classe 1^ e dell’istituto comprensivo di gemona del...
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Classe 1^ E dell’Istituto Comprensivo di Gemona del Friuli
settore Scuola secondaria di 1° grado
“Gen. A. Cantore”
...alla
ScoPerTA dei LONgobardi
Anno Domini 2013
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Questo e-book è il risultato tangibile dell’impegno
profuso dagli alunni della Classe 1^ E, coordinati
dalla professoressa d’italiano Doris Cutrino,
al fine di realizzare un progetto innovativo per la
loro scuola.
Il "Progetto scrittura", partito come un semplice
tentativo di proiettare gli alunni
nell'affascinante e selvaggio universo dei
Longobardi, ha visto i nostri ragazzi "giocare" a
fare gli scrittori e si è concretizzato in un
racconto contenente al suo interno la metodologia
e gli strumenti didattici utilizzati nel laboratorio.
“una fantastica avventura… alla scoperta dei
Longobardi” è la dimostrazione finale del
raggiungimento da parte degli allievi, delle
competenze nella disciplina dell’italiano
perseguite nel progetto.
Buona lettura!!!
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Questi siamo noi...
6 17 13 23 10
2 22 1 7 11
15 12 4
20 24 21 5
18 19
9 14 3 8 16
Proprio una GRANDE SQUADRA
Gira la pagina così ci conoscerai...
...meglio......
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Ecco i nostri APPELLATIVI:
1. VALENTINA l’ottimista
2. ERIC l’agile
3. TOMMASO il nano
4. EMMA la rossa
5. GIULIA C. la giuggiola
6. CHIARA la timida
7. MAEVA la cavallerizza
8. CARLOTTA la nuotatrice
9. ALESSANDRA la sciatrice
10. ANNA L. l’amazzone
11. ALESSIA M. l’animalista
12. ALESSIA MONT. la pazzoide
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13. JESSICA la sportiva
14. DANIELE il vivace
15. LORENZO il bianco
16. GIULIA Q. la chiacchierona
17. MARIAH la strana
18. GINEVRA la dormigliona
19. ANIA la pazza
20. ANNA S. la pigra
21. ALESSIA S. la matta
22. MARIANNA la vitale
23. ELISA la simpatica
24. professoressa DORIS Cutrino la saggia
fantasiosa
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Una storia da raccontare
Cari amici lettori,
siamo i ragazzi della PRIMA E e abbiamo una
fantastica avventura da raccontarvi.
Forse qualcuno di voi si chiederà: "Dov'è
Gemona del Friuli?"
Noi siamo pronti a rispondervi, eccovi
accontentati.
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GEMONA DEL FRIULI
Gemona del Friuli è una cittadina del Friuli-Venezia Giulia,
situata in provincia di Udine, a circa 270 metri di altezza
sulle pendici delle Prealpi Giulie, a breve distanza dal corso
del fiume Tagliamento. Ha un'origine molto antica,
probabilmente celtica. Fu municipio romano con il nome di
Castrum Glemonae e attorno al IX secolo divenne dominio
del patriarcato di Aquileia. Conobbe il periodo di maggiore
prosperità tra Duecento e Trecento, allorché vennero erette
le mura e i principali monumenti. Fra questi bisogna
segnalare il Duomo, con l'imponente facciata caratterizzata
da un vasto rosone centrale, parzialmente risparmiata dal
sisma del 1976. All'interno, vi è una vasca battesimale del I-
II secolo recante figure di delfini. Parte della città è stata
ricostruita dopo il terremoto del 1976.
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Questo è il Duomo di Gemona dedicato a Santa Maria
Assunta.
Se non l'avete mai visto... potreste venire a visitarlo.
Vi Aspettiamo!!!
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Dunque, tutto cominciò così, proprio così...
Era martedì 22 GENNAIO e per ognuno di noi
quella sarebbe stata una giornata "speciale":
per la prima volta saremmo andati tutti
insieme a visitare Cividale, la città che gli
antichi Romani chiamavano Forum Julii cioè
mercato di Giulio e vedere ciò che è rimasto
delle opere dei Longobardi, la popolazione
germanica che dominò la penisola italiana dalla
metà del VI alla fine dell’VIII secolo d.C..
Le nostre mete erano: il Museo Archeologico
Nazionale e il Tempietto Longobardo... volete
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CIVIDALE DEL FRIULI
Cividale del Friuli è una cittadina del Friuli-Venezia Giulia,
sita in provincia di Udine; sorge sulle propaggini
meridionali delle Prealpi Giulie, allo sbocco della vallata in
cui scorre il fiume Natisone. Fu fondata dai Romani con il
nome di Forum Iulii ('Città di Giulio Cesare') nel I secolo
a.C.. Sede vescovile dal V secolo, nel 568 venne nominata
capitale del Ducato longobardo, ma fu distrutta nel 610
dagli Avari.
Nell'VIII secolo la città fu importante centro di vita
ecclesiastica (nel 737 vi si insediò il patriarca di Aquileia e
nel 796 vi si svolse il concilio vescovile che sanciva
l'indissolubilità del matrimonio).
Il nucleo storico di Cividale è ancora oggi in gran parte
circondato dalle mura romane, ristrutturate nel Medioevo.
Nella piazza del Duomo, che corrisponde all'antico foro
romano, si trovano il cinquecentesco Palazzo dei
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Provveditori Veneti (antico Pretorio), progettato dal
Palladio, e il Palazzo Comunale, del XIV secolo. Al Duomo,
in forme gotico-venete e rinascimentali, con campanile
barocco, è annesso il Museo Cristiano. Sulla sponda
rocciosa del Natisone sorge il Tempietto Longobardo. Il
Museo archeologico nazionale conserva importanti
collezioni di resti romani, longobardi e altomedievali,
provenienti dalle necropoli dell'area di Cividale e
dell'intera regione.
La città è un importante centro commerciale. Ci sono
anche delle industrie che operano nel settore del legno,
edilizio e meccanico.
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Il Palazzo Comunale.
Nel centro di Cividale del Friuli, di fronte al Duomo e
nella piazza omonima, sorge il Palazzo Comunale.
Si ha notizia di una Casa Comunale qui esistente già nel
1296, che venne poi rimaneggiata nel Quattrocento e
ricostruita dal 1545 al 1588.
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Quella mattina,
tutti infreddoliti e assonnati malgrado il vano
tentativo di andare a dormire presto il lunedì
sera, ci ritrovammo sul piazzale di via D.
Alighieri ad aspettare l'arrivo della corriera.
Parlavamo tutti, con tutti, di tutto .
- Cosa ascolti? - chiese Alessia a Giulia
- Il mio complesso rock preferito gli One
Direction.
- Ehi Daniele hai portato la macchinetta
fotografica? - urlò Tommaso all'amico.
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- Certo, ho intenzione di fare delle foto
bellissime! - fu la risposta.
- Potremmo poi rivederle la prossima
settimana insieme a tutta la classe. Che ne
pensi? – propose Tommaso.
Insomma cari amici eravamo davvero
entusiasti e molto, MOLTO emozionati
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ARRIVA LA CORRIERA
Finalmente da lontano vedemmo arrivare la
nostra corriera si sentì un coro di:
- EVVIVA, sta arrivando!!!
La nostra insegnante fece l'appello e noi
saltammo, senza esitare, su quello che sarebbe
stato il nostro mezzo di trasporto.
Appena l'autista aprì le porte ci accalcammo
per occupare i posti in fondo.
- Ale vieni ti ho tenuto il posto - disse sollecita
Anna ad Alessia.
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- Certo arrivo, mi fai mettere vicino al
finestrino? Vorrei scattare delle foto.
- Dai accomodati, che bello staremo tutto il
giorno tutti insieme!
- Peccato che ciò succeda poche volte!
- Potremmo chiedere alla professoressa di
organizzare un po' più spesso questo tipo di
attività, che ne pensi? - propose Anna.
- Sono d'accordo con te – fu la risposta di
Alessia.
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SI PARTE!!!!!!!!!!
- Tutti seduti ragazzi, si parte!!!
Dopo queste parole dette dalla professoressa
Cutrino, la nostra accompagnatrice durante
quest'avventura, la corriera con un ruggito si
mise in moto ed eravamo sempre + + +
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EMOzioNAti
Durante il viaggio verso la nostra meta,
alcuni di noi ascoltavano musica,altri
scattavano foto, altri ancora
chiacchieravano, alcuni facevano più cose
contemporaneamente.
Intanto Cividale e i suoi Longobardi erano,
per noi, sempre più vicini.
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IL PONTE DEL DIAVOLO
Arrivati a Cividale e scesi dalla corriera, ci
avviammo a piedi al museo attraversando il
...IL PONTE DEL DIAVOLO...
- Chissà quanti cavalieri hanno attraversato
questo ponte – disse Eric a Tommaso
- Mi vengono i brividi a guardare l'acqua
torbida e scura del fiume Natisone che scorre
qui sotto velocemente ♒♒♒.
- Io l'estate scorsa sono venuto fare il bagno –
esordì Lorenzo.
Intanto tutti insieme a passi lunghi ci
avviammo verso il Tempietto.
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IL PONTE DEL DIAVOLO
Il Ponte del Diavolo, in friulano Puìnt dal Diàul, è il
simbolo della città di Cividale del Friuli (UD). Fu costruito
in pietra a partire dal 1442 e la sua peculiarità sta nel fatto
che poggia su un macigno naturale situato nel letto
del fiume Natisone.
Il ponte è alto 22,50 m e lungo 48 m. La sua costruzione è
legata ad una leggenda che ora, cari amici lettori, vi
racconteremo:
-Si narra che molto tempo fa i cittadini di Cividale si
riunirono in assemblea per decidere come costruire un
solido ponte in pietra, che congiungesse le due sponde del
Natisone.
Dato che la realizzazione sembrava impossibile, decisero di
chiedere aiuto al Diavolo. Quest’ultimo, invocato, si
presentò offrendo il proprio aiuto, ma ad una condizione: i
cividalesi avrebbero dovuto dargli in cambio l’anima di
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colui che per primo vi sarebbe transitato.
Il popolo accettò le condizioni del Maligno, che in una sola
notte costruì ciò che gli era stato chiesto avvalendosi anche
dell'aiuto di sua madre, la quale trasportò nel suo
grembiule un grande masso (su quest’ultimo poggia ancor
oggi il pilastro centrale del ponte) e lo depose nel bel mezzo
del fiume. La mattina seguente il ponte era finito e il
Diavolo pretese la ricompensa.
I cividalesi però lo ingannarono, perché fecero attraversare
il ponte da un cane.
Il Diavolo per vendicarsi cercò di distruggere la costruzione
ma il popolo lo mise in fuga inseguendolo con una Croce.
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Arrivati al Tempietto Longobardo c'era ad
aspettarci una signora, dall'aria simpatica e
disponibile, che ci accolse dicendo:
- Buongiorno ragazzi sono la vostra guida e vi
accompagnerò lungo un percorso che vi porterà
alla scoperta del Tempietto.
Sul nostro volto si accese un sorriso
avremmo varcato la soglia di quello che un
tempo era stato un luogo di culto dei
LONGOBARDI. La guida precedendoci
iniziò a parlare della storia di quel luogo.
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IL TEMPIETTO LONGOBARDO
Il Tempietto longobardo, oggi conosciuto come oratorio di
Santa Maria in Valle, rappresenta una delle più importanti
e meglio conservate testimonianze dell'architettura
dell'epoca longobarda. Fu edificato verso la metà dell'VIII
secolo nel luogo dove un tempo sorgeva la gastaldia, ossia il
palazzo del gastaldo, signore della città. Secondo alcuni
documenti del IX-X secolo, la corte occupava l’area dove ora
si trova l'ex convento delle madri orsoline e comprendeva
edifici quali la gastaldia, sede del governo longobardo, la
residenza del duca e il tempietto, che era la cappella di
corte. Il Tempietto è una stanza rettangolare divisa in due
parti: un’aula a base quadrata con il soffitto a volta a
crociera, e un locale rettangolare più basso, spartito da due
coppie di colonne, con il soffitto a tre campate e volte a
botte, chiuso da tre absidi. Nell'abside di destra, ai lati della
finestrella, si possono vedere affreschi raffiguranti i Santi
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Pietro e Paolo; nella volta centrale, ci sono diversi dipinti
quali: Cristo in mandorla, Adorazione dei Magi, Santi; ai
lati della finestra si può ammirare l'Annunciazione.
Nell'abside di sinistra, il sarcofago detto di Piltrude , la
leggendaria regina longobarda fondatrice del monastero.
Alle pareti delle absidi e dell'aula, vi sono vari resti di
affreschi dei secoli XI-XVI L'aula, occupata ai lati da stalli
(sedili in legno con braccioli e dorsale, uniti fra loro ad altri
uguali) della metà del Quattrocento e con al centro un
leggìo, conserva alla parete di fondo la parte decorativa più
importante: sopra la porta ora chiusa, da cui un tempo si
entrava per le funzioni religiose, vi è una lunetta affrescata
e contornata da un bellissimo arco vitineo in stucco,
formato da un tralcio di vite a spirale con grappoli e
pampini; sul livello superiore, vi sono sei magnifiche statue
addossate al muro realizzate in stucco e rappresentanti
delle delicate figure femminili, dette Sante, due in abiti
monacali e quattro con attributi regali.
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Nel Tempietto ci sono gli stalli della cantoria dove
prendevano posto i prelati o i monaci durante le messe.
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A PICCOLI PASSi
Una volta entrati nel Tempietto, in silenzio e
senza far rumore, notammo con stupore che le
pareti erano tutte affrescate con immagini
sacre, tra queste la nostra guida ci fece
notare la raffigurazione di Cristo tra gli
Arcangeli Michele e Gabriele.
Tale immagine era posta in mezzo alla
“Lunetta” della porta interna del Tempietto.
- Sono bellissimi questi affreschi non trovi?
- Hai ragione, erano proprio bravi questi
Longobardi - chiacchieravano sottovoce Emma
e Chiara, con il naso all'insù.
Oltre che dagli affreschi la nostra attenzione
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fu catturata dalla presenza di alcune figure di
Sante a rilievo, realizzate in stucco e che
nonostante il passar dei secoli, erano
eccezionalmente ben conservate.
- Al giorno d’oggi le Sante sono sei, ma
probabilmente in passato erano di più-
ci disse la guida.
- Mi scusi signora si possono scaTTAre
delle FoTo ? - chiese uno di
noi.
- Assolutamente no, la luce potrebbe rovinare
gli affreschi che già il tempo ha deteriorato -
rispose dispiaciuta la nostra
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accompagnatrice.
Finita la visita, uscimmo dal Tempietto
Longobardo attraverso una passerella a
STRApiomBO sUL
natISOnE
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Dove andiamo Adesso
- Dove andiamo adesso? - sussurrò Jessica.
Nessuno di noi aveva ben capito cosa avremmo
fatto nelle ore successive.
- Mi è sembrato di capire che bisogna andare al
Museo per fare...qualcosa, forse un gioco!?! -
fu la risposta di Valentina all'amica.
- Ma no, dobbiamo visitare il Museo, andiamo da
questa parte
- No, dobbiamo fermarci a far merenda...da
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quella parte
- Siete sicuri? Mi è parso di capire che
vedremo delle foto, e dobbiamo andare da
questa parte
Insomma cari amici eravamo un po' confusi,
ma felici, tanto felici
per quella bella giornata ☼. La nostra guida
paziente e disponibile, come al solito, ci
condusse attraverso stradine strette e
tortuose, al Museo Archeologico Nazionale.
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UN GIOCO... DiverTENte
Una volta arrivati alla nostra meta fummo
invitati a svolgere un gioco-didattico: ci era
stato chiesto di riprodurre una foto
rappresentante una piccola porzione della
"Lunetta", posta sulla porta interna del
Tempietto e i suoi relativi fregi; per far ciò
dovevamo incollare su un enorme foglio, come
se fosse un , i diversi pEzZi di disegno
✐che ci erano stati dati in modo del tutto
casuale.
- Ma questo cos'è? Un fiore?
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- Boooo!!! non saprei, forse sono i fiori
che si trovano a destra della Lunetta -
rispose Emma a Maeva.
Tutti TRAFFFicaVAmO con vari pEzZi.
Il lavoro fu luuungooo e laborioso, ma con la
determinazione che ci contraddistingue
riuscimmo a completare “l'opera”... come
potete vedere.
Cari amici provate anche voi a ricostruire
l'arco, vi servono forbici, colla e
taaantaaa, taantaa pazienza.
Buon lavoro .
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e adesso cosa facciamo
- Ehm, adesso cosa facciamo? ci
chiedevamo tutti .
Eravamo arrivati finalmente al museo e
ardevamo dalla voglia di visitarlo, di scoprirlo; forse questi nostri desideri erano così
manifesti che la signora Chiara, la nostra nuova
guida, con fare deciso esclamò:
- Adesso cari ragazzi verrete con me alla
scoperta dei LONGOBARDI.
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Fu così che attraverso un'ampia selezione di
diapositivefummo condotti nel VI sec. d.
C., nel mondo di quella gente barbara che noi
conosciamo con il nome di
LONGOBARDI.
Cari amici lettori voi sapete chi erano i
LONGOBARDI?
Be’ se non lo sapete ve lo diciamo NOI!!!!!!
Allora: - I Longobardi erano una popolazione
proveniente dall'Est dell'Europa. Migrarono fino
all’Italia dove, appena arrivati, entrarono in
contatto con il mondo Bizantino e nel 568, guidati
dal re "Alboino", diedero vita a un regno
indipendente che successivamente estese il suo
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dominio. Il territorio longobardo fu diviso in
numerosi ducati (piccoli territori assegnati ai
Duchi) che avevano una grande autonomia.
Il Regno longobardo era arrivato a rappresentare
una grande potenza militare, ma nel 774 smise di
essere uno stato autonomo a seguito della sconfitta
subita a opera dei Franchi guidati da Carlo Magno.
Nel corso dei secoli, i Longobardi si integrarono pian
piano con il resto delle altre popolazioni della
penisola italiana, grazie: alla condivisione di alcune
leggi, alla conversione al cattolicesimo e
all'acquisizione dei modi di vita di queste
popolazioni. La fusione tra germani-longobardi
e romani pose le basi per la nascita e lo sviluppo
della società italiana dei secoli successivi.
Allora cari amici lettori avete capito tutto?
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Immagine di Longobardi in battaglia.
Notate: le lunghe lance, gli scudi dai quali sporge l' umbone e le
lunghissime barbe.
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ACCESSORI LONGOBARDI
Bene ora vi riveliamo come si vestivano i
Longobardi!!!
Anche questa è una cosa importante da sapere,
perciò vi conviene leggere!
Partiamo dai vestiti e dalle armi dei guerrieri
(avevano una marea di roba addosso, chissà che
fatica a dover sopportare tutto quel peso…);
ecco dunque:
Le cinture erano fondamentali nell'abbigliamento
del guerriero perché avevano un valore magico e
protettivo e servivano per appendere la spada
tenuta dentro un fodero e la sciabola usata per il
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combattimento a cavallo; lo scudo circolare in legno
era ricoperto di cuoio e con parti di metallo; la
lancia, che nella caccia serviva per colpire da
lontano la preda, era di legno con la punta
metallica; l'elmo e la corazza, che proteggeva il
torace, erano in ferro; l'arco e le frecce, erano
necessari per colpire a distanza l'avversario in
battaglia.
I Longobardi davano molta importanza
all'aspetto esteriore... infatti erano moltoooo
originali nelle acconciature
Si rasavano la fronte e tutt'intorno sino alla nuca
(parte posteriore della testa), e successivamente i
capelli venivano divisi in due ciocche che spiovevano
ai lati fino all'altezza della bocca.
Indossavano indumenti ampi e per lo più di lino,
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mentre per andare a cavallo mettevano pantaloni di
panno rossiccio; calzavano sandali aperti sino
all'alluce con lacci di cuoio intrecciati.
Per ciò che riguarda la religione i Longobardi
pregavano il dio Guerriero Odino, il cui animale
rappresentativo era l'aquila; altri dei erano Thor, e
Tonar, dio del tuono e del metallo.
Nell'architettura religiosa dell’età longobarda di
grande importanza furono la diffusione dei
campanili e delle campane per chiamare i fedeli alle
funzioni religiose, e la creazione della cripta,
sotterraneo di una chiesa spesso adibito a sepoltura
e talora con funzione di cappella.
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Ora vi parliamo del Museo archeologico
nazionale di CIVIDALE
Il Museo archeologico nazionale fu fondato nel 1817 e
solo dal 1990 è stato trasferito nel palazzo dei
Provveditori Veneti.
Il progetto del Palazzo è attribuito ad Andrea
Palladio e la sua costruzione sarebbe stata realizzata
tra gli anni 1581 e 1596.
Il nucleo principale della sezione alto medioevale del
Museo è rappresentato dalla grande Mostra dei
Longobardi, che occupa ben sette sale.
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Il materiale è ordinato cronologicamente, facendo
vedere i manufatti del primo insediamento
longobardo in "Forum Julii". Di grande suggestione è
la saletta che ospita un sarcofago romano ed il
corredo del Duca Gisulfo (metà del VII secolo),
rinvenuto nel 1874 in Piazza Paolo Diacono.
Nell'ultima sala è rappresentata l'ultima espressione
dell'arte longobarda, qui si possono ammirare due
reliquiari del tesoro del Duomo, in argento.
Per una migliore comprensione da parte del
visitatore è stata sperimentata una nuova
presentazione didattica, realizzata mediante
tabelloni posizionati al di sopra delle vetrine che
spiegano in maniera semplice gli usi ed i costumi dei
Longobardi e l'impiego pratico degli oggetti esposti.
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Scudo con umbone
Fibule in oro impreziosite da pietre e smalti, utilizzate come
ornamento personale
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Collana di donna Longobarda
Crocetta in lamina d’oro, che veniva applicata sul velo o sul sudario
del defunto (famosa quella cosiddetta “di Gisulfo”)
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Corredo di un guerriero: umbone di scudo di ferro a calotta
emisferica con cinque placche circolari di bronzo che
presentano tracce di doratura; impugnatura dello scudo in
ferro con placca in bronzo analoga a quella dell’umbone;
lancia e spada di ferro.
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Dopo la lunga
presentazione
sulle abitudini, sullo stile di vita, sui costumi ed
altro dei Longobardi, eravamo sempre più
impazienti di visitare il MUSEO.
- Ora cari ragazzi vi farò fare un gioco molto
divertente e istruttivo - esordì la nostra
accompagnatrice.
- Che bello!!!!
- Dunque dovrete trovare, girovagando per le
diverse sale del MUSEO, gli oggetti che sono
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segnati sulle schede e posizionarli sulle
piante delle varie sale, disegnate anch'esse
sulle schede, specificando il numero che hanno
accanto e il materiale con cui, tanto tempo fa, i
Longobardi li realizzarono.
Detto questo, fummo forniti di schede e
divisi in piccoli gruppi .
Appena la nostra guida diede il via,
iniziammo a correre su e giù per le sale
del museo.
Ogni gruppo sperava di vincere, di arrivare 1°,
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in palio c'erano dellemedagliette regalate
dal museo.
Dopo un po' di tempo la caccia agli oggetti si
concluse e furono decretati i vincitori.
Cari amici lettori abbiamo pensato che vi
sarebbe piaciuto vedere il nostro
lavoro, perciò abbiamo tenuto le schede
riguardanti le sale del museo dov'erano
conservati i diversi reperti che ci era stato
chiesto di ritrovare e che voi ora potrete
sfogliare.
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MUSEO-SALA 3
Nella sala n. 3 dovevamo trovare gli oggetti che
sono di seguito descritti:
Spada con
resti
mineralizzati
del fodero
n.4
Spada in
ferro
damaschinata
con resti del
fodero ligneo
n.3
Spada per
tessitura in
ferro con resti
mineralizzati
n.1
Spada in
ferro
n.12
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MUSEO-SALA 5
Nella sala n. 5 dovevamo trovare gli oggetti che
sono di seguito descritti:
Fibula a
staffa in
argento
dorato
decorata
con pietre
preziose
Pedine da
gioco in
corno di
cervo
per
scacchiera
in osso
n 2
Spada in
ferro con
rom del
fodero in
legno
n.1
Spada
in ferro
n.2
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MUSEO-SALA 7
Nella sala n. 7 dovevamo trovare gli oggetti che
sono di seguito descritti:
Fibula a
staffa con
pilastro di
tessa
triangolare
n.21
Fibbia con
placca in
bronzo
n.4
Fibbia in
bronzo
n.5
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LA CHIAVE MISTERIOSA
- Corri, muoviti, abbiamo finito il gioco ha
vinto l'altro gruppo - urlò Carlotta a Emma,
che era intenta ad ammirare delle fibule in
oro.
Mentre tutti ci avviavamo verso l'uscita la
nostra attenzione fu colpita da una
CHIAVE arrugginita, che era per terra
vicino alla teca della salma del cavaliere... con il suo
cavallo.
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- E questa cos'è - ci chiedemmo in coro
- E' una vecchia chiave, puliamola, c'è del
terriccio intorno!!!
Provammo a pulirla strofinandola tra le mani.
Ad un tratto nell'aria si diffuse uno strano
profumo d'erba e di fiori, un vento forte ci
sollevò da terra e... come per MAGIA,
come per INCANTO ci ritrovammo tutti
insieme in un grande prato.
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- Ma dove siamo? Cosa sta succedendo?
- Guardate lì lontano ci sono delle strane
costruzioni, dei fuochi accesi e dei bambini
che corrono
- Forse c'è un villaggio!?!
Eravamo perplessi, ci guardavamo intorno,
nessuno di noi riusciva a spiegarsi cosa fosse
successo: in fondo avevamo solo
pulito una vecchia chiave arrugginita.
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DOV'ERAVAMO???
- Che facciamo? Stiamo qui o andiamo verso
il villaggio? Forse lì qualcuno potrà spiegarci
cosa succede, che ne dite? - chiese
Tommaso a tutti noi.
Pur non sapendo chi fossero gli abitanti di
quel luogo la risposta unanime fu:
-ANDIAMO!
Molto lentamente, tenendoci per mano
e guardandoci intorno ci
incamminammo.
La natura era incontaminata, gli alberi erano
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possenti con delle fronde maestose.
- OH!!! Che carini questi uccellini si
lasciano accarezzare senza
timore
- Ma chi è che corre sugli alberi?
- Sono degli scoiattoli che saltano...
indisturbati
- SsShhh! Zitti sentite c'è dell'acqua che
scorre ♒ ♒.
Ci accorgemmo che poco distante dal bosco
scorreva lento un fiume la cui acqua chiara e
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cristaLLINA emetteva un suono
armonioso e rilassante. Notammo che,
seduto su un masso vicino al fiume, c'era un
vecchio con una lunga barba, dei capelli
bianchi e lunghi; aveva in mano un bastone e
ci guardava in modo rassicurante.
Sembrava che ci stesse aspettando, infatti
con la mano fece cenno di avvicinarci.
Non sapevamo cosa fare, eravamo ammutoliti
Dovevamo andare da lui... oppure NO?
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Esitanti sorridemmo
e rispondemmo al suo sguardo con
un saluto.
- Buongiorno buon uomo, chi sei? Come ti
chiami? Che paese è questo? - chiedemmo in
coro
- Tranquilli fanciulli sono VOSTRO AMICo e io
so chi siete voi. Qui al villaggio vi stavamo
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aspettando, perché il potente DIO ODINO un giorno di un tempo che fu aveva detto che
qui sarebbero arrivati dei piccoli amici a
riportare la pace nei nostri cuori
Noi non capivamo di cosa parlasse.
- Cari fanciulli, sedete qui vicino a me perché
dovete sapere tutto fin dall'inizio.
Curiosi di scoprire cosa dovesse dirci quel
vecchio signore, ci accovacciammo tutti
intorno a lui.
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Il vecchio guardandoci con dolcezza, disse:
- Tanto tempo fa il mio popolo viveva nella
Libertà e nella Giustizia.
Ognuno di noi si prodigava per aiutare gli
altri affinché tutti potessero vivere
serenamente. Eravamo un popolo molto unito,
che credeva nell'Amicizia, quel sentimento
che porta l'uomo a dare senza dover
ricevere”.
Purtroppo però, una notte... di un giorno... di
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un anno... che ormai nessuno di noi ricorda
più, una strega malvagia
lanciò un sortilegio sul mio popolo:
«se ad ogni quarto di luna nuova
non avessimo letto il libro
scritto dai nostri antenati, con parole
che sussurrano dolcemente al cuore nel
nostro villaggio non ci sarebbe più stata
LA PACE».
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A causa di questo incantesimo oggi tra il mio
popolo aleggia l'odio e regna la guerra .
Eravamo ammutoliti e dispiaciuti per quella
brutta storia.
- Non credevo che esistessero veramente le
STREGHE GRRR!!! - borbottò Giulia.
75
UNA STORIA FANTASTICA!!!
Dispiaciuti per quella brutta vicenda
chiedemmo:
- Perché oggi nel tuo villaggio non c'è
l'armonia di un tempo?
- Forse il libro ha perso i suoi poteri magici?
- Oppure è andato distrutto durante una
battaglia?
Il nostro amico LONGOBARDO ci
interruppe: - Cari amici, non è successo
niente di tutto ciò; il fatto è che il mio
popolo per ben custodire il libro lo aveva
chiuso in uno scrigno la cui chiave, per
76
una disavventura, era stata persa, ma ora
grazie al vostro aiuto è stata ritrovata.
- Buon uomo ma perché noi siamo qui? Cosa ci
è successo? Come siamo arrivati in questo
posto?
- In questo posto ci siete arrivati grazie alla
chiave magica che ora avete VOI
- Magica? Vuoi dire che ha dei suoi poteri
magici?
- Si, avete capito bene, ed è proprio grazie
ad essi che siete stati “CATAPULTATI” nel
VI secolo d.C., e precisamente in un piccolo
villaggio longobardo della pianura
77
PANNONICA, vicino al fiume DANUBIO, che
vedete scorrere qui accanto a voi
.
Noi lo ascoltavamo in silenzio estasiati e
meravigliati.
78
La Pannonia era un'antica regione compresa tra i fiumi
Danubio e Sava, che comprendeva la parte occidentale
dell'attuale Ungheria, il Burgenland oggi Land austriaco,
fino a Vienna, la parte nord della Croazia e parte della
Slovenia.
79
ADELMO
- Secondo me quando qualcosa è veramente
importante bisogna stare attenti a non
perderla, che ne pensate? - chiese Daniele ai
suoi compagni.
- Hai ragione, quello che tu dici è vero!
Rispose il vecchio saggio, e aggiunse - Il mio
popolo aveva affidato la chiave magica ad
ADELMO, perché la custodisse.
- Adelmo? Chi era? - chiese Elisa
Il buon uomo con tono pacato iniziò un
racconto straordinario, che... ci lasciò
80
senza parole.
- Tanto tempo fa viveva nel nostro villaggio
un ragazzo di nome ADELMO che
significa:
Egli era figlio di due contadini e come ogni
buon LONGOBARDO sapeva cacciare e
combattere.
Un giorno il re Alboino venne qui nel nostro
povero villaggio, ma un infedele cercò di
colpirlo alle spalle.
81
Ma io conosco la storia del re Alboino -
esordì Chiara.
- Ce la racconti? - chiedemmo in coro
- Certo! Re Alboino, dopo aver conquistato
tante terre, morì assassinato in una congiura
82
di palazzo organizzata da sua moglie
Rosmunda e dall'amante♡ di questa
Elmichi, che ambiva al trono. Rosmunda
avrebbe deciso di uccidere suo marito in
quanto lui l'aveva costretta a bere nel
teschio del padre celebre è la frase,
pronunciata da Alboino, «bevi Rosmunda dal
teschio di tuo padre!»; i congiurati tuttavia
furono costretti alla fuga dal popolo
LONGOBARDO stesso, adiratosi per la
morte del loro amato re e si rifugiarono a
84
Il vecchio continuò il suo racconto, senza
prestare attenzione a ciò che aveva
udito.
- Adelmo, audace com’era, difese il nostro
sovrano gettandosi con foga sull'aggressore
e facendogli cadere il pugnale.
- Però, era forte questo ADELMO!
sussurrò Ania a Mariah .
85
Il buon saggio riprese: - Il RE sorpreso da
così tanto coraggio, vide nel nostro giovane
ragazzo un valido guerriero, perciò lo prese
con sé affinché fosse istruito sull’arte della
guerra.
- Non è giusto che gli uomini facciano la
guerra.
- Nel nostro mondo i ragazzi frequentano la
scuola, proprio come noi – fecero notare
alcuni compagni.
- Lo so che per voi è difficile capire tutto
questo, ma i LONGOBARDI sono dei
86
GUERRIERI, ricordatelo!!!
Dunque come vi dicevo ADELMO fu
arruolato nell’esercito e qui imparò ad usare
il pugnale, la lancia, la spada, lo scudo
e l'arco, che era la sua passione ➶➴ .
87
- Chissà com'era Adelmo? -
- Beh! Io me lo immagino alto, con i capelli
lunghi, e... tanto tanto BBBelloooo -
parlottavano sottovoce due nostre
compagne.
Il vecchio saggio dopo una breve pausa
continuò a parlare.
- Un giorno Adelmo, mentre era a caccia,
sentì suonare il corno che dava il segnale
d'allarme, capì che i Bizantini stavano
88
attaccando i villaggi longobardi.
Veloce andò a prepararsi, indossando la
corazza, afferrando le armi, che lui stesso
aveva fabbricato, e legando alla cintura il
sacchetto con dentro la chiave magica
Sul suo SCUDO ROTONDO con
l’impugnatura in pelle e l'umbone in
bronzo era incisa la seguente frase in
“runico”.
89
- Anche voi, come noi, sapete scrivere e
leggere? - chiese incuriosita Marianna.
- Certo piccola donna, noi conosciamo i segni
della scrittura, il nostro alfabeto si
chiama ”RUNICo” .
- Quando torneremo nel nostro tempo
cercheremo su @ internet come si
traduce il ”RUNICo” - intervenne Elisa.
- Buona idea, così potremo capire cosa
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significano i loro segni - annuì Alessandra.
- Chissà cosa c'è scritto sullo scudo!?!
Intanto il sole ☼saliva man mano sempre
più in alto, eravamo circondati da immense
distese verdi punteggiate di*fiori
multicolori ❀ , c'erano boschi, alberi,
dove gli animali correvano liberi e
senza paura per la presenza dell'uomo...
Forse noi avremmo dovuto aver paura, ma
eravamo così coinvolti dalla storia di Adelmo
91
che volevamo conoscerne la fine.
Che strano!!!
Era tutto molto strano!!!
Cosa ci stava succedendo
Quanto tempo era passato, ma soprattutto...
“Saremmo ritornati prima o poi nel nostro
TeMPo ”
92
Mentre eravamo assorti nei
nostri pensieri, il nostro amico longobardo
pacatamente disse: - ADELMO era il più
forte guerriero tra i ragazzi della sua età.
Durante lo scontro con i Bizantini iniziò a
colpire, con la spada , un nemico dopo
l’altro e con il pugnale chiunque cercasse di
attaccarlo alle spalle.
Ad un certo punto della battaglia i
LONGOBARDI stavano per sconfiggere
93
i Bizantini, ma questi ultimi furono soccorsi
da altri guerrieri, che con abili colpi di
lancia fecero cadere dai loro destrieri gran
parte dei Longobardi.
94
ADELMO venne colpito ad una spalla e per
il forte dolore svenne.
- Poverino, chissà quanto avrà sofferto!
sussurrò Maeva.
- Pensate, lui faceva tutto ciò per il suo RE
e per il popolo LONGOBARDo.
- Era proprio un ragazzo dal cuore♡
nobile e generoso – commentò Anna.
95
OMBROMANTO
Il re quando seppe che ADELMO aveva
affrontato i nemici con coraggio e tenacia,
per premio lo nominò comandante
dell'esercito e gli regalò il cavallo più veloce
del regno: "OMBROMANTO".
96
- Che ragazzo coraggioso - sospirò
Valentina.
- Avrei proprio voluto conoscerlo - disse di
rimando Alessandra.
- Ragazze, silenzio, siete proprio delle
"chiacchierine"! Dunque dicevo... ADELMO
quando tornava qui nel villaggio
veniva accolto da tutti noi con
grandi onori, e ad ogni quarto di luna nuova
spezzava il maleficio che la strega cattiva
aveva scagliato sul mio popolo.
- Vuoi dire che leggeva il libro...?
97
- Si, cari amici, con la chiave magica
che portava sempre con sé apriva lo scrigno
e lentamente leggeva le pagine del libro della
pace.
Tutti noi ci lasciavamo cullare dalle sagge
parole che i nostri antenati ci avevano
tramandato e tra di noi regnava l'armonia.
98
L'ATTACCO
- Ma dov'è ora Adelmo? - chiedemmo in
coro.
Il buon uomo soddisfò la nostra richiesta:
- Trascorse poco tempo, e il RE chiese ad
Adelmo di organizzare il piano d'attacco
contro i Bizantini.
Il nostro giovane eroe partì dal
villaggiocon la promessa che sarebbe
ritornato al I quarto di luna nuova per
leggere il libro e ritrovare la pace e la
99
serenità che la guerra gli toglieva.
Arrivò il giorno dell’assedio e il giovane
comandante corse veloce verso il nemico, a
cavallo di OMBROMANTO.
L’attacco a sorpresa riuscì perfettamente.
A questo punto del racconto gli
100
occhidel vecchio si riempirono di
lacrime.
Eravamo sbigottiti e ammutoliti ; egli
continuò con voce tremula: - ADELMO
venne colpito da una freccia ➶nemica che
gli fu fatale, cadde da cavallo e morì in un
istante .
101
Un TRIste RItoRNo
OMBROMANTO vedendo il suo padrone
cadere per terra gli restò vicino tutto
triste, forse sperava che si rialzasse.
Il corpo di ADELMO fu messo su un carro
e un lungo corteo di guerrieri lo accompagnò
102
qui al villaggio dove la moglie
Agape e tutti noi aspettavamo il ritorno del
nostro valoroso eroe -
- Che triste esperienza, loro aspettavano
Adelmo vittorioso non sapevano che fosse
rimasto ucciso in battaglia, noi invece con il
cellulare lo avremmo appreso subito –
sussurrò Ginevra a Chiara.
103
Insieme per...sempre
A questo punto del racconto ci fu una lunga
pausa. Il vecchio saggio non riusciva a
parlare per l'emozione, poi riprese dicendo:
- Qui nel villaggio si celebrò un
solenne rito funebre.
In segno di sacrificio verso il DIO ODINO,
OMBROMANTO fu ucciso e sepolto insieme
al suo padrone.
104
Nella tomba di ADELMO mettemmo le sue
armi a testimonianza del suo valore di
guerriero.
Ora, secondo le nostre credenze religiose,
insieme al fido OMBROMANTO percorre
libero e felice le acque del fiume♒♒♒
Elba.
106
Cari ragazzi, quest'ultima
battaglia fu fatale non solo per
ADELMO, ma per tutti noi, perché la
chiave magica fu persa durante lo scontro e
d'allora il libro delle parole del cuore ♡
non è stato più letto.
Si è avverato il sortilegio della strega
cattiva: purtroppo ora
presso il mio popolo, come
107
vi ho già detto, albergano l'odio e la
violenza; solo voi cuori
puririporterete la pace .
Tutti noi eravamo molto dispiaciuti per la
sorte di ADELMO, di OMBROMANTO e
degli Abitanti del villaggio; a qualcuno di
noi scappò una lacrima, però ci rincuorò il
fatto che avremmo sciolto il sortilegio.
- Buon uomo, noi saremmo felici d'esservi
d'aiuto, cosa possiamo fare? - chiese
Lorenzo
- Allora cari amici venite con me e non
abbiate paura.
108
- Siamo piccoli, ma coraggiosi. VERO? -
esclamò Daniele.
Tutti in coro gridammo – SIII!!! -
Insieme ci avviammo verso il villaggio
felici di poter aiutare
questi nostri nuovi AMICI.
109
Arrivati al villaggio, tutti ci guardavano con
“ADORAZIONE”, eravamo stupiti e al tempo
stesso lusingati da quell'accoglienza.
- Ora vi condurremo nella tenda dov'è
custodito il libro - disse il nostro
saggio.
- Ma siamo sicuri che funzionerà? Cioè sei
certo che lo scrigno si aprirà?
110
- Abbi fiducia ragazza mia, l'aveva scritto il
Dio Odino che tutto ciò sarebbe successo.
Questa fu la risposta alla domanda di Maeva.
Arrivati nella tenda vedemmo al suo
centro un piedistallo con sopra uno scrigno
tempestato di pietre preziose e con incisa
una frase in runico.
- Ancora questi strani segni? Chissà cosa c'è
scritto – sussurrò Mariah.
111
L'aria profumava di resina e un piccolo fuoco
illuminava il tutto.
- Ora cari amici è giunto il momento che da
tanto tempo noi attendevamo. Qui come
vedete c'è lo scrigno con dentro il libro che
aspetta di essere letto.
- Noi ci guardammo negli occhi : con
un cenno d'intesa appoggiammo lievemente le
nostre manine sullo
scrigno e, tenendo salda la chiave
magica nella toppa,
113
L'ARCOBALENO
Cari amici lettori fu un'esperienza
FANTASTICA!
Un raggio di luce ci illuminò.
Le pagine del libro come per incanto si
sollevarono.
– Cosa succede? - esclamammo in coro.
- Evviva, finalmente il sortilegio è stato
annullato, grazie cari AMICI senza
di voi ciò non sarebbe stato possibile!!!
114
- Vuol dire che siete salvi? - chiedemmo
stupiti e contenti.
- Certo, ora sul nostro popolo scenderà … -
ma prima che il buon saggio finisse di parlare
nella capanna si levò un ARCOBALENO
- Ecco, questo è il messaggio che stavamo
aspettando! Come ben sapete l’arcobaleno è
il simbolo della pace, quella che ora scenderà
tra il nostro popolo.
- Anche nel nostro tempo l'ARCOBALENO è
il simbolo universale di pace.
116
Tutti gli abitanti del villaggio si presero per
mano e formarono un grande cerchio intorno
a noi, intonando un canto dolce e melodioso:
- Tutti noi siamo felici e
ringraziamo i nostri amici
nel nostro cuore voi resterete
anche se lontano tornerete -.
117
Eravamo felici e abbracciammo i nostri nuovi
AMICI, commossi per le belle parole che ci
avevano dedicato.
- Cari ragazzi, ora è giunto il momento di
salutarci, ma vogliamo lasciarvi un ricordo di
questa vostra avventura così
coraggiosamenteportata a termine.
Così dicendo il nostro saggio longobardo ci
diede dei sassolini, noi li accettammo, senza
sapere che… fossero dotati di poteri
magici.
118
Il vecchio saggio commosso ci disse:
- Ora mettetevi in cerchio tenendo in mano
ciascuno il proprio sassolino;
essi hanno il potere di farvi viaggiare
nel TEMPO e vi permetteranno di RItornare
nel FutURO.
Raccontate pure quest’avventura, ma
119
sappiate che solo i ♡ CUORI GRANDI
dei piccoli uomini come voi potranno
riviverla attraverso il vostro racconto.
- Perché dici che solo i CUORI
GRANDI dei piccoli uomini possono
riviverla? - chiese gentile Anna.
- Cara piccola donna, è saggio quello mi
chiedi, ma gli uomini spesso perdono la
capacità di guardare la realtà con
occhi diversi; invece voi BamBiNI
riuscite a trovare ciò che gli adulti non
riescono a vedere, ad esempio la
120
Bellezzadove c'è solo la Bruttezza, il
Benedove c'è il Male, la Gioia
dove sembra prevalere il Dolore.
Noi ci guardammo l’un l’altro in silenzio
condividendo le parole del buon saggio.
- Hai ragione, d'ora in poi racconteremo i
nostri sogni alle persone GRANDI così anche
loro potranno volare insieme a noi e scoprire,
anzi RIscoprire mondi migliori!
- Hai ragione Ginevra RIscoprire, perché
anche loro da piccoli sognavano, solo che ora
121
hanno perso...l'abitudine
- E' vero!!! - dicemmo in coro.
- Ora ragazzi fate quello che vi ho chiesto
- ci disse il nostro amico
Noi senza esitare eseguimmo i suoi ordini e
ci mettemmo in cerchio.
Una luce bianca ci avvolse, un vento forte ci
sollevò da terra e magicamente... tornammo
nel nostro tempo .
Ci ritrovammo nel Museo Archeologico di
Cividale, ai piedi della teca di ADELMO e
del suo OMBROMANTO .
122
- Cos’è successo?
- Dove siamo?
- Chi erano quegli uomini?
Ci chiedemmo guardandocil'un
l'altro. Eravamo tutti sconvolti e tutti
avevamo in mano un sassolino.
- Questo cos’è?
- Perché abbiamo un sassolino in mano?
Ci chiedemmo sorpresi, nessuno di noi aveva
una risposta, ma ad un tratto tutto ci fu
chiaro: magicamente eravamo andati indietro
123
nel tempo ed avevamo vissuto
Mentre ci ricomponevamo arrivò la
professoressa Cutrino e, vedendoci un po'...
sconvolti, chiese:
- Tutto bene ragazzi? Avete delle facce
stanche, cosa vi è successo? Forse volete
riposarvi? O andare a far merenda?
- Professoressa le dobbiamo raccontare cosa
ci è successo, forse sarà difficile per lei
crederci, ma abbiamo visto i Longobardi!
Una FANTASTICA AVVENTURA… ALLA SCOPERTA DEI LONGOBARDI
124
- E' vero professoressa, CI CREDA,
dobbiamo raccontarle tutto! Possiamo uscire
da qui?
Corremmo fuori dal museo e la nostra
insegnante dopo averci ascoltato disse:
- Questa è proprio una storia fantastica,
sarebbe bello narrarla agli altri...
E' trascorso un po’ di tempo da quella
bellissima esperienza e abbiamo deciso di
Pensiamoci
…
125
raccontarvela, nella speranza che questo
libro, scritto a più mani , vi
piaccia e vi faccia SOGNARE .
GRAZIE a tutti da parte nostra.
126
COME TRADURRE DAL
RUNICO
Cari amici lettori, dopo numerose ricerche,
abbiamo scoperto i segni dell'alfabeto
longobardo, vi ricordate?
Il vecchio saggio ci aveva parlato
dell'alfabeto ”RUNICo”, ora sarà
facile per voi tradurre i segni, incontrati nel
libro, in parole!!! Buon divertimento!!!
130
TERMINI...A...CONFRONTO
Cari amici ci siamo divertiti a scovare dei termini
longobardi e il loro relativo significato in italiano,
ve li proponiamo.
Buona lettura.
TERMINI
LONGO
BARDI
SIGNIFI
CATO
TERMINI
LONGO
BARDI
SIGNIFI
CATO
Agi-l Terrore,
spavento
Hroth Gloria
Albhi Elfo Isan Ferro
Alda Anziano,
esperto,
saggio
Landa Terra, paese,
stato
Ansa Dio, divinità Leudi Popolo
Arn Aquila Linta Scudo di legno
ditaglio
Athala Nobiltà di
stirpe
Mann(o) Uomo
Audha Potenza,
ricchezza
Marha Cavallo
131
Baltha Ardito,
audace,
coraggioso
Munda Difesa
Bandwo Bandiera,
vessillo
Prand Spada lucente
in battaglia
Beran Orso Radha Consiglio,
assemblea
Bertha Illustre,
famoso
Ragin Consiglio divino
Branda Incendio,
fuoco
Randa Scudo
Brun Di colore
scuro,
lucente
Sigu Vittoria
Eber Cinghiale Skalka Servo,
dipendente
Ermen Grande,
potente
Swintha Forte
Ewa Legge Walha Di nazionalità
celtica o romana
Frithu Sicurezza,
pace,
protezione
Wald Bosco, parco di
caccia
132
Fulca Popolo in
armi
Waea Difesa,
protezione
Gaira Lancia Warin Difensore,
protettore
Garda Protezione Wilja Volontà
Gastald Amministra
tore
Wini Amico
Gis Freccia Wulfa lupo
Grima(n) Elmo con
celata
Gudha Dio
Gunth Battaglia
Harja Popolo in
armi,
esercito
Hardhu Forte,
valoroso
Hildjo Battaglia,
combatti
mento
133
Ringraziamenti
Cari AMICI LETTORI, finisce qui la nostra
Fantastica Avventura, ma prima di
salutarvi definitivamente vorremmo
ringraziare chi ha permesso che tutto ciò si
realizzasse:
- il nostro Dirigente scolastico professore
Enrico Madussi, il quale fin da
subito ha creduto nella nostra impresa
motivandoci ad andare AVANTI!!!;
- la professoressa Donatella Santi, nostra
insegnante di ¼matematica¹ e scienze ±, che è
stata sempre disponibile, sostenendoci
soprattutto nei momenti in cui pensavamo di
non farcela;
- il professore ,nostro
insegnante di educazione musicale: senza il suo
apporto non avreste
potuto conoscere il nostro lavoro;
134
- in particolare vorremmo ringraziare la
professoressa Doris Cutrino, nostra
coordinatrice di classe, che ha dato inizio a
questa fantastica esperienza ed ha dedicato
gran parte del suo tempo affinché i nostri
☆ sogni prendessero forma.
Grazie di cuore♡.
135
Indice generale
PRESENTAZIONE… 2
Questi siamo noi........................................................................ 4
Una storia da raccontare ............................................................ 7
Gemona del Friuli ............................................................... . 8
Tutto ebbe inizio così .............................................................. 10
Cividale del Friuli ............................................................... 12
Aspettando la corriera ............................................................. 15
Arriva la corriera ..................................................................... 17
Si parte!!! ................................................................................ 19
Il Ponte del Diavolo ................................................................ 21
Ponte del Diavolo.. ............................................................. 22
Tempietto Longobardo ............................................................ 25
Il Tempietto Longobardo .................................................... 27
A piccoli passi ......................................................................... 32
Dove andiamo adesso? ............................................................ 35
Un gioco… divertente ............................................................. 37
E adesso cosa facciamo? ......................................................... 42
I Longobardi ....................................................................... 44
Accessori longobardi .......................................................... 47
Il Museo archeologico ............................................................. 51
Finalmente si gioca ................................................................. 58
La chiave misteriosa................................................................ 64
Il vecchio saggio ..................................................................... 66
Odino ....................................................................................... 70
Il sortilegio .............................................................................. 72
Una storia fantastica ................................................................ 75
Adelmo .................................................................................... 79
136
Il racconto continua ................................................................. 84
L'allarme ................................................................................. 87
L'alfabeto runico ..................................................................... 89
La battaglia .............................................................................. 92
Ombromanto ........................................................................... 95
L'attacco .................................................................................. 98
Un triste ritorno ..................................................................... 101
Insieme per sempre ............................................................... 103
Una grande perdita ............................................................... 106
Ventitré manine… laboriose .................................................. 109
L'arcobaleno ........................................................................... 113
Cantiamo tutti in coro ............................................................ 116
Indietro nel tempo .................................................................. 118
Ma cos'è successo? ................................................................ 122
Come tradurre dal runico ...................................................... 126
Termini...a...confronto ........................................................... 130
Ringraziamenti ...................................................................... 133
137
Cari amici, visitare il Museo Archeologico Nazionale di
Cividale del Friuli è stata per noi un’esperienza
fantastica, infatti grazie ad una chiave dotata di poteri
magici, trovata vicino alla teca del cavaliere e del suo
cavallo, siamo stati catapultati indietro nel tempo.
Strofinando la chiave ci siamo ritrovati in un villaggio
dell’antica Pannonia e qui abbiamo scoperto di avere
una missione da compiere, proprio come dei veri
guerrieri Longobardi.