deve determinare la trasmissione immediatadel segnale di estinzione. Il tempo di avvertimento pre-scarica non deve essere inter-rotto, accorciato o ripristinato dal segnale emesso dal dispositivo di prolungamentoemergenza. L’azionamento del dispositivo di prolungamento emergenza deveessere indicata mediante una segnalazione visiva e acustica (se un segnaleacustico era stato precedentemente tacitato) al d.e.c. La segnalazione visiva deveessere fornita al livello di accesso 1 mediante un segnalatore luminoso separato perogni zona di allagamento e deve permanere fino al ripristino manuale.

b) Il segnale di estinzione non deve essere attivato mentre il dispositivo di prolunga-mento emergenza è in funzione in modo continuativo. Il tempo di avvertimento pre-scarica deve essere riavviato dall’inizio di ogni rilascio del dispositivo di prolunga-mento emergenza. L’attivazione del dispositivo di prolungamento emergenzadurante il periodo di avvertimento pre-scarica deve essere segnalata nell’areaprotetta da una variazione del segnale ai dispositivi di allarme.

Nota L’intento è quello di prevedere un segnale acustico diverso da quello fornito durante il periodo di ritardodel segnale di pre-scarica e durante la condizione di rilascio.

L’azionamento del dispositivo di prolungamento emergenza deve essere segnalatavisivamente e acusticamente (se la segnalazione acustica era stata precedente-mente tacitata) al d.e.c. La segnalazione visiva deve essere fornita al livello diaccesso 1 mediante un segnalatore luminoso separato per ogni zona di allagamentomentre il dispositivo di prolungamento emergenza è attivato.

4.20.4 Eventuali guasti del supporto di trasmissione al dispositivo di prolungamento emergenzadevono essere riconosciuti e segnalati entro 2 s e prevenire la trasmissione del segnaledi estinzione.

4.20.5 Se è fornita una funzione di prolungamento emergenza, il d.e.c. deve avere almenoun’uscita comune per trasmettere l’informazione dell’attivazione del dispositivo di prolun-gamento emergenza.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 20: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 14UNI EN 12094-1:2004

4.21 Controllo del tempo di allagamento (Opzione con requisiti)Nota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 l).

4.21.1 Il d.e.c. può essere progettato per controllare il tempo di allagamento, per esempio in casodi sistemi a CO2 a bassa pressione.

4.21.2 Se il d.e.c. è concepito per controllare il tempo di allagamento, per esempio nei sistemi aCO2 a bassa pressione, il tempo di allagamento deve essere regolabile da un intervallo ditempo minimo specificato dal fabbricante fino ad almeno 300 s. L’impostazione deveessere eseguita in incrementi di massimo 5 s e deve essere ristretta al livello di accesso3. Il tempo di allagamento regolato deve essere indicato almeno al livello di accesso 3 (peresempio etichetta).

4.21.3 Il tempo di allagamento impostato non deve essere influenzato da altri componenti comedispositivi di allarme e rivelazione di incendio.

4.21.4 Il tempo di allagamento impostato deve rimanere entro limiti di scarto di ±10% dal valoreimpostato.

4.21.5 Se il d.e.c. è concepito per controllare il tempo di allagamento, devono essere previstimezzi che, a fini di prova, consentono la terminazione di un tempo di allagamento già incorso. Questo deve essere possibile solo mediante un comando manuale separato allivello di accesso 3. L’operazione non deve ripercuotersi sul funzionamento previsto deld.e.c. dopo questa prova.

4.22 Avvio di un allagamento secondario (Opzione con requisiti)Nota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 m).

4.22.1 Il d.e.c. può essere progettato per avviare un allagamento secondario, per esempio incaso di sistemi a CO2 a bassa pressione, inclusa la ricezione di un segnale da un dispo-sitivo di azionamento manuale specificamente per questa funzione.

4.22.2 Un allagamento secondario non deve essere avviato quando il dispositivo di azionamentomanuale è messo in funzione durante l’allagamento normale. All’azionamento del dispo-sitivo di azionamento manuale dopo il completamento della normale sequenza di estin-zione, l’avvio di un allagamento secondario deve essere possibile solo quando i dispositivisonori non sono ancora tacitati. In questo caso, l’allagamento secondario deve essereavviato immediatamente dopo l’azionamento di questo speciale dispositivo di aziona-mento manuale.

Nota Se i dispositivi sonori sono stati tacitati o se il sistema è stato ripristinato, questo speciale dispositivo di aziona-mento manuale non ha nessuna funzione.

4.23 Modo solo manuale (Opzione con requisiti)Nota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 n).

4.23.1 Il d.e.c. può essere progettato per commutarsi dal modo solo manuale al modoautomatico/manuale e viceversa.

4.23.2 Lo stato del modo solo manuale deve essere segnalato visivamente sul d.e.c. e deveessere fornita un’uscita che sia in grado di trasmettere le informazioni su questo modo.

Il cambio di modo deve essere possibile mediante un’operazione manuale al livello diaccesso 2 o dietro un segnale di entrata (per esempio da un interruttore a chiave).

La segnalazione visiva deve essere fornita per ogni zona di scarica al livello di accesso 1mediante uno o entrambi i seguenti mezzi:

- segnalatori luminosi fisicamente separati;

- un display alfanumerico.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 21: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 15 UNI EN 12094-1:2004

Durante il modo solo manuale, l’azionamento del d.e.c. deve essere possibile solomediante segnali provenienti da dispositivi di azionamento manuale.

4.24 Segnali di azionamento ad apparecchiatura all’interno del sistema (Opzione con requisiti)Nota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 o).

4.24.1 Il d.e.c. può essere progettato per trasmettere segnali di azionamento ad apparecchiatureall’interno del sistema di estinzione di incendio (per esempio bombole pilota, dispositiviottici di avvertimento).

4.24.2 Riguardo ai supporti di trasmissione per i segnali di azionamento ad apparecchiatureall’interno del sistema, i requisiti da 4.13 a 4.16 devono essere soddisfatti.

4.25 Segnali di estinzione a bombole di riserva (Opzione con requisiti)Nota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 p).

4.25.1 Il d.e.c. può essere progettato per trasmettere segnali di estinzione a bombole di riservao a gruppi di bombole di riserva.

4.25.2 Se sono previste una bombola principale e una di riserva, deve essere indicato sul d.e.c.che il gruppo di riserva deve essere attivato in caso di allarme. L’indicazione deve esserefornita a livello di accesso 1 da un segnalatore luminoso fisicamente separato o da undisplay alfanumerico.

4.25.3 Riguardo ai supporti di trasmissione per i segnali di estinzione alle bombole di riserva, irequisiti da 4.13 a 4.16 devono essere soddisfatti.

4.26 Azionamento dell’apparecchiatura all’esterno del sistema (Opzione con requisiti)Nota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 q).

4.26.1 Il d.e.c. può essere progettato per trasmettere segnali all’apparecchiatura all’esterno delsistema di estinzione di incendi (attivazione di porte, arresto della ventilazione, arrestodell’impianto, ecc.).

4.26.2 Riguardo ai supporti di trasmissione per i segnali di azionamento ad apparecchiatureall’esterno del sistema, i requisiti di 4.15 e 4.16 devono essere soddisfatti.

4.27 Dispositivo di interruzione emergenza (Opzione con requisiti)

4.27.1 Il d.e.c. può prevedere mezzi tecnici per la connessione dei dispositivi di interruzioneemergenza.

4.27.2 Durante la condizione di riposo e la condizione attivata, l’azionamento del dispositivo diinterruzione emergenza deve inibire il segnale di estinzione fino a quando il dispositivo diinterruzione emergenza è stato disattivato e il d.e.c. è stato ripristinato dalla condizioneattivata.

Nota Dopo l’azionamento, il dispositivo di interruzione emergenza è bloccato.

4.27.3 I guasti del supporto di trasmissione al dispositivo di interruzione emergenza devonoessere riconosciuti e segnalati entro 2 s e prevenire la trasmissione del segnale di estin-zione.

4.27.4 L’azionamento del dispositivo di interruzione emergenza deve essere segnalato visiva-mente e acusticamente (se la segnalazione acustica era stata precedentemente tacitata)al d.e.c. La segnalazione visiva deve essere fornita al livello di accesso 1 mediante unsegnalatore luminoso separato per ogni zona di scarica e deve permanere fino al ripristinomanuale.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 22: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 16UNI EN 12094-1:2004

4.27.5 Se è fornita una funzione di interruzione emergenza, il d.e.c. deve avere almeno un’uscitacomune per trasmettere l’informazione dell’azionamento del dispositivo di interruzionedell’emergenza.

4.28 Controllo della scarica prolungata (Opzione con requisiti)Nota 1 Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 s).

Nota 2 Durante il normale tempo di scarica, è scaricata nella zona di allagamento la quantità di progetto di estin-guente ed è accumulata la concentrazione di progetto. In alcuni casi questa concentrazione deve esseremantenuta per un periodo di tempo più lungo (per esempio 10 min, 20 min). Questo può essere sostenutomediante una cosiddetta "scarica prolungata". Durante il periodo di scarica a scarica prolungata, la concen-trazione è mantenuta da un piccolo flusso di estinguente attraverso una tubazione separata per la scaricaprolungata nella zona di scarica.

4.28.1 Il d.e.c. può essere progettato per controllare una scarica prolungata, per esempio in casodi sistemi a CO2 a bassa pressione.

4.28.2 Se il d.e.c. è concepito per controllare una scarica prolungata, per esempio nei sistemi aCO2 a bassa pressione, il tempo di scarica a scarica prolungata deve essere regolabilefino ad almeno 20 min. L’impostazione deve essere eseguita in incrementi di massimo1 min e deve essere ristretta al livello di accesso 3. Il tempo di scarica a scarica prolungataregolato deve essere indicato almeno al livello di accesso 3 (per esempio etichetta).

4.28.3 Il tempo di scarica a scarica prolungata impostato non deve essere influenzato da altricomponenti come dispositivi di allarme e rivelazione di incendio.

4.28.4 Il tempo di scarica a scarica prolungata impostato deve rimanere entro scarti limite di±10% dal valore impostato.

4.28.5 Se il d.e.c. è concepito per controllare una scarica prolungata, devono essere previstimezzi che, a fini di prova, consentono la terminazione di un tempo di scarica a scaricaprolungata già in corso. Questo deve essere possibile solo mediante un comandomanuale separato al livello di accesso 3. L’operazione non deve ripercuotersi sul funzio-namento previsto del d.e.c. dopo questa prova.

4.29 Rilascio degli agenti estinguenti per zone di scarica selezionate (Opzione con requisiti)Nota 1 Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 t).

Nota 2 In alcuni casi, per esempio valvole direzionali, può essere opportuno, dopo aver instaurato la condizione dirilascio in una zona di scarica, impedire il rilascio degli agenti estinguenti per le altre zone di scarica.

4.29.1 Il d.e.c. può fornire mezzi tecnici mediante i quali, dopo aver instaurato la condizione dirilascio in una singola zona di scarica, solo l’/e uscita/e agli attuatori delle altre zone discarica deve(devono) essere automaticamente disabilitata/e. La disabilitazione deveessere indicata come la condizione di fuori servizio della/e zona/e di scarica(vedere 4.16).

4.29.2 Tutte le zone di scarica devono essere selezionabili per impedire il rilascio degli agentiestinguenti.

4.29.3 La selezione è ristretta al livello di accesso 3. Le combinazioni selezionate devono essereidentificabili al livello di accesso 1, 2 o 3.

4.29.4 I segnali di azionamento in entrata ricevuti per una (o più) zone di scarica, nel caso in cuiil rilascio degli agenti estinguenti per la/e zona/e di scarica sia impedito, devono esseresegnalati come la condizione attivata della/e zona/e di scarica (vedere 4.9).

4.29.5 La riabilitazione degli attuatori disabilitati automaticamente deve essere possibile solodopo il ripristino del d.e.c.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 23: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 17 UNI EN 12094-1:2004

4.30 Attivazione dei dispositivi di allarme con segnali diversi (Opzione con requisiti)Nota Questo sottopunto fa riferimento a 4.3.2 u).

4.30.1 Il d.e.c. può fornire una o più uscite ai dispositivi di allarme con almeno due segnali diversi,se il d.e.c. possiede la funzionalità di ritardare il segnale di estinzione [vedere 4.17 e4.20.3 b)].

4.30.2 Il segnale durante il periodo di avvertimento pre-scarica deve essere intermittente e ilsegnale per la condizione di rilascio deve essere continuo.

5 REQUISITI DI PROGETTO

5.1 Generalità

5.1.1 I seguenti sottopunti descrivono i requisiti di progetto meccanici, elettrici e del software.

5.1.2 La conformità del d.e.c. con la presente norma non può essere verificata completamentemediante prove funzionali a causa dell’impossibilità di sottoporre a prova tutte le combi-nazioni possibili e di determinarne l’affidabilità a lungo termine. Al fine di raggiungere unaverifica del progetto, l’organismo di prova deve valutare il progetto.

5.1.3 Il fabbricante deve dichiarare che il progetto è stato eseguito in conformità ad un sistemadi controllo della produzione in fabbrica appropriato.

Nell’ambito di questo sistema di controllo della produzione in fabbrica, deve essere incor-porata e utilizzata una serie di regole per la progettazione degli elementi hardware,software e controllati da software del d.e.c.

5.2 Requisiti meccaniciIl d.e.c. deve essere protetto dalle influenze ambientali mediante un involucro conresistenza meccanica idonea. L’involucro deve essere classificato almeno come:

a) IP 30 come specificato nella EN 60529 per d.e.c. di classe A e B; oppure

b) IP 54 come specificato nella EN 60529 per d.e.c. di classe C e D.

5.3 Comandi manuali

5.3.1 Tutti i comandi manuali sul d.e.c. devono essere chiaramente etichettati per indicare il loroscopo.

5.3.2 Se il d.e.c. dispone di dispositivi per scollegare o regolare l’alimentazione principale oquella di emergenza, ciò deve essere possibile al livello di accesso 3 o 4.

5.4 Segnalazioni visive

5.4.1 GeneralitàPer la segnalazione delle informazioni richieste devono essere usati segnalatori luminosiseparati come specificato in 5.4.2 o display alfanumerici come specificato in 5.4.3 (vedereappendice A).

5.4.2 Segnalazioni mediante segnalatori luminosi separati

5.4.2.1 Tutti i segnalatori luminosi obbligatori devono poter essere disposti a prova medianteun’operazione manuale al livello di accesso 1 o 2.

5.4.2.2 Tutti i segnalatori luminosi al livello di accesso 1 devono essere chiaramente etichettati perindicare il loro scopo.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 24: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 18UNI EN 12094-1:2004

Le etichette devono essere leggibili a una distanza di 0,8 m a un’intensità luminosaambientale compresa tra 100 lx e 500 lx.

5.4.2.3 Le segnalazioni provenienti dai segnalatori luminosi in 5.4.2.1 e 5.4.2.2 devono esserevisibili a tutte le angolazioni entro 22,5° a partire da una linea che origina nel centro delsegnalatore luminoso ed è perpendicolare alla sua superficie di montaggio a una distanzadi 3 m a un’intensità luminosa ambientale fino a 500 lx.

5.4.2.4 Se è utilizzato lo stesso segnalatore luminoso per l’indicazione di guasto e fuori serviziodei supporti di trasmissione, la condizione di guasto deve essere segnalata mediante lucilampeggianti e il fuori servizio mediante luci fisse.

5.4.2.5 Se sono utilizzate segnalazioni lampeggianti, ogni singolo periodo di accensione/spegni-mento non deve essere minore di 0,25 s. Le frequenze di lampeggio devono essere:

a) per segnalatori di condizione attivata, non minori di 1 Hz;

b) per indicazioni di guasto, non minori di 0,2 Hz.

5.4.3 Segnalazioni mediante display alfanumerici

5.4.3.1 Se è utilizzato un display alfanumerico per indicare le informazioni generali, devonoessere forniti segnalatori luminosi generali supplementari per la "Condizione attivata","Condizione di rilascio", "Condizione di allarme guasto", "Condizione di fuori servizio" e"Condizione bloccata".

5.4.3.2 Il display alfanumerico dovrebbe essere costituito almeno da un numero sufficiente dicampi in modo da poter segnalare contemporaneamente tutte le zone di scarica rilasciate.Se il display non dispone di un numero di campi sufficiente da poter indicare contempora-neamente tutte le zone di scarica rilasciate, le zone di scarica rilasciate devono essereindicate da segnalatori luminosi separati.

5.4.3.3 Per ogni condizione deve esservi una sola finestra, in cui sono raggruppati tutti i campirelativi a quella condizione.

5.4.3.4 Ogni campo deve essere chiaramente identificabile. Se non già incluso nell’informazionevisualizzata, lo scopo dell’indicazione di un campo deve essere chiaramente identificatosull’etichetta.

5.4.3.5 Un campo deve essere costituito almeno da:

- 16 caratteri, quando la visualizzazione delle informazioni utilizza un riferimentoincrociato ad altre informazioni per identificare la provenienza;

- 40 caratteri, quando la visualizzazione include una completa informazione sullaprovenienza.

5.4.3.6 In qualsiasi momento durante la "Condizione attivata" e la "Condizione di rilascio" deveessere possibile visualizzare le informazioni soppresse, che non sono correntementeindicate, mediante un’operazione manuale al livello di accesso 1. Il passaggio alla segna-lazione delle zone di scarica rilasciate deve avvenire tra 15 s e 30 s dall’ultima interroga-zione.

5.4.3.7 Una finestra deve essere chiaramente identificabile e distinguibile dalle altre. Una finestrapuò essere realizzata mediante la suddivisione di una visualizzazione più ampia, peresempio uno schermo. Tale suddivisione può essere realizzata mediante separazionemeccanica (frame) o mediante software (finestre).

5.4.3.8 Se un display alfanumerico è costituito da elementi o da segmenti, un guasto di un singoloelemento o segmento non deve compromettere la corretta interpretazione delle informa-zioni visualizzate.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 25: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 19 UNI EN 12094-1:2004

5.4.3.9 Dove sono utilizzati display alfanumerici, l’angolazione da cui possono essere lette leinformazioni rispetto a una perpendicolare alla superficie di montaggio del display alfanu-merico deve essere almeno di 22,5° vista lateralmente, di almeno 15° vista dall’alto e dialmeno 15° vista dal basso.

5.4.3.10 Le indicazioni provenienti da segnalatori generali separati supplementari devono esserevisibili con un’intensità luminosa ambientale fino a 500 lx da ogni angolazione fino a 22,5°rispetto alla perpendicolare alla sua superficie di montaggio passante attraverso il dispo-sitivo di segnalazione a 3 m di distanza.

Le informazioni visualizzate su un display alfanumerico devono essere leggibili a unadistanza di 0,8 m con un'intensità di luce ambientale tra 5 lx e 500 lx.

5.4.3.11 L’utilizzo di colorazioni differenti non è necessario per i display alfanumerici. Se sonoimpiegati colori differenti, deve essere utilizzato lo stesso colore impiegato per i segna-latori luminosi.

5.5 Segnalatori acusticiIl minimo livello sonoro, misurato in condizioni anecoiche alla distanza di 1 mdall’involucro, deve essere almeno 60 dB(A) per la condizione attivata e per l’attivazionedel dispositivo di prolungamento o interruzione emergenza e 50 dB(A) per altre segnala-zioni. I d.e.c. dotati di un portello devono essere controllati a portello chiuso. Il dispositivodi segnalazione può essere lo stesso per tutte le segnalazioni acustiche richieste.

5.6 Progettazione elettrica dei componentiIl fabbricante deve certificare per iscritto che tutti i componenti elettrici sono statiselezionati in relazione all’impiego previsto e che operano nell’ambito delle proprie carat-teristiche nominali quando le condizioni ambientali all’esterno dell’involucro del d.e.c.sono conformi alla EN 60721-3-3, classe 3k5 per d.e.c. di classe A o classe C e 3k6 perd.e.c. di classe B o classe D.

5.7 Progettazione del circuito

5.7.1 La progettazione del circuito deve essere tale per cui un guasto su uno dei supporti ditrasmissione influenzi solo quel supporto di trasmissione e il funzionamento del d.e.c.relativo a quel supporto di trasmissione. Nessun altro supporto di trasmissione onessun’altra funzione del d.e.c. devono essere influenzati.

In ogni caso, un guasto su un supporto di trasmissione come specificato in 4.13.1 da a) ag) non deve influenzare il funzionamento di più di una zona di scarica. Se la stanza e ilrelativo contropavimento sono suddivisi in due zone di allagamento, un guasto su unsupporto di trasmissione può influenzare queste due zone di scarica.

5.7.2 Tutti i morsetti devono avere un limite di potenza al fine di garantire che in caso di corticircuiti esterni, non sussista pericolo a causa della produzione di calore.

6 REQUISITI AGGIUNTIVI DI PROGETTO PER D.E.C. CONTROLLATI DA SOFTWARE

6.1 GeneralitàI d.e.c. possono contenere elementi controllati da software al fine di soddisfare i requisitidella presente norma. In questo caso, i d.e.c. devono soddisfare i requisiti del presentepunto, oltre a quelli del punto 5 dove pertinenti alla tecnologia utilizzata.

Nota I seguenti requisiti sono tratti dai requisiti per le c.c.s. controllate da software (EN 54-2). Sono state imple-mentate delle modifiche, dove necessario, per prendere in considerazione le funzioni speciali e l’utilizzo deid.e.c.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 26: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 20UNI EN 12094-1:2004

6.2 Struttura del softwareAl fine di assicurare l'affidabilità di un d.e.c. controllato da software, devono essererispettati i seguenti requisiti di progettazione del software:

a) il software deve avere una struttura modulare;

b) la progettazione delle interfacce per i dati generati manualmente e automaticamentenon deve consentire che dati non validi causino errori nel funzionamento delprogramma;

c) il software deve essere progettato in modo da evitare l'evenienza di uno stato diblocco nel flusso del programma.

6.3 Sorveglianza del programmaNota Vedere anche appendice B.

6.3.1 Lo svolgimento del programma deve essere tenuto sotto controllo come in 6.3.2 o 6.3.3.Se le procedure associate alle funzioni principali del programma non sono eseguite, ild.e.c. deve entrare nella condizione di guasto e segnalare una o entrambe le seguenticondizioni:

a) un guasto, come in 4.14.1 a) e 4.14.7;

b) guasti di funzioni controllate, come da 4.14.1 a 4.14.6, se sono influenzate soloqueste funzioni.

6.3.2 Se il programma è eseguito in un solo elaboratore, l’esecuzione delle procedure come in6.3.1 deve essere controllata da un dispositivo di controllo come in 6.3.4 (vedere 5.7.1).

6.3.3 Se il programma è eseguito in più di un elaboratore, l’esecuzione delle procedure come in6.3.1 deve essere controllata in ogni elaboratore. Un dispositivo di controllo come in 6.3.4deve essere associato a uno o più elaboratori e almeno uno di tali elaboratori devecontrollare il funzionamento di eventuali elaboratori non associati a tale dispositivo dicontrollo (vedere 5.7.1).

6.3.4 Il dispositivo di controllo di 6.3.2 e 6.3.3 deve avere una base temporale indipendente daquella del sistema controllato. Il funzionamento del dispositivo di controllo e la segnala-zione di guasto non devono essere impediti da un errore nell’esecuzione del programmadel sistema controllato.

6.3.5 Nel caso di un errore come specificato in 6.3.1 a) o 6.5, le parti del d.e.c. interessatedevono entrare in una condizione di sicurezza non oltre la segnalazione del guasto(vedere appendice B).

6.4 Memorizzazione dei programmi e dei datiNota Vedere anche appendice B.

6.4.1 Tutti i codici eseguibili e i dati necessari per soddisfare la presente norma devono essereregistrati in una memoria in grado di assicurare un funzionamento continuo, senzamanutenzione e affidabile per un periodo di almeno 10 anni.

6.4.2 Per il programma, devono essere applicati i seguenti requisiti:

a) il programma deve essere registrato in una memoria non volatile, la cui scrittura siaaccessibile solo al livello di accesso 4;

b) deve essere possibile identificare la/e versione/i di riferimento del programma allivello di accesso 3. La/e versione/i di riferimento deve(devono) essere conforme/ialla documentazione di 6.6.1.

6.4.3 Per i dati specifici di impianto, devono essere applicati i seguenti requisiti:

a) il cambiamento dei dati specifici di impianto deve essere possibile solo al livello diaccesso 3 o 4;

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 27: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 21 UNI EN 12094-1:2004

b) il cambiamento dei dati specifici di impianto non deve influenzare la struttura delprogramma;

c) i dati specifici di impianto devono essere contraddistinti da una versione di riferi-mento, che deve essere aggiornata ogni qualvolta è eseguita una serie di modifiche;

d) deve essere possibile identificare la versione di riferimento dei dati specifici diimpianto al livello di accesso 3;

e) se memorizzati in memoria volatile, i dati specifici di impianto devono essere protetticontro la mancanza di alimentazione mediante una sorgente di energia di riserva,che può essere separata dalla memoria soltanto al livello di accesso 4 e che è ingrado di conservare il contenuto della memoria per almeno due settimane;

f) se i dati sono registrati in una memoria di lettura-scrittura, deve essere previsto unmeccanismo che impedisca la scrittura sulla memoria durante l’esecuzione delprogramma al livello di accesso 1 o 2, al fine di proteggere il contenuto dellamemoria stessa nel caso di un errore nell’esecuzione del programma.

6.5 Controllo del contenuto della memoriaIl contenuto della memoria contenente i dati specifici dell’impianto deve essere controllatoautomaticamente a intervalli non maggiori di 1 h. Il dispositivo di controllo deve segnalareun guasto del sistema non appena è rilevata un’alterazione nel contenuto della memoria.

6.6 Documentazione software

6.6.1 Il fabbricante deve predisporre una documentazione che fornisca una visione generaledella struttura del software, da sottoporre all’autorità incaricata della prova unitamente ald.e.c. Tale documentazione deve essere sufficientemente dettagliata da consentire laverifica di conformità della struttura del software rispetto alla presente norma europea, edeve includere almeno quanto segue.

a) Una descrizione funzionale del flusso del programma principale, comprendente:

- una breve descrizione dei moduli e delle funzioni che eseguono;

- il modo in cui i moduli interagiscono;

- il modo in cui i moduli sono richiamati, inclusa l'eventuale elaborazione diun’interruzione;

- la gerarchia generale del programma.

La descrizione funzionale del flusso del programma principale deve essere spiegatautilizzando una metodologia chiara appropriata alla natura del software, come peresempio rappresentazioni grafiche del progetto del sistema, del flusso di dati e deiflussi di controllo.

b) Una descrizione di quali aree di memoria sono utilizzate per memorizzare ilprogramma, i dati specifici di impianto e i dati di esecuzione. Se è utilizzata unagestione con memoria dinamica, deve essere applicata una separazione tra i dati delprogramma, i dati specifici dell’impianto e i dati di esecuzione e questo deve esseredescritto in relazione al metodo di allocazione della memoria.

c) Una descrizione del modo in cui il software interagisce con l'hardware del d.e.c.

6.6.2 Il fabbricante deve preparare e conservare una dettagliata documentazione di progetto.Questa non necessita di essere sottoposta all’autorità incaricata della prova, ma deveessere a disposizione per eventuali ispezioni anche in una forma tale da consentire ilrispetto dei diritti di riservatezza del fabbricante. Questa documentazione devecomprendere almeno quanto segue:

a) una descrizione di ciascun modulo del programma, così come è implementato nelcodice sorgente del programma, contenente:

1) il nome del modulo,

2) l’identificazione dell’(degli) autore/i,

3) la data e/o la versione di riferimento,

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 28: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 22UNI EN 12094-1:2004

4) una descrizione delle funzioni eseguite,

5) una descrizione delle interfacce, incluso il tipo di trasferimento dati, l'intervallodati valido e la verifica dei dati validi;

b) elenchi completi dei codici sorgente, comprese tutte le variabili globali e locali, lecostanti e le etichette impiegate, e un commento sufficiente al riconoscimento delflusso di programma;

c) dettagli di eventuali strumenti software utilizzati nella fase di preparazione delprogramma (per esempio strumenti di progettazione ad alto livello, compilatori,assemblatori).

6.7 Funzionamento del d.e.c. nel caso di guasto di sistemaNel caso di un guasto di sistema come specificato in 6.3 e 6.5 non deve essere colpita piùdi una zona di allagamento. Se la stanza e il relativo contropavimento sono suddivisi indue zone di allagamento, un guasto di sistema può influenzare queste due zone di allaga-mento.

7 MARCATURAIl d.e.c. deve essere marcato con le seguenti informazioni, che devono essere leggibili allivello di accesso 1:

a) il nome o il marchio di fabbrica del fabbricante o del fornitore;

b) la designazione del modello (tipo o numero);

c) la classe ambientale (in conformità a 4.2).

Deve essere possibile identificare un codice o un numero che identifichino il periodo diproduzione del d.e.c. al livello di accesso 2 o 3.

La marcatura deve essere non rimovibile e permanente.

Laddove i requisiti di ZA.3 diano le stesse informazioni di cui sopra, i requisiti del presentepunto 7 sono stati soddisfatti.

8 DOCUMENTAZIONE

8.1 Il fabbricante deve preparare e conservare la documentazione.

8.2 La documentazione deve essere presentata all’autorità incaricata delle prove e devecomprendere almeno quanto segue:

a) una descrizione generale dell’apparecchiatura, incluso un elenco delle caratteri-stiche e delle funzioni relative a:

1) funzioni obbligatorie e opzionali con requisiti della presente norma europea,

2) funzioni accessorie non richieste dalla presente norma europea;

b) una specifica tecnica degli ingressi e delle uscite del d.e.c. sufficiente per consentireuna valutazione della compatibilità meccanica, elettrica e logica con altri componentidel sistema, comprendente:

1) i requisiti di alimentazione per il funzionamento raccomandato,

2) il numero massimo di dispositivi esterni e supporti di trasmissione collegabili,

3) i limiti elettrici massimi e minimi per ogni ingresso e uscita,

4) le informazioni sui parametri di comunicazione utilizzati sui supporti di trasmis-sione,

5) i tipi di cavi raccomandati per ogni supporto di trasmissione,

6) le caratteristiche dei fusibili;

c) istruzioni per l’installazione, incluse le istruzioni per il montaggio;

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 29: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 23 UNI EN 12094-1:2004

d) istruzioni per il funzionamento;

e) istruzioni per la configurazione e la messa in servizio;

f) istruzioni sulla manutenzione e le prove di routine.

8.3 Il fabbricante deve anche preparare, conservare e presentare la seguente descrizionedettagliata della progettazione meccanica ed elettrica generale comprendente:

- le parti principali del d.e.c. e loro funzioni;

- il modo in cui le parti interagiscono;

- schemi elettrici;

- elenchi delle parti;

- layout;

- disegni di progetto.

La presente documentazione deve comprendere anche dettagli di eventuali componentispecifici del fabbricante (per esempio circuiti personalizzati integrati).

8.4 Tutta la documentazione normalmente fornita e specificata dal fabbricante per l’utilizzo daparte dell’utilizzatore finale deve essere fornita con il dispositivo e costituire parte dellafornitura.

9 PROVE

9.1 Requisiti generali di prova

9.1.1 Salvo diversamente specificato in un procedimento di prova, le prove devono essere effet-tuate dopo che il provino è stato lasciato stabilizzare alle condizioni atmosferiche norma-lizzate di prova descritte nella EN 60068-1, come segue:

Temperatura: (da 15 a 35) °C

Umidità relativa: (dal 25 al 75)%

Pressione atmosferica: (da 860 a 1 060) hPa

La temperatura e l’umidità devono essere mantenute sostanzialmente costanti per ogniprova ambientale in cui sono applicate le condizioni atmosferiche normalizzate.

9.1.2 Salvo diversamente dichiarato in un procedimento di prova, il provino deve esseremontato nella sua direzione normale mediante i suoi normali mezzi di fissaggio indicati dalfabbricante.

9.1.3 La configurazione del provino deve includere almeno un tipo di ciascun circuito di ingressoe uscita, di ciascun circuito interno e di ciascun supporto di trasmissione.

9.1.4 Se il procedimento di prova richiede che il provino sia nella condizione di riposo, esso deveessere collegato a una sorgente di alimentazione conforme ai requisiti nella EN 54-4.Salvo diversamente richiesto, l’alimentazione deve essere nella condizione di riposo. Tuttigli ingressi e tutte le uscite devono essere connessi a cavi e apparecchiature appropriateo a carichi fittizi. Almeno un supporto di trasmissione di ogni tipo deve essere sottopostoal carico massimo, come specificato dal fabbricante.

Il/i provino/i deve/devono essere connesso/i ad almeno i seguenti dispositivi:

a) un dispositivo di ingresso con un segnale di azionamento che simula un s.r.a.i.;

b) un dispositivo di azionamento manuale;

c) un dispositivo di prolungamento emergenza, se è prevista una funzione di prolunga-mento emergenza;

d) un dispositivo di interruzione emergenza, se è prevista una funzione di interruzioneemergenza;

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 30: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 24UNI EN 12094-1:2004

e) attuatore/i;

f) dispositivi di allarme.

Nota Durante le prove, i dispositivi periferici possono essere mantenuti in condizioni atmosferiche normalizzate.

9.2 Prove funzionali

9.2.1 Lo scopo delle prove funzionali è quello di verificare la conformità del provino ad ognirequisito della presente norma e di dimostrare il funzionamento del provino prima, durantee/o dopo il condizionamento ambientale.

9.2.2 Il programma di prova deve essere redatto per garantire che sia sottoposta a provafunzionale ogni tipo di funzione di ingresso e di uscita.

9.2.3 Questo deve includere almeno:

a) Prova della Condizione Attivata/di Rilascio

Avviare la Condizione Attivata mediante il:

1) dispositivo di ingresso del segnale di azionamento che simula un s.r.a.i.;

2) dispositivo di azionamento manuale.

Dopo ogni passaggio, controllare che il d.e.c. si trovi nella condizione Attivata/diRilascio e che i supporti di trasmissione ai dispostivi di allarme, allo(agli) attuatore(i)e ai dispositivi accessori siano attivi.

Verificare che il tempo di ritardo delle uscite sia entro i limiti di tolleranza, se èprevista una funzione di ritardo. Verificare che il tempo di allagamento impostato siaentro i limiti di tolleranza, se è prevista una funzione di controllo del tempo di allaga-mento.

In una seconda sequenza di prova, se è prevista una funzione di prolungamentoemergenza, il dispositivo di prolungamento emergenza deve essere attivato:

- durante il tempo di avvertimento pre-scarica;

- immediatamente dopo l’attivazione dello(degli) attuatore(i).

Controllare che:

- nel primo caso il segnale di azionamento per lo(gli) attuatore(i) sia ritardato peril tempo in cui è attivato il dispositivo di prolungamento emergenza;

- nel secondo caso l’attuatore attivato non sia influenzato;

- l’attivazione dei dispositivi di allarme e dell’apparecchiatura accessoria non siainfluenzata in nessun caso.

Controllare che dopo ogni passaggio le condizioni siano segnalate correttamente.

In una terza sequenza di prova, se è prevista una funzione di interruzioneemergenza, il dispositivo di interruzione emergenza deve essere attivato:

- durante la condizione di riposo, seguito da un segnale di azionamento in entrata;

- durante il tempo di avvertimento pre-scarica.

Controllare che l’uscita allo(agli) attuatore(i) non sia attivata.

Controllare che dopo ogni passaggio le condizioni siano segnalate correttamente.

b) Prova della condizione di guasto e sorveglianza

Avviare e ripristinare successivamente i guasti corrispondenti almeno al cortocir-cuito e all’interruzione nei seguenti supporti di trasmissione a:

- attuatore/i;

- dspositivi di allarme;

- dispositivo/i di azionamento manuale;

- dispositivo di prolungamento emergenza, se è prevista una funzione di prolunga-mento emergenza;

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 31: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 25 UNI EN 12094-1:2004

- dispositivo di interruzione emergenza, se è prevista una funzione di interruzioneemergenza;

- s.r.a.i.;

- dispositivo/i di sorveglianza, se è prevista una funzione di sorveglianza;

- dispositivo di fuori servizio non elettrico, se è prevista una funzione di sorve-glianza separata.

Inoltre, avviare e ripristinare successivamente guasti corrispondenti anche a unaperdita di ciascuna sorgente di alimentazione.

Controllare che dopo ogni passaggio le condizioni siano segnalate correttamente.

Se è fornita una funzione di prolungamento e/o interruzione emergenza, controllareche non sia possibile nessuna attivazione del supporto di trasmissione all’(agli)attuatore/i quando è presente un guasto al supporto di trasmissione al dispositivo diprolungamento e/o interruzione emergenza.

c) Prova della condizione Fuori servizio

1) Disabilitare e riabilitare la funzione di elaborazione dei segnali di allarme dalsupporto di trasmissione a un s.r.a.i.

2) Disabilitare e riabilitare la funzione di elaborazione dei segnali di allarme dalsupporto di trasmissione al(ai) dispositivo/i di azionamento manuale.

3) Disabilitare e riabilitare il supporto di trasmissione all’(agli) attuatore/i.

4) Disabilitare e riabilitare il supporto di trasmissione ai dispositivi di allarme, se èprevista questa funzione.

5) Disabilitare e riabilitare il supporto di trasmissione all’apparecchiatura all’esternodel sistema di estinzione di incendio (attivazione di porte, arresto della ventila-zione, arresto dell’impianto, ecc.), se è prevista questa funzione.

Controllare che il funzionamento dei comandi di disabilitazione determini lacorretta segnalazione sul d.e.c.; che solo le parti previste del sistema siano fuoriservizio, tranne la disabilitazione del supporto di trasmissione ai dispositivi diallarme, dove è richiesta la disabilitazione simultanea del supporto di trasmis-sione all’(agli) attuatore/i e che, quando si rimuove la disabilitazione, la funzionesia ripristinata.

9.3 Prove ambientaliUno o più provini sono sottoposti a prove ambientali in conformità alla EN 54-2, con leeccezioni e le modifiche seguenti:

a) la condizione di allarme incendio della EN 54-2 è considerata equivalente alla condi-zione attivata e di rilascio della presente norma;

b) ogni qualvolta è richiesta una prova funzionale, deve essere condotta in conformitàa 9.1 e 9.2;

c) per i d.e.c. di classe B o i d.e.c. di classe D, la prova "caldo umido, stato stazionario(funzionale)" è sostituita dalla prova "caldo umido, ciclico (funzionale)" in conformitàa 9.4;

d) per i d.e.c. di classe C o i d.e.c. di classe D il programma di prova è ampliato daun’ulteriore prova di resistenza a corrosione (durata) in conformità a 9.5;

e) nella prova "freddo (funzionale)" la temperatura di prova durante il condizionamentodeve essere:

- (-5 ± 3) °C per d.e.c. di classe A o d.e.c. di classe C,

- (-20 ± 3) °C per d.e.c. di classe B o d.e.c. di classe D;

f) nella prova "vibrazioni, sinusoidali (funzionale)" l’ampiezza di accelerazione deveessere:

- 0,981 m/s2 (0,1 gn) per d.e.c. di classe A o d.e.c. di classe B,

- 4,905 m/s2 (0,5 gn) per d.e.c. di classe C o d.e.c. di classe D;

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 32: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 26UNI EN 12094-1:2004

g) nella prova "vibrazioni, sinusoidali (durata)" l’ampiezza di accelerazione deveessere:

- 4,905 m/s2 (0,5 gn) per d.e.c. di classe A o d.e.c. di classe B,

- 9,81 m/s2 (1,0 gn) per d.e.c. di classe C o d.e.c. di classe D.

9.4 Caldo umido, ciclica (prova funzionale)

9.4.1 Scopo della provaLo scopo della prova è quello di dimostrare la capacità dell’apparecchiatura di funzionarecorrettamente in condizioni di umidità relativa elevata (con condensazione), che possonoverificarsi per brevi periodi nell'ambiente di utilizzo previsto.

9.4.2 Procedimento di prova

9.4.2.1 Generalità

Utilizzare il procedimento di prova descritto nella EN 60068-2-30, utilizzando la provaciclica variante 1 e condizioni di riassestamento controllate.

9.4.2.2 Esame iniziale

Prima del condizionamento, sottoporre il provino alla prova funzionale.

9.4.2.3 Stato del provino durante il condizionamento

Montare il provino come descritto in 9.1.2 e collegarlo a idonea sorgente di alimentazione,al sistema di sorveglianza e al carico (vedere 9.1.4). L’apparecchiatura deve essere nellacondizione di riposo.

9.4.2.4 Condizionamento

Applicare i seguenti parametri di condizionamento:

a) temperatura inferiore: (25 ± 3) °C;

b) temperatura superiore (55 ± 2) °C;

c) umidità relativa alla temperatura inferiore: (93 ± 3)%;

d) umidità relativa alla temperatura superiore: (93 ± 3)%;

e) numero di cicli: 2.

9.4.2.5 Misurazioni durante il condizionamento

Sorvegliare il provino durante il periodo di condizionamento al fine di rivelare eventualicambiamenti di stato. Durante l’ultima ora del periodo di condizionamento, sottoporre ilprovino alla prova funzionale.

9.4.2.6 Misurazioni finali

Dopo il periodo di riassestamento, sottoporre il provino alla prova funzionale e all’esamevisivo per verificare l’assenza di danni meccanici sia esternamente che internamente.

9.4.3 RequisitiDurante questa prova, il provino non deve cambiare di stato, salvo quando un cambia-mento è determinato dalla prova funzionale.

Quando è sottoposto alla prova funzionale, il provino deve rispondere correttamente.

9.5 Corrosione da anidride solforosa (SO2) (durata)

9.5.1 Scopo della provaLo scopo della prova è di dimostrare la capacità dell’apparecchiatura di resistere aglieffetti corrosivi dell'anidride solforosa come inquinante presente nell'atmosfera.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 33: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 27 UNI EN 12094-1:2004

9.5.2 Procedimento di prova

9.5.2.1 Generalità

Utilizzare il procedimento di prova descritto nel prEN 60068-2-42 Prova Kc, salvo per ilcondizionamento, che deve essere come di seguito descritto.

9.5.2.2 Esame iniziale

Prima del condizionamento, sottoporre il provino alla prova funzionale.

9.5.2.3 Stato del provino durante il condizionamento

Montare il provino come descritto in 9.1.2 e collegarlo a idonea sorgente di alimentazione,al sistema di sorveglianza e al carico (vedere 9.1.4). Il provino non deve essere alimentatodurante il condizionamento.

9.5.2.4 Condizionamento

Applicare il seguente condizionamento per d.e.c. di classe C o classe D:

- Temperatura: (25 ± 2) °C;

- Umidità relativa: (93 ± 3)%;

- Concentrazione di SO2: (25 ± 5) µg/g;

- Durata: 21 giorni.

9.5.2.5 Misurazioni finali

Subito dopo il condizionamento, il provino deve essere sottoposto a un periodo di essic-cazione di 16 h a 40 °C e a un’umidità relativa massima del 50%, seguita da una fase diriassestamento da 1 h a 2 h alle condizioni atmosferiche normalizzate. Dopo tale periododi riassestamento, sottoporre il provino alla prova funzionale e all’esame visivo perverificare l’assenza di danneggiamenti meccanici sia esternamente sia internamente.

9.5.3 RequisitiQuando è sottoposto alla prova funzionale, il provino deve rispondere correttamente.

10 VALUTAZIONE DI CONFORMITÀ

10.1 GeneralitàLa conformità del componente ai requisiti della presente norma europea deve esseredimostrata mediante:

- prove iniziali di tipo;

- controllo della produzione in fabbrica effettuato dal fabbricante.

Nota Il fabbricante è una persona fisica o giuridica, che immette il componente sul mercato sotto il proprio nome.Normalmente, il fabbricante stesso progetta e costruisce il componente. Come prima alternativa, può avereprogettato, fabbricato, assemblato, imballato, lavorato o etichettato il componente mediante subappalto.Come seconda alternativa, può assemblare, imballare, lavorare o etichettare prodotti confezionati.

Il fabbricante deve garantire:

- che le prove iniziali di tipo in conformità alla presente norma europea sono avviateed eseguite (laddove pertinente, sotto il controllo di un organismo di certificazioneprodotto); e

- che il componente è costantemente conforme ai campioni delle prove iniziali di tipoper i quali è stata verificata la conformità alla presente norma europea.

Deve sempre detenere il controllo generale e deve avere la competenza necessaria perassumersi la responsabilità per il componente.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 34: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 28UNI EN 12094-1:2004

Il fabbricante deve essere pienamente responsabile per la conformità di quel componentea tutti i requisiti regolamentari pertinenti. Tuttavia, laddove il fabbricante utilizzi compo-nenti la cui conformità ai requisiti pertinenti per quel componente sia già stata dimostrata(per esempio mediante la marcatura CE), al fabbricante non è richiesto di ripetere lavalutazione che ha determinato tale conformità. Laddove il fabbricante utilizzi componentiper i quali la conformità non sia stata ancora dimostrata, è sua responsabilità eseguire lavalutazione necessaria per dimostrare la conformità.

10.2 Prove iniziali di tipo

10.2.1 Prove iniziali di tipo devono essere eseguite per dimostrare la conformità alla presentenorma europea.

Tutte le caratteristiche indicate ai punti 4, 5 e 6 devono essere oggetto di queste proveiniziali di tipo, salvo come descritto da 10.2.3 a 10.2.5.

10.2.2 In caso di modifica del componente o del metodo di produzione (laddove ciò potesse riper-cuotersi sulle proprietà dichiarate) devono essere effettuate le prove iniziali di tipo. Tutte lecaratteristiche indicate in 4, 5 e 6, che potrebbero essere influenzate dalla modifica,devono essere soggette a queste prove iniziali di tipo, salvo come descritto da 10.2.3 a10.2.5.

10.2.3 Le prove eseguite precedentemente in conformità alle disposizioni della presente normapossono essere prese in considerazione a condizione che fossero state eseguite in baseallo stesso metodo di prova o a uno più severo, nell’ambito dello stesso sistema di attesta-zione di conformità sullo stesso componente o componenti con progettazione, costru-zione e funzionalità simili, in modo tale che i risultati siano applicabili al componente inquestione.

Nota Per stesso sistema di attestazione della conformità si intendono prove condotte da una terza parte indipen-dente sotto il controllo di un organismo di certificazione del prodotto.

10.2.4 I componenti possono essere raggruppati in famiglie in cui una o più caratteristiche sianole stesse per tutti i componenti all’interno di quella famiglia o in cui i risultati delle provesiano rappresentativi di tutti i componenti di quella famiglia. In questo caso, non tutti icomponenti della famiglia devono essere sottoposti a prova ai fini delle prove iniziali di tipo.

10.2.5 Laddove le caratteristiche del componente siano state precedentemente dimostrateconformi ai requisiti delle EN 54-2, EN 54-4 e EN 60529, non è richiesta nessuna ulteriorevalutazione del componente rispetto a quelle caratteristiche per dimostrare la conformitàcon la presente norma europea.

10.2.6 I campioni di prova devono essere rappresentativi della produzione normale. Se icampioni di prova sono prototipi, devono essere rappresentativi della produzione futuraprevista e devono essere selezionati dal fabbricante.

Nota Nel caso di prototipi e certificazione di parte terza, questo significa che è il fabbricante e non la terza parte aessere responsabile della selezione dei campioni. Durante l’ispezione iniziale della fabbrica e del controllodella produzione in fabbrica (vedere 10.3), si verifica che il componente sia costantemente conforme aicampioni delle prove iniziali di tipo.

10.2.7 Se la documentazione tecnica dei campioni di prova non fornisce una base sufficiente percontrolli di conformità successivi, deve rimanere disponibile un campione di riferimento(identificato e marcato) a tal fine.

10.2.8 Tutte le prove iniziali di tipo e i relativi risultati devono essere documentati in un rapportodi prova.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 35: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 29 UNI EN 12094-1:2004

10.3 Controllo di produzione in fabbrica (FPC)

10.3.1 GeneralitàIl fabbricante deve stabilire, documentare e mantenere un sistema FPC atto ad assicurareche i prodotti immessi sul mercato siano conformi alle caratteristiche prestazionalidichiarate.

Se il fabbricante ottiene il componente progettato, fabbricato, assemblato, imballato,lavorato ed etichettato mediante subappalto, può essere preso in considerazione l’FPCdel subappaltatore. In presenza di subappalto, il fabbricante deve detenere il controllototale del componente e garantire di ricevere tutte le informazioni necessarie adadempiere alle proprie responsabilità in conformità alla presente norma europea. Il fabbri-cante che subappalta tutte le sue attività non può, in nessun caso, scaricare le proprieresponsabilità a un subappaltatore.

L’FPC è il controllo interno permanente della produzione eseguito dal fabbricante.

Tutti gli elementi, i requisiti e le disposizioni adottate dal fabbricante devono esseredocumentati in modo sistematico sotto forma di politiche e procedimenti per iscritto.Questa documentazione del sistema di controllo della produzione deve garantire unacomune comprensione della valutazione di conformità e consentire il raggiungimentodelle caratteristiche richieste del componente e l’efficiente funzionamento del sistema dicontrollo della produzione da controllare.

Pertanto il controllo della produzione in fabbrica raggruppa le tecniche di funzionamento etutte le misure che consentono il mantenimento e il controllo della conformità del compo-nente alle specifiche tecniche. La sua messa in pratica può essere ottenuta mediantecontrolli e prove sull’apparecchiatura di misurazione, sulle materie prime e i costituenti, iprocessi, le macchine e l’apparecchiatura di fabbricazione e i componenti finiti, incluse leproprietà dei materiali nei componenti e mediante l’utilizzo dei risultati in tal modo ottenuti.

10.3.2 GeneralitàIl sistema di FPC dovrebbe soddisfare i requisiti come descritto nei seguenti punti dellaEN ISO 9001:2000, dove applicabile:

- 4.2 eccetto 4.2.1 a);

- 5.1 e), 5.5.1, 5.5.2;

- punto 6;

- 7.1 eccetto 7.1 a), 7.2.3 c), 7.4, 7.5, 7.6;

- 8.2.3, 8.2.4, 8.3, 8.5.2.

Il sistema di FPC può essere incluso in un sistema di controllo qualità, per esempio inconformità alla EN ISO 9001.

10.3.3 Requisiti specifici dei componenti

10.3.3.1 Il sistema FPC deve:

- fare riferimento alla presente norma europea; e

- garantire che i componenti immessi sul mercato siano conformi alle caratteristicheprestazionali dichiarate.

10.3.3.2 Il sistema di FPC deve includere un programma FPC o di qualità specifico per un compo-nente, che identifichi i procedimenti per dimostrare la conformità del componente nelle fasiappropriate, vale a dire:

a) i controlli e le prove da eseguire prima e/o durante la fabbricazione con una deter-minata frequenza; e/o

b) le verifiche o le prove da eseguire sui componenti finiti con una determinatafrequenza.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 36: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 30UNI EN 12094-1:2004

Se il fabbricante utilizza componenti finiti, le operazioni in b) devono portare a un livello diconformità del componente equivalente a quello che sarebbe stato raggiunto se durantela produzione fosse stato eseguito il normale FPC.

Se il fabbricante esegue personalmente alcune parti della produzione, le operazioni in b)possono essere ridotte e parzialmente sostituite dalle operazioni in a). Generalmente,quante più parti della produzione sono eseguite dal fabbricante, tante più operazioni in b)possono essere sostituite da operazioni in a). In tutti i casi, l’operazione deve portare a unlivello di conformità del componente equivalente a quello che sarebbe stato raggiunto sedurante la produzione fosse stato condotto il normale FPC.

Nota A seconda del caso specifico, può essere necessario eseguire le operazioni in a) e b), solo le operazioni ina) o solo quelle in b).

Le operazioni in a) riguardano in particolare gli stadi intermedi del componente, cosìcome le macchine di fabbricazione e la loro regolazione, l’apparecchiatura di misurazione,ecc. Questi controlli e prove e la loro frequenza sono selezionati in base al tipo e allacomposizione del componente, al processo di fabbricazione e alla sua complessità, allasensibilità delle caratteristiche del componente a variazioni dei parametri di fabbricazione,ecc.

Il fabbricante deve stabilire e conservare registrazioni che forniscano la prova del campio-namento e della sottoposizione a prova della produzione. Queste registrazioni devonochiaramente indicare se la produzione abbia soddisfatto determinati criteri di accettazionee devono essere disponibili per almeno dieci anni. Se il componente non soddisfa iparametri di accettazione, devono essere applicate le disposizioni per i prodotti nonconformi, devono essere immediatamente prese le azioni correttive e i componenti o i lottinon conformi devono essere isolati e adeguatamente identificati. Una volta che il difetto èstato corretto, la prova o la verifica in questione devono essere ripetute.

I risultati dei controlli e delle prove devono essere adeguatamente registrati. La descri-zione del componente, la data di fabbricazione, il metodo di prova adottato, i risultati delleprove e i criteri di accettazione devono essere immessi nelle registrazioni e sottoscrittidalla persona responsabile del controllo/prova. Per quanto riguarda risultati di controlliche non soddisfano i requisiti della presente norma europea, le misure correttive intra-prese per rettificare la situazione (per esempio un’ulteriore prova condotta, la modifica delprocesso di fabbricazione, lo smaltimento o la riparazione di un componente) devonoessere indicate nelle registrazioni.

10.3.3.3 I singoli componenti o lotti di componenti e la relativa documentazione di fabbricazionedevono essere completamente identificabili e rintracciabili.

10.3.4 Ispezione iniziale della fabbrica e dell’FPC

10.3.4.1 L’ispezione iniziale della fabbrica e dell’FPC deve generalmente essere eseguita quandola produzione è già avviata e l’FPC è già implementato. Tuttavia è possibile che l’ispezioneiniziale della fabbrica e dell’FPC sia eseguita prima che la produzione sia già avviata e/oprima che l’FPC sia già implementato.

10.3.4.2 Per verificare che i requisiti di 10.3.2 e 10.3.3 siano soddisfatti, deve essere valutatoquanto segue:

- la documentazione dell’FPC; e

- la fabbrica.

Nella valutazione della fabbrica deve essere verificato:

a) che tutte le risorse necessarie per il raggiungimento delle caratteristiche del compo-nente richieste dalla presente norma europea siano disponibili al momento o infuturo (vedere 10.3.4.1); e

b) che i procedimenti dell’FPC, in conformità alla documentazione dell’FPC, siano almomento o in futuro (vedere 10.3.4.1) implementati e seguiti nella pratica; e

c) che il componente sia conforme, al momento o in futuro, (vedere 10.3.4.1), con icampioni delle prove iniziali di tipo per i quali è stata verificata la conformità allapresente norma europea; e

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 37: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 31 UNI EN 12094-1:2004

d) se il sistema FPC sia parte integrante di un sistema di controllo qualità in conformitàalla EN ISO 9001 (vedere 10.3.2) e, come parte integrante di questo sistema dicontrollo qualità, sia certificato e sottoposto a sorveglianza annuale da parte di unorganismo di accreditamento membro della "Cooperazione europea per l’accredita-mento" e che ha firmato con la stessa l’ "Accordo multilaterale" (MLA).

10.3.4.3 Tutte le fabbriche del fabbricante, laddove per il componente pertinente sia eseguitol’assemblaggio finale o almeno la prova finale, devono essere valutate per verificare ilrispetto delle condizioni da 10.3.4.2 a) a c). Una singola valutazione può trattare uno o piùcomponenti, linee di produzione e/o processi produttivi. Se il sistema FPC copre più di uncomponente, linea di produzione o processo produttivo e se è stato verificato che i requisitigenerali sono stati soddisfatti, la verifica dettagliata dei requisiti dell’FPC specifici per icomponenti per un singolo componente può essere considerata rappresentativa dell’FPCdi altri componenti.

10.3.4.4 Le valutazioni eseguite precedentemente in conformità alle disposizioni della presentenorma possono essere prese in considerazione a condizione che siano state fatte in baseallo stesso sistema di attestazione di conformità sullo stesso componente o su compo-nenti di progettazione, costruzione e funzionalità simili, in modo tale che i risultati possanoessere considerati applicabili al componente in questione.

Nota Per stesso sistema di attestazione della conformità si intende l’ispezione di un FPC da parte di un terzoindipendente sotto il controllo di un organismo di certificazione del prodotto.

10.3.4.5 Tutte le valutazioni e i relativi risultati devono essere documentati in un rapporto.

10.3.5 Sorveglianza continua dell’FPC

10.3.5.1 Tutte le fabbriche che sono state valutate in conformità a 10.3.4 devono essere rivalutateuna volta all’anno, eccetto quanto indicato in 10.3.5.2.

In questo caso, ogni valutazione dell’FPC deve verificare un componente o un processoproduttivo diverso, dove applicabile.

10.3.5.2 Se il fabbricante dà prova del costante soddisfacente funzionamento del suo sistema FPC,la frequenza della rivalutazione può essere ridotta a una volta ogni quattro anni.

Nota 1 Una prova sufficiente può essere il rapporto di un organismo di certificazione, vedere 10.3.4.2 d).

Nota 2 Se l’intero sistema di controllo qualità in conformità alla EN ISO 9001 è ben implementato (verificato nellavalutazione iniziale della fabbrica e dell’FPC) e praticato in modo continuativo (verificato con i controlli di CQ),si può presupporre che la parte integrante relativa all’FPC sia coperta in modo adeguato. Su questa base, illavoro del fabbricante è ben controllato, in modo che la frequenza delle valutazioni-sorveglianze specialidell’FPC possa essere ridotta.

10.3.5.3 Tutte le valutazioni e i relativi risultati devono essere documentati in un rapporto.

10.3.6 Procedimento per modifiche In caso di modifica del componente, del metodo di produzione o del sistema FPC(laddove ciò potesse ripercuotersi sulle proprietà dichiarate) deve essere eseguita unarivalutazione della fabbrica e del sistema FPC per quegli aspetti che possono essereinfluenzati dalla modifica.

Tutte le valutazioni e i relativi risultati devono essere documentati in un rapporto.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 38: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 32UNI EN 12094-1:2004

APPENDICE A RIEPILOGO DELLE SEGNALAZIONI(normativa)

Il prospetto A.1 illustra un riepilogo delle segnalazioni.

prospetto A.1 Segnalazioni

Informazioni Segnalazione

A Visiva Condizioni speciali

L L/D per AL Colore

Il d.e.c. è alimentato - x - d.e.c. 1 verde -

Condizione attivata x x - z.s. 1 rosso 4.9.3 (due segnali di allarme)

Condizione di rilascio - x - z.s. 1 rosso -

Trasmissione "Condizione di rilascio" - - x d.e.c. 1 rosso 4.3.2 f) [uscita specificata per la EN 54-1 (E)]

Condizione di allarme guasto

Guasto in s.t. a un s.r.a.i. o all’interno del sistema di estinzione incendio

x - x z.s. 1 giallo 4.14.10 (Nessuna soppressione). 4.14.1 b) (guasti collegati a più di 1 z.s.). 4.20 (prolungamento emergenza 2 s)

x - x s.t. 1, 2 o 3

giallo -

Guasto in s.t. a J o E (EN 54-1) x - x s.t. 1 giallo -

Guasto di alimentazione, guasti dell’apparecchiatura di alimentazione come descritto nella EN 54-4 e guasto di s.t. e apparecchiatura di alimentazione

x - x d.e.c. 1 giallo 4.13.1 j) 2) [s.t. non all’interno dello(degli) involucro(i) del d.e.c. o apparecchiatura alimentazione più di 0,1 m]

Guasto a terra che influenza il funziona-mento del d.e.c.

x - x d.e.c. 1 giallo 4.14.5 (è richiesta solo segnalazione visiva, se non coperta da altra segnalazione di guasto)

Interruzione del fusibile o funzionamento del dispositivo di protezione che impedisce il funzionamento del d.e.c.

x - x d.e.c. 1 giallo 4.14.6 (segnalazione visiva almeno come indicazione guasto per la funzione controllata)

Esecuzione scorretta del programma e/o alterazione del contenuto della memoria (solo per d.e.c. controllati da software)

x x - z.s.od.e.c.

1 giallo 4.14.7 (segnalazione fino a ripristino manuale e/o altra operazione manuale), 6.3.1 (programma)

Guasto comune x x - d.e.c. 1 giallo 5.3.1

Condizioni aggiuntive per le segnalazioni di guasto4.14.8/4.14.9 (segnalazioni di guasto rivelate ma non visualizzate a causa dello spazio limitato sul display);4.14.13 (uscita per trasmettere le informazioni della condizione di guasto, anche se il d.e.c. è scollegato dall’alimentazione).

Condizione di fuori servizio - x x z.s. 1 giallo -

Sorveglianza (per esempio stato scorretto dei componenti, perdita di agente)

x - x - 1 giallo 4.19.2 (attivazione dell’uscita "condizione di guasto")

Sorveglianza separata di un dispositivo di disabilitazione non elettrico, segnalazione della posizione bloccata

x x - z.s. 1 giallo segnalazione separata della posizione bloccata e anche segnalazione guasto, vedere 4.19.3 (uscita), (segnalazione di posizione scorretta), (attivazione dell’uscita "condizione di guasto")

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 39: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 33 UNI EN 12094-1:2004

Informazioni Segnalazione

A Visiva Condizioni speciali

L L/D per AL Colore

Modo solo manuale - x - z.s. 1 giallo 4.23 (uscita per trasmettere le informazioni su questo modo)

Dispositivo di prolungamento emergenza attivato

x x - z.s. 1 giallo 4.20 (segnalazione fino a ripristino manuale), (uscita)

Dispositivo di interruzione emergenza attivato

x x - z.s. 1 giallo 4.27 (segnalazione fino a ripristino manuale), (uscita)

Attivazione gruppo di riserva all’allarme successivo

- - x Gruppo 1 giallo -

Legenda:A: Segnalazione acustica mediante segnalatore acustico (cicalino interno)L: Segnalazione visiva mediante segnalatore luminoso separatoL/D: Segnalazione visiva mediante segnalatore luminoso separato o mediante display alfanumericoAL: Livello di accessoColore: Colore del segnalatore luminoso separatoz.s.: Zona di scaricas.t.: Supporto di trasmissione

prospetto A.1 Segnalazioni (Continua)

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 40: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 34UNI EN 12094-1:2004

APPENDICE B REQUISITI PER LA PROGETTAZIONE DI D.E.C. CONTROLLATI DA SOFTWARE(informativa)

Qualora si verifichi un guasto nell’esecuzione del programma, come specificato in 6.3.1, ild.e.c. si pone in condizione di sicurezza, come definito dal fabbricante. Ci si aspetta chequesta condizione di sicurezza non porti né a un falso azionamento delle uscite obbliga-torie, né a dare la falsa impressione a un utilizzatore che il d.e.c. sia funzionante mentreinvece non lo è.

Può essere accettabile sia l’arresto, sia un tentativo di riavvio automatico dell’esecuzionedel programma. Se vi è il rischio che la memoria sia stata alterata, la procedura di riavviodel programma dovrebbe comportare la verifica del contenuto delle memorie e, se neces-sario, la reinizializzazione dei dati di funzionamento per assicurare che il d.e.c. sia incondizioni di sicurezza.

Anche se l’esecuzione del programma è ripresa correttamente, è importante che l’utentesia a conoscenza dell’incidente. A tale scopo può essere utile che il d.e.c. sia in grado diregistrare automaticamente i dettagli del riavviamento. In ogni caso, la segnalazione diguasto nell’esecuzione del programma è memorizzata fino all’intervento manuale.

6.4.1 richiede che tutti i codici eseguibili e i dati necessari per la conformità alla presentenorma siano mantenuti in una memoria in grado di garantire un funzionamento continuo,senza manutenzione e affidabile per un periodo di almeno 10 anni. Allo stato dell’arteesistente, la memoria con parti meccaniche in movimento non è considerata sufficiente-mente affidabile. L’uso di nastri o dischi, magnetici o ottici, per la conservazione deiprogrammi e dei dati non è pertanto raccomandata, al momento dell’elaborazione dellapresente norma.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 41: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 35 UNI EN 12094-1:2004

APPENDICE ZA PUNTI DELLA PRESENTE NORMA EUROPEA RIGUARDANTI LE DISPOSIZIONI (informativa) DELLA DIRETTIVA UE RELATIVA AI PRODOTTI DA COSTRUZIONE

ZA.0 Scopo e campo di applicazione della presente appendiceSono applicabili lo scopo e il campo di applicazione indicati al punto 1.

ZA.1 Relazione tra la presente norma europea e la Direttiva UELa presente norma europea è stata elaborata nell'ambito di un mandato conferito al CENdalla Commissione Europea e dall'Associazione Europea di Libero Scambio.

I punti della presente norma europea, come illustrati nella presente appendice, soddi-sfano i requisiti del mandato conferito nell'ambito della Direttiva UE relativa ai prodotti dacostruzione (89/106).

La conformità ai presenti punti conferisce una presunta idoneità dei prodotti da costru-zione trattati dalla presente norma europea agli impieghi previsti.

AVVERTENZA: Altri requisiti e altre Direttive UE, che non riguardano l'idoneità agliimpieghi previsti, possono essere applicabili a un prodotto da costruzione cherientra nel campo di applicazione della presente norma.

Nota In aggiunta ai punti specifici relativi a sostanze pericolose contenuti nella presente norma, possono esservialtri requisiti applicabili ai prodotti che rientrano nel suo scopo e campo di applicazione (per esempiolegislazione europea trasposta e leggi, regolamenti e disposizioni amministrative nazionali). Per soddisfarele disposizioni della Direttiva UE relativa ai prodotti da costruzione anche questi requisiti devono essererispettati, dove e quando si applicano. Una banca dati informativa relativa alle disposizioni europee enazionali sulle sostanze pericolose è disponibile sul sito Internet Construction su EUROPA (CREATE, cuisi accede via http://europa.eu.int/comm/enterprise/construction/internal/hygiene.htm).

Prodotto da costruzione: Dispositivo elettrico di controllo e ritardo automatico.

Impiego/i previsto/i: Componenti da utilizzare in sistemi di estinzione a gasinstallati in edifici come parte di un sistema operativocompleto.

ZA.2 Procedimento per l'attestazione della conformità dei d.e.c.I d.e.c. per l’impiego previsto elencato devono seguire il sistema di attestazione dellaconformità illustrato nel prospetto ZA.2.

prospetto ZA.1 Punti pertinenti

Caratteristiche essenziali Punti della presente norma europea

Livelli e/o classi sotto mandato

Note

Ritardo di riposta (tempo di risposta) 4.8

Nessuno

-

Affidabilità di funzionamento 4, 5, 6*) *) dove pertinente

Caratteristiche prestazionali in condizioni di incendio

4.3, 4.4, 4.5, 4.6 -

Durabilità 9 -

prospetto ZA.2 Sistema di attestazione di conformità

Prodotto Impiego previsto Livello/i o classe/i Sistema di attestazione di conformità

Apparecchiatura di regolazione e misura-zione

Sicurezza all'incendio - 1

Sistema 1: Vedere CPD allegato III.2.(i), senza prove di audit dei campioni.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 42: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 36UNI EN 12094-1:2004

L'organismo di certificazione del prodotto certifica le prove iniziali di tipo di tutte le carat-teristiche indicate nel prospetto ZA.1 ed eseguite in conformità alle disposizioni di 10.2 eper l’ispezione iniziale della fabbrica e del controllo della produzione in fabbrica, e per lasorveglianza continua, la valutazione e l’approvazione del controllo della produzione infabbrica, tutte le caratteristiche devono essere di interesse per l'organismo approvato. Ilfabbricante deve adottare un sistema di controllo della produzione di fabbrica inconformità alle disposizioni di 10.3.

ZA.3 Marcatura CE Il simbolo della marcatura CE nel formato specificato nella Direttiva UE 93/68/CEE deveapparire sul componente unitamente alla marcatura come specificato nel punto 7. Inoltre,il simbolo della marcatura CE deve comparire sull’imballaggio e/o sui documenti commer-ciali di accompagnamento, insieme alle seguenti informazioni:

- numero di identificazione dell’organismo di certificazione, e

- ultime due cifre dell'anno di apposizione della marcatura, e

- numero appropriato del certificato CE di conformità, e

- numero della presente norma (EN 12094-1), e

- il tipo di componente (vale a dire dispositivo elettrico di controllo automatico e dispo-sitivo di ritardo), e

- la classe ambientale, e

- il numero delle zone di allagamento,

- per zona di allagamento: il tipo di zona di allagamento (per esempio a CO2 ad altapressione, a CO2 a bassa pressione, gas inerte, idrocarburi alogenati) e opzionipreviste,

- la condizione attivata del ritardo nella risposta (vale a dire ≤3 s),

- l’attivazione del ritardo nella risposta delle uscite (vale a dire ≤1 s).

La figura ZA.1 fornisce un esempio delle informazioni da fornire sui documenti commer-ciali.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 43: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 37 UNI EN 12094-1:2004

In aggiunta alle informazioni specifiche relative a sostanze pericolose indicate sopra, ilcomponente dovrebbe anche essere accompagnato, quando e dove richiesto e nellaforma appropriata, da una documentazione in cui sia indicata ogni altra legislazione susostanze pericolose alla quale sia dichiarata la conformità, insieme a tutte le informazionirichieste da tale legislazione.

Nota Non è necessario menzionare la legislazione europea in assenza di deroghe nazionali.

ZA.4 Certificato e dichiarazione di conformità CEIl fabbricante o il suo agente con sede nell'EEA deve preparare e conservare una dichia-razione di conformità che autorizzi l’apposizione della marcatura CE. Questa dichiara-zione deve includere:

- nome e indirizzo del fabbricante o del suo rappresentante autorizzato con sede nellaEEA, e luogo della produzione,

- descrizione del componente (tipo, identificazione, utilizzo) e una copia delle informa-zioni di accompagnamento della marcatura CE,

- disposizioni alle quali è conforme il componente (ovvero appendice ZA dellapresente EN),

- condizioni particolari applicabili all'utilizzo del componente [se necessario],

- nome e indirizzo (o numero identificativo) dell'organismo di certificazione,

figura ZA.1 Esempio delle informazioni di marcatura CE

0123

Any Co Ltd, P.O. Box 21, B105002

0123 - CPD - 001

EN 12094-1Dispositivo elettrico di controllo e ritardo automatico

Classe ambientale A6 zone di scaricaZone di scarica da 1 a 4:CO2 a bassa pressioneOpzioni previste:- Ritardo del segnale di estinzione- Sorveglianza dello stato dei componenti- Controllo del tempo di scarica da 0 s a 300 s- Avvio dell’allagamento secondario- Attivazione dell’apparecchiatura all’esterno del sistema- Controllo della scarica prolungataRilascio degli agenti estinguenti per zone di scarica selezionateZone di scarica 5 e 6:CO2 ad alta pressioneOpzioni fornite:- Ritardo del segnale di estinzioneCondizione attivata del ritardo nella riposta massimo 3 sAttivazione del ritardo della risposta delle uscite massimo 1 s

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 44: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 38UNI EN 12094-1:2004

- nome e qualifica della persona autorizzata a firmare la dichiarazione per conto delfabbricante o del suo rappresentante autorizzato.

Per caratteristiche che richiedono la certificazione (sistema 1), la dichiarazione devecontenere un certificato di conformità accompagnato dalle informazioni seguenti, oltre aquelle indicate sopra:

- nome e indirizzo dell’organismo di certificazione,

- il numero del certificato,

- condizioni e periodo di validità del certificato, quando applicabili,

- nome e posizione della persona incaricata di firmare il certificato.

La dichiarazione e il certificato devono essere presentati nella/e lingua/e dello statomembro di utilizzo del prodotto.

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 45: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

© UNI Pagina 39 UNI EN 12094-1:2004

BIBLIOGRAFIAEN 45002 General criteria for the assessment of testing laboratories

EN 45011 General requirements for bodies operating product certificationsystems (ISO/IEC Guide 65:1996)

EN ISO 9001:2000 Quality management systems - Requirements(ISO 9001:2000)

EN ISO/IEC 17025 General requirements for the competence of testing andcalibration laboratories

Direttiva UE 93/68/CEE DIRETTIVA DEL CONSIGLIO 93/68/CEE del 22 luglio 1993che modifica le Direttive 87/404/CEE (contenitori inpressione), 88/378/CEE (sicurezza dei giocattoli), 89/106/CEE(prodotti da costruzione), 89/336/CEE (compatibilità elettroma-gnetica), 89/392/CEE (macchine), 89/686/CEE (attrezzature diprotezione individuale), 90/384/CEE (strumenti di pesatura nonautomatici), 90/385/CEE (dispositivi medici impiantabili attivi),90/396/CEE (apparecchi a combustibili gassosi), 91/263/CEE(attrezzature terminali per telecomunicazioni), 92/42/CEE(bollitori d’acqua alimentati con combustibili liquidi o gassosi) e73/23/CEE (attrezzature elettriche destinate all’impiego entrodeterminati limiti di voltaggio)

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .

Page 46: CLASSIFICAZIONE ICS AA A EE E PP P OO Osicurezzantincendio.indicitalia.it/dwn_files/uni/I0BF/... · 2015. 2. 12. · - sistemi di protezione dall'esplosione (EN 26184); - sistemi

La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,dell’Industria e dei Ministeri.Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.

UNIEnte Nazionale Italianodi UnificazioneVia Battistotti Sassi, 11B20133 Milano, Italia

Norma con tenu ta ne l l ’Opera “S icu rezza An t i cend io ”ex accordo de l 01 /09 /2010 t ra UNI e Wo l te rs K luwer I ta l i a S r l . R ip roduz ione v ie ta ta .